IL MOMENTO E' ARRIVATO!
Dalla scomparse di Fumiki, il nonno Aritomo continuava ad essere freddo obbligando il suo ormai unico nipote a dedicarsi interamente alla falegnameria. Makoto cercava di non dare troppo peso alla cosa grazie alla madre Ami che ogni giorno gli ricordava di non avere colpe; il problema non era lui, ma l'assenza di sicurezza che vi era nella foresta Senju, al di fuori delle mura del villaggio. Aritomo si era fatto sentire alla sede del clan davanti al capo dei Senju e buona parte degli anziani lo appoggiava appieno. Per fortuna Makoto non sapeva che la restante parte non lo riteneva all'altezza come shinobi e al contrario di suo padre si stava rivelando un totale fallimento.
Comunque non era il caso di pensare a cosa succedeva nel suo clan: era ancora troppo piccolo per far sentire la sua voce in un gruppo dominato dagli anziani, nessuno lo avrebbe ascoltato. Probabilmente le autorità del villaggio decisero di congedare per un po' di tempo il ragazzo visto l'infortuno alla mano e il nonno ne approfitto per metterlo 12 ore al giorno sotto seghe e martelli in falegnameria, come se dovesse ripagare quanto accaduto con Fumiki.
Stava appunto rilegando delle tegole di un legno molto pregiato, probabilmente destinato a qualche carpentiere navale. Konoha non sboccava sul mare, ma molti fiumi venivano utilizzati per un trasporto economico verso ovest, dove portava la corrente. Con delle corde stringeva per bene le tegole applicando uno dei nodi insegnategli dal caro nonno. Alla sua sinistra non trovò il collaboratore pronto a trasportare il legno lavorato, ma una figura che gli fece brillare gli occhi: Kinji Uchiha era lì.
Makoto: "B-b-buongiorno Kinji-senpai! Non disturbi affatto, attendevo con ansia il tuo arrivo. Cerco che ti seguo, sono io ad esserne grato! Spero che la tua missione sia andata per il meglio."Gli fece un grosso sorriso, poi si ricordò di quanto avvenuto qualche giorno fa. Ormai tutto il villaggio sapeva della scomparsa della sorella e chissà se Kinji era deluso dall'insuccesso del giovane Senju. Magari se fosse arrivato prima, con il giusto allenamento Makoto avrebbe potuto salvarla e catturare l'uomo dalla maschera demoniaca; tuttavia i kami avevano deciso così e il ragazzo seguì l'Uchiha con fare abbastanza imbarazzato.
Qualche minuto dopo, fuori le porte di Konoha
Uscirono dalle mura del villaggio percorrendo un sentiero poco distante dalla foresta Senju. Non conosceva quella strada, ma si fidava di Kinji e il suo unico pensiero era di seguirlo come un ombra per sfamare la sua fame di conoscenza. L'aria cominciava ad essere decisamente umida e delle zanzare affamate cercavano di poggiarsi sulle sue braccia scoperte. Kinji interruppe il suo silenzio raccontando di come la madre Ami all'ingresso avesse creduto in qualche cosa di importante, come ad esempio una chiamata dall'Hokage in persona. Sperava solo che la madre non si fosse fatta un'idea sbagliata.
Makoto: "Mia madre non da problemi, mi coprirà senza problemi. Spero solo non si sia fatta venire in mente strani pensieri! Sai com'è, attendiamo notizie importanti dall'Hokage..."Ed ecco che la conversazione si fece seria. Kinji era a conoscenza dell'accaduto e sembrava molto dispiaciuto. Rassicurò Makoto raccontadogli della squadra speciale Anbu e soprattutto gli raccomandò di non fare pazzie. Era ancora un genin e sicuramente non sarebbe stato in grado di ritrovarla da solo. Doveva affidarsi al suo nuovo mentore e impegnarsi nell'allenamento con tutto se stesso; debole com'era sicuro non sarebbe andato lontano.
Makoto: "Lo spero, Kinji-senpai! Io non perderò mai le speranze e ho conosciuto in questi giorni i miei grossi limiti. Però ho voglia di uscire da Konoha e cercarla ovunque possa essere; ti prometto che non sarò avventato e approfitterò di questo allenamento per migliorarmi."Meglio non esagerare con le parole, avrebbe fatto ridere chiunque un pivello come lui che ne sparava grosse. Non sarebbe durato molto al di fuori dei territori dell'alleanza Konoha-Suna, mentre Kinji sì che lo era e Makoto quasi studiava anche il suo modo di vestirsi cercando di trarne qualche insegnamento.
Erano arrivati in quel posto: una palude tetra con una struttura abbandonata. La vegetazione entrava in quella sorta di case come se ne avesse voluto prendere il possesso. Le tegole di legno del pontile cadevano a pezzi, ma Kinji non sembrava per nulla spaventato dall'area intorno; probabilmente ci era già stato parecchie volte e quel luogo poteva addirittura essere il posto in cui si era sempre allenato.
Kinji si avvicinò al laghetto grande e si tolse gli stivali prima di invitare il genin a fare lo stesso. Makoto non capiva cosa stessero per fare: non era il momento di fare il bagno e soprattutto non in quell'acqua apparentemente sporca. Tuttavia si stava completamente affidando al suo idolo Kinji e si tolse gli stivali seguendolo nell'acqua. Quell'acqua disgustosa arrivava fino alle ginocchia del giovane Senju, il quale era sicuramente più basso del suo mentore e con più fatica raggiunse il centro del laghetto inciampando più volte in qualcosa sul fondale. Il terreno non era dei migliori e ad ogni passo il piede sprofondava sotto montagne di fango fuoriuscendo con fatica. Non capiva per quale motivo i due shinobi non avessero camminato sull'acqua invece che attraversarla per l'interno. I vestiti iniziarono a sporcarsi delle gocce che schizzavano da quell'acqua marrone mischiata al verde della vegetazione in superficie. Correre era impossibile.
Capacità di adattamento all'ambiente circostante: era questo lo scopo dell'allenamento di oggi. Quell'acqua così viscida che impediva i movimenti era un grosso handicap per Makoto, il quale sarebbe stato un bersaglio troppo vulnerabile. Ma Kinji non aveva intenzione di battersi; tirò fuori una pallina dalla manica del kimono e la mostrò al ragazzo. Rubargli la palla, tutto qui: niente di più difficile in quel laghetto in cui era impossibile muoversi senza poter camminare sull'acqua e dove Kinji sembrava essere a suo agio. Poteva colpirlo come gli pareva, ma l'Uchiha si sarebbe difeso a dovere.
Makoto: (Ma è impossibile! Lui è molto più forte di me e sicuramente non si farà fregare neanche dal più ingegnoso dei miei piani. Io sono solo uno shinobi alle prime armi e lui un giovane chunin dal curriculum già tempestato di successi. Che dire? Forse se combattiamo tre contro uno, potrei sfruttare la superiorità...)"Prontissimo, quella pallina sarà mia in poco tempo!"Cercò di darsi la carica con le sue stesse parole, ma era evidente che stesse fingendo. Kinji sembrava pienamente sicuro di se con quel suo sorriso e Makoto contraccambiò allo stesso modo.
Se la diede letteralmente a gambe allontanandosi dal suo mentore e scappando in direzione del pontile che dava su una casa semi distrutta. Tuttavia scappare era una parola grossa. Dopo tre passi veloci sprofondo con il piede sinistro e cadde con il fianco sinistro nell'acqua sporcandosi completamente di fango: la scena era comica e aveva già fatto una figuraccia. Si rialzò velocemente in piedi senza voltarsi per non incrociare lo sguardo dell'Uchiha con il suo imbarazzato. Proseguì nuovamente verso il pontile con un passo più lento senza preoccuparsi di osservare il suo bersaglio. Tentò di saltare in direzione del pontile ma sprofondò ancora di più con le gambe e l'acqua raggiunse quasi il suo fondoschiena. Aggrappatosi al pontile si tirò su facendo colare quella disgustosa roba marrone e verde e, senza darsi una ripulita, corse all'interno della struttura evitando delle tegole cedute sulla pavimentazione.
Raggiunto il posto sicuro, controllò che Kinji non potesse vederlo e si tolse le bende sulla mano che ancora avvolgevano le dita ormai guarite. Si tagliò il dito mordendoselo e compose dei sigilli da poco appresi.
Makoto: "Kuchiyose no Jutsu!"CITAZIONE
<tecnica> - Tecnica del Richiamo - [Chk: 60] "Il ninja si procura volontariamente una piccola ferita. Il sangue che ne sgorga è il sacrificio richiesto per attivare il legame con il contratto firmato e questo, combinato con la composizione di diversi sigilli, permette di evocare le creature più disparate, che risulteranno sempre più potenti ad ogni grado ninja. Poggiata la mano a terra, la creatura evocata potrà agire seguendo le direttive dell'evocatore."
Stamina: 93 - 3 = 90
Da una già nota nuvola di fumo bianca fecero la loro apparizione due rospi molto affiatati. Si guardarono intorno forse un po' stupiti di ritrovare Makoto davanti a loro.
Gamatatsu: "Guarda un po' chi shi vede, Makoto!"Makoto: "Shhhhh, per piacere fate silenzio. Sono nel mezzo di un allenamento e ho bisogno del vostro aiuto per recuperare una palla posseduta da Kinji."Gamatatsu: " Ma la palla shi può mangiare?"Gamakichi: "Pensi sempre al cibo! Il ragazzo sta chiedendo il nostro aiuto per la prima volta, cerchiamo di non fare brutte figure."Makoto prese dalla sua sacca ninja due semi e li strinse forte nel palmo della mano. Poi li rivolse verso i due rospetti uno ciascuno.
CITAZIONE
<attivazione di supporto> - Seme segnalatore - [Chk: 10 per seme]“Il ninja immette il proprio chakra in un seme stringendolo tra le mani. Da quel momento il seme continuerà ad inviare un flebile segnale di chakra al ninja che in qualsiasi momento saprà dove si trova. Il segnale continua potenzialmente all'infinito fino a che il ninja deciderà di lasciarlo attivo o finché il seme non verrà distrutto. Non c'è limite ai semi che si possono avere sotto controllo e questi possono essere mangiati o sepolti senza conseguenze. Da chunin sarà possibile generare semi dal nulla con l'arte del legno.”
Stamina: 90 - 1 = 89
Gamatatsu: "Oh che bello! Già ti amo, ci sthai dando shubito del cibo!"Makoto: "Vi prego, ingerite questi e io saprò esattamente dove siete. Ora andate a nascondervi nella palude e cercate di colpire al momento opportuno per rubargli la palla."Il rospo arancione e il rospo giallo ingoiarono i due semi fidandosi del loro evocatore. Gamatatsu come suo solito inghiottì all'istante senza nemmeno aspettare che Makoto concludesse la sua frase.
Gamakichi: "D'accordo, faremo del nostro meglio. Andiamo Gamatatsu!"I due uscirono per un uscita secondaria, mentre Makoto attirò l'attenzione di Kinji affacciandosi alla finestra della casetta di legno. Fece un balzo dalla finestra e percorse intorno al laghetto rimanendo sulla riva per riuscire a correre senza grosse difficoltà. Quando raggiunse la destra del chunin, compose alcuni sigilli e attaccò frontalmente dalla distanza. Era posizionato proprio vicino alla riva per poterla raggiungere in un secondo momento senza troppa fatica. Con un attacco a lungo raggio probabilmente sarebbe riuscito a raggiungere il suo mentore.
Makoto: "Ora basta scappare. Suiton: Proiettili d'acqua!"CITAZIONE
<ninjutsu elementale a lungo raggio> - Suiton: Proiettili d'Acqua - [Chk: 50][Int: +55] "Impastando il chakra nella bocca e sputandolo fuori, il ninja emette una serie di proiettili d'acqua, piccoli ma letali. Il difensore avrà più facilità a fuggire che a difendersi: in caso di difesa con una tecnica, il bonus della tecnica usata verrà diminuito di 1/4; in caso di Res+Chk, la Res sarà diminuita di 1/6."
Attacco: 55 + 125 (int) - 10 (pesi) + 19 (spec.) + 5 (talento clan) = 194
Stamina: 89 - 3 = 86