Sguardo fisso a terra, il ragazzino stava cercando di assimilare la trasformazione del compagno. Fra tutti gli scenari che gli passavano in mente, quelli in cui era Yu ad essere colpito dal sangue si contavano sulle dita di una mano. Avrebbe voluto pensare qualcosa come "vorrei poter prendere il suo posto", o "sarei stato io a dover essere trasformato", ma proprio non ci riusciva. Per quanto si sforzasse, rivedere in volto una di quelle atrocità lo aveva ricordato di quanto fosse difficile... sopportarle. E quindi se ne stava lì, occhi bassi, senza ben capire il da farsi. Non si era certo dimenticato di Saiken, i suoi lugubri sospiri un promemoria costante, ma cosa avrebbe dovuto fare? Nel vortice di pensieri in cui era perso, il ragazzino trovò una speranza. D'altronde il suo piano originale era quello di farsi trasformare per avvicinare il Bijuu, no? Ed ora Yu aveva ripreso proprio quella idea. Gli tornò in mente il suo ragionamento di qualche momento prima: se fossero riusciti a convincere la Bestia a spezzare la maledizione, non importava quanti di loro sarebbero stati trasformati. Giusto? ... Giusto.
Prese un respiro profondo. Quella altalenante determinazione che a tratti era riuscito a pervaderlo in quel giorno fece timidamente capolino. Non riusciva a galvanizzarsi come sperava, ma almeno un minimo si spronò ad agire. Cominciò spostando lo sguardo su Saiken: non era molto, ma come si suol dire, iniziare è metà della fatica. Sentì Yu passargli affianco e superarlo: ora era lui il più vicino a Saiken. Prese parola, e Takumi dopo di lui. Nuru fece per aprire la bocca a sua volta: non aveva idea di cosa avrebbe detto, ma voleva in qualche modo aggiungere del suo, ma prima che potesse emettere più di un vago vocalizzo, Lui parlò. La sua voce era profonda e cupa, viscerale. Lo attraversò in toto, investendolo come un'ondata, raggelandolo. Poteva percepire i millenni di esperienza della creatura in ogni singola parola, velata di una intima tristezza. Quella debole fiammella accesa in lui qualche istante prima vacillò, ma non si spense. Non poteva permettersi di bloccarsi proprio in quel momento. Le parole della Bestia erano... diverse da quello che Nuru si aspettava di sentire. Non ha fatto un bel niente? Immaginò stesse rispondendo a Takumi: in effetti, ora che si fermava a pensarci un po' su, per quale ragione lui non si era trasformato? Qualche tempo prima, ricordava di stare provando una nuova tecnica per ricoprire il corpo di sciroppo, ma... Si toccò nuovamente la pelle. No. Non aveva completato quella tecnica, si ricordava bene. Se anche poi la avesse davvero istintivamente utilizzata, la pioggia avrebbe lavato via il sottile strato caramellato in un baleno. Allora... cosa lo rendeva diverso da Yu? Nel lampo in cui si susseguirono quei pensieri, il ragazzino decise di lasciarli correre. Forse in un secondo momento se lo sarebbe chiesto, ma in quel momento non poteva perdersi nei suoi pensieri come al solito. Saiken continuò quella inconcludente lamentela. Confessò loro di sentirsi offeso dalla loro normalità. Quelle parole presero Nuru in contropiede. Era geloso? Degli umani? Lui era uno degli esseri più potenti e temuti del mondo ninja! Gli parve assurdo che preferisse venire nuovamente sigillato piuttosto che... beh, qualunque altra cosa! Il timore aveva lasciato spazio allo stupore, in quella tristezza che il ragazzino comprendeva sempre meno. E gli dispiaceva: il segreto per consolare qualcuno è l'empatia, e per poter condividere i sentimenti di qualcuno per aiutare a superarli, bisogna quantomeno comprenderli. Nuru cercò di fare uno sforzo. In cosa consisteva la normalità che Saiken tanto disprezzava? Forse aveva a che fare con quello che gli aveva detto il ragazzino all'inizio? Era possibile lo avesse chiamato "mostro", o "strambo", o avesse usato qualche altro appellativo. Certo era che la Bestia ci aveva rimuginato sopra fin troppo, come spesso succede a chi si isola. Nuru questo lo riusciva a capire: a volte succedeva anche a lui. Takumi ribattè, distaccato. La sua era la ferma voce della ragione, razionale ed affettata. La calma che riusciva a mantenere in una situazione del genere era davvero ammirabile, ancor più per la sua condizione di ipocondriaco. Mentre ancora stava cercando di avvicinarsi al modo di pensare di Saiken, questo appellò direttamente Yu, che gli rispose al suo meglio. Era incredibile. Se non fosse stato per la voce distorta, Nuru si sarebbe sentito addirittura ispirato da quello che stava riuscendo a fare il compagno: seppure deturpato qualche momento prima, era riuscito a raccogliere le forze e parlare al Bijuu. Tentò di far leva sulla riconquistata libertà della Bestia: ora che era libera avrebbe potuto fare di tutto! Piangersi addosso sembrava davvero una perdita di tempo in quel contesto.
Nuru decise che avrebbe provato un approccio ancora differente: se Takumi aveva provato a farlo ragionare e Yu a farlo muovere, Nuru avrebbe provato a tirarlo su di morale in un modo tutto suo. Unì le mani davanti a sè in una serie di posizioni oramai familiari e, nonostante avesse deciso di non mostrarsi a nessuno in quei momenti che a lui erano così intimi, prese un grosso respiro a dispetto del lezzo che ancora permeava leggermente l'aria. Dalla sua bocca si formò una sfera, dapprima piccola, poi sempre più grande. Cresceva e cresceva, deformandosi un poco nel processo perché Nuru non ne aveva mai creata una così grande, ma date le dimensioni di colui per cui la stava producendo, non poteva certamente fare altrimenti. Si fermò solo quando fu grande all'incirca quanto lui. Ormai un po' schiacciata, il pallone zuccherino ricordava quei fagottini dolci che sua madre ogni tanto gli comprava.
Io... scusa... non riesco a capire perché sei così triste. Tentò di scusarsi con Saiken. Per quanto si fosse sforzato di vedere il lato negativo della sua situazione, proprio non ci riusciva... specie poi dopo il discorso di Yu. Le gambe erano deboli, in parte per la tensione, in parte per lo sforzo appena compiuto. Ma... riprese, sollevando un po' il capo. ... quando sono triste c'è una cosa che mi tira sempre un po' su. Cercò di indicare con le braccia aperte la massa gelatinosa di fianco a lui, tremando forse un po' troppo vistosamente. Cioccolato. Voleva essere un'esclamazione, ma la stanchezza la rese poco più di una aggiunta un po' più entusiasta del resto. Stava per aggiungere "Agli altri Molluschi piace molto", ma riuscì a frenare la lingua giusto in tempo. Se Saiken trovava gli umani insulsi, forse essere paragonato ad un mollusco lo avrebbe abbattuto ancora di più.
GDRoff// Segue il patto proposto da Takumi, non sapevo come dirlo in On senza spezzare la narrazione xD Also, scusate il ritardo. //GDRon
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