Spedizione S/A/B | XIII - XIV | Morte e Temperanza, Per Egeria, yolomasterlol, kusanagi e pellegrinxi

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view post Posted on 16/12/2022, 20:30     +1   +1   -1
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A Man of No Consequence

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Da qualche parte nelle Isole Orientali, 26 Gennaio 253 DN

La pioggia cadeva incessante, quella sera, scrosciando copiosa sul pelo dell'acqua, increspandone la superfice, già di per sè agitata dalle correnti e dal vento di tramontana. Ironico come il tumulto dell'acqua, in quel momento, fosse manifestazione tangibile del tumulto che scombussolava le anime di coloro i quali vivevano quel particolare periodo storico. L'incertezza dettata dalla comparsa di un misterioso morbo, l'insicurezza dovuta alla presenza di una nuova forza militare che minacciava la sicurezza della propia casa...

Tuttavia, nulla di tutto ciò turbava i pensieri di un uomo solitario, la cui figura, ammantata da un pesante cappotto scuro, si stagliava solitaria sul pontile, riparato dalla pioggia da una strategica tettoia realizzata dagli abitanti del posto. Per quanto apparissero rozzi e rudimentali, doveva ammattere che quell'architettura era parecchio ingegnosa: costruita con materiali poveri, facilmente reperibili nella zona, era realizzata in maniera tale da nascondere, alla vista, l'esistenza del pontile stesso. Un utile via di fuga dal mare, per la popolazione autoctona, almeno fino a quando non era stata scoperta...

???
La vedo pensieroso, mein admiral.
A parlare fu un secondo individuo la cui figura era decisamente meno imponente ed austera della prima: ciondolando sui talloni, si affiancò al suo interlocutore, una mano portata dietro la schiena e l'altra ad accarezzarsi il mento coperto da una morbida barba canuta.

Admiral
Ich höre nicht gern, dass Sie die Sprache dieser Hinterwäldler sprechen, Doktor.
Lo apostrofò con un'occhiataccia l'uomo più giovane, in un linguaggio altrettanto aspro e duro, come imponeva la sua figura. Il vecchio si lasciò sfuggire una risatina sotto i baffi, mentre volgeva lo sguardo verso un orizzonte offuscato dalle tenebre e dalla fitta pioggia.

Doktor
Forgive me, it's force of habit; but I guess the common language isn't good either...
Admiral
Schlimmer noch.
Alzò gli occhi al cielo, in un'espressione abbastanza disgustata, aumentando l'ilarità del vecchio compare.

Admiral
Vielmehr, wie lange, glauben Sie, wird es dauern, bis sie zurückkehren?
La risata del vecchio dottore si spense in un sospiro meditabondo.
Doktor
Ich weiß nicht ... Weißt du, der Sturm erschwert jede Art von Kommunikation und ...
Con un colpo secco dei tacchi dei suoi stivali, l'uomo si voltò, sovrastando la figura del vecchio scienziato il quale, da dietro le lenti dei suoi occhiali, non abbassò minimamente lo sguardo.

Admiral
Wir müssen warten, ich weiß; aber ich habe es satt zu warten und ich will Ergebnisse. Das Imperium will Ergebnisse.
Doktor
Natürlich. Und ich bin vom Erfolg dieser Expedition überzeugt. Vertrauen.
L'ammiraglio si chinò, avvicinando il viso all'orecchio dello scienziato: la "lingua dei crucchi", come la chiamava lui, gli suonava completamente estranea, sulle labbra ed era palese quanto gli costasse fatica pronunciarla, non tanto per la difficoltà quanto per un'avversione personale verso quella gente.
Admiral
L'Impero ripone piena fiducia nelle sue ricerche, doktor, ma non io. Veda di darsi una mossa. Sono stufo di aver a che fare con questi saltimbanco.
E, senza attendere risposta, si allontanò, lasciando da solo il vecchio sul pontile, il rumore delle onde e della pioggia a fargli compagnia.

[…]

Porto di Kirigakure no Sato, 27 Gennaio 253 DN

Nubi scure si addensavano all'orizzonte, quasi a voler augurare un cattivo presagio a chiunque fosse diretto in quella direzione, ma i primi raggi di sole, col tenue rosato del cielo all'alba, cercavano di infondere una vana speranza di sereno.

Solitario, seduto su di un barile, un ragazzino attendeva l'arrivo dei suoi compagni, lo sguardo rivolto altrove, perso in lontananza, le mani strette in maniera convulsa al mazzo di tarocchi dal quale, ormai, non si separava più già da alcuni giorni. Minami gli aveva insegnato come utilizzarlo al meglio, ma al solo pensiero di doversi cimentare con una prova sul campo, gli si rivoltava lo stomaco. Non era affatto pronto per affrontare quella spedizione, messa su in soli due giorni: aveva sempre svolto lavori in cui doveva restare in sordina, limitarsi alle mere comunicazioni, ma questo esulava completamente dalle sue capacità e questo Fuyu no Yuki lo sapeva bene. Quindi perché diavolo lo aveva costretto ad unirsi a quel gruppo suicida, esponendosi in prima fila in questa maniera? Non poteva continuare a svolgere la sua mansione come aveva fatto con la squadra precedente?

La figura della Papessa, tra i suoi tarocchi, sembrò scrutarlo con rimprovero, spingendo il ragazzo ad abbassare il mazzo sul ventre, evitando così di sentirsi scrutato da quella figura che somigliava tanto alla sua mentore. Era per lei che doveva farlo, per non render vana la sua morte. Non poteva quindi tirarsi indietro.

Alzò quindi lo sguardo verso l'accesso del molo, in attesa dell'arrivo degli altri, facendo tintinnare le catenelle che pendevano dalla sua bandana rossa. La piccola imbarcazione assegnatagli, aspettava solo loro per partire. Il capitano, una vecchia conoscenza della squadra Anbu, aveva avuto indicazioni di condurli in un porto sicuro, un piccolo villaggio di autoctoni dal quale, poi, avrebbero potuto muoversi liberamente con le loro indagini. Di certo non avrebbero potuto mica lanciarsi a rotta di collo nel covo del nemico, giusto?

CITAZIONE
È finalmente giunto il momento! Primo post per voi, vi lascio giusto qualche regola in generale…

Tempo di posting: per evitare attese estenuanti, imponiamo una scadenza per ogni giro di post. Tempo 10 giorni dal post del master, dovrà concludersi il giro, con una dilazione massima di 2 giorni.
Gestione posting: potete postare nell’ordine che preferite, basta che vi accordiate e non si attenda troppo. Se riuscite potete fare anche più post a giro, se strettamente necessario. Se avete difficoltà a postare entro le tempistiche, potete saltare il turno, previo avviso, e recuperare in quello successivo. Ovviamente chi ritarda troppo, ovvero che salta più giri, si ritroverà con dei malus in corso di giocata.
Difficoltà e compensi: la difficoltà della giocata, a livello narrativo, sarà quello di una S, mentre per quanto riguarda la componente meccanica, quindi combattimenti, sarà tarato in base al livello dei singoli partecipanti. I compensi finali saranno poi calcolati sulla base del massimo grado di giocata che il rango permette di giocare… Sempre se ci arrivate, alla fine :gurupat:

Queste le regole di base. Spero di non aver scordato nulla…
Per qualsiasi evenienza sapete dove trovarmi :pepeNarutoRun:
 
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view post Posted on 11/1/2023, 22:58     +2   +1   -1
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CITAZIONE
Facciamo che le vacanze erano un periodo jolly x.x
Grazie Ardyn per la disponibilità, direi che è ora di partire.

CITAZIONE
“Parlato Jorogumo”




Kirigakure no Sato, Mizu no Kuni, 27 Gennaio 253 DN
[Al Presente]



Il frusciare lento e pesante dei lembi della cerata grigia accompagna ogni suo passo, mentre si dirige verso il porto. Freddo e umidità fuori. Dentro, più cose di quante non desidera ammettere. Sente le mani fredde. Di solito si scaldano dopo qualche minuto di movimento, ma stamattina non vogliono saperne.

È una sensazione che non ama, quella che prova quando si sveglia presto. Capiamoci: lei si sveglia presto tutti i giorni che i Kami infliggono al genere umano, sono anni che lo fa, c’è abituata, ma per qualche ragione insondabile stamattina si sente come quando aveva dieci anni, e il sensei la aspettava ai campi di addestramento all’alba per una sessione speciale di gruppo. Allora non importava che tu fossi una bambina, ossia un essere dalle energie suppostamente inesauribili: la sgradevole sensazione che qualcuno ti avesse gettato della sabbia negli occhi e le ginocchia che sembrano voler cedere facevano parte del pacchetto “sveglia a notte fonda”. Ecco: aveva smesso di sentirsi così di cacca da un pezzo - forza dell’abitudine - ma oggi niente da fare.

Sarà perché ha dormito particolarmente di merda?
Le pare di ricordare di aver sognato qualcosa, ma di cosa si trattasse, non ha la minima idea. Per diverse ore non ha fatto che ondeggiare tra un sonno leggero e uno stato di dormiveglia, con gli scricchiolii del legno delle travi di casa a trapassare quel velo impalpabile, sconfinando nel sogno, strappandola da esso con gemiti improvvisi di venature contratte dal gelo invernale; a sentire prima caldo, poi freddo, poi ancora caldo, senza che il corpo potesse darsi pace in un buon sonno ristoratore.

Curioso come il fluire del tempo sia come imbizzarrito, nelle quarantotto ore precedenti. Non riesce a non pensarci. Il ventisette è già arrivato. E dire che ricorda piuttosto bene la convocazione, la riunione con Yu, l’incidente increscioso con quel genin disastrato; è quello che viene dopo ad essere sfuocato, come se fosse stato dipinto da un pittore troppo frettoloso da curarne i dettagli.
Di certo ha mangiato… ma non ricorda cosa, quando, né quanto.
Ricorda di essersi allenata. Ma è come se qualcos’altro facesse muovere il suo corpo, mentre la mente galleggiava altrove.
Sa di aver controllato l’equipaggiamento, vuotato il frigo - tocca farlo, se non sai se e quando torni - e avvisato l’ospedale dell’assenza. Ma è come se quelle cose le avesse fatte qualcun altro.

Ed è già arrivata al porto, senza essersi nemmeno resa conto della strada fatta.

La condensa si accumula contro la superficie interna della maschera, gocciolando dal mento di porcellana.

I colori del cielo a est sembrano essere stati stesi da un bambino che, dopo aver dipinto una piacevole alba rosa e oro, si è incazzato talmente tanto da deturpare il tutto con feroci tratti grigio piombo. Prosegue, come un automa. I piedi si fermano da soli al molo numero qualcosa - l’ha già dimenticato, ma non prima di aver associato la cifra alla posizione del ritrovo - e scorrono sulla figura solitaria che l’ha preceduta.

La voce del buonsenso vorrebbe che lei provasse pietà per quell’essere umano accartocciato dalla mala sorte.

Una voce molto più metallica e incolore riesce a provare una sola cosa, nel vederlo appollaiato lì, giunto prima di lei.

Fastidio.

E quella voce non è quella di Nuibari.


Una seconda statua di cera, incappucciata, si aggiunge alla prima, carica di monili.
In attesa.



 
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view post Posted on 12/1/2023, 13:18     +3   +1   -1
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Parlato Kazuku


Finalmente si parte. Non vedevo l'ora. Si dice che spesso peggio di una tempesta sia la consapevolezza che stia arrivando e che non si possa evitare. L'attesa prima di essa. Ho iniziato a comprendere le scorse ore che forse, tra tutti i detti del cazzo che circolano in giro questo ha una forte base di verità, perché non riesco fare a meno di pensare a quel video, a proiettarmi nella testa quelle parole di parte di due miei vecchi commilitoni. Non posso fare a meno di pensare che una generazione di spadaccini nata sotto l'egida di Hayate per governare e proteggere ha finito per divenire una generazione maledetta. Una generazione di cui io sono un sopravvissuto -o una vecchia reliquia di cui non importa a nessuno, a seconda dei punti di vista-. Sono un rimasuglio di un tempo che non esiste più, ed è proprio per questo che devo assumermi la responsabilità di fermarli. Devo pagare il prezzo del mio passato per proiettarmi nel presente. Sembrerebbe poetico, non fosse così fottutamente frustrante, perché che le mie abilità sono notevolmente cresciute negli ultimi anni, ma ho davvero tenuto il passo con loro? Non posso saperlo no, ma di una cosa sono certo: non combatterò questa battaglia da solo, eppure del suo fardello mi devo fare carico. Che sia questo il mio ruolo nel team?

Mi alzo poco prima che faccia alba e come ho fatto innumerevoli volte prima di oggi preparo il mio bagaglio, le mie provviste. Sorrido, ci ho messo veramente poco a mettere via tutto, un vantaggio inaspettato di passare tre anni alla ricerca di un avversario insondabile e sfuggente. Metto la corazza, il mantello, e solo alla fine aggancio Kubikiri al fodero. Chiudo gli occhi, sento il freddo della lama che si espande dalla schiena e mi avvolge completamente. Sono calmo. Non sono solo, e non lo sarei neanche se fossi l'unico shinobi incaricato di portare a termine la missione. Saluto Alfred, i Fratelli Diavolo, mi limito a chiedergli di continuare ad agire per Kiri in mia assenza, indipendentemente da quanto potrà protrarsi. Non condivido i miei timori con loro, non hanno bisogno di ulteriori preoccupazioni perché se devo essere un simbolo, tantovale iniziare a comportarsi come tale proprio con coloro che mi sono più vicini. Chiudo la porta dietro di me, mi incammino. Non c'è molta strada da fare, potrei approfittarne per prendermi un the lungo la via.

Giungo al molo dopo Jorogumo, chissà se sia stata proprio la mia bevanda calda a farmi arrivare dopo di esso. Saluto il mio compagno con un cenno del capo, mi guardo attorno. Trovo immensamente rilassante che non ci siano troppe persone affacciate a squadrarci, tutta quella indifferenza. E' una sensazione che mi mancava, che sa tremendamente di quella casa che ho fatto mia fuori da Kiri. Di pace. Chiudo gli occhi, voglio godermi questo momento finché dura, mi era mancata questa Kiri.

Non so quanto ci metta a riaprirli, ad incamminarmi verso la barca per salirvi, ma è solo allora che mi giro e dedico più di qualche occhiata leggera a Jorogumo, quindi al ragazzo coi tarocchi.


Manca molto?




 
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view post Posted on 24/1/2023, 20:04     +3   +1   -1
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Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

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°Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip


Strati di cromature vanno, infine, a formare quella vastità che i comuni mortali chiamano orizzonte dando vita a una nuova alba. Non è il primo albeggiare a cui assisti ma, in cuor tuo, nella parte più intima della tua essenza, sei conscio di quanta bellezza quella specifica aurora racchiuda, seppur la nebbia ne mascheri la piena radiosità.
Il giorno dunque è giunto e con esso l'ignoto che da ora in avanti dovrai affrontare lottando con le unghie e con i denti per sopravvivere, ma soprattutto per non essere d'intralcio.
Un brivido repentino e celere discende lungo la tua schiena; probabilmente non sei ancora pronto per un simile incarico ma se il Mizukage in persona ha deciso di buttarti nella mischia, chi sei tu per contestare tale decisione.

Hai sempre vissuto la tua vita, da che tu ne abbia memoria, al pari di un pedone dedito alla cieca obbedienza.
Mentre attendi che l'ora fatidica sopraggiunga per la tua partenza, rifletti su un dettaglio molto importante: se oltre il mero incarico si palesasse l'opportunità di comprendere un disegno più grande? Un potenziale sentiero da perseguire?

L'ultimo anno è stato un banco di prova decisamente impegnativo che ti ha messo dinnanzi a difficili prove non tanto fisiche - a quello sei sempre stato abituato -, quanto mentali. Già, la tua emotività..... una variabile sempre pronta ad esplodere per farti sprofondare in un pantano di sensazioni sgradevoli.
Per carità, ti sei impegnato molto nel fortificare anche il tuo spirito - soprattutto da quando Jorogumo ha deciso di accettare l'incarico di addestrarti - ma sai bene che le tue fondamenta devono essere ancora rafforzate ulteriormente per non incorrere in altri imbarazzanti incidenti.

Per tale motivo benché il tuo cuore rimbombi eccessivamente a causa dell'ansia, la tua mente si impone di non farsi ingabbiare dalla suggestione e non essere sfiancata dalla paura.
Senza accelerare eccessivamente il passo cominci a percorrere il sentiero che ti dovrà portare nella zona portuale dove ti incontrerai con il sensei e il resto della squadra.
Destino ha voluto che in questo incarico Jorogumo facesse parte del tuo gruppo o forse, semplicemente, sapendo del vostro rapporto sensei e allievo il Mizukage ha reputato opportuno non dividervi. Chi meglio di un sensei si può dimostrare compagno ideale?
Poco ti interessa comunque questo aspetto.... vuoi dimostrarti prima di tutto una valida risorsa, non certo uno sconveniente impedimento per i tuoi compagni.

Quando giungi al porto noti la presenza di alcune figure: per la precisione si tratta del tuo sensi, Mizuguchi e il ragazzo dei tarocchi.


Buongiorno .... Spero di non avervi fatto attendere troppo....

 
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view post Posted on 8/2/2023, 23:17     +2   +1   -1
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A Man of No Consequence

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Alla domanda del Diavolo il ragazzino scattò in piedi, teso come una corda di violino, stringendo al petto, in maniera quasi spasmodica, il mazzo dei tarocchi. Sembrava quasi che, dal loro ultimo incontro nel palazzo del Mizukage, non avesse minimamente mollato la presa sull'oggetto o, quanto meno, sull'ansia e l'angoscia che lo attanagliavano. A momenti poteva quasi sorgere qualche dubbio, sull'effettivo trascorrere del tempo intercorso da quella riunione alla partenza.
Jiro Oikawa
A-aspettavamo il vostro arrivo... La nostra nave è già pronta per salpare...
Rispose balbettando, indicando la piccola imbarcazione ormeggiata lì vicino. Si trattava di un piccolo peschereccio dalla chiglia scolorita e scheggiata, ma non per questo meno robusta di quanto potesse far credere. Stando alla grandezza dell'imbarcazione, l'equipaggio non doveva essere chissà quanto numeroso, ciononostante sul ponte non si vedeva nessuno.

A passo svelto il ragazzino saltò a bordo, correndo in direzione della cabina di comando, nemmeno avesse avuto un esercito di non morti alle calcagna.
Jiro Oikawa
Hi-Hinokawa-san? Noi ci siamo tutti...
Pronunciò con voce tremante, quasi temesse di svegliare il drago intento a dormire nella sua tana. Possibile che quel ragazzo avesse timore di ogni cosa?
Prima che potesse raggiungere la porta di legno, questa si spalancò con un acuto cigolio, permettendo ad una massa di indomiti capelli castani di fare capolino. Una donna si sporse oltre l'uscio della cabina di comando, sbadigliando sonoramente: altezza nella media, fisico tonico dalla pelle ambrata, naturalmente bruciata dal sole, fasciata in stretti pantaloni di cuoio e alti stivali in pelle e una casacca in lino chiaro la cui scollatura lasciava intravedere le forme. Si stropicciò l'occhio azzurro mugugnando, l'altro nascosto da una benda nera.
Hinokawa Kosetsu
Oh, alla buon ora... Temevo di dover fare la muffa, qua.
Biascicò con voce impastata dal sonno, posando l'altra mano sul capo del ragazzino, costringendolo di peso ad inchinarsi. La fama di quella donna, in chi millantava nella squadra Anbu, la precedeva e non in maniera positiva: figlia di un lupo di mare, aveva vissuto gran parte della sua vita in alto mare per poi costringersi, per evitare il gabbio al suo vecchio, a scendere a terra e fornire i suoi servigi alla Nebbia.
Hinokawa Kosetsu
Forza, salite a bordo, su... TOSHIBA! Hai finito di caricare le provviste?!
Un tonfo sordo fece sobbalzare il gruppo di ninja, costringendoli a voltarsi: un grosso sacco di iuta era stato gettato a pochi passi da loro da un grosso esemplare di panda che, in piedi sulle zampe posteriori, stringeva in spalla una botte di legno, salutandoli con un brontolio lento e sommesso.

Aiutato l'esotico animale a caricare le ultime provviste, il gruppo poté finalmente salpare senza ulteriori indugi, accompagnati da una brezza leggera che sapeva di sale, il sole nascente a riscaldare l’aria, quasi a voler infondere un po’ di speranza nei loro animi inquieti.

CITAZIONE
Perdonate l’attesa e il post un po’ fiacco, ma ci tenevo a farvi andare avanti. E approfittiamo dell’occasione, sfortunatamente, per mostrarvi il nostro “strike score”: come potete notare dalla grafica si ottengono questi “cartellini di ammonizione” ogni qual volta si salta un turno. Colore giallo e arancione dovete stare attenzionati, perché con il rosso scatta il malus in game. Ottenuto il primo rosso, il successivo ammonimento sarà arancione. Al terzo rosso ottenuto, il prossimo sarà il cartellino nero, che prevede l’espulsione dalla missione, quindi un totale di 7 ammonizioni prima di venir calcioruotati. Ovviamente malus e abbandono verrano gestiti a seconda della circostanza in cui ci troviamo in game.

























Passando al nostro prossimo giro, liberi di interagire tranquillamente con il vostro accompagnatore o con lo strano duo che vi da il passaggio: chiedete in privato che interazioni volete fare e ci accordiamo insieme.
Per qualsiasi dubbio sapete dove trovarmi.

Da adesso cerchiamo di darci una certa tempistica per quanto riguarda la conclusione del giro: 18 FEBBRAIO ultimo giorno utile per postare… o, quanto meno, cerchiamo di concludere per allora :nolook:
 
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view post Posted on 11/2/2023, 16:08     +3   +1   -1
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The Almighty Shitlord

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Mi faccio scivolare addosso le parole del ragazzo coi tarocchi senza neanche degnarlo di uno sguardo: sono frasi di rito, non vedo alcuna necessità di intrattenere con esso chissà quale conversazione. Balbetta, è incerto. Spero che non sia previsto scenda dalla nave una volta arrivati, non mi sembra una missione per chi non abbia mano e lingua ferma. Mi limito a salire a bordo lentamente, sento lo scricchiolare del legno della passerella sotto al mio peso, l'odore della salsedine mi riempie le narici. Libero, a condizione di servire Kiri, di proteggerla.

Sarebbe quasi rilassante, non fosse che mi ritroverò ad affrontare due miei ex commilitoni ed al contempo avversari, e paradossalmente per la stessa circostanza. Perché l'attacco ad Isobu ora lo vivo costantemente da entrambi i punti di vista, come vittima delle nostre armi ed al contempo come carnefice. Mi irrigidisco, sento la fastidiosa sensazione della Samehada sulla mia pelle, la odio. Sento gli arpioni fendere la mia carne, e sento il sangue dei seguaci del Kyo Dan sulla mia pelle. Di rado Isobu mi dona così tante sensazioni: è irrequieto, non sarà lui a poter mantenere l'equilibrio questa volta no, dovrò farlo da me.

Osservo Arata, Jorogumo, e li saluto con un cenno prima di dedicarmi al capitano, una persona ben più decisa del suo mozzo.

Quando i miei commilitoni sono pronti, capitano

Uniche parole che pronuncio alla volta dell'uomo prima di dedicarmi ai due ninja con me.

E' possibile usufruire di uno spazio sottocoperta con cui parlare coi miei compagni?

Voglio subito levarmi dalla testa quella domanda: ho bisogno di parlare con quei due. Abbiamo bisogno di stabilire un piano d'azione, di assicurarci che quando verrà il momento la mano sarà ferma, gli occhi conoscano il bersaglio. Una richiesta indiretta a Jorogumo e Arata di parlare della missione.
 
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view post Posted on 13/2/2023, 22:33     +3   +1   -1
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“Parlato Jorogumo”




Kirigakure no Sato, Mizu no Kuni, 27 Gennaio 253 DN
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Il silenzio sembra poter durare per sempre o almeno, così pare, finché una serie di passi cadenzati non emerge dalla nebbia, come suoni provenienti da un'altra epoca, intervallati da tintinnii metallici e dal lievissimo scricchiolio delle cinghie di cuoio che tengono ferma Tagliateste: un'ombra nera affiora dal grigiume uniforme, presto seguita dalla mole imponente di Mizuguchi.
Ricambia il cenno di saluto, piegando appena la testa; la mente apparentemente distolta dal nervosismo serpeggiante che la intossica.

Passi più leggeri, solo una manciata di minuti dopo, quasi di corsa: Arata sbuca dalla nebbia come uno spiritello, senza quel presagio minaccioso impresso nella condensa dal Diavolo. "Sei in orario" - replica asciutta, e di fatto è vero: anche se li avesse fatti attendere oltre, nel momento in cui fosse arrivato all'orario prestabilito, nessuno avrebbe potuto biasimarlo.
Arata Ogawa: rassicurante, nel suo quasi-scusarsi.
La calma del laghetto di montagna, popolato da una mostruosità ignota.
Non dovrebbe lasciarsi toccare da quella specie di tenerezza che sente di provare, tutt'a un tratto, adesso che vede il suo faccino implume e pallido, alla luce dell'alba. Non dovrebbe. Diamine.

Mizuguchi la riporta coi piedi per terra: sembra aver fretta di partire. Via il dente, via il dolore? Il ragazzo dei tarocchi si agita, scatta verso l'imbarcazione - scatenando una nuova ondata di sentimenti conflittuali nella diciottenne, un misto tra il solito fastidio e una vaga compassione - e rassicura il Diavolo, facendo gli onori di casa. Barca vuota. Come quella volta. Non le piace. Aggrotta le sopracciglia sotto alla maschera, seguendo il collega sulla passerella con l'entusiasmo di un condannato all'impiccagione. Le assi di legno gemono agonizzanti sotto le svariate decine di chilogrammi che le calpestano con incuranza.

Da sottocoperta sbuca una donna: Hinokawa... crede di aver già sentito quel nome, anche se ne sente così tanti ogni santo giorno, da non sentirsi più sicura di niente. Non è che ci siano così tanti cognomi diversi, quando vivi su un'isola: le omonimie sono all'ordine del giorno; in ogni caso non crede di aver mai lavorato con quella lì, o se la ricorderebbe: aspetto esotico, abbigliamento... evocativo. Se anche non ne avesse sentito parlare male, non le avrebbe fatto chissà quale buona impressione, con quella faccia da sonno; ad ogni modo, lei è ciò che Kiri ha fornito, quindi è assai probabile che quella spregiudicatezza sia saldamente fondata su abilità di cui lei è perfettamente consapevole.

La Bella Addormentata se la prende con un certo Toshiba. TONFO improvviso. Fastidio. Terribile fastidio. Stringe i pugni, incassando la testa fra le spalle. Le fessure della maschera inquadrano l'ennesimo bestione peloso - parlo del panda ovviamente, non di Mizuguchi - che le tocca in sorte incontrare, in quella manciata di interminabili giorni.
Ed è così che le provviste vengono rapidamente caricate, il sole si decide a farsi vivo, aggiungendo al già presente fastidio anche quello dei raggi negli occhi, mentre il Diavolo pare volersi prendere l'incarico di capitanare quella spedizione.

Beh.
Ok, lui è il Diavolo.
Ma comunque è tornato da tipo tre giorni cacati...? E se lei avesse un briciolo in più di amor proprio, dovrebbe mandarlo a cagare e rimetterlo al suo posto. No? Senza dimenticare il fatto che, davanti a lei, non ha ancora mostrato cosa sia in grado di fare, al momento.

Si trattiene dallo sbuffare pesantemente, e... evita accuratamente di aprire bocca.
Come al solito.
Se non altro, con lui al comando, avrà meno roba da tenere sotto controllo - cioè meno ansie e più neuroni liberi per salvare il culo.
E vista la situazione, tutto sommato, non è poco.



 
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view post Posted on 20/2/2023, 20:17     +2   +1   -1
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Per quanto tu ti sforzi di non darlo a vedere, una permeante sensazione di soggezione invade il tuo essere.
In fondo è anche normale vivere uno stato psichico simile, non pensi piccolo Arata?
Valuta attentamente la faccenda: sei in squadra con due shinobi che definire esperti non sarebbe rispettoso nei loro confronti.
No, loro sono più di questo. Vere e proprie leggende.

E tu, invece? Il tuo curriculum cosa potrebbe dire di te? Insicuro ragazzotto imprigionato nelle sue ansie e nei suoi timori, per di più dedito a farsi schiacciare dall'emotività?
La tua storia parla chiaro ma non puoi vivere perennemente nel passato, devi sforzarti di interagire con il presente e sbloccarti dallo stallo emotivo che ti ha visto tribolare eccessivamente nell'ultimo periodo.

Comunque, ritorni a concentrarti sulla situazione e ascolti ciò che ha da dirti Jorogumo: ti rincuora nel farti sapere che sei arrivato in orario. Meglio così, non sarebbe una buona pubblicità se incominciassi questa avventura con una nota di demerito o una lavata di testa.


Oss....

Ringrazi della loro attenzione porgendo un inchino, usi soprattutto questa forma di rispetto - con tanto di saluto marziale - nei confronti del tuo sensi.
Per quanto sia una missione dove vi ritrovate compagni, non dimentichi che sei anche suo allievo e in quanto tale devi sempre mostrare rispetto.

Una volta riunitasi la squadra procedete salendo sull'imbarcazione dove una nuova figura si palesa: una donna abbastanza annoiata.
Sbadiglia palesemente.
Forse ha dormito male dato che non perde tempo bistrattando il povero ragazzo dei tarocchi costringendolo, per di più, ad inchinarsi.
Ti porti affianco del sensi.
E' un gesto automatico.
Potresti paragonarlo all'imprinting di un cucciolo nei confronti di una figura adulta che gli garantisce tranquillità e fiducia.

Per quanto riguarda il grosso panda non ti scomponi più di tanto dato che non è la prima volta che vedi animali al servizio di uomini e sai che non sarà nemmeno l'ultima.

 
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view post Posted on 21/2/2023, 20:02     +2   +1   -1
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Mi piacerebbe, un giorno, partire per una missione senza la spiacevole sensazione di essere stata gettata in una situazione molto più grande di me. Questo semplice desiderio non è stato, ad ora, mai esaudito, ed è chiaro che questa missione, con due spadaccini come compagni e il futuro del villaggio in gioco, non ha molto da invidiare a quelle legate al risveglio delle bestie codate. Per non far emergere il nervosismo che mi ha presa, mi rifugio nel silenzio, limitando le mie azioni a quanto prescritto dalla disciplina per una kunoichi nella mia situazione. Infatti, dal momento in cui, camminando nell'umido freddo mattutino, ho raggiunto l'imbarcazione, non ho pronunciato una parola, offrendo solo un cenno agli altri shinobi. Stranamente non è il Tessitore, che dovrebbe essere il ninja di rango più alto tra i presenti, ma il Diavolo, a prendere l'iniziativa. Quando chiede un posto sottocoperta per parlare, sicuramente della missione, non posso fare a meno di ricordare quanto avvenuto nel Gedo Mazo e devo sforzarmi per rimanere, almeno apparentemente, tranquilla. In realtà dubito che il disastro di allora si ripeterebbe qui: stavolta c'è una chiara gerarchia tra tutti gli shinobi presenti, e, a differenza di quella volta, questa missione non è una esperienza impossibile ma qualcosa che dovremmo essere stati addestrati per affrontare. Nonostante tutto questo, però, certo non sono tranquilla. Sono piccole cose, ma che vanno ad aggiungersi alla consapevolezza di quanto sia alta la posta in gioco, e alle emozioni suscitate dalla registrazione mostrata dal ragazzo che ora nervosamente chiama il capitano informandolo del fatto che siamo pronti a partire. Alla vista della figura che esce dalla cabina di comando, la mente torna a un'altra missione, un altro disastro passato che mi porta ad osservare la donna con l'occhio bendato con attenzione maggiore di quella che le dedicherei altrimenti. A giudicare dall'animale che la accompagna, strano ma chiaramente intelligente, deve trattarsi di una kunoichi, probabilmente anche una di una certa forza. Non faccio nulla, seguendo i due spadaccini che sicuramente adesso vorranno discutere i dettagli del nostro incarico, ma mi riprometto di provare a non tralasciare nulla, intenzionata a non fare la fine della squadra che ci ha preceduti.
 
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view post Posted on 22/2/2023, 17:36     +1   +1   -1
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A Man of No Consequence

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Kazuku Mizuguchi
E' possibile usufruire di uno spazio sottocoperta con cui parlare coi miei compagni?
Domandò il Diavolo, quasi decretando, con tale richiesta, chi avrebbe preso il comando di quel gruppo di figli dimenticati dagli dei. L'Hinokawa non si scompose più di tanto a quella richiesta: consapevole della sua fama, nemmeno lei si sarebbe fidata di se stessa, se avesse dovuto concordare con i suoi compagni i dettagli di un incarico suicida.
Hinokawa Kosetsu
Ci mancherebbe... TOSHIBA! Vieni qui un momento.. Tho, tienimi il timone. Tanto sai già dove andare
Ordinò al grosso panda che, caracollando sulle zampe paffute la raggiunse in cabina di comando.
Toshiba
Yoss!
Asserì con un verso, prendendo il comando, le zampe anteriori a tenere saldamente il timone mentre, con la posteriore destra, iniziò a battere il tempo di un simpatico motivetto che cominciò a fischiettare.

Con un cenno, la donna invitò i presenti a seguirla, facendoli scendere da una delle due botole presenti sul pontile: la scalinata in legno, larga abbastanza da far comodamente passare due persone insieme, scricchiolava sotto le suole delle loro scarpe. Gli ultimi gradini la donna li scese con un balzo di lato, atterrando di fianco alla scalinata dove, agganciata con un perno metallico, vi era fissata una lanterna a gas, la cui luce fioca illuminò l'ambiente, nel momento il cui la donna l'azionò.
Hinokawa Kosetsu
Mettetevi pure comodi. Più in là ci sono delle amache, se avete necessità di riposare o, banalmente, distendervi. Se i venti ci sono favorevoli e il mare quieto, non dovremmo avere problemi durante la navigazione e arriveremo a destinazione in nottata. Su quelle casse vi ho lasciato una carta nautica che potete consultare. Il bimbetto con voi non avrà problemi nell'aiutarvi ad orientarli, nel caso in cui non siate pratici del territorio dell'Arcipelago. PEr qualsiasi cosa sono di sopra.
Si congedò la donna, accendendo un'altra lanternina, per poi lasciarli da soli.

L'ambiente in cui si ritrovarono era un enorme camerone, grande quanto l'intera imbarcazione, suddiviso semplicemente da basse pareti in legno a mezza altezza, una suddivisione degli spazi similare a quella che si è soliti applicare in una stalla. La zona a ridosso dell'ingresso era un'ampio spazio che si sviluppava anche dietro la scala, dove, sistemati e accuratamente fissati con delle cime, vi erano diverse casse e barili. Qualcune di quelle casse, probabilmente le cassepanche, erano poi state direttamente fissate al pavimento con staffe e bulloni: su una di quelle più grandi avrebbero trovato, dispiegata, la mappa nautica di cui aveva accennato la donna.

Allontanandosi dalla scalinata, suddivisi in un paio di cubicoli, avrebbero poi trovato delle amache con un paio di casse panche. Infine, sul fondo, avrebbero trovato una parete di legno con una porta a bloccare l'ingresso. Difficile riuscire ad intuire cosa ci sia nascosto da quel lato, ma ragionando sul fatto che, da quel lato, sbuca la seconda botola presente sul pontile, probabilmente si trattava della cella di conservazione del pesce che, appena pescato, sarebbe dovuto venir riposto lì.

Timidamente Jiro si avvicinò alla cassa su cui era dispiegata la carta, osservando di sottecchi gli altri componenti del gruppo: non sembrava intenzionato a proferir parola, a patto se interpellato. Dopotutto, come poteva, lui, anche solo immaginare di poter avere una qualche voce in capitolo, in quella spedizione?

CITAZIONE
Prossima scadenza 4 MARZO
Se si necessitano di più giri di post, per eventuali interazioni tra i PG, non fatevi problemi. Avvisate, così provvediamo a far slittare la chiusura definitiva del giro.
































 
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view post Posted on 1/3/2023, 23:38     +3   +1   -1
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Non spendo altro tempo per rispondere al capitano. Dopotutto, si è limitata ad assecondare la mia richiesta, il cenno che le faccio dovrebbe essere sufficiente. Eppure, esito ad andare sottocoperta, soffermandomi su quell'orso al timone. Chissà quanto tempo avrà speso per addestrarlo, che esista un contratto anche per la firma di animali del genere? Cerco di allontanare quei pensieri, non possono essere utili in quella situazione eppure, sento un blocco quando cerco di muovere il primo passo sottocoperta.

Non è rabbia, non è paura. E' dolore quello che sento, un dolore non mio e che tuttavia mi blocca il corpo come lo stessi sperimentando in quel momento. Cerco di nascondere la mia sorpresa sotto alla mia corazza e alla mia apatia, chiudo gli occhi. Non è Kubikiri, non è di certo qualcosa nato da me...è suo. Che rottura di cazzo, proprio ora, di tutti i giorni e le volte in cui avrebbe potuto impedirmi di agire lo fa. Scavo a fondo e non sento alcuna costrizione. Non mi sta trattenendo, non mi sta costringendo a ritirarmi no, si è assentato. Ora capisco. A bloccarmi non è il suo impedimento ma la sua assenza: Mitsuaki e Akio sono individui con cui, per motivi diversi, abbiamo tutti e tre un conto aperto e Isobu, lui ha bisogno di ritirarsi. Vorrei mandarlo affanculo, ma non posso dargli torto, deve comprendere come far fronte a questa minaccia, e così anche io, anche Kubikiri. Anche noi.

Trovo infine la forza di avventurarmi, mi faccio accompagnare nella stanza messa a nostra disposizione e mi siedo immediatamente: non voglio che qualcuno di loro possa vedermi tremare, devo essere fermo. Non si smette mai di essere un simbolo.

Questa missione è...atipica...personale quasi per alcuni di noi

Inizio a parlare quando sono scesi tutti. Quando sono sicuro che nessuno ci stia osservando. Scelgo quelle due parole, tra tutte quelle che potevo usare per descriverla. Atipica. Che parola di merda.

Mitsuaki e Akio erano due membri dei sette spadaccini della Nebbia, e non sono sullo stesso livello di potere...pur assumendo che la loro potenza sia notevolmente aumentata

Non ho scelto bene le prime parole, tanto vale andare direttamente al sodo.

Mitsuaki possiede una spada che ne alimenta una costante fame per il chakra: ne viene influenzato al punto da divenire una bestia insaziabile qualora ne trovasse una fonte abbondante...e può anche riconoscere il chakra di coloro che conosce...

Non ne sono per niente sicuro, anzi, possibile mi sbagli tuttavia una cosa la so per certo: Mitsuaki mi verrà a cercare perché il chakra di Isobu non passerà inosservato. Un dettaglio questo, che schermo dietro a una falsa informazione che possa giustificare quello che so per certo che succederà.

Ciò significa che potenzialmente, io diventerò un suo bersaglio non appena messo piede sull'Isola, e che qualunque tentativo di avvicinarci, in gruppo, senza essere scoperti, potrebbe fallire

Spiego, e nel mentre continuo a guardare i miei interlocutori, per capire se mi seguano, dei dubbi che potrebbero nascere sul loro volto. Prendo una pausa. Ho bisogno di rilassarmi, di respirare.

La mia idea, è usare questo svantaggio contro di loro: farò da esca, per far sì che vengano dove noi vogliamo che si tenga lo scontro, dove avremo modo di limitare la loro forza, e contrastarla

Sottolineo poco dopo.

Vi ritrovate in ciò che dico, o avete idee diverse?

Meglio definire questo piano man mano, ci sono sin troppe incognite che loro possono aiutarmi a svelare.





 
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view post Posted on 6/3/2023, 19:14     +2   +1   -1
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CITAZIONE
“Parlato Jorogumo”




Kirigakure no Sato, Mizu no Kuni, 27 Gennaio 253 DN
[Al Presente]



La donna fa strada, il Diavolo segue.

Lo vede lanciare un'occhiata al rumoroso plantigrado noto al secolo come Toshiba e fermarsi a riflettere, prima di proseguire verso le buie ed umide viscere della nave. Che abbia notato qualcosa che le è sfuggito?
Se solo si sentisse libera di sbuffare.
Però c'è il nanerottolo dietro di lei, che - poco ma sicuro - è più disciplinato di quanto Yakamoto Urako non sia mai stata in vita sua - specialmente quando aveva la sua età. Non vorrà mica fargli pensare di sentirsi a disagio.

Non esiste.
Per quanto sia determinato, la possibilità che perda lucidità vedendo il suo sensei agitarsi è concreta; lasciare che ciò accada, solo perché le viene la paranoia che Mizuguchi sia più sveglio di lei nel guardarsi intorno (e di fare in quel caso figure di merda), sarebbe da cretini. Il che è anche un modo contorto per intimare a se stessa di finirsela, che se è arrivata viva ai diciotto anni c'è una ragione concreta, e che se sta occupando una delle cariche più in vista al Villaggio, evidentemente tanto fessa non deve essere.
Già, no?
Non dovrebbe sentire tutto 'sto bisogno di fare paragoni con quel coso lì, ecco.

Di sotto c'è un pervasivo odore di salsedine; la lanterna basta a mala pena a rischiarare la larga stanza. La prima cosa che le viene in mente guardando le amache è che, vista la situazione, non potrebbe prendere sonno nemmeno in mille anni... ma se vuole portare la cotenna a casa, dovrà almeno provarci. Ma prima meglio fare il benedetto briefing.

Il ragazzo dei tarocchi si dirige automaticamente verso la carta geografica a loro disposizione, quasi a voler occupare il posto assegnatogli nella catena alimentare, senza sollevare questioni; Mizuguchi si accomoda lì vicino, ma senza apparentemente degnare di uno sguardo lo strumento geografico: dovrà sforzarsi lei di memorizzare qualche dettaglio, per quanto ciò non rientri esattamente tra le sue inclinazioni. Farlo potrebbe garantire qualche possibilità in più di scap... ahem. Di orientarsi nell'arcipelago, alla bisogna.
Orientarsi.
Sì, è la parola giusta.
Comunque penserà dopo alla carta; adesso le fessure della maschera si dirigono sulla figura massiccia del portatore di Tagliateste, che si accinge a fare il suo discorsetto.

Non le è molto chiaro dove voglia andare a parare Mizuguchi, con quell'esordio: sembra più rivolto ad Arata e Sumiye, che probabilmente hanno avuto ben poco a che fare con Kanada e Nakajima; quel dettaglio enorme sul chakra fiutato da Squalo, al contrario, va affrontato a carte scoperte... perché nulla nel suo camuffamento è in grado di mascherare il chakra, e Mitsuaki con lei ha già avuto a che fare in passato, anche se all'epoca di Nuibari non si parlava nemmeno. Sente la frequenza cardiaca accelerare di colpo, dopo un'ondata di adrenalina tanto forte da farle contorcere le viscere; avverte i pugni stringersi in grembo, come se fossero dotati di propria iniziativa.
Il Diavolo prosegue e lei non lo interrompe, decidendo di sollevare la questione più avanti, mentre lui espone il suo semplice piano... e lei sente le labbra arricciarsi al di sotto della maschera.
Ha così tanto dubbi, che potrebbe foderarci la facciata del Palazzo del Mizukage.
Decide di esporli parlando chiaro, ma senza fretta: la maschera aiuta in questo, millantare una tranquillità e una freddezza che non le appartengono è assai più facile, quando non ti vedono sbiancare in viso.

“Mmmmmh... Jorogumo ha conosciuto Kanada-san in passato, ma non è certo di quanto ciò possa influenzare la buona riuscita del piano di Mizuguchi” - esordisce, aggiungendo rapidamente - “Non conoscendo la sensibilità attuale al chakra di Samehada, Jorogumo potrebbe anche supporre che avverta l'approcciarsi all'isola di qualunque forma di vita di taglia compatibile con quella di un essere umano” - gli fa notare, senza troppi giri di parole.
“Potrebbe riconoscere voi, Mizuguchi-san, ma riconoscendovi potrebbe anche decidere di aggredire voi per ultimo, ben conscio del vostro livello... mentre per quanto concerne Nakajima, rischiamo tanto di doverlo affrontare assieme a Kanada, quanto di doverlo ingaggiare separatamente. Informazioni su ulteriori presenze nemiche sull'isola, ne abbiamo?” - riflette ad alta voce - “In base alle sue esperienze pregresse, Jorogumo ha modo di sospettare che dove si trova un mostro, si trovi anche chi l'ha messo in circolazione... il che complica ulteriormente il nostro lavoro di analisi preventiva” conclude, almeno per il momento.

Se non altro, riflettere ad alta voce la aiuta ad ignorare la paura.
Come se prepararsi un piano potesse in qualche modo aumentare le loro possibilità di sopravvivenza.



 
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view post Posted on 14/3/2023, 14:41     +3   +1   -1
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Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

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°Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip


Ti limiti a ricoprire il tuo ruolo di osservatore: più nel dettaglio drizzi le antenne (metaforicamente parlando) e rimani concentrato nell'ascoltare i grandi, o per meglio dire, i professionisti.
Non che tu non sia ormai avvezzo al modo degli shinobi, anzi.... ma in tutta onestà, dopo l'ultimo turbolento periodo vuoi mostrati perfetto e impeccabile anche nel semplice respirare.
Posizionandoti dietro il sensei, segui lui e Mizuguchi scendere sottocoperta ed essere in questo modo, tutti voi, portati in uno spazio ampio dove vi sarà concesso di colloquiare per organizzarvi e poter riposare inseguito, grazie alle amache posizionate in fondo.

Cosi, dopo una breve fugace occhiata dello spazio nella sua struttura e arredamento (se cosi si possa definire stilisticamente), i due shinobi in comando - il tuo sensei e Mizuguchi - delineano le prime idee per informare voi novizi sui temibili avversari che dovrete affrontare.

Le parole di Mizuguchi ti colpiscono, a quanto pare conosce chi bisognerà affrontare, anzi, sembra quasi consapevole di essere protagonista di una storia che si delineerà nella trama in uno specifico modo.
Uno sguardo può spiegare molto più di quanto riesca un articolato monologo: il Diavolo di Kiri probabilmente è conscio di doversi imbattere in un altro demone.
Osservi, scruti i comportamenti senza che il tuo labiale si muova e le tue corde vocali emettano suono: sei qui anche per imparare e far tesoro di questa esperienza che nel bene o nel male - probabilmente più nel male -, ti forgerà nei lati più intimi e profondi del tuo subconscio.

Il tuo sensei sembra invece più lucido nel ragionamento, come d'altronde sei abituato ad ascoltarlo tra un buon consiglio e un'analisi di come il mondo crudelmente giri: sai bene che senza il suo supporto come mentore probabilmente non avresti superato l'anno.

Mostri.... cosi li definisce il Tessitore.
Tu sai bene che forma abbiano i mostri dato che ci sei cresciuto assieme e non sei estraneo alla conoscenza di abomini e ostacoli insormontabili.
Certo, affrontare questi di mostri sarà di gran lunga più difficile provandoti nello spirito e nel corpo.
Non osi neanche ipotizzare l'annichilimento che la tua mente potrà provare - non stai andando a fare una gita al parco divertimenti - ma sai anche di essere stato scelto: questo deve essere motivo di orgoglio per te.

Istintivamente il tuo sguardo si posa sulla figura di Jorogumo scannerizzandola dal basso verso l'alto.
Sei proprio fortunato ad essere finito in squadra con lui per il semplice motivo che per te non è solo un mentore, ma quello che si può definire più vicino a un fratello maggiore.
Hai un grosso debito nei suoi confronti e benché lui possa pensare che il tuo cammino di formazione avrebbe richiesto qualche altro step prima di affrontare un simile ostacolo, il tuo senso di onore e rispetto ti impone di essere il suo scudo.
Jorogumo senza Ararata potrà continuare a vivere, ma Arata senza Jorogumo non avrebbe motivo di credere nel futuro.
Jorogumo è la tua luna.

 
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view post Posted on 15/5/2023, 15:07     +2   +1   -1
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La piccola imbarcazione sfrecciava veloce sul pelo dell’acqua, sferzando con lo scafo le onde, le quali, complice una corrente favorevole, accompagnavano il movimento lievemente sussultante della nave. Se sul ponte c’era fermento, a giudicare dalla voce tonante della capitana, che dava indicazioni al suo compagno sulla rotta, mentre scorrazzava a destra e manca per sistemare vela e cime, sottocoperta regnava una calma stagnante, di quelle che fanno presagire l’arrivo di una tempesta imminente.

L’aria era pesante, appiccicosa, nemmeno si trovassero nella piena afa di una giornata estiva, di quelle talmente umide da crearti una pagina addosso, tale da non farti respirare. Di certo non era l’umidità dell’aria a creare quella sensazione, quanto l’ansia, la tensione crescente di chi si ritrova a dover affrontare una situazione ben più grande di sé stessi. E Jiro, beh… Lui non faceva eccezioni, anzi, era forse il più nervoso e teso di tutti, li in quello spazio ristretto.

Dopotutto, non era mai stato un combattente e, di certo, non poteva minimamente paragonare il proprio livello a quello dei presenti, ben più pratichi ed esperti di lui. Certo, conosceva il territorio dell’arcipelago meglio di chiunque altro, date le sue origini, ma… possibile che la sua presenza, in quella squadra, contasse solo per questo?

Si rizzò sul posto nel sentire le parole del Diavolo, sulla sua idea di farsi usare come esca per far uscire allo scoperto lo Squalo, che forse ebbe un intuizione, un motivo ben più utile a spiegare la sua presenza lì, del solo fare da guida locale ed interprete.
Jiro Oikawa
Se posso permettermi, ecco… C’è una cosa che non vi ho ancora detto. Da un po’ di tempo abbiamo sviluppato una particolare fuuinjutsu, parecchio complessa a dirla tutta, che permette di schermare completamente il chakra del soggetto su cui viene applicata. L’avevamo posta sul mezzo che utilizzava la squadra di ricerca che abbiamo perso e l’abbiamo applicata anche su questa imbarcazione, per cui, finché siamo a bordo, nessuno sarà in grado di percepire il nostro chakra, nemmeno il più formidabile dei sensitivi.
Spiegò loro il ragazzo, volgendo lo sguardo sui presenti, soffermandosi infine su Kazuku.
Jiro Oikawa
Quindi, finché resteremo sulla barca, sarà impossibile per Mitsuaki Kanada riconoscere il vostro chakra, o anche solo vagamente capire chi o quante persone possano esserci a bordo. E c’è di più: se volete, posso creare dei sigilli minori che siano in grado di estendere tale protezione anche quando non siete più a bordo. Certo, non sarà infallibile come il sigillo maggiore, ma quantomeno, una volta a terra, a livello di chakra potrete tranquillamente passare come dei comuni civili. Potrebbe darci abbastanza margine di tempo per poter inquadrare meglio la situazione, prima di decidere l’approccio con cui colpire i nostri avversari , se con un attacco diretto o tendendo loro una trappola…M-ma ovviamente siete voi a dover decidere, Mizuguchi-sama e Jorogumo-sama, non vorrei mai scalzarvi…
Concluse scusandosi, quasi temesse, con le sue parole, di aver sminuito le capacità dei due ninja più rinomati ed influenti.

Se interessati, il giovane Jiro avrebbe spiegato loro il funzionamento di tali sigilli minori: piccole pergamene, grandi poco più di una fotografia, le quali, intrise di chakra, andavano posizionate, non necessariamente a diretto contatto con la pelle, sul plesso solare. Questi, una volta applicati, avrebbero permesso di mantenere contenuto il livello di chakra percepito, mantenendolo ad un livello riconducibile ad un normale civile, per nulla avvezzo alle arti ninja. L'utilizzo di chakra da parte del portatore, tuttavia, ne avrebbe inficiato l'efficacia, che verrebbe ulteriormente danneggiata o resa nulla in caso di danni portati direttamente al talismano. Non sarebbe stato difficile prepararne uno per ciascuno dei presenti: il tempo necessario per raggiungere la loro meta sarebbe stato sufficiente per permettere la loro preparazione.

Jiro Oikawa
Purtroppo non so dirvi se, giunti a destinazione, ci imbatteremo immediatamente in quelle creature o se avremo abbastanza tempo per organizzarci. Posso esclusivamente basarmi su quanto riferiscono gli ultimi rapporti ricevuti...
Così dicendo prese possesso della carta nautica, dispiegandola per bene davanti a sé, in modo tale che fosse ben visibile a tutti.
Jiro Oikawa
I primi avvistamenti ci sono pervenuti da alcuni abitanti di queste isole, che hanno trovato rifugio, dopo l'attacco, in quelle più vicine. L'isola in cui è avvenuto l'ultimo attacco è.... Questa.
Spiegò il giovane, indicando un'isola ben più centrata rispetto alla precedente.
Jiro Oikawa
Risultava essere sicura, prima dell'approdo della squadra. Probabilmente sono arrivati mentre era in corso un attacco... O forse è stato proprio il loro arrivo a causarlo, non è ben chiaro dal rapporto.
Precisò il giovane dalla pelle mulatta, alzando le spalle, nella voce una nota mortificata, come se quella lacuna di informazioni fosse dovuta ad una sua mancanza.
Jiro Oikawa
L'unica cosa che mi sento di proporre, al momento, è raggiungere questa isola. Maramahou è alla giusta distanza per permetterci di raggiungere il luogo dell'attacco in cui è perita la squadra, Whetuotemoana, in poche ore, se le correnti sono favorevoli, ma allo stesso tempo dovremmo avere abbastanza tempo da poter chiedere informazioni ai locali. Secondo i miei calcoli, infatti, in questo momento le correnti intorno all'isola rendono problematica la navigazione, quindi sarebbero abbastanza impossibilitati, al momento, a lasciarla via mare. A meno che non sappiano volare, cosa da non escludere, dato quello che sono capaci di fare, ma non ci risulta siano in possesso di una simile capacità...Spero.
Concluse il ragazzo, la voce strozzatasi in gola con quell'ultima frase. Ci mancava solo avessero una fortuna simile, dalla loro parte...

Avrebbero continuato a discutere per diverso tempo sul da farsi e, nel mentre, la piccola imbarcazione avrebbe proceduto lungo la sua rotta. Un breve riposo, un pasto leggero, per chi ne avesse necessitato, ed ecco che il sole, ormai raggiunto lo zenit, svettava sulle loro teste, rischiarando un cielo limpido tanto che, a momenti, si confondeva con la vastità del mare. In lontananza, ancora un puntino lontano, si intravedeva all'orizzonte il profilo ancora parecchio sfocato di un'isola. Tre ore mancavano allo sbarco, fece presente Hinokawa, ma fu in quel momento che qualcosa urtò lo scafo: un barile galleggiava a pelo dell'acqua, sospinto da una corrente traversa a quella che avevano preso loro per la navigazione. Probabilmente qualche imbarcazione aveva perso carico, strada facendo, e le correnti l'avevano spinto a largo...
Hinokawa Kosetsu
Ehi, Toshiba! Butta l'ancora ed aiutami a tirarlo su! Se il Dio del Mare ci è benevolo, stasera mangeremo arringhe sotto sale annaffiate con un buon rum!

Sono inqualificabile ed ingiustificabile per il ritardo immane con cui sto rispondendo. Dovrei fare harakiri solo per questo. :kill:

Per qualsiasi info riguardo il post, sapete come e dove trovarmi. Nel mentre proseguo col preparare il passaggio di consegne: spero, tempo permettendo, di poter continuare, dato che la mole di lavoro in real si è affievolita, ma posso capire se vogliate cambiare per un master ben più celere di me. Farò del mio meglio per proseguire, almeno fino a quando non avrò completato gli appunti da passare a chi mi sostituirà.

A voi la palla.
 
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view post Posted on 11/6/2023, 17:53     +1   +1   -1
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Kirigakure no Sato, Mizu no Kuni, 27 Gennaio 253 DN
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La voce esitante del ragazzo dei tarocchi emerge improvvisamente dall'angolo in cui è rintanato - anche se in realtà quello là non si trova in nessun angolo... è praticamente in mezzo a loro, ma i suoi modi di fare insicuri, per qualche ragione, glielo fanno sempre visualizzare rannicchiato da qualche parte, tipo sotto al tavolo. La diciottenne sposta le fessure oblunghe sulla figura giovanile, inclinando il capo di lato, mentre quello si sforza di spiegarsi meglio; pochi istanti dopo, e si trova a combattere tra il sollievo che le dona quella notizia, e la vergogna di averne avuto così bisogno, per rasserenarsi almeno un poco.

Kami, quanto vorrebbe prendersi a pugni.

Quando distribuivano il coraggio, lei probabilmente era in fila per ottenere un gatto.

“Jorogumo apprezza l'intervento e ritiene che questo elemento potrebbe essere di supporto... tuttavia, se possibile, desidererebbe chiedere un chiarimento.”
Lo dice alzando un ditino inquisitore: l'indice, per l'esattezza, lasciando che una pausa nel suo eloquio dia maggiore enfasi a quanto sta per domandare - “Avete detto che il Sigillo era apposto all'imbarcazione utilizzata dalla squadra dispersa. Ne disponevano anche i singoli elementi, una volta sbarcati? In che modo questo strumento ha influenzato lo sviluppo della spedizione?”

Lo sviluppo, o meglio, l'esito.
Ripetere gli stessi passaggi di una squadra passata a miglior vita non rientra tra le sue definizioni di previdenza.
Maledicendo in cuor suo la scarsa precisione dell'autore del rapporto - perché che cavolo, non è un dettaglio quello che è rimasto in bilico! - allunga il collo per seguire le indicazioni del ragazzo sulla mappa, trovando infinitamente complicato il semplice sforzo di concentrarsi. Maramahou. Quel nome le ricorda una vecchia canzone. Parlava tipo di un gatto.
Un gatto morto.
Bene.

“Jorogumo condivide la vostra speranza, tuttavia ricorda distintamente di aver visto uno dei nostri bersagli emergere da sotto l'acqua” - replica seccamente, inclinando la testa di lato. “Se avessero la facoltà di effettuare spostamenti prolungati sott'acqua, ciò consentirebbe loro di giungere ovunque, ignorando le condizioni meteo. Se volassero, tutto sommato, almeno potremmo vederli arrivare” rincara la dose, mentre in un angolo della sua mente una vocina si domanda se quel poveretto sia ancora in grado di sopportare una pressione simile, senza dare di matto. Che i Villaggi non si curino abbastanza della psiche dei propri soldati, è un dato di fatto. Basti pensare che fine ha fatto... lasciamo perdere. Non dovrebbe pensarci più.

Molti dubbi restano quindi in sospeso, molti elementi da discutere, prima di incrociare quel misterioso barile galleggiante che (almeno per i nostri lettori) potrebbe puzzare più di bruciato, che di aringhe...



 
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