[ Spalti ] - Umi no Mite

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view post Posted on 12/1/2015, 15:40
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*Osservò con la coda dell'occhio la postura del giovane. Alle sue parole, Sasaki percepì una grande sete omicida dentro di lui, scaturita da chissà quale follia primitiva. Faceva fatica a trattenesi...quanto comprendeva quelle parole. Imitò la sua stessa posizione, osservando come si sarebbe evoluta la cosa*

"Il primo attacco che sferrai a Mitsuaki fu un attacco debole apposta. Sapevo di essere più forte di lui e di avere più esperienza, ed essendo shinobi di Kiri da poco tempo, non volevo attirarmi l'ira del villaggio rischiando di uccidere o deturpare troppo uno shinobi katana. Mai errore fu più grande.

Non solo contraccambiò il mio colpo, ma riuscì pure a ferirmi. Nulla che si potesse vedere però, una ferita troppo leggera per essere considerata tale. Però...la Samehada mi divorò quasi tutto il chakra. La sensazione di essere mangiati vivi è qualcosa di molto strano. Non lo definirei neppure essere mangiati vivi, no, direi più...svuotati. Col tempo il chakra divorato è stato rigenerato, ma ci è voluto molto riposo.

Col chakra assorbito, Mitsuaki divenne una vera furia. Eguagliava ogni mio colpo, sferrava attacchi micidiali. Non fosse stata per la mia maggiore esperienza e la mia evidente maggiore prestanza fisica, avrei potuto anche perdere. E non credo sarebbe stata comunque una buona impressione. Quando sono entrato a Kiri, mi venne fatto fare un test. Sono stato assegnato come Chunin, se già non te l'avevo detto, e perdere contro un genin, seppur lo Squalo, non mi avrebbe messo in buona luce.

La sua capacità di generare Acqua è impressionante. Gioca in casa, sì...se non stanno attenti, i suoi avversari rischiano cara la pelle. Sarà divertente vedere come se la caverà il giovane Mitsuaki. Fai parte di qualche clan particolare di Kiri? Perdona se sono molesto, ma credo sia mio compito conoscere bene la cultura e le persone di Kiri, e per quanto stia cercando di aggiornarmi, alcune cose ancora non mi sono chiare"


*Ma certo. Più persone conosceva, meglio si sarebbe integrato. Maggiore copertura. Maggiore carpimento di informazioni utili per la sua missione. Missione più breve, rischi minori. Tutto parte del piano*
 
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view post Posted on 14/1/2015, 23:23
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[QUOTE=«Elvis»,12/1/2015, 14:55 ?t=57031092&st=0#entry402461826]
CITAZIONE
"Pensato"
«Parlato»

Narrato


Senzatitolo-1copia
Il bagno mi chiama









Non ancora diventato genin, non poté che provare un moto di invidia. Ansia e agitazione lo colsero all'improvviso, desiderando con tutto il cuore attaccare quel ragazzo, puntando dritto alla gola.





"Al diavolo..."

Ascoltava riluttante i racconti di quel potere, per lui sprecato, nelle mani di qualcuno che odiava e stimava allo stesso tempo. Nella mani del rosso, che sembrava tanto bellicoso quanto lui.

Non distoglieva lo sguardo. Studiava ogni angolo del suo volto, senza però comprendere nulla. Una ricerca di qualcosa di cui non ne conosceva la natura.

«Quanto potere... Davvero molto probabile la sua riuscita in questo torneo...»


Il ragazzo si stiracchiò. Prima le braccia, tese verso l'alto e leggermente ruotate. Poi la gambe, allungate, il cui movimento destò rumorosamente le ossa un poco assopite.


«No, sono figlio di un coltivatore di riso. »


Sorrise al pensiero del padre. Così ingenuo... Così distratto... Così un bravo soldatino e lavoratore...


«Perdonami, ma... il bagno mi chiama! Non so tra quanto torno o se ho intenzione di tornare a sedermi qui. Nel caso è stato un vero piacere, Sasaki»


Con un ultimo cenno si diresse lungo la corsia e poi salì lungo gli spalti.

"Kagome, Kagome... Mi scappa da morire... Morire... Ho una voglia matta... Di uccidere... "


Sorrise ad una bambina che si trovava sulla sua strada. Mostrando i denti appuntiti la spaventò facendole inumidire gli occhi e abbassare lo sguardo.







Un po' schifosino. Ma babbè.

Continua Qui
 
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view post Posted on 15/1/2015, 20:27
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Umi no mite - Distrazione -
La ragazzina e la scimmietta finirono in silenzio il loro pasto mentre gli occhi della ragazzina continuavano a guardare verso la bolla d’acqua nella speranza di vedere Arashi finire quel maledetto torneo e tornare da lei sano e salvo. Il cuore le batteva forte proprio come lo stomaco che, nonostante tutto il cibo ingurgitato, non sembrava ancora sazio e soddisfatto. Per farsi sentire iniziò a brontolare mentre evocazione ed evocatrice sistemavano per bene i loro cestini del pranzo rimettendoli nello zaino da viaggio della sunse.


«Sei senza alcun ritegno, ma non ti vergogni?»



Chiese la scimmietta puntellando le zampine chiuse a pugnetto sui fianchi e rimanendo in piedi sulle gambe della ragazzina guardandola con aria severa. In tutta risposta la kunoichi si grattò imbarazzata la nuca abbassando appena la testa tutta rossa in viso.


«Non è colpa mia, non è una cosa che controllo….mi spiace se ho sempre fame ma cosa posso farci?»



Chiese sistemandosi meglio sui gradoni per continuare a seguire quello stupido torneo. Probabilmente se fosse toccato a qualcun altro le sarebbe comunque dispiaciuto ma non avrebbe desiderato così ardentemente fermarlo però adesso, con Arashi in mezzo a quei demoni, avrebbe voluto sentire la voce dei Kage che, all’unisono, fermavano quello stupido torneo promovendo tutti e lasicandoli liberi di tornare alle loro case. Invece no. La prima fase era finita e le prime vittime erano state mietute, poteva solo tirare un sospiro di sollievo perché l’Uchiha era ancora vivo.


”Che palle, se sto ferma tutto il tempo ferma a fissare il globo giuro che mi faccio venire una crisi isterica….”



Mentre la scimmietta cercava di rannicchiarsi sulle gambe della sua evocatrice per potersi godere meglio lo spettacolo, la ragazzina prese nuovamente a muoversi nervosa facendo sbalzare via la scimmietta dalle sue gambe e facendola rovinare a terra. Chiisaru si massaggiò la testolina dolorante prima di guardare la ragazza.


<b>«Si può sapere che ti prende oggi? Sei ancora più esagitata del solito!»</b<



Non che normalmente Misato fosse calma ma quel giorno aveva davvero un diavolo per capello, aveva bisogno di qualcosa per distrarsi e doveva trovarlo in fretta, prima che tutte le immagini peggiori degli sbudellamenti di Arashi che la sua mente sapeva creare la facessero impazzire. [X]


 
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Sventrue
view post Posted on 20/3/2015, 00:45




What's my destiny:Kirigakure no Sato?
Una volta passata la porta, rimase sbalordita.
Una grande, enorme stanza, piena di gente, alcuni che parlavano fra di loro, ma la maggioranza aveva il naso all'insù. Alzò lo sguardo e vide un enorme sfera, nella quale veniva trasmesso un filmato. L'immagine era ferma su una donna, che stava esaminando varie scritture, l'inquadratura poi passò ad una differente angolazione. Alcuni ragazzi, di età provenienza e stazza differente erano in attesa di un verdetto.
Devo essermi persa tutta la prova.Beh, la parte interessante viene ora.
Si guardò intorno in cerca di un posto in solitaria, non conosceva nessuno, quindi non poteva certo abbassare la guardia in mezzo a quella folla. Se fosse stata in un post un po' più isolato dagli altri, avrebbe avuto tutto il tempo di reagire ad una eventuale minaccia.
Che poi, a pensarci bene, era nel suo villaggio, circondata da Ninja di calibro eccezionale, con i migliori ninja al mondo, i Kage, al piano di sopra. Se davvero qualcuno avesse fatto una mossa, poco , ma sicuro, lei non avrebbe potuto far niente. Secondo, cosa mai avrebbero potuto volere da lei? Chiunque essi fossero. Sempre che esistessero.
In ogni caso, si era trovata un posticino, il pavimento, le panche tutto era in marmo bianco, lussuoso e pregiato, di classe. Non aveva mai avuto la fortuna di calpestare tale ricchezza e beltà. Gli uomini e le donne così abbienti, raramente si affidano a sicari da due soldi, come lei.
Trovò a stento un posto a sedere, un po' isolato.
Si sedette quindi, ad estremo di una panca, intorno a lei nessuno, all'estremo lato opposto un ragazzo, capelli rossi e vesti nere. Le braccia come il volto coperte da cicatrici.
Il suo pensiero andò al padre, anche lui coperto di cicatrici in viso, e a se stessa. Mutilata sotto le vesti, dove l'occhio non poteva cadere, ma candida e pura la dove la pelle toccava il sole e gli sguardi caldi, languidi degli uomini.
Tirò fuori qualcosa da sgranocchiare, adorava mangiare, poi naso all'insù presto totale attenzione alla fine della prova.

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*Zzz Zzz Zzz*



L’istinto di sopravvivenza porta l’uomo a fare cose incredibili, disumane..

Un primo piano, quella frase, fu detta al momento giusto. Quasi fosse stata studiata e recitata. Provata. Proprio mentre Kurome poggiò gli occhi sulla sferovisione. Fece cadere il suo dolce, tutto il pacchetto.
Abbassò lo sguardo. Era un caso. Ma è risaputo. Il caso non esiste. Il significato di quella frase, porterebbe chiunque ad annuire, perchè estratta dal suo vero contesto. Perchè si parlava di una prova teorica. Perchè si parlava di un foglio di carta, di persone che non esistevano davvero, perchè erano solo fottute ipotesi.
Ma no. Lei aveva scelto. Ieri. Disumana. Questo le passava per il cervello. Portò la mani alle tempie, gli occhi si gonfiarono, la katana Rossa, che teneva appoggiata di fianco a se, scivolò sul marmo, finendo per terra.
Ciò che l'assillava, che la tormentava, non era il termine disumano, bensì "L’istinto di sopravvivenza ", lei non aveva agito per istinto di sopravvivenza. Ma per rabbia. Non per vendetta, non per ripicca, non per giustizia, non per crudeltà, non per necessità ,ma per ira. Cosa l'aveva spinta a farlo? Era peggio che Disumana. Cos'era? Cos'è? Cosa la spingeva a vivere, ora che aveva commesso il più efferato dei crimini. Come avrebbe potuto espiare il suo peccato.

Sono pronti

Il mondo certo non si fermava. Il mondo andava avanti. Così come stava facendo lei. Continua a girare e girare, lo ha fatto prima che arrivassimo noi, e sicuramente lo farà quando ce ne saremo andati.
La sua attenzione tornò sulla sfera. Parecchi tonfi. Si erano tutti addormentati. Uno speaker annunciò che presto ci sarebbe stato l'inizio della prova successiva. Erano in pausa pranzo.
Si era portata il cibo, per non dover più uscire una volta all'interno degli spalti, tutta via ora, guardando per terra, si potevano osservare tutti i suoi bastoncini al cioccolato. Persi per sempre. A malincuore si alzò, decisa a procurarsi nuovo cibo, aveva un vuoto dentro di se, e quello sembrava il miglior modo per riempirlo.


*Ops*




Optò per la strada meno affollata, che sicuramente non era la più breve.
Preveda di camminare attraverso tutta la panchina, vuota per fortuna, poi, passare davanti al ragazzo vestito di nero, seduto proprio dalla parte opposta.
Kurome non ne aveva mai capito di interazioni fra altri esseri umani, ma da quello che aveva visto durante gli appostamenti, gli uomini fanno sempre di tutto, pur di accomodare una signorina. Si sentiva quindi di avere la situazione in pugno, e di poter evitare imbarazzanti interazioni.
Raccolse la lama, prendendola per il fodero con la mano sinistra, poi camminò a passo deciso

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Fin troppo deciso. Senza rendersene conto ad ogni passo la katana oscillava fra le sue mani, battendo sulla sua coscia, lo faceva spesso, per darsi un ritmo di camminata.Solo che non era all'aperto. Colpì il giovane sul ginocchio, con il fodero in duro legno. Quasi paralizzata, si voltò accennò un sorriso.
Sc..Scusa?



Edited by Sventrue - 20/3/2015, 17:39
 
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view post Posted on 20/3/2015, 20:38
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GDR OFF Yay, gli spalti riprendono vita. Facciamo prima a fare una role a parte, adesso la apro e posto il link qua GDR ON

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Edited by Memphos - 20/3/2015, 21:02
 
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view post Posted on 27/4/2015, 23:59
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♫ Peace ♫

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GdROff// Post per Fujie (2°pg), continua da [Sotto gli Spalti] dopo aver salutato Kitsuen [NPC] //Gdr On

*Con in bocca un sapore misto di carne secca mista a fumo il duo donna-lupo si lasciò alle spalle l'uomo grigio per dirigersi verso gli spalti e assistere al torneo. Girato l'angolo si apprestarono a salire i gradini e più salivano più ebbero addosso sguardi indiscreti, alla quarta rampa poi per fortuna il vociare della folla prese il sopravvento grazie all'inizio delle presentazione degli esaminandi e poterono continuare in tutta tranquillità verso il posto che si erano "prenotati". Ben isolati rispetto a quel mare di gente Fujie preferì arrampicarsi sulle strutture di sostegno dell'arena, fece leva sui supporti metallici che tenevano insieme lo Shikyū e infine si accomodarono nell'incavo tra parete e soffitto.
Al centro del grembo l'enorme sfera d'acqua controllata dagli shinobi di Kiri aveva iniziato a vorticare trasmettendo le immagini della prima prova e subito i loro occhi dorati s'accesero d'interesse quando videro quel tale, Takahiro Inuzuka, erano passati anni dall'ultima volta che avevano incontrato uno dei membri di quel clan. Per quanto non considerasse quel clan davvero parte di sè era consapevole del legame di sangue che aveva con loro e d'impulso decise di puntare una scommessa sulla sua promozione. Guardando verso il basso la donna ci mise ben poco a individuare un uomo "sospetto" che si aggirava tra gli spalti in cerca di puntate e di un facile guadagno; portando le dita alla bocca gli fischiò indicando un punto tra un'ala dell'arena e la sua posizione per fargli capire che quel lupo stava per portargli la sua scommessa. Dopo un attimo di esitazione questi si fidò a lasciarlo avvicinare e raccolte le monete proseguì per la sua strada.
Il gioco d'azzardo non era un vero vizio per Fujie, semplicemente capitavano episodi come questi dove - spesso nelle taverne di paese o contee sperdute - dove sentiva la necessità di testare il suo fiuto, quell'istinto che da sempre la distingueva dalla massa. Fatta la sua puntata rimase a guardare e sperando che le sue aspettative non venissero tradite quasi senza accorgersene era già finita la prova iniziale dove un gruppo di malati mentali erano stati letteralmente sguinzagliati addosso agli esaminandi; i ragazzi in gara se la cavarono eseguendo tecniche più o meno spettacolari e lui nel mezzo v'era, quell'Inuzuka. Cercando sempre lui tra le immagini riuscì a farsi un'idea del suo coraggio e anche dell'inaspettato sangue freddo, era un ninja di Konoha - una patria prevalentemente pacifista - eppure non esitò a uccidere diversi esemplari di quella marmaglia liberata dai manicomi della Nebbia. Un inizio inaspettato per quel piccoletto, iniziava a piacergli.

Al termine di quella prima sanguinosa prova il pubblico sembrò dividersi in due, la prima composta prevalentemente dai padroni di casa di Kiri e cioè la parte pienamente soddisfatta dello spettacolo cui avevano potuto assistere e l'altra parte composta da spettatori di ogni dove, uomini e donne sconvolte o quantomeno irritate da un tale uso della violenza.
Nel centro esatto Fujiie non contava ne da una ne dall'altra. Impassibile la donna osservò la caduta di quelle misere pedine chiedendosi se avevano meritato una tale fine o se fosse stato peggio marcire in qualche clinica psichiatrica del Paese. Alla fine non seppe davvero scegliere, non aveva abbastanza informazioni sulla loro provenienza ma infondo forse propendeva più per la giustizia infertagli che andava a siglare finalmente la fine delle loro sofferenze; era stato più umano e meno doloroso di chissà quanti anni chiusi in gabbia.
Era decisamente meglio morire combattendo anzichè aspettare che il corpo e la mente ti consumi fino a dimenticare chi sei. La loro era una non-vita, nessuno scopo o margine di miglioramento, non valeva la pena concedere loro pietà eppure mentre la folla si agitava, con molte probabilità approfittando dell'intervallo annunciato per espellere bisogni fisiologici, il contenitore del Nashibi pregò per quelle anime. Vegliarda. In religioso silenzio, li al suo posto indirizzò quei sacrifici al suo unico Dio, erano stati sacrificati e non importava per quale causa, sulla terra erano solo che ameba, un ammasso di carne fetida e controproducente: significava meno oscurità in terra.

Passò qualche ora prima che il globo riprendesse ad animarsi in quello sciabordare ritmico, quel tempo era stato utilizzato per un test scritto e tutti i sopravvissuti a quella seconda selezione erano stati spediti su un'isola del Paese. Vennero inquadrate diverse aree e il regolamento sui rotoli da recuperare, punteggi da raggiungere e quindi l'inizio della gara di sopravvivenza. non fu una vera e propria sorpresa, ad ogni torneo non mancava mai la presentazione di una foresta oscura o di un deserto infame e quell'isola insidiosa non sarebbe di certo stata da meno.
Fu inquadrato il viaggio devi vari ragazzi, i loro spostamenti, le strategie adottate in base anche alle variazioni del clima della zona X in cui erano finiti - davvero un luogo surreali, da visitare - ma la parte più interessante per Fujie fu lo scontro tra il ragazzo di Iwa, la bambola malefica di Kiri e il suo lupacchiotto. Takahiro lottò senza esitazione ma alla fine non riuscì a cogliere l'opportunità e tra i litiganti a scamparla fu la kunoichi che giocava in casa, rapida e opportunista recuperò il bottino abbandonò lo scontro.*


"Accidenti gliel'ha fatta! Che peccato, non credo avrà il tempo di recuperare ormai.."

*Istintivamente battè la mano sul sostegno da cui si affacciava e la forza incontrollata fece vibrare il metallo ad esso collegato nel raggio di una cinquantina di metri agitando gli spettatori.*

"Ops.."

*L'ultima prova era agli sgoccioli e immedesimandosi troppo la rossa cercò di scaricare il nervosismo accarezzando energicamente un sempre meno entusiasta Yasei.*



* * * *



GdROff// Post per Hachi Yamanaka [NPC] dopo il [Ricevimento] ed essersi separato dall'Hokage, Kinji Uchiha e Nahoko Hyuga [NPC] //Gdr On

*Era la prima volta dopo anni che potè godersi un simile spettacolo senza troppi grilli per la testa. Un uomo integro Hachi, uno di quelli che da tempo non nascevano e uno dei pochi tra quelli che ancora calpestavano quel mondo. Viveva della sua morale, dei suoi sani principi ed erano proprio questi che doveva inculcare al piccolo che accompagnava a fatica il suo passo. Lo teneva per mano, alto un metro e poco più il biondino dai riccioli d'oro poteva essere scambiato facilmente per suo figlio cosa che per sfortuna o per fortuna, non era.
Hikarikage, quel ragazzino era straordinariamente instabile, brillante ma anche sciocco per la sua età. Cresciuto in una bolla di sapone dal bisnonno non aveva sviluppato i suoi sensi come gli altri e lo stesso si poteva dire della logica; aveva tanto da recuperare, un bagaglio tutto da riempire e la sapienza dello Yamanaka in effetti era un prezioso serbatoio di cui servirsi.

Fu portato a Konoha nell'ultimo periodo della guerra, spacciato per orfano ma con attorno un'ordinanza di protezione fuori dal comune. Quando tutto finì ed ebbe modo di parlare con Akane ne capì il motivo, era il figlio dell'Hokage - creato e cresciuto a sua insaputa dal suo vecchio che credeva morto da qualcosa come vent'anni - e come tale andava trattato. Il Sandaime fu piuttosto esplicita in quel periodo, doveva essere sorvegliato e istruito, dovevano seguirlo e proteggerlo con o senza di lei; aver perso la vista non la rese certo più affabile e Hachi come suo solito si limito ad assecondare il suo volere, era giusto pensare che il piccolo potesse essere preso come bersaglio dai nemici della Foglia e così, insieme alle numerose assistenti che seguirono aiutò la donna a crescere e comprendere Hikari.

Le immagini del torneo iniziarono a scorrere e lo Yamanaka non potè che sorridere dell'eccitazione sul volto del suo piccolo amico. Tra non molto nonostante la giovane età avrebbe tentato di conquistare già il suo coprifronte, aveva tutte le carte in regola per riuscirci, fisicamente non era un mastino ma era agile e soprattutto aveva un controllo del chakra stupefacente, gli riusciva con una tale naturalezza da non crederci.*


(ha ottime possibilità di riuscita se non si lascia trasportare dalle emozioni, ha battuto in duello già altri genin grandi il doppio di lui e con qualche esperienza alle spalle, non so come ci riesce ma per lui il chakra è come l'aria che respira..)

"Fa attenzione a questo, non capiteranno molte altre occasioni. Sai cosa stanno cercando di ottenere questi ragazzi vero?"

"La vittoria, è una gara."

"In un certo senso si ma non è così semplice, presto ti accorgerai che saranno potati a dover fare delle scelte importanti e non c'è una vera soluzione. Imparerai che spesso non si può scegliere solo tra il bianco o il nero, dire Si o No, c'è un contesto attorno e bisogna adeguare le proprie reazioni per spuntarla, rifletti: credi sia giusto uccidere quei poveretti solo per andare avanti con l'esame, cosa vuole dimostrare Kiri con una prova simile e cosa vuole che facciano i ragazzi laggiù.. cosa faresti tu al loro posto?"

*Nel tentativo di stimolarlo Hachi stava adempiendo al suo dovere, la madre era stata chiara, doveva assistere e partecipare e lui doveva guidarlo passo passo. Osservando la furia dei malati mentali liberati nello spiazzo Hikari si spaventò stringendo a se il piccolo Yūjin, il furetto regalatole dalla madre, era davvero sorpreso nel vedere una simile massa confusa di persone che si combatteva con ferocia inaudita senza motivo apparente. Ascoltando le parole del suo mentore tuttavia riuscì a fare mente locale e ad immedesimarsi. Si espresse come suo solito con un linguaggio semplice ma il discorso non faceva un piega.*

"Non credo sia giusto colpirli, non è colpa loro se si comportano così, credo.. penso che non sanno nemmeno dove si trovano o chi hanno davanti. Hanno costruito questa prova per osservare il lavoro di squadra o quanto sono bravi tutti, a questo serve il torneo Hachi-sensei?"

*Senza distogliere lo sguardo il jonin avvolto nel suo kimono chiaro accennò a un sorriso, nonostante il suo passato quel piccoletto era sveglio.*

"Beh se è così allora quando toccherà a me farò il minimo per passare ogni prova!"

"Hai centrato lo scopo del torneo, di fondo è un'usanza nata per tenersi informati sulle abilità degli altri villaggi e quindi per mettersi in guardia da eventuali nemici o costruire eventuali alleanze. E' un discorso più ampio perchè tu possa capire ora come ora ma per superare la selezione non credo basti fare come dici. Non sporcarsi le mani potrebbe essere visto come un atto di codardia, la verità è che non c'è un modo, in quelle arene ognuno ha un percorso da seguire per dimostrare a se stesso di cosa è capace, è un'opportunità di crescere come un'altra che potrebbe capitare in missione, l'unica differenza è che qui si hanno migliaia di occhi puntati addosso. La tensione e la paura di sbagliare può portare a fare errori stupidi.. spero solo che nessuno finisca male."

"Nessuno dei nostri o intende tutti sensei?"

"Per tutti è già troppo tardi.."

*La carneficina della prova zero era iniziata e Hachi non potè evitare al piccolo Hikari quello spettacolo cruento; conoscere la crudeltà di Kiri dopo gli orrori della guerra per lui non sarebbe stato facile ma non poteva proteggerlo dalla realtà del mondo degli shinobi.
Intanto tutt'attorno c'erano familiari e spettatori di ogni sorta che urlavano e incitavano, qualcuno piazzava scommesse e poi alla fine della prova Hachi riconobbe in lontananza la figura di una donna senza poter evitare di chiedersi cosa ci facesse lontana dalla sala dei Kage. Alzandosi dal suo posto fece irritare un gruppo di persone alle sue spalle ma senza farci troppo caso rimase al suo posto aspettando di essere raggiunto dalla Hyuga.*


"Eccoti senpai.. ciao ometto!"

"Ciao Naho-chan!"

"..non dovresti essere con Akane-sama?"

*Prendendo per mano Hikari lo Yamanaka decise di allontanarsi da orecchie indiscrete e abbassando il tono riprese il discorso, sembrava sinceramente preoccupato per ciò che non poteva controllare.*

"Finita la prova scritta ogni Kage è stato lasciato dal suo accompagnatore per prendere parte più da vicino all'ultima fase del torneo, non so di preciso in che modo ma il Terzo ha voluto mandare Kinji-kun. Sarei rimasta volentieri al suo fianco ma a quanto pare sarei stata di troppo, gli altri rappresentanti avevano con se un solo cane da guardia e forse è stato meglio così, se fossi rimasta avrebbero pensato che Konoha ha qualcosa da temere."

"Come se Akane-sama avesse qualcosa da temere, potrebbe difendersi contro tutti e quattro da sola e uscirne senza un graffio. Comunque che aria tira là dentro?"

*Pur mettendoci tutta la buona volontà di questo mondo Hachi era un uomo spinto dal dovere e protettivo ai massimi livelli verso l'Hokage e la donna che amava segretamente, non potè che chiedere un aggiornamento.*

"Un clima davvero opprimente, sono felice di esserne uscita credimi, come hai fatto ad essere presenti per tutti questi anni kami.. Comunque hanno discusso dell'assenza del Raikage, pare sia morto il vecchio Giichi ma è strano non sia giunta voce prima ed dopo aver sollevato la questione Akane-sama non ha avuto da obiettare. Quanto va d'accordo con la Sacerdotessa della Nuvola?"

"Come una zanzara intrappolata in una ragnatela.. ma non saprei dire cos'ha in mente. Nient'altro, sull'assenza del Suono magari?"

*La risposta secca dell'uomo fu come veleno sputato da un serpente, ma come biasimarlo dopo aver saputo di lei e quel giovane di Kumo, insieme. Fattori personali che accantonò ma che trasmisero attraverso la mano una strana angoscia nel cuore di Hikari che dal basso fissava i grandi bisbigliare tra loro.*

"Nulla, credo che approfitteranno di questo momento tra loro per parlarne sai com'è no? Meno orecchie ci sono e meglio è.."

*La bella Hyuga poi tornò a parlare a piena voce rivolgendosi infine al bambino e fissando i suoi occhioni verdi.*

"Comunque non è successo granchè puoi rilassarti, in più sono qui per darti il cambio, Akane è sembrava preoccupata che Hikari potesse riempirti di troppe domande. Ho un messaggio da parte della mamma tesoro: vuole che resti in silenzio e che osservi, hai tanto da imparare da questo torneo."

"Uff lo sto già facendo vero sensei, vero? Adesso però andiamo a comprare qualcosa di dolce sensei, ho fame?"

"Si si, tra un attimo, fa il bravo."

*Lasciando la presa Hachi lasciò che il piccoletto scorrazzasse tra le corsie di scorrimento, c'era un gran via vai di gente per via dell'intervallo indetto. Pensieroso i suoi occhi azzurri si persero oltre i corridoi che portavano alle sale superiori, aveva colto qualcosa tra le righe ma l'incertezza e la mancanza di controllo sulla situazione lo tenevano in stallo in un profondo disagio.*

"Qualcosa non va?"

"Te lo saprò dire solo tra un po' intanto fa come ha ordinato il Sandaime, non perderlo di vista. "

*Indicando i suoi occhi lo Yamanaka fece intuire alla donna di stare in allerta e lei annuendo iniziò a scrutare lo Shikyū con il suo occhio bianco.

Alleggerito dal peso rappresentato dal figlio in un attimo il jonin passò a occuparsi di quello che aveva intuito essere un messaggio, Akane aveva bisogno del suo supporto e nonostante la tensione creatasi tra loro dopo l'episodio di qualche mese addietro non potè farsi coinvolgere da faccende sentimentali.
Torno così in campo il soldato, lo shinobi di Konoha dedito in tutto e per tutto al suo Kage, alla sua signora. Addentrandosi in quei corridoi raggiunse la zona libera al passaggio degli spettatori verticalmente più vicina alla sala kage e chiudendo gli occhi iniziò a concentrare il suo chakra in cerca del collegamento con Akane. Impiegò diversi minuti a superare tutte le interferenze e a individuare il punto esatto.*


(Toc Toc.. il furetto è nel paese delle meraviglie e tutt'attorno c'è una bella vista. Mi cercava forse.. Akane-sama?)

*Sarcastico il jonin non riuscì a trattenere il tono arrogante, era certo che il cambio di guardia non fosse stato un caso e lo stesso si poteva dire del messaggio che gli era stato consegnato da Nahoko.*

GdROff// Continuerà in [Sala Kage] //Gdr On



Edited by ~Angy. - 28/4/2015, 13:25
 
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view post Posted on 10/5/2015, 22:48
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Mhh... mhhhh..

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GDR OFF///Continua da qui///GDR ON

*I riflessi azzurri scorrevano sulla sala buia come migliaia di creature marine, in uno spettacolo elegante e suggestivo. Un cambiamento decoroso per un sistema invariato.
Hideyoshi lanciò uno sguardo alla sfera nel centro, meravigliandosi dell'ingegno di Kiri nel rinnovarsi nonostante il ritorno alle origini. Una tecnica singolare manteneva un globo d'acqua in levitazione, e l'intera stanza era stata concepita per garantirne piena visione. Spettrali, le immagini all'interno erano incredibilmente chiare.*


"Ahh... peccato, il genere non è cambiato poi molto..."

*Dei ragazzi si affrontavano all'ultimo sangue, lanciati nel vuoto di un ambiente ostile... si, suonava familiare.
Trovarono posto nella penultima linea di spalti, ed una volta seduti stette al Cantore riprendere il filo. Si prese il suo tempo, tuttavia, ed ascoltando il vociare più o meno sommesso degli astanti cercò di identificare eventuali presenze fuori luogo.
Un cane ed una ragazza dai capelli rossi attrassero il suo sguardo, ma non erano ciò che cercava.
Un tratto schivo, la consapevolezza di non essere ben accetti, la discrezione inequivocabile di chi vuol passare per altri...*


(Possibile... non hai inviato nessuno, Yo?)

*Che il Taisho fosse in grado di guadagnare informazioni prescindendo dalla fallibilità umana era ormai noto al Cantore, ma allo stesso tempo sembrava difficile che un'occasione simile non richiedesse altro sguardo oltre quello di una marionetta.
Eppure non gli apparvero le presenze che sperava di distinguere. Vide shinobi e civili radunati per lo spettacolo, e nessuno di essi sembrava fuori luogo.
L'energia del Marchio, oltre quella di Kuro, era assente.*


(Qualcuno che non è stato marchiato... qualcuno che può controllarlo meglio di me... qualcuno che non sa di essere una spia...)

*Le possibilità iniziavano a ramificarsi, l'una più improbabile dell'altra. Naturalmente Hideyoshi poteva stilare un elenco dei modi in cui qualcuno può evitare di essere riconosciuto, ma allo stesso modo non sarebbe stato in grado di farvi fronte.
Se il Suono aveva mandato qualcuno, questi non si mostrava.
Tornò con lo sguardo al globo, immaginandosi per un momento assieme ai ragazzi e ragazze lanciati nella prova...*


"Siamo in ritardo, temo... è quasi finita.
Kuro-san... ti sarai certamente chiesto perché non ti ho cercato prima, perché non ti ho invitato a tornare al villaggio, vero?"
 
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view post Posted on 22/5/2015, 21:14
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*E cosi il torneo era finalmente finito. E tra l'altro, Mitsuaki sembrava aver bighellonato per tutta la prova*

(Kami, kanada, che cazzo stai facendo?)

*E infatti venne pure bocciato. Un vero peccato*

(Mi domando cosa succeda a chi fallisce la prova a questo torneo. L'altra volta le persone vennero macellate come bestie...sarebbe un inutile spreco di vita)

GDR OFF E niente, non ho nulla da fare, se qualcuno vuole interagire, senno ciao GDR ON
 
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view post Posted on 24/5/2015, 11:13
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L'odore, le sensazioni, l'ambiente. Dettagli che fecero tornare nella mente di Kuro pochi ricordi gradevoli, fin troppi sgradevoli. Il colore grigio, come ricordava, sovrastava su tutto: gradinate, sedie, palazzi. Il colore della Nebbia, sparita e ritornata quando lui era soltanto Genin, faceva da palco ad uno scenario ben più oscuro e brutale, in puro stile Kiri.
Ragazzi e ragazze, in un ambiente del tutto ostile, lanciati a combattersi per tenere salva la vita. Una cosa che Kuro non aveva mai gradito.


(Strategia, tempi di reazione, pensieri. Sono queste le cose che rendono un ninja più maturo rispetto ad un semplice Genin. Non è certo l'essere in grado di ammazzare, di sopportare simili stress mentali e fisici. Kiri resterà sempre quello che è: un Paese pieno di sangue ed orrore.)

Tutto questo aveva fatto si che Kuro dimenticasse completamente i consigli ed i complimenti che poco prima di arrivare sugli spalti Hideyoshi aveva fatto lui. Lo seguiva silenzioso, prendendo posto nella penultima fila dei seggiolini.
Il Cantore era silente, scrutava i presenti sia sugli spalti che nell'arena, come se cercasse qualcuno. Kuro provò a domandare se ci fosse qualcosa che non andasse, ma fu anticipato proprio dal suo mentore. Quasi imbarazzato, Kuro si trovò a dover rispondere sinceramente.


- Effettivamente all'inizio mi sentivo un po' spaesato, pensavo che avrei ricevuto una tua convocazione, ma ne ho approfittato per staccarmi un po' dal trambusto di Watashi e per sistemare un po' di faccende "personali". Qualcuno aveva bisogno di spiegazioni, e penso che dopo questa mia nuova assenza, ne vorrà altre. Cosa è successo in questo periodo? E, sinceramente, cosa ci fai qui?
 
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view post Posted on 2/6/2015, 14:48

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OFF//

Continua da QUI

ON//

Inochimori ha appena varcato la soglia spartana del Grembo. Si ritrova adesso in un lungo corridoio sulle cui pareti laterali si affacciano molte porte. Sopra ognuna di esse è indicata numericamente la sezione degli spalti alla quale l’ ingresso introduce.
In fondo al corridoio il Senju intravede due guardie ma non vi pone molta attenzione. La quale è invece catturata dal fare frettoloso di una bambina di circa sei anni davanti a lui:

“Dai mamma, papà…sbrighiamoci. Non voglio fare tardi”


La piccola tira, con tutte le forze di cui dispone, il braccio della madre ed allunga il corpo come se volesse raggiungere prima un posto tra gli spalti. Come questa famiglia; moltissime altre persone si accalcano presso gli ingressi per essere spettatori di quell’ evento mondiale.

Il Senju viene subito attirato da queste parole che lo fanno sorridere:

“Sai, mi hanno detto che gli Uchiha di Konoha si sono fatti valere. Un partecipante al torneo era proprio un Uchiha, chissà se oggi lo vedremo”. Due amici discutono di questo, il loro tono è pieno di stima e di rispetto.

”Bene, qualcuno ha fatto già gli onori di casa qui a Kiri. Speriamo che sia arrivato in tempo per vedere un po’ di azione. E soprattutto speriamo che anche Takahiro sia ancora in gioco”.

Dunque il genin della Foglia passa una delle porte che lo introduce in una sezione più o meno centrale dall’ ampia sala circolare dalla luce fioca e un po’ fredda.

”E questo? Che posto è? Sembra un’ arena. No, non c’è un campo di battaglia ma una…una sfera?! Una sfera…d’ acqua?!”

La vista di quella stanza lo lascia sbigottito. A prima vista sembrerebbe un’ arena. Ci sono degli spalti da cui assistere ad un combattimento, ma il centro della sala non pare essere una zona di scontri. Non solo, ma quello che vede dà a quel luogo un tocco particolare che lo rende irreale.
In posizione centrale, ma sospesa dal suolo, c’è un’ immensa sfera d’ acqua che si illumina e che trasmette le immagini del vero torneo chunin, in un luogo che Inochimori ignora. Prende posto il giovane, vicino la famiglia che ha intravisto poco prima, sedutosi sul freddo marmo fa una semplice constatazione degno di uno come lui:

“E’ tutto così freddo e…mortale. Anche troppo per i miei gusti. Se non fosse per quell’ acqua in mezzo alla stanza e le persone presenti direi che questo posto manchi proprio di vitalità.
In effetti papà mi aveva già parlato della mentalità di Kiri. Anche in accademia, Kourama Sensei ci ha parlato spesso di questo villaggio dalla storia triste e violenta. Chissà che tipi sono questi kiriani. Comunque godiamoci lo spettacolo per ora”.

Il Senju è quindi seduto nella sua postazione marmorea, un po’ proteso in avanti per osservare meglio le immagini dentro la sfera. D’ un tratto un sussulto, ciò che sta vedendo dentro la sfera è proprio il suo amico Takahiro. L’ attenzione aumenta in lui, ed anche un po’ di preoccupazione.

Vide infatti l’ amico Inuzuka affiancato dal compagni Hikari mentre affrontava un lupo dal pelo totalmente bianco. Dapprima sorrise:

“E così anche tu qui stai combattendo contro i lupi. Ma forse questa prova si addice di più a te. Chissà cosa stai provando amico mio…dai forza!”
 
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view post Posted on 2/6/2015, 17:53
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*Per la maggior parte del tempo lo sguardo di Fujie restava concentrato sul mare di gente sotto di lei, per noia guardava le diverse facce senza realmente leggerne le espressioni, senza accorgersene ad un certo punto aveva perfino iniziato a contarli come si fa con le pecorelle quando si soffre d'insonnia. Tornava a scrutare nella bolla d'acqua solo quando venivano trasmessi i progressi dell'Inuzuka o del giovane Squalo; trovava interessanti quei due ragazzi, il primo ovviamente per le origini in comune e l'altro per la natura singolare della sua "spada", la sua curiosità la portava a domandarsi come poteva essere "viva", nutrirsi di chakra e al tempo stesso lasciarsi utilizzare. Le occasioni per scoprirlo durante quel torneo non sarebbero mancate di certo, quel Mitsuaki infondo era il favorito, l'orgoglio che Kiri stava sfoggiando in quell'evento.

Così, ogni volta che la trasmissione delle immagini tornava a concentrarsi su uno di quei due la rossa riprendeva non solo ad acuire i sensi ma anche a soddisfarne altri - come il suo appetito - e questo per grande sfortuna di chi sedeva in corrispondenza della sua postazione sopraelevata e che si trovava puntualmente ricoperto di briciole o schizzi di bava come se piovesse a sprazzi. Con le prove giunte quasi al termine molti degli spettatori si arresero e stufi di non essere ascoltati dalla sicurezza abbandonarono i loro posti per seguire gli ultimi minuti in piedi, accanto alla recinzione ed era proprio in quella zona che si era da poco accomodato un giovane foglioso, Inochimori.

All'inizio gli parve normale quel andirivieni di gente, il torneo era agli sgoccioli e poi non c'era nulla di strano che volessero avvicinarsi alla sfera per poter vedere meglio le battute finali. Si, tutto normale finchè non si accorse che stava accadendo solo in quella zona, in tutta l'arena erano tutti inchiodati ai loro posti e ci sarebbero rimasti probabilmente fino al discorso di chiusura di Hogo Kyūjo, il Kyudaime Mizukage.
Perchè stava per rimanere da solo tra quelle file, forse gli puzzavano le ascelle?
Quando poi arrivarono briciole di pane, chicchi di riso e minuscoli pezzi masticaticci di carne addosso, iniziò a capire. Alzando lo sguardo e aguzzando ben bene la vista avrebbe scorto tra alcuni sostegni metallici le sagome di una donna in compagnia del grosso amico peloso dal manto fulvo. Le gambe di lei penzolavano nel vuoto ad una decina di metri sopra la sua testa e sembrava davvero presa dalla scena che stavano trasmettendo e l'incontro con quel lupo bianco.*



"Hey thu lagghiù..?"



Ciomp, ciomp.. Ciomp, ciomp..



"Cosa sai dirmi di quell'Inuzuka?"



*Viste le distanze e le maniere sgarbate di lei nel parlare con la bocca piena fu difficile comprendere le sue parole, il Genin non fu nemmeno certo che ce l'avesse con lui ma dando una rapida occhiata, attorno non era rimasto più nessuno tra quelle fila. Tornando a voltarsi avrebbe visto così la donna abbandonare la sua postazione e ridiscendere agilmente lungo la struttura metallica del Grembo fino a quando con un salto non raggiunse la corsia di scorrimento. Gli fu accanto in pochi istanti e senza fare troppi complimenti si accomodò sulle file vuote alla sua destra.
Spazzolò appena con una mano i residui di pop corn e cartacce varie e mentre il grosso cane con un balzo si accomodò sui tre posti vuoti alla sinistra del Senju, la donna allungò i piedi sugli schienali delle poltrone della fila successiva; leggermente più in basso erano davvero comodi come poggiapiedi. *


"Allora credi se la caverà, lo conoshi?"

*Masticando ancora qualcosa con un cenno gli fece capire che si riferiva a Takahiro, uno shinobi del suo stesso villaggio, doveva aver notato il loro interesse in comune e a giudicare dai tatuaggi rossi che aveva sul volto, anche lei doveva essere un membro del clan Inuzuka, una compaesana di cui potersi fidare. Sembrava anche forte - per non parlare della mole di quel lupo - e autorevole, nessuno aveva avuto il coraggio di urlarle contro per il disturbo che stava arrecando eppure come mai non l'aveva mai vista nel villaggio?*

"Ah, Fujie piacere e lui è Yasei, forza salutalo"

*Senza scollare gli occhi dalla sfera d'acqua la kunoichi fece per pulirsi la mano sui pantaloni beige e tenderla per presentarsi, stese quindi il collo all'indietro per scorgere e incoraggiare il compagno canide che si era accomodato aldilà del Genin. Questi spostò i suoi grandi occhi gialli su di lui e con il muso gli diede una leccata tra collo e orecchio.*

 
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view post Posted on 2/6/2015, 20:30

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Mentre lo scontro tra Takahiro, Hikari ed il lupo dal manto color neve continua ad essere trasmesso mediante la gigantesca sfera acquatica, Inochimori, ogni secondo che passa, si fa più concentrato. Osserva come i due reagiscono all’ attacco del lupo, è curioso di sapere se faranno gioco di squadra o no. Ma ciò che più lo fa riflettere è l’ ironia di quella situazione.
Proprio un Inuzuka come Takahiro deve scontrarsi contro un animale progenitore di quello che è il suo compagno a quattro zampe. Si chiede cosa stia provando l’ amico in quella situazione e pensa che in fondo ogni shinobi subisce una crescita nel suo nindo, nel suo modo di vedere il percorso da ninja.

D’ un tratto una voce attira la sua attenzione. Il tono non è violento o autoritario ma chiassoso. Si volta il Senju per verificare la provenienza di quelle parole. All’ inizio non è convinto che stiano chiamando proprio lui ma poi ne diventa certo.
Perché la persona cui appartiene quella voce gli si avvicina. La voce in effetti non mentiva, è come se rispecchiasse il carattere dell’ individuo. Difatti prende posto accanto al Senju, una ragazza dall’ atteggiamento invadente con due grossi segni rossi sulle guancie ed affiancata dal suo cane ninja.

Per Inochimori non è certamente il primo duo di quel tipo. Ormai conosce gli Inuzuka piuttosto bene, o crede di conoscerli. Perché non ne ha mai incontrato uno così. Con quel suo modo di fare così poco attento alle buone maniere, ed anche un pò disinibito. In un istante cerca di pensare se Takahiro al suo primo incontro si è comportato anche in quel modo; non gli pare. Non può però fare a meno di sorridere:

“Certo che gli Inuzuka sono pieni di sorprese! Ahahah”. Se la ride dentro di sé.

Poi guarda perplesso l’ approccio della ragazza verso di lui, che è comunque uno sconosciuto. Pur non essendo infastidito ma solo stranito, le buone maniere lo portano a non essere troppo espansivo in quel momento. Quindi si limita a rispondere evitando ovviamente di stringerle la mano sporca di cibo e chilosacosaltro.

“Beh sì…certo che…hey ma che? Ihihihih”

Rimane spiazzato quando il cane dell’ Inuzuka gli lecca il collo facendogli anche un po’ di solletico. Tutta la sua corteccia altezzosa e rigida viene spaccata e si manifesta invece la sua profonda sensibilità.

“Ahahah, hey piano! Piacere di conoscerti Yasei. Ed anche a te Fujie. Io mi chiamo Inochimori Senju e stavo dicendo… certo che conosco quel ragazzo! Si chiama Takahiro ed il cucciolo accanto a lui è Hikari. Siamo amici, lui non sa però che sono qui. Ma a proposito, perché tu non l’ hai mai visto? Fate parte dello stesso clan!”.

Inochimori conclude con un pizzico di curiosità e forse anche ingenuità, mentre continua ad affondare le mani nel pelo di Yasei, facendogli grattini sotto il collo.
 
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view post Posted on 9/6/2015, 16:05
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*Avrebbe scelto cosa dire prendendosi il tempo necessario, com'era suo solito. In quel momento più che mai, circondato da volti ignoti, non avrebbe saputo dire fino a che punto un ascoltatore ne avrebbe inteso il significato.*

"Una persona di mia conoscenza, di mia fiducia, ha preso il controllo del luogo cui apparteniamo. Necessità o ambizione, difficile dire, data la mia scomparsa... ma nel trambusto che ha generato una vita a me cara è andata perduta, questo lo so per certo...
Costui possiede una vasta rete di contatti, e molti mezzi di ricerca, ma non mi è pervenuto nulla... ciò potrebbe significare tutto o niente, ed è per questo che sono qui."


*Si voltò verso il compagno, incontrandone lo sguardo e curvando lievemente le labbra in un sorriso.*

"Chiamala... una missione diplomatica, guidata dalla necessità di chiarificare intenzioni ed intenti. Miei, tuoi ed altrui.
Vieni, dobbiamo annunciarci."


*Si alzò, e risalendo verso l'uscita degli spalti guardò un'ultima volta la grande sfera centrale. Un ragazzo dai capelli rossi sostava sull'orlo di uno strapiombo, l'acqua impetuosa di una cascata pericolosamente vicina.
Ciò che stava per compiere non aveva niente da invidiare al giovane genin; anche lui sostava sull'orlo dell'ignoto, pericolosamente vicino ad una corrente in grado di spazzarlo via.

Uscito, voltò a sinistra, nel corridoio intermedio tra gli spalti e l'uscita. I Kage delle Grandi Nazioni lo attendevano poco più in alto, senza saperlo, al termine della grande scalinata che presto gli apparve davanti.
Come preventivato, due guardie sostavano alla base, ma fu la terza presenza ad attrarre lo sguardo del Cantore. Capelli biondi ed occhi chiari, portava il simbolo della Foglia cinto in vita, ed accortosi dell'intrusione si mosse a fronteggiare i due, arrestandone il passo.
I loro sguardi si incontrarono, e senza che si creasse tensione Hideyoshi lo distolse in un lieve inchino. Quindi parlo, basso e monotono.*


"Il Sandaime Hokage ci attende al piano superiore, dobbiamo comunicarle un importante messaggio."

*Che Akane sospettasse la sua presenza o meno, l'arrivo del Cantore sarebbe stato provvidenziale per entrambi.*
 
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view post Posted on 11/6/2015, 23:57
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## Fujie ##

*Senza distogliere lo sguardo dalla sfera acquatica che stava trasmettendo le ultime immagini dell'Inuzuka la rossa ascoltò a malapena la voce del ragazzo ma fu lieta di constatare che nonostante l'insicurezza iniziale finì per darle corda; tra tanti shinobi di Konoha presenti aveva scelto bene e di nuovo il suo fiuto aveva fatto centro. Il Senju di fatti sembrava conoscere il genin in esame, un ragazzino che fino ad ora non era che un volto in mezzo a tanti - non avendo ascoltato le presentazioni iniziali infatti la kunoichi non era riuscita ad assegnargli un nome decente nemmeno di sua fantasia - ma poi fortuna volle che non dovette nemmeno spingersi a chiederglielo e magari risultare invadente. Quando il suo interlocutore fu così gentile da rivelare il nome di entrambi, shinobi e cane, potè ritenersi soddisfatta e lasciare il suo messaggio.*

"Mh? Beh sai una giorno una cosa, un giorno l'altra e sono quasi sempre via dal villaggio. Non ho mai l'opportunità di seguire le nuove leve del clan e mi chiedevo, sempre se per te non è troppo disturbo, potresti consegnare un messaggio al tuo amico quando avrà finito con il torneo? "

*Le immagini passarono poi su una ragazza di Suna e distogliendo lo sguardo Fujie si accorse immediatamente dell'eccitazione del compagno, quasi in contemporanea i due infatti spostarono lo sguardo verso due figure in avvicinamento alla loro destra: un uomo e una donna, entrambi sulla trentina come lei, lui con qualche braccia di troppo e lei che portando occhialoni simili a quelli della rossa sfoggiava un gran sorriso. Entrambi portavano in vista il coprifronte di Suna e data l'alleanza tra i due villaggi non sembrò esserci nulla di strano in un'amicizia tra loro.*

Shou: "Heyla, che sorpresa vederti, non pensavo saresti venuta, non dicevi sempre che queste cose non erano di tuo interesse?"

Reiko: "Fujie-fujie-fujie! Ho trovato uno stand fantastico devi assolutamente venire prima che vendano tutto, dai dai ti prego!"

*Lo sguardo lascivo di lui fece capolino attraverso la frangia scura e lasciò andare appena un cenno saluto al trio seduto sugli spalti. La donna fece un cenno con la mano sporgendosi oltre la rossa manifestando una certa curiosità per la compagnia insolita di quel ragazzino di Konoha.*

"Ciao ragazzi. D'accordo, 'Jei perchè non ti avvii, vi raggiungo tra poco."

Reiko: "Non fare come l'ultima volta che ti sei dimenticata però e non strapazzarlo troppo, mi sembra debole di cuore il fanciullo. Ciao ciao!"

*Smorzando l'entusiasmo della bionda scalpitante la jonin mandò avanti il grosso meta lupo che annusando il Senju in segno di saluto non se lo fece ripetere due volte; del resto spesso l'entusiasmo di Reiko portava a golosità da ingurgitare o giochi da provare, difficile dire se si trattava di uno o dell'altro, nella cupa Kiri era difficile immaginare qualcosa del genere ma evidentemente ospitare un evento del genere comportava anche l'apertura di simili attrazioni.

La battuta della bionda aveva creato una strana tensione tra i due, v'era disagio e imbarazzo, che diamine poteva essere suo figlio quel moretto.*


"Scusa ma devo proprio andare, mi farebbe piacere conoscere quel Takahiro, digli di fare un salto a Suna qualche volta, giusto così per un consiglio o due."

*Rimettendosi composta alla svelta la donna si apprestò a seguire il gruppo di amici lasciando il genin con un pugno di mosche.*



* * * *



## Hachi ##

*Terminata la comunicazione con il Sandaime l'uomo tornò a vigilare sull'arena e questo coordinandosi con Nahoko e la sua abilità oculare. La prima mezz'ora passò senza che nessuno dei due notasse nulla fuori posto ma poi un incontro sospetto tra i corridoi fece accendere il campanello d'allarme. Pattugliando la zona i due jonin si imbatterono nella sorella della Tsuchikage che, intenta in una conversazione con due sconosciuti, portò i due di Konoha a farsi qualche domanda; le guardie dei Kage erano state mandate tutte a collaborare con lo svolgimento dell'ultima prova del torneo e quindi lei cosa ci faceva ancora in quell'angolo? Facendo finta di nulla lo Yamanaka tirò dritto e non potendo restare ad origliare quando incrociò nella direzione opposta la compagna Hyuga le disse di controllare quei due solo, ma solo una volta svoltato l'angolo. Ciò che ne emerse ebbe dell'incredibile, il chakra che percepivano era piuttosto familiare, soprattutto quello di lui, in più, dal flusso irregolare capirono che entrambi erano sotto effetto della tecnica della trasformazione.*

(Sei sicura?)

(Nessun dubbio, quello non è il loro vero aspetto.. ma chi può aver bisogno di un simile trucco durante una manifestazione come questa e soprattutto, cosa staranno confabulando con la Koizumi?)

(Non saprei.. continua il tuo giro tenendoli nel tuo raggio visivo e se succede qualcosa, avvisa.. lascerò la comunicazione aperta appena finito di parlare con Akane-sama. Mi muovo verso la Sala.)

*La voce o per meglio dire, il pensiero di Hachi, si fece insicuro a quella scoperta. La sua abilità di sensitivo gli aveva appena permesso di percepire il chakra di due shinobi a lui piuttosto familiari, due nukenin nemici della Foglia. Rimuginò qualche attimo sui nomi e ripensò a tutte le volte che li aveva incontrati per le strade del villaggio, nella magione e perfino in guerra: le due presenze studiate e il loro chakra appartenevano senza dubbio a Fuyuki e Chiaki Hyuga di Akatsuki.
Mantenendo la calma cercò di convincersi che doveva esserci una spiegazione razionale che andasse oltre l'azzardo di un attacco ai danni dell'Hokage o in genrale, ai danni dei presenti alla manifestazione; nessuno era così sciocco da mettere in atto un piano proprio li con tutta la sorveglianza che c'era. Ciò che gli diede più da pensare fu tuttavia la natura dell'incontro con l'esponente di Iwa, cosa che di certo non avrebbe migliorato la sua reputazione verso attività illecite.*


(Akane-sama ho trovato.. attenda un attimo..)

*Come poco prima lo Yamanaka prima di riaprire la comunicazione con l'Hokage, preferì avvicinarsi alla Sala onde evitare interferenze e al contempo poter superare facilmente le barriere della zona. Accingendosi a salire le scale fu però costretto ad abbozzare solo due parole in quanto dovette fronteggiare un imprevisto dell'ultimo minuto: due uomini dall'aspetto poco raccomandabile erano stati fermati dalle guardie di Kiri e pur non avendo l'invito sembravano intenzionati ad avanzare. Fu sul punto di ignorarli e proseguire oltre senza dare troppa importanza alla cosa ma l'inchino di uno dei due nei suoi confronti lo portò ad arrestare il passo e osservare meglio le sue fattezze.
Aveva un che di familiare la sua voce ma davvero non capiva a cosa faceva riferimento, i suoi occhi chiari oscillarono tra le guardie e i due stranieri e concentrarsi divenne sempre più difficile.*


(Allora vuoi dirmi che c'è Hachi, qui non è proprio un buon momento, devo preoccuparmi?)

(Un tizio al piano di sotto dice di avere un messaggio per lei, aspettavate qualcuno forse?)

*In attesa di saperne di più il jonin si schierò con le guardie impedendo il passaggio dei due e aspettando conferme dal Sandaime al tempo stesso cercò di ricavare qualche risposta.*

"Non so nulla al riguardo e poi voi sareste..?"

GdROff//Post fatti un po' di fretta e con poca voglia ma piuttosto che bloccare le role, preferisco così.

Per l'individuazione e il riconoscimento dei due membri di Aka in incognito ne avevo parlato tempo fa con bloodyrose e visto il pattugliamento già in corso e viste le abilità di sensitivo e del byakugan mi disse che potevo. Se poi è cambiato qualcosa fatemi un fischio che edito. //GdROn

 
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view post Posted on 20/6/2015, 23:55
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*L'uomo palesò i suoi legittimi sospetti, sbarrando definitivamente il passo ai due ed inchiodandoli con una domanda perentoria.
Al Cantore non sfuggì tuttavia la tensione del suo sguardo, ed il dardeggiare tra loro e le guardie in un moto di incertezza.
Lentamente sollevò il braccio sinistro, portandolo indietro nell'introdurre il proprio compagno.*


"Ho l'onore di presentarvi uno dei più raffinati spadaccini del continente, nonché discreto confidente e valente alleato. Quanto a me, io sarei solo..."

*Man mano che il Segno trovava la propria strada, il tempo prese a rallentare.
Dapprima fulmineo, un battito di ciglia iniziò a pretendere diversi secondi, ed il baluginare delle torce smise di vibrare per spandere una luce costante, uniforme. Ogni suono venne incatenato al proprio posto, ciascun battito profondo come un colpo di tamburo.
E poi, lo vide. Un singolo filamento di chakra, tessuto dalla mente dell'uomo per serpeggiare in alto, attraverso la pietra come un tentacolo spettrale. Improvvisamente seppe cosa fare.
Il sorriso del Cantore perse la propria curva, ed una lega d'oro incominciò a competere con il nero del chakra maledetto. Avrebbe scommesso la propria vita su chi vi fosse ad attenderlo, all'altro capo di quel filo luminescente.*


"... spiacente."

Ascesa



*L'energia del Segno di Keiichi esplose dal braccio, divampando rapidamente e spandendo una luce tanto forte da oscurare le lanterne. Il Cantore tentò di tenerla a bada, ben sapendo che la coscienza del Rosso avrebbe potuto indurlo all'esitazione, o peggio sopraffarlo, ma quando vide lo shinobi di Konoha ripararsi dal bagliore seppe di non poter recedere.*

(Ora, ora o mai più!)

*Si lanciò verso l'uomo, ogni singola fibra votata a raggiungerlo prima che potesse rendersene conto. La sabbia dorata aveva sostituito completamente il chakra del ragazzo, ed avvicinandosi Hideyoshi sentì una presenza sempre più incombente osservarlo dai recessi della propria mente.
Al contrario di Otomika, tuttavia, Keiichi non sembrò voler avanzare. La sua forza pretese uno spazio vitale massiccio, ma non imbracciò la volontà del Cantore come aveva fatto lo Spettro d'Argento.
I capelli del ragazzo si stavano già macchiando di rosso quando incontrò una resistenza nel volto del jonin. Le sue mani corsero alla testa, ma nel portare l'attacco il gesto del Cantore subì una modifica inaspettata: anziché afferrare all'altezza degli occhi per bloccare la vista, i palmi cinsero il retro della nuca, costringendo lo sguardo dell'uomo nel suo.
Quindi, in un unico sforzo massiccio, Hideyoshi riversò tutto sé stesso nel passaggio che lo Yamanaka aveva aperto. Sentì da subito la propria coscienza perdere impeto ed intensità, intrappolata in un mondo a lui estraneo ed inaccessibile; una vena di terrore lo colse alle spalle, portando con sé l'eventualità di non poter sfuggire alla trappola in cui si era lanciato.
Ma la scommessa che aveva fatto si rivelò vincente: sentì una presenza terza, oltre il ponte invisibile, e ben presto non ebbe alcun dubbio circa la sua identità. Eppure Akane rimaneva fuori portata, sorda a qualsiasi richiamo, ed Hideyoshi percepì la propria presa sulla mente dell'avversario farsi sempre più flebile.
Fu solo allora, percepito l'esatto punto critico, che Keiichi si mosse. L'energia del Rosso sorse come una tempesta, muovendosi per tramite del giovane verso l'altro capo del filo senza lasciare ad ambo i contendenti alcun quartiere. Hideyoshi percepì un irrefrenabile senso di vertigine ed anelito, e presto fu chiaro che non era tanto la spinta di Keiichi a muoverlo, quanto l'attrazione dell'altra parte.
Quando toccò la mente dell'Hokage, il contatto fu tanto forte da spaventarlo.*


"Sono ancora vivo... dobbiamo parlare."

*Il senso delle parole, così come il tono, era confuso tra i due; il Cantore realizzò di aver osato troppo, ed impiegando ogni forza rimastagli tentò di rompere il legame. Lo sforzo andò consumandolo, ed il contatto non ne fu nemmeno scalfito.
Inaspettatamente, realizzate le condizioni del ragazzo, Keiichi rilasciò la propria presa. Hide cadde all'indietro, le mani attraversate da un fremito dolorosissimo.*


(Cosa mi è saltato in testa?)
 
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30 replies since 15/11/2014, 01:02   964 views
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