Posts written by Misato Kojima

view post Posted: 14/8/2018, 16:58     [Fase IV] Lacrime di un futuro passato - Into the Gedo


Lacrime di un futuro passato - Trasportata dal vento -
Alla fine il lumacone sembrò arrendersi davanti a quell’empatia che Fujie aveva dimostrato di avere nei suoi confronti. Però questo non diminuì la propria determinazione e cercò di colpire in maniera che tutto durasse il meno possibile e quindi alla massima potenza.
Saiken si arrese chiudendo gli occhi e afflosciandosi letteralmente su sé stesso fino a scomparire.

”E ora che ne sarà di noi?”


Si chiese Misato prima di sentire la voce di Miyamoto. Si sentì sollevata nel vederlo tutto intero, nonostante gli occhiali rotti e le vesti lacere, e lo guardò con occhi pieni di dolcezza. Fino all’ultimo non era sicura che sarebbero tornati a casa tutti insieme mentre ora, quel piccolo desiderio, sembrava avverarsi davvero.
Stava per ringraziare tutti dell’ottimo lavoro quando notò che tutti gli altri stavano scomparendo, come sabbia al vento, letteralmente. Spalancò gli occhi aprendo le mani davanti a sé ed osservandole attentamente. Piccoli granelli azzurri e rossi si alzavano in aria abbandonando il suo corpo e allora le venne in mente anche qualcun altro che lei aveva promesso di aiutare.

”Son Goku…spero che tu stia bene…”


Si ritrovò a pensare mentre chiudeva gli occhi con un sorriso che affiorava sulle sue labbra. Così, in quella posizione, si lasciò trasportare via dal vento, amico di cui si fidava e con il quale aveva cavalcato l’onda di mille avventure.


- Valutazione -
Tempistiche: 10
    Non c’è che dire, davanti alla tua precisone millesimale io mi sono sentita davvero una brutta persona. Sei sempre stata molto puntuale, precisa nei post e anche nel darci indicazioni quando avevamo domande non ti sei mai tirata indietro rispondendoci praticamente subito. PER-FET-TA! ♥
Coinvolgimento personale: 9
    Ho avuto parecchi alti e bassi, devo essere sincera, maggiormente è stata colpa mia e della mia vita disastrata perché alla fine continuavo a perdere il punto, però Silvia è stata sempre capace di riportarmi sulla retta via. È stata brava a riprendere il mio pg nonostante i miei pessimi post quindi è riuscita a coinvolgermi nel migliore dei modi.

Grazie a tutti ♥


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view post Posted: 30/7/2018, 21:09     [Fase IV] Lacrime di un futuro passato - Into the Gedo


Lacrime di un futuro passato - Ti aiuterò -
Una nuova ondata di odore attaccò le sue narici ricordandole la pessima sensazione che aveva provato la prima volta. La voglia di vomitare si fece strada in lei e i primi conati si fecero sentire ma riuscì a trattenersi, non poteva cedere in quel momento, non davanti a quella creatura più simile ad un Dio incapace di comprendere ed utilizzare il proprio potere.
Quelle creature che Saiken aveva fatto comparire li circondarono allungando le mani verso di loro per afferrarli, tirargli i vestiti, i capelli. Misato estrasse uno shuriken per cercare di tenerli alla larga ma quei tentacoli di oscurità e di morte erano troppi per poterli mandare via una volta per tutte. Non restava altro da fare che rassegnarsi, che lasciarsi accogliere dall’oblio di quel freddo che le ricordava la sensazione della morte, della sorella munita di falce a cui Misato era sfuggita troppe volte per un soffio. L’oscurità l’avvolse e il freddo le entrò fin dentro le ossa, fino a ghermire anche la sua anima.

***


Solo quando quella vuota oscurità che l’aveva avvolta si diradò, riuscì a riaprire gli occhi guardando il cielo sopra di lei. Non riusciva più a capire dove fosse e le ci volle qualche attimo prima di riuscire a ricostruire gli ultimi avvenimenti: Saiken, le creature viscide che la toccavano e la strattonavano, il dolore e alla fine il buio. Era sdraiata a terra e si tirò seduta talmente veloce che la testa le girò appena facendole salire nuovamente il senso di nausea. Si guardò in giro scorgendo prima Fujie e poi Sun.

”Per fortuna…stanno bene…”


Pensò cercando di rimettersi in piedi in maniera cauta. Qualcuno però mancava all’appello: dei due fratelli non vi era traccia. Possibile che anche loro fossero un’illusione? Oppure la creatura li aveva davvero uccisi? Mentre si muoveva si rese conto che il corpo le bruciava terribilmente e quando osservò la propria pelle potè notare delle bruciature dove quelle cose l’avevano toccata o anche semplicemente sfiorata. Strinse comunque i denti cercando di spostare la propria attenzione alla domanda di Fujie.

«Poteva andarci peggio. Comunque preferirei raccontarti tutto davanti ad una bella ciotola di ramen, portiamo a termine questa faccenda prima.»


Disse alla fine spostando lo sguardo su Saiken che era fermo a pochi metri da loro…il suo pessimismo era davvero qualcosa di eccezionale seppur in maniera non molto positiva.
Quando disse loro di ucciderla Misato la guardò per un attimo con aria perplessa. Forse quella creatura non aveva capito, anche se avesse avuto il potere di farlo lei non aveva intenzione di uccidere nessuno. Rimase quindi in silenzio ascoltando gli altri e quando la creatura fece capire loro che sarebbe rinata nuovamente allora i suoi occhi si illuminarono. Si ricordò ciò che diceva sempre suo padre.

”La morte non è la fine, potrebbe anche essere l’inizio di qualcos’altro. È una porta che si chiude e un’altra che si apre.”


Ancora non era convinta che quella cosa potesse valere per gli esseri umani ma forse il discorso poteva essere diverso per Saiken. Abbassò la testa fissando per un attimo il terreno mentre la sabbia prese a ronzare intorno a lei cercando di convincerla nel far avverare il desiderio di quella creatura.

«In ogni caso non ti abbandoneremo. Ti cercheremo e ti aiuteremo al massimo delle nostre possibilità…o meglio io cercherò di farlo.»


Disse alla fine, facendo un profondo respiro prima di prepararsi ad attaccare. Calmò il proprio respiro e il proprio battito per fare in modo che il chakra di Son Goku non intaccasse il suo attacco e quando finalmente fu pronta compose si sigilli mentre la sabbia si spargeva velocemente intorno a Saiken dalla quale sorserò cinque sfere che presero a ruotare velocemente. Con un ritmo accelerato si schiacciarono fino a diventare degli shuriken pronti ad attaccare la creatura al segnale di Misato, pronti a trapassarlo da parte a parte, pronti a colpirlo dritto al cuore.


- Tecniche -
<ninjutsu elementale a vasto raggio> - Tempesta di Shuriken - [Chk: 110] [Int: +90/200/330/500] [Richiede aver attivato “Polverizzare”]

    “ Approfittando della buona quantità di sabbia sparsa sul terreno dello scontro, il domatore del deserto anima la suddetta attraverso una bassa percentuale di chakra per passare all’attacco. Lentamente, come pioggia al contrario, cinque sfere di sabbia informi e instabili si staccano dal massiccio aureo salendo in aria, sorrette solamente dal saldo controllo del membro del clan del Controllo della Sabbia loro padrone. Arrivati alla posizione adeguata, non esageratamene elevata e non esageratamente rasoterra, i globi di sabbia vengono bloccati e iniziano a ruotare su sè stessi sempre più rapidamente, fino a perdere la loro forma iniziale. La forza della rotazione li schiaccia, affinandoli, fino a ridurli a degli shuriken sovradimensionati che, senza avvertimento alcuno, si scagliano addosso all’obiettivo prefissato. Questa tecnica non causa status accecamento bensì taglio, poiché la sabbia, dato il movimento rotatorio applicato, tende a lacerare la pelle nemica.Vista la difficoltà di difendere o eludere un così gran numero di shuriken le difese/elusioni prenderanno un malus di 50."



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view post Posted: 22/7/2018, 20:49     [Fase IV] Lacrime di un futuro passato - Into the Gedo


Lacrime di un futuro passato - Il desiderio del ritorno -
Il tempo delle parole stava terminando, almeno per lei. Ormai si era stufata di cercare di convincere qualcuno che non voleva più essere salvato e di sicuro loro da soli non avrebbero mai avuto una presa emotivo sul Bijuu abbastanza forte da poterlo far capitolare. Ormai le sue posizioni erano chiare e nessuno lo avrebbe smosso, non Misato per lo meno.

«Io sono d’accordo con tutto ciò che Sun dice. Non avrei potuto usare parole migliori delle sue. Ci sono persone che mi aspettano nel mondo reale e non ho intenzione di rimanere qui.»


Disse infine con semplicità sentendo la sabbia della sua giara ronzarle intorno sempre più velocemente, sempre più nervosa, man mano che quelle creature si avvicinarono a lei.


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-GdrOff-

CITAZIONE
Mi rendo conto che il post fa schifo ma sono stravolta e domani parto presto, chiedo venia per la schifezza!

-GdrOn-
view post Posted: 16/7/2018, 10:50     [Fase IV] Lacrime di un futuro passato - Into the Gedo


Lacrime di un futuro passato - lo farò io per te -
Non si sentì attaccata dall’affermazione di Saiken perché più di una volta, lei stessa, in momenti di grande sconforto, si era detta più volte di aver preso la strada sbagliata, di fare quello che faceva per nulla e che il mondo pacifico che tanto agognava non sarebbe mai giunto. Eppure qualcosa dentro di lei continuava a farla credere, a farle sperare un mondo e un futuro migliore per tutto il genere umano.
Misato tirò però un sospiro di sollievo quando sentì che Fujie era ancora viva. Non aveva dubbi riguardo la sua capacità ma la sua impetuosità. Temeva potesse lanciarsi in azioni sconsiderate che avrebbero potuto mettere a rischio la sua vita e quella di Yasei. Ma per fortuna il peggio non era ancora avvenuto, la speranza di tornare tutti a casa insieme era ancora viva.
Guardò ancora una volta le figure che stavano davanti a lei che le sorridevano ascoltando le parole di Saiken. Sentiva la sua sofferenza e in qualche modo voleva aiutarlo a riemergere dal buco nero nel quale era caduto però era anche vero che lui non voleva più essere aiutato, che li stava solo allontanando frapponendo dei muri nella speranza di non essere più disturbata. Le stesse figure che fino a quel momento avevano dato tanta serenità a lei e a Sun si trasformarono in esseri mostruosi. Il cuore della ragazza le saltò in gola aumentando i battiti per la paura che quelle figure incutevano in lei ma cercò di calmarsi, non poteva perdere la lucidità in un momento come quello.
Lasciò che il sunese parlasse e in qualche modo si sentì confortata dalla sua vicinanza. La giovane età del ragazzo era una cosa buona in un momento come quello perché ancora più umano rispetto a lei, ancora in grado di entrare nel cuore degli altri mentre Misato Kojima ormai sapeva soltanto uccidere e sognare. Null’altro.

«Se tu resti qui rinchiusa, fuggitiva, altre persone cattive saranno in grado di trovare e di acquisire il potere per liberarti e soggiogarti. Se invece tornerai nel mondo con noi potrai crearti una rete di amicizie e di vicini in grado di poterti aiutare e sostenerti. Tu dici che la più grande dote degli esseri umani sono le parole…io invece credo che sia la capacità di proteggere chi si ama. Io, come Sun, sono convinta che ciò che ti ha proccurata dolore sia un ostacolo superabile in qualche modo…io sono convinta che tu possa tornare nel mondo insieme a noi per costruire una vita che sia tua. Demone, Dio, Umano…tutto ciò perde importanza quando trovi qualcuno che ti accetta e ti vuole bene…se tu volessi tornare noi potremmo essere tuoi amici, potremmo aiutarti…non so quanto le nostre promesse possano valere ma anche se sono solo una debole umana io farei di tutto per poterti aiutare. Lo promisi a Son Goku e ora lo prometto a te.»


Non erano necessarie troppe parole, in fondo Sun aveva detto tutto ciò che c’era da dire, l’unica cosa che poteva farle era dargli una prospettiva del futuro, farle capire che non tutto, in quel mondo imperfetto era perduto. Finchè lei fosse stata viva avrebbe cercato di portare un luce a chiunque ne avesse bisogno.


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view post Posted: 2/7/2018, 14:40     [Fase IV] Lacrime di un futuro passato - Into the Gedo


Lacrime di un futuro passato - La codardia della creatura -
Il cuore le batteva forte e la determinazione di far uscire vivi da quella situazioni tutti quanti era ben radicata in lei. Certo era perfettamente conscia di non essere abbastanza forte ma dentro alla sua cupola aveva Sun e avrebbe fatto qualsiasi cosa per tirarlo fuori con la sua pellaccia.
Le vibrazioni si fecero sempre più forti e quando la giovane sentì un forte tonfo sulla sua cupola la paura di essere schiacciata nonostante i suoi sforzi si fece largo in lei e senza nemmeno rendersene conto chiuse gli occhi. Una cosa automatica, in fondo non avrebbe mai voluto assistere alla propria morte, aveva sempre pensato succedesse in combattimento ma non voleva soffrire troppo, in fondo chi desiderava il dolore?

"Non avere paura…io sono con te!"


Sentì la voce del suo papà che l’accarezzava con delicatezza e quando i tremori si fermarono attese qualche istante, il suo cuore, che stava battendo forte, si calmò lentamente fino ad avere un ritmo più regolare. Quando aprì gli occhi non riuscì a capacitarsi di quello che aveva intorno. La sua cupola era sparita e intorno a lei un’arena dorata la circondava. Cosa significava?
Misato si guardò intorno e i suoi occhi incrociarono quelli di Sun, almeno lui era vivo e accanto a lei, c’era una possibilità allora. Non aveva paura, era convinta che potevano affrontare qualsiasi situazione e, in ogni caso, la morte era meglio di una vita fatta d’illusioni.

«Come facciamo ad uscire da qui? E soprattutto dove sono Fujie e i due fratelli?»


Chiese a Sun. In quel preciso istante iniziò ad avere paura perchè si ricordò della figura della Jonin-S che si lasciava schiacciare dalle macerie…poi più nulla. La sua barriera le aveva impedito di osservare la fine di quella vicenda. E ora? Doveva capire come uscire da lì e, soprattutto, come trovare i compagni.
Stava cercando di calmarsi per poter pensare in maniera più lucida quando la voce del Bijuu si alzò di nuovo nell’aria facendosi sentire a loro due.
Siete ragionevoli…la vostra amica morirà…vivere in pace…eppure sarebbe stato tutto finto. La realtà non poteva essere costruita in quella maniera. Sua nonna soffriva per la sua lontananza, Yoori ce l’aveva a morte con lei perché lo lasciava sempre da solo, Arashi non si faceva vedere da mesi perché lei lo aveva deluso. La realtà è questa e di certo non aveva alcuna intenzione di vivere in un mondo finto dove tutto poteva andare come voleva lei. Per quanto bello sarebbe stato finto e lei non era diventata uno shinobi per una cosa del genere.
Alzò lo sguardo verso il cielo iniziando ad essere stufa di quei giochetti e sentendosi terribilmente impotente davanti alla potenza di quella creatura.

«Tu non vuoi stare in pace, ti vuoi solo nascondere senza affrontare la realtà. Mi spiace ma questa si chiama codardia. Io non ho alcuna intenzione di vivere in questa maniera, sono diventata uno shinobi per aiutare le persone a costruire un mondo migliore dove nessuno ha più valore del prossimo, dove tutti siamo uguali e dove possiamo costruire insieme un pianeta dove non esistono differenze ma solo virtù differenti. Un mondo dove ognuno potrà mettere al servizio le proprie qualità…e io non posso fare questo rimanendo chiusa in questo posto. Devo tornare a casa.»


Disse con aria sicura e determinata. Era stufa di dover convincere quella creatura, in fondo chi non cerca di salvarsi da sola non la salva nessuno, Misato poteva dargli una mano ma il primo a metterci il proprio impegno era il Rokubi.

«Per realizzare questo sogno bisogna lavorare tutti insieme e sconfiggere gente crudele che crede di poter soggiogare la vita di qualcun altro. Cazzate. Vanno sconfitti e tu puoi aiutarci se vuoi. Se noi, piccoli esseri umani, siamo in grado di avere questo coraggio per proteggere ciò che amiamo perché non lo puoi fare tu? E in ogni caso tu puoi rimanere qui, nascosto, lascia però che noi andiamo a continuare le nostre guerre…così quando tutto sarà finito anche tu potrai tornare alla realtà e trovare un posto che sia tuo…trovare casa…»


Poteva anche sembrare un discorso utopico ma lei ci credeva. Per questo suo sogno aveva fatto tanti errori, abbandonate pezzi di sé per strada per permettere agli altri di rimanere integri. Aveva distrutto il suo cuore per permettere agli altri di non sporcarsi le mani. Per avverare questo sogno era pronta a distruggere sé stessa e in quel mondo non poteva farlo. Rimanere lì non era solo codardia ma anche profondo egoismo.


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view post Posted: 27/6/2018, 16:44     [Fase IV] Lacrime di un futuro passato - Into the Gedo


Lacrime di un futuro passato - La difesa di Suna -
Misato aveva fatto ciò che le era stato detto ma era evidente che la cosa non era stata ben vista da Fujie ma la ragazza non trovò la cosa fastidiosa, al contrario.

«Mi spiace ma l’odore di uova marce è l’unico che può davvero coprire e battere una cosa come questa…l’odore di carne verrebbe subito a meno in questa lotta ad armi impari.»


Ridacchiò.

***


Ascoltò con particolare attenzione lo scambio di battute fra Fujie e il Bijuu cercando di capire se la tattica della Jonin-S stesse funzionando ma la creatura non sembrava per niente amichevole con loro arrivati a quel punto.
Misato non riusciva a capire di cosa davvero quella creatura avesse bisogno. Erano partiti dal presupposto che non fosse cattiva, e lei stava andando avanti con quella linea di pensiero…però pur di proteggersi era disposta a tenere tre umani sofferenti. Di certo non era cattiva ma in quel frangente particolarmente egoista. Bisognava trovare un modo per tranquillizzarla, non tanto per cercare di entrare in empatia ma come al solito i modi bruschi di Fujie vennero a galla.

”Ma quella donna…un po’ di delicatezza mai?”


Si chiese prima di sentire la minaccia del Bijuu alzarsi nell’aria e all’urlo di “Morite” tutto intorno a loro iniziò a crollare. Questo proprio non ci voleva.

"Sono troppi…e troppo pesanti…sono edifici, non ti sei mai messa a confronto con una cosa del genere…."


No? Davvero? Lei aveva un certo ricordo in un tempio dove aveva salvato capre e cavoli sostenendo il soffitto di un intero edificio. Magari da sola no ma era sicura che con qualcuno potesse farlo. Con lo sguardo cercò Suna e gli si avvicinò velocemente.

«Usa la difesa migliore che ti viene in mente.»


Disse al giovane biondino prima di far uscire dalla propria gira la sabbia che andò immediatamente ad attaccare i pezzi di pietra che si staccavano dagli edifici frantumandoli quel che bastava per aumentare la propria quantità e quindi impastare il tutto con il chakra di Misato. Questa era una delle tecniche che utilizzavano i padroni del deserto per non rimanere mai a corto di risorse e se poteva farlo con il terreno perché non con la pietra? L’aveva già fatto più di una volta e sperava che anche questa non sarebbe stata diversa.
Se la pietra avesse iniziato a mescolarsi alla sabbia avrebbe utilizzato anche quella per la sua difesa, altrimenti soltanto i dorati granelli.
Richiamò quindi la sabbia a sé per farla vorticare molto velocemente intorno a sé e a Sun e quindi per creare un guscio che dovrebbe essere impenetrabile o che comunque doveva rimanere appena scalfitta sotto quei detriti. O così sperava. Nel sentire i detriti toccare il suo guscio avrebbe aumentato il flusso del suo chakra cercando di stare calma e cercando di controllare il fiume rosso che non interferisse.

”Perfetto…sono calma….sono calma…”



- Tecniche -
<attivazione> - Polverizzare -

    “Poiché la sabbia contenuta all’interno del contenitore e componente il contenitore stesso, è utile solamente ai fini della difesa personale dello shinobi, per poter portare avanti i propri attacchi il ninja, qualora non si trovasse nel deserto, abbisogna di ricavare un elevato quantitativo di sabbia dall’ambiente circostante. Allorché, grande maestro del Doton sin da Genin, esso è in grado di aumentare la pressione della terra nel territorio attiguo sino a sbriciolarla, riducendola letteralmente in sabbia. Seguitamente a ciò, sia che esso si trovi nel deserto, quindi senza aver dovuto ricorrere alla polverizzazione del terreno, sia che esso si trovi in un ambiente a lui angusto, per ottenere un più ampio margine d’applicazione delle proprie tecniche, dovrà spargere la sabbia ricavata sul terreno di scontro per un diametro più o meno vasto a seconda delle sue capacità.”
    Lv. 2 - Invadere - [Chk: 70][Int: +50 a turno]

<ninjutsu elementale difensiva> - Zettai bōgyo: Guscio ad alta densità - [Chk: 90][Def/Res: +190][Protegge fino a 2 persone]

“ Come viene insegnato sin dalla nascita ai membri del clan, nel momento in cui una semplice difesa non dovesse essere abbastanza per difendere il domatore delle sabbie dal pericolo imminente, questi è in grado di proteggere sé stesso ed un altro individuo attraverso una difesa a 360 gradi, abilità favorita del suo clan. Facendo fluire attorno a sé un considerevole quantitativo di sabbia fino a creare una vera e propria sfera granulosa e compatta, egli è in grado di creare un guscio che chiuderà interamente al proprio interno il ninja utilizzatore, addensandosi in un globo dorato e cavo dallo spessore non indifferente e dall’alta resistenza agli urti. Per mantenere ben saldi i granelli di sabbia, è necessario che il chakra dello shinobi utilizzatore continui a fluire all’interno della costruzione sferoidale con un flusso ininterrotto e costante, richiedendo, quindi, un’alta concentrazione da parte del domatore del deserto. Se questa tecnica viene utilizzata per difendersi da una taijutsu semplice ravvicinata, in caso di difesa riuscita, per via della superficie dura e ruvida del globo, causa delle abrasioni simili ad ustioni al nemico. Per questo si dovrà calcolare uno status ustione su [(Totale atk nemico + Totale dif tecnica)/60]. Questa difesa protegge un massimo di due persone e, una volta attivata, resta attiva fino alla fine dell’azione difensiva del turno seguente dell’utilizzatore (pagando il mantenimento). Ciò comporta che il guscio, rimanendo attivo a protezione dell’utilizzatore anche nell’azione d’attacco, impedisce totalmente allo shinobi la visione del nemico, obbligandolo ad utilizzare il Terzo Occhio nel caso voglia imbastire un attacco.”


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view post Posted: 19/6/2018, 16:55     [Fase IV] Lacrime di un futuro passato - Into the Gedo


Lacrime di un futuro passato - Non diventare il mostro che non sei -
Il dolore era troppo forte per poter uscire da quella fase autistica dove tutto intorno a lei aveva smesso di esistere, aveva perso senso. Esistevano solo lei e il corpo del suo amato che teneva fra le braccia. Seppellì il viso nel petto di Arashi quando la voce del Bijuu si alzò nuovamente nell’aria facendosi sentire a tutto loro. Questo lo sentì, sentiva il dolore di quella creatura ma in quel momento non le importò molto, anzi, per nulla.
Solo quando la nebbia prese ad alzarsi facendo scomparire ciò che avevano conosciuto fino a quel momento e farli ritrovare a testa in già nella stessa città distrutta che si erano lasciati alle spalle prima di ritrovarsi in quel luogo pieno di morte.

”Quindi era tutta un’illusione?”


Sembrava proprio di sì e questo significava che Arashi era vivo, che stava bene e che poteva tirare un sospiro di sollievo. Tutta l’ansia e l’angoscia che aveva provato fino a quel momento si diradò e scoppiò a ridere senza un motivo…o forse sì: il solo pensiero che lui fosse ancora da qualche parte a respirare e questo la riempiva di gioia immensa.

"Non vorrei interrompere la tua…gioia…ma se da qui non uscite Arashi continuerà a respirare ma tu resterai qui per sempre."


La voce di Hebi San la colpì come un fulmine a ciel sereno. Aveva perfettamente ragione, doveva cercare di rimanere concentrata e capire come andarsene da quel posto, da quella illusione. Quella creatura forse era troppo forte perché potessero semplicemente dissiparla con una genjutsu.
Si voltò verso Fujie quando questa espresse la decisione di provare ad avvicinarsi di nuovo a Saiken, questa volta con più garbo.

«Dovrei salvarti l’olfatto?»


Chiese con voce nasale, mostrando un sorriso mentre la donna le teneva il naso tappato. Senza farselo dire due volte. Un’illusione nell’illusione…poteva anche essere divertente.
Compose i sigilli cercando di controllare il proprio respiro e il proprio flusso di chakra e, alla fine, riuscì a produrre l’effetto desiderato.

«Con tutta probabilità ora non dovrebbero esserci problemi!»


Sussurrò appena osservando e seguendo la donna lungo la scia. Le sue parole però non furono così tanto delicate ma Misato sapeva che si stava impegnando e lei non avrebbe detto nulla, si sarebbe limitata ad osservare l’interazione che Fujie intendeva mettere in atto.
Farle capire che si stava dimostrando il mostro che tutti pensavano lei fosse con quel suo comportamento puerile. Forse poteva anche funzionare.


- Tecniche -
<genjutsu> - Tecnica dell’olfatto intaccato -
    “ Questa tecnica illusoria è conosciuta in tutti i villaggi ninja per il suo caratteristico effetto.
    Concentrando la quantità di chakra necessaria nell’albiente circostante lo scontro e mischiandolo alle particelle d’aria, lo shinobi utilizzatore fa si che il proprio avversario inizi a percepire il caratteristico odore di uova marce del solfuro d’idrogeno. Attimo dopo attimo, l’odore sparirà poiché l’esposizione a quantità relativamente elevate al solfuro inibisce il senso dell’olfatto. A parte questo, sotto l’influsso dell’illusione, il soggetto colpito avrà l’impressione che il proprio organismo risenta dell’esposizione alla sostanza tossica, debilitandolo nel fisico."
    Liv 2: [Chk: 60][Eff: 75]Frz, Vel, Res e Dif subiscono un malus di 15+(residuo/3)


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view post Posted: 12/6/2018, 21:46     [Fase IV] Lacrime di un futuro passato - Into the Gedo


Lacrime di un futuro passato - Quando il cuore si ferma -
Il chakra scorreva veloce e sentiva di esserci vicina, molto vicina, arrivo a toccarla e la cimice era arrivata a contatto con la sua pelle viscida ma scivolò a terrà non riuscendo a trovare un appiglio a causa di tutta quella bava, per lo stesso motivo Misato scivolò a terra mentre la puzza del Bijuu la avvolse completamente facendole diventare sempre più forte i conati di vomito. In men che non si dica si ritrovò riversa a terra a vomitare mentre le lacrime uscivano copiose dai suoi occhi e il sapore acido invadeva la sua bocca. Cercò di rimanere in ginocchio appoggiandosi a terra con la mano sinistra mentre la destra era vicino al volto cercando di coprire le sue labbra per impedire a ai suoi succhi gastrici di riversarsi a terra. Ma il tutto risultò impossibile. Le ci volle qualche minuto e l’aiuto del bocconcino amaro di Fujie per potersi riprendere un pochino e smettere di vomitare. Era tutta sporca e il suo stomaco stava ancora ballando la salsa ma doveva cercare di rimettersi in piedi e andare avanti, dovevano farlo a tutti i costi.

«Almeno non sarà tanto complicato ritrovarla…»


Sussurrò appena, con aria stanca, osservando la striscia di bava che per terra indicava loro il cammino. Seguì gli altri a seguire quel cammino cercando di non stare troppo vicino a causa dell’odore e si osservò intorno: tutto era sempre uguale, come se fossero in una città infinita, esattamente come i cadaveri che li circondavano.
Fece scivolare lo sguardo su quei volti pallidi e si rese conto che qualcuno di loro li conosceva, in particolare fu una maschera da Anbu che attirò la sua attenzione e alla quale si avvicinò con estrema cautela. Le maschere che loro indossavano erano uniche e lei avrebbe riconosciuto quella volpe del deserto fra molti.

”E dire che diceva che nulla ti avrebbe uccisa, che eri troppo furba anche per la morte. E invece…”


Era stanca, troppo anche per versare altre lacrime sia per quella donna sia per ciò che lei rappresentava: il suo futuro. Già si vedeva, nel pieno di una missione, riversa a terra in un luogo dimenticato da Dio con gli occhi aperti vitrei, la sua maschera da serpente che pendeva da una parte del suo capo e la pelle candida, fredda, priva di vita. Ne era perfettamente consapevole che prima o poi le sarebbe successo ma le dispiaceva che questa volte fosse toccato a lei.
Si avvicinò un po’ di più per sfiorare la sua maschera.

«Non ci conoscevamo molto ma…che i Kami abbiano cura della tua anima.»


Non si consocevano abbastanza per lasciarsi andare alla disperazione. Si alzò lanciandole un ultimo sguardo in segno di estremo saluto prima di proseguire. Gli altri erano andati avanti ma guardando verso di loro li vide a terra, riversi su qualcuno. Si avvicinò a loro per vedere cosa fosse successo o chi avessero trovato quando, in mezzo a quel tappeto di cadaveri, notò qualcosa che non avrebbe mai dovuto vedere: una disordinata zazzera rossa.
Ma in fondo quanti shinobi avevano i capelli di quel colore così particolare? Eppure lei ne conosceva solo uno.

”N-non è possibile…n-non può essere vero?”


"Ora come ora mi sembra che nulla sia impossibile."


Ma lei non ci poteva credere…o forse non voleva crederci e basta?
Senza rendersene conto le sue gambe aumentarono il passo e in breve si ritrovò davanti il cadavere di Arashi con il capo appoggiato su uno dei suoi compagni della foglia, su qualcuno che portava il suo stesso coprifronte. Lo fisso per un lungo istante che le sembrò un’eternità, si dimenticò anche di respirare e ricominciò solo quando i suoi polmoni iniziarono a bruciare come il fuoco. Il suo cuore si fermò in quell’istante, nell’istante in cui i suoi occhi incrociarono il volto della persona che amava di più al mondo, l’unica per cui valeva la pena di vivere veramente.

«….Arashi….»


La sua voce le sembrava terribilmente lontana, così come tutti i momenti che aveva passato con lui. L’ultima volta si erano lasciati nel peggiore dei modi e la colpa era stata tutta di Tsuneko…o forse no, era stata solo colpa sua. Lui l’aveva mandata via, aveva messo in dubbio il fatto che lei lo amasse e non si era più fatto vivo, non l’aveva più cercata perché era arrabbiato con lei e Misato gli aveva lasciato i suoi spazi per quanto questo la facesse soffrire.
Adesso invece non contava più nulla. Lui era fermo, immobile e lei non poteva più chiedergli perdono.

«…Arashi, amore….svegliati…ti prego…apri gli occhi…»


Sussurrò come faceva quando doveva svegliarlo, con delicatezza. Si era inginocchiata al suo fianco e gli aveva preso il capo fra le mani per appoggiarlo sulle proprie gambe e accarezzargli il volto, la fronte, i capelli. Le lacrime scendevano copiose colpendo la fredda pelle del ragazzo che era diventato ormai rigido, troppo perché le sue palpebre potessero davvero riaprirsi.

«Tu…tu non puoi lasciarmi da sola…non qui…non in questo mondo così schifoso. Dovevamo cambiarlo insieme…dovevamo invecchiare insieme…dovevamo fare tante cose…dovevamo amarci…e adesso? Cosa farò adesso senza di te?»


Quello che inizialmente era un sussurrò si trasformò in un urlo di dolore. Non poteva crederci, realizzare quella verità era impossibile. Intorno a lei tutto sembrava essere scomparsi, esistevano soltanto Misato e Arashi immersi in un’oscurità che non avrebbe perdonato e lasciato vivo nessuno. Si chinò su di lui per baciargli la fronte e rimanere ferma piangendo lacrime amare senza riuscire a riprendersi, senza riuscire a staccarsi da lui.
Nulla aveva più senso e anche il Bijuu sembrava non essere mai esistito.


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view post Posted: 30/5/2018, 20:26     [Fase IV] Lacrime di un futuro passato - Into the Gedo


Lacrime di un futuro passato - Scommettere con una cimice -
In un solo istante il dolore provocato dalla sua inutilità e dalla sua debolezza la travolsero come un fiume in piena. Aveva sempre bene in mente i volti di coloro che erano morti per la sua stupidità e anche i volti di coloro che avevano rischiato la vita per colpa sua. Forse capiva fin troppo bene il dolore che provava quella creatura se davvero la sua paura era quella di fare solo disastri, di non essere utile, di poter aiutare. Per come la vedeva lei, un simile pensiero, era solo indice di un animo buono, di qualcuno che intendeva rendersi utile ma che forse non aveva ancora imparato molto bene a farlo. Certo se si fosse fermata al solo aspetto di quell’enorme putrida creatura anche lei sarebbe stata d’accordo sul fatto che poteva solo combinare qualche guaio, ma era sicura che dietro quell’aspetto c’era qualcosa, qualche dono. Tutti avevano un dono da poter concedere al mondo.
Voleva risponderle e rassicurarla, dirle che tutti si sentivano inutili, che tutti in fondo avevano paura di fare del male a qualcun altro ma non fece in tempo a verbalizzare ciò che celava nel suo cuore. La creatura alzò il proprio corpo lasciando trapelare un tale tanfo in grado di far svenire chiunque.
Istintivamente la kunoichi si portò la mano destra alla bocca cercando di trattenere i conati di vomito che la minacciavano, eppure in qualche modo riuscì a resistere sebbene la testa aveva preso a girarle pericolosamente e la sensazione di soffocamento fece capolino. Intorno a lei Fujie, Yasei e Satori svuotarono il proprio stomaco mostrandone il contenuto e lasciando chiazze colorate e maleodoranti a terra, di certo in confronto all’odore della creatura profumavano di rose fresche. Quella visione aumentò il senso di nausea della Chunin ma riuscì a mantenere il controllo e a trattenersi cercando poi il Bijuu con lo sguardo. La creatura non aveva preso bene quelle loro debolezze tanto che i suoi singhiozzi aumentarono l’intensità e l’unica va possibile che trovò fu la fuga.
Ma Misato non intendeva farla fuggire.
Stava prestando molta attenzione alla creatura e appena vide il corpo muoversi per voltarsi lasciò la bocca libera per poter utilizzare entrambe le mani.

”Il vento accarezza le delicate dune…il vento accarezza le delicate dune…”


Ripetere mentalmente quella frase, come un mantra, l’aiutava a calmarsi, a rilassarsi e a tenere sotto controllo il chakra rosso che rischiava di sabotarla ogni volta che si agitava troppo. Tenne sotto controllo i battiti del suo cuore e cercò di non pensare a quella puzza terrificante. Doveva rimanere concentrata.
Fece scorrere il proprio chakra per tutto il corpo rilassando i muscoli fino a renderli morbidi e veloci, pronti all’azione. Compose poi i sigilli, velocemente disegnando il perimetro intorno alla creatura con lo sguardo e scattando verso il bijuu correndogli intorno velocemente per creare l’illusione di essere ovunque intorno alla creatura. Sperava che quella tecnica, accompagnata al polverone di terra e sabbia che prese ad alzarsi intorno a lei, potessero bastare per darle il tempo di prendere una cimice spia dalla sua sacca e attaccarla addosso alla creatura.

<ninjutsu> - Sopravvivenza - Teikō: Tenacia - (Chk: 30)
    "Semplice Ninjutsu basilare dell'arte della Sopravvivenza della Sabbia. Impastando il Chakra in questo particolare modo, i muscoli dell'utilizzatore si rilassano e perdono la tensione appena guadagnata durante un'elusione o una difesa, permettendo quindi di aumentare l'efficacia della controffensiva. Il Successo di questa tecnica da un Bonus alla Difesa stessa, che sia di base Vel o Def."
<taijutsu> -Illusione del Deserto- (Stm: -3)(Vel: +30*Numero di Copie Illusorie)
    “Si sa nel deserto i rischi sono molti e tutti amplificati da quel lacerante senso di fiacchezza che attanaglia chiunque lo attraversi. Tale tecnica riproduce ciò grazie a dei rapidi movimenti attorno all'avversaio, ciò darà l'illusione di essere prensente ovunque; permette inoltre di utilizzare come attivazione la Tecnica della Moltiplicazione del Corpo, permettendo di creare 3 copie da Chunin per confondere l'avversario e poi sfruttare tale vantaggio per eludere meglio l'attacco nemico. Questa elusione migliorata smuove una gran quantità di polvere che causa status Accecamento in base al residuo. Se l'elusione riesce il nemico dovrà difendersi con Def/5 dalla sabbia che entrerà nei suoi occhi.”
<tecnica> - Cimice Spia - [Stm: -5]
    "Abili ninja ed esperti conoscitori dell'arte di infiltrazione e spionaggio, gli ANBU sono ormai in possesso di parecchie strategie con le quali spiare i propri uomini così da ottenere da essi le informazioni desiderate. La tecnica della Cimice Spia si rivela parecchio utile nel caso in cui il ninja si ritrovi a dover pedinare un nemico. Essa infatti prevede la disposizione rapida e impercettibile di una cimice sopra l'obiettivo da pedinare. Affinché tutto vada per il meglio ovviamente bisogna trovarsi praticamente accanto al nemico, ma tutto dipende dalla fantasia e dalla bravura dell'ANBU in questione. La cimice potrà anche essere piazzata durante un combattimento, ma soltanto nel caso in cui si utilizzi una Taijutsu (o un attacco/difesa semplice), sia per attaccare che per difendere un attacco ravvicinato del nemico. Immettendo dunque il proprio chakra all'interno della cimice, il ninja sarà dunque capace di rilevarne la posizione e di conseguenza sapere in ogni momento dove si trova il suo uomo."

Se aveva intenzione di fuggire lei doveva avere modo di ritrovarla, qualcosa le diceva che quella creatura sarebbe stata la chiave per capire tutta quella situazione, inoltre soltanto un pazzo avrebbe permesso ad una creatura così emotivamente instabile di andare in giro senza la possibilità di rintracciarla per impedirle di fare qualcosa di grave. Quindi ci avrebbe provato mettendoci tutta se stessa e tutta la sua determinazione.


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view post Posted: 24/5/2018, 21:27     [Fase IV] Lacrime di un futuro passato - Into the Gedo


Lacrime di un futuro passato - La compassione di un Anbu -
Aveva intenzione di scoprire chi si nascondesse in tutta sicurezza…e utilizzare l’occhio le sembrava davvero la soluzione più sensata sebbene più lenta ma evidentemente questo non stava bene a Fujie perché, in groppa al suo compagno di battaglia, partì verso la fonte del rumore, verso la creatura che si celava ai loro occhi.

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Inutile dire che la kunoichi rimase a bocca aperta a fissare la jonin che correva come il vento senza pensare ad eventuali pericoli…poteva davvero essere così stupida? Ma si rendeva conto che nel compiere azioni così sconsiderate rischiava di mettere in pericolo la vita di tutti? Era davvero la shinobi più infantile che conoscesse…era una mina vagante e per come la vedeva lei andava fermata.

«Non ci posso credere…dovrebbe essere lei a guidare noi e invece si comporta come una…una….lasciamo perdere. Va fermata, non sappiamo chi ci sia dietro a tutto questo…allora ci affidiamo a te Ukemura San.»


Se per gli altri, Fujie in primis, quell’inseguimento si rivelò un gioco per lei non era così e aveva intenzione di farle notare che non stava lavorando da sola alla prima occasione.
Cercando di mantenere il contatto con il suo bulbo oculare dorato, fece uscire altra sabbia dalla sua giara facendola correre veloce verso la jonin e spargendosi ai suoi piedi mentre cercava di correre dietro a Sun per cercare di raggiungerla anche se si rendeva conto che era troppo veloce per lei. Una gigantesca mano di sabbia cercò di afferrare Fujie per la sua divisa, muri di sabbia si frapposero fra lei e il suo obiettivo, addirittura una trappola per conigli comparve dal nulla ma niente, non solo lei riusciva ad evitare tutto, addirittura si girò per prendersi gioco di loro.
Misato era decisamente arrabbiata, non che la odiasse perché era più forte di lei, al contrario, era un bene avere shinobi del suo calibro ma lei non era fatta per giocare in una squadra. Se aveva intenzione di ammazzarsi e di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo poteva farlo…da sola però.
Per fortuna l’occhio di sabbia riuscì a raggiungere l’obiettivo quasi nello stesso momento di Fujie e in qualche modo Misato si tranquillizzò. La figura che apparve al suo sguardo dorato era quello di una creatura alta circa tre metri, totalmente viscida e con sei code che sventolavano alle sue spalle…piangeva.<blocquote>

”Un…un biju……?”


<blockquote>Pensò mentre le sue gambe presero ad accelerare il passo. Non sembrava essere minaccioso e se era nelle stesse condizioni di Son Goku probabilmente non avrebbe fatto loro del male almeno fino a quando fossero stati soli. Non temeva la creatura bensì coloro che riteneva fossero in grado di controllarli.
Quando finalmente arrivò a destinazione cercò di correre al fianco di Fujie con il volto paonazzo e pronta a farle una paternale per quel comportamento da vera idiota ma la puzza arrivò al suo naso prima che lei potesse anche solo giungere al fianco della rossa.

”Per i Kami….anche io piangerei se puzzassi in questa maniera!”


Pensò riuscendo almeno ad avere la prontezza d’animo di non dirlo davanti alla creatura, in fondo non era bene litigare con una creaturona in grado di mangiarti.
Cercò di respirare ignorando il fetore e il viscidume che lo ricopriva e sentì le parole di Fujie. Chiese a quell’enorme Bijuu cosa gli fosse successo e sebbene lo fece con la delicatezza di un pachiderma, sapeva che la ragazza non era cattiva, aveva davvero un sacco di difetti ma in fondo era gentile anche se non in grado di dimostrarlo. Quella domanda in qualche modo era fatta con un vero interesse, ne era sicura e sperava che anche la creatura lo capisse.
Misato si avvicinò cercando però di mantenersi una via di fuga alle spalle, non che non si fidasse della creatura ma l’ultima volta che aveva abbassato la guardia davanti ad un Dio era morta.
I suoi compagni di disavventura avevano già fatto le domande più sensate, in fondo non erano lì per fare i buoni samaritani ma per cercare una via d’uscita in quella situazione…eppure potevano davvero ignorare il dolore che quella creatura esprimeva?

«Possiamo darti una mano?»


Le venne fuori spontaneamente. Le faceva troppa compassione e in quel momento non le importava chi o cosa fosse, di sicuro non le sembrava pericoloso e quindi, forse, potevano fare qualcosa per lui. Proprio lei che aveva condannato a morte un villaggio di bambini provava compassione per un creatura che avrebbe potuto mangiarli per colazione.


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view post Posted: 16/5/2018, 21:04     [Fase IV] Lacrime di un futuro passato - Into the Gedo


Lacrime di un futuro passato - Ciò che si cela nell’ombra -
Stava ancora pregando di non venire uccisa da Fujie per le sue parole quando sentì gli sconosciuti presentarsi. Fece scivolare lo sguardo su Miyamoto prima di passare a Satori.

”Muta?!?”


Rimase a bocca aperta, non le era mai capitato di lavorare fianco a fianco con qualcuno che aveva un quale tipo di handicap. Non che avesse qualcosa contro queste persone però le facevano molta compassione…cosa significava vivere senza parlare? Senza potersi esprimere verbalmente? Lei non poteva nemmeno immaginarlo.
Ritornò alla realtà solo quando sentì la voce irruenta del giovane biondino. Lui le infondeva particolare allegria, chissà come mai? Forse perché le ricordava un po’ la sé stessa del passato? Possibile. L’unica cosa che poteva sperare per lui era solo che non perdesse tutte le sue energie in breve tempo.

«È un piacere conoscervi tutti…io invece mi chiamo Misato Kojima…»


Annuì cercando di sorridere e riprendendo a guardarsi intorno. Decisamente quello non sembrava per niente essere Fukagizu….eppure.

«Questa non è Fukagizu….decisamente….o forse è successo qualcosa per cui siamo stati catapultati in un futuro non troppo lontano. A me è già successo di risvegliarmi dopo qualche giorno…sana e salva…non in grado di riconoscere ciò che avevo intorno sebbene ci fossi….morta in un certo senso….»


Espletò il proprio pensiero alzando gli occhi per poter ammirare meglio quei palazzi. Sembravano veramente nuovi di zecca…possibile che si fossero svegliati in un futuro dove la guerra era già finita e c’era anche stato il tempo di ricostruire tutto? No, impossibile. A lei era capitato ma si era trattato di un giorno e non riusciva a riconoscere ciò che aveva intorno solo perché era sul fondo di un piccolo cratere. Quel caso era molto diverso. Tutto intorno sembrava nuovo e non c’era nessun cratere in grado di confondere le sue percezioni.
Stava cercando di pensare, di riflettere quando sobbalzò nel vedere Satori estrarre la spada e mettersi in posizone di guardia indicando una direzione ben precisa. La kunoichi spostò subito il suo sguardo nel punto indicando mentre la sabbia prese a ronzare nervosa intorno a lei, pronta a difenderla se fosse stato necessario.

”Ma io…non vedo niente…non sento niente…”


Pensò continuando a scrutare nell’oscurità. Lentamente iniziò a percepire qualcosa, un flusso energetico molto debole, familiare ma troppo difficile da riconoscere per la sua intensità. Nemico? Probabile, se fosse stato un amico che motivi avrebbe potuto avere per nascondersi? Durante la sua carriera aveva imparato che chi si nascondeva nell’ombra aveva sempre buoni motivi per farlo e in quel genere di contesti difficilmente la motivazione era la timidezza. Eppure come faceva a non sapere che loro potevano sentirlo? O era un pivellino oppure qualcuno di molto bravo che pensava di poterli fronteggiare tutti senza troppi problemi…in ogni caso aveva intenzione di scoprirlo oppure di obbligarlo ad uscire dall’ombra.
Il cuore le batteva forte, sentiva l’adrenalina scorrere veloce nelle sue vene, in fondo in una situazione come quella non si poteva certo rimanere calmi. Solo uno stupido non avrebbe avuto paura in una situazione come quella e lei temeva di non essere in grado di proteggere sé stessa o i propri compagni, come ogni volta che scendeva sul campo di battaglia. In un certo verso era meglio lavorare da soli proprio per quel motivo: non avere sulla coscienza la vita dei propri compagni. Ne aveva già uccisi due nel corso della sua carriera e non intendeva perdere nessun altro.
Provò a far confluire il proprio chakra nella giara ma qualcosa la bloccava…il flusso rosso, ciò che Son Goku le aveva lasciato in dono sebbene non avesse nessuna utilità, tranne rendere instabile il suo chakra. Digrignò i denti sentendo il cuore accelerare ancora i battiti e maledicendosi per essersi bloccata.

"Calmati…non permettere alla paura di essere la tua padrona. Non farti bloccare da quel chakra. Calmati e concentrati, ce la puoi fare."


Durante la breve pausa che aveva passato a casa aveva trascorso tutto il tempo nella sede del suo clan a meditare, ad allenarsi non tanto per migliorare le sue tecniche ma per poter controllare il proprio chakra e la propria emotività. Certo in un momento come quello era decisamente più difficile ma aveva raggiunto un buon grado di controllo, era convinta che ce la poteva fare.
Inizio a respirare più lentamente inspirando dal naso ed espirando dalla bocca. Poi riprovò a far confluire il proprio chakra nella giara e da essa uscirono un mare di granelli dorati che si unirono vorticando fino a formare un bulbo oculare, intanto la giovane kunoichi aveva portato l’indice e il medio all’occhio destro continuando a tenere lo sguardo fisso sul punto indicato da Satori. Era determinata a non perdere quella sfida, prima di tutto contro sé stessa.
Una volta che l’occhio fu pronto e il collegamento riuscito lo lasciò andare verso l’edificio, cercando di muoverlo in maniera tale che rimanesse nascosto nell’oscurità, che si confondesse con il terreno, cercando di scrutare oltre l’edificio per capire chi fosse la presenza nascosta.


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view post Posted: 11/5/2018, 20:46     [Fase IV] Lacrime di un futuro passato - Into the Gedo


Lacrime di un futuro passato - Un duro risveglio -
Misato non era davvero partita per la guerra, era a casa sua con la nonnina, con Yoori e Chiisaru che aveva aiutato la kunoichi con i suoi allenamenti e infine aveva deciso di rimanere a cena con loro. Era un noioso e normale quadro famigliare ma la ragazzina adorava quelle cose così scontate, la sua vita era sempre travolta da qualche tempesta e quindi poter trovare dei momenti di piacevole normalità era davvero qualcosa di meraviglioso per lei. Aveva appena promesso a Yoori che lo avrebbe portato con lei per fare un giro al chiosco dello zietto dopo cena con gli altri suoi colleghi quando Chiisaru si avvicinò alla ragazzina per leccarle le mani.

«Chiichan ma che stai facendo?»


La ragazzina guardò per un attimo l’animaletto provando a ritrarsi ma senza riuscirci, quasi come se una forza estranea si fosse impossessata del suo corpo. In quello stesso momento sua nonna si alzò di scattò da tavola iniziando ad urlare e sbattendo le mani sul tavolo. Erano parole incomprensibili e, lentamente, la voce dolce della vecchietta che lei conosceva cambiò: prima assunse le sfumature di un tono molto maschile a lei sconosciuto poi, lentamente, sfumò in quello di una donna che invece aveva ben presente ossia Fujie.

***


Misato aprì gli occhi di scatto e per un lungo istante il mondo prese a girare intorno a lei prima di riuscire a fermarsi. Quindi quello che aveva visto nella sua mente era solo un sogno?

”Eppure…sento qualcosa di bagnato….”


Misato si mise lentamente a sedere mentre l’animale che stava cercando di attirare la sua attenzione arrivò a leccarle il volto. Istintivamente la ragazzina alzò le braccia per trattenere il muso del cane con le mani e cercare di tenerlo fermo per non rischiare di cadere indietro per il peso dell’animale. Aveva notato il suo pelo rossiccio e in breve riconobbe Yasei in quel cucciolone troppo cresciuto. Non tardò a fargli un grattino dietro l’orecchio destro mostrando anche un sorriso dolce.

«Ciao Yasei…come stai? Si, sono felice anche io di rivederti!»


Gli disse ridendo e continuando a fargli grattini sotto il muso, sul collo, sul corpo…con quel dolce risveglio non aveva ancora avuto il tempo di riflettere su ciò che era accaduto ma le urla di Fujie la riportarono ben presto alla realtà e finalmente si guardò intorno.
Le sembrava di essere nella città di Pietra che aveva attraversato mentre andava nella piazza principale insieme agli altri del suo villaggio ma lì non c’era più nessuno, soltanto lei, Yasei, Fujie e tre persone che non conosceva e che si nascondevano nelle ombre della notte. Non riusciva a riconoscere gli edifici e, ancora peggio, non riusciva a ricordare come fosse finita in quel posto. Provò a riflettere ma la sua mente riusciva a rievocare solo episodi confusi. Riusciva a ricordare la sensazione di prosciugamento del suo chakra, ricordava di aver provato la stessa sensazione di quando si muore…e lei sapeva bene come funzionava dato che era già morta e risorta grazie a Son Goku.
Diede un ultimo buffetto sulla testa del cagnolone prima di rialzarsi, afferrare la giara che stava accanto a lei e avvicinarsi proprio alla donna focosa che aveva decisamente perso le staffe.

«Fujie San…perdere la pazienza non ci aiuterà a capire cosa sta succedendo…se con il tuo olfatto non riesci a sentire nulla forse dovremmo dare un’occhiata in giro per capirci qualcosa.»


Osò dire, riassumendo l’aria seria che la contraddistingueva quando partiva in missione, sperando di non essere disintegrata sul posto dalla donna. Decisamente dirle di stare calma non era una buona idea ma era l’unico modo per cercarla di riportarla a sé stessa, doveva riacquistare lucidità altrimenti sarebbe stato difficile riuscire a fare qualcosa.
Si guardò intorno cercando di capire chi fossero le figure celate dall’oscurità e quando uno di questi chiese loro se stessero bene Misato non potè fare altro che rispondere.

«Qui tutto bene….e voi?»


Chiese di rimando cercando di avvicinarsi a loro per poter capire meglio chi fossero, almeno per capire se fossero amici o nemici. La sabbia però era tranquilla all’interno della sua giara quindi, forse, non correva grandi pericoli in quel momento.
Si sentiva piuttosto confusa rispetto a ciò che aveva intorno e provava le stesse cose che aveva sentito al suo risveglio dopo l’incontro con Son Goku. Il tempo sembrava essersi dilatato fino a coprire interi eoni e il luogo intorno a lei sembrava famigliare ma totalmente diverso da ciò che conosceva. Poi aveva scoperto di essere viva, di non essere nemmeno tanto lontana dal villaggio della nuvola ed era sicura che anche in quel momento poteva essere così. Se c’erano di mezzo quegli dei intrappolati era sicura che tutti stessero bene esattamente come loro.


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view post Posted: 3/5/2018, 20:48     Missione C- For the sake of freedom - Nei Paesi Minori


For the sake of freedom - Sulla cima del mondo -
Akane non era assolutamente il tipo che permetteva a qualcuno di mostrarsi meglio di lei solo perché era dotato di un pisello. Ne aveva conosciuti a migliaia come quel ragazzo e la maggior parte di quegli uomini sono finiti uccisi proprio nel momento più godurioso dell’amplesso. Con il suo pugnale aveva posto fine a centinaia di uomini che si credevano migliori di lei, una semplice ragazzina disadattata di cui nemmeno il proprio villaggio o la propria famiglia aveva cura. Lanciò un ultimo sguardo ad Eruc, colmo di risentimento.

«Io non ho mai detto di volerti ammazzare…era un modo per intimarti a tenere a freno la lingua se ci tieni a non perderla.»


A quel punto le sarebbe importato poco di lui, se non avesse dimostrato di essere meno stronzo non avrebbe certo rischiato la propria vita per lui, anche se la situazione lo avrebbe richiesto. Ad ogni modo lei non era lì a litigare con degli squallidi omuncoli ma per solcare i mari…come aveva sempre sognato.

”Navigare è sempre stato il mio sogno. Forse ora non so bene cosa significhi ma non vedo l’ora di scoprirlo.”


Pensò riportando la propria attenzione sul capitano e sorridendo. Ne era certa che vedere quella nave solcare i mari sarebbe stato ancora più bello.
Sebbene oggettivamente l’imbarcazione non era poi così tanto grande, agli occhi della giovane sembrava immensa, fantastica, maestosa. Aveva passato anni ad immaginarsi come sarebbe stata la sua nave e di certo quella non deludeva le sue aspettative. Akane rimase stupita soltanto quando Fumetsu le disse che avrebbe preso ordini da qualcun altro…com’era possibile? Non era sempre il capitano a dare ordini? Non in quel caso, non quando quest’ultimo è sotto l’effetto di una maledizione e di certo le sue parole avevano un senso. Eppure il demone non avrebbe comunque avuto informazioni importanti anche se Fumetsu non si occupava direttamente di tutto?
Il quesito continuava ad occuparle la mente ma un grido la fece sobbalzare, non di rabbia, non di odio, era solamente la voce di qualcuno che doveva farsi obbedire da persone che avevano le spalle larghe e quindi che doveva mostrarsi più tosto degli altri, giusto per mantenere la propria autorità. Mastro Sloop le diede subito gli ordini che stava attendendo e la ragazzina si ritrovò ad annuire.

«Si mastro Sloop.»


Disse semplicemente rispondendo all’ordine. Non sentiva risentimento verso di lui, come quando gli shinobi del villaggio le affibbiavano qualche missione. Loro li odiava, invece, per un qualche strano motivo, provava simpatia verso di lui. Forse perché era stata lei ad andare lì, perfettamente consapevole che avrebbe ricevuto degli ordini, forse perché avrebbe rischiato la propria vita insieme a loro senza osservarli seduto su uno scranno d’oro…era uno di loro, solo che aveva il compito di governare quella nave. A lei piacevano i leader che combattevano al fianco dei propri sottoposti e i Kage non facevano così.
Senza dire una parola si arrampicò sull’albero maestro per salire in cima e facendo confluire il proprio chakra sulla pianta dei piedi e sui palmi delle mani. Sapeva che non era necessario ma non voleva farsi riconoscere subito, non voleva destare sospetti sul fatto che fosse uno shinobi. Non subito almeno. Così si arrampicò apparentemente come avrebbe fatto qualsiasi altra persona, simulando anche una certa fatica, ma in realtà riuscendo a salire molto agilmente prima di sistemarsi in cima all’albero per scrutare l’orizzonte.

”Eccomi capitano Koori…anche io sto per salpare verso nuove avventure!”


Pensò respirando a pieni polmoni l’aria frizzante e continuando ad osservare le acque inquiete che sembravano attenderli, che sembrava attendessero solo loro. Si sentiva sulla cima del mondo.


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view post Posted: 25/4/2018, 20:14     覚醒 Kakusei: scontro finale - Into the Gedo


Kakusei: Scontro finale - L’arrivo -
Dopo l’incontro con Son Goku Misato era tornata a Suna e una sola cosa aveva fatto: allenarsi. Sua nonna e Yoori l’avevano vista per poco tempo prima che la kunoichi si chiudesse nella casa del Controllo della Sabbia. Aveva bisogno di allenarsi, aveva bisogno di migliorare ma, soprattutto, aveva bisogno di capire come controllare quel nuovo chakra che si era ritrovata in corpo dopo la sua morte. Non riusciva a capire come quel dono del bijuu potesse tornarle utile. Inizialmente le dava particolarmente fastidio, soprattutto quando rimaneva sotto tensione e, alla fine, aveva constato che più si innervosiva più quello strano chakra faceva interferenza con il suo naturale. Aveva capito come tenerlo sotto controllo ma tra dire e il fare c’era di mezzo in mare e non poteva assicurare che in guerra avrebbe mantenuto i nervi saldi fino alla fine. Doveva solo mettercela tutta.
Si aspettava la chiamata del Kage da un momento all’altro e quando questa arrivò non potè fare altro che rispondere. Preparò con calma tutto ciò di cui aveva bisogno e passò la maggior parte del tempo sul tetto della sua casa, meditando, cercando di tenere sotto controllo quel chakra che faceva tanto fatica a controllare sotto pressione.

«Cerca di tornare…io e Yoori non sapremmo cosa fare senza di te…»


Sua nonna le era comparsa alle spalle senza preavviso, in silenzio e fece quasi spaventare la giovane che stava ad occhi chiusi a lasciarsi accarezzare dal vento. Misato si voltò per un secondo verso l’anziana signora, aggrottando la fronte, prima di tornare ad osservare l’orizzonte con aria preoccupata.

«Non gli concedo mai un po’ del mio tempo. È tanto preoccupato la piccola peste?»


Chiese, cercando di far affiorare un sorriso sulle sue labbra. Ci fu un lungo silenzio, forse sua nonna aveva bisogno di riflettere sulle sue successive parole e quando finalmente fu pronta fece qualche passo avanti per affiancare la nipote.

«Lui non è arrabbiato con te…ha solo paura che non torni. Ha paura di restare da solo in questo mondo in subbuglio.»


Le parole colpirono la kunoichi al cuore, mai si sarebbe aspettata che quel ragazzino potesse provare una cosa del genere, non verso di lei per lo meno. Misato alzò lo sguardo sull’anziana signora con gli occhi spalancati e il cuore che le batteva forte. Aveva dimenticato che la famiglia era tutto e che loro sarebbero sempre stati lì ad aspettare il suo ritorno.
Fece un profondo respiro prima di chiudere gli occhi e volgere di nuovo il volto verso l’orizzonte.

«Sapete che tornerò. È presto per morire. Io devo ancora diventare Kazekage e cambiare questo mondo. Fino ad allora non smetterò di respirare.»


Il silenzio calò fra le due e quando giunse il momento di partire Misato abbracciò la nonna ma non riuscì a salutare Yoori perché si era chiuso in camera per non vederla partire.

***


Yoori era chiuso nella sua camera a piangere maledicendo Misato in tutti i modi che conosceva ma, quando alzò gli occhi, trovò sul suo comodino una piccola statuetta di sabbia che rappresentava un Chiisaru felice e saltellante con una bella ciotola di ramen fra le zampe; vicino c’era anche un biglietto.

Tornerò presto e ci andremo a sfondare di ramen dallo zietto. Finchè questa statua resterà in piedi io sarò viva quindi…fai il tifo per me. Quando tutto sarà finito non ti sembrerà nemmeno di aver sofferto tanto.
Ti voglio bene.
Misato


Nel buio della stanza, dalle tende tirate per non far trapelare nessun tipo di luce, Yoori si ritrovò a sorridere e a fissare la statuetta sperando che la kunoichi potesse tornare presto.

«Farò sempre il tifo per te Micchan.»


Sussurrò nel silenzio della sua stanza.


Kakusei: Scontro finale - Alle spalle di Fujie -
Quando finalmente si presentò alle porte Sud per partire si guardò intorno riconoscendo molti volti ma rendendosi conto che molti altri erano completamente fuori dal suo giro di conoscenze. Riconobbe Fujie scoprendo che avrebbe fatto squadra con lei e, in qualche modo, si ritrovò a pensare che la cosa non poteva fare altro che farle piacere.
Il viaggio fu lungo e quando finalmente giunsero al paese del cielo si rese conto che la devastazione aveva raggiunto ogni limite e che tutto quello che stava accadendo doveva essere fermato. Respirò profondamente per poter rimanere calma, non voleva che quello strano chakra potesse compromettere il suo potere fin dall’inizio, doveva controllarsi e aveva trovato il modo di farlo sebbene fosse un metodo molto flebile. Meditare non era sempre possibile e nemmeno rimanere concentrati al cento per cento ma lei doveva farlo…se voleva sopravvivere.
Quando alla fine si presentò qualcuno che voleva portarli verso il centro lanciò uno sguardo verso Fujie.

«Ti seguirò qualsiasi cosa tu faccia. Non intendo mollarti nemmeno per un minuto.»


Più di una volta le circostanze le avevano dimostrato che le sue tecniche di protezione era essenziali per i compagni di squadra e difendere era ciò che sapeva fare meglio, quindi sarebbe stata alle spalle di Fujie per poterla supportare in ogni momento. Non intendeva perdere compagni, sarebbero tornati tutti vivi insieme a Suna.


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-GdrOff-

CITAZIONE
Misato segue Fujie.

-GdrOn-
view post Posted: 19/4/2018, 20:57     [Kiri] Censimento di Aprile - Villaggio della Nebbia
CITAZIONE
- Akane Yuki [] [Misato Kojima] - [Conto]
Impegnato in: Missione C - "For the sake of freedom" []

Rango: Chunin
Clan: Yuki
Lavoro Gdr On e GdR Off:
    GdrOn: pirata Shinobi
    GdrOff:
    ♣ Insegnante
    ♣ Quester
    ♣ Master
2339 replies since 8/12/2010