[Bagno Spalti] Le disgrazie non vengono mai sole, Ruolata libera per «Elvis», Karen91 e .Melo

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view post Posted on 14/1/2015, 17:25
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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[x] Cadde a terra esausta per la folle corsa mentre le sue sembianze tornavano ad essere quelle di sempre. La folta chioma blu che arrivava fino al fondoschiena, la pelle diafana, gli occhi pallidi come la luce della luna, le guance lievemente rosate per colpa del caldo che ora sentiva. Anche i animali in sua compagnia abbandonarono l'aspetto da criceti per tornare ad essere dei mustelidi. Yin sembrò particolarmente contento del poter muovere le sue zampette in modo più normale e un ghigno si dipinse sul suo muso. Purtroppo la felicità venne immediatamente annientata in pochi secondi non appena tutti si ricordarono del perché fossero chiusi in un bagno.

- Chiaki ma come ti è venuto in mente di agire così d'istinto? E poi quelle promesse come credi di mantenerle? Stai solo illudendo quella ragazza te ne rendi conto? - il rimproverò arrivò diretto come una doccia d'acqua fredda alle orecchie della nukenin.

Esitò un istante a rispondere la fanciulla dai capelli cobalto ma quando le domande retoriche diventarono più fastidiose non poté più trattenere la sua collera.

- E cosa credevi che dovessi fare? E' facile parlare a conti fatti. Eri sulla mia spalla e avresti potuto c-consigliarmi - disse furibonda la quindicenne che cercava di riprendere fiato ad ogni parola che diceva.

Intanto Yang che aveva iniziato ad esplorare la zona per quanto fosse alquanto anonima s'accorse di un dettaglio alquanto importante. Non era pratico con il mondo degli umani, non quanto suo fratello ma alcune strane cose le aveva apprese grazie al suo modo d'essere estremamente curioso. Fissò i bagni che si suddividevano in tre file con gli sportelli mentre gli altri erano situati all'esterno proprio dove erano posizionati loro. Non aveva mai visto delle strutture simili nemmeno quando aveva seguito la sua evocatrice di nascosto. Incrociò le zampette ed iniziò ad osservare bene il tutto. Gli sembrava fuori luogo porre la domanda in quel frangente dato che gli altri due avrebbero potuto prendersela anche con lui per aver urlato durante lo spostamento della kunoichi. Purtroppo quel dettaglio era molto rilevante, se solo gli altri fossero stati messi al corrente.

- Io non volevo proprio parlare con quella ragazzina. La scimmia avrebbe persino potuto avvertire il nostro odore ma te hai ignorato le mie parole, scegliendo di fare di testa tua - disse adirato il furetto dal manto scuro puntando la sua zampetta nella direzione della ninja.

Yang provò con un colpo di tosse ma non successe nulla perché i due sembravano veramente intenzionati ad arrivare alle mani o alle zampe in base al punto di vista.

- Le ho fatto una promessa e la manterrò - disse lei estraendo una pergamena da sotto il mantello dalle nuvole color oro - Devo trovare Fuyuki, lui saprà s-sicuramente cosa fare.

- Si, si certo...lui sa sempre cosa fare - disse infastidito la creatura adirata incrociando le zampette al petto.

Yin aveva sempre odiato il compagno della giovane, nonostante lui fosse il loro eremita i loro caratteri erano totalmente opposti. Molte volte aveva finito a litigare con lui nell'ignoranza della quindicenne che sempre più volte si trovava perplessa a osservare dei piccoli battibecchi; quasi le stessero nascondendo qualcosa. Eppure il suo mondo era pieno di segreti perché doveva esserne tanto sconvolta? Non aveva mai risposto così male a suo fratello eppure li per li avrebbe voluto andarsene in qualche posto lontano a riflettere. Forse aveva ragione il mustelide a rimproverarla, nonostante si impegnasse tanto in quello che faceva ogni volta finiva in qualche guaio serio. Fu proprio in quell'istante che uno scricchiolio alla porta la fece sobbalzare, rivelando la presenza di qualcuno nella stanza.
 
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view post Posted on 14/1/2015, 23:22
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GdrOff
«Parlato»


"Pensato"

Narrato
GdrOn


Senzatitolo-1copia
Il bagno mi chiama!







Aumentai la velocità, urtando nel frattempo non poche persone, con le quali mi scusai quasi amabilmente, urlando mentre sfrecciavo.

«Per favore, permesso, permesso!.»

Lo spettacolo era iniziato.


" Eh che diamine! Gli unici quattro idioti che devono ancora prendere posto li ho beccati io sulla mia strada! Ma è mai possibile? Dopo giuro che... Aaah, non riesco a pensare! Ma quando ha iniziato a scapparmi così violentemente? "

Superai gli ultimi ostacoli. Ora il problema era dove fosse la toilette. Corsi lungo un corridoio al coperto. Vidi le indicazioni.

" Oh! Finalmente! Qui a sinistra dovrebbe esserci. "

Girai, seguendo il segnale indicato. Spalancai violentemente la porta. Il locale era vuoto.

" Meno male, niente coda. Non l'orinatoio. Mi mette a disagio."

Mi tuffai verso la prima porta. E sbattei contro la testa, cadendo per terra. Ora leggevo più chiaramente la scritta...


«FUORI SERVIZIO!?!? Ma porca... »

Mentre mi massaggiavo la testa, con la mano libera mi tirai su e andai verso la prossima porta. Spinsi delicatamente la seconda. Grazie al cielo era aperta.
Entrai senza ulteriori indugi, mi abbassai i pantaloni quel tanto che bastava e diedi libero sfogo alla mia vescica.


«Fiuuuuu... Ho passato un brutto momento... Ma è passato... Pensiamo a come torturare quell'idiota che mi si è parato davanti poco fa... Forse con un palo...»

Udii un forte tonfo che mi fece perdere per un momento la mira, così che dipinsi di giallo una parte del muro difronte.

" Pure questi ci si mettono...? Ma non posso nemmeno farla in pace... Per lo meno non sono l'unico a cui scappa in un momento del genere... Oppure dovrebbe essere un fattore positivo essere l'unico?... Non importa... Questi idioti mi hanno spaventato... Adesso esco e li privo dei loro organi genitali... Poi glieli faccio mangiare, un pezzettino per volta, ad uno quello dell'altro... Gne gne gne "ho fatto una promessa, devo mantenerla", gne gne gne... Pure 'sta promessa di cui parlano... Anche quella gliela faccio mangiare... A calci... Waa che fame... "

Il mio stomaco brontolò, insoddisfatto. Diedi un'ultima scrollata, usufruii della carta igienica e mi tirai infine su i pantaloni.

"Chissà se lo squalo ce l'ha grosso quanto il mio... Magari usa la sua spada in qualche modo per... No... Che schifo... Ma, diavolo, quanto avrei voluto combattere con lui... Mi tremano ancora le mani... Adesso esco e ammazzo questi bastardi... Uno alla volta... Poi me li mangio per saziarmi... "

Mi fissai i palmi tremanti. Sorrisi. Poggiai una mano sul pomello e, girandolo, tirai verso di me. Aprendo, le voci che sentivo si spensero di colpo. Rimasi a bocca aperta, spenta l'ombra del precedente sorriso.

" Qui c'è qualcosa che non va..."

Fissai prima quelli che sembravano ermellini o furetti. Uno bianco e uno nero. Poi la ragazza seduta per terra. I lunghi capelli blu, la pelle candida e gli occhi pallidi. Mi grattai la testa rasata, riprendendomi per un attimo dal mio smascellamento.

«Emh... Diavolo... O tu hai qualcosa che non dovresti avere... Oppure a me manca qualcosa, che in parte può avere a che fare con la vista... Ma dato che ho avuto modo di verificare un momento fa, dubito seriamente si tratti della prima opzione... »


Guardai in basso pensieroso, poi volsi il mio sguardo all'animaletto bianco.

«Oh, ma che carino che sei... Come si chiama? »

Sorrisi.

" Adesso ho ben chiara una sequenza... Prima affogo il primo ermellino in uno di questi cessi... Poi me lo mangio... Poi stacco la coda del secondo e lo strangolo con la stessa... Sarà divertente guardare la ragazza piangere terrorizzata... Sento già il loro corpicino perire dopo le ultime convulsione, nelle mie stesse mani... "

Scoprii leggermente i denti.




 
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view post Posted on 15/1/2015, 16:16
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Lo sciacquone seguì l'entrata in scena di uno strano individuo che fece zittire tutti i presenti. Da quando tempo era che li stava origliando? Tutti tenerono fissi le loro iridi senza battere ciglio, persi nei loro ragionamenti più contorti. Cosa fare adesso? Il primo a muoversi fu Yin che andò immediatamente verso la porta per controllare se fosse rimasta aperta e tanto fu. Fece girare di scatto il chiavistello con un unico salto prima di riprendere a bisticciare con tutti i presenti.

- Ma come si può essere tanto sprovveduti? Nemmeno la porta è stata chiusa. Yang questo era compito tuo! - disse il furetto dalla pelliccia scura avvicinandosi a suo fratello.

Questo di rimando non aveva ancora distolto il suo sguardo dallo sconosciuto impressionato ma allo stesso tempo terrorizzato. Compose i sigilli e in una nuvoletta di fumo si trasformò in una sedia sotto lo sguardo perplesso dell'altro mustelide.

- A parte il fatto che ormai sei stato beccato come tutti noi, una sedia in mezzo a un bagno pubblico maschile non ha assolutamente senso di esistere - rispose l'altro mettendosi la zampetta nuovamente sul musetto.

Chiaki rimase con la bocca leggermente aperta senza trovare le parole giuste per esprimersi. Come le aveva fatto notare con diversi giri di parole il misterioso infiltrato, quel posto non si addiceva a una signorina. Spostò i suoi occhi trasparenti verso l'orinatoio in bella vista e immediatamente capì il suo errore. Come aveva potuto sbagliare per la fretta e adesso? Si alzò immediatamente in piedi farfugliando qualcosa tra lei e lei mentre si muoveva freneticamente con sguardo assente. Era stata scoperta, era la prima volta che succedeva ma c'era qualcuno che l'aveva notata con quella veste.

*Forse non conosce l'organizzazione, forse posso fare finta di niente*

- Che bella giornata oggi vero? S-scusami, credo di essermi confusa con i bagni - disse innocentemente la giovane facendo spallucce.

*Sono stata pessima, me lo sento...*

- Lui è Yin e l'altro è Yang mentre tu saresti? - continuò indisturbata la kunoichi come se nulla fosse, nascondendo dietro la schiena la mano tremante per l'agitazione.

Intanto la piccola creatura dal manto color pece si era messa in moto facendo comparire davanti a lui una piccola pergamena dove aveva disegnato dei kanji chiari e visibili: "Fuori servizio". Nonostante le sue dimensioni minute ci mise un attimo a riaprire la serratura e a richiuderla di scatto dopo che ebbe posto l'oggetto alla mercé del pubblico. Probabilmente il piccolo aveva preso spunto dallo stesso cartello in quella stanza che gli avrebbe consentito più tempo per pensare e riflettere su una strategia. Non amava essere così attivo soprattutto quando sapeva che suo fratello era più dotato per l'attività fisica mentre lui preferiva far funzionare il cervello sdraiato comodamente sulla spalla dell'evocatrice.

- Ehi basta convenevoli, che cosa ci facciamo di lui? - chiese esasperato l'esserino peloso, dando attenzioni solo a sua sorella.
 
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view post Posted on 3/2/2015, 19:39
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La situazione in cui si era andata a cacciare la bella kunoichi non era di certo tra le più rosee. Un perfetto sconosciuto aveva visto il viso di colei che era considerata una nukenin in piena regola e, con quel mando particolare a coprire il suo corpo, non sarebbe trascorso molto tempo prima che il suo interlocutore lo collegasse ai mercenari di Alba. Chiaramente preoccupato per l'evento, anche più di quanto lo fosse la sua evocatrice, il piccolo furetto dal manto scuro come la notte si mise in azione per contenere il disastro, contrariamente a quanto aveva invece fatto il fratello, che per l'improvviso spavento aveva agito d'istinto, senza ragionare. Cosa fare di quel ragazzino? Era una domanda più che legittima, specialmente in una circostanza del genere, dove attendere un minuto di troppo poteva condurre tutti a una misera disfatta. Tutto a un tratto, tuttavia, un misterioso rumore proveniente dalla porta riuscì a catturare l'attenzione dei presenti. La porta del bagno prese a cigolare e prima ancora di potersi voltare per incontrare lo sguardo dell'ospite, Kiyu aveva già perso i sensi a causa di un colpo preciso alla nuca, che lo fece accasciare al suolo. Soltanto a quel punto Chiaki poté riconoscere i lineamenti del suo aggressore. Occhi diafani come la luna, gelidi come la sua espressione e una chioma castana indomabile. Quei dettagli li conosceva fin troppo bene.

- Beh, direi che a questo punto il problema è risolto.

Il byakugan ancora attivo scrutava la fanciulla dalla testa ai piedi e a quel punto per tutti fu semplice comprendere come l'eremita fosse stato in grado di trovarli e ad entrare lì dentro per intervenire prontamente, incurante del cartello che Yin aveva affisso sulla porta per tenere lontani occhi e orecchie indiscrete.

- E' da quando siamo stati separati al porto che sono sulle tue tracce.. per fortuna sembra che io ti abbia trovato al momento giusto.

Per un attimo un sorriso si accese sul volto dello shinobi, che tuttavia lasciava trapelare ancora lievi segni di preoccupazione. Del resto la situazione in cui i tre si erano cacciati si era rivelata parecchio pericolosa e lo stesso Hyuga si era visto costretto a sciogliere la trasformazione per accelerare il passo, in modo da raggiungere il trio al momento propizio, cogliendo di sorpresa loro e l'ignaro genin. Finalmente, dopo essere stati separati dalla folla del porto del Paese del Fuoco, i due amanti erano riusciti a ricongiungersi. Fino a quel momento Fuyuki non aveva incontrato nessuno, anzi si era semplicemente limitato a infilarsi nello stadio curandosi di non dare nell'occhio. Il suo obiettivo era sempre stato quello di ritrovare la moglie, che invece aveva già avuto diversi incontri e, anche se lui non ne era al corrente, aveva sicuramente molte più cose da raccontargli. Nel frattempo il suo uomo si era chinato sul corpo privo di conoscenza di Kiyu e, dopo un breve esame dei suoi parametri vitali effettuato per accertarsi di non aver esagerato, poté fornire un quadro rassicurante alla ragazza e ai due giovani mustelidi.

- Deve essere un genin alle prime armi, di certo dormirà per un paio d'ore. Niente di esagerato, ma sicuramente non gli piacerà il mal di testa quando si risveglierà.



Edited by .Melo - 4/2/2015, 17:19
 
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Per l'ennesima volta venne colta alla sprovvista mentre qualcuno si intrufolava in quel luogo, distruggendo le barriere strategiche erette dal piccolo furetto dal manto scuro. Sbatté diverse volte le ciglia rimanendo inerme mentre la situazione prendeva una piega migliore di quella precedente. Fuyuki si ergeva davanti a lei con il suo sguardo severo ma con le sue labbra che mentivano alla sua rigidità, rivelandole il cenno di un sorriso. L'aveva trovata finalmente e si erano ricongiunti dopo il caos del viaggio. Avrebbe voluto abbracciarlo e scusarsi per il suo modo d'agire ma alla fine non fece nulla se non fissare il ragazzino a terra inanime. Sapeva che lo Hyuga non gli avrebbe mai fatto del male ma vederlo riverso a terra privo di conoscenza quando un attimo prima ci stava conversando la fece deglutire. Se solo avesse voluto il nukenin avrebbe potuto mettere a tacere anche lei così? Distolse i suoi pensieri da quella domanda inappropriata e si rivolse direttamente al nuovo arrivato o almeno ci provò.

- Oh finalmente è arrivato il nostro salvatore... - disse sarcastico Yin che sgattaiolò fino alla spalla della sua evocatrice - Yang puoi tornare normale adesso tanto c'è Fuyuki.

Non riuscì a trattenere il suo sarcasmo ora che la situazione si era fatta più calma e tranquilla ma quel posto non rimaneva comunque sicuro per due membri dell'organizzazione più pericolosa del mondo.

- Si ti stavo cercando anche io ma poi...sono stata distratta - disse Chiaki sentendosi leggermente in colpa per aver agguantato la libertà offertagli dalla situazione senza riflettere.

Se lei e il suo amato erano li, un motivo c'era ed andava ben oltre le apparenze. I loro occhi avrebbero dovuto essere fuori da quel bagno per osservare minuziosamente il torneo e i suoi partecipanti. Avrebbe voluto dare man forte ad Akane ma nulla sapeva della strada su cui stava camminando. Lo schermo riportava le notizie che voleva lui o chi lo gestiva da dietro le quinte. Ripensò ai discorsi fatti a Misato, alla promessa impossibile che le aveva rivolto e a quello che stava per fare prima che colui che stava cercando gli comparisse davanti.

- Fuyuki a parte lui credo di essermi messa in guai più seri. Ho fatto una promessa ma adesso non sono più sicura che possa m-mantenerla in qualche modo...dobbiamo fermare il torneo - disse guardandolo seriamente negli occhi nonostante la voce le tremasse leggermente.
 
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view post Posted on 4/2/2015, 18:15
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Come sempre non poté mancare il sarcasmo del piccolo furetto dal manto nero, che non si lasciò sfuggire quella ghiotta occasione per mettere in mostra l'astio nei confronti che provava nei confronti dell'eremita. La tensione fra i due era palpabile, ma lo shinobi non aveva intenzione di darla vinta al suo rivale, anzi era pronto a controbattere a quanto lui aveva detto. Le sue parole gli scivolavano addosso, senza riuscire a penetrare attraverso la difesa conferitagli dal suo buon senso e dalla sua sicurezza, tuttavia anche lui non vedeva l'ora di togliersi qualche sassolino dai sandali e di mandare su tutte le furie quella palla di pelo.

- Non dire così, esageri nel lusingarmi. Tu e i tuoi cartelli avreste sicuramente saputo cavarvela meglio.

Commentò, facendo anch'egli sfoggio d'un sarcasmo anche più pungente di quello sfoderato dal mustelide, che intanto aveva preso nuovamente posto sulla spalla della sua evocatrice. Al di là della rivalità fra i due, la situazione si era finalmente calmata e le condizioni erano adesso favorevoli per permettere alla dolce kunoichi di esporre quanto aveva da dire. La promessa fatta a Misato era ancora vivida e tangibile nella sua mente, tuttavia il suo amato era ancora all'oscuro dello strano incontro che lei aveva fatto, o di quanto era stato detto tra lei e la ragazza di Suna che aveva conosciuto. L'unica cosa che poteva sapere era che, di certo, il modo scelto dalla Hyuga per approcciarsi all'argomento non era stato dei più delicati.

- C.. cosa?

Il jonin era talmente sorpreso da non essere riuscito a nascondere quanto quella dichiarazione l'avesse lasciato basito. Per un momento non riuscì a credere alle proprie orecchie. Chiaki era sempre stata una kunoichi pacifica, serena, che mai avrebbe fatto qualcosa che avrebbe potuto mettere in pericolo la sua incolumità o quella di chi gli stava a cuore. Eppure, in quel momento, sembrava intenzionata a sabotare un torneo. No, lui la conosceva fin troppo bene ed era praticamente impossibile che lei potesse provare un desiderio talmente scellerato e folle senza possedere una valida motivazione. Aveva parlato di una promessa, forse era lì che si celava ciò che aveva scatenato quell'evento. Per questo motivo lo shinobi s'impose di ritrovare la lucidità, così da poter affrontare meglio il discorso con la propria amata.

- Di che promessa parli? Perché hai intenzione di fermare il torneo? Calmiamoci e parliamone..

Disse tutto d'un fiato, anche se lì era lui l'unico a doversi calmare.

 
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view post Posted on 5/2/2015, 18:33
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Il suono della rottura della trasformazione del piccolo Yang fece da spartiacque per la tensione che si era venuta a creare tra i due amanti. Forse Chiaki non aveva usato le parole giuste per argomentare tutte le informazioni e sensazioni che aveva provato fino all'arrivo del ragazzo. Non erano facili da spiegare i pensieri contorti e quegli sguardi folli che sullo schermo correvano in ogni dove per poi spegnersi a suon di colpi sotto ad armi acuminate e colpi ben assestati. Fissò il pavimento mentre suo fratello prendeva posto sulla spalla opposta a quella di Yin, grattandosi la testa imbarazzato per la pessima figura.

- Tu hai già p-partecipato a uno di questi eventi vero? Sai quindi di cosa tratta...in cosa ti sei dovuto cimentare esattamente? - chiese con curiosità ma allo stesso tempo timore della possibile risposta la nukenin.

Immaginare che anche lo Hyuga avesse ucciso gente innocente solo per il piacere degli spettatori che assistevano alla scena le sembrava un obbrobrio. Era sempre stata d'accordo con lo shinobi, persino quando aveva deciso di voltare le spalle al villaggio per poter seguire più attentamente il nemico che lo minacciava ma mai avrebbe pensato che il suo insegnante di vita, fosse stato alle regole di sciocchi ricchi ingordi. Anche lei aveva fatto parte di quegli spalti ma i suoi scopi erano diversi, non si sarebbe mai amalgamata con quelle persone. Non si sentiva superiore semplicemente non capiva il gusto di quel gioco senza un vero vincitore. Che la Nebbia Insanguinata di cui le aveva parlato Fuyuki fosse tornata a regnare?

- Non avrei mai immaginato di vedere tante di quelle vittime sacrificate solo con scopi ludici. Mi sembra che si trattassero di malati di mente se non sbaglio, indifesi e con l'unica colpa di avere una malattia mentale p-permanente. Al mio arrivo mi sono trovata a parlare con una ragazza, una ninja di Suna. Sai lei era li per guardare il suo amato che era stato selezionato per partecipare alle prove, al contrario di lei. All'inizio mi ero avvicinata solo per osservare la sua scimmietta, credo che sia anche lei un'e-evocatrice. Ho provato a prestare attenzione al torneo ma una parte di me non ce la faceva. So che siamo venuti qui per reclutare gente ma credi che ci sia realmente bisogno di prove del genere per d-dimostrare le proprie capacità? Io non credo. Pensavo che Watashi ci avesse insegnato qualcosa ma ho seriamente i miei dubbi... - concluse lei rialzando il capo per guardare fuori dall'unica finestrella presente nella stanza.

Non era facile esprimere tutto ciò che le frullava nella testa e lo si poteva notare dalle frasi discordanti le une dalle altre. Il discorso era confuso e ancora la fanciulla dalla chioma bluastra non era riuscita a parlarle chiaramente di quella promessa fatta a Misato. Tutto era partito come un gioco ma anche il torneo non si poteva definire alla stessa maniera agli occhi dei suoi organizzatori? E il gioco sarebbe stato destinato ad essere cambiato. Yin intanto dopo la risposta del jonin ancora borbottava tra se e il fatto che fosse rimasto sconvolto dall'uscita della giovane era solo una piccola rivincita sulle sue pessime battute.
 
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Quando lei domandò se anche lui avesse partecipato a un torneo di selezione come quello che attualmente si stava svolgendo, un'espressione interrogatoria si dipinse sul volto dello shinobi. La sua amata non aveva mai mostrato curiosità nei confronti di un simile argomento, eppure in quel momento il giovane poté percepire nella voce di lei il desiderio e la necessità di ottenere risposte. Per questo motivo s'impose di ascoltare quanto sua moglie avesse da raccontare, prima di esprimere un giudizio a tal riguardo. Ciò che apprese, tuttavia, lo lasciò completamente di stucco. La kunoichi parlava di malati di mente, di vittime mietute per il puro divertimento di chi si limitava soltanto a godersi quel tetro spettacolo. Il torneo chunin a cui lui aveva partecipato si era svolto in maniera completamente differente, eppure quanto detto da Chiaki rievocò nella sua mente i tremendi ricordi legati all'Hidoi Game. In quell'occasione si era visto costretto a uccidere dei ninja che, come lui, si erano cacciati contro il loro volere nella sua stessa identica situazione. Per questione di sopravvivenza, niente di più. Quegli uomini non erano suoi nemici, i loro villaggi non erano entrati in conflitto, eppure le sue mani s'erano insozzate del loro sangue. Della loro vita.

- Prove per valutare il lavoro di squadra, combattimenti singoli per osservare la nostra astuzia.. niente di tutto questo. Ricordo solo di un Inuzuka, che aveva perso il proprio compagno a causa di un ragazzo fin troppo borioso, intenzionato a far fuori anche me.

Nonostante cercasse in ogni modo di nascondere le proprie emozioni, la sua voce lasciava trapelare amarezza e delusione, più nei propri confronti che verso altro.

- Quella volta fui in grado di salvarmi e di batterlo. Tuttavia non lo uccisi.. non ha senso stroncare una vita per compiacere qualcun altro. Non è un divertimento umano.

C'era da dire che, quello di cui aveva parlato, era un Fuyuki il cui cuore era poi stato forgiato e insozzato da esperienze terrificanti, impregnate di morte e dolore. Durante gli anni della sua vita, aveva imparato che quest'ultimo fosse ormai radicato nel mondo, tanto che nemmeno gli uomini fossero in grado di farne a meno. Aveva ragione, Chiaki. L'avvento di Watashi e il panico che la sua progenie aveva seminato non erano serviti a nulla. L'uomo non riusciva a liberarsi dal desiderio di potere, dal dolore, dalla morte. Più volte lo Hyuga si era ripromesso di cambiare quel mondo e adesso la sua amata sembrava intenzionata a offrirgli l'occasione per compiere il primo passo per avviarsi verso quella strada. Quel torneo poteva diventare presto un palcoscenico, nonché un chiaro monito per il mondo intero. Per gli aspiranti chunin, per i villaggi e per ogni ninja delle cinque grandi nazioni.
Un nuovo fuoco s'accese negli occhi diafani del soldato delle nuvole rosse.


- Nessuno merita di perdere la vita in questo modo. Si lotta, si vive e si muore per le proprie idee o per chi si ama.. ma no, questo è soltanto uno sporco spettacolo organizzato per compiacere chi ha sempre vissuto nel fango e vi è sguazzato dentro come un maiale.

Le sue erano parole colme d'ira e fu proprio in quel momento che Chiaki poté sentire il suo uomo vicino a lei, fisicamente e nelle idee che aveva esposto. Si avvicinò con passi lenti e cadenzati alla fanciulla l'eremita, mentre con calma scopriva il braccio destro dalla veste scura come la notte che indossava, rivelando la presenza di una N che brillava di luce candida come la neve. Namida, era lui la Lacrima Cremisi di Furikami. E adesso, al fianco della sua compagna d'armi e di vita, reclamava una sola cosa. Libertà.
Sorrise.


- Facciamolo.

 
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view post Posted on 24/2/2015, 14:43
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La kunoichi venne sollevata dalle parole del giovane, almeno quella volta non c'era stato nulla di tutto quello scempio. Tirò un sospiro di sollievo anche se non poteva dire di sentirsi rilassata dato che fuori la porta del bagno lo spettacolo andava avanti e i suoi occhi non potevano più guardare attraverso lo specchio d'acqua messo a disposizione della platea. Dentro di lei sentiva un tremito dettato dalla paura della conoscenza ma la voglia di sapere scavava come una talpa in profondità nel suo essere. Stava combattendo se stessa in quel preciso istante, la se stessa pura ed innocente che si meravigliava di tutto. Pensare a Fuyuki come un combattente in quell'arena la fece deglutire proprio come quando la moretta sunese le aveva raccontato del suo amato forzato dagli eventi. Uccidere o essere uccisi, nessuno sapeva cosa aspettarsi in quel posto angusto; i concorrenti erano svariati e ognuno con un carattere proprio che poteva devastare uno spazio solo per il gusto di farlo proprio come aveva visto già fare a K.
Ma incentivare la rabbia con prove altrettanto crudeli era inconcepibile, soprattutto da figure simboliche che dovevano salvaguardare i migliori ninja del proprio villaggio. Gli obiettivi di Fuyuki, l'accenno del piano con gli altri membri dell'Akatsuki, i segreti di Kirinaki, tutto portava allo stesso punto: se il mondo ninja non fosse esistito niente di tutto quello che stavano vivendo sarebbe stato reale. Credere alla pace sembrava un sogno da bambini ma Chiaki sapeva che prima o poi sarebbe riuscita a coinvolgere con le sue idee anche gli altri, creando una catena senza fine, non da sola ma tenendo per mano la persona che più la capiva in quel mondo corrotto. Il discorso di Fuyuki fu d'impatto e l'energia che sprigionò sembrò investire chiunque in quella stanza. Non solo l'eremita e la sua allieva sembravano convinti ma anche i due furetti sulle spalle della giovane sorrisero compiaciuti. Quando il nukenin si avvicinò a lei mostrando il segno che lo vincolava alla reale organizzazione a cui appartenevano, lo stesso simbolo sulla sua pancia della ragazza iniziò a risplendere della luce verde dell'Ishin. Annuì pronta a prendersi finalmente le responsabilità che rappresentava portare il marchio del credo della libertà. Non sarebbe stata un'impresa facile ma insieme avrebbero potuto tutto.

- Ehm...da cosa cominciamo? - chiese la quindicenne grattandosi la testa imbarazzata.

La scena era diventata troppo epica per poter avere come protagonista la fanciulla dalla chioma blu che non aveva la benché minima idea di come poter interrompere un vero e proprio torneo. E chi aveva detto che mettersi in gioco sarebbe stato facile? [x]

Edited by Karen91 - 2/3/2015, 15:00
 
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view post Posted on 25/2/2015, 17:12
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Quando anche il segno di lei venne baciato da una nuova luce, risplendendo a contatto con la volontà di Fuyuki e con il desiderio di porre fine a quello scempio che entrambi avevano in comune. Sarebbero entrati in azione, ma subito la kunoichi esternò le proprie perplessità al riguardo. Come procedere? Si trattava di un quesito legittimo, al quale il jonin riuscì a trovare risposta soltanto dopo diversi secondi trascorsi a rimuginare. Se c'era un luogo in cui preziose informazioni riguardanti il torneo sarebbero state messe a nudo, quello era la sala nella quale gli shinobi più influenti delle cinque grandi nazioni, ovvero i kage, si sarebbero riuniti. Non sapeva come avrebbero potuto fare, ma origliare o intrufolarsi in quella stanza era l'unico modo per mettere mano su simili informazioni. Si trattava di un azzardo, ma valeva la pena rischiare per compiere il primo passo verso il disegno di libertà e pace che i due Hyuga avevano delineato per il mondo che avrebbero lasciato ad Amane, la loro adorata bambina.

- Forse ho un'idea.

Azzardata, a tratti persino folle.. ma era l'unica strategia alla quale potevano aggrapparsi per riuscire nel loro intento. A quel punto il nukenin pensò bene a rimettere in ordine i bagni, nascondendo il corpo privo di conoscenza del giovane ninja della Nebbia all'interno di una delle cabine che ospitavano i servizi igienici prima di abbandonare quel luogo. Non doveva aver visto nulla che potesse compromettere la loro copertura ed era probabile che, quando si fosse risvegliato, i due amanti avrebbero già trovato il modo di intrufolarsi in quelle prove che non lasciavano spazio alla ragione.. o all'umanità.

Continua qui.

 
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