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23.03.252 DN - Impianti Yōgan
L'atroce impressione di essere rinchiuso in una vaporiera deve essere quanto di più orribile, per uno shinobi che sul ghiaccio fonda le sue abilità innate. Sudore e vapore si condensano e scorrono sui volti arrossati e i corpi accaldati di shinobi e intruso, che sentono scorrere infinite goccioline lungo la pelle resa bollente dalle temperature del sottosuolo. Come parlare a un muro - cercare di cavare qualcosa di sensato di bocca a quel teppista senza spina dorsale, coi mezzi attuali di Kuroshi, sembra essere un'impresa ingestibile... o forse i membri della banda hanno fiutato la opportunità concessa loro dalla morale del giovane soldato, ben lontana dall'emulare l'indole sanguinaria dei suoi predecessori. La certezza della morte avrebbe aperto la bocca a quell'individuo, o forse, al contrario, gliel'avrebbe chiusa per sempre, nella certezza di un glorioso martirio celebrato dai suoi fratelli nell'avvenire? Impossibile stabilirlo, senza poter leggere la mente al diretto interessato. "Heh! Ormai avranno preso il largo. Non li prenderai, servo della Nebbia!" - gracchia quello di rimando, senza fornire la benché minima informazione utile, se non preannunciare l'ovvia decisione della banda di darsela a gambe. Pochi istanti dopo si sarebbe afflosciato nella stretta dello Yuki, subito pronto a scattare verso il suo prossimo bersaglio, nel solitario, tenace tentativo di estorcere sufficienti informazioni per raggiungere il povero ingegnere preda della banda. Nessuno sarebbe potuto arrivare ad aiutarlo: questo devono pensarlo sia Kuroshi, sia Tora e i suoi compagni. Su questo assunto hanno basato ogni singola mossa, certi che nessuno avrebbe notato lo strano ritardo dell'ingegnere nel rientrare in ufficio, il catenaccio della porta di sicurezza tranciato di netto o quella barchetta rattoppata, ormeggiata sotto alla scogliera, in un punto in cui non c'è da pescare nemmeno uno scarpone senza suola, tanto è forte la corrente. Il fatto è che Kirigaure, per quanto sia un Paese isolato, con un brutto passato alle spalle e un futuro incerto davanti, dilaniato tra conservatori violenti e testardi e progressisti desiderosi di lasciarsi alle spalle tutto il sangue versato in passato, resta comunque se stesso: un villaggio militare, in cui i dettagli contano e se anche molti nodi non vengono al pettine, una buona parte lo fa... e quando ciò accade, tutto si risolve in modo rapido. Pulito. Efficiente. Lo scopre Tora, quando la solida roccia dietro ai suoi piedi inizia a liquefarsi in una pozza di lava incandescente, costringendola a gettarsi in mare assieme a ciò che resta della sua banda, poi ripescata e prontamente resa incapace di nuocere - il tutto solo una manciata di istanti prima che la sua nuca facesse conoscenza con la famigerata impugnatura del kunai dello Yuki. Lo scopre Mitsubishi, immediatamente prelevato da quel barchino rattoppato e puzzolente di budella di pesce, e messo in sicurezza. Lo realizza anche Kuroshi, quando dai vapori candidi della lava mista al vapore emergono le maschere di porcellana candida degli ANBU urgentemente inviati sul posto. Certo, c'è mancato poco che nella lava non ci finissero i suoi, di piedi, ma non è esattamente una lamentela da rivolgere a chi è perfettamente in grado di controllare quel "poco" per far sì che le cose vadano come ha programmato. "Ce ne sono altri?" - lo apostrofa una voce marziale, proveniente da dietro la maschera canina dell'ANBU che lo fissa attraverso le fessure della maschera. Non un cenno a sincerarsi del suo stato di salute. Dettaglio secondario, visto che il genin ha tutti gli arti ancora attaccati. In quel tripudio di lava e vapori, quello che restava del suo ghiaccio se n'è definitivamente andato, portando con sé l'orribile tensione che ha attanagliato il giovane per un numero incommensurabile di lunghi, interminabili minuti. È finita. Proprio quel Villaggio senza scrupoli ha mandato qualcuno in grado di aiutarlo. Certo, ciò non assolve Kiri dalle supposte colpe da cui è accusata, ma dovrà pur valere qualcosa... nel bene o nel male. Non è facile per lo Yuki farsi un'idea esatta di come stiano le cose, specie senza poter davvero ascoltare il parere della banda di Tora, ma una lunga chiacchierata con Mitsubishi non gliel'avrebbe tolta nessuno, davanti a un bicchiere di pessimo tè servita dal distributore automatico del pronto soccorso. L'impiegato è malconcio, ancora un po' scosso, ma il sorriso che rivolge a Kuroshi ogni volta che ne incrocia lo sguardo forse scalda più dei raggi del sole, quando riescono a bucare le nuvole pesanti che avvolgono il Villaggio. CITAZIONE Non voglio dare l'idea di un troncamento netto "perché di sì", ma per via della mia impostazione (i miei soliti PNG testardi e irritanti) rischiavamo di andare avanti ancora per un pezzo, e onestamente per una D non è il massimo. Kuroshi avrà modo di farsi saltare i nervi e dare il meglio (o il peggio) di sé, ma lasciamoglielo fare con la dovuta calma. Hai già raccolto molte informazioni interessanti, che sarà opportuno riferire ai tuoi capi durante il debriefing e potrebbero essere utili a mandare avanti la trama su questo filone. Se hai voglia possiamo ruolarlo in game, se no sarà materia utile per una sessione autogestita (sempre utile per farmare qualche exp in più). Hai fatto un lavoro eccellente e sei stato incredibilmente paziente verso le mie tempistiche. Sono soddisfatta del percorso effettuato con questa prima giocata, che come dicevo, si è prolungata anche oltre la lunghezza canonica per una D, il che si ripercuoterà positivamente sui compensi. Adesso s'è fatta una certa e per calcolarti punti exp eccetera devo avere il cervello funzionante, aspettati a breve un ulteriore post con le informazioni tecniche: non volevo farti aspettare oltre x.x |