~ Villaggio: Konoha ~ Clan: Senju ~ Abilità: Rapidità, Abilità nel controllo del Chakra, Ispirazione ~ Specializzazione: Ninjutsu ~ Elemento: Acqua - Terra - Mokuton ~ Lavoro: // ~ Rango: Chūnin ~ Fama: 175 (conosciuto nell'intero villaggio)
Descrizione: Tatsumaru è un ragazzo di media altezza, che possiede una corporatura snella e un fisico slanciato, dovuto sia alla sua naturale costituzione, che all'attività fisica svolta quotidianamente e ad una dieta sana. Ha lunghi capelli neri, lisci, che solitamente porta legati per praticità, e che cerca di curare il più possibile. In contrasto con il nero dei suoi capelli, i suoi occhi sono di un blu chiaro, ed assumono diverse tonalità a seconda della luce.
Tatsumaru è per certi versi insicuro, e abbastanza riservato. Tuttavia ciò non fa di lui un tipo schivo, anzi, è disposto a intrattenere rapporti d'amicizia con chiunque susciti la sua simpatia. Solitamente altruista, crede nel bene, anche se, per la sua natura emotiva, delle volte si lascia sopraffare da essa. Trae particolare sicurezza dalle persone care, soprattutto da Yukiko, sua cara amica d'infanzia. Ha uno spiccato senso del dovere e dell'onore, maturato durante la Grande Guerra contro Watashi.
Era quasi fatta, ancora un ultimo sforzo e il loro sogno si sarebbe avverato.
Hideki e Ayame avevano cominciato a frequentarsi qualche anno prima, quando durante un’uscita tra amici, le loro vite si incontrarono. A quel tempo non sapevano che quella prima, semplice conversazione avrebbe portato fino a questo punto. Le loro vite da sempre correvano parallele: Stesso clan, stessa scuola, persino stessa età. Solo quando entrambi diventarono ninja, le loro strade si separarono. Vennero assegnati a gruppi diversi, per via delle loro abilità simili, e da quel momento intrapresero la loro carriera. Erano giovani e determinati, ma quell’incontro scombinò tutti i loro piani. Cominciarono a vedersi tra una missione e l’altra, sempre più assiduamente, fino a che durante i lunghi periodi in cui erano separati, sentivano l’uno la mancanza dell’altro. Era ora chiaro ciò che provavano, ed era chiaro che dovevano scegliere. La vita del ninja, così pericolosa, così precaria, rendeva difficile il loro amore, incerto il loro futuro insieme. Così decisero di abbandonare il sentiero conosciuto, costruendo mattone su mattone nell’ignoto. Si rivolsero all’Hokage del tempo, che capendo la loro situazione, li sciolse dagli obblighi verso il villaggio. Ora potevano costruire il loro sogno.
Un pianto, dolore e gioia, il sogno si era avverato. Ora erano una famiglia.
Chiamarono loro figlio Tatsumaru, ragazzo drago, per il temperamento vivace mostrato nel grembo materno, e come augurio di forza e salute. Il piccolo crebbe con tutto l’amore che i propri genitori potevano dargli, e questo forse smorzò la vivacità dimostrata nei primi mesi. Questo non significa che non si cacciasse nei guai. Dimostrava una forte curiosità per tutto ciò che lo circondava, e proprio per questo andava a cacciarsi in ogni tipo di situazione pericolosa. Quando non era lui a farlo, ci pensava Yukiko, la figlia dei suoi vicini di casa, con cui passava gran parte del suo tempo. I due diventarono amici in tenera età, e da quel momento furono inseparabili, anche nelle sventure. Come quella volta che vollero costruire da soli una casa sul grande albero nel giardino di Tatsumaru. Suo padre si era offerto di creargliela usando il Mokuton, ma loro non ne volevano sapere, volevano essere indipendenti. Il risultato furono una serie di ammaccature, peggiorate dall’intervento di Yukiko, che avendo il pallino del medico, volle curare le ferite dell’amico. Come questa ci furono altre situazioni, come i continui tentativi della bambina di tendere astute trappole a Tatsumaru, che non poteva mai abbassare la guardia. Se non altro questo gli servì ad imparare come prestare attenzione all’ambiente che lo circonda. Egli tuttavia non era sempre la vittima, ma si divertiva a passare al contrattacco. Si era fatto costruire da suo padre, divenuto un artigiano del legno, una fionda, e spesso si nascondeva tra i cespugli per colpire in segreto la malcapitata amica. Arrivava addirittura a colpirla attraverso la finestra della camera, mentre studiava, e a nascondersi subito dopo, trattenendo a stento le risa. Nonostante queste disavventure, la loro amicizia era forte, e furono probabilmente le disavventure che avevano condiviso a cementarla.
Un giorno Yukiko confidò a Tatsumaru di voler diventare un ninja. I suoi genitori lo erano stati entrambi, e le loro missioni erano diventate per lui le storie prima di coricarsi. Quel mondo così misterioso e avventuroso lo affascinava, tuttavia Tatsumaru era di indole tranquilla, ed era sempre stato restio a dare una svolta così importante alla sua vita. Nonostante tutto, la conversazione con l'amica aveva risvegliato in lui la curiosità per l'argomento, e si trovò a pensare che quella fosse l'occasione giusta per soddisfarla. Alla fine l’amica lo convinse, facendo leva proprio sulla curiosità, che sapeva essere il punto debole del ragazzo, condendo il tutto con il modo di fare gioviale che solo lei possedeva. Comunicò la notizia ai genitori, che sebbene temessero per l’incolumità del figlio, non volevano in alcun modo limitare le sue aspirazioni, e così acconsentirono, dispensando diversi consigli su come comportarsi in quel mondo.
Forse le motivazioni che avevano spinto Tatsumaru nella sua decisione non erano all'altezza di quelle dell'amica, ma non aveva importanza. In fondo era ciò che voleva davvero, ma che fino a poco tempo prima non avrebbe mai ammesso. Questa per lui era un’altra delle avventure vissute con Yukiko, la più grande, e finchè lei sarebbe stata al suo fianco, nulla lo avrebbe scoraggiato.
Lo aveva atteso con trepidazione, e alla fine era arrivato. Era stato convocato per l’esame a mezzogiorno, e con grande gioia scoprì che anche Yukiko era stata convocata per quella sessione. Insieme si diressero al campo di addestramento, trovando ad attenderli solo un ragazzo, uno Hyuga, venuto anche lui per sostenere l’esame. Non ebbero tempo di presentarsi, poiché il maestro giunse in quel momento, trascinandosi dietro una pesante catena, che muoveva a mò di frusta. Si chiamava Ashura, e dopo una breve presentazione, chiamò altri tre aspiranti ninja, che si presentarono anchessi. Jin, Konora e Kai i loro nomi. Il maestro fece da subito una strana impressione a Tatsumaru, e la comparsa degli altri tre gli instillò maggiori dubbi. D’un tratto, il maestro li incatenò a due a due, con stupore dei presenti. Lui venne incatenato alla bellissima Konora, mentre allo Hyuga toccò il goffo Jin. A Yukiko toccò il più misterioso ed inquietante dei tre, Kai. Infine, il maestro spiegò la prova. Avrebbero dovuto raggiungere la cima di un vicino promontorio, e solo le prime due coppie arrivate avrebbero superato l’esame. Senza attendere il via, lo Hyuga partì, correndo a perdifiato. Tatsumaru non poteva essergli da meno, se si fosse classificato tra i primi due, o lui o Yukiko sarebbero stati bocciati. Non voleva separarsi da lei, non in un momento così importante. Augurò buona fortuna a Yukiko, mentre con Konora imboccava il sentiero Ovest più in fretta che poteva. Durante il tragitto, ebbe modo di conoscere la sua compagna, in modo da poter meglio collaborare durante la prova. Il primo ostacolo sul loro cammino fu un muro di pietra che ostruiva l’entrata di una caverna. Su di esso era inciso un indovinello, che se risolto avrebbe liberato la via. Grazie alle forze congiunte de due aspiranti ninja, l’indovinello venne risolto, e i due poterono proseguire, addentrandosi nella caverna. Dopo aver affrontato con successo le lingue di fuoco di una trappola piazzata probabilmente dal sensei, Konora avvistò una figura simile ad un cadavere. Spinti dalla curiosità, la coppia si avvicinò, cadendo però vittima di un Genjutsu. Liberatisi dall’illusione, Tatsumaru constatò di essere stato avvelenato. Non c’era tempo da perdere, grazie all’aiuto di Konora, i due raggiunsero l’uscita della caverna, ritrovandosi sulla cima del promontorio. Primi, dato che non videro nessun altro ad attenderli. Tuttavia non era ancora finita. Dei rumori li allertarono, e sporgendosi sul fianco della montagna, i due intravidero Kai e Yukiko fronteggiare un misterioso uomo incappucciato. Nonostante il veleno si mordesse le membra di Tatsumaru, il ragazzo volle accorrere dall’amica, per darle man forte. Giunti però in prossimità della coppia, l’uomo rivelò la sua identità. Era il maestro Ashura, che ora li sottoponeva alla prova finale. Avrebbero dovuto gareggiare per il titolo di Genin, in una corsa senza regole fino alla cima. Nonostante l’amicizia che legava Yukiko e Tatsumaru, entrambi cercarono di ostacolare il compagno dell’altro, per rallentare la scalata. A pochi metri dalla cima, Ashura fermò la corsa, decretando la promozione di tutti e quattro gli studenti. Tutti i presenti gioirono, a modo loro, felici del risultato raggiunto. Dello Hyuga non v’era più traccia, ma ben più pressante di quel pensiero erano le condizioni di salute di Tatsumaru, che aiutato da Yukiko, si diresse all’ospedale, felice che entrambi fossero ora dei veri Ninja.
Sembrava una giornata tranquilla, Tatsumaru si era incamminato presto per raggiungere la sede del suo clan, dove avrebbe appreso le tecniche dei suoi avi. Era suo desiderio conoscere le sue radici, poiché solo scoprendo se stessi si può scoprire il mondo. Giunto nella maestosa foresta sede del clan, fece la conoscenza di Masumi, una misteriosa donna dai capelli argentei che lo guidò nei suoi primi passi. Sotto il suo sguardo attento, Tatsumaru provò la meravigliosa sensazione della comunione con la natura, e il suo sangue Senju si svegliò. Rimaneva solo una cosa da fare, incontrare l’anziano che lo avrebbe sottoposto ad ulteriori prove. Il ragazzo seguì Masumi fino ad una casa lugubre, dall’aspetto spettrale e dismesso, dove la donna lo chiuse in una stanza in attesa dell’anziano. Li incontrò con sua grande sorpresa Konora, scopertasi da poco portatrice del sangue Senju. Gli eventi incalzavano, sempre più stupefacenti e sospetti, fino a che l’anziano non si palesò, presentandosi col nome di Kuromori. I due ragazzi lo seguirono in un’altra stanza, dove persero conoscenza, cadendo in un sonno profondo. Quando Tatsumaru aprì gli occhi, tutto si rivelò per ciò che realmente era. Kuromori li aveva legati a degli altari di pietra, forse per compiere un oscuro rito. Con sorpresa e sgomento il ragazzo scorse anche Yukiko, ridotta in fin di vita, disperarsi dietro al vetro di una prigione colma di gas venefico. Con la forza della disperazione, il ragazzo si liberò, e con tutto se stesso cercò di salvare l’amica dal suo tragico destino. Era stato ingannato, quella casa sarebbe stata la loro tomba. Il pentimento di Masumi, che disperatamente si rivoltò contro Kuromori diede a Tatsumaru il tempo di infrangere la barriera trasparente che lo separava da Yukiko, liberandola dall’asfissiante gas. Ella tuttavia non era salva, e giaceva svenuta sul pavimento della prigione. Con una mossa inaspettata, Kuromori azionò un pulsante che fece precipitare in un pozzo senza fondo la cella, e con essa la giovane kunoichi. Tatsumaru affogò in un lago di disperazione, mentre impotente osservava l’amica precipitare. Ma le sorprese non era ancora finite. Una vecchia conoscenza comparve nella stanza, ribaltando le sorti di quella triste giornata. Kai, il ragazzo dai capelli biondi incontrato all’esame Genin, si rivelò essere l’artefice di tutto ciò, e a sangue freddo uccise Kuromori, sfidando Tatsumaru a salvare l’amica. Mentre il ragazzo scompariva, tatsumaru raccolse la determinazione la rabbia che aveva in corpo, e in un ultimo disperato tentativo, chiese aiuto al suo sangue Senju per salvare Yukiko. Ci riuscì, e senza perdere altro tempo, estrasse Yukiko dalla prigione, e portandola in salvo, gioì nel vedere che ancora respirava, e riusciva a reggersi con le proprie forze. L’incubo sembrava finito, erano entrambi sani e salvi, ma la gioia durò assai poco, poiché intorno a loro l’abitazione cominciava a crollare. Prendendo Konora e Masumi, gravemente ferita da Kuromori, i due amici si precipitarono verso l’uscita, scampando definitivamente alla morte, e tornando a vedere la luce del sole. Quando si ripresero, Konora e Masumi erano sparite. Erano salvi, era tutto finito. Nonostante la gioia di essere sfuggiti alla morte, molti quesiti si erano creati quel giorno, domande senza una risposta, che ronzavano come mosche nella mente di Tatsumaru.
Inaspettata come un fulmine a ciel sereno, giunse la convocazione per il giovane Tatsumaru alla sua prima vera missione per il villaggio. Il criptico contenuto della lettera non lasciava presagire nulla di ciò che sarebbe stato, e con la mente colma di dubbi, si recò al luogo dell'appuntamento. Li conobbe Hiroki Hyuga, un inquietante e iracondo ragazzo, la cui scorza dura e atteggiamento burbero costituirono il principale ostacolo tra i due. Malgrado ciò, sarebbero stati compagni di missione, e durante questa avrebbero dovuto imparare a fidarsi l'uno dell'altro, e a supportarsi come una squadra. Lungo il cammino, un'inquietante visione sorprese i due ninja: Una misteriosa presenza, uno spettro dal volto di porcellana, portò loro la lieta notizia dell'avvento di un nuovo Dio, un presagio che si sarebbe rivelato tra i più funesti mai uditi... Giunti nel piccolo villaggio che aveva commissionato la missione per ottenere dettagli su quest'ultima, i due ninja si trovarono di fronte un luogo assai diverso dai comuni villaggi del paese del fuoco. Il villaggio, in stile nordico, era abitato esclusivamente da giovani uomini e donne, ad eccezione del capo villaggio, che li accolse spiegando il compito per cui erano stati chiamati. Gli abitanti del villaggio erano molto legati ai lupi, animali scomparsi misteriosamente. Con l'aiuto del figlio del capovillaggio, Hiroki e Tatsu seguirono le tracce degli animali scomparsi, attraversando una natura stranamente silenziosa e in qualche modo corrotta. Ad interrompere le loro ricerche, un gruppo di licantropi, trasformatisi davanti ai loro occhi, li attaccarono, senza che i due Genin riuscissero minimamente a scalfirli coi loro poteri. Con Hiroki svenuto e Tatsumaru impotente, il figlio del capovillaggio rivelò la sua natura, e quella di tutti gli abitanti del misterioso villaggio, tramutandosi anch'esso un licantropo, permettendo ai due di fuggire.
Mentre svolgeva il suo compito nella serra, Tatsumaru ricevette la visita dell'Araldo di Porcellana, messaggero del misterioso dio Watashi, la quale gli impresse il suo marchio, indicandolo come prescelto. Alcuni giorni dopo, venne convocato nel Masayume, il tempio di Watashi, e insieme agli altri prescelti potè assistere alla manifestazione del dio, e uno ad uno tutti quanti espressero il loro desiderio. Infine, Watashi si rivelò per ciò che era, un demone, un mostro, un falso dio, venuto sulla terra solo per divorarne gli abitanti, e loro sarebbero stati i primi. Con un gesto estremo, il ninja che li aveva richiamati tutti li riuscì a rispedirli indietro, tuttavia la guerra era cominciata. Il male e la corruzione dilagarono nel mondo ninja.
Dopo la rivelazione della vera natura di Watashi, Tatsumaru non poteva più nascondere la terribile sorte che gli era toccata. Informò dunque l'Hokage del sigillo che gli era stato impresso, tuttavia la sua tardiva confessione non venne vista di buon occhio dalla severa Akane. Così, per ripulire il suo onore e dar prova all'Hokage della sua fedeltà, si diresse insieme a Yukiko in direzione del Campo Base della neo formata Alleanza contro il potere oscuro di Watashi, per combattere attivamente la sua contorta progenie. Ad accompagnare il duo alla partenza, vi fu Satsuki Hasegawa, un Genin della Foglia dal forte spirito samurai, con cui Tatsumaru legò immediatamente. Il trio così formato venne contattato da Tetsugi Nogato, un Jonin di Kiri dall'aspetto losco, che affidò loro la missione di investigare su un'antica reliquia nascosta in un luogo segreto del paese dell'Acqua. I tre si misero subito in cammino per affrontare il lungo viaggio, e raggiunto il mare, salparono in compagnia di pescatori verso un'isola intermedia, uno scalo dove i marinai avrebbero dovuto vendere mercanzie e fare provviste. Tuttavia, l'isola risultò deserta, e accampatisi per la notte, il trio venne colto dagli orrori di Watashi. Erano rimasti soli nell'accampamento, e un'immane onda di sangue e corpi si levò dal mare, pronta ad inghiottirli, gettando il trio nel terrore. Successivamente, raggiunsero il relitto della nave con cui erano giunti, scoprendo una versione corrotta di Tetsugi Nogato divorare l'equipaggio e pesci come una bestia famelica. La lotta fu dura, il trio decise di combatterlo, ma più lo scontro proseguiva, più diventava chiaro che tutto ciò non poteva essere reale. Fu però Yukiko la sola ad accorgersene, e a liberarsi dalla Genjutsu, scoprendo la verità. Lei e i due compagni erano stati per tutto il tempo riversi a terra, i membri dell'equipaggio preoccupati e raccolti attorno a loro, mentre sui loro corpi si aprivano ferite reali dovuto allo scontro. Nella Genjutsu, Tatsumaru e Satsuki si stavano affrontando fino alla morte, convinti che l'altro fosse il nemico, intrappolati in una brutale sete di sangue. Per salvare i compagni dall'autodistruzione, Yukiko usò su Tatsumaru il capovolgimento spirituale, con l'intenzione di avvertirli del pericolo. La sua strategia si rivelò vincente, il duo smise di combattere e si svegliò dall'incubo, tuttavia Watashi non le permise di ritornare nel suo corpo, condannandola a rimanere intrappolata nella mente dell'amato. La ciurma di pescatori decise di proseguire il viaggio, portando con loro i corpi feriti dei tre Genin, curandoli come meglio potevano. dopo giorni di navigazione, Satsuki e Tatsumaru si ripresero, mentre Yukiko rimase in un coma irreversibile. Riflettendo sugli orrori che aveva visto, Tatsu cominciò un lento cambiamento interiore, che solo in seguito si sarebbe rivelato impattante nella sua crescita. Arrivati alla loro destinazione nel paese dell'Acqua, il duo superstite decise di portare con se il corpo di Yukiko, nella speranza che potesse riprendersi, rifiutandosi di darla per morta. Sull'isola vi era un villaggio segreto, protetto da una barriera che impediva ad esseri troppo potenti di penetrarvi. per questo erano stati scelti loro per quella missione, e forse per l'influsso di questa, la mente di Yukiko riuscì a rientrare nel corpo, con grande gioia di tutti. Proseguendo, il trio incontrò un misterioso uomo poco fuori la barriera protettiva. Egli curò definitivamente le loro ferite, rivelando il motivo per cui si trovava in quel luogo, lo stesso dei tre Genin. Tuttavia egli non poteva penetrare la barriera, e quando svelò la propria identità, fu chiaro il perchè. Si trattava di Sabaku no Keiichi, il Kazekage traditore, un personaggio storico legato alla misteriosa Oto, le cui gesta sono divenute leggenda. Non vi fu il tempo di ulteriori spiegazioni, poichè Watashi li aveva seguiti servendosi di Yukiko, ed ora minacciva nuovamente il gruppo. Prendendo tempo, Keiichi affrontò l'emanazione del falso dio, mentre i tre Genin penetrarono la barriera, indagando sulla reliquia custodita nelle rovine. Purtroppo la ricerca risultò vana, la reliquia non era custodita in quel luogo, tuttavia scoprirono degli indizi che forse avrebbero aiutato nel suo futuro ritrovamento. Keiichi nel frattempo era scomparso, insieme a Watashi. La nave di Tetsugi Nogato passò a prenderli il giorno stabilito, e finalmente poterono considerare la loro missione conclusa.
[LINK] Dopo tanto tempo, poco prima della battaglia finale, Tatsumaru e Hiroki si reincontrano, quasi per caso. I due vecchi amici conversano dei vecchi tempi, e di come sconfiggeranno Watashi nella imminente battaglia, ma una terribile verità viene a galla: Hiroki ha tradito la Foglia, ed ora indossa il coprifronte del Suono. Tatsumaru è sconvolto dalla notizia, ma dopo aver ascoltato le ragioni dell'amico, accetta la decisione sua decisione, sperando tuttavia di farlo ricredere. Una importante battaglia si prospetta all'orizzonte, e così la loro verrà rimandata ad un futuro che Tatsu spera molto lontano. In nome della strana amicizia che li lega, i due promettono di scontrarsi, sapendo che solo uno sopravviverà. Una Foglia caduta, tra le spire del Suono.
Kazekage traditore di Oto, tenuto in gran considerazione da Akane Uchiha. Ha aiutato Tatsu e i suoi compagni durante una loro missione, liberando il suo spaventoso potere demoniaco.
Un ragazzo manesco e violento, che tuttavia nasconde un animo tenero. Si affezionò a Tatsu durante una missione, arrivando a considerarlo come un fratello. Tatsu lo reincontra prima della battaglia finale contro Watashi, scoprendo il suo tradimento. In nome della loro amicizia, Tatsu lo lascia andare, ricevendo in cambio una promessa: Quando le loro strade si incroceranno, Hiroki lotterà fino alla morte con lui, in nome della profonda amicizia che li lega.
Un potente e sinistro emissario di Oto, che cercò di convincere Tatsu e i suoi compagni a seguirlo in quel villaggio. Nonostante Tatsu lo consideri malvagio, prova una sorta di rispetto nei suoi confronti.
Misterioso ninja che cercò per due volte di far del male a Tatsumaru e Yukiko durante i loro primi anni da ninja. Le sue intenzioni sono sconosciute, e la sua figura avvolta nel mistero. Durante la battaglia finale contro Watashi, Tatsu lo incontra, e quest'ultimo rivela le sue vere intenzioni al Genin. Egli vuole creare un mondo di pace eliminando qualsiasi forma di governo. Per fare ciò, raccoglie le abilità segrete dei ninja di tutti i più grandi villaggi, sperando un giorno di abbatterli poichè simbolo dei potenti e della loro oppressione. Nello scontro finale Tatsu scorge la sua sagoma avvolta in una luce accecante mentre fronteggia un rinato Watashi.
Compagna di Tatsu durante l'esame Genin, successivamente ha manifestato poteri simili a quelli del clan Senju, ma dalla natura distruttiva e corrotta. In qualche modo legata a Kai, è scomparsa dopo essere stata tratta in salvo da Tatsu e Yukiko.
Inizialmente presentatasi come guida di Tatsu durante l'iniziazione al clan Senju, si è rivelata poi in combutta con Kuromori, un agente di Kai che cercò di sacrificarlo insieme a Konora. Spinta da un moto di coscienza, cercò di uccidere Kuromori, rimanendo gravemente ferita. Dopo essere stata tratta in salvo da Tatsu, scomparve misteriosamente. Tatsu spera di ritrovarla un giorno, insieme a Konora, per poter ricevere risposte riguardo alle intenzioni di Kai.
Un giovane samurai della Foglia incontrato durante una missione, dai principi di rettitudine e onore tipici dei samurai. Insieme a Yukiko collaborò per la ricerca di una reliquia perduta.
Chunin misterioso, rivelatosi in seguito un seguace di Kai. Durante la battaglia finale contro Watashi, aiutò Tatsu, conducendolo da Kai, e in seguito gli donò un elmo dorato come buon auspicio.
Caratteristiche:
~ Shinri-gaku, Psicologia: Più propenso all'uso della mente che del fisico, Tatsumaru ha imparato sin dall'infanzia ad osservare, spesso in disparte, il mondo intorno a se. Nulla sfuggiva al suo occhio curioso, e in tal modo ha imparato a riconoscere e decifrare le emozioni altrui, gli stati d'animo, e le loro cause scatenanti. Questa propensione alla "comprensione" nasce da un desiderio di controllo e pianificazione che da sempre lo accompagnano. Se comprendi il prossimo, egli non riuscirà a sorprenderti. Tatsumaru usa questa sua caratteristica principalmente a fin di bene, comprendendo i motivi di disagio delle persone a lui più care, e cercando così di porvi rimedio in modo mirato. Tuttavia la considera anche un potente mezzo di offesa, poichè scrutando nell'animo del nemico si è in grado di minare le sue certezze, indebolendolo psicologicamente. I recenti avvenimenti lo hanno inoltre spinto ad una maggiore introspezione. La vita ninja, le grandi difficoltà affrontate, l'amore e i dilemmi della crescita hanno acuito questa sua propensione, che un giorno spera possa essere un potente mezzo per curare le proprie ferite e quelle degli altri, e per distruggere i propri nemici.
Per compiere le proprie missioni, i ninja non si affidano solamente alla forza delle armi, devono essere anche abili psicologi, tanto nei rapporti intrapersonali (relativi, cioè, alla propria psiche), quanto in quelli interpersonali (che coinvolgono altri individui). I principi della psicologia ninja sono l’adattabilità e la resistenza, come suggerisce lo stesso kanji nin, traducibile in “paziente sopportazione”. Di fatto, gli shinobi sono tenuti ad utilizzare ogni mezzo a loro disposizione e a sopportare ogni avversità per raggiungere il proprio obiettivo. Sono addestrati ad essere sempre attenti all’ambiente circostante e in sintonia con gli eventi e i processi naturali o provocati dall’uomo. Il loro pensiero deve essere elastico, tale da consentirgli di adeguare i propri piani in caso vi siano nuovi sviluppi, opportunità o limitazioni. La loro reazione alle persone, alle vicende o alle situazioni non è dettata da esse stesse, non dai preconcetti, ma da una scrupolosa ed obiettiva analisi dei fatti. Di conseguenza, si può dire che i ninja abili nell’affidarsi alla psicologia, sono maestri nel vedere la realtà, non semplicemente ciò che presumono o vogliono.
~ Tanken, Esplorazione ed osservazione: Il legame di un Senju con la natura è qualcosa di unico, che persino gli appartenenti stessi del clan faticano a descrivere. Tatsumaru si rifugia spesso nella natura, per allenarsi e scacciare i dubbi e i cattivi pensieri. Da bambino, insieme alla sua amica Yukiko, ha esplorato gran parte delle foreste nei dintorni di Konoha, apprendendo molto di essa, osservando come cresce e imparando a coglierne gli impercettibili cambiamenti. Una volta diventato ninja, e appreso di più sul proprio clan, questa sua conoscenza si è tradotta nella vera e propria capacità di seguire tracce, e cogliere le più piccole variazioni "innaturali" del paesaggio.
Arte quasi totalmente scomparsa quella degli abili tracciatori, anche tra gli shinobi, nonostante sia diversamente utile a coloro abituati ad inseguire un obiettivo per leghe e leghe attraverso territori geograficamente diversi. Tuttavia, è anche vero che non tutti sono predisposti a questo genere d’abilità che richiede sensi attenti, prima di tutto, ma anche una certa predilezione naturale. La natura, infondo, è un libro aperto solamente per chi è in grado di leggere ed ascoltare i suoi silenti sussurri. Infatti, per diventare dei bravi tracciatori, a parte una formazione sul campo lunga e paziente, è necessario entrare nella psicologia della propria preda - sia essa un essere umano o un animale - ma soprattutto, è fondamentale conoscerne le abitudini. Nessuno vieta all’inseguito di tentare delle azioni di depistaggio quali potrebbero essere tornare sui propri passi, variare improvvisamente il proprio percorso, oppure utilizzare superfici e sostanze atte a non lasciare tracce o a far perdere il proprio odore. Se utilizzata a dovere e con la giusta esperienza, però, l’antica arte delle tracce è capace di rivelare la posizione, la velocità, la stazza, il sesso e lo stato fisico della propria preda. Ma parlare solamente di tracce è decisamente generico: queste possono essere di diverso tipo e coinvolgere più di un solo senso. Particolarmente loquaci possono essere le orme, in grado di dare un gran numero di informazioni utili al tracciatore, oltre che convincerlo se si tratti di un segno recente o vecchio e, quindi, inutile. Gli shinobi dall’olfatto particolarmente sviluppato, possono appoggiarsi ad esso nell’inseguire l’obiettivo, senza contare il particolare aiuto del tatto nel caso in cui, ad esempio, ci si imbatta nei resti del giaciglio o dell’accampamento della propria preda: valutando il calore di ceneri e suolo è possibile determinare da quanto tempo questa abbia abbandonato il posto. Tanti sono i vantaggi nell’avere l’appannaggio di quest’arte, non per nulla nel caso in cui ci si muova in gruppo è estremamente utile che almeno uno dei componenti della squadra sia un abile tracciatore, che potrà guidare la compagnia attraverso un gran numero di territori diversi, senza perdere un effettivo contatto con il proprio obiettivo anche se questi dovesse avere un vantaggio non indifferente sui propri inseguitori. Ma in fondo, quella distanza sarebbe solamente tempo in più per conoscere meglio con chi si ha a che fare, no?
~ Chōhō. Spionaggio e strategia: Tatsumaru predilige il controllo e la pianificazione in ogni aspetto della sua vita. Prevenire gli imprevisti è per lui il miglior modo di affrontarli, e durante la Grande Guerra questa sua filosofia di vita si è sviluppata grandemente, trovando applicazione nel suo ruolo di ninja. Conoscere il proprio nemico, trovare i suoi punti deboli e quelli di forza, pianificare al meglio un attacco, o una difesa, sapere dove cercare le informazioni, evitando inutili sprechi di risorse e vite umane, tutto ciò è essenziale per lui, e può fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
Lo spionaggio è un elemento chiave dell’arte della guerra e l’evoluzione dei ninja è, in parte, una risposta a tale sviluppo. Di conseguenza, lo spionaggio è diventato una componente essenziale del ninjutsu e l’apprendista shinobi ne impara i principi e le tecniche in base a un sistema che prevede sei stadi essenziali. Il primo stadio consiste nel collocare gli agenti. I metodi per farlo possono essere classificati secondo i quattro elementi naturali (terra, acqua, fuoco e vento) o la quinta forza elementale (il vuoto, ovvero la loro essenza). I loro schemi sono utili come espedienti mnemonici, ma risultano anche legati ai principi filosofici e spirituali che stanno alla base del ninjutsu: - Terra: questo approccio consiste nell’inviare uno shinobi in una regione probabile bersaglio prima di dichiarare aperte le ostilità, così da dargli il tempo d’abituarsi al luogo, di creare reti di informatori, di scoprire i migliori punti d’osservazione, ecc… - Acqua: questo approccio permette che un proprio shinobi venga catturato e fornisca notizie false. In una sua forma particolare, detta “keika” (lucciola), un ninja imprigionato da informazioni ingannevoli che, destando sospetti, vengono confermate da un suo compagno fattosi deliberatamente catturare. Un’altra alternativa è l’impiego di kunoichi (ninja di sesso femminile) in un’operazione con “trappola sexy”. - Fuoco: l’approccio collegato a questo elemento prevede di trasformare in un proprio uomo chi apparteneva alla regione bersaglio, o alle file nemiche, attraverso corruzione, ricatto, lusinghe o inganno. Può trattarsi di civili ben collocati o di membri effettivi delle forze avversarie e tale personale può essere usato per comunicare informazioni false. - Vento: in questo approccio il ninja identifica gli shinobi nemici nel proprio accampamento e fornisce loro notizie non veritiere, oppure li irretisce facendoli passare dalla propria parte. - Vuoto: in base a questo metodo, vengono collocati ninja per lunghi periodi - anche anni - prima del loro effettivo impiego, come “spie in letargo”. Essi possono avere accesso a notizie o persone in posizioni di fiducia e, quando necessario, hanno la libertà d’iniziare a raccogliere informazioni, diffondendo quelle false o mandando all’aria la rete del nemico. Dopo che le proprie spie sono state sistemate, gli stadi successivi prendono un flusso di informazioni che vanno da quelle più generali a quelle più specifiche. La seconda fase, consiste nel determinare gli obiettivi del nemico, apprendendo le sue intenzioni generali e le sue mire di guerra. Il terzo stadio, richiede di individuare la strategia avversaria, ovvero di scoprire come il nemico intende raggiungere i propri scopi, distinguendo i suoi piani nei minimi particolari, includendo le caratteristiche delle sue forze, catene logistiche e di rifornimento, le date dei principali movimenti e delle offensive, identità di personale chiave, segnaletica utilizzata, rete informativa. La quarta fase consiste nel seminare confusione in modo da ostacolare i piani del nemico. Il quinto stadio richiede di individuare la tattica avversaria conoscendo i dettagli della collocazione e dei movimenti degli uomini, il numero, il tipo delle unità e lo schieramento, così come i piani d’attacco e difesa. Infine, la sesta e ultima fase è il controspionaggio, in cui lo scopo del ninja è di preservare i propri obiettivi, la propria strategia e le proprie tattiche, e contemporaneamente di scoprire cosa sa o pensa di sapere il nemico su di lui. Generalmente i ninja indicati come specializzati in questo genere di compiti, vengono selezionati o avvistati fin dall’adolescenza, in modo da poter essere rigorosamente addestrati ai compiti e ai piani che i superiori e/o le autorità vigenti hanno su di loro, sin dalla giovinezza, per essere pronti a diventare dei semi dormienti da seminare sul campo di battaglia che verrà.
“Il ninja che sviluppa questa abilità è straordinariamente agile e bravo nella corsa, di conseguenza avrà dei bonus nelle varie situazioni in cui la velocità potrebbe tornare utile ai propri scopi, siano questi fuggire dal campo di battaglia, inseguire un nemico o semplicemente eludere/potenziare un attacco. Fuga - Il ninja che fugge dal campo di battaglia, può seminare più facilmente i propri inseguitori, raddoppiando la propria Vel base nell’azione di fuga [Vedere regole Fuga-Inseguimento]. Nel caso si utilizzi questa modalità, l’abilità avrà un bonus pari ai punti abilità su di essa. Inseguimento - Il ninja che insegue il suo avversario, può raggiungerlo più facilmente raddoppiando la propria Vel base nell’azione d’inseguimento [Vedere regole Fuga-Inseguimento]. Nel caso si utilizzi questa modalità, l’abilità avrà un bonus pari ai punti abilità su di essa."
-Destrezza [Massimo 10 volte ad incontro] - Il ninja riesce a velocizzare i propri movimenti per correre più velocemente, incrementando la potenza di alcuni attacchi e l'elusione di:[Liv 3 : Vel +20]
<attivazione> ~Abilità nel Controllare Chakra~ [Massimo 10 volte ad incontro][Liv 6 : La diminuzione è di 10 Punti: 0/10]
"Chi possiede questa abilità ha un perfetto controllo del chakra , riuscendo a diminuirne la quantità necessaria per eseguire qualsiasi Tecnica/Attivazione che usi chakra(non è possibile utilizzare quest'abilità per attivare tecniche il cui costo superi l'effettiva quantità di chakra disponibile al giocatore, non è possibile utilizzarla nemmeno per potenziare attacchi chakrati. La sua utilità si ferma al risparmio).
<attivazione> ~Abilità nel Nascondersi~ (Stm: -5 in combattimento, -2 in GDR) [Massimo 2 volte ad incontro] [Liv. 6: 0/10]
"Se il terreno lo permette, il ninja è in grado di nascondersi nel primo rifugio che trova. Tutti i nemici non saranno in grado di attaccarlo, se non con una tecnica a raggio vasto e/o superiore. Si può scovare il ninja con l'abilità "Fiutare" o utilizzando un'azione per cercarlo. L'attacco del turno successivo in cui si è stati scoperti (o si è volontariamente usciti allo scoperto) otterrà un bonus pari ad 1/10 rispetto al totale dell'attacco per l'effetto sorpresa."
Talenti:
<passiva> ~Controllo della Mente~ [Liv 4 : Int +15 Punti: 23/30] “Grazie alla sua abilità, il ninja potenzia la sua int”
"L'acqua è sempre stata vista come un qualcosa di puro, innocente, limpido, simbolo della Vita. Dove c'è acqua infatti esiste anche la voglia di continuare a sopravvivere, una speranza che arde come una fiamma inestinguibile. Tale purezza scorre come un fiume placido nel flusso del Chakra del ninja che possiede tale elemento, rinvigorendo così non solo le sue membra, ma anche il suo spirito. Ogni impresa, per quanto ardua, potrà si buttare giù lo Shinobi, ma questo animato dal potere del suddetto elemento troverà sempre la voglia di rialzarsi e di continuare. Per questo chiunque possieda un discreto controllo sull'Acqua può fare propria ogni sfida, facile o ardua che sia, recuperando dunque un quantitativo di Stamina ogni due turni pari a 5/7/10/15, giusto per non ritirarsi, inoltre, sempre per la voglia di continuare a combattere in perfette condizioni la Stamina che essi recupereranno con un'Azione morta verrà moltiplicata per 1,5. Però, come già detto, la purezza non riguarda solo il corpo ma anche l'anima, di conseguenza la loro mente sarà più resistente alle Illusioni, di conseguenza ogni difesa per le Genjutsu otterrà un bonus di 10/20/30/40."
"Senza troppi allenamenti, ma giusto con un utilizzo costante di Ninjutsu di tipo Terra, chi ha il dono di poter manipolare il suddetto elemento ottiene un irrobustimento delle proprie ossa e carni. Questo potere latente permette ai suddetti Shinobi di trasformarsi in perfette truppe d'assalto in prima linea, ottime per combattimenti cruenti e sostenuti, in cui solo il più forte e coraggioso rimane in piedi. Questo irrobustimento rende i loro muscoli più tonici, forti e soprattutto visibili, facendo in modo che la pelle appaia più che come un lembo fragile da poter strappare una vera e propria armatura da sfondare con difficoltà, ma soprattutto con colpi mirati, precisi e mossi da un intento omicida o di salvezza. Questo è l'unico modo per spaccare la loro armatura calcarea, indurita nel corso degli anni e dei combattimenti. L'epidermide permette a questi ninja d'essere immuni a molti traumi, come tutti i Malus di Sesto Grado, di cui non sentiranno praticamente nulla, se non il solletico o massimo il fastidio. Non solo, il fisico sovrumano renderà più difficoltoso agli avversari del suddetto fargli dei danni seri, i quali lo potrebbero portare alla morte, poiché questo ne subirà molti di meno. In termini pratici chi dispone dell'Elemento Terra e di questo Talento potrà diminuire i Danni Certi di un valore pari a Vita/20, eccezion fatta se nella tecnica utilizzata o nell'eventuale talento di chi lo attacca ci sia la dicitura che permette di causare Danni Certi."
Specializzazioni:
<ninjutsu> ~Mani di velluto~ [Liv. 2] "Il ninja dalle "Mani di velluto" è ormai un esperto esecutore di Ninjutsu. La velocità nello sciogliere i sigilli è impressionante, così come la precisione e la calma mantenute in qualunque situazione che gli permettono di concentrarsi esclusivamente sulla buona riuscita della tecnica. Questo si traduce in un malus all'avversario a tutte le difese contro il Ninjutsu non incanalato in questione pari a 20 ed un bonus all'utilizzatore di egual valore."
Solo coloro che hanno deciso di dedicare tempo e studio ai sigilli con le mani sono in grado di sciogliere questi ultimi in modo celere e preciso. Chi si differenzia sotto questo aspetto è sempre e comunque un ninja temuto in battaglia, qualcuno di cui non si riuscirà mai a prevedere o intuire quale tipo di Ninjutsu stia preparando ed eseguendo, questo per il fatto che la velocità con cui esegue ogni sigillo è talmente elevata che riesce sempre a confondere e sorprendere il diretto avversario. Non sempre la celerità è però motivo di grandezza, ed uno shinobi dalle "Mani di velluto" lo sa bene, per questo, con l'esercizio e la dedizione verso un'arte tanto particolare e variegata come quella dei Ninjutsu, ha sperimentato anche dei tipi di "falsi" sigilli da mescolare insieme a quelli reali in modo da confondere anche i più esperti possessori di arti oculari.
Armi ed Equipaggiamento Armi ed Equipaggiamento
Spazio Equip.
Spazio Oggetti
Mani
[libero]
//
Braccia
[libero sx - libero dx]
[libero sx - libero dx]
Testa
[libero]
//
Busto
[Uniforme chunin e amuleti]
[libero]
Schiena
[libero]
//
Vita
[Kiku no Komichi - libero dx]
[libero]
Gambe
[libero]
[libero sx - 6xKunai (dx)]
Piedi
[libero]
//
Dita
[10 liberi]
//
Collo
[libero]
//
Orecchie
[libero sx - libero dx]
//
Armi
~ Kunai [x6]: Arma tagliente simile ad un coltello, viene spesso impiegata durante gli addestramenti in Accademia ed è, insieme allo Shuriken, una delle prime armi che un ninja impara ad utilizzare durante la sua carriera, dato che il suo impiego è basilare e al tempo stesso versatile. Infatti non viene soltanto usato come un semplice pugnale, ma impiegato come arma da lancio o addirittura adoperato in Bukijutsu la cui esecuzione può risultare spettacolare quanto letale. Per questo motivo può essere sia lanciato con un bonus di +2 all'Frz o usato come arma ravvicinata ad una mano con un bonus di +4 a Frz e +2 a Def. Ha un peso insignificante e un set di 6 occupa 1 posto Item.
~ Spiedo[x6]: Quest'arma, le cui origini risalgono all'istituzione delle prime squadre Oinin di Kiri, è alla vista un banale ago di ferro. Non vi è concezione più sbagliata, dato che queste armi possono rivelarsi estremamente letali se il ninja che le possiede è un esperto conoscitore dell'anatomia umana. Una delle peculiarità degli Oinin era proprio questa, si narra che i componenti di queste squadra fossero in grado di uccidere un uomo con un solo spiedo o addirittura di paralizzarlo, stimolando con precisione chirurgica i principali nervi del suo corpo. Viene utilizzata come arma da lancio con un bonus di +4 all'Frz che sale a +5 nel caso l’avversario si difenda dall’attacco. Ha un peso insignificante e un set di 6 occupa 1 posto Item.
~ 菊の小道 Kiku no Komichi, il Sentiero dei Crisantemi: Forgiata da Mitsuo Yamanaka nella fucina Shinobi No Shin'yū, quest'arma non è una semplice katana. Fu commissionata da Hideki Senju, il padre di Tatsumaru, affinchè costituisse per lui un simbolo, e un'inseparabile compagna che gli ricordasse la giusta via da seguire. In essa Mitsuo ha convogliato l'amore e le speranze dei genitori di Tatsumaru, e ha infuso ad esse la benedizione degli Ujigami del Paese del Fuoco. Inoltre, durante il processo di lavorazione, ha incluso il chakra della nipote, Shiho Yamanaka, donando alla spada l'esuberanza di quest'ultima.
"La samegawa nera dell'impugnatura, contenente il Seme della Lenta Morte, ora era percorsa da un'intricata venatura argentata, quelle che erano state le radici di quella pianta, mentre dai fiori, solidificati in un materiale indefinito a metà fra il legno e l'acciaio, aveva preso vita una tsuba dai bordi ondulati e dalle incisioni e fregi floreali. Infine vi era la lama, a due tagli e decorata dall'assorbimento dello stelo della pianta, che aveva assunto la forma di un'incisione che percorreva tutta la kissiki, attorcigliandosi attorno ad essa"
Katana: Il termine katana viene volgarmente usato per indicare una spada, ma nello specifico si tratta di una lama ricurva a taglio singolo, ottima per stoccare, ma che viene spesso utilizzata per colpire con fendenti precisi e letali. Sono state istituite scuole per insegnare ai discepoli la nobile arte della katana, la stessa che gli antichi samurai si tramandano ormai da secoli e i cui segreti vengono gelosamente custoditi. Malgrado siano molti i ninja che si dilettano nell'uso di queste armi, adottando stili diversi che variano dall'impugnatura a due mani all'impiego di ben due lame contemporaneamente, nessuno di essi è stato in grado di raggiungere il livello di abilità dei samurai, tantomeno di comprendere l'intimo legare che esiste tra loro e le katane, considerate al pari di persone in possesso di un'anima. I più esperti riescono al più ad emulare le loro movenze, sognando di poter, un giorno, trovare la perfetta armonia tra loro e le lame in loro possesso. Arma tagliente o perforante ad una mano. Peso: 5 kg Migliorata: Liv 3: +20 Frz/Def/Res
Chakracciaio: In tempi recenti è stata scoperta una nuova lega metallica molto particolare e amata da chiunque utilizzi il chakra per combattere: questo materiale rivoluzionario è chiamato Chakracciaio. Esso possiede la caratteristica portentosa di poter condurre il chakra elementale dell’utilizzatore attraverso l’arma arrivando di fatto a potenziare tutte le Ninjutsu Elementali di base (non vale quindi per elementi compositi come sabbia o magnetismo) e non esiste arma sul quale esso non possa adattarsi. Katane, pugnali, lance e perfino bastoni Bo possono contenere tracce di questo straordinario materiale, che sia nelle decorazioni o come parte integrante dell’arma.
Equipaggiamento
~ Divisa Chunin: questi abiti sono decisamente di fattura migliore rispetto ai precedenti. Sono fatti apposta per aiutare il loro proprietario nella sua introduzione al vero, duro mondo dei ninja... e per durare. Lv.3: 390 punti - Corazza Extra: +20 Def/Res
~ Amuleto del Chakra (Chunin): questo articolo migliora abbastanza il flusso del Chakra di chi lo porta cucito sui propri vestiti donando un bonus di +60 a Chk
~ Amuleto della Vitalità (Chunin): questo articolo permette di combattere battaglie lunghe e sfiancanti a chi lo porta cucito sui propri vestiti donando un bonus di +30 alla Slt
~ Amuleto anti-Illusioni (Chunin): questo amuleto è in grado di aumentare il disturbo del chakra quando il proprietario tenta di contrastare una Genjutsu donando un bonus di +60 alla Liberazione
~ Ricetrasmittente[utilizzabile solo in missione]: Piccola radio ricetrasmittente da posizionare sull’orecchio in modo che non possa impedire movimenti o tenere occupate le mani durante delle azioni. Particolarmente utile per coordinare azioni nel caso in cui ci si trovi ad una distanza tale da non poter comunicare liberamente con i propri compagni di team. Se la distanza che intercorre tra gli utilizzatori è inferiore ai 100 m, la comunicazione e l’impiego dell’oggetto (se già estratto e posizionato sull’orecchio) non costerà nessuna azione. Al contrario, se la distanza tra gli utilizzatori supera i 100 m, sarà necessario sprecare un’azione per ricercare il segnale e sincronizzarsi su di uno a banda più larga.
~ Elmo di Cain: elmo dorato, che ricorda la testa di un dragone. Ad esso è legata una promessa: Quando Tatsu sarà diventato un drago nel suo cuore, allora potrà restituire l'elmo al suo legittimo proprietario.