Scheda di Matsuda Nara, Genin
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view post Posted on 18/5/2021, 08:00
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Scheda di
Matsuda Nara








~ Anagrafica ~


Nome: Matsuda
Cognome: Nara
Età: 18
Altezza PG: 1,65 m
Peso PG: 54 kg

Villaggio: Konoha
Clan: Nara
Rango: Genin
Lavoro: Shinobi
Fama: 1

"Conoscenze":

- Hensōjutsu. Travestimento e recitazione. Grado S
- Hanashi. Storia e mitologia. Grado S

Descrizione fisico-caratteriale:
18 anni, 1,65m. Ha i capelli lunghi, neri e lisci della madre. Se non slegati sono raccolti in acconciature tipicamente femminili. Gli occhi sono di un verde chiaro e la pelle è più scura di quella dei suoi compaesani, di un color ambra come quella del padre.


Storia:
In una notta di settembre del 234 DN, Sakuko Nara dette alla luce i suoi due figli. Una piccola bambina che avrebbe portato il nome di Makiko e suo fratello gemello Matsuda. Entrambi avevano i capelli neri e lisci tipici del Clan ma avevano ereditato gli occhi verdi e la pelle ambrata del padre, un uomo senza nome di qualche terra lontana, forse nemmeno uno shinobi, che Sakuko aveva conosciuto in uno dei suoi tanti viaggi nel continente.

Il parto si svolse in un clima sereno nell’ospedale di Konoha ma quando i medici presero in braccio il piccolo maschietto, si accorsero immediatamente che non era un bambino normale. Suoi loro volti si increspò un’espressione di preoccupazione e di profondo pensiero, cercavano il modo giusto per comunicare una tale notizia al genitore. Nonostante l’esperienza professionale certe cose sono sempre difficili da dire. Alla fine, uno di loro, con il pargolo in braccio, si fece coraggio.

“Signora Sakuko, è madre di due splendidi gemelli.” Dopo un attimo di pausa continuò, “devo però informarla che il maschietto… ha una lesione all’altezza delle prime vertebre del collo. Una profonda lesione.”
Ancora ansimante e sudata per lo sforzo della notte, Sakuko si rivolse al medico con preoccupazione.
“Cosa mi sta dicendo dottore?!”
“La lesione interessa tanto il sistema nervoso quanto il sistema circolatorio del chakra. Suo figlio non potrà muovere un muscolo al di sotto del collo. Mi dispiace signora.”
La donna impassibile alla notizia, con cadenza lenta ed un filo di voce, disse solamente “Mi dia i mie figli”, il dottore glieli pose delicatamente sul petto e per la prima volta la neomamma lì poté stringere amorevolmente a sé.
“Sono bellissimi. Non trova dottore?”
“Lo sono.”

---

Negli anni seguenti Matsuda venne sottoposto a continui controlli e pratiche mediche, alcune anche sperimentali, per cercare di trovare una cura alla sua situazione. Vennero perfino convocati degli abili medici del Clan Hyuga che tentarono di guarire il suo corpo con l’immissione di flussi di Chakra attraverso i pori del corpo. Nulla però sembrava portare a qualche miglioramento e col tempo Sakuko si oppose ad altre sperimentazioni per evitare che suo figlio ne soffrisse.

Nonostante la sua condizione, non si può dire che Matsuda abbia passato un’infanzia triste; era circondato da persone gentili e premurose. Sakuko era una madre perfetta: premurosa, simpatica e al passo coi tempi. Non gli faceva mancare nulla. Sua sorella Makiko era letteralmente la sua ombra, non si allontanava mai da lui e col suo carattere esuberante lo faceva ridere un sacco.

I due gemelli avevano stretto amicizia con una coppia di coetanei del villaggio, Tomoe Akimichi e Yuriko Yamanaka, mantenendo viva la tradizione che univa questi tre Clan da generazioni. L’Akimichi era una giovane paffutella scalmanata e col complesso della bellezza, era sempre a dieta che però vanificava ogni notte a causa di un sonnambulismo famelico che la portava a svuotare il frigo di casa sistematicamente. Con la scusa di fare allenamento, Tomoe si offriva spessissimo di caricare di peso Matsuda portandolo a spasso per il villaggio. Yuriko invece era un giovane biondo e slanciato, il più pacato del gruppo, possedeva una capacità unica nel capire i sentimenti degli altri, un’empatia molto sviluppata. Per questo Matsuda si confidava ben volentieri con lui, quando sentiva il bisogno di parlare con qualcuno che non appartenesse alla famiglia.
Insomma, non passava giorno nel quale non ci fosse qualcosa di buffo e di divertente da fare. Matsuda si considerava più che felice.

Le cose cambiarono dopo aver compiuto 12 anni. Quella è l’età nella quale i giovani aspiranti ninja ottengono il tanto bramato coprifronte diventando Genin a tutti gli effetti.
Il tempo da poter trascorrere a giocare con la sorella e gli amici si fece pian piano sempre minore a causa dei continui impegni che la vita da shinobi portava con sé. Tra l’altro il mondo stava passando anni turbolenti: l’avvento di Watashi, continui cambi alle poltrone dei Kage e di lì a poco la comparsa delle Bestie Codate. Serviva il contributo di ogni ninja del continente.

Fu allora che, nella solitudine del suo letto, Matsuda scoprì di essere in grado, seppur in forma molto basica, di impastare il chakra come i suoi amici. Non potendo compiere sigilli e non essendosi mai allenato a tal proposito, le sue manifestazioni erano semplici e grossolane genjutsu. Dopotutto il Clan Nara è da sempre competente nella natura Yin del chakra, l’emblematica tecnica del controllo dell’ombra sfrutta proprio questa competenza, e tale energia interiore viene spesso usata per dare vita a questo genere di tecniche.

Attraverso queste illusioni autoindotte, il ragazzo sognava di camminare, correre e persino volare. Col tempo le visioni divennero sempre più strutturate e complesse: sognava di visitare paesi lontani, scalare montagne e solcare mari dei quali non conosceva nemmeno il nome. Spesso si basava sui tanti racconti della madre, che più di ogni altra cosa al mondo amava la sensazione di libertà che solo il viaggio poteva regalare.

Sakuko, però, non era completamente contenta di queste pratiche. Certo non le impediva, vedendo che facevano stare meglio suo figlio, ma era preoccupata del fatto che si stesse persuadendo che quelle visioni un giorno potessero diventare realtà.
Makiko invece ne era entusiasta. Ad ogni rientro dalle missioni correva ancora sporca e con la divisa ninja addosso in camera del fratello, lì passavano ore intere a raccontarsi storie a vicenda. Lei lo aggiornava su tutte le sue imprese, di come avesse sconfitto schiere di briganti e dei suoi miglioramenti nel controllo dell’ombra, lui le descriveva in quale strano e pazzo mondo aveva viaggiato con le sue genjutsu.

La sorella, nel frattempo, era diventata una Chunin e tra i suoi compagni si era guadagnata il soprannome di “Egida d’ombra”, perché nessuno di loro era mai rientrato a Konoha con ferite più serie di qualche graffio superficiale. Proteggeva ogni alleato con tutta sé stessa, si era anche addestrata nel Kusuri per potere diventare un giorno un ninja medico.

Fu proprio durante uno di questi racconti che qualcosa di strano accadde. Makiko stava spiegando nei minimi dettagli l’ultima missione portata a termine con successo. Era euforica, si muoveva avanti e indietro nella camera, agitando le braccia e mimando goffamente ogni singolo nemico sconfitto con tanto di buffe onomatopee. Matsuda dal suo letto non riusciva a smettere di ridere, era troppo divertente assistere al teatrino messo su dalla sorella.

“Nooo Matsu non puoi capire. Quello lì cadendo a terra ha fatto un ploffff che manco Tomoe quando si butta a bomba nel nostro laghetto fa! E poi il suo amico… ahahah… che tipo. Pensa ho solo alzato il kunai verso di lui, la lama era sporca di sangue. Ma poco eh! Non ti credere. E niente, quello alla vista di un po’ di sangue è svenuto. Che banda di sfigati ahahah!”
“Eheheh… Sorellona” - anche se tecnicamente erano gemelli, Matsuda chiamava sempre così Makiko - “aspetta ti prego. Mi stanno uscendo le lacrime dal ridere. Eheheh”

A forza di ridere e muovere la testa, il ragazzo tirò accidentalmente la cannuccia che aveva vicino la bocca. Era collegata a una borraccia posta sopra una mensola e il sistema serviva per permettere di abbeverarsi senza dover chiamare ogni volta qualcuno ad aiutarlo. La borraccia vacillò e stava per cadere sulla sua testa quando d’istinto Makiko intervenne, propagò la sua ombra e facendola spuntare dal pavimento prese a mezz’aria il peso in caduta. Non ci pensò, fu semplicemente un riflesso di protezione spontaneo. Rimase a fissare la borraccia ferma sopra la testa del fratello, intrappolata nella stretta della sua ombra, per lunghi secondi. Non che il gesto fosse di particolare eroicità, al massimo a Matsuda sarebbe spuntato un bernoccolo, nulla più; eppure era catturata dalla scena, o meglio, quello che c’era oltre.

I raggi del sole al tramonto penetravano dalla finestra illuminando e allungando il profilo di ogni cosa nella stanza, sulla parete lontana la sagoma del fratello allettato si univa perfettamente all’ombra appena animata, si poteva definire un gioco di luce e ombre puramente casuale. Non era chiaro perché gli occhi della chunin erano così sgranati e il suo corpo immobile.

“Sorellona… Grazie” disse Matsuda un po’ confuso da quella lunga pausa, “ora puoi anche rimetterla a posto.”
Lei lo fece e subito dopo intrecciò le dita nell’inconfondibile sigillo dei Nara, senza dire nulla, senza battere ciglio. Dilatò la propria immagine scura sul pavimento che sinuosamente salì sul letto e lo avvolse tutto, infilandosi nelle pieghe delle lenzuola. La unì infine a quella del gemello.

Poi, lentamente, quasi impaurita, chiuse gli occhi e alzò una mano tremante di speranza.
Riaprì gli occhi. Matsuda stava nel letto, con una mano alzata.

---

Non divenne mai chiaro perché il controllo dell’ombra di Makiko potesse funzionare sul gemello, numerosi tentativi fatti da altri Nara e anche dalla stessa madre non sortirono nessun effetto. Arrivarono alla conclusione che il legame stretto che unisce due fratelli gemelli fosse la chiave di quello strano fenomeno, ma si trattava comunque di una supposizione suggerita dai fatti, non di una spiegazione esauriente.

Inutile dire che nuova gioia permase tutta la famiglia. Le cose più semplici che prima erano proibite ora erano possibili. Un’escursione nella foresta di cervi dei Nara, una passeggiata per Konoha o solo correre nel giardino di casa. Tutte cose finalmente realizzabili.

I due gemelli tornarono a trascorre tantissimo tempo insieme. Con il controllo dell’ombra, Makiko poteva far finalmente vivere una vita dignitosa a suo fratello. Divenne la sua ragione di vita, tanto da dover sacrificare in parte la sua carriera da Kunoichi. Cominciarono a girare voci maliziose nel villaggio e all’interno del Clan stesso: di come la promettente figlia di Sakuko avesse gettato al vento il suo futuro per fare da balia al fratello paraplegico. Si diceva che ormai fosse questione di mesi alla sua promozione a Jonin se non avesse perso il senno della ragione per dar retta ai capricci del suo “pupazzetto”.
Naturalmente queste dicerie erano nate dalla cattiveria e stupidità della gente, tuttavia era innegabile che dietro quel cinismo con il quale si propagavano di bocca in bocca si nascondesse un briciolo di verità.

I due Nara non ebbero il tempo per dar peso a quelle dicerie. Ci pensò il corso della storia ad allontanarli nuovamente. Le Bestie Codate avevano fatto la comparsa nel mondo e tutto il continente venne chiamato alle armi per debellare la nuova minaccia. Sfortunatamente, dopo aver unito le forze con gli shinobi di tutti i villaggi, Sakuko Nara perse la vita nella battaglia di Fukagizu. ((dico bene? Ho fatto una mega letta degli avvenimenti passati ma faccio ancora confusione soprattutto con i nomi))

Successivamente, il morbo misterioso che si diffuse in seguito a quegli avvenimenti attaccò in modo indiscriminato tutti i possessori di chakra, i sintomi erano vari così come la gravità dell’infezione. Matsuda, pur avendo dimostrato di saper manipolare il chakra, non venne attaccato dalla malattia. Purtroppo, sua gemella ne venne infettata con particolare aggressività. In poco tempo fu costretta a letto con febbre alta e attacchi di spasmi incontrollati.

Dopo alcuni mesi di degenza a casa, Makiko venne trasferita in ospedale a causa di complicanze sempre più difficili da controllare. Per settimane rimase lontana dal fratello che non aveva mai lasciato solo, fino a quando una sera d’estate raccolse le poche energie che aveva e fuggì dalla sua camera d’ospedale.

“Matsu... Matsu… Matsu! Svegliati, sono io.”
Ancora con la bavetta alla bocca e frastornato dal risveglio improvviso, Matsuda a stento riconobbe la sorella.
“Ummmm… Sorellona... Sorellona?!!! Cosa ci fai qui???”
“Volevo fare una passeggiata con te. Come facevamo prima. Mi mancano tanto le nostre passeggiate.”
“Ma non dire assurdità! Guardati, grondi di sudore e stai male. Devi tornare subito al…”
La bocca di Matsuda venne tappata da una mano d’ombra, una pressione leggera non troppo forte. A metà tra un bavaglio per un prigioniero e la carezza affettuosa di una mamma.
“Dovrei dare un nome a questa tecnica, altro che strangolamento d’ombra… direi più tappa bocca di stupidi fratellini-jutsu. Non credi? Ahahah”.
Stava ridendo certo, ma l’espressione che aveva in volto era di una persona decisamente malata e spossata.
“Andiamo Matsu. Godiamoci la nostra passeggiata.”

Sotto il controllo dell’ombra, la ragazza guidò il fratello fuori villaggio, fino alla foresta dei cervi da loro tanto amata. Ormai già da un po’ aveva sciolto il bavaglio d’ombra ma solo dopo essere sicura di essere ben distante dal centro abitato, non voleva che qualcuno li sentisse. Le grida di rimprovero del giovane Matsuda servirono a poco e si tramutarono prima in rabbia e infine in rassegnazione.

Dopo diversi minuti di marcia, sotto una bella e ondulante quercia, accarezzata dalla brezza delle notti d’estate, i due si fermarono. La jutsu venne sciolta e i gemelli caddero entrambi su un morbido tappeto di erba umida, uno per la mera gravità, l’altra per il peso della stanchezza.

“Non capisco. Perché tanta fatica per portarmi fin qui? Nelle tue condizioni poi.”
“Matsu non ricominciare. Non costringermi ad usare di nuovo la tecnica segreta del tappa bocca di stupidi fratellini!
“Oh che paura!!!” in tono ironico, “farei meglio a chiamare l’Hokage in persona in mia difesa!”
“Tappo la bocca anche all’Hokage che ti credi.”
“Makiko! Non si dicono queste cose!”
“Ahahah, sempre così rigido e serio Matsu. Stiamo nel bosco, nel bel mezzo della notte. Chi vuoi che ci senta? Dai prova a dire qualcosa di buffo sull’Hokage.”
“No. L’Hokage protegge la Foglia da anni ed è un’eroina!”
“Che noia Matsuuuuuu!”
“Mmmm… però se fosse qui. Le farei… una pernacchia! Si una pernacchia appena si gira di spalle!” e così dicendo cominciò a sbattere la lingua tra le labbra sputacchiando saliva qua e là.
“Ahahah. Una pernacchia eh? Massì dai, come primo sfottò può andare.”

Qualche altra risata sdraiati vicini e poi un lungo silenzio, per niente imbarazzante, spontaneo e piacevole. Era così bello stare insieme dopo tanto.
Lui girò la testa di lato, l’erba gli solleticava il volto, e guardò lei lunga con il volto rivolto verso le stelle. Aveva gli occhi chiusi e un’espressione altrettanto felice. Era cambiata molto in poco tempo: magra, troppo. Primo segno inconfutabile che non era in salute, e le erano cresciuti i capelli. Le arrivavano fin sotto le spalle, lui ce li aveva corti invece. Ci pensava la cara nonnina a tagliarglieli ultimamente, ma con la scarsa vista che si ritrovava, si limitava a rasarlo uniformemente. Se non fosse per i capelli e per qualche timido ciuffo di barba di lui, erano davvero due gocce d’acqua.

“Hai la testa che pare una palla sai?”
“Me li taglia nonna, è già tanto che ho ancora le orecchie al loro posto.”
“Oh la cara nonnina, mandale un bacio. Sai, volevo arrivare almeno fino alla pozza dove facevamo i tuffi con Tomoe e Yuriko, ma ero troppo stanca. Però ora sto meglio. E devo dire che anche qui non è male.”

“Si sta benissimo. Io sto benissimo qui con te Makiko. Però promettimelo, finché non guarirai non devi più utilizzare il controllo dell’ombra su di me. E’ un dispendio troppo grosso di energie che non puoi permetterti in queste condizioni.” Gli tornarono alla mente quei pettegolezzi cattivi che giravano ultimamente.

“Ok promesso. Vorrà dire che più tardi tornerò al villaggio ma dovrò per forza di cose lasciarti qui da solo. Una promessa è una promessa.”
“Emh, si ok… forse solo per il ritorno possiamo fare un’eccezione.” Disse con un altro sorrisetto che però questa volta non trovò risposta nell’espressione della sorella.

“Sai Matsuda. E’ un periodo difficile. Konoha è piena di sfollati e feriti, e continuano ad arrivarne di nuovi ogni giorno. L’ospedale è saturo, ci sono letti e brandine sparsi nei corridoi e anche nel cortile d’ingresso. I medici non sanno come curare questo morbo del cavolo. Non sanno nemmeno come si propaga e se è contagioso, alcuni per paura portano mascherine e ci guardano come appestati. E’ una situazione davvero straziante.”
“Si… lo immagino.” Lui aveva sentito queste notizie ma non avendole vissute in prima persona non poteva capire fino in fondo.
“Volevo un po’ di tranquillità qui con te. Almeno per un’ultima volta.” Disse con un tono ancor più serio e triste.
“Cosa vuoi dire sorellona!? Non pensarci nemmeno per scherzo!” Già con gli occhi lucidi pensando che lei si riferisse al concludersi della malattia nel peggiore degli scenari. “E poi mi hai promesso di riportarmi a casa.”
“Si si certo, te l’ho promesso. Beh, comincia ad essere davvero tardi, sarà meglio tornare.” E si alzò, spingendosi con entrambe le mani dal terreno. Prese il fratello e lo mise in posizione seduta, con la schiena sorretta dal tronco di quercia.
“Pronto?”
“Andiamo. Però voglio camminare dietro di te. Se sto avanti non ti vedo, e non mi piace.”
Lei con un filo di voce volutamente impercettibile, “… questo lo deciderai tu…”

Matsuda non sentì con chiarezza quell’ultima frase, rimase comunque tranquillo vedendo lei che muoveva le mani a disegnare i sigilli. Erano però leggermente diversi dai soliti.
D’un tratto l’ombra di Makiko si allungò, in modo insolitamente strano, fino a staccarsi del tutto dal suo corpo e compiendo un ampio semicerchio verso destra. Contemporaneamente anche l’ombra di Matsuda reagì, si staccò dalla sua persona e percorse una seconda mezzaluna, speculare alla prima, ma verso sinistra. In un istante e in perfetta sincronia, le ombre dei due gemelli si scambiarono corpo di appartenenza. Subito dopo il chakra sprigionato nell’ambiente svanì. Lei rilassò i muscoli e priva di sensi cadde a terra.

Lui, incredulo e confuso per quello che era appena successo, era attraversato da mille pensieri e domande ma l’unica cosa che riuscì a pensare con chiarezza in quel brevissimo attimo era il riflesso di prendere la sorella al volo, prima che colpisse il terreno a peso morto.
Solo dopo capì di non averlo solo pensato. Aveva sua sorella tra le braccia, in una presa protettiva e sicura. Voltò la testa e vide a un paio di metri l’albero sul quale era poggiato fino a poco fa, e tra lui e quel tronco, le inconfondibili orme sul terreno della suola delle sue scarpe. Si era mosso. Da solo. Si chiedeva come tutto ciò fosse possibile, ma in cuor suo aveva già capito.


Nel bel mezzo di quella fresca notte d’Estate, le lanterne della porta di Konoha illuminavano un fratello dagli occhi verdi e i capelli corti che faceva ritorno a casa, portava in braccio la sorella dormiente dai capelli lunghi che scendevano sulle gambe di lui fino a solleticargli le ginocchia; la luce della luna, sul selciato davanti al villaggio, disegnava invece due ombre simili ma allo stesso tempo differenti: un’ombra che camminava con dei lunghi capelli liberi di svolazzare al vento, e l’altra, dalla testa tonda, placidamente al sicuro tra le braccia della prima.

---

Dopo quella notte le condizioni di Makiko peggiorarono, non riusciva più a muovere il corpo e parlava a fatica e per questo venne trasferita definitivamente in ospedale. I dottori dicevano che era causa del misterioso morbo, e probabilmente in parte era anche vero, ma Matsuda sapeva bene che non era tutta la verità. In quella radura nel bosco aveva assistito ad una tecnica mai vista prima, una creazione della sorella, un atto d’amore incommensurabile che non sapeva come ricambiare.

Il ragazzo in poco tempo riuscì a padroneggiare l’utilizzo dei propri muscoli, atrofizzati dopo tanti anni di sedentarietà. Cambiò rapidamente nell’aspetto, sviluppò una muscolatura tonica e lasciò crescere i capelli. Li lasciava liberi di scendere dietro la testa o talvolta li legava con delle mollette, quando li tagliava si assicurava che l’acconciatura fosse adatta ad una ragazza. Voleva così camuffare la sua nuova ombra diversa in questi piccoli dettagli.

La casa di famiglia, dove ora viveva con la nonnina, venne aperta ai senza tetto che arrivavano da ogni parte del continente. Era un desiderio di Makiko che venne subito realizzato. Nel frattempo, si iscrisse all’accademia ninja, in ritardo rispetto ai suoi compagni di corso. I suoi anni seguenti passarono così, tra studio delle arti ninja, accoglienza dei profughi a casa e visite in ospedale alla sorellona.

La miracolosa guarigione naturalmente diede nell’occhio, non passò molto tempo che i primi dottori e ricercatori dell’ospedale bussarono alla porta di casa di Matsuda. Lui, nel frattempo, si era confidato solo con la nonnina, acciaccata e un po’ delirante ma sempre saggia, e con gli amici di sempre, Tomoe e Yuriko. Persone fidate insomma, che non lo avrebbero mai tradito.

Proprio sotto consiglio della nonna, il ragazzo decise di accontentare i dottori di Konoha e si sottopose ad esami e visite specialistiche. Durante una di queste, dopo un semplice prelievo di sangue, un infermiere invitò il Nara a seguirlo, a quanto pare un dottore importante voleva scambiare qualche parola con lui. Fidandosi della saggezza della cara nonnina, Matsuda accettò.

“Con permesso”, mentre entrava nella stanza compiendo un piccolo inchino. Si trovava in uno studio molto ben curato: le pareti laterali erano riempite di quadri con disegni di anatomia, mentre per tutta la lunghezza del muro lontano stavano quattro librerie strapiene di pergamene arrotolate. Alcune erano così vecchie da aver preso un colore giallo sabbia. Nel mezzo si stagliava una grande e semplice scrivania in legno, e dietro di essa c’era un anziano intento a sfogliare delle scartoffie.

“Oh, tu devi essere Matsuda. Accomodati prego”, disse l’uomo con una voce bassa e consumata dagli anni. Aveva pochi capelli, di un bianco candido, e una lunga barba ben pettinata dello stesso colore.
Matsuda si sedette sulla sedia davanti alla scrivania aspettando di ricevere domande o qualcosa del genere.

Il vecchio, senza la minima fretta, continuò a sfogliare quelle carte, aggiustandosi di tanto in tanto i sottili occhiali che gli scivolavano dal naso. Poi disse: “Dunque Matsuda, sto seguendo il tuo caso da un po’. Questa che ho tra le mani è la tua cartella clinica, qui c’è scritto tutto su di te… O meglio, tutto ciò che ha un’importanza clinica.” Si fermò qualche istante, chiudendo il fascicolo e poggiando gli occhiali sul tavolo. Portò il peso all’indietro facendo scricchiolare la sedia e continuò, “sarei comunque interessato a sentire la tua versione. Così… per fare conoscenza.”

“Prima non potevo muovermi. Circa un mese fa mi sono svegliato. E potevo. Non c’è altro da dire.” Schietto, freddo. Non gli piaceva stare lì, e quell’uomo non gli suscitava fiducia. Soprattutto, non voleva destare sospetti sulla sorella e meno parlava meglio era.
“Ho capito. Non ti va di parlare. Allora facciamo così, io faccio un breve riassunto e se c’è qualcosa che non corrisponde alla verità tu mi interrompi. Che ne dici?”
Il giovane fece un cenno col capo.

“Bene… Partiamo dal principio. Sei nato impossibilitato a camminare ed a usare il chakra. Ti sei sottoposto a parecchie terapie ma tutte fallimentari. Circa un mese fa però, miracolosamente tutti i tuoi problemi sono svaniti. Guardandoti sembri un ragazzo in forma e dall’anagrafe di città mi è stato detto che hai fatto domanda all’accademia ninja, dunque ora puoi anche utilizzare il chakra. E’ tutto giusto fin qui?”
“Si, diciamo di si. Cioè, il chakra riuscivo a controllarlo un pochino anche prima.”
Il dottore si ripiegò in avanti, controllando tra i fogli messi da parte poco prima. “Qui non mi risulta però.”
“Avevo poco meno di 10 anni quando l’ho scoperto, creavo semplici genjutsu visive per ingannare la noia delle giornate chiuso in camera. Avevo già da tempo smesso di sottopormi ad esami approfonditi.”
“E come mai?”
“Mia madre si oppose. Dopo tanti fallimenti decise di mettere da parte la ricerca medica ed accettare la verità dei fatti. Credo… che non volesse farmi soffrire.”
“Capisco… E’ più che comprensibile.”

Seguirono lunghi secondi di silenzio, il medico lo fissava mentre lui in soggezione guardava semplicemente il pavimento.
“Dunque Matsuda, ti spiego perché ti ho voluto convocare oggi. La lesione con la quale sei nato è all’interno della terza vertebra cervicale. Lì passano sia i nervi che i canali del chakra. Quando ti sei sottoposto da piccolo all’immissione forzata di chakra da parte di un medico Hyuga, abbiamo mappato tutto il tuo corpo. Ecco vedi, questo disegno sei tu a pochi mesi di vita.”

Poggiò sul tavolo una pergamena con il disegno di un omino stilizzato con tante linee colorate al suo interno. Al ragazzo colpì subito un’annotazione scritta in inchiostro rosso e sottolineata più volte, “Incurabile”.
Dopo che Matsuda staccò gli occhi dal tavolo, l’anziano continuò prendendo un altro foglio simile ma fatto di una pergamena più recente.

“Questo invece sei tu oggi. Cosa noti di diverso?”
Dopo qualche secondo di osservazione rispose con un pizzico di sufficienza, “L’omino di prima era più piccolo. E qui non c’è scritto incurabile."
“Andiamo ragazzo. Hai capito a cosa mi sto riferendo.” Tamburellando col dito sul collo del Matsuda stilizzato.
“Lì… la linea gialla tocca quella blu.”

“Non si toccano. Si fondono.” Fece il dottore in tono quasi solenne, “Il sistema circolatorio del chakra, così come il sistema nervoso, sono vie ben distinte all’interno del corpo umano. Spesso le troviamo molto vicine e interagiscono di continuo tra loro e anche con gli altri organi, ma ognuna ha la propria strada ben precisa. Una percorsa solo ed esclusivamente dagli impulsi nervosi, l’altra dal chakra. L’uno non può usare la strada dell’altra. Mi segui fin qui?
Eppure, all’interno della tua piccola vertebra, per un tratto lungo meno di un centimetro, le due vie si sono fuse insieme. L’informazione neuronale si mischia al chakra, e viceversa.”

Un po’ confuso il ragazzo disse solo, “Ed è una cosa così strana?”
“E’ unica.
In tanti anni di carriera non ho mai visto una cosa simile, e nemmeno in letteratura ho trovato precedenti.
Passami l’esempio banale, ma vorrei che capissi bene questo punto. Da piccolo eri come una chitarra, una bella chitarra perfettamente accordata, che però non suonava. Poi qualcuno l’ha sbattuta, scordata e ha legato in modo permanente due corde vicine, e ora, per qualche strano motivo, suona.”

“Mi sta dicendo che ero una bella chitarra rotta, e ora sono una brutta chitarra che funziona?”
L’uomo rise di gusto, rompendo quel clima serio che si era creato nella stanza. “Eheheh, si Matasuda. Un musicista direbbe così. Ma io sono un medico, e voglio capire il perché delle cose.”

Tornando nuovamente professionale continuò, “So che hai una sorella. Una gemella…”
Al suono di quella parola Matsuda quasi scattò in piedi, stringendo con forza i braccioli della sedia mentre si intromise con tono imperativo.
“Lei non c’entra niente! Deve rimanerne fuori!”
Una reazione che sorprese il medico che si ammutolì per un istante.
“Aspetta ragazzo, fammi spiegare: I gemelli hanno un corredo genetico praticamente identico, quello che vorrei fare sono degli esami comparati che ci aiuterebbero a capire molto di più. Potremmo trovare una corrispondenza ereditaria, oppure…”
“No! No, e no! Mia sorella è gravemente malata, non deve sopportare altre terapie o chissà cos’altro solo perché mi ritrovo con una vertebra fatta strana!” Poi, improvvisando senza essere sicuro che quello che stesse dicendo avesse valenza legale oppure meno, “Nostra nonna è la nostra tutrice legale, senza un consenso scritto, lei non può fare manco una puntura a fini di ricerca sulla pelle di mia sorella”.

Con quella reazione si era tradito e mille dubbi gli stavano attanagliando la mente. Già stava immaginando scene horror di vivisezioni del suo collo e di quello di Makiko, bisturi affilati nelle mani di scienziati pazzi con la bava alla bocca… Si calmò, convincendosi che erano solo paranoie esagerate e tornò a pensare lucidamente. Dopotutto, la sua era stata una reazione emotiva più che comprensibile viste le condizioni di salute di Makiko.

“Va bene ragazzo, ho capito. Sollevare questo argomento è stato un mio errore, accetta le mie scuse.”
“No, scusi lei. Devo ancora adattarmi a tutta questa situazione, mi sono lasciato trasportare”. Disse umilmente, ma in mente sua era sollevato che il discorso fosse stato accantonato così velocemente.

“Direi che abbiamo parlato abbastanza. Solo un’ultima cosa prima di lasciarti libero. Riguardo questo misterioso morbo… Immagino saprai che attacca gli utilizzatori di chakra, e probabilmente si diffonde nel corpo utilizzando il sistema circolatori del chakra. Come ti spiegavo poco fa, nel tuo caso esso è collegato al sistema nervoso… Questo mi preoccupa.”
“Io non ho il morbo. Anche gli esami lo dicono”
“Questo è vero, ma nella sfortunata circostanza che tu venga contagiato, il virus potrebbe propagarsi anche attraverso i tuoi nervi. Non sappiamo questo cosa comporti ma è da tenere a mente. Insomma Matsuda, scusa la schiettezza… Rischi grosso.”
“Ho capito. Farò attenzione.” Voleva solo andare via, non aveva proprio voglia di sorbirsi una ramanzina sul corretto modo di lavarsi le mani…

“Allora,” fece il dottore alzandosi in piedi e porgendo una mano tesa, “direi di vederci una volta al mese. Giusto per controllare il tuo stato di salute: prelievo di sangue, test sotto sforzo... Cose che già conosci. In questo modo io potrò raccogliere informazioni utili su di te e la tua guarigione. Se non ci saranno problemi potremo dilatare le visite ad una frequenza trimestrale. Che ne dici Matsuda, puoi fare questo per me?”
Prima di rispondere ci pensò su qualche secondo e aggiunse, “E senza coinvolgere mia sorella.”
“Senza coinvolgere tua sorella.” Gli fece eco il medico.

I due si strinsero la mano e si salutarono. A loro modo, entrambi soddisfatti.

---

Nell’autunno del 252 DN, poco dopo aver compiuto 18 anni, Matsuda ottenne il coprifronte della foglia. Gli amici Tomoe e Yuriko, e la cara vecchia nonnina, erano lì presenti nel cortile dell’accademia per gioire con lui e lo esortavano a correre in ospedale per la piccola festa organizzata nella camera di Makiko.

Lui stringeva quella sottile targhetta in metallo, legata ad un morbido fazzoletto di stoffa blu. E pensava come quel coprifronte tanto importante non fosse un traguardo, bensì un mezzo. Un mezzo per dare forma alle visioni dei suoi sogni ad occhi aperti. Un mezzo per poter viaggiare e vedere il mondo come fece sua madre. Un mezzo per trovare quel padre di cui non conosceva né volto né nome. Ma soprattutto, un mezzo per trovare una cura e salvare sua sorella.

"Andiamo!"




~ Avanzamento ~

Qui inserirete in ordine cronologico i Punti Esperienza che vi verranno assegnati di volta in volta con relativi link al post/pagina in questione.

Livello: 11
P.ti Exp Totali: 1172
Punti Missione (PM): 1


D: 1 | C: 0 | B: 0 | A: 0 | S: 0



+ 100 P.ti Exp - Creazione del PG
+ 972 P.ti Exp - Spedizione D - Copia 4
+ 100 P.ti Exp - Sessione autogestita #1 - Terrore in Reparto



~ Parametri e Risorse ~


MST (0 punti)
22
RES (11 punti)
33
DIF (0 punti)
11
DST (0 punti)
22
FRZ (0 punti)
11
VEL (0 punti)
11

SLT: 100CHK: 100STM: 100



~ Competenze ~


Yin: 3
Yang: 1

Doton: 0
Suiton: 0
Katon: 0
Fūton: 0
Raiton: 0

Heiki: 0
Kobushi: 0
Kusuri: 0



~ Discipline ~



Disciplina Base: Clan Nara
    Competenze:

    • Competenza 2 Yin



    Meccanica: Strategia e lettura del nemico

    Per un Nara è fondamentale mandare a segno il Controllo dell’Ombra, tecnica cardine della disciplina. Per far sì che ciò accada, è necessario investire del tempo per osservare il nemico, le sue tecniche, il suo stile di combattimento, ecc.
    Al tempo stesso, il Nara sa sfruttare il terreno a proprio vantaggio, allo scopo di intrappolare chi ha di fronte nella sua morsa letale: un esempio può essere quello di sfruttare il sole ed i fattori climatici in generale, per ottimizzare spessore e lunghezza della propria ombra. Anzi, è talmente sveglio e testardo che se il campo di battaglia appare neutro, si prodiga per crearlo da sé, il modo di mettere nel sacco il proprio opponente.
    In termini tecnici, effettuando precise azioni, il Nara può accumulare:

  • Conoscenza (CNS), ossia informazioni utili circa lo stile di lotta dell’avversario; è possibile accumulare un massimo di 10 punti Conoscenza – i quali non sono spendibili in alcun modo.


  • Vantaggio (VTG), ovvero piccoli stratagemmi, scovati o creati, per mettere alle strette il nemico. In questo caso, si potrà accumulare un massimo di 5 punti Vantaggio – i quali sono spendibili, ottenendo specifici bonus, ed ovviamente nuovamente accumulabili in seguito.


  • Azione – Studiare il nemico (Limite: 1) [STM: - 3]
    Tratti: Supporto

    “Il Nara osserva il modus operandi del suo nemico, anche prendendosi più del tempo necessario."

    Effetti:

  • Si accumula un punto CNS per ogni tecnica Offensiva o Difensiva (in questo caso, solo d’Elusione, perché sarà più semplice comprendere come il nemico tenterà di schivare l’ombra) utilizzata dal nemico.
    Questa Azione può essere utilizzata durante la Fase Difensiva o durante la Fase Attiva. Nel primo caso, ai fini dell'accumulo di CNS si prenderanno come riferimento le Tecniche utilizzate dal nemico nel turno precedente; nel secondo, quelle del turno successivo.


  • Utilizzabile solo una volta per Turno.



  • Azione – Preparare lo Scacco Matto (Limite: 2) [STM: -5]
    Tratti: Supporto

    “Come muovendo pedine degli shogi, il Nara inizia a predisporre il campo di battaglia per tentare il Controllo dell’Ombra; in questo caso sta al giocatore, oltre che al master (se presente) fornire spunti ruolistici circa l’effettiva creazione del vantaggio; sia che si ruoli di trovare qualcosa di utile già presente (ad esempio, il Sole che tramontando allunga l’ombra), sia nel caso in cui si inventi uno stratagemma (ad esempio, una buca nel terreno che nasconde l’ombra, lanciare in aria qualcosa che possa prolungare la stessa ecc.)."

    Effetti:

  • Si accumula un punto VTG (è possibile usare più volte l’azione nella stessa Fase Attiva, rispettando i margini del Limite).




  • Tecniche:

    1. • Ninjutsu – Controllo dell’Ombra (Limite: 4) [CHK: - 9; VTG: -1]
      Richiede almeno 3 punti Conoscenza accumulati
      Tratti: Supporto (Offensiva)

      “Il Nara proietta la propria ombra verso il nemico, tentando di allacciarla alla sua; se il contatto tra le due avviene, l’avversario sarà in balia dell’utilizzatore della tecnica, dovendo eseguire specularmente ogni movimento del suo carnefice."

      Effetti:

      - L’Obiettivo è sotto il controllo del Nara; in questo stato, la vittima non avrà padronanza del suo corpo e dovrà eseguire le stesse mosse di chi ha di fronte, specularmente; se il Nara apre la mano destra, il nemico fa cadere a terra l’arma che impugna con la sinistra. In questa situazione il Nara deve mantenere la concentrazione sull’ombra e non può effettuare tecniche all’infuori di quelle Difensive, delle Tecniche di Base e di Tecniche che riportano esplicitamente la possibilità di essere utilizzate durante il Controllo dell’Ombra. Qualora il Nara utilizzi Tecniche di Base, l’avversario sarà obbligato a replicarle nella propria Fase Attiva utilizzando il proprio Limite e le proprie Risorse (Se si tratta di tecniche offensive è il Nara a scegliere un bersaglio tra quelli che l’Avversario può attaccare, e può anche decidere in quale zona far entrare l’Obiettivo quando usa Cambiare Zona). Durante la propria Fase Attiva, l'avversario potrà solo replicare le Tecniche e Azioni di Base che il Nara ha usato, ma sarà comunque in grado di utilizzare le proprie Tecniche Difensive durante la Fase Difensiva in caso riceva Attacchi rivolti a lui.

      - Durante la propria Fase Attiva, il Nara può trovare con la sua fantasia un modo per danneggiare il nemico che è vittima del Controllo; che sia tramite autolesionismo o con qualche trucco, poco importa. In questo caso, essenziale è la conoscenza di chi si ha di fronte, così come del suo equipaggiamento, che può essere sfruttato contro di lui. Pertanto, al costo di [LIMITE: TUTTO] sarà possibile infliggere all’Obiettivo del Controllo un Danno pari a CNS*1,5.

      - Durante la propria Fase di Mantenimento, il Nara deve pagare nuovamente il costo della tecnica per mantenerla attiva, altrimenti sarà interrotta. In alternativa, durante la propria Fase di Mantenimento l'Obiettivo del Controllo può spendere 25 STM e 25 CHK per liberarsi dal Controllo, sfuggendo alla presa del Nara: questo costo è aumentato di 5 CHK e 5 STM per ogni punto VTG residuo.

      - Questa Tecnica può essere utilizzata solo dal Personaggio e non da altre fonti quali Cloni della Moltiplicazione Superiore del Corpo o altro.


    2. • Ninjutsu – Strangolamento dell’Ombra (Limite: TUTTO, minimo 4) [CHK: -20; VTG: -1] {MST*5}
      Tratti: Offensiva (Lungo Raggio)

      “L’ombra del Nara si attorciglia lungo il corpo della vittima, assumendo le fattezze di una mano; raggiunto il collo del nemico, inizierà a strangolarlo."

      Effetti:

      - E’ possibile utilizzare questa tecnica solo contro un ninja soggetto al Controllo dell’Ombra.

      - Questa tecnica può essere difesa solamente con Tenere Duro.

      - Dopo l’utilizzo di questa tecnica il Controllo dell’Ombra si interrompe.


    3. • Ninjutsu – Intralcio (Limite: 2) [STM: - 5] {RES*48}
      Tratti: Difensiva (Barriera)

      “L'ombra del Nara si allunga e si allarga, poi si stacca da terra e si erge a difesa del ninja contro attacchi che lo minacciano."

      Effetti:

      - Il Bonus della tecnica aumenta di 2*CNS.


    4. • Ninjutsu – Cucitura d’Ombra (Limite: 3) [STM: - 4, CHK: - 6] {MST*80}
      Tratti: Offensiva (Lungo Raggio)

      “Dopo essersi allungata, l’ombra si stacca dal terreno, prendendo una sua fisicità e sfilacciandosi, formando delle punte acuminate che possono perforare con facilità la carne del nemico."

      Effetti:

      - Se questa tecnica fa contatto, causa Sanguinamento {1}.

      - Se l’avversario si è appena liberato dal Controllo dell’Ombra, sarà più facile colpirlo con le cuciture; in questo caso il Moltiplicatore Danno sarà aumentato di 3.


Disciplina Avanzata 1: (Nome Disciplina)

    Competenze:

    • Competenza (N)

    • Competenza (N)...


    Meccanica:


    Tecniche:







Disciplina Avanzata 2: (Nome Disciplina)

    Competenze:

    • Competenza (N)

    • Competenza (N)...


    Meccanica:


    Tecniche:







Disciplina Avanzata 3: (Nome Disciplina)

    Competenze:

    • Competenza (N)

    • Competenza (N)...


    Meccanica:


    Tecniche:









~ Tecniche Personali ~

Dietro approvazione dei Meccanici si avrà 1 personale ogni 10 Livelli e 1 variante ogni 20 livelli






~ Tecniche di Base ~

Ninjutsu - Camminare sull’Acqua e Superfici Ripide
Tratti: Supporto

“Ai ninja viene insegnato fin dall'accademia come impastare il chakra senza grande sforzo per poter camminare su superfici inusuali, come l’acqua o mura verticali.”

Ninjutsu - Tecnica della Trasformazione
Tratti: Sigilli, Supporto

“Utilizzando il proprio Chakra, l'utilizzatore può assumere le sembianze di qualsiasi cosa, animale o persona voglia, per poter utilizzare varie strategie. Si interrompe automaticamente quando l'utilizzatore viene colpito.”

Ninjutsu - Tecnica della Trasparenza
Tratti: Sigilli, Supporto

“La Tecnica permette di diventare trasparenti e mimetizzarsi, sfuggendo alla vista dei nemici fintanto che si rimane immobili. Non permette di essere immuni a Tecniche Sensoriali che usano un Tratto diverso da 'Sensoriale (Vista)'.”

Ninjutsu - Sostituzione (Limite: Tutto) [STM: -20; CHK: -20]
Tratti: Difensiva (Elusione)

“Permette di sostituirsi con un oggetto vicino così da evitare del tutto un attacco.”
Effetti:
  • Annulla completamente un attacco subito.

  • Utilizzabile solo una volta per combattimento.

  • Non utilizzabile per una Azione Difensiva di Intercettazione.

  • Non utilizzabile contro tecniche a Raggio Vasto e Totale.

Taijutsu - Colpo Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {Vario * 20}
Tratti: Offensiva (Ravvicinata)

“Un colpo semplice, con tutte le varianti possibili del caso.”
Effetti:
  • Questa tecnica può essere usata con un’arma o a mani libere.

  • Se adoperata a mani libere, la sua efficacia è determinata da FRZ.

  • Se adoperata manifestando il proprio Chakra, la sua efficacia è determinata da MST. Il costo non viene sottratto dalla STM, ma dal CHK.

  • Se adoperata con un’arma, la sua efficacia è determinata da FRZ o DST, in base all’arma stessa.

  • Se adoperata con un’arma, la Categoria Kobushi viene sostituita con Bukijutsu.

  • Se adoperata con MST, la Categoria Kobushi viene sostituita con Ninjutsu.

  • Se l’arma con cui è adoperata è da lancio o da tiro, questa tecnica sostituisce il tratto Ravvicinata con Lungo Raggio.

Taijutsu - Difesa Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {DIF * 20}
Tratti: Difensiva (Parata)

“Il Ninja irrigidisce la muscolatura e frappone le sue braccia all’attacco nemico, pronto ad attutire il colpo in arrivo da un avversario.”

Taijutsu - Schivata (Limite: 1) [STM: -2] {VEL * 20}
Tratti: Difensiva (Elusione)

“Si cerca di scivolare via da un attacco, provando ad evitarlo.”

Ninjutsu - Barriera Semplice (Limite: 1) [CHK: -2] {RES * 20}
Tratti: Difensiva (Barriera)

“Il Ninja richiama il proprio Chakra, facendolo confluire verso l'esterno e formando un velo sottile da frapporre contro l'attacco in arrivo.”

Tecnica - Tenere Duro (Limite: 0) [STM: -0] {DIF * 5}
Tratti: Difensiva (Parata)

“Quando le braccia sono bloccate, le gambe non rispondono e le armi sono fuori portata, l’unica scelta che rimane è stringere i denti e sopportare.”
Effetti:
  • È SEMPRE possibile difendere un Attacco con questa Tecnica.
    Non utilizzabile più di una volta per Tecnica.

Tecnica - Liberazione (Limite: 1) [CHK: -3 OPPURE SLT: -1]
Tratti: Supporto (Difensiva)

“Il ninja cerca di spezzare l’effetto di una Tecnica illusoria che riconosce avere effetto sulla propria persona. Per riprendersi, cerca un modo per rinsavire: o si causa una ferita che generi uno shock sufficiente da spezzare la trance illusoria, oppure espelle il chakra estraneo con il proprio.”
Effetti:
  • Utilizzabile solo durante una Azione Attiva, e solo se il proprio Sospetto ha un valore maggiore o uguale all’Efficacia della più debole Genjutsu su di sé.

  • Scioglie istantaneamente qualunque Genjutsu attiva sul ninja su cui è utilizzata.

Tecnica - Infliggersi Danno
Tratti: Supporto

“A volte il ninja potrebbe avere buone ragioni per autodanneggiarsi. Non può essere usata per uscire inconsapevolmente dalle Genjutsu, poiché bisogna essere a conoscenza di tale condizione per spezzarla.”
    Tecnica - Danno Lieve (Limite: 1) [STM: -0]
    Tratti: Supporto

    “Il ninja si tira un dito, staccandolo dal suo giunto per ferirsi lievemente, per poi rimetterlo subito a posto.”
    Effetti:
    • L’utilizzatore subisce 2 Danni.


    Tecnica - Danno Medio (Limite: 2) [STM: -1]
    Tratti: Supporto

    “Il ninja si infligge una ferita leggera, tirandosi un pugno contro il volto o colpendosi con un’arma.”
    Effetti:
    • L’utilizzatore subisce 5 Danni.


    Tecnica - Danno Grave (Limite: 3) [STM: -2]
    Tratti: Supporto

    “Il ninja si applica un danno importante, colpendosi con ferocia, slogandosi una spalla o perforandosi il ventre con un’arma.”
    Effetti:
    • L’utilizzatore subisce 10 Danno

Ninjutsu - Richiamo (Limite: variabile) [CHK: -variabile]
Tratti: Supporto, Sigillo

“Tecnica di Evocazione per richiamare oggetti, persone o altro.”
Effetti:
  • Gli oggetti, persone o altro richiamabile riportano nella descrizione: ‘RICHIAMABILE (Limite: X) [Costo: -Y]’. Il Limite occupato dal Richiamo ed il suo Costo diventano i numeri indicati nella persona o altro richiamata.

  • La persona/Evocazione o altro richiamato è incluso nel Combattimento. Una persona o Evocazione evocata in questo modo agisce come fosse un ninja autonomo (Alleato dell’Evocatore e controllato dal giocatore che lo ha evocato).






~ Armi e Oggetti ~

Sacca Ninja
Slot 1 - KunaiSlot 2 - Carta BombaSlot 3 - Makibishi
Slot 4 - BorracciaSlot 5 LiberoSlot 6 Libero
Slot Vita LiberoSlot Schiena Libero
Arma 1 LiberoArma 2 LiberoArma 3 Libero


CITAZIONE
Kunai (10 pezzi = 1 Slot)
Arma Piccola, Tagliente, Perforante, da Lancio, da Mischia, ad Una Mano.
“È il tipico pugnale che ogni ninja sa sfruttare al meglio delle proprie capacità. Può essere usato in attacchi ravvicinati o lanciandolo. Ha un anello alla fine dell’impugnatura in modo che sia possibile comporre Sigilli tenendolo in mano.”


Borraccia (Limite: 1) (Costo: 300 Ryo)
“Contenitore per l'acqua: dopo aver bevuto, sia corpo che spirito ne traggono un po' di beneficio”

Effetti:
  • Rigenera 4 CHK e 4 STM.

  • Può essere utilizzata solo 2 volte prima di essere riempita, cosa che deve essere fatta al di fuori del Combattimento.


Makibishi (Limite: 1) (Costo: 100 Ryo)
“Chiodi da gettare a terra: danneggiano i piedi degli avversari”

Effetti:
Quando usi i Makibishi, scegli una Zona.
  • Se l’avversario fa Cambiare Zona per entrare o uscire da una Zona dove sono stati gettati i Makibishi, o prende 1 Danno o impiega un 1 Limite in più. Non è possibile utilizzare più Makibishi per sommarne gli effetti.


  • Se si utilizza Fuggire in questo turno, si ottiene del Vantaggio aggiuntivo pari al proprio Livello moltiplicato per 1,5. Non si ottiene del Vantaggio ulteriore se si usano più Makibishi durante uno stesso Turno.


  • Consumabile.


Carta Bomba (Limite: 5)[STM: -8, CHK: -8] (Costo: 400 Ryo) (3 Carte Bomba occupano uno Slot)
“Si applica la Carta Bomba ad un’arma da Lancio, per poi innescarla e lanciarla assieme all'arma”

Effetti:
  • Richiede l’utilizzo di un’Arma da Lancio.


  • L’utilizzo di una Carta Bomba va considerato come una Bukijutsu Offensiva a Lungo Raggio, con efficacia pari a {300*LIV}, dove LIV è il Livello del Ninja.


  • Non è possibile utilizzare più di 3 Carte Bomba nel corso di un combattimento.


  • Consumabile.




Edited by .Astaroth - 16/1/2022, 14:02
 
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view post Posted on 18/5/2021, 08:08
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<a name="ancora5"><hr style="height:2px;width:50%;border-width:0;color:#424242;background-color:#424242"></a>
<div align="center"><div style=" background-color: ; border-radius: 10px; -webkit-border-radius: 9px; border: 3px solid #FF5555; width: 700px; color: #CECECE; line-height: 10px; text-align: justify;">

<div style="float: left; margin-left: 20px">
[IMG]https://i.imgur.com/On0ImS8.png?1[/IMG]</div>
<div style="float: right; margin-right: 20px">[IMG]https://i.imgur.com/On0ImS8.png?1[/IMG]</div><p align="center"><span style="font-family: optima; font-size: 50; color:black; line-height: 30px"><i><b>Scheda di</b></i></span>
<span style="font-family: optima; font-size: 40; color:#FF5555; line-height: 10px"><i><b>Matsuda Nara</b></i></span></p>
<hr>


<div align="center"><div style="width: 550px"><div style="font-family: Verdana; font-size: 11px; line-height: 120%; text-align: justify; text-transform: normal; color: #CECECE">

<b>[size=7]~ [color=#FF5555]Anagrafica[/color] ~[/size]</b>

<div style="float: right"><img width="230" src="https://i.pinimg.com/564x/c7/76/e3/c776e30570353e41aad379c7c052f34e.jpg"></div>
<b>Nome</b>: Matsuda
<b>Cognome</b>: Nara
<b>Età</b>: 18
<b>Altezza PG</b>: 1,65 m
<b>Peso PG</b>: 54 kg

<b>Villaggio</b>: Konoha
<b>Clan</b>: Nara
<b>Rango</b>: Genin
<b>Lavoro</b>: Shinobi
<b>Fama</b>: 1

[URL=?t=61759550][color=#FF5555]"<b>[color=#CECECE]Conoscenze[/color]</b>"[/color][/URL]:

- Hens&#333;jutsu. <i>Travestimento e recitazione.</i> Grado S
- Hanashi. <i>Storia e mitologia.</i> Grado S

[size=2]<b>Descrizione fisico-caratteriale:</b>[/size]
[color=gray]18 anni, 1,65m. Ha i capelli lunghi, neri e lisci della madre. Se non slegati sono raccolti in acconciature tipicamente femminili. Gli occhi sono di un verde chiaro e la pelle è più scura di quella dei suoi compaesani, di un color ambra come quella del padre.[/color]


[size=2]<b>Storia</b>[/size]:
[SPOILER][color=white]In una notta di settembre del 234 DN, Sakuko Nara dette alla luce i suoi due figli. Una piccola bambina che avrebbe portato il nome di Makiko e suo fratello gemello Matsuda. Entrambi avevano i capelli neri e lisci tipici del Clan ma avevano ereditato gli occhi verdi e la pelle ambrata del padre, un uomo senza nome di qualche terra lontana, forse nemmeno uno shinobi, che Sakuko aveva conosciuto in uno dei suoi tanti viaggi nel continente.

Il parto si svolse in un clima sereno nell’ospedale di Konoha ma quando i medici presero in braccio il piccolo maschietto, si accorsero immediatamente che non era un bambino normale. Suoi loro volti si increspò un’espressione di preoccupazione e di profondo pensiero, cercavano il modo giusto per comunicare una tale notizia al genitore. Nonostante l’esperienza professionale certe cose sono sempre difficili da dire. Alla fine, uno di loro, con il pargolo in braccio, si fece coraggio.

<u>“Signora Sakuko, è madre di due splendidi gemelli.”</u> Dopo un attimo di pausa continuò, <u>“devo però informarla che il maschietto… ha una lesione all’altezza delle prime vertebre del collo. Una profonda lesione.”</u>
Ancora ansimante e sudata per lo sforzo della notte, Sakuko si rivolse al medico con preoccupazione.
<u>“Cosa mi sta dicendo dottore?!”</u>
<u>“La lesione interessa tanto il sistema nervoso quanto il sistema circolatorio del chakra. Suo figlio non potrà muovere un muscolo al di sotto del collo. Mi dispiace signora.”</u>
La donna impassibile alla notizia, con cadenza lenta ed un filo di voce, disse solamente<u> “Mi dia i mie figli”</u>, il dottore glieli pose delicatamente sul petto e per la prima volta la neomamma lì poté stringere amorevolmente a sé.
<u>“Sono bellissimi. Non trova dottore?”</u>
<u>“Lo sono.”</u>

---

Negli anni seguenti Matsuda venne sottoposto a continui controlli e pratiche mediche, alcune anche sperimentali, per cercare di trovare una cura alla sua situazione. Vennero perfino convocati degli abili medici del Clan Hyuga che tentarono di guarire il suo corpo con l’immissione di flussi di Chakra attraverso i pori del corpo. Nulla però sembrava portare a qualche miglioramento e col tempo Sakuko si oppose ad altre sperimentazioni per evitare che suo figlio ne soffrisse.

Nonostante la sua condizione, non si può dire che Matsuda abbia passato un’infanzia triste; era circondato da persone gentili e premurose. Sakuko era una madre perfetta: premurosa, simpatica e al passo coi tempi. Non gli faceva mancare nulla. Sua sorella Makiko era letteralmente la sua ombra, non si allontanava mai da lui e col suo carattere esuberante lo faceva ridere un sacco.

I due gemelli avevano stretto amicizia con una coppia di coetanei del villaggio, Tomoe Akimichi e Yuriko Yamanaka, mantenendo viva la tradizione che univa questi tre Clan da generazioni. L’Akimichi era una giovane paffutella scalmanata e col complesso della bellezza, era sempre a dieta che però vanificava ogni notte a causa di un sonnambulismo famelico che la portava a svuotare il frigo di casa sistematicamente. Con la scusa di fare allenamento, Tomoe si offriva spessissimo di caricare di peso Matsuda portandolo a spasso per il villaggio. Yuriko invece era un giovane biondo e slanciato, il più pacato del gruppo, possedeva una capacità unica nel capire i sentimenti degli altri, un’empatia molto sviluppata. Per questo Matsuda si confidava ben volentieri con lui, quando sentiva il bisogno di parlare con qualcuno che non appartenesse alla famiglia.
Insomma, non passava giorno nel quale non ci fosse qualcosa di buffo e di divertente da fare. Matsuda si considerava più che felice.

Le cose cambiarono dopo aver compiuto 12 anni. Quella è l’età nella quale i giovani aspiranti ninja ottengono il tanto bramato coprifronte diventando Genin a tutti gli effetti.
Il tempo da poter trascorrere a giocare con la sorella e gli amici si fece pian piano sempre minore a causa dei continui impegni che la vita da shinobi portava con sé. Tra l’altro il mondo stava passando anni turbolenti: l’avvento di Watashi, continui cambi alle poltrone dei Kage e di lì a poco la comparsa delle Bestie Codate. Serviva il contributo di ogni ninja del continente.

Fu allora che, nella solitudine del suo letto, Matsuda scoprì di essere in grado, seppur in forma molto basica, di impastare il chakra come i suoi amici. Non potendo compiere sigilli e non essendosi mai allenato a tal proposito, le sue manifestazioni erano semplici e grossolane genjutsu. Dopotutto il Clan Nara è da sempre competente nella natura Yin del chakra, l’emblematica tecnica del controllo dell’ombra sfrutta proprio questa competenza, e tale energia interiore viene spesso usata per dare vita a questo genere di tecniche.

Attraverso queste illusioni autoindotte, il ragazzo sognava di camminare, correre e persino volare. Col tempo le visioni divennero sempre più strutturate e complesse: sognava di visitare paesi lontani, scalare montagne e solcare mari dei quali non conosceva nemmeno il nome. Spesso si basava sui tanti racconti della madre, che più di ogni altra cosa al mondo amava la sensazione di libertà che solo il viaggio poteva regalare.

Sakuko, però, non era completamente contenta di queste pratiche. Certo non le impediva, vedendo che facevano stare meglio suo figlio, ma era preoccupata del fatto che si stesse persuadendo che quelle visioni un giorno potessero diventare realtà.
Makiko invece ne era entusiasta. Ad ogni rientro dalle missioni correva ancora sporca e con la divisa ninja addosso in camera del fratello, lì passavano ore intere a raccontarsi storie a vicenda. Lei lo aggiornava su tutte le sue imprese, di come avesse sconfitto schiere di briganti e dei suoi miglioramenti nel controllo dell’ombra, lui le descriveva in quale strano e pazzo mondo aveva viaggiato con le sue genjutsu.

La sorella, nel frattempo, era diventata una Chunin e tra i suoi compagni si era guadagnata il soprannome di “Egida d’ombra”, perché nessuno di loro era mai rientrato a Konoha con ferite più serie di qualche graffio superficiale. Proteggeva ogni alleato con tutta sé stessa, si era anche addestrata nel Kusuri per potere diventare un giorno un ninja medico.

Fu proprio durante uno di questi racconti che qualcosa di strano accadde. Makiko stava spiegando nei minimi dettagli l’ultima missione portata a termine con successo. Era euforica, si muoveva avanti e indietro nella camera, agitando le braccia e mimando goffamente ogni singolo nemico sconfitto con tanto di buffe onomatopee. Matsuda dal suo letto non riusciva a smettere di ridere, era troppo divertente assistere al teatrino messo su dalla sorella.

<u>“Nooo Matsu non puoi capire. Quello lì cadendo a terra ha fatto un ploffff che manco Tomoe quando si butta a bomba nel nostro laghetto fa! E poi il suo amico… ahahah… che tipo. Pensa ho solo alzato il kunai verso di lui, la lama era sporca di sangue. Ma poco eh! Non ti credere. E niente, quello alla vista di un po’ di sangue è svenuto. Che banda di sfigati ahahah!”</u>
<u>“Eheheh… Sorellona”</u> - anche se tecnicamente erano gemelli, Matsuda chiamava sempre così Makiko - <u>“aspetta ti prego. Mi stanno uscendo le lacrime dal ridere. Eheheh”</u>

A forza di ridere e muovere la testa, il ragazzo tirò accidentalmente la cannuccia che aveva vicino la bocca. Era collegata a una borraccia posta sopra una mensola e il sistema serviva per permettere di abbeverarsi senza dover chiamare ogni volta qualcuno ad aiutarlo. La borraccia vacillò e stava per cadere sulla sua testa quando d’istinto Makiko intervenne, propagò la sua ombra e facendola spuntare dal pavimento prese a mezz’aria il peso in caduta. Non ci pensò, fu semplicemente un riflesso di protezione spontaneo. Rimase a fissare la borraccia ferma sopra la testa del fratello, intrappolata nella stretta della sua ombra, per lunghi secondi. Non che il gesto fosse di particolare eroicità, al massimo a Matsuda sarebbe spuntato un bernoccolo, nulla più; eppure era catturata dalla scena, o meglio, quello che c’era oltre.

I raggi del sole al tramonto penetravano dalla finestra illuminando e allungando il profilo di ogni cosa nella stanza, sulla parete lontana la sagoma del fratello allettato si univa perfettamente all’ombra appena animata, si poteva definire un gioco di luce e ombre puramente casuale. Non era chiaro perché gli occhi della chunin erano così sgranati e il suo corpo immobile.

<u>“Sorellona… Grazie”</u> disse Matsuda un po’ confuso da quella lunga pausa, <u>“ora puoi anche rimetterla a posto.”</u>
Lei lo fece e subito dopo intrecciò le dita nell’inconfondibile sigillo dei Nara, senza dire nulla, senza battere ciglio. Dilatò la propria immagine scura sul pavimento che sinuosamente salì sul letto e lo avvolse tutto, infilandosi nelle pieghe delle lenzuola. La unì infine a quella del gemello.

Poi, lentamente, quasi impaurita, chiuse gli occhi e alzò una mano tremante di speranza.
Riaprì gli occhi. Matsuda stava nel letto, con una mano alzata.

---

Non divenne mai chiaro perché il controllo dell’ombra di Makiko potesse funzionare sul gemello, numerosi tentativi fatti da altri Nara e anche dalla stessa madre non sortirono nessun effetto. Arrivarono alla conclusione che il legame stretto che unisce due fratelli gemelli fosse la chiave di quello strano fenomeno, ma si trattava comunque di una supposizione suggerita dai fatti, non di una spiegazione esauriente.

Inutile dire che nuova gioia permase tutta la famiglia. Le cose più semplici che prima erano proibite ora erano possibili. Un’escursione nella foresta di cervi dei Nara, una passeggiata per Konoha o solo correre nel giardino di casa. Tutte cose finalmente realizzabili.

I due gemelli tornarono a trascorre tantissimo tempo insieme. Con il controllo dell’ombra, Makiko poteva far finalmente vivere una vita dignitosa a suo fratello. Divenne la sua ragione di vita, tanto da dover sacrificare in parte la sua carriera da Kunoichi. Cominciarono a girare voci maliziose nel villaggio e all’interno del Clan stesso: di come la promettente figlia di Sakuko avesse gettato al vento il suo futuro per fare da balia al fratello paraplegico. Si diceva che ormai fosse questione di mesi alla sua promozione a Jonin se non avesse perso il senno della ragione per dar retta ai capricci del suo “pupazzetto”.
Naturalmente queste dicerie erano nate dalla cattiveria e stupidità della gente, tuttavia era innegabile che dietro quel cinismo con il quale si propagavano di bocca in bocca si nascondesse un briciolo di verità.

I due Nara non ebbero il tempo per dar peso a quelle dicerie. Ci pensò il corso della storia ad allontanarli nuovamente. Le Bestie Codate avevano fatto la comparsa nel mondo e tutto il continente venne chiamato alle armi per debellare la nuova minaccia. Sfortunatamente, dopo aver unito le forze con gli shinobi di tutti i villaggi, Sakuko Nara perse la vita nella battaglia di Fukagizu. <i>((dico bene? Ho fatto una mega letta degli avvenimenti passati ma faccio ancora confusione soprattutto con i nomi)) </i>

Successivamente, il morbo misterioso che si diffuse in seguito a quegli avvenimenti attaccò in modo indiscriminato tutti i possessori di chakra, i sintomi erano vari così come la gravità dell’infezione. Matsuda, pur avendo dimostrato di saper manipolare il chakra, non venne attaccato dalla malattia. Purtroppo, sua gemella ne venne infettata con particolare aggressività. In poco tempo fu costretta a letto con febbre alta e attacchi di spasmi incontrollati.

Dopo alcuni mesi di degenza a casa, Makiko venne trasferita in ospedale a causa di complicanze sempre più difficili da controllare. Per settimane rimase lontana dal fratello che non aveva mai lasciato solo, fino a quando una sera d’estate raccolse le poche energie che aveva e fuggì dalla sua camera d’ospedale.

<u>“Matsu... Matsu… Matsu! Svegliati, sono io.”</u>
Ancora con la bavetta alla bocca e frastornato dal risveglio improvviso, Matsuda a stento riconobbe la sorella.
<u>“Ummmm… Sorellona... Sorellona?!!! Cosa ci fai qui???”</u>
<u>“Volevo fare una passeggiata con te. Come facevamo prima. Mi mancano tanto le nostre passeggiate.”</u>
<u>“Ma non dire assurdità! Guardati, grondi di sudore e stai male. Devi tornare subito al…”</u>
La bocca di Matsuda venne tappata da una mano d’ombra, una pressione leggera non troppo forte. A metà tra un bavaglio per un prigioniero e la carezza affettuosa di una mamma.
<u>“Dovrei dare un nome a questa tecnica, altro che strangolamento d’ombra… direi più <i>tappa bocca di stupidi fratellini-jutsu</i>. Non credi? Ahahah”.</u>
Stava ridendo certo, ma l’espressione che aveva in volto era di una persona decisamente malata e spossata.
<u>“Andiamo Matsu. Godiamoci la nostra passeggiata.”</u>

Sotto il controllo dell’ombra, la ragazza guidò il fratello fuori villaggio, fino alla foresta dei cervi da loro tanto amata. Ormai già da un po’ aveva sciolto il bavaglio d’ombra ma solo dopo essere sicura di essere ben distante dal centro abitato, non voleva che qualcuno li sentisse. Le grida di rimprovero del giovane Matsuda servirono a poco e si tramutarono prima in rabbia e infine in rassegnazione.

Dopo diversi minuti di marcia, sotto una bella e ondulante quercia, accarezzata dalla brezza delle notti d’estate, i due si fermarono. La jutsu venne sciolta e i gemelli caddero entrambi su un morbido tappeto di erba umida, uno per la mera gravità, l’altra per il peso della stanchezza.

<u>“Non capisco. Perché tanta fatica per portarmi fin qui? Nelle tue condizioni poi.”</u>
<u>“Matsu non ricominciare. Non costringermi ad usare di nuovo la<i> tecnica segreta del tappa bocca di stupidi fratellini!</i></u>
<u>“Oh che paura!!!”</u> in tono ironico, <u>“farei meglio a chiamare l’Hokage in persona in mia difesa!”</u>
<u>“Tappo la bocca anche all’Hokage che ti credi.”</u>
<u>“Makiko! Non si dicono queste cose!”</u>
<u>“Ahahah, sempre così rigido e serio Matsu. Stiamo nel bosco, nel bel mezzo della notte. Chi vuoi che ci senta? Dai prova a dire qualcosa di buffo sull’Hokage.”</u>
<u>“No. L’Hokage protegge la Foglia da anni ed è un’eroina!”</u>
<u>“Che noia Matsuuuuuu!”</u>
<u>“Mmmm… però se fosse qui. Le farei… una pernacchia! Si una pernacchia appena si gira di spalle!”</u> e così dicendo cominciò a sbattere la lingua tra le labbra sputacchiando saliva qua e là.
<u>“Ahahah. Una pernacchia eh? Massì dai, come primo sfottò può andare.”</u>

Qualche altra risata sdraiati vicini e poi un lungo silenzio, per niente imbarazzante, spontaneo e piacevole. Era così bello stare insieme dopo tanto.
Lui girò la testa di lato, l’erba gli solleticava il volto, e guardò lei lunga con il volto rivolto verso le stelle. Aveva gli occhi chiusi e un’espressione altrettanto felice. Era cambiata molto in poco tempo: magra, troppo. Primo segno inconfutabile che non era in salute, e le erano cresciuti i capelli. Le arrivavano fin sotto le spalle, lui ce li aveva corti invece. Ci pensava la cara nonnina a tagliarglieli ultimamente, ma con la scarsa vista che si ritrovava, si limitava a rasarlo uniformemente. Se non fosse per i capelli e per qualche timido ciuffo di barba di lui, erano davvero due gocce d’acqua.

<u>“Hai la testa che pare una palla sai?”</u>
<u>“Me li taglia nonna, è già tanto che ho ancora le orecchie al loro posto.”</u>
<u>“Oh la cara nonnina, mandale un bacio. Sai, volevo arrivare almeno fino alla pozza dove facevamo i tuffi con Tomoe e Yuriko, ma ero troppo stanca. Però ora sto meglio. E devo dire che anche qui non è male.”</u>

<u>“Si sta benissimo. Io sto benissimo qui con te Makiko. Però promettimelo, finché non guarirai non devi più utilizzare il controllo dell’ombra su di me. E’ un dispendio troppo grosso di energie che non puoi permetterti in queste condizioni.”</u> Gli tornarono alla mente quei pettegolezzi cattivi che giravano ultimamente.

<u>“Ok promesso. Vorrà dire che più tardi tornerò al villaggio ma dovrò per forza di cose lasciarti qui da solo. Una promessa è una promessa.”</u>
<u>“Emh, si ok… forse solo per il ritorno possiamo fare un’eccezione.”</u> Disse con un altro sorrisetto che però questa volta non trovò risposta nell’espressione della sorella.

<u>“Sai Matsuda. E’ un periodo difficile. Konoha è piena di sfollati e feriti, e continuano ad arrivarne di nuovi ogni giorno. L’ospedale è saturo, ci sono letti e brandine sparsi nei corridoi e anche nel cortile d’ingresso. I medici non sanno come curare questo morbo del cavolo. Non sanno nemmeno come si propaga e se è contagioso, alcuni per paura portano mascherine e ci guardano come appestati. E’ una situazione davvero straziante.”</u>
<u>“Si… lo immagino.”</u> Lui aveva sentito queste notizie ma non avendole vissute in prima persona non poteva capire fino in fondo.
<u>“Volevo un po’ di tranquillità qui con te. Almeno per un’ultima volta.”</u> Disse con un tono ancor più serio e triste.
<u>“Cosa vuoi dire sorellona!? Non pensarci nemmeno per scherzo!”</u> Già con gli occhi lucidi pensando che lei si riferisse al concludersi della malattia nel peggiore degli scenari. <u>“E poi mi hai promesso di riportarmi a casa.”</u>
<u>“Si si certo, te l’ho promesso. Beh, comincia ad essere davvero tardi, sarà meglio tornare.”</u> E si alzò, spingendosi con entrambe le mani dal terreno. Prese il fratello e lo mise in posizione seduta, con la schiena sorretta dal tronco di quercia.
<u>“Pronto?”</u>
<u>“Andiamo. Però voglio camminare dietro di te. Se sto avanti non ti vedo, e non mi piace.”</u>
Lei con un filo di voce volutamente impercettibile, <u><i>“… questo lo deciderai tu…”</i></u>

Matsuda non sentì con chiarezza quell’ultima frase, rimase comunque tranquillo vedendo lei che muoveva le mani a disegnare i sigilli. Erano però leggermente diversi dai soliti.
D’un tratto l’ombra di Makiko si allungò, in modo insolitamente strano, fino a staccarsi del tutto dal suo corpo e compiendo un ampio semicerchio verso destra. Contemporaneamente anche l’ombra di Matsuda reagì, si staccò dalla sua persona e percorse una seconda mezzaluna, speculare alla prima, ma verso sinistra. In un istante e in perfetta sincronia, le ombre dei due gemelli si scambiarono corpo di appartenenza. Subito dopo il chakra sprigionato nell’ambiente svanì. Lei rilassò i muscoli e priva di sensi cadde a terra.

Lui, incredulo e confuso per quello che era appena successo, era attraversato da mille pensieri e domande ma l’unica cosa che riuscì a pensare con chiarezza in quel brevissimo attimo era il riflesso di prendere la sorella al volo, prima che colpisse il terreno a peso morto.
Solo dopo capì di non averlo solo pensato. Aveva sua sorella tra le braccia, in una presa protettiva e sicura. Voltò la testa e vide a un paio di metri l’albero sul quale era poggiato fino a poco fa, e tra lui e quel tronco, le inconfondibili orme sul terreno della suola delle sue scarpe. Si era mosso. Da solo. Si chiedeva come tutto ciò fosse possibile, ma in cuor suo aveva già capito.


Nel bel mezzo di quella fresca notte d’Estate, le lanterne della porta di Konoha illuminavano un fratello dagli occhi verdi e i capelli corti che faceva ritorno a casa, portava in braccio la sorella dormiente dai capelli lunghi che scendevano sulle gambe di lui fino a solleticargli le ginocchia; la luce della luna, sul selciato davanti al villaggio, disegnava invece due ombre simili ma allo stesso tempo differenti: un’ombra che camminava con dei lunghi capelli liberi di svolazzare al vento, e l’altra, dalla testa tonda, placidamente al sicuro tra le braccia della prima.

---

Dopo quella notte le condizioni di Makiko peggiorarono, non riusciva più a muovere il corpo e parlava a fatica e per questo venne trasferita definitivamente in ospedale. I dottori dicevano che era causa del misterioso morbo, e probabilmente in parte era anche vero, ma Matsuda sapeva bene che non era tutta la verità. In quella radura nel bosco aveva assistito ad una tecnica mai vista prima, una creazione della sorella, un atto d’amore incommensurabile che non sapeva come ricambiare.

Il ragazzo in poco tempo riuscì a padroneggiare l’utilizzo dei propri muscoli, atrofizzati dopo tanti anni di sedentarietà. Cambiò rapidamente nell’aspetto, sviluppò una muscolatura tonica e lasciò crescere i capelli. Li lasciava liberi di scendere dietro la testa o talvolta li legava con delle mollette, quando li tagliava si assicurava che l’acconciatura fosse adatta ad una ragazza. Voleva così camuffare la sua nuova ombra diversa in questi piccoli dettagli.

La casa di famiglia, dove ora viveva con la nonnina, venne aperta ai senza tetto che arrivavano da ogni parte del continente. Era un desiderio di Makiko che venne subito realizzato. Nel frattempo, si iscrisse all’accademia ninja, in ritardo rispetto ai suoi compagni di corso. I suoi anni seguenti passarono così, tra studio delle arti ninja, accoglienza dei profughi a casa e visite in ospedale alla sorellona.

La miracolosa guarigione naturalmente diede nell’occhio, non passò molto tempo che i primi dottori e ricercatori dell’ospedale bussarono alla porta di casa di Matsuda. Lui, nel frattempo, si era confidato solo con la nonnina, acciaccata e un po’ delirante ma sempre saggia, e con gli amici di sempre, Tomoe e Yuriko. Persone fidate insomma, che non lo avrebbero mai tradito.

Proprio sotto consiglio della nonna, il ragazzo decise di accontentare i dottori di Konoha e si sottopose ad esami e visite specialistiche. Durante una di queste, dopo un semplice prelievo di sangue, un infermiere invitò il Nara a seguirlo, a quanto pare un dottore importante voleva scambiare qualche parola con lui. Fidandosi della saggezza della cara nonnina, Matsuda accettò.

<u>“Con permesso”</u>, mentre entrava nella stanza compiendo un piccolo inchino. Si trovava in uno studio molto ben curato: le pareti laterali erano riempite di quadri con disegni di anatomia, mentre per tutta la lunghezza del muro lontano stavano quattro librerie strapiene di pergamene arrotolate. Alcune erano così vecchie da aver preso un colore giallo sabbia. Nel mezzo si stagliava una grande e semplice scrivania in legno, e dietro di essa c’era un anziano intento a sfogliare delle scartoffie.

<u>“Oh, tu devi essere Matsuda. Accomodati prego”</u>, disse l’uomo con una voce bassa e consumata dagli anni. Aveva pochi capelli, di un bianco candido, e una lunga barba ben pettinata dello stesso colore.
Matsuda si sedette sulla sedia davanti alla scrivania aspettando di ricevere domande o qualcosa del genere.

Il vecchio, senza la minima fretta, continuò a sfogliare quelle carte, aggiustandosi di tanto in tanto i sottili occhiali che gli scivolavano dal naso. Poi disse:<u> “Dunque Matsuda, sto seguendo il tuo caso da un po’. Questa che ho tra le mani è la tua cartella clinica, qui c’è scritto tutto su di te… O meglio, tutto ciò che ha un’importanza clinica.”</u> Si fermò qualche istante, chiudendo il fascicolo e poggiando gli occhiali sul tavolo. Portò il peso all’indietro facendo scricchiolare la sedia e continuò, “<u>sarei comunque interessato a sentire la tua versione. Così… per fare conoscenza.”</u>

<u>“Prima non potevo muovermi. Circa un mese fa mi sono svegliato. E potevo. Non c’è altro da dire.”</u> Schietto, freddo. Non gli piaceva stare lì, e quell’uomo non gli suscitava fiducia. Soprattutto, non voleva destare sospetti sulla sorella e meno parlava meglio era.
<u>“Ho capito. Non ti va di parlare. Allora facciamo così, io faccio un breve riassunto e se c’è qualcosa che non corrisponde alla verità tu mi interrompi. Che ne dici?”</u>
Il giovane fece un cenno col capo.

<u>“Bene… Partiamo dal principio. Sei nato impossibilitato a camminare ed a usare il chakra. Ti sei sottoposto a parecchie terapie ma tutte fallimentari. Circa un mese fa però, miracolosamente tutti i tuoi problemi sono svaniti. Guardandoti sembri un ragazzo in forma e dall’anagrafe di città mi è stato detto che hai fatto domanda all’accademia ninja, dunque ora puoi anche utilizzare il chakra. E’ tutto giusto fin qui?”</u>
<u>“Si, diciamo di si. Cioè, il chakra riuscivo a controllarlo un pochino anche prima.”</u>
Il dottore si ripiegò in avanti, controllando tra i fogli messi da parte poco prima. <u>“Qui non mi risulta però.”</u>
<u>“Avevo poco meno di 10 anni quando l’ho scoperto, creavo semplici genjutsu visive per ingannare la noia delle giornate chiuso in camera. Avevo già da tempo smesso di sottopormi ad esami approfonditi.”</u>
<u>“E come mai?”</u>
<u>“Mia madre si oppose. Dopo tanti fallimenti decise di mettere da parte la ricerca medica ed accettare la verità dei fatti. Credo… che non volesse farmi soffrire.”</u>
<u>“Capisco… E’ più che comprensibile.”</u>

Seguirono lunghi secondi di silenzio, il medico lo fissava mentre lui in soggezione guardava semplicemente il pavimento.
<u>“Dunque Matsuda, ti spiego perché ti ho voluto convocare oggi. La lesione con la quale sei nato è all’interno della terza vertebra cervicale. Lì passano sia i nervi che i canali del chakra. Quando ti sei sottoposto da piccolo all’immissione forzata di chakra da parte di un medico Hyuga, abbiamo mappato tutto il tuo corpo. Ecco vedi, questo disegno sei tu a pochi mesi di vita.”</u>

Poggiò sul tavolo una pergamena con il disegno di un omino stilizzato con tante linee colorate al suo interno. Al ragazzo colpì subito un’annotazione scritta in inchiostro rosso e sottolineata più volte, <i>“Incurabile”</i>.
Dopo che Matsuda staccò gli occhi dal tavolo, l’anziano continuò prendendo un altro foglio simile ma fatto di una pergamena più recente.

<u>“Questo invece sei tu oggi. Cosa noti di diverso?”</u>
Dopo qualche secondo di osservazione rispose con un pizzico di sufficienza, <u>“L’omino di prima era più piccolo. E qui non c’è scritto incurabile."</u>
<u>“Andiamo ragazzo. Hai capito a cosa mi sto riferendo.”</u> Tamburellando col dito sul collo del Matsuda stilizzato.
<u>“Lì… la linea gialla tocca quella blu.”</u>

“Non si toccano. <i>Si fondono</i>.” Fece il dottore in tono quasi solenne, <u>“Il sistema circolatorio del chakra, così come il sistema nervoso, sono vie ben distinte all’interno del corpo umano. Spesso le troviamo molto vicine e interagiscono di continuo tra loro e anche con gli altri organi, ma ognuna ha la propria strada ben precisa. Una percorsa solo ed esclusivamente dagli impulsi nervosi, l’altra dal chakra. L’uno non può usare la strada dell’altra. Mi segui fin qui? </u>
<u>Eppure, all’interno della tua piccola vertebra, per un tratto lungo meno di un centimetro, le due vie si sono fuse insieme. L’informazione neuronale si mischia al chakra, e viceversa.”</u>

Un po’ confuso il ragazzo disse solo, <u>“Ed è una cosa così strana?”</u>
<u>“E’ unica.
In tanti anni di carriera non ho mai visto una cosa simile, e nemmeno in letteratura ho trovato precedenti.
Passami l’esempio banale, ma vorrei che capissi bene questo punto. Da piccolo eri come una chitarra, una bella chitarra perfettamente accordata, che però non suonava. Poi qualcuno l’ha sbattuta, scordata e ha legato in modo permanente due corde vicine, e ora, per qualche strano motivo, suona.”</u>
<u>“Mi sta dicendo che ero una bella chitarra rotta, e ora sono una brutta chitarra che funziona?”</u>
L’uomo rise di gusto, rompendo quel clima serio che si era creato nella stanza. <u>“Eheheh, si Matasuda. Un musicista direbbe così. Ma io sono un medico, e voglio capire il perché delle cose.”</u>

Tornando nuovamente professionale continuò, <u>“So che hai una sorella. Una gemella…”</u>
Al suono di quella parola Matsuda quasi scattò in piedi, stringendo con forza i braccioli della sedia mentre si intromise con tono imperativo.
<u>“Lei non c’entra niente! Deve rimanerne fuori!”</u>
Una reazione che sorprese il medico che si ammutolì per un istante.
<u>“Aspetta ragazzo, fammi spiegare: I gemelli hanno un corredo genetico praticamente identico, quello che vorrei fare sono degli esami comparati che ci aiuterebbero a capire molto di più. Potremmo trovare una corrispondenza ereditaria, oppure…”</u>
<u>“No! No, e no! Mia sorella è gravemente malata, non deve sopportare altre terapie o chissà cos’altro solo perché mi ritrovo con una vertebra fatta strana!”</u> Poi, improvvisando senza essere sicuro che quello che stesse dicendo avesse valenza legale oppure meno, <u>“Nostra nonna è la nostra tutrice legale, senza un consenso scritto, lei non può fare manco una puntura a fini di ricerca sulla pelle di mia sorella”.</u>

Con quella reazione si era tradito e mille dubbi gli stavano attanagliando la mente. Già stava immaginando scene horror di vivisezioni del suo collo e di quello di Makiko, bisturi affilati nelle mani di scienziati pazzi con la bava alla bocca… Si calmò, convincendosi che erano solo paranoie esagerate e tornò a pensare lucidamente. Dopotutto, la sua era stata una reazione emotiva più che comprensibile viste le condizioni di salute di Makiko.

<u>“Va bene ragazzo, ho capito. Sollevare questo argomento è stato un mio errore, accetta le mie scuse.” </u>
<u>“No, scusi lei. Devo ancora adattarmi a tutta questa situazione, mi sono lasciato trasportare”.</u> Disse umilmente, ma in mente sua era sollevato che il discorso fosse stato accantonato così velocemente.

<u>“Direi che abbiamo parlato abbastanza. Solo un’ultima cosa prima di lasciarti libero. Riguardo questo misterioso morbo… Immagino saprai che attacca gli utilizzatori di chakra, e probabilmente si diffonde nel corpo utilizzando il sistema circolatori del chakra. Come ti spiegavo poco fa, nel tuo caso esso è collegato al sistema nervoso… Questo mi preoccupa.”</u>
<u>“Io non ho il morbo. Anche gli esami lo dicono”</u>
<u>“Questo è vero, ma nella sfortunata circostanza che tu venga contagiato, il virus potrebbe propagarsi anche attraverso i tuoi nervi. Non sappiamo questo cosa comporti ma è da tenere a mente. Insomma Matsuda, scusa la schiettezza… Rischi grosso.”</u>
<u>“Ho capito. Farò attenzione.”</u> Voleva solo andare via, non aveva proprio voglia di sorbirsi una ramanzina sul corretto modo di lavarsi le mani…

<u>“Allora,”</u> fece il dottore alzandosi in piedi e porgendo una mano tesa, <u>“direi di vederci una volta al mese. Giusto per controllare il tuo stato di salute: prelievo di sangue, test sotto sforzo... Cose che già conosci. In questo modo io potrò raccogliere informazioni utili su di te e la tua guarigione. Se non ci saranno problemi potremo dilatare le visite ad una frequenza trimestrale. Che ne dici Matsuda, puoi fare questo per me?”</u>
Prima di rispondere ci pensò su qualche secondo e aggiunse, <u>“E senza coinvolgere mia sorella.”</u>
<u>“Senza coinvolgere tua sorella.”</u> Gli fece eco il medico.

I due si strinsero la mano e si salutarono. A loro modo, entrambi soddisfatti.

---

Nell’autunno del 252 DN, poco dopo aver compiuto 18 anni, Matsuda ottenne il coprifronte della foglia. Gli amici Tomoe e Yuriko, e la cara vecchia nonnina, erano lì presenti nel cortile dell’accademia per gioire con lui e lo esortavano a correre in ospedale per la piccola festa organizzata nella camera di Makiko.

Lui stringeva quella sottile targhetta in metallo, legata ad un morbido fazzoletto di stoffa blu. E pensava come quel coprifronte tanto importante non fosse un traguardo, bensì un mezzo. Un mezzo per dare forma alle visioni dei suoi sogni ad occhi aperti. Un mezzo per poter viaggiare e vedere il mondo come fece sua madre. Un mezzo per trovare quel padre di cui non conosceva né volto né nome. Ma soprattutto, un mezzo per trovare una cura e salvare sua sorella.

<u>"Andiamo!"</u>
[/color][/SPOILER]



<b>[size=7]~ [color=#FF5555]Avanzamento[/color] ~[/size]</b>

[color=grey]Qui inserirete in ordine cronologico i Punti Esperienza che vi verranno assegnati di volta in volta con relativi link al post/pagina in questione.[/color]

<b>Livello:</b> 11
<b>P.ti Exp Totali</b>: 1172
<b>Punti Missione (PM): </b>1


<div style="width:350px;height:150px;overflow-y: scroll; padding: 15px;font-size:11px;border:1px solid black;color:#CECECE"><p align="center">[color=royalblue]D[/color]: 1 | [color=#FF3333]C:[/color] 0 | [color=#339900]B[/color]: 0 | [color=#B31CFF]A[/color]: 0 | [color=gold]S[/color]: 0</p>

+ 100 P.ti Exp - Creazione del PG
+ 972 P.ti Exp - [URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=62151894&st=30#lastpost]Spedizione D - Copia 4[/URL]
+ 100 P.ti Exp - [URL=https://gdrnarutouniverse.forumcommunity.net/?t=62383568]Sessione autogestita #1 - Terrore in Reparto[/URL]
</div>


<b>[size=7]~ [color=#FF5555]Parametri e Risorse[/color] ~[/size]</b>


<div align="center"><table style=" width: 400px; height: 90px; text-align: center; font-size:13px;" border="0" cellpadding="5" cellspacing="5">

<tr>
<td></td>
<td><b>[color=#FF5555]MST[/color]</b> (0 punti)<hr>22</td>
<td></td>
</tr>

<tr>
<td><b>[color=#339900]RES[/color]</b> (11 punti)<hr>33</td>
<td></td>
<td><b>[color=#339900]DIF[/color]</b> (0 punti)<hr>11</td>
</tr>

<tr>
<td><b>[color=#FF5555]DST[/color]</b> (0 punti)<hr>22</td>
<td></td>
<td><b>[color=#FF5555]FRZ[/color]</b> (0 punti)<hr>11</td>
</tr>

<tr>
<td></td>
<td><b>[color=#339900]VEL[/color]</b> (0 punti)<hr>11</td>
<td></td>
</tr>

</table>
<table style=" width: 400px; height: 90px; text-align: center; font-size:13px;" border="0" cellpadding="5" cellspacing="5">

<tr>
<td><b>SLT</b>: 100</td>
<td><b>CHK</b>: 100</td>
<td><b>STM</b>: 100</td>
</tr>

</table>
</div>

<b> [size=7]~ [color=#FF5555]Competenze[/color] ~[/size]</b>


<b>[color=black]Yin[/color]</b>: 3
<b>[color=#FFECC6]Yang[/color]</b>: 1

<b>[color=#ac6f1a]Doton[/color]</b>: 0
<b>[color=lightblue]Suiton[/color]</b>: 0
<b>[color=#CE5610]Katon[/color]</b>: 0
<b>[color=lightgreen]F&#363;ton[/color]</b>: 0
<b>[color=yellow]Raiton[/color]</b>: 0

<b>Heiki</b>: 0
<b>Kobushi</b>: 0
<b>Kusuri</b>: 0



<b> [size=7]~ [color=#FF5555]Discipline[/color] ~[/size]</b>



<b>Disciplina Base: </b><i>Clan Nara</i>

<ul><u>Competenze:</u>
<ul>
<li>Competenza 2 Yin</li>

</ul>

<u>Meccanica:</u> <b>[color=#339966]Strategia e lettura del nemico[/color]</b>

Per un Nara è fondamentale mandare a segno il Controllo dell’Ombra, tecnica cardine della disciplina. Per far sì che ciò accada, è necessario investire del tempo per osservare il nemico, le sue tecniche, il suo stile di combattimento, ecc.
Al tempo stesso, il Nara sa sfruttare il terreno a proprio vantaggio, allo scopo di intrappolare chi ha di fronte nella sua morsa letale: un esempio può essere quello di sfruttare il sole ed i fattori climatici in generale, per ottimizzare spessore e lunghezza della propria ombra. Anzi, è talmente sveglio e testardo che se il campo di battaglia appare neutro, si prodiga per crearlo da sé, il modo di mettere nel sacco il proprio opponente.
In termini tecnici, effettuando precise azioni, il Nara può accumulare:

<li><b>Conoscenza (CNS)</b>, ossia informazioni utili circa lo stile di lotta dell’avversario; è possibile accumulare un massimo di 10 punti Conoscenza – i quali non sono spendibili in alcun modo.</li>

<li><b>Vantaggio (VTG)</b>, ovvero piccoli stratagemmi, scovati o creati, per mettere alle strette il nemico. In questo caso, si potrà accumulare un massimo di 5 punti Vantaggio – i quali sono spendibili, ottenendo specifici bonus, ed ovviamente nuovamente accumulabili in seguito.</li>

[color=#339966]<b>Azione – Studiare il nemico (Limite: 1) [STM: - 3]</b>[/color]
<b>Tratti:</b> <i>Supporto</i>

“Il Nara osserva il modus operandi del suo nemico, anche prendendosi più del tempo necessario."

<i><b>Effetti:</b></i>

<li>Si accumula un punto CNS per ogni tecnica Offensiva o Difensiva (in questo caso, solo d’Elusione, perché sarà più semplice comprendere come il nemico tenterà di schivare l’ombra) utilizzata dal nemico.
Questa Azione può essere utilizzata durante la Fase Difensiva o durante la Fase Attiva. Nel primo caso, ai fini dell'accumulo di CNS si prenderanno come riferimento le Tecniche utilizzate dal nemico nel turno precedente; nel secondo, quelle del turno successivo.</li>

<li>Utilizzabile solo una volta per Turno.</li>


[color=#339966]<b>Azione – Preparare lo Scacco Matto (Limite: 2) [STM: -5]</b>[/color]
<b>Tratti:</b> <i>Supporto</i>

“Come muovendo pedine degli shogi, il Nara inizia a predisporre il campo di battaglia per tentare il Controllo dell’Ombra; in questo caso sta al giocatore, oltre che al master (se presente) fornire spunti ruolistici circa l’effettiva creazione del vantaggio; sia che si ruoli di trovare qualcosa di utile già presente (ad esempio, il Sole che tramontando allunga l’ombra), sia nel caso in cui si inventi uno stratagemma (ad esempio, una buca nel terreno che nasconde l’ombra, lanciare in aria qualcosa che possa prolungare la stessa ecc.)."

<i><b>Effetti:</b></i>

<li>Si accumula un punto VTG (è possibile usare più volte l’azione nella stessa Fase Attiva, rispettando i margini del Limite).</li>



<u>Tecniche:</u>
<ol>
<li>[color=#339966]<b>• Ninjutsu – Controllo dell’Ombra (Limite: 4) [CHK: - 9; VTG: -1]</b>[/color]
Richiede almeno 3 punti Conoscenza accumulati
<b>Tratti:</b> <i>Supporto (Offensiva)</i>

“Il Nara proietta la propria ombra verso il nemico, tentando di allacciarla alla sua; se il contatto tra le due avviene, l’avversario sarà in balia dell’utilizzatore della tecnica, dovendo eseguire specularmente ogni movimento del suo carnefice."

<i><b>Effetti:</b></i>

- L’Obiettivo è sotto il controllo del Nara; in questo stato, la vittima non avrà padronanza del suo corpo e dovrà eseguire le stesse mosse di chi ha di fronte, specularmente; se il Nara apre la mano destra, il nemico fa cadere a terra l’arma che impugna con la sinistra. In questa situazione il Nara deve mantenere la concentrazione sull’ombra e non può effettuare tecniche all’infuori di quelle Difensive, delle Tecniche di Base e di Tecniche che riportano esplicitamente la possibilità di essere utilizzate durante il Controllo dell’Ombra. Qualora il Nara utilizzi Tecniche di Base, l’avversario sarà obbligato a replicarle nella propria Fase Attiva utilizzando il proprio Limite e le proprie Risorse (Se si tratta di tecniche offensive è il Nara a scegliere un bersaglio tra quelli che l’Avversario può attaccare, e può anche decidere in quale zona far entrare l’Obiettivo quando usa Cambiare Zona). Durante la propria Fase Attiva, l'avversario potrà solo replicare le Tecniche e Azioni di Base che il Nara ha usato, ma sarà comunque in grado di utilizzare le proprie Tecniche Difensive durante la Fase Difensiva in caso riceva Attacchi rivolti a lui.

- Durante la propria Fase Attiva, il Nara può trovare con la sua fantasia un modo per danneggiare il nemico che è vittima del Controllo; che sia tramite autolesionismo o con qualche trucco, poco importa. In questo caso, essenziale è la conoscenza di chi si ha di fronte, così come del suo equipaggiamento, che può essere sfruttato contro di lui. Pertanto, al costo di [LIMITE: TUTTO] sarà possibile infliggere all’Obiettivo del Controllo un Danno pari a CNS*1,5.

- Durante la propria Fase di Mantenimento, il Nara deve pagare nuovamente il costo della tecnica per mantenerla attiva, altrimenti sarà interrotta. In alternativa, durante la propria Fase di Mantenimento l'Obiettivo del Controllo può spendere 25 STM e 25 CHK per liberarsi dal Controllo, sfuggendo alla presa del Nara: questo costo è aumentato di 5 CHK e 5 STM per ogni punto VTG residuo.

- Questa Tecnica può essere utilizzata solo dal Personaggio e non da altre fonti quali Cloni della Moltiplicazione Superiore del Corpo o altro.</li>

<li>[color=#339966]<b>• Ninjutsu – Strangolamento dell’Ombra (Limite: TUTTO, minimo 4) [CHK: -20; VTG: -1] {MST*5}</b>[/color]
<b>Tratti:</b> <i>Offensiva (Lungo Raggio)</i>

“L’ombra del Nara si attorciglia lungo il corpo della vittima, assumendo le fattezze di una mano; raggiunto il collo del nemico, inizierà a strangolarlo."

<i><b>Effetti:</b></i>

- E’ possibile utilizzare questa tecnica solo contro un ninja soggetto al Controllo dell’Ombra.

- Questa tecnica può essere difesa solamente con Tenere Duro.

- Dopo l’utilizzo di questa tecnica il Controllo dell’Ombra si interrompe.</li>

<li>[color=#339966]<b>• Ninjutsu – Intralcio (Limite: 2) [STM: - 5] {RES*48}</b>[/color]
<b>Tratti:</b> <i>Difensiva (Barriera)</i>

“L'ombra del Nara si allunga e si allarga, poi si stacca da terra e si erge a difesa del ninja contro attacchi che lo minacciano."

<i><b>Effetti:</b></i>

- Il Bonus della tecnica aumenta di 2*CNS.</li>

<li>[color=#339966]<b>• Ninjutsu – Cucitura d’Ombra (Limite: 3) [STM: - 4, CHK: - 6] {MST*80}</b>[/color]
<b>Tratti:</b> <i>Offensiva (Lungo Raggio)</i>

“Dopo essersi allungata, l’ombra si stacca dal terreno, prendendo una sua fisicità e sfilacciandosi, formando delle punte acuminate che possono perforare con facilità la carne del nemico."

<i><b>Effetti:</b></i>

- Se questa tecnica fa contatto, causa Sanguinamento {1}.

- Se l’avversario si è appena liberato dal Controllo dell’Ombra, sarà più facile colpirlo con le cuciture; in questo caso il Moltiplicatore Danno sarà aumentato di 3.
</li>
</ol>
</ul>

<b>Disciplina Avanzata 1: </b><i>(Nome Disciplina)</i>

[SPOILER]
<ul><u>Competenze:</u>
<ul>
<li>Competenza (N)</li>
<li>Competenza (N)...</li>
</ul>

<u>Meccanica:</u>


<u>Tecniche:</u>
<ol>
<li></li>
<li></li>
<li></li>
<li></li>
</ol>
</ul>
[/SPOILER]

<b>Disciplina Avanzata 2: </b><i>(Nome Disciplina)</i>

[SPOILER]
<ul><u>Competenze:</u>
<ul>
<li>Competenza (N)</li>
<li>Competenza (N)...</li>
</ul>

<u>Meccanica:</u>


<u>Tecniche:</u>
<ol>
<li></li>
<li></li>
<li></li>
<li></li>
</ol>
</ul>
[/SPOILER]

<b>Disciplina Avanzata 3: </b><i>(Nome Disciplina)</i>

[SPOILER]
<ul><u>Competenze:</u>
<ul>
<li>Competenza (N)</li>
<li>Competenza (N)...</li>
</ul>

<u>Meccanica:</u>


<u>Tecniche:</u>
<ol>
<li></li>
<li></li>
<li></li>
<li></li>
</ol>
</ul>
[/SPOILER]



<b> [size=7]~ [color=#FF5555]Tecniche Personali[/color] ~[/size]</b>

[color=gray]Dietro approvazione dei Meccanici si avrà 1 personale ogni 10 Livelli e 1 variante ogni 20 livelli[/color]

<ol>
<li></li>
<li></li>
<li></li>
</ol>


<b> [size=7]~ [color=#FF5555]Tecniche di Base[/color] ~[/size]</b>

<div style="width:510px;height:200px;overflow-y: scroll; padding: 15px;font-size:11px;border:1px solid black;color:#CECECE">[color=orange]Ninjutsu - <b>Camminare sull’Acqua e Superfici Ripide</b>[/color]
Tratti: <i>Supporto</i>

“Ai ninja viene insegnato fin dall'accademia come impastare il chakra senza grande sforzo per poter camminare su superfici inusuali, come l’acqua o mura verticali.”

[color=orange]Ninjutsu - <b>Tecnica della Trasformazione</b>[/color]
Tratti: <i>Sigilli, Supporto</i>

“Utilizzando il proprio Chakra, l'utilizzatore può assumere le sembianze di qualsiasi cosa, animale o persona voglia, per poter utilizzare varie strategie. Si interrompe automaticamente quando l'utilizzatore viene colpito.”

[color=orange]Ninjutsu - <b>Tecnica della Trasparenza</b>[/color]
Tratti: <i>Sigilli, Supporto</i>

“La Tecnica permette di diventare trasparenti e mimetizzarsi, sfuggendo alla vista dei nemici fintanto che si rimane immobili. Non permette di essere immuni a Tecniche Sensoriali che usano un Tratto diverso da 'Sensoriale (Vista)'.”

[color=orange]Ninjutsu - <b>Sostituzione </b>(Limite: Tutto) [STM: -20; CHK: -20][/color]
Tratti: <i>Difensiva (Elusione)</i>

“Permette di sostituirsi con un oggetto vicino così da evitare del tutto un attacco.”
Effetti:
<ul><li>Annulla completamente un attacco subito.</li>
<li>Utilizzabile <u>solo una volta</u> per combattimento.</li>
<li>Non utilizzabile per una Azione Difensiva di Intercettazione.</li>
<li>Non utilizzabile contro tecniche a Raggio Vasto e Totale.</li></ul>

[color=orange]Taijutsu - <b>Colpo Semplice</b> (Limite: 1) [STM: -2] {Vario * 20}[/color]
Tratti: <i>Offensiva (Ravvicinata)</i>

“Un colpo semplice, con tutte le varianti possibili del caso.”
Effetti:
<ul><li>Questa tecnica può essere usata con un’arma o a mani libere.</li>
<li>Se adoperata a mani libere, la sua efficacia è determinata da FRZ.</li>
<li>Se adoperata manifestando il proprio Chakra, la sua efficacia è determinata da MST. Il costo non viene sottratto dalla STM, ma dal CHK.</li>
<li>Se adoperata con un’arma, la sua efficacia è determinata da FRZ o DST, in base all’arma stessa.</li>
<li>Se adoperata con un’arma, la Categoria Kobushi viene sostituita con Bukijutsu.</li>
<li>Se adoperata con MST, la Categoria Kobushi viene sostituita con Ninjutsu.</li>
<li>Se l’arma con cui è adoperata è da lancio o da tiro, questa tecnica sostituisce il tratto Ravvicinata con Lungo Raggio.</li></ul>

[color=orange]Taijutsu - <b>Difesa Semplice</b> (Limite: 1) [STM: -2] {DIF * 20}[/color]
Tratti: <i>Difensiva (Parata)</i>

“Il Ninja irrigidisce la muscolatura e frappone le sue braccia all’attacco nemico, pronto ad attutire il colpo in arrivo da un avversario.”

[color=orange]Taijutsu - <b>Schivata </b>(Limite: 1) [STM: -2] {VEL * 20}[/color]
Tratti: <i>Difensiva (Elusione)</i>

“Si cerca di scivolare via da un attacco, provando ad evitarlo.”

[color=orange]Ninjutsu - <b>Barriera Semplice</b> (Limite: 1) [CHK: -2] {RES * 20}[/color]
Tratti: <i>Difensiva (Barriera)</i>

“Il Ninja richiama il proprio Chakra, facendolo confluire verso l'esterno e formando un velo sottile da frapporre contro l'attacco in arrivo.”

[color=orange]Tecnica - <b>Tenere Duro</b> (Limite: 0) [STM: -0] {DIF * 5}[/color]
Tratti: <i>Difensiva (Parata)</i>

“Quando le braccia sono bloccate, le gambe non rispondono e le armi sono fuori portata, l’unica scelta che rimane è stringere i denti e sopportare.”
<i>Effetti:</i>
<ul><li>È SEMPRE possibile difendere un Attacco con questa Tecnica.
Non utilizzabile più di una volta per Tecnica.</li></ul>

[color=orange]Tecnica - <b>Liberazione </b>(Limite: 1) [CHK: -3 OPPURE SLT: -1][/color]
Tratti: <i>Supporto (Difensiva)</i>

“Il ninja cerca di spezzare l’effetto di una Tecnica illusoria che riconosce avere effetto sulla propria persona. Per riprendersi, cerca un modo per rinsavire: o si causa una ferita che generi uno shock sufficiente da spezzare la trance illusoria, oppure espelle il chakra estraneo con il proprio.”
Effetti:
<ul><li>Utilizzabile solo durante una Azione Attiva, e solo se il proprio Sospetto ha un valore maggiore o uguale all’Efficacia della più debole Genjutsu su di sé.
</li>
<li>Scioglie istantaneamente qualunque Genjutsu attiva sul ninja su cui è utilizzata.</li></ul>

[color=orange]Tecnica - <b>Infliggersi Danno</b>[/color]
Tratti: <i>Supporto</i>

“A volte il ninja potrebbe avere buone ragioni per autodanneggiarsi. Non può essere usata per uscire inconsapevolmente dalle Genjutsu, poiché bisogna essere a conoscenza di tale condizione per spezzarla.”

<ul>[color=orange]Tecnica - <b>Danno Lieve</b> (Limite: 1) [STM: -0][/color]
Tratti: <i>Supporto</i>

“Il ninja si tira un dito, staccandolo dal suo giunto per ferirsi lievemente, per poi rimetterlo subito a posto.”
Effetti:
<ul><li>L’utilizzatore subisce 2 Danni.</ul>
</li>

[color=orange]Tecnica - <b>Danno Medio</b> (Limite: 2) [STM: -1][/color]
Tratti: <i>Supporto</i>

“Il ninja si infligge una ferita leggera, tirandosi un pugno contro il volto o colpendosi con un’arma.”
<i>Effetti:</i>
<ul><li>L’utilizzatore subisce 5 Danni.</ul>
</li>

[color=orange]Tecnica - <b>Danno Grave</b> (Limite: 3) [STM: -2][/color]
Tratti: <i>Supporto</i>

“Il ninja si applica un danno importante, colpendosi con ferocia, slogandosi una spalla o perforandosi il ventre con un’arma.”
<i>Effetti:</i>
<ul><li>L’utilizzatore subisce 10 Danno</li></ul>
</ul>

[color=orange]Ninjutsu - <b>Richiamo </b>(Limite: variabile) [CHK: -variabile][/color]
Tratti: <i>Supporto, Sigillo</i>

“Tecnica di Evocazione per richiamare oggetti, persone o altro.”
Effetti:
<ul><li>Gli oggetti, persone o altro richiamabile riportano nella descrizione: ‘RICHIAMABILE (Limite: X) [Costo: -Y]’. Il Limite occupato dal Richiamo ed il suo Costo diventano i numeri indicati nella persona o altro richiamata.</li>
<li>La persona/Evocazione o altro richiamato è incluso nel Combattimento. Una persona o Evocazione evocata in questo modo agisce come fosse un ninja autonomo (Alleato dell’Evocatore e controllato dal giocatore che lo ha evocato).</li></ul>

</div>




<b> [size=7]~ [color=#FF5555]Armi e Oggetti[/color] ~[/size]</b>

<table border="0" align="center" style="text-align:center;" WIDTH="500" heigth="300" rules="rows">

<tr><th colspan=4>[color=white][size=3]Sacca Ninja[/size][/color]</th>
</tr>

<tr>
<td>Slot 1 - Kunai</td>
<td>Slot 2 - Carta Bomba</td>
<td>Slot 3 - Makibishi</td>
</tr>

<tr>
<td>Slot 4 - Borraccia</td>
<td>Slot 5 Libero</td>
<td>Slot 6 Libero</td>
</tr>

<tr>
<td align="center" colspan="2"><b>[color=white]Slot Vita Libero[/color]</b></td>
<td align="center" colspan="2"><b>[color=white]Slot Schiena Libero[/color]</b></td>
</tr>

<tr>
<td>Arma 1 Libero</td>
<td>Arma 2 Libero</td>
<td>Arma 3 Libero</td>
</tr>

</table>

[QUOTE]
<b>Kunai </b>(10 pezzi = 1 Slot)
<i>Arma Piccola, Tagliente, Perforante, da Lancio, da Mischia, ad Una Mano.</i>
“È il tipico pugnale che ogni ninja sa sfruttare al meglio delle proprie capacità. Può essere usato in attacchi ravvicinati o lanciandolo. Ha un anello alla fine dell’impugnatura in modo che sia possibile comporre Sigilli tenendolo in mano.”


<b>Borraccia</b> (Limite: 1) (Costo: 300 Ryo)
“Contenitore per l'acqua: dopo aver bevuto, sia corpo che spirito ne traggono un po' di beneficio”

<i>Effetti:</i>
<ul><li>Rigenera 4 CHK e 4 STM.
</li>
<li>Può essere utilizzata solo 2 volte prima di essere riempita, cosa che deve essere fatta al di fuori del Combattimento.</li></ul>


<b>Makibishi</b> (Limite: 1) (Costo: 100 Ryo)
“Chiodi da gettare a terra: danneggiano i piedi degli avversari”

<i>Effetti:</i>
Quando usi i Makibishi, scegli una Zona.

<ul><li>Se l’avversario fa Cambiare Zona per entrare o uscire da una Zona dove sono stati gettati i Makibishi, o prende 1 Danno o impiega un 1 Limite in più. Non è possibile utilizzare più Makibishi per sommarne gli effetti.</li>

<li>Se si utilizza Fuggire in questo turno, si ottiene del Vantaggio aggiuntivo pari al proprio Livello moltiplicato per 1,5. Non si ottiene del Vantaggio ulteriore se si usano più Makibishi durante uno stesso Turno.</li>

<li>Consumabile.</li></ul>


<b>Carta Bomba</b> (Limite: 5)[STM: -8, CHK: -8] (Costo: 400 Ryo) (3 Carte Bomba occupano uno Slot)
“Si applica la Carta Bomba ad un’arma da Lancio, per poi innescarla e lanciarla assieme all'arma”

<i>Effetti:</i>
<ul><li>Richiede l’utilizzo di un’Arma da Lancio.</li>

<li>L’utilizzo di una Carta Bomba va considerato come una Bukijutsu Offensiva a Lungo Raggio, con efficacia pari a {300*LIV}, dove LIV è il Livello del Ninja.</li>

<li>Non è possibile utilizzare più di 3 Carte Bomba nel corso di un combattimento.</li>

<li>Consumabile.</li></ul>
[/QUOTE]


</div></div></div>
</div></div>


Edited by .Astaroth - 16/1/2022, 14:03
 
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