GdROff// Post per Fujie (2°pg), continua da [
Sotto gli Spalti] dopo aver salutato Kitsuen [
NPC] //
Gdr On*Con in bocca un sapore misto di carne secca mista a fumo il duo donna-lupo si lasciò alle spalle l'uomo grigio per dirigersi verso gli spalti e assistere al torneo. Girato l'angolo si apprestarono a salire i gradini e più salivano più ebbero addosso sguardi indiscreti, alla quarta rampa poi per fortuna il vociare della folla prese il sopravvento grazie all'inizio delle presentazione degli esaminandi e poterono continuare in tutta tranquillità verso il posto che si erano "prenotati". Ben isolati rispetto a quel mare di gente Fujie preferì arrampicarsi sulle strutture di sostegno dell'arena, fece leva sui supporti metallici che tenevano insieme lo Shikyū e infine si accomodarono nell'incavo tra parete e soffitto.
Al centro del grembo l'enorme sfera d'acqua controllata dagli shinobi di Kiri aveva iniziato a vorticare trasmettendo le immagini della prima prova e subito i loro occhi dorati s'accesero d'interesse quando videro quel tale, Takahiro Inuzuka, erano passati anni dall'ultima volta che avevano incontrato uno dei membri di quel clan. Per quanto non considerasse quel clan davvero parte di sè era consapevole del legame di sangue che aveva con loro e d'impulso decise di puntare una scommessa sulla sua promozione. Guardando verso il basso la donna ci mise ben poco a individuare un uomo "sospetto" che si aggirava tra gli spalti in cerca di puntate e di un facile guadagno; portando le dita alla bocca gli fischiò indicando un punto tra un'ala dell'arena e la sua posizione per fargli capire che quel lupo stava per portargli la sua scommessa. Dopo un attimo di esitazione questi si fidò a lasciarlo avvicinare e raccolte le monete proseguì per la sua strada.
Il gioco d'azzardo non era un vero vizio per Fujie, semplicemente capitavano episodi come questi dove - spesso nelle taverne di paese o contee sperdute - dove sentiva la necessità di testare il suo fiuto, quell'istinto che da sempre la distingueva dalla massa. Fatta la sua puntata rimase a guardare e sperando che le sue aspettative non venissero tradite quasi senza accorgersene era già finita la prova iniziale dove un gruppo di malati mentali erano stati letteralmente sguinzagliati addosso agli esaminandi; i ragazzi in gara se la cavarono eseguendo tecniche più o meno spettacolari e lui nel mezzo v'era, quell'Inuzuka. Cercando sempre lui tra le immagini riuscì a farsi un'idea del suo coraggio e anche dell'inaspettato sangue freddo, era un ninja di Konoha - una patria prevalentemente pacifista - eppure non esitò a uccidere diversi esemplari di quella marmaglia liberata dai manicomi della Nebbia. Un inizio inaspettato per quel piccoletto, iniziava a piacergli.
Al termine di quella prima sanguinosa prova il pubblico sembrò dividersi in due, la prima composta prevalentemente dai padroni di casa di Kiri e cioè la parte pienamente soddisfatta dello spettacolo cui avevano potuto assistere e l'altra parte composta da spettatori di ogni dove, uomini e donne sconvolte o quantomeno irritate da un tale uso della violenza.
Nel centro esatto Fujiie non contava ne da una ne dall'altra. Impassibile la donna osservò la caduta di quelle misere pedine chiedendosi se avevano meritato una tale fine o se fosse stato peggio marcire in qualche clinica psichiatrica del Paese. Alla fine non seppe davvero scegliere, non aveva abbastanza informazioni sulla loro provenienza ma infondo forse propendeva più per la giustizia infertagli che andava a siglare finalmente la fine delle loro sofferenze; era stato più umano e meno doloroso di chissà quanti anni chiusi in gabbia.
Era decisamente meglio morire combattendo anzichè aspettare che il corpo e la mente ti consumi fino a dimenticare chi sei. La loro era una non-vita, nessuno scopo o margine di miglioramento, non valeva la pena concedere loro pietà eppure mentre la folla si agitava, con molte probabilità approfittando dell'intervallo annunciato per espellere bisogni fisiologici, il contenitore del Nashibi pregò per quelle anime. Vegliarda. In religioso silenzio, li al suo posto indirizzò quei sacrifici al suo unico Dio, erano stati sacrificati e non importava per quale causa, sulla terra erano solo che ameba, un ammasso di carne fetida e controproducente: significava meno oscurità in terra.
Passò qualche ora prima che il globo riprendesse ad animarsi in quello sciabordare ritmico, quel tempo era stato utilizzato per un test scritto e tutti i sopravvissuti a quella seconda selezione erano stati spediti su un'isola del Paese. Vennero inquadrate diverse aree e il regolamento sui rotoli da recuperare, punteggi da raggiungere e quindi l'inizio della gara di sopravvivenza. non fu una vera e propria sorpresa, ad ogni torneo non mancava mai la presentazione di una foresta oscura o di un deserto infame e quell'isola insidiosa non sarebbe di certo stata da meno.
Fu inquadrato il viaggio devi vari ragazzi, i loro spostamenti, le strategie adottate in base anche alle variazioni del clima della zona X in cui erano finiti - davvero un luogo surreali, da visitare - ma la parte più interessante per Fujie fu lo scontro tra il ragazzo di Iwa, la bambola malefica di Kiri e il suo lupacchiotto. Takahiro lottò senza esitazione ma alla fine non riuscì a cogliere l'opportunità e tra i litiganti a scamparla fu la kunoichi che giocava in casa, rapida e opportunista recuperò il bottino abbandonò lo scontro.*
"Accidenti gliel'ha fatta! Che peccato, non credo avrà il tempo di recuperare ormai.."
*Istintivamente battè la mano sul sostegno da cui si affacciava e la forza incontrollata fece vibrare il metallo ad esso collegato nel raggio di una cinquantina di metri agitando gli spettatori.*
"Ops.."
*L'ultima prova era agli sgoccioli e immedesimandosi troppo la rossa cercò di scaricare il nervosismo accarezzando energicamente un sempre meno entusiasta Yasei.*
* * * *
GdROff// Post per Hachi Yamanaka [
NPC] dopo il [
Ricevimento] ed essersi separato dall'Hokage, Kinji Uchiha e Nahoko Hyuga [
NPC] //
Gdr On*Era la prima volta dopo anni che potè godersi un simile spettacolo senza troppi grilli per la testa. Un uomo integro Hachi, uno di quelli che da tempo non nascevano e uno dei pochi tra quelli che ancora calpestavano quel mondo. Viveva della sua morale, dei suoi sani principi ed erano proprio questi che doveva inculcare al piccolo che accompagnava a fatica il suo passo. Lo teneva per mano, alto un metro e poco più il biondino dai riccioli d'oro poteva essere scambiato facilmente per suo figlio cosa che per sfortuna o per fortuna, non era.
Hikarikage, quel ragazzino era straordinariamente instabile, brillante ma anche sciocco per la sua età. Cresciuto in una bolla di sapone dal bisnonno non aveva sviluppato i suoi sensi come gli altri e lo stesso si poteva dire della logica; aveva tanto da recuperare, un bagaglio tutto da riempire e la sapienza dello Yamanaka in effetti era un prezioso serbatoio di cui servirsi.
Fu portato a Konoha nell'ultimo periodo della guerra, spacciato per orfano ma con attorno un'ordinanza di protezione fuori dal comune. Quando tutto finì ed ebbe modo di parlare con Akane ne capì il motivo, era il figlio dell'Hokage - creato e cresciuto a sua insaputa dal suo vecchio che credeva morto da qualcosa come vent'anni - e come tale andava trattato. Il Sandaime fu piuttosto esplicita in quel periodo, doveva essere sorvegliato e istruito, dovevano seguirlo e proteggerlo con o senza di lei; aver perso la vista non la rese certo più affabile e Hachi come suo solito si limito ad assecondare il suo volere, era giusto pensare che il piccolo potesse essere preso come bersaglio dai nemici della Foglia e così, insieme alle numerose assistenti che seguirono aiutò la donna a crescere e comprendere Hikari.
Le immagini del torneo iniziarono a scorrere e lo Yamanaka non potè che sorridere dell'eccitazione sul volto del suo piccolo amico. Tra non molto nonostante la giovane età avrebbe tentato di conquistare già il suo coprifronte, aveva tutte le carte in regola per riuscirci, fisicamente non era un mastino ma era agile e soprattutto aveva un controllo del chakra stupefacente, gli riusciva con una tale naturalezza da non crederci.*
(ha ottime possibilità di riuscita se non si lascia trasportare dalle emozioni, ha battuto in duello già altri genin grandi il doppio di lui e con qualche esperienza alle spalle, non so come ci riesce ma per lui il chakra è come l'aria che respira..)
"Fa attenzione a questo, non capiteranno molte altre occasioni. Sai cosa stanno cercando di ottenere questi ragazzi vero?"
"La vittoria, è una gara."
"In un certo senso si ma non è così semplice, presto ti accorgerai che saranno potati a dover fare delle scelte importanti e non c'è una vera soluzione. Imparerai che spesso non si può scegliere solo tra il bianco o il nero, dire Si o No, c'è un contesto attorno e bisogna adeguare le proprie reazioni per spuntarla, rifletti: credi sia giusto uccidere quei poveretti solo per andare avanti con l'esame, cosa vuole dimostrare Kiri con una prova simile e cosa vuole che facciano i ragazzi laggiù.. cosa faresti tu al loro posto?"
*Nel tentativo di stimolarlo Hachi stava adempiendo al suo dovere, la madre era stata chiara, doveva assistere e partecipare e lui doveva guidarlo passo passo. Osservando la furia dei malati mentali liberati nello spiazzo Hikari si spaventò stringendo a se il piccolo Yūjin, il furetto regalatole dalla madre, era davvero sorpreso nel vedere una simile massa confusa di persone che si combatteva con ferocia inaudita senza motivo apparente. Ascoltando le parole del suo mentore tuttavia riuscì a fare mente locale e ad immedesimarsi. Si espresse come suo solito con un linguaggio semplice ma il discorso non faceva un piega.*
"Non credo sia giusto colpirli, non è colpa loro se si comportano così, credo.. penso che non sanno nemmeno dove si trovano o chi hanno davanti. Hanno costruito questa prova per osservare il lavoro di squadra o quanto sono bravi tutti, a questo serve il torneo Hachi-sensei?"
*Senza distogliere lo sguardo il jonin avvolto nel suo kimono chiaro accennò a un sorriso, nonostante il suo passato quel piccoletto era sveglio.*
"Beh se è così allora quando toccherà a me farò il minimo per passare ogni prova!"
"Hai centrato lo scopo del torneo, di fondo è un'usanza nata per tenersi informati sulle abilità degli altri villaggi e quindi per mettersi in guardia da eventuali nemici o costruire eventuali alleanze. E' un discorso più ampio perchè tu possa capire ora come ora ma per superare la selezione non credo basti fare come dici. Non sporcarsi le mani potrebbe essere visto come un atto di codardia, la verità è che non c'è un modo, in quelle arene ognuno ha un percorso da seguire per dimostrare a se stesso di cosa è capace, è un'opportunità di crescere come un'altra che potrebbe capitare in missione, l'unica differenza è che qui si hanno migliaia di occhi puntati addosso. La tensione e la paura di sbagliare può portare a fare errori stupidi.. spero solo che nessuno finisca male."
"Nessuno dei nostri o intende tutti sensei?"
"Per tutti è già troppo tardi.."
*La carneficina della prova zero era iniziata e Hachi non potè evitare al piccolo Hikari quello spettacolo cruento; conoscere la crudeltà di Kiri dopo gli orrori della guerra per lui non sarebbe stato facile ma non poteva proteggerlo dalla realtà del mondo degli shinobi.
Intanto tutt'attorno c'erano familiari e spettatori di ogni sorta che urlavano e incitavano, qualcuno piazzava scommesse e poi alla fine della prova Hachi riconobbe in lontananza la figura di una donna senza poter evitare di chiedersi cosa ci facesse lontana dalla sala dei Kage. Alzandosi dal suo posto fece irritare un gruppo di persone alle sue spalle ma senza farci troppo caso rimase al suo posto aspettando di essere raggiunto dalla Hyuga.*
"Eccoti senpai.. ciao ometto!"
"Ciao Naho-chan!"
"..non dovresti essere con Akane-sama?"
*Prendendo per mano Hikari lo Yamanaka decise di allontanarsi da orecchie indiscrete e abbassando il tono riprese il discorso, sembrava sinceramente preoccupato per ciò che non poteva controllare.*
"Finita la prova scritta ogni Kage è stato lasciato dal suo accompagnatore per prendere parte più da vicino all'ultima fase del torneo, non so di preciso in che modo ma il Terzo ha voluto mandare Kinji-kun. Sarei rimasta volentieri al suo fianco ma a quanto pare sarei stata di troppo, gli altri rappresentanti avevano con se un solo cane da guardia e forse è stato meglio così, se fossi rimasta avrebbero pensato che Konoha ha qualcosa da temere."
"Come se Akane-sama avesse qualcosa da temere, potrebbe difendersi contro tutti e quattro da sola e uscirne senza un graffio. Comunque che aria tira là dentro?"
*Pur mettendoci tutta la buona volontà di questo mondo Hachi era un uomo spinto dal dovere e protettivo ai massimi livelli verso l'Hokage e la donna che amava segretamente, non potè che chiedere un aggiornamento.*
"Un clima davvero opprimente, sono felice di esserne uscita credimi, come hai fatto ad essere presenti per tutti questi anni kami.. Comunque hanno discusso dell'assenza del Raikage, pare sia morto il vecchio Giichi ma è strano non sia giunta voce prima ed dopo aver sollevato la questione Akane-sama non ha avuto da obiettare. Quanto va d'accordo con la Sacerdotessa della Nuvola?"
"Come una zanzara intrappolata in una ragnatela.. ma non saprei dire cos'ha in mente. Nient'altro, sull'assenza del Suono magari?"
*La risposta secca dell'uomo fu come veleno sputato da un serpente, ma come biasimarlo dopo aver saputo di lei e quel giovane di Kumo, insieme. Fattori personali che accantonò ma che trasmisero attraverso la mano una strana angoscia nel cuore di Hikari che dal basso fissava i grandi bisbigliare tra loro.*
"Nulla, credo che approfitteranno di questo momento tra loro per parlarne sai com'è no? Meno orecchie ci sono e meglio è.."
*La bella Hyuga poi tornò a parlare a piena voce rivolgendosi infine al bambino e fissando i suoi occhioni verdi.*
"Comunque non è successo granchè puoi rilassarti, in più sono qui per darti il cambio, Akane è sembrava preoccupata che Hikari potesse riempirti di troppe domande. Ho un messaggio da parte della mamma tesoro: vuole che resti in silenzio e che osservi, hai tanto da imparare da questo torneo."
"Uff lo sto già facendo vero sensei, vero? Adesso però andiamo a comprare qualcosa di dolce sensei, ho fame?"
"Si si, tra un attimo, fa il bravo."
*Lasciando la presa Hachi lasciò che il piccoletto scorrazzasse tra le corsie di scorrimento, c'era un gran via vai di gente per via dell'intervallo indetto. Pensieroso i suoi occhi azzurri si persero oltre i corridoi che portavano alle sale superiori, aveva colto qualcosa tra le righe ma l'incertezza e la mancanza di controllo sulla situazione lo tenevano in stallo in un profondo disagio.*
"Qualcosa non va?"
"Te lo saprò dire solo tra un po' intanto fa come ha ordinato il Sandaime, non perderlo di vista. "
*Indicando i suoi occhi lo Yamanaka fece intuire alla donna di stare in allerta e lei annuendo iniziò a scrutare lo Shikyū con il suo occhio bianco.
Alleggerito dal peso rappresentato dal figlio in un attimo il jonin passò a occuparsi di quello che aveva intuito essere un messaggio, Akane aveva bisogno del suo supporto e nonostante la tensione creatasi tra loro dopo l'episodio di qualche mese addietro non potè farsi coinvolgere da faccende sentimentali.
Torno così in campo il soldato, lo shinobi di Konoha dedito in tutto e per tutto al suo Kage, alla sua signora. Addentrandosi in quei corridoi raggiunse la zona libera al passaggio degli spettatori verticalmente più vicina alla sala kage e chiudendo gli occhi iniziò a concentrare il suo chakra in cerca del collegamento con Akane. Impiegò diversi minuti a superare tutte le interferenze e a individuare il punto esatto.*
(Toc Toc.. il furetto è nel paese delle meraviglie e tutt'attorno c'è una bella vista. Mi cercava forse.. Akane-sama?)
*Sarcastico il jonin non riuscì a trattenere il tono arrogante, era certo che il cambio di guardia non fosse stato un caso e lo stesso si poteva dire del messaggio che gli era stato consegnato da Nahoko.*
GdROff// Continuerà in [Sala Kage] //Gdr On
Edited by ~Angy. - 28/4/2015, 13:25