| La piccola imbarcazione sfrecciava veloce sul pelo dell’acqua, sferzando con lo scafo le onde, le quali, complice una corrente favorevole, accompagnavano il movimento lievemente sussultante della nave. Se sul ponte c’era fermento, a giudicare dalla voce tonante della capitana, che dava indicazioni al suo compagno sulla rotta, mentre scorrazzava a destra e manca per sistemare vela e cime, sottocoperta regnava una calma stagnante, di quelle che fanno presagire l’arrivo di una tempesta imminente. L’aria era pesante, appiccicosa, nemmeno si trovassero nella piena afa di una giornata estiva, di quelle talmente umide da crearti una pagina addosso, tale da non farti respirare. Di certo non era l’umidità dell’aria a creare quella sensazione, quanto l’ansia, la tensione crescente di chi si ritrova a dover affrontare una situazione ben più grande di sé stessi. E Jiro, beh… Lui non faceva eccezioni, anzi, era forse il più nervoso e teso di tutti, li in quello spazio ristretto. Dopotutto, non era mai stato un combattente e, di certo, non poteva minimamente paragonare il proprio livello a quello dei presenti, ben più pratichi ed esperti di lui. Certo, conosceva il territorio dell’arcipelago meglio di chiunque altro, date le sue origini, ma… possibile che la sua presenza, in quella squadra, contasse solo per questo? Si rizzò sul posto nel sentire le parole del Diavolo, sulla sua idea di farsi usare come esca per far uscire allo scoperto lo Squalo, che forse ebbe un intuizione, un motivo ben più utile a spiegare la sua presenza lì, del solo fare da guida locale ed interprete. Jiro Oikawa Se posso permettermi, ecco… C’è una cosa che non vi ho ancora detto. Da un po’ di tempo abbiamo sviluppato una particolare fuuinjutsu, parecchio complessa a dirla tutta, che permette di schermare completamente il chakra del soggetto su cui viene applicata. L’avevamo posta sul mezzo che utilizzava la squadra di ricerca che abbiamo perso e l’abbiamo applicata anche su questa imbarcazione, per cui, finché siamo a bordo, nessuno sarà in grado di percepire il nostro chakra, nemmeno il più formidabile dei sensitivi. Spiegò loro il ragazzo, volgendo lo sguardo sui presenti, soffermandosi infine su Kazuku. Jiro Oikawa Quindi, finché resteremo sulla barca, sarà impossibile per Mitsuaki Kanada riconoscere il vostro chakra, o anche solo vagamente capire chi o quante persone possano esserci a bordo. E c’è di più: se volete, posso creare dei sigilli minori che siano in grado di estendere tale protezione anche quando non siete più a bordo. Certo, non sarà infallibile come il sigillo maggiore, ma quantomeno, una volta a terra, a livello di chakra potrete tranquillamente passare come dei comuni civili. Potrebbe darci abbastanza margine di tempo per poter inquadrare meglio la situazione, prima di decidere l’approccio con cui colpire i nostri avversari , se con un attacco diretto o tendendo loro una trappola…M-ma ovviamente siete voi a dover decidere, Mizuguchi-sama e Jorogumo-sama, non vorrei mai scalzarvi… Concluse scusandosi, quasi temesse, con le sue parole, di aver sminuito le capacità dei due ninja più rinomati ed influenti. Se interessati, il giovane Jiro avrebbe spiegato loro il funzionamento di tali sigilli minori: piccole pergamene, grandi poco più di una fotografia, le quali, intrise di chakra, andavano posizionate, non necessariamente a diretto contatto con la pelle, sul plesso solare. Questi, una volta applicati, avrebbero permesso di mantenere contenuto il livello di chakra percepito, mantenendolo ad un livello riconducibile ad un normale civile, per nulla avvezzo alle arti ninja. L'utilizzo di chakra da parte del portatore, tuttavia, ne avrebbe inficiato l'efficacia, che verrebbe ulteriormente danneggiata o resa nulla in caso di danni portati direttamente al talismano. Non sarebbe stato difficile prepararne uno per ciascuno dei presenti: il tempo necessario per raggiungere la loro meta sarebbe stato sufficiente per permettere la loro preparazione. Jiro Oikawa Purtroppo non so dirvi se, giunti a destinazione, ci imbatteremo immediatamente in quelle creature o se avremo abbastanza tempo per organizzarci. Posso esclusivamente basarmi su quanto riferiscono gli ultimi rapporti ricevuti... Così dicendo prese possesso della carta nautica, dispiegandola per bene davanti a sé, in modo tale che fosse ben visibile a tutti. Jiro Oikawa I primi avvistamenti ci sono pervenuti da alcuni abitanti di queste isole, che hanno trovato rifugio, dopo l'attacco, in quelle più vicine. L'isola in cui è avvenuto l'ultimo attacco è.... Questa. Spiegò il giovane, indicando un'isola ben più centrata rispetto alla precedente. Jiro Oikawa Risultava essere sicura, prima dell'approdo della squadra. Probabilmente sono arrivati mentre era in corso un attacco... O forse è stato proprio il loro arrivo a causarlo, non è ben chiaro dal rapporto. Precisò il giovane dalla pelle mulatta, alzando le spalle, nella voce una nota mortificata, come se quella lacuna di informazioni fosse dovuta ad una sua mancanza. Jiro Oikawa L'unica cosa che mi sento di proporre, al momento, è raggiungere questa isola. Maramahou è alla giusta distanza per permetterci di raggiungere il luogo dell'attacco in cui è perita la squadra, Whetuotemoana, in poche ore, se le correnti sono favorevoli, ma allo stesso tempo dovremmo avere abbastanza tempo da poter chiedere informazioni ai locali. Secondo i miei calcoli, infatti, in questo momento le correnti intorno all'isola rendono problematica la navigazione, quindi sarebbero abbastanza impossibilitati, al momento, a lasciarla via mare. A meno che non sappiano volare, cosa da non escludere, dato quello che sono capaci di fare, ma non ci risulta siano in possesso di una simile capacità...Spero. Concluse il ragazzo, la voce strozzatasi in gola con quell'ultima frase. Ci mancava solo avessero una fortuna simile, dalla loro parte... Avrebbero continuato a discutere per diverso tempo sul da farsi e, nel mentre, la piccola imbarcazione avrebbe proceduto lungo la sua rotta. Un breve riposo, un pasto leggero, per chi ne avesse necessitato, ed ecco che il sole, ormai raggiunto lo zenit, svettava sulle loro teste, rischiarando un cielo limpido tanto che, a momenti, si confondeva con la vastità del mare. In lontananza, ancora un puntino lontano, si intravedeva all'orizzonte il profilo ancora parecchio sfocato di un'isola. Tre ore mancavano allo sbarco, fece presente Hinokawa, ma fu in quel momento che qualcosa urtò lo scafo: un barile galleggiava a pelo dell'acqua, sospinto da una corrente traversa a quella che avevano preso loro per la navigazione. Probabilmente qualche imbarcazione aveva perso carico, strada facendo, e le correnti l'avevano spinto a largo... Hinokawa Kosetsu Ehi, Toshiba! Butta l'ancora ed aiutami a tirarlo su! Se il Dio del Mare ci è benevolo, stasera mangeremo arringhe sotto sale annaffiate con un buon rum! Sono inqualificabile ed ingiustificabile per il ritardo immane con cui sto rispondendo. Dovrei fare harakiri solo per questo. Per qualsiasi info riguardo il post, sapete come e dove trovarmi. Nel mentre proseguo col preparare il passaggio di consegne: spero, tempo permettendo, di poter continuare, dato che la mole di lavoro in real si è affievolita, ma posso capire se vogliate cambiare per un master ben più celere di me. Farò del mio meglio per proseguire, almeno fino a quando non avrò completato gli appunti da passare a chi mi sostituirà. A voi la palla.
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