Scheda di Kyōmei Yūzora, Jonin [Juuichidaime Mizukage] [Jinchūriki - Kurama Kou 光 ]
[Utente: Lucifergirl88]

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view post Posted on 9/7/2016, 23:03
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E’ vero, gli Shinobi sono armi, ma una lama è solo una lama. A me non basta. Egoisticamente voglio essere anche la mano, il braccio e la testa...

~ Kyōmei Yūzora













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~ Nome: Yūzora
~ Cognome: Kyōmei
~ Età: 21
~ Altezza: 1,75 cm
~ Peso: 68 kg


~ Villaggio: Kiri
~ Clan: Awa
~ Rango: Jonin
~ Lavoro: Juiichidaime Mizukage / Anbu
~ Fama: Lv 3


~ Conoscenze:

- [S] Chi-mon
- [S] Tanken
- [S] Kusuri
- [S] Hanashi


~ Gli Piace: I dolci, leggere, divertirsi, l'odore di Takumi, il pelo di Kurama.

~ Non gli Piace: Chi non tiene alla propria vita, gli ipocriti, i medici, la carne alla griglia.


~ Curiosità:

"Se c’è una cosa che Yu teme più di altre, sono i medici. Non si tratta della sua paura più grande, ma sicuramente la più stupida. Anche se cerca di nasconderla ai più e se ha imparato a tenerla sotto controllo, la sua iatrofobia è sempre dietro l’angolo. E Kurama non perde occasione di prenderlo in giro per questo."





~ Descrizione fisica:

Dal diario di Kai Yuki
Che dire…di sicuro l’aspetto di Yu salta all’occhio. Il giorno in cui arrivò in orfanotrofio lo notammo tutti subito: con quella sua zazzera fulva e gli occhi verdi dal taglio acuto non passava certo inosservato nel bel mezzo del grigiume di Kiri. L’unica cosa che lo accomunava, e lo accomuna tutt’ora, alla gente della Nebbia è il colore della sua carnagione, pallida come quella di coloro i quali non sono baciati dalla luce del sole per lungo tempo.
Possiede dei lineamenti affilati che gli conferiscono quell’aria da furbastro che non guasta mai e quando i suoi occhi smeraldini si posano su di te è come essere colpiti dall’acqua…il suo sguardo, così chiaro e limpido, sembra essere in grado di leggerti dentro in profondità. Probabilmente questa è solo una mia impressione, però qualcosa di speciale doveva pur esserci in Yu se ha portato me e gli altri a fidarsi di lui e ad avvicinarglisi in breve tempo.
Forse era quell’aria spensierata da ragazzino che ostentava, nonostante in realtà fosse talmente distante da noi che ancora mi chiedo come abbia fatto a non rendermi conto subito di come stavano le cose. Tuttavia bisogna dire che in fin dei conti, almeno da quel punto di vista, il suo vero io non si discostava per nulla dalla realtà.
Da quel tempo non è poi cambiato molto fisicamente, forse giusto quella cicatrice da taglio sullo zigomo sinistro e un modo leggermente più ricercato nel vestirsi. Merito dell’influenza congiunta mia, di Takumi e di Fuyu no Yuki, suo sensei. Differentemente rispetto a quando era ragazzino, ora, per sentirsi più libero, tende a portare i suoi fiammanti capelli rossi raccolti in una coda alta, che lascia sfuggire alcune delle ciocche più ribelli attorno al viso, ma in qualche occasione li lascia ancora sciolti. Veste con abiti semplici e comodi, per potersi muovere con scioltezza. Nulla di più di una casacca simil kimono verde bottiglia, senza maniche e aperta sul davanti, trattenuta in vita da un obi dorato con una seconda fascia dello stesso colore del kimono. Sotto di questo, ha una maglia bianchiccia, accoppiata ai classici pantaloni ninja scuri e a dei sandali con fibbie dello stesso colore. Il braccio sinistro è interamente coperto da una manica nera attillata con tanto di bracciale di protezione, regalatogli da Hisakata, sull’avanbraccio. L’arto destro, invece, è libero, ma sulla mano porta un guanto nero senza dita fermato da delle bende di contenimento sul polso.
Decisamente meglio di una volta! Ma sempre un po’ sui generis. D’altronde, però, l’importante è che ci si trovi bene e, considerato gli ha disegnato quegli abiti, non ho alcun dubbio a riguardo. Da questo punto di vista non è cambiato per nulla. Era e rimane una spruzzata di colore nell’esistenza grigia di Kiri.



~ Aspetto psicologico:

Dal diario di Kai Yuki
Volete sapere che tipo è Yu? Beh lui è quel genere di persona che non rinuncia a ciò in cui crede solo per fare bell’impressione. Se ha qualcosa da dire, te la dice in faccia senza mezzi termini anche a costo di finire a terra con il segno di un bel pugno stampato in faccia. E credetemi…lo so per esperienza. Ma non è sempre stato così.
La repulsione dei suoi genitori nei suoi confronti era divenuta col tempo una ferita talmente profonda da spingerlo a non prendersi cura di sé stesso e ad accettare qualsiasi cosa. Questo si risolse in uno scarso senso del pericolo e ad uno spirito di sacrificio che gli adulti definivano “tendenza masochistica all’autodistruzione”. Non so nemmeno che voglia dire!
Ma su una cosa eravamo d’accordo io e loro: Yu non poteva andare avanti così. Il tempo che ho passato con lui mi aveva permesso di scorgere il suo vero io, nascosto nel profondo del suo animo e per tutti i diavoli, l’avrei tirato fuori da lì ad ogni costo! E sì, complice la situazione che si era venuta a creare coi bulletti dell’orfanotrofio, ci sono riuscito.
Ora finalmente si può vedere il Vero Yu, quello che ama arrampicarsi sugli alberi ad osservare il cielo - non che il cielo di Kiri sia un granchè…non so bene che cosa ci trovi in realtà - e fare il bagno al molo, dando sfoggio di una spregiudicatezza che ho visto in pochi altri. Ma va bene così, finchè il rischio è calcolato non mi preoccupa.
Infondo Yu è un ragazzo sveglio e, anche se non sembrerebbe, è abbastanza maturo…Ora che resti tra noi: la sua maturità si ferma nel momento in cui si trova di fronte a dei dolci. Scompare completamente, lasciando spazio al fanciullo che non è potuto essere. Per certi versi è divertente, è talmente curioso ed assetato di sapere da sembrare di voler bruciare le tappe per recuperare il tempo perduto. Me l’ha detto una volta, prima che ci separassimo e venissimo inviati in istituti differenti: disse di voler vivere tutto appieno, da quel momento in poi.
Se dovessi descriverlo per come è ora, direi che è un concentrato di desiderio e brama intrecciati tra loro: desiderio riuscire a proteggere le persone per lui importanti e brama di dimostrare a Kiri e al mondo che anche chi come lui non ha avuto la fortuna di nascere naturalmente dotato, può diventare qualcuno. Caparbio, determinato, schietto, curioso e provocatorio. Chi non lo conosce bene potrebbe erroneamente pensare che sia la classica persona spensierata, in realtà lo è, ma solo in parte: un po' come i gatti che sembra dormano tutto il giorno, ma in realtà hanno le orecchie ben tese, Yu è attento a tutto ciò che lo circonda. Si pone tante domande, sempre, e cerca di dare e trovare le risposte. Non crede nell'assoluta abnegazione e il suo modo di essere, idealmente, non sarebbe adatto al ruolo di ANBU che invece ha. Di fatto a Yu non basta essere solo una lama, lui vuole essere anche la mano, il braccio e la testa. Essere solo una marionetta che fa il suo compitino e torna a casa non fa al caso suo. E sapere? E’ questa la cosa che mi piace di più di lui.



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~ Livello: 77 | ~ P.ti Exp Totali: 20.250




Elenco ruolate ed exp:



MST (0 PL)
77
RES (0 PL)
113
DIF (0 PL)
77
DST (36 PL)
190
FRZ (0 PL)
118
VEL (41 PL)
195

SLT: 100CHK: 130STM: 100




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~ Yang: 8 | ~ Suiton: 5 | ~ Heiki: 4





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~ Punti Missione: 31

D : 2 | C: 1 | B: 2 | A: 2 | S: 0

*1A = 8 PM Evento Kakusei





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~ Disciplina Base:

Kirigakure no Sato
Scuola Awa




~ Descrizione:



Work in progress...




~ Requisiti:

Suiton: 1 | Yang: 1





~ Tecnica Segreta



Divertimento, imprevedibilità e varietà. Questi i pilastri portanti dello stile intrapreso dagli Shinobi del Gruppo Awa, veri maestri nell’utilizzare le loro bolle contro l’avversario nei modi più disparati. Avvantaggiati dall’apparente innocenza delle loro creazioni, sono in realtà dei leoni travestiti da agnelli pronti a riversare contro il proprio nemico la vasta gamma di effetti di cui le effimere sono portatrici. Scherzetti impossibili da prevedere anche per chi possiede potenti doujutsu in grado di smascherare la reale natura delle bolle, poiché il solo notare il chakra che le impregna non è abbastanza per capire quale brutto tiro abbiano in serbo al loro interno. Maestri nell’impastare il chakra che dà vita all’arcobaleno di effetti delle loro bolle, i membri di questo giovanissimo clan sono anche maestri nel manovrarlo per guidare e manipolare le loro creazioni come più preferiscono. Attacchi imprevedibili, difese efficaci, diversivi insidiosi: il limite è solo la fantasia dell’utilizzatore. Questo ed altro caratterizza questo clan tanto innocente quanto pericoloso. D’altronde…anche un foglio di carta ha due lati, giusto?




~ Meccanica: Bolle



Il ninja del clan Awa produce bolle in continuazione ed ottiene vantaggi differenti in base a quale bolla impiega di volta in volta. All’inizio di ciascun Turno il membro del clan Awa sceglie una delle bolle a sua disposizione utilizzando la propria passiva “Gioco delle Bolle”.

(Si ricorda che gli effetti delle Bolle si applicano fino alla fine del Turno)
  • Bolle esplosive: La prossima volta che l’Awa utilizza una Tecnica con il tratto bolle che genera un attacco, il suo moltiplicatore del danno aumenta di 1.

  • Bolle appiccicose: La prossima volta che l'awa utilizza una Tecnica con il tratto bolle che genera un attacco, i bersagli diventano Appiccicosi (1). Quando un ninja Appiccicoso (X) utilizza Cambiare Zona, il suo costo è aumentato di 2*X, ma mai più di 4, dopodiché il ninja non è più Appiccicoso.

  • Bolle accecanti: La prossima volta che l’Awa utilizza una Tecnica con il tratto bolle che genera un attacco, il bersaglio subisce status Accecamento {1} per un turno.

  • Bolle fumogene: La prossima volta che l’Awa utilizza una Tecnica offensiva che impiega Bolle, tutti i ninja alleati ottengono un bonus alla Fuga pari a Liv/4 (dove Liv indica il livello dell’Awa) fino all’inizio del prossimo Turno dell’Awa.



Ninjutsu - Il gioco delle bolle (Limite: 0) [CHK: -2]

Tratti: Supporto

“L’Awa sceglie un tipo di bolla speciale, ottenendone gli effetti fino alla fine del turno.”

Effetti:
  • L’Awa sceglie una delle Bolle a propria disposizione e ne ottiene i benefici fino alla fine del proprio Turno.

  • Questa tecnica può essere utilizzata anche durante la fase difensiva, ma non più di una volta in un unico turno.

  • Se negli ultimi 3 Turni (incluso il Turno corrente) l’Awa ha utilizzato 3 tipi di Bolle diverse, genera Iridescenza.




~ Tecniche:






Ninjutsu (Suiton) - Trappola di bolle (Limite: 3) [CHK: -8]

Tratti: Sigilli, Supporto, Bolle

“Le bolle circondano l’avversario, rimanendo sospese in aria. Può sembrare uno spettacolo divertente, ma basta toccarne una per innescare un’esplosione a catena.”

Effetti:
  • Crea una Zona a sovrapposizione, chiamata Cortile, con al suo interno uno shinobi a scelta dell’utilizzatore.

  • Se qualcuno elude all’interno della zona o utilizza Cambiare Zona per uscirne, tutti coloro che si trovano all’interno della zona subiscono un attacco di efficacia {MST * 100} e il Cortile cessa di esistere. Si applicano gli effetti della Bolla posseduta nel momento in cui si è utilizzata Trappola di bolle.

  • Non è possibile utilizzare questa tecnica scegliendo come bersaglio un ninja già all’interno del Cortile.

  • Quando l’Awa è in Iridescenza, può utilizzare la seguente tecnica:


    Ninjutsu - Schiocco di dita (Limite: 1) [CHK: -1]

    Tratti: Supporto (Offensivo)

    “Rimanere immobili non è abbastanza per evitare le bolle degli Awa che, con uno schiocco di dita, può innescare manualmente la reazione a catena.”

    Effetti:
    • Tutti coloro che si trovano all’interno del Cortile subiscono un attacco di efficacia {MST * 100} e questa cessa di esistere. Si applicano gli effetti della Bolla posseduta nel momento in cui si è utilizzata Trappola di bolle.




Ninjutsu (Suiton) - Bolle a impatto (Limite: 2) [CHK: -5] {MST * 45}

Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Bolle

“L'Awa genera una bolla che irrigidisce grazie al chakra, quindi la soffia in direzione dell'avversario. Questa, a differenza delle altre, rimane solida fino all'impatto, creando un colpo contundente, per poi dissolversi.”

Effetti:
  • Se l’Awa è in Iridescenza può scegliere l’effetto di una bolla aggiuntiva per questa tecnica. Questa bolla non deve essere considerata come tipo di bolla utilizzato ai fini de Il gioco delle bolle.




Ninjutsu (Suiton) - Bolla solida (Limite: 3) [CHK: -8] {RES * 80}

Tratti: Difensiva (Barriera), Bolle

“Il ninja crea una bolla che lo avvolge e lo protegge, indurendo la superficie con il chakra per renderla incredibilmente resistente.”

Effetti:
  • Se l’Awa è in Iridescenza questa tecnica viene considerata di limite 4 per la difesa da multipli attacchi.

  • Può difendere anche 1 alleato oltre a se stessi.




Ninjutsu (Suiton) - Raffica difensiva (Limite: 1) [CHK: -2] {RES * 23}

Tratti: Difensiva (Barriera), Bolle

“L’Awa soffia una miriade di piccole bolle che si interpongono tra sé e l’attacco.”

Effetti:
  • Anche se è una barriera conta come se avesse il Tratto: "Difensiva (Parata)" ai fini del contatto.

  • Se il ninja ha scelto un tipo di Bolle questa tecnica ottiene un effetto aggiuntivo:

    • Bolle Esplosive: se questa tecnica fa Contatto con l’attaccante egli riceve 1 danno.

    • Bolle Appiccicose: se questa tecnica difende un attacco ravvicinato un’arma dell’attaccante diventa Appiccicosa (3).

    • Bolle Accecanti: se questa tecnica difende un attacco ravvicinato le Tecniche a Lungo Raggio dell’attaccante hanno il bonus ridotto di 1 fino all’inizio del prossimo Turno dell’Awa.

    • Bolle fumogene: tutti i ninja alleati ottengono un bonus alla Fuga pari a Liv/4 (dove Liv indica il livello dell’Awa) fino all’inizio del prossimo Turno dell’Awa

  • Se l’Awa è in Iridescenza il costo in CHK della sua prossima tecnica con il tratto bolle è ridotto di 1.





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~ Tecniche Base:

Ninjutsu - Camminare sull’Acqua e Superfici Ripide

Tratti: Supporto

“Ai ninja viene insegnato fin dall'accademia come impastare il chakra senza grande sforzo per poter camminare su superfici inusuali, come l’acqua o mura verticali.”




Ninjutsu - Tecnica della Trasformazione

Tratti: Sigilli, Supporto

“Utilizzando il proprio Chakra, l'utilizzatore può assumere le sembianze di qualsiasi cosa, animale o persona voglia, per poter utilizzare varie strategie. Si interrompe automaticamente quando l'utilizzatore viene colpito.”




Ninjutsu - Tecnica della Trasparenza

Tratti: Sigilli, Supporto

“La Tecnica permette di diventare trasparenti e mimetizzarsi, sfuggendo alla vista dei nemici fintanto che si rimane immobili. Non permette di essere immuni a Tecniche Sensoriali che usano un Tratto diverso da 'Sensoriale (Vista)'.”




Ninjutsu - Sostituzione (Limite: Tutto) [STM: -20; CHK: -20]

Tratti: Difensiva (Elusione)

“Permette di sostituirsi con un oggetto vicino così da evitare del tutto un attacco.”
  • Annulla completamente un attacco subito.
  • Utilizzabile solo una volta per combattimento.
  • Non utilizzabile per una Azione Difensiva di Intercettazione.
  • Non utilizzabile contro tecniche a Raggio Vasto e Totale.




Kobushi - Colpo Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {Vario * 20}

Tratti: Offensiva (Ravvicinata)

“Un colpo semplice, con tutte le varianti possibili del caso.”
  • Questa tecnica può essere usata con un’arma o a mani libere.
  • Se adoperata a mani libere, la sua efficacia è determinata da FRZ.
  • Se adoperata manifestando il proprio Chakra, la sua efficacia è determinata da MST. Il costo non viene sottratto dalla STM, ma dal CHK.
  • Se adoperata con un’arma, la sua efficacia è determinata da FRZ o DST, in base all’arma stessa.
  • Se adoperata con un’arma, il tratto Taijutsu viene sostituito con Bukijutsu.
  • Se adoperata con MST, la Categoria Taijutsu viene sostituita con Ninjutsu.
  • Se l’arma con cui è adoperata è da lancio o da tiro, questa tecnica sostituisce il tratto Ravvicinata con Lungo Raggio.




Kobushi - Difesa Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {DIF * 20}

Tratti: Difensiva (Parata)

“Il Ninja irrigidisce la muscolatura e frappone le sue braccia all’attacco nemico, pronto ad attutire il colpo in arrivo da un avversario.”




Kobushi - Schivata (Limite: 1) [STM: -2] {VEL * 20}

Tratti: Difensiva (Elusione)

“Si cerca di scivolare via da un attacco, provando ad evitarlo.”




Ninjutsu - Barriera Semplice (Limite: 1) [CHK: -2] {RES * 20}

Tratti: Difensiva (Barriera)

“Il Ninja richiama il proprio Chakra, facendolo confluire verso l'esterno e formando un velo sottile da frapporre contro l'attacco in arrivo.”




Tecnica - Tenere Duro (Limite: 0) [STM: -0] {DIF * 5}

Tratti: Difensiva (Parata)

“Quando le braccia sono bloccate, le gambe non rispondono e le armi sono fuori portata, l’unica scelta che rimane è stringere i denti e sopportare.”
  • È SEMPRE possibile difendere un Attacco con questa Tecnica.
  • Non utilizzabile più di una volta per Tecnica.




Tecnica - Liberazione (Limite: 1) [CHK: -3 OPPURE SLT: -1]

Tratti: Supporto (Difensiva)

“Il ninja cerca di spezzare l’effetto di una Tecnica illusoria che riconosce avere effetto sulla propria persona. Per riprendersi, cerca un modo per rinsavire: o si causa una ferita che generi uno shock sufficiente da spezzare la trance illusoria, oppure espelle il chakra estraneo con il proprio.”
  • Utilizzabile solo durante una Azione Attiva, e solo se il proprio Sospetto ha un valore maggiore o uguale all’Efficacia della più debole Genjutsu su di sé.
  • Scioglie istantaneamente qualunque Genjutsu attiva sul ninja su cui è utilizzata.




Tecnica - Infliggersi Danno

Tratti: Supporto

“A volte il ninja potrebbe avere buone ragioni per autodanneggiarsi. Non può essere usata per uscire inconsapevolmente dalle Genjutsu, poiché bisogna essere a conoscenza di tale condizione per spezzarla.”



  • Tecnica - Danno Lieve (Limite: 1) [STM: -0]


  • Tratti: Supporto

    “Il ninja si tira un dito, staccandolo dal suo giunto per ferirsi lievemente, per poi rimetterlo subito a posto.”
    • L’utilizzatore subisce 2 Danni.



  • Tecnica - Danno Medio (Limite: 2) [STM: -1]


  • Tratti: Supporto

    “Il ninja si infligge una ferita leggera, tirandosi un pugno contro il volto o colpendosi con un’arma.”
    • L’utilizzatore subisce 5 Danni.



  • Tecnica - Danno Grave (Limite: 3) [STM: -2]


  • Tratti: Supporto

    “Il ninja si applica un danno importante, colpendosi con ferocia, slogandosi una spalla o perforandosi il ventre con un’arma.”
    • L’utilizzatore subisce 10 Danno




Ninjutsu - Richiamo (Limite: variabile) [CHK: -variabile]

Tratti: Supporto, Sigillo

“Tecnica di Evocazione per richiamare oggetti, persone o altro.”
  • Gli oggetti, persone o altro richiamabile riportano nella descrizione: ‘RICHIAMABILE (Limite: x ) [Costo: - y]’. Il Limite occupato dal Richiamo ed il suo Costo diventano i numeri indicati nella persona o altro richiamata.
  • La persona/Evocazione o altro richiamato è incluso nel Combattimento. Una persona o Evocazione evocata in questo modo agisce come fosse un ninja autonomo (Alleato dell’Evocatore e controllato dal giocatore che lo ha evocato).




Ninjutsu - Clone d'Ombra

Tratti: Supporto, Sigilli

“Il Ninja sfrutta la propria ombra - o uno dei propri elementi - per creare una copia fisica e tangibile del proprio essere. I suoi utilizzi possono essere molteplici: dal diversivo, allo sfruttamento in missione, fino al loro utilizzo nella realizzazione di Jutsu avanzati. Un tempo, si potevano creare tante copie contemporaneamente, ma ora a causa dello scombussolamento del chakra la tecnica è molto più debole rispetto al passato, costringendo i ninja ad adoperarne solo una per volta. Solo in alcuni casi, è possibile creare più copie, ma queste non avranno la stessa autonomia e durata di una singola copia.”
  • Per poter ottenere questa tecnica, bisogna avere almeno 5 Yang, 5 Yin o 5 punti in una Competenza Elementale (anche composita).


    Ninjutsu (Suiton) - Clone di Bolle

    “Yu ha sempre ammirato quegli Shinobi in grado di creare una moltitudine di Cloni fisici di sé stessi, tanto che nel momento in cui con Natsume era riuscito a creare quella tecnica che ne imitava, sebbene molto alla larga, l’apparenza, ne era stato particolarmente soddisfatto. Tuttavia quel “trucco da volpe”, per quanto efficace, è e resta un inganno. Nulla di reale, nulla di tangibile come quella tecnica dei suoi ricordi. Così, spinto un po’ dall’ambizione, un po’ da un’effettiva nuova, utile strategia da poter sfruttare in combattimento e non, Yu si è messo a studiare sodo. Libri su libri, donatigli gentilmente da Kasumi e pratica su pratica, fino a quando, tra un fallimento e un aborto, non è riuscito nel suo intento. Nulla di paragonabile a ciò ha aveva stampato a fuoco nei ricordi, tuttavia con costanza e cocciutaggine è riuscito ugualmente a replicare quella tecnica a modo suo. Soffiando le proprie bolle con l’Hakanai, lo Shinobi riesce a controllarle e ad accumularle l’una sull’altra, fino a fare in modo che acquisiscano una forma umanoide, tale da creare un Clone perfetto di sé, indistinguibile dall’originale.”




~ Azioni:

Azione - Recupero (Limite: 1)

“Il ninja riprende fiato.”
  • Rigenera 4 punti suddivisi a piacere tra STM e CHK.




Azione - Fuggire (Limite: TUTTO MINIMO 5) [STM: -5]

“Il ninja raccoglie le proprie energie e tenta la fuga.”
  • Utilizzabile solo in una Azione Attiva.
  • Genera Vantaggio su tutti i nemici in Combattimento pari a VEL+LV*(CHK+STM+2*SLT)/12.
  • Se all’inizio del prossimo Turno il proprio Vantaggio è maggiore di zero, allora il ninja è Fuggito. Il Combattimento, per lui, termina (Ottiene esperienza come fosse stato sconfitto).
  • Se si Fugge da Nascosti, il Vantaggio è aumentato di 10.




Azione - Inseguire (Limite: TUTTO) [STM: -3]

“In ninja si lancia all’inseguimento di un avversario in fuga.”
  • Utilizzabile solo in una Azione Attiva.
  • Si riduce il Vantaggio di un avversario di una quantità pari a VEL+LV*(CHK+STM+2*SLT)/12.
  • Se il Vantaggio residuo è 0, allora la fuga fallisce e lo scontro riprende come di consueto. Tutte le Zone sono rimosse dal Combattimento, a meno che la differenza tra Inseguire e Fuggire non sia superiore al LV del ninja che ha tentato la fuga. In questo caso lo scontro riprende con tutte le Zone in campo.
  • Se il Vantaggio residuo è maggiore di 0, la fuga ha successo. Tuttavia, se il Vantaggio residuo è compreso tra 0 ed il proprio LV, il ninja inseguitore ottiene comunque delle tracce del suo avversario (Le tracce non hanno funzioni Gdr Off, servono solo per determinare eventi Gdr On).
  • Se la fuga non ha successo, il ninja che ha utilizzato Inseguire ottiene una fase attiva aggiuntiva (con limite pari a quello del turno in corso).




Azione - Nascondersi (Limite: 4)[STM: -5]

“Il ninja si nasconde.”
  • Prima di Nascondersi effettivamente, bisogna determinare lo stato del campo di battaglia. La scelta deve essere effettuata dal Master della giocata o, in caso di scontro tra giocatori, scelta di comune accordo dagli stessi (se, in assenza di master, non si riesce a trovare un accordo, il campo di battaglia va considerato a Media Copertura).
    I tipi di campi di battaglia possono essere: Campo Aperto, Bassa Copertura, Media Copertura, Alta Copertura.
  • In base al campo, il Ninja ottiene un valore di Copertura calcolato a questo modo:
    - Campo Aperto: DST * 0 (Utilizzare Nascondersi è Inutile, se non per effetti personali che comunque incrementino il valore di Copertura a Prescindere)
    - Bassa Copertura: DST * 8
    - Media Copertura: DST * 10
    - Alta Copertura: DST * 12
  • Tutti gli Avversari ed Alleati perdono Contatto Visivo con il Ninja Nascosto.
    Quando il valore di Copertura è azzerato, non ci si può più Nascondere.
  • È possibile adoperare Tecniche mentre si è Nascosti. Adoperare una Tecnica da Nascosti può avere diversi effetti sul Nascondersi e la Copertura, secondo lo schema che segue. Quando una Tecnica “Toglie Nascondersi”, bisogna utilizzare nuovamente questa tecnica per tornare Nascosti. Riutilizzare la tecnica dopo la prima volta non genera nuova Copertura, ma viene considerata a (Limite: 2).
  • Le tecniche a Raggio Totale, a prescindere da chi le utilizza, azzera il valore di Copertura di tutti i Ninja durante la battaglia e riducono il campo di Battaglia a Campo Aperto, a prescindere dal suo stato iniziale.
     

    Ravvicinato

    Lungo Raggio

    Vasto Raggio

    Raggio Totale

    Bukijutsu-10 Copertura; Toglie NascondersiToglie Nascondersi-30 Copertura; Toglie NascondersiAzzeramento Copertura
    Ninjutsu-10 Copertura; Toglie NascondersiToglie Nascondersi-30 Copertura; Toglie NascondersiAzzeramento Copertura
    Ninjutsu Elementali-20 Copertura; Toglie Nascondersi-10 Copertura; Toglie Nascondersi-50 Copertura; Toglie NascondersiAzzeramento Copertura
    Taijutsu-10 Copertura; Toglie Nascondersi- 10 Copertura; Toglie Nascondersi- 30 Copertura; Toglie NascondersiAzzeramento Copertura
    Di Difesa

    Non Toglie Nascondersi

    Di Elusione

    Non Toglie Nascondersi

    A Barriera

    - 10 Copertura; Toglie Nascondersi

    Genjutsu

    Non toglie Nascondersi





Azione - Cercare (Limite: 1)

“Il ninja cerca di individuare nemici Nascosti, informando anche eventuali alleati delle proprie osservazioni.”
  • Il valore di Copertura dei nemici Nascosti è diminuito di un punteggio complessivo pari al proprio LV * 3, spartito a piacere tra tutti gli avversari Nascosti.
  • Rigenera 1 punto a piacere in Stamina o in Chakra.
  • Quando l'utilizzatore azzera la Copertura di un ninja con questa tecnica, il suo successivo Attacco contro quel bersaglio ha un Moltiplicatore Danno aumentato di 3 (nel caso di un attacco che colpisce più nemici l'aumento del moltiplicatore danno si ha solo per il ninja in questione).




Azione - Cambiare Zona (Limite: 1) [STM: -2]

“Il ninja esegue uno scatto per spostarsi nel campo di battaglia.”
  • Permette di entrare o uscire da una Zona. Gli effetti della Zona iniziano o cessano di avere effetto immediatamente dopo l’uso di questa Tecnica.
  • Attaccare con una Offensiva (Ravvicinata) dopo aver Cambiato Zona, nella stessa Fase Attiva, gli concede un +2 al Moltiplicatore Danno. Questo effetto è cumulabile se si cambiano due Zone (per tirarsi fuori dalla propria ed entrare in quella dell'avversario).



~ Tecniche Personali:

(3 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Scala ad Caelum (Limite: 2) [CHK: - 2; STM: - 5] {VEL*55}

Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle.

“Conquistare ciò che è apparentemente impossibile è sempre appagante. Che poi l’idea di come fare arrivi da chi meno te l’aspetti lo è forse anche di più. Incredibile che questa tecnica derivi da un’espediente utilizzato dall’ombra di suo padre creata da Kurama quando mise alla prova Yu, di ritorno da Fukagizu. A lui non era mai venuto in mente di sfruttare le bolle come pedane, ma da quel momento ha iniziato a valutare la cosa, provarla, fino ad affinarla con l’aiuto di Shizuka. In realtà non è nemmeno nulla di così complicato. Semplicemente, per difendersi, il Rosso soffia una serie di bolle di medie e grandi dimensioni, tali da poterle usare come appoggio, e vi balza sopra, portandosi in posizione avvantaggiata sul nemico e facilitando i propri scatti per scansare gli attacchi avversari. Infatti, muovendo le proprie effimere a convenienza, è in grado di crearsi pedane appropriate agli spostamenti necessari, garantendosi una velocità di reazione che normalmente in aria non avrebbe.”

Effetti:

  • Pagando 2 CHK in più durante l’esecuzione della Tecnica, Yu viene considerato Volante alla fine della Fase Difensiva.

  • Se Yu decide di scendere, l'attacco seguente avrà Modificatore Danno aumentato di 1. Volare viene interrotto.

  • Se Yu decide di restare in Volo e nel turno seguente utilizza ancora Scala ad Caelum, il Bonus della Tecnica aumenta di 25. Il Volare viene interrotto.

  • Se nessuna delle due opzioni viene scelta, all’inizio della Fase Difensiva successiva, il Volare viene comunque interrotto.




(2 Yang/4 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Bunkatsu: Dispersione (Limite: 4) [CHK: - 8; STM: - 6] {VEL*120}

Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle.

“Non è raro sentire Yu fare battute su quella categoria di Hōzuki in grado di liquefarsi in acqua. Li chiama ‘pozzanghere ambulanti’ proprio per la loro peculiare capacità. Suo fratello Hisakata e suo padre sono tra questi, ma lui non avendo ereditato la linea di sangue Hōzuki, non ne è mai stato in grado. E chissà, magari quegli scherni un po’ di invidia la nascondono. Yu non lo ammetterebbe mai, ma probabilmente è così che nasce questa tecnica, da un miscuglio di volontà di imitare l’impossibile e di necessità. In una riproduzione del tutto simile, ma al contempo diversa dell’abilità di quel ramo del Clan Hōzuki, quando bersagliato da un attacco, Yu, concentra il chakra nel proprio corpo, riuscendo a dividersi in una moltitudine di bolle per evitare l’offensiva nemica. Le bolle si disperdono nell’aria come sottoposte ad una spinta dall’interno verso l’esterno, per poi ricomporsi nello Shinobi poco più in là. Tuttavia quest’imprevisto sistema per sfuggire alle grinfie nemiche, atto a disperdersi e trasformarsi in bolle, lascia una traccia della tecnica appena effettuata, creando un’area molto pericolosa per l’avversario e vantaggiosa per Yu.”

Effetti:
  • Crea una Zona Saponata nel punto in cui si trovava Yu al momento della difesa.

  • Se Yu difende una tecnica con Tratto Offensiva (Ravvicinata), l'attaccante si ritroverà all'interno della Zona Saponata.


    Zona - Zona Saponata

    “Il terreno dove Yu ha eseguito Bunkatsu: Dispersione si fa estremamente scivoloso. I residui del sapone delle bolle in cui si è diviso, si depositano a terra rendendo il suolo pericolosamente sdrucciolevole e causando notevoli difficoltà di movimento a chi si trova al suo interno, che si troverà a dover impiegare più attenzione nel destreggiarsi anche nelle azioni più semplici. Allo stesso modo, la presenza del sapone garantisce a Yu una piccola riserva da poter assorbire e sfruttare nelle proprie tecniche.”

    Effetti:
    • Puó essere rimossa per ottenere una riduzione del costo complessivo in Risorse di una Tecnica che sfrutta le Bolle pari a 2.

    • Chi si trova al suo interno dovrà pagare 2 STM in più per utilizzare "Cambiare Zona" o per eseguire una Tecnica con Tratto Difensiva (Elusione).





(6 Yang/3 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Mitōsu: Contrattacco (Limite: 1) [CHK: - 2] {VEL*31}

Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle.

“L’attacco è la miglior difesa, dicono. Offendere per difendere. E se anche queste parole non vengono prese alla lettera, ma rimaneggiate e utilizzate secondo i propri crismi, il concetto funziona ugualmente. Perché non ha importanza se la propria lama arriva a fendere le carni del nemico in maniera efficace, ciò che veramente conta è farlo in maniera abbastanza credibile da essere presi sul serio. E’ così che Yu ha escogitato questo stratagemma, un falso contrattacco atto a destabilizzare l’avversario, più che a colpirlo. Utilizzando il proprio intuito e la propria preparazione per prevedere l’esatto istante in cui il nemico inizia a preparare il suo attacco, lo shinobi soffia una serie di bolle con il proprio Hakanai, dritte contro il proprio opponente, con l’apparente intenzione di colpirlo. In realtà, per quanto il proposito ostile sia ugualmente palpabile, l’unico scopo di Yu è quello di inficiare la precisione dell’attacco avversario così da rendersi più semplice la manovra di elusione e portarsi in posizione di vantaggio rispetto allo stesso.”

Effetti:
  • Il Moltiplicatore Danno di questa Tecnica è ridotto di 1.

  • Se si utilizzano le Bolle, aumenta il Modificatore Danno del prossimo Attacco contro il nemico di 1.




Variante di Bolla a Impatto - (4 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Raffica di Bolle (Limite: 1) [CHK: - 2] {DST*28}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Bolle.

“Che lo si voglia ammettere o no, nel creare una tecnica a volte si parla di strategia, a volte di semplice soddisfazione. Questa è una che trae origine da quest’ultima. Per un membro del Gruppo Awa poco o nulla è più soddisfacente del soffiare bolle, del vederle volteggiare in cielo coi riflessi creati dalla pallida luce di Kiri…ma pure del guardare in faccia il nemico, dopo essersene preso una bella scarica in volto. Ed ecco quindi che dai resti di quel che rimane dopo l’avvento dei disturbi del chakra, dalle ceneri di ciò che a suo tempo ha imparato proprio lì, all’Hikisaku, Yu da vita a questa tecnica. Semplicissima, del tutto simile ad altre, ma leggermente migliorata nell’esecuzione. Caricandosi i polmoni d’aria e svuotandoli completamente, in una sola volta, con una secca soffiata nell’Hakanai, il Rosso riesce a creare un gran numero di bolle che attira verso le proprie dita per poi scagliarle sull’avversario con un secco movimento del braccio, mirando consapevolmente ai suoi punti scoperti. Utilizzata con le bolle speciali tramandate nel Gruppo, questo attacco diventa doppiamente insidioso, infatti, a seconda della situazione, l’utilizzatore può decidere di far attaccare tra loro alcune bolle, unendole in sculture di sapone uniche nel loro genere, ma rendendole molto più pericolose del normale.

Effetti:
  • Spendendo 2 CHK in più è possibile far attaccare tra loro le bolle, raddoppiando gli effetti della Bolla attualmente vigente in campo.

  • Se in Iridescenza, il costo extra necessario per far attaccare le Bolle tra loro non si paga.













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~ Nome: Zenko
~ Età: ??
~ Altezza: ?? cm
~ Peso: ?? kg


~ Villaggio: Kiri
~ Rango: ??


~ Divisione: ANBU Inseguitori
~ Superiore: Fuyu no Yuki


~ Curiosità:

"Da quando è entrato nella divisione, le voci di chi paventa d'aver avvistato una kitsune dai capelli argentati durante la notte, nel villaggio, sono considerevolmente aumentate. Non che chi le ha riportate sia del tutto affidabile - per lo più ubriaconi e girovaghi notturni - ma... sarà una casualità?"





~ Fatti:
E’ apparso tra i ranghi della divisione da un giorno all’altro. Nessuno sapeva chi fosse, nessuno sapeva che sarebbe arrivato, nessuno l’aveva mai visto fino a quel momento. Sapevamo soltanto che a sceglierlo era stato Shika in persona. Un grande onore, che denotava profonda fiducia e che, di conseguenza, attirò subito la gelosia di molti.
C’era da aspettarselo in fin dei conti, alcuni di noi sono qui da anni a strisciare per terra, nel tentativo di ricevere anche solo una parola dal Capo Divisione. E lui è entrato così, a gamba tesa, quando tutti non se lo aspettavano, incrinando il precario equilibrio. Credo non sia stato facile per lui nei primi tempi, alcuni lo ostracizzavano proprio per questo motivo, altri sono certo abbiano dato sfoggio della loro gelosia nel peggiore dei modi, altri ancora - come me - stavano a guardare come si sarebbe evoluta la situazione. Francamente a me quel tipo è sempre piaciuto. Prendeva quella specie di nonnismo con un sorriso irriverente stampato sulla parte del viso non coperto dalla maschera e ben presto conquistò la fiducia dei più giovani. I più vecchi, di cui faceva parte lo zoccolo duro, ci misero un po’ di più. Facevano quasi ridere: sembravano dei gatti gelosi del proprio territorio nei confronti del nuovo arrivato di casa! Tuttavia, con l’andar del tempo, non poterono non riconoscere che Zenko, così si chiama, avesse della stoffa. Forse per scelta o forse no, non si è mai mostrato esageratamente sopra le righe, ma era indubbio sapesse il fatto suo. I compiti che gli venivano dati li portava a termine come tutti noi, senza strafare, mantenendo un basso profilo. Pulito. Eppure ancora nessuno sa come e perché quel tipo abbia attirato lo sguardo di Shika.
Sembrava uno come tanti. Uno come noi. Tuttavia qualcosa in lui era diverso. E non parlo solo di quella maschera fuori dal comune.
E’ da diverso tempo, ormai, che è entrato negli Inseguitori, ma non l’ho ancora mai visto in faccia. Nemmeno alla base. E non è che abbia dei tratti così riconoscibili da poterlo ricondurre a qualche famiglia in particolare, anzi. Quei capelli Albino Kiri sono forse quanto di più comune si possa trovare nel nostro Villaggio. L’unica cosa che so è che deve far parte del Gruppo Awa. Quando sono stato in missione con lui aveva uno di quei contenitori di bambù attaccato alla cinta. Anche se, in effetti, non lo ha usato, quindi non sono sicuro nemmeno di questo.

~ Anonimo




~ Voci:
Era solo questione di tempo prima che iniziassero a correre le prime voci su Zenko. Impossibile per le lingue più lunghe resistere dal fare congetture su chi o cosa potesse essere. Sì. Cosa. Perché, quando una cosa non riesci ad afferrarla, o ti inventi d’averlo fatto o d’aver comunque assistito a qualcuno che c’era riuscito. Avete presente, no? Il famoso cugino di Iwa, ecco. Con Zenko più o meno è stato uguale, tra commilitoni che dicevano di sapere chi fosse, ma non potevano assolutamente aprire bocca, tra quelli che aprivano giri di scommesse paventando di conoscere la verità assoluta e chi si limitava a mettere in giro dicerie o insinuare stranezze.
I primi tempi del suo arrivo nella Divisione furono davvero molto ferventi da questo punto di vista! Io stesso non mancavo un giorno alla base, solo per sentire cosa sarebbe uscito di nuovo. E devo dire che ci sono alcuni che si sono dati proprio un gran daffare di fantasia. Tuttavia, come sempre, c’erano e ci sono tutt’ora storie più credibili e accreditate di altre. La mia preferita, è la stessa che viene sostenuta da alcuni avvistamenti di una kitsune dai capelli argentati nelle notti di Kiri. Alcuni sostengono, infatti, che Zenko non sia solo una maschera, non sia semplicemente un’identità fittizia, ma un implicito indizio su chi esso sia veramente. Il fatto che nessuno sia mai riuscito a vederlo in faccia, quel suo fare a volte canzonatorio, ha portato molti a credere che quello che millanta d’essere un nostro compagno sia in realtà uno spirito malizioso con cui Shika ha stretto un patto. Per questo motivo non si toglie mai la maschera nemmeno alla base! Non so dire quanto ci sia di vero in tutto questo, ma Shika-sama sembra proprio il tipo da poter fare una cosa del genere pur di raggiungere i sui obiettivi. E Zenko…Zenko è avvolto nel mistero. E poi più di una volta l’ho visto apparire dal nulla! Un momento non c’era e l’attimo dopo era di fronte al suo armadietto.
La cosa strana è che sembra non ci sia un'origine a questa storia dello spirito. Stranamente nessuno ne rivendica il possesso o la scoperta. Tutti l’hanno sentita da qualcun altro, ma nessuno ne è precursore. Esiste e basta. E’ proprio questo che la rende più papabile come reale ai miei occhi, perché è talmente possibile da poter essere vera, talmente vera da farti rabbrividire se ci pensi, talmente strana e intimamente paurosa che nessuno vuole essere etichettato come padre di quella storia. Beh, un po’ è anche comprensibile: nessuno avrebbe il coraggio di guardare in faccia Shika se vantasse di aver detto quelle cose su di lui. Ma il fatto rimane: la diceria esiste. Da chi è nata?

~ Anonimo












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~ Nome: Natsume
~ Età: Ahaha, pensate veramente me lo ricordi?
~ Altezza: 50 cm al garrese
~ Peso: 12 kg


~ Villaggio: Momiji
~ Paese: Mizu no Kuni
~ Famiglia: Kitsune


~ Curiosità:

"Quando le sue ansie lo assalgono, c’è solo una cosa che faccia calmare la kitsune: poggiare l’orecchio sul petto di Yu e ascoltare il battito del suo cuore. Lo fa spesso mentre lo shinobi dorme, per scacciare dalla sua mente quello spettro costante che gli ricorda che un giorno, volente o meno, se ne andrà anche lui."




~ Descrizione:


E' la Kitsune che viene assegnata a Yu dal Saggio dell'Eremo, Yoyuki. Trattasi di un esemplare maschio dal bellissimo pelo fulvo e dal carattere un po’ difficile, segnato dalle esperienze passate. Natsume, infatti, è venuto a conoscenza nel modo peggiore di come le vite di umani e Kitsune come lui, scorrano su binari adiacenti, ma del tutto differenti. Affezionatosi ad un’umana, in un lontano passato, la volpe ha trascorso con la stessa parte della sua lunga vita da yōkai. Giocava con lei quando era una bambina, leccava le sue lacrime quando i primi amori le spezzavano il cuore - tirando brutti scherzi al malcapitato di turno per vendetta. Era lì, nel bosco attorno al tempio, quando finalmente la sua protetta convogliò a nozze e, anche una volta che la vita di lei arrivò al suo culmine, non mancò mai di andare a trovarla. Ignorò chi gli diceva di allontanarsi da lei, che gli umani vivono una vita molto intensa e molto breve rispetto alle Kitsune. Li ignorò tutti e alla fine restò col cuore spezzato. Alla morte della sua cara amica giurò che mai più si sarebbe affezionato ad un umano se tutto ciò che ne avrebbe ricavato sarebbe stato solo dolore e sofferenza. Iniziò così ad ignorarli, a convincersi di odiarli e non sono pochi quelli che sono periti giù per una scarpata seguendo i suoi fuochi fatui o che si sono persi nel bosco per giorni seguendo quelle luci ingannatrici.
In qualche modo però, Yu è riuscito a scorgere al di là di quella sua armatura di protezione, a toccare un’anima molto diversa da come appare. Dietro quella corazza e a tutta quella sofferenza, infatti, Natsume è molto giocoso, amante degli scherzi e malizioso quanto basta. Indole la sua, che lo porta ad apprezzare particolarmente le tecniche del Gruppo Awa di Yu, col quale mette a punto una strategia basata su capacità e tendenze reciproche. Esperto nell’arte dell’inganno e del disturbo, le sue abilità saranno di grande aiuto all’Evocatore col quale, al passare del tempo, instaurerà un rapporto di fiducia reciproca, capace anche di superare la vanità della Volpe nei confronti della propria coda.



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~ Livello: 77



MST (0 PL)
77
RES (0 PL)
77
DIF (0 PL)
77
DST (0 PL)
154
FRZ (0 PL)
154
VEL (77 PL)
231

SLT: 50SCHK: 50




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~ Disciplina Avanzata:

Kitsune
I Custodi del Crepuscolo




~ Descrizione:



Disgrazia di tanti, fortuna di altri. Nell’immaginario collettivo le volpi hanno sempre detenuto il posto di creature semidivine, dotate di poteri magici, ma non sempre servitrici del bene. Alcune volte messaggere di Inari e protettrici degli uomini, altre volte creature dispettose e malevole che non si fanno sfuggire l’attimo per divertirsi alle spalle degli uomini, è chiaro sin da subito come la dualità del loro essere sia qualcosa di intrinseco e ben sedimentato in tutte le storie che le ritraggono. Cosa ci sia di vero, difficile dirlo. Sfuggenti ed intelligenti come sono, unito al loro essere creature crepuscolari, in grado di muoversi sia di giorno che di notte, abitanti di zone di confine tra boschi e campi, non è difficile pensare come queste storie possano avere avuto origine. D’altronde un motivo ci sarà se sono così tanto diffuse e riescono a sopravvivere anche nei luoghi più inospitali. Prede e predatori al tempo stesso, l’abilità di riuscire ad accomodarsi in ogni ambiente e situazione, coadiuvata da capacità fisiche atte a permettere tanto di sfuggire a chi è più grosso e forte di loro, tanto quanto di agguantare rapidamente ed efficacemente chi sta qualche gradino più sotto nella catena alimentare, è sicuramente uno dei punti di forza di queste chiacchierate creature.

Nindo: Adattabilità

Ma in fin dei conti, essere fisicamente capaci e mentalmente scaltri a volte non è abbastanza. Maestre dell’inganno e della trasformazione la vera identità delle volpi si rivela forse in tutte quelle storie che si raccontano nei villaggi e che le vedono punire ora samurai eccessivamente orgogliosi, mercanti avidi o persone vanitose, poi contadini, poveri commercianti e devoti monaci buddhisti. La vendetta delle volpi è bruciante, così come, tuttavia, è ferrea la lealtà verso chi tende loro una mano nel perfetto stile del loro essere così ambigue e, allo stesso tempo, libere da ogni tipo di catena e inutile indottrinamento su cosa sia giusto fare e cosa no. Creature temute e rispettate, se mai qualcuno fosse tanto coraggioso o tanto stolto da avventurarsi nella loro Città Nascosta, sopravvivrebbe solo se ritenuto simile al loro essere, affine al loro spirito selvaggio e giocoso, ma in grado di rispettare la rigida gerarchia vigente tra loro. Solo coloro che ai saggi occhi delle volpi dimostreranno questo e di essere in grado di muoversi anche sulle proprie gambe, adattandosi ad ogni situazione ed imprevisto, verranno accettati come fratelli tra di loro, perché degni di fiducia e lealtà, nonché utili alla sopravvivenza della comunità dell’Eremo.



~ Requisiti:

Yang: 7





~ Meccanica: Gioco di Ruolo



Le Kitsune, o volpi che dir si voglia, sono la rappresentazione stessa della dualità. Essendo creature che si muovono nelle zone di grigio, hanno la possibilità di scegliere liberamente tra bianco e nero, buono e cattivo, sacro e profano a seconda delle occasioni e di quello che più conviene. Non per nulla esistono denominazioni precise per le Kitsune “buone”, Zenko, e per le Kitsune più “maliziose”,Yako, senza scendere nei particolari della gerarchia che suddividerebbe questi due macrogruppi in altri più piccoli.
Questa loro capacità di adattarsi sempre, pur di sopravvivere, senza paura di cedere al buio o di seguire la ferrea strada del bene, cieche di fronte ad inutili limiti che normalmente ci si porrebbe a riguardo, si traduce nella possibilità per le Kitsune di utilizzare la Trasformazione e nel fatto che ogni tecnica col tratto “volpe” abbia un duplice effetto tra cui Evocatore ed Evocazione possono liberamente scegliere: uno malizioso, Akui, e uno più benevolo, Jihi.
La Trasformazione di cui si parla è del tutto paragonabile a quella che gli Shinobi imparano in Accademia. Tuttavia si da per certo, in quanto le Kitsune ne fanno gran vanto, che esse siano depositarie della VERA tecnica della Trasformazione, quella originale, quella da cui gli umani hanno malamente copiato e che solo le volpi più anziane conoscono, padroneggiano e tramandano.


~ Ninjutsu: Tendenza



E’ il modo più semplice per indicare l’allineamento o l’inclinazione della Kitsune e del suo Evocatore, durante lo scontro, a seconda delle scelte fatte durante il combattimento. Come detto, le tecniche col tratto “volpe” hanno due effetti a scelta: Akui (Malizia) e Jihi (Benevolenza).
L’utilizzo di uno o l’altro incide sulla Tendenza di Yu e di Natsume durante lo scontro. Questo attraverso l’assegnazione di alcuni punti che vanno aggiunti alla Tendenza utilizzata e tolti dall’altra. Ciò significa che se ci si avvale di una tecnica scegliendo l’effetto Akui, saliranno i Punti Malizia (PM), ma scenderanno, in egual quantità, i Punti Benevolenza (PB).
Si parte con un punteggio pari a 0 in entrambe le categorie di Punti e non si potrà mai scendere sotto tale cifra. Ogni effetto usato aggiunge di base 1 punto alla propria Tendenza e ne toglie 1 a quella opposta, salvo indicazioni differenti all’interno delle tecniche, fino ad un massimo di 4.
Al raggiungimento di 4 PM, Yu e Natsume raggiungono Tendenza Yako. Al raggiungimento di 4 PB Yu e Natsume raggiungono Tendenza Zenko. Gli effetti della Tendenza vengono mantenuti fino a quando si hanno 4 PM (o PB).
Tendenza Yako: l’effetto Akui di Kitsunebi: Fuoco Fatuo causa un aumento di 1 al consumo della Risorsa utilizzata; per utilizzare Cercare, il Limite extra aumenta a 2.
Tendenza Zenko: le tecniche col tratto "Fatuo" costano 2 CHK in meno.




~ Tecniche:





Ninjutsu (Senjutsu) - Kitsunebi: Fuoco Fatuo (Limite: 4) [SCHK: - 12]

Tratti: Supporto, Comunione, Volpe, Fatuo.

“Forse la tecnica più iconica ed infida messa a punto dalla collaborazione tra Yu e Natsume, risultato di un perfetto miscuglio tra le innate capacità magiche proprie delle volpi e l’abilità del Rosso nella manipolazione del chakra. Shinobi o Kitsune generano tre fuochi fatui di puro chakra dal colore bianco azzurrino, che possono essere utilizzati sia per disturbare l’avversario, sia per ottenerne beneficio. Nella fattispecie, nella variante Akui queste fiamme spettrali vengono lanciate appresso all’avversario e si intromettono in ogni azione da lui compiuta, rendendo complicato anche il gesto più semplice e costringendo il nemico a movimenti superflui ed inutili. Nella variante Jihi, invece, questi fuochi fatui vengono utilizzati nella loro forma più benevola, applicandoli a sé stessi o agli alleati, come aiuto per recuperare le forze perdute.”

Effetti Akui:
  • Se applicato all’avversario, alla fine del Turno, gli toglie 5 della Risorsa più carente, con costo di mantenimento pari a 3; se questa Tecnica viene adoperata da Natsume, il malus alla Risorsa è di 3.

  • Chi ha addosso Kitsunebi può essere cercato con un Limite in più - questo Limite è extra rispetto a quello garantito dal Turno e non può essere utilizzato per nient’altro.

  • Gli effetti non vengono cumulati se si riutilizza la Tecnica sullo stesso bersaglio.
Effetti Jihi:
  • Se applicato a sé stesso o ad un compagno, ripristina 2 SLT a Turno per 3 Turni - dopodiché, la Tecnica dovrà essere riutilizzata per riapplicare l’effetto.

  • Chi ha addosso Kitsunebi può essere cercato con un Limite in più - questo Limite è extra rispetto a quello garantito dal Turno e non può essere utilizzato per nient’altro.

  • Gli effetti non vengono cumulati se si riutilizza la Tecnica sullo stesso bersaglio.




Ninjutsu (Senjutsu) - Zanzō: Immagine residua (Limite: 5) [SCHK - 17] {VEL*190}

Tratti: Difensiva (Elusione), Volpe.

“Quale miglior diletto se non quello di scansarsi all’ultimo secondo lasciando credere ai nemici di essere stati presi in pieno? Forse solo la loro faccia nell’esatto istante in cui l’immagine della propria sagoma, ancora ben impressa nella loro retina, inizia a sbiadire lasciandoli con un palmo di naso di fronte al nulla. Ed ecco quindi che nasce questa tecnica semplicissima, uno scatto effettuato un istante prima che sia troppo tardi, tale da lasciare dietro di sé un’immagine residua dell’utilizzatore, grazie ad un abile gioco tra umidità nell’aria e rifrazione della luce. Questo miraggio dura solo una manciata di secondi, ma è quanto basta per confondere momentaneamente l’avversario e riuscire a portarsi in posizione avvantaggiata su di lui sia per attaccarlo, sia per imbastire una seconda difesa.”

Effetti Akui:
  • L’attacco seguente ha un bonus al moltiplicatore pari a 1.
Effetti Jihi:
  • Se bersagliato da un attacco dopo aver usato questa tecnica, tale attacco subirà una riduzione al modificatore danno pari a 1.




Ninjutsu (Senjutsu) - Gisei: Ombre di Fuoco Fatuo (Limite: 2) [SCHK: - 5]
Tratti: Supporto, Comunione, Volpe, Fatuo.

“L’inganno della Kitsune. Si sa, spesso e volentieri l’idea di ciò che potrebbe essere è molto più pericolosa di ciò che è in realtà. La natura stessa degli Shinobi li porta a non dare per scontate le situazioni, a valutare ogni singolo scenario possibile, quindi perché non sfruttare contro di loro questa assennata perizia? Di certo né Yu, né Natsume sono tipi da farsi sfuggire una così ghiotta occasione, tant’è che hanno imbastito assieme questa tecnica, proprio basandola su tale principio. Trattasi di semplici Copie di Fuoco Fatuo che prendono le sembianze dell’utilizzatore. Non sono né resistenti, né effettivamente in grado di colpire direttamente l’avversario, ma non è questo il loro scopo. Il solo trovarsele di fronte, senza conoscere la loro reale natura e la loro effettiva pericolosità, porta l’avversario a canalizzare la propria attenzione su di esse. Da qui nascono la variante Akui, atta alla difesa e all’inganno, che porta il nemico a bersagliare le Copie piuttosto che Shinobi e Kitsune, e la variante Jihi, atta all’offensiva, che sfrutta la soggezione causata da un così gran numero di avversari.”

Effetti Akui:
  • Questa Tecnica corrisponde ad una Sostituzione, che costa (Limite: TUTTO) [CHK: -20; STM: -20] - tali costi sostituiscono quelli di attivazione di questa Tecnica. In questo caso, la Tecnica ottiene il Tratto Difensiva (Elusione).

  • I PM aumentano di 3.

  • Se si è già utilizzata la normale Sostituzione prima di questa Tecnica, essa non potrà essere utilizzata (e viceversa).
Effetti Jihi:
  • Il Modificatore Danno delle Tecniche Offensive dell'utilizzatore ottengono un Bonus pari a 1.

  • Le Copie durano 3 Turni, ma l'effetto non è cumulabile.

  • Se durante la permanenza in campo delle Copie viene attivato l'effetto Akui di questa Tecnica, l'effetto Jihi andrà perso.




Ninjutsu (Senjutsu) - Onibimaki: Pioggia (Limite: 5) [SCHK: - 17] {DST*190}

Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Comunione, Volpe, Fatuo.

“Le cose immutabili sono noiose, non trovate? Decisamente noiose. Prendersi gioco dell’avversario è divertente, ma ogni tanto è anche necessario spezzare questo circolo vizioso e sorprenderlo in qualche altro modo. Fargli credere che si è bravi solo nei trucchi, è una buona maniera per spianarsi la strada, prima di provare qualcosa di diverso. Ed è così che nasce Onibimaki, una fiammata di Fuoco Fatuo dal colore leggermente diverso dall’originale, composta da chakra intenso e violento che gli dona un colore più scuro e cupo. Natsume genera questa tecnica dalla bocca, mentre Yu, per riuscire a controllarne al meglio la violenza, fa utilizzo del suo Hakanai. In entrambi i casi, la vampata che viene a crearsi, si avvolge su sé stessa turbinando, avviluppandosi nelle proprie stesse spire, per poi spezzarsi e piombare sull’avversario in una pioggia apparentemente casuale, ma che in realtà è atta ad andare a colpire i punti deboli del nemico e rinvigorire eventuali Kitsunebi, se presenti.”

Effetti Akui:
  • Se il bersaglio è afflitto da Kitsunebi: Fuoco Fatuo, questo attacco rinvigorisce il fuoco causando un aumento al malus alla Risorsa più utilizzata pari a 1, finché Kitsunebi viene mantenuto.

  • Utilizzi multipli di questa Tecnica non possono aumentare ulteriormente il malus di Kitsunebi.
Effetti Jihi:
  • Se il bersaglio è afflitto da Kitsunebi: Fuoco Fatuo, questo attacco rinvigorisce il fuoco, calando il costo di mantenimento di 1, finché Kitsunebi viene mantenuto.

  • Utilizzi multipli di questa Tecnica non possono ridurre ulteriormente il mantenimento di Kitsunebi.



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~ Tecniche Personali:
(5 Yang)
Ninjutsu (Senjutsu) - Shuryō: Nemesi (Limite: 3) [SCHK: - 9]

Tratti: Supporto (Offensiva), Volpe.

“Annusa! Guarda! Ascolta! Questa è la trinità di una buona Volpe, valevole sia che stia interpretando la parte della preda, sia che si trovi invece dalla parte privilegiata del predatore. Ma i piedistalli della catena alimentare sono assai instabili, basta un niente per cadere e ritrovarsi qualche gradino più sotto. Il che sta a significare che tutto ciò che si può fare per garantirsi una posizione di vantaggio, va portata a termine, sia che l’obiettivo sia ben visibile, sia che esso si sia furbamente nascosto. Risultato di una perfetta sintonia di bisogni tra l’ANBU e la Kitsune, questa tecnica utile ad entrambi ha avuto origine proprio al fine di sopperire a queste necessità. E’ così che Yu o Natsume generano quattro fiamme di chakra plasmandole fino a dare ad esse una forma volpina, creando di fatto qualcosa di simile a dei famigli che possono essere utilizzati sia ai fini della ricerca di avversari nascosti, sia per disturbare gli stessi se in bella vista. Nella fattispecie, nella variante Akui queste volpi dall’aspetto spettrale attaccano l’avversario, mordendogli braccia e gambe bloccandolo, rendendogli difficile muoversi e compiere azioni in totale libertà. Nella variante Jihi, invece, vengono utilizzate come aiuto nel cercare i nemici nascosti, fungendo da nasi, orecchi e occhi in più.”

Effetti Akui:
  • Causa Status Impedimento.
Effetti Jihi:
  • Se Yu o Natsume usano Cercare, guadagnano un Limite extra in Fase Attiva per Cercare; l’aumento di Limite diventa 2 se lo Shinobi nascosto è afflitto da Kitsunebi: Fuoco Fatuo. Questo effetto dura per 3 Turni.

  • GdrOn, con il consenso del master, è sempre possibile utilizzare le volpi per cercare tracce o simili.


Status Impedimento:
  • Diminuisce il Limite disponibile di 1 per 2 Turni, in Fase Attiva; tale Status non può essere cumulato.

  • È possibile usare la seguente Azione per liberarsi dallo Status, dove X è la risorsa più carente nel momento in cui l’Azione viene utilizzata:


  • CITAZIONE
    Azione - Opporsi al vincolo (Limite: 1) [X: - 3]

    Tratti: Supporto

    “Lo shinobi impegna parte delle sue energie per liberarsi dalla costrizione dell’Impedimento.”

    Effetti:
    • Libera dallo Status Impedimento

    • Chi utilizza questa Azione è immune allo Status Impedimento per il Turno successivo.






(7 Yang/2 Suiton)
Ninjutsu (Senjutsu) - Gōryoku: Gioco delle Ombre (Limite: 4) [SCHK: - 13] {DST*150}

Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Comunione, Bolle, Fatuo.

“Tanti sono gli inganni delle ombre, molte le apparenze che essere creano con la loro presenza ingannevole, eppure così maledettamente reale. Proprio come le proiezioni create dai bambini, intrecciando le mani di fronte ad una fonte di luce, o l’ombra gettata su un muro da un oggetto innocuo che, tuttavia, può sembrare spaventoso, sono sagome che si intrecciano e si disfano, mutando e sciogliendosi in un susseguirsi imprevedibile di illusioni e apparenze. E’ proprio sulla cresta di questo concetto che Yu e Natsume hanno deciso di basare una tecnica singolare, semplice, ma particolarmente astuta, atta a nascondere agli occhi ciò che altrimenti sarebbe tranquillamente visibile. Avvalendosi delle Copie create con Gisei: Ombre di Fuoco Fatuo, Shinobi o Kitsune innescano un attacco a sorpresa. Le Copie si lanciano contro l’avversario col chiaro intento di metterlo sotto pressione e confonderlo, quindi, sfruttando questo momento, uno tra Evocatore ed Evocazione nasconde un attacco nell’ombra delle repliche: nel caso di Yu saranno delle bolle, mentre per Natsume delle fiammelle di fuoco fatuo. Servendosi dell’attimo di confusione e soggezione dell’avversario, le Copie vengono fatte scansare all’ultimo istante, così che l’obiettivo si trovi con l’offensiva dello Shinobi o della Kitsune già a un palmo dal naso e pochi secondi per reagire.”

Effetti:
  • Richiede che Yu o Natsume abbiano utilizzato Gisei: Ombre di Fuoco Fatuo nella sua variante Jihi e se le Copie sono ancora in campo.

  • Se utilizzato da Yu, la difesa nemica di questo attacco, ha Modificatore Danno aumentato di 1.

  • Se utilizzato da Yu con le Bolle, questo attacco ottiene l'effetto delle Bolle vigenti in campo.

  • Se utilizzato da Natsume con le sue fiammelle, l'attacco applica Kitsunebi: Fuoco Fatuo nella variante Akui al nemico. In questo caso, il Moltiplicatore Danno di Natsume è ridotto a 3 e non può essere nè aumentato, nè ridotto. Questo effetto si applica soltanto se Natsume ha utilizzato Gisei: Ombre di Fuoco Fatuo, nella sua variante Jihi.











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光 Kou ~


Fiero, ingestibile, diffidente nei confronti di chiunque, specie gli umani, per Kurama il condividere un solo corpo sarà sempre, in qualche maniera, una prigionia. Inizialmente il rapporto sarà difficile, quasi impossibile da vivere serenamente, e la Volpe sembrerà ad ogni svolta voler ostacolare il suo ospite, voler porsi in contrasto con ogni sua azione ed opinione... ma si tratta per larga parte di una facciata, nata e nutrita dall'enorme diffidenza che il demone prova nei confronti di chi lo ha imprigionato. Un cuore fiero e facile da ferire, è capace di portare rancore per lungo tempo e di rispondere all'offesa con il doppio dell'intensità, ma un animo caparbio e cordiale sarà in grado, con grande pazienza, di fare breccia in questa inavvicinabile muraglia. Una volta entrato in confidenza con il suo ospite, Kurama rivela una personalità giovanile, furba, quasi giocosa, che si presta a condividere tanto i vizi quanto i pregi del proprio Jinchūriki. Pur non dimenticando mai la propria dignità e potenza, stabilirà un rapporto prima amichevole, poi di vero e proprio rispetto, soprattutto nei confronti di chi dimostra di avere le idee chiare e la schiena dritta. Arrivati a questo punto mancare di rispetto al proprio compagno sarà come mancare di rispetto a Kurama, e se è vero che le due anime non diventeranno mai realmente una, che sempre il Jinchūriki dovrà guardarsi dal tenere comportamenti che possano offendere il bijū, nessuna offesa sarà oltre il perdono.


~ Curiosità:



"Lo sapete che i Bijuu hanno dei gusti? Kurama ad esempio è golosissimo di fagioli azuki e da quando dimora nell’anima di Yu, questi ne viene irrimediabilmente influenzato. La Volpe non lo ammetterebbe mai, ma i taiyaki che prepara Takumi gli piacciono moltissimo e sono tra i suoi piatti preferiti."






~ Background GdrOn:


~ Yūzora.

A ripensarci postumo, mi viene da ridere. Il corpo del ragazzo, l’anima in cui ora dimoro e che posso addirittura chiamare “casa”, è quella che ho tentato di distruggere. Sì, all’inizio avevo dei propositi ben precisi. Quando, appena subito il contraccolpo inaspettato dell’esplosione, mi ritrovai di punto in bianco senza più nulla se non la mia stessa anima a brandelli, spaventato e adirato col mondo intero, iniziai a tessere la mia vendetta. Volevo il sangue di quei sette che mi avevano abbandonato nel tempio di luce, volevo il loro dolore e la loro sofferenza come pegno per ciò che era accaduto a me. Volevo che il ragazzo in cui mi ero rifugiato perdesse tutto, lentamente, in quel gioco che io stesso andai a costruire, impadronendomi dei suoi ricordi, rimaneggiandoli, creando un mondo in cui farlo muovere…strappandogli violentemente le memorie di quel LinguaLunga a cui era tanto legato! Una danza di morte tra il predatore assoluto e una preda il cui fato era già scritto, con cui avrei portato Yūzora vivere l’esatta riproduzione di ciò che era accaduto a me, quando quei bastardi avevano deciso di imprigionarmi in quello schifo d’esistenza, sottraendomi qualsiasi tipo di libertà! Sì…e quando poi la mia giovane controparte umana avesse ceduto, avrei potuto sfruttarlo a mio piacimento cacciandoli tutti, uno ad uno, partendo da quel LinguaLunga che aveva osato tanto.
Era un bel piano. Profumava piacevolmente di vendetta e aveva l’innato sapore della punizione. Sarebbe stato sicuramente un lauto pasto, di quelli il cui gusto resta sul palato a lungo, causando l’acquolina ogni volta che la mente torna a rimembrare l’assaggio. Eppure…eppure ho cambiato idea. E fu quel ragazzino, Yu, l’inconsapevole fautore di quel cambiamento di rotta. Con le sue azioni, con la sua testardaggine.
Decise di stare alle regole di un gioco che io avrei potuto vincere in qualsiasi momento, valicando ogni dettame precedentemente imposto. Decise di battermi al mio gioco. Senza cercare pietà, senza piegarsi o prostrarsi alla ricerca di disgustosi compromessi per avere salva la vita, no…il suo obiettivo era uno e verso quello era andato. A passo deciso, soffrendo come un cane, ma senza arrendersi mai, nemmeno quando sembrava che tutto volgesse a suo sfavore. Le conseguenze per sé stesso erano passate in secondo piano e fu così, con quel suo genuino modo di fare, che a un certo punto - quasi senza rendermene conto inizialmente – decisi di fare il tifo per lui. Scommettere su di lui. Perché risultasse essere davvero la persona che non avevo mai incontrato, l’umano che in secoli non avevo mai avuto modo di conoscere. Uno a cui dare fiducia, uno a cui affidare mè stesso. E lo era stato.
Che ironia, eh? Io, proprio io, sono andato ad infilarmi nel corpo di un essere umano, addirittura uno di quelli che mi avevano abbandonato in quel dannato posto pieno di luce. E non solo, ho deciso di donare a lui il mio potere, di condividere con lui la mia stessa esistenza. Però vedete, questo ragazzo, benchè abbia ancora da maturare, è stato migliore di qualsiasi altro uomo abbia mai incrociato, prima d’essere imprigionato e dimenticato come un cane bastonato sul ciglio della strada. Non ha mai chiesto lui che gli donassi il mio potere, sono stato io a deciderlo per il bene di entrambi. Pur avendo qualsiasi risposta alla sua inesauribile curiosità, praticamente a portata di mano, continua a preferire pormi delle domande piuttosto che profanare i miei ricordi. E quando l’ho messo alla prova, ha scelto di lottare invece che piegarsi e venerarmi per cercare salvezza. Fino a qualche tempo fa il mio mondo iniziava e finiva con me. Era il mio dolore. La mia sofferenza. La mia vendetta. La mia prigionia. Il mio odio. Il mio rancore. La mia solitudine. Ma adesso è diverso. Il mio mondo è diventato un po’ più grande da quando mi sono attaccato all’anima di questo ragazzo. E la sensazione sta iniziando a piacermi. E’ del tutto diverso da quando era con Amaterasu. Non so da cosa sia dovuto…forse al fatto che non mi è stato imposto, che sono stato io a sceglierlo, o che il suo affetto sta iniziando a contagiare anche me. Fatto sta che Yu è l’unico. Non ho la pazienza, né la voglia, né la fiducia per mettermi a cercare qualcun altro che non sia lui. Tanto più che stare con lui è molto più divertente che passare le giornate con quella Dea noiosa. Io sono lui e lui è me. L’ho scelto e lo farò ancora, ancora e ancora, perché la sua presenza mi piace, mi fa sentire vivo, ed è quanto di più vicino alla libertà a cui possa aspirare.

~ Gli umani crescono in fretta.

E lo so che a dire così sembro un vecchio volpone dal pelo screziato d’argento che guarda i suoi cuccioli giocare, ma cazzo è così. Da quant’è che sto qui, abbarbicato all’anima di questo ragazzo? Qualche mese? Non lo so, l’incedere del tempo umano ancora mi sfugge…in ogni caso non è molto, eppure noto già dei cambiamenti in Yu. Forse è perché stiamo assieme 24h ore al giorno, forse perché ormai lo conosco meglio che chiunque altro - sì, anche di te LinguaLunga, che ti piaccia o no! - fatto sta ho notato dei cambiamenti. Per quanto sia ancora acerbo, l’ho visto migliorare rapidamente nell’ultimo periodo. Si è impegnato davvero molto, buttando giù a calci qualsiasi ostacolo si parasse sulla sua strada, che fosse la difficoltà di un allenamento inventato da lui stesso, un luminare tutto fuorchè luminoso, la fatica di reggere il mio chakra, o la veemenza dell’Altro Ghiaccio nel tentare di distruggerlo per metterlo alla prova. Lui non se ne rende nemmeno conto…come non si rende conto di molte altre cose, ma è cresciuto proprio parecchio. Sia in abilità che da un punto di vista puramente interiore. Per quanto mi sarebbe piaciuto staccare a morsi le carni dalle ossa di quel ghiacciolo, per poi pulirmi le zanne dai resti, ho apprezzato il modo in cui Yu si è imposto. Era ferito gravemente, eppure, con la determinazione che lo contraddistingue e che da sempre mi ha ammaliato in questo ragazzo, mi ha chiesto di lasciare che fosse lui in prima persona ad occuparsene. In quel momento avrei potuto schiacciarlo facilmente, scaraventarlo nelle profondità del suo animo, dove sto solitamente io, ed emergere al suo posto di forza per fare la pelle all’Altro Ghiaccio! Ma non sono proprio riuscito a farlo…quella sua risolutezza mi ha affascinato. Nonostante fosse ridotto ad uno straccio, in quella battaglia Yu brillava come non mai. Sotto il sangue, la neve e il ghiaccio, la sua luce era talmente accecante che anche un cieco l’avrebbe notata. Tant’è vero che anche quell’umano l’ha riconosciuto. Si è imposto come suo Sensei! Tsè, ma può anche scordarsi d’essere anche solo paragonabile a me! Tuttavia, il ragazzo era talmente contento quando è successo che quasi quasi faceva scodinzolare pure me. Era la prima volta che mi sentivo felice per qualcuno che non fossi io. Ed è stato strano.
Sono sicuro che non sarebbe mai successo prima. Non sarebbe mai successo con qualcuno che non fosse Yu. E penso di capire perché. La sua determinazione, la sua cocciutaggine, la sua ferocia quando si tratta delle proprie convinzioni, così come le ombre nascoste nella sua anima che solo io posso vedere così chiaramente…Mi ci rispecchio. Siamo simili, noi due. Probabilmente è anche per questo che siamo estremamente a nostro agio assieme. L’ho notato, sapete? Yu si apre veramente solo con chi si fida ciecamente. Succede sempre con quel LinguaLunga e con il Ghiaccio, è successo all’ospedale con l’Altro Ghiaccio…e succede anche con me. Anzi, forse io vedo ad un livello ancora più profondo, perché se anche il ragazzo può cercare di nascondere qualcosa alle persone a cui tiene, per non farle preoccupare, con me non può farlo. E nemmeno vuole.
A me succede lo stesso. Ma l’unica creatura che può vantare un simile privilegio, è proprio colui la cui anima è la mia ancora di salvezza.

~ Un vecchio amico.

Senza che me ne accorgessi sono passati anni. L’anima di questo ragazzo è divenuta la mia casa, il calore del suo corpo il mio conforto, le chiacchiere con lui la mia compagnia. Ne sono successe di cose nell’ultimo periodo…alcune hanno messo in seria difficoltà il mio umano. La scoperta che suo padre era ancora vivo, il fatto di avere un fratello di sangue, quella brutta faccenda del suo presunto amico…Mi sono sentito in dovere di aiutarlo a schiarirsi le idee in quelle situazioni. L’ho visto destabilizzato, confuso e ho capito che aveva bisogno di una luce in quelle fitta nebbia scura. Sono state delle prove dure, ostacoli ben difficili, ma lo hanno aiutato a crescere e maturare. E’ diventato persino in grado di usare il mio chakra! Certo. con un piccolo aiuto, ma non è da poco gestirlo così bene. Normalmente il corpo di un umano rischierebbe di essere distrutto. Beh…sarebbe controproducente anche per me. Fortunatamente le mie dritte sono servite.
Peccato che poi sia arrivato quel “Morbo”. E tutto ciò che il ragazzo aveva fatto fino a quel momento è sfumato come neve al sole. Non ho idea di cosa sia. Non ho mai visto nulla del genere nonostante i miei secoli alle spalle. Una malattia che colpisce tutti in maniera differente e che inibisce il controllo del chakra.
Una cosa folle! E la cosa più folle è che, a differenza di tutti, Yu non aveva problemi fisici. Legare la cosa alla mia presenza nel suo corpo fu automatica e a dir poco assennata. Tuttavia non ne so davvero nulla, non sto facendo nulla di particolare per schermarlo e proteggerlo da questo strano disturbo. E’ tutto davvero strano.
Ma il mio umano è tosto. Sa che se non può superare un ostacolo basta aggirarlo e così ha fatto. Ci sono voluti tempo, fatica e fallimenti, ma fortunatamente è tornato in grado di utilizzare il chakra, sebbene in forma differente da prima. Solo una cosa è rimasta inguaribile e irrecuperabile. Il suo legame con quei Rospi logorroici. Inesorabilmente spezzato.
“Pazienza” avrei detto io, ma lui non era del mio stesso avviso pur essendo entrambi d’accordo sul fatto che, da un certo punto di vista, era forse un bene, considerato che l’umano si sentiva in colpa nei loro confronti per non poter parlare liberamente con loro di me.
E’ per questo che l’ho indirizzato da Yoyuki. Sapevo che il mio vecchio amico avrebbe potuto aiutarlo, sapevo che le kitsune sarebbero state adatte a lui, sapevo che non avrebbe avuto problemi nel superare il loro bosco sacro così come a farsele amiche. Quello che non sapevo era in che condizioni versava quel posto. Mai avrei pensato che quel Kami in cui il mio vecchio amico credeva l’avrebbe sottoposto ad una prova tanto crudele. Se avessi saputo di quel casino forse non avrei nemmeno suggerito a Yu di dirigersi lì, ma…come sempre è riuscito a stupirmi. E, con me, anche Yoyuki. E’ andato tutto bene. L’ho visto stringere legami con le volpi ancora mentre tutto era sotto sopra, ho visto quel legame crescere…e quel cucciolo fulvo, Natsume, è sicuramente il compagno adatto a lui. Per qualche ragione Yūzora è in grado di spazzare via il caos delle tenebre…Sono certo che Yoyuki ne sappia qualcosa. Forse prima o poi ne parlerà. Come lo ha chiamato mentre era sotto il controllo della Corruzione? Giusto! Tenshi. Ci scommetto le code che non è un caso. Niente lo è quando si ha a che fare con quella Zenko. Ma immagino stia aspettando il momento opportuno per parlarne…o magari quando lo stesso Yu farà la fatidica domanda. Per ora va bene così. Da quando è legato a Natsume lo sento più sereno. Era da molto che non lo percepivo così…Sono felice che lui sia felice. E non è una contaminazione delle mie emozioni con le sue, questa volta. E’ diverso.
Mpf! E’ così che ci si sente a fare la cosa giusta?



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MST (0 PL)
77
RES (0 PL)
154
DIF (0 PL)
77
DST (77 PL)
231
FRZ (0 PL)
77
VEL (0 PL)
154

LEGAME: 100




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~ Amicizia:
Il Bijuu è strettamente legato al suo Jinchuuriki, concedendogli la possibilità di sfruttare tutto il suo potere a pieno. Oltre l’effetto del grado Fiducia, il ninja può ora utilizzare la Teriosfera anche senza Emersione.




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~ Disciplina Avanzata:

Kurama
La Volpe a Nove Code




~ Descrizione:



Se gestire una così grande mole di Chakra sembrava già di per sé una missione quasi impossibile, trovare il modo più efficiente di utilizzarlo in combattimento non fu certamente da meno. Superato lo scoglio d’amministrare la massa d’energia elargitagli da Kurama nella sua forma più pura, Yu si ritrovò con un’altra bella gatta da pelare: trovare il modo di rendere funzionali quelle dannatissime ed altrettanto ingombranti nove code di Chakra. Belle, eh. Fantastiche, ma per nulla adatte a muoversi con agilità e senza intralcio. Fu ancora il Bijuu a venire incontro alle esigenze del suo compagno umano, suggerendogli di plasmare le sue estremità come meglio riteneva, dandogli una forma che per lui fosse ottimale e più consona al combattimento. Ci vollero diversi tentativi, non tutti andati a buon fine, per non dire semplicemente fallimentari ed inadeguati, prima che Yu riuscisse a dare una forma che soddisfacesse sia lui che Kurama stesso. Influenzato, forse, dalle lezioni seguite forzatamente al Dojo del padre - superfluo dire che lo faceva solamente perché glielo aveva chiesto Hisakata - il Rosso plasmò le code di Kurama a forma di spada, dando ad esse un nome che ricordasse la loro reale natura: Kitsuneo, Coda di Volpe.



~ Requisiti:

Yang: 7





~ Meccanica: Vigoroso Protettore



Kurama ha la fama di essere il più forte fra tutti i Bijuu, probabilmente grazie al fatto che la sua riserva di Chakra sembra praticamente eterna, oltre alla sua naturale rigenerazione, che condivide con lo Shinobi che lo ospita.

Il Jinchuuriki di Kurama ottiene 30 CHB al posto dei canonici 15, inoltre quando utilizza Recupero, può scegliere di ripristinare 1 di SLT invece che 4 tra CHK e STM.




~ Tecniche:





Ninjutsu - Shōten (Limite: 6) [CHK: -11; STM: -12] {DST*230}

Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Bijuu

“Non è importante colpire forte, bensì saper colpire il punto giusto, nel momento più opportuno. Si potrebbe riassumere così questa tecnica, che mira ad obiettivi precisi del corpo del proprio avversario, in modo da debilitarlo colpo dopo colpo e trarne vantaggio. Ispirato dalla tecnica con l’arco di Shizuka, mischiando la stessa all’istinto ancestrale proprio di Kurama, Yu evoca le code del Bijuu sotto forma di nove spade auree. Queste, si posizionano a cerchio di fronte al suo braccio teso, con la punta rivolta al centro, in un'imitazione, forse conscia o forse inconscia, del modo in cui il Kyuubi concentra il chakra durante la formazione della Teriosfera. Proprio come in quest’ultima, e in maniera non dissimile alla tecnica utilizzata dalla Cecchina, le Kitsuneo canalizzano il chakra di fronte alla mano dello Shinobi, comprimendolo in una piccola, ma densissima sfera di energia che viene sparata verso l’obiettivo.”

Effetti:
  • A seconda dell’Obiettivo la tecnica causa effetti differenti:
    • Mano: Se il nemico si difende con una Tecnica con tratto “Arma (X)”, per evitare di perdere l’Arma, questa Tecnica gli costerà 2 Limite in più. Se non lo fa, perde l'arma e per recuperarla, consumerà Limite pari a 1 e 3 STM.

    • Gomito: Per la prossima Tecnica Offensiva il modificatore danno del nemico viene diminuito di 1.

    • Ginocchio: In caso di elusione, il modificatore danno del nemico viene aumentato di 1 per un turno. Per il prossimo Turno, Cambiare Zona costerà il doppio in STM.

  • È possibile selezionare solo un Obiettivo, nel momento in cui si esegue la Tecnica.

  • Se l'avversario è afflitto da Impedimento, il moltiplicatore danno della tecnica aumenta di 1.

  • Genera nove spade di chakra, chiamate Kitsuneo, utilizzabili nelle tecniche col tratto "Bijuu", ove specificato il loro impiego. Le spade durano 3 turni, dopo quello in cui vengono materializzate. Se le Kitsuneo sono già presenti sul campo, il conteggio dei turni viene ripristinato. Quando le Kitsuneo sono sul campo è possibile adoperare le Tecniche con il Tratto “Kitsuneo”.

  • Se questa tecnica viene utilizzata il turno seguente a Overdrive, non evoca le spade e ha un malus al moltiplicatore pari a 1. Inoltre il suo utilizzo costa 3 CHK in più.




Ninjutsu - Kitsuneo: Schermaglia (Limite: 7) [CHK: - 12; STM: - 16] {DST*270}

Tratti: Offensiva (Ravvicinata), Bijuu, Kitsuneo.

“Che lo voglia ammettere o meno, frequentando il Dojo di Aoi Hōzuki, qualche cosa Yu ha imparato. Difficile dire se a permetterglielo sia stato effettivamente l’esercizio giornaliero, una componente genetica assopita e ora risvegliata o un miscuglio di entrambe le cose. Fatto sta che a furia di lezioni su lezioni, alla fine il Rosso ha sviluppato un suo stile, facendo suo ciò che gli era utile e applicandolo alle proprie attitudini. Questa tecnica è forse una di quelle in cui l’influenza degli allenamenti presso suo padre si notano di più. Una serie di colpi concatenati impugnando due Kitsuneo, mentre le altre sette vorticano attorno al nemico, ingaggiandolo a loro volta, permettendo a Yu di arretrare e tornare nuovamente alla carica. Movimenti fluidi, simili all’acqua, accompagnano l’assalto del Rosso che tutto rassomiglia al ritrarsi e all’avanzare delle onde sulla spiaggia, fino a quando i frutti del suo attacco non vengono a galla. Un’apertura. Ed ecco che la combo trova la sua conclusione con un implacabile doppio fendente dal basso verso l’alto, tale da sbalzare il nemico in aria.”

Effetti:
  • Fino alla Fase Attiva del turno seguente a quello in cui questa Tecnica viene difesa, la vittima avrà Status Sbalzato.




Ninjutsu - Kitsuneo: Inversione (Limite: 2) [CHK: - 6] {DST*70}

Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Bijuu, Kitsuneo.

“Le vecchie abitudini sono dure a morire, dicono. Chissà, forse perché sono anche quelle più sane. Di fatto, nonostante la riscoperta di Yu del portare attacchi a corto raggio, la sua specialità restano comunque le offensive sulla distanza. Meglio se con una sorpresa annessa. Ecco, quindi che nasce questo attacco, tanto semplice quanto insidioso per i più superficiali. Le Kitsuneo, in questo caso, si posizionano in formazione circolare, con la punta rivolta all’esterno e quella che dovrebbe essere l’elsa all’interno, nell’esatta imitazione di un grosso shuriken. Le spade iniziano a girare sul posto ancora prima che Yu lanci la formazione verso il nemico con un ampio gesto del braccio. Inesorabile, tagliente come una vera lama rotante, lo shuriken di Kitsuneo si dirige verso l’obiettivo mirandolo senza pietà, per poi, una volta passato oltre, invertire pericolosamente la propria marcia e bersagliarlo nuovamente.”

Effetti:
  • Genera un secondo attacco pari a DST*15. Questo Attacco viene considerato di Limite 1 nel calcolo di Difesa da multipli Attacchi.

  • Se utilizzato su un nemico con Status Impedimento nella sua fase difensiva avrà un consumo di risorse maggiorato di 1.

  • Se utilizzato su un nemico Sbalzato il Moltiplicatore Danno della tecnica aumenta di 3.




Ninjutsu - Kitsuneo: Overdrive (Limite: 8) [CHK: - 14; STM: -18] {DST*220}

Tratti: Offensiva (Vasto Raggio), Bijuu, Kitsuneo.

“L’espressione più pura, dopo la Teriosfera, della forza del chakra di Kurama. Una tecnica brutale che sbatte addosso ai propri nemici uno tsunami di energia senza eguali, quasi a rimarcare la sovranità del Kyuubi su qualsiasi altra creatura che cammina sul Continente e spazzare via tutti. Una tecnica pericolosa anche per lo stesso utilizzatore che, in seguito, per un po’ non potrà avvalersi delle Kitsuneo, in quanto motore avviante del tutto. Infatti, in principio, le spade vengono piantate a terra, attorno a Yu e il loro chakra confluisce verso quest’ultimo, consumandole totalmente. Lo Shinobi, investito dalla mole d’energia derivante dalle Kitsuneo, la accumula, addensandola, fino a quando trattenerla diventa impossibile. A quel punto, la fa esplodere verso l’esterno. Devastante e feroce, il chakra di Kurama si espande tutto attorno con una violenta onda d’urto. Ma in realtà tutto questo è solo una messinscena. Il reale attacco arriva cavalcando quella sferzata d’energia, una miriade di aghi di chakra scaraventati dall’onda d’urto verso l’avversario, in maniera da colpire i punti nevralgici di diffusione del chakra all’interno del corpo umano. Entrare in contatto l’energia di Kurama, per chi non ne è il portatore, è tutto fuorchè piacevole. Tant’è che, allo stesso modo di una tempesta solare, il chakra iniettato dagli aghi crea interferenza con quello dei nemici sul campo, impedendogli di governarlo a dovere e debilitandoli fisicamente.”

Effetti:
  • Per la prossima Fase Attiva dei bersagli, i costi delle Tecniche aumentano di X, dove X è il Limite richiesto dalla Tecnica.

  • Per le prossime due Fasi Attive, l’entità del Recupero della vittima viene dimezzata.

  • Le Kitsuneo vengono totalmente consumate e per un Turno non possono essere richiamate sul campo.



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~ Tecniche Comuni:

Ninjutsu - Teriosfera (Limite: 10) [CHK: -40] {Varia * 415}

Tratti: Ninjutsu, Vasto Raggio, Bijuu

“La più alta dimostrazione del potere delle Bestie Codate, un enorme sfera di puro Chakra che sgorga dalla loro bocca. La Teriosfera è l’incarnazione della devastazione e del potere dei Bijuu sul mondo.”

Effetti:
  • La Tecnica utilizza la statistica più alta tra FRZ, DST o MST del Ninja o del Bijuu che la utilizza.






Ninjutsu - Emersione Kou (Limite: 0)

Tratti: Supporto, Bijuu

"Trovandosi alle strette, il Jinchuuriki sprigiona il potere del proprio Bijuu."

Effetti:
  • Accumula un punteggio Legame pari a 100.


  • Può essere utilizzata in Fase Difensiva o in Fase Attiva


  • Utilizzabile soltanto una volta per Scontro.



~ Tecniche Personali:
(7 Yang/2 Suiton)
Ninjutsu - Hazumu (Limite: 6) [CHK: - 10; STM: - 13] {VEL*230}

Tratti: Difensiva (Elusione), Bijuu.

“La simbiosi perfetta tra la buona manipolazione del Suiton ereditata dal padre e il controllo, ora chirurgico, del chakra di Kurama. C’è voluto un po’ di tempo per riuscire ad ottenere un equilibrio tra i due. Gestire il chakra del Kyūbi è stato tutto, fuorché semplice, ma l’esercizio e la severità del Bijū sono riusciti ad aiutarlo ad arrivare ad un livello soddisfacente. Tale da permettergli di concentrare il chakra del demone nelle parti del suo corpo, con la stessa facilità con cui l’avrebbe potuto fare con l’acqua. Nasce così questa tecnica che fonde assieme due realtà totalmente differenti, ma allo stesso tempo simili e care a Yu, rendendole simbiotiche ed utili al fine ultimo di…salvarsi la pelle. Il Rosso concentra il chakra di Kurama nelle gambe, per potenziare i propri movimenti e, al contempo, crea dei cuscinetti d’acqua in aria per crearsi un appoggio. Scattando e muovendosi a zig zag, per evitare gli attacchi, riesce al contempo ad infiltrarsi tra le righe nemiche, arrivando facilmente alle spalle del suo obiettivo, creandosi così, una buona occasione per contrattaccare.”

Effetti:
  • Aumenta il Modificatore Danno del prossimo Attacco contro il nemico di 1.

  • Se utilizzata prima di Schermaglia, il secondo effetto del Ninja Sbalzato permane anche se questo utilizza un’Azione di Recupero mentre è affetto dallo Status.

  • Se le Kitsuneo sono presenti in campo, il Modificatore Danno dell’attacco nemico difeso con Hazumu, diminuisce di 1.




Variante di Scala ad Caelum - (6 Yang/2 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Pons Caeli (Limite: 7) [CHK: - 13; STM: -14] {VEL*260}

Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle, Bijuu.

“La missione a Kokuhyō è stata particolare sotto tanti punti di vista. Ma se c’è una cosa di cui è rimasto poco soddisfatto di sé stesso, è come ha gestito il combattimento con Izumi. Ha fatto del suo meglio, questo è sicuro, tuttavia il suo meglio non sarebbe bastato senza l’aiuto provvidenziale di Hisakata. In sua assenza, probabilmente, la Hone-onna l’avrebbe surclassato. Quel suo particolare modo di combattere, stremando il nemico, quella sua velocità sovrumana - come lei era, in effetti - tale da sembrare che scomparisse ed apparisse in continuazione, l’hanno stregato. Sentitosi inadeguato di fronte allo yōkai, l’unica cosa che è riuscito a fare in seguito per esorcizzare quella sensazione, è stata capire come diavolo facesse. Imparare da lei. Sfruttare quello che aveva visto e adattarlo al suo modo di combattere. Per poter avvalersene e prendersi una piccola rivincita postuma. Le Ninjutsu Spazio-Temporali non sono una cosa semplice. Generalmente abbisognano di un tramite, di un marcatore per poter essere effettuate, in modo da non “perdersi” durante il salto. E Yu si è spaccato la testa davvero un sacco, prima di rendersi conto che la soluzione ce l’ha sempre avuta tra le mani. Le sue bolle. Le sue bolle sono dei marker naturali, in possesso del suo chakra per antonomasia. Tuttavia saperlo non basta. Ci si è messo di impegno, con tanto studio e tanti buchi nell’acqua e, anche una volta acquisita un’esperienza tale da riuscire a fare ciò che si era prefissato, non sarebbe mai riuscito a renderlo reale senza Kurama che funge da stabilizzatore. Ma con la sinergia di tutti gli elementi in ballo, soffiando una raffica di bolle grandi abbastanza da poter fungere da appoggio, munite di un chakra particolare, ora è in grado di sfuggire ad un attacco teletrasportandosi da una all’altra effimera, sparendo agli occhi del nemico per apparire da tutt’altra parte, meglio ancora se in posizione di vantaggio per scagliare una controffensiva.”

Effetti:
  • Il Moltiplicatore Danno di questa Tecnica è ridotto di 2.

  • Vale come Lim 10 nella difesa da multipli attacchi.

  • GdrOn, con il consenso del master, sarà possibile teletrasportarsi in luoghi (o presso persone) in cui si è lasciato una bolla cristallizzata.




Variante di Schermaglia - (7 Yang)
Ninjutsu - Kitsuneo: Castigo Celeste (Limite: 7) [CHK: - 12; STM - 16] {DST*270}

Tratti: Offensiva (Ravvicinata), Bijuu.

“Altra tecnica nata ed influenzata dagli allenamenti al Dojo di Hōzuki Aoi. Meno diretta di Schermaglia, ma allo stesso tempo basata su principi simili, questa mossa è atta a contrastare efficacemente nemici in grado di volare, benchè nulla vieti di usarla anche in altri frangenti. Ben conscio del vantaggio dato dall’altezza, in quanto lui stesso lo sfrutta attraverso le sue bolle, Yu ha cercato il modo di azzerare o limitare questo schiacciante privilegio nel caso sia lui a subirne le conseguenze. Brusca e per nulla elegante, questa tecnica incarna l’efficacia piuttosto che la raffinatezza della scherma, unendo le tattiche di distrazione del Rosso ai tecnicismi imparati da suo padre. Di fatto, sette delle Kitsuneo in possesso di Yu vengono fatte alzare in aria per poi piovere violentemente addosso al nemico dall’alto, costringendolo a terra. Approfittando del momento, stringendo in mano le spade di chakra rimanenti, Yu aggira l’avversario, portandosi rapidamente alle sue spalle, in una posizione tale da potergli tirare un brusco doppio fendente al collo.”

Effetti:
  • Se il nemico è in Volo, cade a terra e non potrà rialzarsi in Volo per 2 turni.

  • Se il nemico è a terra, non potrà alzarsi in Volo per 2 turni.

  • Se il nemico è in Volo, nella difesa di questa tecnica, il modificatore danno del nemico aumenta di 3.













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Sacca Ninja
PozionePozioneTonico d'Erbe
Barretta EnergeticaBorraccia3xCarta Bomba
Slot Vita LiberoSlot Schiena Libero
10xShuriken / 10xSpiedi (ANBU)10xKunaiKenmaki / Katana (ANBU)


~ Armi:

- Kunai (10 pezzi = 1 Slot)

    Arma Piccola, Tagliente, Perforante, da Lancio, da Mischia, ad Una Mano.
“È il tipico pugnale che ogni ninja sa sfruttare al meglio delle proprie capacità. Può essere usato in attacchi ravvicinati o lanciandolo. Ha un anello alla fine dell’impugnatura in modo che sia possibile comporre Sigilli tenendolo in mano.”





- Shuriken (10 pezzi = 1 Slot)
    Arma Piccola, da Lancio, Tagliente, ad Una Mano.
“È la tipica arma da lancio dei ninja dalla forma a stella. Quando lanciata gira su se stessa e quando colpisce l’avversario, lascia dei bei tagli.”




- Spiedi (10 pezzi = 1 Slot)
    Arma Piccola, da Lancio, Perforante, ad Una Mano.
“Mostrandosi come aghi dalle dimensioni notevolmente maggiori, gli Spiedi sono particolari armi da lancio preferite dagli assassini e dagli esperti della precisione chirurgica. Una volta lanciati, gli Spiedi seguono una traiettoria rettilinea in attesa di fermarsi all’interno di ciò che perforano.”




- Katana (1 Slot)
    Arma Media, da Mischia, Tagliente, Perforante, ad Una Mano.
“È la classica lama ricurva a taglio singolo, ottima per stoccare, ma che viene spesso utilizzata per colpire con fendenti precisi e letali.”





- Kenmaki: Mulinello di lame. (1 Slot)
    Arma Media, da Mischia, Tagliente, Perforante, ad Una Mano.
“Variante bellica dell’ornamentale Wagasa, ombrello tipico giapponese, Kenmaki è stato richiesto appositamente da Yu completamente forgiato in Chakracciaio: dal manico, all’intelaiatura, dalle insidiose lamine che ne costituiscono la copertura, alla lama posizionata sulla punta.
Tutto di Kenmaki è stato pensato e costruito per poter offendere e difendere, egualmente ad un’arma comune. Le lamine del rivestimento, fini ma temprate come una normale katana, assieme alla lama posta all’estremità superiore del Wagasa, costituiscono, ad ombrello chiuso, un’arma d’attacco e di difesa ravvicinati di tutto rispetto, non dissimile per utilizzo ad una qualsiasi spada. Aperto, invece, Kenmaki si dimostra più che utile per difendere gli attacchi a distanza.
Strano, ma vero, si dice che anche i Wagasa abbiano un’anima, uno spirito. Questi è meglio noto come Kasabake, lo spetro ombrello, uno Yokai dalle fattezze piuttosto simpatiche che ricorda un Wagasa che mostra la lingua in un perenne sberleffo, con un occhio solo e con il manico a forma di piede indossante un geta, tradizionale sandalo di legno. Esistono molte storie sui Kasabake, racconti in cui appaiono solitamente come aiutanti dei protagonisti e/o come uno dei protagonisti stessi. Forse è stata proprio questa loro familiarità, questo loro eco del passato che rimanda Yu ai tempi in cui lui stesso da bambino ascoltava quelle storie assieme a Kai e al resto della propria famiglia, che lo ha spinto a richiedere un’arma tanto bizzarra…o magari chi lo sa, qualche altro motivo non chiaro nemmeno a lui.”

- Katana (1 Slot)
    Arma Media, da Mischia, Tagliente, Perforante, ad Una Mano.
“È la classica lama ricurva a taglio singolo, ottima per stoccare, ma che viene spesso utilizzata per colpire con fendenti precisi e letali.”





~ Oggetti:

- 2xPozione (Limite: 3) (Costo: 200 Ryo)

“Unguento che da applicare sulla ferita dolorante”

Effetti:

  • Rigenera 6 SLT.

  • Consumabile.

  • È possibile utilizzare al massimo 3 Pozioni durante un combattimento




- Tonico d’Erbe (Limite: 3) (Costo: 200 Ryo)

“Rimedio di erbe che rinvigorisce lo spirito.”

Effetti:
  • Rigenera 16 CHK.

  • Consumabile.

  • È possibile utilizzare al massimo 3 Tonici d’Erbe durante un combattimento




- Barretta Energetica (Limite: 3) (Costo: 200 Ryo)

“Preparato proteico che rinvigorisce il corpo.”

Effetti:
  • Rigenera 16 STM.

  • Consumabile.

  • È possibile utilizzare al massimo 3 Barrette Energetiche durante un combattimento




- Borraccia (Limite: 1) (Costo: 300 Ryo)

“Contenitore per l'acqua: dopo aver bevuto, sia corpo che spirito ne traggono un po' di beneficio”

Effetti:
  • Rigenera 4 CHK e 4 STM.

  • Può essere utilizzata solo 2 volte prima di essere riempita, cosa che deve essere fatta al di fuori del Combattimento.




- Makibishi (Limite: 1) (Costo: 100 Ryo)

“Chiodi da gettare a terra: danneggiano i piedi degli avversari”

Effetti:
  • Quando usi i Makibishi, scegli una Zona.

  • Se l’avversario fa Cambiare Zona per entrare o uscire da una Zona dove sono stati gettati i Makibishi, o prende 1 Danno o impiega un 1 Limite in più. <li>Non è possibile utilizzare più Makibishi per sommarne gli effetti.

  • Se si utilizza Fuggire in questo turno, si ottiene del Vantaggio aggiuntivo pari al proprio Livello moltiplicato per 1,5. Non si ottiene del Vantaggio ulteriore se si usano più Makibishi durante uno stesso Turno.

  • Consumabile.




- 3xCarta Bomba (Limite: 5)[STM: -8, CHK: -8] (Costo: 400 Ryo) (3 Carte Bomba occupano uno Slot)

“Si applica la Carta Bomba ad un’arma da Lancio, per poi innescarla e lanciarla assieme all'arma”

Effetti:
  • Richiede l’utilizzo di un’Arma da Lancio.

  • L’utilizzo di una Carta Bomba va considerato come una Bukijutsu Offensiva a Lungo Raggio, con efficacia pari a {300*LIV}, dove LIV è il Livello del Ninja.

  • Non è possibile utilizzare più di 3 Carte Bomba nel corso di un combattimento.

  • Consumabile.









Edited by Get scared. - 30/7/2022, 15:38
 
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view post Posted on 9/7/2016, 23:04
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[...] Sai, ci sono solo due cose che mi aiutano a schiarire le idee quando sono confuso: allenarmi fino allo sfinimento, oppure… scrivere.

[...] In realtà, mi sono reso conto che scrivere è molto più utile per capire sé stessi di quanto possa sembrare. Inoltre è più semplice di parlare!

[...] Quindi credo che questo quaderno e una bella penna potrebbero esserti d’aiuto più di quanto potrei esserlo io, o chiunque altro, in questo momento.

~ Kyōmei Yūzora







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~ Prologo:




Senti Yu…ma tu dove sei?



Una domanda semplice, addirittura sciocca considerando che la direttrice dell’orfanotrofio mi aveva proprio davanti a sé. Eppure i suoi occhi grigi da lupo osservavano al di là di ciò che ero…scrutavano a fondo nella mia anima, frugando di qua e di là, alla ricerca di quel bambino rintanato al buio, al sicuro da tutto e da tutti, dove nulla avrebbe potuto toccarlo mai più o farlo soffrire. Perché è lì che ero io, non mi sono più mosso da là sotto per anni, nascosto alla vista dei più.., ma non alla sua.
In qualche modo lei mi aveva capito, aveva capito che il viso felice e spensierato, o indifferente e canzonatorio che mostravo non era altro che una maschera. Un bel costume costruito attorno ad un’anima distrutta, schiacciata e spaventata che se ne stava lì ferma sotto il letto. Il luogo da cui ho osservato impotente i miei genitori venire uccisi. Oh, ma nemmeno quell’evento è stato la causa di questo mio comportamento, no. E’ stato solo la conclusione di un ciclo.
Il punto di partenza è che sono nato sbagliato.
I miei genitori si aspettavano qualcosa di diverso evidentemente, qualcosa di più, qualcosa che io non avrei mai potuto dargli. Da bravi ninja di Kiri desideravano un figlio che avrebbe seguito le tracce del padre, dotato di poteri ed abilità particolari. E invece sono nato io, tutto mia madre; ottima ninja eh…ma priva di qualsivoglia speciale capacità.
E io ero il suo riflesso in miniatura.
Non se ne resero conto subito, ovviamente, venni trattato bene ed amato finchè non fu evidente la realtà dei fatti: io non ero che inutile spazzatura.

Avrei preferito che non fossi mai nato.



Sono stato rifiutato, non ero più voluto. Ah certo, in pubblico eravamo la classica famigliola felice, ma in casa per me non c’era verso d’avvicinarmi a loro. Ogni volta che lo facevo, la loro aperta negazione mi procurava nuove ferite…finché un giorno rinunciai a provarci, anzi no a sperarci. Me ne feci una ragione, mi nascosi nella parte più profonda del mio stesso essere e lì rimasi: per evitare di soffrire, per evitare di far soffrire gli altri, per evitare di causare dolore a me e loro. Rinunciai al diritto d’avere quello che aveva chiunque altro e accettai la cosa come se fosse scontata.
E lo stesso feci quel giorno che mia madre mi fece nascondere sotto il letto. Non capii il motivo di proteggere della spazzatura come me, proprio lei che come mio padre mi aveva rifiutato. Forse venne mossa da pietà, forse in fin dei conti qualche goccia d’amore materno le era rimasto. Bah non mi interessava, accolsi il suo comportamento come al solito ed osservai la fine dei miei genitori da lì sotto. Non seppi mai il motivo, non lo cercai e non desiderai nemmeno comprenderlo. Era solo l’ennesimo fatto da accettare ed archiviare. Nulla di più.

Da quel giorno iniziai ad osservare la vita scorrere di fronte a me, semplice spettatore vivente dei fatti, mentre il mio vero io se ne stava nascosto sotto il letto di quella casa ormai lontana e vuota. Venni portato in uno dei tanti orfanotrofi di Kiri e lì, in qualche modo, nonostante il mio essere e non essere, alcuni degli altri bambini si legarono a me. Loro definivano il nostro gruppo una “famiglia”. Curioso come si potesse chiamare tale un’accozzaglia di ragazzini che si erano conosciuti nella peggiore situazione possibile e in un villaggio come quello della Nebbia. Tuttavia anche non credendo fino in fondo a quel concetto come loro, iniziai a sentirmi legato ai miei compagni, in special modo a Kai, l’unico che conoscesse le circostanze che mi avevano portato in quel luogo.
Mi sentivo abbastanza responsabile da farmi picchiare dai bulli purché loro ne restassero fuori, infondo se ero io l’unico a soffrire andava bene, lo avrei accettato come sempre.
Ed era quello il motivo che mi aveva portato dalla direttrice anche quel giorno.
Un bell’occhio nero e la faccia pesta erano una ragione abbastanza buona per essere finito in quell’ufficio, specialmente considerando il fatto che non avevo minimamente reagito, come al solito. Era questo che, a quanto pareva, preoccupava gli adulti, quello che loro definivano tendenza masochistica all’autodistruzione.
Non capivano perché, pur avendone la possibilità – quantomeno secondo il loro metro di giudizio – non mi facessi valere, perché mi facessi picchiare di fronte a coloro che mi amavano. Una domanda stupida ai miei orecchi, mi sembrava ovvio che lo facessi per proteggerli no? Eppure, secondo loro, questo mio comportamento non era normale.

Che sia a me che sta sfuggendo qualcosa?



La domanda mi balenò in testa per qualche istante per poi sfuggire via, inghiottita dalle pieghe della coscienza. Era assurdo, se solo io venivo tirato in ballo tutto andava bene. Almeno così credevo fino a quel giorno.
Ennesima rissa come tante, ormai i bulli ci avevano preso gusto a prendermi di mira considerato che non reagivo. Certo, non per il motivo che credevano loro, ma questo aveva poca importanza. Tuttavia quella volta qualcosa andò diversamente: eravamo solamente io e Kai, lui preso in ostaggio e io che subivo per entrambi, perché era questo il mio compito, no?
Allora perché gli occhi glaciali di Kai trasudavano rabbia e dolore verso di me? Perché sembrava stesse trattenendo delle parole che da troppo tempo teneva per sé?
Fu mentre un pugno mi colpiva vicino alla tempia, stordendomi, che sentii finalmente quei pensieri uscire come un'onda di piena dalle labbra contratte dall’ira del mio compagno.
Un’ira talmente bruciante che riuscì a raggiungermi nel luogo dove mi nascondevo da tanto tempo.

Esci da sotto quel letto, Yu! Smettila di nasconderti! Nessuno ha bisogno che ti sacrifichi in questo modo! Nè io, né tanto meno tutti gli altri…Non lo sai? Chi non ha rispetto per la propria vita non può proteggere quella degli altri! Quindi svegliati e reagisci! Esci da lì e vieni a proteggere la tua famiglia sul serio!



Io ne avevo davvero il diritto? Potevo fare ciò che desideravo davvero, senza temere ripercussioni? Potevo tornare a sperare e a seguire il mio istinto, le mie brame e i miei obiettivi pur essendo solamente un rifiuto? A questo punto forse sì…in fin dei conti sembrava che il mio modo di fare più che essere d’aiuto a Kai e gli altri, li stesse facendo soffrire, proprio ciò che non volevo accadesse.
Bastò un attimo. Quello di realizzare che se anche i miei genitori non avevano avuto stima di me, la mia nuova famiglia, contrariamente, sembrava nutrirne molta. Seguendo le parole di Kai, nutrendomi di quella fiducia e della speranza ch’esse mi infusero, strisciai fuori dal letto e ripresi possesso della mia vita in pochi secondi. Quanto serviva per fermare l’ennesimo pugno e restituirlo con gli interessi di decine di pestaggi passati semplicemente a subire.
Ero furioso, a causa della mia inettitudine avevo sprecato parte della mia vita a pensare di non poter fare ciò che desideravo semplicemente perché inadeguato. Avevo smesso di combattere ancora prima d’iniziare, ma da quel momento in poi sarebbe stato diverso.
Probabilmente anche i bulli si resero conto che qualcosa in me era cambiato, perché si dileguarono in pochi istanti, spaventati dallo stesso giocattolo con cui si erano divertiti per così tanto tempo. Patetici.
Per la prima volta, sorrisi davvero a colui che mi aveva trascinato fuori a forza da quella condizione di indifferente distacco ed accettazione in cui mi ero rinchiuso da solo…ma fu anche l’ultima volta che lo vidi. Dopo quell’ennesima rissa, la direttrice dell’orfanotrofio decise di dividere il gruppo che vi aveva preso parte: ognuno di noi venne inviato in altri istituti del Villaggio e, di fatto, la mia famiglia si sfaldò. Non ho idea di dove sia finito Kai, tuttavia conto di riuscire a rivederlo, in fin dei conti Kiri non è poi così grande e poi lui…sa benissimo difendersi da solo. Se l’avessi capito prima forse avremmo potuto evitare un bel po’ di problemi, ma ormai è tardi per queste recriminazioni.
Ho altro a cui pensare adesso.
In fin dei conti sono stato fortunato: proprio ora che finalmente sono riuscito a riprendere possesso della mia vita, sono finito nell’unico luogo di Kiri in cui anche chi come me è nato senza particolari capacità ha la possibilità di diventare un ninja abile. Si dice che, proprio qui, nell’orfanotrofio più grande del Villaggio, abbia sede il clan Awa ed io ho tutta l’intenzione di entrare a farvi parte. Basta nascondersi, basta pensare che la mia vita valga meno di quella degli altri. Adesso ho intenzione di vivere fino in fondo, di divertirmi, di rifarmi di tutto ciò che in questi anni ho perso e lasciato scivolare via di fronte al mio naso. I miei desideri valgono tanto quanto quelli di chiunque perchè io esisto, ed esistere non è un peccato.

E’ con questo spirito che, anche se con qualche anno di ritardo, mi sono iscritto all’Accademia ninja di Kiri. La scuola non era molto diversa dall’orfanotrofio, infondo. Soliti bulletti che spadroneggiavano e si pavoneggiavano, credendosi superiori agli altri, anche se non era detto fosse davvero così. Stesse scene a cui avevo già assistito se non come osservatore, come protagonista. Ma non avrei più lasciato che accadesse, non a me.
Le parole di Kai si erano incise a fuoco nella mia testa e seguendo il loro chiaro eco, non mi feci più mettere i piedi in testa da nessuno e per nessun motivo al mondo.
Adesso avevo un obiettivo da raggiungere e una vita da vivere, quindi nascondersi non era concesso.
Furono necessarie solo un paio d’occasioni perché i bulli capissero che dovevano lasciarmi in pace e, messe in chiaro le cose, non ebbi più nessun intralcio nello studio delle arti ninja, tanto che all’età di sedici anni, riuscii ad ottenere il diploma da Genin e quel coprifronte a cui tanto avevo ambito: l’inizio della mia rivalsa sulla vita e su me stesso.
Fu una sorpresa venire a sapere che in fin dei conti, qualcosa da mio padre avevo ereditato…uno sberleffo del destino forse, ma fatto sta che come lui possiedo chakra di tipo Suiton. Ora, non mi resta che dare il meglio di me e cercare di entrare a far parte del Clan Awa: non mi arrenderò di fronte a nulla pur di riuscirci. Ho fatto una promessa a me stesso e a Kai e cascasse il mondo, ho tutta l’intenzione di mantenerla.








~ Volume 1:



In seguito alla mia promozione, ho deciso di tenere una sottospecie di diario. In previsione del mio reincontro con Kai gli altri, non volevo proprio presentarmi a mani vuote senza storie da raccontare! Loro e io stesso, venivamo sempre rapiti quando gli adulti ci raccontavano quelle strane leggende, o resoconti reali di fatti accaduti in passato. Ma perché guardare solo indietro? A volte basta aprire occhi e orecchi e darsi un’occhiata attorno, per trovare qualcosa da raccontare. E a Kiri di storie ce ne sono veramente un sacco, basta saperle vedere, basta saperle ascoltare. Ciò che scriverò di seguito saranno quelle che mi riguardano, da vicino o da lontano, tenute nero su bianco per evitare di dimenticare. La mia memoria è buona, ma prima che riveda i miei fratelli potrebbero passare ancora degli anni. Ne sono passati già quattro da quando ho lasciato il vecchio orfanotrofio d’altronde. Avete presente che figura se dopo tutto il tempo in cui siamo rimasti divisi mi presentassi senza uno straccio di storia?
Ecco, sì. La sensazione è più o meno quella. Un misto di vergogna e senso di colpa, che non ho la benchè minima intenzione di provare! Quindi ecco qui le mie novelle: non aspettatevi chissà cosa eh, sono un ninja non uno scrittore.



~ Cap. 1
  • Kiri, in una giornata qualunque.


Nebbia. Quella mattina nel Villaggio c’era davvero una nebbia fittissima. Mi alzai con la voglia di fare di un bradipo e decisi di oziare ulteriormente all’aria aperta, per osservare i flutti della bruma che s’alzavano sinuosi nel cielo plumbeo del Villaggio. Certo, non mi sarei mai immaginato di imbattermi in un capannello di persone proprio nel bel mezzo della radura dove andavo di solito a riposare! Era davvero un bel miscuglio di personalità quello, credetemi, ed era destinato a crescere. Due Chunin, una studentessa, un Genin come me e…un cadavere. Sì, sì proprio un cadavere! Una bella fanciulla a dirla tutta, se non fosse stato per lo squarcio che aveva sulla gola sarebbe sembrata semplicemente addormentata tra le margherite, ma non fu quello ad attirare la mia attenzione. Di cadaveri a Kiri se ne vedono tutti i giorni, e quello non aveva nulla di interessante: sembrava la triste conclusione di uno stupro o di una rapina, oppure chissà magari di semplice furia omicida. In ogni caso la mia attenzione venne presto catturata dal ragazzo Corvino, quello che probabilmente era un mio coetaneo. Somigliava in maniera assurda a qualcuno che conoscevo, ma ci volle un po’ prima che mi rendessi conto che colui che la mia memoria andava cercando, altri non era se non lo Yondaime Mizukage, Ki Momochi. Non avete idea della scenata che quel ragazzo ha fatto al mio evidenziare la cosa!
Totalmente sclerato, ha addirittura ammesso di essere il figlio di quel Kage! Ma la sua scena fu talmente buffa che non riuscii ad esimermi dal ridere. Se fossi stato al suo posto, mi sarei picchiato da solo, ma…lui non lo fece. E ancora mi chiedo perché. Glielo chiederò la prossima volta che lo incontrerò.
In seguito a questo divertente teatrino, ho provato a chiedere all’unico Chunin rimasto se avesse intenzione di occuparsi o meno di quel corpo ma quel tale, che si presentò come Shirō, dimostrò d’essere svogliato almeno come l’altro suo collega e dopo aver confermato che non aveva alcuna voglia di occuparsene se ne andò. A quel punto sembrava che tutto stesse volgendo al termine nella radura, ma ai presenti si aggiunsero presto due nuovi arrivati, altri due studenti, un ragazzo dai capelli blu che aveva tutta l’aria di avere appena visto un fantasma e una scheletrina molesta. Gli eventi che seguirono li ricordo perfettamente. Non appena quella ragazzina si mise a chiacchierare, non dimostrando rispetto alcuno per il cadavere della fanciulla, il Corvino la inchiodò a terra con la sua katana. In quel momento…solamente per un istante, provai pena per la studentessa. Ma fu una cosa breve. Uno sbaglio, perché non appena quella aprì bocca dimostrando di non tenere minimamente alla propria vita, invitando quel ragazzo a continuare, rividi il me stesso di un tempo. Quello Yu che per quanto volesse proteggere la sua famiglia, non lo faceva nel modo opportuno lasciandosi picchiare gratuitamente nella vana certezza che così gli altri non avrebbero sofferto. In qualche modo quella ragazzina mi ricordava il vecchio me, quello che non aveva rispetto per la propria vita. E la odiai. Sperando, nel luogo più oscuro di me, che il Corvino la facesse fuori veramente, iniziai a scommettere con Nuru, lo studente dai capelli blu. Un po’ perché di lei non me ne fregava nulla, un po’ perché come tutti in quel prato non potevo fare a meno di stare lì a vedere come sarebbe finita, specialmente dopo l’intervento fortuito di Shirō, tornato indietro per grazia divina, che salvò la pelle alla scheletrina, dimostrando di tenere alla sua vita molto più di lei stessa. Restai con Nuru, pronto a proteggerlo in caso lo scontro fosse degenerato, ma…tutto finì ancora prima di iniziare, portandomi a vincere una scommessa che credevo persa in partenza. Mmmh…credo che Nuru sia il mio primo amico da quando ho finito l’Accademia. In qualche modo mi ricordava i miei fratellini e, in una situazione come quella che si era andata a creare lì alla radura, ho sentito di doverlo proteggere. Sono proprio un caso perso!
Comunque in seguito a tali fatti, il Corvino che ora sapevo chiamarsi Netsubō Shi, portò la ragazzina, da lui stesso ferita, all’'ospedale, mentre io e Shirō, in seguito alla comunicazione di altri due cadaveri nei Giardini da parte dell’altro Chunin che era tornato, decidemmo di andare a controllare: lui controvoglia ma per dovere, io perché tra tutti quegli omicidi…spiccava quello di un ninja. E uno Shinobi non poteva certo essere stato ucciso dalla mano di un assassino qualunque no? Così salutammo Nuru ed Urako, questo il nome dell’altra studentessa, e ci avviamo nei luoghi indicati. Tuttavia non ne cavammo un ragno dal buco: non c’erano tracce che potessero indicare qualsivoglia cosa sull’omicida, se non che fosse uno a cui piaceva fare le cose in maniera appariscente. A quel punto decidemmo di allontanarci per parlare un po’ e mettere qualcosa sotto i denti. La scelta del posto venne data a me, quindi decisi di giocare in casa, in una zona a me molto conosciuta , portando Shirō da Tako-san che, a mio avviso, è il miglior cuoco di Takoyaki di tutta Kiri! Davanti alle polpettine di polpo e ad una bottiglia di buon sakè, atto a festeggiare il mio tentativo d’ingresso nel Gruppo Awa che sarebbe avvenuto il giorno seguente, io e Shirō iniziammo a raccontarci. E’ incredibile come l’alcool sciolga la lingua, eh? In altre circostanze, con un bacchettone come il Bianco, non so se avrei detto cose così personali…tuttavia, vuoi perché quel Chunin aveva il tatto di un elefante, vuoi perché infondo non sembrava in cattiva fede, mi sono aperto con lui su alcuni argomenti delicati del mio passato come non facevo da molto tempo con nessuno. E lui…beh, lui ha fatto più o meno lo stesso. Non sembrava tipo da spiattellare i propri affari al primo che passava, quello lì, anzi, aveva tutta l’aria di essere un ragazzo riservato, quasi disabituato alle relazioni sociali. E doveva essere così visto che, su sua stessa ammissione, non aveva nessuno. Tuttavia devo ammettere che, nonostante alcuni momenti pungenti, è stato piacevole parlare con lui. Ancora non riesco ad afferrare bene il significato del suo Nindō, non lo condivido molto, ma forse mi è sfuggito qualcosa durante la sua spiegazione. In ogni caso, anche se del suo Credo non riesco a fidarmi e anche se sono certo che lo porterà a farsi uccidere, come ha detto Tako-san posso almeno fidarmi di lui. E così farò, magari col tempo capirò meglio che cosa passa in quella testa arruffata e bianchiccia!



~ Cap. 2
  • Un posto dove stare.


Tornare all’orfanotrofio in cui avevo passato gli ultimi quattro anni prima d’essere promosso Genin, portò con sé un misto di nostalgia e felicità. Vivere da solo era stata una mia scelta, in realtà avrei potuto benissimo restare ospite all’Hikisaku con tutti gli altri, bearmi della confusione che aveva animato per anni le mie giornate e che nulla aveva a che fare col gelido silenzio che permeava casa mia. Tuttavia non potevo permettermelo. Il mio obiettivo era di trovare e, possibilmente, riunire la mia famiglia, se possibile, un tetto sulla testa sarebbe servito. Fu con quel criterio che scelsi l’indipendenza e anche l’abitazione. I Kami vollero che una bella casetta fuori dal centro, fosse stata svalutata a causa di alcune dicerie su degli omicidi e conseguenti fantasmi che aleggiavano tra le stanze. Il prezzo era calato tanto da potermela permettere!
Ed ora ero di nuovo lì, dove tutto era iniziato. Ero nel luogo in cui avevo imparato ad ammirare ed amare lo spirito e le tecniche che i membri del Gruppo Awa utilizzavano per sollevare il morale agli ospiti dell’orfanotrofio. Erano così bizzarre ed imprevedibili che mi si addicevano alla perfezione! Quindi, non fu difficile decidere di lasciarmi alle spalle tutte le ambizioni che quei due, che si erano definiti genitori, mi avevano fatto pesare per ben otto anni. Desideri sporchi che nulla avevano a che fare con l’amore che si dovrebbe provare verso il proprio figlio. Era solo…boh non so nemmeno come definirlo. D’altronde erano loro ad avere un problema con me, non il contrario.
Fu un piacere, comunque, vedere che le cose non cambiavano mai lì all’Hikisaku, il solito ordinario e piacevole caos, si disperdeva un po’ ovunque anche nell’atrio in cui Jiyuu mi accolse affidandomi alle cure di Namine per l’addestramento. Ecco, quella ragazza.., avevo capito subito che qualcosa non andava in lei. Era così assente, quasi sempre persa nel suo mondo a soffiare bolle. Nulla la entusiasmava, nulla le interessava, è arrivata addirittura al punto di dirmi che lei non aveva piacere che qualcun altro entrasse a far parte del Gruppo! E’ un concetto strano, no? Insomma l’Awa non è un vero e proprio clan, ma credo che valgano comunque gli stessi concetti di base, e quello che Namine mi disse andava contro l’idea generale che mi ero fatto di gruppo o famiglia. Perché andando lì, oltre all’imparare le abilità degli Awa che erano solamente una minima parte dei miei obiettivi per quella giornata, avevo intenzione di trovare un posto dove stare. Ma quella ragazza sembrava sbattermi la porta in faccia ogni lì per là. Il suo stesso compito di insegnante non le piaceva: mi metteva alla prova, ma non si sforzava minimamente di nascondere il fatto che sperasse con tutta sé stessa che fallissi o che decidessi di lasciar perdere. Un tipino niente male, eh? Ma sapete una cosa? Quando mi venne proposto di cambiare Guida, rifiutai. Non solo non volevo dargliela vinta, ma avevo intravisto qualcosa nei suoi comportamenti, uno spiraglio che forse mi avrebbe permesso di comprenderla fino in fondo. Ma nulla mi fu chiaro finchè non giunse la notte. Venni invitato a dormire lì all’orfanotrofio, per riposare e completare l’addestramento il giorno seguente. Mentre mi aggiravo nei corridoi notai Jiyuu in una stanza con il lume acceso, lui mi richiamò e vidi che la ragazza stesa sotto le coltri era Namine. Senza che io chiedessi alcunché, Jiyuu mi raccontò la storia della biondina. Disse che quando Namine era una bambina, uno scricciolo coperto di fango come ce ne sono tanti alla Nebbia, fu lui a salvarla portandola al Gruppo. Dato che la piccola si dimostrò interessata e portata alle arti ninja, le venne tramandato il segreto dell’arte degli Awa e con facilità, in seguito, divenne Genin. Tuttavia, un giorno il Villaggio, che ben poco conosceva il Gruppo, la mise nella posizione di dover scegliere tra gli Awa e la fedeltà a Kiri. Namine, che era una brava kunoichi, scelse la seconda e Jiyuu venne inviato a fermarla. Due amici, o forse qualcosa di più, che si affrontavano in un combattimento col rischio di lasciarci la pelle, era sempre una brutta storia. Per loro non fu diverso, solamente quando Namine ferì Jiyuu all’occhio, accecandolo, si rese conto di cosa fosse ciò che valeva davvero. Costretta a rimanere rinchiusa a vita nell’orfanotrofio perché se fosse uscita, Kiri l’avrebbe catturata e torturata, da quel giorno Namine si era allontanata dal mondo, erigendo un muro tra lei e gli altri, mentre Jiyuu sembrava arreso all’evidenza dei fatti! Non lo tolleravo! Il modo in cui Namine aveva reagito a quella situazione era del tutto simile a ciò che era capitato a me in passato…Ma io ero stato salvato. Kai mi aveva tirato fuori a forza da quella situazione, senza arrendersi mai. Punzecchiandomi se serviva, picchiandomi se doveva, gridandomi in faccia la verità. Tuttavia Jiyuu, ai miei occhi, non stava facendo nulla di tutto questo per quella che lui definiva “la sua Namine”. Mi arrabbiai. Sputai veleno su veleno, cercando una reazione da parte sua, ma non ricevetti nulla.
Quella notte dormii poco e male. Mi chiedevo che avrei fatto in una situazione simile a quella di Namine, cosa avrei scelto tra il Gruppo e il Villaggio o tra la fedeltà agli Awa e la vita di un mio famigliare. Non riuscii a darmi una risposta certa, ma era sicuro che non ci fossero risposte giuste o sbagliate in casi come quelli. Nonostante quella strana nottata, comunque, proseguii l’allenamento con Namine il mattino seguente, portandolo a termine. Sono pure riuscito a vederla sorridere alla fine! Certo, poi l’ho fatta arrabbiare perché ancora non avevo capito che facevo parte della famiglia dell’Hikisaku già da parecchi anni…ma sono fatto così, che volete. A volte serve che le cose mi vengano sbattute in faccia, soprattutto se riguardano il concetto di famiglia. Ciò a cui ambivo, era anche una cosa a me molto estranea. Patetico eh? Tuttavia in fondo era finito tutto bene. Riuscii a chiarirmi con lei e le promisi che sarei tornato per fare una chiacchierata di tanto in tanto, perché nonostante fossi sulle tracce di Kai e gli altri, adesso avevo anche un’altra famiglia a cui appartenere e se le mie chiacchiere avrebbero potuto aiutare Namine ad uscire dal suo guscio, allora tanto meglio! In qualche modo sarei stato d’aiuto al Gruppo, e partire dalle piccole cose era sempre l’opzione migliore.




~ Cap. 3
  • Primi passi.


La prima missione giunse inaspettata. Fino a quel momento non avevo mai ricevuto incarichi di sorta, quindi fu una sorpresa per me, quella mattina, essere convocato in uno dei tanti uffici del Palazzo del Mizukage, al cospetto di un Jonin. Non ero solo però! Con me era stata chiamata anche una mia conoscenza: Urako. Quella che qualche tempo prima, alla radura, non era altro che una studentessa che amava nascondersi alla prima occasione buona e lanciarmi occhiatacce per ragioni chiare solamente a lei, ora era una mia pari grado, nonché compagna per quella missione. Il nostro superiore ci spiegò brevemente di che cosa si trattava. In poche parole avremmo dovuto recuperare o distruggere il corpo di un Jonin di Kiri che, in seguito alla pensione, si era allontanato dalla Nebbia per passare gli ultimi anni della sua vita. Il piano originale era che un Chunin, messo alle sue calcagna nel momento stesso in cui abbandonò Kiri, avrebbe dovuto occuparsi dello smaltimento del corpo una volta che questo tale Yugen, fosse passato a miglior vita. Ma c’erano stati dei problemi evidentemente, perché dopo aver annunciato la morte dell’Ex-Jonin non aveva più dato notizie. Era evidente che qualcosa non andava, ma fummo assicurati che del Chunin si sarebbe occupato un ufficiale e che il nostro compito stava solamente nel recupero del corpo. Tuttavia c’erano molti “se” e molti “ma” in quella faccenda e, lasciati soli, io ed Urako non ci trattenemmo dall’esporli, senza tuttavia giungere a conclusioni soddisfacenti. L’unica cosa sicura era che del corpo da recuperare non sapevamo realmente nulla: infatti, nonostante fosse stato per lungo tempo non solo Jonin, ma anche Anbi di Kiri, nessuno conosceva il suo vero volto, probabilmente nemmeno il suo nome. Abile trasformista della vecchia guardia, il nostro obiettivo era stato talmente accorto nello scegliere e cambiare sistematicamente la propria identità che nemmeno il Villaggio della Nebbia stesso avrebbe saputo dire chi fosse realmente. Come avrebbero fatto due Genin a rintracciarlo senza avere uno straccio di prova concreta in mano, dite? Beh ce lo siamo chiesti pure Urako ed io, soprattutto perché c’era la quasi palese possibilità che il Chunin di cui si erano perse le tracce, fosse caduto in qualche tipo di trappola.
Ma c’era ben poco da fare a quel punto. Ci mettemmo in viaggio verso il piccolo borgo di Kuriarare con più incertezze che informazioni adeguate, sicuri solamente di come infiltrarci nel paesello senza destare troppi sospetti. Siccome le facce nuove, in posti tanto piccoli, sono le prime cose a saltare all’occhio, decidemmo di interpretare le parti di un paio di cani randagi. Un’idea che ci avrebbe permesso di vagare per le vie senza colpo ferire, visto che un punto importante di quella missione era evitare di allarmare la popolazione. Non avevamo messo in conto però che da canidi, avremmo fatto fatica a comunicare tra noi. La cosa divenne un problema quando una ragazzina stranamente triste si avvicinò a noi. Forse cercando un compagno fidato a cui confidarsi, parlò di un nonno…un nonno che non era davvero suo nonno, ma che comunque aveva svolto quel ruolo per lei, insegnandole anche a difendersi. Purtroppo tale persona che era morta recentemente ed era stata sepolta sotto al tempio. Ci si accese presto una lampadina su quella faccenda: possibile che il nonno della bimba fosse Yugen? Da cani cercammo in tutti i modi di farle capire di accompagnarci laddove l’uomo era stato riposto, ma fu necessario che mi ritrasformassi in umano per chiarire la cosa. Ovviamente lo feci di nascosto, mi allontanai e tornai nei panni di un viaggiatore che cercava il proprio cane. La ragazzina fu subito sospettosa, fece un sacco di domande e, benchè le mie bugie fossero ben orchestrate, la sua diffidenza non calò, ma decise comunque di mostrarmi il tempio.
Quella stessa notte, dopo un primo sopralluogo svolto il pomeriggio dove individuammo la tomba più recente, Urako ed io scendemmo nelle catacombe. Lei rimase sulle scale di guardia, mentre io mi occupai dell’estrazione del corpo. Usai delle bolle corrosive per bucare la calce, in modo da evitare che con qualche urto scattasse qualche strana trappola. Ma non ve ne fu motivo. Non c’era alcun marchingegno lì, solo il corpo di quella che scoprii essere una donna!
Immaginatevi la mia sorpresa nello scoprire una cosa simile! Mi stavo appunto schiarendo le idee in proposito quando dei rumori dalle scale mi fecero correre verso la mia compagna di squadra, la stessa a cui avevo promesso durante il viaggio d’andata che non avrei mai permesso le accadesse qualcosa di male. La trovai ricoperta di pagliericcio coi piedi canini poggiati troppo vicino a dei fuuda che recavano la scritta Fuoco. Le feci capire la gravità della situazione, facendola allontanare dalla paglia: se quei sigilli avessero preso fuoco lì, tutte le catacombe, pregne di fieno com’erano, sarebbero diventate un inferno! Ad aver portato lì quelle armi era stata la ragazzina. Quello che seguì fu uno scontro breve, in cui la bambina ci rese partecipi del suo dolore e della promessa che sua nonna, Yugen…o qualsiasi fosse il suo vero nome, le aveva imposto: bruciare il suo corpo quando Kiri fosse venuto a cercarlo. Nonostante l’affetto della bambina l’avesse fatta tentennare per settimane nel portare a termine quel compito, riuscimmo a farla ragionare. D’altronde se anche noi avessimo rinunciato, la Nebbia avrebbe inviato qualcun altro, magari non altrettanto disposto ad ascoltare la ragazzina.
L’odore di carne bruciata, le lacrime della piccola, il suo rancore e la nostra inesistente soddisfazione nell’aver portato a termine quel compito, fecero da sfondo alla conclusione della vicenda. Il tutto accompagnato dalla curiosità di conoscere una strana tecnica utilizzata dalla bambina. Non avevo mai visto una sequenza di sigilli come quella…in seguito ad essa la bionda aveva fatto apparire un grosso insetto corazzato a cui aveva dato ordine di sistemare il foro sulla tomba e di dissipare il puzzo che aleggiava nelle catacombe. Decisi che avrei cercato delle notizie più precise una volta tornato a casa, perché nonostante il nostro compito fosse stato portato a termine, finchè io ed Urako non ci fossimo trovati al di là delle mura di Kiri, quella missione non poteva dirsi ancora conclusa.




~ Cap. 4
  • Specchi infranti.


Ciò che accadde quel giorno, davvero non avrei mai potuto immaginarlo. Fermo nelle mie ingenue convinzioni, difficilmente sarei stato in grado d’intuire la serie di fatti di cui sarei venuto a conoscenza in quel primo pomeriggio. Un pomeriggio normale, come ce ne sono tanti a Kiri. Appena tornato dalla missione svolta con Urako, avevo dormito tutta la mattina per recuperare quella notte di rientro passata in bianco, quando, dopo pranzo, decisi di andare a saziare la mia curiosità riguardo alla tecnica utilizzata dalla ragazzina di Kuriarare. Mi recai così, in biblioteca, dalla bella Kasumi che, grazie alla descrizione che le feci e ai sigilli che ero riuscito ad identificare, riuscì senza troppa fatica ad affidarmi un libro che potesse risolvere i miei dubbi e le mie lacune riguardo quel jutsu a me ignoto.
Come ero solito fare, presi in prestito il libro, dirigendomi in un luogo più consono, a mio dire, per poter leggere in santa pace. Non mi è mai piaciuto starmene chiuso in biblioteca a studiare, ci sono troppe regole. Naaa, decisi senza troppa fatica di andarmene al parco per studiare meglio ciò che scoprii essere la Tecnica del Richiamo. Seduto sul ramo di una quercia, avevo giusto iniziato a capire meglio che cosa fossero le Evocazioni, quando, sfogliando il libro, mi capitò tra le mani un foglietto. Solo i Kami sanno per quanto il mio cuore si è fermato nel leggere le poche parole scritte su di esso. Perché sì, i kanji erano pasticciati e tremolanti, come se chi li avesse scritti avesse una gran fretta, ma si riusciva comunque a capire il messaggio contenuto in quelle macchie d’inchiostro: “Aiutami”, firmato Kai.
Diciamocelo, la cosa era alquanto sospetta. Per quanto desiderassi sperare o credere che quel biglietto fosse stato davvero scritto di suo pugno da quello che considero come un fratello, quante possibilità c’erano che quel messaggio arrivasse proprio a me, che mi ero solamente di recente interessato alle Evocazioni? Era strano, e a riconferma dei miei dubbi , immediatamente dopo il ritrovamento di quel foglietto, mi ritrovai sotto il tiro di un cecchino! Inizialmente pensai che fosse solamente il solito attaccabrighe, uno dei tanti che si trovano in giro per Kiri, ma mano a mano che il combattimento che di lì a poco sarebbe scaturito, proseguiva, mi resi sempre più conto che qualcosa…qualcosa di grosso, non quadrava per niente. A partire da quella prima freccia scoccata che, invece di colpire me, aveva centrato il libro di Kasumi. Avanti…un cecchino non sbaglia il primo colpo, MAI. A meno che non sia voluto. Per forza, per un assassino dalla distanza, fare un errore simile equivale a mostrare la propria presenza e la propria posizione. Soprattutto in quel caso! Perché, vedete, quel cechino, per scoccare le proprie frecce, si avvaleva di una sottospecie di puntatore di chakra. Solo in seguito ho scoperto che quel fascio d’energia serviva anche a potenziare i lanci, già…ma questo l’ho capito solo quando ci ho quasi rimesso la testa. In ogni caso, quel fascio lasciava facilmente intuire la traiettoria dei dardi del tiratore e anche l’area in cui se ne stava appostato.
Era sospetto, almeno tanto quanto le voci che di tanto in tanto mi esplodevano in testa. Kami, quelle voci…Parole, prese a casaccio da discorsi differenti e messe assieme, in stile puzzle, per dare un senso compiuto alle frasi. Ma fosse stato questo il peggio, oh no…il peggio era che tutte, e dico TUTTE, utilizzavano il tono di voce di Kai. Come se quel biglietto non fosse bastato a scuotermi, ora ci si mettevano pure quelle voci! Tuttavia reagii abbastanza lucidamente: ero convinto che fosse tutto un trucco del mio nemico, magari una specie di Genjutsu atta a distrarmi dallo scontro. Così, piuttosto che dare credito ad esse, preferii concentrarmi su come fronteggiare la minaccia…o quella che ritenevo tale.
Volevo capire che diavolo volesse quel tipo da me! Perchè utilizzasse Kai per tentare di destabilizzarmi e come facesse a sapere del mio legame con lui. Forte di queste decisioni, alla fine con uno stratagemma, sono riuscito a rivoltare il punto di forza del mio nemico contro lo stesso, stanandolo…anzi, stanandola.
Il fatto che quella cecchina fosse gnocca da paura non aiutò per nulla, ma non ebbi il tempo di perdermi troppo sul corpo di lei, perché proprio nel momento in cui la scovai, delle immagini mi investirono in maniera non dissimile alle parole sconclusionate che mi erano esplose in testa per tutta la durata dello scontro. Fu così che venni a conoscenza che quella donna non respirava come noi, ma attraverso la pelle, a causa di una serie di esperimenti che l’avevano privata della facoltà di parlare. Fu così che venni a conoscenza che gli specchi deboli e fragili, su cui mi ero arrampicato per tutti quei quattro anni di distanza, erano già rotti da un bel pezzo. Kai, mio amico, mio fratello, colui che più di tutti era importante per me e a cui dovevo ciò che ero, era stato catturato almeno un paio d’anni prima da una strana organizzazione che rapiva ragazzini per farne chissà cosa! Ed era stata proprio la donna che avevo di fronte a portarlo via dall’orfanotrofio in cui era ospite. La rabbia mi consumò dentro come fiamme! Verso me stesso, per essere stato tanto ingenuo da credere che Kai se la stesse cavando, così come facevo io. E verso quella donna, intrappolata ai miei piedi, che lo aveva portato via.
Una volta che quella carrellata di immagini fu conclusa, ero così livido d’ira che fui sul punto di guardarla morire soffocata dall’effetto della mia tecnica. E l’avrei fatto, probabilmente…se non avessi iniziato a raccogliere i cocci. Nonostante il dubbio avesse iniziato a sussurrarmi agli orecchi, capii dolorosamente che quelle visioni non potevano essere false! Troppi dettagli sul modo di fare del mio amico erano coerenti con la realtà, troppe cose…Ho capito che quelle frasi sconclusionate e quelle immagini erano l’unico modo che quella donna aveva per comunicare e che per questo non potevano essere fittizie. Lei usava immagini di fatti che aveva vissuto e frasi che aveva sentito, non potevano essere una trappola…tanto più che, se davvero avesse voluto uccidermi, lo avrebbe potuto benissimo fare dal primo istante. Tornai allora a ripensare a quel primo colto andato a vuoto, al modo in cui mi aveva affrontato e alle parole che aveva cercato di comunicarmi. E più ci pensavo, più sembrava che, Shizuka, questo il nome della cecchina, fosse diversa. Per qualche ragione, doveva aver iniziato a provare dell’interesse per il comportamento di Kai, laddove lo tenevano rinchiuso, ed aveva fatto in modo di avvertirmi! Anche quando il suo partner tornò con il “bottino” della giornata, un ragazzo moro della mia stessa età, fece di tutto per salvarmi. Se non fosse stato per la sua recita, se lei non avesse fatto a finta di star male, ben sapendo che l’altro tizio avrebbe dato la precedenza alla sua salute per non contraddire il padre della donna, nonché capo del loro gruppo, piuttosto che alla mia morte…Beh a quest’ora non sarei qui a raccontarvelo. E se li avessi seguiti, probabilmente ora sarei a pancia in giù in qualche fosso.
Credetemi, non mi sono mai sentito così impotente ed inutile come in quegli istanti. Subii gli sgherri dell’uomo con la falce e la sua ovvia minaccia di tornare a finire il lavoro, con un ghigno, ma c’era ben poco da fare i sostenuti. Kai era in pericolo, io ero in pericolo, un altro numero non ben definito di ragazzini lo era e, cazzo, l’unica cosa che potevo fare era avvisare le autorità del mio Villaggio! Che schifo, davvero…Tuttavia mi rendevo perfettamente conto che era l’unica via. Come ho già detto, inseguirli sarebbe servito solo a farmi uccidere e poi…stento a crederci, ma infondo io di Shizuka mi fido. Lo so che può sembrare folle, ma quella donna non mi ha dato motivi per dubitare di lei, al contrario, me ne ha dati per avere fede in lei. E ne ho avuta così tanta, da affidarle un messaggio per Kai.
In ogni caso, quando quei due se ne andarono, raccolsi le ultime forze che mi erano rimaste e mi diressi dal Mizukage per metterlo al corrente della cosa. Ripetere a menadito cosa fosse accaduto, fu come buttare sale su ferite fresche, ma era necessario se volevo avere qualche speranza di salvare mio fratello. In seguito a quel colloqui, venne deciso di affidarmi alla sorveglianza di un Anbu, semmai l’uomo con la falce fosse tornato come aveva minacciato di fare e Hogo mi diede la sua parola che avrebbe fatto il possibile per sistemare la faccenda.
Nonostante questo, però, né la conversazione col Mizukage, nè quella seguente con Kasumi, a cui spiegai che fine aveva fatto il suo libro, mi aiutarono come avrei sperato. Certo, entrambi mi porsero la mano, entrambi mi dissero che tutto sarebbe andato bene, ma il vero aiuto che ebbi quel giorno arrivò dalla persona più inaspettata che potessi pensare!
Stavo tornando a casa, stufo d’infliggermi pugnalate ogni volta che rievocavo quanto appena scoperto. L’unica mia aspirazione era quella di farmi una bella doccia e di restarmene tranquillo a casa, nonostante sapessi benissimo che in quell’abitazione grande e vuota, i fantasmi sarebbero stati molti di più che in qualsiasi altro posto. Ma non avevo proprio idea che sarei stato bloccato da Netsubō Shi! Sì, sì, proprio quel tipo che avevo fatto sbroccare giorni prima al parco! In un primo momento sembrò che volesse solamente cercare qualcuno con cui ammazzare la noia, tanto che appena capito che avevo il morale sotto i piedi, si offrì di picchiare chiunque mi avesse ridotto in quel modo, ma con l’andare dei minuti e delle chiacchiere mostrò un lato che fino a quel giorno avevo solo potuto ipotizzare.
Rifugiatici in un shushi bar di sua conoscenza, parlammo di cosa avessi scoperto e lui cercò in tutti i modo di tirarmi su di morale. Non che ce ne fosse molto modo, così, a botta calda. Per quanto io sia una persona piuttosto ottimista, in quel momento vedevo tutto molto buio e nero…ma nonostante questo Shi cercava di illuminare quelle tenebre: un piccolo lumino in quella giornata tremenda. La cosa ridicola era che poi, lui, si definiva una brutta persona. E che diamine! Mi stava praticamente aiutando, come poteva esserlo?! Spinto dalla voglia di accantonare per un poco i miei problemi e di capire meglio il ragazzone che avevo di fronte, cercai di sondare il terreno, ma Shi non mi diede modo di scoprire troppo. Ebbi l’impressione in quel momento di capire che cosa provasse Kai con me, quando ero il vecchio Yu. Era come venir chiusi fuori da un muro spesso ed invalicabile, ma una porta c’era, così, nonostante tutto, decisi di aspettare. A me quel ragazzone piace, e credo che sia proprio in quel giorno di chiacchiere che Shi si sia meritato la mia fiducia. Tanto che mi portò a chiedergli un favore che nessun altro avrebbe potuto farmi. Un favore d’amico. Perché sì, alla fine è così che lo ritengo, anche se ancora non ho valicato quel portone sigillato, in quel muro d’acciaio dietro cui si è rinchiuso.
In qualche modo, è riuscito a darmi un lumino di speranza. Piccolo piccolo, ma in una giornata buia come quella, fu essenziale. Credo sia anche merito suo se non sono finito con il tornare io stesso dietro ad un muro e sotto al letto. Quando ci separammo e me ne tornai a casa facendo il giro largo, senza passare dal ghetto – come il ragazzone mi consigliò – avevo ancora l’umore sotto ai piedi, ma quanto meno ero certo di una cosa: non sapevo come, non sapevo quando, non sapevo se sarei sopravvissuto abbastanza per poterlo fare, ma sarei riuscito a salvare Kai. Questo era certo.




~ Cap. 5
  • Cadere e Rialzarsi.


I giorni seguenti furono tra i più difficili dell’ultimo periodo. Era da un sacco di tempo che non mi sentivo tanto a terra ed impotente e, forse proprio per questo, non riuscivo più a rialzarmi. Strano, eh? Proprio io, che di solito vedo il mondo dal punto divista migliore, in quell’occasione mi feci inevitabilmente prendere dallo sconforto. Ma sapete…non era tanto la situazione in sé il problema, ma il mio modo di affrontarla. La faccenda del rapimento di Kai e degli altri ragazzini era un peso enorme, una responsabilità che non avevo richiesto e che le mie spalle mal sopportavano da sole. Ed era proprio questo il punto! Io mi vedevo solo ad affrontare quel problema. Nonostante l’appoggio del Mizukage, nonostante le belle parole di Kasumi, nonostante il palese aiuto di Shi, io mi vedevo ancora solo. Ma il problema era mio, non degli altri. Ero io a dover cambiare prospettiva, io a dover imparare che a volte se si vuole raggiungere un obiettivo è giusto accettare di rischiare non solo la propria vita, ma anche quella altrui, perché da soli non si può fare tutto. E rischiare è diverso da sacrificare.
Servirono alcuni giorni e l’appoggio di Namine all’Hikisaku, per aiutarmi a capire che non ero solo, che potevo fidarmi del Gruppo come di una famiglia e che loro sarebbero stati lì per aiutarmi sempre. Giorni in cui continuai ad andare alla biblioteca sistematicamente, per ripagare il danno al libro – che di fatto era illeggibile ormai – causato dalla freccia di Shizuka. Il lavoretti che mi dava Kasumi tennero la mia mente occupata, finchè non iniziarono a diventare tediosi. Fu a quel punto che la bella bibliotecaria mi diede il suo via libera, perché se quei compiti cominciavano ad essermi stretti, significava che ero tornato lo Yu di sempre.
Alla fine dei conti Kasumi aveva badato a me come una sorella maggiore, in quei giorni bui: dandomi il lavoro in biblioteca, con la scusa di ripagare il libro sulle Evocazioni, mi tenne d’occhio finchè la crisi non fu superata. A quel punto ero di nuovo libero! Mi dissi che probabilmente ormai ero pronto a fare un capatina sull’isola in cui sorgeva l’orfanotrofio in cui venne ospitato Kai, e che sarei potuto partire alla volta di quel luogo già il giorno seguente, prendendomi quello odierno di pausa. Di certo non avrei mai pensato che non avrei riposato nemmeno un po’! Me ne stavo tranquillo al molo, quando un ragazzetto combina guai cercò di lavare il suo animaletto da compagnia nell’acqua sotto il pontile. Inutile dire che il risultato fu un disastro: ragazzino fradicio e il suo furetto in fuga.
Hikari, così si chiamava il bambino, proveniva da Konoha ed era lì con la madre per assistere al torneo Chunin che in quei giorni si stava tenendo proprio lì a Kiri. Sembrava parecchio preoccupato per l’amico peloso e considerato la sua tendenza a cacciarsi nei pasticci decisi di aiutarlo. D’altronde lasciare che se ne andasse solo soletto nell’entroterra della Nebbia, non mi pareva un’idea brillante, soprattutto considerato che il suo tempo era limitato, avendo una nave in partenza che l’aspettava.
Assieme ci inoltrammo nelle steppe fuori dal villaggio, alla ricerca di quel mustelide che, a quanto pareva, non aveva per nulla intenzione di farsi trovare. Tuttavia non mi scocciava quella ricerca, Hikari si rivelò una ragazzino solare, era piacevole parlare con lui, tanto più che assomigliava un sacco a Naoki e Tsuyu! Eh sì, era biondo con gli occhi verdi proprio come loro. Quindi la sua compagnia non mi diede per nulla fastidio…Anche se poi iniziarono i guai.
Stanchi di girare a vuoto, ci fermammo in una pineta per riposare un po’ e notammo uno strano gorgoglio nell’acqua del torrente che passava lì vicino. Incuriosito dalla cosa, mi diedi da fare per scoprire di che si trattasse, ma mentre mi immergevo per afferrare quello che poi risultò essere un rospo peloso, Hikari prese per le mani il mio Hakanai iniziando a fare delle bolle, nonostante gli avessi espressamente detto che quel soffietto fosse un’arma! Beh…diciamo che il risultato non è stato dei più piacevoli.
Non so come, ma quel ragazzino è riuscito a imprimere del chakra in una delle bolle che è esplosa a poca distanza da me, devastando l’area circostante. Quando mi ripresi dalla botta, ritrovai il rospo peloso poco più a valle, ferito e un po’ pesto e il ragazzino sull’orlo del pianto. Ovviamente lo sgridai il giusto per fargli capire che il suo comportamento non fosse stato dei più corretti ed in seguito ci rimettemmo in marcia. Decidemmo di tornare sui nostri passi, nella speranza che anche il furetto avesse fatto lo stesso e ci portammo dietro il rospo ferito, con l’intenzione di lasciarlo libero una volta che si fosse ripreso. La cosa accadde quando non fummo troppo distanti dal molo, ma l’anfibio non prese bene il fatto d’essere in un posto diverso da quello a cui era abituato: in un primo momento attaccò me, rilasciandomi in faccia una secrezione che riuscì in qualche modo a intorpidirmi i muscoli, in un secondo momento Hikari. Tuttavia il bimbo non reagì come avrebbe fatto chiunque in quella situazione. Inaspettatamente, cercò di far fuori il rospo, costringendomi ad intervenire in difesa della creatura. E’ stato a quel punto, quanto Hikari fece per andarsene offeso e deluso, che apparvero i Rospi, quelli veri.
Immaginatevi la mia sorpresa quando, caricatosi il bambino il spalla, il più grosso di loro rivelò che la fantomatica madre del piccolo, nonché loro Eremita, era niente popò di meno che l’Hokage! Credo di non aver mai sudato freddo come in quel momento, ma la cosa durò poco.
I Rospi si dimostrarono affabili e per nulla ostili con me, anzi. Parlare con loro sulla via del ritorno mi fu di grande aiuto per capire meglio me stesso, tanto che una volta riportato Hikari alla madre, quando questa mi propose di firmare il rotolo dei Rospi, non ebbi alcun dubbio sulla risposta!
Sì, sì, sì, assolutamente sì! A prescindere dal fatto che fosse del tempo che ormai cercavo notizie valide riguardo le Evocazioni, credevo, e credo tutt’ora, che il rapporto con i Rospi potesse davvero aiutarmi a crescere e a comprendere meglio chi è Yu. Per quanto possa sembrare assurdo, di me so ancora poco: so chi NON voglio essere, ma come dissi a Gerami ancora non so ben definire chi io sia. Magari col tempo lo scoprirò, ma per ora devo fare ancora troppe esperienze per poter avere l’arroganza di dirlo con certezza.
In ogni caso da quella bizzarra giornata ricavai dei nuovi amici, un equipaggiamento unico nel suo genere donatomi dai Rospi stessi, simbolo della loro fiucia e…sì un nuovo fratellino. A distanza, certo, ma sono sicuro che Hikari non si dimenticherà di me – e questo indipendentemente dalle bolle che gli regalai quel giorno – così come io non mi dimenticherò di lui.




~ Cap. 6
  • Di D in D.


L’incontro con i Rospi sembrò portarmi una ventata di fortuna, perché pochi giorni dopo mi si palesò dinnanzi Fuyu, l’Anbu con il compito di tenermi d’occhio, con un compito assegnatomi dal Mizukage. Un compito davvero molto particolare, un compito che avrei affrontato anche da me, se non fosse stato convertito in una vera e propria Missione D : cercare informazioni sulla sparizione di Kai e, eventualmente, di altri ragazzini, dall’orfanotrofio sull’isola di Ai.
Manco a dirlo fui veramente felice di poter affrontare quell’incarico. Ormai ero pronto. Sentivo che avrei retto l’impatto con quel luogo e tutto ciò che nascondeva, ma, soprattutto, ero certo d’essere preparato ad affrontare le mie paure.
Venni traghettato sull’isola da un genere d’uomo che mi fa venire il voltastomaco solamente a parlarne e lì venni accolto dalla Direttrice dell’istituto Chie che mi fece fare un’inutile giro del luogo, prima di dedicarci al reale motivo per il quale ero stato mandato lì. La donna, una di quelle d’acciaio, si dimostrò tutt’altro che ostile e assieme a lei scoprii che, oltre a Kai, molti altri ragazzini erano misteriosamente scomparsi da quell’istituto, ma il tutto venne insabbiato dal precedente Direttore. Infatti nei registri e nelle cartelle dei ragazzini in questione, venivano segnalati come adottati o addirittura recuperati dai propri genitori stessi.
Anche per Kai era così…Ma vi rendete conto? Proprio lui, ripreso dai propri genitori, che cosa ridicola.
Quel vecchio Preside, ne aveva fatte di cotte e di crude da quello che mi raccontò Chie…così decisi di requisire tutti gli oggetti personali e i registri dei ragazzi scomparsi per portarli ad analizzare dal Mizukage a Kiri, certo che tra di essi ci sarebbe stato anche il diario di mio fratello. Ma mi sbagliavo!
Quando trovai lo scatolone con gli effetti di Kai, con mia grande seccatura notai la mancanza del diario e mi diedi subito da fare per ritrovarlo, in quanto era stato certamente prelevato da uno degli ospiti dell’istituto. Non mi ci volle molto per individuare il colpevole: un amichetto che mio fratello si era fatto lì dentro e che, come me, era preoccupato della fine che avrebbe potuto aver fatto.
Con la promessa di riportare a casa Kai ad ogni costo, il ragazzo acconsentì a consegnarmi il diario e con esso, più tutto il resto della documentazione e degli oggetti recuperati ad Ai, feci ritorno a Kiri.
Fu piuttosto scocciante dover consegnare anche il diario di mio fratello a Fuyu…Sapevo che poteva contenere informazioni importanti, tuttavia era un oggetto molto importante per me. Uno scorcio sull’anima di Kai, tutti i suoi pensieri, le sue paure, le sue gioie erano incise su quelle pagine, proprio come le mie in queste. Ma il lavoro era lavoro e se tra quei fogli ci fosse stata la minima possibilità di ricavare un’informazione utile al ritrovamento di mio fratello…allora era importante che le autorità gli dessero un’occhiata. Lo consegnai assieme al resto, un po’ riluttante…ma quello stronzetto di Fuyu, a suo modo, mi promise di riconsegnarmi quel diario e il resto degli oggetti di Kai, quanto prima.
Passarono dei giorni, giorni d’attesa rallegrati solamente dal lieto incontro con Nuru e Urako al mercato, prima che l’Anbu si ripresentasse alla mia porta scaricandomi tra le braccia lo scatolone di Kai. Peccato che non ebbi nemmeno il tempo di rallegrarmene, in quanto assieme a quel regalo, l’Anbu recava seco un nuovo compito per me. Ufficiosamente avrei fatto da capitano ad una squadra che aveva il compito di scortare un Perito a controllare lo stato di un orfanotrofio colpito da un incendio la notte precedente e, oltre a questo, avremmo dovuto controllare che non vi fosse nulla di sospetto. Pareva infatti che il Mizukage sospettasse la presenza di spie nel Villaggio ed era quindi importante verificare che in quel luogo fosse tutto pulito.
Come compagni per quella missione trovai Nuru, Shi e Shitsuki, una canaglia armata di falce. Dopo un primo momento di briefing, ci recammo al luogo designato per incontrare in primis il Perito. Un ometto fastidioso come una zecca, ma necessario per la buona riuscita dei nostri piani. Una volta nell’istituto, dopo aver avuto un breve colloquio con la figlia del Direttore ed aver controllato che i registri degli studenti fossero tutti in ordine, ci demmo da fare col nostro compito primario. Divisi, ognuno con un carico diverso, fu chiaro quasi fin da subito che non vi fosse l’ombra di spie all’interno dell’orfanotrofio, quanto più di qualche bricconcello con strani grilli per la testa. Ci volle un po’, ma seguendo le tracce che i colpevoli si erano lasciati alle spalle, riuscimmo a risalire alle loro identità e alle motivazioni che li avevano spinti a fare quella ragazzata. Non posso dire che la cosa non mi abbia toccato…Quei quattordicenni mi hanno ricordato un po’ il me stesso di un tempo, senza una meta, senza futuro e senza appigli. Credo sia per questo che li indirizzai all’Hikisaku, per avere un luogo a cui appartenere davvero, un posto da chiamare casa e una famiglia che abbia la possibilità di aiutarli. A missione ultimata, con successo nonostante qualche sbavatura qua e là, ognuno se ne andò per la propria strada, me compreso. Avevo un dannato rapporto da compilare e un Fuyu a cui dare qualche spiegazione. Fu proprio in quell’occasione, dopo aver cenato in compagnia di Gamakichi e Gamatatsu come ricompensa per avermi dato una mano in Missione, che l’Anbu mi consegnò l’ennesimo incarico di grado D da portare a termine.




~ Cap. 7
  • Una prova esplosiva.


Più il tempo passava, più la mia speranza di riuscire ad avere riscontro sulla scomparsa di mio fratello e degli altri ragazzini rapiti diminuiva drasticamente. Non avevo più avuto notizie in merito da parte delle Autorità di Kiri praticamente da poco dopo la mia prima missione D, perché anche dopo l’incarico affidatomi circa le indagini sull’Isola di Ai, non ebbi alcun aggiornamento sulla faccenda. Davvero, iniziavo seriamente a chiedermi se avessi fatto bene ad affidare la vita di Kai nelle mani del Mizukage e se quanto millantava quell’uomo non fossero solo belle parole e fumo negli occhi. Evidentemente mi sbagliavo.
Pochi giorni dopo il termine di una missione C che aveva portato me, Urako e Shi per mare, venni convocato da Hogo nel suo studio. C’erano delle novità: alcune positive, altre meno, ma comunque erano finalmente delle notizie che avrebbero saziato la mia frustrazione di quel periodo.
Dell’uomo di cui avevo fatto accenno nel rapporto sulla missione all’isola di Ai, purtroppo nessuna traccia. Qualcuno lo aveva messo a tacere prima che arrivasse al Villaggio e quel qualcuno era stato probabilmente già sistemato dagli Inseguitori. Inutile dire che non ho mai maledetto l’efficienza degli Anbu come nel momento in cui mi venne riferito questo episodio, tuttavia, quanto meno, parva che la cosa avesse smosso un po’ le autorità. Le indagini, infatti, erano proseguite in tutto il Paese dell’Acqua, confermando il diffondersi di quei rapimenti in diversi orfanotrofi della Nazione. Tuttavia sembrava anche che il gruppo colpevole del tutto, stesse facendo perdere le proprie tracce o che stesse chiudendosi a riccio, aspettandosi preso una reazione da parte della Nebbia. In ogni caso erano ancora notizie frammentarie, in quanto il resoconto dettagliato del tutto sarebbe stato steso di lì ad un paio di giorni, quando i membri della squadra speciale incaricati del tutto fossero rientrati al Villaggio.
Poca cosa in fin dei conti. Era un po’ come la scoperta dell’acqua calda, se non che il Mizukage se ne uscì con una proposta che pareva aver letto direttamente nella mia testa. Mi disse di volermi dare la possibilità di scendere in prima linea in quelle indagini, a patto che riuscissi a superare una prova: avrei dovuto convincere Fuyu di essere all’altezza. Ovviamente accettai. Era da tempo che aspettavo quell’opportunità e di sicuro non l’avrei sprecata! Quella missione era mia, col cavolo l’avrei lasciata a qualcun altro!
Fu così che, un paio di giorni dopo, mi ritrovai a fronteggiare il Capo Anbu. Non ci andò leggero…e mise subito in chiaro che fallire quella verifica da parte sua, avrebbe significato morire per me. Credo abbia fatto anche più di quanto avrebbe dovuto. Quell’Anbu mi conosceva molto bene, avendomi seguito per un periodo mediamente lungo, sapeva dove colpire per ferirmi e per farmi reagire…non si limitò a svolgere il compitino e di questo gliene sono grato tutt’ora. Ho dato fondo a tutto ciò che avevo in quello scontro - sempre che di scontro si potesse parlare – distrutto casa, ridotto il mio corpo ad un colabrodo, consumato tutto il chakra, ma quanto meno riuscii a dimostrare di che pasta sono fatto e a far sì che Fuyu riconoscesse il mio valore. Quando dopo due giorni mi sono svegliato in ospedale, coperto di bende e con dolori diffusi ovunque, quell’Anbu che avevo sempre detestato e a cui io stesso stavo sul culo, ammise di aver cambiato opinione su di me e…sapete una cosa? Anch’io cambiai opinione su di lui in quell’occasione. Di lì a poco dopo quei primi momenti di “smancerie”, come li definì lui, si passò a parlare della missione che mi ero guadagnato.
Un incarico di ricerca, per ora, in quanto il covo non era stato ancora individuato. Ma era abbastanza, così come fu abbastanza che mi venisse permesso di scegliere due compagni da portare con me. La scelta ovviamente ricadde sulle persone di cui mi fidavo maggiormente: Urako e Shi. “Squadra che vince non si cambia”, si diceva no? Ebbene, ora non restava che sperare che quel detto fosse veritiero, perché quanto ci aspettava non era per nulla un gioco da ragazzi.




~ Cap. 8
  • Il Sentiero Cremisi.


Penso che nessuno di noi tre fosse realmente pronto a quanto avremmo affrontato. Ci eravamo preparati, certo. Passato giorni e giorni ad allenarci, a studiare, a confrontarci.., ma, di fatto, una volta fuori dal villaggio, con solamente noi stessi e le nostre forze, l’unica cosa che siamo riusciti a fare è stato…annaspare. Aggrapparci ad un filo di ragnatela e stringere forte per non cadere giù. Quanto meno, io la vedo così.
La missione non iniziò nel migliore dei modi. Eravamo spaventati, tutti. Non lo mostravamo apertamente, forse, fingendo tranquillità e non curanza, ma il conoscere perfettamente con chi avremmo avuto a che fare non era di alcun aiuto. Tutt’altro! Bastò davvero un soffio all’Uomo con la Falce per dividerci sin dai primi istanti. Sì, nonostante fossero latitanti da parecchio tempo, non appena la nostra nave prese il largo, fummo subito attaccati. Messi k.o. come dei dilettanti, Urako ed io ci risvegliammo all’interno di una grotta puzzolente e lercia, di Shi nessuna traccia. Nonostante le parole del Grigio sulla nave, avevo capito che non fosse Urako il loro obiettivo, ma non riuscivo ancora a capire che cosa volessero dal corvino. In ogni caso, all’interno di quello che poi ci venne detto essere chiamato “Il Ragno”, quanto meno ebbi la possibilità di ritrovare Kai. Non avete idea…tutto ciò che mi ero tenuto dentro per quei lunghi giorni d’agonia in cui non arrivavano notizie né aggiornamenti, uscì sotto forma di un bel pugno diretto a mio fratello. Un pugno liberatorio, un pugno che, nonostante la pessima situazione in cui eravamo, mi fece sorridere. Stava bene.., ma, soprattutto, aveva un piano.
Grazie al suo supporto e alle sue informazioni - e all’intervento indiretto, ma provvidenziale di Shizuka - riuscimmo a fuggire da quella prigione, liberando tutti i ragazzini mutilati ivi imprigionati e dirigendoci dove ora sapevamo trovarsi Shi. Un piano congegnato in fretta e furia tra le mani e tanta, troppa voglia di lasciare presto quel posto.
La concitazione della battaglia ai piani superiori dell’ospedale di Hatoma, fu tale da non permettermi nemmeno di provare esageratamente terrore quando mi ritrovai di fronte la creatura nata dal sangue di tutti i ragazzini che in quegli anni erano stati sequestrati. Un essere atto a saziare l’ossessione di Endo Keizo, padre di Shizuka, per lo Yondaime Mikukage Ki Momochi. Non oso nemmeno immaginare cosa sia stato scoprire quella faccenda per Shi…non voglio o mi sentirei ulteriormente in colpa per quanto accaduto negli ultimi istanti di quella battaglia. Urako era fuggita, come il buon senso voleva, non appena quella creatura aveva iniziato a impastare un chakra nero e caotico, foriero di un jutsu di cui non conoscevamo potenza e portata, ma che non sembrava promettere nulla di buono. E io avrei fatto lo stesso se solo non avessi visto quel testone di Shi tentare di ammansire la creatura, di toccare la sua anima con le parole. Ai miei occhi solo pura follia.
So che se non fossi rimasto lì, a quest’ora Shi sarebbe morto. Che se non l’avessi spostato quel po’ dalla traiettoria del colpo, alla fine della missione non avrei sentito le sue strazianti urla di dolore, ma solo il gelido silenzio della morte. Tuttavia, a botta calda, la cosa mi scosse parecchio.
Il bilancio della missione non era buono: era riuscita, tuttavia Shi era stato dilaniato su metà corpo, Shizuka era ferita gravemente e anche Kai, rimasto a difendere i ragazzini, era stato coinvolto. Non me lo perdonavo. “Se avessi agito prima” mi dicevo “Se non l’avessi lasciato solo”, tanto che non riuscivo a vedere ciò che di positivo era stato fatto, tanto da accettare la promozione a Chunin solo perché quegli eventi non fossero stati del tutto inutili. Nessuno riuscì a farmi dire veramente quello che pensavo, nessuno riuscì a farmi sputare completamente quel tarlo che mi stava trapanando dentro. Solo Fuyu-san.
Non so bene nemmeno io perché, ma il giorno dell’esecuzione di Endo Keizo, gli dissi tutto e, per quanto il suo consiglio fosse stato aspro come un ordine, fu l’unico ad attecchire in maniera salda, ad aiutarmi ad abbandonare quel pensiero fisso che non mi lasciava da quando eravamo tornati e che si era acuito, quando Shi venne punito per il suo comportamento.
Fui io ad eseguire la sentenza di Endo Keizo. Su ordine dell’ANBU, compii il mio primo omicidio effettivo e fu davvero strano, sapete? Perché mi ero sempre immaginato che mi sarei sentito una merda, un vile assassino, invece no…Forse dipendeva dal fatto che non provassi alcuna pena per quell’uomo, che avessi tutte le ragioni per odiarlo e per non avere remore nel togliergli la vita, ma è difficile dirlo con certezza ora come ora. In ogni caso, l’unica sensazione che mi accompagnò fu una gelida presa che mi si avvinghiò alle viscere, la consapevolezza di star per compiere un passo importante e definitivo sul mio percorso di Shinobi.
Non so ancora bene perchè Fuyu mi abbia imposto quella direttiva, sul momento ipotizzai che volesse farmi capire che chiunque poteva essere un Demonio, utilizzando la leva giusta, e che volesse mettermi alla prova in qualche modo…anche se non ho ancora capito per cosa.
La stessa cosa vale per le sue ultime parole. La parte più pessimistica di me, pensava che con quella giornata sarebbe finito tutto. Che se anche c’era ancora il Chimico in giro da catturare per chiudere per davvero quella faccenda, non era detto che venissi coinvolto, o, se sì, non c’era alcuna garanzia che avessi ancora modo di avere a che fare con l’ANBU. E la cosa mi dispiaceva. Il perché non lo so nemmeno io, magari perché Fuyu-san è stato il primo adulto a riconoscere il mio valore e conquistarsi la mia fiducia, o perché è stato il primo a fare quel passo in più con me, oppure perché lo avevo preso come obiettivo, non lo so. Ma sentirgli dire quelle parole, sibilline, misteriose, ma non così tanto da coprire la possibilità di poterci avere ancora a che fare in futuro, mi fece felice. Da un certo punto di vista, mi diede uno scopo da raggiungere, un primo traguardo a cui mirare. Non sapevo per cosa dovessi essere pronto o come fare a capirlo, ma il fatto che fosse stato l’ANBU a dirmi di andare a cercarlo era rilevante.
Lo avrei fatto. Lo avrei fatto di sicuro. Perché in quel mondo dove le reggenze dei Villaggi mutavano di continuo e dove le leggende, di punto in bianco, si tramutavano in tetre realtà, Fuyu no Yuki, ai miei occhi, restava l’unico punto di riferimento solido e costante verso cui guardare.







~ Volume 2:





~ Cap. 9
  • Quando il passato ritorna...


…e si scatena l’inferno. E’ così che si dice, vero? Beh, non avevo mai avuto modo di toccare con mano quanto queste parole fossero veritiere fino a quando ‘Kichi e ‘Tatsu non vennero da me a portarmi una notizia a dir poco shoccante: i Bijuu si erano risvegliati. Dopo un sonno di secoli, le creature che conoscevo solamente tramite miti e leggende erano tornate a solcare i continenti e tutti gli scompensi che stavano verificandosi in giro per il mondo - anche a Kiri stesso - erano causati dalla loro presenza. Era a dir poco assurdo! Lo sapete anche voi, no? E’ un po’ come se venissero a dirvi di punto in bianco che i kappa esistono veramente! Non è così semplice da digerire una cosa simile, di fatto, anche se a raccontarmelo erano stati i miei preziosi alleati Rospi, non riuscii a convincermi appieno della cosa, fino a quando non me ritrovai uno davanti. Nemmeno il silenzio assenso di Fuyu durante l’esecuzione, quando accennai la cosa, fu abbastanza. Non per me. Dovevo vedere quelle creature coi miei stessi occhi, dovevo poterne avvertire la presenza ancestrale e la furia che probabilmente avevano covato in tutto quel tempo.
E l’opportunità arrivò. In quel periodo d’emergenza, durante il quale il nuovo Mizukage vietò qualsiasi missione, io, Takumi e Nuru fummo convocati per un compito da svolgere ad Ame no Kuni. Una semplice missione di ricognizione dalle poche informazioni dateci dai superiori…che si trasformò in qualcosa di davvero molto pericoloso non appena fummo sul posto. Il luogo in cui avremmo dovuto trovare il nostro contatto, un villaggio di passaggio, era stato colpito da una maledizione lanciata proprio da una di quelle creature antiche: il Rokubi. Tale maledizione comportava la trasfigurazione totale delle persone…che diventavano…cavolo, ancora non riesco a trovare le parole. Degli esseri orribili, rivoltanti, ma è ancora troppo poco per rendere l’idea. Fatto stava che non potevamo guardarli in faccia, altrimenti un naturale antagonismo verso di loro si impadroniva di noi, spingendoci ad attaccarli senza criterio, cosa pericolosissima perché al contatto, avremmo fatto la loro stessa fine. L’unico modo per mettere fine a tutto, era convincere Saiken ad andarsene dal laghetto in cui si era appostato e così facemmo. Non senza difficoltà, ovvio. Attorno allo stagno erano appostati dei cultisti folli, adoratori della creatura, tutti trasformati come gli abitanti del villaggio. Abbiamo dovuto aspettare che uno di quegli accampamenti sgomberasse, prima di poterci avvicinare e, anche così, le cose hanno preso una piega inaspettata. Un paio di quegli invasati si sono suicidati, spargendo sangue infetto ovunque e una goccia è riuscita a colpirmi tramutandomi in quell’orrore. Vedere il disgusto sul volto dei miei compagni, vederli abbassare lo sguardo per non incrociare il mio aspetto mostruoso, mi fece male…ricordandomi cose che pensavo morte e sepolte. Ma c’era ancora una speranza per me. Convincere quella creatura.
E ci riuscimmo. Non come avremmo voluto, ma in un modo o nell’altro sì. Richiese a Takumi di baciarmi. In quello stato. E poi è un uomo! Ancora stento a crederci, mi sembra tutto assurdamente surreale. Ma l’importante era essere riusciti a farlo spostare da lì. Mantenne la parola, Saiken. La maledizione si spezzò e lui se ne andò via verso ovest, lasciandoci con un consiglio che credo ricorderò a lungo. Devo molto a Nuru e Takumi, sono stati dei compagni preziosi senza i quali, forse, non sarei riuscito a cavarmi da quell’impiccio. Ma se credevo che il peggio fosse passato mi sbagliavo di grosso.
Al rientro da quella missione assurda, a casa, nel luogo che pensavo sicuro, la mia tana accogliente, mi aspettava una notizia che mai mi sarei aspettato. Shi era morto. Un incidente stupido se lo era portato via, proprio in quei giorni in cui ero via. Non ero pronto a questo. Anni e anni di preparazione per poter affrontare la morte dei compagni in missione non erano riusciti a temprarmi abbastanza per accettare, ad occhi chiusi, la dipartita di un amico a causa di un qualcosa che col nostro lavoro non aveva nulla a che fare. Sono stati giorni bui. Ero arrabbiato, furioso, senza nemmeno capire con chi di preciso. Forse col mondo, per quel senso d’impotenza che mi sentivo appiccicato addosso, chissà. Fatto sta che piano piano, grazie alle persone che mi stanno attorno ho iniziato a migliorare, fino ad arrivare a quella sera in cui un biglietto stampato mi diede una piccola speranza in cui credere. Non so se sia una cosa buona farlo. Non so se sia solo un’illusione che presto o tardi mi farà stare peggio di come sono stato in precedenza. Ma ci voglio credere. Quanto meno voglio prenderla in considerazione fino a quando non verificherò il tutto con i miei stessi occhi. Ma tutto a tempo debito.




~ Cap. 10
  • Trascinati all'inferno.


Quei giorni di pace apparente trascorsero nella consapevolezza che, presto o tardi, saremmo stati chiamati ad affrontare qualcosa che era dannatamente più grande di noi. Ma benchè mi aspettassi una svolta irruenta prima o poi, accadde tutto dannatamente all’improvviso e le vicende scivolarono via, travolgendo me e gli altri Shinobi di Kiri in quegli eventi che sarebbero stati ricordati nei secoli a venire. Richiamati dal Mizukage ad intraprendere un viaggio fino ad Ishi no Kuni, finimmo con l’arrivare nella piazza di Fukagizu, dovei maggiori esponenti di Taisei e Kyo Dan tentarono in tutti i modi di accattivarsi il favore degli Shinobi ivi raccolti. Eravamo una quantità incredibile! Mai vista una distesa di eserciti del genere! C’erano esponenti di tutti i Grandi Villaggi e non solo.
Vi dirò, essere lì in quella barriera, mentre i Bijuu dall’esterno premevano per entrare, mi fece sentire come un topo in trappola. Oh, non per via delle bestie, ma per quelle due organizzazioni che si facevano la guerra e pretendevano di tirane in mezzo alle loro beghe anche noi Shinobi.
Come andò a finire? Non ci fu nessun vincitore. Nessun vinto. Tutto precipitò in pochissimi istanti non appena quella dannata statua fece capolino dalla ventre della terra. Capimmo d’essere stati ingannati ed usati come mangime per quell’abominio, giusto qualche attimo prima che dei serpenti spettrali ci mandassero letteralmente ai Kami. Takumi era vicino a me, ho provato a salvarlo, ma non ce ne fu verso. Ci ritrovammo entrambi assieme ad altre persone in un luogo bizzarro che ci avrebbe fatto passare le pene dell’inferno. Io, Takumi, Urako, Shitsuki, Mitsuaki, Takeshi e il Mizukage fummo catapultati in un luogo da incubo, in cui qualsiasi cosa facessimo sembrava riservare solamente dolore. Vi risparmierò i dettagli o finirei tutte le pagine disponibili, sappiate solamente che in quel luogo incontrammo delle perfette copie di noi, Kurama e quella che ora so essere Amaterasu. Ho seriamente pensato più di una volta che non ce l’avremmo fatta. Siamo stati costretti a compiere scelte difficili, moralmente logoranti, vivendo ciò che la Dea ci confessò essere il fato passato dai Bijuu sigillati per millenni. Ci aveva affidato un compito, ricucire la ferita ancestrale che chi ci ha preceduto ha inferto, profonda e letale, nel rapporto tra Bestie Codate e uomini, ma non ci siamo riusciti. Non penso. Un rancore tanto profondo e antico non si cancella con qualche bella parola, per quanto credo che Kurama sia molto di più di quello che ci ha voluto far vedere. Penso che il Kyūbi sia stato ferito in passato, tradito, e che per questo abbia quel comportamento di chiusura nei confronti di chiunque. Non si nasce in quel modo, lo si diventa. Per questo sostengo che sia un bugiardo. Che sia vero o no lo scoprirò presto. Vedete…non sono tornato da solo da quella statua quando Urako mi ha fatto rinvenire. Kurama è venuto con me: si è annidato nel mio corpo perché ha perso il suo. Non l’ho detto ancora a nessuno. Né a Urako, né a Takumi, nè a Kai, né a nessuna autorità. Voglio prima digerire la cosa, capire meglio cosa questo significhi, perché presto o tardi dovrò farci i conti, anche se mi spaventa. In fondo, una scommessa è una scommessa, no?




~ Cap. 11
  • Kurama.


Lo sapete cosa significhi perdere consapevolmente i ricordi di una persona cara? Sentirseli scivolare via dalle mani, mentre cercate di trattenerli con tutte le vostre forze? Sentirseli strappati con violenza senza poter fare nulla per impedirlo? No? Beh, io si.
Non avrei mai immaginato di finire in un incubo come quello, intrappolato in una tela di ricordi in cui tutto mi era nemico, in cui tutto era stato costruito appositamente perché mi perdessi. Era quello lo scopo di Kurama, inizialmente. Logorarmi lentamente, lacerandomi l’animo, colpendomi lì dove faceva più male e dove nessuna cura sarebbe mai stata abbastanza efficace da guarirmi, per poi prendere il sopravvento. Un gioco. Un gioco assolutamente non necessario, perché, se avesse voluto, la Volpe avrebbe potuto sopraffarmi in un attimo. Ma, a suo dire, desiderava che provassi ciò che aveva passato lui. Bramava vedere in me, uno dei sette con cui aveva avuto a che fare nel tempio di luce, un millesimo del dolore che aveva provato lui. Voleva vedermi perdere tutto, mentre mi divincolavo disperatamente cercando di non soccombere. Mi diede uno scopo: uscire da quell’incubo. Mi diede un incentivo: recuperare i ricordi di Takumi che stavano sbiadendo uno dopo l’altro. Mi diede la sua parola di demone. Ah, lo sapevo benissimo che, anche nell’utopica ipotesi che fossi riuscito a vincere al suo gioco, probabilmente non sarei più uscito da lì, sapevo benissimo che quel mio correre nei ricordi era atto solamente al sollazzo della Volpe. Tuttavia…se anche solo ci fosse stata una possibilità su mille per poterne uscire, io avrei giocato. Fosse anche stato solo per la soddisfazione di battere il demone al suo stesso gioco. Sì, fosse stato anche solo per dimostrargli che era un bugiardo. Perché in cuor mio, in qualche modo percepivo quella sfumatura sbagliata. Quel piccolo puntino nero sul foglio bianco. Quella sensazione che ci fosse ben di più dietro ciò che la Volpe faceva uscire dalla sua bocca come fiele. E la mia cocciutaggine mi diede ragione.
Fu Kurama stesso a farsi avanti. Nel bel mezzo del suo gioco lui venne da me, per parlare. Per conoscermi meglio. E fu proprio in quel momento che cambiò idea. Me lo disse in seguito, quando tutto il suo gioco finì, quando in me trovai la forza di surclassare il mio stesso dolore, che prese forma nelle sembianza di mio padre. Quando ogni verità fu svelata e quando ogni ricordo tornò al suo posto. Kurama mantenne la parola…fu anche più gentile di quanto pensassi, perché, in teoria, ciò che avevo perso di Takumi sarebbe dovuto ritornarmi una volta sveglio nel mondo reale, ma lui mi diede almeno il suo nome. Non avete idea della sensazione..! E’ una cosa che non so spiegare tutt’ora. Come se tutti i pezzi fossero nuovamente al posto giusto, come se la nota stonata o mancante di una melodia fosse stata finalmente sistemata.
Ma quella non fu l’unica cosa che mi venne donata. La fiducia della Volpe fu qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Tutto quel gioco, tutto quell’incubo, quella tortura…vennero vanificati dalle parole che mi disse. Sapevo che faceva il tifo per me da quando aveva bloccato il gioco per parlarmi, tuttavia sentirgli dire quelle cose, sentirmi così speciale agli occhi di qualcuno che avrebbe dovuto odiarmi, ecco…fu una bella sensazione. “Io sono te e tu sei me”, da quel momento io e lui saremmo stati una cosa sola. I ricordi di ognuno, le sensazioni di entrambi, condivise. E ciò significava che, per il bene sia mio che del demone, avrei avuto accesso al suo chakra. Per proteggerci da chi in futuro ci caccerà.
Ah! Lo sapete? Prima di svegliarmi sono anche riuscito ad accarezzare una delle sue folte code! Una scommessa è una scommessa, e anche quel dettaglio ci rientrava. Riaprire gli occhi sulla realtà fu strano, come mettere piede in un sogno. Quando però mi ripresi abbastanza, notai che Takumi era lì e che il suo haori era su di me a mo’ di coperta, spiegandomi come mai riuscissi a sentire il suo odore costantemente nell’incubo, anche se avrei dovuto scordarmelo. Fu un sollievo rivederlo e riconoscere i suoi lineamenti, tanto che, nonostante il sonno, passai parte della nottata lì, con lui, a parlare sul ponte della nave, sotto una coperta di fortuna che Kai ebbe il buon senso di portarci. Una notte speciale quella. Davvero speciale.
Sia per quanto accaduto con Kurama, sia per il tempo passato con il castano che avevo capito ormai essere diventato più importante di quanto immaginassi. Lui, alla Volpe, non piace più di tanto: il Bijuu è rimasto scottato da quelle parole che gli rivolse in punto di morte mentre eravamo nel tempio. Ma non mi sembra poi troppo strano…quei due si somigliano così tanto, che hanno reazioni simili l’uno nei confronti dell’altro. Takumi però non sa nulla del fatto che Kurama sia con me. Solo il Mizukage è stato messo al corrente della cosa, una volta che tornammo a Kiri. Era mio dovere farlo. E in questa maniera mi sono tolto un gran peso dallo stomaco, nonostante il demone avesse qualche remora nel palesare la propria presenza. Alla fine è andato tutto bene. Adesso non resta che riprendere la mia solita routine di allenamenti e missioni, ben sapendo che ora, qualsiasi cosa faccia, una grossa Volpe dal pelo fulvo e la lingua tagliente se ne sta accovacciata in un qualche anfratto della mia anima, accompagnandomi sempre e comunque.




~ Cap. 12
  • Un mosaico di pietre splendenti.


A volte faccio i suoi stessi sogni. Sogno di correre in sterminate praterie, con la terra che si infila tra le dita delle zampe e il vento che mi scompiglia il pelo. Spesso, però, questi sogni diventano incubi…molto spesso. Terribili visioni di un passato che fa ancora male, un passato interminabile di prigionia e sofferenza che ha segnato profondamente l’anima di Kurama. E anche se lui fa l’incrollabile, che nulla tange e nulla distrugge, so che, nel profondo, quella ferita brucia come sale su una lacerazione aperta. Ci provo anche a confortarlo, ma poi finisce sempre con lui che lo fa con me! Tuttavia mi sto abituando alla sua presenza, mi ci sono realmente affezionato a quella palla di pelo dal vocione grosso e dalla lingua tagliente. Parlarci mi aiuta e, mentre il nostro rapporto progredisce piano piano, anche la mia vita prosegue.
Questo è stato un periodo di allenamenti e piccoli successi personali. Ne ho fatti davvero un sacco: da solo, all’Hikisaku, con Kurama stesso e, udite udite, sì, anche con Fuyu-san…che, beh, ora posso chiamare in maniera diversa. Ognuno è stato molto particolare a modo suo e mi ha aiutato a sviluppare campi diversi delle mie conoscenze o…a dimostrare qualcosa. Con Shizuka ho affinato quella tattica di saltare di bolla in bolla, portando il combattimento ad un livello diverso. Non ci avevo mai pensato in maniera concreta. E’ capitato usassi questo trucco sia durante l’incubo intessuto per me da Kurama, sia nel combattimento contro il Mizukage, ma solo poi valutai la cosa da un punto di vista seriamente utile. L’aiuto della Cecchina è stato essenziale per aiutarmi in quel frangente, tanto che sull’onda dei buoni risultati appena ottenuti sono andato all’orfanotrofio nella speranza di poter passare ad un livello superiore anche con le tecniche del Gruppo. Così è stato…con non pochi problemi. C’era uno strano tipo all’Hikisaku, stava tenendo dei seminari sul suo metodo, essendo lui un luminare tra gli Awa. Tra una cosa e l’altra, l’uomo ci ha messo tutti alla prova, fingendo d’essere ciò che non era pur di insegnarci la lezione più importante: cosa sia un vero Sensei. Certo, alla fine ci ha dato pure qualche dritta sulle tecniche del Gruppo e sono pure riuscito ad apprenderle, ma erano passate in secondo piano rispetto a tutto il resto. E, parlando di Sensei, ne conosco un paio che mi sono stati davvero molto utili. Sia Kurama che Fuyu mi hanno aiutato in questo periodo, con obiettivi diversi, ma sono stati ugualmente pratici. La Volpe è stata essenziale nell’insegnarmi come gestire tutto quel chakra in suo possesso! Per la prima volta sono andato ad allenarmi sulle alture, dove il Mizukage aveva fatto preparare la barriera contenitiva…e qui, proprio qui, ho iniziato l’allenamento. E’ stata dura…non avete idea del dolore che causa il peso e la furia del chakra di un Biju che scorre nel proprio corpo. Tanto meno potete sapere che male facessero i muscoli a sessione terminata. Senza contare che cercare di contenere e controllare quell’energia non è minimamente pensabile. Ed è qui che c’è stato il punto di svolta per me, comprendere questo concetto è stata la chiave di volta per aprirmi la strada alla gestione del chakra di Kurama. Ancora non riesco a farlo con la sua totalità, ma ehi, sono a buon punto!
E’ stato proprio verso gli ultimi giorni di questo allenamento intensivo e distruttivo che Fuyu si è presentato alla barriera. Mi ha attaccato senza darmi alcuna spiegazione, sfidandomi. SfidandoCI. E noi abbiamo accettato. E’ stato uno scontro terribilmente violento in cui entrambi stavamo cercando di far capire qualcosa all’altro, come se solo nel sangue le parole non dette in quella battaglia trovassero reale forma e significato. C’è stato un momento in cui ero talmente ridotto male che Kurama si sentì in dovere di prendere il mio posto per continuare, ma ho preteso di poterlo fare da me. Fuyu è il mio obiettivo, la mia preda…non sopportavo l’idea di dover lasciare il campo, sarebbe stato come arrendersi e io non mi arrendo così facilmente. E Kurama deve averlo capito, perché ha lasciato che conducessi io, aiutandomi come meglio poteva per ritardare la mia dipartita a causa dell’enorme perdita di sangue. Alla fine penso d’essere riuscito a fare breccia, a lasciare un segno nella dura corazza di ghiaccio dello Yuki. In fin dei conti, quando ci siamo svegliati in ospedale, bardati come delle mummie, ho potuto scorgere l’uomo che si nasconde dietro la maschera. E’ stato bello parlare con l’ANBU in libertà…per la maggior parte del tempo non mi sono sentito né sotto esame, né limitato. Ho avuto paura di rovinare tutto quando mi ha fatto quella domanda su come avrei agito se Shi non fosse morto, ma avesse tradito la Nebbia e io fossi stato mandato ad ucciderlo…ma per fortuna erano paure infondate. D’altronde non mi avrebbe mai detto di chiamarlo Sensei, d’ora in avanti, se così non fosse stato, giusto? Giusto. E questo credo sia il mio successo più grande. Ne sono estremamente orgoglioso, sorrido ancora adesso a ripensarci. Nonostante il dolore diffuso in tutto il corpo, nonostante fossi ridotto ad uno straccio costretto a stare per settimane in un posto che detesto e temo, quelle poche parole riuscirono a darmi tutta la carica di cui avevo bisogno.




~ Cap. 13
  • Qualcosa di nuovo. Qualcosa di bello.


Da quanto conosco Takumi ormai? Da un bel po’ di tempo. Non sono anni, non è una vita - anche se qui lui avrebbe qualcosa da ridire - eppure da quando ci siamo incontrati, quella volta al parco, la sua presenza è diventata una costante piacevole nella mia esistenza. Ho iniziato a rendermene conto quando Kurama, per mettermi alla prova, prese a rubarmi i ricordi che lo riguardavano. Il vuoto che si era creato dentro di me, faceva un male cane…ed era più profondo di quanto mi potessi aspettare. Non avrei mai immaginato che il tassello, il posto che il castano si era scavato dentro di me potesse causare una voragine simile, una volta svuotata. Credo sia stato in quel momento che ho iniziato a pormi delle domande. Da quella notte sulla nave, una notte speciale e irripetibile in cui rivedere la persona che mi era stata sottratta così brutalmente aveva dato al tutto una luce più intensa. Come se qualsiasi cosa fosse amplificata.
Dopo quella notte, ho visto ancora Takumi. Come da sua promessa andammo a fare colazione in un ryokan fantastico! Un locale assurdamente lussuoso, il cui proprietario sembrava conoscere Takumi davvero molto bene. Avevo ancora male alla ferita riportata nello scontro col Mizukage, ma ho fatto qualsiasi cosa per nasconderlo: non volevo che quella giornata ne venisse inficiata. E ne avevo ben donde! Quel giorno ho scoperto diverse cose. La prima era che io e Takumi ci eravamo già visti, molto molto molto tempo fa. Io non lo ricordo, ero evidentemente troppo piccolo, ma lui sì. Solo che non sapeva fossi io. Ricordava solo un ragazzino e, come un sogno ricorrente, lo disegnava spesso sul suo blocco per gli sketch, tanto che stupidamente ne sono stato anche un po’ geloso quando l’ho scoperto. Però conoscevo il posto dove si erano incontrati, così ho deciso di portarcelo. Ho guidato Takumi fino al quartiere Hōzuki, senza pormi domande su come la cosa fosse curiosa…e una volta lì, lui si è avvicinato alla mia vecchia casa. E’ stato allora che entrambi abbiamo capito, chi con più consapevolezza e chi con meno, ma era evidente, i conti tornavano. Il bambino che Takumi aveva visto da piccolo ero io. E’ stato strano, ma allo stesso tempo molto bello. Come se avessi capito che lui mi apparteneva da sempre, anche se non volevo ammettere che le cose stessero proprio così. Ero molto confuso quando sono tornato a casa. Felice, ma con la testa piena di pensieri che si scontravano ed eludevano. Sentimenti che non comprendevo - o che non volevo comprendere - mi torturavano nel profondo. Sentimenti che, infine, sfociarono quella sera stessa. Sull’onda di quella giornata, Takumi mi ha invitato ad una fiera che si teneva vicino casa sua. E io ci sono andato. E’ stata una serata magica, terminata con il lancio della lanterna che avevamo decorato assieme e con quel bacio di cui non mi pento. E’ stato improvviso, come un mandare a fanculo tutti i dubbi che mi avevano tormentato fino a quel momento, perché cazzo era giusto così! E non ho avuto di che pentirmene mai.
Anche quando sono rimasto rinchiuso in casa per colpa delle ferite riportate dallo scontro con Fuyu-sensei, Takumi mi è rimasto accanto. Si è impuntato ed ha preteso di restare fino a che non mi fossi rimesso completamente. E per fortuna l’ha fatto… altrimenti sarei morto di noia.




~ Cap. 14
  • Visione distorta.


Mio padre è vivo.
L’ho scoperto durante la missione che mi ha portato al villaggio di Kokuhyō ad indagare su una serie di sparizioni inspiegabili. Un incarico importante, complesso…precedentemente fallito da altri colleghi della Nebbia. Il mio nome poi era stato fatto da Fuyu in persona, non potevo permettermi di fallire per nessuna ragione. Sapevo che un’altra squadra di Kiri era presente sul territorio per recuperare chi mi aveva preceduto facendo un buco nell’acqua o, alternativamente, distruggerne i resti…ma non sapevo di chi si trattasse.
Non l’ho saputo finchè non mi sono trovato davanti mio padre. Vivo. Con un figlio a seguito. Un figlio che, avevo conosciuto quella mattina, inconsapevole fosse mio fratello - così come lui - un figlio che, contrariamente a me, era portatore di vero sangue Hōzuki. Solo l’impellente necessità della missione mi ha impedito di prendere quell’uomo a male parole o a pugni. Non solo mi ha trattato come un rifiuto quando ero un moccioso, ma ha tradito mia madre con un’altra vista l’età di Hisakata - questo il nome di mio fratello - e mi ha fatto credere di essere morto. Mi ha abbandonato. Vi lascio immaginare come mi sentissi.
Ero arrabbiato, confuso, avrei voluto spaccare tutto, ma non potevo! E per di più ci si metteva LUI, che a tratti sembrava diverso da come lo ricordavo. Ho tollerato la sua presenza solamente per la buona riuscita della missione e il bene di Hisakata che mi è piaciuto fin da quando non sapevo veramente chi fosse…o, come direbbe Kurama, per cui ho un debole. Una volta a casa, però, ho avuto dei giorni difficili.
Continuavo a pensare e ripensare a tutto quello che era successo e a confrontarlo con l’Aoi che avevo rivisto in missione. E, se da una parte volevo credere a un suo possibile cambiamento, a quelle parole che mi ha rivolto…dall’altra la paura di mostrare il fianco per finire ferito di nuovo era soverchiante. Ma non ne stavo parlando con nessuno. Né con Takumi, né con Kai, né con Kurama. Alla fine sono esploso e per fortuna la Volpe mi ha aiutato…altrimenti non so che cosa sarebbe successo. Certe volte me lo chiedo, sapete? Come andrebbero le cose se non ci fosse lui con me. In questa occasione ad esempio, come sarebbe andata a finire? Chi mi avrebbe aiutato a sfogare quella rabbia e a farmi ragionare? Non lo so. Ma nemmeno è importante parlare del sesso degli angeli, visto che non è andata così.
E’ stato molto crudele, e io suscettibile com’ero in quel momento non l’ho presa benissimo. Ma quel diverbio è sfumato così rapidamente da poter essere dimenticato. Le parole che mi ha detto dopo, sono più importanti di tutte le altre. Mi piace averlo con me. Lui conosce il mio lato debole, ma non ne approfitta. Un po’ come la lupa copre la gola del suo compagno, anche Kurama protegge le mie parti esposte.



~ Cap. 15
  • Zenko.


Non ero preparato. Non ero minimamente preparato a quello che sarebbe successo in quello studio quando Fuyu-sensei mi convocò. Credevo di essere stato chiamato per un nuovo incarico, non avevo fatto nulla di male - a mio dire - quindi non c'era altro motivo per il quale lo Yuki avrebbe dovuto farmi andare lì, in quella giornata afosa. Anzi, ero quasi contento, avrei potuto fargli quelle domande che tanto mi premevano su quanto accaduto nella missione a Kokuhyō. Sulla presenza di mio padre, sul perché fossi stato mandato proprio io, se tutto fosse stata una sua idea sin dall'inizio... Quanto mi sbagliavo. Non ci fu tempo per niente. Nemmeno di godermi la promozione a Jonin, comunicatami da lui stesso, nemmeno per pentirmi delle parole che pronunciai in quel momento.
Non so come abbia fatto a scoprirlo, davvero non ne ho la più pallida idea, ma Fuyu-sensei SAPEVA che io stavo nascondendo qualcosa a proposito di Shi. Mi ha messo con le spalle al muro. Incatenato con le stesse stupide e ignoranti parole che ho pronunciato per ringraziarlo della promozione. Mi sono trovato nella posizione di dover scegliere tra lui e Shi. Tra il mio sensei e il mio amico. Tra chi mi tendeva la mano per aiutarmi e chi mi aveva messo in quella situazione di merda per poi sparire nel nulla. Ci ho messo un po’ a capirlo. Se ero lì, se non ero stato braccato dagli ANBU, se non ero incatenato a una sedia per essere interrogato e poi buttato in una cella, era perché Fuyu non ne aveva parlato con nessuno. Lui l’aveva capito, stava tendendo una mano per aiutarmi e, per farlo, il suo unico modo possibile era farmi entrare nella Squadra ANBU sotto la sua diretta supervisione. Non avrei ricevuto ordini che da lui, sarebbe stato sempre e solo lui a cui avrei dovuto rendere conto e non gli interessava come avrei agito. Avrei potuto scegliere dei compagni a mia scelta, tra gli ANBU o chiunque altro, per compiere la prima missione che mi avrebbe assegnato: trovare Shi e riportarlo al villaggio. Perché la sua sola esistenza fuori dalle mura dello stesso, metteva in pericolo me, lui che mi stava aiutando, Urako e tutte le persone a noi care.
Ho accettato. Non è stato facile. Ma alla fine ho capito chi veramente ci teneva a me. Non so ancora perché, ma se sono ancora qui e posso scrivere queste parole, è solo perché Fuyu mi ha teso la mano e preso sotto la sua ala, rischiando a sua volta, in quanto tacere ciò che sapeva al Mizukage, rendeva lui stesso un traditore omertoso tanto quanto me.
Fu così che nacque Zenko. La mia identità ANBU, donatami dal mio stesso sensei - anche se in quei primi momenti, a ferita fresca, mi vergognavo a chiamarlo così - così come la maschera di volpe che avrebbe nascosto il mio viso durante le missioni. E’ stato tutto surreale. Dal primo momento in cui quella storia è iniziata, fino al proseguo. Perché il mio primo compito era proprio lì, alla base: interrogare Netsubō Ikari, scoprire qualunque cosa circa suo figlio Shi e chi sapesse del suo essere ancora vivo. Non avevo mai fatto una cosa simile…torturare e interrogare persone non è mai stato il mio pane, Takumi era quello bravo in quel genere di cose. Ho fatto quello che ho potuto, ma Ikari era un osso duro. Ne siamo usciti con un nulla di fatto e il cadavere di uno dei jonin più rinomati del villaggio. Quando sono uscito da quella stanza, quando quel battesimo del fuoco fu terminato e mi fui un attimo ripreso dall’orrore, me ne sono preoccupato subito: si sarebbero accordi che Ikari non era più in giro, cosa avrebbe fatto Fuyu del corpo? Che avremmo dovuto fare come prossimo passo? Ammetto di essere stato un po’ nervoso a riguardo, ma bastò uno sguardo e poche parole del mio sensei perché la nebbia e l’ansia si diradassero. Avremmo aspettato. E solo allora avremmo compiuto la nostra prossima mossa.







~ Volume 3:




~ Cap. 16
  • Gli anni bui.


Relativamente stava andando tutto bene. Avevo imparato a gestire la mole di chakra di Kurama, stavo prendendo lezioni di scherma al dojo di mio padre - inutile dire che lo stavo facendo soprattutto per Hisakata - con Takumi filava tutto liscio…Ero anche riuscito a scegliere i compagni che mi avrebbero affiancato nella ricerca di Shi, tanto che avevamo già iniziato delle indagini di massima, senza dare troppo nell’occhio e senza prenderci esageratamente sul serio. Insomma, tutto quadrava, tutto funzionava, tutto era come sempre. Fino a quel giorno.
Non ricordo la data precisa, ricordo solo che è iniziato in sordina. Proprio come accade con le epidemie, piano piano le persone iniziarono a manifestare i problemi più svariati. Lo chiamammo “il Disturbo” o “il Morbo”. L’entità e la gravità erano variabili e sembrava come se agguantasse ognuno in maniera differente, non sempre in modo logico. Non sembrava esserci uno schema, bastava pensare che i disturbi presentati da Kai erano mal di testa e febbre che andava e veniva. Febbre! Uno Yuki! E non è finita. Qualsiasi cosa fosse questa specie di epidemia…o forse pandemia, avrei dovuto chiedere ad Urako il nome più calzante, in alcuni casi era mortale. Che fossero Shinobi o persone comuni, se decideva di uccidere lo faceva. E nessuno era esente dai sintomi. Gli ospedali erano pieni. I medici lavoravano giorno e notte, senza sosta, ma come tutti anche loro cadevano vittime del Disturbo, senza contare la cosa più grave: il chakra. Da quando i problemi si erano presentati, chiunque fosse avvezzo ad utilizzarlo, iniziò a lamentare forti difficoltà nel suo controllo.
Io stesso mi sono trovato a non essere più in grado d’utilizzare tecniche conosciute precedentemente. Non riuscivo più a ricorrere al Raiton, e molte mosse ormai sedimentate col passare degli anni erano inutilizzabili. Gli stessi insegnamenti del Gruppo Awa mi creavano fatica nell’essere gestiti, così come il chakra di Kurama! Ma la cosa peggiore fu rendersi conto, di punto in bianco, di non essere più capace di evocare i Rospi.
Accadde un giorno qualunque. Preso dall’ansia iniziale di quel caos, avevo provato a fare un po’ di tutto e non appena mi accorsi di non avere più il Dono di Gamakichi e Gamatatsu alle mani, venni preso dall’angoscia. Ho provato, riprovato e riprovato, ancora, ancora e ancora, tirandomi uno straccio. Ma niente. Non sono riuscito a far apparire neanche un girino. Era come se il legame con i Rospi si fosse spezzato. E, di certo, con quel disastro in atto, non potevo prendermi la libertà di partire per Konoha. Quindi mi arresi all’evidenza, anche un po’ consolato dalle parole di Kurama che mi venne incontro dicendo che, forse, era meglio così: d’altronde mi sentivo da tempo in colpa nei confronti dei Rospi per dovergli tenere nascosto il Bijuu. Una colpa del tutto simile a quella che avvertivo in quel momento nei confronti di un po’ chiunque.
Vedete…ho aspettato molti giorni, conscio e sicuro che prima o poi qualche disturbo si sarebbe presentato anche a me, ma non è mai accaduto. A parte il problema nel controllo del chakra, il mio corpo non accusò alcun altro colpo. Stavo bene. Quanto meno, stavo meglio degli altri.
Quando mi resi conto della cosa, iniziai a fingere. Troppo strano che non presentassi disturbi. Troppo strano che proprio io non avessi niente. Legai immediatamente lo strano fenomeno alla presenza di Kurama nel mio corpo, nonostante la Volpe non stesse facendo nulla per resistere ad un attacco esterno e non avesse nemmeno idea di cosa potesse causarlo.
Ho passato così questi ultimi anni. Simulando mal di testa e spossatezza e aiutando Fuyu-sensei nei compiti che gli spettavano. Dividendomi tra missioni atte ad aiutare chi si trovava in difficoltà o ad indagare sullo strano fenomeno che stava dilagando sul Continente, e nel cercare di riprendere il controllo del mio stesso chakra.
Fu utile. Impegnarsi così tanto fu davvero utile per superare lo shock iniziale. Arrendersi all’evidenza non è nel mio stile, se potevo trovare una soluzione l’avrei trovata, inutile incaponirsi e sbattere la testa su un muro che mai sarebbe crollato. Tanto meglio ingegnarsi.
Decisi, quindi, di abbandonare ciò che non riuscivo più a fare, inventandomi nuovi jutsu per aggirare il problema, cercando di recuperare il controllo del resto. Piano piano, ho recuperato abbastanza da potermi ancora considerare un Jonin efficiente. Solo una cosa mi è rimasta incastrata in gola e proprio non vuole saperne di scendere. L’evocazione.



~ Cap. 17
  • I Custodi del Crepuscolo.


Sono arrivato sull’isola di Ryōshi, nel piccolo villaggio portuale di Tsuriito, quasi per caso, spinto dalle indicazioni di Kurama. Mai avrei immaginato dove mi avrebbe portato quel viaggio. Eppure, come in uno di quei racconti che leggo sempre, sono stato trascinato in una storia che dire magica, è dire poco. In realtà più che trascinato mi ci sono tuffato di mia volontà! Mi sono fatto coinvolgere da una piccola volpe che ha provato in tutti i modi a farmi desistere, ma quando mai avrei potuto rivedere una kitsune? Avrei dovuto essere proprio un baka per non approfittarne! Sulla piccola Isola delle Lanterne ho vissuto una delle avventure per me più importanti…Non era una missione, non ero obbligato, ma sentivo di doverlo fare, spinto dalla curiosità e da qualcosa di più profondo. Lì ho scoperto un mondo a parte, un piccolo villaggio di Kitsune, devastato e messo in ginocchio da un male troppo più grande di loro. Un male che aveva corrotto il loro Signore, una Zenko benedetta da Inari, che Kurama sembrava conoscere. Motivo in più per non lasciar perdere.
E’ qui che ho conosciuto Natsume, che ora mi sta facendo compagnia mentre scrivo queste pagine. La volpe, assieme alla sua compagna Umeko si prendeva cura dei pochi sopravvissuti, cercando di resistere alle angherie e alla Corruzione dilagante che ormai divorava ogni cosa. Ma ogni giorno era sempre più pesante, sempre più difficile...Non sarebbero andati avanti ancora per molto, senza trovare una soluzione e l’unica era andare al fulcro del problema. Yoyuki, questo il nome della Zenko, era da tutti amato e considerato come un capo saggio, dolce e posato. La stessa candida volpe che in un passato lontano aveva aiutato anche Kurama…e che ora stava a sua volta cercando di resistere al male che lo avviluppava. Una corruzione nata da lui, dai suoi sentimenti negativi, suscitati dal suo amato Kami per metterlo alla prova, ma che si erano fatti così grandi e potenti da quasi schiacciarlo. La sua luce era debole quando io e Natsume arrivammo lì, decisi più che mai a salvare il villaggio e Umeko, corrotta a sua volta durante un assalto. Fu una battaglia aspra, che sembrava non avere via d’uscita, ma alla fine, l’aiuto congiunto di tutti mise fine a quell’incubo. Ci sarebbe voluto tempo per curare i feriti, nel corpo e nell’anima, per ricostruire tutto, per dare nuova vita a Momiji. Per questo ho deciso di fermarmi ad aiutare. Incapace di abbandonare quel luogo senza saperlo finalmente in grado di riprendere la vita di sempre dignitosamente. O semplicemente perché, tra una cosa e l’altra, mi è entrato nel cuore. Come tutti i suoi abitanti. Quegli ultimi giorni sono stati speciali. Abbiamo ricostruito tutto! Anche il tempio di Yoyuki. E Yoyuki stesso ha dato una mano, sentendosi in colpa per quanto accaduto. Il suo cuore era forse quello più ferito di tutti…ma lentamente ha iniziato a guarire, così come il sorriso a tornare sui musi e sui volti delle Kitsune. Il regalo più grande, però, è arrivato alla fine.
Proprio quando gli animi di chi si era legato iniziavano a soffrire la separazione imminente, Yoyuki ha organizzato una cerimonia. Una festa per celebrare la rinascita di Momiji e pe ringraziare tutti. Ho accettato di partecipare sia perché volevo passare ancora un po’ di tempo con Natsume e tutti gli altri, sia perché…beh, era una festa! Ed è stato proprio nel corso di quest’ultima che il Candido, durante il suo discorso, mi ha proposto di diventare suo braccio destro, nonché a Natsume di essere il mio protettore. In questo modo saremmo stati legati per sempre, non avremmo avuto motivo di separarci perché se anche fosse accaduto, riunirci sarebbe stato semplice. Esplodevo di gioia e il Fulvo con me. Non avevo idea di quali fossero i miei compiti, ma…se questo mi avrebbe permesso di non dover voltare per sempre le spalle a quel luogo e ai suoi abitanti, non avevo alcun dubbio su cosa fare. I Rospi mi hanno accompagnato bene, resteranno sempre i miei primi alleati, ma Natsume e le Kitsune sono qualcosa di speciale, qualcosa di più.
E infatti ora sono qui, a scrivere queste pagine sotto le fronde rosse d’un acero, mentre il crepuscolo illumina il cielo coi suoi colori brillanti e con il muso di Natsume appoggiato sulla gamba. Le nostre firme giacciono nel rotolo, scarlatte sulla pergamena, una accanto all’altra fino a che il fato lo vorrà.



~ Cap. 18
  • Sensei e allievo.

Quando quel giorno Fuyu-sensei mi chiamò nel suo studio con tanta urgenza da farmi balzare lì da quel paesino sperduto in cui ero stato inviato in missione, non avevo proprio idea della piega che avrebbero preso quegli eventi. Natsu no Kaze era stato liberato, l’ala nord della Gabbia Bianca sventrata, una dozzina di altri prigionieri in fuga verso il confine più vicino. Una situazione disastrosa, come se la condizione del Villaggio non lo fosse già abbastanza, con lo Yuki che si doveva dividere tra Capo della Squadra Speciale e Reggente, in sostituzione di un Mizukage ormai assente da tre anni. Le implicazioni, poi, di quell’atto erano molteplici e preoccupanti: il pensiero di entrambi corse immediatamente al Kyo Dan, che già in passato aveva controllato mentalmente Natsu e le indagini svolte da me e la mia squadra non fecero altro che confermare presto quell’inquietante presagio. Mi sono ritrovato a combattere con niente popò di meno che Manpeiko, la sacerdotessa a capo dell’organizzazione delle cappe scarlatte…una donna infida, venefica e ostinata come poche. L’ho spuntata per un pelo, riportando gravi ferite, ma compiendo la missione che mi era stata assegnata: eliminare definitivamente Natsu no Kaze e portare a Kiri uno dei suoi rapitori, nella fattispecie proprio la donna.
E’ stato al mio ritorno che le cose hanno iniziato a prendere una piega inaspettata. Fuyu mi ha mandato a chiamare guidandomi fino a casa sua - non ci ero mai stato! - fuori dalle mura del Villaggio. Qui, dopo aver parlato della missione e di ciò che essa ha portato con sé, tra cui un presunto tradimento di Hayate Kobayashi, per la prima volta da quando l’ho conosciuto, il sensei si è aperto con me permettendomi di dare una sbirciata in un passato che non pensavo nemmeno esistesse. Mi ha parlato di suo figlio, di come è morto durante l’esame per il coprifronte e di come la sua compagna si sia suicidata. Ho visto il dolore nel suo sguardo per la prima volta, il rimpianto, i sensi di colpa…ma anche l’affetto nel momento in cui mi ha confessato che piano piano sono diventato come un figlio per lui. Credo che sentirglielo dire sia servito a chiudere un cerchio spezzettato da tanti buchi, ma che ora finalmente aveva ottenuto la sua interezza. Tutti quei perché avevano finalmente una motivazione e sapete una cosa? Avrei tanto voluto avere un padre come lui, davvero. In quell’occasione mi ha anche fatto un regalo preziosissimo! La sua naginata, che ho subito ribattezzato Yukinko in onore suo e di Koichi - suo figlio - che non ha mai potuto ereditarla.
Ma le sorprese non erano finite. Dopo quella parentesi, mi ha portato sul tetto e qui…qui mi ha veramente spiazzato. Aveva deciso di nominare un successore che prendesse il posto di Mizukage tutt’ora vacante e tra tutti i nomi che avrebbe potuto scegliere, Fuyu no Yuki, aveva scelto me. ME. Fuyu no Yuki, QUEL Fuyu no Yuki, desiderava che fossi io a ereditare la responsabilità di proteggere la Nebbia a cui aveva sacrificato la sua intera esistenza. Penso sia scontato dirvi che mi sono cacato sotto. Sul momento ho avuto una paura folle, tanto da riuscire a mettere in dubbio la lucidità di quella sua decisione…Trovavo assurdo che uno come me, nato ultimo tra gli ultimi, potesse salire sul podio dell’onorificenza più alta di tutte, non sono nemmeno uno Spadaccino! Tutte cose dettate senza dubbio dalla paura e da un’insicurezza di fondo che, tuttavia, Fuyu-sensei e Kurama sono riusciti a spazzare via ognuno a modo proprio. Tanto che, nel momento in cui scrivo queste parole, a Kiri hanno già iniziato a chiamarmi Juuichidaime Mizukage.







~ Sommario:




- Role libera Morti al giardino - La Fanciulla | Il Vecchio | Il Ninja
- Role libera il Bianco e il Rosso
- Quest Clan Genin - Alla Ricerca della Felicità
- Missione D a Kiri - Missione 90D - L'Importanza di un Corpo
- Addestramento base con png - Rise of the Villains - Falce e Silenzio
- Role col Mizukage - [X]
- Role libera - Due Cacciaviti Spuntati
- Autogestita #1 - Ritorno a casa
- Quest Firma Rospi - 千の理由 - Sen no Riyū - Mille Ragioni
- Autogestita #2 - Ricordi incisi su pagine perdute
- Role libera - Quattro salti in padella
- Role libera - Di procioni e bevande sospette
- Missione D a Kiri - Missione 92D - Puzza di bruciato
- Autogestita #3 - Qui gatta ci cova
- Role libera - Il polpo rosso e la bottiglia rotta
- Missione C a Kiri - Missione 46C - Il Calamaro Gigante
- Role col Mizukage - [X]
- Addestramento base con png - Keiyu 経由 - Qual è la tua strada?
- Role all'ospedale - [X]
- Autogestita #4 - Allenamento che vai, scopa che trovi
- Role libera - Wasabi
- Missione B a Kiri - Ketsueki 血液 - Il sentiero cremisi
- Autogestita #5 - Il tempo spezza le ossa, non i legami
- Role con Fuyu no Yuki - Essere un Demonio
- Missione B Evento - [Fase III] - In un lago di Depressione
- Autogestita #6 - Il peso della cultura
- Role libera di Kiri pre Evento - Adunata - Shuukai 集会
- Role topic centrale Evento - Kakusei: scontro finale - L'inizio [X][X][X]
- Missione S Evento - [Fase IV] - Eidolon
- Role topic centrale Evento - Kakusei: scontro finale - Il risveglio [X]
- Autogestita #7 - Sotto uno strato di polvere
- Quest Stabilizzazione Bijuu - Kokoro ni Tobikomu 心に飛び込む - DESTATI
- Role libera - Chikai 誓い - Non pensarci due volte
- Role col Mizukage - [X]
- Role libera - Chiisai nozomi ちいさい のぞみ - Un desiderio molto piccolo
- Autogestita #8 - Scala ad caelum
- Quest Clan Chunin - Il guru
- Autogestita #9 - Vis unita fortior
- Addestramento medio con png - Namida 涙 - Lacrime dal passato
- Role con Fuyu no Yuki - Come neve al sole
- Role libera - Crocevia nella Nebbia (in corso)
- Missione A a Kiri - Shinimadeni 死にまでに - Ovunque tu sia
- Autogestita #10 Kyousen 鏡戦
- Addestramento superiore con png - 儀式 Gishiki - Iniziazione
- Quest Rotolo delle Kitsune - Kawaakari 川明かり - I Custodi del Crepuscolo
- Autogestita #11 - Shinrai 信頼
- Addestramento superiore con png 栄光 Eikō - Ascesa
- Cerimonia nuovo Mizukage [X] | Role in Studio [X]
- Role libera - Isan 遺産 - L'eredità della Nebbia - Work in progress..
- Role libera - Kaigi 会議 - Due opposte ragioni
- Inaugurazione Yuumen [X] | Role libera in Biblioteca [X] | Summit dei Kage [X]






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Edited by Get scared. - 30/7/2022, 15:41
 
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1° POST - Yu, Zenko, Natsume, Kurama, Equip

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<div align="center"><div style="background-color: #424242; border-radius: 10px; border: 3px solid #FF5555; width: 650px; color: #CECECE; line-height: 120%; text-align: justify; padding: 5px; font-size: 11px; font-family: Verdana">
<p align="center">[IMG=jpg]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619392170.jpg[/IMG]</p>
<table align="center" class="cquote" style="border-collapse: collapse; border-style: none; background-color: transparent;">

<tr>
<td width="20" valign="top" style="color: #FF5555; font-size: 35px; font-family: 'Times New Roman',serif; font-weight: bold; text-align: left; padding: 9px 10px 0pt;">“</td>
<td valign="center" style="padding: 4px 10px 5px;"><i>E’ vero, gli Shinobi sono armi, ma una lama è solo una lama. A me non basta. Egoisticamente voglio essere anche la mano, il braccio e la testa...</i></td>
<td width="20" valign="bottom" style="color: #FF5555; font-size: 35px; font-family: 'Times New Roman',serif; font-weight: bold; text-align: right; padding: 10px 10px 0px;">”</td>
</tr>

<tr>
<td style="padding-top: 0pt;" colspan="3"><p style="font-size: 9px; line-height: 1em; text-align: right;"><cite style="font-style: normal;">~ Ky&#333;mei Y&#363;zora</cite></p></td>
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<hr>

<div data-slide= "height: adapt; effect: flyin; autoslide: none; buttons: buttons, labels; style: forumfree;">





<div data-label="Yu">
<fieldset style="background: #436a73; line-height: 120%; text-align: justify; font-size: 11px; border-radius: 10px; border: 3px solid #31535d; color: white; padding: 30px;">
<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619374582.png[/IMG]</p>

<div style="float: right; margin-right: 10px"><img width="300 px" src="https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1623152810.png"></div>

<b style="color: #FF9933">~ Nome:</b> Y&#363;zora
<b style="color: #FF9933">~ Cognome:</b> Ky&#333;mei
<b style="color: #FF9933">~ Età:</b> 21
<b style="color: #FF9933">~ Altezza:</b> 1,75 cm
<b style="color: #FF9933">~ Peso:</b> 68 kg


<b style="color: #FF9933">~ Villaggio:</b> Kiri
<b style="color: #FF9933">~ Clan:</b> Awa
<b style="color: #FF9933">~ Rango:</b> Jonin
<b style="color: #FF9933">~ Lavoro:</b> Juiichidaime Mizukage / Anbu
<b style="color: #FF9933">~ Fama:</b> Lv 3


<b style="color: #FF9933">~ Conoscenze:</b>

- [[color=#FF9933]S[/color]] Chi-mon
- [[color=#FF9933]S[/color]] Tanken
- [[color=#FF9933]S[/color]] Kusuri
- [[color=#FF9933]S[/color]] Hanashi


<b style="color: #FF9933">~ Gli Piace:</b> I dolci, leggere, divertirsi, l'odore di Takumi, il pelo di Kurama.

<b style="color: #FF9933">~ Non gli Piace:</b> Chi non tiene alla propria vita, gli ipocriti, i medici, la carne alla griglia.


<b style="color: #FF9933">~ Curiosità:</b>

<fieldset style="background: white; font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; border-color: #FF9933; line-height: 120%; color: #436a73;"><p align="center">"Se c’è una cosa che <em>Yu</em> teme più di altre, sono i <strong>medici</strong>. Non si tratta della sua <ins>paura più grande</ins>, ma sicuramente la più <strong>stupida</strong>. Anche se cerca di nasconderla ai più e se ha imparato a tenerla sotto controllo, la sua <em>iatrofobia</em> è sempre dietro l’angolo. E <strong>Kurama</strong> non perde occasione di <ins>prenderlo in giro</ins> per questo."</p></fieldset>



<b style="color: #FF9933">~ Descrizione fisica:</b>

<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; border: none; overflow: auto; height: 200px;"><i>Dal diario di Kai Yuki</i>
Che dire…di sicuro l’aspetto di Yu salta all’occhio. Il giorno in cui arrivò in orfanotrofio lo notammo tutti subito: con quella sua zazzera fulva e gli occhi verdi dal taglio acuto non passava certo inosservato nel bel mezzo del grigiume di Kiri. L’unica cosa che lo accomunava, e lo accomuna tutt’ora, alla gente della Nebbia è il colore della sua carnagione, pallida come quella di coloro i quali non sono baciati dalla luce del sole per lungo tempo.
Possiede dei lineamenti affilati che gli conferiscono quell’aria da furbastro che non guasta mai e quando i suoi occhi smeraldini si posano su di te è come essere colpiti dall’acqua…il suo sguardo, così chiaro e limpido, sembra essere in grado di leggerti dentro in profondità. Probabilmente questa è solo una mia impressione, però qualcosa di speciale doveva pur esserci in Yu se ha portato me e gli altri a fidarsi di lui e ad avvicinarglisi in breve tempo.
Forse era quell’aria spensierata da ragazzino che ostentava, nonostante in realtà fosse talmente distante da noi che ancora mi chiedo come abbia fatto a non rendermi conto subito di come stavano le cose. Tuttavia bisogna dire che in fin dei conti, almeno da quel punto di vista, il suo vero io non si discostava per nulla dalla realtà.
Da quel tempo non è poi cambiato molto fisicamente, forse giusto quella cicatrice da taglio sullo zigomo sinistro e un modo leggermente più ricercato nel vestirsi. Merito dell’influenza congiunta mia, di Takumi e di Fuyu no Yuki, suo sensei. Differentemente rispetto a quando era ragazzino, ora, per sentirsi più libero, tende a portare i suoi fiammanti capelli rossi raccolti in una coda alta, che lascia sfuggire alcune delle ciocche più ribelli attorno al viso, ma in qualche occasione li lascia ancora sciolti. Veste con abiti semplici e comodi, per potersi muovere con scioltezza. Nulla di più di una casacca simil kimono verde bottiglia, senza maniche e aperta sul davanti, trattenuta in vita da un obi dorato con una seconda fascia dello stesso colore del kimono. Sotto di questo, ha una maglia bianchiccia, accoppiata ai classici pantaloni ninja scuri e a dei sandali con fibbie dello stesso colore. Il braccio sinistro è interamente coperto da una manica nera attillata con tanto di bracciale di protezione, regalatogli da Hisakata, sull’avanbraccio. L’arto destro, invece, è libero, ma sulla mano porta un guanto nero senza dita fermato da delle bende di contenimento sul polso.
Decisamente meglio di una volta! Ma sempre un po’ sui generis. D’altronde, però, l’importante è che ci si trovi bene e, considerato gli ha disegnato quegli abiti, non ho alcun dubbio a riguardo. Da questo punto di vista non è cambiato per nulla. Era e rimane una spruzzata di colore nell’esistenza grigia di Kiri.</fieldset>


<b style="color: #FF9933">~ Aspetto psicologico:</b>

<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; border: none; overflow: auto; height: 200px;"><i>Dal diario di Kai Yuki</i>
Volete sapere che tipo è Yu? Beh lui è quel genere di persona che non rinuncia a ciò in cui crede solo per fare bell’impressione. Se ha qualcosa da dire, te la dice in faccia senza mezzi termini anche a costo di finire a terra con il segno di un bel pugno stampato in faccia. E credetemi…lo so per esperienza. Ma non è sempre stato così.
La repulsione dei suoi genitori nei suoi confronti era divenuta col tempo una ferita talmente profonda da spingerlo a non prendersi cura di sé stesso e ad accettare qualsiasi cosa. Questo si risolse in uno scarso senso del pericolo e ad uno spirito di sacrificio che gli adulti definivano “tendenza masochistica all’autodistruzione”. Non so nemmeno che voglia dire!
Ma su una cosa eravamo d’accordo io e loro: Yu non poteva andare avanti così. Il tempo che ho passato con lui mi aveva permesso di scorgere il suo vero io, nascosto nel profondo del suo animo e per tutti i diavoli, l’avrei tirato fuori da lì ad ogni costo! E sì, complice la situazione che si era venuta a creare coi bulletti dell’orfanotrofio, ci sono riuscito.
Ora finalmente si può vedere il Vero Yu, quello che ama arrampicarsi sugli alberi ad osservare il cielo - non che il cielo di Kiri sia un granchè…non so bene che cosa ci trovi in realtà - e fare il bagno al molo, dando sfoggio di una spregiudicatezza che ho visto in pochi altri. Ma va bene così, finchè il rischio è calcolato non mi preoccupa.
Infondo Yu è un ragazzo sveglio e, anche se non sembrerebbe, è abbastanza maturo…Ora che resti tra noi: la sua maturità si ferma nel momento in cui si trova di fronte a dei dolci. Scompare completamente, lasciando spazio al fanciullo che non è potuto essere. Per certi versi è divertente, è talmente curioso ed assetato di sapere da sembrare di voler bruciare le tappe per recuperare il tempo perduto. Me l’ha detto una volta, prima che ci separassimo e venissimo inviati in istituti differenti: disse di voler vivere tutto appieno, da quel momento in poi.
Se dovessi descriverlo per come è ora, direi che è un concentrato di desiderio e brama intrecciati tra loro: desiderio riuscire a proteggere le persone per lui importanti e brama di dimostrare a Kiri e al mondo che anche chi come lui non ha avuto la fortuna di nascere naturalmente dotato, può diventare qualcuno. Caparbio, determinato, schietto, curioso e provocatorio. Chi non lo conosce bene potrebbe erroneamente pensare che sia la classica persona spensierata, in realtà lo è, ma solo in parte: un po' come i gatti che sembra dormano tutto il giorno, ma in realtà hanno le orecchie ben tese, Yu è attento a tutto ciò che lo circonda. Si pone tante domande, sempre, e cerca di dare e trovare le risposte. Non crede nell'assoluta abnegazione e il suo modo di essere, idealmente, non sarebbe adatto al ruolo di ANBU che invece ha. Di fatto a Yu non basta essere solo una lama, lui vuole essere anche la mano, il braccio e la testa. Essere solo una marionetta che fa il suo compitino e torna a casa non fa al caso suo. E sapere? E’ questa la cosa che mi piace di più di lui.</fieldset>


<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619375838.png[/IMG]
<b style="color: #FF9933">~ Livello:</b> 77 | <b style="color: #FF9933">~ P.ti Exp Totali:</b> 20.250</p>

<fieldset style="font-size: 10px; text-align: justify; color:#FF9933; padding: 10px; border-radius: 10px; border: 1px solid; overflow: auto; height: 150px; border-color: white;">
<b>[color=white]Elenco ruolate ed exp:[/color]</b>
<ul>
[color=white]Pg genin lv. 2 creato con jolly[/color]
- 928 Pg genin lv. 2 creato con jolly
- 1000 Exp per Quest clan genin - [URL=?t=57911840#entry408299949]Alla Ricerca della Felicità[/URL]
- 800 Exp per Missione D a Kiri - [URL=?t=58262722&st=75#entry412681015]Missione 90D - L'Importanza di un Corpo[/URL]
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- 200 Exp per Autogestita #1 - [URL=?t=58555304#entry413758233]Ritorno a casa[/URL]
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</ul>
</fieldset>


<div align="center"><table style=" width: 400px; height: 90px; text-align: center; color:white; font-size:13px;" border="0" cellpadding="5" cellspacing="5">

<tr>
<td></td>
<td><b>[color=#FF9933]MST[/color]</b> (0 PL)<hr>77</td>
<td></td>
</tr>

<tr>
<td><b>[color=#FF5555]RES[/color]</b> (0 PL)<hr>113</td>
<td></td>
<td><b>[color=#FF5555]DIF[/color]</b> (0 PL)<hr>77</td>
</tr>

<tr>
<td><b>[color=#FF9933]DST[/color]</b> (36 PL)<hr>190</td>
<td></td>
<td><b>[color=#FF9933]FRZ[/color]</b> (0 PL)<hr>118</td>
</tr>

<tr>
<td></td>
<td><b>[color=#FF5555]VEL[/color]</b> (41 PL)<hr>195</td>
<td></td>
</tr>

</table>
<table style=" width: 400px; height: 90px; text-align: center; font-size:13px;" border="0" cellpadding="5" cellspacing="5">

<tr>
<td><b>[color=white]SLT[/color]</b>[color=white]: 100[/color]</td>
<td><b>[color=white]CHK[/color]</b>[color=white]: 130[/color]</td>
<td><b>[color=white]STM[/color]</b>[color=white]: 100[/color]</td>
</tr>

</table>
</div>


<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619376892.png[/IMG]</p>

<p align="center"><b style="color: #FF9933">~ Yang:</b> 8 | <b style="color: #FF9933">~ Suiton:</b> 5 | <b style="color: #FF9933">~ Heiki:</b> 4</p>



<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619375333.png[/IMG]</p>


<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 10px; border-radius: 10px; border: 1px solid; overflow: auto; height: 120px; border-color: white;"><legend align="center" style="color:#FF9933"><b>~ Punti Missione:</b> [color=white]31[/color]</legend>

<p align="center"><b>[color=blue]D :[/color]</b> 2 | <b>[color=red]C:[/color]</b> 1 | <b>[color=#339900]B[/color]:</b> 2 | <b>[color=#B31CFF]A[/color]:</b> 2 | <b>[color=orange]S[/color]:</b> 0

[size=0.5]*1A = 8 PM Evento Kakusei[/size]</p></fieldset>



<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619377974.png[/IMG]</p>

<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; overflow: auto; height: 400px; border-color: white; line-height: 120%; color: white;"><legend align="center" style="color:#FF9933"><b>~ Disciplina Base:</b></legend>

<p align="center"><i style= "font-size: 10px;">Kirigakure no Sato</i>
<b style= "color:#6699FF; font-size: 20px;">Scuola Awa</b></p>
<hr>
<p align="center"><b style= "color:#6699FF;">~ Descrizione:</b></p>

Work in progress...


<hr>
<p align="center"><b style= "color:#6699FF;">~ Requisiti:</b>

<b>Suiton:</b> 1 | <b>Yang:</b> 1</p>
<hr>

<p align="center"><b style= "color:#6699FF;">~ Tecnica Segreta</b></p>

Divertimento, imprevedibilità e varietà. Questi i pilastri portanti dello stile intrapreso dagli Shinobi del Gruppo Awa, veri maestri nell’utilizzare le loro bolle contro l’avversario nei modi più disparati. Avvantaggiati dall’apparente innocenza delle loro creazioni, sono in realtà dei leoni travestiti da agnelli pronti a riversare contro il proprio nemico la vasta gamma di effetti di cui le effimere sono portatrici. Scherzetti impossibili da prevedere anche per chi possiede potenti doujutsu in grado di smascherare la reale natura delle bolle, poiché il solo notare il chakra che le impregna non è abbastanza per capire quale brutto tiro abbiano in serbo al loro interno. Maestri nell’impastare il chakra che dà vita all’arcobaleno di effetti delle loro bolle, i membri di questo giovanissimo clan sono anche maestri nel manovrarlo per guidare e manipolare le loro creazioni come più preferiscono. Attacchi imprevedibili, difese efficaci, diversivi insidiosi: il limite è solo la fantasia dell’utilizzatore. Questo ed altro caratterizza questo clan tanto innocente quanto pericoloso. D’altronde…anche un foglio di carta ha due lati, giusto?

<hr>

<p align="center"><b style= "color:#6699FF; font-size: 15px">~ Meccanica: Bolle</b></p>

Il ninja del clan Awa produce bolle in continuazione ed ottiene vantaggi differenti in base a quale bolla impiega di volta in volta. All’inizio di ciascun Turno il membro del clan Awa sceglie una delle bolle a sua disposizione utilizzando la propria passiva “Gioco delle Bolle”.

<i>(Si ricorda che gli effetti delle Bolle si applicano fino alla fine del Turno)</i>

<ul><li><b>Bolle esplosive:</b> La prossima volta che l’Awa utilizza una Tecnica con il tratto bolle che genera un attacco, il suo moltiplicatore del danno aumenta di 1.</li>
<li><b>Bolle appiccicose:</b> La prossima volta che l'awa utilizza una Tecnica con il tratto bolle che genera un attacco, i bersagli diventano Appiccicosi (1). Quando un ninja Appiccicoso (X) utilizza Cambiare Zona, il suo costo è aumentato di 2*X, ma mai più di 4, dopodiché il ninja non è più Appiccicoso.</li>
<li><b>Bolle accecanti:</b> La prossima volta che l’Awa utilizza una Tecnica con il tratto bolle che genera un attacco, il bersaglio subisce status Accecamento {1} per un turno.</li>
<li><b>Bolle fumogene:</b> [color=yellow]La prossima volta che l’Awa utilizza una Tecnica offensiva che impiega Bolle, tutti i ninja alleati ottengono un bonus alla Fuga pari a Liv/4 (dove Liv indica il livello dell’Awa) fino all’inizio del prossimo Turno dell’Awa.[/color]</li></ul>


<fieldset style= "border-color: white">
[color=#6699FF]Ninjutsu - <b>Il gioco delle bolle</b> (Limite: 0) [CHK: -2][/color]

<b>Tratti:</b> <i>Supporto</i>

“L’Awa sceglie un tipo di bolla speciale, ottenendone gli effetti fino alla fine del turno.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>L’Awa sceglie una delle Bolle a propria disposizione e ne ottiene i benefici fino alla fine del proprio Turno.</li>
<li>Questa tecnica può essere utilizzata anche durante la fase difensiva, ma non più di una volta in un unico turno.</li>
<li>Se negli ultimi 3 Turni (incluso il Turno corrente) l’Awa ha utilizzato 3 tipi di Bolle diverse, genera Iridescenza.</li></ul>
</fieldset>

<hr>
<p align="center"><b style="font-size: 15px">~ Tecniche:</b></p>
<hr>


[color=#6699FF]Ninjutsu (Suiton) - <b>Trappola di bolle</b> (Limite: 3) [CHK: -8][/color]

<b>Tratti:</b> <i>Sigilli, Supporto, Bolle</i>

“Le bolle circondano l’avversario, rimanendo sospese in aria. Può sembrare uno spettacolo divertente, ma basta toccarne una per innescare un’esplosione a catena.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>Crea una Zona a sovrapposizione, chiamata Cortile, con al suo interno uno shinobi a scelta dell’utilizzatore.</li>
<li>Se qualcuno elude all’interno della zona o utilizza Cambiare Zona per uscirne, tutti coloro che si trovano all’interno della zona subiscono un attacco di efficacia {MST * 100} e il Cortile cessa di esistere. Si applicano gli effetti della Bolla posseduta nel momento in cui si è utilizzata Trappola di bolle.</li>
<li>Non è possibile utilizzare questa tecnica scegliendo come bersaglio un ninja già all’interno del Cortile.</li>
<li>Quando l’Awa è in Iridescenza, può utilizzare la seguente tecnica:

<fieldset style="borde-color: white">
[color=#6699FF]Ninjutsu - <b>Schiocco di dita</b> (Limite: 1) [CHK: -1][/color]

<b>Tratti:</b> <i>Supporto (Offensivo)</i>

“Rimanere immobili non è abbastanza per evitare le bolle degli Awa che, con uno schiocco di dita, può innescare manualmente la reazione a catena.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>Tutti coloro che si trovano all’interno del Cortile subiscono un attacco di efficacia {MST * 100} e questa cessa di esistere. Si applicano gli effetti della Bolla posseduta nel momento in cui si è utilizzata Trappola di bolle.</li></ul>
</fieldset></li></ul>

<hr>

[color=#6699FF]Ninjutsu (Suiton) - <b>Bolle a impatto</b> (Limite: 2) [CHK: -5] {MST * 45}[/color]

<b>Tratti:</b> <i> Offensiva (Lungo Raggio), Bolle</i>

“L'Awa genera una bolla che irrigidisce grazie al chakra, quindi la soffia in direzione dell'avversario. Questa, a differenza delle altre, rimane solida fino all'impatto, creando un colpo contundente, per poi dissolversi.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>Se l’Awa è in Iridescenza può scegliere l’effetto di una bolla aggiuntiva per questa tecnica. Questa bolla non deve essere considerata come tipo di bolla utilizzato ai fini de Il gioco delle bolle.</li></ul>

<hr>

[color=#6699FF]Ninjutsu (Suiton) - <b>Bolla solida</b> (Limite: 3) [CHK: -8] {RES * 80}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Barriera), Bolle</i>

“Il ninja crea una bolla che lo avvolge e lo protegge, indurendo la superficie con il chakra per renderla incredibilmente resistente.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>Se l’Awa è in Iridescenza questa tecnica viene considerata di limite 4 per la difesa da multipli attacchi.</li>
<li>Può difendere anche 1 alleato oltre a se stessi.</li></ul>

<hr>

[color=#6699FF]Ninjutsu (Suiton) - <b>Raffica difensiva</b> (Limite: 1) [CHK: -2] {RES * 23}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Barriera), Bolle</i>

“L’Awa soffia una miriade di piccole bolle che si interpongono tra sé e l’attacco.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>Anche se è una barriera conta come se avesse il Tratto: "Difensiva (Parata)" ai fini del contatto.</li>
<li>Se il ninja ha scelto un tipo di Bolle questa tecnica ottiene un effetto aggiuntivo:


<ul><li><b>Bolle Esplosive:</b> se questa tecnica fa Contatto con l’attaccante egli riceve 1 danno.</li>
<li><b>Bolle Appiccicose:</b> se questa tecnica difende un attacco ravvicinato un’arma dell’attaccante diventa Appiccicosa (3).</li>
<li><b>Bolle Accecanti:</b> se questa tecnica difende un attacco ravvicinato le Tecniche a Lungo Raggio dell’attaccante hanno il bonus ridotto di 1 fino all’inizio del prossimo Turno dell’Awa.</li>
<li><b>Bolle fumogene:</b> tutti i ninja alleati ottengono un bonus alla Fuga pari a Liv/4 (dove Liv indica il livello dell’Awa) fino all’inizio del prossimo Turno dell’Awa</li></li></ul>

<li>Se l’Awa è in Iridescenza il costo in CHK della sua prossima tecnica con il tratto bolle è ridotto di 1.</li></ul>

</fieldset>



<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619378150.png[/IMG]</p>

<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; overflow: auto; height: 300px; border-color: white; line-height: 120%; color: white;"><legend align="center" style="color:#FF9933"><b>~ Tecniche Base:</b></legend>

[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Camminare sull’Acqua e Superfici Ripide</b>[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Supporto</i>

“Ai ninja viene insegnato fin dall'accademia come impastare il chakra senza grande sforzo per poter camminare su superfici inusuali, come l’acqua o mura verticali.”

<hr>

[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Tecnica della Trasformazione</b>[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Sigilli, Supporto</i>

“Utilizzando il proprio Chakra, l'utilizzatore può assumere le sembianze di qualsiasi cosa, animale o persona voglia, per poter utilizzare varie strategie. Si interrompe automaticamente quando l'utilizzatore viene colpito.”

<hr>

[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Tecnica della Trasparenza</b>[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Sigilli, Supporto</i>

“La Tecnica permette di diventare trasparenti e mimetizzarsi, sfuggendo alla vista dei nemici fintanto che si rimane immobili. Non permette di essere immuni a Tecniche Sensoriali che usano un Tratto diverso da 'Sensoriale (Vista)'.”

<hr>

[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Sostituzione </b>(Limite: Tutto) [STM: -20; CHK: -20][/color]

<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Elusione)</i>

“Permette di sostituirsi con un oggetto vicino così da evitare del tutto un attacco.”

<ul><li>Annulla completamente un attacco subito.</li></ul>

<ul><li>Utilizzabile <u>solo una volta</u> per combattimento.</li></ul>

<ul><li>Non utilizzabile per una Azione Difensiva di Intercettazione.</li></ul>

<ul><li>Non utilizzabile contro tecniche a Raggio Vasto e Totale.</li></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Kobushi - <b>Colpo Semplice</b> (Limite: 1) [STM: -2] {Vario * 20}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Offensiva (Ravvicinata)</i>

“Un colpo semplice, con tutte le varianti possibili del caso.”

<ul><li>Questa tecnica può essere usata con un’arma o a mani libere.</li></ul>

<ul><li>Se adoperata a mani libere, la sua efficacia è determinata da FRZ.</li></ul>

<ul><li>Se adoperata manifestando il proprio Chakra, la sua efficacia è determinata da MST. Il costo non viene sottratto dalla STM, ma dal CHK.</li></ul>

<ul><li>Se adoperata con un’arma, la sua efficacia è determinata da FRZ o DST, in base all’arma stessa.</li></ul>

<ul><li>Se adoperata con un’arma, il tratto Taijutsu viene sostituito con Bukijutsu.</li></ul>

<ul><li>Se adoperata con MST, la Categoria Taijutsu viene sostituita con Ninjutsu.</li></ul>

<ul><li>Se l’arma con cui è adoperata è da lancio o da tiro, questa tecnica sostituisce il tratto Ravvicinata con Lungo Raggio.</li></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Kobushi - <b>Difesa Semplice</b> (Limite: 1) [STM: -2] {DIF * 20}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Parata)</i>

“Il Ninja irrigidisce la muscolatura e frappone le sue braccia all’attacco nemico, pronto ad attutire il colpo in arrivo da un avversario.”

<hr>

[color=#FF9933]Kobushi - <b>Schivata </b>(Limite: 1) [STM: -2] {VEL * 20}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Elusione)</i>

“Si cerca di scivolare via da un attacco, provando ad evitarlo.”

<hr>

[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Barriera Semplice</b> (Limite: 1) [CHK: -2] {RES * 20}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Barriera)</i>

“Il Ninja richiama il proprio Chakra, facendolo confluire verso l'esterno e formando un velo sottile da frapporre contro l'attacco in arrivo.”

<hr>

[color=#FF9933]Tecnica - <b>Tenere Duro</b> (Limite: 0) [STM: -0] {DIF * 5}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Parata)</i>

“Quando le braccia sono bloccate, le gambe non rispondono e le armi sono fuori portata, l’unica scelta che rimane è stringere i denti e sopportare.”

<ul><li>È SEMPRE possibile difendere un Attacco con questa Tecnica.</li></ul>

<ul><li>Non utilizzabile più di una volta per Tecnica.</li></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Tecnica - <b>Liberazione </b>(Limite: 1) [CHK: -3 OPPURE SLT: -1][/color]

<b>Tratti:</b> <i>Supporto (Difensiva)</i>

“Il ninja cerca di spezzare l’effetto di una Tecnica illusoria che riconosce avere effetto sulla propria persona. Per riprendersi, cerca un modo per rinsavire: o si causa una ferita che generi uno shock sufficiente da spezzare la trance illusoria, oppure espelle il chakra estraneo con il proprio.”

<ul><li>Utilizzabile solo durante una Azione Attiva, e solo se il proprio Sospetto ha un valore maggiore o uguale all’Efficacia della più debole Genjutsu su di sé.</li></ul>

<ul><li>Scioglie istantaneamente qualunque Genjutsu attiva sul ninja su cui è utilizzata.</li></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Tecnica - <b>Infliggersi Danno</b>[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Supporto</i>

“A volte il ninja potrebbe avere buone ragioni per autodanneggiarsi. Non può essere usata per uscire inconsapevolmente dalle Genjutsu, poiché bisogna essere a conoscenza di tale condizione per spezzarla.”

<ul>
<hr>
<li>[color=#FF9933]Tecnica - <b>Danno Lieve</b> (Limite: 1) [STM: -0][/color]</li>

<b>Tratti:</b> <i>Supporto</i>

“Il ninja si tira un dito, staccandolo dal suo giunto per ferirsi lievemente, per poi rimetterlo subito a posto.”

<ul><li>L’utilizzatore subisce 2 Danni.</li></ul>
</ul>

<ul>
<hr>
<li>[color=#FF9933]Tecnica - <b>Danno Medio</b> (Limite: 2) [STM: -1][/color]</li>

<b>Tratti:</b> <i>Supporto</i>

“Il ninja si infligge una ferita leggera, tirandosi un pugno contro il volto o colpendosi con un’arma.”

<ul><li>L’utilizzatore subisce 5 Danni.</li></ul>
</ul>

<ul>
<hr>
<li>[color=#FF9933]Tecnica - <b>Danno Grave</b> (Limite: 3) [STM: -2][/color]</li>

<b>Tratti:</b> <i>Supporto</i>

“Il ninja si applica un danno importante, colpendosi con ferocia, slogandosi una spalla o perforandosi il ventre con un’arma.”

<ul><li>L’utilizzatore subisce 10 Danno</li></ul>
</ul>

<hr>

[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Richiamo </b>(Limite: variabile) [CHK: -variabile][/color]

<b>Tratti:</b> <i>Supporto, Sigillo</i>

“Tecnica di Evocazione per richiamare oggetti, persone o altro.”

<ul><li>Gli oggetti, persone o altro richiamabile riportano nella descrizione: ‘RICHIAMABILE (Limite: x ) [Costo: - y]’. Il Limite occupato dal Richiamo ed il suo Costo diventano i numeri indicati nella persona o altro richiamata.</li></ul>

<ul><li>La persona/Evocazione o altro richiamato è incluso nel Combattimento. Una persona o Evocazione evocata in questo modo agisce come fosse un ninja autonomo (Alleato dell’Evocatore e controllato dal giocatore che lo ha evocato).</li></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Clone d'Ombra</b>[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Supporto, Sigilli</i>

“Il Ninja sfrutta la propria ombra - o uno dei propri elementi - per creare una copia fisica e tangibile del proprio essere. I suoi utilizzi possono essere molteplici: dal diversivo, allo sfruttamento in missione, fino al loro utilizzo nella realizzazione di Jutsu avanzati. Un tempo, si potevano creare tante copie contemporaneamente, ma ora a causa dello scombussolamento del chakra la tecnica è molto più debole rispetto al passato, costringendo i ninja ad adoperarne solo una per volta. Solo in alcuni casi, è possibile creare più copie, ma queste non avranno la stessa autonomia e durata di una singola copia.”

<ul><li>Per poter ottenere questa tecnica, bisogna avere almeno 5 Yang, 5 Yin o 5 punti in una Competenza Elementale (anche composita).</li></ul>

<ul><fieldset style="border-radius: 10px; border-color: #6699FF">

[color=#6699FF]Ninjutsu (Suiton) - <b>Clone di Bolle</b>[/color]

“Yu ha sempre ammirato quegli Shinobi in grado di creare una moltitudine di Cloni fisici di sé stessi, tanto che nel momento in cui con Natsume era riuscito a creare quella tecnica che ne imitava, sebbene molto alla larga, l’apparenza, ne era stato particolarmente soddisfatto. Tuttavia quel “trucco da volpe”, per quanto efficace, è e resta un inganno. Nulla di reale, nulla di tangibile come quella tecnica dei suoi ricordi. Così, spinto un po’ dall’ambizione, un po’ da un’effettiva nuova, utile strategia da poter sfruttare in combattimento e non, Yu si è messo a studiare sodo. Libri su libri, donatigli gentilmente da Kasumi e pratica su pratica, fino a quando, tra un fallimento e un aborto, non è riuscito nel suo intento. Nulla di paragonabile a ciò ha aveva stampato a fuoco nei ricordi, tuttavia con costanza e cocciutaggine è riuscito ugualmente a replicare quella tecnica a modo suo. Soffiando le proprie bolle con l’Hakanai, lo Shinobi riesce a controllarle e ad accumularle l’una sull’altra, fino a fare in modo che acquisiscano una forma umanoide, tale da creare un Clone perfetto di sé, indistinguibile dall’originale.”

</fieldset></ul>
</fieldset>


<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; overflow: auto; height: 300px; border-color: white; line-height: 120%; color: white;"><legend align="center" style="color:#FF9933"><b>~ Azioni:</b></legend>

[color=#FF9933]Azione - <b>Recupero</b> (Limite: 1)[/color]

“Il ninja riprende fiato.”

<ul><li>Rigenera 4 punti suddivisi a piacere tra STM e CHK.</li></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Azione - <b>Fuggire</b> (Limite: TUTTO MINIMO 5) [STM: -5][/color]

“Il ninja raccoglie le proprie energie e tenta la fuga.”

<ul><li>Utilizzabile solo in una Azione Attiva.</li></ul>

<ul><li>Genera Vantaggio su tutti i nemici in Combattimento pari a VEL+LV*(CHK+STM+2*SLT)/12.</li></ul>

<ul><li>Se all’inizio del prossimo Turno il proprio Vantaggio è maggiore di zero, allora il ninja è Fuggito. Il Combattimento, per lui, termina (Ottiene esperienza come fosse stato sconfitto).</li></ul>

<ul><li>Se si Fugge da Nascosti, il Vantaggio è aumentato di 10.</li></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Azione - <b>Inseguire</b> (Limite: TUTTO) [STM: -3][/color]

“In ninja si lancia all’inseguimento di un avversario in fuga.”

<ul><li>Utilizzabile solo in una Azione Attiva.</li></ul>

<ul><li>Si riduce il Vantaggio di un avversario di una quantità pari a VEL+LV*(CHK+STM+2*SLT)/12.</li></ul>

<ul><li>Se il Vantaggio residuo è 0, allora la fuga fallisce e lo scontro riprende come di consueto. Tutte le Zone sono rimosse dal Combattimento, a meno che la differenza tra Inseguire e Fuggire non sia superiore al LV del ninja che ha tentato la fuga. In questo caso lo scontro riprende con tutte le Zone in campo.</li></ul>

<ul><li>Se il Vantaggio residuo è maggiore di 0, la fuga ha successo. Tuttavia, se il Vantaggio residuo è compreso tra 0 ed il proprio LV, il ninja inseguitore ottiene comunque delle tracce del suo avversario (Le tracce non hanno funzioni Gdr Off, servono solo per determinare eventi Gdr On).</li></ul>

<ul><li>Se la fuga non ha successo, il ninja che ha utilizzato Inseguire ottiene una fase attiva aggiuntiva (con limite pari a quello del turno in corso).</li></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Azione - <b>Nascondersi</b> (Limite: 4)[STM: -5][/color]

“Il ninja si nasconde.”

<ul><li>Prima di Nascondersi effettivamente, bisogna determinare lo stato del campo di battaglia. La scelta deve essere effettuata dal Master della giocata o, in caso di scontro tra giocatori, scelta di comune accordo dagli stessi (se, in assenza di master, non si riesce a trovare un accordo, il campo di battaglia va considerato a Media Copertura).
I tipi di campi di battaglia possono essere: [color=lightgreen]Campo Aperto[/color], [color=yellow]Bassa Copertura[/color], [color=orange]Media Copertura[/color], [color=red]Alta Copertura[/color].</li></ul>

<ul><li>In base al campo, il Ninja ottiene un valore di Copertura calcolato a questo modo:
- [color=lightgreen]Campo Aperto[/color]: DST * 0 (Utilizzare Nascondersi è Inutile, se non per effetti personali che comunque incrementino il valore di Copertura a Prescindere)
- [color=yellow]Bassa Copertura[/color]: DST * 8
- [color=orange]Media Copertura[/color]: DST * 10
- [color=red]Alta Copertura[/color]: DST * 12</li></ul>

<ul><li>Tutti gli Avversari ed Alleati perdono Contatto Visivo con il Ninja Nascosto.
Quando il valore di Copertura è azzerato, non ci si può più Nascondere.</li></ul>

<ul><li>È possibile adoperare Tecniche mentre si è Nascosti. Adoperare una Tecnica da Nascosti può avere diversi effetti sul Nascondersi e la Copertura, secondo lo schema che segue. Quando una Tecnica “Toglie Nascondersi”, bisogna utilizzare nuovamente questa tecnica per tornare Nascosti. Riutilizzare la tecnica dopo la prima volta non genera nuova Copertura, ma viene considerata a (Limite: 2).</li></ul>

<ul><li>Le tecniche a Raggio Totale, a prescindere da chi le utilizza, azzera il valore di Copertura di tutti i Ninja durante la battaglia e riducono il campo di Battaglia a Campo Aperto, a prescindere dal suo stato iniziale.</li></ul>

<ul><table border="1" bgcolor="lightgrey" table="" width="auto" style="color: black"><tbody>

<tr>
<td>&nbsp;</td>
<td><p align="center"><b>Ravvicinato</b></p></td>
<td><p align="center"><b>Lungo Raggio</b></p></td>
<td><p align="center"><b>Vasto Raggio</b></p></td>
<td><p align="center"><b>Raggio Totale</b></p></td>
</tr>

<tr>
<td>Bukijutsu</td>
<td>-10 Copertura; Toglie Nascondersi</td>
<td>Toglie Nascondersi</td>
<td>-30 Copertura; Toglie Nascondersi</td>
<td>Azzeramento Copertura</td>
</tr>

<tr>
<td>Ninjutsu</td>
<td>-10 Copertura; Toglie Nascondersi</td>
<td>Toglie Nascondersi</td>
<td>-30 Copertura; Toglie Nascondersi</td>
<td>Azzeramento Copertura</td>
</tr>

<tr>
<td>Ninjutsu Elementali</td>
<td>-20 Copertura; Toglie Nascondersi</td>
<td>-10 Copertura; Toglie Nascondersi</td>
<td>-50 Copertura; Toglie Nascondersi</td>
<td>Azzeramento Copertura</td>
</tr>

<tr>
<td>Taijutsu</td>
<td>-10 Copertura; Toglie Nascondersi</td>
<td>- 10 Copertura; Toglie Nascondersi</td>
<td>- 30 Copertura; Toglie Nascondersi</td>
<td>Azzeramento Copertura</td>
</tr>

<tr>
<td>Di Difesa</td>
<td colspan="4"><p align="center">Non Toglie Nascondersi</p></td>
</tr>

<tr>
<td>Di Elusione</td>
<td colspan="4"><p align="center">Non Toglie Nascondersi</p></td>
</tr>

<tr>
<td>A Barriera</td>
<td colspan="4"><p align="center">- 10 Copertura; Toglie Nascondersi</p></td>
</tr>

<tr>
<td>Genjutsu</td>
<td colspan="4"><p align="center">Non toglie Nascondersi</p></td>
</tr></tbody>

</table></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Azione - <b>Cercare</b> (Limite: 1)[/color]

“Il ninja cerca di individuare nemici Nascosti, informando anche eventuali alleati delle proprie osservazioni.”

<ul><li>Il valore di Copertura dei nemici Nascosti è diminuito di un punteggio complessivo pari al proprio LV * 3, spartito a piacere tra tutti gli avversari Nascosti.</li></ul>

<ul><li>Rigenera 1 punto a piacere in Stamina o in Chakra.</li></ul>

<ul><li>Quando l'utilizzatore azzera la Copertura di un ninja con questa tecnica, il suo successivo Attacco contro quel bersaglio ha un Moltiplicatore Danno aumentato di 3 (nel caso di un attacco che colpisce più nemici l'aumento del moltiplicatore danno si ha solo per il ninja in questione).</li></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Azione - <b>Cambiare Zona</b> (Limite: 1) [STM: -2][/color]

“Il ninja esegue uno scatto per spostarsi nel campo di battaglia.”

<ul><li>Permette di entrare o uscire da una Zona. Gli effetti della Zona iniziano o cessano di avere effetto immediatamente dopo l’uso di questa Tecnica.</li></ul>

<ul><li>Attaccare con una Offensiva (Ravvicinata) dopo aver Cambiato Zona, nella stessa Fase Attiva, gli concede un +2 al Moltiplicatore Danno. Questo effetto è cumulabile se si cambiano due Zone (per tirarsi fuori dalla propria ed entrare in quella dell'avversario).</li></ul>

</fieldset>

<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; overflow: auto; height: 300px; border-color: white; line-height: 120%; color: white;"><legend align="center" style="color:#FF9933"><b>~ Tecniche Personali:</b></legend>
<p align="justify"><i>(3 Suiton)</i>
[color=#6699FF]Ninjutsu (Suiton) - <b>Scala ad Caelum</b> (Limite: 2) [CHK: - 2; STM: - 5] {VEL*55}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Elusione), Bolle.</i>

“Conquistare ciò che è apparentemente impossibile è sempre appagante. Che poi l’idea di come fare arrivi da chi meno te l’aspetti lo è forse anche di più. Incredibile che questa tecnica derivi da un’espediente utilizzato dall’ombra di suo padre creata da Kurama quando mise alla prova Yu, di ritorno da Fukagizu. A lui non era mai venuto in mente di sfruttare le bolle come pedane, ma da quel momento ha iniziato a valutare la cosa, provarla, fino ad affinarla con l’aiuto di Shizuka. In realtà non è nemmeno nulla di così complicato. Semplicemente, per difendersi, il Rosso soffia una serie di bolle di medie e grandi dimensioni, tali da poterle usare come appoggio, e vi balza sopra, portandosi in posizione avvantaggiata sul nemico e facilitando i propri scatti per scansare gli attacchi avversari. Infatti, muovendo le proprie effimere a convenienza, è in grado di crearsi pedane appropriate agli spostamenti necessari, garantendosi una velocità di reazione che normalmente in aria non avrebbe.”

<i><b>Effetti:</b></i>
<ul><li>Pagando 2 CHK in più durante l’esecuzione della Tecnica, Yu viene considerato Volante alla fine della Fase Difensiva.</li>
<li>Se Yu decide di scendere, l'attacco seguente avrà Modificatore Danno aumentato di 1. Volare viene interrotto.</li>
<li>Se Yu decide di restare in Volo e nel turno seguente utilizza ancora <b>Scala ad Caelum</b>, il Bonus della Tecnica aumenta di 25. Il Volare viene interrotto.</li>
<li>Se nessuna delle due opzioni viene scelta, all’inizio della Fase Difensiva successiva, il Volare viene comunque interrotto.</li></ul>

<hr>

<i>(2 Yang/4 Suiton)</i>
[color=#6699FF]Ninjutsu (Suiton) - <b>Bunkatsu: Dispersione</b> (Limite: 4) [CHK: - 8; STM: - 6] {VEL*120}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Elusione), Bolle.</i>

“Non è raro sentire Yu fare battute su quella categoria di H&#333;zuki in grado di liquefarsi in acqua. Li chiama ‘pozzanghere ambulanti’ proprio per la loro peculiare capacità. Suo fratello Hisakata e suo padre sono tra questi, ma lui non avendo ereditato la linea di sangue H&#333;zuki, non ne è mai stato in grado. E chissà, magari quegli scherni un po’ di invidia la nascondono. Yu non lo ammetterebbe mai, ma probabilmente è così che nasce questa tecnica, da un miscuglio di volontà di imitare l’impossibile e di necessità. In una riproduzione del tutto simile, ma al contempo diversa dell’abilità di quel ramo del Clan H&#333;zuki, quando bersagliato da un attacco, Yu, concentra il chakra nel proprio corpo, riuscendo a dividersi in una moltitudine di bolle per evitare l’offensiva nemica. Le bolle si disperdono nell’aria come sottoposte ad una spinta dall’interno verso l’esterno, per poi ricomporsi nello Shinobi poco più in là. Tuttavia quest’imprevisto sistema per sfuggire alle grinfie nemiche, atto a disperdersi e trasformarsi in bolle, lascia una traccia della tecnica appena effettuata, creando un’area molto pericolosa per l’avversario e vantaggiosa per Yu.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>Crea una Zona Saponata nel punto in cui si trovava Yu al momento della difesa.</li>
<li>Se Yu difende una tecnica con Tratto Offensiva (Ravvicinata), l'attaccante si ritroverà all'interno della Zona Saponata.

<fieldset style="borde-color: white">
[color=#6699FF] Zona - <b>Zona Saponata</b>[/color]

“Il terreno dove Yu ha eseguito <b>Bunkatsu: Dispersione</b> si fa estremamente scivoloso. I residui del sapone delle bolle in cui si è diviso, si depositano a terra rendendo il suolo pericolosamente sdrucciolevole e causando notevoli difficoltà di movimento a chi si trova al suo interno, che si troverà a dover impiegare più attenzione nel destreggiarsi anche nelle azioni più semplici. Allo stesso modo, la presenza del sapone garantisce a Yu una piccola riserva da poter assorbire e sfruttare nelle proprie tecniche.”

<i><b>Effetti:</b></i>
<ul><li>Puó essere rimossa per ottenere una riduzione del costo complessivo in Risorse di una Tecnica che sfrutta le Bolle pari a 2.</li>
<li>Chi si trova al suo interno dovrà pagare 2 STM in più per utilizzare "Cambiare Zona" o per eseguire una Tecnica con Tratto Difensiva (Elusione).</li></ul>

</fieldset></li></ul>

<hr>

<i>(6 Yang/3 Suiton)</i>
[color=#6699FF]Ninjutsu (Suiton) - <b>Mit&#333;su: Contrattacco</b> (Limite: 1) [CHK: - 2] {VEL*31}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Elusione), Bolle.</i>

“L’attacco è la miglior difesa, dicono. Offendere per difendere. E se anche queste parole non vengono prese alla lettera, ma rimaneggiate e utilizzate secondo i propri crismi, il concetto funziona ugualmente. Perché non ha importanza se la propria lama arriva a fendere le carni del nemico in maniera efficace, ciò che veramente conta è farlo in maniera abbastanza credibile da essere presi sul serio. E’ così che Yu ha escogitato questo stratagemma, un falso contrattacco atto a destabilizzare l’avversario, più che a colpirlo. Utilizzando il proprio intuito e la propria preparazione per prevedere l’esatto istante in cui il nemico inizia a preparare il suo attacco, lo shinobi soffia una serie di bolle con il proprio Hakanai, dritte contro il proprio opponente, con l’apparente intenzione di colpirlo. In realtà, per quanto il proposito ostile sia ugualmente palpabile, l’unico scopo di Yu è quello di inficiare la precisione dell’attacco avversario così da rendersi più semplice la manovra di elusione e portarsi in posizione di vantaggio rispetto allo stesso.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>Il Moltiplicatore Danno di questa Tecnica è ridotto di 1.</li>
<li>Se si utilizzano le Bolle, aumenta il Modificatore Danno del prossimo Attacco contro il nemico di 1.</li></ul>

<hr>

<i>Variante di Bolla a Impatto - (4 Suiton)</i>
[color=#6699FF]Ninjutsu (Suiton) - <b>Raffica di Bolle</b> (Limite: 1) [CHK: - 2] {DST*28}[/color]
<b>Tratti:</b> <i>Offensiva (Lungo Raggio), Bolle.</i>

“Che lo si voglia ammettere o no, nel creare una tecnica a volte si parla di strategia, a volte di semplice soddisfazione. Questa è una che trae origine da quest’ultima. Per un membro del Gruppo Awa poco o nulla è più soddisfacente del soffiare bolle, del vederle volteggiare in cielo coi riflessi creati dalla pallida luce di Kiri…ma pure del guardare in faccia il nemico, dopo essersene preso una bella scarica in volto. Ed ecco quindi che dai resti di quel che rimane dopo l’avvento dei disturbi del chakra, dalle ceneri di ciò che a suo tempo ha imparato proprio lì, all’Hikisaku, Yu da vita a questa tecnica. Semplicissima, del tutto simile ad altre, ma leggermente migliorata nell’esecuzione. Caricandosi i polmoni d’aria e svuotandoli completamente, in una sola volta, con una secca soffiata nell’Hakanai, il Rosso riesce a creare un gran numero di bolle che attira verso le proprie dita per poi scagliarle sull’avversario con un secco movimento del braccio, mirando consapevolmente ai suoi punti scoperti. Utilizzata con le bolle speciali tramandate nel Gruppo, questo attacco diventa doppiamente insidioso, infatti, a seconda della situazione, l’utilizzatore può decidere di far attaccare tra loro alcune bolle, unendole in sculture di sapone uniche nel loro genere, ma rendendole molto più pericolose del normale.

<b>Effetti:</b>
<ul><li>Spendendo 2 CHK in più è possibile far attaccare tra loro le bolle, raddoppiando gli effetti della Bolla attualmente vigente in campo.</li>
<li>Se in Iridescenza, il costo extra necessario per far attaccare le Bolle tra loro non si paga.</li></ul>
</p>
</fieldset>

</fieldset>
</div>




<div data-label="Zenko">
<fieldset style="background: #53495b; line-height: 120%; text-align: justify; font-size: 11px; border-radius: 10px; border: 3px solid #3b3441; color: white">

<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619374582.png[/IMG]</p>

<div style="float: right; margin-right: 10px"><img width="400 px" src="https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1618864741.png"></div>

<b style="color: #6699FF">~ Nome:</b> Zenko
<b style="color: #6699FF">~ Età:</b> ??
<b style="color: #6699FF">~ Altezza:</b> ?? cm
<b style="color: #6699FF">~ Peso:</b> ?? kg


<b style="color: #6699FF">~ Villaggio:</b> Kiri
<b style="color: #6699FF">~ Rango:</b> ??


<b style="color: #6699FF">~ Divisione:</b> ANBU Inseguitori
<b style="color: #6699FF">~ Superiore:</b> Fuyu no Yuki


<b style="color: #6699FF">~ Curiosità:</b>

<fieldset style="background: white; font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; border-color: #6699FF; line-height: 120%; color: #53495b;"><p align="center">"Da quando è entrato nella <strong>divisione</strong>, le voci di chi paventa d'aver avvistato una <em><strong>kitsune</strong></em> <ins>dai capelli argentati</ins> durante la notte, nel villaggio, sono considerevolmente <strong>aumentate</strong>. Non che chi le ha riportate sia del tutto affidabile - <em>per lo più ubriaconi e girovaghi notturni</em> - ma... sarà una <strong>casualità</strong>?"</p></fieldset>



<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; border-color: white; line-height: 120%; color: white;"><legend align="left" style="color:#6699FF"><b>~ Fatti:</b></legend>
E’ apparso tra i ranghi della divisione da un giorno all’altro. Nessuno sapeva chi fosse, nessuno sapeva che sarebbe arrivato, nessuno l’aveva mai visto fino a quel momento. Sapevamo soltanto che a sceglierlo era stato Shika in persona. Un grande onore, che denotava profonda fiducia e che, di conseguenza, attirò subito la gelosia di molti.
C’era da aspettarselo in fin dei conti, alcuni di noi sono qui da anni a strisciare per terra, nel tentativo di ricevere anche solo una parola dal Capo Divisione. E lui è entrato così, a gamba tesa, quando tutti non se lo aspettavano, incrinando il precario equilibrio. Credo non sia stato facile per lui nei primi tempi, alcuni lo ostracizzavano proprio per questo motivo, altri sono certo abbiano dato sfoggio della loro gelosia nel peggiore dei modi, altri ancora - come me - stavano a guardare come si sarebbe evoluta la situazione. Francamente a me quel tipo è sempre piaciuto. Prendeva quella specie di nonnismo con un sorriso irriverente stampato sulla parte del viso non coperto dalla maschera e ben presto conquistò la fiducia dei più giovani. I più vecchi, di cui faceva parte lo zoccolo duro, ci misero un po’ di più. Facevano quasi ridere: sembravano dei gatti gelosi del proprio territorio nei confronti del nuovo arrivato di casa! Tuttavia, con l’andar del tempo, non poterono non riconoscere che Zenko, così si chiama, avesse della stoffa. Forse per scelta o forse no, non si è mai mostrato esageratamente sopra le righe, ma era indubbio sapesse il fatto suo. I compiti che gli venivano dati li portava a termine come tutti noi, senza strafare, mantenendo un basso profilo. Pulito. Eppure ancora nessuno sa come e perché quel tipo abbia attirato lo sguardo di Shika.
Sembrava uno come tanti. Uno come noi. Tuttavia qualcosa in lui era diverso. E non parlo solo di quella maschera fuori dal comune.
E’ da diverso tempo, ormai, che è entrato negli Inseguitori, ma non l’ho ancora mai visto in faccia. Nemmeno alla base. E non è che abbia dei tratti così riconoscibili da poterlo ricondurre a qualche famiglia in particolare, anzi. Quei capelli Albino Kiri sono forse quanto di più comune si possa trovare nel nostro Villaggio. L’unica cosa che so è che deve far parte del Gruppo Awa. Quando sono stato in missione con lui aveva uno di quei contenitori di bambù attaccato alla cinta. Anche se, in effetti, non lo ha usato, quindi non sono sicuro nemmeno di questo.

<div style="text-align:right"><em>~ Anonimo</em></div>
</fieldset>


<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; border-color: white; line-height: 120%; color: white;"><legend align="left" style="color:#6699FF"><b>~ Voci:</b></legend>
Era solo questione di tempo prima che iniziassero a correre le prime voci su Zenko. Impossibile per le lingue più lunghe resistere dal fare congetture su chi o cosa potesse essere. Sì. Cosa. Perché, quando una cosa non riesci ad afferrarla, o ti inventi d’averlo fatto o d’aver comunque assistito a qualcuno che c’era riuscito. Avete presente, no? Il famoso cugino di Iwa, ecco. Con Zenko più o meno è stato uguale, tra commilitoni che dicevano di sapere chi fosse, ma non potevano assolutamente aprire bocca, tra quelli che aprivano giri di scommesse paventando di conoscere la verità assoluta e chi si limitava a mettere in giro dicerie o insinuare stranezze.
I primi tempi del suo arrivo nella Divisione furono davvero molto ferventi da questo punto di vista! Io stesso non mancavo un giorno alla base, solo per sentire cosa sarebbe uscito di nuovo. E devo dire che ci sono alcuni che si sono dati proprio un gran daffare di fantasia. Tuttavia, come sempre, c’erano e ci sono tutt’ora storie più credibili e accreditate di altre. La mia preferita, è la stessa che viene sostenuta da alcuni avvistamenti di una kitsune dai capelli argentati nelle notti di Kiri. Alcuni sostengono, infatti, che Zenko non sia solo una maschera, non sia semplicemente un’identità fittizia, ma un implicito indizio su chi esso sia veramente. Il fatto che nessuno sia mai riuscito a vederlo in faccia, quel suo fare a volte canzonatorio, ha portato molti a credere che quello che millanta d’essere un nostro compagno sia in realtà uno spirito malizioso con cui Shika ha stretto un patto. Per questo motivo non si toglie mai la maschera nemmeno alla base! Non so dire quanto ci sia di vero in tutto questo, ma Shika-sama sembra proprio il tipo da poter fare una cosa del genere pur di raggiungere i sui obiettivi. E Zenko…Zenko è avvolto nel mistero. E poi più di una volta l’ho visto apparire dal nulla! Un momento non c’era e l’attimo dopo era di fronte al suo armadietto.
La cosa strana è che sembra non ci sia un'origine a questa storia dello spirito. Stranamente nessuno ne rivendica il possesso o la scoperta. Tutti l’hanno sentita da qualcun altro, ma nessuno ne è precursore. Esiste e basta. E’ proprio questo che la rende più papabile come reale ai miei occhi, perché è talmente possibile da poter essere vera, talmente vera da farti rabbrividire se ci pensi, talmente strana e intimamente paurosa che nessuno vuole essere etichettato come padre di quella storia. Beh, un po’ è anche comprensibile: nessuno avrebbe il coraggio di guardare in faccia Shika se vantasse di aver detto quelle cose su di lui. Ma il fatto rimane: la diceria esiste. Da chi è nata?

<div style="text-align:right"><em>~ Anonimo</em></div>
</fieldset>

</fieldset>
</div>





<div data-label="Natsume">
<fieldset style="background: #f0f0f0; line-height: 120%; text-align: justify; font-size: 11px; border-radius: 10px; border: 3px solid #FF5555; color: #322c2d">
<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619389804.png[/IMG]</p>

<div style="float: right; margin-right: 10px"><img width="300px" src="https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1618864762.png"></div>


<b style="color: #FF5555">~ Nome:</b> Natsume
<b style="color: #FF5555">~ Età:</b> Ahaha, pensate veramente me lo ricordi?
<b style="color: #FF5555">~ Altezza:</b> 50 cm al garrese
<b style="color: #FF5555">~ Peso:</b> 12 kg


<b style="color: #FF5555">~ Villaggio:</b> Momiji
<b style="color: #FF5555">~ Paese:</b> Mizu no Kuni
<b style="color: #FF5555">~ Famiglia:</b> Kitsune


<b style="color: #FF5555">~ Curiosità:</b>

<fieldset style="background: #322c2d; font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; border-color: #FF5555; line-height: 120%; color: #f0f0f0;"><p align="center">"Quando le sue <strong>ansie</strong> lo assalgono, c’è solo una cosa che faccia calmare la <em>kitsune</em>: <ins>poggiare l’orecchio sul petto di Yu</ins> e ascoltare il <em><strong>battito del suo cuore</strong></em>. Lo fa spesso mentre lo shinobi dorme, per <em>scacciare</em> dalla sua mente quello <em><strong>spettro</strong></em> costante che gli ricorda che un giorno, volente o meno, <em>se ne andrà anche lui</em>."</p></fieldset>


<b style="color: #FF5555">~ Descrizione:</b>

<fieldset style="border: none; overflow: auto; height: 200px">
E' la Kitsune che viene assegnata a Yu dal Saggio dell'Eremo, Yoyuki. Trattasi di un esemplare maschio dal bellissimo pelo fulvo e dal carattere un po’ difficile, segnato dalle esperienze passate. Natsume, infatti, è venuto a conoscenza nel modo peggiore di come le vite di umani e Kitsune come lui, scorrano su binari adiacenti, ma del tutto differenti. Affezionatosi ad un’umana, in un lontano passato, la volpe ha trascorso con la stessa parte della sua lunga vita da y&#333;kai. Giocava con lei quando era una bambina, leccava le sue lacrime quando i primi amori le spezzavano il cuore - tirando brutti scherzi al malcapitato di turno per vendetta. Era lì, nel bosco attorno al tempio, quando finalmente la sua protetta convogliò a nozze e, anche una volta che la vita di lei arrivò al suo culmine, non mancò mai di andare a trovarla. Ignorò chi gli diceva di allontanarsi da lei, che gli umani vivono una vita molto intensa e molto breve rispetto alle Kitsune. Li ignorò tutti e alla fine restò col cuore spezzato. Alla morte della sua cara amica giurò che mai più si sarebbe affezionato ad un umano se tutto ciò che ne avrebbe ricavato sarebbe stato solo dolore e sofferenza. Iniziò così ad ignorarli, a convincersi di odiarli e non sono pochi quelli che sono periti giù per una scarpata seguendo i suoi fuochi fatui o che si sono persi nel bosco per giorni seguendo quelle luci ingannatrici.
In qualche modo però, Yu è riuscito a scorgere al di là di quella sua armatura di protezione, a toccare un’anima molto diversa da come appare. Dietro quella corazza e a tutta quella sofferenza, infatti, Natsume è molto giocoso, amante degli scherzi e malizioso quanto basta. Indole la sua, che lo porta ad apprezzare particolarmente le tecniche del Gruppo Awa di Yu, col quale mette a punto una strategia basata su capacità e tendenze reciproche. Esperto nell’arte dell’inganno e del disturbo, le sue abilità saranno di grande aiuto all’Evocatore col quale, al passare del tempo, instaurerà un rapporto di fiducia reciproca, capace anche di superare la vanità della Volpe nei confronti della propria coda.</fieldset>


<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619390097.png[/IMG]
<b style="color: #FF5555">~ Livello:</b> 77</p>

<div align="center"><table style=" width: 400px; height: 90px; text-align: center; color:black; font-size:13px;" border="0" cellpadding="5" cellspacing="5">

<tr>
<td></td>
<td><b>[color=#FF5555]MST[/color]</b> (0 PL)<hr>77</td>
<td></td>
</tr>

<tr>
<td><b>[color=#FF9933]RES[/color]</b> (0 PL)<hr>77</td>
<td></td>
<td><b>[color=#FF9933]DIF[/color]</b> (0 PL)<hr>77</td>
</tr>

<tr>
<td><b>[color=#FF5555]DST[/color]</b> (0 PL)<hr>154</td>
<td></td>
<td><b>[color=#FF5555]FRZ[/color]</b> (0 PL)<hr>154</td>
</tr>

<tr>
<td></td>
<td><b>[color=#FF9933]VEL[/color]</b> (77 PL)<hr>231</td>
<td></td>
</tr>

</table>
<table style=" width: 400px; height: 90px; text-align: center; font-size:13px;" border="0" cellpadding="5" cellspacing="5">

<tr>
<td><b>[color=black]SLT[/color]</b>[color=black]: 50[/color]</td>
<td><b>[color=black]SCHK[/color]</b>[color=black]: 50[/color]</td>
</tr>

</table>
</div>


<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619390197.png[/IMG]</p>


<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; overflow: auto; height: 400px; border-color: #322c2d; line-height: 120%; color: #322c2d;"><legend align="center" style="color:#FF5555"><b>~ Disciplina Avanzata:</b></legend>

<p align="center"><b style= "color:#FF5555; font-size: 20px;">Kitsune</b>
<i style= "font-size: 10px;">I Custodi del Crepuscolo</i></p>
<hr>
<p align="center"><b style="color: #FF5555">~ Descrizione:</b></p>

Disgrazia di tanti, fortuna di altri. Nell’immaginario collettivo le volpi hanno sempre detenuto il posto di creature semidivine, dotate di poteri magici, ma non sempre servitrici del bene. Alcune volte messaggere di Inari e protettrici degli uomini, altre volte creature dispettose e malevole che non si fanno sfuggire l’attimo per divertirsi alle spalle degli uomini, è chiaro sin da subito come la dualità del loro essere sia qualcosa di intrinseco e ben sedimentato in tutte le storie che le ritraggono. Cosa ci sia di vero, difficile dirlo. Sfuggenti ed intelligenti come sono, unito al loro essere creature crepuscolari, in grado di muoversi sia di giorno che di notte, abitanti di zone di confine tra boschi e campi, non è difficile pensare come queste storie possano avere avuto origine. D’altronde un motivo ci sarà se sono così tanto diffuse e riescono a sopravvivere anche nei luoghi più inospitali. Prede e predatori al tempo stesso, l’abilità di riuscire ad accomodarsi in ogni ambiente e situazione, coadiuvata da capacità fisiche atte a permettere tanto di sfuggire a chi è più grosso e forte di loro, tanto quanto di agguantare rapidamente ed efficacemente chi sta qualche gradino più sotto nella catena alimentare, è sicuramente uno dei punti di forza di queste chiacchierate creature.

<b>Nindo: Adattabilità</b>

Ma in fin dei conti, essere fisicamente capaci e mentalmente scaltri a volte non è abbastanza. Maestre dell’inganno e della trasformazione la vera identità delle volpi si rivela forse in tutte quelle storie che si raccontano nei villaggi e che le vedono punire ora samurai eccessivamente orgogliosi, mercanti avidi o persone vanitose, poi contadini, poveri commercianti e devoti monaci buddhisti. La vendetta delle volpi è bruciante, così come, tuttavia, è ferrea la lealtà verso chi tende loro una mano nel perfetto stile del loro essere così ambigue e, allo stesso tempo, libere da ogni tipo di catena e inutile indottrinamento su cosa sia giusto fare e cosa no. Creature temute e rispettate, se mai qualcuno fosse tanto coraggioso o tanto stolto da avventurarsi nella loro Città Nascosta, sopravvivrebbe solo se ritenuto simile al loro essere, affine al loro spirito selvaggio e giocoso, ma in grado di rispettare la rigida gerarchia vigente tra loro. Solo coloro che ai saggi occhi delle volpi dimostreranno questo e di essere in grado di muoversi anche sulle proprie gambe, adattandosi ad ogni situazione ed imprevisto, verranno accettati come fratelli tra di loro, perché degni di fiducia e lealtà, nonché utili alla sopravvivenza della comunità dell’Eremo.

<hr>
<p align="center"><b style= "color:#FF5555;">~ Requisiti:</b>

<b>Yang:</b> 7</p>
<hr>

<p align="center"><b style= "color:#FF5555; font-size: 15px">~ Meccanica: Gioco di Ruolo</b></p>

Le Kitsune, o volpi che dir si voglia, sono la rappresentazione stessa della dualità. Essendo creature che si muovono nelle zone di grigio, hanno la possibilità di scegliere liberamente tra bianco e nero, buono e cattivo, sacro e profano a seconda delle occasioni e di quello che più conviene. Non per nulla esistono denominazioni precise per le Kitsune “buone”, Zenko, e per le Kitsune più “maliziose”,Yako, senza scendere nei particolari della gerarchia che suddividerebbe questi due macrogruppi in altri più piccoli.
Questa loro capacità di adattarsi sempre, pur di sopravvivere, senza paura di cedere al buio o di seguire la ferrea strada del bene, cieche di fronte ad inutili limiti che normalmente ci si porrebbe a riguardo, si traduce nella possibilità per le Kitsune di utilizzare la <b>Trasformazione</b> e nel fatto che ogni tecnica col tratto “volpe” abbia un <b>duplice effetto</b> tra cui Evocatore ed Evocazione possono liberamente scegliere: uno malizioso, [color=#620042]<b>Akui</b>[/color], e uno più benevolo, [color=#77BBDA]<b>Jihi</b>[/color].
La Trasformazione di cui si parla è del tutto paragonabile a quella che gli Shinobi imparano in Accademia. Tuttavia si da per certo, in quanto le Kitsune ne fanno gran vanto, che esse siano depositarie della VERA tecnica della Trasformazione, quella originale, quella da cui gli umani hanno malamente copiato e che solo le volpi più anziane conoscono, padroneggiano e tramandano.


<p align="center"><b style= "color:#FF5555;">~ Ninjutsu: Tendenza</b></p>

E’ il modo più semplice per indicare l’allineamento o l’inclinazione della Kitsune e del suo Evocatore, durante lo scontro, a seconda delle scelte fatte durante il combattimento. Come detto, le tecniche col tratto “volpe” hanno due effetti a scelta: [color=#620042]<b>Akui</b>[/color] (Malizia) e [color=#77BBDA]<b>Jihi</b>[/color] (Benevolenza).
L’utilizzo di uno o l’altro incide sulla Tendenza di Yu e di Natsume durante lo scontro. Questo attraverso l’assegnazione di alcuni punti che vanno aggiunti alla Tendenza utilizzata e tolti dall’altra. Ciò significa che se ci si avvale di una tecnica scegliendo l’effetto Akui, saliranno i Punti Malizia (PM), ma scenderanno, in egual quantità, i Punti Benevolenza (PB).
Si parte con un punteggio pari a 0 in entrambe le categorie di Punti e non si potrà mai scendere sotto tale cifra. Ogni effetto usato aggiunge di base 1 punto alla propria Tendenza e ne toglie 1 a quella opposta, salvo indicazioni differenti all’interno delle tecniche, fino ad un massimo di 4.
Al raggiungimento di 4 PM, Yu e Natsume raggiungono Tendenza Yako. Al raggiungimento di 4 PB Yu e Natsume raggiungono Tendenza Zenko. Gli effetti della Tendenza vengono mantenuti fino a quando si hanno 4 PM (o PB).
<b>Tendenza Yako:</b> l’effetto Akui di <i>Kitsunebi: Fuoco Fatuo</i> causa un aumento di 1 al consumo della Risorsa utilizzata; per utilizzare Cercare, il Limite extra aumenta a 2.
<b>Tendenza Zenko:</b> le tecniche col tratto "Fatuo" costano 2 CHK in meno.


<hr>
<p align="center"><b style="font-size: 15px">~ Tecniche:</b></p>
<hr>

[color=#FF5555]Ninjutsu (Senjutsu) - <b>Kitsunebi: Fuoco Fatuo</b> (Limite: 4) [SCHK: - 12][/color]

<b>Tratti:</b> <i>Supporto, Comunione, Volpe, Fatuo.</i>

“Forse la tecnica più iconica ed infida messa a punto dalla collaborazione tra Yu e Natsume, risultato di un perfetto miscuglio tra le innate capacità magiche proprie delle volpi e l’abilità del Rosso nella manipolazione del chakra. Shinobi o Kitsune generano tre fuochi fatui di puro chakra dal colore bianco azzurrino, che possono essere utilizzati sia per disturbare l’avversario, sia per ottenerne beneficio. Nella fattispecie, nella variante Akui queste fiamme spettrali vengono lanciate appresso all’avversario e si intromettono in ogni azione da lui compiuta, rendendo complicato anche il gesto più semplice e costringendo il nemico a movimenti superflui ed inutili. Nella variante Jihi, invece, questi fuochi fatui vengono utilizzati nella loro forma più benevola, applicandoli a sé stessi o agli alleati, come aiuto per recuperare le forze perdute.”

<b><i>Effetti [color=#620042]Akui:[/color]</i></b>
<ul><li>Se applicato all’avversario, alla fine del Turno, gli toglie 5 della Risorsa più carente, con costo di mantenimento pari a 3; se questa Tecnica viene adoperata da Natsume, il malus alla Risorsa è di 3.</li>
<li>Chi ha addosso Kitsunebi può essere cercato con un Limite in più - questo Limite è extra rispetto a quello garantito dal Turno e non può essere utilizzato per nient’altro.</li>
<li>Gli effetti non vengono cumulati se si riutilizza la Tecnica sullo stesso bersaglio.</li></ul>
<b><i>Effetti [color=#77BBDA]Jihi:[/color]</i></b>
<ul><li>Se applicato a sé stesso o ad un compagno, ripristina 2 SLT a Turno per 3 Turni - dopodiché, la Tecnica dovrà essere riutilizzata per riapplicare l’effetto.</li>
<li>Chi ha addosso Kitsunebi può essere cercato con un Limite in più - questo Limite è extra rispetto a quello garantito dal Turno e non può essere utilizzato per nient’altro.</li>
<li>Gli effetti non vengono cumulati se si riutilizza la Tecnica sullo stesso bersaglio.</li></ul>

<hr>

[color=#FF5555]Ninjutsu (Senjutsu) - <b>Zanz&#333;: Immagine residua</b> (Limite: 5) [SCHK - 17] {VEL*190}[/color]

<b>Tratti:</b> Difensiva (Elusione), Volpe.

“Quale miglior diletto se non quello di scansarsi all’ultimo secondo lasciando credere ai nemici di essere stati presi in pieno? Forse solo la loro faccia nell’esatto istante in cui l’immagine della propria sagoma, ancora ben impressa nella loro retina, inizia a sbiadire lasciandoli con un palmo di naso di fronte al nulla. Ed ecco quindi che nasce questa tecnica semplicissima, uno scatto effettuato un istante prima che sia troppo tardi, tale da lasciare dietro di sé un’immagine residua dell’utilizzatore, grazie ad un abile gioco tra umidità nell’aria e rifrazione della luce. Questo miraggio dura solo una manciata di secondi, ma è quanto basta per confondere momentaneamente l’avversario e riuscire a portarsi in posizione avvantaggiata su di lui sia per attaccarlo, sia per imbastire una seconda difesa.”

<b><i>Effetti [color=#620042]Akui:[/color]</i></b>
<ul><li>L’attacco seguente ha un bonus al moltiplicatore pari a 1.</li></ul>
<b><i>Effetti [color=#77BBDA]Jihi:[/color]</i></b>
<ul><li>Se bersagliato da un attacco dopo aver usato questa tecnica, tale attacco subirà una riduzione al modificatore danno pari a 1.</li></ul>

<hr>

[color=#FF5555]Ninjutsu (Senjutsu) - <b>Gisei: Ombre di Fuoco Fatuo</b> (Limite: 2) [SCHK: - 5][/color]
<b>Tratti:</b> <i>Supporto, Comunione, Volpe, Fatuo.</i>

“L’inganno della Kitsune. Si sa, spesso e volentieri l’idea di ciò che potrebbe essere è molto più pericolosa di ciò che è in realtà. La natura stessa degli Shinobi li porta a non dare per scontate le situazioni, a valutare ogni singolo scenario possibile, quindi perché non sfruttare contro di loro questa assennata perizia? Di certo né Yu, né Natsume sono tipi da farsi sfuggire una così ghiotta occasione, tant’è che hanno imbastito assieme questa tecnica, proprio basandola su tale principio. Trattasi di semplici Copie di Fuoco Fatuo che prendono le sembianze dell’utilizzatore. Non sono né resistenti, né effettivamente in grado di colpire direttamente l’avversario, ma non è questo il loro scopo. Il solo trovarsele di fronte, senza conoscere la loro reale natura e la loro effettiva pericolosità, porta l’avversario a canalizzare la propria attenzione su di esse. Da qui nascono la variante Akui, atta alla difesa e all’inganno, che porta il nemico a bersagliare le Copie piuttosto che Shinobi e Kitsune, e la variante Jihi, atta all’offensiva, che sfrutta la soggezione causata da un così gran numero di avversari.”

<b><i>Effetti [color=#620042]Akui:[/color]</i></b>
<ul><li>Questa Tecnica corrisponde ad una Sostituzione, che costa (Limite: TUTTO) [CHK: -20; STM: -20] - tali costi sostituiscono quelli di attivazione di questa Tecnica. In questo caso, la Tecnica ottiene il Tratto Difensiva (Elusione).</li>
<li>I PM aumentano di 3.</li>
<li>Se si è già utilizzata la normale Sostituzione prima di questa Tecnica, essa non potrà essere utilizzata (e viceversa).</li></ul>
<b><i>Effetti [color=#77BBDA]Jihi:[/color]</i></b>
<ul><li>Il Modificatore Danno delle Tecniche Offensive dell'utilizzatore ottengono un Bonus pari a 1.</li>
<li>Le Copie durano 3 Turni, ma l'effetto non è cumulabile.</li>
<li>Se durante la permanenza in campo delle Copie viene attivato l'effetto Akui di questa Tecnica, l'effetto Jihi andrà perso.</li></ul>

<hr>

[color=#FF5555]Ninjutsu (Senjutsu) - <b>Onibimaki: Pioggia</b> (Limite: 5) [SCHK: - 17] {DST*190}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Offensiva (Lungo Raggio), Comunione, Volpe, Fatuo.</i>

“Le cose immutabili sono noiose, non trovate? Decisamente noiose. Prendersi gioco dell’avversario è divertente, ma ogni tanto è anche necessario spezzare questo circolo vizioso e sorprenderlo in qualche altro modo. Fargli credere che si è bravi solo nei trucchi, è una buona maniera per spianarsi la strada, prima di provare qualcosa di diverso. Ed è così che nasce Onibimaki, una fiammata di Fuoco Fatuo dal colore leggermente diverso dall’originale, composta da chakra intenso e violento che gli dona un colore più scuro e cupo. Natsume genera questa tecnica dalla bocca, mentre Yu, per riuscire a controllarne al meglio la violenza, fa utilizzo del suo Hakanai. In entrambi i casi, la vampata che viene a crearsi, si avvolge su sé stessa turbinando, avviluppandosi nelle proprie stesse spire, per poi spezzarsi e piombare sull’avversario in una pioggia apparentemente casuale, ma che in realtà è atta ad andare a colpire i punti deboli del nemico e rinvigorire eventuali Kitsunebi, se presenti.”

<b><i>Effetti [color=#620042]Akui:[/color]</i></b>
<ul><li>Se il bersaglio è afflitto da <b>Kitsunebi: Fuoco Fatuo</b>, questo attacco rinvigorisce il fuoco causando un aumento al malus alla Risorsa più utilizzata pari a 1, finché Kitsunebi viene mantenuto.</li>
<li>Utilizzi multipli di questa Tecnica non possono aumentare ulteriormente il malus di Kitsunebi.</li></ul>
<b><i>Effetti [color=#77BBDA]Jihi:[/color]</i></b>
<ul><li>Se il bersaglio è afflitto da <b>Kitsunebi: Fuoco Fatuo</b>, questo attacco rinvigorisce il fuoco, calando il costo di mantenimento di 1, finché Kitsunebi viene mantenuto.</li>
<li>Utilizzi multipli di questa Tecnica non possono ridurre ulteriormente il mantenimento di Kitsunebi.</li></ul>
</fieldset>


<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619390232.png[/IMG]</p>


<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; overflow: auto; height: 300px; border-color: #322c2d; line-height: 120%; color: #322c2d;"><legend align="center" style="color:#FF5555"><b>~ Tecniche Personali:</b></legend>
<i>(5 Yang)</i>
[color=#FF5555]Ninjutsu (Senjutsu) - <b>Shury&#333;: Nemesi</b> (Limite: 3) [SCHK: - 9][/color]

<b>Tratti:</b> <i>Supporto (Offensiva), Volpe.</i>

“Annusa! Guarda! Ascolta! Questa è la trinità di una buona Volpe, valevole sia che stia interpretando la parte della preda, sia che si trovi invece dalla parte privilegiata del predatore. Ma i piedistalli della catena alimentare sono assai instabili, basta un niente per cadere e ritrovarsi qualche gradino più sotto. Il che sta a significare che tutto ciò che si può fare per garantirsi una posizione di vantaggio, va portata a termine, sia che l’obiettivo sia ben visibile, sia che esso si sia furbamente nascosto. Risultato di una perfetta sintonia di bisogni tra l’ANBU e la Kitsune, questa tecnica utile ad entrambi ha avuto origine proprio al fine di sopperire a queste necessità. E’ così che Yu o Natsume generano quattro fiamme di chakra plasmandole fino a dare ad esse una forma volpina, creando di fatto qualcosa di simile a dei famigli che possono essere utilizzati sia ai fini della ricerca di avversari nascosti, sia per disturbare gli stessi se in bella vista. Nella fattispecie, nella variante Akui queste volpi dall’aspetto spettrale attaccano l’avversario, mordendogli braccia e gambe bloccandolo, rendendogli difficile muoversi e compiere azioni in totale libertà. Nella variante Jihi, invece, vengono utilizzate come aiuto nel cercare i nemici nascosti, fungendo da nasi, orecchi e occhi in più.”

<b><i>Effetti [color=#620042]Akui:[/color]</i></b>
<ul><li>Causa Status Impedimento.</li></ul>
<b><i>Effetti [color=#77BBDA]Jihi:[/color]</i></b>
<ul><li>Se Yu o Natsume usano Cercare, guadagnano un Limite extra in Fase Attiva per Cercare; l’aumento di Limite diventa 2 se lo Shinobi nascosto è afflitto da <b>Kitsunebi: Fuoco Fatuo</b>. Questo effetto dura per 3 Turni.</li>
<li>GdrOn, con il consenso del master, è sempre possibile utilizzare le volpi per cercare tracce o simili.</li></ul>

<fieldset style="borde-color: white">
[color=#FF5555]<b>Status Impedimento:</b>[/color]
<ul><li>Diminuisce il Limite disponibile di 1 per 2 Turni, in Fase Attiva; tale Status non può essere cumulato.</li>
<li>È possibile usare la seguente Azione per liberarsi dallo Status, dove X è la risorsa più carente nel momento in cui l’Azione viene utilizzata:</li>

[QUOTE]
[color=#FF5555]Azione - <b>Opporsi al vincolo</b> (Limite: 1) [X: - 3] [/color]

<b>Tratti:</b> <i>Supporto</i>

“Lo shinobi impegna parte delle sue energie per liberarsi dalla costrizione dell’Impedimento.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>Libera dallo Status Impedimento</li>
<li>Chi utilizza questa Azione è immune allo Status Impedimento per il Turno successivo.</li></ul>

[/QUOTE]
</fieldset></ul>


<hr>

<i>(7 Yang/2 Suiton)</i>
[color=#FF5555]Ninjutsu (Senjutsu) - <b>G&#333;ryoku: Gioco delle Ombre</b> (Limite: 4) [SCHK: - 13] {DST*150}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Offensiva (Lungo Raggio), Comunione, Bolle, Fatuo.</i>

“Tanti sono gli inganni delle ombre, molte le apparenze che essere creano con la loro presenza ingannevole, eppure così maledettamente reale. Proprio come le proiezioni create dai bambini, intrecciando le mani di fronte ad una fonte di luce, o l’ombra gettata su un muro da un oggetto innocuo che, tuttavia, può sembrare spaventoso, sono sagome che si intrecciano e si disfano, mutando e sciogliendosi in un susseguirsi imprevedibile di illusioni e apparenze. E’ proprio sulla cresta di questo concetto che Yu e Natsume hanno deciso di basare una tecnica singolare, semplice, ma particolarmente astuta, atta a nascondere agli occhi ciò che altrimenti sarebbe tranquillamente visibile. Avvalendosi delle Copie create con <b>Gisei: Ombre di Fuoco Fatuo</b>, Shinobi o Kitsune innescano un attacco a sorpresa. Le Copie si lanciano contro l’avversario col chiaro intento di metterlo sotto pressione e confonderlo, quindi, sfruttando questo momento, uno tra Evocatore ed Evocazione nasconde un attacco nell’ombra delle repliche: nel caso di Yu saranno delle bolle, mentre per Natsume delle fiammelle di fuoco fatuo. Servendosi dell’attimo di confusione e soggezione dell’avversario, le Copie vengono fatte scansare all’ultimo istante, così che l’obiettivo si trovi con l’offensiva dello Shinobi o della Kitsune già a un palmo dal naso e pochi secondi per reagire.”

<i><b>Effetti:</b></i>
<ul><li>Richiede che Yu o Natsume abbiano utilizzato <b>Gisei: Ombre di Fuoco Fatuo</b> nella sua variante [color=#77BBDA]<b>Jihi</b>[/color] e se le Copie sono ancora in campo.</li>
<li>Se utilizzato da Yu, la difesa nemica di questo attacco, ha Modificatore Danno aumentato di 1.</li>
<li>Se utilizzato da Yu con le Bolle, questo attacco ottiene l'effetto delle Bolle vigenti in campo.</li>
<li>Se utilizzato da Natsume con le sue fiammelle, l'attacco applica <b>Kitsunebi: Fuoco Fatuo</b> nella variante Akui al nemico. In questo caso, il Moltiplicatore Danno di Natsume è ridotto a 3 e non può essere nè aumentato, nè ridotto. Questo effetto si applica soltanto se Natsume ha utilizzato <b>Gisei: Ombre di Fuoco Fatuo</b>, nella sua variante [color=#77BBDA]<b>Jihi</b>[/color].</li></ul>
</fieldset>

</fieldset>
</div>




<div data-label="Kurama">
<fieldset style="background: #4f443a; line-height: 120%; text-align: justify; font-size: 11px; border-radius: 10px; border: 3px solid #FF9933; color: white; padding: 10px">

<div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619425872.png[/IMG]</div>
<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619391050.png[/IMG]<b>
&#20809; Kou ~</b></p>
<fieldset style="border: none; height: 100px; overflow: auto;">Fiero, ingestibile, diffidente nei confronti di chiunque, specie gli umani, per Kurama il condividere un solo corpo sarà sempre, in qualche maniera, una prigionia. Inizialmente il rapporto sarà difficile, quasi impossibile da vivere serenamente, e la Volpe sembrerà ad ogni svolta voler ostacolare il suo ospite, voler porsi in contrasto con ogni sua azione ed opinione... ma si tratta per larga parte di una facciata, nata e nutrita dall'enorme diffidenza che il demone prova nei confronti di chi lo ha imprigionato. Un cuore fiero e facile da ferire, è capace di portare rancore per lungo tempo e di rispondere all'offesa con il doppio dell'intensità, ma un animo caparbio e cordiale sarà in grado, con grande pazienza, di fare breccia in questa inavvicinabile muraglia. Una volta entrato in confidenza con il suo ospite, Kurama rivela una personalità giovanile, furba, quasi giocosa, che si presta a condividere tanto i vizi quanto i pregi del proprio Jinch&#363;riki. Pur non dimenticando mai la propria dignità e potenza, stabilirà un rapporto prima amichevole, poi di vero e proprio rispetto, soprattutto nei confronti di chi dimostra di avere le idee chiare e la schiena dritta. Arrivati a questo punto mancare di rispetto al proprio compagno sarà come mancare di rispetto a Kurama, e se è vero che le due anime non diventeranno mai realmente una, che sempre il Jinch&#363;riki dovrà guardarsi dal tenere comportamenti che possano offendere il bij&#363;, nessuna offesa sarà oltre il perdono.</fieldset>

<p align="center"><b style="color: #FF9933">~ Curiosità:</b></p>

<fieldset style="background: white; font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; border-color: #FF9933; line-height: 120%; color: #4f443a;"><p align="center">"Lo sapete che i <em>Bijuu</em> hanno dei <em><strong>gusti</strong></em>? Kurama ad esempio è <strong>golosissimo</strong> di <ins>fagioli azuki</ins> e da quando dimora nell’anima di <em>Yu</em>, questi ne viene <ins>irrimediabilmente</ins> influenzato. La <em><strong>Volpe</strong></em> non lo <em>ammetterebbe mai</em>, ma i <strong>taiyaki</strong> che prepara <em>Takumi</em> gli piacciono moltissimo e sono tra i suoi <em>piatti preferiti</em>."</p></fieldset>




<b style="color: #FF9933">~ Background GdrOn:</b>

<fieldset style="border: none; overflow: auto; height: 200px;">
<i style="color: #FF9933">~ Y&#363;zora.</i>

A ripensarci postumo, mi viene da ridere. Il corpo del ragazzo, l’anima in cui ora dimoro e che posso addirittura chiamare “casa”, è quella che ho tentato di distruggere. Sì, all’inizio avevo dei propositi ben precisi. Quando, appena subito il contraccolpo inaspettato dell’esplosione, mi ritrovai di punto in bianco senza più nulla se non la mia stessa anima a brandelli, spaventato e adirato col mondo intero, iniziai a tessere la mia vendetta. Volevo il sangue di quei sette che mi avevano abbandonato nel tempio di luce, volevo il loro dolore e la loro sofferenza come pegno per ciò che era accaduto a me. Volevo che il ragazzo in cui mi ero rifugiato perdesse tutto, lentamente, in quel gioco che io stesso andai a costruire, impadronendomi dei suoi ricordi, rimaneggiandoli, creando un mondo in cui farlo muovere…strappandogli violentemente le memorie di quel LinguaLunga a cui era tanto legato! Una danza di morte tra il predatore assoluto e una preda il cui fato era già scritto, con cui avrei portato Y&#363;zora vivere l’esatta riproduzione di ciò che era accaduto a me, quando quei bastardi avevano deciso di imprigionarmi in quello schifo d’esistenza, sottraendomi qualsiasi tipo di libertà! Sì…e quando poi la mia giovane controparte umana avesse ceduto, avrei potuto sfruttarlo a mio piacimento cacciandoli tutti, uno ad uno, partendo da quel LinguaLunga che aveva osato tanto.
Era un bel piano. Profumava piacevolmente di vendetta e aveva l’innato sapore della punizione. Sarebbe stato sicuramente un lauto pasto, di quelli il cui gusto resta sul palato a lungo, causando l’acquolina ogni volta che la mente torna a rimembrare l’assaggio. Eppure…eppure ho cambiato idea. E fu quel ragazzino, Yu, l’inconsapevole fautore di quel cambiamento di rotta. Con le sue azioni, con la sua testardaggine.
Decise di stare alle regole di un gioco che io avrei potuto vincere in qualsiasi momento, valicando ogni dettame precedentemente imposto. Decise di battermi al mio gioco. Senza cercare pietà, senza piegarsi o prostrarsi alla ricerca di disgustosi compromessi per avere salva la vita, no…il suo obiettivo era uno e verso quello era andato. A passo deciso, soffrendo come un cane, ma senza arrendersi mai, nemmeno quando sembrava che tutto volgesse a suo sfavore. Le conseguenze per sé stesso erano passate in secondo piano e fu così, con quel suo genuino modo di fare, che a un certo punto - quasi senza rendermene conto inizialmente – decisi di fare il tifo per lui. Scommettere su di lui. Perché risultasse essere davvero la persona che non avevo mai incontrato, l’umano che in secoli non avevo mai avuto modo di conoscere. Uno a cui dare fiducia, uno a cui affidare mè stesso. E lo era stato.
Che ironia, eh? Io, proprio io, sono andato ad infilarmi nel corpo di un essere umano, addirittura uno di quelli che mi avevano abbandonato in quel dannato posto pieno di luce. E non solo, ho deciso di donare a lui il mio potere, di condividere con lui la mia stessa esistenza. Però vedete, questo ragazzo, benchè abbia ancora da maturare, è stato migliore di qualsiasi altro uomo abbia mai incrociato, prima d’essere imprigionato e dimenticato come un cane bastonato sul ciglio della strada. Non ha mai chiesto lui che gli donassi il mio potere, sono stato io a deciderlo per il bene di entrambi. Pur avendo qualsiasi risposta alla sua inesauribile curiosità, praticamente a portata di mano, continua a preferire pormi delle domande piuttosto che profanare i miei ricordi. E quando l’ho messo alla prova, ha scelto di lottare invece che piegarsi e venerarmi per cercare salvezza. Fino a qualche tempo fa il mio mondo iniziava e finiva con me. Era il mio dolore. La mia sofferenza. La mia vendetta. La mia prigionia. Il mio odio. Il mio rancore. La mia solitudine. Ma adesso è diverso. Il mio mondo è diventato un po’ più grande da quando mi sono attaccato all’anima di questo ragazzo. E la sensazione sta iniziando a piacermi. E’ del tutto diverso da quando era con Amaterasu. Non so da cosa sia dovuto…forse al fatto che non mi è stato imposto, che sono stato io a sceglierlo, o che il suo affetto sta iniziando a contagiare anche me. Fatto sta che Yu è l’unico. Non ho la pazienza, né la voglia, né la fiducia per mettermi a cercare qualcun altro che non sia lui. Tanto più che stare con lui è molto più divertente che passare le giornate con quella Dea noiosa. Io sono lui e lui è me. L’ho scelto e lo farò ancora, ancora e ancora, perché la sua presenza mi piace, mi fa sentire vivo, ed è quanto di più vicino alla libertà a cui possa aspirare.

<i style="color: #FF9933">~ Gli umani crescono in fretta.</i>

E lo so che a dire così sembro un vecchio volpone dal pelo screziato d’argento che guarda i suoi cuccioli giocare, ma cazzo è così. Da quant’è che sto qui, abbarbicato all’anima di questo ragazzo? Qualche mese? Non lo so, l’incedere del tempo umano ancora mi sfugge…in ogni caso non è molto, eppure noto già dei cambiamenti in Yu. Forse è perché stiamo assieme 24h ore al giorno, forse perché ormai lo conosco meglio che chiunque altro - sì, anche di te LinguaLunga, che ti piaccia o no! - fatto sta ho notato dei cambiamenti. Per quanto sia ancora acerbo, l’ho visto migliorare rapidamente nell’ultimo periodo. Si è impegnato davvero molto, buttando giù a calci qualsiasi ostacolo si parasse sulla sua strada, che fosse la difficoltà di un allenamento inventato da lui stesso, un luminare tutto fuorchè luminoso, la fatica di reggere il mio chakra, o la veemenza dell’Altro Ghiaccio nel tentare di distruggerlo per metterlo alla prova. Lui non se ne rende nemmeno conto…come non si rende conto di molte altre cose, ma è cresciuto proprio parecchio. Sia in abilità che da un punto di vista puramente interiore. Per quanto mi sarebbe piaciuto staccare a morsi le carni dalle ossa di quel ghiacciolo, per poi pulirmi le zanne dai resti, ho apprezzato il modo in cui Yu si è imposto. Era ferito gravemente, eppure, con la determinazione che lo contraddistingue e che da sempre mi ha ammaliato in questo ragazzo, mi ha chiesto di lasciare che fosse lui in prima persona ad occuparsene. In quel momento avrei potuto schiacciarlo facilmente, scaraventarlo nelle profondità del suo animo, dove sto solitamente io, ed emergere al suo posto di forza per fare la pelle all’Altro Ghiaccio! Ma non sono proprio riuscito a farlo…quella sua risolutezza mi ha affascinato. Nonostante fosse ridotto ad uno straccio, in quella battaglia Yu brillava come non mai. Sotto il sangue, la neve e il ghiaccio, la sua luce era talmente accecante che anche un cieco l’avrebbe notata. Tant’è vero che anche quell’umano l’ha riconosciuto. Si è imposto come suo Sensei! Tsè, ma può anche scordarsi d’essere anche solo paragonabile a me! Tuttavia, il ragazzo era talmente contento quando è successo che quasi quasi faceva scodinzolare pure me. Era la prima volta che mi sentivo felice per qualcuno che non fossi io. Ed è stato strano.
Sono sicuro che non sarebbe mai successo prima. Non sarebbe mai successo con qualcuno che non fosse Yu. E penso di capire perché. La sua determinazione, la sua cocciutaggine, la sua ferocia quando si tratta delle proprie convinzioni, così come le ombre nascoste nella sua anima che solo io posso vedere così chiaramente…Mi ci rispecchio. Siamo simili, noi due. Probabilmente è anche per questo che siamo estremamente a nostro agio assieme. L’ho notato, sapete? Yu si apre veramente solo con chi si fida ciecamente. Succede sempre con quel LinguaLunga e con il Ghiaccio, è successo all’ospedale con l’Altro Ghiaccio…e succede anche con me. Anzi, forse io vedo ad un livello ancora più profondo, perché se anche il ragazzo può cercare di nascondere qualcosa alle persone a cui tiene, per non farle preoccupare, con me non può farlo. E nemmeno vuole.
A me succede lo stesso. Ma l’unica creatura che può vantare un simile privilegio, è proprio colui la cui anima è la mia ancora di salvezza.

<i style="color: #FF9933">~ Un vecchio amico.</i>

Senza che me ne accorgessi sono passati anni. L’anima di questo ragazzo è divenuta la mia casa, il calore del suo corpo il mio conforto, le chiacchiere con lui la mia compagnia. Ne sono successe di cose nell’ultimo periodo…alcune hanno messo in seria difficoltà il mio umano. La scoperta che suo padre era ancora vivo, il fatto di avere un fratello di sangue, quella brutta faccenda del suo presunto amico…Mi sono sentito in dovere di aiutarlo a schiarirsi le idee in quelle situazioni. L’ho visto destabilizzato, confuso e ho capito che aveva bisogno di una luce in quelle fitta nebbia scura. Sono state delle prove dure, ostacoli ben difficili, ma lo hanno aiutato a crescere e maturare. E’ diventato persino in grado di usare il mio chakra! Certo. con un piccolo aiuto, ma non è da poco gestirlo così bene. Normalmente il corpo di un umano rischierebbe di essere distrutto. Beh…sarebbe controproducente anche per me. Fortunatamente le mie dritte sono servite.
Peccato che poi sia arrivato quel “Morbo”. E tutto ciò che il ragazzo aveva fatto fino a quel momento è sfumato come neve al sole. Non ho idea di cosa sia. Non ho mai visto nulla del genere nonostante i miei secoli alle spalle. Una malattia che colpisce tutti in maniera differente e che inibisce il controllo del chakra.
Una cosa folle! E la cosa più folle è che, a differenza di tutti, Yu non aveva problemi fisici. Legare la cosa alla mia presenza nel suo corpo fu automatica e a dir poco assennata. Tuttavia non ne so davvero nulla, non sto facendo nulla di particolare per schermarlo e proteggerlo da questo strano disturbo. E’ tutto davvero strano.
Ma il mio umano è tosto. Sa che se non può superare un ostacolo basta aggirarlo e così ha fatto. Ci sono voluti tempo, fatica e fallimenti, ma fortunatamente è tornato in grado di utilizzare il chakra, sebbene in forma differente da prima. Solo una cosa è rimasta inguaribile e irrecuperabile. Il suo legame con quei Rospi logorroici. Inesorabilmente spezzato.
“Pazienza” avrei detto io, ma lui non era del mio stesso avviso pur essendo entrambi d’accordo sul fatto che, da un certo punto di vista, era forse un bene, considerato che l’umano si sentiva in colpa nei loro confronti per non poter parlare liberamente con loro di me.
E’ per questo che l’ho indirizzato da Yoyuki. Sapevo che il mio vecchio amico avrebbe potuto aiutarlo, sapevo che le kitsune sarebbero state adatte a lui, sapevo che non avrebbe avuto problemi nel superare il loro bosco sacro così come a farsele amiche. Quello che non sapevo era in che condizioni versava quel posto. Mai avrei pensato che quel Kami in cui il mio vecchio amico credeva l’avrebbe sottoposto ad una prova tanto crudele. Se avessi saputo di quel casino forse non avrei nemmeno suggerito a Yu di dirigersi lì, ma…come sempre è riuscito a stupirmi. E, con me, anche Yoyuki. E’ andato tutto bene. L’ho visto stringere legami con le volpi ancora mentre tutto era sotto sopra, ho visto quel legame crescere…e quel cucciolo fulvo, Natsume, è sicuramente il compagno adatto a lui. Per qualche ragione Y&#363;zora è in grado di spazzare via il caos delle tenebre…Sono certo che Yoyuki ne sappia qualcosa. Forse prima o poi ne parlerà. Come lo ha chiamato mentre era sotto il controllo della Corruzione? Giusto! Tenshi. Ci scommetto le code che non è un caso. Niente lo è quando si ha a che fare con quella Zenko. Ma immagino stia aspettando il momento opportuno per parlarne…o magari quando lo stesso Yu farà la fatidica domanda. Per ora va bene così. Da quando è legato a Natsume lo sento più sereno. Era da molto che non lo percepivo così…Sono felice che lui sia felice. E non è una contaminazione delle mie emozioni con le sue, questa volta. E’ diverso.
Mpf! E’ così che ci si sente a fare la cosa giusta?</fieldset>


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<div align="center"><table style=" width: 400px; height: 90px; text-align: center; color:white; font-size:13px;" border="0" cellpadding="5" cellspacing="5">

<tr>
<td></td>
<td><b>[color=#FF9933]MST[/color]</b> (0 PL)<hr>77</td>
<td></td>
</tr>

<tr>
<td><b>[color=#9f5248]RES[/color]</b> (0 PL)<hr>154</td>
<td></td>
<td><b>[color=#9f5248]DIF[/color]</b> (0 PL)<hr>77</td>
</tr>

<tr>
<td><b>[color=#FF9933]DST[/color]</b> (77 PL)<hr>231</td>
<td></td>
<td><b>[color=#FF9933]FRZ[/color]</b> (0 PL)<hr>77</td>
</tr>

<tr>
<td></td>
<td><b>[color=#9f5248]VEL[/color]</b> (0 PL)<hr>154</td>
<td></td>
</tr>

</table>
<table style=" width: 400px; height: 90px; text-align: center; font-size:13px;" border="0" cellpadding="5" cellspacing="5">

<tr>
<td><b>[color=white]LEGAME[/color]</b>[color=white]: 100[/color]</td>
</tr>

</table>
</div>


<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619427918.png[/IMG]

<b style="color: #FF9933">~ Amicizia:</b>
Il Bijuu è strettamente legato al suo Jinchuuriki, concedendogli la possibilità di sfruttare tutto il suo potere a pieno. Oltre l’effetto del grado <i style="color: #FF9933">Fiducia</i>, il ninja può ora utilizzare la Teriosfera anche senza Emersione.</p>


<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619427682.png[/IMG]</p>

<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid; overflow: auto; height: 400px; border-color: white; line-height: 120%; color: white;"><legend align="center" style="color:#FF9933"><b>~ Disciplina Avanzata:</b></legend>

<p align="center"><b style= "color:#FF9933; font-size: 20px;">Kurama</b>
<i style= "font-size: 10px;">La Volpe a Nove Code</i></p>
<hr>
<p align="center"><b style="color: #FF9933">~ Descrizione:</b></p>

Se gestire una così grande mole di Chakra sembrava già di per sé una missione quasi impossibile, trovare il modo più efficiente di utilizzarlo in combattimento non fu certamente da meno. Superato lo scoglio d’amministrare la massa d’energia elargitagli da Kurama nella sua forma più pura, Yu si ritrovò con un’altra bella gatta da pelare: trovare il modo di rendere funzionali quelle dannatissime ed altrettanto ingombranti nove code di Chakra. Belle, eh. Fantastiche, ma per nulla adatte a muoversi con agilità e senza intralcio. Fu ancora il Bijuu a venire incontro alle esigenze del suo compagno umano, suggerendogli di plasmare le sue estremità come meglio riteneva, dandogli una forma che per lui fosse ottimale e più consona al combattimento. Ci vollero diversi tentativi, non tutti andati a buon fine, per non dire semplicemente fallimentari ed inadeguati, prima che Yu riuscisse a dare una forma che soddisfacesse sia lui che Kurama stesso. Influenzato, forse, dalle lezioni seguite forzatamente al Dojo del padre - superfluo dire che lo faceva solamente perché glielo aveva chiesto Hisakata - il Rosso plasmò le code di Kurama a forma di spada, dando ad esse un nome che ricordasse la loro reale natura: Kitsuneo, Coda di Volpe.

<hr>
<p align="center"><b style="color: #FF9933">~ Requisiti:</b>

<b>Yang:</b> 7</p>
<hr>

<p align="center"><b style="color: #FF9933; font-size: 15px">~ Meccanica: Vigoroso Protettore</b></p>

Kurama ha la fama di essere il più forte fra tutti i Bijuu, probabilmente grazie al fatto che la sua riserva di Chakra sembra praticamente eterna, oltre alla sua naturale rigenerazione, che condivide con lo Shinobi che lo ospita.

Il Jinchuuriki di Kurama ottiene 30 <b>CHB</b> al posto dei canonici 15, inoltre quando utilizza Recupero, può scegliere di ripristinare 1 di SLT invece che 4 tra CHK e STM.


<hr>
<p align="center"><b style="font-size: 15px">~ Tecniche:</b></p>
<hr>

[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Sh&#333;ten</b> (Limite: 6) [CHK: -11; STM: -12] {DST*230}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Offensiva (Lungo Raggio), Bijuu</i>

“Non è importante colpire forte, bensì saper colpire il punto giusto, nel momento più opportuno. Si potrebbe riassumere così questa tecnica, che mira ad obiettivi precisi del corpo del proprio avversario, in modo da debilitarlo colpo dopo colpo e trarne vantaggio. Ispirato dalla tecnica con l’arco di Shizuka, mischiando la stessa all’istinto ancestrale proprio di Kurama, Yu evoca le code del Bijuu sotto forma di nove spade auree. Queste, si posizionano a cerchio di fronte al suo braccio teso, con la punta rivolta al centro, in un'imitazione, forse conscia o forse inconscia, del modo in cui il Kyuubi concentra il chakra durante la formazione della Teriosfera. Proprio come in quest’ultima, e in maniera non dissimile alla tecnica utilizzata dalla Cecchina, le Kitsuneo canalizzano il chakra di fronte alla mano dello Shinobi, comprimendolo in una piccola, ma densissima sfera di energia che viene sparata verso l’obiettivo.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>A seconda dell’Obiettivo la tecnica causa effetti differenti:</li>
<ul><li><b>Mano:</b> Se il nemico si difende con una Tecnica con tratto “Arma (X)”, per evitare di perdere l’Arma, questa Tecnica gli costerà 2 Limite in più. Se non lo fa, perde l'arma e per recuperarla, consumerà Limite pari a 1 e 3 STM.</li>
<li><b>Gomito:</b> Per la prossima Tecnica Offensiva il modificatore danno del nemico viene diminuito di 1.</li>
<li><b>Ginocchio:</b> In caso di elusione, il modificatore danno del nemico viene aumentato di 1 per un turno. Per il prossimo Turno, Cambiare Zona costerà il doppio in STM.</li></ul>

<li>È possibile selezionare solo un Obiettivo, nel momento in cui si esegue la Tecnica.</li>
<li>Se l'avversario è afflitto da <b>Impedimento</b>, il moltiplicatore danno della tecnica aumenta di 1.</li>
<li>Genera nove spade di chakra, chiamate Kitsuneo, utilizzabili nelle tecniche col tratto "Bijuu", ove specificato il loro impiego. Le spade durano 3 turni, dopo quello in cui vengono materializzate. Se le Kitsuneo sono già presenti sul campo, il conteggio dei turni viene ripristinato. Quando le Kitsuneo sono sul campo è possibile adoperare le Tecniche con il Tratto “Kitsuneo”.</li>
<li>Se questa tecnica viene utilizzata il turno seguente a <b>Overdrive</b>, non evoca le spade e ha un malus al moltiplicatore pari a 1. Inoltre il suo utilizzo costa 3 CHK in più.</li></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Kitsuneo: Schermaglia</b> (Limite: 7) [CHK: - 12; STM: - 16] {DST*270}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Offensiva (Ravvicinata), Bijuu, Kitsuneo.</i>

“Che lo voglia ammettere o meno, frequentando il Dojo di Aoi H&#333;zuki, qualche cosa Yu ha imparato. Difficile dire se a permetterglielo sia stato effettivamente l’esercizio giornaliero, una componente genetica assopita e ora risvegliata o un miscuglio di entrambe le cose. Fatto sta che a furia di lezioni su lezioni, alla fine il Rosso ha sviluppato un suo stile, facendo suo ciò che gli era utile e applicandolo alle proprie attitudini. Questa tecnica è forse una di quelle in cui l’influenza degli allenamenti presso suo padre si notano di più. Una serie di colpi concatenati impugnando due Kitsuneo, mentre le altre sette vorticano attorno al nemico, ingaggiandolo a loro volta, permettendo a Yu di arretrare e tornare nuovamente alla carica. Movimenti fluidi, simili all’acqua, accompagnano l’assalto del Rosso che tutto rassomiglia al ritrarsi e all’avanzare delle onde sulla spiaggia, fino a quando i frutti del suo attacco non vengono a galla. Un’apertura. Ed ecco che la combo trova la sua conclusione con un implacabile doppio fendente dal basso verso l’alto, tale da sbalzare il nemico in aria.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>Fino alla Fase Attiva del turno seguente a quello in cui questa Tecnica viene difesa, la vittima avrà Status Sbalzato.</li></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Kitsuneo: Inversione</b> (Limite: 2) [CHK: - 6] {DST*70}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Offensiva (Lungo Raggio), Bijuu, Kitsuneo.</i>

“Le vecchie abitudini sono dure a morire, dicono. Chissà, forse perché sono anche quelle più sane. Di fatto, nonostante la riscoperta di Yu del portare attacchi a corto raggio, la sua specialità restano comunque le offensive sulla distanza. Meglio se con una sorpresa annessa. Ecco, quindi che nasce questo attacco, tanto semplice quanto insidioso per i più superficiali. Le Kitsuneo, in questo caso, si posizionano in formazione circolare, con la punta rivolta all’esterno e quella che dovrebbe essere l’elsa all’interno, nell’esatta imitazione di un grosso shuriken. Le spade iniziano a girare sul posto ancora prima che Yu lanci la formazione verso il nemico con un ampio gesto del braccio. Inesorabile, tagliente come una vera lama rotante, lo shuriken di Kitsuneo si dirige verso l’obiettivo mirandolo senza pietà, per poi, una volta passato oltre, invertire pericolosamente la propria marcia e bersagliarlo nuovamente.”

<i><b>Effetti:</b></i>
<ul><li>Genera un secondo attacco pari a DST*15. Questo Attacco viene considerato di Limite 1 nel calcolo di Difesa da multipli Attacchi.</li>
<li>Se utilizzato su un nemico con Status Impedimento nella sua fase difensiva avrà un consumo di risorse maggiorato di 1.</li>
<li>Se utilizzato su un nemico Sbalzato il Moltiplicatore Danno della tecnica aumenta di 3.</li></ul>

<hr>

[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Kitsuneo: Overdrive</b> (Limite: 8) [CHK: - 14; STM: -18] {DST*220}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Offensiva (Vasto Raggio), Bijuu, Kitsuneo.</i>

“L’espressione più pura, dopo la Teriosfera, della forza del chakra di Kurama. Una tecnica brutale che sbatte addosso ai propri nemici uno tsunami di energia senza eguali, quasi a rimarcare la sovranità del Kyuubi su qualsiasi altra creatura che cammina sul Continente e spazzare via tutti. Una tecnica pericolosa anche per lo stesso utilizzatore che, in seguito, per un po’ non potrà avvalersi delle Kitsuneo, in quanto motore avviante del tutto. Infatti, in principio, le spade vengono piantate a terra, attorno a Yu e il loro chakra confluisce verso quest’ultimo, consumandole totalmente. Lo Shinobi, investito dalla mole d’energia derivante dalle Kitsuneo, la accumula, addensandola, fino a quando trattenerla diventa impossibile. A quel punto, la fa esplodere verso l’esterno. Devastante e feroce, il chakra di Kurama si espande tutto attorno con una violenta onda d’urto. Ma in realtà tutto questo è solo una messinscena. Il reale attacco arriva cavalcando quella sferzata d’energia, una miriade di aghi di chakra scaraventati dall’onda d’urto verso l’avversario, in maniera da colpire i punti nevralgici di diffusione del chakra all’interno del corpo umano. Entrare in contatto l’energia di Kurama, per chi non ne è il portatore, è tutto fuorchè piacevole. Tant’è che, allo stesso modo di una tempesta solare, il chakra iniettato dagli aghi crea interferenza con quello dei nemici sul campo, impedendogli di governarlo a dovere e debilitandoli fisicamente.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>Per la prossima Fase Attiva dei bersagli, i costi delle Tecniche aumentano di X, dove X è il Limite richiesto dalla Tecnica.</li>
<li>Per le prossime due Fasi Attive, l’entità del Recupero della vittima viene dimezzata.</li>
<li>Le Kitsuneo vengono totalmente consumate e per un Turno non possono essere richiamate sul campo.</li></ul>
</fieldset>


<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619427715.png[/IMG]</p>


<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid white; line-height: 120%; color: white; overflow: auto; height: 250 px"><legend align="center" style="color:#FF9933"><b>~ Tecniche Comuni:</b></legend>

[color=orange]Ninjutsu - <b>Teriosfera</b> (Limite: 10) [CHK: -40] {Varia * 415}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Ninjutsu, Vasto Raggio, Bijuu</i>

“La più alta dimostrazione del potere delle Bestie Codate, un enorme sfera di puro Chakra che sgorga dalla loro bocca. La Teriosfera è l’incarnazione della devastazione e del potere dei Bijuu sul mondo.”

<b><i>Effetti:</i></b>

<ul><li>La Tecnica utilizza la statistica più alta tra FRZ, DST o MST del Ninja o del Bijuu che la utilizza.</li></ul>

<hr>

<div style="float: right; margin-left: 10px"><img width="250 px" src="https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1618864754.png"></div>

[color=orange]Ninjutsu - <b>Emersione Kou</b> (Limite: 0)[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Supporto, Bijuu</i>

"Trovandosi alle strette, il Jinchuuriki sprigiona il potere del proprio Bijuu."

<b><i>Effetti:</i></b>

<ul><li>Accumula un punteggio Legame pari a 100.</li>

<li>Può essere utilizzata in Fase Difensiva o in Fase Attiva</li>

<li>Utilizzabile soltanto una volta per Scontro.</li></ul>
</fieldset>


<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid white; overflow: auto; height: 300px; line-height: 120%; color: white;"><legend align="center" style="color:#FF9933"><b>~ Tecniche Personali:</b></legend>
<i>(7 Yang/2 Suiton)</i>
[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Hazumu</b> (Limite: 6) [CHK: - 10; STM: - 13] {VEL*230}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Elusione), Bijuu.</i>

“La simbiosi perfetta tra la buona manipolazione del Suiton ereditata dal padre e il controllo, ora chirurgico, del chakra di Kurama. C’è voluto un po’ di tempo per riuscire ad ottenere un equilibrio tra i due. Gestire il chakra del Ky&#363;bi è stato tutto, fuorché semplice, ma l’esercizio e la severità del Bij&#363; sono riusciti ad aiutarlo ad arrivare ad un livello soddisfacente. Tale da permettergli di concentrare il chakra del demone nelle parti del suo corpo, con la stessa facilità con cui l’avrebbe potuto fare con l’acqua. Nasce così questa tecnica che fonde assieme due realtà totalmente differenti, ma allo stesso tempo simili e care a Yu, rendendole simbiotiche ed utili al fine ultimo di…salvarsi la pelle. Il Rosso concentra il chakra di Kurama nelle gambe, per potenziare i propri movimenti e, al contempo, crea dei cuscinetti d’acqua in aria per crearsi un appoggio. Scattando e muovendosi a zig zag, per evitare gli attacchi, riesce al contempo ad infiltrarsi tra le righe nemiche, arrivando facilmente alle spalle del suo obiettivo, creandosi così, una buona occasione per contrattaccare.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>Aumenta il Modificatore Danno del prossimo Attacco contro il nemico di 1.</li>
<li>Se utilizzata prima di Schermaglia, il secondo effetto del Ninja Sbalzato permane anche se questo utilizza un’Azione di Recupero mentre è affetto dallo Status.</li>
<li>Se le Kitsuneo sono presenti in campo, il Modificatore Danno dell’attacco nemico difeso con <b>Hazumu</b>, diminuisce di 1.</li></ul>

<hr>

<i>Variante di Scala ad Caelum - (6 Yang/2 Suiton)</i>
[color=#FF9933]Ninjutsu (Suiton) - <b>Pons Caeli</b> (Limite: 7) [CHK: - 13; STM: -14] {VEL*260}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Elusione), Bolle, Bijuu.</i>

“La missione a Kokuhy&#333; è stata particolare sotto tanti punti di vista. Ma se c’è una cosa di cui è rimasto poco soddisfatto di sé stesso, è come ha gestito il combattimento con Izumi. Ha fatto del suo meglio, questo è sicuro, tuttavia il suo meglio non sarebbe bastato senza l’aiuto provvidenziale di Hisakata. In sua assenza, probabilmente, la Hone-onna l’avrebbe surclassato. Quel suo particolare modo di combattere, stremando il nemico, quella sua velocità sovrumana - come lei era, in effetti - tale da sembrare che scomparisse ed apparisse in continuazione, l’hanno stregato. Sentitosi inadeguato di fronte allo y&#333;kai, l’unica cosa che è riuscito a fare in seguito per esorcizzare quella sensazione, è stata capire come diavolo facesse. Imparare da lei. Sfruttare quello che aveva visto e adattarlo al suo modo di combattere. Per poter avvalersene e prendersi una piccola rivincita postuma. Le Ninjutsu Spazio-Temporali non sono una cosa semplice. Generalmente abbisognano di un tramite, di un marcatore per poter essere effettuate, in modo da non “perdersi” durante il salto. E Yu si è spaccato la testa davvero un sacco, prima di rendersi conto che la soluzione ce l’ha sempre avuta tra le mani. Le sue bolle. Le sue bolle sono dei marker naturali, in possesso del suo chakra per antonomasia. Tuttavia saperlo non basta. Ci si è messo di impegno, con tanto studio e tanti buchi nell’acqua e, anche una volta acquisita un’esperienza tale da riuscire a fare ciò che si era prefissato, non sarebbe mai riuscito a renderlo reale senza Kurama che funge da stabilizzatore. Ma con la sinergia di tutti gli elementi in ballo, soffiando una raffica di bolle grandi abbastanza da poter fungere da appoggio, munite di un chakra particolare, ora è in grado di sfuggire ad un attacco teletrasportandosi da una all’altra effimera, sparendo agli occhi del nemico per apparire da tutt’altra parte, meglio ancora se in posizione di vantaggio per scagliare una controffensiva.”

<i><b>Effetti:</b></i>
<ul><li>Il Moltiplicatore Danno di questa Tecnica è ridotto di 2.</li>
<li>Vale come Lim 10 nella difesa da multipli attacchi.</li>
<li>GdrOn, con il consenso del master, sarà possibile teletrasportarsi in luoghi (o presso persone) in cui si è lasciato una bolla cristallizzata.</li></ul>

<hr>

<i>Variante di Schermaglia - (7 Yang)</i>
[color=#FF9933]Ninjutsu - <b>Kitsuneo: Castigo Celeste</b> (Limite: 7) [CHK: - 12; STM - 16] {DST*270}[/color]

<b>Tratti:</b> <i>Offensiva (Ravvicinata), Bijuu.</i>

“Altra tecnica nata ed influenzata dagli allenamenti al Dojo di H&#333;zuki Aoi. Meno diretta di Schermaglia, ma allo stesso tempo basata su principi simili, questa mossa è atta a contrastare efficacemente nemici in grado di volare, benchè nulla vieti di usarla anche in altri frangenti. Ben conscio del vantaggio dato dall’altezza, in quanto lui stesso lo sfrutta attraverso le sue bolle, Yu ha cercato il modo di azzerare o limitare questo schiacciante privilegio nel caso sia lui a subirne le conseguenze. Brusca e per nulla elegante, questa tecnica incarna l’efficacia piuttosto che la raffinatezza della scherma, unendo le tattiche di distrazione del Rosso ai tecnicismi imparati da suo padre. Di fatto, sette delle Kitsuneo in possesso di Yu vengono fatte alzare in aria per poi piovere violentemente addosso al nemico dall’alto, costringendolo a terra. Approfittando del momento, stringendo in mano le spade di chakra rimanenti, Yu aggira l’avversario, portandosi rapidamente alle sue spalle, in una posizione tale da potergli tirare un brusco doppio fendente al collo.”

<b><i>Effetti:</i></b>
<ul><li>Se il nemico è in Volo, cade a terra e non potrà rialzarsi in Volo per 2 turni.</li>
<li>Se il nemico è a terra, non potrà alzarsi in Volo per 2 turni.</li>
<li>Se il nemico è in Volo, nella difesa di questa tecnica, il modificatore danno del nemico aumenta di 3.</li></ul>
</fieldset>


</fieldset>
</div>





<div data-label="Equip">
<fieldset style="background: #824545; line-height: 120%; text-align: justify; font-size: 11px; border-radius: 10px; border: 3px solid #4c2929; color: white">

<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1619430719.png[/IMG]</p>


<table border="0" align="center" style="text-align:center; color:white; font-size: 11px" WIDTH="500" heigth="300" rules="rows">

<tr><th colspan=4>[size=3][color=#4C2929]Sacca Ninja[/color][/size]</th>
</tr>

<tr>
<td>Pozione</td>
<td>Pozione</td>
<td>Tonico d'Erbe</td>
</tr>

<tr>
<td>Barretta Energetica</td>
<td>Borraccia</td>
<td>3xCarta Bomba</td>
</tr>

<tr>
<td align="center" colspan="2"><b>[color=#4C2929]Slot Vita Libero[/color]</b></td>
<td align="center" colspan="2"><b>[color=#4C2929]Slot Schiena Libero[/color]</b></td>
</tr>

<tr>
<td>10xShuriken / 10xSpiedi (ANBU)</td>
<td>10xKunai</td>
<td>Kenmaki / Katana (ANBU)</td>
</tr>

</table>

<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid white; overflow: auto; height: 300px; line-height: 120%; color: white;"><legend align="left" style="color:white"><b>[color=#4C2929]~ Armi:[/color]</b></legend>
<p align="justify"><b>- Kunai (10 pezzi = 1 Slot)</b>
<ul><i>[color=#4C2929]Arma Piccola, Tagliente, Perforante, da Lancio, da Mischia, ad Una Mano.[/color]</i></ul>
“È il tipico pugnale che ogni ninja sa sfruttare al meglio delle proprie capacità. Può essere usato in attacchi ravvicinati o lanciandolo. Ha un anello alla fine dell’impugnatura in modo che sia possibile comporre Sigilli tenendolo in mano.”


<hr>

<b>- Shuriken (10 pezzi = 1 Slot)</b>
<ul><i>[color=#4C2929]Arma Piccola, da Lancio, Tagliente, ad Una Mano.[/color]</i></ul>
“È la tipica arma da lancio dei ninja dalla forma a stella. Quando lanciata gira su se stessa e quando colpisce l’avversario, lascia dei bei tagli.”


<hr>
<b>- Spiedi (10 pezzi = 1 Slot)</b>
<ul><i>[color=#4C2929]Arma Piccola, da Lancio, Perforante, ad Una Mano.[/color]</i></ul>
“Mostrandosi come aghi dalle dimensioni notevolmente maggiori, gli Spiedi sono particolari armi da lancio preferite dagli assassini e dagli esperti della precisione chirurgica. Una volta lanciati, gli Spiedi seguono una traiettoria rettilinea in attesa di fermarsi all’interno di ciò che perforano.”

<hr>

<b>- Katana (1 Slot)</b>
<ul>[color=#4C2929]<i>Arma Media, da Mischia, Tagliente, Perforante, ad Una Mano.</i>[/color]</ul>
“È la classica lama ricurva a taglio singolo, ottima per stoccare, ma che viene spesso utilizzata per colpire con fendenti precisi e letali.”


<hr>

<b>- Kenmaki: Mulinello di lame. (1 Slot)</b>
<ul>[color=#4C2929]<i>Arma Media, da Mischia, Tagliente, Perforante, ad Una Mano.</i>[/color]</ul>
“Variante bellica dell’ornamentale Wagasa, ombrello tipico giapponese, Kenmaki è stato richiesto appositamente da Yu completamente forgiato in Chakracciaio: dal manico, all’intelaiatura, dalle insidiose lamine che ne costituiscono la copertura, alla lama posizionata sulla punta.
Tutto di Kenmaki è stato pensato e costruito per poter offendere e difendere, egualmente ad un’arma comune. Le lamine del rivestimento, fini ma temprate come una normale katana, assieme alla lama posta all’estremità superiore del Wagasa, costituiscono, ad ombrello chiuso, un’arma d’attacco e di difesa ravvicinati di tutto rispetto, non dissimile per utilizzo ad una qualsiasi spada. Aperto, invece, Kenmaki si dimostra più che utile per difendere gli attacchi a distanza.
Strano, ma vero, si dice che anche i Wagasa abbiano un’anima, uno spirito. Questi è meglio noto come Kasabake, lo spetro ombrello, uno Yokai dalle fattezze piuttosto simpatiche che ricorda un Wagasa che mostra la lingua in un perenne sberleffo, con un occhio solo e con il manico a forma di piede indossante un geta, tradizionale sandalo di legno. Esistono molte storie sui Kasabake, racconti in cui appaiono solitamente come aiutanti dei protagonisti e/o come uno dei protagonisti stessi. Forse è stata proprio questa loro familiarità, questo loro eco del passato che rimanda Yu ai tempi in cui lui stesso da bambino ascoltava quelle storie assieme a Kai e al resto della propria famiglia, che lo ha spinto a richiedere un’arma tanto bizzarra…o magari chi lo sa, qualche altro motivo non chiaro nemmeno a lui.”

[SPOILER]<b>- Katana (1 Slot)</b>
<ul><i>Arma Media, da Mischia, Tagliente, Perforante, ad Una Mano.</i></ul>
“È la classica lama ricurva a taglio singolo, ottima per stoccare, ma che viene spesso utilizzata per colpire con fendenti precisi e letali.”[/SPOILER]</p>
</fieldset>


<fieldset style="font-size: 11px; text-align: justify; padding: 20px; border-radius: 10px; border: 1px solid white; overflow: auto; height: 300px; line-height: 120%; color: white;"><legend align="left" style="color:white"><b>[color=#4C2929]~ Oggetti:[/color]</b></legend>
<p align="justify"><b>- 2xPozione </b>(Limite: 3) (Costo: [color=#FF5555]200 Ryo[/color])

“Unguento che da applicare sulla ferita dolorante”

<i>Effetti:</i>
<ul><li>Rigenera 6 SLT.</li>
<li>Consumabile.</li>
<li>È possibile utilizzare al massimo 3 Pozioni durante un combattimento</li></ul>

<hr>

<b>- Tonico d’Erbe</b> (Limite: 3) (Costo: [color=#FF5555]200 Ryo[/color])

“Rimedio di erbe che rinvigorisce lo spirito.”

<i>Effetti:</i>
<ul><li>Rigenera 16 CHK.</li>
<li>Consumabile.</li>
<li>È possibile utilizzare al massimo 3 Tonici d’Erbe durante un combattimento</li></ul>

<hr>

<b>- Barretta Energetica</b> (Limite: 3) (Costo: [color=#FF5555]200 Ryo[/color])

“Preparato proteico che rinvigorisce il corpo.”

<i>Effetti:</i>
<ul><li>Rigenera 16 STM.</li>
<li>Consumabile.</li>
<li>È possibile utilizzare al massimo 3 Barrette Energetiche durante un combattimento</li></ul>

<hr>

<b>- Borraccia</b> (Limite: 1) (Costo: [color=#FF5555]300 Ryo[/color])

“Contenitore per l'acqua: dopo aver bevuto, sia corpo che spirito ne traggono un po' di beneficio”

<i>Effetti:</i>
<ul><li>Rigenera 4 CHK e 4 STM.</li>
<li>Può essere utilizzata solo 2 volte prima di essere riempita, cosa che deve essere fatta al di fuori del Combattimento.</li></ul>

<hr>

<b>- Makibishi </b>(Limite: 1) (Costo: [color=#FF5555]100 Ryo[/color])

“Chiodi da gettare a terra: danneggiano i piedi degli avversari”

<i>Effetti:</i>
<ul><li>Quando usi i Makibishi, scegli una Zona.</li>
<li>Se l’avversario fa Cambiare Zona per entrare o uscire da una Zona dove sono stati gettati i Makibishi, o prende 1 Danno o impiega un 1 Limite in più. <li>Non è possibile utilizzare più Makibishi per sommarne gli effetti.</li>
<li>Se si utilizza Fuggire in questo turno, si ottiene del Vantaggio aggiuntivo pari al proprio Livello moltiplicato per 1,5. Non si ottiene del Vantaggio ulteriore se si usano più Makibishi durante uno stesso Turno.</li>
<li>Consumabile.</li></ul>

<hr>

<b>- 3xCarta Bomba</b> (Limite: 5)[STM: -8, CHK: -8] (Costo: [color=#FF5555]400 Ryo[/color]) (3 Carte Bomba occupano uno Slot)

“Si applica la Carta Bomba ad un’arma da Lancio, per poi innescarla e lanciarla assieme all'arma”

<i>Effetti:</i>
<ul><li>Richiede l’utilizzo di un’Arma da Lancio.</li>
<li>L’utilizzo di una Carta Bomba va considerato come una Bukijutsu Offensiva a Lungo Raggio, con efficacia pari a {300*LIV}, dove LIV è il Livello del Ninja.</li>
<li>Non è possibile utilizzare più di 3 Carte Bomba nel corso di un combattimento.</li>
<li>Consumabile.</li></ul>
</p>
</fieldset>

</fieldset>
</div>

</div></div></div>


Edited by Get scared. - 30/7/2022, 15:40
 
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view post Posted on 18/7/2016, 21:56
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<div align="center"><div style="background-color: #424242; border-radius: 10px; border: 3px solid #FF5555; width: 600px; color: #CECECE; line-height: 120%; text-align: justify; padding: 20px; font-size: 11px; font-family: Verdana">

<div style="float: left; margin-right: 10px"><img width= "200 px" src="https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1620489503.jpg"></div>

<table align="center" class="cquote" style="border-collapse: collapse; border-style: none; background-color: transparent;">

<tr>
<td width="20" valign="top" style="color: #FF5555; font-size: 35px; font-family: 'Times New Roman',serif; font-weight: bold; text-align: left; padding: 9px 10px 0pt;"></td>
<td valign="center" style="padding: 4px 10px 5px;"><i>[...] Sai, ci sono solo due cose che mi aiutano a schiarire le idee quando sono confuso: allenarmi fino allo sfinimento, oppure… scrivere.

[...] In realtà, mi sono reso conto che scrivere è molto più utile per capire sé stessi di quanto possa sembrare. Inoltre è più semplice di parlare!

[...] Quindi credo che questo quaderno e una bella penna potrebbero esserti d’aiuto più di quanto potrei esserlo io, o chiunque altro, in questo momento.</i></td>
<td width="20" valign="bottom" style="color: #FF5555; font-size: 35px; font-family: 'Times New Roman',serif; font-weight: bold; text-align: right; padding: 10px 10px 0px;"></td>
</tr>

<tr>
<td style="padding-top: 0pt;" colspan="3"><p style="font-size: 9px; line-height: 1em; text-align: right;"><cite style="font-style: normal;">~ Ky&#333;mei Y&#363;zora</cite></p></td>
</tr>

</table>


<hr>

<p align="center">[IMG=png]https://image.forumcommunity.it/1/0/7/5/2/2/0/4/1620493027.png[/IMG]</p>

<div data-slide= "height: adapt; effect: flyin{left}; autoslide: none; buttons: buttons, labels; style: forumfree;">

<div data-label="Prologo">
<fieldset style="background-color: #E8E4D6; border: 3px solid #aaa697; border-radius: 10px; color: black; line-height: 120%; text-align: justify; padding: 10px; font-size: 13px; font-family: Book Antiqua;">

<p align="center"><b style="font-size: 20px">~ Prologo:</b></p>

<fieldset style="border: none; overflow: auto; height: 400px">
[color=#999999]<p align="center"><b>Senti Yu…ma tu dove sei?</p></b>[/color]

Una domanda semplice, addirittura sciocca considerando che la direttrice dell’orfanotrofio mi aveva proprio davanti a sé. Eppure i suoi occhi grigi da lupo osservavano al di là di ciò che ero…scrutavano a fondo nella mia anima, frugando di qua e di là, alla ricerca di quel bambino rintanato al buio, al sicuro da tutto e da tutti, dove nulla avrebbe potuto toccarlo mai più o farlo soffrire. Perché è lì che ero io, non mi sono più mosso da là sotto per anni, nascosto alla vista dei più.., ma non alla sua.
In qualche modo lei mi aveva capito, aveva capito che il viso felice e spensierato, o indifferente e canzonatorio che mostravo non era altro che una maschera. Un bel costume costruito attorno ad un’anima distrutta, schiacciata e spaventata che se ne stava lì ferma sotto il letto. Il luogo da cui ho osservato impotente i miei genitori venire uccisi. Oh, ma nemmeno quell’evento è stato la causa di questo mio comportamento, no. E’ stato solo la conclusione di un ciclo.
Il punto di partenza è che sono nato <i>sbagliato</i>.
I miei genitori si aspettavano qualcosa di diverso evidentemente, qualcosa di più, qualcosa che io non avrei mai potuto dargli. Da bravi ninja di Kiri desideravano un figlio che avrebbe seguito le tracce del padre, dotato di poteri ed abilità particolari. E invece sono nato io, tutto mia madre; ottima ninja eh…ma priva di qualsivoglia speciale capacità.
E io ero il suo riflesso in miniatura.
Non se ne resero conto subito, ovviamente, venni trattato bene ed amato finchè non fu evidente la realtà dei fatti: io non ero che inutile spazzatura.

[color=#339999]<p align="CENTER"><b>Avrei preferito che non fossi mai nato. </b></p>[/color][color=#000000]

Sono stato rifiutato, non ero più voluto. Ah certo, in pubblico eravamo la classica famigliola felice, ma in casa per me non c’era verso d’avvicinarmi a loro. Ogni volta che lo facevo, la loro aperta negazione mi procurava nuove ferite…finché un giorno rinunciai a provarci, anzi no a sperarci. Me ne feci una ragione, mi nascosi nella parte più profonda del mio stesso essere e lì rimasi: per evitare di soffrire, per evitare di far soffrire gli altri, per evitare di causare dolore a me e loro. Rinunciai al diritto d’avere quello che aveva chiunque altro e accettai la cosa come se fosse scontata.
E lo stesso feci quel giorno che mia madre mi fece nascondere sotto il letto. Non capii il motivo di proteggere della spazzatura come me, proprio lei che come mio padre mi aveva rifiutato. Forse venne mossa da pietà, forse in fin dei conti qualche goccia d’amore materno le era rimasto. Bah non mi interessava, accolsi il suo comportamento come al solito ed osservai la fine dei miei genitori da lì sotto. Non seppi mai il motivo, non lo cercai e non desiderai nemmeno comprenderlo. Era solo l’ennesimo fatto da accettare ed archiviare. Nulla di più.

Da quel giorno iniziai ad osservare la vita scorrere di fronte a me, semplice spettatore vivente dei fatti, mentre il mio vero io se ne stava nascosto sotto il letto di quella casa ormai lontana e vuota. Venni portato in uno dei tanti orfanotrofi di Kiri e lì, in qualche modo, nonostante il mio essere e non essere, alcuni degli altri bambini si legarono a me. Loro definivano il nostro gruppo una “famiglia”. Curioso come si potesse chiamare tale un’accozzaglia di ragazzini che si erano conosciuti nella peggiore situazione possibile e in un villaggio come quello della Nebbia. Tuttavia anche non credendo fino in fondo a quel concetto come loro, iniziai a sentirmi legato ai miei compagni, in special modo a Kai, l’unico che conoscesse le circostanze che mi avevano portato in quel luogo.
Mi sentivo abbastanza responsabile da farmi picchiare dai bulli purché loro ne restassero fuori, infondo se ero io l’unico a soffrire andava bene, lo avrei accettato come sempre.
Ed era quello il motivo che mi aveva portato dalla direttrice anche quel giorno.
Un bell’occhio nero e la faccia pesta erano una ragione abbastanza buona per essere finito in quell’ufficio, specialmente considerando il fatto che non avevo minimamente reagito, come al solito. Era questo che, a quanto pareva, preoccupava gli adulti, quello che loro definivano tendenza masochistica all’autodistruzione.
Non capivano perché, pur avendone la possibilità – quantomeno secondo il loro metro di giudizio – non mi facessi valere, perché mi facessi picchiare di fronte a coloro che mi amavano. Una domanda stupida ai miei orecchi, mi sembrava ovvio che lo facessi per proteggerli no? Eppure, secondo loro, questo mio comportamento non era normale.

[/color][color=#FF9933]<p align="center"><i>Che sia a me che sta sfuggendo qualcosa?</i></p>[/color]

La domanda mi balenò in testa per qualche istante per poi sfuggire via, inghiottita dalle pieghe della coscienza. Era assurdo, se solo io venivo tirato in ballo tutto andava bene. Almeno così credevo fino a quel giorno.
Ennesima rissa come tante, ormai i bulli ci avevano preso gusto a prendermi di mira considerato che non reagivo. Certo, non per il motivo che credevano loro, ma questo aveva poca importanza. Tuttavia quella volta qualcosa andò diversamente: eravamo solamente io e Kai, lui preso in ostaggio e io che subivo per entrambi, perché era questo il mio compito, no?
Allora perché gli occhi glaciali di Kai trasudavano rabbia e dolore verso di me? Perché sembrava stesse trattenendo delle parole che da troppo tempo teneva per sé?
Fu mentre un pugno mi colpiva vicino alla tempia, stordendomi, che sentii finalmente quei pensieri uscire come un'onda di piena dalle labbra contratte dall’ira del mio compagno.
Un’ira talmente bruciante che riuscì a raggiungermi nel luogo dove mi nascondevo da tanto tempo.

[color=#99ccff]<p align="center"><b>Esci da sotto quel letto, Yu! Smettila di nasconderti! Nessuno ha bisogno che ti sacrifichi in questo modo! Nè io, né tanto meno tutti gli altri…Non lo sai? Chi non ha rispetto per la propria vita non può proteggere quella degli altri! Quindi svegliati e reagisci! Esci da lì e vieni a proteggere la tua famiglia sul serio!</b></p>[/color]

Io ne avevo davvero il diritto? Potevo fare ciò che desideravo davvero, senza temere ripercussioni? Potevo tornare a sperare e a seguire il mio istinto, le mie brame e i miei obiettivi pur essendo solamente un rifiuto? A questo punto forse sì…in fin dei conti sembrava che il mio modo di fare più che essere d’aiuto a Kai e gli altri, li stesse facendo soffrire, proprio ciò che non volevo accadesse.
Bastò un attimo. Quello di realizzare che se anche i miei genitori non avevano avuto stima di me, la mia nuova famiglia, contrariamente, sembrava nutrirne molta. Seguendo le parole di Kai, nutrendomi di quella fiducia e della speranza ch’esse mi infusero, strisciai fuori dal letto e ripresi possesso della mia vita in pochi secondi. Quanto serviva per fermare l’ennesimo pugno e restituirlo con gli interessi di decine di pestaggi passati semplicemente a subire.
Ero furioso, a causa della mia inettitudine avevo sprecato parte della mia vita a pensare di non poter fare ciò che desideravo semplicemente perché inadeguato. Avevo smesso di combattere ancora prima d’iniziare, ma da quel momento in poi sarebbe stato diverso.
Probabilmente anche i bulli si resero conto che qualcosa in me era cambiato, perché si dileguarono in pochi istanti, spaventati dallo stesso giocattolo con cui si erano divertiti per così tanto tempo. Patetici.
Per la prima volta, sorrisi davvero a colui che mi aveva trascinato fuori a forza da quella condizione di indifferente distacco ed accettazione in cui mi ero rinchiuso da solo…ma fu anche l’ultima volta che lo vidi. Dopo quell’ennesima rissa, la direttrice dell’orfanotrofio decise di dividere il gruppo che vi aveva preso parte: ognuno di noi venne inviato in altri istituti del Villaggio e, di fatto, la mia famiglia si sfaldò. Non ho idea di dove sia finito Kai, tuttavia conto di riuscire a rivederlo, in fin dei conti Kiri non è poi così grande e poi lui…sa benissimo difendersi da solo. Se l’avessi capito prima forse avremmo potuto evitare un bel po’ di problemi, ma ormai è tardi per queste recriminazioni.
Ho altro a cui pensare adesso.
In fin dei conti sono stato fortunato: proprio ora che finalmente sono riuscito a riprendere possesso della mia vita, sono finito nell’unico luogo di Kiri in cui anche chi come me è nato senza particolari capacità ha la possibilità di diventare un ninja abile. Si dice che, proprio qui, nell’orfanotrofio più grande del Villaggio, abbia sede il clan Awa ed io ho tutta l’intenzione di entrare a farvi parte. Basta nascondersi, basta pensare che la mia vita valga meno di quella degli altri. Adesso ho intenzione di vivere fino in fondo, di divertirmi, di rifarmi di tutto ciò che in questi anni ho perso e lasciato scivolare via di fronte al mio naso. I miei desideri valgono tanto quanto quelli di chiunque perchè io esisto, ed esistere non è un peccato.

E’ con questo spirito che, anche se con qualche anno di ritardo, mi sono iscritto all’Accademia ninja di Kiri. La scuola non era molto diversa dall’orfanotrofio, infondo. Soliti bulletti che spadroneggiavano e si pavoneggiavano, credendosi superiori agli altri, anche se non era detto fosse davvero così. Stesse scene a cui avevo già assistito se non come osservatore, come protagonista. Ma non avrei più lasciato che accadesse, non a me.
Le parole di Kai si erano incise a fuoco nella mia testa e seguendo il loro chiaro eco, non mi feci più mettere i piedi in testa da nessuno e per nessun motivo al mondo.
Adesso avevo un obiettivo da raggiungere e una vita da vivere, quindi nascondersi non era concesso.
Furono necessarie solo un paio d’occasioni perché i bulli capissero che dovevano lasciarmi in pace e, messe in chiaro le cose, non ebbi più nessun intralcio nello studio delle arti ninja, tanto che all’età di sedici anni, riuscii ad ottenere il diploma da Genin e quel coprifronte a cui tanto avevo ambito: l’inizio della mia rivalsa sulla vita e su me stesso.
Fu una sorpresa venire a sapere che in fin dei conti, qualcosa da mio padre avevo ereditato…uno sberleffo del destino forse, ma fatto sta che come lui possiedo chakra di tipo Suiton. Ora, non mi resta che dare il meglio di me e cercare di entrare a far parte del Clan Awa: non mi arrenderò di fronte a nulla pur di riuscirci. Ho fatto una promessa a me stesso e a Kai e cascasse il mondo, ho tutta l’intenzione di mantenerla.</fieldset>

</fieldset></div>

<div data-label="Volume 1">

<fieldset style="background-color: #E8E4D6; border: 3px solid #aaa697; border-radius: 10px; color: black; line-height: 120%; text-align: justify; padding: 10px; font-size: 13px; font-family: Book Antiqua;">

<p align="center"><b style="font-size: 20px">~ Volume 1:</b></p>

In seguito alla mia promozione, ho deciso di tenere una sottospecie di diario. In previsione del mio reincontro con Kai gli altri, non volevo proprio presentarmi a mani vuote senza storie da raccontare! Loro e io stesso, venivamo sempre rapiti quando gli adulti ci raccontavano quelle strane leggende, o resoconti reali di fatti accaduti in passato. Ma perché guardare solo indietro? A volte basta aprire occhi e orecchi e darsi un’occhiata attorno, per trovare qualcosa da raccontare. E a Kiri di storie ce ne sono veramente un sacco, basta saperle vedere, basta saperle ascoltare. Ciò che scriverò di seguito saranno quelle che mi riguardano, da vicino o da lontano, tenute nero su bianco per evitare di dimenticare. La mia memoria è buona, ma prima che riveda i miei fratelli potrebbero passare ancora degli anni. Ne sono passati già quattro da quando ho lasciato il vecchio orfanotrofio d’altronde. Avete presente che figura se dopo tutto il tempo in cui siamo rimasti divisi mi presentassi senza uno straccio di storia?
Ecco, sì. La sensazione è più o meno quella. Un misto di vergogna e senso di colpa, che non ho la benchè minima intenzione di provare! Quindi ecco qui le mie novelle: non aspettatevi chissà cosa eh, sono un ninja non uno scrittore.



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 1</b>
<ul><li><b>Kiri, in una giornata qualunque.</b></li></ul>

<fieldset style="border: none; overflow: auto; height: 200px">
Nebbia. Quella mattina nel Villaggio c’era davvero una nebbia fittissima. Mi alzai con la voglia di fare di un bradipo e decisi di oziare ulteriormente all’aria aperta, per osservare i flutti della bruma che s’alzavano sinuosi nel cielo plumbeo del Villaggio. Certo, non mi sarei mai immaginato di imbattermi in un capannello di persone proprio nel bel mezzo della radura dove andavo di solito a riposare! Era davvero un bel miscuglio di personalità quello, credetemi, ed era destinato a crescere. Due Chunin, una studentessa, un Genin come me e…un cadavere. Sì, sì proprio un cadavere! Una bella fanciulla a dirla tutta, se non fosse stato per lo squarcio che aveva sulla gola sarebbe sembrata semplicemente addormentata tra le margherite, ma non fu quello ad attirare la mia attenzione. Di cadaveri a Kiri se ne vedono tutti i giorni, e quello non aveva nulla di interessante: sembrava la triste conclusione di uno stupro o di una rapina, oppure chissà magari di semplice furia omicida. In ogni caso la mia attenzione venne presto catturata dal ragazzo Corvino, quello che probabilmente era un mio coetaneo. Somigliava in maniera assurda a qualcuno che conoscevo, ma ci volle un po’ prima che mi rendessi conto che colui che la mia memoria andava cercando, altri non era se non lo Yondaime Mizukage, Ki Momochi. Non avete idea della scenata che quel ragazzo ha fatto al mio evidenziare la cosa!
Totalmente sclerato, ha addirittura ammesso di essere il figlio di quel Kage! Ma la sua scena fu talmente buffa che non riuscii ad esimermi dal ridere. Se fossi stato al suo posto, mi sarei picchiato da solo, ma…lui non lo fece. E ancora mi chiedo perché. Glielo chiederò la prossima volta che lo incontrerò.
In seguito a questo divertente teatrino, ho provato a chiedere all’unico Chunin rimasto se avesse intenzione di occuparsi o meno di quel corpo ma quel tale, che si presentò come Shir&#333;, dimostrò d’essere svogliato almeno come l’altro suo collega e dopo aver confermato che non aveva alcuna voglia di occuparsene se ne andò. A quel punto sembrava che tutto stesse volgendo al termine nella radura, ma ai presenti si aggiunsero presto due nuovi arrivati, altri due studenti, un ragazzo dai capelli blu che aveva tutta l’aria di avere appena visto un fantasma e una scheletrina molesta. Gli eventi che seguirono li ricordo perfettamente. Non appena quella ragazzina si mise a chiacchierare, non dimostrando rispetto alcuno per il cadavere della fanciulla, il Corvino la inchiodò a terra con la sua katana. In quel momento…solamente per un istante, provai pena per la studentessa. Ma fu una cosa breve. Uno sbaglio, perché non appena quella aprì bocca dimostrando di non tenere minimamente alla propria vita, invitando quel ragazzo a continuare, rividi il me stesso di un tempo. Quello Yu che per quanto volesse proteggere la sua famiglia, non lo faceva nel modo opportuno lasciandosi picchiare gratuitamente nella vana certezza che così gli altri non avrebbero sofferto. In qualche modo quella ragazzina mi ricordava il vecchio me, quello che non aveva rispetto per la propria vita. E la odiai. Sperando, nel luogo più oscuro di me, che il Corvino la facesse fuori veramente, iniziai a scommettere con Nuru, lo studente dai capelli blu. Un po’ perché di lei non me ne fregava nulla, un po’ perché come tutti in quel prato non potevo fare a meno di stare lì a vedere come sarebbe finita, specialmente dopo l’intervento fortuito di Shir&#333;, tornato indietro per grazia divina, che salvò la pelle alla scheletrina, dimostrando di tenere alla sua vita molto più di lei stessa. Restai con Nuru, pronto a proteggerlo in caso lo scontro fosse degenerato, ma…tutto finì ancora prima di iniziare, portandomi a vincere una scommessa che credevo persa in partenza. Mmmh…credo che Nuru sia il mio primo amico da quando ho finito l’Accademia. In qualche modo mi ricordava i miei fratellini e, in una situazione come quella che si era andata a creare lì alla radura, ho sentito di doverlo proteggere. Sono proprio un caso perso!
Comunque in seguito a tali fatti, il Corvino che ora sapevo chiamarsi Netsub&#333; Shi, portò la ragazzina, da lui stesso ferita, all’'ospedale, mentre io e Shir&#333;, in seguito alla comunicazione di altri due cadaveri nei Giardini da parte dell’altro Chunin che era tornato, decidemmo di andare a controllare: lui controvoglia ma per dovere, io perché tra tutti quegli omicidi…spiccava quello di un ninja. E uno Shinobi non poteva certo essere stato ucciso dalla mano di un assassino qualunque no? Così salutammo Nuru ed Urako, questo il nome dell’altra studentessa, e ci avviamo nei luoghi indicati. Tuttavia non ne cavammo un ragno dal buco: non c’erano tracce che potessero indicare qualsivoglia cosa sull’omicida, se non che fosse uno a cui piaceva fare le cose in maniera appariscente. A quel punto decidemmo di allontanarci per parlare un po’ e mettere qualcosa sotto i denti. La scelta del posto venne data a me, quindi decisi di giocare in casa, in una zona a me molto conosciuta , portando Shir&#333; da Tako-san che, a mio avviso, è il miglior cuoco di Takoyaki di tutta Kiri! Davanti alle polpettine di polpo e ad una bottiglia di buon sakè, atto a festeggiare il mio tentativo d’ingresso nel Gruppo Awa che sarebbe avvenuto il giorno seguente, io e Shir&#333; iniziammo a raccontarci. E’ incredibile come l’alcool sciolga la lingua, eh? In altre circostanze, con un bacchettone come il Bianco, non so se avrei detto cose così personali…tuttavia, vuoi perché quel Chunin aveva il tatto di un elefante, vuoi perché infondo non sembrava in cattiva fede, mi sono aperto con lui su alcuni argomenti delicati del mio passato come non facevo da molto tempo con nessuno. E lui…beh, lui ha fatto più o meno lo stesso. Non sembrava tipo da spiattellare i propri affari al primo che passava, quello lì, anzi, aveva tutta l’aria di essere un ragazzo riservato, quasi disabituato alle relazioni sociali. E doveva essere così visto che, su sua stessa ammissione, non aveva nessuno. Tuttavia devo ammettere che, nonostante alcuni momenti pungenti, è stato piacevole parlare con lui. Ancora non riesco ad afferrare bene il significato del suo Nind&#333;, non lo condivido molto, ma forse mi è sfuggito qualcosa durante la sua spiegazione. In ogni caso, anche se del suo Credo non riesco a fidarmi e anche se sono certo che lo porterà a farsi uccidere, come ha detto Tako-san posso almeno fidarmi di lui. E così farò, magari col tempo capirò meglio che cosa passa in quella testa arruffata e bianchiccia!</fieldset>


<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 2</b>
<ul><li><b>Un posto dove stare.</b></li></ul>

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Tornare all’orfanotrofio in cui avevo passato gli ultimi quattro anni prima d’essere promosso Genin, portò con sé un misto di nostalgia e felicità. Vivere da solo era stata una mia scelta, in realtà avrei potuto benissimo restare ospite all’Hikisaku con tutti gli altri, bearmi della confusione che aveva animato per anni le mie giornate e che nulla aveva a che fare col gelido silenzio che permeava casa mia. Tuttavia non potevo permettermelo. Il mio obiettivo era di trovare e, possibilmente, riunire la mia famiglia, se possibile, un tetto sulla testa sarebbe servito. Fu con quel criterio che scelsi l’indipendenza e anche l’abitazione. I Kami vollero che una bella casetta fuori dal centro, fosse stata svalutata a causa di alcune dicerie su degli omicidi e conseguenti fantasmi che aleggiavano tra le stanze. Il prezzo era calato tanto da potermela permettere!
Ed ora ero di nuovo lì, dove tutto era iniziato. Ero nel luogo in cui avevo imparato ad ammirare ed amare lo spirito e le tecniche che i membri del Gruppo Awa utilizzavano per sollevare il morale agli ospiti dell’orfanotrofio. Erano così bizzarre ed imprevedibili che mi si addicevano alla perfezione! Quindi, non fu difficile decidere di lasciarmi alle spalle tutte le ambizioni che quei due, che si erano definiti genitori, mi avevano fatto pesare per ben otto anni. Desideri sporchi che nulla avevano a che fare con l’amore che si dovrebbe provare verso il proprio figlio. Era solo…boh non so nemmeno come definirlo. D’altronde erano loro ad avere un problema con me, non il contrario.
Fu un piacere, comunque, vedere che le cose non cambiavano mai lì all’Hikisaku, il solito ordinario e piacevole caos, si disperdeva un po’ ovunque anche nell’atrio in cui Jiyuu mi accolse affidandomi alle cure di Namine per l’addestramento. Ecco, quella ragazza.., avevo capito subito che qualcosa non andava in lei. Era così assente, quasi sempre persa nel suo mondo a soffiare bolle. Nulla la entusiasmava, nulla le interessava, è arrivata addirittura al punto di dirmi che lei non aveva piacere che qualcun altro entrasse a far parte del Gruppo! E’ un concetto strano, no? Insomma l’Awa non è un vero e proprio clan, ma credo che valgano comunque gli stessi concetti di base, e quello che Namine mi disse andava contro l’idea generale che mi ero fatto di gruppo o famiglia. Perché andando lì, oltre all’imparare le abilità degli Awa che erano solamente una minima parte dei miei obiettivi per quella giornata, avevo intenzione di trovare un posto dove stare. Ma quella ragazza sembrava sbattermi la porta in faccia ogni lì per là. Il suo stesso compito di insegnante non le piaceva: mi metteva alla prova, ma non si sforzava minimamente di nascondere il fatto che sperasse con tutta sé stessa che fallissi o che decidessi di lasciar perdere. Un tipino niente male, eh? Ma sapete una cosa? Quando mi venne proposto di cambiare Guida, rifiutai. Non solo non volevo dargliela vinta, ma avevo intravisto qualcosa nei suoi comportamenti, uno spiraglio che forse mi avrebbe permesso di comprenderla fino in fondo. Ma nulla mi fu chiaro finchè non giunse la notte. Venni invitato a dormire lì all’orfanotrofio, per riposare e completare l’addestramento il giorno seguente. Mentre mi aggiravo nei corridoi notai Jiyuu in una stanza con il lume acceso, lui mi richiamò e vidi che la ragazza stesa sotto le coltri era Namine. Senza che io chiedessi alcunché, Jiyuu mi raccontò la storia della biondina. Disse che quando Namine era una bambina, uno scricciolo coperto di fango come ce ne sono tanti alla Nebbia, fu lui a salvarla portandola al Gruppo. Dato che la piccola si dimostrò interessata e portata alle arti ninja, le venne tramandato il segreto dell’arte degli Awa e con facilità, in seguito, divenne Genin. Tuttavia, un giorno il Villaggio, che ben poco conosceva il Gruppo, la mise nella posizione di dover scegliere tra gli Awa e la fedeltà a Kiri. Namine, che era una brava kunoichi, scelse la seconda e Jiyuu venne inviato a fermarla. Due amici, o forse qualcosa di più, che si affrontavano in un combattimento col rischio di lasciarci la pelle, era sempre una brutta storia. Per loro non fu diverso, solamente quando Namine ferì Jiyuu all’occhio, accecandolo, si rese conto di cosa fosse ciò che valeva davvero. Costretta a rimanere rinchiusa a vita nell’orfanotrofio perché se fosse uscita, Kiri l’avrebbe catturata e torturata, da quel giorno Namine si era allontanata dal mondo, erigendo un muro tra lei e gli altri, mentre Jiyuu sembrava arreso all’evidenza dei fatti! Non lo tolleravo! Il modo in cui Namine aveva reagito a quella situazione era del tutto simile a ciò che era capitato a me in passato…Ma io ero stato salvato. Kai mi aveva tirato fuori a forza da quella situazione, senza arrendersi mai. Punzecchiandomi se serviva, picchiandomi se doveva, gridandomi in faccia la verità. Tuttavia Jiyuu, ai miei occhi, non stava facendo nulla di tutto questo per quella che lui definiva “la sua Namine”. Mi arrabbiai. Sputai veleno su veleno, cercando una reazione da parte sua, ma non ricevetti nulla.
Quella notte dormii poco e male. Mi chiedevo che avrei fatto in una situazione simile a quella di Namine, cosa avrei scelto tra il Gruppo e il Villaggio o tra la fedeltà agli Awa e la vita di un mio famigliare. Non riuscii a darmi una risposta certa, ma era sicuro che non ci fossero risposte giuste o sbagliate in casi come quelli. Nonostante quella strana nottata, comunque, proseguii l’allenamento con Namine il mattino seguente, portandolo a termine. Sono pure riuscito a vederla sorridere alla fine! Certo, poi l’ho fatta arrabbiare perché ancora non avevo capito che facevo parte della famiglia dell’Hikisaku già da parecchi anni…ma sono fatto così, che volete. A volte serve che le cose mi vengano sbattute in faccia, soprattutto se riguardano il concetto di famiglia. Ciò a cui ambivo, era anche una cosa a me molto estranea. Patetico eh? Tuttavia in fondo era finito tutto bene. Riuscii a chiarirmi con lei e le promisi che sarei tornato per fare una chiacchierata di tanto in tanto, perché nonostante fossi sulle tracce di Kai e gli altri, adesso avevo anche un’altra famiglia a cui appartenere e se le mie chiacchiere avrebbero potuto aiutare Namine ad uscire dal suo guscio, allora tanto meglio! In qualche modo sarei stato d’aiuto al Gruppo, e partire dalle piccole cose era sempre l’opzione migliore.</fieldset>



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 3</b>
<ul><li><b>Primi passi.</b></li></ul>

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La prima missione giunse inaspettata. Fino a quel momento non avevo mai ricevuto incarichi di sorta, quindi fu una sorpresa per me, quella mattina, essere convocato in uno dei tanti uffici del Palazzo del Mizukage, al cospetto di un Jonin. Non ero solo però! Con me era stata chiamata anche una mia conoscenza: Urako. Quella che qualche tempo prima, alla radura, non era altro che una studentessa che amava nascondersi alla prima occasione buona e lanciarmi occhiatacce per ragioni chiare solamente a lei, ora era una mia pari grado, nonché compagna per quella missione. Il nostro superiore ci spiegò brevemente di che cosa si trattava. In poche parole avremmo dovuto recuperare o distruggere il corpo di un Jonin di Kiri che, in seguito alla pensione, si era allontanato dalla Nebbia per passare gli ultimi anni della sua vita. Il piano originale era che un Chunin, messo alle sue calcagna nel momento stesso in cui abbandonò Kiri, avrebbe dovuto occuparsi dello smaltimento del corpo una volta che questo tale Yugen, fosse passato a miglior vita. Ma c’erano stati dei problemi evidentemente, perché dopo aver annunciato la morte dell’Ex-Jonin non aveva più dato notizie. Era evidente che qualcosa non andava, ma fummo assicurati che del Chunin si sarebbe occupato un ufficiale e che il nostro compito stava solamente nel recupero del corpo. Tuttavia c’erano molti “se” e molti “ma” in quella faccenda e, lasciati soli, io ed Urako non ci trattenemmo dall’esporli, senza tuttavia giungere a conclusioni soddisfacenti. L’unica cosa sicura era che del corpo da recuperare non sapevamo realmente nulla: infatti, nonostante fosse stato per lungo tempo non solo Jonin, ma anche Anbi di Kiri, nessuno conosceva il suo vero volto, probabilmente nemmeno il suo nome. Abile trasformista della vecchia guardia, il nostro obiettivo era stato talmente accorto nello scegliere e cambiare sistematicamente la propria identità che nemmeno il Villaggio della Nebbia stesso avrebbe saputo dire chi fosse realmente. Come avrebbero fatto due Genin a rintracciarlo senza avere uno straccio di prova concreta in mano, dite? Beh ce lo siamo chiesti pure Urako ed io, soprattutto perché c’era la quasi palese possibilità che il Chunin di cui si erano perse le tracce, fosse caduto in qualche tipo di trappola.
Ma c’era ben poco da fare a quel punto. Ci mettemmo in viaggio verso il piccolo borgo di Kuriarare con più incertezze che informazioni adeguate, sicuri solamente di come infiltrarci nel paesello senza destare troppi sospetti. Siccome le facce nuove, in posti tanto piccoli, sono le prime cose a saltare all’occhio, decidemmo di interpretare le parti di un paio di cani randagi. Un’idea che ci avrebbe permesso di vagare per le vie senza colpo ferire, visto che un punto importante di quella missione era evitare di allarmare la popolazione. Non avevamo messo in conto però che da canidi, avremmo fatto fatica a comunicare tra noi. La cosa divenne un problema quando una ragazzina stranamente triste si avvicinò a noi. Forse cercando un compagno fidato a cui confidarsi, parlò di un nonno…un nonno che non era davvero suo nonno, ma che comunque aveva svolto quel ruolo per lei, insegnandole anche a difendersi. Purtroppo tale persona che era morta recentemente ed era stata sepolta sotto al tempio. Ci si accese presto una lampadina su quella faccenda: possibile che il nonno della bimba fosse Yugen? Da cani cercammo in tutti i modi di farle capire di accompagnarci laddove l’uomo era stato riposto, ma fu necessario che mi ritrasformassi in umano per chiarire la cosa. Ovviamente lo feci di nascosto, mi allontanai e tornai nei panni di un viaggiatore che cercava il proprio cane. La ragazzina fu subito sospettosa, fece un sacco di domande e, benchè le mie bugie fossero ben orchestrate, la sua diffidenza non calò, ma decise comunque di mostrarmi il tempio.
Quella stessa notte, dopo un primo sopralluogo svolto il pomeriggio dove individuammo la tomba più recente, Urako ed io scendemmo nelle catacombe. Lei rimase sulle scale di guardia, mentre io mi occupai dell’estrazione del corpo. Usai delle bolle corrosive per bucare la calce, in modo da evitare che con qualche urto scattasse qualche strana trappola. Ma non ve ne fu motivo. Non c’era alcun marchingegno lì, solo il corpo di quella che scoprii essere una donna!
Immaginatevi la mia sorpresa nello scoprire una cosa simile! Mi stavo appunto schiarendo le idee in proposito quando dei rumori dalle scale mi fecero correre verso la mia compagna di squadra, la stessa a cui avevo promesso durante il viaggio d’andata che non avrei mai permesso le accadesse qualcosa di male. La trovai ricoperta di pagliericcio coi piedi canini poggiati troppo vicino a dei fuuda che recavano la scritta Fuoco. Le feci capire la gravità della situazione, facendola allontanare dalla paglia: se quei sigilli avessero preso fuoco lì, tutte le catacombe, pregne di fieno com’erano, sarebbero diventate un inferno! Ad aver portato lì quelle armi era stata la ragazzina. Quello che seguì fu uno scontro breve, in cui la bambina ci rese partecipi del suo dolore e della promessa che sua nonna, Yugen…o qualsiasi fosse il suo vero nome, le aveva imposto: bruciare il suo corpo quando Kiri fosse venuto a cercarlo. Nonostante l’affetto della bambina l’avesse fatta tentennare per settimane nel portare a termine quel compito, riuscimmo a farla ragionare. D’altronde se anche noi avessimo rinunciato, la Nebbia avrebbe inviato qualcun altro, magari non altrettanto disposto ad ascoltare la ragazzina.
L’odore di carne bruciata, le lacrime della piccola, il suo rancore e la nostra inesistente soddisfazione nell’aver portato a termine quel compito, fecero da sfondo alla conclusione della vicenda. Il tutto accompagnato dalla curiosità di conoscere una strana tecnica utilizzata dalla bambina. Non avevo mai visto una sequenza di sigilli come quella…in seguito ad essa la bionda aveva fatto apparire un grosso insetto corazzato a cui aveva dato ordine di sistemare il foro sulla tomba e di dissipare il puzzo che aleggiava nelle catacombe. Decisi che avrei cercato delle notizie più precise una volta tornato a casa, perché nonostante il nostro compito fosse stato portato a termine, finchè io ed Urako non ci fossimo trovati al di là delle mura di Kiri, quella missione non poteva dirsi ancora conclusa.</fieldset>



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 4</b>
<ul><li><b>Specchi infranti.</b></li></ul>

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Ciò che accadde quel giorno, davvero non avrei mai potuto immaginarlo. Fermo nelle mie ingenue convinzioni, difficilmente sarei stato in grado d’intuire la serie di fatti di cui sarei venuto a conoscenza in quel primo pomeriggio. Un pomeriggio normale, come ce ne sono tanti a Kiri. Appena tornato dalla missione svolta con Urako, avevo dormito tutta la mattina per recuperare quella notte di rientro passata in bianco, quando, dopo pranzo, decisi di andare a saziare la mia curiosità riguardo alla tecnica utilizzata dalla ragazzina di Kuriarare. Mi recai così, in biblioteca, dalla bella Kasumi che, grazie alla descrizione che le feci e ai sigilli che ero riuscito ad identificare, riuscì senza troppa fatica ad affidarmi un libro che potesse risolvere i miei dubbi e le mie lacune riguardo quel jutsu a me ignoto.
Come ero solito fare, presi in prestito il libro, dirigendomi in un luogo più consono, a mio dire, per poter leggere in santa pace. Non mi è mai piaciuto starmene chiuso in biblioteca a studiare, ci sono troppe regole. Naaa, decisi senza troppa fatica di andarmene al parco per studiare meglio ciò che scoprii essere la Tecnica del Richiamo. Seduto sul ramo di una quercia, avevo giusto iniziato a capire meglio che cosa fossero le Evocazioni, quando, sfogliando il libro, mi capitò tra le mani un foglietto. Solo i Kami sanno per quanto il mio cuore si è fermato nel leggere le poche parole scritte su di esso. Perché sì, i kanji erano pasticciati e tremolanti, come se chi li avesse scritti avesse una gran fretta, ma si riusciva comunque a capire il messaggio contenuto in quelle macchie d’inchiostro: “Aiutami”, firmato Kai.
Diciamocelo, la cosa era alquanto sospetta. Per quanto desiderassi sperare o credere che quel biglietto fosse stato davvero scritto di suo pugno da quello che considero come un fratello, quante possibilità c’erano che quel messaggio arrivasse proprio a me, che mi ero solamente di recente interessato alle Evocazioni? Era strano, e a riconferma dei miei dubbi , immediatamente dopo il ritrovamento di quel foglietto, mi ritrovai sotto il tiro di un cecchino! Inizialmente pensai che fosse solamente il solito attaccabrighe, uno dei tanti che si trovano in giro per Kiri, ma mano a mano che il combattimento che di lì a poco sarebbe scaturito, proseguiva, mi resi sempre più conto che qualcosa…qualcosa di grosso, non quadrava per niente. A partire da quella prima freccia scoccata che, invece di colpire me, aveva centrato il libro di Kasumi. Avanti…un cecchino non sbaglia il primo colpo, MAI. A meno che non sia voluto. Per forza, per un assassino dalla distanza, fare un errore simile equivale a mostrare la propria presenza e la propria posizione. Soprattutto in quel caso! Perché, vedete, quel cechino, per scoccare le proprie frecce, si avvaleva di una sottospecie di puntatore di chakra. Solo in seguito ho scoperto che quel fascio d’energia serviva anche a potenziare i lanci, già…ma questo l’ho capito solo quando ci ho quasi rimesso la testa. In ogni caso, quel fascio lasciava facilmente intuire la traiettoria dei dardi del tiratore e anche l’area in cui se ne stava appostato.
Era sospetto, almeno tanto quanto le voci che di tanto in tanto mi esplodevano in testa. Kami, quelle voci…Parole, prese a casaccio da discorsi differenti e messe assieme, in stile puzzle, per dare un senso compiuto alle frasi. Ma fosse stato questo il peggio, oh no…il peggio era che tutte, e dico TUTTE, utilizzavano il tono di voce di Kai. Come se quel biglietto non fosse bastato a scuotermi, ora ci si mettevano pure quelle voci! Tuttavia reagii abbastanza lucidamente: ero convinto che fosse tutto un trucco del mio nemico, magari una specie di Genjutsu atta a distrarmi dallo scontro. Così, piuttosto che dare credito ad esse, preferii concentrarmi su come fronteggiare la minaccia…o quella che ritenevo tale.
Volevo capire che diavolo volesse quel tipo da me! Perchè utilizzasse Kai per tentare di destabilizzarmi e come facesse a sapere del mio legame con lui. Forte di queste decisioni, alla fine con uno stratagemma, sono riuscito a rivoltare il punto di forza del mio nemico contro lo stesso, stanandolo…anzi, stanandola.
Il fatto che quella cecchina fosse gnocca da paura non aiutò per nulla, ma non ebbi il tempo di perdermi troppo sul corpo di lei, perché proprio nel momento in cui la scovai, delle immagini mi investirono in maniera non dissimile alle parole sconclusionate che mi erano esplose in testa per tutta la durata dello scontro. Fu così che venni a conoscenza che quella donna non respirava come noi, ma attraverso la pelle, a causa di una serie di esperimenti che l’avevano privata della facoltà di parlare. Fu così che venni a conoscenza che gli specchi deboli e fragili, su cui mi ero arrampicato per tutti quei quattro anni di distanza, erano già rotti da un bel pezzo. Kai, mio amico, mio fratello, colui che più di tutti era importante per me e a cui dovevo ciò che ero, era stato catturato almeno un paio d’anni prima da una strana organizzazione che rapiva ragazzini per farne chissà cosa! Ed era stata proprio la donna che avevo di fronte a portarlo via dall’orfanotrofio in cui era ospite. La rabbia mi consumò dentro come fiamme! Verso me stesso, per essere stato tanto ingenuo da credere che Kai se la stesse cavando, così come facevo io. E verso quella donna, intrappolata ai miei piedi, che lo aveva portato via.
Una volta che quella carrellata di immagini fu conclusa, ero così livido d’ira che fui sul punto di guardarla morire soffocata dall’effetto della mia tecnica. E l’avrei fatto, probabilmente…se non avessi iniziato a raccogliere i cocci. Nonostante il dubbio avesse iniziato a sussurrarmi agli orecchi, capii dolorosamente che quelle visioni non potevano essere false! Troppi dettagli sul modo di fare del mio amico erano coerenti con la realtà, troppe cose…Ho capito che quelle frasi sconclusionate e quelle immagini erano l’unico modo che quella donna aveva per comunicare e che per questo non potevano essere fittizie. Lei usava immagini di fatti che aveva vissuto e frasi che aveva sentito, non potevano essere una trappola…tanto più che, se davvero avesse voluto uccidermi, lo avrebbe potuto benissimo fare dal primo istante. Tornai allora a ripensare a quel primo colto andato a vuoto, al modo in cui mi aveva affrontato e alle parole che aveva cercato di comunicarmi. E più ci pensavo, più sembrava che, Shizuka, questo il nome della cecchina, fosse diversa. Per qualche ragione, doveva aver iniziato a provare dell’interesse per il comportamento di Kai, laddove lo tenevano rinchiuso, ed aveva fatto in modo di avvertirmi! Anche quando il suo partner tornò con il “bottino” della giornata, un ragazzo moro della mia stessa età, fece di tutto per salvarmi. Se non fosse stato per la sua recita, se lei non avesse fatto a finta di star male, ben sapendo che l’altro tizio avrebbe dato la precedenza alla sua salute per non contraddire il padre della donna, nonché capo del loro gruppo, piuttosto che alla mia morte…Beh a quest’ora non sarei qui a raccontarvelo. E se li avessi seguiti, probabilmente ora sarei a pancia in giù in qualche fosso.
Credetemi, non mi sono mai sentito così impotente ed inutile come in quegli istanti. Subii gli sgherri dell’uomo con la falce e la sua ovvia minaccia di tornare a finire il lavoro, con un ghigno, ma c’era ben poco da fare i sostenuti. Kai era in pericolo, io ero in pericolo, un altro numero non ben definito di ragazzini lo era e, cazzo, l’unica cosa che potevo fare era avvisare le autorità del mio Villaggio! Che schifo, davvero…Tuttavia mi rendevo perfettamente conto che era l’unica via. Come ho già detto, inseguirli sarebbe servito solo a farmi uccidere e poi…stento a crederci, ma infondo io di Shizuka mi fido. Lo so che può sembrare folle, ma quella donna non mi ha dato motivi per dubitare di lei, al contrario, me ne ha dati per avere fede in lei. E ne ho avuta così tanta, da affidarle un messaggio per Kai.
In ogni caso, quando quei due se ne andarono, raccolsi le ultime forze che mi erano rimaste e mi diressi dal Mizukage per metterlo al corrente della cosa. Ripetere a menadito cosa fosse accaduto, fu come buttare sale su ferite fresche, ma era necessario se volevo avere qualche speranza di salvare mio fratello. In seguito a quel colloqui, venne deciso di affidarmi alla sorveglianza di un Anbu, semmai l’uomo con la falce fosse tornato come aveva minacciato di fare e Hogo mi diede la sua parola che avrebbe fatto il possibile per sistemare la faccenda.
Nonostante questo, però, né la conversazione col Mizukage, nè quella seguente con Kasumi, a cui spiegai che fine aveva fatto il suo libro, mi aiutarono come avrei sperato. Certo, entrambi mi porsero la mano, entrambi mi dissero che tutto sarebbe andato bene, ma il vero aiuto che ebbi quel giorno arrivò dalla persona più inaspettata che potessi pensare!
Stavo tornando a casa, stufo d’infliggermi pugnalate ogni volta che rievocavo quanto appena scoperto. L’unica mia aspirazione era quella di farmi una bella doccia e di restarmene tranquillo a casa, nonostante sapessi benissimo che in quell’abitazione grande e vuota, i fantasmi sarebbero stati molti di più che in qualsiasi altro posto. Ma non avevo proprio idea che sarei stato bloccato da Netsub&#333; Shi! Sì, sì, proprio quel tipo che avevo fatto sbroccare giorni prima al parco! In un primo momento sembrò che volesse solamente cercare qualcuno con cui ammazzare la noia, tanto che appena capito che avevo il morale sotto i piedi, si offrì di picchiare chiunque mi avesse ridotto in quel modo, ma con l’andare dei minuti e delle chiacchiere mostrò un lato che fino a quel giorno avevo solo potuto ipotizzare.
Rifugiatici in un shushi bar di sua conoscenza, parlammo di cosa avessi scoperto e lui cercò in tutti i modo di tirarmi su di morale. Non che ce ne fosse molto modo, così, a botta calda. Per quanto io sia una persona piuttosto ottimista, in quel momento vedevo tutto molto buio e nero…ma nonostante questo Shi cercava di illuminare quelle tenebre: un piccolo lumino in quella giornata tremenda. La cosa ridicola era che poi, lui, si definiva una brutta persona. E che diamine! Mi stava praticamente aiutando, come poteva esserlo?! Spinto dalla voglia di accantonare per un poco i miei problemi e di capire meglio il ragazzone che avevo di fronte, cercai di sondare il terreno, ma Shi non mi diede modo di scoprire troppo. Ebbi l’impressione in quel momento di capire che cosa provasse Kai con me, quando ero il vecchio Yu. Era come venir chiusi fuori da un muro spesso ed invalicabile, ma una porta c’era, così, nonostante tutto, decisi di aspettare. A me quel ragazzone piace, e credo che sia proprio in quel giorno di chiacchiere che Shi si sia meritato la mia fiducia. Tanto che mi portò a chiedergli un favore che nessun altro avrebbe potuto farmi. Un favore d’amico. Perché sì, alla fine è così che lo ritengo, anche se ancora non ho valicato quel portone sigillato, in quel muro d’acciaio dietro cui si è rinchiuso.
In qualche modo, è riuscito a darmi un lumino di speranza. Piccolo piccolo, ma in una giornata buia come quella, fu essenziale. Credo sia anche merito suo se non sono finito con il tornare io stesso dietro ad un muro e sotto al letto. Quando ci separammo e me ne tornai a casa facendo il giro largo, senza passare dal ghetto – come il ragazzone mi consigliò – avevo ancora l’umore sotto ai piedi, ma quanto meno ero certo di una cosa: non sapevo come, non sapevo quando, non sapevo se sarei sopravvissuto abbastanza per poterlo fare, ma sarei riuscito a salvare Kai. Questo era certo.</fieldset>



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 5</b>
<ul><li><b>Cadere e Rialzarsi.</b></li></ul>

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I giorni seguenti furono tra i più difficili dell’ultimo periodo. Era da un sacco di tempo che non mi sentivo tanto a terra ed impotente e, forse proprio per questo, non riuscivo più a rialzarmi. Strano, eh? Proprio io, che di solito vedo il mondo dal punto divista migliore, in quell’occasione mi feci inevitabilmente prendere dallo sconforto. Ma sapete…non era tanto la situazione in sé il problema, ma il mio modo di affrontarla. La faccenda del rapimento di Kai e degli altri ragazzini era un peso enorme, una responsabilità che non avevo richiesto e che le mie spalle mal sopportavano da sole. Ed era proprio questo il punto! Io mi vedevo <i>solo</i> ad affrontare quel problema. Nonostante l’appoggio del Mizukage, nonostante le belle parole di Kasumi, nonostante il palese aiuto di Shi, io mi vedevo ancora <i>solo</i>. Ma il problema era mio, non degli altri. Ero io a dover cambiare prospettiva, io a dover imparare che a volte se si vuole raggiungere un obiettivo è giusto accettare di rischiare non solo la propria vita, ma anche quella altrui, perché da soli non si può fare tutto. E rischiare è diverso da sacrificare.
Servirono alcuni giorni e l’appoggio di Namine all’Hikisaku, per aiutarmi a capire che non ero solo, che potevo fidarmi del Gruppo come di una famiglia e che loro sarebbero stati lì per aiutarmi sempre. Giorni in cui continuai ad andare alla biblioteca sistematicamente, per ripagare il danno al libro – che di fatto era illeggibile ormai – causato dalla freccia di Shizuka. Il lavoretti che mi dava Kasumi tennero la mia mente occupata, finchè non iniziarono a diventare tediosi. Fu a quel punto che la bella bibliotecaria mi diede il suo via libera, perché se quei compiti cominciavano ad essermi stretti, significava che ero tornato lo Yu di sempre.
Alla fine dei conti Kasumi aveva badato a me come una sorella maggiore, in quei giorni bui: dandomi il lavoro in biblioteca, con la scusa di ripagare il libro sulle Evocazioni, mi tenne d’occhio finchè la crisi non fu superata. A quel punto ero di nuovo libero! Mi dissi che probabilmente ormai ero pronto a fare un capatina sull’isola in cui sorgeva l’orfanotrofio in cui venne ospitato Kai, e che sarei potuto partire alla volta di quel luogo già il giorno seguente, prendendomi quello odierno di pausa. Di certo non avrei mai pensato che non avrei riposato nemmeno un po’! Me ne stavo tranquillo al molo, quando un ragazzetto combina guai cercò di lavare il suo animaletto da compagnia nell’acqua sotto il pontile. Inutile dire che il risultato fu un disastro: ragazzino fradicio e il suo furetto in fuga.
Hikari, così si chiamava il bambino, proveniva da Konoha ed era lì con la madre per assistere al torneo Chunin che in quei giorni si stava tenendo proprio lì a Kiri. Sembrava parecchio preoccupato per l’amico peloso e considerato la sua tendenza a cacciarsi nei pasticci decisi di aiutarlo. D’altronde lasciare che se ne andasse solo soletto nell’entroterra della Nebbia, non mi pareva un’idea brillante, soprattutto considerato che il suo tempo era limitato, avendo una nave in partenza che l’aspettava.
Assieme ci inoltrammo nelle steppe fuori dal villaggio, alla ricerca di quel mustelide che, a quanto pareva, non aveva per nulla intenzione di farsi trovare. Tuttavia non mi scocciava quella ricerca, Hikari si rivelò una ragazzino solare, era piacevole parlare con lui, tanto più che assomigliava un sacco a Naoki e Tsuyu! Eh sì, era biondo con gli occhi verdi proprio come loro. Quindi la sua compagnia non mi diede per nulla fastidio…Anche se poi iniziarono i guai.
Stanchi di girare a vuoto, ci fermammo in una pineta per riposare un po’ e notammo uno strano gorgoglio nell’acqua del torrente che passava lì vicino. Incuriosito dalla cosa, mi diedi da fare per scoprire di che si trattasse, ma mentre mi immergevo per afferrare quello che poi risultò essere un rospo peloso, Hikari prese per le mani il mio Hakanai iniziando a fare delle bolle, nonostante gli avessi espressamente detto che quel soffietto fosse un’arma! Beh…diciamo che il risultato non è stato dei più piacevoli.
Non so come, ma quel ragazzino è riuscito a imprimere del chakra in una delle bolle che è esplosa a poca distanza da me, devastando l’area circostante. Quando mi ripresi dalla botta, ritrovai il rospo peloso poco più a valle, ferito e un po’ pesto e il ragazzino sull’orlo del pianto. Ovviamente lo sgridai il giusto per fargli capire che il suo comportamento non fosse stato dei più corretti ed in seguito ci rimettemmo in marcia. Decidemmo di tornare sui nostri passi, nella speranza che anche il furetto avesse fatto lo stesso e ci portammo dietro il rospo ferito, con l’intenzione di lasciarlo libero una volta che si fosse ripreso. La cosa accadde quando non fummo troppo distanti dal molo, ma l’anfibio non prese bene il fatto d’essere in un posto diverso da quello a cui era abituato: in un primo momento attaccò me, rilasciandomi in faccia una secrezione che riuscì in qualche modo a intorpidirmi i muscoli, in un secondo momento Hikari. Tuttavia il bimbo non reagì come avrebbe fatto chiunque in quella situazione. Inaspettatamente, cercò di far fuori il rospo, costringendomi ad intervenire in difesa della creatura. E’ stato a quel punto, quanto Hikari fece per andarsene offeso e deluso, che apparvero i Rospi, quelli veri.
Immaginatevi la mia sorpresa quando, caricatosi il bambino il spalla, il più grosso di loro rivelò che la fantomatica madre del piccolo, nonché loro Eremita, era niente popò di meno che l’Hokage! Credo di non aver mai sudato freddo come in quel momento, ma la cosa durò poco.
I Rospi si dimostrarono affabili e per nulla ostili con me, anzi. Parlare con loro sulla via del ritorno mi fu di grande aiuto per capire meglio me stesso, tanto che una volta riportato Hikari alla madre, quando questa mi propose di firmare il rotolo dei Rospi, non ebbi alcun dubbio sulla risposta!
Sì, sì, sì, assolutamente sì! A prescindere dal fatto che fosse del tempo che ormai cercavo notizie valide riguardo le Evocazioni, credevo, e credo tutt’ora, che il rapporto con i Rospi potesse davvero aiutarmi a crescere e a comprendere meglio chi è Yu. Per quanto possa sembrare assurdo, di me so ancora poco: so chi NON voglio essere, ma come dissi a Gerami ancora non so ben definire chi io sia. Magari col tempo lo scoprirò, ma per ora devo fare ancora troppe esperienze per poter avere l’arroganza di dirlo con certezza.
In ogni caso da quella bizzarra giornata ricavai dei nuovi amici, un equipaggiamento unico nel suo genere donatomi dai Rospi stessi, simbolo della loro fiucia e…sì un nuovo fratellino. A distanza, certo, ma sono sicuro che Hikari non si dimenticherà di me – e questo indipendentemente dalle bolle che gli regalai quel giorno – così come io non mi dimenticherò di lui.</fieldset>



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 6</b>
<ul><li><b>Di D in D.</b></li></ul>

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L’incontro con i Rospi sembrò portarmi una ventata di fortuna, perché pochi giorni dopo mi si palesò dinnanzi Fuyu, l’Anbu con il compito di tenermi d’occhio, con un compito assegnatomi dal Mizukage. Un compito davvero molto particolare, un compito che avrei affrontato anche da me, se non fosse stato convertito in una vera e propria Missione D : cercare informazioni sulla sparizione di Kai e, eventualmente, di altri ragazzini, dall’orfanotrofio sull’isola di Ai.
Manco a dirlo fui veramente felice di poter affrontare quell’incarico. Ormai ero pronto. Sentivo che avrei retto l’impatto con quel luogo e tutto ciò che nascondeva, ma, soprattutto, ero certo d’essere preparato ad affrontare le mie paure.
Venni traghettato sull’isola da un genere d’uomo che mi fa venire il voltastomaco solamente a parlarne e lì venni accolto dalla Direttrice dell’istituto Chie che mi fece fare un’inutile giro del luogo, prima di dedicarci al reale motivo per il quale ero stato mandato lì. La donna, una di quelle d’acciaio, si dimostrò tutt’altro che ostile e assieme a lei scoprii che, oltre a Kai, molti altri ragazzini erano misteriosamente scomparsi da quell’istituto, ma il tutto venne insabbiato dal precedente Direttore. Infatti nei registri e nelle cartelle dei ragazzini in questione, venivano segnalati come adottati o addirittura recuperati dai propri genitori stessi.
Anche per Kai era così…Ma vi rendete conto? Proprio lui, ripreso dai propri genitori, che cosa ridicola.
Quel vecchio Preside, ne aveva fatte di cotte e di crude da quello che mi raccontò Chie…così decisi di requisire tutti gli oggetti personali e i registri dei ragazzi scomparsi per portarli ad analizzare dal Mizukage a Kiri, certo che tra di essi ci sarebbe stato anche il diario di mio fratello. Ma mi sbagliavo!
Quando trovai lo scatolone con gli effetti di Kai, con mia grande seccatura notai la mancanza del diario e mi diedi subito da fare per ritrovarlo, in quanto era stato certamente prelevato da uno degli ospiti dell’istituto. Non mi ci volle molto per individuare il colpevole: un amichetto che mio fratello si era fatto lì dentro e che, come me, era preoccupato della fine che avrebbe potuto aver fatto.
Con la promessa di riportare a casa Kai ad ogni costo, il ragazzo acconsentì a consegnarmi il diario e con esso, più tutto il resto della documentazione e degli oggetti recuperati ad Ai, feci ritorno a Kiri.
Fu piuttosto scocciante dover consegnare anche il diario di mio fratello a Fuyu…Sapevo che poteva contenere informazioni importanti, tuttavia era un oggetto molto importante per me. Uno scorcio sull’anima di Kai, tutti i suoi pensieri, le sue paure, le sue gioie erano incise su quelle pagine, proprio come le mie in queste. Ma il lavoro era lavoro e se tra quei fogli ci fosse stata la minima possibilità di ricavare un’informazione utile al ritrovamento di mio fratello…allora era importante che le autorità gli dessero un’occhiata. Lo consegnai assieme al resto, un po’ riluttante…ma quello stronzetto di Fuyu, a suo modo, mi promise di riconsegnarmi quel diario e il resto degli oggetti di Kai, quanto prima.
Passarono dei giorni, giorni d’attesa rallegrati solamente dal lieto incontro con Nuru e Urako al mercato, prima che l’Anbu si ripresentasse alla mia porta scaricandomi tra le braccia lo scatolone di Kai. Peccato che non ebbi nemmeno il tempo di rallegrarmene, in quanto assieme a quel regalo, l’Anbu recava seco un nuovo compito per me. Ufficiosamente avrei fatto da capitano ad una squadra che aveva il compito di scortare un Perito a controllare lo stato di un orfanotrofio colpito da un incendio la notte precedente e, oltre a questo, avremmo dovuto controllare che non vi fosse nulla di sospetto. Pareva infatti che il Mizukage sospettasse la presenza di spie nel Villaggio ed era quindi importante verificare che in quel luogo fosse tutto pulito.
Come compagni per quella missione trovai Nuru, Shi e Shitsuki, una canaglia armata di falce. Dopo un primo momento di briefing, ci recammo al luogo designato per incontrare in primis il Perito. Un ometto fastidioso come una zecca, ma necessario per la buona riuscita dei nostri piani. Una volta nell’istituto, dopo aver avuto un breve colloquio con la figlia del Direttore ed aver controllato che i registri degli studenti fossero tutti in ordine, ci demmo da fare col nostro compito primario. Divisi, ognuno con un carico diverso, fu chiaro quasi fin da subito che non vi fosse l’ombra di spie all’interno dell’orfanotrofio, quanto più di qualche bricconcello con strani grilli per la testa. Ci volle un po’, ma seguendo le tracce che i colpevoli si erano lasciati alle spalle, riuscimmo a risalire alle loro identità e alle motivazioni che li avevano spinti a fare quella ragazzata. Non posso dire che la cosa non mi abbia toccato…Quei quattordicenni mi hanno ricordato un po’ il me stesso di un tempo, senza una meta, senza futuro e senza appigli. Credo sia per questo che li indirizzai all’Hikisaku, per avere un luogo a cui appartenere davvero, un posto da chiamare casa e una famiglia che abbia la possibilità di aiutarli. A missione ultimata, con successo nonostante qualche sbavatura qua e là, ognuno se ne andò per la propria strada, me compreso. Avevo un dannato rapporto da compilare e un Fuyu a cui dare qualche spiegazione. Fu proprio in quell’occasione, dopo aver cenato in compagnia di Gamakichi e Gamatatsu come ricompensa per avermi dato una mano in Missione, che l’Anbu mi consegnò l’ennesimo incarico di grado D da portare a termine.</fieldset>



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 7</b>
<ul><li><b>Una prova esplosiva.</b></li></ul>

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Più il tempo passava, più la mia speranza di riuscire ad avere riscontro sulla scomparsa di mio fratello e degli altri ragazzini rapiti diminuiva drasticamente. Non avevo più avuto notizie in merito da parte delle Autorità di Kiri praticamente da poco dopo la mia prima missione D, perché anche dopo l’incarico affidatomi circa le indagini sull’Isola di Ai, non ebbi alcun aggiornamento sulla faccenda. Davvero, iniziavo seriamente a chiedermi se avessi fatto bene ad affidare la vita di Kai nelle mani del Mizukage e se quanto millantava quell’uomo non fossero solo belle parole e fumo negli occhi. Evidentemente mi sbagliavo.
Pochi giorni dopo il termine di una missione C che aveva portato me, Urako e Shi per mare, venni convocato da Hogo nel suo studio. C’erano delle novità: alcune positive, altre meno, ma comunque erano finalmente delle notizie che avrebbero saziato la mia frustrazione di quel periodo.
Dell’uomo di cui avevo fatto accenno nel rapporto sulla missione all’isola di Ai, purtroppo nessuna traccia. Qualcuno lo aveva messo a tacere prima che arrivasse al Villaggio e quel qualcuno era stato probabilmente già sistemato dagli Inseguitori. Inutile dire che non ho mai maledetto l’efficienza degli Anbu come nel momento in cui mi venne riferito questo episodio, tuttavia, quanto meno, parva che la cosa avesse smosso un po’ le autorità. Le indagini, infatti, erano proseguite in tutto il Paese dell’Acqua, confermando il diffondersi di quei rapimenti in diversi orfanotrofi della Nazione. Tuttavia sembrava anche che il gruppo colpevole del tutto, stesse facendo perdere le proprie tracce o che stesse chiudendosi a riccio, aspettandosi preso una reazione da parte della Nebbia. In ogni caso erano ancora notizie frammentarie, in quanto il resoconto dettagliato del tutto sarebbe stato steso di lì ad un paio di giorni, quando i membri della squadra speciale incaricati del tutto fossero rientrati al Villaggio.
Poca cosa in fin dei conti. Era un po’ come la scoperta dell’acqua calda, se non che il Mizukage se ne uscì con una proposta che pareva aver letto direttamente nella mia testa. Mi disse di volermi dare la possibilità di scendere in prima linea in quelle indagini, a patto che riuscissi a superare una prova: avrei dovuto convincere Fuyu di essere all’altezza. Ovviamente accettai. Era da tempo che aspettavo quell’opportunità e di sicuro non l’avrei sprecata! Quella missione era <i>mia</i>, col cavolo l’avrei lasciata a qualcun altro!
Fu così che, un paio di giorni dopo, mi ritrovai a fronteggiare il Capo Anbu. Non ci andò leggero…e mise subito in chiaro che fallire quella verifica da parte sua, avrebbe significato morire per me. Credo abbia fatto anche più di quanto avrebbe dovuto. Quell’Anbu mi conosceva molto bene, avendomi seguito per un periodo mediamente lungo, sapeva dove colpire per ferirmi e per farmi reagire…non si limitò a svolgere il compitino e di questo gliene sono grato tutt’ora. Ho dato fondo a tutto ciò che avevo in quello scontro - sempre che di scontro si potesse parlare – distrutto casa, ridotto il mio corpo ad un colabrodo, consumato tutto il chakra, ma quanto meno riuscii a dimostrare di che pasta sono fatto e a far sì che Fuyu riconoscesse il mio valore. Quando dopo due giorni mi sono svegliato in ospedale, coperto di bende e con dolori diffusi ovunque, quell’Anbu che avevo sempre detestato e a cui io stesso stavo sul culo, ammise di aver cambiato opinione su di me e…sapete una cosa? Anch’io cambiai opinione su di lui in quell’occasione. Di lì a poco dopo quei primi momenti di “smancerie”, come li definì lui, si passò a parlare della missione che mi ero guadagnato.
Un incarico di ricerca, per ora, in quanto il covo non era stato ancora individuato. Ma era abbastanza, così come fu abbastanza che mi venisse permesso di scegliere due compagni da portare con me. La scelta ovviamente ricadde sulle persone di cui mi fidavo maggiormente: Urako e Shi. “Squadra che vince non si cambia”, si diceva no? Ebbene, ora non restava che sperare che quel detto fosse veritiero, perché quanto ci aspettava non era per nulla un gioco da ragazzi.</fieldset>



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 8</b>
<ul><li><b>Il Sentiero Cremisi.</b></li></ul>

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Penso che nessuno di noi tre fosse realmente pronto a quanto avremmo affrontato. Ci eravamo preparati, certo. Passato giorni e giorni ad allenarci, a studiare, a confrontarci.., ma, di fatto, una volta fuori dal villaggio, con solamente noi stessi e le nostre forze, l’unica cosa che siamo riusciti a fare è stato…annaspare. Aggrapparci ad un filo di ragnatela e stringere forte per non cadere giù. Quanto meno, io la vedo così.
La missione non iniziò nel migliore dei modi. Eravamo spaventati, tutti. Non lo mostravamo apertamente, forse, fingendo tranquillità e non curanza, ma il conoscere perfettamente con chi avremmo avuto a che fare non era di alcun aiuto. Tutt’altro! Bastò davvero un soffio all’Uomo con la Falce per dividerci sin dai primi istanti. Sì, nonostante fossero latitanti da parecchio tempo, non appena la nostra nave prese il largo, fummo subito attaccati. Messi k.o. come dei dilettanti, Urako ed io ci risvegliammo all’interno di una grotta puzzolente e lercia, di Shi nessuna traccia. Nonostante le parole del Grigio sulla nave, avevo capito che non fosse Urako il loro obiettivo, ma non riuscivo ancora a capire che cosa volessero dal corvino. In ogni caso, all’interno di quello che poi ci venne detto essere chiamato “Il Ragno”, quanto meno ebbi la possibilità di ritrovare Kai. Non avete idea…tutto ciò che mi ero tenuto dentro per quei lunghi giorni d’agonia in cui non arrivavano notizie né aggiornamenti, uscì sotto forma di un bel pugno diretto a mio fratello. Un pugno liberatorio, un pugno che, nonostante la pessima situazione in cui eravamo, mi fece sorridere. Stava bene.., ma, soprattutto, aveva un piano.
Grazie al suo supporto e alle sue informazioni - e all’intervento indiretto, ma provvidenziale di Shizuka - riuscimmo a fuggire da quella prigione, liberando tutti i ragazzini mutilati ivi imprigionati e dirigendoci dove ora sapevamo trovarsi Shi. Un piano congegnato in fretta e furia tra le mani e tanta, troppa voglia di lasciare presto quel posto.
La concitazione della battaglia ai piani superiori dell’ospedale di Hatoma, fu tale da non permettermi nemmeno di provare esageratamente terrore quando mi ritrovai di fronte la creatura nata dal sangue di tutti i ragazzini che in quegli anni erano stati sequestrati. Un essere atto a saziare l’ossessione di Endo Keizo, padre di Shizuka, per lo Yondaime Mikukage Ki Momochi. Non oso nemmeno immaginare cosa sia stato scoprire quella faccenda per Shi…non voglio o mi sentirei ulteriormente in colpa per quanto accaduto negli ultimi istanti di quella battaglia. Urako era fuggita, come il buon senso voleva, non appena quella creatura aveva iniziato a impastare un chakra nero e caotico, foriero di un jutsu di cui non conoscevamo potenza e portata, ma che non sembrava promettere nulla di buono. E io avrei fatto lo stesso se solo non avessi visto quel testone di Shi tentare di ammansire la creatura, di toccare la sua anima con le parole. Ai miei occhi solo pura follia.
So che se non fossi rimasto lì, a quest’ora Shi sarebbe morto. Che se non l’avessi spostato quel po’ dalla traiettoria del colpo, alla fine della missione non avrei sentito le sue strazianti urla di dolore, ma solo il gelido silenzio della morte. Tuttavia, a botta calda, la cosa mi scosse parecchio.
Il bilancio della missione non era buono: era riuscita, tuttavia Shi era stato dilaniato su metà corpo, Shizuka era ferita gravemente e anche Kai, rimasto a difendere i ragazzini, era stato coinvolto. Non me lo perdonavo. “Se avessi agito prima” mi dicevo “Se non l’avessi lasciato solo”, tanto che non riuscivo a vedere ciò che di positivo era stato fatto, tanto da accettare la promozione a Chunin solo perché quegli eventi non fossero stati del tutto inutili. Nessuno riuscì a farmi dire veramente quello che pensavo, nessuno riuscì a farmi sputare completamente quel tarlo che mi stava trapanando dentro. Solo Fuyu-san.
Non so bene nemmeno io perché, ma il giorno dell’esecuzione di Endo Keizo, gli dissi tutto e, per quanto il suo consiglio fosse stato aspro come un ordine, fu l’unico ad attecchire in maniera salda, ad aiutarmi ad abbandonare quel pensiero fisso che non mi lasciava da quando eravamo tornati e che si era acuito, quando Shi venne punito per il suo comportamento.
Fui io ad eseguire la sentenza di Endo Keizo. Su ordine dell’ANBU, compii il mio primo omicidio effettivo e fu davvero strano, sapete? Perché mi ero sempre immaginato che mi sarei sentito una merda, un vile assassino, invece no…Forse dipendeva dal fatto che non provassi alcuna pena per quell’uomo, che avessi tutte le ragioni per odiarlo e per non avere remore nel togliergli la vita, ma è difficile dirlo con certezza ora come ora. In ogni caso, l’unica sensazione che mi accompagnò fu una gelida presa che mi si avvinghiò alle viscere, la consapevolezza di star per compiere un passo importante e definitivo sul mio percorso di Shinobi.
Non so ancora bene perchè Fuyu mi abbia imposto quella direttiva, sul momento ipotizzai che volesse farmi capire che chiunque poteva essere un Demonio, utilizzando la leva giusta, e che volesse mettermi alla prova in qualche modo…anche se non ho ancora capito per cosa.
La stessa cosa vale per le sue ultime parole. La parte più pessimistica di me, pensava che con quella giornata sarebbe finito tutto. Che se anche c’era ancora il Chimico in giro da catturare per chiudere per davvero quella faccenda, non era detto che venissi coinvolto, o, se sì, non c’era alcuna garanzia che avessi ancora modo di avere a che fare con l’ANBU. E la cosa mi dispiaceva. Il perché non lo so nemmeno io, magari perché Fuyu-san è stato il primo adulto a riconoscere il mio valore e conquistarsi la mia fiducia, o perché è stato il primo a fare quel passo in più con me, oppure perché lo avevo preso come obiettivo, non lo so. Ma sentirgli dire quelle parole, sibilline, misteriose, ma non così tanto da coprire la possibilità di poterci avere ancora a che fare in futuro, mi fece felice. Da un certo punto di vista, mi diede uno scopo da raggiungere, un primo traguardo a cui mirare. Non sapevo per cosa dovessi essere pronto o come fare a capirlo, ma il fatto che fosse stato l’ANBU a dirmi di andare a cercarlo era rilevante.
Lo avrei fatto. Lo avrei fatto di sicuro. Perché in quel mondo dove le reggenze dei Villaggi mutavano di continuo e dove le leggende, di punto in bianco, si tramutavano in tetre realtà, Fuyu no Yuki, ai miei occhi, restava l’unico punto di riferimento solido e costante verso cui guardare.</fieldset>

</fieldset></div>

<div data-label="Volume 2">
<fieldset style="background-color: #E8E4D6; border: 3px solid #aaa697; border-radius: 10px; color: black; line-height: 120%; text-align: justify; padding: 10px; font-size: 13px; font-family: Book Antiqua;">

<p align="center"><b style="font-size: 20px">~ Volume 2:</b></p>



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 9</b>
<ul><li><b>Quando il passato ritorna...</b></li></ul>

<fieldset style="border: none; overflow: auto; height: 200px">
…e si scatena l’inferno. E’ così che si dice, vero? Beh, non avevo mai avuto modo di toccare con mano quanto queste parole fossero veritiere fino a quando ‘Kichi e ‘Tatsu non vennero da me a portarmi una notizia a dir poco shoccante: i Bijuu si erano risvegliati. Dopo un sonno di secoli, le creature che conoscevo solamente tramite miti e leggende erano tornate a solcare i continenti e tutti gli scompensi che stavano verificandosi in giro per il mondo - anche a Kiri stesso - erano causati dalla loro presenza. Era a dir poco assurdo! Lo sapete anche voi, no? E’ un po’ come se venissero a dirvi di punto in bianco che i kappa esistono veramente! Non è così semplice da digerire una cosa simile, di fatto, anche se a raccontarmelo erano stati i miei preziosi alleati Rospi, non riuscii a convincermi appieno della cosa, fino a quando non me ritrovai uno davanti. Nemmeno il silenzio assenso di Fuyu durante l’esecuzione, quando accennai la cosa, fu abbastanza. Non per me. Dovevo vedere quelle creature coi miei stessi occhi, dovevo poterne avvertire la presenza ancestrale e la furia che probabilmente avevano covato in tutto quel tempo.
E l’opportunità arrivò. In quel periodo d’emergenza, durante il quale il nuovo Mizukage vietò qualsiasi missione, io, Takumi e Nuru fummo convocati per un compito da svolgere ad Ame no Kuni. Una semplice missione di ricognizione dalle poche informazioni dateci dai superiori…che si trasformò in qualcosa di davvero molto pericoloso non appena fummo sul posto. Il luogo in cui avremmo dovuto trovare il nostro contatto, un villaggio di passaggio, era stato colpito da una maledizione lanciata proprio da una di quelle creature antiche: il Rokubi. Tale maledizione comportava la trasfigurazione totale delle persone…che diventavano…cavolo, ancora non riesco a trovare le parole. Degli esseri orribili, rivoltanti, ma è ancora troppo poco per rendere l’idea. Fatto stava che non potevamo guardarli in faccia, altrimenti un naturale antagonismo verso di loro si impadroniva di noi, spingendoci ad attaccarli senza criterio, cosa pericolosissima perché al contatto, avremmo fatto la loro stessa fine. L’unico modo per mettere fine a tutto, era convincere Saiken ad andarsene dal laghetto in cui si era appostato e così facemmo. Non senza difficoltà, ovvio. Attorno allo stagno erano appostati dei cultisti folli, adoratori della creatura, tutti trasformati come gli abitanti del villaggio. Abbiamo dovuto aspettare che uno di quegli accampamenti sgomberasse, prima di poterci avvicinare e, anche così, le cose hanno preso una piega inaspettata. Un paio di quegli invasati si sono suicidati, spargendo sangue infetto ovunque e una goccia è riuscita a colpirmi tramutandomi in quell’orrore. Vedere il disgusto sul volto dei miei compagni, vederli abbassare lo sguardo per non incrociare il mio aspetto mostruoso, mi fece male…ricordandomi cose che pensavo morte e sepolte. Ma c’era ancora una speranza per me. Convincere quella creatura.
E ci riuscimmo. Non come avremmo voluto, ma in un modo o nell’altro sì. Richiese a Takumi di baciarmi. In quello stato. E poi è un uomo! Ancora stento a crederci, mi sembra tutto assurdamente surreale. Ma l’importante era essere riusciti a farlo spostare da lì. Mantenne la parola, Saiken. La maledizione si spezzò e lui se ne andò via verso ovest, lasciandoci con un consiglio che credo ricorderò a lungo. Devo molto a Nuru e Takumi, sono stati dei compagni preziosi senza i quali, forse, non sarei riuscito a cavarmi da quell’impiccio. Ma se credevo che il peggio fosse passato mi sbagliavo di grosso.
Al rientro da quella missione assurda, a casa, nel luogo che pensavo sicuro, la mia tana accogliente, mi aspettava una notizia che mai mi sarei aspettato. Shi era morto. Un incidente stupido se lo era portato via, proprio in quei giorni in cui ero via. Non ero pronto a questo. Anni e anni di preparazione per poter affrontare la morte dei compagni in missione non erano riusciti a temprarmi abbastanza per accettare, ad occhi chiusi, la dipartita di un amico a causa di un qualcosa che col nostro lavoro non aveva nulla a che fare. Sono stati giorni bui. Ero arrabbiato, furioso, senza nemmeno capire con chi di preciso. Forse col mondo, per quel senso d’impotenza che mi sentivo appiccicato addosso, chissà. Fatto sta che piano piano, grazie alle persone che mi stanno attorno ho iniziato a migliorare, fino ad arrivare a quella sera in cui un biglietto stampato mi diede una piccola speranza in cui credere. Non so se sia una cosa buona farlo. Non so se sia solo un’illusione che presto o tardi mi farà stare peggio di come sono stato in precedenza. Ma ci voglio credere. Quanto meno voglio prenderla in considerazione fino a quando non verificherò il tutto con i miei stessi occhi. Ma tutto a tempo debito.</fieldset>



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 10</b>
<ul><li><b>Trascinati all'inferno.</b></li></ul>

<fieldset style="border: none; overflow: auto; height: 200px">
Quei giorni di pace apparente trascorsero nella consapevolezza che, presto o tardi, saremmo stati chiamati ad affrontare qualcosa che era dannatamente più grande di noi. Ma benchè mi aspettassi una svolta irruenta prima o poi, accadde tutto dannatamente all’improvviso e le vicende scivolarono via, travolgendo me e gli altri Shinobi di Kiri in quegli eventi che sarebbero stati ricordati nei secoli a venire. Richiamati dal Mizukage ad intraprendere un viaggio fino ad Ishi no Kuni, finimmo con l’arrivare nella piazza di Fukagizu, dovei maggiori esponenti di Taisei e Kyo Dan tentarono in tutti i modi di accattivarsi il favore degli Shinobi ivi raccolti. Eravamo una quantità incredibile! Mai vista una distesa di eserciti del genere! C’erano esponenti di tutti i Grandi Villaggi e non solo.
Vi dirò, essere lì in quella barriera, mentre i Bijuu dall’esterno premevano per entrare, mi fece sentire come un topo in trappola. Oh, non per via delle bestie, ma per quelle due organizzazioni che si facevano la guerra e pretendevano di tirane in mezzo alle loro beghe anche noi Shinobi.
Come andò a finire? Non ci fu nessun vincitore. Nessun vinto. Tutto precipitò in pochissimi istanti non appena quella dannata statua fece capolino dalla ventre della terra. Capimmo d’essere stati ingannati ed usati come mangime per quell’abominio, giusto qualche attimo prima che dei serpenti spettrali ci mandassero letteralmente ai Kami. Takumi era vicino a me, ho provato a salvarlo, ma non ce ne fu verso. Ci ritrovammo entrambi assieme ad altre persone in un luogo bizzarro che ci avrebbe fatto passare le pene dell’inferno. Io, Takumi, Urako, Shitsuki, Mitsuaki, Takeshi e il Mizukage fummo catapultati in un luogo da incubo, in cui qualsiasi cosa facessimo sembrava riservare solamente dolore. Vi risparmierò i dettagli o finirei tutte le pagine disponibili, sappiate solamente che in quel luogo incontrammo delle perfette copie di noi, Kurama e quella che ora so essere Amaterasu. Ho seriamente pensato più di una volta che non ce l’avremmo fatta. Siamo stati costretti a compiere scelte difficili, moralmente logoranti, vivendo ciò che la Dea ci confessò essere il fato passato dai Bijuu sigillati per millenni. Ci aveva affidato un compito, ricucire la ferita ancestrale che chi ci ha preceduto ha inferto, profonda e letale, nel rapporto tra Bestie Codate e uomini, ma non ci siamo riusciti. Non penso. Un rancore tanto profondo e antico non si cancella con qualche bella parola, per quanto credo che Kurama sia molto di più di quello che ci ha voluto far vedere. Penso che il Ky&#363;bi sia stato ferito in passato, tradito, e che per questo abbia quel comportamento di chiusura nei confronti di chiunque. Non si nasce in quel modo, lo si diventa. Per questo sostengo che sia un bugiardo. Che sia vero o no lo scoprirò presto. Vedete…non sono tornato da solo da quella statua quando Urako mi ha fatto rinvenire. Kurama è venuto con me: si è annidato nel mio corpo perché ha perso il suo. Non l’ho detto ancora a nessuno. Né a Urako, né a Takumi, nè a Kai, né a nessuna autorità. Voglio prima digerire la cosa, capire meglio cosa questo significhi, perché presto o tardi dovrò farci i conti, anche se mi spaventa. In fondo, una scommessa è una scommessa, no?</fieldset>



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 11</b>
<ul><li><b>Kurama.</b></li></ul>

<fieldset style="border: none; overflow: auto; height: 200px">
Lo sapete cosa significhi perdere consapevolmente i ricordi di una persona cara? Sentirseli scivolare via dalle mani, mentre cercate di trattenerli con tutte le vostre forze? Sentirseli strappati con violenza senza poter fare nulla per impedirlo? No? Beh, io si.
Non avrei mai immaginato di finire in un incubo come quello, intrappolato in una tela di ricordi in cui tutto mi era nemico, in cui tutto era stato costruito appositamente perché mi perdessi. Era quello lo scopo di Kurama, inizialmente. Logorarmi lentamente, lacerandomi l’animo, colpendomi lì dove faceva più male e dove nessuna cura sarebbe mai stata abbastanza efficace da guarirmi, per poi prendere il sopravvento. Un gioco. Un gioco assolutamente non necessario, perché, se avesse voluto, la Volpe avrebbe potuto sopraffarmi in un attimo. Ma, a suo dire, desiderava che provassi ciò che aveva passato lui. Bramava vedere in me, uno dei sette con cui aveva avuto a che fare nel tempio di luce, un millesimo del dolore che aveva provato lui. Voleva vedermi perdere tutto, mentre mi divincolavo disperatamente cercando di non soccombere. Mi diede uno scopo: uscire da quell’incubo. Mi diede un incentivo: recuperare i ricordi di Takumi che stavano sbiadendo uno dopo l’altro. Mi diede la sua parola di demone. Ah, lo sapevo benissimo che, anche nell’utopica ipotesi che fossi riuscito a vincere al suo gioco, probabilmente non sarei più uscito da lì, sapevo benissimo che quel mio correre nei ricordi era atto solamente al sollazzo della Volpe. Tuttavia…se anche solo ci fosse stata una possibilità su mille per poterne uscire, io avrei giocato. Fosse anche stato solo per la soddisfazione di battere il demone al suo stesso gioco. Sì, fosse stato anche solo per dimostrargli che era un bugiardo. Perché in cuor mio, in qualche modo percepivo quella sfumatura sbagliata. Quel piccolo puntino nero sul foglio bianco. Quella sensazione che ci fosse ben di più dietro ciò che la Volpe faceva uscire dalla sua bocca come fiele. E la mia cocciutaggine mi diede ragione.
Fu Kurama stesso a farsi avanti. Nel bel mezzo del suo gioco lui venne da me, per parlare. Per conoscermi meglio. E fu proprio in quel momento che cambiò idea. Me lo disse in seguito, quando tutto il suo gioco finì, quando in me trovai la forza di surclassare il mio stesso dolore, che prese forma nelle sembianza di mio padre. Quando ogni verità fu svelata e quando ogni ricordo tornò al suo posto. Kurama mantenne la parola…fu anche più gentile di quanto pensassi, perché, in teoria, ciò che avevo perso di Takumi sarebbe dovuto ritornarmi una volta sveglio nel mondo reale, ma lui mi diede almeno il suo nome. Non avete idea della sensazione..! E’ una cosa che non so spiegare tutt’ora. Come se tutti i pezzi fossero nuovamente al posto giusto, come se la nota stonata o mancante di una melodia fosse stata finalmente sistemata.
Ma quella non fu l’unica cosa che mi venne donata. La fiducia della Volpe fu qualcosa che non mi sarei mai aspettato. Tutto quel gioco, tutto quell’incubo, quella tortura…vennero vanificati dalle parole che mi disse. Sapevo che faceva il tifo per me da quando aveva bloccato il gioco per parlarmi, tuttavia sentirgli dire quelle cose, sentirmi così speciale agli occhi di qualcuno che avrebbe dovuto odiarmi, ecco…fu una bella sensazione. “Io sono te e tu sei me”, da quel momento io e lui saremmo stati una cosa sola. I ricordi di ognuno, le sensazioni di entrambi, condivise. E ciò significava che, per il bene sia mio che del demone, avrei avuto accesso al suo chakra. Per proteggerci da chi in futuro ci caccerà.
Ah! Lo sapete? Prima di svegliarmi sono anche riuscito ad accarezzare una delle sue folte code! Una scommessa è una scommessa, e anche quel dettaglio ci rientrava. Riaprire gli occhi sulla realtà fu strano, come mettere piede in un sogno. Quando però mi ripresi abbastanza, notai che Takumi era lì e che il suo haori era su di me a mo’ di coperta, spiegandomi come mai riuscissi a sentire il suo odore costantemente nell’incubo, anche se avrei dovuto scordarmelo. Fu un sollievo rivederlo e riconoscere i suoi lineamenti, tanto che, nonostante il sonno, passai parte della nottata lì, con lui, a parlare sul ponte della nave, sotto una coperta di fortuna che Kai ebbe il buon senso di portarci. Una notte speciale quella. Davvero speciale.
Sia per quanto accaduto con Kurama, sia per il tempo passato con il castano che avevo capito ormai essere diventato più importante di quanto immaginassi. Lui, alla Volpe, non piace più di tanto: il Bijuu è rimasto scottato da quelle parole che gli rivolse in punto di morte mentre eravamo nel tempio. Ma non mi sembra poi troppo strano…quei due si somigliano così tanto, che hanno reazioni simili l’uno nei confronti dell’altro. Takumi però non sa nulla del fatto che Kurama sia con me. Solo il Mizukage è stato messo al corrente della cosa, una volta che tornammo a Kiri. Era mio dovere farlo. E in questa maniera mi sono tolto un gran peso dallo stomaco, nonostante il demone avesse qualche remora nel palesare la propria presenza. Alla fine è andato tutto bene. Adesso non resta che riprendere la mia solita routine di allenamenti e missioni, ben sapendo che ora, qualsiasi cosa faccia, una grossa Volpe dal pelo fulvo e la lingua tagliente se ne sta accovacciata in un qualche anfratto della mia anima, accompagnandomi sempre e comunque.</fieldset>



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 12</b>
<ul><li><b>Un mosaico di pietre splendenti.</b></li></ul>

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A volte faccio i suoi stessi sogni. Sogno di correre in sterminate praterie, con la terra che si infila tra le dita delle zampe e il vento che mi scompiglia il pelo. Spesso, però, questi sogni diventano incubi…molto spesso. Terribili visioni di un passato che fa ancora male, un passato interminabile di prigionia e sofferenza che ha segnato profondamente l’anima di Kurama. E anche se lui fa l’incrollabile, che nulla tange e nulla distrugge, so che, nel profondo, quella ferita brucia come sale su una lacerazione aperta. Ci provo anche a confortarlo, ma poi finisce sempre con lui che lo fa con me! Tuttavia mi sto abituando alla sua presenza, mi ci sono realmente affezionato a quella palla di pelo dal vocione grosso e dalla lingua tagliente. Parlarci mi aiuta e, mentre il nostro rapporto progredisce piano piano, anche la mia vita prosegue.
Questo è stato un periodo di allenamenti e piccoli successi personali. Ne ho fatti davvero un sacco: da solo, all’Hikisaku, con Kurama stesso e, udite udite, sì, anche con Fuyu-san…che, beh, ora posso chiamare in maniera diversa. Ognuno è stato molto particolare a modo suo e mi ha aiutato a sviluppare campi diversi delle mie conoscenze o…a dimostrare qualcosa. Con Shizuka ho affinato quella tattica di saltare di bolla in bolla, portando il combattimento ad un livello diverso. Non ci avevo mai pensato in maniera concreta. E’ capitato usassi questo trucco sia durante l’incubo intessuto per me da Kurama, sia nel combattimento contro il Mizukage, ma solo poi valutai la cosa da un punto di vista seriamente utile. L’aiuto della Cecchina è stato essenziale per aiutarmi in quel frangente, tanto che sull’onda dei buoni risultati appena ottenuti sono andato all’orfanotrofio nella speranza di poter passare ad un livello superiore anche con le tecniche del Gruppo. Così è stato…con non pochi problemi. C’era uno strano tipo all’Hikisaku, stava tenendo dei seminari sul suo metodo, essendo lui un luminare tra gli Awa. Tra una cosa e l’altra, l’uomo ci ha messo tutti alla prova, fingendo d’essere ciò che non era pur di insegnarci la lezione più importante: cosa sia un vero Sensei. Certo, alla fine ci ha dato pure qualche dritta sulle tecniche del Gruppo e sono pure riuscito ad apprenderle, ma erano passate in secondo piano rispetto a tutto il resto. E, parlando di Sensei, ne conosco un paio che mi sono stati davvero molto utili. Sia Kurama che Fuyu mi hanno aiutato in questo periodo, con obiettivi diversi, ma sono stati ugualmente pratici. La Volpe è stata essenziale nell’insegnarmi come gestire tutto quel chakra in suo possesso! Per la prima volta sono andato ad allenarmi sulle alture, dove il Mizukage aveva fatto preparare la barriera contenitiva…e qui, proprio qui, ho iniziato l’allenamento. E’ stata dura…non avete idea del dolore che causa il peso e la furia del chakra di un Biju che scorre nel proprio corpo. Tanto meno potete sapere che male facessero i muscoli a sessione terminata. Senza contare che cercare di contenere e controllare quell’energia non è minimamente pensabile. Ed è qui che c’è stato il punto di svolta per me, comprendere questo concetto è stata la chiave di volta per aprirmi la strada alla gestione del chakra di Kurama. Ancora non riesco a farlo con la sua totalità, ma ehi, sono a buon punto!
E’ stato proprio verso gli ultimi giorni di questo allenamento intensivo e distruttivo che Fuyu si è presentato alla barriera. Mi ha attaccato senza darmi alcuna spiegazione, sfidandomi. SfidandoCI. E noi abbiamo accettato. E’ stato uno scontro terribilmente violento in cui entrambi stavamo cercando di far capire qualcosa all’altro, come se solo nel sangue le parole non dette in quella battaglia trovassero reale forma e significato. C’è stato un momento in cui ero talmente ridotto male che Kurama si sentì in dovere di prendere il mio posto per continuare, ma ho preteso di poterlo fare da me. Fuyu è il mio obiettivo, la mia preda…non sopportavo l’idea di dover lasciare il campo, sarebbe stato come arrendersi e io non mi arrendo così facilmente. E Kurama deve averlo capito, perché ha lasciato che conducessi io, aiutandomi come meglio poteva per ritardare la mia dipartita a causa dell’enorme perdita di sangue. Alla fine penso d’essere riuscito a fare breccia, a lasciare un segno nella dura corazza di ghiaccio dello Yuki. In fin dei conti, quando ci siamo svegliati in ospedale, bardati come delle mummie, ho potuto scorgere l’uomo che si nasconde dietro la maschera. E’ stato bello parlare con l’ANBU in libertà…per la maggior parte del tempo non mi sono sentito né sotto esame, né limitato. Ho avuto paura di rovinare tutto quando mi ha fatto quella domanda su come avrei agito se Shi non fosse morto, ma avesse tradito la Nebbia e io fossi stato mandato ad ucciderlo…ma per fortuna erano paure infondate. D’altronde non mi avrebbe mai detto di chiamarlo Sensei, d’ora in avanti, se così non fosse stato, giusto? Giusto. E questo credo sia il mio successo più grande. Ne sono estremamente orgoglioso, sorrido ancora adesso a ripensarci. Nonostante il dolore diffuso in tutto il corpo, nonostante fossi ridotto ad uno straccio costretto a stare per settimane in un posto che detesto e temo, quelle poche parole riuscirono a darmi tutta la carica di cui avevo bisogno.</fieldset>



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 13</b>
<ul><li><b>Qualcosa di nuovo. Qualcosa di bello.</b></li></ul>

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Da quanto conosco Takumi ormai? Da un bel po’ di tempo. Non sono anni, non è una vita - anche se qui lui avrebbe qualcosa da ridire - eppure da quando ci siamo incontrati, quella volta al parco, la sua presenza è diventata una costante piacevole nella mia esistenza. Ho iniziato a rendermene conto quando Kurama, per mettermi alla prova, prese a rubarmi i ricordi che lo riguardavano. Il vuoto che si era creato dentro di me, faceva un male cane…ed era più profondo di quanto mi potessi aspettare. Non avrei mai immaginato che il tassello, il posto che il castano si era scavato dentro di me potesse causare una voragine simile, una volta svuotata. Credo sia stato in quel momento che ho iniziato a pormi delle domande. Da quella notte sulla nave, una notte speciale e irripetibile in cui rivedere la persona che mi era stata sottratta così brutalmente aveva dato al tutto una luce più intensa. Come se qualsiasi cosa fosse amplificata.
Dopo quella notte, ho visto ancora Takumi. Come da sua promessa andammo a fare colazione in un ryokan fantastico! Un locale assurdamente lussuoso, il cui proprietario sembrava conoscere Takumi davvero molto bene. Avevo ancora male alla ferita riportata nello scontro col Mizukage, ma ho fatto qualsiasi cosa per nasconderlo: non volevo che quella giornata ne venisse inficiata. E ne avevo ben donde! Quel giorno ho scoperto diverse cose. La prima era che io e Takumi ci eravamo già visti, molto molto molto tempo fa. Io non lo ricordo, ero evidentemente troppo piccolo, ma lui sì. Solo che non sapeva fossi io. Ricordava solo un ragazzino e, come un sogno ricorrente, lo disegnava spesso sul suo blocco per gli sketch, tanto che stupidamente ne sono stato anche un po’ geloso quando l’ho scoperto. Però conoscevo il posto dove si erano incontrati, così ho deciso di portarcelo. Ho guidato Takumi fino al quartiere H&#333;zuki, senza pormi domande su come la cosa fosse curiosa…e una volta lì, lui si è avvicinato alla mia vecchia casa. E’ stato allora che entrambi abbiamo capito, chi con più consapevolezza e chi con meno, ma era evidente, i conti tornavano. Il bambino che Takumi aveva visto da piccolo ero io. E’ stato strano, ma allo stesso tempo molto bello. Come se avessi capito che lui mi apparteneva da sempre, anche se non volevo ammettere che le cose stessero proprio così. Ero molto confuso quando sono tornato a casa. Felice, ma con la testa piena di pensieri che si scontravano ed eludevano. Sentimenti che non comprendevo - o che non volevo comprendere - mi torturavano nel profondo. Sentimenti che, infine, sfociarono quella sera stessa. Sull’onda di quella giornata, Takumi mi ha invitato ad una fiera che si teneva vicino casa sua. E io ci sono andato. E’ stata una serata magica, terminata con il lancio della lanterna che avevamo decorato assieme e con quel bacio di cui non mi pento. E’ stato improvviso, come un mandare a fanculo tutti i dubbi che mi avevano tormentato fino a quel momento, perché cazzo era giusto così! E non ho avuto di che pentirmene mai.
Anche quando sono rimasto rinchiuso in casa per colpa delle ferite riportate dallo scontro con Fuyu-sensei, Takumi mi è rimasto accanto. Si è impuntato ed ha preteso di restare fino a che non mi fossi rimesso completamente. E per fortuna l’ha fatto… altrimenti sarei morto di noia.</fieldset>



<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 14</b>
<ul><li><b>Visione distorta.</b></li></ul>

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Mio padre è vivo.
L’ho scoperto durante la missione che mi ha portato al villaggio di Kokuhy&#333; ad indagare su una serie di sparizioni inspiegabili. Un incarico importante, complesso…precedentemente fallito da altri colleghi della Nebbia. Il mio nome poi era stato fatto da Fuyu in persona, non potevo permettermi di fallire per nessuna ragione. Sapevo che un’altra squadra di Kiri era presente sul territorio per recuperare chi mi aveva preceduto facendo un buco nell’acqua o, alternativamente, distruggerne i resti…ma non sapevo di chi si trattasse.
Non l’ho saputo finchè non mi sono trovato davanti mio padre. Vivo. Con un figlio a seguito. Un figlio che, avevo conosciuto quella mattina, inconsapevole fosse mio fratello - così come lui - un figlio che, contrariamente a me, era portatore di vero sangue H&#333;zuki. Solo l’impellente necessità della missione mi ha impedito di prendere quell’uomo a male parole o a pugni. Non solo mi ha trattato come un rifiuto quando ero un moccioso, ma ha tradito mia madre con un’altra vista l’età di Hisakata - questo il nome di mio fratello - e mi ha fatto credere di essere morto. Mi ha abbandonato. Vi lascio immaginare come mi sentissi.
Ero arrabbiato, confuso, avrei voluto spaccare tutto, ma non potevo! E per di più ci si metteva LUI, che a tratti sembrava diverso da come lo ricordavo. Ho tollerato la sua presenza solamente per la buona riuscita della missione e il bene di Hisakata che mi è piaciuto fin da quando non sapevo veramente chi fosse…o, come direbbe Kurama, per cui ho un debole. Una volta a casa, però, ho avuto dei giorni difficili.
Continuavo a pensare e ripensare a tutto quello che era successo e a confrontarlo con l’Aoi che avevo rivisto in missione. E, se da una parte volevo credere a un suo possibile cambiamento, a quelle parole che mi ha rivolto…dall’altra la paura di mostrare il fianco per finire ferito di nuovo era soverchiante. Ma non ne stavo parlando con nessuno. Né con Takumi, né con Kai, né con Kurama. Alla fine sono esploso e per fortuna la Volpe mi ha aiutato…altrimenti non so che cosa sarebbe successo. Certe volte me lo chiedo, sapete? Come andrebbero le cose se non ci fosse lui con me. In questa occasione ad esempio, come sarebbe andata a finire? Chi mi avrebbe aiutato a sfogare quella rabbia e a farmi ragionare? Non lo so. Ma nemmeno è importante parlare del sesso degli angeli, visto che non è andata così.
E’ stato molto crudele, e io suscettibile com’ero in quel momento non l’ho presa benissimo. Ma quel diverbio è sfumato così rapidamente da poter essere dimenticato. Le parole che mi ha detto dopo, sono più importanti di tutte le altre. Mi piace averlo con me. Lui conosce il mio lato debole, ma non ne approfitta. Un po’ come la lupa copre la gola del suo compagno, anche Kurama protegge le mie parti esposte.</fieldset>


<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 15</b>
<ul><li><b>Zenko.</b></li></ul>

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Non ero preparato. Non ero minimamente preparato a quello che sarebbe successo in quello studio quando Fuyu-sensei mi convocò. Credevo di essere stato chiamato per un nuovo incarico, non avevo fatto nulla di male - a mio dire - quindi non c'era altro motivo per il quale lo Yuki avrebbe dovuto farmi andare lì, in quella giornata afosa. Anzi, ero quasi contento, avrei potuto fargli quelle domande che tanto mi premevano su quanto accaduto nella missione a Kokuhy&#333;. Sulla presenza di mio padre, sul perché fossi stato mandato proprio io, se tutto fosse stata una sua idea sin dall'inizio... Quanto mi sbagliavo. Non ci fu tempo per niente. Nemmeno di godermi la promozione a Jonin, comunicatami da lui stesso, nemmeno per pentirmi delle parole che pronunciai in quel momento.
Non so come abbia fatto a scoprirlo, davvero non ne ho la più pallida idea, ma Fuyu-sensei SAPEVA che io stavo nascondendo qualcosa a proposito di Shi. Mi ha messo con le spalle al muro. Incatenato con le stesse stupide e ignoranti parole che ho pronunciato per ringraziarlo della promozione. Mi sono trovato nella posizione di dover scegliere tra lui e Shi. Tra il mio sensei e il mio amico. Tra chi mi tendeva la mano per aiutarmi e chi mi aveva messo in quella situazione di merda per poi sparire nel nulla. Ci ho messo un po’ a capirlo. Se ero lì, se non ero stato braccato dagli ANBU, se non ero incatenato a una sedia per essere interrogato e poi buttato in una cella, era perché Fuyu non ne aveva parlato con nessuno. Lui l’aveva capito, stava tendendo una mano per aiutarmi e, per farlo, il suo unico modo possibile era farmi entrare nella Squadra ANBU sotto la sua diretta supervisione. Non avrei ricevuto ordini che da lui, sarebbe stato sempre e solo lui a cui avrei dovuto rendere conto e non gli interessava come avrei agito. Avrei potuto scegliere dei compagni a mia scelta, tra gli ANBU o chiunque altro, per compiere la prima missione che mi avrebbe assegnato: trovare Shi e riportarlo al villaggio. Perché la sua sola esistenza fuori dalle mura dello stesso, metteva in pericolo me, lui che mi stava aiutando, Urako e tutte le persone a noi care.
Ho accettato. Non è stato facile. Ma alla fine ho capito chi veramente ci teneva a me. Non so ancora perché, ma se sono ancora qui e posso scrivere queste parole, è solo perché Fuyu mi ha teso la mano e preso sotto la sua ala, rischiando a sua volta, in quanto tacere ciò che sapeva al Mizukage, rendeva lui stesso un traditore omertoso tanto quanto me.
Fu così che nacque Zenko. La mia identità ANBU, donatami dal mio stesso sensei - anche se in quei primi momenti, a ferita fresca, mi vergognavo a chiamarlo così - così come la maschera di volpe che avrebbe nascosto il mio viso durante le missioni. E’ stato tutto surreale. Dal primo momento in cui quella storia è iniziata, fino al proseguo. Perché il mio primo compito era proprio lì, alla base: interrogare Netsub&#333; Ikari, scoprire qualunque cosa circa suo figlio Shi e chi sapesse del suo essere ancora vivo. Non avevo mai fatto una cosa simile…torturare e interrogare persone non è mai stato il mio pane, Takumi era quello bravo in quel genere di cose. Ho fatto quello che ho potuto, ma Ikari era un osso duro. Ne siamo usciti con un nulla di fatto e il cadavere di uno dei jonin più rinomati del villaggio. Quando sono uscito da quella stanza, quando quel battesimo del fuoco fu terminato e mi fui un attimo ripreso dall’orrore, me ne sono preoccupato subito: si sarebbero accordi che Ikari non era più in giro, cosa avrebbe fatto Fuyu del corpo? Che avremmo dovuto fare come prossimo passo? Ammetto di essere stato un po’ nervoso a riguardo, ma bastò uno sguardo e poche parole del mio sensei perché la nebbia e l’ansia si diradassero. Avremmo aspettato. E solo allora avremmo compiuto la nostra prossima mossa.</fieldset>

</fieldset></div>

<div data-label="Volume 3">
<fieldset style="background-color: #E8E4D6; border: 3px solid #aaa697; border-radius: 10px; color: black; line-height: 120%; text-align: justify; padding: 10px; font-size: 13px; font-family: Book Antiqua;">

<p align="center"><b style="font-size: 20px">~ Volume 3:</b></p>


<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 16</b>
<ul><li><b>Gli anni bui.</b></li></ul>

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Relativamente stava andando tutto bene. Avevo imparato a gestire la mole di chakra di Kurama, stavo prendendo lezioni di scherma al dojo di mio padre - inutile dire che lo stavo facendo soprattutto per Hisakata - con Takumi filava tutto liscio…Ero anche riuscito a scegliere i compagni che mi avrebbero affiancato nella ricerca di Shi, tanto che avevamo già iniziato delle indagini di massima, senza dare troppo nell’occhio e senza prenderci esageratamente sul serio. Insomma, tutto quadrava, tutto funzionava, tutto era come sempre. Fino a quel giorno.
Non ricordo la data precisa, ricordo solo che è iniziato in sordina. Proprio come accade con le epidemie, piano piano le persone iniziarono a manifestare i problemi più svariati. Lo chiamammo “il Disturbo” o “il Morbo”. L’entità e la gravità erano variabili e sembrava come se agguantasse ognuno in maniera differente, non sempre in modo logico. Non sembrava esserci uno schema, bastava pensare che i disturbi presentati da Kai erano mal di testa e febbre che andava e veniva. Febbre! Uno Yuki! E non è finita. Qualsiasi cosa fosse questa specie di epidemia…o forse pandemia, avrei dovuto chiedere ad Urako il nome più calzante, in alcuni casi era mortale. Che fossero Shinobi o persone comuni, se decideva di uccidere lo faceva. E nessuno era esente dai sintomi. Gli ospedali erano pieni. I medici lavoravano giorno e notte, senza sosta, ma come tutti anche loro cadevano vittime del Disturbo, senza contare la cosa più grave: il chakra. Da quando i problemi si erano presentati, chiunque fosse avvezzo ad utilizzarlo, iniziò a lamentare forti difficoltà nel suo controllo.
Io stesso mi sono trovato a non essere più in grado d’utilizzare tecniche conosciute precedentemente. Non riuscivo più a ricorrere al Raiton, e molte mosse ormai sedimentate col passare degli anni erano inutilizzabili. Gli stessi insegnamenti del Gruppo Awa mi creavano fatica nell’essere gestiti, così come il chakra di Kurama! Ma la cosa peggiore fu rendersi conto, di punto in bianco, di non essere più capace di evocare i Rospi.
Accadde un giorno qualunque. Preso dall’ansia iniziale di quel caos, avevo provato a fare un po’ di tutto e non appena mi accorsi di non avere più il Dono di Gamakichi e Gamatatsu alle mani, venni preso dall’angoscia. Ho provato, riprovato e riprovato, ancora, ancora e ancora, tirandomi uno straccio. Ma niente. Non sono riuscito a far apparire neanche un girino. Era come se il legame con i Rospi si fosse spezzato. E, di certo, con quel disastro in atto, non potevo prendermi la libertà di partire per Konoha. Quindi mi arresi all’evidenza, anche un po’ consolato dalle parole di Kurama che mi venne incontro dicendo che, forse, era meglio così: d’altronde mi sentivo da tempo in colpa nei confronti dei Rospi per dovergli tenere nascosto il Bijuu. Una colpa del tutto simile a quella che avvertivo in quel momento nei confronti di un po’ chiunque.
Vedete…ho aspettato molti giorni, conscio e sicuro che prima o poi qualche disturbo si sarebbe presentato anche a me, ma non è mai accaduto. A parte il problema nel controllo del chakra, il mio corpo non accusò alcun altro colpo. Stavo bene. Quanto meno, stavo meglio degli altri.
Quando mi resi conto della cosa, iniziai a fingere. Troppo strano che non presentassi disturbi. Troppo strano che proprio io non avessi niente. Legai immediatamente lo strano fenomeno alla presenza di Kurama nel mio corpo, nonostante la Volpe non stesse facendo nulla per resistere ad un attacco esterno e non avesse nemmeno idea di cosa potesse causarlo.
Ho passato così questi ultimi anni. Simulando mal di testa e spossatezza e aiutando Fuyu-sensei nei compiti che gli spettavano. Dividendomi tra missioni atte ad aiutare chi si trovava in difficoltà o ad indagare sullo strano fenomeno che stava dilagando sul Continente, e nel cercare di riprendere il controllo del mio stesso chakra.
Fu utile. Impegnarsi così tanto fu davvero utile per superare lo shock iniziale. Arrendersi all’evidenza non è nel mio stile, se potevo trovare una soluzione l’avrei trovata, inutile incaponirsi e sbattere la testa su un muro che mai sarebbe crollato. Tanto meglio ingegnarsi.
Decisi, quindi, di abbandonare ciò che non riuscivo più a fare, inventandomi nuovi jutsu per aggirare il problema, cercando di recuperare il controllo del resto. Piano piano, ho recuperato abbastanza da potermi ancora considerare un Jonin efficiente. Solo una cosa mi è rimasta incastrata in gola e proprio non vuole saperne di scendere. L’evocazione.</fieldset>


<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 17</b>
<ul><li><b>I Custodi del Crepuscolo.</b></li></ul>

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Sono arrivato sull’isola di Ry&#333;shi, nel piccolo villaggio portuale di Tsuriito, quasi per caso, spinto dalle indicazioni di Kurama. Mai avrei immaginato dove mi avrebbe portato quel viaggio. Eppure, come in uno di quei racconti che leggo sempre, sono stato trascinato in una storia che dire magica, è dire poco. In realtà più che trascinato mi ci sono tuffato di mia volontà! Mi sono fatto coinvolgere da una piccola volpe che ha provato in tutti i modi a farmi desistere, ma quando mai avrei potuto rivedere una kitsune? Avrei dovuto essere proprio un baka per non approfittarne! Sulla piccola Isola delle Lanterne ho vissuto una delle avventure per me più importanti…Non era una missione, non ero obbligato, ma sentivo di doverlo fare, spinto dalla curiosità e da qualcosa di più profondo. Lì ho scoperto un mondo a parte, un piccolo villaggio di Kitsune, devastato e messo in ginocchio da un male troppo più grande di loro. Un male che aveva corrotto il loro Signore, una Zenko benedetta da Inari, che Kurama sembrava conoscere. Motivo in più per non lasciar perdere.
E’ qui che ho conosciuto Natsume, che ora mi sta facendo compagnia mentre scrivo queste pagine. La volpe, assieme alla sua compagna Umeko si prendeva cura dei pochi sopravvissuti, cercando di resistere alle angherie e alla Corruzione dilagante che ormai divorava ogni cosa. Ma ogni giorno era sempre più pesante, sempre più difficile...Non sarebbero andati avanti ancora per molto, senza trovare una soluzione e l’unica era andare al fulcro del problema. Yoyuki, questo il nome della Zenko, era da tutti amato e considerato come un capo saggio, dolce e posato. La stessa candida volpe che in un passato lontano aveva aiutato anche Kurama…e che ora stava a sua volta cercando di resistere al male che lo avviluppava. Una corruzione nata da lui, dai suoi sentimenti negativi, suscitati dal suo amato Kami per metterlo alla prova, ma che si erano fatti così grandi e potenti da quasi schiacciarlo. La sua luce era debole quando io e Natsume arrivammo lì, decisi più che mai a salvare il villaggio e Umeko, corrotta a sua volta durante un assalto. Fu una battaglia aspra, che sembrava non avere via d’uscita, ma alla fine, l’aiuto congiunto di tutti mise fine a quell’incubo. Ci sarebbe voluto tempo per curare i feriti, nel corpo e nell’anima, per ricostruire tutto, per dare nuova vita a Momiji. Per questo ho deciso di fermarmi ad aiutare. Incapace di abbandonare quel luogo senza saperlo finalmente in grado di riprendere la vita di sempre dignitosamente. O semplicemente perché, tra una cosa e l’altra, mi è entrato nel cuore. Come tutti i suoi abitanti. Quegli ultimi giorni sono stati speciali. Abbiamo ricostruito tutto! Anche il tempio di Yoyuki. E Yoyuki stesso ha dato una mano, sentendosi in colpa per quanto accaduto. Il suo cuore era forse quello più ferito di tutti…ma lentamente ha iniziato a guarire, così come il sorriso a tornare sui musi e sui volti delle Kitsune. Il regalo più grande, però, è arrivato alla fine.
Proprio quando gli animi di chi si era legato iniziavano a soffrire la separazione imminente, Yoyuki ha organizzato una cerimonia. Una festa per celebrare la rinascita di Momiji e pe ringraziare tutti. Ho accettato di partecipare sia perché volevo passare ancora un po’ di tempo con Natsume e tutti gli altri, sia perché…beh, era una festa! Ed è stato proprio nel corso di quest’ultima che il Candido, durante il suo discorso, mi ha proposto di diventare suo braccio destro, nonché a Natsume di essere il mio protettore. In questo modo saremmo stati legati per sempre, non avremmo avuto motivo di separarci perché se anche fosse accaduto, riunirci sarebbe stato semplice. Esplodevo di gioia e il Fulvo con me. Non avevo idea di quali fossero i miei compiti, ma…se questo mi avrebbe permesso di non dover voltare per sempre le spalle a quel luogo e ai suoi abitanti, non avevo alcun dubbio su cosa fare. I Rospi mi hanno accompagnato bene, resteranno sempre i miei primi alleati, ma Natsume e le Kitsune sono qualcosa di speciale, qualcosa di più.
E infatti ora sono qui, a scrivere queste pagine sotto le fronde rosse d’un acero, mentre il crepuscolo illumina il cielo coi suoi colori brillanti e con il muso di Natsume appoggiato sulla gamba. Le nostre firme giacciono nel rotolo, scarlatte sulla pergamena, una accanto all’altra fino a che il fato lo vorrà.</fieldset>


<b style="font-size: 15px; color: #FF9933">~ Cap. 18</b>
<ul><li><b>Sensei e allievo.</b></li></ul>

<fieldset style="border: none; overflow: auto; height: 200px">Quando quel giorno Fuyu-sensei mi chiamò nel suo studio con tanta urgenza da farmi balzare lì da quel paesino sperduto in cui ero stato inviato in missione, non avevo proprio idea della piega che avrebbero preso quegli eventi. Natsu no Kaze era stato liberato, l’ala nord della Gabbia Bianca sventrata, una dozzina di altri prigionieri in fuga verso il confine più vicino. Una situazione disastrosa, come se la condizione del Villaggio non lo fosse già abbastanza, con lo Yuki che si doveva dividere tra Capo della Squadra Speciale e Reggente, in sostituzione di un Mizukage ormai assente da tre anni. Le implicazioni, poi, di quell’atto erano molteplici e preoccupanti: il pensiero di entrambi corse immediatamente al Kyo Dan, che già in passato aveva controllato mentalmente Natsu e le indagini svolte da me e la mia squadra non fecero altro che confermare presto quell’inquietante presagio. Mi sono ritrovato a combattere con niente popò di meno che Manpeiko, la sacerdotessa a capo dell’organizzazione delle cappe scarlatte…una donna infida, venefica e ostinata come poche. L’ho spuntata per un pelo, riportando gravi ferite, ma compiendo la missione che mi era stata assegnata: eliminare definitivamente Natsu no Kaze e portare a Kiri uno dei suoi rapitori, nella fattispecie proprio la donna.
E’ stato al mio ritorno che le cose hanno iniziato a prendere una piega inaspettata. Fuyu mi ha mandato a chiamare guidandomi fino a casa sua - non ci ero mai stato! - fuori dalle mura del Villaggio. Qui, dopo aver parlato della missione e di ciò che essa ha portato con sé, tra cui un presunto tradimento di Hayate Kobayashi, per la prima volta da quando l’ho conosciuto, il sensei si è aperto con me permettendomi di dare una sbirciata in un passato che non pensavo nemmeno esistesse. Mi ha parlato di suo figlio, di come è morto durante l’esame per il coprifronte e di come la sua compagna si sia suicidata. Ho visto il dolore nel suo sguardo per la prima volta, il rimpianto, i sensi di colpa…ma anche l’affetto nel momento in cui mi ha confessato che piano piano sono diventato come un figlio per lui. Credo che sentirglielo dire sia servito a chiudere un cerchio spezzettato da tanti buchi, ma che ora finalmente aveva ottenuto la sua interezza. Tutti quei perché avevano finalmente una motivazione e sapete una cosa? Avrei tanto voluto avere un padre come lui, davvero. In quell’occasione mi ha anche fatto un regalo preziosissimo! La sua naginata, che ho subito ribattezzato Yukinko in onore suo e di Koichi - suo figlio - che non ha mai potuto ereditarla.
Ma le sorprese non erano finite. Dopo quella parentesi, mi ha portato sul tetto e qui…qui mi ha veramente spiazzato. Aveva deciso di nominare un successore che prendesse il posto di Mizukage tutt’ora vacante e tra tutti i nomi che avrebbe potuto scegliere, Fuyu no Yuki, aveva scelto me. ME. Fuyu no Yuki, QUEL Fuyu no Yuki, desiderava che fossi io a ereditare la responsabilità di proteggere la Nebbia a cui aveva sacrificato la sua intera esistenza. Penso sia scontato dirvi che mi sono cacato sotto. Sul momento ho avuto una paura folle, tanto da riuscire a mettere in dubbio la lucidità di quella sua decisione…Trovavo assurdo che uno come me, nato ultimo tra gli ultimi, potesse salire sul podio dell’onorificenza più alta di tutte, non sono nemmeno uno Spadaccino! Tutte cose dettate senza dubbio dalla paura e da un’insicurezza di fondo che, tuttavia, Fuyu-sensei e Kurama sono riusciti a spazzare via ognuno a modo proprio. Tanto che, nel momento in cui scrivo queste parole, a Kiri hanno già iniziato a chiamarmi Juuichidaime Mizukage.
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<div data-label="Sommario">
<fieldset style="background-color: #E8E4D6; border: 3px solid #aaa697; border-radius: 10px; height: 400px; color: black; line-height: 120%; text-align: justify; padding: 10px; font-size: 13px; font-family: Book Antiqua;">

<p align="center"><b style="font-size: 20px">~ Sommario:</b></p>

<fieldset style="background-color: #aaa697; border: 1px solid; border-radius: 10px; border-color:black; overflow: auto; height: 250px;">
- Role libera Morti al giardino - [URL=?t=57897822#entry408342270]La Fanciulla[/URL] | [URL=?t=57897828#entry410388085]Il Vecchio[/URL] | [URL=?t=57897834#entry408197859]Il Ninja[/URL]
- Role libera [URL=?t=58343227#entry411869425]il Bianco e il Rosso[/URL]
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- Missione D a Kiri - [URL=?t=58262722&st=75#entry412681015]Missione 90D - L'Importanza di un Corpo[/URL]
- Addestramento base con png - [URL=?t=58448971#entry412828740]Rise of the Villains - Falce e Silenzio[/URL]
- Role col Mizukage - [[URL=http://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=7311064&st=570#entry413097907]X[/URL]]
- Role libera - [URL=http://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=58553510#entry413736816]Due Cacciaviti Spuntati[/URL]
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- Quest Firma Rospi - [URL=http://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=58576225#entry413933603]&#21315;&#12398;&#29702;&#30001; - Sen no Riy&#363; - Mille Ragioni[/URL]
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- Role libera - [URL=http://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=58815414#entry416035344]Quattro salti in padella[/URL]
- Role libera - [URL=http://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=59457628#entry422063843]Di procioni e bevande sospette [/URL]
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- Addestramento base con png - [URL=http://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=59747723#entry424731228]Keiyu &#32076;&#30001; - Qual è la tua strada?[/URL]
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- Role libera - [URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=60219232#entry427337848]Wasabi[/URL]
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- Role con Fuyu no Yuki - [URL=?t=60218880#entry427333193]Essere un Demonio[/URL]
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- Missione S Evento - [URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=60705915&st=60#entry434415811][Fase IV] - Eidolon[/URL]
- Role topic centrale Evento - Kakusei: scontro finale - Il risveglio [[URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=60663803&st=90#entry434526831]X[/URL]]
- Autogestita #7 - [URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=60866572#entry434581331]Sotto uno strato di polvere[/URL]
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- Autogestita #10 [URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=61793758#entry445937115]Kyousen &#37857;&#25126;[/URL]
- Addestramento superiore con png - [URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=61812837#entry446132124]&#20736;&#24335; Gishiki - Iniziazione[/URL]
- Quest Rotolo delle Kitsune - [URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=61979042#entry449106321]Kawaakari &#24029;&#26126;&#12363;&#12426; - I Custodi del Crepuscolo[/URL]
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- Addestramento superiore con png [URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=62330448#entry454233105]&#26628;&#20809; Eik&#333; - Ascesa[/URL]
- Cerimonia nuovo Mizukage [[URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=62411115#entry455980770]X[/URL]] | Role in Studio [[URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=7311064&st=705#entry456005590]X[/URL]]
- Role libera - [URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=62466376#entry456873084]Isan &#36986;&#29987; - L'eredità della Nebbia[/URL] - <i>Work in progress..</i>
- Role libera - [URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=62431529#entry456296398]Kaigi &#20250;&#35696; - Due opposte ragioni[/URL]
- Inaugurazione Yuumen [[URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=62403011#entry456091849]X[/URL]] | Role libera in Biblioteca [[URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=62426159#entry456233732]X[/URL]] | Summit dei Kage [[URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=62423309#entry456233734]X[/URL]]
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Edited by Get scared. - 30/7/2022, 15:41
 
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