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view post Posted: 21/4/2024, 20:28     影と火 Kage to hi - Ombra e Fuoco - Campi di Allenamento

Saitō Uchiha
11 y.o. / Genin / Konoha






Narrato, Pensato, Parlato, Parlato altrui







Saitō osservó il compagno di clan con uno sguardo di chi é abiutato a soppesare chiunque. Come se dietro ogni incontro vi fosse la possibilitá di uno scontro, una minaccia celata dalla quale bisognava essere pronti a difendersi. Ricambió il saluto con un cenno della mano, per poi saltare agilmente giú dal tetto. I tratti tipici del loro clan rendevano entrambi i genin piuttosto simili.

Bentrovato Seiji, sono Saitō. Vieni, spostiamoci dentro.

Con la confidenza di chi quel luogo lo conosceva bene, Saitō guidó il compagno oltre l'imponente porta scorrevole, dietro la quale un ampia sala spoglia e marziale attendeva silenziosa. Diverse armi, sia in legno che in metallo, se ne stavano sulle rastrelliere, immobili sentinelle d'interminabili ore di allenamento a cui giovani shinobi come loro si erano dedicati con disciplina per prepararsi a servire il Villaggio Nascosto della Foglia.

Come ti senti ora che hai finito l'accademia?
Chiese colloquiale mentre raggiungeva il centro della stanza a piedi scalzi. La pelle diafana risaltava sul pavimento di legno scuro.
Nei suoi pensieri i ricordi della sua prima missione e di quelle subito dopo.
Lá fuori ti assicuro é molto peggio di quello a cui ci hanno preparato durante le lezioni.
L'isola dove aveva ucciso la prima volta gli si palesó davanti agli occhi come se fosse tornato lí. Scacció quelle immagini tornando a concentrarsi sull'altro soldato bambino.
Ed é per questo che sono felice che mi abbiano assegnato ad un giorno di addestramento con un neo genin ed oltretutto compagno di Clan. Magari riusciró a rendere il tuo inizio piú semplice di quello che é stato per me. Hai qualche domanda?





















view post Posted: 5/4/2024, 22:40     影と火 Kage to hi - Ombra e Fuoco - Campi di Allenamento

Saitō Uchiha
11 y.o. / Genin / Konoha






Narrato, Pensato, Parlato, Parlato altrui











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La nebbia avvolgeva il laghetto dietro il dojo da allenamento, tra le lingue di alberi che si aggrovigliavano e scendevano fino a venti passi dalle sue rive a conca. Una nebbia portata dall'alba, leggera, umida, e circoscritta, che poteva peró resistere fino al mezzodí ed a volte prolungarsi fino al tramonto, immobile imperturbabile di fronte alle minacce del vento, come un gatto appiattito davanti alla tana del topo. Ma dopo innumerevoli finte, il vento era arrivato davvero a punzecchiare dispettosamente la nebbia, che fini' per sfilacciarsi in lembi sottili, mostrando l'ombra affilata dell'edificio attendere nel sole di quel mattino, sotto un cielo di un azzurro chiaro e spruzzato di nuvole bianche.
Saitō attendeva.
Se ne stava in piedi sul tetto del dojo con le braccia incrociate, vestito con un ampia maglia da allenamento nera e dal taglio tradizionale, dal quale scollo s'intravedeva le linee grigioscure di un tatuaggio. Qualcosa di raro per un ragazzo di appena undici anni, ma il giovanissimo allievo dell'Hokage aveva poco in comune con quelli della sua etá. Aveva bruciato diverse tappe sul suo percorso, soffrendo le necessitá imposte dal morbo, le conseguenze del colpo di stato di cui era stato insospettabilmente complice e la pressione rapace e minacciosa del mondo degli shinobi oltre le mura di Konoha, fatta di uomini e donne dalle capacitá incalcolabili come le Forze Portanti e le nuove minacce oltre mare. Tutto questo lo aveva obbligato ad una crescita oltremodo rapida, ma dove molti lo avrebbero forse additato come un prodigio, un occhio attento e consapevole della tradizione uchiha, avrebbe scorto subito le avvisaglie della tragedia, la rapace ed invisibile presenza dell'influire del caos.

Di li a poco, altri due giovani genin sarebbero arrivati.
Diplomati da non molto e senza ancora una reale esperienza del ruolo che sarebbero andati a ricoprire, erano stati indirizzati ad un giorno di addestramento con lui. La mancanza di shinobi di ranghi piú alti, impegnati nelle spedizioni e nei preparativi per le varie procedure che di lí a non molto avrebbe visto i Villaggi unirsi contro il nemico comune, aveva creato l'occasione per quell'incontro di tuteraggio che solitamente sarebbe aspettato almeno ad un chunin se non ad un Jonin.
Ma quelli erano tempi che obbligavano a soluzioni diverse dalle tradizioni.

Saitō conosceva sommariamente entrambi i compagni di Villaggio.
Seiji faceva parte dello stesso clan. Si erano incontrati sia nel quartiere che in accademia e anche se non avevano mai avuto modo di parlare, il loro retaggio era qualcosa che gli accomunava.
Ma non solo quello;
Anche il lutto.
Quell'inamovibile macigno, disperata agonia ed estrenitá dal mondo.
Eppure, per alcuni più che per altri, quel dolore diventa qualcosa di prezioso, da serbare in un abbraccio stretto. Una mancanza che genera presenza e consapevolezza. Un risveglio amaro della propria capacità di sentire e per un uchiha, anche di vedere.
Le tinte vermiglie che il mondo assume osservato da uno sharingan sono qualcosa a cui ci si abitua lentamente. E Saitō si chiese inevitabilmente a che punto Seiji ere nello sviluppo della sua Doujustu.

Della giovane Nara conosceva meno dettagli. L'aveva intravista ogni tanto leggere sotto un albero e aveva sentito "ovviamente" parlare del suo esame genin e della sua trasformazione in cervo, ma non molto altro. Aveva avuto l'impressione che fosse troppo buona per quello che l'avrebbe aspettata fuori dal Villaggio, ma il suo clan era rinomato per forgiare Shinobi che nel tempo diventavano abili strateghi. Forse l'avrebbe sorpreso.


Ciao ragazzi. Con il Benestare di Egeria, ho aperto questa libera per farvi subito interagire fra di voi e con me, per creare un po' di contesto per i vostri pg. É una scusa per rompere il ghiaccio, introdurvi alla situazione attuale a konoha ed ovviamente creare legami o rivalitá. Ha assolutamente senso che vi conosciate giá fra di voi se volete, che sappiate qualcosa anche del mio pg. ( Ad esempio é di dominio pubblico che é allievo dell'Hokage e che lo ha accompagnato al summit assieme a Fujitaka.) Per qualsiasi domanda non esitate a chiedere.

























view post Posted: 5/4/2024, 21:19     Conto Saitō Uchiha - Banca
Giugno/Aprile 2024

4283

Edited by The Catcher in the Rye - 9/4/2024, 12:54
view post Posted: 5/4/2024, 21:19     [∞] - Censimento - Censimenti
APRILE 2024

Nome e cognome del personaggio: Saito Uchiha
Rango: Genin
Lavoro bonus:
Link alla scheda: https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=61943472
Link al conto: https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.n...3&st=15#newpost
view post Posted: 4/4/2024, 20:28     知る Shiru | Conoscere - Nei Paesi Minori

Saitō Uchiha
11 y.o. / Genin / Konoha






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Lo sharingan vorticava inquietante negli occhi di Saito. In piedi sul muro di una delle case osservava lo shinobi a circa otto o nove metri sotto di se, che aveva dimostrato maestria nella schivata e che ora sembrava alimentare ancora quella sua capacitá di manipolare il ghiaccio. Il freddo continuó ad intensificarsi mentre il vicolo e le case circostanti venivano assediate da un innaturale tempesta di neve. Fiocchi grandi e densi prendevano vita intorno a loro cambiando rapidamente il paesaggio.
Se non era una minaccia, di certo non si tratteneva da dare spettacolo di se, pensó Saito prima di unire le mani formando rapidamente una serie di sigilli ed inspirare.
Katon: Gōkakyū no Jutsu
La tecnica simbolo del clan.
Fuoco contro ghiaccio.
Una grande sfera di fuoco erruppe dalla bocca del bambino soldato dirigendosi in basso verso il suo avversario, fumando nell'aria fredda.
Quell'incontro che sarebbe potuto rimanere celato in un vicolo, divenne improvvisamente uno scontro senza quartiere.






















view post Posted: 4/4/2024, 08:28     Ciao a tutti! - Benvenuti
Benvenuto! Avremo molto da ruolare io e te allora.
view post Posted: 25/3/2024, 23:10     +1Missione 9B - Harder, better, faster, stronger - Missioni

Saitō Uchiha
11 y.o. / Genin / Konoha






Narrato, Pensato, Parlato, Parlato altrui






Con le braccia incrociate sul petto, il giovane genin guarda la donna con le sue iridi scure. Il volto liscio seppur con tratti morbidi ha un espressione insolitamente adulta... ma non poi cosí insolita per i sempre piú giovani shinobi della Foglia. Le labbra disegnate si schiudono alle domande della donna la cui stanchezza chiara sul suo volto cosí come sul atteggiamento e nello stato in cui vessa il suo ufficio.

Namayake-sama, lei sa benissimo che non mi é permesso rispondere a nessuna domanda. Ma posso sicuramente darle ragione sul fatto che non ho le competenze per leggere quei documenti. Per questo sono qui da lei, da cui mi aspetto discrezione e sostegno.

Parla schietto l'uchiha, come sempre ha fatto con la dottoressa da quando si conoscono.
Era quasi morto sull'isola degli indigeni, e le terapie mediche si sono protratte mesi, mesi in cui la dottoressa é diventata l'unico volto amico in un interminabile processo di guarigione doloroso e difficile.
La sua mente acuta poteva essere una valido sostegno. La sua capacitá analitica anche. Come gli aveva appena fatto notare ad esempio, uno shinobi medico sarebbe forse stato piú indicato per indagare su quel tipo di missione, ma forse, per dove quella missione lo avrebbe portato, o almeno dove il suo superiore si aspettava che l'indagine lo avrebbe condotto, era necessario possedere altre tipo di competenze.
Di attitudine.
E non era certo un segreto, che il giovane pupillo dell'Hokage era tale proprio per le sua attitudine e le sue capacitá.

Ho bisogno del suo aiuto, per capire cosa sto leggendo e sapere cosa chiedere ai pazienti. Vorrei sapere se c'é una causa comune alle loro condizioni.

Avrebbe quindi aspettato le indicazione della dottoressa, prima di andare a provare a parlare con i pazienti. Sempre se la donna credeva che ci fosse qualcosa di utile da chiedere. Dopotutto le vittime forse si erano limitate a mangiare le barrette, e l'unico posto in cui avrebbe potuto raccogliere qualche vera informazione sarebbe stato allo stabilimento di produzione.

Onestamente non mi ricordo se avevo fatto richiesta per una caccia, ma sicuramente la missione era stata richiesta per il passaggio di grado :goku:

Detto questo, una caccia non mi dispiacerebbe ovviamente!

























view post Posted: 25/3/2024, 22:45     知る Shiru | Conoscere - Nei Paesi Minori

Saitō Uchiha
11 y.o. / Genin / Konoha






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Quel freddo...
Era qualcosa che riportó Saito a molto tempo prima. Ad una missione di scorta nella desolazione di Shimo no Kuni. La prima volta che aveva incontrato Fuyuki, molto prima che egli diventasse l'attuale Hokage. Molto prima che diventasse il suo maestro.
Il giovane genin osservava con le sue iridi cremisi l'altro shinobi. Le sue parole in contrasto con la manifestazione di chakra che stava mutando cosí velocemente il clima.
La sagoma dei loro respiri si rese visibile, mentre leggere lastre di ghiaccio presero a salire lungo i muri. Se fosse una mera minaccia od invece un attacco era impossibile saperlo per l'uchiha, che fece quello che era stato addestrato cosí bene a fare. Attaccó.
La mano destra scomparve rapida sotto la veste, estraendo e lanciando un singolo kunai contro il suo avversario, mentre con un scatto diresse il suo corpo verso una delle pareti, cominciando a risalirla con l'ausilio del chakra. Una corsa che lo avrebbe portato rapidamente in una posizione rialzata e dominante.

Ovviamente lo scontro é amichevole e narrativo, non stiamo quindi ad utilizzare il regolamento meccanico, almeno che tu non lo voglia provare, peró conta che c'é una forte disparita' a livello numerico nel caso.






















view post Posted: 25/3/2024, 22:20     Un saluto a tutti/e - Benvenuti
Ciao! Ti hanno fatto una gran presentazione i Kiriani ed hanno fatto bene. Ma a me, qualcuno alla Foglia farebbe proprio comodo. (Giusto per dire).
Aspetto di vederti all'opera con la scheda.
view post Posted: 18/3/2024, 15:11     知る Shiru | Conoscere - Nei Paesi Minori

Saitō Uchiha
11 y.o. / Genin / Konoha

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Narrato, Pensato, Parlato, Parlato altrui





Avvolto nella veste da viaggio che oscilla seguendo il ritmico incidere dei suoi passi, l'uchiha percorre una delle vie del mercato. Con la coda dell' occhio si guarda le spalle, dove lo shinobi di Kiri, inconsapevole, ne sta seguendo le orme.
Il suono di gabbiani che si alzano in volo, fa eco all' arrivo di alcuni peschereggi, mentre un cesto di arance proveniente da qualche Paese piu' caldo di quello in cui si trovano, frana su una delle bancarelle mentre dei ragazzi nerboruti lo scaricano da un carro ricolmo di frutta.
Saito attende un luogo adatto, una via, un anfratto in cui appiattirsi per reagire al suo inseguitore. Non deve attendere poi molto.
Sulla strada su cui cammina, fra due bancarelle abbastanza distanziate si apre una piccolo traversa immersa nelle ombre di lunghi drappi e lenzuoli appesi alle finestre.
Sinuoso ed elegante ruota il suo corpo fuori dalla strada appiattendosi contro il muro di legno, aspettando il momento giusto per agguantare Kuroshi e trascinarlo fuori dal suo percorso. La mano giovane e rapida lo cattura per i vestiti tirandolo nel vicolo, mentre negli occhi di Saito, il suo sharingan ruota vorticosamente, mostrando all'altro il suo rosso vermiglio e tre inquietanti tomoe nere.
Lo lascia andare subito, sfruttando quel movimento per creare una piccola distanza fra loro, entrambi, fuori dalle strade trafficate del mercato. Odore di salmastro, urina e qualcos'altro assedia rapidamente le loro narici.

Perche' mi segui ? La domanda e' rapida e perentoia, quasi ridicola probabilmente per l' altro, soprattuto fatta da un ragazzino che e' chiaramente piu' giovane di lui. Questo se non fosse per gli occhi macchiati dal doujustu. Quelli lo avrebbero potuto mettere in allarme.



















view post Posted: 11/3/2024, 14:29     知る Shiru | Conoscere - Nei Paesi Minori

Saitō Uchiha
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Il suolo pietroso dell'isola, aveva in essere l'umidita dei mari che lo dividevano dalla terra ferma. Il sale ruvido aveva segnato il legno degli edifici tradizionali che si susseguivano gli uni addosso agli altri, con macchie che risalivano dalle fondamenta fino ai tetti spioventi che gettavano ombre affilate sulle strade. Gli uomini anch'essi, non tutti ma molti di loro, avevano su di se i segni del mare. Rughe profonde su pelli bruciate dal sole.
Tatuaggi identificativi delle tratte percorse o delle ciurme a cui si erano votati.
Saito gli leggeva come era stato abiutato a fare, soppesando minacce e pericoli, mentre come un ombra si mescolava a loro seppur, essendo un bambino con una spada legata sulla schiena, finiva inevitabilmente per attirare su di se qualche sguardo di troppo. Gli shinobi non erano rari dopotutto, ma non molti di loro erano cosí giovani, non quelli che s'incontravano cosí lontano da casa.
La signora Midori Kahatake era nata e cresciuta li, nella capitale. La sua famiglia vendeva erbe, medicamenti, infusi da oltre un secolo. La sua bottega si apriva nel mercato con piccoli espositori che invitavano ad entrare per vedere il resto della mercanzia. Aveva una lunga treccia di capelli grigi, un volto segnato dall'etá ma vivace ed espressivo dietro spessi occhiali tondi con la montatura fine in rame.
Il Genin le si era avvicinato dopo aver girovagato un pó per le vie del mercato. Drappi verdi e blu svolazzavano sull'ingresso, oltre il quale il calore del legno e l'odore dell'incenso accoglievano chiunque varcasse la soglia.
La donna era stata gentile come il suo solito, per nulla curiosa del perché un bambino soldato si fosse rivolto a lei in cerca di foglie essiccate di Belladonna. Una pianta velenosa, che se usata in quantitá limitata, aiutava nella cicatrizzazione della pelle che aveva subito ferite da taglio. Gli aveva preparatto un fagotto con tutta la cura tipica di chi fa il suo lavoro con amore e rispetto, che Saito aveva fatto scomparire sotto l'ampia veste da viaggio. L'aveva salutata in modo formale, girandosi e scostando con le mani i drappi sull'uscio per immergersi nuovamente in strada, quando incroció Kuroshi. Gli occhi scuri del genin lo squadrarono, notando quei dettagli tipici di chi come lui, serviva un Villaggio Nascosto, senza tutta via avere il coprifronte a renderlo ancor piú chiaro. Era piú alto di lui, probabilmente piú grande di etá, con i muscoli definiti di chi si allenava ed un arma bianca legata alla vita. Il vistoso ricamo sulla veste era probabilmente il suo clan od un gruppo di appartenenza.
Saito non disse niente.
Dopotutto il suo primo pensiero era che appartenesse ad uno dei Villaggi Ninja, ma avrebbe potuto tranquillamente essere un mukenin, un mercenario od un soldato di ventura.
Lo sorpassó.
L'Uchiha era uno shinobi lontano da casa, in un terreno alleato al Paese dell'Acqua. Era meglio non farsi notare.
Mentre gli passava accanto, si rese di conto di averlo incrociato poco prima per strada, anche se li per li lo aveva solo registrato con la coda dell'occhio, senza dargli troppo peso. Che lo stesse seguendo? Un piccolo moto di apprensione si rigiró nel suo stomaco.























view post Posted: 7/3/2024, 16:41     Missione 9B - Harder, better, faster, stronger - Missioni

Saitō Uchiha
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Il giovane Uchiha prese i documenti fra le mani, salutando con un cenno formale del capo il superiore e lasció la stanza.
L'impressione che quell'uomo avesse fatto delle valutazioni sul suo clan oppure sul suo operato accanto all'Hokage non lo lasció neanche quando uscii silenziosamente dall'edificio immergendosi nell'aria fresca stiepidita dal sole del primo mattino.
Si strinse nella maglia tradizionale che indossava, il cui cotone scuro era lo stesso dei pantaloni lunghi fino alla caviglia.
Le vie del Villaggio avevano il solito movimento. Il vociare indistinto dei negozianti, gli operai di un cantiere che lavoravano su una grande impalcatura di legno, gli anziani a passeggio lungo le rive del fiume Nakano.
Un impressione di quiete a cui il giovane genin era affezionato ma equamente alieno.
L'ospedale di Konoha era un grande edificio rettangolare a piú piani, che ospitava, oltre al pronto soccorso, le stanze per le degenza, le sale operatorie e gli ambulatori, anche stanze dedicate alla ricerca ed all'insegnamento.
Saito vi aveva passato diverso tempo dopo la missione sull'isola, ed era durante il suo ricovero che aveva conosciuto la Dottoressa Izuna Namayake. Una giovane donna brillante, esperta di piante alla quale aveva recentemente portato dei campioni da esaminare dal suo viaggio nel Paese della Pioggia. Il suo studio era al secondo piano dell'ala sud, proprio sotto le sale di terapia intensiva. Avrebbe provato a raggiungerla lí, o avrebbe chiesto di lei al personale dell'ospedale. Partire da una faccia conosciuta gli sembrava il miglior modo di cominciare a raccogliere qualche informazione.
Se l'avesse trovata le avrebbe mostrato il fascicolo, chiesto informazioni sui pazienti ricoverati e provato a capire se aveva modo di parlare anche con loro.




















view post Posted: 5/3/2024, 16:43     知る Shiru | Conoscere - Nei Paesi Minori

Saitō Uchiha
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Nami no Kuni | Paese delle Onde.

Fukuryu.


Il cielo a oriente prese fuoco in un caleidoscpio di rosa e oro quando il sole si levó al di sopra dell'isola. Saitō osservava la luce avanzare rapida sull'intricato dedalo di viuzze che caratterizzava il mercato di Fukuryu. Da nero, il mondo diveniva indaco e infine brillante dei colori vivaci della cittadina portuale.
L'uchiha se ne stava seduto sul cornicione di un tetto. L'ampia veste da viaggio che lo copriva era di un cotone grigio scuro, con ricamato il piccolo ventaglio del clan proprio fra le scapole. Il collo alto arrivava poco sopra il mento del volto giovane. I lunghi capelli neri legati in una coda lente.
L'unica arma visibile era una ninjatō appesa alla schiena.

Era stato un viaggio infinitamente lungo il suo.
Dopo il summit, si era dato alla ricerca di un antico fujinjustu, finendo per addestrarsi in una dimensione unica ed aberrante, per poi perdersi fra le strade del Villaggio Nascosto della Pioggia ed infine ritornare verso casa. Konoha lo attendeva da tempo, ma prima doveva finire di raccogliere una serie di erbe mediche necessarie all'ospedale.
Era cercando le ultime della lista che era finito per raggiungere il Paese delle Onde.
Per quanto piccola, l'isola ospitava una delle piú grandi forze marittime del continente, assieme al Paese dell'Acqua di cui era alleata da tempo. Un egemonia che aveva arricchito l'isola e ne aveva fatto il centro di scambi di ogni sorta. Carichi stravaganti arrivavano da tutti i Paesi, rendendo il mercato portuale della capitale, uno dei migliori posti dove trovare praticamente tutto quello di cui uno shinobi o non, poteva aver bisogno.
Il mercato era invaso dal vociare dei mercanti, odori esotici ed il passo dei numerosi visitatori che giá in quelle prime ore della giornata ne assediavano le bancherelle.
Saitō si fece cadere sui tetti inferiori, per poi raggiungere la via polverosa di un vicoletto, da cui emerse taciturno e composto. Con passo misurato s'inserií nella fiumara di persone, cercando un mercante che trattasse erbe e medicamenti.

Ciao Shakur, ho fatto un piccolo intro senza troppi dettagli. Ho scelto il Paese delle Onde, visto che é alleato con il tuo, e relativamente vicino al tuo Villaggio, cosí che sia piú facile per te trovare un pretesto per trovarti qua. Buon gioco!





















view post Posted: 20/2/2024, 16:30     Missione 9B - Harder, better, faster, stronger - Missioni

Saitō Uchiha
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Per Konoha ?

Le parole del suo superiore lo colsero quasi di sprovvista. Forse era semplicemente un uomo molto zelante nel suo lavoro, o forse un fanatico dellla giustizia.
Saito non ne aveva idea, si sarebbe limitato a svolgere quell'incarico al massimo delle sue possibilita', senza neanche chiedersi se quei complimenti ad indirizzo del suo clan fossero sinceri, sarcastici o stesse cercando di provare qualcosa.
Il giovane genin piego' quindi la testa in segno di assenso con la solita serieta' marziale che lo caratterizzava.
Un vero bambino soldato.
Gli occhi scuri tornarono a leggere le carte davanti a se, per poi saltare nuovamente su quelli dell'uomo.
La missione forse non era quello che si aspettava, ma anche solo decidere il giusto approccio sarebbe stato qualcosa di nuovo per lui. In fondo non sapeva neanche esattamente cosa cercare. Infiltrarsi nella fabbrica? Spiare i dipendenti od i dirigenti? Controllare le consegne?
Un espressione dubbiosa ne corrugo' il volto giovane.


<< Avete qualche consiglio o direttiva da darmi su dove inziare le indagini? Quanto tempo ho per ottenere dei risultati?>>

Una domanda vaga forse, ma era cio' che di meglio gli era venuto in mente, prima di raccogliere tutte le informazioni riguardo la missione ed aspettare di essere congedato.

















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