Jouri 場裏 - Anello Esterno

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~Angy.
view post Posted on 21/10/2018, 20:29 by: ~Angy.
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GdrOff// Continua da [Studio dell'Hokage] //GdrOn

Immaginare la vecchia Kyoko Yamanaka inseguire suo cugino fino ad Iwa avrebbe dovuto divertirlo eppure l'imbarazzo del momento gli impedì di godere di quel pensiero. Sua zia era la classica donna di una volta, di quelle che elargivano consigli e dispensavano saggezza per via di detti antichi e come tutte le donne della sua età metteva sopra ogni cosa l'educazione e il rispetto per le tradizioni. Il dono che Hachi ricevette da parte sua doveva essere senza dubbio un pensiero di premura, un manifestare la sua vicinanza al nipote e quindi allo stato interessante dell'Hokage, un argomento assai delicato e che al solo pensarci il jonin arrossì. Faticando a riconoscersi in una situazione tanto semplice finì per chiedersi come avrebbe fatto a superare eventi più importanti come i festeggiamenti della nascita, era già nel panico al solo pensiero di dover organizzare la cerimonia del Oschichiya - evento in cui oltre a festeggiare la nascita si da' il nome alla nuovo arrivato e che dire poi della cerimonia dell'Omiyamairi - la prima visita al tempio - o peggio ancora, del loro futuro matrimonio. Volando con la fantasia in quei pochi secondi alle prese con Kacchan vide tra i regali il corredo matrimoniale, il vestito da sposa, il ricevimento, i loro figli fare da paggetti e mille altri dettagli che rischiarono di mandarlo nel pallone.
Poi gli sovvenne che non aveva ancora fatto la proposta di matrimonio e controllare l'agitazione si fece più difficile, non aveva idea di che reazione avrebbe avuto Akane, specie considerando che non avrebbe avuto un padre ad accompagnarla all'altare.


"Molto gentile da parte tua, della zia voglio dire.. grazie si ecco. Ti senti pronto per la competizione?"

Affrettando i ringraziamenti per l'evidente disagio di entrambi cambiò subito argomento e muovendosi verso i carri che li avrebbero accompagnati fino a Tsuchi no Kuni ritrovò finalmente il suo equilibrio emotivo.
Hikarikage nel mentre li anticipò tutti e sfrecciandogli di fianco con addosso il suo enorme zaino si affrettò nel salire a bordo. Preso posto tirò fuori una scacchiera, un gioco di strategia che ricordava molto gli shoji ma con delle varianti piuttosto singolari, dettagli che durante il biondino non avrebbe mancato di spiegare ai compagni di viaggio.


"Davvero non ci avete ancora giocato? Si chiama Gyūki, la base della scacchiera si può modificare in base al numero dei giocatori, da due fino ad un massimo di otto, in questo modo guardate.."

L'idea di quel gioco era nata dopo che sua madre gli aveva raccontato cosa le era successo a Fukagizu dopo essere stata assorbita nel Gedo, dell'incontro con l'Hachibi e della strana prova cui il demone li aveva sottoposti.
Un po' per suo interesse e un po' per sdrammatizzare al ragazzino venne l'idea di crearci sopra un gioco di strategia basato su una scacchiera simile a quella vissuta da sua madre e gli shinobi che erano con lei, si giocava tramite pedine in legno e la strategia era affiancata da fattori casuali. Partito il progetto Hikari si occupò di seguirne gli sviluppi e di testarli, il più difficile fu inserire nella base un sistema di sigilli che collegava i giocatori e il loro chakra: di nuova uscita e con pezzi sofisticati il prezzo di Gyūki era ancora alto ed era normale che non fosse ancora molto conosciuto. Fiducioso sul suo successo il genin sfruttava ogni occasione possibile per pubblicizzare la sua creatura e con quel viaggio di certo non avrebbe perso l'occasione di mostrarlo ai mercati di Iwa.


"Se volete provare tutti siamo in sei, quindi una base esagonale andrà bene. L'obiettivo è raggiungere la zona franca, ovvero il centro dove c'è la biglia, e di farlo con il maggior numero di pedine. Per iniziare la partita basta imprimere sulla sfera un piccolo quantitativo del vostro chakra e posizionare a turno le pedine sulla prima riga. "

Andando avanti con la spiegazione delle regole esibì diversi dei suoi migliori sorrisi, il suo entusiasmo era sempre contagioso e chissà che non avrebbe aiutato a distendere i nervi di Natsuko e degli altri aspiranti chunin.
Tra tutti Reiki fu il più titubante del gruppo e scegliendo di limitarsi ad osservare lasciò agli altri che a turno iniziarono a muovere le pedine e se all'iniziò furono preoccupati di veder volare i pezzi a causa degli scossoni dovuti alla velocità di viaggio, presto scoprirono che i pezzi restavano ben saldi sulla scacchiera grazie a delle calamite. Alla fine del primo giro poi finalmente poterono osservare l' "effetto Gyūki": staccandosi dal suo incavo in legno la biglia posta al centro si sollevò a mezz'aria e girando su se stessa iniziò ad illuminarsi, emettendo un ronzio sempre più acuto alla fine fece partire una minuscola scarica elettrica che andò a rompere una delle pedine di Kacchan.



* * * *


Aveva lunghi capelli corvini e occhi di ghiaccio la jonin seduta di al cocchiere. Sotto lo sguardo vigile di Nahoko Hyuga i cavalli trainavano il primo carro con una buona andatura, a meno di imprevisti e soste fuori programma sarebbero arrivati a destinazione nel giro di cinque o sei ore. Quei mezzi erano stati costruiti e ristrutturati di recente dai maestri del mokuton, fatti di legno Senju di prima qualità erano stati successivamente lavorati e dipinti. Bilanciato il tetto ricordava i templi che era possibile visitare nel Fuoco e lo stesso si poteva dire dei colori utilizzati: rosso e verde a predominare, oro per i dettagli e lanterne ai quattro angoli che oscillando durante le curve curve e le prime salite cigolavano lievemente.
Sicuri di essere in ottime mano all'interno di Akane Uchiha ne approfittò per riposarsi, le gambe distese su morbidi cuscini e la testa poggiata sul petto del suo amato il quale avrebbe fatto bene a non intavolare "quel" discorso.


"Possiamo riparlarne dopo che sarà nata? Mi sembra prematuro, tutto la, so che per te è importante ma.."

Ed ecco quale fu la reazione di lei all'argomento matrimonio, non un si timido, non un no arrabbiato nè altre alternative che il medico aveva immaginato, Akane svirgolò agilmente dal discorso senza dare una vera risposta - lo fece forse stanchezza , forse il periodo per il periodo particolare che stava vivendo - quale che fosse la ragione quella reazione portò Hachi a ridere istericamente delle sue stesse preoccupazioni.

"Perchè ridi adesso? "

"Niente niente, davvero.. pensa solo a riposare, ti aspettano lunghe giornate."

Al che l'espressione di lei si fece ancora più confusa e imbronciata ma come accadeva spesso nell'ultimo periodo si vide assecondata ed egoisticamente si lasciò andare: cullata dall'ondeggiare della carrozza rimase concentrata sul battito della piccola che portava in grembo e si addormentò tra le braccia del suo uomo.


* * * *


Capirono di essere arrivati nel Paese della Terra quando le vibrazioni si fecero più frequenti e gli scossoni più intensi, la carovana viaggiava su ruote e nonostante i sentieri battuti, il terreno impervio si odiare mentre salivano su per le montagne che portavano a Iwa. La loro destinazione ultima tuttavia non sarebbe stato il villaggio della Roccia, lo scoprirono solo una volta arrivati dinnanzi a quell'immensa muraglia di calce eretta dai maestri dello Yoton.

Se da un lato i viaggiatori furono costretti ad abbandonare la comodità delle loro cabine, i cavalli ebbero il piacere di riposare e liberatisi del loro peso venendo accompagnati dal cocchiere in un'area apposita, una stazione dove avrebbe potuto farli rifocillare.
Mangiati gli ultimi cracker allo zenzero il Sandaime fu grata di non aver avuto nausea durante il tragitto e indossati i sandali comodi che aveva portato per l'occasione, si preparò psicologicamente a ciò che l'attendeva.


"Da qui proseguiremo a piedi."Abbassando il tono poi prese in parte Hikari per una raccomandazione che inevitabilmente gli avrebbe fatto alzare lo sguardo al cielo. "..tu signorino non allontanarti a causa di quel gioco, ti ho promesso che faremo il giro ma ogni cosa a suo tempo. Ricorda che siamo pur sempre stranieri in casa d'altri". Effettivamente presentarsi con lo scopo di vendere non era un bel biglietto da visita e conoscendo l'esuberanza del figlio preferì mettere subito in chiaro le cose.

Superata l'ampia arcata presto scoprirono di essere giunti nei pressi di un vero e proprio monumento, le strade erano talmente ampie da poter accogliere agilmente tutti i visitatori e al contempo le mura spesse e quei drappi appesi davano l'idea di sicurezza e di una certa robustezza; tutto era stato preparato a regola d'arte per quel torneo, Chiye non si era certo risparmiata - dovette riconoscerlo - tuttavia non avrebbe perso l'occasione di farle notare che era la prima sovrana ad aver organizzato l'evento fuori dalle mura del proprio villaggio. Le motivazioni potevano essere molteplici ma se aveva imparato a conoscerla come credeva, la risposta era soltanto una: era una sovrana cauta e al contempo furba, previdente e terribilmente conservatrice. A tal proposito fu sufficiente uno scambio di sguardi tra l'Hokage e i suoi due accompagnatori per trasmettere la necessità di memorizzare quelle strade e tracciare una sorta di mappa, anche se venivano in pace e si respirava aria di festeggiamenti infatti la mente di uno shinobi restava tale: in caso di necessità avrebbero avuto bisogno di sapere come muoversi in un luogo del genere.


"Qualcosa da bere?"

Il rinfresco fu cosa gradita dopo il viaggio e nonostante non avesse fatto altro che mangiare, Akane aveva ancora un certo languorino. Nell'offerta di Hachi vi lesse del giudizio per le sue forme e superandolo in silenzio preferì servirsi da sola, perchè limitarsi a bere del succo se c'erano così tanti stuzzichini dall'aspetto delizioso? Presi diversi assaggi cercò di darsi un contegno e aspettando che qualcuno li guidasse rimasero nei pressi della fontana al centro dello spiazzo.

Presto la delegazione di Konoha venne raggiunta da un anbu della Roccia che si offrì di guidarli fino all'arena e a man a mano che si avvicinavano al fulcro dell'evento l'ansia nel cuore dei genin si fece più intensa, più viva.


"Sei shilenzioso da quando shiamo partiti, qualcosa non va?"

Parlare con la bocca piena era uno dei suoi peggiori vizi, uno che gli aveva passato Gamatatsu, con in mano uno spiedino di dango il figlio dell'Hokage cercò di capire cosa preoccupava Reiki, quello che in base alle regole del torneo poteva essere il suo compagno di squadra. Non sapeva quasi nulla di lui e durante il viaggio non era riuscito a inquadrarlo, sentiva il bisogno di entrare in sintonia con lui, seppur con la sua innocenza e spensieratezza Hikari desiderava aiutarlo.

GdrOff// Continua in [Jouri 場裏 - Arena/Loggia]//GdrOn



Edited by ~Angy. - 11/11/2018, 09:12
 
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