Iscrizioni Oto

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 2/2/2019, 07:59
Avatar

Group:
Staff
Posts:
3,271
Location:
Naruto GDR

Status:


"Guida completa all'iscrizione"

Postate qui per iscrivervi a questo villaggio, avendo cura di leggere le apposite specifiche riportate nello specchietto "Leggete prima di iscrivervi".

Edited by Get scared. - 2/8/2020, 14:22
 
Web  Top
view post Posted on 23/10/2019, 10:19
Avatar

Group:
Member
Posts:
39

Status:


• [NOME]: Mikazuki

• [COGNOME]:

• [PAESE]: Ame no Kuni

• [CLAN]:

• [ASPETTO FISICO e CARATTERIALE]: Capelli scarlatti, tremendamente accesi e selvaggi. E' alto all'incirca un metro e ottantacinque per poco più di 75 chilogrammi di peso: un corpo ben allenato e slanciato, nonostante sia ricoperto da numerose cicatrici e bruciature sulle braccia e sul petto. La sua vita è dedita a una sola morale, la preferenza per gli esclusi. Per egli riuscirebbe sino ad uccidere.

• [STORIA]:
Una sorta di velo illuminato di arancio copriva il cielo. Lentamente le fiamme che ardono nel Paese consumavano quei pochi calcinacci rimasti.
Un infernale latrato squarciò l'aria e i cuori dei più deboli, per un attimo tutto si fermò, uomini e bestie, mostri e vittime, come se stesse per giungere la fine dei tempi.

SCAPPATE!

Un immagine violacea quasi accecante si dirigeva rapida a terra, su un umile dimora. L'onda d'urto fu impressionante, quasi apocalittica. I ripetitori, intanto, emettevano gli ultimi messaggi di evacuazione poi... Tutto tace, eccetto i raccapriccianti suoni di una guerra inumana che non può aver pietà.

Gli ultimi respiri affannosi di un ormai schiacciato dalle macerie pronuncia le sue ultime parole.

Mika...zu..ki.. Scappa!

Gli arti inferiori di un esile bambino iniziano una corsa contro la morte. Dietro di se una lunga scia di lacrime accompagnava quella che forse erano i suoi ultimi istanti.

[...]

E' ancora vivo, sarà svenuto. Lo porterò in braccio.
La vista a intermittenza cercava di farsi luce nelle tenebre. Allo stesso modo i suoni divennero cupi, e quei pochi percepibili erano di disperazione. Poi di nuovo il vuoto.

[...]

Non esiste un metro di misura per il tempo che era passato svenuto. Niente intorno a sé che i suoi occhi potessero scorgere. Dov'era?, l'unica domanda sensata, nonché la prima che gli venisse in mente di chiedere al nulla intorno. Non come poteva essere ancora vivo dopo una simile catastrofe; i suoi ricordi si interrompevano a quella luce che accecava la propria vista. Poi un ombra che lentamente rianimò la sua vista.

Ragazzino se te lo stessi domandando, ti trovi all'ospedale del Villaggio di Oto. Sei stato recuperato dalle milizie superstiti. Tra le persone che sono riuscite a salvarsi, nessuno ha confermato un riconoscimento, quindi deduco che tu sia solo. Per adesso sei un profugo, poi magari chissà verrai inserito all'interno del villaggio. Adesso riposati...

[...]

Si vide cambiato.
Mutato, come cresciuto d’improvviso in seguito agli eventi: ecco cosa guardava del proprio riflesso in quello specchio.

Mikazuki scendi o farai tardi all'Accademia!

Quale essere che aveva lentamente acquisito coscienza, da futuro ninja qual era, rimase combattuto tra i doveri di ciò che istintivamente considerava la via del mondo e quel che riteneva giusto fare. Eppure una preferenza rimase rimasta in lui, quasi inconsciamente. Quella per gli esclusi, per le persone in difficoltà e per le condotte più rapide e logiche, convenienti.

Io vado.
Un timido saluto a colui che lo aveva accolto in casa sua, un vecchietto dalla pelle decrepita e poi via verso il proprio destino.

Edited by B o r e d o m - 23/10/2019, 13:27
 
Top
view post Posted on 23/10/2019, 22:54
Avatar

Mhh... mhhhh..

Group:
Admin
Posts:
10,043
Location:
Frittata

Status:


Chiedo scusa per il ritardo, ma sono attualmente senza pc a casa e mi sto arrangiando.

Rivedi un attimo il testo per correggere alcuni errori, ma direi che ci siamo come base. Ti sei mantenuto piuttosto ermetico, narrando tutto dal punto di vista esclusivamente del personaggio, del poco che ricorda dell'incidente e, immagino, di quanto vi fosse prima nella sua vita. Avresti potuto espandere un po' invece il periodo successivo all'arrivo al Suono, ma avrai modo anche più avanti.
Benvenuto :)

Abilitato.
Adesso leggi passo passo la Guida alla creazione della scheda e primi passi.

La scheda è stata aperta qui, compila il codice fornito e invialo direttamente al topic linkato^^ poi passeranno a correggere gli eventuali errori.

A quel punto potrai richiedere di fare l'Esame Genin nel topic Accademia, nella modalità che preferisci.
 
Top
view post Posted on 24/10/2019, 11:02
Avatar

Group:
Member
Posts:
39

Status:


Ci sarà stato qualche errore perchè mi dice che non ho i permessi per accedere a Oto
 
Top
view post Posted on 24/10/2019, 17:05
Avatar

Group:
Admin
Posts:
1,273

Status:


B o r e d o m Per accedere alle sezioni dei villaggi è necessario aver votato il forum in top 200.
 
Top
view post Posted on 30/5/2020, 15:38
Avatar

Mhh... mhhhh..

Group:
Admin
Posts:
10,043
Location:
Frittata

Status:


Hola!

Allora, ci sono alcune cose da rivedere per far sì che il personaggio possa inserirsi nell'ambientazione.

Il nome, così come l'abbigliamento, possono andare. Oltre che per l'affinità culturale tra Cina e Giappone(e quindi, storicamente, anche dal punto di vista dell'abbigliamento), per il fatto che nel manga ci sono decisamente personaggi che vestono o si chiamano in maniera più cinese che giapponese(es. Tenten).

Quel che bisogna cambiare, tuttavia, è la storia. Il regolamento consente che il tuo personaggio venga da fuori, ma non deve più avere legami con quel mondo di alcun tipo. In più, non esiste nel mondo di Naruto la Cina come nazione o concetto: il personaggio può venire molto semplicemente da un'altra nazione da oltre il confine del Continente, ma la questione è lasciata in maniera estremamente generica e puramente funzionale all'estetica del personaggio. Dato il fatto che hai dato al personaggio un'estetica cinese, il mio consiglio è di farlo direttamente nativo del Continente. Magari proveniente da un Paese Minore, esponente di un clan fortemente militarizzato(il Paese del Ferro sarebbe perfetto per questo concetto. Puoi leggere qui la scheda del paese), esiliato per qualche ragione ed approdato al Suono.
A tal proposito, sappi che il Suono ha delle regole speciali per quanto riguarda l'arrivo dei personaggi. Se non l'hai già fatto, ti invito a leggerle sia in questo topic(nelle regole che appaiono automaticamente nello spazio di risposta), che nel topic dedicato al Suono in regolamento. Per riassumertela molto rapidamente, il tuo personaggio non può essere arrivato al Suono più di due anni fa(248 DN), per via della guerra civile che ha consumato il villaggio e paese, forzando tutti i vecchi abitanti fuori. Poi la posizione del villaggio è stata resa pubblica, e sia vecchi che nuovi si sono potuti insediare.
Dunque, molto semplicemente, il personaggio ha iniziato a praticare il ninjutsu già prima di arrivare al Suono, e, quando lo ha fatto, si è iscritto alla nuova accademia per terminare gli studi.

Parliamo infine degli occhi. Di per sé, dato che sono innaturali, non te li posso far passare: questo perché il regolamento richiede che ogni personaggio parta virtualmente da zero per quel che riguarda le tare biologiche. A questa regola fanno eccezione le Kekkei Genkai regolamentate, ovviamente, e gli Stili Personali in forma latente(nel senso che il personaggio può avere delle caratteristiche peculiari se il giocatore le spiega da subito come il risultato di una Kekkei Genkai personale, da sviluppare successivamente tramite uno Stile Personale). In quest'ultima ottica quindi puoi avere quegli occhi, ma devi spiegare perché li ha da background, e quindi se c'è una Kekkei Genkai particolare nel clan di provenienza.


Mi rendo conto che è parecchia roba. Quindi, se hai bisogno di una mano, non esitare a scrivermi in privato :)
 
Top
view post Posted on 30/5/2020, 18:02
Avatar

Group:
Member
Posts:
58
Location:
Banda del Drago Celeste,Ryanlong,Sokai.

Status:


Nome:Kourin Kuromi.
Cognome:Liu
Clan:Liu
Villaggio:Oto.
Abilità:Rapidità, Concentrazione Chakra, Nascondersi.
Specializzazione:Ninjutsu.
Elemento:Acqua.
Lavoro: //
Rango:Studente.
Fama:0.
Descrizione Fisico/caratteriale: Kourin è un ragazzo magro di 12 anni ha lunghi capelli neri raccolti in parte da una lunga coda che parte dall'alto della testa(I capelli sono lunghi anche di lato per nascondere le orecchie),occhi a mandorla verde scuro vuoti. Un ragazzo di carattere lunatico con la passione per la Luna e il riso, nella sua famiglia infatti si tramanda la ricetta segreta delle famose Polpette di Riso di Jubei Kibagami.
È solito indossare uno speciale modello di Tangzhuang(In Cinese:唐装=camicia cinese/abito cinese) oppure Longzhuang(In cinese:龙装=vestito del drago),composto da:Una lunga giacca cinese celeste leggermente scuro con il colletto alto aperto con sulla schiena ricamato il simbolo della Banda del Drago Celeste,lunghi pantaloni neri tendenti al blu notte scuro,alle mani indossa un paio di guanti di tela nera,ai piedi indossa scarpe di tela tipiche della Cina da Shaolin Kung Fu di color nero con calzini bianchi ed infine una catenella argentata a maglie medio/piccole con un ciondolo attaccato centralmente:il Simbolo del Drago Celeste che porta con orgoglio al collo.La giacca del Tangzhuang è chiusa da quattro alamari del medesimo colore(Quasi bianchi).
Storia:La storia di Kourin e della famiglia Liu è in maggior parte sconosciuta,quello che si sa è che la famiglia Liu è la famiglia principale a capo di un'unitá militare chiamata Banda del Drago Celeste,reclutata(Vista la sua fama) dal Leader del Paese del Ferro come unità speciale dell'Esercito del Ferro dedicata alla ricerca,allo spionaggio e all'omicidio di nemici potenti ed importanti.
Anticamente il Drago Celeste era un Corpo Militare d'Élite della Corte di Sokai;Sokai è un'antica nazione posta oltre i confini del continente(Di cui Kourin porta ancora un forte legame mantenendo abitudini e stile di vita,ma anche abbigliamento,parlata e scrittura).
Liu Kourin è il primo di tre fratelli ma solo una delle due sorelle(Ginrei) è rimasa con il fratello,l'altra sorella(Xia) ha intrapreso un lungo viaggio e non si ha avuto più sue notizie.
Proveniendo da un luogo davvero lontano ne Kourin ne Ginrei conoscono a fondo il Paese del Ferro ma sembra che alcuni anziani della famiglia lo conoscano un po di più.
Un giorno nel 248 DN durante una missione di ricerca la Banda si è spinta troppo in la scoprendo delle cose che non avrebbe dovuto scoprire,delle informazioni riservate e quindi il leader del paese ha scoperto le loro scoperte e cacciato quindi il Drago Celeste il quale fugge dal Ferro e approda con la loro nave al Suono(Precisamente nel Paese dei Campi di Riso,ora ribattezzato "Paese del Suono") che ha da poco aperto le porte(Essendo un villaggio minore di un piccolo paese) dove Kourin vive con lo zio Liu Bang e la sorella Ginrei.
Durante gli anni Kourin e Ginrei si sono allenati nelle arti ninja addestrati dallo zio che aveva a sua volta ricevuto addestramento da un antico maestro ninja.
L'anno dopo nell'estate 249 l'accademia ninja del Suono ha aperto i battenti e lo zio Bang ha iscritto il nipote Kourin per fargli terminare gli studi,mentre per Ginrei è ancora troppo presto.
Sembrava appena passato quel giorno, il giovane Liu in questi anni di accademia ha imparato i fondamenti del ninja,le regole basilari,le arti magiche di base e l'uso di armi leggere tra cui Shuriken e Kunai,la storia del villaggio e cosa molto importante,ha fatto amicizia con i suoi compagni di corso.Dopo aver fatto esercitazioni di sopravvivenza,varie verifiche e compiti,è ora tempo per lui di affrontare l'esame Genin che a detta dell'insegnante si sarebbe tenuto l'indomani in accademia.Finalmente Kourin avrebbe avuto la sua prima grande occasione per far vedere di che pasta è fatto e conquistare così il coprifronte di Oto.
 
Top
view post Posted on 31/5/2020, 09:11
Avatar

Mhh... mhhhh..

Group:
Admin
Posts:
10,043
Location:
Frittata

Status:


Molto meglio direi. Rivedi un po' il testo, perché presenta qualche ripetizione, ma tutto sommato ci siamo.
Solo una cosa, che forse vorrai rivedere: inizialmente nella storia dici che la Banda, anticamente, apparteneva alla corte di Sokai, lasciando intendere che si sia trasferita nel Ferro da molto tempo. Poi, tuttavia, dici che Kourin non conosce bene il Paese del Ferro, per il fatto di essere originariamente straniero. Non so se li hai scritti in due momenti diversi, o se intendevi dire semplicemente che Kourin, per via più che altro del fatto che la famiglia vive prevalentemente tra i propri affini(le altre famiglie della Banda), non conosce bene quel che lo circonda.

In ogni caso ci siamo, mi fa piacere che siamo riusciti a trovare un punto d'incontro.

Abilitato.
Adesso leggi passo passo la Guida alla creazione della scheda e primi passi.

La scheda è stata aperta qui, compila il codice fornito e invialo direttamente al topic linkato^^ poi passeranno a correggere gli eventuali errori.

A quel punto potrai richiedere di fare l'Esame Genin nel topic Accademia, nella modalità che preferisci.
 
Top
view post Posted on 7/6/2020, 15:43
Avatar

Group:
Konoha
Posts:
390

Status:


• NOME: Ginko

• COGNOME: Shikinami

• CLAN: Senza Clan

• PAESE: Oto no Kuni


• STORIA:

Un avvenimento tremendo, del quale nessuno tutt'ora osa parlare o che, meglio, tutti fecero del loro meglio per dimenticare, sotterrare, segnò quella che si potrebbe definire la seconda nascita di Ginko. Forse per il trauma derivato dalla tragedia stessa, forse per tutti quelli che inevitabilmente ne seguirono, il ragazzo stesso non riesce a rimembrare esattamente ciò che accade durante quella lunga primavera o forse ancora non riesce a comprenderlo a pieno.

Originario di Yu no Kuni, nato e cresciuto in un'umile, ma allo stesso tempo benvoluta, famiglia di un piccolo villaggio termale, l'infanzia di Ginko fu alquanto normale, fino a quella sera che cambiò profondamente tutto. Ricordato come il "tramonto sanguinario", l'evento gettò scandalo e terrore per l'intero villaggio, che decise, insieme alla famiglia, di esiliare a vita il giovanissimo Ginko. Il villaggio, tramite una colletta generale, assunse uno shinobi che si trovava in visita per riposarsi dopo lunghi mesi di missione, Sanji, per scortare il bambino nei meandri di Ishi no Kuni, dove speravano che il suo solo ricordo fosse sotterrato.

Arrivato nel Paese della Pietra, Ginko fu abbandonato, come da istruzioni, alle cure di un lontano parente, l'anziano Kaido, in quello che a tutti a gli effetti si poteva definire un vasto cimitero sotterraneo. La caverna, adibita appunto a luogo di riposo per i defunti di Ishi no Kuni e separata dagli altri villaggi sotterranei, divenne la nuova casa di Ginko.

In quella buia e grigia adolescenza, dove gli unici sfoghi per la vivace fantasia del giovane si focalizzarono sull'unico aspetto, ai suoi occhi, vivo della morte, il mondo degli spiriti, i suoi unici amici furono appunto i fantasmi che la sua vivida immaginazione riusciva a creare.

Crescendo, i suoi compagni immaginari diventarono in qualche modo il fulcro dei suoi interessi e Ginko cominciò a studiare questo mistico mondo, al pari della delicata arte funeraria, tramite la sapienza di Kaido e, laddove possibile, leggendo i testi del sapere minori a lui accessibili e custoditi dal Paese della Pietra.

A pari passo con questa sua inedita passione, Ginko mostrò un certo interesse anche verso il mondo degli shinobi. Dopo aver viaggiato insieme per settimane e aver portato a termine la missione per il quale era stato pagato, Sanji si era in qualche modo affezionato al ragazzo e laddove trovava tempo, continuava sporadicamente a visitarlo. Durante le sue visite, allo shinobi, in qualche modo sorpreso dalla propensione di Ginko per le arti ninja, piaceva mettere alla prova le abilità del ragazzo, insegnandogli justsu basici e rispondendo alle miriadi di domande che frullavano nella testa del giovane.

La vita di Ginko proseguiva così monotona, nella luce soffusa della grotta dove era stato esiliato, fra studio e sogni, cadaveri e spiriti immaginari, fino all'ultima visita di Sanji, con la notizia che cambiò, di nuovo, la sua vita: dopo una lunga guerra civile e l'altrettanto lunga segretezza, il villaggio del Suono si era reso pubblico ed era in cerca di nuove reclute. Atrofizzato da quella vita lenta e assetato di nuovo sapere, così come di avventura, Ginko non si lasciò scappare la possibile occasione e, seguendo le indicazioni di Sanji, si mise in viaggio per il villaggio del Suono, dove avrebbe cercato di rinascere per una terza volta.


• ASPETTO FISICO e CARATTERIALE:

L'aspetto fisico di Ginko rispecchia senza dubbio il suo passato. Carnagione chiara, pallida, dovuta alla gran parte dell'infanzia vissuta sottoterra, così come i suoi lunghi capelli argentati, sbiaditi, come le bianche pietre lapidarie che lo hanno visto crescere. Il fisico snello, ma allo stesso tempo scolpito dal duro lavoro fisico, in contrasto con i lineamenti dolci del viso.

La caratteristica che sicuramente rimane più impressa del giovane, è senz'alcun dubbio la fascia di lino bianca che costantemente copre i suoi occhi. Gli fu messa dagli anziani del suo villaggio nativo dopo gli infausti eventi del "tramonto sanguinario", per evitare che i suoi occhi creassero altri disastri e che, anche dopo l'esilio, forse per una inconscia nostalgia di quella che fu la sua famiglia o forse per paura che toglierla potesse attirare altri guai o traumi, Ginko non smise mai di portare al di fuori della Grotta dov'era successivamente cresciuto.

Da dietro quel lino leggero, il giovane riesce a vedere nitidamente le sagome di ciò che lo circonda, senza però poterne apprezzare i particolari, ma in cambio quest'abitudine ha sicuramente affinato gli altri suoi sensi, nonché la sua affinità al chakra che lo circonda. Abituato a vivere nascosto dal resto del mondo, Ginko è perlopiù un ragazzo pacato e tranquillo, riservato, spesso perso nei suoi pensieri, ma curioso, da dietro al suo velo, rispetto al mondo.

È sicuramente un giovane di poche parole e che fatica a fidarsi completamente del prossimo, non avendo avuto molte relazioni interpersonali, ma che comunque non scansa a priori quest'ultime. Ha sempre vissuto la sua vita così come veniva, un po' come gli spiriti che lo hanno sempre affascinato, senza un vero e proprio concetto di bene o male o un interesse in questi ultimi, ma dando un forte significato a quello che è il suo eventuale scopo, unico principio che veramente guida le sue azioni o decisioni. Per lo più distaccato, all'occorrenza può percepire un sentimento più dominante dell'altro, ma nessuno di essi è veramente profondo per lui, se non quelli inevitabili, necessari o utili.

A prescindere da tutto questo, Ginko ha sempre avuto la sensazione che ci fosse un qualcosa di più dentro di lui, nascosto nel recondito del suo essere, qualcosa che mancava nei suoi istinti, ma che era ancora vivo, forse proprio correlato a quel tramonto sanguinario. Chissà per paura o magari per un blocco causato dal traumatico svilupparsi della sua vita dopo quell'evento, Ginko non si era mai soffermato ad analizzare quest'aspetto assopito da quell'infausta notte, ma quest'ultimo era sicuramente ancora vivo in lui, li da qualche parte.
 
Top
view post Posted on 7/6/2020, 16:50
Avatar

Mhh... mhhhh..

Group:
Admin
Posts:
10,043
Location:
Frittata

Status:


Ottimo direi. L'ultima parte, quella relativa alla capacità che ha il personaggio di "vedere" pur con la benda, è speciale, ma si spiega con il resto del background.


Abilitato.
Adesso leggi passo passo la Guida alla creazione della scheda e primi passi.

La scheda è stata aperta qui, compila il codice fornito e invialo direttamente al topic linkato^^ poi passeranno a correggere gli eventuali errori.

A quel punto potrai richiedere di fare l'Esame Genin nel topic Accademia, nella modalità che preferisci.
 
Top
view post Posted on 29/11/2020, 12:29
Avatar

Group:
Member
Posts:
15

Status:


• [NOME]: Akuma

• [COGNOME]: Sconosciuto

• [STORIA]:
Le origini geografiche e biologiche di Akuma sono sconosciute. Da quel che ricorda egli è sempre vissuto all'interno del Laboratorio Centrale sotto la supervisione di Kakuzo Kato, ninja genetista esperto nell'arte delle Fuuinjutsu.
La vita nel Laboratorio non fu semplice ne per lui ne per gli altri bambini costretti in quel luogo. Fin dalla tener età furono allevati come armi umane, addestrati alle arti ninja e sottoposti a stressanti test psicofisici atti a valutarne le capacità. Spinti a competere gli uni con gli altri i bambini erano costretti a tirar fuori il loro massimo potenziale per accaparrarsi il cibo e gli alloggi migliori il che permetteva a Kakuzo di individuare e selezionale le cavie più promettenti.

La vita di Akuta cambiò radicalmente sotto il governo di Yo Saito. Egli infatti aumentò i fondi riservati alla ricerca e fece pressioni su Kakuzo affinché portasse a termine le sue sperimentazioni, lo scopo probabilmente era quello di utilizzare le armi umane in sviluppo nel Laboratorio Centrale nell'imminente guerra civile.
Akuma e le altre cavie furono quindi condotti nelle profondità del laboratorio dove gli venne applicato il Marchio Oscuro, frutto delle sperimentazioni fatte da Kakuzo sul Segno Maledetto.
Da quel giorno le prove psicofisiche aumentarono di frequenza ed intensità. Le cavie venivano portate al limite per testare le potenzialità del Marchio. Molte di loro non sopportarono lo stress e vennero sopraffatte dall'oscurità che racchiudevano al loro interno. Uno dopo l'altro tutti i ragazzi furono consumati dall'interno, tutti tranne Akuma.

La guerra civile scoppiò e sfortunatamente per Kakuzo il Laboratorio Centrale fu uno degli obbiettivi dei controrivoluzionari. Venuto a conoscenza dell'attacco Kazuzo fuggì mentre Akuma venne ritrovato solo nella sua cella e preso in custodia.

Terminata la battaglia si tenne una riunione allo scopo di decidere le sorti del ragazzo. Dopo un'accesa discussione si decise di integrare il ragazzo nei ranghi militari del villaggio assegnando a Hideki delle Fibre Nere, Jonin che si era più di tutti schierato a favore del ragazzo, il compito di osservarlo ed eliminarlo nel caso si fosse rivelato una minaccia.

• [DESCRIZIONE]:
Fisica
Akuma è un ragazzo dallo corporatura snella e dai lineamenti armonici. Avendo passato gran parte della sua infanzia nelle profondità del Laboratorio Centrale, ben lontano dalla luce solare, presenta una carnagione estremamente pallida.
Sulla sua schiena, nella regione interscapolare, è collocato il Marchio Oscuro che si presenta come un piccolo tatuaggio nero di circa 10 cm raffigurante una scolopendra.
La morfologia del Marchio non è tuttavia fissa ma mutevole.
Una volta attivo il Marchio si estende su tutta la porzione di cute soprastante la colonna vertebrale in modo tale che ogni metamero della scolopendra si sovrapponga ad una vertebra.
L'attivazione del Marchio si associa inoltre ad alcune modifiche anatomiche, alcune reversibili altre irreversibili.
Quando attivo infatti le sue iridi mutano il proprio colore passando dal nero al rosso scarlatto. Parallelamente le sue sclere e il suo sangue si scuriscono virando sempre più verso il nero.
I suoi capelli invece, inizialmente neri, hanno iniziato a schiarirsi dopo la prima attivazione del marchio fino a divenire completamente bianchi. Contrariamente a quanto accaduto per i suoi occhi i capelli hanno mantenuto e mantengono tuttora quella colorazione conferendo ad Akuma una chioma immacolata che egli acconcia conferendole un taglio a caschetto scalato abbastanza arruffato.
Altra caratteristica peculiare del Marchio è la sua capacità di espansione. Quando in espansione il Marchio emette un alone nero, dall'opacità leggermente ridotta rispetto a quella del Marchio stesso, che come fumo si espande ricoprendo porzioni sempre maggiori di cute. Nella sua forma completa l'oscurità ha completamente ricoperto la cute mutando la sua carnagione da chiara a scura come una notte di luna nuova.
Abbigliamento
Akuma indossa generalmente un felpa nera con cerniera anteriore e cappuccio che egli porta alzato o abbassato a seconda del suo umore. Generalmente aperta la felpa lascia intravedere la T shirt bianca che egli porta al disotto.
I pantaloni, anch'essi neri, terminano alcuni centimetri sopra la caviglia lasciando spazio alle bende bianche che avvolgono le gambe e i piedi del giovane ninja.
Oltre che sui piedi bende sono presenti anche sugli avambracci e sulle mani del ninja nonché su una piccola porzione della coscia destra al di sopra della quale è posta la sacca per gli attrezzi ninja.
Ai piedi infine indossa i tipici sandali da ninja con aperture poste sul tallone e sulle dita.
Carattere
Lo sviluppo caratteriali di Akuma è stato fortemente influenzato dall'ambiente in cui è cresciuto.
Essendo cresciuto in un'ambiente freddo ed anaffettivo egli non comprende e non sembra in grado di provare alcun sentimento di affetto nei confronti altrui.
Possedendo una personalità apatica, scevra da ogni interesse relativo a qualsivoglia situazione sociale o emozionale, egli ha sviluppato una mentalità analitica che gli consente una valutazione estremamente oggettiva del mondo circostante.
Proprio questa sua capacità lo ha aiutato a comprendere l'utilità di instaurare legami con altri individui. Per questo egli è devenuto estremamente abile nel simulare qualsiasi tipologia di sentimento o emozione, abilità che egli sfrutta allo scopo di manipolatoria le persone che ha attorno.
Oltre a ciò , abituato fin da bambino a sopraffare i suoi compagni, egli è fermamente convinto che i più forti abbiano il diritto di sottomettere i più deboli, convinzione confermata dall'assunto logico secondo cui se sei il più forte nessuno è in grado di contrastare il tuo volere. Per questo motivo cerca costantemente di aumentare la propria forza in modo tale da non permettere a nessuno di sopraffarlo.
 
Top
view post Posted on 29/11/2020, 23:03
Avatar

Mhh... mhhhh..

Group:
Admin
Posts:
10,043
Location:
Frittata

Status:


Ciao!
Mi scuso per il ritardo nella risposta, ma mi sono potuto mettere solo ora al pc.

Purtroppo l'iscrizione non va bene così come è impostata, dato che il personaggio parte con delle specialità eccessive, e si inserisce nel background del Suono in maniera troppo evidente.

Il primo problema riguarda l'infanzia di Akuma, che può sicuramente aver subito degli esperimenti da parte del vecchio Suono, ma non nella maniera sistematizzata che suggerisci: un programma del genere non esisteva infatti prima della guerra, dato che il mio personaggio ne sarebbe stato al corrente. Durante il governo di Yo è plausibile l'aumento di sperimentazioni, specie sulle Fuuinjutsu, e quindi in questo contesto può inserirsi il fenomeno di cui parli in background. Deve essere però qualcosa che inizia quando Yo è già al potere, e quindi dovresti modificare i primi anni del personaggio.

Akuma può senz'altro essere nato al Suono, e qui, dopo i primi anni che descriverai, essere stato preso e sottoposto ad esperimenti, ma prima della riconquista da parte di Hideyoshi il personaggio deve essersi allontanato, come imposto dalle regole per l'iscrizione al Suono. Non risultano infatti sopravvissuti alla guerra che si trovassero nel villaggio, né ragazzini presi in custodia o affidati a jonin delle Fibre. Semplicemente, dovrai inventare una ragione per la quale Akuma si sia allontanato/sia stato fatto allontanare prima degli scontri, per poi tornare al villaggio. A questo punto dovrai descrivere gli anni d'Accademia di Akuma, che obbligatoriamente dovrà svolgere(nessuno sa infatti cosa abbia passato, o le capacità che già abbia acquisito, dato che sono elementi che verranno a conoscenza di personaggi giocanti solo ora).

Infine c'è un problema con il Marchio Oscuro, che, così descritto, è un derivato del Segno Maledetto in chiave personale. Un'entità del genere avrebbe delle implicazioni enormi per il Suono, e non può essere inserita nel gdr attraverso un background. Allo stato attuale, il mio consiglio è di far sì che la trasformazione di Akuma derivi da una capacità acquisita per via degli esperimenti, che tuttavia inizia a manifestarsi solo negli ultimi mesi di background, senza che alla base vi sia una Fuuinjutsu. Questa semmai Akuma la riceverà più avanti, con il Segno Maledetto vero e proprio.


È tutto. Mi spiace di dover mettere questi paletti, ma purtroppo la natura del personaggio andrebbe ad entrare in scivolata su troppe questioni ancora aperte nel gdr.
Se hai bisogno di quasiasi aiuto, mandami un mp senza problemi.
 
Top
view post Posted on 8/1/2022, 03:26
Avatar

Group:
Member
Posts:
18

Status:


Grazie Egeria per le risposte in FAQ
Ho pensato un po' a cosa/come fare.
Alla fine ho optato per Oto, perchè era l'unico villaggio con il quale sentivo di poter fare la cosa del "vecchio" senza tanti cazzi.
Avrei potuto forse farlo da libero però poi non sei in un villaggio e sei li da solo come uno stronzo a reggere il moccolo, invece così almeno c'è un gruppo in cui entri


• [NOME]: Goro Yeji
• [COGNOME]:Wakabayashi Washi

• [CLAN]: Nope

• [ASPETTO FISICO e CARATTERIALE]:Occhi azzurri, testa liscia, rasata spesso. Odiava i capelli lunghi. La sensazione di avere le orecchie solleticate da quelle fibre setose. Il solletichio continuo sul collo. Averli negli occhi.
Ai lati della bocca.
No
Grazie.
Una cicatrice sul braccio destro. Raccontava una storia diversa in base al suo umore e a chi la stava raccontando.
In realtà se l'era procurata con uno scaffale rotto.
Tendeva a distrarsi e a dimenticarsi le cose, difficilmente prestava attenzione. Però notava tantissime cose che agli altri passavano inosservate. Per lo più inutili

• [STORIA]:Nasceva 23 anni orsono, per il primo anno e mezzo, il suo nome fu Goro. Quello di sua sorella gemella Yeji.
Suo padre, un arrivista mercante di un piccolo villaggio decidette di essere più furbo degli altri. Fra una truffa ed un inganno riuscì ad arricchirsi abbastanza da raccogliere il coraggio per truffare
le persone sbagliate.
In un vile atto di ripicca un assassino venne mandato ad uccidere il suo primo genito.
In quella fredda notte di aprile però Goro ebbe un incubo, inconsolabile come sempre dovette essere preso in braccio e coccolato nel caldo abbraccio della madre. Dormiva nello stesso letto della sorella.
L'assassino pugnalò l'unico bimbo presente. Desideroso poi di dimenticare il tutto, corse con la lama insanguinata verso il suo rifugio e poi ad informare i mandanti.
Goro era morto. O almeno così credevano.

Il giorno dopo la famiglia di Wakabayashi non uscì di casa. Il vecchio mandò messaggeri per cercare rifugio altrove ed assoldò delle guardie per difendersi.
Nel pomeriggio una missiva arrivò alla residenza.
Le "persone sbagliate" dichiaravano che se non avesse anche voluto perdere la figlia avrebbe dovuto ripagare tutto. Con gli interessi.
Nella sua mente un piano si formò rapidamente.
Pagare il debito e scomparire. Trattando Goro come la figlia ormai deceduta.

E così fece. Gli anni passarono, Goro crebbe convinto di essere una ragazza e di essere chiamata Yeji. Arrivato a 12 anni, quando i primi peli cominciavano a spuntare sotto il naso e la voce a diventare più profonda gli venne rivelata la verità
Yuna, la dolce madre, gli raccontò la "verità"; nonostante le volontà del morente Shoru, fossero quelle di tenere il figlio allo scuro, fino al compimento del 18esimo compleanno.
La storia fu parecchio distorta, non del tutto per colpa di Yuna, nemmeno lei sapeva bene gli affari di Shoru.
La mafia e le truffe furono tenute nascoste.

Si addestrò per anni per diventare un Ninja.
Nella speranza un giorno, di indagare e ottenere nuove informazioni e gettare nuova luce sugli avvenimenti del suo passato.
La spiegazione della madre non aveva molto senso, secondo lui. Quando però provava a fare domande veniva zittito da chi, forse preferiva non vedere. Per vivere nell'ignoranza, per non morire annegata dalla verità.
Non fu facile trovare chi lo potesse addestrare, si erano rifugiati nel villaggio dei genitori di Yuna, dove vivevano dalla zia vedova di guerra di Yeji, qui la gente viveva di piccolo artigianato ed agricoltura, poco commercio e nessun combattente. Non più per lo meno.

Il vecchio Konuahi aveva addestrato la generazione di suo zio, non aveva però più il tempramento o la forza di addestrare nuove leve. Qualcosa Yeji potè imparare ma non abbastanza da essere considerato un ninja.
Così passarono gli anni. Più cresceva, più la farsa non reggeva. Un giorno decise di liberarsi della lunga chioma corvina, con un rasoio affilato e di rasarsi la testa completamente.
Era pronto ad essere un uomo. Aveva 19 anni ormai.
Il suo tempismo non poteva essere peggiore.
Da li a poco nella regione si scatenò una guerra civile. Il villaggio messo a ferro e fuoco dai sostenitori del governatore o qualcosa del genere.
Non se n'era mai fregato più di molto.
Finita la guerra civile, che aveva lasciato il villaggio in uno stato di semicarestia, un morbo colpì. Un oscuro dio o qualcosa di simile.
Ancora.
A Yeji di tutto ciò fregava poco.
Aveva perso però così tanto in questi 4 anni. Aveva visto fratelli e amici scannarsi per un pezzo di pane, aveva visto uomini mangiare gli animali che poco prima abbracciavano e accarezzavano come figli.
Aveva visto la fame. La paura. La debolezza dell'uomo.
Portati i fiori sulla tomba di sua madre, partì quindi alla volta di Oto.
Il villaggio del suono gli aveva preso tutto.
Aveva con lui un debito.
Il minimo che poteva fare era finir il suo addestramento e renderlo un ninja.
Da li avrebbe poi lavorato come tale ed indagato sul suo passato.
Semplice e facile. Nella sua testa almeno.

Era molto più vecchio degli altri studenti in accademia, aveva praticamente il doppio della loro età. Era anche vero che l'addestramento fatto negli anni della sua adolescenza, qualcosa gli aveva lasciato.
In virtù di ciò, passò solo 18 mesi all'accademia prima di poter fare l'esame.
Che passò. Era un esame per 12 enni. Big deal.
Era un ninja ora.
Yeji Washi. Genin di Oto
Ancora però non sapeva cosa fare.
Le uniche iniziative che aveva preso in vita sua erano stato tagliarsi i capelli e andare al villaggio del suono.
Ma si sà.
Ognuno è il protagonista della propria storia. Le cose tendono ad andare per il meglio. Anche quando vanno male.
Era sicuro.
In un modo o nell'altro, avrebbe avuto notiize. La verità sarebbe venuta a galla.
Nel mentre, tanto vale guadagnarsi il pane e fare il ninja. Se nel mentre si riesce ad aiutare la gente ed evitare che altre persone passino quello che ha passato lui meglio ancora.
Questo si diceva prima di andare a dormire.
 
Top
view post Posted on 8/1/2022, 07:53
Avatar

Mhh... mhhhh..

Group:
Admin
Posts:
10,043
Location:
Frittata

Status:


C'è tutto direi. Benvenuto!

Abilitato!

Adesso leggi passo passo la Guida alla creazione della scheda e primi passi.

Trovi la scheda aperta qui, compila il codice fornito e invialo direttamente al topic linkato, poi passeranno a correggere gli eventuali errori.

A quel punto potrai richiedere di intraprendere la tua prima missione D nel Topic Centrale Master.
 
Top
view post Posted on 12/9/2022, 23:17
Avatar

Group:
Member
Posts:
249

Status:





Nome: Yūrei

Cognome: -

Clan: -

Paese: Nami no Kuni

Fisico: Yūrei è un ragazzo mediamente alto, ha i capelli rosa e gli occhi variano dal nero al marrone, a seconda della luminosità che lo circonda. La pelle è chiara ma non troppo, anche essendo nel periodo pubertà il suo viso non presenta imperfezioni come brufoli o punti neri; le labbra rosa tenda sono sottili e i denti sono bianchi come la luce. In quindici anni di vita non si è mai rotto un osso e non presenta cicatrici sul corpo; infine egli non possiede un'elevata peluria, e questo potrebbe essere dovuto alla sua età, ma rispetto ai suoi coetanei lui è quello più "nudo". Veste spesso in abiti comodi; molto frequentemente indossa un gilet molto lungo aperto color nero con i bordi arancioni, indossa pantaloni bianchi e sandali neri.

Psiche: Il figlio di puttana più folle e spiritoso che si possa incontrare sul proprio cammino. Ha subito molti traumi nella sua vita, traumi che hanno aiutato a contorcere la sua mente. Affascinato dai corpi umani e dai loro "segreti", cerca in ogni modo di raggiungere i suoi scopi fregandosene altamente delle conseguenze. Non ha morale e per lui il mondo è solo un parco di divertimenti.
Mira a dimostrare che tutti sono "folli" e che il concetto stesso di follia non esiste. Non può esserci pace nella sua vita e nemmeno nella vita degli altri esseri umani.


Background: Non tutti possono sperimentare ciò che significhi avere lo stesso valore di una manciata di Ryo per la propria madre. Ancora allora non ero un folle come sono adesso, irrecuperabile e condannato. Annaspavo tra le difficoltà della vita e aspettavo con ansia il momento di lasciare questo mondo. Se alla sola età di sette anni desideri di lasciare il mondo a cui appartieni significa che le storielle che ti raccontano prima di andare a letto resteranno delle semplici favolette. La prima lezione che m'impartì la mia condizione di schiavo fu che il lieto fine non esiste. Ricordo perfettamente la notte in cui fui venduto. Mia madre era al capolinea e non aveva un cliente da mesi. Era seccante, per i clienti che frequentavano il loculo di quella che può esser definita "casa", talmente piccola da non poter tollerare la presenza di un mobile in più rispetto allo spazio che occupavamo noi stessi, figuriamoci la presenza di un marmocchio infreddolito e affamato. Ero la maledizione di mia madre, una presenza sgradita che inibiva la libido dei marinai e pirati che frequentavano il Paese delle Onde. Quando fui portato via da Ketsu, pirata e cliente quasi abituale della nostra abitazione, fu la prima volta che la vidi veramente felice e la cosa mi diede una specie di sollievo, in qualche modo contorto ero riuscito ad essere la gioia di mia madre e quel pensiero mi rassicurò. Mi portarono su una nave, vi era gente di ogni tipo e conobbi ogni aspetto della natura umana. Lì eravamo tutti nella stessa dannata situazione: neri, gialli, rossi, albini, grassoni, scheletrici, uomini, donne, bambini. Un arcobaleno di gente che aveva perso la propria identità oltre che ogni avere. Durante le traversate gli schiavisti scendevano in coperta per "divertirsi", ci seviziavano e torturavano come animali, d'altronde chi doveva venire in nostro aiuto? Fu qui che imparai un'altra lezione, gli eroi non esistono, tutte quelle storie di quegli Shinobi che avevano salvato l'esistenza di interi Villaggi, sapevano in che condizioni vivevamo?

249 DN: Proprio quando questi interrogativi si stringevano come rampicanti nei miei pensieri e convinzioni, la nave, su cui oramai vivevo da tanto, forse mesi, forse anni, subì un attacco poco prima di sbarcare nel continente Settentrionale. Naufragammo a causa di una battaglia tra pirati in concorrenza con i nostri padroni. La nave si incagliò nelle coste del Paese della Neve e lì molti dei prigionieri ne approfittarono per fuggire da quell'inferno. Altri non ci riuscirono perché furono presi immediatamente, ma io nemmeno provai a scappare. L'inferno sarebbe esistito comunque là fuori, tanto valeva aspettare che il girono in cui vivevo io mi consumasse fino all'osso. Restammo sulla spiaggia per una sola notte, il tempo necessario agli schiavisti di riprendersi dall'attacco e con un po' di fortuna ripartire. Nell'unica notte in cui mi concessi del sonno senza sogni, fui destato dalle urla alle prime luci dell'alba. I ninja del Paese del Suono ci attaccarono e uccisero gli schiavisti uno dopo l'altro. Vidi per la prima volta l'ordine shinobi in azione e fui veramente colpito dal loro modo di agire. Era giusto eliminare chi faceva parte della feccia di questo mondo e capì il senso di giustizia considerato lecito, ma non reale. Loro avevano il diritto di eliminare i violenti e i ladri. Compivano un reato contro natura legittimato affinché gli altri reati contro natura fossero debellati. Funzionava? Ovviamente no. Altrimenti il senso della loro esistenza come ninja come si poteva spiegare? Servono perché il male dilaga, senza il male loro erano inutili. L'altra lezione che imparai fu che il caos era l'unica realtà possibile. Doveva sempre esserci un tumulto, una scossa, del panico e della paura. Non poteva stare tutto nell'equilibrio totale e nella pace perenne. Lo capii sentendo parlare i miei cosiddetti salvatori, felici del fatto che il loro Kokage era ritornato da una sanguinosa battaglia.

La guerra è finita, possiamo tornare alla pace! Evviva il Kokage!

Avevo solo dodici anni da poco compiuti, ma già avevo capito tutto. Grazie a loro vidi per la prima volta il compimento di più di un omicidio, vidi anche la loro rabbia nel compierlo e forse un barlume di piacere. Lì feci la mia prima scelta, mi votai completamente al caos da cui ero stato generato. Ero un disgraziato e sarei rimasto per sempre un disgraziato.

252 DN: Passarono gli anni e divenni anch'io un adolescente. La vita che gli shinobi di Oto mi promisero era statica, come immaginavo che potesse essere. Il tempo volava via e passai il resto dei tre anni a girovagare tra le abitazioni dei cittadini del Villaggio che accettavano di tenermi in affidamento, poveri illusi, ogni volta che varcavo una soglia di una casa bastavano due giorni per rispedirmi al mittente; tra le altre cose si aggiunse l'accademia, non che mi dispiacesse, anzi, ero affascinato nel leggere i libri e imparare le arti ninja, avevo una fame insaziabile di conoscere il mondo tramite quelle pagine scritte da geni e da matti. Dentro di me sapevo di odiare il sistema shinobi, però i loro poteri erano banalmente mal utilizzati. Impararli avrebbe fatto comodo per affrontare meglio qualsiasi cosa avessi deciso di intraprendere, in particolar modo la mia idea di cambiare la rotta della mia vita statica e tranquilla. A quindici anni tutti provano sensazioni nuove, avrei dovuto anche sviluppare un certo appetito sessuale, scoprendo incredibilmente che quell'eccitazione che molti uomini o donne provano nell'accoppiarsi, io la provavo nell'aprire e sventare i corpi degli animali per studiarne le interiora. Non dimenticherò mai quel giorno in cui mi scoprirono mentre dissezionavo un gatto morto da giorni dimenticato dagli dei, fui colto sul fatto e per la prima volta in vita mia mi sentii contemporaneamente deluso, spaventato ed euforico per quella sensazione.

MALEDIZIONE YUREI! MA CHE TI SALTA IN MENTE!

Le urla della mia ennesima madre adottiva riecheggiavano dal giardino di quella piccola abitazione, Mi afferrò il polso con così tanta forza che pensavo si potesse spezzare da un momento all'altro.

HAI UN ESAME OGGI E TU COSA FAI? TI METTI A SVENTARE GATTI?

Dio che noia, quella frase la ripetè fino all'ingresso in accademia, mi spinse dentro l'aula sotto gli occhi degli studenti a cui mai avevo dato confidenza. Finì per terra nel pavimento e in quell'istante scoppiai in una risata così fragorosa da spiazzare anche il Sensei.

[...]


Iniziai così la mia nuova vita da Genin di Oto. Più solo di prima, più sadico, più votato al caos, ma...
...andiamo! E' decisamente divertente! No!?
 
Top
15 replies since 2/2/2019, 07:59   868 views
  Share