Nei Panni del Nemico, Add. Base con Sensei incentrato su exp per Makoto

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view post Posted on 23/8/2016, 11:31     +1   -1
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Konoha
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Il sole splendeva alto quel giorno sulla radiosa Konoha; era passato un po' da quando il giovane Makoto aveva incrociato il suo cammino con quello di Kinji Uchiha, colui che sembrava essere interessato nel plasmarlo come shinobi e come uomo.
Il Senju aveva preso alla lettera il consiglio del più grande e si era dato da fare per acquisire esperienza sul campo compiendo missioni non troppo complicate, ma necessarie per dargli una base solida sulla quale lavorare per migliorarsi sempre più.
Proprio quel giorno Makoto sembrava non avere alcun impegno inderogabile e, come era facile aspettarsi, si stava occupando di alcune mansioni nell'attività di famiglia. Kinji si era premurato di controllare la disponibilità del giovane grazie ai contatti che aveva nel palazzo di Akane, dunque avrebbe sfruttato la cosa per mantenere la promessa fatta all'aspirante allievo.
Non ci volle molto per trovare il negozio gestito dal nonno di Makoto -situato per giunta sul corso principale di Konoha- e dunque, nel giro di pochi minuti , il chunin arrivò davanti alla porta d'ingresso e varcò la soglia senza pensarci due volte per poi rivolgere un sorriso alla persona dietro al bancone: la madre Ami.


- Buongiorno, sto cercando Makoto Senju. Avrei un affare urgente da sbrigare in sua compagnia.

La donna indirizzò il Vermiglio verso la fabbrica sul retro ed egli ringraziò con il suo sorriso più gentile.
Ricordava bene come il genin espose i dubbi del nonno Aritomo riguardo la carriera ninja, perciò preferì non descrivere nello specifico cosa dovesse fare il ragazzo, a scanso di equivoci. Il suo compito non era convincere la famiglia, quello sarebbe spettato a Makoto, ma piuttosto doveva fornirgli gli strumenti necessari alla sua crescita.
Come previsto dalla mamma del giovane, Kinji trovò il genin intento a fare chissà quali compiti da falegname che l'Uchiha quasi ignorava per via della poca conoscenza in quell'arte tanto antica quanto complessa.
Si avvicinò al Senju senza fare troppo rumore per disturbarlo e lo salutò.


- Buongiorno Makoto-kun. Spero di non disturbarti con la mia presenza... ma è arrivato il momento, perciò se vuoi farmi la cortesia di seguirmi te ne sarei grato.

Il genin avrebbe sicuramente capito a cosa si riferisse il più grande con quella frase: aveva fatto una promessa tempo prima e adesso voleva mantenere la parola data.

***



I due shinobi uscirono dalle porte principali del villaggio e si diressero verso sud-ovest, una zona che Kinji conosceva piuttosto bene e che aveva subito molti danni durante un attacco in passato.
Accortosi che forse doveva delle spiegazione al Senju, Kinji interruppe il silenzio che aveva fatto compagnia fino ad allora.


- Ho lasciato detto che avevi un impegno importante da sbrigare con me, dunque non preoccuparti della tua assenza in falegnameria. Credo che abbiano compreso si tratti di qualcosa per conto dell'Hokage, come è scontato che pensino coloro che non fanno parte del mondo ninja.

Un breve momento di pausa per poi riprendere con un tono decisamente più serio.

- Ho saputo ieri di tua sorella... Mi dispiace terribilmente, ma sappi che le squadre Anbu sono state mobilitate per la sua ricerca.
Fino a quando non la ritroveranno però non perdere la speranza e non fare niente di stupido... non serve che finisca anche tu chissà dove. L'allenamento di oggi sarà il primo passo per renderti più forte e magari essere in grado il più presto possibile di trovarla da te.
Eccoci.




Indicò con il dito indice una zona ormai abbandonata, immersa tra la vegetazione che aveva preso il sopravvento sulle abitazioni rimaste diroccate e le pozze d'acqua create dall'umidità perenne.
I due si avvicinarono alla banchina di legno che dava sul laghetto più grande; Kinji fece per togliersi gli stivali e posarli li vicino per poi invitare Makoto a fare lo stesso con un eloquente gesto della mano.


- Ogni volta che ti trovi in un posto a te sconosciuto devi affinare i sensi, carpire più informazioni possibili sul tipo di terreno e quali sono i punti a tuo favore in caso di uno scontro... e ovviamente, se lo scontro è inevitabile, devi farti un'idea delle capacità dell'avversario.

Scese dunque dalla banchina per immergere le gambe nel liquido vischioso della pozza (che arrivava fino quasi al polpaccio) e si fece largo fino ad arrivare al centro, per poi attendere che anche il giovane Senju facesse lo stesso, posizionandosi di fronte al chunin.

- Il nostro tizio mascherato potrebbe decidere di colpirti quando meno te lo aspetti, perciò devi imparare ad avere capacità di adattamento. Potrebbe monitorare i tuoi movimenti in qualsiasi momento ed attaccarti quando crede che tu sia più vulnerabile. Noi dobbiamo contenere quei momenti di vulnerabilità con la forza.
Stai tranquillo, per oggi non ho intenzione di battermi con te... piuttosto faremo un gioco.


Affermò sorridendo e tirando fuori una pallina di plastica dalla lunga manica del kimono dai particolari fiammeggianti.

- L'esercizio di oggi consiste nel sottrarmi la palla di mano con qualsiasi mezzo a tua disposizione, esclusa la tecnica per camminare sull'acqua... semplice, penserai certamente, ma io fossi in te non ne sarei così sicuro.

Sicuramente Makoto si era già reso conto che muovere qualche passo nel liquido vischioso era ben più difficile addirittura che camminare in una normale pozza d'acqua, in più quel pantano nascondeva fossati subacquei dove si rischiava di affondare per disattenzione, vegetazione che avrebbe limitato ulteriormente i movimenti e per finire Kinji sembrava più a suo agio di quanto il genin non avesse creduto possibile.

- Dimenticavo: così come tu potrai colpirmi per levarmi la palla di mano, io potrò difendermi come meglio credo... sei pronto?

Gli chiese mutando il sorriso in un ghigno di sfida per spronarlo sin da subito.

//Ok, iniziamo in maniera molto classica.
Puoi star tranquillo sul fatto che non pretenderò nessun calcolo da parte tua, ma piuttosto privilegerò il puro role gdr on. Cura sempre i post prima di inviarli nella discussione e sii coerente con il pg e i suoi pensieri/difficoltà del caso.
Ah, dimenticavo... assolutamente vietato l'autoconclusivismo a meno che non sia io a dirti diversamente. Sai dove trovarmi per chiarimenti e tutto ciò che ti passa per la testa.
Se seguirai queste semplici indicazioni, andremo d'amore e d'accordo. Spero di farti divertire!//
 
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Makoto
view post Posted on 29/8/2016, 13:31     +1   -1





IL MOMENTO E' ARRIVATO!


Dalla scomparse di Fumiki, il nonno Aritomo continuava ad essere freddo obbligando il suo ormai unico nipote a dedicarsi interamente alla falegnameria. Makoto cercava di non dare troppo peso alla cosa grazie alla madre Ami che ogni giorno gli ricordava di non avere colpe; il problema non era lui, ma l'assenza di sicurezza che vi era nella foresta Senju, al di fuori delle mura del villaggio. Aritomo si era fatto sentire alla sede del clan davanti al capo dei Senju e buona parte degli anziani lo appoggiava appieno. Per fortuna Makoto non sapeva che la restante parte non lo riteneva all'altezza come shinobi e al contrario di suo padre si stava rivelando un totale fallimento.
Comunque non era il caso di pensare a cosa succedeva nel suo clan: era ancora troppo piccolo per far sentire la sua voce in un gruppo dominato dagli anziani, nessuno lo avrebbe ascoltato. Probabilmente le autorità del villaggio decisero di congedare per un po' di tempo il ragazzo visto l'infortuno alla mano e il nonno ne approfitto per metterlo 12 ore al giorno sotto seghe e martelli in falegnameria, come se dovesse ripagare quanto accaduto con Fumiki.
Stava appunto rilegando delle tegole di un legno molto pregiato, probabilmente destinato a qualche carpentiere navale. Konoha non sboccava sul mare, ma molti fiumi venivano utilizzati per un trasporto economico verso ovest, dove portava la corrente. Con delle corde stringeva per bene le tegole applicando uno dei nodi insegnategli dal caro nonno. Alla sua sinistra non trovò il collaboratore pronto a trasportare il legno lavorato, ma una figura che gli fece brillare gli occhi: Kinji Uchiha era lì.

Makoto: "B-b-buongiorno Kinji-senpai! Non disturbi affatto, attendevo con ansia il tuo arrivo. Cerco che ti seguo, sono io ad esserne grato! Spero che la tua missione sia andata per il meglio."

Gli fece un grosso sorriso, poi si ricordò di quanto avvenuto qualche giorno fa. Ormai tutto il villaggio sapeva della scomparsa della sorella e chissà se Kinji era deluso dall'insuccesso del giovane Senju. Magari se fosse arrivato prima, con il giusto allenamento Makoto avrebbe potuto salvarla e catturare l'uomo dalla maschera demoniaca; tuttavia i kami avevano deciso così e il ragazzo seguì l'Uchiha con fare abbastanza imbarazzato.

Qualche minuto dopo, fuori le porte di Konoha



Uscirono dalle mura del villaggio percorrendo un sentiero poco distante dalla foresta Senju. Non conosceva quella strada, ma si fidava di Kinji e il suo unico pensiero era di seguirlo come un ombra per sfamare la sua fame di conoscenza. L'aria cominciava ad essere decisamente umida e delle zanzare affamate cercavano di poggiarsi sulle sue braccia scoperte. Kinji interruppe il suo silenzio raccontando di come la madre Ami all'ingresso avesse creduto in qualche cosa di importante, come ad esempio una chiamata dall'Hokage in persona. Sperava solo che la madre non si fosse fatta un'idea sbagliata.

Makoto: "Mia madre non da problemi, mi coprirà senza problemi. Spero solo non si sia fatta venire in mente strani pensieri! Sai com'è, attendiamo notizie importanti dall'Hokage..."

Ed ecco che la conversazione si fece seria. Kinji era a conoscenza dell'accaduto e sembrava molto dispiaciuto. Rassicurò Makoto raccontadogli della squadra speciale Anbu e soprattutto gli raccomandò di non fare pazzie. Era ancora un genin e sicuramente non sarebbe stato in grado di ritrovarla da solo. Doveva affidarsi al suo nuovo mentore e impegnarsi nell'allenamento con tutto se stesso; debole com'era sicuro non sarebbe andato lontano.

Makoto: "Lo spero, Kinji-senpai! Io non perderò mai le speranze e ho conosciuto in questi giorni i miei grossi limiti. Però ho voglia di uscire da Konoha e cercarla ovunque possa essere; ti prometto che non sarò avventato e approfitterò di questo allenamento per migliorarmi."

Meglio non esagerare con le parole, avrebbe fatto ridere chiunque un pivello come lui che ne sparava grosse. Non sarebbe durato molto al di fuori dei territori dell'alleanza Konoha-Suna, mentre Kinji sì che lo era e Makoto quasi studiava anche il suo modo di vestirsi cercando di trarne qualche insegnamento.
Erano arrivati in quel posto: una palude tetra con una struttura abbandonata. La vegetazione entrava in quella sorta di case come se ne avesse voluto prendere il possesso. Le tegole di legno del pontile cadevano a pezzi, ma Kinji non sembrava per nulla spaventato dall'area intorno; probabilmente ci era già stato parecchie volte e quel luogo poteva addirittura essere il posto in cui si era sempre allenato.
Kinji si avvicinò al laghetto grande e si tolse gli stivali prima di invitare il genin a fare lo stesso. Makoto non capiva cosa stessero per fare: non era il momento di fare il bagno e soprattutto non in quell'acqua apparentemente sporca. Tuttavia si stava completamente affidando al suo idolo Kinji e si tolse gli stivali seguendolo nell'acqua. Quell'acqua disgustosa arrivava fino alle ginocchia del giovane Senju, il quale era sicuramente più basso del suo mentore e con più fatica raggiunse il centro del laghetto inciampando più volte in qualcosa sul fondale. Il terreno non era dei migliori e ad ogni passo il piede sprofondava sotto montagne di fango fuoriuscendo con fatica. Non capiva per quale motivo i due shinobi non avessero camminato sull'acqua invece che attraversarla per l'interno. I vestiti iniziarono a sporcarsi delle gocce che schizzavano da quell'acqua marrone mischiata al verde della vegetazione in superficie. Correre era impossibile.
Capacità di adattamento all'ambiente circostante: era questo lo scopo dell'allenamento di oggi. Quell'acqua così viscida che impediva i movimenti era un grosso handicap per Makoto, il quale sarebbe stato un bersaglio troppo vulnerabile. Ma Kinji non aveva intenzione di battersi; tirò fuori una pallina dalla manica del kimono e la mostrò al ragazzo. Rubargli la palla, tutto qui: niente di più difficile in quel laghetto in cui era impossibile muoversi senza poter camminare sull'acqua e dove Kinji sembrava essere a suo agio. Poteva colpirlo come gli pareva, ma l'Uchiha si sarebbe difeso a dovere.

Makoto: (Ma è impossibile! Lui è molto più forte di me e sicuramente non si farà fregare neanche dal più ingegnoso dei miei piani. Io sono solo uno shinobi alle prime armi e lui un giovane chunin dal curriculum già tempestato di successi. Che dire? Forse se combattiamo tre contro uno, potrei sfruttare la superiorità...)
"Prontissimo, quella pallina sarà mia in poco tempo!"

Cercò di darsi la carica con le sue stesse parole, ma era evidente che stesse fingendo. Kinji sembrava pienamente sicuro di se con quel suo sorriso e Makoto contraccambiò allo stesso modo.
Se la diede letteralmente a gambe allontanandosi dal suo mentore e scappando in direzione del pontile che dava su una casa semi distrutta. Tuttavia scappare era una parola grossa. Dopo tre passi veloci sprofondo con il piede sinistro e cadde con il fianco sinistro nell'acqua sporcandosi completamente di fango: la scena era comica e aveva già fatto una figuraccia. Si rialzò velocemente in piedi senza voltarsi per non incrociare lo sguardo dell'Uchiha con il suo imbarazzato. Proseguì nuovamente verso il pontile con un passo più lento senza preoccuparsi di osservare il suo bersaglio. Tentò di saltare in direzione del pontile ma sprofondò ancora di più con le gambe e l'acqua raggiunse quasi il suo fondoschiena. Aggrappatosi al pontile si tirò su facendo colare quella disgustosa roba marrone e verde e, senza darsi una ripulita, corse all'interno della struttura evitando delle tegole cedute sulla pavimentazione.
Raggiunto il posto sicuro, controllò che Kinji non potesse vederlo e si tolse le bende sulla mano che ancora avvolgevano le dita ormai guarite. Si tagliò il dito mordendoselo e compose dei sigilli da poco appresi.

Makoto: "Kuchiyose no Jutsu!"

CITAZIONE
<tecnica> - Tecnica del Richiamo - [Chk: 60] "Il ninja si procura volontariamente una piccola ferita. Il sangue che ne sgorga è il sacrificio richiesto per attivare il legame con il contratto firmato e questo, combinato con la composizione di diversi sigilli, permette di evocare le creature più disparate, che risulteranno sempre più potenti ad ogni grado ninja. Poggiata la mano a terra, la creatura evocata potrà agire seguendo le direttive dell'evocatore."
Stamina: 93 - 3 = 90

Da una già nota nuvola di fumo bianca fecero la loro apparizione due rospi molto affiatati. Si guardarono intorno forse un po' stupiti di ritrovare Makoto davanti a loro.

Gamatatsu: "Guarda un po' chi shi vede, Makoto!"

Makoto: "Shhhhh, per piacere fate silenzio. Sono nel mezzo di un allenamento e ho bisogno del vostro aiuto per recuperare una palla posseduta da Kinji."

Gamatatsu: " Ma la palla shi può mangiare?"

Gamakichi: "Pensi sempre al cibo! Il ragazzo sta chiedendo il nostro aiuto per la prima volta, cerchiamo di non fare brutte figure."

Makoto prese dalla sua sacca ninja due semi e li strinse forte nel palmo della mano. Poi li rivolse verso i due rospetti uno ciascuno.

CITAZIONE
<attivazione di supporto> - Seme segnalatore - [Chk: 10 per seme]“Il ninja immette il proprio chakra in un seme stringendolo tra le mani. Da quel momento il seme continuerà ad inviare un flebile segnale di chakra al ninja che in qualsiasi momento saprà dove si trova. Il segnale continua potenzialmente all'infinito fino a che il ninja deciderà di lasciarlo attivo o finché il seme non verrà distrutto. Non c'è limite ai semi che si possono avere sotto controllo e questi possono essere mangiati o sepolti senza conseguenze. Da chunin sarà possibile generare semi dal nulla con l'arte del legno.”
Stamina: 90 - 1 = 89

Gamatatsu: "Oh che bello! Già ti amo, ci sthai dando shubito del cibo!"

Makoto: "Vi prego, ingerite questi e io saprò esattamente dove siete. Ora andate a nascondervi nella palude e cercate di colpire al momento opportuno per rubargli la palla."

Il rospo arancione e il rospo giallo ingoiarono i due semi fidandosi del loro evocatore. Gamatatsu come suo solito inghiottì all'istante senza nemmeno aspettare che Makoto concludesse la sua frase.

Gamakichi: "D'accordo, faremo del nostro meglio. Andiamo Gamatatsu!"

I due uscirono per un uscita secondaria, mentre Makoto attirò l'attenzione di Kinji affacciandosi alla finestra della casetta di legno. Fece un balzo dalla finestra e percorse intorno al laghetto rimanendo sulla riva per riuscire a correre senza grosse difficoltà. Quando raggiunse la destra del chunin, compose alcuni sigilli e attaccò frontalmente dalla distanza. Era posizionato proprio vicino alla riva per poterla raggiungere in un secondo momento senza troppa fatica. Con un attacco a lungo raggio probabilmente sarebbe riuscito a raggiungere il suo mentore.

Makoto: "Ora basta scappare. Suiton: Proiettili d'acqua!"

CITAZIONE
<ninjutsu elementale a lungo raggio> - Suiton: Proiettili d'Acqua - [Chk: 50][Int: +55] "Impastando il chakra nella bocca e sputandolo fuori, il ninja emette una serie di proiettili d'acqua, piccoli ma letali. Il difensore avrà più facilità a fuggire che a difendersi: in caso di difesa con una tecnica, il bonus della tecnica usata verrà diminuito di 1/4; in caso di Res+Chk, la Res sarà diminuita di 1/6."
Attacco: 55 + 125 (int) - 10 (pesi) + 19 (spec.) + 5 (talento clan) = 194
Stamina: 89 - 3 = 86



Edited by Makoto - 29/8/2016, 16:38
 
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view post Posted on 29/8/2016, 18:42     +1   -1
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Il giovane Senju sembrò abbastanza sicuro dei propri mezzi, o almeno così Kinji aveva creduto, stando al sorriso che il più piccolo aveva ricambiato. Dopo pochi istanti invece, Makoto voltò le spalle al suo avversario e cercò di prendere le distanze come meglio poteva: muoversi nel pantano infatti si rivelò presto essere tutt'altro che semplice e lo stesso Senju rischiò più volte di perdere completamente l'equilibrio.
Dopo un iniziale momento di indecisione che lo portò quasi a sprofondare, il genin cominciò a prendere familiarità con il terreno a lui avverso, cercando di contenere l'imbarazzo dovuto ai piccoli fallimenti.
Kinji dal canto suo non credeva che il giovane allievo avrebbe avuto successo fin dal primo istante nel muovere i propri passi nella pozza, dunque lo vide allontanarsi goffamente cercando di soffocare una risata fuori luogo; il Vermiglio infilò il braccio sinistro nella manica destra interna come per riposarsi, mentre con l'altro arto libero prese a lanciare verso l'alto la pallina e prenderla al volo, attendendo impaziente.
Aveva visto Makoto allontanarsi in una delle casupole che avevano passato giorni migliori e la cosa aveva un pochino contrariato Kinji.


Ma si può sapere dove sta andando? Scappare via così non è sicuramente la soluzione per rubarmi la pallina... spero abbia avuto un'idea più elaborata di quanto non sembri da qui.

Attese poco più di un minuto prima che la figura del giovane Senju tornasse nel campo visivo dell'Uchiha: i suoi occhi ancora color dell'ebano, immutati nel loro aspetto e nel potenziale combattivo, seguivano il genin rapidamente in netta contrapposizione con il resto del corpo dell'Uchiha, ancora immobile nella sua posizione. Il ragazzo si affacciò da una delle finestre della dimora nella quale si era nascosto e prese poi a muoversi lungo la riva dello stagno per avere dalla sua la rapidità che, credeva, mancasse all'Anbu.
Un sorriso compiaciuto riapparve sul volto del più grande.


Finalmente ha preso l'iniziativa. Si sta muovendo verso la mia destra portandosi più vicino alla palla.

Constatò fiducioso, mentre un'ombra proiettata da svariati metri più in alto lo portò ad alzare lo sguardo verso il cielo e notare la presenza di un volatile.
Il pennuto girava in tondo su quel "campo di battaglia" improvvisato quasi come per controllare i movimenti di entrambi i contendenti. Il tempo di riabbassare lo sguardo e Makoto ebbe modo di attaccare per la prima volta: compose i sigilli e lanciò contro l'Uchiha una tecnica di Suiton per poterlo colpire a distanza.
I piccoli proiettili acquatici si mossero in fretta e -nel giro di pochi istanti- raggiunsero il loro bersaglio... ma sorprendentemente lo mancarono. Ogni proiettile veniva quasi osservato singolarmente dagli occhi attenti dell'Uchiha, il quale riusciva a schivarli prontamente prima che potessero sfiorare la sua persona o la palla di plastica. L'allenamento per entrare nelle fila degli Anbu Inseguitori lo aveva forgiato sia nello spirito che nel fisico e, esattamente come aveva consigliato a Makoto, aveva imparato a rendere "suo" anche il terreno più ostico tramite un'attenta analisi.
Ogni passo sembrava abbastanza poderoso e rapido al tempo stesso dal far apparire agli occhi più inesperti come se ai piedi del Vermiglio non ci fosse alcun impedimento, mentre uno sguardo più attento avrebbe notato che, ogni volta che Kinji compiva un movimento, faceva molta attenzione a quanta forza immettere per avere i piedi ancorati o (a seconda dell'esigenza) abbastanza svincolati per scattare nuovamente.


- Ebbene, non penserai che io sarò l'unico a dovermi sporcare i piedi, vero?

Chiese in modo sarcastico all'allievo, il quale avrebbe potuto notare che il Vermiglio aveva adocchiato un corso d'acqua ad alcuni metri di distanza alle sue spalle.
Prima che Makoto potesse chiedersi se quella distrazione fosse puramente casuale o meno, il chunin era già scattato verso il Senju per un attacco diretto; prima di impattare contro il più piccolo però, Kinji si bloccò a meno di un metro di distanza e concentrò il chakra nella pianta del piede destro: un attimo dopo la potenza del colpo non si abbatté su Makoto, bensì sul terreno fangoso.
Il Senju si sentì presto mancare la terra sotto i piedi e dovette fare qualcosa per non venire sepolto vivo. L'obbiettivo di Kinji era quello non solo di farlo sprofondare in quel misto tra terreno e acqua lurida, ma addirittura voleva creare una voragine capace di arrivare fino al fiumiciattolo poco distante; in questo modo avrebbe sviato il flusso delle acque per allagare ancor di più la zona ed estendere la capacità dell'acquitrino dove aveva preso posizione.
In quel cambio repentino di flusso delle acque, sicuramente anche i due compagni anfibi del genin ne avrebbero risentito almeno per i primi istanti. Come avrebbero aiutato il loro evocatore?


Forza Makoto, fammi vedere come ti aggrappi alla vita e combatti per non essere soverchiato dalle avversità che si pareranno di fronte al cammino per ritrovare tua sorella!

CITAZIONE
<taijutsu Ravvicinata> - Stile della Pietra Grezza: Scossa Ravvicinata [Stmn: -4][Frz: +120] - "Il ninja corre verso l’ avversario con fare minaccioso; visivamente i muscoli sono completamente in tensione e tutto nel suo aspetto sembra far credere all'avversario che eseguirà un attacco diretto. Giunto vicinissimo al nemico, però, piuttosto che sferrare colpi diretti su quest'ultimo come ci si aspetterebbe, il ninja della Roccia si concentra sul terreno colpendo con violenza il suolo sotto i piedi dell’ avversario facendolo sprofondare di diversi metri. Si apre, quindi, una voragine sotto i piedi dell’ avversario e questo vi cade dentro seppellito, anche solo parzialmente, da diverse rocce. Inoltre l’ impatto distruttivo fa volare diversi detriti che infieriscono maggiormente sull'avversario. [vista l’ ampiezza del raggio d’ azione, se si vuole eludere la tecnica si subirà un malus di 30]."

//La tecnica parla da se: è una delle jutsu copiate ed è volta a mettere in difficoltà Makoto non solo nell'immediato (deve far qualcosa per non cadere nel baratro di acqua e detriti) ma anche nel tempo, visto che una volta uscito si troverà davanti ad una pozza ancora più grande per via della maggiore quantità di acqua arrivata dal fiumiciattolo.//
 
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Makoto
view post Posted on 30/8/2016, 21:07     +1   -1




AVVISO CHE QUESTO POST E' ANDATO PERSO PER UN MIO ERRORE E NON E' STATO POSSIBILE RECUPERARLO

IN NETTO SVANTAGGIO


Il suo piano stava funzionando. Forse poteva colmare la sua inferiorità con un'idea geniale e, dopo l'attacco di Suiton, Kinji non parve muoversi più come prima. Era il momento di agire e rubargli quella sacrosanta palla che gli mostrava fieramente nella mano.

Makoto: "Lo vedo che è lì, ma tienila ben stretta altrimenti ti casca!"

Era arrivato il momento di approfittarne, lanciò uno sguardo verso Kinji prima di partire all'attacco. Fece un passo in avanti ma qualcosa non andava: i piedi erano pesanti e, nonostante si trovasse a riva, ai suoi piedi vi era dell'acqua che raggiungeva le ginocchia. Quell'imprevisto gli sbiancò il volto.

Makoto: (No, non è possibile! Qui c'è qualcosa che non va; ero rimasto appositamente con i piedi sulla riva per non avere problemi nello spostarmi. Che l'acqua sia aumentata dopo quella voragine? Possibile, ma non fino alle ginocchia!)

Si stava facendo prendere dal panico, fece quindi un bel respiro per calmarsi e ritrovare la lucidità. Guardò nuovamente Kinji che se ne stava immobile con il suo kimono da Uchiha. Ora che ci pensava gli shinobi del suo clan erano degli esperti nelle genjutsu; che fosse quella la chiave di tutto? Tentare non nuoceva, per cui si guardò nuovamente intorno in cerca di altri indizi, poi chiuse gli occhi e avvicinò le mani componendo un sigillo.

Makoto: "Kai!"

CITAZIONE
<genjutsu> - Kai! - Tecnica della Liberazione - [Res*1,1] [Chk: 30] [Eff: +40] “Il ninja ferma il proprio flusso di chakra per un istante, quindi lo rilascia tutto in una volta con una potenza esplosiva per eliminare il chakra avversario all'interno del proprio corpo, come un fiume in piena che trascina via con sé tutto quanto. Questa è l'unica tecnica per difendersi dalle Genjutsu avversarie; eccezioni vengono fatte solo per tecniche personali o effetti di genjutsu dove è specificato un calcolo limitato a Res+Chk. Il calcolo della Liberazione è: [Res base*1,1 +Chk Residuo +Eff +Assorbimento + Specializzazione eventuale]; se si decide di subire passivamente la Genjutsu senza utilizzare la Liberazione o una difesa semplice con Res + Chk, si consumerà ugualmente l'azione difensiva in quanto il corpo e la mente saranno soggiogate dall'illusione avversaria.”
[E' utilizzabile anche su un alleato e prende il bonus dalla Specializzazione in Genjutsu]

• A partire dal rango Chunin, Costi e Bonus aumentano in base a questa scaletta a Livelli, senza per questo occupare mai Slot come accade per altre Tecniche con simili potenziamenti di rango:

Liv 3: [Res*1,2][Chk: 50][Eff: +80]
Liv 2: [Res*1,25][Chk: 70][Eff: +120]
Liv 1: [Res*1,35][Chk: 90][Eff: +160]

Efficacia: (101*1,1) + 37 + 40 = 188
Stamina: 80 - 3 + 2 (passiva Suiton) = 79



Edited by Rainbow Man - 4/10/2016, 22:43
 
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view post Posted on 1/9/2016, 16:56     +1   -1
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Esattamente come l'Uchiha aveva previsto, Makoto non sospettò di un simile attacco fino a quando il terreno limoso non cominciò a venir meno.
L'acqua che prima fluiva placidamente in tutt'altra direzione, adesso aveva preso ad accumularsi seguendo la fessura creata nel terreno e -quindi- addosso al giovane Senju sul filo del rasoio; doveva fare qualcosa alla svelta se non voleva essere sotterrato vivo da detriti e liquami, cosa che non avrebbe fatto piacere ne all'allievo ne al sensei di certo.
Così il genin, che non ebbe tempo nemmeno di riflettere ad una particolare strategia per uscirne illeso, utilizzò la tecnica della sostituzione per andare sul sicuro. Una piccola nube di fumo denso rivelò poi che Makoto aveva preso il posto degli stivali del più grande, lasciando che l'oggetto inanimato venisse perso di vista tra le acque torbide della pozza.
Le parole irriverenti del giovane sembrarono non avere molto effetto sull'Uchiha, il quale lo fissò di rimando con un'espressione impassibile in volto. Difficile dire a cosa stesse pensando, anche se per la seconda volta lo sguardo venne successivamente rivolto al cielo, verso la piccola figura che proiettava ombra e che continuava ad aleggiare anonima sui due.


Si, è decisamente qui.

Anche se stavolta la distrazione era durata qualche secondo in più, il Vermiglio non aveva completamente dimenticato che tra lui e Makoto c'era una piccola sfida in corso e non si sarebbe dato per vinto facilmente.
L'allievo infatti era rimasto con i piedi fuori dall'acqua e si preparava nuovamente ad attaccare il più grande con una tecnica suiton, o almeno così sembrava a giudicare dai sigilli che cominciò a comporre; nel giro di pochi istanti, Makoto creò dal nulla un tentacolo fatto di acqua e che, se l'Anbu non avesse fatto nulla, si sarebbe abbattuto su Kinji causandogli non pochi danni.
L'Uchiha sembrò piuttosto contrariato alla vista dell'ennesimo tentativo di tenerlo alla larga quando, invece, avrebbe dovuto cercare di avvicinarlo per riuscire nell'impresa che si era prefissato.
Kinji aggrottò le sopracciglia per un istante, per poi riprendere la sua espressione naturale.


Qui ci vuole qualcosa che ravvivi un pochino la festa, altrimenti non riuscirò a smuoverlo.

- Ti ci vorrà più di qualche attacco a distanza per riuscire a prendere la palla.

Pensò ad alta voce indicando con l'indice della mano libera il giovane Makoto; poco prima che il tentacolo potesse infrangersi sulla figura del chunin, egli infilò nuovamente la pallina nell'interno del kimono per essere sicuro di non perderla e si limitò ad eseguire una piroetta all'indietro, ma stavolta atterrando con i piedi in un punto particolarmente melmoso del fondale, facendolo leggermente sprofondare.
In un primo momento parve non riuscire più a muoversi con la solita agilità, eppure la cosa non lo preoccupava più di tanto per un semplice motivo: il Senju era ancora molto distante e, anche se aveva avuto un colpo di fortuna nello spingere il sensei in un punto più paludoso, il "trofeo" era ancora nelle sue mani.
Kinji non sembrò affatto impensierito e, per invitare il suo protetto a farsi avanti, tirò nuovamente fuori dal lungo kimono dai particolari fiammeggianti l'agognato oggetto di plastica; allungò il braccio avanti a se -in direzione di Makoto- e riprese parola.


- Forza, è qui.

Ma non appena ebbe terminato di incitare il Senju, una strana sensazione cominciò a palesarsi ai piedi di Makoto: si sentiva gli arti inferiori pesanti, stranamente pesanti, come se fosse nuovamente nell'acqua.
Aveva fatto molta attenzione a rimanere sulla riva per non perdere quel minimo vantaggio sulla controparte, eppure com'era possibile che fosse nuovamente limitato?
Uno sguardo verso il basse e, con sua grande sorpresa, si trovava con i piedi nella pozza fino alle ginocchia; come se ciò non bastasse, il genin cominciò anche a sentire uno strano sentore di nausea che sfociava in capogiri sempre maggiori. Tutto ad un tratto la situazione (che era in pugno di Makoto) sembrava essersi nuovamente bilanciata e i due rospi avrebbero notato che il loro evocatore stava avendo difficoltà.
Senza una guida a dar loro direttive, quando sarebbero nuovamente entrati in azione? L'incolumità del giovane protetto avrebbe avuto la priorità per loro?


//Fammi vedere come reagisce Makoto alla spiacevole sorpresa e come ne esce per procedere con il suo piano.//
 
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Makoto
view post Posted on 2/9/2016, 22:36     +1   -1





GIOCO DI SQUADRA


Il suo piano stava funzionando. Forse poteva colmare la sua inferiorità con un'idea geniale e, dopo l'attacco di Suiton, Kinji non parve muoversi più come prima. Era il momento di agire e rubargli quella sacrosanta palla che gli mostrava fieramente nella mano.

Makoto: "Lo vedo che è lì, ma tienila ben stretta altrimenti ti casca!"

Era arrivato il momento di approfittarne, lanciò uno sguardo verso Kinji prima di partire all'attacco. Fece un passo in avanti, ma qualcosa non andava: i piedi erano pesanti e, nonostante si trovasse sull riva, vi era dell'acqua che raggiungeva le ginocchia. Quell'imprevisto gli sbiancò il volto.

Makoto: (No, non è possibile! Qui c'è qualcosa che non va; ero rimasto appositamente con i piedi sulla riva per non avere problemi nello spostarmi. Che l'acqua sia aumentata dopo quella voragine? Possibile, ma non fino alle ginocchia!)

Si stava facendo prendere dal panico, fece quindi un bel respiro per calmarsi e ritrovare la lucidità. Guardò nuovamente Kinji che se ne stava immobile con il suo kimono da Uchiha. Ora che ci pensava gli shinobi del suo clan erano degli esperti nelle genjutsu; che fosse quella la chiave di tutto? Tentare non nuoceva, per cui si guardò nuovamente intorno in cerca di altri indizi, poi chiuse gli occhi e avvicinò le mani componendo un sigillo.

Makoto: "Kai!"

CITAZIONE
<genjutsu> - Kai! - Tecnica della Liberazione - [Res*1,1] [Chk: 30] [Eff: +40] “Il ninja ferma il proprio flusso di chakra per un istante, quindi lo rilascia tutto in una volta con una potenza esplosiva per eliminare il chakra avversario all'interno del proprio corpo, come un fiume in piena che trascina via con sé tutto quanto. Questa è l'unica tecnica per difendersi dalle Genjutsu avversarie; eccezioni vengono fatte solo per tecniche personali o effetti di genjutsu dove è specificato un calcolo limitato a Res+Chk. Il calcolo della Liberazione è: [Res base*1,1 +Chk Residuo +Eff +Assorbimento + Specializzazione eventuale]; se si decide di subire passivamente la Genjutsu senza utilizzare la Liberazione o una difesa semplice con Res + Chk, si consumerà ugualmente l'azione difensiva in quanto il corpo e la mente saranno soggiogate dall'illusione avversaria.”
[E' utilizzabile anche su un alleato e prende il bonus dalla Specializzazione in Genjutsu]

• A partire dal rango Chunin, Costi e Bonus aumentano in base a questa scaletta a Livelli, senza per questo occupare mai Slot come accade per altre Tecniche con simili potenziamenti di rango:

Liv 3: [Res*1,2][Chk: 50][Eff: +80]
Liv 2: [Res*1,25][Chk: 70][Eff: +120]
Liv 1: [Res*1,35][Chk: 90][Eff: +160]

Efficacia: (101*1,1) + 37 + 40 + 30 = 218
Stamina: 80 - 3 + 2 (passiva Suiton) = 79

Riaprì di colpo gli occhi e abbassò lo sguardo sperando che tutto fosse di nuovo apposto. Come volevasi dimostrare, si trovava nuovamente sulla riva e quella in cui era caduto non era altro che una genjutsu lanciata dal suo mentore. Incredibile con quanta facilità era caduto in quella trappola mentale; le abilità di Kinji continuavano a stupirlo sempre di più. Tuttavia adesso lo vedeva chiaramente, a pochi metri da lui nell'acqua della palude con il braccio rivolto in avanti a mostrargli la palla. Era il momento di attaccare.
Fece qualche passo leggero e abbastanza lento per entrare nell'acqua e avvicinarsi a Kinji, il quale non accennava a muoversi. Guadagnati un paio di metri, Makoto ricontrollò la posizione dei due rospi, i quali erano proprio alle spalle dell'Uchiha.

Makoto: "Gamakichi, Gamatatsu, è il momento!"

I due rospi saltarono fuori dall'acqua sfruttando l'effetto sorpresa. Il loro obiettivo non era ben chiaro a Makoto, eppure puntarono alla testa del chunin.

Gamakichi: "Copriamogli gli occhi, fratello!"

Gamatatsu: "Ok! Vai Makoto, adessho!"

Il loro salto termino in faccia all'Uchiha. In quella frazione di secondo in cui il chunin poteva distrarsi, Makoto decise di intervenire sfruttando per la prima volta quel giorno la sua arte Senju.
Prima che Kinji potesse portarsi le mani al volto, dal fondo della palude si innalzarono delle radici che crebbero anomalamente intrecciandosi sul corpo del chunin e bloccandogli il braccio con la palla. I due rospi si tennero forte mantenendosi per i capelli di Kinji, mentre Makoto entrava in azione.

CITAZIONE
<ninjutsu elementale a lungo raggio> - Nido avvolgente - [Int: +80][Chk: 45]“Il ninja controlla le radici del terreno usandole per intrappolare l'avversario, a questo punto l'utilizzatore decide se utilizzarla semplicemente come “catene” oppure per strangolare l'avversario causandogli seri danni.” [Il ninja subirà un malus alla velocità di residuo(senza assorbimento)/20 per un turno, anche in caso la tecnica non faccia danni a causa dell'assorbimento. Se non si vogliono infliggere danni il malus sarà residuo(senza assorbimento)/3]

L'intero kimono fu coperto dal marrone della vegetazione del Senju e solo la parte distesa del braccio sbucava fuori con in mano la palla.
Prima che l'Uchiha potesse rovinare i suoi piani, Makoto creò delle nuove radici ma stavolta sotto i suoi piedi. La struttura appena cresciuta formava una sorta di ponte che permise al ragazzo di percorrere la distanza tra lui e Kinji in poco tempo, senza dover lottare con l'equilibrio ad ogni passo nell'acqua. Raggiunse la mano del suo mentore e gli strappò la palla con un colpo netto.
A quel punto fece un salto all'indietro per allontanarsi di qualche metro, ma cadde con il fondoschiena nell'acqua fangosa scivolando con un piede sul fondo viscido. La mano destra nella quale stringeva la palla rimase alta sopra la testa per mostrare il suo tesoro e non sporcarlo con quell'acqua marrone. Finiti gli schizzi, si rimise in piedi scuotendosi i vestiti con la sinistra; il braccio destro lo pose in avanti verso Kinji, mentre le radici sul corpo del chunin si stavano lentamente ritirando.

Makoto: "Ora è qui!"

Fece un grosso sorriso. Quasi non ci credeva che aveva superato la prova: Kinji gli sembrava così forte e probabilmente lo aveva solo lasciato vincere. Tuttavia era un piccolo progresso e si sentì orgoglioso della sua vittoria. I rospi si erano staccati dal volto di Kinji e nuotavano nell'acqua in direzione di Makoto, il quale sentì il dovere di congratularsi con loro.

Makoto: "Veramente un ottimo lavoro, siete degli ottimi rospi-shinobi. Siete stati davvero silenziosi!"

Gamatatsu: "Grazie mille! Ma adessho mi dai quella palla? Shembra avere un buon shapore!"

Raggiunsero nuotando in stile rana le ginocchia del ragazzo il quale scoppiò in una grossa risata, mentre il fratello arancione sembrava volesse quasi colpire violentemente il rospo giallo per richiamarlo.

Makoto: "No, questa era l'obiettivo di oggi, non si mangia mica! Grazie mille comunque, potete rientrare e scusate per il disturbo!"

Gamakichi: "Di nulla, Makoto-kun! A presto!"

Meno felice parse il rospo giallo che evidente voleva qualcosa da mettere sotto i denti prima di dileguarsi. Scomparsero entrambi dietro una nuvola bianca lasciando il giovane Senju solo in compagnia dell'Uchiha. Il rapporto tra due membri di questi due clan un tempo rivali stava volgendo per il meglio.

Makoto: "Allora? Soddisfatto? Ce l'ho messa tutta!"
 
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view post Posted on 3/9/2016, 19:03     +1   -1
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Makoto riconobbe subito nel repentino cambio dell'ambiente qualcosa che non aveva decisamente a che fare con la natura o l'effetto della tecnica dell'Uchiha. Uchiha: un clan famoso per l'innata capacità nel manipolare la realtà a proprio piacimento.
Quella fu la scintilla che fece ricordare al Senju con chi aveva a che fare; cercando di vincere la spossatezza e la nausea, il genin si fece forza e provò a liberarsi grazie all'uso della tecnica della liberazione tenendo gli occhi chiusi come per isolare la mente dalle visioni.
Effettivamente, una volta riaperte le palpebre, l'acqua era ben distante dalla sua posizione e i vari malesseri sembrarono scomparire come per magia.
Kinji sorrise vedendo che il suo giovane apprendista aveva capito rapidamente cosa stava accadendo (anche se difficilmente avrebbe compreso quando fosse stato intrappolato nella genjutsu e come) e dopo essersi liberato stava cominciando a muovere qualche passo nell'acqua, quando poi diede il segnale ai due rospi di attaccare.
In verità i due anfibi non tentarono di colpire il chunin, piuttosto saltarono fuori dall'acqua per arrivare sul viso del ragazzo e coprirgli la visuale: un evidente tentativo di tenerlo occupato e rompere la concentrazione.


Così hai due amici come loro, eh? Allora hai già avuto a che fare con Akane e hai firmato un patto di sangue con i rospi ninja... non male.

Mentre le evocazioni tenevano distratto l'Uchiha, Makoto fece affiorare dal fondo paludoso delle radici che andarono a limitare i movimenti del più grande, giusto il necessario par lasciare il braccio destro libero da impedimenti legnosi.
La strategia del genin si rivelò decisamente vincente: il viso dell'Uchiha era praticamente bendato dai due rospi mentre il corpo era avvolto dalle radici. Facendosi forte dell'immobilità dell'Anbu, il Senju creò nuovamente delle radici che gli garantivano di poter saltare fuori dall'acqua -fino alla posizione del più grande- e prendere la tanto agognata palla.
Mentre tornava indietro però, Makoto saggiò nuovamente l'acqua della pozza cadendo nel tentativo di eseguire un balzo; il premio invece era ancora lindo e pulito, stavolta nelle mani del vittorioso genin. Gli si poteva leggere in faccia quanto fosse felice per essere riuscito nell'impresa e anche i due anfibi sembravano abbastanza orgogliosi del loro protetto.
Mentre i tre discutevano sulla commestibilità della palla, le radici lentamente stavano regredendo verso il terreno e Kinji ebbe modo di pulirsi il viso dopo aver sentito il viscidume dovuto dal contatto con la pelle delle rane.


- Bleah... che schifo. Però non è andato affatto male, anche se ha cercato di evitare il confronto diretto, ha avuto una buona idea, devo riconoscerglielo.

Disse fra se e se mentre si avvicinava a Makoto, il quale aveva congedato le evocazioni.
Una volta abbastanza vicino, il giovane si rivolse al suo sensei con un sorriso a trentadue denti, chiedendogli se fosse soddisfatto o meno del suo operato.


- Ammetto che sei stato molto furbo nel contare sull'aiuto dei tuoi amici rospi. Siete una squadra affiatata e avete approfittato della tua momentanea fuga per mettervi d'accordo... ma se dovessi metterti nei panni di un nemico più esperto di te, non credi che cercherebbe di anticipare le tue mosse?

Chiese l'Uchiha al più piccolo, il quale sentì la palla venir meno alla sua presa e -letteralmente- scomparire davanti ai suoi stessi occhi, senza che Kinji avesse mosso un muscolo.
Notando l'incredulità del più piccolo, il Vermiglio tirò fuori dall'ampio kimono un'altra pallina del tutto identica a quella che aveva preso il Senju.


- Quando ti ho intrappolato con l'illusione, ho fatto in modo che te ne accorgessi subito e che ti concentrassi sui sintomi più evidenti... mentre dopo che ho messo la pallina a posto per scansare il tentacolo marino, essa non si è mossa dall'interno del kimono. Quando hai usato la liberazione poi, ho fatto scomparire tutti gli effetti della genjutsu, eccetto la pallina illusoria che tu e i rospi non potevate riconoscere. Non è stata colpa tua... col tempo riuscirai a far caso a ogni dettaglio in battaglia e le tue liberazioni diverranno anche più efficaci. Però hai fatto comunque un ottimo lavoro... se non avessi usato prima questo trucco, me la avresti fatta per davvero!

Affermò rompendo l'espressione grave con un grosso sorriso e scompigliando la capigliatura del più piccolo con la mano libera in segno di affetto.

- Un nemico non aspetta che tu fugga e abbia il tempo di organizzarti per poi attaccare. Un nemico si porta due mosse avanti rispetto a te senza che te ne renda conto... tienilo bene a mente in futuro!
Tu e i tuoi rospi avete fatto un ottimo gioco di squadra, e credo che anche Akane-sama sarebbe contenta del legame che avete sviluppato.


Forse Makoto era deluso per la rivelazione che aveva vanificato tutta la sua gioia, ma in fondo era ancora un genin e aveva avanti a se molta strada da fare per capire quanto il mondo ninja fosse variopinto e ricco di capacità sorprendenti. In compenso aveva avuto un'idea che si era rivelata vincente e lo stesso Kinji aveva ammesso che era riuscito a mantenere la vera pallina quasi per un colpo di fortuna. Makoto poteva ritenersi comunque soddisfatto.
Il Vermiglio dunque fece qualche passo indietro e si rivolse nuovamente al Senju.


- Se hai tempo possiamo allenarci ancora, sono a tua disposizione per oggi.

//Plot Twist!
Alla fine Makoto è riuscito nell'impresa... a metà. Spero non te la prenderai troppo per non avertelo detto quando ti ho dato il permesso di essere autoconclusivo, ma avrei rovinato la reazione del tuo pg (e forse anche la tua).
In compenso, come stabilito, hai a disposizione un ultimo giro dove puoi sfruttare il mio pg per altri allenamenti a tua scelta (se vuoi continuare con la prova della pallina, qualcosa che migliora la padronanza degli elementi oppure il controllo del chakra)... insomma, hai carta bianca se hai idee da voler sfruttare per ampliare il tuo BG o il legame tra i nostri personaggi.
Alla fine del tuo post mettimi in OFF i voti (da 1 a 10) per come ritieni sia stato il mio masteraggio in quanto a "Coinvolgimento Personale" e "Tempistiche"; io ti darò le mie valutazioni alla fine del mio prossimo post.//
 
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Makoto
view post Posted on 22/9/2016, 12:07     +1   -1





UN ALTRO FALLIMENTO


Kinji gli si avvicinò e Makoto vide la palla scomparirgli tra le mani; i suoi occhi fissarono la sua mano vuota increduli: un altro fallimento. Per quanto Kinji provasse a rincuorarlo e a considerare il suo allenamento svolto con successo, Makoto non riusciva a rialzare lo sguardo continuando a fissare il palmo nudo simbolo dell'insuccesso. L'Uchiha continuò con le sue spiegazioni raccontadogli di come fosse possibile tutto ciò, mentre il giovane Senju alzò lo sguardo mestamente giusto per osservare la vera palla nelle mani di Kinji: eppure era identica. Forse era vero che le sue azioni erano scontate; quella fuga iniziale poteva sembrare sospetta per chiunque, anche se Gamakichi e Gamatatsu erano stati davvero esemplari nel loro operato da rospi-ninja agendo nell'oscurità. La mano del più grande si appoggiò sul capo dell'allievo come per complimentarsi. Makoto però odiava che qualcuno gli scompigliasse i capelli, dato che ogni mattina li sistemava con cura. Stette comunque in silenzio subendo quella tortura e portando rispetto al suo sensei.

Makoto: "Mi dispiace, quello che conta è il risultato finale e non è quello che mi hai chiesto di fare. Io ce l'ho messa tutta, ma evidentemente non basta ancora..."

Pronunciò queste parole continuando a tenere il capo chino e gli occhi sulla mano vuota. Quasi aveva vergogna di guardare negli occhi l'Uchiha. Si chiedeva se Kinji avesse sottoposto qualche altro genin all'addestramento e se magari qualcuno aveva avuto più successo. Il solo pensiero di tornare a casa con questo stato d'animo lo affliggeva. Fortuna che Kinji gli chiese di allenarsi ancora, sempre se aveva tempo.
Makoto alzò il viso finalmente con lo sguardo ancora determinato.

Makoto: "Certo che ho tempo! Ho tutta la giornata a disposizione se per te va bene, almeno fino al tramonto."

Ogni momento speso con uno shinobi come Kinji significava avere la possibilità di crescere. Scontrarsi con Raion era praticamente inutile; certo sarebbe migliorato imparando qualcosa di nuovo, ma il suo sensei aveva qualità da vendere e Makoto era sempre attratto da chi dimostrava di possedere abilità e conoscenza. Per questo motivo fissò bene nella testa le parole dell'Uchiha riguardo l'adattamento al territorio e i comportamenti del nemico: non combatteva di certo solo lui e anche l'avversario aveva i suoi piani e le sue tecniche. Come in una partita di shogi si giocava in due.
Si chiese quindi come potesse sfruttare il poco tempo rimasto con Kinji analizzando le tecniche utilizzate dal giovane chunin.

Makoto: "Mi piacerebbe migliorare le mie genjutsu. Sono rimasto davvero colpito da quella tecnica illusoria ed è stato davvero difficile liberarsene; però sono convinto che non hai nemmeno usato la tua piena potenza. Ti prego aiutami a migliorare la mia tecnica! Le utilizzo spesso in combattimento anche se non sono il mio punto di forza."

Kinji fece un cenno positivo con la testa e spiegò ovviamente che gli Uchiha fossero un clan sicuramente predisposto ad utilizzare le tecniche illusorie grazie alla loro abilità oculare famosa in tutto il mondo ninja, mentre i Senju come Makoto utilizzavano sopratutto il Mokuton. Tuttavia non si tirò indietro e decise di accontentare il genin consigliandogli come potesse effettuare le genjutsu nel migliore nei modi.
L'allenamento fu intenso data la grande quantità di chakra impiegata: in effetti la potenza di ogni illusione dipendeva anche dalla quantità di chakra che ogni shinobi era in grado di controllare. Ma l'addestramento non fu così scontato; Kinji insegnò al ragazzo che le genjutsu non andavano utilizzate improvvisamente come le ninjutsu. Bisognava studiare il nemico e attendere il momento giusto in modo tale da oltrepassare al meglio quella sottile barriera che vi era tra il mondo reale e quello dell'illusione. Il concetto era decisamente complesso per un genin, ma la verità era che una genjutsu ben eseguita non sarebbe mai sembrata tale e quindi avrebbe continuato ad agire indisturbata sulla vittima senza che questa se ne accorgesse.
Le ore trascorse con Kinji furono davvero utili e al tramonto ormai Makoto era sfinito: gli occhi semichiusi e le gambe leggermente flesse. Cercava comunque di non dimostrare la sua stanchezza di fronte al suo sensei, anche se avrebbe voluto lasciarsi cadere per terra e fissare il cielo per riposare. Fortunatamente il sole stava tramontando e Kinji decise che era tempo di concludere la loro gita alla palude. Makoto non perse tempo per ringraziarlo a dovere, chinandosi più volte al suo cospetto.

Makoto: "Grazie infinitamente Kinji-sensei, sei stato di grande aiuto! Ho aspettato questo giorno con ansia e non vedevo l'ora di confrontarmi di nuovo con te. Spero veramente che ci siano altre occasioni per dimostrarti i miei progressi e per compierne degli altri. E scusami ancora per gli stivali, sono infinitamente desolato. Sentiti pure libero di passare in falegnameria quando vuoi se hai bisogno di qualcosa; ovviamente per te è tutto gratis."

Fortuna che la strada del ritorno non sarebbe stata così lunga: Makoto era veramente a pezzi e dopo quello sguazzare nella palude aveva urgentemente bisogno di una doccia calda. Salutò il suo sensei augurandosi di rivederlo a breve, magari anche in missione.


VALUTAZIONE

Tempistica: Il master perfetto. Praticamente non ho mai atteso, nonostante i tuoi impegni personali non c'è mai stato ritardo. L'addestramento è durato più del dovuto a causa del mio esame che ovviamente ha portato la mia testa altrove. Vorrei averti sempre. Voto 10.

Coinvolgimento personale: il sensei perfetto. All'inizio l'addestramento sembrava decisamente scontato anche se l'ambientazione era stupenda. Devo dire che la possibilità di attuare il mio piano e le difficoltà del luogo in cui è avvenuto hanno dato davvero il giusto pepe. Non avresti meritato il massimo a mio avviso se Makoto fosse riuscito a recuperare la palla senza problemi e quindi senza plot twist finale. Per essere un addestramento base direi che la trama è perfetta e semplice al punto giusto e poi ho trovato Kinji un sensei ancora meglio di quello che credevo; Makoto ha fatto davvero un'ottima scelta. Voto 10

Concludo ringraziandoti per il masteraggio e sicuramente ci saranno altre occasioni. Di certo ci saranno altre occasioni per approfondire il legame tra maestro e allievo. Grazie infinite! :ciau:
 
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view post Posted on 22/9/2016, 18:46     +1   -1
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Atteggiamento decisamente sottotono rispetto alle prime battute, sguardo fisso sul palmo della mano vuoto e difficoltà nello scambiare anche solo un contatto visivo con il chunin: Makoto si era sicuramente rattristato per via del finale di quel gioco tanto innocuo quanto utile.
Certo dopo che aveva visto sua sorella rapita davanti ai suoi occhi, impossibilitato a compiere una azione qualsiasi per impedire il tragico evento, ora essere messo dinnanzi ai propri limiti per l'ennesima volta doveva far male; ma Kinji non voleva affatto che il più giovane si abbattesse per questo, anzi, voleva che si rendesse conto dei suoi deficit, delle sue lacune per poterle migliorare e lavorarci sopra.
Se il Senju si fosse arreso davanti alla prima difficoltà, non avrebbe mai e poi mai avuto la possibilità di rintracciare l'uomo con la maschera che lo aveva privato della presenza della sorella.


Forza e coraggio Makoto, sei ancora troppo giovane e inesperto per incolparti di non aver superato una sola delle prove che sbarreranno il tuo cammino. Con il tempo diventerai più abile e forte, ne sono certo.

Accortosi dell'inutilità rappresentata dagli sforzi di risollevare il morale del genin solo con le semplici parole, Kinji decise di dare una possibilità al più piccolo di riscattarsi: di sicuro aver "fallito" -come aveva detto lo stesso Makoto- nell'intento di rubare la pallina in plastica non aveva diminuito la stima che il Vermiglio nutriva nei confronti dell'allievo. Si aspettava piuttosto che ricominciasse ad allenarsi in quello stesso istante, e in effetti il Senju diede la propria disponibilità per tutta la giornata.
Kinji notò nuovamente quella scintilla riaccendersi negli occhi di Makoto; gli ricordava suo fratello minore con quell'atteggiamento determinato e quasi sempre allegro.


In effetti in alcuni frangenti mi sembra di avere di fronte a me Hayato, non è un caso che vadano d'accordo. In ogni caso sono felice che abbia ritrovato in fretta la volontà di migliorarsi.

Il Senju non perse quindi tempo e manifestò un certo interesse per le arti illusorie e il loro utilizzo, la potenza e i meccanismi che le rendevano davvero subdole e utili in battaglia. Secondo il ragazzo, il Vermiglio non aveva usato tutta la sua potenza, e in effetti non aveva tutti i torti: lo scopo dell'addestramento era quello di cominciare ad interagire con shinobi dalle capacità diverse e territori ostici, non mandare un promettente genin al macello. Kinji annuì e cercò di essere il più chiaro possibile.

- Quella che hai visto in azione è una tecnica molto particolare, e ti confesso che solo noi membri del clan Uchiha siamo capaci di comprenderne a pieno gli effetti e le meccaniche. Come ben saprai gli Uchiha hanno da sempre una certa affinità con il fuoco e le genjutsu, in particolare le seconde vanno via via affinandosi man mano che il membro del clan progredisce nel suo percorso, fino a capire addirittura come intrappolare qualcuno nell'illusione senza contatto visivo o sigilli particolari.
Non disperare però, le genjutsu sono si complesse ma al tempo stesso molto importanti per uno shinobi che si rispetti.
Tu che sei un Senju sicuramente non ne fai un largo uso, ma sono certo che ti sarà capitato più volte di trovarti in situazioni di svantaggio che potevi riconquistare grazie ad una semplice illusione.


Ovviamente si riferiva al gioco con la palla, dove l'Uchiha era in netto svantaggio per via della posizione nell'acquitrino, ma agendo sulla mente dell'avversario aveva riportato la situazione alla pari.

- Più chakra utilizzi per creare la tua genjutsu, più essa risulterà efficace e per l'avversario sarà complicato liberarsene. Altre volte invece basta focalizzare l'attenzione su un dettaglio, un particolare dell'ambiente o ancor meglio una sensazione per far si che risulti complicato anche solo accorgersi dell'influsso.Forza, prova a dosare le tue riserve di chakra e lanciare una genjutsu su di me.

Makoto sembrò particolarmente interessato all'argomento trattato e Kinji ebbe la netta sensazione che ogni parola da lui pronunciata fosse assorbita come una spugna dalla mente del più giovane. Ovviamente la cosa gli fece molto piacere.
Passarono le ore e il sole cominciò a percorrere la fine del suo ciclo mattutino, lasciando che i caldi raggi del tramonto illuminassero i due shinobi al lavoro da tempo. Sembravano passati pochi minuti, e invece tra sforzi, tecniche e spiegazioni era volata un'intera giornata; Makoto avrebbe fatto bene a far tesoro di quegli insegnamenti e dei consigli che il più grande gli aveva dato.


- Bene, direi che per oggi può bastare così. Sei stato in gamba Makoto-kun, non smettere di allenarti e vedrai che la prossima volta che ci vedremo sarai uno shinobi molto più forte. Tuo nonno può dirti quello che desidera ma ricorda che solo tu sei artefice del tuo destino, della tua vita.
Essere un ninja vuol dire anche fare sacrifici per diventare più capace, come ti dissi la scorsa volta.


Il tempo dei saluti arrivò e il genin ebbe finalmente modo di ringraziare per la giornata passata in compagnia del suo sensei e di scusarsi per il piccolo inconveniente degli stivali invitando il Vermiglio a passare dalla falegnameria qualora gli fosse servito qualcosa in particolare.
L'Uchiha sorrise amichevolmente.

- Ti ringrazio per l'offerta, ma in fondo è meglio perdere un paio di stivali piuttosto che perdere un giovane allievo, non trovi?
Avrò degli stivali di ricambio a casa... da qualche parte.


E detto questo si incamminò con il sole alle spalle verso casa in compagnia di Makoto.

//Ok, non ho voluto tirarla troppo per le lunghe perchè con il tuo ultimo esame hai perso già troppo tempo per un semplice addestramento. Passiamo alle valutazioni.
Il tuo stile di scrittura è piacevole e scorrevole da leggere, magari dovresti fare più spesso attenzione agli errori di battitura o di ortografia dettati più dalla fretta che da altro, ma per il resto nulla di eclatante da farti notare.
La strategia iniziale usata da Makoto è stata semplice ma al tempo stesso efficace; spesso il pg si sofferma a riflettere sugli avvenimenti che lo circondano, cosa che si è notata anche nei pensieri e inoltre usi piuttosto bene gli NPC evocativi basandoti sull'impronta che ha dato loro Angy. Mi piace.
Continua così e ci sentiamo per il prossimo addestramento/missione come sensei e allievo. Ti ringrazio ancora per le belle parole spese e spero di continuare in futuro a farti divertire.

Ti becchi: 330 exp (Bene) + 33 exp (Pesi di allenamento)= 363 exp//

Edited by Vale93ba - 22/9/2016, 22:08
 
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view post Posted on 2/11/2016, 21:51     +1   -1
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Un bell'addestramento senza tante pippe, il che è più che apprezzabile. In genere penso che le sessioni svolte con un vero sensei abbiano del sale in più rispetto a quelle svolte con un semplice NPC; l'idea di base è più che buona, specie per un allievo genin, e l'addestrato si è pure trovato bene ad essere seguito da te -che per me è la cosa essenziale in questi casi.

CITAZIONE
Tempistiche: 10
Coinvolgimento: 10
Trama/Impostazione 8.5
Scrittura: 9
Ambientazione/caratterizzazione: 10

Media: 9.5
Voto: +

Edit Angy:

Paga: //


Edited by ~Angy. - 1/12/2016, 22:54
 
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