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| PrologoKinji Uchiha è il primogenito di Shin Uchiha, poliziotto del villaggio di Konoha, e Reina Uchiha, kunoichi di grande talento; il secondogenito, Hayato, è più piccolo rispetto a suo fratello di circa cinque anni. Mentre il padre preferiva per i suoi figli una vita più lontano possibile dai pericoli del mondo dei ninja, la mamma tentava spesso di iniziarli ad un addestramento, seppur basilare e semplice, per guidarli verso un'ottima carriera da shinobi della foglia. Nonostante queste sostanziali differenze, i quattro vivevano sereni e felici nella loro casa nel centro di Konoha, quando una mattina, dopo un periodo di assenza prolungata da parte dei genitori per via di una missione, i due ragazzi vennero informati da alcuni Jonin del loro decesso durante la stessa missione. Dopo la grave perdita, vennero entrambi affidati al nonno paterno, che aveva una piccola casa rurale al di fuori delle mura del villaggio; l'anziano si è sempre dimostrato gentile con loro, ed è stato sempre disponibile nel condividere con loro quel poco che una vita di agricoltura gli aveva garantito. Spesso Kinji aiutava il nonno con il lavoro nei campi in segno di riconoscenza, mentre nella sua mente si faceva sempre più largo l'idea di iscriversi all'accademia ninja, che veniva puntualmente frenata dal suo senso del dovere. Quando anche il nonno passò a miglior vita, Kinji capì che doveva inseguire il suo obbiettivo, ora che aveva completato il suo dovere verso colui che era diventato come un secondo padre, poteva iscriversi all'accademia e trasferirsi nuovamente nel villaggio assieme ad Hayato.Capitolo 1 - Saga della ViaLa Nascita di uno Shinobi [ Esame Genin] Era una meravigliosa mattinata soleggiata sul cielo di Konoha e Kinji era finalmente pronto, dopo mesi di esami scritti e orali all'accademia, per tentare a diventare finalmente un ninja a tutti gli effetti ricevendo cosi il fatidico coprifronte della foglia. Per l'Uchiha era importante non fallire, cosi da non deludere le aspettative del fratellino e continuare quella strada che pareva costantemente in salita. All'entrata del cancello dove si erano dati appuntamento, arrivarono ben quattro ninja oltre Kinji: un altro Uchiha, un Aburame e due Nara. Il gruppo non sembrava essere in sintonia, ma forse per la paura insita nei cuori di tutti, il gruppetto avanzava, fin quando non si trovarono davanti a tre cancelli...era imposta una scelta! "la forza per sottomettere" "l'intelletto per ingannare" e "il sogno per dominare". Il primo ad esporsi fu l'aburame, che scelse la prima; segui' Kinji che scelse l'ultima. Si accodo' all'Uchiha l'unica ragazza e gli altri due, guidati dall'altro Nara, decisero di andare con i due per poter fare meno fatica ed avere il numero dalla loro parte. Quando il primo gruppo varco' l'arco prescelto, si ritrovarono delle serpi d'inchiostro stritolare le loro carni, finchè non divennero un tutt'uno con l'inchiostro, risvegliandosi in un mondo parallelo, dove non vi era la percezione della profondità...Del loro compagno che aveva scelto l'altro arco non vi era traccia. Al risveglio del gruppo, la ragazza che aveva attaccato bottone con Kinji venne espulsa dalla sfera che li aveva risucchiati, facendo rimanere soli i due Uchiha e il Nara. Il gruppetto venne presto attaccato da delle figure di canidi, che provarono ad mordere le gambe dei presenti, che tempestivamente decisero di attaccare ferendo le tre fiere; ma queste si fusero creando un mostro d'inchiostro a tre teste che tento' di morderli nuovamente. Kinji, che aveva ben capito la debolezza dei nemici, imparti' ordine al suo compagno Uchiha di utilizzare anch'esso un ninjutsu di fuoco per far sciogliere la minaccia che voleva annientarli, mentre il nara avrebbe potuto benissimo agire come preferiva. Il mostro venne colpito in pieno, ma l'inchiostro inizio' a prendere velocemente fuoco, troppo velocemente, zampillando copiosamente prima di esplodere in una esplosione micidiale. Nuovamente, Kinji prese le redini della situazione istigando gli altri due compagni ad utilizzare ninjutsu difensivi per salvare la vita a tutti...la figura del leader dell'esame era ben chiara ormai...ma il Nara non aveva inteso o non aveva voluto intendere, rimanendo coinvolto nell'esplosione. Subito gli altri due si precipitarono sul suo corpo esanime, ma non sembrava esserci nulla da fare. Kinji sapeva che in un esame per diventare genin non potevano essere messi in pericolo di vita, quindi suggeri' all'ultimo compagno rimasto di usare il disperdi perchè quella era di sicuro una illusione. La situazione attorno ai due stava diventando critica: l'inchiostro stava divorando metri di terreno attorno a loro bruciando e il sensei non si era ancora fatto vivo...dovevano solo sperare che l'intuizione di Kinji fosse giusta, cosi chiusero gli occhi e provarono. Entrambi, innati utilizzatori di genjutsu, riuscirono ad uscire dall'incubo vivente al quale erano stati obbligati, trovando dinanzi ai loro occhi la sensei che li aveva messi alla prova, e gli altri componenti della squadra che avevano perso i sensi, ma stavano bene. Questo fu l'inizio dell'avventura di Kinji Uchiha!Sede del Clan Uchiha [ Tecniche Genin] Erano passati pochi giorni da quando Kinji aveva ricevuto il suo bel coprifronte e già era ansioso di mettersi alla provo con nuove avventure; questa voglia di fare lo porto' dunque alla sede del clan Uchiha: un posto che non aveva mai visitato prima d'ora ma che metteva una certa soggezione. Ad attenderlo all'entrata vi era un uomo anziano che a quanto pareva, era stanco di vedere arrivare shinobi vogliosi di risvegliare il proprio doujutsu, e chiese perchè scegliere di divenire ninja disseminatori di morte. Kinji, risentito, rispose che voleva divenire più forte per difendere i propri cari e lancio' una frecciatina che l'uomo di certo non si sarebbe aspettato. Quest'ultimo, per ripicca, fece un passo avanti e mise il proprio dito indice sulla fronte del giovane, facendogli vedere tutte le atroci immagini che durante gli anni aveva dovuto sopportare: immagini di gente mutilata, terribili ferite, corpi di donne straziati e violati, bambini assassinati e lasciati i bordi delle strade coperti dal sangue. Kinji cadde a terra per lo sforzo, ma il vecchio non fece durare molto la cosa, aiutandolo a rialzarsi e scusandosi per il comportamento. L'anziano inizio' successivamente a mettere alla prova i riflessi del ragazzo con attacchi diretti e a distanza, che avrebbero dovuto portarlo a risvegliare lo sharingan. Ma qualcosa interruppe l'allenamento: un bambino chiese aiuto perchè delle donne alate stavano attaccando il villaggio. In fretta il trio arrivo' nel centro del villaggio, trovando uno spettacolo di distruzione che nessuno era abituato a vedere a Konoha. Una volta rifugiati in un posto relativamente sicuro, il vecchio fece uno schizzo su un foglio di come raggiungere la meta e, uscendo, venne ferito gravemente da un'arpia, morendo. Kinji era furibondo e, grazie agli strumenti necessari per ogni Uchiha presi dal bimbo prima che il vecchio esalasse l'ultimo respiro, si fece largo tra i nemici e le abitazioni distrutte assieme al piccino. Non mancava molto ed era ormai una giornata intera che combatteva infiammando le arpie, ma non sembravano voler diminuire di numero; fu in quel momento che gli occhi divennero scarlatti per la prima volta. I movimenti nemici sembravano più lenti, e le tecniche erano quasi potenziate, ma fu in quel momento che apparve un dragone, pronto a bruciare vivo il genin, il quale resistette finchè potè, fino ad essere colpito da una fiammata che non poteva assolutamente evitare. Senti' che i muscoli cedettero, lasciandosi vadere in avanti, ma appena si rimise in piedi, tutto era svanito...si trattava di un genjutsu e il sensei ne era stato l'artefice.Prima Missione [ Missione 65D - Il Demone Nero] Kinji si era svegliato alla buon'ora e il fratellino aveva una lettera indirizzata a lui: finalmente era arrivato il momento di svolgere una missione. Cosi si precipito' al palazzo dell'Hokage, dove trovo' ad attendere un individuo piuttosto bizzarro a vedersi e che sembrava piuttosto incuriosito dall'Uchiha. Dopo poco arrivo' un chunin che chiamo' entrambi...quell'individuo con una lumaca sulla spalla era il suo compagno di squadra. Ai due era stato richiesto di andare in un villaggio del paese del fuoco per controllare la situazione, e nel frattempo i due genin ne approfittarono per conoscersi meglio; il compagno disse di chiamarsi Zu Kyo e faceva parte dell'ormai conosciuto clan delle figure animate. Dopo essersi accampati per una notte, entrambi decisero che era bene proseguire, raggiungendo dopo delle ore il villaggio in questione presidiato da trappole e guardie. Quando si avvicinarono all'entrata, il capitano li condusse dentro le mura, lasciando che entrambi notassero con i loro occhi la desolazione che regnava sovrana. I capitano condusse i due genin dal saggio del villaggio, il quale spiego' che vi era un demone che ogni notte andava a far visita nel villaggio seminando terrore. I ragazzi dovevano solo aspettare il calare delle tenebre, percio' vennero condotti in due camere separate dove riposare. Dopo alcune ore, i ragazzi uscirono dalle stanze e la situazione sembrava troppo tranquilla; Kinji chiese a Zu di presidiare il castello, mentre lui sarebbe uscito nel villaggio e nel bosco a controllare, portando con se il clone di Katsuyu. Passava il tempo e del mostro non vi era traccia...che fosse andato da Zu? Katsuyu, in collegamento telepatico, volle mandare l'Uchiha a controllare nel castello. Nella piazza antecedende, vi era una strana nebbia e non solo...davanti alla figura di Zu, una più possente e dai tratti felini stava studiando il ragazzo. Non doveva prendere decisioni affettate...cosi attese, finchè non arrivo' un'altra figura più minacciosa e possente, che tento' di attaccare. Il mal di testa provocato dalla nebbia pero' stava facendo perdere le forze agli shinobi, cosi Zu decise di disperderne una parte con una folata di vento. Le bestie scapparono, cio' che restava ai due ninja era riferire al committente che il problema era la nebbia allucinogena.Leader per un Giorno [ Missione 36D - La "Grossa" Ninfea] Un nuovo giorno, una nuova missione. Kinji venne nuovamente richiamato al palazzo del Kage per svolgere una nuova missione che consisteva nel raggiungere il passo dell'Orso, a metà tra Konoha e Suna, per poi incontrare due shinobi della sabbia e venire accompagnati nel luogo dove doveva svolgersi la missione: il villaggio della Ninfea. Il villaggio in questione era stato da poco attaccato da dei briganti ed era imminente la cerimonia annuale più importante...ma i preparativi non erano stati ancora ultimati. Una volta arrivato sul luogo dell'incontro, l'Uchiha rimase in silenzio ad attendere l'arrivo dei compagni che non tardarono: si riconobbero subito per via del coprifronte. Hisashi Toguchi si presento' per primo e si rivolse anche ad un uomo nelle immediate vicinanze, presumendo che fosse colui che ci avrebbe accompagnati dato che era l'unico in prossimità dell' Uchiha; alrettanto fece Hiro Takagi, compagno dei due, ma per lo stupore di tutti, l'uomo in questione non solo non era colui che li avrebbe guidati, ma era un signore brillo che non fece altro che ridere in faccia al gruppo e andare via. Il vero emissario, che aveva visto tutto, usci' allora allo scoperto, deridendo i ragazzi per il comportamento tenuto. Fortunatamente, Kinji non aveva dato confidenza allo sconosciuto come gli altri due, quindi non si senti' in colpa più di tanto e venne nominato capitano del gruppo. La ragazza, che disse di chiamarsi Misa, sembrava non avere molta fiducia negli shinobi...più che comprensibile. Il gruppo si fermo' poi per pranzare con il piatto tipico del luogo, ovvero wasabi a non finire, che venne ingerito sotto sforzo dai poveri genin per non sembrare scortesi. Una volta arrivati al villaggio, tutte le donne erano bellissime, mentre gli uomini sembravano tutti lottatori di sumo! I ragazzi vennero condotti dal capo villaggio Yuuma che, a differenza degli altri membri maschili del villaggio, sembrava un uomo dal fisico possente e scolpito. Egli disse che dovevano aiutare con i preparativi della cerimonia raccogliendo fiori, componendo le ghirlande e piazzandole su dei pali da sistemare lungo tutto il villaggio. Tutti e tre i genin si impegnarono al massimo: Kinji aiuto' Hisashi a raccogliere i fiori, per poi comporre da solo le ghirlande grazie alla propria arte oculare, per il resto avrebbero pensato gli altri. Riuscirono a finire tutto per tempo, ed ebbero l'onore di portare il diamante più prezioso sul suo piedistallo al centro della piazza principale durante la festa. La loro missione poteva ritenersi compiuta, cosi si godettero la festa e il mattino seguente poterono tornare a casa.Il Nindo di Kinji [ Missione 68D - Tutta Colpa del Fugu!] L'Uchiha si trovava in un negozio scoperto da poco: il Tenshi No Namida, un negozio di gioielli e pietre preziose. Qui Kinji conobbe Setsuna Hyuga, una ragazza dai lunghi capelli blu elettrico e dagli occhi perlati; entrambi vennero pero' chiamati fuori dal locale da due jonin che a quanto pare volevano qualcosa da loro. Una volta arrivati alle porte di Konoha, vennero a sapere che dovevano accompagnare due bimbi di nobili origini fino alla loro residenza per colpa di un'intossicazione di fugu che aveva costretto le loro scorte a letto. I piccoli Kin e Rin, sembrarono subito mettersi in confidenza con i genin, che per controllare la situazione si lanciavano semplici sguardi, fin quando non iniziarono i primi problemi: Kin, incuriosito dal kunai di Kinji, glielo sfilo' dal fodero volendo giocare, mentre la più piccola volle salire sulle spalle di Setsuna. Quest'ultima fu molto disponibile, mentre Kinji si riprese l'arma spiegando che non era un giocattolo; allora Kin innervosito lancio' una pietra contro un alveare, aizzando le api tra le risate dei più piccoli. La Hyuga dovette lasciare a terra Rin per aiutare Kinji a scongiurare la minaccia ma, una volta fatte dileguare le api, la bimba era scomparsa. Fortunatamente Setsuna possedeva il byakugan e grazie alla sua visione quasi totale aveva visto da che parte si era diretta la piccola, sparendo in fretta tra la vegetazione. L'Uchiha rimase a convincere Kin a muoversi, riuscendoci solo tenendolo sulle spalle e correndo più veloce che poteva per raggiungere la compagna, che ne frattempo aveva tentato di salvare Rin da un orso che voleva prenderla da dove si era appollaiata su un albero. Il piccolo Kin nel frattempo, aveva coperto gli occhi di Kinji, che era ormai arrivato nei pressi del gruppetto, ma l'orso, spaventato, stava per attaccare entrambi. Cosi Setsuna si butto' in fretta per assorbire la zampata dell'orso al posto dei due ragazzi; quando Kinji ebbe gli occhi nuovamente liberi, si precipito' dalla compagna per vedere l'entità della ferita e inizo' ad urlare a squarciagola per far scappare l'orso. La bestia, spaventata anche da numero di nemici, scappo' impaurita ma Kinji se la prese con Kin per via del suo comportamente sconsiderato; In quel momento Setsuna ento' di riappacificare gli animi di tutti, mentre la piccola Rin prese le difese del fratello, ed entrambi sembrarono avercela con coloro che avevano scelto di che destino dovessero vivere...ci volle tempo prima che Kinji riuscisse a capire che si sentissero degli uccelli in gabbia, ma quando capi', espose a tutti i presenti il proprio nindo:
<<prendete in mano il vostro futuro e impegnatevi seriamente a modificarlo perchè le cose che contano non si ottengono mai con facilità!>>
Entrambi i piccoli sembrarono toccati dalle parole dell'Uchiha e da quelle susseguite di Setsuna, finchè arrivarono alla loro dimora. Qui, la madre dei due, si rivelo' essere molto fredda nei confronti dei due figli, dando una sacchetta tintinnate e andandosene di fretta; ancora una volta, Kinji, seppur con educazione, si espose rifiutando i soldi e chiedendo che ai due piccoli venisse concessa più libertà in futuro per poter decidere cosa fare della propria vita. La donna, seppur accigliata, accetto' e i due bimbi tornarono a sorridere grazie alla decisione presa tramite un tacito accordo tra i due shinobi, ce furono liberi di tornare.Tra Due Fuochi [ Missione 35C - Insonnia] Il genin era stato richiamato nuovamente per una missione più importante stavolta: al palazzo dell'Hokage avevano ricevuto la lettera da parte di un uomo, tale Kimeki, che diceva di essere costantemente spiato dal vicino di casa Fuminsho, e aveva sentito che avrebbe assoldato un ninja per svolgere più adeguatamente il compito. Kinji doveva infiltrarsi nella proprietà di Fuminsho e raccogliere abbastanza informazioni per poterlo denunciare di stalking. Lo shinobi arrivò presto nella zona designata, un'ampia vallata nelle vicinanze del mare; nel raggio di kilometri non vi erano edifici se non quelli di Kimeki, piuttosto modesto e fatiscente, e quello di Fuminsho, sfarzoso e sviluppato su più piani. Parlando con il committente, Kinji venne a sapere che in realtà c'era molto di più sotto. Kiemki e Fuminsho facevano parte di un'intelligence di Konoha e quest'ultimo spiava Kimeki perché sicuro che aveva tradito l'intelligence rubando dei documenti, ma questo non era mai successo quindi possibile che nemmeno lui aveva i suddetti documenti? Al calare delle tenebre, l'Uchiha si infiltrò senza problemi nell'abitazione del vicino; decise di manomettere una delle finestre ai piani superiori, sicuro del fatto che in genere degli oggetti così preziosi si custodiscono nelle camere da letto, in genere ubicate ai piani più alti. Finì in quella che pareva essere una biblioteca, con una scrivania piena di scartoffie che poi si rivelarono essere racconti. Quando Kinji sentì dei passi, decise di appendersi a testa in giù al soffitto con l'ausilio del chakra sotto le piante dei piedi. Fuminsho si rivelava un uomo di una certa età affetto da mal di schiena e dalla poca prestanza fisica, non una minaccia come lo aveva descritto Kimeki insomma; il genin decise di seguirlo, speranzoso che lo portasse alla camera da letto, ma così non fu, tornando più tardi nella biblioteca per spiare il vicino. Non c'era un minuto da perdere, sarebbe andato avanti per ore, così il ragazzo decise di intrappolarlo in una genjutsu e legarlo per farlo parlare, ma tutto ciò che ottenne fu un'aria impaurita e innocente da parte di Fuminsho e anche un documento per metterlo contro il suo committente, che attestava che in assato possedeva una doppia identità. Le convinzioni di Kinji iniziarono a vacillare quando capì che Kimeki gli stava nascondendo qualcosa, così decise di ritornare da lui, ma ad attenderlo, nella più profonda oscurità, trovò una figura molto familiare tenere come ostaggio il committente: Setsuna. La situazione fu da subito chiara per il giovane; lei doveva essere stata assoldata da Fuminsho, come aveva letto nel messaggio, e sarebbe stato meglio lavorare assieme per scoprire la verità. Kimeki rivelò che non esisteva alcuna intelligence, ma che in realtà Fuminsho aveva ingannato una ricca donna per rubarle tutti i suoi averi e che lui era stato incolpato al suo posto, scontandosi anni e anni di galera. Dopo aver capito che non c'era modo di decretare chi avesse ragione, entrambi i genin decisero di legare Kimeki e di portarlo da Fuminsho per ottenere altre confessioni. Quando si ritrovarono tutti nella stessa stanza, Kimeki sembrava essere genuinamente adirato per quello che sosteneva, mentre Fuminsho sembrava innaturalmente calmo. Quest'ultimo disse di poter provare che quello che Kimeki diceva era una finzione e che era parte di un suo racconto. La bella Setsuna decise di andare con lui in biblioteca per tenerlo d'occhio, mentre Kinji sarebbe rimasto con Kimeki. Passarono i minuti, ma dei due non vi era traccia e Kinji aveva capito che qualcosa non andava; decise quindi di precipitarsi in biblioteca, ma di Setsuna e Fuminsho non vi era traccia, solo alcuni capelli blu elettrico sembravano segnare la via percorsa dai due. Tornando nella stanza visitata in precedenza, decise di liberare Kimeki per farsi aiutare a ritrovare la compagna. Kimeki accettò ed entrambi si mossero seguendo i capelli, fino ad arrivare ad uno sgabuzzino dove sembravano scomparire nel nulla. Dopo qualche attimo di panico, Kinji alternò una lucidità tale da fargli capire che sotto un tappeto c'era una botola che necessitava di essere aperta con la katana. I due si mossero in fretta fino ad arrivare in una stanza sotterranea dove finalmente trovarono Setsuna legata e con le lacrime agli occhi. Dopo un momento di tenerezza, i tre percorsero il tunnel sotterraneo usato da Fuminsho per scappare fino ad arrivare ad un incrocio di tre vie. La Hyuga, grazie al suo doujutsu, riuscì a indicare che il loro obbiettivo stava scappando a bordo di un catamarano lungo il fiume, ma priva di forze non poté essere partecipe all'inseguimento, lasciando da solo Kinji, il quale poté usare la più grande forza di Fuminsho come sua debolezza, spaventandolo a morte fin quando non riuscì a tramortirlo. Una volta tornato, l'Uchiha consegnò il malcapitato al vicino, tutto contento perchè giustizia era stata fatta e i due shinobi poterono incamminarsi verso casa, o meglio, Kinji decise che Setsuna era troppo stanca per poter camminare, quindi la portò in braccio fino a Konoha con il sole che illuminava il loro cammino.Un Amore che Sboccia [ X] Dopo aver svolto l'ultima missione assieme, Kinji e Setsuna arrivano a casa del più grande per passare qualche momento di intimità assieme e parlare delle loro vicende.Capitolo 2 - Saga del DivoratorePreparazione alla Guerra [ X] Dopo aver lasciato la residenza del ragazzo, lui e Setsuna si diressero verso l'ufficio dell'Hokage per avere informazioni su un'apparizione che avevano udito in tutto il mondo ninja e, per puro caso, l'Uchha intravide due vecchie conoscenze: Hiro Takagi e Hisashi Tuguchi. I due erano accompagnati da anbu e diedero delle informazioni sulla veridicità sui fantomatici poteri di quel Dio. Sapevano molto, ma non potevano parlarne. Così i due si diressero dal Kage per avere informazioni a tal proposito.Promozione a Chunin [ Missione Watashi 5C - Un Villaggio Nuovamente nei Guai] Subito dopo essere stati convocati al palazzo dell'Hokage, Kinji e Setsuna ebbero una nuova missione tra le mani, e assieme a loro una vecchia conoscenza del ragazzo li avrebbe supportati: Zu. Il trio si sarebbe dovuto recare nuovamente nel villaggio del gas allucinogeno per fronteggiare una situazione disperata per via del nuovo morbo di Watashi. Nei meandri più nascosti delle viuzze desolate del posto, erano apparsi degli strani globi oscuri che non sembravano far altro che inquietare con la loro presenza...il contatto diretto con essi portava ad avere le allucinazioni e a perdere il senno, come avrebbero poi scoperto all'ospedale con i vari pazienti che erano stati talmente coraggiosi da avere un approccio con i globi. Scortati dalle guardie all'entrata, gli shinobi raggiunsero presto il palazzo del capo villaggio per scambiare due chiacchiere e scoprire se i punti deboli dei globi erano noti. Purtroppo erano del tutto sconosciuti, ammesso che ce ne fossero. I genin decisero quindi di armarsi con tutti i fumogeni esplosivi disponibili come armamentario, seppur rudimentale, per provare a raccogliere informazioni utili il giorno successivo. Il mattino seguente Zu era sparito, ma aveva lasciato un biglietto dove affermava di aver iniziato le ricerche e che si sarebbero trovati dopo. Forti di questo, Kinji e Setsuna passarono in ospedale per interrogare il più "lucido" degli infetti e ottenere qualche informazione, ma nulla riuscirono a ricavarne se non discorsi senza senso apparente. Una volta usciti, i due notarono più avanti alla loro posizione delle strane creature con più arti e deformi, che non persero tempo ad attaccarli; in seria difficoltà anche con l'aiuto della preveggenza dello sharingan, Kinji non riusciva ad avere la meglio e la situazione era in stallo. Solo una voce si sentì, ed era quella di un vecchio con un bastone, sospeso per aria con fare di sfida. I genin vennero divisi, con Kinji intento a destreggiarsi tra i nemici, e Setsuna in cima ad un palazzo adiacente per parlare con il vecchio sospetto. Dopo qualche secondo, il suo corpo sembrava quasi volare via verso un altro palazzo, e il vecchio ne era senza dubbio l'artefice. Adirato e in cerca di risposte, l'Uchiha si fece largo tra la folla di bestiole a colpi di katana e fuoco vivo, fino a quando non riuscì a sfondare la porta che lo separava dalla sua bella. Quest'ultima era stata contagiata dal morbo di Watashi, e il nemico era scappato in alto usando come diversivo un fumogeno. Kinji prese Setsuna e la portò in una stanza al chiuso, dove il gas non poteva raggiungerli, e provò a somministrarle un mix di antidoti trovati sul posto, che sembrarono fare effetto. Arrivati in cima all'edificio, iniziò lo scontro finale con il vecchio, consumato dal chakra di Watashi e diventato una massa di muscoli. Grazie agli sforzi combinati dei due, il nemico venne annientato, ma le creature si precipitarono giù, pronte a fare baldoria senza nessuno che teneva le loro redini. Gli effetti collaterali del mix però iniziavano a farsi sentire, e Setsuna crollò; a questo punto Kinji non poteva far altro se non portare la Hyuga all'ospedale e dare i due antidoti a chi avrebbe sicuramente trovato il modo di crearne uno nuovo e funzionante. Una volta liberata la compagna, il giovane poteva sfogarsi sulle creature senza indugiare, mentre sulla sa strada incontrava sempre più nemici e guardie. Soccorsi i militari, si raggruppò con quelli rimasti nel palazzo centrale per unire le loro forze e guidarli verso la vittoria come un vero leader. Più volte Kinji ha rischiato di soccombere, e più volte ha salvato le vite di molti, fino a quando tutti i globi vennero spazzati via con una combinazione esplosiva di fuoco e gas...lasciando alla fine il giovane stremato. Al suo risveglio era in una stanza d'ospedale, adornato da dottori e medici che lo rassicurarono sulle sue condizioni e quelle dei compagni, e di li a qualche giorno, dopo nove giorni di buio, avrebbe potuto tornare a Konoha.L'eroe Torna Vittorioso [ X] Di ritorno con il nuovo titolo ottenuto sul campo di battaglia, Kinji si incontra nuovamente con il fratello minore per un rapido scambio di opinioni.Un'Insolita Insegnante [ Quest Tecniche Clan Chunin] Kinji era tornato da poco al villaggio ma, desideroso di trovare i compagni sperduti, si diresse verso il palazzo del Kage, quando qualcosa attirò la sua attenzione: la sede del clan Uchiha. Era passato non molto tempo dalla sua ultima visita li, e forse quella piccola deviazione di rotta gli avrebbe garantito qualche lasciapassare in più per poter proteggere le persone a lui care. Appena varcata la soglia, una voce gli chiese chi fosse e cosa cercava li, apparve poi una donna di mezz'età che evitò di presentarsi, ma che aveva tutti i tratti caratteristici del clan Uchiha. Dopo un breve scambio di parole, fece cadere il buoi sul povero ragazzo, martoriandolo di colpi finchè non fosse riuscito a bloccarne o schivarne almeno uno. Dopo molti tentativi falliti, Kinji tirò fuori tutta la grinta in se, per poi tentare addirittura di colpire la sensei, che però evitò che ciò accadesse, decretando la riuscita della prova, e quindi il più giovane si era mostrato degno del cognome portato. Lo portò poi in una stanzetta più piccola, dove lo rinchiuse in una genjutsu oculare per scoprire quale fosse il suo secondo elemento, ovviamente sempre in maniera del tutto non convenzionale. Successivamente, tornarono nella grande sala precedente; era arrivato il momento di insegnargli nuove tecniche tramandate di generazione in generazione. Per prima cosa Kinji si esercitò, come per trovare la fonte di chakra della sensei nel buoi, a guardare il suo flusso muoversi più in fretta, per poi memorizzare i movimenti con le mani, i sigilli e tutto il resto per poter eseguire le tecniche. Kinji si armò di santa pazienza, e dopo molti tentativi non gli sembrò avere successo, ma forse era solo perchè la sensei in realtà era fuori dalla sua portata; comunque la stessa gli disse che ce l'aveva fatta, ma necessitava di pratica. E con un sorriso, la donna senza nome lo lasciò da solo uscendo da una porta laterale, dopo avergli fatto un complimento, una cosa rara considerando il tipo.Buio! [ Quest Talento "Controllo dello Sharingan"] Il chunin era rimasto solo nella stanza per svariati minuti, quando un buio lo avvolse e lo portò in in mondo etereo, diverso. Si trovava in una foresta e aveva adocchiato un gruppo di shinobi che si muoveva furtivamente, riconoscendo la voce della madre tra loro. Motivato a scoprire come fosse possibile risentire la sua voce dopo aver saputo della sua dipartita, Kinji seguì il gruppo, che finì in una caverna, dove li attese un'imboscata. Kinji riprese i sensi assieme a tutti gli altri, legati e immobilizzati, ma quando fece una domanda alla donna uguale alla madre, la porta che li separava dal mondo esterno si aprì rivelando gli aguzzini, intenzionati a sbarazzarsi di loro, prima però di aver approfittato delle donne del gruppo. A quella visione, non fece che capolinea la parte demoniaca del giovane, che si manifestò in tutta la sua rabbia, facendo tremare le catene che lo tenevano costretto e attirando l'attenzione del gruppo prima che potesse succedere l'imperdonabile. Quando si avvicinarono, gli uomini lo derisero, iniziando a malmenarlo in gruppo. Ma ogni colpo, ogni pugno, non faceva che alimentare la rabbia indomita del Demone Vermiglio, che con aria macabra e surreale, riuscì a intrappolare tutti quanti in una genjutsu fatta di torture atroci e ben lontana dalla morte, loro unica liberazione.
<<volete sapere perchè mi chiamano... Shuiroyasha?...anzi.. Perchè non ve ne do una dimostrazione!?>>
Quando però il chunin stava per dare completo sfogo al demone dentro di lui, la genjutsu nella quale venne racchiuso, implose su se stessa, rivelando colei che l'aveva utilizzata come semplice passatempo. Si, era stato usato come un giocattolo, ma il suo sharingan ne era uscito ancora più temibile.Contro un Dio [ Il Grido dell'Alleanza] La minaccia di Watashi era ormai concreta e quest'ultimo aveva apertamente dichiarato guerra a tutti gli shinobi del mondo; unica opzione: unire le forze per contrastare un nemico più grande. Kinji venne messo al comando di un'intero plotone che sarebbe stato assegnato alla protezione del tempio di Kumo.Più è Importante il Fardello... più è Pesante Portarlo Con Se [ Il Tempio] Dopo essere stato richiamato al campo base per raggiungere il resto dell'alleanza, Kinji venne nominato generale di una divisione volta a muovere l'ultimo attacco decisivo contro Watashi e la sua progenie. Fu sollevato di scoprire che tra le reclute al suo comando c'era anche Setsuna, che aveva cercato da tanto tempo nella speranza che non le fosse successo nulla. Erano stati assegnati alla zona del tempio sacro di Kumo, il bukigami, che dovevano proteggere da delle possibili rappresaglie nemiche; la zona era tipicamente montuosa e dai percorsi impervi, ma il gruppo riuscì comunque ad arrivare senza problemi e seguendo la tabella di marcia. Quando però si sistemarono nell'atrio principale, una forte esplosione arrivò dal nulla, provocando già le prime vittime e feriti, compreso il generale che si ritrovava una profonda bruciatura sul petto. La situazione stava diventando critica, e, come se non bastasse, dal fuoco si stavano creando varie creature fatte di fiamme; veloci e letali, sarebbe stato difficile contrastarle, ma il generale decise di agire prontamente creando delle squadre difensive e di supporto che avrebbero dovuto utilizzare il nemico principale dell'elemento di cui erano fatte le creature. Presto però, l'Uchiha si accorse della comparsa di uno strano simbolo sul collo di alcuni dei suoi compagni, e ciò poteva solo significare guai in vista. Quando la situazione sembrò migliorare grazie agli sforzi combinati di tutti gli shinobi, alcuni dei militari, Setsuna compresa, iniziarono ad agire senza controllo, mietendo vittime tra quegli stessi compagni che fino a pochi attimi stavano proteggendo. Con le creature fuori gioco, Kinji diede priorità alla minaccia della possessione, decidendo di raggruppare a se tutti i maestri di genjutsu che avesse a disposizione, per intrappolare le marionette e scavare fino a eliminarne il burattinaio. Ma non ebbe nemmeno il tempo di finire l'organizzazione che, dal nulla, la Hyuga gli trapassò lo stomaco con la katana, lasciandolo inerme al suolo. Buio. Kinji si risvegliò in un posto diverso, in campagna e davanti a se una casa dalla quale si intravedeva una luce; decise di entrarvici, e notò una ragazza dai moti alquanto voluttuosi. Disse di chiamarsi Amai, e che dell'esercito non era rimasto nulla, tranne Setsuna, lei le serviva per tornare sulla terra e vendicarsi di chi, come lui, le aveva dato degli ordini sbagliati, portandola alla morte. Si rivelò poi per essere una delle adepte di Watashi, con le sue vere sembianze che ricordavano poco un essere umano, e molto un demonio. Bloccò Kinji senza lasciargli fiato e iniziò a infierire sul corpo già martoriato del giovane che, senza paura, continuava a far leva sulla poca umanità rimastale, finchè, proprio nel momento in cui sembrava volesse abbandonarlo in quel limbo, decise di smetterla di punirlo per i peccati dell'intera umanità, dicendogli che il suo tempo era giunto. Parole dette con tono sereno, quasi amorevole; la sua figura svanì nel nulla, ma le sue parole continuarono a rieccheggiare nella testa di Kinji, rimandato nel suo tempo e mondo, li dove l'esercito,no, l'umanita, aveva vinto la sua battaglia.
<<possiedi un dono, Kinji, un fiore raro e prezioso...fa che questo non appassisca mai>>Incubi dal Passato [ X] Reduce dall'ultima battaglia estenuante contro Watashi, Kinji torna a casa e passa giorni senza fare nulla di particolare se non perdere tempo a rimuginare su quanto aveva perso nel conflitto. Setsuna decide di andare a fargli visita e parlare con lui per confrontarsi e confessare dolori e delusioni scaturiti dalla loro vittoria sul campo. Alla fine decisero di andare assieme ai funerali organizzati per tutti i caduti da Akane.Funerali [ Morte e Rinascita] I funerali per tutti i caduti nel conflitto durarono poco, eppure grazie a quei momenti Kinji prese mentalmente una decisione che avrebbe riferito anche all'Hokage: tornare a Kumo per fare ammenda con se stesso.Per un Futuro Radioso... [ X] Kinji si reca da Akane per riferirle di voler tornare a Kumo per ritrovare la voglia di combattere persa dopo aver visto morire centinaia di uomini sotto il suo comando. La donna non obbiettò, dando la sua benedizione, e anche i due collaboratori più stretti dell'Hokage salutarono Kinji aspettandosi da lui grandi cose al ritorno: primo fra tutti, il sigillo sulla sua katana doveva essere rotto.Un'Insolito Incontro [ La Normalità della Vita] Partito alla volta di Kumo, Kinji verrà trattenuto dall'incontro con una bizzarra shinobi di Kiri, ovvero Akane Yuki. I due avranno modo di parlarsi e fare un giro per il villaggio mai visitato dalla più piccola per poi separarsi dopo un po' andando ognuno per la propria strada.Capitolo 3 - Saga del VI Torneo ChuninRapaci [ Quest Eremitica] Dopo aver lasciato una lettare a Setsuna riguardo la sua imminente partenza, Kinji tornò a Kumo e al sacro Bukigami per ritrovare la sua pace interiore, ma purtroppo non ottene il risultato sperato; così iniziò a vagare senza meta, allungando la tratta per arrivare nuovamente a casa, fino a trovarsi da qualche parte al confine tra il paese del ferro e quello della roccia, in una landa sconfinata di montagne. Qui si rifocillò in un baretto fatiscente e il proprietario gli parlò della leggenda della cima più alta di tutta la catena montuosa e di come su di esse vivevano i leggendari rapaci. Interessato dalla storia e non avendo nulla da perdere, Kinji si diresse verso questa montagna venendo investito da delle misteriose fiamme che gli fecero perdere i sensi. A risvegliarlo furono uno strano pinguino fatto di ghiaccio e Yumi, una ragazza originaria di Kiri; ella in un primo momento si dimostra affabile e cortese decidendo di seguire Kinji fino alla cima, ma durante il percorso i due incontrano molte altre persone, tra cui la stessa Setsuna! In preda all'ansia l'Uchiha si fiondò sulla sua bella per sorreggerla e, una volta risvegliata, fecero la conoscenza di altri membri del gruppo: Mitsunobu Aburame, Ryu Zen, e Kira (tutti e tre shinobi di Konoha) mentre Yumi andò ad aiutare un amico che non si presentò. Le presentazioni però vennero interrotte da un gruppo di uomini all'inseguimento di uno ben vestito e in difficoltà. A quella vista Setsuna si frappose tra le due fazioni e Kinji la seguì a ruota per dare man forte, mentre gli altri preferirono nascondersi e accerchiarli. Mentre la situazione aveva raggiunto un momento di stallo, Kira fece un volo spinto da una corrente d'acqua e che lo fece schiantare contro gli aggressori; a parte la vergogna per quello che aveva appena visto, Kinji propose all'Aburame e alla Yuki di immobilizzare con rispettivamente insetti e ghiaccio i tre banditi per poterli interrogare. Non avevano rivelato molto: non ricordavano da quanto erano imprigionati in quel monte, ma l'uomo che i ragazzi avevano salvato era la chiave per lasciare quel posto e di sicuro sarebbe stato saggio seguirlo. Kurushimeru, questo il nome dell'uomo, era un crittografo studioso delle rune del cielo e poteva effettivamente andare e venire a suo piacere dal monte. Mentre tutti ascoltavano le sue parole, Kira iniziò a interrogare segretamente i banditi, ancora, per ottenere informazioni e una volta finito tornò portandosene solo uno e dicendo che avrebbe continuato la scalata solo se si fosse portato il prigioniero. Nessuno spiegazione, nessuna domanda; a Kinji dette non poco fastidio e anche Kurushimeru sembrò seccato a quella minaccia quando lui aveva il coltello dalla parte del manico in realtà. Arashi invece aveva intrapreso una strada diversa con il favore di non essere stato notato dal gruppo... ad eccezione di Setsuna e del suo byakugan! Ella infatti aveva rivelato della sua mancanza e dei magheggi dell'altro Uchiha, dando a Kinji una visione d'insieme non male. Arrivati ad uno spiazzo, i ragazzi ebbero modo di provare ai rapaci, o almeno così sosteneva Kurushimeru, la loro lealtà e di esse puri di cuore. Ognuno di loro venne isolato e testato, ma ciò non accadde per i due innamorati: loro erano assieme e, in una sorta di genjutsu, la Hyuga venne fatta sprofondare in un baratro con un unico appiglio ad una radice attaccata alle gambe di Kinji, che invece veniva spinto sempre più verso l'alto. La ragazza decise di sacrificarsi pur di lasciare libero l'Uchiha, ma quest'ultimo non voleva lasciarla andare, non così non dopo tutto quello che aveva passato per rivederla, così si buttò assieme a lei per ritrovarsi magicamente a sbucare da un banco di nuvole su una zona montana dove tutti gli altri, escluso Kira, stavano attendendo. Quella doveva essere stata la prova di cui aveva parlato Kurushimeru e tutti l'avevano superata, ma alcuni volevano rimanere per attendere l'unico escluso. Non avendo mai dato modo di credere in lui e nelle sue buone intenzioni, Kinji,Setsuna e Mitsunobu decisero di andare avanti mentre gli altri rimasero ad attendere il suo arrivo imponendosi un'ora di tempo. Il gruppo di konohaniani proseguì fino ad arrivare ad un altro spiazzo dove vi erano delle porte colorate e purtroppo nemmeno il crittografo era capace di leggere a fondo quele scritte. Dopo alcuni minuti fatti di supposizioni, l'anziano disse che bisognava fare un sacrificio, scegliere la porta incolore per continuare ma sacrificare il proprio villaggio o l'incontrario. Arrivati anche gli altri, ognuno prese la propria scelta con più o meno screzi creatisi nel gruppo, ma tutto si rivelò uno scherzo! Kurushimero si trasformò in un rapace dal piumaggio grigiato volò verso l'alto dicendo che quella sarebbe stata la loro ultima prova: una scalata sempre più ripida fino alla cima della montagna. Con estrema fatica e dopo ore di scalata, il gruppo arrivò in cima ritorvandosi il gufo grigio ad attenderli e da li, disse, che sarebbe stato scelto il nuovo eremita e chi avrebbe potuto firmare il rotolo. Kinji non capiva che voleva dire tutto questo, ma dopo molto tempo il rapace tornò e nominò Arashi, il kiriano taciturno, nuovo eremita e come primo compito avrebbe dovuto scegliere chi poteva aiutarlo nel suo compito. Limitandosi a prolungare la decisione, il gruppo venne condotto alle pendici di un albero mastodontico con radici enormi alla base: quello era il vero eremo dei rapaci. Di li a poco Yumi abbandonò la zona dopo aver parlato con il Kaguya e gli altri poterono firmare quel patto di sangue che li avrebbe legati per sempre. Questioni in Sospeso [ X] Kinji e Setsuna hanno appena firmato con il sangue un contratto che li unirà per sempre alle creature dalle quali sono stati prescelti, ma prima di tornare a casa c'è ancora qualcosa tra loro di cui devono discutere; qualcosa che hanno lasciato in sospeso e che adesso necessita la loro attenzione.Il Braccio Destro [ X] Richiamato in studio dall'Hokage per sapere l'esito del suo viaggio a Kumo, Kinji viene invitato dalla bella Uchiha ad accompagnarla a quell'evento in veste di accompagnatore ufficiale. Ovviamente il ragazzo accetta l'invito e si reca assieme a Setsuna ai confini tra il Fuoco e l'Acqua; da li in poi un traghetto li porta alle porte di Kiri dove i due amanti dovranno separarsi per andare lei sugli spalti e lui in Sala Kage per assistere alla riunione delle più importanti figure del mondo ninja.Riunione in Sala Kage [ X] Seguendo Akane e Nahoko, Kinji arriva nella sala dove i Kage si sarebbero potuti accomodare su dei troni fatti con lame fuse tra loro senza criterio. In quell'occasione l'Uchiha ha potuto assistere a comportamenti non proprio eccezionali da parte dei rappresentanti dei vari paesi, ma non fiatò affatto rimanendo fermo nella sua posizione al fianco dell'Hokage. Dopo aver visto lo svolgimento delle prime prove grazie ad un ologramma, la sannin invita Kinji a seguire gli altri accompagnatori in una stanza diversa per poter avere una visione migliore dell'ultima prova.La Squadra Anbu Inseguitori [ Siamo Tutti Soli] Preso dalla frustrazione e dai sensi di colpa per non essere ancora riuscito a trovare la forza necessaria, Kinji si dirige al campo di allenamento per sfogare tutte le emozioni di cui è vittima, ma a disturbare i suoi allenamenti sarà una figura mascherata: un Anbu. La ragazza dai capelli rossi gli dirà che è stato adocchiato dai reparti speciali e che una volta superate le prove per entrarvici, forse avrebbe potuto trovare il giusto spirito per andare avanti insieme a loro. Voglioso di mettersi alla prova e di trovare la forza necessaria, Kinji accetta e viene subito catapultato in un mondo fittizio creato appositamente da Taka. In quel posto lei comanda tutto, decidendo cosa l'Uchiha può vedere e cosa può affrontare. Per prima cosa, avrebbe testato la sua velocità assoluta cercando di correre lungo un infinito corridoio e inseguito da un masso enorme. Dopo un prima fallimento, la seconda volta il giovane riuscì ad uscire dal tunnel incolume. Poi sarebbe stato il caso di misurare le sue capacità complessive: la sfida sarebbe stata quella di riuscire a toccare Taka, la quale aveva già evocato dei burattini di inchiostro che danzavano all'unisono per colpire Kinji; ma il giovane non si fece sopraffare dalla difficoltà di quel compito e, utilizzando un abile stratagemma per confondere i sensi della evocatrice, schivare i burattini ed arrivare a toccarla fu relativamente semplice. Un po' adirata dalla facilità con la quale aveva "fallito", Taka portò l'aspirante Anbu in un mondo completamente sommerso. Kinji avrebbe dovuto prendere una "bandiera" ovvero un pesce rosso, prima di finire il fiato. Sicuramente quella prova doveva testare le sue capacità anche in ambienti sfavorevoli, ma per rendere il tutto ancora più difficile Taka aveva aggiunto degli squali di inchiostro. Con un po' di difficoltà il ragazzo riuscì a non essere azzannato a morte neutralizzando le creature, ma proprio allora si fusero per diventare una orca mostruosa; senza possibilità di arrivare alla bandiera con le sue sole forze, Kinji decise di tentare il tutto per tutto sfruttando la veemenza con cui l'animale gli venne contro per aggrapparsi allo stesso e avvicinarsi alla bandiera, prendendola all'ultimo secondo. Un altro successo, ma l'ultima prova sarebbe stata quella decisiva: doveva sventare una rapina in banca con la collaborazione di Hanare. Dopo aver ideato un piano veloce ma efficace, Kinji si infiltrò in una stanza da una finestra sul tetto, neutralizzando il primo malvivente e prendendo le sue sembianze; da li in poi le cose sono andate sempre per il verso giusto e alla fine Kinji è riuscito persino a sguainare la sua spada, spinto da un'irrefrenabile voglia di salvare un ostaggio in pericolo. Quel suo successo venne riconosciuto non solo da Hanare, ma persino dal capo del reparto inseguitori Nahoko Hyuga.Il suo nome in codice da quel momento sarebbe stato Hayabusa: Falco Pellegrino.Un Mondo di Sogno [ Yakusoku: Il Mondo Onirico] Kinji stava passando una tranquilla mattinata in compagnia del fratello minore quel giorno, eppure quando quest'ultimo gli porse una lettera che era stata recapitata poco prima, quella tranquillità venne sconvolta: un tale Seiji Hayashi aveva bisogno di aiuto per la figlia, la piccola Fumie, caduta in un sonno innaturale da tempo. Il destinatario della lettera era Shin Uchiha, il padre dei due ragazzi. Mille interrogativi su chi potesse essere il mittente e se potesse avere notizie del padre di Kinji lo spindero a partire alla volta del casale citato nella lettera dove presumibilmente Shin si sarebbe dovuto recare per soccorrere la piccola. Dopo alcune ore di viaggio, l'Uchiha trovò una casa piuttosto fatiscente immersa nel verde e dalla quale si poteva godere di uno spettacolo mozzafiato. Una volta perlustrate le immediate vicinanze per trovare la chiave, il ragazzo si fece forza per entrare e vedere se quella lettera era stata ricevuta semplicemente troppo tardi; non un'anima in vita sembrava popolare quel luogo dove l'intera mobilia era in legno e ricoperta di un denso strato di polvere, ma una luce fioca e che proveniva dalle camere da letto catturò l'attenzione del Vermiglio. Avvicinandosi trovò solo una ragazza addormentata che probabilmente doveva essere Fumie. Aspettò in attesa di colui che si era preso cura di lei fino ad allora, ma non arrivò nessuno, esclusione fatta per degli occhi scarlatti che lo fissarono da fuori dalla finestra vicina al letto e che gli fecero perdere i sensi. Una volta riaperti gli occhi, Kinji fece conoscenza della piccola Fumie: una bambina dagli occhi olivastri e capelli boccolosi sempre accompagnata da un coniglietto nero. Incapace di parlare, la bambina comunicò (a modo suo) che era prigioniera in quel posto che sembrava tanto simile alla casa dove era entrato poco prima. Uscendo invece, Kinji potè notare la presenza di una ragazza tale e quale a Setsuna ma con dei modi di fare e un vestiario completamente differente. Ormai per l'Anbu era chiaro che era caduto in una genjutsu, perciò chiamò a gran voce colui che aveva il dominio su quel mondo, e quest'ultimo non si fece attendere per mostrarsi sotto forma di una presenza maligna che subito dopo rapì Setsuna per usarla come merce di scambio per avere Fumie. Senza lasciarsi prendere dallo sconforto, Kinji decise di fargli credere di assecondarlo, ma mai e poi mai avrebbe lasciato una bambina indifesa nelle mani di una persona simile. Una volta arrivati all'incontro, l'Uchiha cercò di ricavare più informazioni sulla persona che aveva davanti -ora in forma umana- e sul perchè fosse entrato nel sogno di Fumie, ma non vi furono risposte molto chiare; i due contendenti arrivarono poi a scontrarsi in una battaglia fatta di geometrie impossibili e realtà distorte, dove l'uno non sembrava avere effettivamente la meglio sull'altro, controllando le proprietà fisiche di tutto. Questo finchè però non fu Fumie stessa a proteggere Kinji da un colpo che avrebbe potuto nuocergli davvero. Riacquistata la parola, spiegò che aveva fatto una promessa a quel ragazzo di rimanere con lui in quel posto per sempre, ma la voglia di diventare grande e crescere con i suoi cari aveva ormai preso la meglio e voleva andarsene anche se a malincuore. Al sentire quelle parole, il ragazzo non potè che lasciarli andare lasciando che tutti i sogni dei due si dissolvessero, inclusa Setsuna, per farli tornare alla vita di tutti i giorni.Per la Cultura! [ Sessione Autogestita: Il Manufatto] In una normalissima giornata come tante, Kinji si ritroverà ad esaudire la richiesta di aiuto di uno speleologo e del suo team di ricerca; stavolta ad assisterlo ci sarà per la prima volta l'esuberante fratello minore: Hayato.Un Ulteriore Test [ Addestramento con Akane Uchiha: Selezione] Quel mattino Kinji venne convocato nel covo degli Anbu per essere sottoposto ad una prova obbligatoria per tutte le nuove reclute. Una volta arrivato sul posto, conobbe due Sakana e Ondori, due compagni che avrebbero svolto il test assieme a lui. I due lo condussero alla stanza dove la prova si sarebbe svolta: c'erano una trentina di persone e dopo che l'ultimo entrò, la porta si chiuse alle loro spalle senza dar loro modo di uscire. Passata un'ora, una forza invisibile iniziò a mettere fuori combattimenti i membri più deboli, fino a far rimanere in piedi solo una decina di persone. Mostrandosi, il carnefice si rivelò essere Neko, una donna dalle fattezze familiari che aveva una reputazione molto importante tra le fila dei corpi speciali. La kunoichi disse che la prova sarebbe stata un test attitudinale che avrebbero iniziato dopo aver scelto una delle porte di chakra che fece apparire. Capendo che Neko in realtà era Akane, Kinji decise di non rivelare la cosa e scelse la porta che gli sembrava la più adatta a lui: la porta degli Altruisti. Una volta varcata, ad attenderlo trovò Akane, seduta accanto ad una poltrona e un gran numero di macchinari; la donna invitò Kinji a sedersi e gli fece bere un liquido verdastro che nel giro di poco gli fece perdere i sensi. Una volta sveglio, l'ambiente attorno a lui cambiò e gli venne chiesto di fare una scelta: prendere una katana o un rotolo con delle scritte. L'Uchiha scelse il rotolo e subito la scena cambiò: si trovava in una piccola stanza con una tavolo da te e un uomo col cappello. Sapeva di aver firmato un accordo con lui, qualcosa di importante per Konoha, ma ecco che alle sue spalle comparve un secondo uomo con un ostaggio: Hayato. Lo avevano tradito e avevano usato suo fratello per farlo. In preda al furore ma consapevole di non poter fallire la missione, Kinji decapitò l'aguzzino sfruttando la sua velocità e rinchiuse in una genjutsu l'uomo col cappello per sapere l'identità del traditore. Ma ecco che la scena cambiò nuovamente: scappava in un bosco, ed era tornato bambino. Un uomo col volto ricoperto da cicatrici lo inseguiva e nel giro di poco lo atterrò facendolo svenire. Ripresi i sensi, Kinji era legato e veniva torturato dallo stesso per parlare; sapeva di conoscere qualcosa ma il suo istinto gli suggeriva di non parlare, e non lo fece fino a quando non venne messo ko dall'uomo. Una volta risvegliato, l'Anbu si ritrovò nuovamente nella stanza con Akane intenta ad aiutarlo nel risveglio. Il test attitudinale aveva prodotto risultati molto contrastanti, rendendo impossibile la classificazione ad una categoria sola. Esattamente coma Akane, questo voleva dire che avrebbe potuto svolgere missioni diverse senza doversi comportare sempre seguendo uno schema. Promosso a pieni voti.Di Ritorno all'Eremo [ Addestramento con Nushisora: Scintillio Dorato] In una tranquilla giornata di ozio, Kinji viene richiamato all'eremo da una enigmatica ragazza che appare sul cornicione della finestra della sua camera, la quale non sembra malintenzionata e afferma che qualcuno vuole vedere l'Uchiha. Dopo aver acconsentito, Kinji riesce a sapere che la ragazza dagli occhi grigiastri si chiama Yugure e nel giro di pochi istanti i due si ritrovano come per incanto sulla cima del monte ove è ubicato il maestoso albero dalle fronde di nuvola. Subito dopo si presenta al cospetto dei due il sommo Nushisora, il quale sembra aver capito che nell'animo del giovane qualcosa sta vacillando dopo aver anche solo sfiorato con le dita una parte del suo passato che credeva non avrebbe più sentito. Quella titubanza aveva fatto sorgere dei dubbi nel giovane, e il rapace dal piumaggio aureo non lo avrebbe permesso: così gli diede la possibilità di allenarsi con lui per maturare uno stile del tutto nuovo, che lo avrebbe aiutato durante le missioni future. Con rinnovata motivazione e forza d'animo, Kinji si sottopose dunque ad un estenuante allenamento dove Nushisora prese le sembianze umane -proprio come fece Kurushimeru al tempo- e gli mostrò quanto la velocità potesse essere sinonimo di imprevedibilità e quindi vittoria in uno scontro. Passarono le ore e, molti lividi ed escoriazioni dopo, Kinji pareva aver compreso cosa il principe dei rapaci volesse comunicargli, dandogli così uno spunto per emulare i suoi attacchi sfruttando l'elettricità che riusciva a creare con il suo chakra. Dopo aver visto il netto miglioramento, Nushisora decise dunque di sancire la fine dell'allenamento per poi lasciare Kinji solo con Yugure, la quale cercò di curarlo con una ijutsu medica (mascherando un certo imbarazzo per aver avuto paura per la sua incolumità) e affermò di essere anch'ella un rapace che aveva preso le sembianze umane. I due poi continuarono a perfezionare la tecnica che Kinji aveva ideato fino a quando l'Uchiha lo avesse desiderato, fornendo poi all'Anbu un'informazione che gli umani non conoscevano: quel monte non si chiamava Morondor ma Shirukume, il nome che i signori del cielo avevano dato alla loro casa.Il Prezzo della Libertà [ Quest Firma per Akihiro Yuki] Ancora intento ad allenarsi sulla dimora dei Rapaci, Kinji fa la conoscenza di un ragazzo di Kiri che viene imprigionato sulle pendici del monte da Hitomi; non contento di dover lasciare il genin da solo li, cercherà di aiutarlo mostrando alla civetta che c'è del buono in quel ragazzo da lei condannato.Capitolo 4 - Saga della Guerra Civile di OtoL'Akatsuki Attacca Konoha [ X] Di ritorno dall'allenamento durato alcuni giorni all'eremo dei Rapaci, Kinji torna a Konoha a bordo di Higyo proprio nel momento in cui Hyou di Akatsuki sferra il suo attacco contro il villaggio avvalendosi dell'aiuto di Rashef, il re delle Salamandre. Assieme ad Akane e tutti gli altri shinobi del villaggio, cercherà di sconfiggere la minaccia e salvare più vite possibili tra cui quelle della sua amata Setsuna e di Mitsunobu, salvandoli dall'assalto di una grossa salamandra grazie alla tecnica appresa con Nushisora.La Prima Caccia [ Missione di Caccia 39C - Depistaggio] Kinji venne richiamato durante quella fredda mattinata nello studio dell'Hokage per prendere parte ad una missione ufficiale come Anbu; una volta arrivato scoprì di dover fare coppia con Hanare per scovare la pericolosa criminale Gintan (che secondo fonti attendibili era stata avvistata nel Paese delle Terme. La loro missione prevedeva catturare viva Gintan e recuperare i cadaveri che erano stati trafugati durante l'assalto all'ospedale incontrando il loro caposquadra a metà strada, tutto il resto doveva passare in secondo piano. Senza perdere nemmeno un minuto, il duo si incamminò tra i percorsi innevati finchè non arrivarono a un'ora di marcia dalla capitale, poi sentirono le loro orecchie fischiare. Si trattava del caposquadra Hakucho che informò i due di deviare per la città di Higashi, una delle più importanti delle Terme. Gintan si era rifugiata li con i suoi due scagnozzi, uno dei quali un certo Goro Uchiha: ragazzo che aveva tradito la foglia tempo addietro. Una volta arrivati in città, non fu difficile mischiarsi tra la folla e iniziare le ricerche: dirigendosi nella piazza principale ed evocando Washi, Kinji effettuò un controllo incrociato tra coloro che somigliavano alla ragazza che stavano cacciando dal basso e dall'alto, riuscendo ad avvistare una figura incappucciata che si allontanava per le vie secondarie. Dopo aver lasciato la zona, i due rapaci seguirono l'individuo sospetto fino a quando non lo spiarono mentre si incontrava con un'altra figura incappucciata davanti ad un edificio nel quale entrarono dopo poco chiudendo la porta dietro di loro. Ormai Kinji aveva capito che la situazione iniziava a puzzare, perciò decise di introdursi nella casa dalla finestra del primo piano. Dopo qualche piccola difficoltà nell'aprire la porta chiusa a chiave dall'interno, i due Anbu riuscirono a scendere al piano terra per andare nello scantinato, luogo in cui vi erano Gintan e Goro. Poco dopo arrivò anche un certo Kenichi, il quale continuava a chiamare "Gintan" con il nome di "Hokane" e sembrava essere colui il quale compiva esperimenti per marionettizzare i cadaveri. In quel frangente però Kinji e Hanare vennero scoperti dall'Uchiha e dunque vennero forzatamente chiusi nella stanza raccapricciante con i tre nukenin. Fu proprio prima di cominciare a lottare che proprio Kenichi, apparentemente il più esperto, a lasciare il campo libero per dare istruzione agli altri due di sbarazzarsi degli Anbu e prepararsi per la partenza. Dopo una breve ma intensa collutazione, Gintan venne intrappolata in una genjutsu e Goro riuscì a ferire seriamente Hanare. Forte della sua velocità, Kinji approfittò della confusione per salvare Hanare e picchiare Goro mentre Hokane cercava la chiave per uscire dalla stanza. Dopo poco, la kunoichi si dimostrò più forte del previsto e riuscì a resistere parzialmente all'illusione lanciando la chiave della loro salvezza a Goro, il quale però fuggì lasciandola da sola. Ormai senza speranza, Hokane venne tramortita definitivamente e i cadaveri vennero sigillati per poi essere riportati a Konoha. Informazioni Utili [ Sessione Autogestita: La Verità fa Male] Dopo aver catturato Hokane Kandori, spacciatasi per Gintan, Kinji si reca qualche giorno dopo nelle celle di Konoha presidiate dagli Anbu per far parlare la ragazza. Purtroppo il chunin non riesce ad estorcere molto in quanto sembra che nemmeno Hokane sapesse il perchè di molte delle azioni che le facevano compiere... in compenso però riesce a scoprire come fare per entrare a Oto e continuare quindi la caccia per Gintan e Yo Saito.La posizione di Oto [ X] Hokane Kandori ha rivelato a Kinji la posizione di Oto, un'informazione che deve essere assolutamente portata all'attenzione dell'Hokage. Kinji si reca dunque nello studio di Akane per poterle riferire quello che ha scoperto.Sangue che Lava Sangue [ Missione 10B - Scambio di Favori] Kinji quel giorno venne chiamato con una certa urgenza nello studio dell'Hokage. Nonostante nel messaggio ricevuto non c'erano alcune specifiche, il chunin si affrettò ad arrivare allo studio di Akane ma, una volta arrivato a destinazione, ad attenderlo vi era Ayumi, la sua assistente. La ragazza spiegò che, dopo l'attacco a Konoha, il villaggio aveva chiesto a tutti i villaggi del Fuoco di aiutare nel limite delle loro possibilità con rifornimenti di vario genere; il Daimyo di Shiroashi, Yazashi Goro, possedeva molti bene di prima necessità, ma li avrebbe dati alla Foglia solo se questi avessero mandato il miglior shinobi in loro possesso per svolgere un compito che non aveva ben specificato. Sembrava molto una minaccia, ma a malincuore Akane e Ayumi sapevano che quelle provviste erano necessarie. La cosa più strana era che Yazashi avesse chiesto esplicitamente di Kinji nonostante avesse la possibilità di chiamare shinobi anche più esperti. Nonostante le incertezze iniziali, l'Uchiha si mise in viaggio ed arrivò a Shiroashi in poco tempo: facendo un giro nelle vie trafficatissime notò subito che tutti i prezzi della merce esposta nelle bancarelle erano davvero salti, ma nessuno sembrava essere sconcertato come il giovane. Quando si decise a mostrare a una delle guardie la pergamena con il simbolo della famiglia reale, l'Anbu venne letteralmente accerchiato dalle guardie e scortato al palazzo mentre i vari mercanti lo ricoprirono di merci gratis inspiegabilmente. Nel palazzo regnava lo sfarzo più assoluto ed era talmente grande da fare invidia ad una reggia. Una volta conosciuto il Daymio, Yazashi, Kinji venne a sapere che tutto in città era così caro perchè l'economia funzionava in modo diverso: la mafia e altre attività solitamente criminali erano in realtà al servizio del Daymio stesso, dunque al servizio del villaggio. Tramite vari giochi politici era riuscito a far arrivare Shiroashi ad un lustro senza precedenti. Tornando alla missione però era pronto a donare tutta la sua fortuna pur di risolvere il mistero riguardo alcuni attacchi e omicidi ai danni di innocenti e persino la nipote di Yazashi era stata attaccata. Qualcuno voleva la sua testa, doveva solo capire chi fosse e sbarazzarsene. Dopo aver accettato, Kinji venne condotto alla sua stanza e fece la conoscenza dei generali di Yazashi, peculiarità erano le loro maschere che ne celavano l'identità: la Donnola, il Tasso, la Volpe e Shigetoki, dalla maschera deforme nera. I quattro lo indirizzarono verso tre possibili obbiettivi: un imprenditore minerario (Jinpachi Asaki), un sarto (Yujiro Momosuke) e il proprietario di una casa del piacere (Eiji Momosuke, fratello di Yujiro). Jinpachi aveva una sorella, Seiuchi, la quale avrebbe dovuto sposare il fratello di Yazashi, legittimo erede al trono, ma poco prima del matrimonio quest'ultimo venne assassinato e Yazashi non volle assolutamente sposare Seiuchi. Credendo questo il movente più sospetto dei tre, Kinji decise dunque di agire il giorno dopo all'alba: sarebbe andato prima da Jinpachi. Passata la notte, l'Uchiha aveva come compagnia solo una ricetrasmittente per comunicare con i generali; si fece strada superando le guardie all'entrata di casa Asaki e fece il suo incontro con il guardiano degli Asaki, un uomo dai capelli radi e un temperamento placido. Dopo essere stato scortato dentro, fece la conoscenza di Seiuchi asaki, colei che avrebbe dovuto sposare Murai Goro. La donna sembrò piuttosto collaborativa e affermò che vi erano stati attacchi anche nei loro ranghi, dunque non potevano essere loro i colpevoli. Jinpachi purtroppo non era in casa e la donna non sembrava poter fare nulla per combinare un appuntamento tra i due. L'Uchiha lasciò detto che potevano mandargli messaggi ad un indirizzo presso il quale alloggiava, il Vecchio Mulino, tramite ricetrasmittente i generali poterono prenotare una stanza senza difficoltà. Una volta fuori da casa asaki, Kinji decise di andare al Vecchio Mulino e chiese a Shigetoki di raggiungerlo. Una volta li, chiese all'uomo maggiori spiegazioni su Murai e come mai non avevano detto molto riguardo il suo passato. Per quanto l'anziano sembrò seccato, raccontò che sarebbe stato un pessimo Daymio e giurò che non vi erano altri segreti. Dunque Kinji si mosse per raggiungere Yujiro al suo negozio mascherato grazie alla tecnica della trasformazione. Una volta davanti alla bancarella si finse non solo interessato, ma persino effeminato come il Momosuke per potergli strappare un invito a pranzo e quindi acquisire confidenza e carpire informazioni. Mentre però i due stavano pranzando, la Donnola, che era su un campanile venne spinta giù dalla costruzione e Kinji venne quasi colpito da un dardo; fortuna volle che riuscì a deviarlo ma la trasformazione e quindi la sua copertura saltò. Senza perdere tempo con Yujiro, l'Anbu invocò l'aiuto di Higyo per raggiungere il campanile; una volta in cima, il rapace riuscì a individuare l'assassino e metterlo sotto scacco, ma dai piani inferiori comparvero Shigetoki e Jinpachi Asaki. L'uomo in nero era ferito e sotto tiro di Jinpachi. Questi rivelò che l'assassino sotto la campana era il suo custode, nonchè Murai Goro, mentre Shigetoki era in realtà Yazashi. Scioccato da così tante rivelazioni, Kinji ci mise un po' a recepirle tutte assieme, ma alla fine persino Shigetoki esplose: si tolse la maschera e mostrò un viso deforme che ricordava solo vagamente quello del Daimyo. Yazashi aveva cercato di uccidere suo fratello e quest'ultimo si voleva vendicare con lui e con il popolo, sfigurando il fratello e costringendolo a prendere una controfigura, un sosia per le relazioni con il pubblico. Una storia che aveva dell'assurdo. Kinji si sentì usato e ingannato, ma nonostante ciò si fece forza, ordinò di mettere in salvo Yazashi al suo destriero alato mentre lui se la vedeva con Murai, colui che aveva acquisito abilità inumane e forza straordinaria, e Jinpachi. Dopo averli rinchiusi in una genjutsu per limitarne i movimenti, l'Uchiha credette di averli in pugno, e invece Murai, che aveva architettato di morire assieme al fratello su quel campanile, aveva deciso di portare con se all'inferno tutti i presenti, incluse le guardie che stavano per fare irruzione. Sfogò quindi la sua rabbia per far crollare l'intera struttura e compiere una strage, ma Kinji riuscì a scendere dal muro verticale e creare un piccolo riparo con le travi per salvare molte delle guardie. Una volta di ritorno al palazzo del Daymio, Yazashi fu in grado di dimostrare che lui era davvero il signore di Shiroashi e la Volpe era l'unico generale ancora in vita, il quale donò il suo padrone di una nuova maschera: stavolta bianca e senza fattezze mostruose. Yazashi fu di parola e diede tutti i rifornimenti di cui Konoha aveva bisogno, oltre che proporre a Kinji di diventare suo generale. Dopo aver declinato l'offerta, il chunin ringraziò comunque e si avviò verso casa per portare i rifornimenti che avrebbero garantito alla Foglia una ripresa senza precedenti.La Richiesta di Hideyoshi [ X] Di ritorno a Konoha con i rifornimenti, Kinji fa rapporto ad Akane e viene a conoscenza del progetto di Hideyoshi per riprendere il controllo di Oto. Viene dunque deciso chi mandare in questa missione suicida...Un Nuovo Idolo [ X] Hayato accoglie in casa Makoto Senju, un ragazzo della falegnameria dell'omonimo clan che doveva consegnare alcuni mobili. Dopo aver incontrato Kinji, il genin decide si parla un po' di se, dei suoi sogni e delle difficoltà a cui va incontro con il nonno ogni volta che deve allenarsi riconoscendo nell'Uchiha una figura di spicca della Foglia. Colpito dalle parole di Makoto, Kinji decide di allenarlo in un futuro prossimo per renderlo più forte e all'altezza degli obbiettivi che il giovane si è prefissato.Nei Panni del Nemico [ Addestramento Base da Sensei per Makoto Senju] Dopo alcuni giorni, Kinji torna da Makoto per mantenere la promessa fatta ed allenarlo. Il più grande conduce il Senju al di fuori delle mura di Konoha, in una zona abbandonata, per mettere alla prova le sue capacità di adattamento con l'ausilio di una palla di plastica: il genin deve riuscire a prendere la palla con ogni mezzo. All'inizio Makoto sembra avere difficoltà anche solo con l'ambiente che lo circonda, ma poi riesce ad elaborare una strategia per riuscire nell'intento grazie all'intervento di Gamakichi e Gamatatsu. I tre cercano di mettere in trappola l'Uchiha con un tranello nell'acqua torbida della pozza e il Senju (dopo alcuni tentativi) sembra aver preso la palla, ma in realtà si rivela essere una genjutsu dello stesso Kinji. I due passano così la giornata assieme aiutando il più piccolo a migliorare e ad instaurare un vero legame tra sensei e allievo.Questione di Equilibrio [ Sessione Autogestita: Come L'Acqua] Durante il periodo di preparazione per l'ignoto che lo attendeva con l'ex Kokage, Kinji fa la conoscenza di un uomo di mezza età, Mizukawa, che gli offre il suo punto di vista su alcune questioni apparentemente di poca importanza.Comincia l'Operazione [ Naisen: L'Incontro] Kinji arriva nel luogo in cui un tempo era situato il campo base e riconosce subito la figura di Hideyoshi ad attenderlo. Di li a poco arrivano anche gli altri membri cha hanno risposto alla chiamata dell'ex kokage e quest'ultimo li mette immediatamente alla prova sfruttando la particolarità del suo Segno. Dopo aver combattuto per lungo tempo, il gruppo verrà salvato dallo stesso Cantore per ritrovarsi nella caverna di Ryuchi, un luogo nel quale dovranno passare i prossimi trenta giorni preparandosi e combattendo per sopravvivere..Caccia Sotterranea [ X] Dopo circa una settimana di reclusione nei sotterranei della caverna di Ryuchi, Kinji e Hideyoshi hanno modo di fare coppia durante un turno di caccia. Questo sarà il momento per l'Uchiha di divulgare più informazioni riguardo l'entrata in Oto e venire anche a conoscenza di alcune particolarità riguardo il chakra naturale che riesce a percepire nella loro dimora.Nel Momento del Bisogno [ X] Sono passati una ventina di giorni da quando il gruppo di shinobi è stato relegato sotto terra, ma a quanto pare la giovane Akane Yuki ha una proposta per l'Uchiha. Coprirsi a vicenda ponendo la loro incolumità prima di quella altrui sarà la soluzione oppure decideranno di scendere ad un cmpromesso? | |
Edited by Vale93ba - 3/9/2016, 23:10
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