Missione 9B - Harder, better, faster, stronger, Passaggio rango per The Catcher in the Rye

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view post Posted on 26/3/2023, 20:50     +2   +1   -1
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Konohagakure no Sato, Hi no Kuni, 14/02/252 DN




"Che idea ti danno?"

I plichi allineati davanti a Saitō non sono così semplici da decifrare. Può avvertire lo sguardo indagatore del Jōnin pizzicargli la fronte, mentre gli viene concesso il tempo utile per farsi un'idea - seppure vaga - della situazione; un lasso di tempo nel corso del quale avrebbe certamente avuto modo di farsi delle domande, tipo: "ma che razza di richiesta è?" oppure "Ma non potrebbe illustrarmi gli ordini e basta?!"

Mentre il protagonista di questa vicenda si spreme le meningi per capire cosa replicare all'ufficiale, ci concediamo il tempo per ripercorrere le prime ore della sua giornata: una iniziata come tante altre per il ragazzo, almeno finché non si è svolto il classico copione della CONVOCAZIONE URGENTISSIMA presso l'Ufficio Missioni.

Se varcare la soglia del Palazzo dell'Hokage sia un'esperienza piacevole o meno per Saitō, sarà egli stesso a dircelo; l'atmosfera che si respira non è molto diversa, da quella percepita dal suo giovane collega Rei Huyga, recatosi solo un mese prima nello stesso ufficio in cui oggi è stato richiamato l'Uchiha. In quel luogo, spazio liminale intrappolato tra un pesante passato ed un futuro incerto, il tempo scorre in modo diverso rispetto al resto del vivace Villaggio e, come già si disse in altri luoghi, è difficile definire qualcosa che non si vede, non si ode, non si tocca né si assapora: i muri e i pavimenti sono sempre gli stessi, con le screpolature ataviche che si espandono lentamente per l'usura e lo scorrere degli anni; le eterne piante in vaso, gli arazzi dipinti con le antiche massime popolari appesi ad altezza occhi, anche quelli sembrano cimeli senza tempo. Solo... solo che quel rettangolo di muro più scuro, non ancora coperto da un nuovo ritratto, si apre su quell'intonaco come la più cupa delle voragini.

La porta dell'ufficio è socchiusa; il Jōnin deve averlo sentito arrivare, perché un immediato "vieni avanti" invita il giovane a spingere il legno scuro e farsi strada della stanza, ingombra per la maggior parte da una pesante scrivania levigata dagli anni di utilizzo ininterrotto.
L'uomo che ha davanti è uno Hyuga: casata cadetta, a giudicare dal coprifronte accuratamente posizionato al di sopra degli occhi. Casata cadetta, sì, e certamente non è di idee progressiste.

Non perde tempo a presentarsi ma, aperto uno dei cassetti della scrivania, ha rapidamente allineato un paio di plichi davanti al ragazzo, senza che nemmeno uno dei serici capelli venisse turbato dalla serie di movimenti rapidi e precisi. "È una faccenda complessa, quella che Konoha ti sta affidando... almeno a mio avviso" - esordisce, fissando il suo sguardo ceruleo negli occhi dell'Uchiha: un lusso poterlo fare, senza doverne temere le conseguenze.

Il primo dei plichi è racchiuso da una cartellina blu, recante un numero di archivio scritto di fresco; aprendola, Saitō avrebbe riconosciuto immediatamente i colori vivaci degli incarti di quelle che sembrano proprio... merendine. Ce ne sono di diversi tipi, tutte con nomi accattivanti stampati sulla carta traslucida. Lo Hyuga lo fissa ora con un sorrisetto enigmatico, apparentemente in attesa di carpire un qualche segnale di sconcerto da parte sua.

"Conosci questi alimenti?*" - chiede infine, rompendo quello strano silenzio, mentre allunga le mani verso il secondo plico, di colore verde, che stavolta contiene nient'altro che grafici, protocollati dall'Ospedale di Konoha: statistiche, lunghe liste di pazienti e sintomi, colonne su colonne di numeri e percentuali. Roba che solo un medico potrebbe capire. Lo Hyuga continua a fissarlo, in silenzio.

"Che idea ti danno?" - domanda infine, con un'aria a metà tra l'innocente e l'inquisitorio. Sta forse mettendo alla prova le sue capacità logiche, prima di affidargli ufficialmente l'incarico?

Ecco, il cerchio si è chiuso: siamo tornati nello stesso tempo e nello stesso luogo in cui il nostro Uchiha si trovava, all'inizio di questa narrazione.




CITAZIONE
*si tratta (in breve) di barrette proteiche, che ultimamente vanno di gran moda tra i giovanissimi, in particolare tra gli iscritti dell'Accademia. Hanno incarti di colori vivaci e le pubblicità con cui vengono reclamizzate fanno promesse assai lusinghiere al consumatore, assicurando incrementi nelle prestazioni fisiche di chi ne fa un consumo quotidiano.
Info aggiuntive da passare in OFF, volendo, se no (se lo preferisci) sarà il Jonin a fare un breve briefing ongame, sulla base delle domande eventuali di Saitou.


Per esplorare qualsiasi dettaglio omesso nel post, contattami pure.
 
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view post Posted on 3/5/2023, 20:47     +1   +1   -1
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Saitō Uchiha
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Immobile.
Silenzioso.
Attento.
Saitō aveva solo undici anni.
Eppure nei suoi occhi scuri, nella sua postura perfetta e nei lineamente austeri, si leggevano le veritá oramai comuni a molti dei ninja che stavano vivendo in quell'epoca.
Sofferenza.
Tradizione.
Morte.

Aveva da poco fatto ritorno, compiendo un viaggio a ritroso in una terra piegata dal morbo, dall'incertezza e dalla paura di nuove ed incalcolabili minacce. Pensava che avrebbe preso nuovamente servizio presso il Kage, seguendo le scie lasciate dall'attentato a cui entrambi erano miracolosamente sopravvissuti. Invece la sua convocazione era stata di natura diversa. Fuyuki era da qualche parte, impegnato probabilmente a studiare ció che i cartografi avevano tracciato fino a quel momento dell'arcipelago e delle terre oltre mare. Fujitaka era stato vago. Ed ora il giovane Uchiha si trovava in un ufficio sconosciuto, osservando plichi contenenti indizi e dati di un indagine a cui avrebbe volentieri rinunciato se solo avesse potuto.
Aveva combattuto fino quasi alla morte su un isola straniera e letale, partecipato al colpo di stato che aveva messo in discussione un era della Foglia, ed era riuscito a padroneggiare due tecniche rare e quasi scomparse. Si aspettava che le sue prossime missioni lo avrebbero messo a confronto con i nemici del suo Villaggio, non ad investigare su qualche truffa. Questo era il suo pensiero interiore, ben celato agli occhi onniscenti del suo interlocutore. Assieme a questo, la consapevolezza che sviluppare le sue capacitá investigative facevano parte del suo percorso e che non poteva esimersi.
Servire, era questo il suo voto. Lo aveva ben presente quando aveva risposto alla convocazione presso quell'ufficio, la prima da quando aveva ottenuto il coprifronte paradossalmente. E nonostante l'impressione di trovarsi in un ritaglio fuori dal tempo, avesse cercato d'insinuarsi nella sua testa, il ricordo della sua prima convocazione nell'ufficio dell'Hokage e la sua recente esperienza nella dimensione creata dallo Sharingan ipnotico della sua maestra, impedivano ad ogni soggezzione di fare presa su di lui.

Immagino che ci sia una correllazione fra il consumo di queste barrette proteiche ed i ricoveri. Ma non capisco questi dati.

La voce era giovane, nonostante il raziocinio dietro di essa stonasse con l'etá del bambino soldato. La sua calma, anch'essa, spiazzante.

Scusami tanto per il ritardo nel risponderti, ma come ci siamo detti in privato, vorrei godermi a pieno questa role e quindi prendermi il tempo adatto alle risposte, ovvero;
A casa, al pc, con un té.
:beer:





















 
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view post Posted on 9/5/2023, 21:06     +1   +1   -1
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Ciao carissimo, mi fa piacere iniziare sul serio; ti prenderai i tempi che preferirai, l'obiettivo è passare piacevolmente del tempo. Spero io stessa di staccare la testa dalle schifezze del lavoro scrivendo, e mi auguro che per te sia lo stesso!

... ecco, rileggendo il mio post noto già delle concordanze verbali a ramengo. Fuck. Mi metto 4 da sola adesso.



Konohagakure no Sato, Hi no Kuni, 14/02/252 DN



Gli angoli della bocca dello Hyuga si stirano all'indietro, nella fredda imitazione di un sorriso, che tuttavia non si estende agli occhi perlacei. "Conoscere i propri limiti è una dote essenziale per lo shinobi che desidera restare in vita" - commenta pacatamente, carezzando il bordo dei criptici fogli coi polpastrelli induriti dai calli. Sei riuscito a comprendere da te che si tratti di problemi relativi alla sanità del Villaggio, e da un genin privo di addestramento medico non mi aspetterei altro. Ad ogni modo, se il collegamento tra questi dati e le schifezze che ingurgitano i tuoi coetanei fosse così palese, non saremmo qui a parlarne gli spiega, tamburellando piano le dita sul plico ancora aperto, seguendo un pattern irregolare.

Giunti a questo punto nella conversazione, al giovanissimo shinobi sarebbe parso chiaro quale sarebbe stato il suo incarico. Solo che... Immagino che non sia immediato decidere da dove iniziare a indagare - lo precede lo Hyuga, di nuovo con quel sorrisetto privo di allegria. Volendo partire dal presupposto che effettivamente qualcosa di losco bolla in pentola, difficilmente i diretti interessati si lasceranno prendere con le mani nel sacco. Se al contrario il Villaggio peccasse di fretta eccessiva ed accusasse degli onesti imprenditori senza cognizione di causa, il nostro stimato Daimyo non lascerebbe correre... spiega rilassandosi contro lo schienale della poltrona, come se stesse esponendo al ragazzino una catena di pensieri manifestatasi nella sua mente proprio in quel momento. Un lungo sospiro separa la frase appena conclusa, da quella che l'uomo sta per pronunciare: è per questa ragione che tra tutti i genin del Villaggio, ho ritenuto opportuno convocare proprio te, giovane Uchiha.

Per iniziare, sono convinto che un giovane al lavoro indurrebbe la maggior parte degli adulti boriosi ad abbassare la guardia, e commettere qualche errore. Errore che una mente brillante come la tua sarà più che pronta a carpire e utilizzare a proprio vantaggio. Ora gli occhi perlacei paiono quasi scintillare, come se l'ufficiale potesse già vedere i malviventi colti in flagrante e trascinati nelle segrete di Konoha, mentre pennellate di gelido entusiasmo animano quel suo sorriso di porcellana; torna a sporgersi in avanti, poggiando l'intero avambraccio sulla scrivania, mentre le pupille candide scrutano negli occhi di ossidiana el suo giovane interlocutore - D'altro canto, c'è un motivo se il Clan Uchiha ha dominato il Villaggio e assicurato la pace finora, e certo non avrebbe potuto farlo, se i suoi membri non spiccassero per doti fisiche e intellettive.

A sentirlo parlare, pare quasi che lo stia incaricando di portare a termina una Missione di sicurezza nazionale, piuttosto che a fare un paio di controlli su pacchi di merendine farcite di grassi idrogenati. Credi di poter svolgere questo delicato lavoro? - lo incalza l'uomo, senza levargli gli occhi di dosso, in modo quasi fastidioso.

Per Konoha?


 
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view post Posted on 20/2/2024, 16:30     +1   -1
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Per Konoha ?

Le parole del suo superiore lo colsero quasi di sprovvista. Forse era semplicemente un uomo molto zelante nel suo lavoro, o forse un fanatico dellla giustizia.
Saito non ne aveva idea, si sarebbe limitato a svolgere quell'incarico al massimo delle sue possibilita', senza neanche chiedersi se quei complimenti ad indirizzo del suo clan fossero sinceri, sarcastici o stesse cercando di provare qualcosa.
Il giovane genin piego' quindi la testa in segno di assenso con la solita serieta' marziale che lo caratterizzava.
Un vero bambino soldato.
Gli occhi scuri tornarono a leggere le carte davanti a se, per poi saltare nuovamente su quelli dell'uomo.
La missione forse non era quello che si aspettava, ma anche solo decidere il giusto approccio sarebbe stato qualcosa di nuovo per lui. In fondo non sapeva neanche esattamente cosa cercare. Infiltrarsi nella fabbrica? Spiare i dipendenti od i dirigenti? Controllare le consegne?
Un espressione dubbiosa ne corrugo' il volto giovane.


<< Avete qualche consiglio o direttiva da darmi su dove inziare le indagini? Quanto tempo ho per ottenere dei risultati?>>

Una domanda vaga forse, ma era cio' che di meglio gli era venuto in mente, prima di raccogliere tutte le informazioni riguardo la missione ed aspettare di essere congedato.

















 
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view post Posted on 4/3/2024, 19:03     +1   +1   -1
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Va' che sono riuscita a mettermi al computer!



Konohagakure no Sato, Hi no Kuni, 14/02/252 DN



L'Ufficiale sembra passarsi la lingua sui denti, mentre incrocia le dita davanti a sé e riflette, sempre senza staccare lo sguardo di dosso al genin - sì, fastidioso, l'abbiamo già affermato più volte.
"Mmmmmh, sì. Immagino che non sia semplice avviare i lavori per uno come te" - commenta in tono incolore, senza lasciare la possibilità al ragazzo di dedurre se quell'osservazione sia semplicemente neutra, o piuttosto negativa. Ovvio che un genin, senza istruzioni specifiche, avrebbe faticato a trovare un punto di partenza da cui iniziare a sbrogliare quel gomitolo; d'altra parte tuttavia, c'è sempre quel commento precedente che sembrava voler alludere a tutt'altro.

"Posso darti più di un suggerimento. Per iniziare, come ti dicevo, Konoha non è certa della correlazione tra il consumo di queste porcherie e i malesseri lamentati dai ragazzi; tu non sei un medico, ma ti è consentito rivolgerti al personale medico dell'ospedale per vagliare le informazioni contenute in questi grafici, oltre che di ascoltare i pazienti ricoverati. Puoi portare con te i documenti, ma bada bene di non perderli in giro: sono strettamente confidenziali e non possiamo prevedere in quali mani cadrebbero, se lasciati incustoditi suggerisce, chiudendo la cartellina verde e facendola strisciare sul legno della scrivania, verso Saitou.
Sembra pensieroso.
Tace per alcuni istanti, prima di ritrarre la mano, poggiarsi coi gomiti sulla scrivania e decidersi ad esporre ad alta voce il discorso che probabilmente rumina in quella sua testa da un bel pezzo; abbassa lo sguardo per un attimo, poi torna a posarlo sul giovane ninja, stavolta privo di quella serenità fasulla che l'aveva contraddistinto fino a quel momento.

"Sei giovane e non hai potuto osservare la velocità con cui è cambiato il nostro mondo, negli ultimi anni. Anticamente, chi acquistava della merce stava ben attento a ciò che comprava... hai mai visto le anziane esaminare la verdura al mercato?" - racconta con un'ombra di divertimento che gli piega all'insù li angoli della bocca.

"Ecco, fino a non troppo tempo fa, a chi acquistava cibo vecchio, di scarsa qualità o avariato, si dava del babbeo e il commerciante avrebbe chiuso bottega, se si fosse saputo in giro che vendeva della merce scadente. Questione di onore, onestà e intelligenza. Oggi siamo inondati da roba proveniente da chissà dove, complice questa PACE sbandierata da chi si accontenta delle apparenze. C'è ricchezza, prosperità, pigrizia... e una generale idiozia" - qui una smorfia carica di disprezzo deforma il volto dell'uomo - Tale che nessuno bada più a cosa mette tra i denti. L'Ufficio del Kage può intervenire se un cittadino viene avvelenato, non certo se un cittadino decide di impestarsi il corpo, ruminando qualunque cosa gli capiti a tiro!

"Quei soggetti dovrebbero essere abbandonati a se stessi, certamente non accuditi in ospedale a spese della collettività!
- esclama stringendo i pugni, le sopracciglia d'ebano aggrottate sopra le perle lampeggianti dei suoi occhi, decisamente infastidito al pensiero di dover spendere soldi per curare il risultato della stupidità altrui."

"Avrai già intuito cosa mi aspetto da questa indagine, ragazzo." - conclude inarcando le sopracciglia con sufficienza. "Non abbiamo limiti di tempo, ma ti chiedo un rapporto giornaliero contenente le tue osservazioni ed eventuali prove che dovessi raccogliere. Puoi trovarmi sempre in questo ufficio, avremo modo di vagliare ciò che emerge e valutare le mosse da intraprendere. La mia principale raccomandazione resta sempre la stessa: discrezione. Evita di far capire quale sia il risultato ultimo delle tue ricerche: l'ospedale è un posto pieno di gente che parla... e gente che ascolta. Nel remoto caso in cui ci fosse qualcosa di marcio, basterà una parola fuori posto perché i responsabili svaniscano come la nebbia di Kiri al sole."




CITAZIONE
Ok, ok, riletta la trama, me la ricordo abbastanza... vediamo di rimetterci in pista
 
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view post Posted on 7/3/2024, 16:41     +1   -1
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Il giovane Uchiha prese i documenti fra le mani, salutando con un cenno formale del capo il superiore e lasció la stanza.
L'impressione che quell'uomo avesse fatto delle valutazioni sul suo clan oppure sul suo operato accanto all'Hokage non lo lasció neanche quando uscii silenziosamente dall'edificio immergendosi nell'aria fresca stiepidita dal sole del primo mattino.
Si strinse nella maglia tradizionale che indossava, il cui cotone scuro era lo stesso dei pantaloni lunghi fino alla caviglia.
Le vie del Villaggio avevano il solito movimento. Il vociare indistinto dei negozianti, gli operai di un cantiere che lavoravano su una grande impalcatura di legno, gli anziani a passeggio lungo le rive del fiume Nakano.
Un impressione di quiete a cui il giovane genin era affezionato ma equamente alieno.
L'ospedale di Konoha era un grande edificio rettangolare a piú piani, che ospitava, oltre al pronto soccorso, le stanze per le degenza, le sale operatorie e gli ambulatori, anche stanze dedicate alla ricerca ed all'insegnamento.
Saito vi aveva passato diverso tempo dopo la missione sull'isola, ed era durante il suo ricovero che aveva conosciuto la Dottoressa Izuna Namayake. Una giovane donna brillante, esperta di piante alla quale aveva recentemente portato dei campioni da esaminare dal suo viaggio nel Paese della Pioggia. Il suo studio era al secondo piano dell'ala sud, proprio sotto le sale di terapia intensiva. Avrebbe provato a raggiungerla lí, o avrebbe chiesto di lei al personale dell'ospedale. Partire da una faccia conosciuta gli sembrava il miglior modo di cominciare a raccogliere qualche informazione.
Se l'avesse trovata le avrebbe mostrato il fascicolo, chiesto informazioni sui pazienti ricoverati e provato a capire se aveva modo di parlare anche con loro.




















 
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view post Posted on 21/3/2024, 23:14     +1   +1   -1
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Rieccomi! Ho impiegato un'eternità per fare il post a Shakur, da te faccio una cosa corta corta, ma almeno andiamo un pochino avanti. Questo weekend dovrei avere tempo di respirare, ma non dico ad alta voce che posto se rispondi, o stai certo che mi arriva qualche sfiga.

Bella la reference all'autogestita, ahimé l'avevo totalmente rimossa!
Ho inserito per lei un colore dialoghi casuale, per non ritardare ulteriormente col post.



Konohagakure no Sato, Hi no Kuni, 14/02/252 DN



Saito non sembra lasciarsi abbattere dall'apparente muraglia che quella Missione vorrebbe ergergli davanti, né dalle frecciate che l'Ufficiale sembra proprio divertirsi a lanciargli contro; si dirige quindi dritto dritto da una sua vecchia conoscenza, niente meno che la stessa Izuna Namayake, cui deve la vita... e alla quale ha già restituito il favore. Almeno in parte. Sarà il nostro stesso eroe a chiarirci in che tipo di rapporti sia rimasto con la dottoressa; nel frattempo sarà opportuno andare a cercarla direttamente nel suo ufficio, dove sembra alla presa con una pila di carte di difficile decifrazione.

Quando Saitou bussa alla porta, impiega qualche istante prima di collegare il rumore secco delle nocche alla presenza di un visitatore; strizza gli occhi cerchiati di stanchezza un paio di volte, si ravvia all'indietro alcune ciocche sfuggite dal fermaglio che ha sulla nuca e si separa con una certa fatica dallo schienale della poltrona, replicando con uno stanco "Avanti!" alla tacita richiesta di entrare del ninja.

Rispetto all'ultima volta che i due si sono visto, sembra quasi invecchiata di colpo: appare stanca, davvero stanca, ma non tarda a riconoscere il giovane Uchiha alla sua porta. Gli sorride, gli domanda come stia e lo fa accomodare senza particolari indugi, salvo poi domandare subito: "Come procede la convalescenza? Spero che la guarigione sia completa... è passato un po' di tempo, mi auguro che sia tutto risolto senza strascichi. Le terapie stavano funzionando bene, se non ricordo male... o no?" - parla quasi a ruota libera, lasciando fluire i pensieri come se faticasse a sintonizzarsi sulla concretezza di quel momento specifico, o avesse dimenticato improvvisamente le buone maniere.


Nel momento in cui si trova il fascicolo tra le mani, lo fissa per qualche istante, come se non comprendesse bene cosa il genin le abbia messo tra le mani; inizia poi a sfogliarlo, scorrendo rapidamente la pagina con gli occhi arrossati.
Solo dopo una decina di pagine aggrotta le sopracciglia, fissa lo sguardo sull'Uchiha e mormora: "Queste informazioni dovrebbero essere riservate agli shinobi medico. Come mai sei entrato in possesso di queste cartelle?
Voglio dire... sì, beh... non c'è tecnicamente problema ad incontrare i pazienti che abbiamo ancora ricoverati, ma sono perplessa: perché incaricare uno shinobi come te, ed assegnarlo ad un lavoro simile?
Non hai gli strumenti per comprendere cosa c'è scritto qui sopra, né tanto meno per venire a capo di problemi sanitari..."
- sì, sta ancora parlando a ruota, ma in quello scorrere rapido di pensieri tornano un paio di concetti che il nostro protagonista, suo malgrado, ha già compreso piuttosto bene: quella sarà una kontagna difficile da scalare, tanto più dovendo attenersi alle indicazioni operative impostegli da quello strano Ufficiale.




CITAZIONE
Non mi sono dimenticata... questa dovrebbe essere una Missione di Caccia, giusto? È la prima che faccio, vediamo se riesco ad avviarla in modo accettabile ^^"
 
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view post Posted on 25/3/2024, 23:10     +1   +1   -1
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Con le braccia incrociate sul petto, il giovane genin guarda la donna con le sue iridi scure. Il volto liscio seppur con tratti morbidi ha un espressione insolitamente adulta... ma non poi cosí insolita per i sempre piú giovani shinobi della Foglia. Le labbra disegnate si schiudono alle domande della donna la cui stanchezza chiara sul suo volto cosí come sul atteggiamento e nello stato in cui vessa il suo ufficio.

Namayake-sama, lei sa benissimo che non mi é permesso rispondere a nessuna domanda. Ma posso sicuramente darle ragione sul fatto che non ho le competenze per leggere quei documenti. Per questo sono qui da lei, da cui mi aspetto discrezione e sostegno.

Parla schietto l'uchiha, come sempre ha fatto con la dottoressa da quando si conoscono.
Era quasi morto sull'isola degli indigeni, e le terapie mediche si sono protratte mesi, mesi in cui la dottoressa é diventata l'unico volto amico in un interminabile processo di guarigione doloroso e difficile.
La sua mente acuta poteva essere una valido sostegno. La sua capacitá analitica anche. Come gli aveva appena fatto notare ad esempio, uno shinobi medico sarebbe forse stato piú indicato per indagare su quel tipo di missione, ma forse, per dove quella missione lo avrebbe portato, o almeno dove il suo superiore si aspettava che l'indagine lo avrebbe condotto, era necessario possedere altre tipo di competenze.
Di attitudine.
E non era certo un segreto, che il giovane pupillo dell'Hokage era tale proprio per le sua attitudine e le sue capacitá.

Ho bisogno del suo aiuto, per capire cosa sto leggendo e sapere cosa chiedere ai pazienti. Vorrei sapere se c'é una causa comune alle loro condizioni.

Avrebbe quindi aspettato le indicazione della dottoressa, prima di andare a provare a parlare con i pazienti. Sempre se la donna credeva che ci fosse qualcosa di utile da chiedere. Dopotutto le vittime forse si erano limitate a mangiare le barrette, e l'unico posto in cui avrebbe potuto raccogliere qualche vera informazione sarebbe stato allo stabilimento di produzione.

Onestamente non mi ricordo se avevo fatto richiesta per una caccia, ma sicuramente la missione era stata richiesta per il passaggio di grado :goku:

Detto questo, una caccia non mi dispiacerebbe ovviamente!

























 
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view post Posted on 11/4/2024, 21:43     +1   -1
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CITAZIONE (-Egeria- @ 22/3/2024, 00:14) 
CITAZIONE
Okidoki, buona cosa fare il punto della faccenda. Cercherò di gestire il tutto senza creare cesure improvvise, non mi convince molto il piegare troppo la trama a spese del role.

Della dott.ssa Namayake mi limito ad accennare le reazioni e fornire i dialoghi, dato che non è una mia creatura. Libero di arricchire tu la gamma espressiva, in base a come l'hai ruolata in precedenza.



Konohagakure no Sato, Hi no Kuni, 14/02/252 DN



Il labbro inferiore dell'esperto medico si arriccia appena, mentre squadra l'inflessibile - seppur giovanissima - figura del genin che le si para davanti. Saito non è sicuramente il primo ragazzo-soldato a comportarsi come un militare provetto già in tenera età, eppure quell'espressione sembra esprimere una genuina preoccupazione per la sorte del genin. Qualcosa del tipo "chissà in che casino sono andati a infilarlo".

Dopo una manciata di secondi che sembrano ore annuisce e torna a scorrere i documenti, sfogliandoli più volte, avanti e indietro, spesso tornando sui suoi passi per rileggere dati già presi in visione; aggrotta le sopracciglia, legge mormorando a mezza bocca, afferra distrattamente una biro infilata nel portapenne sulla scrivania e cerchia alcune cifre qui e là, secondo un criterio che non condivide, al momento, col giovane Uchiha.

"Sai qual è il problema...?" - mormora infine, senza staccare lo sguardo dai fogli. "Qui non sembra esserci assolutamente niente in comune.
Mi spiego meglio: le analisi dei pazienti presentano valori anomali, seppure non in modo seriamente preoccupante, ma ciascuno sembra avere un quadro clinico del tutto unico.
Nel sangue e nelle urine presentano tracce di composti chimici ordinariamente non presenti nei fluidi corporei umani, né in buona, né in cattiva salute, ma le percentuali sono davvero esigue. Probabilmente, ripetendo gli esami a distanza di qualche giorno, il fisico avrà smaltito completamente gli elementi anomali e i fluidi risulteranno del tutto puliti.

Ho compreso la necessità che hai di mantenere un certo riserbo; per il momento questo è tutto ciò che sono in grado di dirti, senza conoscere più approfonditamente i casi in questione. Hai la mia autorizzazione a visitare i pazienti ancora ricoverati e ti autorizzo a fare il mio nome, se dovessero domandare chi ti ha dato il permesso di indagare nei reparti, tuttavia può darsi che alcuni di essi siano stati già dimessi. Vedi le date relative alle analisi?"
- gli domanda, rivolgendo verso di lui la prima pagina del fascicolo - "risalgono a una settimana fa. Se effettivamente si sono tutti rimessi con la rapidità che ipotizzo, rischi di fare un buco nell'acqua, ma tentare non costa nulla".



CITAZIONE
Ti anticipo già che puoi trovare in reparto un paio delle vittime segnalate nel fascicolo: Hotaru Fukui (14 anni) e Taki Akimichi (10 anni). Ambedue sono coscienti e risponderanno senza problemi alle domande di Saitou, se hai voglia di anticiparle via MP possiamo tagliare un passaggio.

Scusa per il colore del menga che ho messo nei dialoghi, mi rendo conto che ci perderai qualche diottria.
 
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