影と火 Kage to hi - Ombra e Fuoco, Libera per Tomoko|Seiji|Saitō

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view post Posted on 5/4/2024, 22:40     +1   -1
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Saitō Uchiha
11 y.o. / Genin / Konoha






Narrato, Pensato, Parlato, Parlato altrui











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La nebbia avvolgeva il laghetto dietro il dojo da allenamento, tra le lingue di alberi che si aggrovigliavano e scendevano fino a venti passi dalle sue rive a conca. Una nebbia portata dall'alba, leggera, umida, e circoscritta, che poteva peró resistere fino al mezzodí ed a volte prolungarsi fino al tramonto, immobile imperturbabile di fronte alle minacce del vento, come un gatto appiattito davanti alla tana del topo. Ma dopo innumerevoli finte, il vento era arrivato davvero a punzecchiare dispettosamente la nebbia, che fini' per sfilacciarsi in lembi sottili, mostrando l'ombra affilata dell'edificio attendere nel sole di quel mattino, sotto un cielo di un azzurro chiaro e spruzzato di nuvole bianche.
Saitō attendeva.
Se ne stava in piedi sul tetto del dojo con le braccia incrociate, vestito con un ampia maglia da allenamento nera e dal taglio tradizionale, dal quale scollo s'intravedeva le linee grigioscure di un tatuaggio. Qualcosa di raro per un ragazzo di appena undici anni, ma il giovanissimo allievo dell'Hokage aveva poco in comune con quelli della sua etá. Aveva bruciato diverse tappe sul suo percorso, soffrendo le necessitá imposte dal morbo, le conseguenze del colpo di stato di cui era stato insospettabilmente complice e la pressione rapace e minacciosa del mondo degli shinobi oltre le mura di Konoha, fatta di uomini e donne dalle capacitá incalcolabili come le Forze Portanti e le nuove minacce oltre mare. Tutto questo lo aveva obbligato ad una crescita oltremodo rapida, ma dove molti lo avrebbero forse additato come un prodigio, un occhio attento e consapevole della tradizione uchiha, avrebbe scorto subito le avvisaglie della tragedia, la rapace ed invisibile presenza dell'influire del caos.

Di li a poco, altri due giovani genin sarebbero arrivati.
Diplomati da non molto e senza ancora una reale esperienza del ruolo che sarebbero andati a ricoprire, erano stati indirizzati ad un giorno di addestramento con lui. La mancanza di shinobi di ranghi piú alti, impegnati nelle spedizioni e nei preparativi per le varie procedure che di lí a non molto avrebbe visto i Villaggi unirsi contro il nemico comune, aveva creato l'occasione per quell'incontro di tuteraggio che solitamente sarebbe aspettato almeno ad un chunin se non ad un Jonin.
Ma quelli erano tempi che obbligavano a soluzioni diverse dalle tradizioni.

Saitō conosceva sommariamente entrambi i compagni di Villaggio.
Seiji faceva parte dello stesso clan. Si erano incontrati sia nel quartiere che in accademia e anche se non avevano mai avuto modo di parlare, il loro retaggio era qualcosa che gli accomunava.
Ma non solo quello;
Anche il lutto.
Quell'inamovibile macigno, disperata agonia ed estrenitá dal mondo.
Eppure, per alcuni più che per altri, quel dolore diventa qualcosa di prezioso, da serbare in un abbraccio stretto. Una mancanza che genera presenza e consapevolezza. Un risveglio amaro della propria capacità di sentire e per un uchiha, anche di vedere.
Le tinte vermiglie che il mondo assume osservato da uno sharingan sono qualcosa a cui ci si abitua lentamente. E Saitō si chiese inevitabilmente a che punto Seiji ere nello sviluppo della sua Doujustu.

Della giovane Nara conosceva meno dettagli. L'aveva intravista ogni tanto leggere sotto un albero e aveva sentito "ovviamente" parlare del suo esame genin e della sua trasformazione in cervo, ma non molto altro. Aveva avuto l'impressione che fosse troppo buona per quello che l'avrebbe aspettata fuori dal Villaggio, ma il suo clan era rinomato per forgiare Shinobi che nel tempo diventavano abili strateghi. Forse l'avrebbe sorpreso.


Ciao ragazzi. Con il Benestare di Egeria, ho aperto questa libera per farvi subito interagire fra di voi e con me, per creare un po' di contesto per i vostri pg. É una scusa per rompere il ghiaccio, introdurvi alla situazione attuale a konoha ed ovviamente creare legami o rivalitá. Ha assolutamente senso che vi conosciate giá fra di voi se volete, che sappiate qualcosa anche del mio pg. ( Ad esempio é di dominio pubblico che é allievo dell'Hokage e che lo ha accompagnato al summit assieme a Fujitaka.) Per qualsiasi domanda non esitate a chiedere.

























 
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view post Posted on 9/4/2024, 14:10     +1   +1   -1
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Narrato Pensato Parlato

Era mattina presto. A Konoha la maggior parte delle persone ancora dormiva; a casa di Seiji Uchiha però c’era già del movimento.
Dalla finestra della sua stanza entravano i primi timidi raggi di sole mentre lui finiva di preparare le sue cose.
Quella era una giornata importante, il suo primo passo nel mondo degli shinobi, e non avrebbe fatto tardi all’appuntamento.
Dopo una veloce colazione uscì di casa, diretto al dojo dedicato all’allenamento.

Dopo alcuni minuti il giovane Uchiha poteva scorgere la sagoma dell’edificio sorgere a qualche decina di metri davanti a lui.
Avvicinandosi sempre di più poté notare anche un altra sagoma. Sul tetto del dojo, ad attenderlo, c’era un altro shinobi. Un Uchiha come lui, Saitō se non ricordava male il nome.
Non era una faccia nuova. Aveva avuto modo di incrociarlo diverse volte al Clan o in Accademia. Era sicuramente uno shinobi che aveva attirato la sua attenzione; non capita spesso di diventare allievi dell’Hokage. Seiji non vedeva l’ora di scoprire di persona la forza di Saitō.

Arrivato ai piedi dell’edificio si rivolse direttamente al compagno di Clan.

Buongiorno
 
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view post Posted on 21/4/2024, 20:28     +1   -1
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Saitō osservó il compagno di clan con uno sguardo di chi é abiutato a soppesare chiunque. Come se dietro ogni incontro vi fosse la possibilitá di uno scontro, una minaccia celata dalla quale bisognava essere pronti a difendersi. Ricambió il saluto con un cenno della mano, per poi saltare agilmente giú dal tetto. I tratti tipici del loro clan rendevano entrambi i genin piuttosto simili.

Bentrovato Seiji, sono Saitō. Vieni, spostiamoci dentro.

Con la confidenza di chi quel luogo lo conosceva bene, Saitō guidó il compagno oltre l'imponente porta scorrevole, dietro la quale un ampia sala spoglia e marziale attendeva silenziosa. Diverse armi, sia in legno che in metallo, se ne stavano sulle rastrelliere, immobili sentinelle d'interminabili ore di allenamento a cui giovani shinobi come loro si erano dedicati con disciplina per prepararsi a servire il Villaggio Nascosto della Foglia.

Come ti senti ora che hai finito l'accademia?
Chiese colloquiale mentre raggiungeva il centro della stanza a piedi scalzi. La pelle diafana risaltava sul pavimento di legno scuro.
Nei suoi pensieri i ricordi della sua prima missione e di quelle subito dopo.
Lá fuori ti assicuro é molto peggio di quello a cui ci hanno preparato durante le lezioni.
L'isola dove aveva ucciso la prima volta gli si palesó davanti agli occhi come se fosse tornato lí. Scacció quelle immagini tornando a concentrarsi sull'altro soldato bambino.
Ed é per questo che sono felice che mi abbiano assegnato ad un giorno di addestramento con un neo genin ed oltretutto compagno di Clan. Magari riusciró a rendere il tuo inizio piú semplice di quello che é stato per me. Hai qualche domanda?





















 
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2 replies since 5/4/2024, 22:40   53 views
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