Posts written by Nimal

view post Posted: 2/5/2024, 18:23     Missione 2S/6A/2B | Zero - XV | Il Folle ed il Diavolo - Missioni

Periferia di Namisiu, Nord di Yuki no Kuni


La punta del pennino scivolava con eleganza sulla pergamena bianca, sporcandola con segni d’inchiostro che però avevano una universale interpretazione riconosciuta. Pantegana stava compilando diligentemente l’ennesimo rapporto dettagliato riguardante il recupero di una certa persona da una situazione a dir poco particolare. Una incredibile coincidenza che valeva la pena essere trascritta e comunicata. Il guanto imbottito stringeva l’utensile goffamente, eppure il tratto era impeccabile, segno di un rigore al proprio lavoro fuori dal normale anche in condizioni complicate e avverse. Avvolto completamente da capo a piede, l’uomo si trovava nell’arco di un’intera giornata a chiedersi almeno una volta come fosse finito in un posto così frigido proprio lui che il freddo lo pativa così tanto. Nella sua abitazione c’erano ben più di venti gradi. Ed in quell’esatto momento, mentre il polso scorreva preciso sulla tela, Pantegana stava pensando ad una dei suoi ospiti, la vittima dell’aggressione da parte dell’Averla che riposava nella stanza a fianco e che gli era stata consegnata poco più di un giorno prima. Una ragazza particolare. Estremamente alta, almeno dal suo punto di vista, e quasi troppo magra. Eppure di una bellezza misteriosa, non quella che ti rapisce all’istante e ti conquista in un minuto, ma che ti riscalda pian piano l’anima. Pelle pallida come latte e lunghi capelli neri come la pece. Era arrivata impaurita e ancora turbata dall’accaduto. Pantegana era riuscito ad avere con lei una misera conversazione consistente in un solo paio di scambi di battute. Aveva deciso di accantonare la faccenda e lasciarle appunto recuperare le energie e il proprio equilibrio interno in santa pace. Da quel momento la tranquillità della sua base era stata scombussolata da più di un evento anomalo. Aveva ricevuto una rapida risposta dal Monastero del Sole, cosa abbastanza rara, che lo informava che un piccolo gruppo di persone si stava dirigendo proprio da lui e ne spiegava in maniera concisa il motivo. C’era poi l’altra persona arrivata da qualche ora, che anch’essa recuperava le forze e si rimetteva in sesto nei piani alti della struttura e di cui stava scrivendo al momento per informare il Monastero. Ma di quella questione se ne sarebbe parlato più tardi. Da un momento all'altro, il suo rifugio si era trasformato in un bed and breakfast.



Dall’interno dell’abitazione arrivò prepotente una folata di piacevola aria calda che, al pari di quella sbuffata dai tombini, si trasformò all’istante in vapore. Il minuscolo uomo si prese qualche secondo per osservare bene la scena che gli si era presentata davanti. I suoi occhi, celati dalle lenti oscurate, si soffermarono sui presenti: era pressoché ciò che si aspettava di trovare fuori dal suo rifugio. Fece un paio di passi indietro ed allargò l’uscio cosicchè gli ospiti potessero entrare. Era molto basso, lo si sarebbe potuto scambiare senza problemi per un bambino, ed era avvolto da uno spesso giaccone imbottito troppo grosso per lui, con tanto di cappuccio tirato sulla testa, che ne nascondeva ogni forma.

“Il mio nome è Pantegana, come già saprete, e no, non è il mio vero nome. Benvenuti a Namisiu, o per meglio dire, nella sua periferia. Prego, accomodatevi pure.”

Il timbro della voce era estremamente basso e roco, un sorprendente contrasto con la figura mingherlina. Un piccolo guanto sbucava dalla manica ed indicava un tavolo al centro della stanza fornito di sedie. Nell’aria aleggiavano una dolce fragranza di resina e di legna bruciata, anche se era evidente che il grosso del calore non arrivava dal caminetto nell’angolo ma da alcuni radiatori posizionati qua e là Una punta d’inchiostro ed un leggero ma gustoso residuo di carne stufata andavano a chiudere in maniera armonica la sinfonia di aromi. L’interno dell’abitazione era quasi nella totalità in legno, c’erano tappeti ed una luce calda. Sembrava una baita. L’omino diede agli altri il tempo di ambientarsi ed accomodarsi. Sui fornelli scintillava in bella vista il metallo di un pentolone, probabilmente tra le prime cose che il padrone di casa avrebbe poi offerto ai visitatori se mai avessero voluto consumare un pasto.

“Immagino abbiate diverse domande e vogliate incontrare subito la donna oggetto del vostro interesse, ma mi permetto di chiedere di pazientare. Sono certo che l’altro mio ospite abbia la priorità. Ho informato il Monastero appena saputa la notizia, ma temo di non aver fatto in tempo a farla arrivare anche a voi. Con permesso, vado a chiamarlo.”

Attese il benestare dei suoi interlocutori, quindi si allontanò imboccando le scale che portavano al piano superiore. Dopo qualche minuto, tornò preceduto da una figura familiare.
view post Posted: 20/4/2024, 09:35     +1Spedizione S - Noe Kaua, Nebbia di Guerra - Spedizioni
Non le vedeva, ma sentiva la loro presenza e ne percepiva lo stato d'animo. Le sue marionette erano ben celate agli occhi dei più, nascoste tra i sigilli del rotolo del richiamo. Yua era tranquilla, la sua aura emanava pace, mentre Yori, come sua abitudine da quanto aveva capito Aki, bofonchiava tra sé e sé facendo discorsi indecifrabili. L'ultimo arrivato, l’Assassino, scalpitava e fremeva affinché quella quiete che governava gli ultimi giorni si trasformasse in qualcosa di più frizzante. La Progenitrice, come una madre con la propria famiglia, supervisionava in silenzio con una severità regale. Quanto tempo ancora avrebbe trascorso il Marionettista nella biblioteca più fornita del continente ninja? Voglio sgranchirmi le giunture.. Qui non succede niente, mi annoio.. Devo menare le mani, voglio nascondermi e fare agguati.. Il Chunin ascoltava distrattamente il borbottare della marionetta mentre continuava a sfogliare pagine e macinare velocemente parole stampate. Tutto era iniziato dalla visione mistica causata dal ciondolo che ancora portava al collo. Rakau, il grande Albero. Ormai Aki sapeva bene di cosa si stava parlando. Aveva deciso di dedicare più attenzione a tutta la faccenda della religione del popolo del mare orientale andando a leggere quante più informazioni possibili. Aveva importunato più volte i vari bibliotecari per raccogliere quanti più scritti che trattavano l’argomento. E perché farsi sfuggire l'occasione di scovare qualche notizia anche sul gruppo che con tanto impegno stava cercando? L'organizzazione Akatsuki negli anni aveva ospitato tra le sue fila nomi di un certo calibro, gente incredibile che aveva cambiato gli equilibri del proprio tempo, talvolta nel bene, talvolta nel male. Tralasciando i singoli individui, però, sembrava quasi non avere uno scopo comune che li legasse, se non quello di poter fare grosso modo quel che gli pareva in santa pace. Dalla morte della Pantera, l'associazione delle nuvole rosse sembrava essere un po’ sparita dalla circolazione, rimanendo in penombra. Aki sapeva però che non si era certo sciolta, anzi era convinto che la tela tessuta nel buio si allargasse a dismisura sotto il naso di tutti. Il tentare di raggiungere quel gruppo non era un’ossessione che lo tormentava, ma era invece una fredda volontà spinta dall’idealizzazione che il giovane aveva dell’organizzazione criminale. Quanto era profonda la tana del bianconiglio? Quali conoscenze erano custodite, private al mondo intero ad esclusione di pochi eletti? Cosa avrebbe potuto fare, lui, con quel sapere? Quell’esplosivo usato dal Joker per far saltare la testa alla kunoichi dell’Acqua, per esempio, poteva diventare un’arma incredibile innestata in una delle sue Marionette.

MhUaHaHaHa
 
Una risata sorda e malvagia lo scosse dall’interno e gli fece tremare le ossa. Era stato Yori? L’incontro col Joker aveva plasmato il comportamento della marionetta più di quanto Aki pensasse. L’Assassino faceva strani pensieri macabri, era bellicoso e si irritava con niente. La noia era la sua più grande nemica.. Non proprio la noia in sè, era più che altro la stasi, lo starsene imprigionato nel rotolo a “fare niente”. Il solo pensiero di Akatsuki sembrava invece destarlo e infiammarlo. Si sorprese a fantasticare con la mente mentre fissava con lo sguardo assente una raccolta di informazioni, per lo più articoli, riguardanti l’Akatsuki. Il giovane si era convinto di poter scoprire segreti che non erano troppo diffusi, o particolari di cui si sapeva poco.. invece le informazioni reperite a Yuumen riguardanti l’organizzazione criminale non erano troppo diverse da quello che comunemente era già noto al mondo. Un buco nell’acqua, una perdita di tempo. Almeno secondo Yori, che avrebbe voluto essere da tutt'altra parte e non lì a poltrire. Per fortuna la freddezza di Yua riusciva a mettere un freno alla smania di Yori e a calmare lo spirito del marionettista, riusciva a fermarne gli impulsi incontrollati e lo rendeva estremamente razionale. Era a Sora da qualche giorno, ormai, e passava il grosso del tempo nella grande biblioteca, forse inconsciamente per posticipare il più possibile ciò che, visceralmente, avrebbe voluto fare: andare alla ricerca di Rakau. Due lati della stessa medaglia, in contrapposizione come il giorno e la notte. Fermarsi, studiare, raccogliere più informazioni possibili e prepararsi alla perfezione per affrontare un futuro ignoto. Partire, lasciarsi tutto dietro e lanciarsi a testa bassa verso l’incognito, verso una destinazione fornitagli da un’illusione. Costantemente in equilibrio, Yua e Yori. Razionalità e istinto. La dualità che governa l’animo umano, estremizzato nel concetto di Bene e Male. Perchè istinto abbinato al male? Beh, semplice. Quando Akihiro perdeva le briglie che guidano la mente e prendeva il sopravvento la parte animale di sé, non succedeva mai niente di buono. Ne era consapevole e la cosa lo tormentava. Eppure anche grazie all’istinto era riuscito ad arrivare dov’era ora, tirandosi fuori dai guai un paio di volte. Con un colpo secco chiuse uno dei tomi che aveva tra le mani e inspirò profondamente. Era deciso a muoversi. Eppure vacillava. Il viaggio l’avrebbe allontanato da casa per molto tempo. Ma quello forse, senza neanche accorgersene, era già successo. Nel suo cuore aveva già salutato la madre, il padre ed il nonno. “Le nuvole rosse uccidono quello che sei e sei stato”. Gli eventi che si erano susseguiti dal primo incontro con Shimada, fino ad arrivare al Joker, avevano completamente stravolto la vita del Chunin. Istinto e ragione si erano stranamente trovati d’accordo nel decidere d’intraprendere la via che lo avrebbe condotto all’organizzazione criminale. La scelta era stata fatta, è vero, eppure Aki rimaneva in un limbo, come un otre colmo d’acqua fino all’orlo. Immutabile, fino all’arrivo della prossima goccia che avrebbe fatto inevitabilmente traboccare il vaso.
view post Posted: 8/4/2024, 16:29     [∞] - Censimento - Censimenti
Aprile

Nome e cognome del personaggio: Imai Akihiro
Rango: Chunin
Lavoro bonus:
Link alla scheda: qui
Link al conto: qui
view post Posted: 8/4/2024, 16:27     [Tutorial] Tomoko Nara - Elarel - Arena GDR OFF
Turno 2

FASE DIFENSIVA RESIDUA:
CITAZIONE
Taijutsu - Schivata (Limite: 1) [STM: -2] {VEL * 20}
Tratti: Difensiva (Elusione)

“Si cerca di scivolare via da un attacco, provando ad evitarlo.”

Eff: 26 * 20 = 520

Danno: (600 / 520) * 10 = 12

SLT: 100 - 12 = 88

STM: 98 - 2 = 96

FASE DI MANTENIMENTO:

Byakugan: CHK -1

SLT: 88
CHK: 95
STM: 96

Limite: 1 -> 2

FASE DIFENSIVA:

CITAZIONE
//

FASE ATTIVA:

Attacco Tomoko Nara
CITAZIONE
Taijutsu - Palmo Gentile (Limite: 2) [STM: -4, CHK: -3] {DST * 50}
Tratti: Offensiva (Ravvicinata)

“Una delle jutsu più basilari trasmesse ai giovani del Clan: consiste in un affondo veloce e preciso della base del palmo della mano verso il corpo dell’avversario, immettendo nel contempo una piccola quantità di Chk in esso. Colpire il sistema circolatorio del Chakra con questa Tecnica può infliggere danni agli organi interni; la visione conferita dal Byakugan consente di attaccare con più precisione.”

Effetti:
Se questa tecnica fa Contatto con il bersaglio, questo subisce, all’inizio del suo prossimo turno, un danno aggiuntivo pari a un ottavo di quello inizialmente inflitto.

Se si esegue questa tecnica con il Byakugan attivo, il modificatore danno è aumentato di 1.

Eff: 24 * 50 = 1200

CHK: 95 - 3 = 92

STM: 96 - 4 = 92

FASE CONCLUSIVA:

Attacco di Eff 1200

MD +1

SLT: 88
CHK: 92
STM: 92
view post Posted: 5/4/2024, 08:48     [Tutorial] Tomoko Nara - Elarel - Arena GDR OFF
Mi permetto di darti un consiglio, quando scrivi le tecniche copia-incolla l'intera tecnica in modo da avere "l'intestazione", dove sono scritti bene limite, costi in risorse e bonus, e eventuali effetti. Anche nei calcoli, è meglio, sempre secondo mio consiglio, scriverli per esteso, un po' come ho fatto io. Questo perché si rende più facile in controllo, anche da parte dell'avversario che non deve impazzire per cercare le varie informazioni. Ti segnalo, inoltre, che il calcolo dei danni non è corretto: (attacco/difesa) * modificatore danno (10 in questo caso). Per ultimo, nella conclusione, hai appena terminato il primo turno di panico su due. Se hai dei dubbi, scrivimi pure, altrimenti correggi e avvisami che continuiamo.
view post Posted: 4/4/2024, 20:14     [Tutorial] Tomoko Nara - Elarel - Arena GDR OFF
Benvenuto nel tuo Tutorial! Il tuo avversario sarò io, per qualsiasi dubbio chiedi pure e non avere pietà nel combattimento.. Io non ne avrò :oopsie:



Il nostro caro Salvatore appartiene al Clan Hyuga [X] e possiede i seguenti Parametri e Risorse, essendo un NPC di Liv. 10:

MST (0 punti)
10
RES (0 punti)
14
DIF (0 punti)
10
DST (4 punti)
24
FRZ (0 punti)
16
VEL (6 punti)
26

SLT: 100CHK: 100STM: 100




Qui un comodo link per raggiungere rapidamente la sezione del regolamento dedicata alle regole del combattimento.
Salvatore è più veloce, quindi parte per primo. Cominciamo!


Turno 1

FASE DIFENSIVA RESIDUA:
CITAZIONE
//

FASE DI MANTENIMENTO:

SLT: 100
CHK: 100
STM: 100

Limite: 0 -> 1

FASE DIFENSIVA:

CITAZIONE
//

FASE ATTIVA:

CITAZIONE
Dojutsu - Byakugan (Limite: 1) [CHK: - 3]
Tratti: Supporto

“Lo Hyuga concentra il chakra negli occhi, attivando l’Innata di cui è portatore: i capillari sulle tempie si gonfiano, per fornire agli organi visivi l’energia necessaria a identificare lo scorrere del chakra avversario.”

Effetti:
Quando il ninja utilizza cercare il valore di copertura dei nemici è diminuito di Liv*4 invece che di Liv*3 e non va diviso, ma abbassa tutti i valori di copertura dei ninja nascosti.

Mantenimento [CHK: -1]

CHK: 100 - 3 = 97

Attacco Tomoko Nara
CITAZIONE
Taijutsu - Tenketsushin (Limite: 0) [STM: -2; CHK: -1] {DST * 25}
Tratti: Offensiva (Ravvicinata)

“Il ninja effettua un rapido colpo con due dita unite, diretto al corpo dell’avversario; la tecnica mostra la sua vera forza se utilizzata con il Byakugan attivo: quando viene mirata agli Tsubo dell’avversario può momentaneamente bloccarne il flusso di chakra, aumentando di conseguenza l’energia necessaria a portare avanti i suoi colpi”

Effetti:
Se si esegue questa tecnica con il Byakugan attivo, il bersaglio subisce status Panico {1} per 2 Turni. Ulteriori utilizzi di questa Tecnica non aumentano i punti Status, ma ripristinano la durata dello stesso.

Se si ha attivato il Byakugan nel corso di questa azione, è possibile utilizzare questa tecnica come se il suo costo fosse: (Limite: 0) [STM: -2; CHK: -1]. Questo effetto non può essere utilizzato più di una volta per Turno.

Eff: 24 * 25 = 600

CHK: 97 - 1 = 96

STM: 100 - 2 = 98

FASE CONCLUSIVA:

Attacco di Eff 600

Status Panico {1} per 2 Turni

SLT: 100
CHK: 96
STM: 98
view post Posted: 18/12/2023, 18:47     Missione 2S/6A/2B | Zero - XV | Il Folle ed il Diavolo - Missioni
Come un sasso scagliato verso il centro di uno stagno ghiacciato, che spacca la sottile lastra ed affonda inesorabile avvolto dal liquido nero e gelido, così era quel gruppo e così sembrava la loro missione. Vicini alla meta, ma sempre più a fondo nell'oscurità. Ma sotto il ghiaccio l'acqua si increspa, si muove, genera dal punto dell'impatto onde che, silenziose ed occultate alla vista, si allargano concentriche. Anche il sasso più piccolo rompe la precaria quiete dell'acqua. Loro, il sasso. Il Paese della Neve, lo stagno. Ma cosa succede se a quel ciottolo leghi uno spago? Che questo affonda in ogni caso, è vero, ma prima o poi arresterà la sua caduta e potrà essere recuperato riavvolgendo. Le informazioni tanto bramate, lo spago. La dipartita del gruppo dal Paese della Pietra era stata notata da qualcuno. Più che il poker di persone, era stato notato uno strano caso di morte naturale. Banalissimo, in verità, agli occhi dei più. Destino, fato o sfortuna, chiamatela come volete. Chiamatela semplicemente vita. Sospetto, invece, per qualcuno. Per questo, ogni passo, ora, provocava silenziose onde concentriche. La risposta degli Dei, ad ogni modo, non faticò ad arrivare stavolta. Nessuno saprà mai chi dei quattro ne avesse stimolato il Favore. Arrivò stretta tra gli artigli, sfrecciando in un cielo blu senza nuvole.

Il gufo delle nevi oltrepassò il villaggio ai piedi del monastero, proiettando la sua maestosa ombra sulla candida neve fresca. I bambini lo indicavano e gridavano, fischiavano e ridevano correndo sotto quella macchia bianca. Tutti sapevano cosa stava succedendo, e da lì a poco anche Yosuke venne informato sui fatti: un messaggio importante stava per raggiungere il monastero. Succedeva non così di rado, era uno dei principali metodi con cui quei monaci si tenevano in contatto con il resto del mondo -meglio dire, col resto del Paese. Era un mezzo comodo, piuttosto rapido e discreto, solo la gente del posto sapeva dei pennuti messaggeri, e trasportava notizie da vari punti strategici, dove agganci dei religiosi raccoglievano notizie e compilavano piccole pergamene da legare alle zampette ossute. Bubo, in particolare, non aveva dovuto fare troppa strada quel giorno: era partito da non troppo lontano, poco più a Nord della capitale.

Il titolo della missiva anticipava il contenuto, lasciando poco spazio alla fantasia.
CITAZIONE

Avvistato l'Averla.


La calligrafia era elegante e precisa, un bel corsivo. Chi aveva scritto il messaggio si era preso il suo tempo, come faceva ogni volta. D'altronde, era il suo lavoro e ci teneva a farlo bene. Stava solo riportando dei fatti, una notizia come un'altra, per lui. Non sapeva che quelle parole avrebbero cambiato tutto. Il corpo cominciava poi così..
CITAZIONE

Il sole era allo zenit quando ci è giunta voce di un avvistamento di un gruppo di -e cito testualmente- "quelle maledette schifezze nere e viscide" leggermente ad Est rispetto la zona industriale di Namisiu. Questa volta abbiamo dei testimoni diretti, ma prima illustro lo svolgimento dei fatti. All'alba del giorno, tre di questi abomini sono stati visti sbucare da un tombino della rete fognaria insieme ad un quarto decisamente diverso dagli altri, molto più solido e con due teste orribili, così come dicono i racconti. Pare abbiano fatto un giro, come se perlustrassero la zona circostante. Pare anche -e qui le cose si fanno interessanti- che la gente del posto sia abituata a situazioni del genere. Veniamo a scoprire solo adesso, quindi, che c'è una sorta di simbiosi tra i locali e quei mostri neri. Sembra essere la normalità, ma allora perchè nessuno ne parla e lo scopriamo solo ora? L'anormalità sta nella denuncia arrivata in tarda mattinata alle forze di sicurezza della capitale, ed intercettata dai nostri informatori, causata da un improvviso cambiamento dell'equilibro: in parole povere, il gruppo ha attaccato dei civili, unici presenti in quel momento nella zona del pattugliamento, uccidendone tre e lasciando ferita una donna -la testimone- che si è finta morta ed è sopravvissuta all'assalto. I quattro assalitori sono poi spariti, probabilmente da dove sono arrivati. La donna ora sta bene, ma è stata cacciata in malo modo dal comando centrale di Namisiu senza troppe spiegazioni e senza fare domande. Visibilmente scossa, è stata soccorsa dal nostro informatore e portata presso la sua sede.

Pantegana


Non ci volle molto prima che la pergamena finisse nelle mani dei quattro avventurieri. Una fortunata coincidenza quel messaggio, oppure qualcuno aveva acceso le luci per illuminare il vialetto che conduce alla porta di casa? Difficile dirlo.
view post Posted: 22/9/2023, 16:15     Missione 2S/6A/2B | Zero - XV | Il Folle ed il Diavolo - Missioni
Il Paese della Neve. Facile da immaginare, tutto è candido e soffice, coperto da questo manto fresco e immacolato. Alte montagne non brulle, ma con numerosi sempreverdi dalle particolarissime foglie ad aghi, sembrano enormi puntaspilli. La vegetazione cresce forte e rigogliosa, nonostante il clima duro, e la fauna non è da meno. La vita si è adattata con il tempo a quelle temperature basse, all’aria secca ed alle radiazioni solari che colpiscono senza pietà, con più vigore che in pianura. E quando si parla di vita, di fauna, certamente si comprende anche l’uomo. Lui è quello che si è adattato più di tutti, sfruttando al meglio i vantaggi ma soprattutto gli svantaggi dati da quel luogo all’apparenza ostile.


Ma fermiamoci un attimo, prendetevi due minuti insieme a me per allargare il campo visivo della nostra immaginazione. Oh no, signorinella, non imbronciarti così, che poi la smorfia ti si attacca al muso e rimarrai brutta per tutta la vita! In poco tempo saremo di nuovo al racconto.. Ehi, ehi non ridete, voialtri! Vi sbagliate, cari bimbi, se state pensando di essere fuori dalla conversazione, che sia un argomento da adulti.. È proprio a voi a cui sto chiedendo un piccolo sforzo in più, perchè con la vostra immaginazione riuscirete ad avvicinarvi senza dubbio più dei vecchi alla verità! Pensate che il Paese della Neve di cui vi sto raccontando sia un posto di soli boscaioli? Allevatori che pascolano le vacche e fanno formaggio e salumi? Vi confesso, in verità, che stiamo parlando di un posto con una tecnologia incredibile, molto più avanzata degli altri paesi del continente ninja! Avanti, provate un po’ ad indovinare quali cose pazzesche si potevano fare in quel posto! Nì, il teletrasporto non esisteva, ma ci si poteva spostare mooolto velocemente: avevano questo mostro meccanico, tutto in metallo, che chiamavano treno e viaggiava su delle strisce anche loro di metallo fissate nel terreno! Sbuffava fumo dal naso e poteva portare da una parte del paese all’altra in pochissimo tempo persone, bestiame e merci! No, ecco, le stelle erano irraggiungibili anche per loro e sull’acqua potevano camminare solo quando era ghiacciata.. Conosco una sola persona che non è un ninja e può farlo mentre è liquida, ma vi racconterò la storia del mio amico un altro giorno, con calma. Quel posto aveva l’elettricità, un sistema di riscaldamento centralizzato comune per ogni villaggio e venivano usate le stufe! I vecchi motori a vapore (che per le altre nazioni erano ancora fantascienza), erano stati superati: stavano testando, ormai, il motore a scoppio! Locomotive e navi a vapore erano state soppiantate dalla loro naturale evoluzione, nella capitale la gente cominciava a girare con questi strani macchinari su ruote che non venivano più trainati dai cavalli. E sapete a chi deve tutto questo l’intero Paese della Neve?



Se chiedi del Tossico all’interno di Yuki no Kuni, praticamente tutti sanno di chi si sta parlando. O meglio, lo sanno e non lo sanno. Per quanto riguarda il Tossico come Persona, nessuno lo conosce, nessuno ricorda il suo aspetto o altri dettagli della sua vita. Il Tossico Leggenda, invece, è tutta un’altra storia. Anche i monaci del tempio sperduto dove i quattro ninja si sono accampati, conoscono la Leggenda del Tossico e del Dottore. Il primo rimane tuttora anonimo, mentre del secondo si conosce almeno il nome, Sarutobi. Di lui si sa anche che è un ferreo uomo di scienza, che la sua aspirazione è la creazione di un mondo estremamente all’avanguardia nel campo tecnologico e ripudia a gran voce quella che chiama "magia", che non sono altro che i ninjutsu e l’uso del Chakra in generale. Tutti sanno che è grazie ad entrambi se il Paese è così avanzato tecnologicamente. Molto brillante uno, genio incompreso l’altro, la loro unione ha dato vita ad una serie di brevetti sempre più dettagliati, innovativi e rivoluzionari che hanno cambiato drasticamente nel corso degli anni il modo di vivere all’interno del Paese della Neve. Non c’è da nascondere che, ovviamente, il Daimyo era totalmente geloso di ogni minima informazione a riguardo e che celasse tutto agli occhi delle altre nazioni, tenendosi il benessere tutto per sè. Benchè nessuno conosca l’identità dei due, sono invece noti i loro rapporti: da un’iniziale amicizia è nata una collaborazione, che nel tempo si è trasformata fino ad incrinare i legami. Per qualche tempo si vociferava che il Tossico avesse abbandonato il paese, per poi tornare e prendere le redini della situazione. Almeno ciò è quel che si dice. Curioso è come i due abbiano vissuto da anni fino ad oggi nel totale anonimato, celati nell’ombra, tanto da far dimenticare a tutti perfino i propri tratti. Purtroppo, più di recente, c’è anche un’altra Leggenda che si affianca a quella del Tossico e del Dottore, che è stata ed è tuttora così cara e amata dall’intera popolazione della Neve: qualcuno li chiama "i Mostri del Dottore", mentre altri "i Mostri del Tossico". Non si sa chi ha ragione. Pare che da qualche parte, nel Paese, ci sia questo "allevamento"di mostri neri e viscidi. C’è chi dice che sono nati dagli esperimenti folli di Sarutobi, una volta abbandonata la sanità mentale, altri invece sostengono che siano l’incarnazione della rabbia del Tossico. Terzi sono sicuri che, al contrario di ciò che pensano gli altri due gruppi, non siano altro che uno strumento di difesa del territorio da minacce esterne, nonchè ultimo brevetto tecnologico del fantastico duo. Qualcuno dice che ha sentito da un suo amico che il cugino ha visto un essere più mostruoso degli altri con cui era. Aveva due teste ed era orribile e tutti lo chiamavano Averla, ma chissà.. Rimane comunque una storia accattivante da raccontare a tavola per intrattenere gli ospiti, che sia vera oppure no.
view post Posted: 2/9/2023, 16:44     Topic Centrale Role Libere - Regolamento Vecchio
CITAZIONE
Role Libera: Rakau, dove sei?
Nick partecipanti: Nimal
Ambientazione: Paese del Cielo - Grande Biblioteca - Gennaio 252
Trama: Akihiro si reca alla grande biblioteca per cercare informazioni su Rakau.

Conclusa
view post Posted: 2/9/2023, 16:39     Rakau, dove sei? - Paese del Cielo

Gennaio 253

Procurarsi il lasciapassare per attraversare il Paese del Ferro non era stato difficile. Di richieste come la sua, quella fetta di continente tra Terra e Vento doveva averne convalidate a iosa, specialmente negli ultimi tempi. Chissà in quanti avevano attraversato le montagne mossi dalla sete di sapere, diretti verso la più fornita biblioteca libera che si fosse mai vista. Ugualmente, anche Aki marciava da giorni verso l’arcipelago di isole fluttuanti e da quel momento l’animo dell’Assassino si era placato un po’. L’obiettivo nella testa del Chunin era solo uno: capire qualcosa su questo Rakau, uno sconosciuto posto indicatogli dalla sua neonata marionetta Yori durante una strana apparizione, il tutto in una stanza ricolma di viticci e rami che sbocciavano e seccavano in un moto perpetuo. Una cosa tanto strana quanto inquietante, a pensarci bene. Aveva scandagliato palmo a palmo la biblioteca della residenza di famiglia in cerca di qualche libro che vi facesse almeno un vago riferimento, ma nulla. Neppure tra gli scritti del nonno, che era forse la parte di maggior valore dell’intera raccolta, si accennava qualcosa a riguardo nella sezione delle mappe. Era un posto reale, Rakau? Poteva fidarsi di quello che la sua mente gli aveva propinato quel giorno, fuori dall’enorme albero tramite una visione creata da una collana bizzarra regalatagli da uno sconosciuto, oppure era un ulteriore segno che stava riuscendo male e sempre con più fatica a tenere insieme la propria psiche ed evitare di frammentarla in mille pezzi? Fu la Progenitrice, una sera come le ultime dove stava scartabellando frettolosamente documenti, a suggerire di indirizzare la propria attenzione da un’altra parte.

CITAZIONE
La candela era quasi completamente consumata, fuori dalle ampie finestre il buio era già fitto ed il Villaggio spento. Yori borbottava cose sottovoce accasciato su una sedia, mentre Yua controllava attentamente ogni mossa di Aki stando comodamente appesa ad un gancio. Quanto tempo perso.. Non sta combinando niente.. Yamato poteva già essere qui con noi, di nuovo.. Invece sta leggendo..Stiamo solo perdendo tempo.. Mi sto arrugginendo qui a non fare niente.. Sembrava un pentolone di brodo che bolle piano e costante, creava un sottofondo quasi piacevole, sicuramente rilassante. Aki riusciva a stento a sentirlo e non aveva la minima intenzione di tentare di capire cosa stesse dicendo l’Assassino. Aveva scoperto che la sua ultima creazione era piuttosto attaccabrighe e cercava sempre lo scontro, salvo poi prediligere il nascondersi ed attaccare a sorpresa e a tradimento. La sola presenza della Progenitrice, d’altro canto, gli dava pace. Averla vicino teneva tranquillo il suo animo e bilanciava il nervosismo di Yori. Aki aveva appena chiuso con uno schiocco l’ennesimo libro, quando Yua decise di intervenire. Yuugen. Solo una parola, precisa e metodica come sempre. Il Marionettista restò quasi sorpreso. "La Grande Biblioteca! Come ho fatto a non pensarci prima?!". Non servì aggiungere altro. In un baleno era pronto per uscire da Suna e per raggiungere Chishiki e la sua immensa raccolta di sapere, non prima di essersi procurato però dei validi documenti di viaggio.

Eccola lì, infine, la Grande Biblioteca in tutto il suo splendore. Un’opera architettonica maestosa e superba che faceva da guscio alla più grande fonte di sapere raccolta dal genere umano. Almeno questo era quanto si diceva a riguardo. Aki era convinto che buona parte delle sue domande poteva trovare risposta in quel luogo. Era un passo più vicino a Rakau, se lo sentiva. E forse anche all’organizzazione che ormai lo ossessionava a tal punto da volerla raggiungere ad ogni costo: Akatsuki. Perchè lo scopo finale della ricerca era sempre quello, trovare l’Akatsuki, magari anche il vecchio Shimada se aveva fortuna, scoprirne le potenzialità e, perchè no, sfruttarle poi per il proprio tornaconto. Aveva già avuto modo di conoscere alcuni membri e di capire quanto nell’ombra si diramava nel sottobosco quotidiano, che avevano mezzi e risorse fuori dal comune, che nel gruppo indefinito di membri alcuni erano decisamente pericolosi. Il pensiero volò solo per un istante al Joker, alle sue pustole poco salubri ed alla sua follia. Lasciamo quei pensieri lontano da qui. Raggiunse subito quello che sembrava essere un banco per le informazioni: in un posto così grande era naturale che ci fosse qualcuno in grado di indirizzare la gente almeno nell’ala appropriata.

"Buongiorno, sto cercando atlanti dettagliati del Continente di ogni tipo ed ogni epoca. Devo assolutamente trovare qualche riferimento di un posto che ho sentito nominare, ma che non trovo su nessuna cartina comune.."

Il bibliotecario, un uomo piuttosto tarchiato e con una pelata splendente, accolse Akihiro con un sorriso e, tirando fuori le mani da sotto una tunica oro e bianca, si mosse verso un registro.

"Buongiorno a lei. Abbiamo un’intera sezione riguardante la geografia, ma se vuole dirmi direttamente l’obiettivo della sua ricerca, posso vedere se riesco ad essere di maggiore aiuto"

"Uhm, sì certo. Sto cercando Rakau. Credo centri qualcosa un grande oceano, forse è un’isola.."

"Rakau, eh.." l’altro si mise a sfogliare il registro con un’espressione di buffa concentrazione. La sua testolina stava pensando intensamente, mentre sfogliava il documento. All’improvviso ebbe come un’illuminazione, quindi saltò un gran numero di pagine per poi ricominciare a scorrere l’indice parola per parola. "Eccola qui! Rakau! Questa parola mi era familiare, ma non riuscivo proprio a ricordarmi cosa fosse.. Poi ho avuto un’epifania! La stavo cercando nella sezione sbagliata" rise di gusto, come se fosse molto divertito dall’accaduto "Rakau, chiamato anche il Primo Albero. Non è un luogo." rise nuovamente "Ora posso indirizzarti come si deve. Sezione Mitologia Straniera, sottosezione Popolazioni del Mare Orientale."

Delicatamente chiuse il registro e, dopo un cenno di commiato col capo, tornò ad occuparsi dei propri affari, lasciando il giovane in preda a più dubbi di quando era arrivato.

Mitologia straniera?! Quindi, non era il nome di un posto?! Ma che figuraccia che ho fatto.. Il Primo Albero, che razza di storia è questa.. "Mai sentito nominare"

Una volta ottenute le giuste indicazioni, trovare del materiale riguardo questo “Primo Albero” non fu affatto difficile. Yori borbottava piano, un brontolio costante e profondo. Yua rasserenava, invece, il Chunin con la sola presenza. Improvvisamente fu tutto più chiaro ed il doppio più confuso di prima. Aki aveva trovato un libro sulla mitologia delle Popolazioni del Mare Orientale: creazione del mondo, divinità e tutto il corollario. Tanta teoria, ma pochi fatti. Sembrava una religione a tutti gli effetti, quindi da credere o no, e lui aveva percepito con i suoi sensi quell’incontro mistico. La stanza con la vegetazione, “Yori” che gli parlava.. Gli tornarono in mente le parole di quel giorno, stavolta avevano un significato decisamente diverso. Si prese del tempo, con calma, per analizzarle a fondo in base a quanto aveva anche appena appurato. Rakau, la colonna nata da Maunga, quindi da Kahore. Il Primo Albero. Rakau, padre delle terre emerse.

CITAZIONE
"Figurati se non era uno dei suoi figli a farsi vivo…"

Disse come prima cosa più a se stesso che ad Aki. Sembrava già un’importante informazione. Significava forse che Aki stesso era “figlio”, discendente di una delle divinità minori menzionate nello scritto? Mango, Manu, Hono. O discendente da Kahore stesso oppure da altri non menzionati?

CITAZIONE
"Beh, non sarò certo io a lamentarmi. Salve dunque, Aki, direi che ti stavo aspettando, anzi, a dire il vero, aspettavo uno qualsiasi della tua specie... Era ora. Che sia stato proprio Tu a incontrarmi per primo è una fortuita coincidenza. Buone notizie."

Una cosa strana da sentirsi dire, ma non meno strana di tutto il resto.

CITAZIONE
"Lo spirito della tua specie sta tornando al legittimo proprietario, e queste sono brutte notizie... Lo rivuoi indietro? Puoi riprenderlo! Buone notizie. Sai cosa? Raggiungimi per primo e ti dirò come fare. Porta anche qualche amico, perché no."

Sembrava che la sua marionetta -o meglio, Rakau?- stesse facendo un riferimento indiretto al morbo che stava flagellando l’intero continente. C’era forse un modo, quindi, per fermare quell’epidemia! Da ex medico ed ex malato, non poteva lasciar perdere quella pista.

CITAZIONE
"Il mio indirizzo è: Rakau, grande oceano, ultimo piano. Un monolocale simile a questo. Troverai le chiavi sotto al tappeto, e attento al cane!"

Tralasciando la chiusura quasi simpatica della frase, questa fu la chiave che diede inizio all’intera ricerca. Rakau, nella leggenda, giace nelle profondità del mare. Grande oceano, ultimo piano. In basso.

Finalmente aveva una nuova direzione da seguire: avrebbe dovuto tornare nell’arcipelago per continuare con la ricerca direttamente nel cuore pulsante di quelle credenze. Ironico era che proprio lì, durante un contratto, aveva incontrato il vecchio Shimada, attraverso il quale tutto aveva avuto inizio. Coincidenze che l’Akatsuki si trovasse già lì a quel tempo?
view post Posted: 2/9/2023, 16:12     [Settembre] - Censimento mensile - Censimenti
Nome e cognome del personaggio: Imai Akihiro
Rango: Chunin
Lavoro bonus:
Link alla scheda: qui
Link al conto: qui
view post Posted: 27/7/2023, 20:57     Missione 2S/6A/2B | Zero - XV | Il Folle ed il Diavolo - Missioni

Capite anche voi, cari ascoltatori miei, come siamo arrivati ad un punto chiave di questa buia storia lontana. La nostra raffazzonata banda ha fatto un guaio. Eh, sì sì. Stavate cominciando a tenere la loro parte, non è vero?
Sulla base di cosa, vi chiedo io?
Questi quattro personaggi, perchè mai meritano la vostra empatia? Pensate siano dei santi, loro? Ve lo dico io: non lo sono. Eppure succede sempre così, con le mie storie. Hanno passato qualche sventura,non c’è dubbio, il loro viaggio è lungo e tortuoso, sembra inconcludente e senza meta. Sono certo che siate convinti che siano i buoni, che il loro sentiero è illuminato dal divino e che le loro azioni siano portatrici di verità. Vi sentite come loro, perchè anche voi, come loro, siete dei falliti ed avete fallito, nell’arco della vostra esistenza.
Sarò franco, non potete essere più lontani dalla verità di così. Ma non abbiatene a male, e non guardatemi con quella faccia. Tutto questo fa parte dell’essere uomini. Siamo una mistura di luce ed ombra, bene e male. Nessuno può dichiararsi santo e giurarlo, senza aver timore, nel fondo del proprio cuore, di scatenare l’ira degli dei. O dei Kami, come li chiamano da quelle parti, nella nostra storia.
Così come il peggiore tra le persone che abitano il globo, avrà anch’egli compiuto almeno una buona azione, magari anche inconsapevolmente. Ricordate quel che v’ho detto al principio, non è vero? Di mostri, il mondo è pieno. E perchè tornare proprio ora su questo punto, vi chiederete voi? Dove sono i mostri?
Tutt’intorno, accidenti!
Come fate a non accorgervene! Anche i nostri quattro eroi lo sono, dipende solo dall’occhio che li osserva vederne la natura malvagia e sinistra.
Ad esempio, lo sono agli occhi di quella anziana donna che, quella sera, non vide tornare a casa il suo giovanissimo figlio avuto troppo tardi secondo le convenzioni dell’epoca. Era un bravo ragazzo, si impegnava al massimo delle sue capacità per lottare al pari degli altri nella sfida quotidiana che è la vita. Era solo nato con un cromosoma in più. Per tutti, però, era lo scemotto del villaggio. Zotici ignoranti! Certo che avete già capito di chi sto parlando.. Proprio quel giovane minatore che si era lasciato sfuggire una frase di troppo con i nostri cosiddetti eroi. Non uscì mai dalla miniera, non c’è bisogno che vi spieghi il motivo, vero?
E a chi si può dare la colpa? Alla sua natura ingenua? No, no io non credo. Oh, su, non piangere, ragazzina.. Sei dispiaciuta per quel malcapitato strappato troppo presto e con violenza fuori dalle pagine del libro del mondo? Qualcuno può pensare che doveva andare così fin da principio, che quello fosse il suo destino e che l’inchiostro che scriveva il suo capitolo sarebbe finito precisamente in quel momento, anche senza l’arrivo del nostro gruppo in città. Io trovo che sia troppo comodo, così.
Dovete sapere, invece, che ad ogni azione corrisponde una reazione che non sempre siamo in grado di controllare. E questa non è che una delle prime reazioni. Vi siete già scordati del capitano Kazuma, della sua ciurma e di tutti quelli che, nella famosa notte, hanno perso la vita? A chi sono da imputare, quelle morti? Degli eroi possono portare il fardello del destino di innumerevoli altri?
Beh, ma che importa a noi. Noi non siamo eroi. Qui c’è solo un umile cantastorie ed il suo capannello di ascoltatori che vogliono semplicemente godersi una buona storia. Perchè una buona storia, non sempre è una bella storia. Ma voi questo lo sapete, non siete degli sprovveduti! È per questo che ora continuiamo, abbiamo divagato fin troppo!
Abbiamo capito che, in quel misero villaggio sopra le cave, non c’è traccia di ciò che i buoni stanno cercando. C’era stata, un tempo, ma oramai era solo un ricordo ed un pettegolezzo che poteva costare la vita. L’unico, debole aggancio era quel vecchio, Ushijima.
Non siete curiosi di sapere le prossime mosse dei nostri EROI?

1204 replies since 17/5/2010