CITAZIONE
Mannaggia a me che aspetto troppo a leggere!
L'informazione che ti serviva è molto circoscritta, in questi casi non guasta se mi mandi un MP, almeno ti passo le info velocemente
23.03.252 DN - Impianti YōganKuroshi ha poco tempo, è vero: lo sguardo può correre in lungo e in largo, attraverso quelle pareti scabre e le strutture metalliche, senza trovare altro che il minimo: i cavi elettrici che alimentano i cinque faretti, custoditi da altrettanti tubi corrugati bianchi, che trasportano l'energia come cordoni ombelicali. Deve esserci per forza una cassetta da cui provengono, ma dalla sua angolazione non gli è possibile individuarla; recidere i cavi sarebbe la cosa più rapida, ma in quel caso il giovane dovrà essere in grado di gestire l'inevitabile reazione degli intrusi.
Kuroshi ha poco tempo, è vero.
E purtroppo è anche meno di quello che avrebbe potuto aspettarsi.
Da un ambiente al di fuori del suo campo visivo balena una luce improvvisa, che gli si pianta in faccia, come i fanali di un treno investono il cervo audace che osa attraversarne i binari: fa appena in tempo a vedere il quarto uomo entrare nel suo campo visivo, bardato con un caschetto del tutto simile a quello di Mitsubishi, munito di luce anteriore. No, l'uomo col caschetto non l'ha visto: ha solo sollevato il copricapo per grattarsi la testa sudata, mentre si avvicina al resto della banda, ma il ragazzo dal sangue bollente... lui sì, per un puro caso, un guizzo fortuito degli occhi, scorge la sagoma del genin acquattata a un paio di metri da terra.
Un battito di ciglia dopo, che un grido inarticolato rimbomba nel locale sotterraneo e un dito si solleva, puntandosi in direzione dello Yuki; altre tre paia di occhi si sollevano alla volta del ninja, capovolgendo completamente la situazione: adesso, è lui l'intruso. Imprecazioni assortite sibilano, incuneandosi nel monotono e vibrante tappeto sonoro che scuote le viscere della terra. Lo stesso Mitsubishi osa alzare lo sguardo. Lo scorge. Sgrana gli occhi incredulo. Non fa in tempo a reagire.
Tora:
"VIA, VIA, VIA!!" - grida, sbracciandosi in direzione degli altri, mentre si lancia verso la misteriosa stanza accanto - quella che Kuroshi finora non è riuscito a scorgere; gli altri due uomini che la accompagnano, dopo un momento di smarrimento, si scambiano un'occhiata di intesa; afferrano la vittima dalle braccia e iniziano a trascinarla via, mentre quello oppone a mala pena resistenza, lo sguardo attonito ancora fisso sullo shinobi.
Rimasto come retroguardia, dopo aver assistito confuso alla scena del rapimento, il tizio col caschetto sembra decidere cosa fare: si piazza a gambe larghe in mezzo alla strada, pronto a sbarrare la strada al genin; da dietro la schiena estrae una grossa chiave inglese, che brandisce minacciosamente, come se fosse una clava.
"Tu di qua non passi, servo del potere!" - esclama, suonando decisamente meno deciso di quanto non voglia. Le occhiate che si lancia alle spalle parlano chiaro: non sembra sapere nemmeno lui cosa stia facendo.
Ciò potrebbe renderlo innocuo.
O al contrario: imprevedibile.