CITAZIONE
Dopo il passaggio a Genin, la vita di Yume fu meno ricca di colori e sete e tempo libero. Oltre alle sporadiche missioni che le venivano assegnate, fu un particolare fatto a condizionarle la vita per i successivi mesi (e, diciamolo, anni) a venire.
Il Clan Kaguya, di cui suo padre era membro affermato, la rapì dal suo letto una notte di nebbia per testarla, mettere alla prova la sua capacità di controllare la Shikotsumyaku. Quello che doveva essere un test cruento si trasformò in un bagno di sangue a causa dell'intervento non previsto di Chiye. Chi era Chiye? In passato era stata una shinobi della Nebbia, con sangue Hoshigaki nelle vene che pulsava e ribolliva dalla smania di far tornare il villaggio agli antichi e macabri fasti. Pulsava e ribolliva talmente tanto che il suo cervello ne fu danneggiato, e la donna finì per diventare una pazza sanguinaria ricercata dagli Anbu e con una quantità di tentati omicidi sulla fedina penale superata solo da quelli effettivamente compiuti.
Tra i tentati omicidi figurava Yume, per ben due volte; la prima durante l'esame Genin, dove lei e i suoi compagni si salvarono per miracolo. La seconda fu, come stavamo dicendo, durante il “test” del clan Kaguya.
Chiye si portò via diversi membri del clan, quella notte, e obbligò Yume a combattere contro suo padre Suitora. La ragazza non aveva un buon rapporto con quell'uomo, ma di certo non lo odiava a tal punto da volerlo morto… Peccato che lui non ebbe esitazioni nello scagliarsi contro la figlia, sotto le risate grottesche di Chiye, che li incoraggiava ad ammazzarsi per il suo personale godimento.
Yume venne ferita, ma riuscì nella disperazione del momento a controllare la sua abilità innata in modo da potersi difendere, anzi, da riuscire a vincere. Ferì gravemente suo padre, che in quel momento riconobbe l'abilità della ragazza e forse per la prima volta le fece ottenere un briciolo di rispetto.
Fortunatamente la squadra Anbu riuscì a trovare la grotta fuori Kiri in cui Chiye li aveva portati, mettendo in fuga la pazza e permettendo a Yume di riportare al villaggio il padre e salvargli la vita.
Dopo quella notte di sangue e ossa il Clan accettò ufficialmente Yume tra i suoi ranghi. Poiché partiva da uno dei gradini più bassi della scala gerarchica, venne trattata come, giustamente, l'ultima arrivata… E martoriata di allenamenti e insegnamenti, così come doveva essere. Non poteva più essere la figlia semisconosciuta di un membro del Clan e di una puttana, no, doveva essere una Kaguya, tenere alto il nome, l'onore della famiglia e le tradizioni che questa si portava dietro.
Di fronte alla prospettiva di diventare una shinobi temuta, potente e, soprattutto, rispettata… Come pensate avrebbe reagito Yume? Semplice: si dedicò anima e corpo all'addestramento impartitole dal Clan, tanto che vide poco o nulla del villaggio e dei suoi abitanti in quei lunghi mesi.
Migliorò, eccome se migliorò. Non nel carattere purtroppo, che se possibile si fece ancora più chiuso e sprezzante, ma imparò ad abituarsi al dolore delle ossa in movimento, a considerarlo una cosa positiva: se le faceva male, voleva dire che le stava facendo muovere nel modo giusto.
Purtroppo, perché c'è sempre un purtroppo, quando venne il momento di partecipare al Sesto Torneo Chuunin, che quell'anno si teneva a Kiri, sua madre si ammalò. La vita da cortigiana le aveva regalato souvenir non gradevoli, che con il passare degli anni avevano minato la sua salute.
La preoccupazione per la madre però era solo una scusa: Yume non riuscì a superare l'esame Chuunin perché non era abbastanza forte. Lo sapeva, e lo fece notare con rabbia pungente alle poche anime buone che cercarono di confortarla dopo i risultati della prova. Non era andata malissimo, eh… Ma non era andata. Fine. Punto. Delusione e onta e disapprovazione da parte del Clan, ma soprattutto da parte di se stessa, la più implacabile dei giudici.
Cosa poteva fare, ora? Arrendersi non era contemplato. Commiserarsi nemmeno. Riprese gli allenamenti da Genin con maggiore intensità e decisione, in attesa della prossima occasione per veder riconosciuto il proprio valore.
Bg di Gaeshi aggiornato.
Ci sono alcune cose che vanno riviste:
La prima parte è relativa alla quest clan. L'ho ricontrollata, e figurano sia il rapimento che l'npc di cui si parla.
Qui, tuttavia, sorgono i primi problemi. Una quest clan genin con l'intervento degli ANBU è già difficile di per sé, ma qui si parla anche di sangue Hoshigaki come fossero una dinastia conclamata, di numerosi omicidi e di una pazza che non compare sul bingo book di Kiri. Capisco la necessità di non fare sempre la solita quest genin, ma questo è un homerun senza giustificazione o scappatoie che permettano di girarci intorno. Chiye dovrebbe essere la ricercata numero uno, e invece compare solo in una quest genin. Per giunta è il clan Kaguya a rapire Yume, e Chiye figura quasi come una leader, anche perché poi il clan accetta Yume come membro ufficiale. La brutalità dei Kaguya che vivono nell'entroterra ha senso, ma certamente non possono ospitare una pluriomicida impunemente. Non a Kiri, e non soprattutto i Kaguya, che sono la tribù indigena tenuta col guinzaglio più corto. L'invenzione dell'npc è di Crow, che ne ha fatto una "sensei" all'esame genin di Gaeshi,
questo. Chiye alla fine viene riportata in cella, ma non prima di aver provato ad uccidere gli studenti.
La
quest clan viene invece iniziata da Riccardo, che ne approfitta per combinare altri guai con lo stesso npc, e finita da Elio che ha semplicemente fatto comparire gli ANBU.
Detto questo, ciò che è fatto è fatto, Crow non è più sul forum e Vale93ba, che ha valutato la quest, non conosceva evidentemente l'antefatto dell'esame genin, o comunque non ha ritenuto di dover sanzionare il rapimento da parte dei Kaguya.
In tutto questo Gaeshi, naturalmente, non ha colpe, e sarebbe sciocco impedirle di recuperare un pg per gli errori di un master. Perciò, anzitutto, per chiamare fuori i Kaguya dalla questione andrebbe detto che a rapirla è stato un gruppo separato, con a capo Chiye, e non IL Clan. Che poi questo accetti Yume è piuttosto in virtù dell'intercessione da parte del padre(che sempre compare nella quest), che liberatosi dalla stretta della criminale testimonia al clan le capacità della figlia. Naturalmente parliamo dei Kaguya, non degli Awa, e dunque il clan conferma l'appartenenza ufficiale di Yume soltanto quando la vede impegnarsi anima e corpo negli addestramenti(parte successiva del bg).
Per quanto riguarda l'npc non ci si può fare nulla; Chiye è parte del bg di Yume, e dobbiamo ignorare il fatto che non compaia né sul bingo book né da altre parti. Una svista di Crow, inaspettata, devo dire.
Proseguendo, Yume non può aver partecipato all'esame chunin, naturalmente, perché tutti i partecipanti sono stati nominati singolarmente(al contrario di un esame genin, che può essere introdotto casualmente in un bg senza colpo ferire). Semplicemente deve inventare una ragione per il fatto di non aver partecipato(la malattia della madre può sempre servire come scusa).