20 Gennaio 249
Le rovine si estendevano a perdita d'occhio. Una colossale foresta di pietra che copriva l'orizzonte davanti a loro. Alle loro spalle, il sole già in fuga a occidente.
Non poteva negare a se stesso quanto Fukagizu lo affascinasse: un posto simile lo aveva visto solo su carta, o su pergamena. Una meraviglia, come Abducalsar. Una sensazione simile a quanto provato allora, a ben pensarci.
L'occhio gli si pose su una delle tante statue in rovina, pochi passi alla sua destra. Due gambe stroncate su un piedistallo, alte quasi due metri, e a pochi passi da loro quanto restava del tronco e mezza testa sprofondata nella terra.
Al tempo, forse questa statua avrebbe dovuto accogliere i viandanti di passaggio alla Ferita Profonda, si disse. Si fermò e si inginocchiò là davanti. Per quanto il viso fosse corroso dal tempo e dalle intemperie, se ne intuivano ancora la fronte rugosa e il sorriso di fredda autorità. Di chi non teme nulla e nessuno, neanchè il Fato avverso, poichè inesistente per lui.
Sul piedistallo, due righe di lettere cesellate. La prima era ormai illeggibile, ma della seconda si poteva intuire qualcosa:
"Guardate la mia opera, e disperate.".
La fissò ancora per qualche secondo, in silenzio. Poi sorrise, si alzò in piedi e tornò a fissare l'opera che li attendeva all'orizzonte. Un rudere colossale. Una spoglia e sterminata rovina. Null'altro rimaneva.
"
C'è qualche problema, Hakurei-sama?"
Restò fermo e in silenzio per qualche secondo, poi si girò verso il genin.
"
- Non ancora, per fortuna. Riprendiamo la marcia, ormai siamo arrivati. E quante volte ti ho detto di non chiamarmi sama?"
Quattro genin al suo seguito. Praticamente dei novizi. Uno di loro non aveva ancora aperto bocca dalla partenza. Gli dava l'impressione che se la stesse per fare sotto da un momento all'altro. Dei condannati a morte, qualora le cose si fossero messe male. Avrebbe cercato di evitarlo al meglio delle sue possibilità. Era il compito che gli era stato assegnato dall'Hokage. Fare in modo che non entrassero nel panico, e guidarli verso la sopravvivenza.
Un discorso giusto il suo, riguardo l'uso del chakra. Un discorso difficile da applicare, per chiunque. Forse impossibile, per qualunque corpo militare. Ma, in fondo, non si poteva far altro che quello per motivare la truppa. Poteva comprenderlo. Era un buon capo, lo aveva sempre visto, nel corso degli anni.
In fondo, un capo doveva fare questo: motivare la truppa, convogliarla, e scagliarla verso il nemico. Avrebbe avuto di che imparare stando al fianco di persone di simile esperienza, e ora poteva farlo. Ammesso che non fosse la sua ultima volta, cosa più che possibile.
Certo, pensava anche che avrebbero dovuto metterci del loro. Bhe, in tal caso avrebbe saputo che il suo l'aveva fatto. Pazienza per loro in tal caso, non sarebbero stati nei primi negli ultimi a cadere sul campo di battaglia.
"
Quelle bestie bastarde..." esordì uno di loro poco dopo.
"
Spero vengano distrutte una volta per tutte."
"
Già: ancora non posso pensare che il maestro Hidetoshi sia morto in missione contro di loro."
"
La devono pagare cara!"
Ascoltava quei discorsi distrattamente. Gli pareva improbabile che le bestie sarebbero state distrutte quel giorno. Più probabile che il vincitore avrebbe cercato in ogni modo di sfruttarne il potere, per garantirsi un equilibrio più stabile nello scacchiere geopolitico del continente. Qualora fosse stato il Taisei a vincere. E qualora i Villaggi avessero trattato bene con loro. E il Taisei non li avesse davvero messi tutti nel sacco - santo cielo, che situazione tragi-comica in quel caso!
Qualora avesse vinto il Kyo Dan... non sapeva cosa pensare.
"
Badate bene a dispensare il vostro odio con tanta leggerezza" rispose loro, senza guardarli.
Qualche istante di silenzio. Forse li aveva sorpresi. O forse non avevano ben capito.
"
Ma come? Hakurei, tu non vuoi la loro sconfitta?"
"
Non vi ho mai detto questo."
"
E' allora perchè non dovremmo detestarli per quello che ci stanno facendo, me lo spieghi?"
"
Calmati, Hiromi, e porta rispetto."
Che razza di stupido. Come se alzando un po' la voce gli avesse mancato di rispetto. Una tipica ingenuità infantile, pensò, più che stupidità. Si chiedeva davvero come avrebbero potuti sopravvivere.
"
In fondo, cosa ne possiamo sapere noi? Tu... li hai visti, vero?"
Non si fermarono, ma si girò a fissarli per qualche secondo. Poi riportò lo sguardo sul cammino.
"
Sì, ne ho visto uno. Ed è come li avete sentiti descritti: instabile e distruttivo, sadico e spietato. Però bisogna tenere conto di altre due valori per avere un quadro più nitido della faccenda.
Per prima cosa, considerate che la gente del Continente non si è mai ben comportata nei loro confronti. Li ha sempre sfruttati come fossero oggetti, armi, possibile merce di scambio, anch'io al loro posto penso sarei un po' incazzato. E' possibile che questa loro rabbia verso gli uomini fosse un qualcosa di preesistente, sempre presente in loro, ma da quello che ho potuto intuire parlando col Due Code, vi assicuro che non è un essere privo di emozioni."
Già. Allora quella traccia di malinconia, per quei pochissimi istanti, in mezzo a tante furia e tracotanza, gli era parso un qualcosa di assolutamente reale.
"
In secondo luogo..."
Doveva dirgli davvero quella storia degli obiettivi? Di come
qualora i Bijuu si dimostrassero più forti avrebbero maggior diritto di fare quello che vogliono?Certo, come no. Perchè non consegnava immediatamente il distintivo, già che c'era, ritirandosi a vita monastica.
"
... ah, lasciate perdere. Quello che sto cercando di dirvi è che anch'io ho perso molto in questa guerra. Ma è così che vanno le cose per noi. Lo scontro porta entrambe le parti a perdere sempre qualcosa. E' per questo che non ha senso odiare il tuo nemico, chiunque esso sia. Odiandolo perdi lucidità di giudizio, e perdendo lucidità di giudizio sarai magari più furente in battaglia, ma avrai meno possibilità di sopravvivere. Non avrai ben chiare le situazioni che ti si porranno davanti, non le riuscirai a ben interpretare, diverrai cieco, in un certo senso, a quanto ti sta accadendo."
Temeva di non essere stato troppo arzigogolato, specie con dei marmocchi del genere. La faccia di Hiromi era perplessa, ma forse qualcosa era riuscita a trasmettergliela. Cosa ne volesse fare, solo lui poteva saperlo.
"
Ciò non cambia che a causa loro sia morto il mio maestro!"
"
Già. Ma chi ha costretto il tuo maestro a imbracciare le armi? Nessuno, è stata una sua scelta. Nessuno lo ha costretto, poteva benissimo dimettersi dal ruolo di shinobi, e non partire. Per il mestiere che facciamo, è qualcosa che dobbiamo sempre tenere presente, credo ve l'abbiano detto spesso all'Accademia. Non è nulla di straordinario, non una buona ragione per odiare il nemico."
Qualora fosse stato suo parigrado, aveva l'impressione che Hiromi lo avrebbe preso a cazzotti.
"
Non ti sto dicendo di non combattere contro di loro con tutte le tue forze, cocco bello. Di combatterli per difendere quanto avete di caro a questo mondo. Ti dico solo che è stupido odiare il nemico solo perchè si oppone a te.
E perchè odiandolo magari riuscirai a combatterlo meglio... ma sta certo che le possibilità di farti male aumenteranno a dismisura."
"
Non mi interessa farmi male."
"
Ma che impavido coraggio. Allora, stammi a sentire, io sono il vostro capo-squadra, e sono stato messo qui perchè devo essere io il primo a farsi male. Però, bello giocare con la vita degli altri, non trovi? Non sembri molto diverso da quelle Bestie."
Lo vide non rispondere. Con la rabbia che montava dentro di lui. Bhe, pazienza: qualora avesse fatto dei colpi di testa, avrebbe cercato di dargli un colpo in testa e lo avrebbe consegnato ai suoi compagni.
Avrebbe fatto il suo per portare a termine il suo compito. Qualora non gli fosse riuscito, bhe, il suo lavoro lo aveva onorato. Il suo stipendio sarebbe stato più che guadagnato.
Erano ormai giunti a Fukagizu, quando si sentì strattonato per la divisa. Uno dei genin - Saito, gli pareva si chiamasse -, ansimante, sconvolto. Ci impiegò un po' per articolare un pensiero decente, ma quando lo fece tutto gli parve così assurdo che gli venne il pensiero che fosse una crisi nervosa del ragazzo.
O magari lui e i suoi compagni volevano tramortirlo, per darsi alla diserzione. Che razza di furbi stronzetti, in quel caso. Un bel piano.
Arrivati sul luogo, dovette constatare come il ragazzino dicesse la verità. Sul ciglio di quella fossa dall'odore nauseabondo, stava un individuo ricpoerto interamente di feci, con in mano uno scopettino del water.... sì, era proprio quello. Non si stava immaginando nulla. Restò per un po' a bocca aperta, come poi constatò stessero facendo anche gli altri ragazzini...
"
Uh…bleah…che tanfo… ehm… ragazzi… dove siamo di preciso? Al campo di allenamento immagino no??"
Ma quella voce...
Corrucciò gli occhi, cercando di focalizzarlo meglio.
"
ah… e quindi dove siamo??"
"
- Raion Kamata?"
Re degli idioti e degli uomini minorati. Che cazzo ci faceva in quella... fossa di merda? Oddio, era intinta con lui, in fondo. Non pensava sarebbe sopravvissuto così tanto a lungo alla carriera di shinobi.
"
In carne, ossa e inchiostro! Ma... te... c'hai un viso familiare... mh.. ah si! Non sei l'Uchiha che ho incontrato con Makoto?"
Oddio. Di nuovo la storia dell'Uchiha. Che razza di imbecille.
Però calma, aspetta, si disse. Dopo tanti discorsi sulla lucidità di giudizio e compagnia, è questo quello che fai?
Era passato più di un anno. Poteva essere cambiato, dopo tutto questo tempo.
"
Ehi... non stare li imbambolato! Dammi una mano ad uscire da qui e... si può sapere dove diamine ci troviamo?"
... No, per nulla.
"
Già... e devo dire che il tuo odore è addirittura peggiorato dall'ultima volta" gli rispose, meravigliosamente senza tradire quelle parole dette ai mocciosetti. Nessuna forma di astio, nessun disprezzo. Solo un sorrisetto irridente e canzonatorio.
"
Siamo nel Paese della Pietra, ovviamente: che diavolo... ti è preso? Hai avuto una crisi epilettica mentre andavi di corpo?"
Quelle parole gli sembrava lo stessero facendo divampare, come una pentola a pressione. Come aveva visto l'ultima volta, quando erano quasi finiti alle mani.
"
Ma guardati un po' te... razza di..." poi si sniffò sniffarsi i vestiti.
Lo vide pensarci un po' su, poi rialzò lo sguardo e sorrise facendo spallucce.
"
Beh.. non hai tutti i torti".
Quello lo stupì. Curioso. Il Raion che conosceva sarebbe partito a testa bassa, caricando come un completo idiota. Forse poteva essere cambiato. Almeno in parte. Almeno per ora, chi lo sapeva.
Poi però lo vide bloccarsi, di colpo. Restò fermo, immobile per una trentina di secondi, fissando il vuoto. Non riusciva a capire. Non sapeva proprio cosa potesse passare in quella testa. L'occhio progressivamente colto da dei tic spastici, sempre più vistosi.
Le ipotesi erano due: o stava avendo uno scatto d'ira, o un ictus. Non sapeva dire quale delle due potesse essere più probabile.
"
No no... no no no no" e lo sentì continuare ripetere, all'infinito, non sapeva per quanto. Non riusciva davvero a capire.
"
Io... io... non posso essere qua... io...io... sono finito... se l'Hokage scopre che sono qui e fuori da Konoha mi ammazza!"
Non gli quadrava veramente nulla. Ma perchè? Che stesse delirando? Che fosse sotto l'effetto di qualche psicotropo? Forse Raion non ne avrebbe avuto neanche bisogno.
Scosse la testa confuso.
"
Ma che... aspetta -"
Doveva cercare di rimettere ordine nel caos provocato e tuttora in corso di quel casinaro. Si mise una mano alla fronte, cercando di riordinare le idee : "
Prendi un bel respiro, e cerca di dirmi che è successo."
"
Ero... ero ai bagni dell'accademia e stavo.. si beh... stavo lavorando... è una storia lunga... ma diciamo che mi ci ha messo Akane la...e... dovevo restarci.... ma improvvvisamente due tentacoli sono sbucati dal cesso e" quindi tirò fuori lo scopettoncino dalla cinta mimando lo scontro: "
ho fatto di tutto ma due contro uno.. non avevo speranze... mi hanno presi per le caviglie e mi hanno trascinato per le condutture. Ho perso conoscenza per un buon tratto. Fino in pratica a ritrovarmi in aria a dimenarmi. E li credo i ragazzi mi hanno visto destreggiarmi nella mia abilità di spadaccino" e restò ancora per un bel po' ad agitarsi come uno schermitore, con tanto di mano sul fianco, stoccate e affondi.
Poi tornò a incupirsi all'improvviso, come fosse stato colto da un'intuizione tutta sua. Si affrettò a salire, portando con sè quel magnifico olezzo di fogna, e quando arrivò oltre l'argine si prostrò ai piedi dei genin e suoi, in un atto di implorazione.
"
Vi prego... vi scongiuro non dite niente all'Hokage o per me è finita! Non ho idea di come diavolo ho fatto ad arrivare qui ma se mi scopre mi spenna! Vi prego!"
Lo fissò per tutto il tempo, non sapendo se essere disgustato o divertito da quella scena. Che tipo singolare. Non aveva conosciuto questo carattere allora. Da che si ricordava, il Raion che aveva conosciuto non si sarebbe abbassato mai in un'implorazione simile. Un gesto avvilente e penoso, certo... ma segno che parte della sua boria spocchiosa era forse ormai scemato. Non male, in fondo, come cambiamento.
Restò a fissarlo ancora, sempre stranito e divertito al contempo, poi gli uscì fuori una lieve risata. Non sapeva quanto avrebbe potuto sopravvivere in battaglia un individuo del genere, ma era curioso e divertente averci a che fare : "
Sei incredibile, Raion Kamata. Per prima cosa direi che dobbiamo renderti presentabile e farti lavare un po'.
Poi non credi sarebbe il caso di riferire all'Hokage quanto ti è accaduto? Non credo ti punirebbe..."
Ci penso un po'.
"
Ma chissà" aggiunse infine con uno sguardo malizioso.
"
Ahhhh... ti stupiresti dell'hokage... sarei diretto sbattuto in galera! Con tutto quello che ho fatto... anche se... anche se in realtà... non l'ho mica voluto io! venire qua è stata un idea dei tentacoli che.... oh santi Kami... quei tentacoli... o erano del vecchio del Kyo-dan... o... non so di chi altro... ma avevo capito che quel vecchio era stato ucciso da Kinji-sama!... per tutti i Kami... che casino... hai ragione forse è meglio avvertirla subito perché tutto questo non ha senso! Dove sta? È qui in missione con voi?"
Merda. Ma che razza di storia era?
Curioso, senza dubbio... ma c'era da fidarsi? Di averlo incuriosito lo aveva fatto senz'altro, se non altro per scoprire almeno cosa diavolo gli fosse successo davvero, ma non sapeva esattamente cosa pensare. Di cose strane ne stavano accadendo molte ultimamente, ma se il testimone era uno come Raion Kamata... non doveva escludere che potesse delirare come uno schizofrenico.
"
Sì, è a capo della spedizione, e anche Kinji Uchiha è qui presente. Appena ti avremo reso minimamente presentabile, ti accompagnerò dall'hokage e le spiegheremo la situazione."
"
Anche Kinji-sama! Non c'è tempo Uchiha! Un po' di odor di natura non ha mai ucciso nessuno! Presto! Andiamo!" e lo vide così si incamminarsi senza esitazione verso l'orizzonte, pronto ad adempiere alla sua missione. Peccato che l'Hokage e Fukagizu si trovassero dall'altra parte.
"
Guarda che l'esercito sta andando dall'altra parte."
Si arrestò un attimo. Poi lo vide voltarsi di scatto come una molla.
"
Giusto giusto è dall'altra parte! ma tanto tutte le strade portano all'Hokage!" quindi corresse la traiettoria e si rincamminò come nulla fosse. Passò di nuovo vicino a loro, puzzolente come un letamaio. Anzi, era meglio allontanarsi da quella fogna esplosa.
"
Spostiamoci ragazzi. E tu non credi sia il momento di alzarsi le braghe?"
Il ragazzino, ancora sotto schock ci pensò subito.
"
Ormai siamo arrivati, restate lì affianco a quella statua" e gliene indicò una molto grossa a forma di volpe in lontananza.
"
Io accompagno quel... tipo dall'Hokage, per evitare che combini altri danni. Vi raggiungerò prima possibile."
Lo seguì dunque ancora perplesso e divertito al contempo, restandogli dietro di due, tre metri. Non che servisse a molto, anche a quella distanza e scostato dalla sua scia quell'odore restava nauseabondo.
Poi qualcos'altro catturò la sua attenzione. Una strana fonte di chakra. Intensa, arcana. Qualcosa di insolito. Qualcosa però che non gli era del tutto nuova.
Che fosse il segno dell'inizio dei rituali di confinamento di cui parlava l'Hokage?
Alla fine del post, attiva sensitivo, per cui sarà operativo dal prossimo turno:
- Sensitivo "Chi possiede questa'abilità è in grado di percepire la presenza e, in caso, il chakra, di coloro presenti in un certo raggio d'azione. Quest'abilità è in parte passiva, infatti è sufficiente possederla per percepire le presenze vaghe e indistinte. Si riuscirà a distinguere il numero delle presenze e la loro direzione, ma non la distanza da sé e in generale la posizione precisa. Per ottenere una visione chiara di ciò che si ha intorno, sarà necessario concentrarsi per qualche tempo. A questo punto l'abilità risulta attiva; in questo stato è possibile conoscere la posizione precisa di tutte le creature dotate di Chakra nel proprio range d'azione e inoltre, sarà possibile associare i chakra a quelli delle persone che si conoscono o che comunque si ha già avuto modo di esaminare. Il ninja che ha attivato il Sensitivo può individuare qualsiasi fonte di chakra, anche la più debole, ragion per cui può conoscere il punto in cui è stata piazzata una trappola a base di chakra, il cui segnale è piuttosto statico e debole per cui non richiede grande concentrazione.
- Nella modalità attiva è possibile individuare istantaneamente tutte le persone nascoste (indipendentemente dal livello di Nascondersi o di Sensitivo), tuttavia sarà impossibile individuare persone che riescono a celare in qualche modo il proprio chakra (es. tramite abilità Controllo chakra superiore, tecniche, attivazioni, direttive del master, etc...) . risulterà impossibile anche distinguere una Genjutsu dalla realtà una volta che si è sotto il suo effetto. Le azioni morte effettuate mentre si mantiene attiva l'abilità ripristineranno solo metà della Stm prevista per lo sforzo del mantenimento.
- Al Lv.2 sarà possibile individuare l'abilità "Sensitivo" altrui, ma solo se diretta verso di sé o nelle immediate vicinanze."
Liv 2: 1 turni necessari all'attivazione, 4 chilometri di range
Edited by Jöns - 30/4/2018, 10:13