[Fase IV] Lacrime di un futuro passato, Per Angy (2° pg), Blazing Phoenix, Misato Kojima

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view post Posted on 6/5/2018, 10:53
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Artificial Flower's Lullaby

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Qualunque cosa fosse successa, erano vivi. Fu quella la prima consapevolezza che i loro cervelli riuscirono ad elaborare: erano vivi, non erano feriti, ma il loro corpo era estremamente stanco. Si sentivano provati, come dopo una lunghissima marcia forzata, sebbene non avessero sudato né fatto un passo in più del necessario. Era una stanchezza mentale, emotiva, un prosciugamento del chakra che li lasciò frastornati per diversi minuti.
Pian piano, però, i sensi tornarono, e gli shinobi di Suna si resero conto di non essere da soli. Dovunque fossero, Fujie aveva di fianco il suo fedele compagno animale, e poco più in là giacevano Sun, Misato, e altri due shinobi col coprifronte della Sabbia. Dalle uniformi si poteva intuire fossero una Genin e un Chuunin.



Stavano tutti riprendendo i sensi, sebbene un po' a rilento. Armi ed equipaggiamento erano al proprio posto, ferite non ve ne erano... Ma a parte loro sei, erano soli.
Si trovavano in quello che sembrava un quartiere della città di pietra che avevano attraversato per raggiungere il Taisei. Non erano case o strade che riconoscevano, ma lo stile era lo stesso. Nessun segno di distruzione, i palazzi svettavano alti e solidi estendendosi attorno a loro per apparenti infinite miglia. O almeno, non si vedevano i confini della città.




CITAZIONE
Salve a tutti e benvenuti a questa nuova edizione degli Hunger Games dell'Evento Kakusei!

Prima di cominciare, un piccolo disclaimer per chi non mi ha ancora avuta come master:

♦ Sono una grammarnazi, preferisco un post che arriva un'ora dopo ma che è stato ricontrollato ed è privo di errori. Valuto molto grammatica e battitura per la valutazione finale.
♦ Autoconclusività: è da evitare. Dato che in qualsiasi momento possono arrivarvi addosso ROBE, ogni azione di cui non sapete l'esito per certo preferisco la scriviate con "tenta di, prova a," eccetera. Se avete in mente una concatenazione di cose o una tecnica più elaborata, potete chiedermi in privato se è fattibile e vi dirò cosa potete scrivere nel post e cosa viene lasciato in sospeso fino al mio esito.
♦ Abbiamo la chat Whatsapp, la mia casella di posta è libera, per qualsiasi cosa anche piccola chiedete e vi sarà risposto.

Per quanto riguarda le scadenze, il limite è sette giorni dal mio post. Prima riuscite a postare, più veloce andiamo, io cercherò sempre di rispondere entro uno o due giorni, ma se non mi postate tutti alle 23.59 del giorno 7 vi dico grazie =D
In caso di problemi, impedimenti o ritardi, avvisate per tempo e andrà tutto bene. Ritardi non giustificati porteranno inizialmente a una penalità, e poi all'estromissione dalla quest.

Mettetevi comodi, allacciate le cinture e benvenuti ad un nuovo volo con gaeshiairlines :3
 
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Blazing Phoenix
view post Posted on 8/5/2018, 20:11




Fu come un lento risveglio. Un fiume di pensieri cominciò a riempirmi la mente, dandomi una vaga traccia di consapevolezza. L'oblio oscuro che mi avvolgeva cominciò lentamente a prendere una forma definita. I miei sensi stavano cominciando a ristabilirsi. Mi trovavo steso a terra, la mia testa poggiata contro la dura roccia. I miei occhi si aprirono lentamente. Mi trovai davanti un paesaggio che non riconobbi da subito, grossi palazzi a me sconosciuti ma allo stesso tempo familiari svettavano sotto il cielo notturno. Fu allora che la mia mente si risvegliò, facendomi passare davanti agli occhi tutte le terribili immagini del risveglio di quella mostruosa scultura.

Con uno scatto fin troppo repentino, tentai di issarmi con la sola forza delle braccia. La vista mi si annebbiò e ricaddi a terra dopo aver a malapena staccato il busto dal terreno. Riprovai, stavolta più lentamente, a rialzarmi ma il mio corpo sembrava pesantissimo. I muscoli erano indolenziti, spostare gli arti sembrava quasi un'impresa. Mi presi tutto il tempo necessario ma riuscii a raddrizzare la testa ed issarmi un minimo da terra con un braccio. Quel tanto che bastava per potermi guardare intorno. Dove mi trovavo? Sembrava essere la stessa città dove il Kazekage ci aveva guidato ma non ero nello stesso punto dove quel maledetto mostro aveva prosciugato le mie energie. Non ero nemmeno nella stessa, enorme piazza. Nessun segno di distruzione né della presenza di Bijuu o di quell'immonda statua. Una nuova realizzazione mi provocò un tuffo al cuore. Fui talmente scosso che rischiai di rovinare a terra. Con me c'erano solo altre quattro persone ed un cane... dov'erano finiti tutti gli eserciti?!

« R... Re... n... »

Volevo urlare a squarciagola, chiamando il nome di mia sorella, eppure quella sottospecie di rantolo che uscì dalla mia bocca fu sufficiente a risvegliare un bruciore tremendo nella mia gola. Fui scosso da colpi di tosse per qualche secondo, ma già dopo aver ricominciato a deglutire regolarmente il bruciore andò a calmarsi.

« Ren?! Papà?! »

Le energie mi stavano lentamente tornando, i muscoli non facevano più male quanto prima. Usai entrambe le braccia per issarmi in ginocchio, vacillando un po'.

« Ren... papà... »

Lo sconforto giunse rapido ed inesorabile. Non c'era una singola presenza umana che non fosse quella delle quattro persone prive di sensi vicino a me. Non una singola uniforme del Taisei o del Kyo dan, non un singolo shinobi in nessuna delle strade che avevo in vista. Dove erano spariti tutti quanti? Erano stati divorati da quella mostruosa statua? Non aveva senso, sarebbe dovuto toccare lo stesso anche a me.

« Cosa diamine è accaduto mentre ero privo di sensi? »

Borbottai tra me e me, guardandomi insistentemente intorno. Regnava il silenzio più assoluto, sembrava quasi innaturale. Aguzzai lo sguardo e scrutai lungo le strade. La distesa di palazzi si estendeva a perdita d'occhio, quasi come non avesse fine. E se fosse stato tutto fin troppo innaturale? O meglio, irreale?
Strinsi i denti e unii entrambe le mani, componendo un sigillo. Respirai lentamente e ritmicamente mentre cercavo di concentrarmi e manipolare il mio chakra a dovere. Mi ci volle più del previsto, apparentemente anche il mio chakra doveva aver accusato un brutto colpo e si stava ancora stabilizzando. Dopo circa un minuto, fui pronto.

« Kai! »

Pronunciai, forte e chiaro. Non accadde nulla.

« Nnngh... Kai! »

Ringhiai e gridai ancora più forte. Nessun cambiamento, nessuna anomalia o traccia che mi facesse pensare di trovarmi veramente dentro un'illusione. Rinforzai il flusso di chakra nel mio corpo e digrignai i denti fino a farli scricchiolare. Scintille di energia blu e azzurra baluginarono intorno ai miei avambracci.

« Kai! Kai! KAI! CAZZO! »

Imprecai a pieni polmoni, sbattendo i pugni a terra con rabbia.

« Cazzo... cazzo... »

Continuai a sfogarmi finché ne ebbi le forze. Ansimando, mi sedetti a terra più comodamente. Lanciai un'occhiata verso le altre persone ancora a terra. Diamine, avrei dovuto pensare anche a loro e cercare di aiutarli invece di lasciarmi prendere dal panico e dalla disperazione. Mi stavo dimostrando proprio un gran bel ninja, perdendo il controllo di me alla prima difficoltà. Dovevo rimettere in moto il cervello, se un coglione come me era sopravvissuto anche privo di sensi, allora pure Ren e mio padre potevano sicuramente essersela cavata. Dovevo solo trovarli... e capire cosa diamine fosse successo.

« Già. I gran guardiani del Taisei avranno un bel po' di spiegazioni da dare. Considerato il bel macello che hanno creato con quel loro maledetto pendaglio. »

Borbottai scocciato, mentre mi avvicinavo ai miei compagni di sventura. Riconobbi una genin ed un chunin di Suna, grazie alle uniformi. Altre due ragazze giacevano prive di sensi. Non conoscevo la ragazza dai capelli neri ma la sola vista dalla folta e selvaggia chioma rossa della seconda fu quasi sufficiente a farmi sobbalzare appena la riconobbi; se non altro questo spiegava la presenza del grosso cane. Beh... non che la conoscessi veramente, Fujie, ma godeva di una certa fama all'interno del Villaggio. Per quel poco che conoscevo di lei, me la immaginavo un po' come una versione estrema della mia sorellona Ren... una super Ren, heh. Quel pensiero fece affiorare un sorriso appena accennato sulle mie labbra. Dopotutto ci sarà stato un motivo se si era guadagnata la nomea di “Nashibi”.

« Ehi? State tutti bene? »

Domandai, inginocchiandomi vicino al gruppo. Nessuno di loro appariva ferito e respiravano abbastanza regolarmente. Avrei volentieri fornito aiuto nel caso qualcuno avesse avuto difficoltà a rimettersi in piedi.
 
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view post Posted on 9/5/2018, 20:25
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♫ Peace ♫

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GdrOff// Continua da Scontro finale // GdrOn




Se il male del mondo era stato davvero estirpato con la fine di Watashi quanto accadde quella notte non potè che essere un incubo o lo scherzo di cattivo gusto di qualche scellerato. E anzi, nella peggiore delle ipotesi poveva trattarsi del volere di un altro dio - pensò la rossa mentre si agitava in dormiveglia - del resto che i kami si divertissero a giocare con le vite degli umani era palese e a Fujie di certo non servivano prove ulteriori. Le origini del suo culto infondo gettavano le radici su un mondo regolato da forze astratte e contrapposte, energie positive e negative ognuna racchiusa in determinati in elementi ben riconoscibili quali il sole e la luna, la luce e le tenebre, il fuoco e il gelo. Bene e male. Yin e Yang.
E che dire poi dello spirito dell'Ōkami? Aveva avuto prova della sua esistenza quando si era manifestato nella loggia bianca, quando lei e Yasei erano riusciti a fondersi fisicamente e spiritualmente dando credito alla leggenda Inuzuka di cui aveva letto. E pensare che si era sentita davvero fortunata quel giorno e non tanto per il traguardo raggiunto ma, in partenza, per aver trovato quel vecchio tomo polveroso in biblioteca nella sezione di studi condivisi dalla Foglia.


"Quel coso sbucato dal nulla faceva proprio schifo ma diamine se era forte, ha assorbito perfino le bestie codate. Andiamo amico.. se anche ci fossimo uniti cosa avremmo concluso 'Jei? "

Furono quelli i primi pensieri, i primi "se" e i primi "ma" che si posero.Vennero svegliati dal baccano di un ragazzino dalla chioma bionda che in preda al panico le stava tentando tutte. Aprendo gli occhi poi la jonin constatò che era ancora notte fonda e che tutt'attorno vigevano una calma e un silenzio fin troppo ambigui.
Un rapido sguardo ai dintorni e con poca pazienza pregò il genin di fare silenzio.


"Chiudi il becco ragazzino. "

Sbuffando contrariata quindi si lasciò cadere di nuovo all'indietro. Yasei al contrario una volta scrollatosi da capo a piedi andò a fare la sua conoscenza e sbadigliando ansioso rimase a fissare Misato. Si ricordava di lei e scodinzolando nel vederla riaversi infine si avvicinò a leccarle dapprima le mani e poi più su fino ad arrivare al volto; spingendo con il muso e tirando gli abiti un po' qua e un po' la cercò di accelerare il suo risveglio come per guadagnarsi qualche grattino di consolazione e attenzioni che la sua compagna non sembrava intenzionata a dargli.
Fujie era furiosa. Non era riuscita a fare nulla per contrastare quel potere schiacciante e ora, nel ritrovatasi in quello strano luogo, sentiva di essere prigioniera della sua debolezza. Restando a terra con le braccia conserte e l'espressione corrucciata non sembrò voler collaborare in nulla, qualsiasi azione avrebbero intrapreso gli altri, qualsiasi discorso, non avrebbe partecipato.


"Ma dico, vi siete guardati attorno?"

Avrebbe detto ad un certo punto spezzando l'entusiasmo dei più giovani e la loro voglia di capire cosa fosse accaduto.

"Quel baka di Himura ci ha portati dritti in trappola. Non c'è traccia delle rovine che abbiamo attraversato, questa non può essere Fukagizu."

Qualsiasi cosa fosse successa erano prigionieri in qualcosa di più grande di loro e difficile non solo da percepire ma anche da concepire. E nonostante tutto ci stava provando e riprovando da diversi minuti, con le sue doti di sensitivo, con il suo olfatto sopraffino. Migliaia di persone non potevano sparire all'improvviso e lei resistendo più che poteva li aveva visti accasciarsi al suolo: uno ad uno erano caduti foglie al vento e ora, oltre il buio della notte, non scorgeva nessuna sagoma oltre i pochi shinobi di suna li attorno.

"Ci hanno tolto qualcosa di più del semplice chakra.. "

Melodrammatica puntualizzò l'ovvio e chiuse le palpebre tornò a concentrarsi sui suoi sensi, sul sapore del vento, sull'odore del terreno sotto di lei e via via più distante. Isolarsi per espandere la percezione era una delle cose che le riuscivano meglio.




~ Abilità ~
<attivazione/passiva> - Sensitivo [Liv 0: 61]"Chi possiede questa'abilità è in grado di percepire la presenza e, in caso, il chakra, di coloro presenti in un certo raggio d'azione. Quest'abilità è in parte passiva, infatti è sufficiente possederla per percepire le presenze vaghe e indistinte. Si riuscirà a distinguere il numero delle presenze e la loro direzione, ma non la distanza da sé e in generale la posizione precisa. Per ottenere una visione chiara di ciò che si ha intorno, sarà necessario concentrarsi per qualche tempo. A questo punto l'abilità risulta attiva; in questo stato è possibile conoscere la posizione precisa di tutte le creature dotate di Chakra nel proprio range d'azione e inoltre, sarà possibile associare i chakra a quelli delle persone che si conoscono o che comunque si ha già avuto modo di esaminare. Il ninja che ha attivato il Sensitivo può individuare qualsiasi fonte di chakra, anche la più debole, ragion per cui può conoscere il punto in cui è stata piazzata una trappola a base di chakra, il cui segnale è piuttosto statico e debole per cui non richiede grande concentrazione.

- Nella modalità attiva è possibile individuare istantaneamente tutte le persone nascoste (indipendentemente dal livello di Nascondersi o di Sensitivo), tuttavia sarà impossibile individuare persone che riescono a celare in qualche modo il proprio chakra (es. tramite abilità Controllo chakra superiore, tecniche, attivazioni, direttive del master, etc...) . risulterà impossibile anche distinguere una Genjutsu dalla realtà una volta che si è sotto il suo effetto. Le azioni morte effettuate mentre si mantiene attiva l'abilità ripristineranno solo metà della Stm prevista per lo sforzo del mantenimento.

- Al Lv.2 sarà possibile individuare l'abilità "Sensitivo" altrui, ma solo se diretta verso di sé o nelle immediate vicinanze."
CITAZIONE
    Liv 6: 8 Stm a turno; 4 turni necessari all'attivazione; 150 m di range
    Liv 5: 8 Stm a turno; 3 turni necessari all'attivazione; 300 m di range
    Liv 4: 7 Stm a turno; 3 turni necessari all'attivazione; 500 m di range
    Liv 3: 7 Stm a turno; 2 turni necessari all'attivazione; 700 m di range
    Liv 2: 6 Stm a turno; 2 turni necessari all'attivazione; 1 km di range
    Liv 1: 6 Stm a turno; 1 turno necessario all'attivazione; 1,5 km di range
    Liv 0: 3 Stm a turno; 1 turno necessario all'attivazione; 2 km di range



NB: Per individuare le Trappole basate sul chakra (int) si deve utilizzare l’ abilità sensitivo in modalità attiva, pagando il rispettivo costo, ma senza aspettare alcun turno.

<abilità/attivazione> - Sensi Migliorati (Olfatto) - [Stm: -2] [Liv 1: 51/60]
"I ninja sviluppano i loro sensi per localizzare pericoli e nemici i agguato, ma ogni individuo possiede un senso che è naturalmente superiore agli altri. Può essere qualcosa di semplice come la vista, oppure più particolare, come il tatto o l'udito. Ogni senso ha le sue caratteristiche che comprendono sia svantaggi che vantaggi, ma ognuno è stato dato un solo dono da Madre Natura o dal duro allenamento."

[Olfatto] l'odorato del ninja è fine come quello di un segugio e gli permette le seguire le tracce di chi vuole a patto di conoscerne prima l'odore. Le tracce che egli è in grado di percepire possono essere vecchie di tanti giorni quanto più alto è il livello dell'abilità (di oggi con Lv.6, vecchie di un giorno con Lv.5, due giorni con Lv.4 e così via)
    Liv 6: 100 m di raggio
    Liv 5: 200 m di raggio
    Liv 4: 300 m di raggio
    Liv 3: 400 m di raggio
    Liv 2: 500 m di raggio
    Liv 1: 600 m di raggio
    Liv 0: 800 m di raggio

NB: L'abilità Sensi Migliorati può scovare i nemici "Nascosti" o individuare le "Trappole" piazzate ma deve essere attivata per ogni trappola e ninja nascosto, se ad esempio l'avversario piazza due trappole e si nasconde; si userà tre volte.


[Stm: -3 - 2 = 392]


 
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view post Posted on 11/5/2018, 20:46
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Lacrime di un futuro passato - Un duro risveglio -
Misato non era davvero partita per la guerra, era a casa sua con la nonnina, con Yoori e Chiisaru che aveva aiutato la kunoichi con i suoi allenamenti e infine aveva deciso di rimanere a cena con loro. Era un noioso e normale quadro famigliare ma la ragazzina adorava quelle cose così scontate, la sua vita era sempre travolta da qualche tempesta e quindi poter trovare dei momenti di piacevole normalità era davvero qualcosa di meraviglioso per lei. Aveva appena promesso a Yoori che lo avrebbe portato con lei per fare un giro al chiosco dello zietto dopo cena con gli altri suoi colleghi quando Chiisaru si avvicinò alla ragazzina per leccarle le mani.

«Chiichan ma che stai facendo?»


La ragazzina guardò per un attimo l’animaletto provando a ritrarsi ma senza riuscirci, quasi come se una forza estranea si fosse impossessata del suo corpo. In quello stesso momento sua nonna si alzò di scattò da tavola iniziando ad urlare e sbattendo le mani sul tavolo. Erano parole incomprensibili e, lentamente, la voce dolce della vecchietta che lei conosceva cambiò: prima assunse le sfumature di un tono molto maschile a lei sconosciuto poi, lentamente, sfumò in quello di una donna che invece aveva ben presente ossia Fujie.

***


Misato aprì gli occhi di scatto e per un lungo istante il mondo prese a girare intorno a lei prima di riuscire a fermarsi. Quindi quello che aveva visto nella sua mente era solo un sogno?

”Eppure…sento qualcosa di bagnato….”


Misato si mise lentamente a sedere mentre l’animale che stava cercando di attirare la sua attenzione arrivò a leccarle il volto. Istintivamente la ragazzina alzò le braccia per trattenere il muso del cane con le mani e cercare di tenerlo fermo per non rischiare di cadere indietro per il peso dell’animale. Aveva notato il suo pelo rossiccio e in breve riconobbe Yasei in quel cucciolone troppo cresciuto. Non tardò a fargli un grattino dietro l’orecchio destro mostrando anche un sorriso dolce.

«Ciao Yasei…come stai? Si, sono felice anche io di rivederti!»


Gli disse ridendo e continuando a fargli grattini sotto il muso, sul collo, sul corpo…con quel dolce risveglio non aveva ancora avuto il tempo di riflettere su ciò che era accaduto ma le urla di Fujie la riportarono ben presto alla realtà e finalmente si guardò intorno.
Le sembrava di essere nella città di Pietra che aveva attraversato mentre andava nella piazza principale insieme agli altri del suo villaggio ma lì non c’era più nessuno, soltanto lei, Yasei, Fujie e tre persone che non conosceva e che si nascondevano nelle ombre della notte. Non riusciva a riconoscere gli edifici e, ancora peggio, non riusciva a ricordare come fosse finita in quel posto. Provò a riflettere ma la sua mente riusciva a rievocare solo episodi confusi. Riusciva a ricordare la sensazione di prosciugamento del suo chakra, ricordava di aver provato la stessa sensazione di quando si muore…e lei sapeva bene come funzionava dato che era già morta e risorta grazie a Son Goku.
Diede un ultimo buffetto sulla testa del cagnolone prima di rialzarsi, afferrare la giara che stava accanto a lei e avvicinarsi proprio alla donna focosa che aveva decisamente perso le staffe.

«Fujie San…perdere la pazienza non ci aiuterà a capire cosa sta succedendo…se con il tuo olfatto non riesci a sentire nulla forse dovremmo dare un’occhiata in giro per capirci qualcosa.»


Osò dire, riassumendo l’aria seria che la contraddistingueva quando partiva in missione, sperando di non essere disintegrata sul posto dalla donna. Decisamente dirle di stare calma non era una buona idea ma era l’unico modo per cercarla di riportarla a sé stessa, doveva riacquistare lucidità altrimenti sarebbe stato difficile riuscire a fare qualcosa.
Si guardò intorno cercando di capire chi fossero le figure celate dall’oscurità e quando uno di questi chiese loro se stessero bene Misato non potè fare altro che rispondere.

«Qui tutto bene….e voi?»


Chiese di rimando cercando di avvicinarsi a loro per poter capire meglio chi fossero, almeno per capire se fossero amici o nemici. La sabbia però era tranquilla all’interno della sua giara quindi, forse, non correva grandi pericoli in quel momento.
Si sentiva piuttosto confusa rispetto a ciò che aveva intorno e provava le stesse cose che aveva sentito al suo risveglio dopo l’incontro con Son Goku. Il tempo sembrava essersi dilatato fino a coprire interi eoni e il luogo intorno a lei sembrava famigliare ma totalmente diverso da ciò che conosceva. Poi aveva scoperto di essere viva, di non essere nemmeno tanto lontana dal villaggio della nuvola ed era sicura che anche in quel momento poteva essere così. Se c’erano di mezzo quegli dei intrappolati era sicura che tutti stessero bene esattamente come loro.


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view post Posted on 12/5/2018, 23:20
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Uno alla volta si rialzarono tutti. Anche i due ninja della sabbia sembravano stare bene, e il gruppo si ricompose come meglio poteva.

«Noi stiamo bene... Non so cosa sia successo ma non sembra un genjutsu. Questo posto è troppo... Reale.»

A parlare era stato il ragazzo con gli occhiali, al cui fianco pendeva un arco composito dall'aspetto elaborato. Si sistemò le lenti e si rivolse a Fujie, la più alta in grado lì in mezzo.

«Nashibi-san, io sono Miyamoto Ukemura, e lei è mia sorella Satori.» La giovane fece un breve inchino con la testa, in segno di saluto ai presenti. «È muta dalla nascita, ma è un'esperta di Genjutsu e un'ottima spadaccina. Io invece sono specializzato nei ninjutsu e negli attacchi a distanza.»

Parlava con tono molto serio, professionale fino all'esasperazione. Sembrava il classico rappresentante di classe ligio al dovere che compilava ogni modulo leggendo sempre i termini e le condizioni.

In quel momento, i sensi di Fujie percepirono qualcosa. Contemporaneamente Satori drizzò la testa, e i suoi occhi chiari scattarono verso la strada principale.

La Nashibi fu la prima a distinguere chiaramente una presenza di chakra... Forte, ma non così tanto da essere dolorosa. Come un faro nella notte, che mandava una luce a lei già nota... O meglio, simile. Sapeva di aver già percepito una fonte del genere, era come aver udito una melodia da un compositore e star sentendo una sua rivisitazione in chiave più moderna.

«Satori, che succede?»

La kunoichi aveva estratto la sua spada e si era messa in posizione di guardia, indicando la direzione da cui proveniva la fonte di energia. Era in movimento, si stava avvicinando lentamente... E dopo qualche secondo anche Misato e Sun poterono percepirla, con le loro orecchie.

«Wiiiiiii... Wiiiiii....»

Un lamento, sottile e acuto, raggiunse i padiglioni auricolari dei ninja di Suna. Miyamoto imbracciò l'arco, ponendosi alle spalle della sorella, che intanto era rimasta immobile con gli occhi sbarrati e le mani che tremavano leggermente. Palese la paura sul suo volto, pari solo alla determinazione di mostrarsi impavida.

«Wiiiiiii... Perché... Perché a me...»


Era una voce profonda ma morbida, aveva un tono delicato. Qualunque cosa la stesse emettendo si era fermata in un vicolo laterale, a un centinaio di metri dagli shinobi.

Fujie capì allora il perché di quella sensazione di déjà vu. Anche Misato percepì una sensazione familiare, sebbene debole e poco chiara da identificare.
Nella mente della Jonin-S, tuttavia, i cui sensi acuti erano già stati attivati, balenò finalmente il lampo di genio che le mancava. I pezzi si misero al loro posto, e capì cosa fosse quella sensazione di conoscenza.

La fonte di energia pulsava con la stessa frequenza di quella del Monocoda che aveva affrontato nel Deserto. Non era minimamente paragonabile al Tasso, né per altezza né per intensità... E con una buona probabilità di certezza poteva determinare che non si trattava di Shukaku.

Però c'era qualcosa, e dovevano decidere come approcciarvisi... Ammesso che volessero farlo, ovviamente.



CITAZIONE
Prossima scadenza: 20 maggio
 
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Blazing Phoenix
view post Posted on 15/5/2018, 23:47




Fujie fu la prima a riprendersi. Si mise seduta, studiando ed osservando i dintorni con una rapida occhiata. Per appena un istante, il suo sguardo si incrociò con il mio. Mi chiese, molto poco velatamente, di “chiudere il becco”. Beh, era più un ordine che una richiesta, in realtà. Sbuffò seccata e si sdraiò nuovamente a terra, espressione crucciata mentre tornava ai suoi pensieri. Non potevo biasimarla, specialmente se aveva avuto la sfortuna di assistere alla mia sfuriata. Distolsi lo sguardo, passandomi nervosamente una mano tra i capelli cercando di apparire un minimo disinvolto, con scarsissimi risultati.

« Heh, io... chiedo scusa, Fujie-san. Ah, l-le dispiace se la chiamo per nome? Oh, i-io sono Maeda Sun, può chiamarmi semplicemente Sun oh, beh, come preferisce. »

Con un sorrisetto teso stampato in faccia, ecco che ricominciavo a blaterare. Era più forte di me, praticamente istintivo. Ma almeno mi stava lentamente aiutando a ritrovare un minimo di calma.

« Aaahm... ecco... ho perso un po' la testa prima, heh. Sa, prima guerra in cui vengo arruolato e quant'altro. Le assicuro che so essere fastidioso in molti altri modi, alcuni utili perfino! Heheh! »

Non ricevetti alcuna risposta, forse non stavo nemmeno venendo ascoltato e, a giudicare dall'espressione che aveva in faccia, sarebbe stato meglio non tentare eccessivamente la mia fortuna... né la pazienza di Fujie-san. Stava probabilmente cercando di dare un senso a quanto accaduto. Nel frattempo, il grosso cane di Fujie si era ripreso. Sembrava alquanto contento di rivedere la sua padrona e anche desideroso di attenzioni. Attenzioni che tuttavia non ricevette, Fujie-san sembrava assorta in una specie di iraconda meditazione. Intenzionato a trovare soddisfazione, il cane andò a leccare la ragazza dai capelli neri che giaceva pochi metri più in là. Quell'atto sembrò facilitarne il risveglio ed il cagnolone ottenne i tanto agognati grattini.

Sobbalzai, colto di sorpresa dalla irruente voce di Fujie-san.

« C-Cosa?! Che significa che questa non può essere Fukagizu?! I palazzi... »

Le parole mi morirono in bocca. Le seccate considerazioni di Fujie mi aprirono gli occhi. I palazzi! Certo, erano dello stesso identico stile architettonico e copie sputate di quelli che costeggiavano le strade di Fukagizu ma... quelli erano tutti in rovina! Questi erano in condizioni perfette, sembravano appena costruiti!

« ...diamine. Cos'è successo mentre eravamo svenuti? »

La ragazza dai capelli neri si alzò. Portava con sé una giara, doveva essere un'utilizzatrice di sabbia, proprio come me. Si avvicinò a Fujie e... la rimproverò! Non potevo credere alle mie orecchie. Osservai la scena in silenzio, per una volta, sgranando gli occhi. A giudicare dal modo con cui le si era rivolta, doveva esserci una qualche confidenza tra le due ma non sono sicuro su come Fujie-san avrebbe potuto prenderla.

La mia attenzione fu attratta da un nuovo movimento. Anche gli ultimi due shinobi stavano riprendendo i sensi. Si trattava di un chunin di Suna, un ragazzo alto che portava gli occhiali, ed una genin, una graziosa ragazza bassina dalla corta capigliatura nera. Fu il ragazzo a fare le presentazioni: Miyamoto Ukemura e Miyamoto Satori, sua sorella. Uno un arciere specializzato in ninjutsu, l'altra una spadaccina in grado di usare l'Arte Illusoria. Satori era, sfortunatamente, muta fin dalla nascita.

« Se non altro siamo tutti interi! Il mio nome è Maeda Sun, sono un utilizzatore della Sabbia Ferrifera. Chiamatemi pure Sun! Piacere! »

Mi presentai con maggior disinvoltura stavolta. Petto gonfio, una mano sul fianco mentre puntavo il pollice dell'altra verso di me. Il tempo per i convenevoli fu alquanto breve. Satori drizzò di colpo la testa e pure Fujie ebbe una reazione improvvisa. La genin estrasse la propria spada, indicando una direzione specifica quando il fratello le chiese spiegazioni.

« Cosa... »

«Wiiiiiii... Wiiiiii....»

Il silenzio venne squarciato da un improvviso lamento. Non fragoroso quanto le esplosioni o il ruggito della mostruosa scultura di poco tempo prima, ma sufficientemente acuto e intenso da echeggiare tra le strade di quella città fantasma. Ebbi un tuffo al cuore. Istintivamente, mi piegai sulle ginocchia, ingobbendomi leggermente mentre le mani schizzavano sulle impugnature delle mie false katane. Il mio respiro era immediatamente accelerato ed il cuore batteva all'impazzata. La gamba destra tremava insistentemente. Dannazione, dovevo essere pronto a scattare e balzare! Mi imposi un ritmo di respirazione più controllato mentre, con occhi spalancati, scrutavo ogni vicolo, ogni anfratto, ogni cosa presente nel mio campo visivo. Era tutto immobile, per ora. Osservai il resto dei presenti, ognuno si era preparato a modo suo. Satori, nonostante la posizione di guardia perfetta e l'espressione ferrea, aveva le mani che tremavano leggermente mentre stringevano l'impugnatura e i suoi occhi tradivano una grandissima tensione. Doveva essere spaventata quanto me... magra consolazione non essere i soli, ma valeva qualcosa.

Un altro lamento. Le mie mani fecero scattare i meccanismi che tenevano sigillata la mia scorta di sabbia metallica. Stavolta, il grido stridulo fu accompagnato da parole.

« Heh... mi stavo facendo la stessa domanda, voce bizzarra. »

Sdrammatizzare. La migliore carta che avevo per ritrovare compostezza e tenere i nervi saldi.

« Non sono solo io a trovarla bizzarra, vero? »
 
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view post Posted on 16/5/2018, 21:04
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Lacrime di un futuro passato - Ciò che si cela nell’ombra -
Stava ancora pregando di non venire uccisa da Fujie per le sue parole quando sentì gli sconosciuti presentarsi. Fece scivolare lo sguardo su Miyamoto prima di passare a Satori.

”Muta?!?”


Rimase a bocca aperta, non le era mai capitato di lavorare fianco a fianco con qualcuno che aveva un quale tipo di handicap. Non che avesse qualcosa contro queste persone però le facevano molta compassione…cosa significava vivere senza parlare? Senza potersi esprimere verbalmente? Lei non poteva nemmeno immaginarlo.
Ritornò alla realtà solo quando sentì la voce irruenta del giovane biondino. Lui le infondeva particolare allegria, chissà come mai? Forse perché le ricordava un po’ la sé stessa del passato? Possibile. L’unica cosa che poteva sperare per lui era solo che non perdesse tutte le sue energie in breve tempo.

«È un piacere conoscervi tutti…io invece mi chiamo Misato Kojima…»


Annuì cercando di sorridere e riprendendo a guardarsi intorno. Decisamente quello non sembrava per niente essere Fukagizu….eppure.

«Questa non è Fukagizu….decisamente….o forse è successo qualcosa per cui siamo stati catapultati in un futuro non troppo lontano. A me è già successo di risvegliarmi dopo qualche giorno…sana e salva…non in grado di riconoscere ciò che avevo intorno sebbene ci fossi….morta in un certo senso….»


Espletò il proprio pensiero alzando gli occhi per poter ammirare meglio quei palazzi. Sembravano veramente nuovi di zecca…possibile che si fossero svegliati in un futuro dove la guerra era già finita e c’era anche stato il tempo di ricostruire tutto? No, impossibile. A lei era capitato ma si era trattato di un giorno e non riusciva a riconoscere ciò che aveva intorno solo perché era sul fondo di un piccolo cratere. Quel caso era molto diverso. Tutto intorno sembrava nuovo e non c’era nessun cratere in grado di confondere le sue percezioni.
Stava cercando di pensare, di riflettere quando sobbalzò nel vedere Satori estrarre la spada e mettersi in posizone di guardia indicando una direzione ben precisa. La kunoichi spostò subito il suo sguardo nel punto indicando mentre la sabbia prese a ronzare nervosa intorno a lei, pronta a difenderla se fosse stato necessario.

”Ma io…non vedo niente…non sento niente…”


Pensò continuando a scrutare nell’oscurità. Lentamente iniziò a percepire qualcosa, un flusso energetico molto debole, familiare ma troppo difficile da riconoscere per la sua intensità. Nemico? Probabile, se fosse stato un amico che motivi avrebbe potuto avere per nascondersi? Durante la sua carriera aveva imparato che chi si nascondeva nell’ombra aveva sempre buoni motivi per farlo e in quel genere di contesti difficilmente la motivazione era la timidezza. Eppure come faceva a non sapere che loro potevano sentirlo? O era un pivellino oppure qualcuno di molto bravo che pensava di poterli fronteggiare tutti senza troppi problemi…in ogni caso aveva intenzione di scoprirlo oppure di obbligarlo ad uscire dall’ombra.
Il cuore le batteva forte, sentiva l’adrenalina scorrere veloce nelle sue vene, in fondo in una situazione come quella non si poteva certo rimanere calmi. Solo uno stupido non avrebbe avuto paura in una situazione come quella e lei temeva di non essere in grado di proteggere sé stessa o i propri compagni, come ogni volta che scendeva sul campo di battaglia. In un certo verso era meglio lavorare da soli proprio per quel motivo: non avere sulla coscienza la vita dei propri compagni. Ne aveva già uccisi due nel corso della sua carriera e non intendeva perdere nessun altro.
Provò a far confluire il proprio chakra nella giara ma qualcosa la bloccava…il flusso rosso, ciò che Son Goku le aveva lasciato in dono sebbene non avesse nessuna utilità, tranne rendere instabile il suo chakra. Digrignò i denti sentendo il cuore accelerare ancora i battiti e maledicendosi per essersi bloccata.

"Calmati…non permettere alla paura di essere la tua padrona. Non farti bloccare da quel chakra. Calmati e concentrati, ce la puoi fare."


Durante la breve pausa che aveva passato a casa aveva trascorso tutto il tempo nella sede del suo clan a meditare, ad allenarsi non tanto per migliorare le sue tecniche ma per poter controllare il proprio chakra e la propria emotività. Certo in un momento come quello era decisamente più difficile ma aveva raggiunto un buon grado di controllo, era convinta che ce la poteva fare.
Inizio a respirare più lentamente inspirando dal naso ed espirando dalla bocca. Poi riprovò a far confluire il proprio chakra nella giara e da essa uscirono un mare di granelli dorati che si unirono vorticando fino a formare un bulbo oculare, intanto la giovane kunoichi aveva portato l’indice e il medio all’occhio destro continuando a tenere lo sguardo fisso sul punto indicato da Satori. Era determinata a non perdere quella sfida, prima di tutto contro sé stessa.
Una volta che l’occhio fu pronto e il collegamento riuscito lo lasciò andare verso l’edificio, cercando di muoverlo in maniera tale che rimanesse nascosto nell’oscurità, che si confondesse con il terreno, cercando di scrutare oltre l’edificio per capire chi fosse la presenza nascosta.


code by Misato Kojima ♥ don't copy

 
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view post Posted on 17/5/2018, 21:30
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Al contrario degli altri probabilmente Fujie fu l'unica a provare invidia per Satori e il suo handicap, con i suoi problemi di comunicazione e più in generale, di approccio, essere muta poteva significare essere esenti da molte delle regole che odiava, libera di non dover fare rapporto, sollevata dalle responsabilità e cosa molto più importante, non sarebbe considerata una disadattata. Peccato però che nella sua testa bacata non avesse considerato tutti i contro di quell'handicap o anche soltanto la differenza tra il nascere muti e desiderare di diventarlo per non dover dare spiegazioni sul proprio operato. Dettagli insomma e una volta preso nota dei nomi altrui al commento di Misato sulle possibilità di esplorazione reagì con uno schiocco di dita, come a dire che era proprio bizzarro che non ci fosse arrivata per prima e accompagnò quel gesto con un'esclamazione di muta sorpresa. Dal labiale poterono leggere facilmente un "Wow", una scena di cattivo gusto nei confronti di Satori e che probabilmente il fratello avrebbe mal digerito. In realtà la rossa non voleva prendere in giro nessuna delle due, quello era semplicemente il suo modo di fare e anche se ciò che ne risultò fu un'ironia fastidiosa non sembrò accorgersene e avrebbe ignorato eventuali rimproveri.
In ogni caso se non erano morti e se non erano in un'illusione per lei fu ancora meno accettabile l'idea di aver viaggiato nel tempo.


"Le rovine che abbiamo attraversato avevano l'aria di essere in quello stato da secoli, nessuno investirebbe in una ricostruzione di quella portata. Al limite questa potrebbe essere la Fukagizu del passato."

A volte sembrava proprio che provasse gusto nel contraddire gli altri ma ragionandoci anche Misato avrebbe trovato un senso logico in quel discorso.
Il tempo di fare qualche altra osservazione e poi finalmente qualcosa si mosse nella notte di quella città fantasma. Fujie e Yasei furono i primi ad accorgersene e quando avvertirono quel sibilo l'atmosfera nel gruppo di shinobi iniziò a cambiare facendosi più tesa di quanto non lo fosse già. Il lupo drizzò le orecchie iniziando ad emettere un ringhio profondo mentre la jonin si affrettò a portare le ginocchia al petto e tirarsi su con una spinta delle mani: un kip up da manuale e passa la paura, ma non per tutti. L'esperta di genjutsu restava pur sempre una ragazzina e le sue mani tremanti sull'impugnatura della katana continuarono a tremare con il progressivo avvicinarsi di quel lamento.
Un suono acuto ma anche vellutato e dal tono sconsolato.


"Shukaku? No. Ha un'energia diversa e bizzarra.. "

Acuendo i sensi Fujie si tenne pronta a scattare al minimo accenno di pericolo, stavolta non si sarebbe fatta cogliere alla sprovvista come con il demone tasso. Al solo pensarci le ribolliva il sangue nelle vene, dopo le faticose ricerche e dopo tutte le sue aspettative proprio sul più bello era finita in trappola, immobilizzata come la più inutile delle reclute insieme a quel fumatore incallito di Nan.
Stimolata dalla novità dunque fece qualche passo nella direzione di quella voce per poi fermarsi nuovamente, non poteva sapere con certezza che si trattasse di un demone ma era ciò che le suggerivano i suoi sensi. Dal colore di quella forza riuscì a capire che non poteva trattarsi del Monocoda, era una forza diversa, sicuramente meno rabbiosa, meno irruenta: la percepì anzi piuttosto debole nella sua grandezza, placida in un certo senso.


"Si è fermato dietro quel palazzo enorme laggiù, sulla destra. "

Insolito che non si fosse catapultata sul posto, da quando la chunin aveva mandato l'occhio di sabbia in avanscoperta aveva incrociato le braccia trattenendo a stento i tic nervosi. Continuava a sollevare un piede da terra e poi, spostato il peso sull'altra gamba, ricominciò da capo con l'altro fino a quando non ne potè più.

"Quel tuo coso ci mette troppo, andiamo a dare un'occhiata 'Jei. "

Era consapevole che il suo rango le conferiva automaticamente il comando della squadra ma se fino a quel momento non si era ancora mossa non era stato certo per il suo buonsenso o per un più comune senso del dovere e protezione dei suoi sottoposti. A farla rigare dritto per quei pochi minuti come al solito era stato il pensiero di Himura e della sua furia che avrebbe finito per colpirla anche dall'aldilà. Da quando l'aveva allenata non gliene lasciava scappare una e fu così che appena prima di salire in groppa a Yasei si guardò attorno.

"Se siamo i soli rimasti non potrà rimproverarci, dico bene? "

Comodo pensarlo ai fini delle sue azioni ma ugualmente triste. Quella sua partenza fu più una fuga, non volle soffermarsi a pensare a cosa era successo, alla presunta morte di Himura e di tutte le persone presenti in piazza. Doveva agire, pensare al suo presente e seguire l'istinto.


    "Insieme Avrebbero Cavalcato il Mondo.

      Loro sono Vento e Onde che Soffiano e Smuovono la Vita."



~ Abilità ~
<attivazione/passiva> - Sensitivo [Liv 0: 61]"Chi possiede questa'abilità è in grado di percepire la presenza e, in caso, il chakra, di coloro presenti in un certo raggio d'azione. Quest'abilità è in parte passiva, infatti è sufficiente possederla per percepire le presenze vaghe e indistinte. Si riuscirà a distinguere il numero delle presenze e la loro direzione, ma non la distanza da sé e in generale la posizione precisa. Per ottenere una visione chiara di ciò che si ha intorno, sarà necessario concentrarsi per qualche tempo. A questo punto l'abilità risulta attiva; in questo stato è possibile conoscere la posizione precisa di tutte le creature dotate di Chakra nel proprio range d'azione e inoltre, sarà possibile associare i chakra a quelli delle persone che si conoscono o che comunque si ha già avuto modo di esaminare. Il ninja che ha attivato il Sensitivo può individuare qualsiasi fonte di chakra, anche la più debole, ragion per cui può conoscere il punto in cui è stata piazzata una trappola a base di chakra, il cui segnale è piuttosto statico e debole per cui non richiede grande concentrazione.

- Nella modalità attiva è possibile individuare istantaneamente tutte le persone nascoste (indipendentemente dal livello di Nascondersi o di Sensitivo), tuttavia sarà impossibile individuare persone che riescono a celare in qualche modo il proprio chakra (es. tramite abilità Controllo chakra superiore, tecniche, attivazioni, direttive del master, etc...) . risulterà impossibile anche distinguere una Genjutsu dalla realtà una volta che si è sotto il suo effetto. Le azioni morte effettuate mentre si mantiene attiva l'abilità ripristineranno solo metà della Stm prevista per lo sforzo del mantenimento.

- Al Lv.2 sarà possibile individuare l'abilità "Sensitivo" altrui, ma solo se diretta verso di sé o nelle immediate vicinanze."
CITAZIONE
    Liv 6: 8 Stm a turno; 4 turni necessari all'attivazione; 150 m di range
    Liv 5: 8 Stm a turno; 3 turni necessari all'attivazione; 300 m di range
    Liv 4: 7 Stm a turno; 3 turni necessari all'attivazione; 500 m di range
    Liv 3: 7 Stm a turno; 2 turni necessari all'attivazione; 700 m di range
    Liv 2: 6 Stm a turno; 2 turni necessari all'attivazione; 1 km di range
    Liv 1: 6 Stm a turno; 1 turno necessario all'attivazione; 1,5 km di range
    Liv 0: 3 Stm a turno; 1 turno necessario all'attivazione; 2 km di range



NB: Per individuare le Trappole basate sul chakra (int) si deve utilizzare l’ abilità sensitivo in modalità attiva, pagando il rispettivo costo, ma senza aspettare alcun turno.

<abilità/attivazione> - Sensi Migliorati (Olfatto) - [Stm: -2] [Liv 1: 51/60]
"I ninja sviluppano i loro sensi per localizzare pericoli e nemici i agguato, ma ogni individuo possiede un senso che è naturalmente superiore agli altri. Può essere qualcosa di semplice come la vista, oppure più particolare, come il tatto o l'udito. Ogni senso ha le sue caratteristiche che comprendono sia svantaggi che vantaggi, ma ognuno è stato dato un solo dono da Madre Natura o dal duro allenamento."

[Olfatto] l'odorato del ninja è fine come quello di un segugio e gli permette le seguire le tracce di chi vuole a patto di conoscerne prima l'odore. Le tracce che egli è in grado di percepire possono essere vecchie di tanti giorni quanto più alto è il livello dell'abilità (di oggi con Lv.6, vecchie di un giorno con Lv.5, due giorni con Lv.4 e così via)
    Liv 6: 100 m di raggio
    Liv 5: 200 m di raggio
    Liv 4: 300 m di raggio
    Liv 3: 400 m di raggio
    Liv 2: 500 m di raggio
    Liv 1: 600 m di raggio
    Liv 0: 800 m di raggio

NB: L'abilità Sensi Migliorati può scovare i nemici "Nascosti" o individuare le "Trappole" piazzate ma deve essere attivata per ogni trappola e ninja nascosto, se ad esempio l'avversario piazza due trappole e si nasconde; si userà tre volte.


[Stm: -3 - 2 = 387]


 
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view post Posted on 18/5/2018, 22:19
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Artificial Flower's Lullaby

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Il primo a muoversi fu quell'occhio di sabbia. Misato percepì una certa fatica iniziale, come se il chakra non volesse uscire: lo sentiva denso, viscoso, e le occorse una buona dose di concentrazione in più del solito per attivare la sua tecnica.
Cionondimeno, riuscì a creare il suo piccolo esploratore di sabbia e lo mandò in avanti, anche se venne subito seguito da Fujie e Yasei che non erano famosi come medaglie d'oro alle Olimpiadi della pazienza in coppia.

Dunque il gruppo iniziò a muoversi. Satori scambiò un veloce sguardo col fratello, ma poi seguì Fujie a distanza di sicurezza. L'arciere fece una faccia stizzita, guardando Sun e Misato in una muta richiesta di spiegazioni. Dietro le lenti, gli occhi si spalancarono per un attimo nella classica espressione "Robe da matti!", ma se aveva da ridire sulla leadership di Fujie lo tenne per sé. Parlò quindi ai due shinobi rimasti.

«Io sono più efficiente dalla distanza. Se permettete, resterò nella retroguardia, Maeda-san, Kojima-san.»

Intanto Fujie e l'occhio sabbioso avanzavano, e non ci volle molto per trovare quel qualcosa che stava continuando a lamentarsi e pigolare pietosamente. Stava tentando di nascondersi, ma lo faceva molto male.

«Wiii~iiii~iii...»



Alto tre metri scarsi e largo poco di più, sei code coperte della stessa gelatina viscida che rendeva lucido il suo corpo, il Bijuu a sei code era l'emblema della tristezza e dello sconforto. Ricordava un mollusco, molto grosso e molto molliccio, ed emanava un odore di umido e marciume, come uno stagno o una palude.
Piangeva, vibrando tutto come un enorme cubo di gelatina, e nel suo pianto non sembrava essersi accorto di Fujie... Ancor meno dell'occhio di Misato.
Fra Nashibi e Rokubi c'erano quaranta metri, e volendo avrebbe potuto ancora nascondersi dietro il muro, raggrupparsi, elaborare un piano... Oppure caricare a testa bassa, la via era stretta ma non così tanto, poco più larga del Bijuu.



CITAZIONE
Grammarnazinote: si scrive "se stesso", senza accento. L'accento va solo su "sé" quando è da solo.
Narranote: Ukemura è il cognome, Miyamoto e Satori i nomi. Inoltre, non voglio i calcoli perché quella roba è ormai inutile, ma se usate delle tecniche mettetemele sotto quote o spoiler please.

Prossima scadenza: 25 maggio.
 
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view post Posted on 23/5/2018, 21:11
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Misato avrebbe potuto osservare bene il sorriso smagliante che la jonin le dedicò sfrecciando ad un palmo dal suo occhio di sabbia, fu quasi come a prendersi gioco di le ianche se in realtà non lo fece con cattiveria, l'opportunità di poter avere a che fare con un bijuu l'aveva semplicemente sovreccitata tutto d'un colpo. Continuando al galoppo tuttavia presto si trovò a dover rallentare e questo proprio per via dei suoi compagni di missione che iniziarono a rincorrerla. In particolare furono i due controllori della sabbia a metterle i bastoni tra le ruote ma che si trattasse di quella dorata o di ferro quei due spericolati non si sarebbe arresi facilmente. Yasei vide per tempo gli ostacoli emergere dal terreno, piccole mura che riuscì ad evitare zigzagando in rapidità ponendo l'accento sulla forza delle sue zampe che, per quanto grosse, diedero prova di grande elasticità. In un secondo momento quando non potè evitare di essere afferrato non si fece problemi a strappare via la striscia di sabbia con uno strattone o un morso e lo stesso valse per la compagna che trasportava.
L'inseguimento dei suoi alleati e i loro sforzi per fermarla dall'andare dritta dritta dal demone nel complesso furono poco convincenti e il duo di Suna colse l'occasione per divertirsi: anche nella tragedia quei matti riuscirono a trovare la voglia di giocare e di sfidarsi. Nulla cambiò anche quando Fujie scorse una trappola per conigli piazzata poco più in là. Mettendosi in piedi sul dorso del compagno a quattro zampe cercò di tenersi in equilibrio e sincronizzandosi con lui infine saltò: fece una capriola a mezz'aria e mentre il lupo evitò il cappio con un guizzo, nell'atterrare nuovamente sul suo dorso lei fece scattare la trappola a vuoto.


"Spiacente caWamellina, bel tentativo però."

Ammiccando verso i suoi inseguitori quando tornò a fissare la penombra davanti a sè ebbe modo di constatare che il loro obiettivo era ormai vicino, dietro un grosso palazzo. Con una lieve stretta al pelo rossiccio di Yasei presero a rallentare e scesa a terra continuò sulle sue gambe.

"Senti che puzza, è vicino."

Avvicinandosi con passo calmo si pinzò il naso con le dita e prima ancora che gli occhi potessero scorgere la figura del bijuu lasciò che la lingua corresse per lei.

"Bleah.. amico hai mangiato pesante o puzzi sempre così?"

Svoltando l'angolo finalmente ebbe modo di scorgerlo e vide una massa molliccia e piagnucolante che, strato su strato, arrivava raggiungere a stento i metri di altezza. Costretta in quello spazio angusto la bestia sembrava triste, a disagio per qualcosa e in fuga forse.. ma da cosa?

"Né.. cosa ti è successo?"

Indelicata ma al contempo empatica Fujie pose quella domanda con innocenza e mentre lei continuava ad osservare le mucose viscide che colavano a terra il cane desiderò soltanto seppellire il muso sottoterra pur di non sentire quel fetore. Sforzandosi si sopportare il puzzo lei fece qualche altro passo invece e nel porre una seconda domanda gesticolò come ad indicare tutta Fukagizu.

"Sapresti guidarci fuori di qui?"

Shukaku era molto più grande di quel lumacoide, altrettanto grasso in proporzione ma decisamente meno deprimente. Più furioso anche. In parte rimase delusa da quella visione ma di fondo restava viva l'attrazione per quel mondo che da sempre sognava di studiare e comprendere: la sua curiosità l'avrebbe fatta uccidere prima o poi.

 
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Blazing Phoenix
view post Posted on 24/5/2018, 19:48




I miei commenti furono completamente ignorati, forse per il meglio. Provai ad aprir bocca per chiedere opinioni ai ninja più esperti di me, ma Fujie aveva già preso la sua decisione. La tecnica usata da Misato-san si stava dimostrando troppo lenta per i suoi gusti. Saltò in groppa al suo grosso cane e partirono di gran carriera, sfrecciando in direzione di quel bizzarro lamento. Rimasi imbambolato per un momento prima di rendermi conto di quanto potesse essere rischioso separarsi così, di punto in bianco.

« Ah! E-ehi, ma... »

Balbettai, gesticolando futilmente. Voltandomi verso il resto del gruppo, potei notare Satori scambiare uno sguardo d'intesa con il fratello, prima di correre dietro a Fujie. Osservai, impalato, mentre un altro membro del gruppo assecondava quell'audace mossa. Ukemura-san, palesemente irritato da tale avventatezza, scambiò una silenziosa occhiata con me e Misato-san. Gli risposi facendo spallucce, ero almeno confuso e scioccato quanto lui. Ci comunicò che, in quanto arciere ed esperto nel combattimento a distanza, avrebbe preferito restare nelle retrovie del gruppo. Interpretai la frase come un via libera. Era abbastanza rassicurante, in fondo, avere qualcuno dall'aria diligente come Miyamoto Ukemura a coprirti le spalle mentre un ninja del calibro di Fujie attirava l'attenzione su di sé come avanguardia. L'unico problema adesso era riuscire a raggiungerla.

« Permesso accordato... Ah, ehm, volevo dire “certo, nessun problema”, Miyamoto-san. Heheh... »

Mi misi immediatamente all'inseguimento di Fujie e Yasei. Per quanto la mia velocità non fosse così male, non avevo la minima speranza di recuperare il distacco tra me e la Jonin. Non potevo nemmeno permettermi di urlare a squarciagola “ehi, aspettatemi!”, mi sarei potuto tirare addosso chissà quanta attenzione indesiderata. Mi restava solo un opzione per rallentare il passo a Fujie. Sganciai le finte impugnature dai foderi, feci fuoriuscire la sabbia e, roteando le impugnature tra le mani, le riagganciai nuovamente al meccanismo. La sabbia ferrifera si accumulò in due grosse sfere che galleggiavano poco sopra la mia testa.

« Incrociamo le dita e speriamo che non la prenda male! »

Dissi a denti stretti mentre, con rapidi e precisi gesti delle mani, iniziai a manipolare la sabbia. Le sfere si sfaldarono, tramutandosi in due flussi neri che sfrecciarono in direzione della Jonin. Una volta che riuscii a portare la sabbia oltre di lei, unii le mani. I due flussi convergettero, unendosi. Alzai con forza una mano verso l'alto ed un muro di sabbia metallica si erse davanti a Fujie... che scavalcò senza neanche batter ciglio.

« Huh... »

Fui raggiunto da Misato-san, la quale sembrava condividere la mia stessa idea, rincarando la dose e ostacolando lei stessa la corsa di Fujie con le proprie tecniche di manipolazione della sabbia.

Le tentammo tutte. Muri, muraglie, gabbie, mani, trappole. Niente. Fujie evitò, scartò, oltrepassò ed eluse tutto ciò che le veniva lanciato contro. La parte “migliore” è che sembrava ci stesse prendendo gusto, si voltò pure per sbeffeggiarci giocosamente. Sospirai pesantemente.

« Che ci ho provato a fare, dico io... »

Il grosso cane rosso rallentò la propria andatura, consentendo alla sua padrona di smontare e dando a noi una possibilità di raggiungerla. Apparentemente la fonte di quel suono si trovava appena oltre quel palazzo, come si poteva evincere dai lamenti ancora udibili e un insolito odore alquanto... pungente. Non avevo mai sentito un olezzo simile, non tanto per intensità quanto per “fragranza”. Come un miscuglio di umido e rancido. Ad ogni modo, non mi stava colpendo tanto quanto Fujie. La udii commentare proprio mentre la stavo raggiungendo. Con chi diamine stava parlando? La vidi svoltare l'angolo ed io la seguii a ruota. Ciò che vidi mi gelò il sangue nelle vene. Un grosso, immenso lumacone se ne stava rintanato in un angolo di quel vicolo. Doveva essere più o meno intorno ai tre metri d'altezza, era coperto completamente di qualche viscida sostanza e il suo strano corpo, grassoccio e molliccio, vibrava e tremava, scosso dal pianto e dai singhiozzi. Impossibili da non notare, sei code gelatinose e viscide svettavano alle sue spalle

« Hhhaaahh... »

Un verso ridicolo mi uscì di bocca mentre istintivamente saltavo via, tuffandomi dietro l'angolo dal quale ero sbucato. Il respiro mi si fece affannato e cominciai a sudare freddo. Che diamine ci faceva lì un Bijuu?! Eravamo pure sei ninja esatti, ci poteva schiacciare tutti con una singolo colpo di code! Pian piano, però, il mio cervello iniziò a rendersi conto che qualcosa non quadrava. Quella creatura sembrava molto più piccola di quelle che avevo visto scorrazzare per Fukagizu. Per non parlare dello stato in cui si trovava! Mi sporsi appena oltre l'angolo, quanto bastava per poter vedere cosa stesse succedendo. Fujie se ne stava tranquillamente esposta e, addirittura, si era messa a parlare con il demone! Come se nulla fosse! Eppure, lentamente, un altro pensiero iniziò ad insinuarsi nella mia mente e prendere forma. Quella creatura... non faceva forse pena? Certo era imponente e la reputazione dei suoi “fratelli” a dir poco terrificante, ma, in qualche modo, vedere quel grosso mollusco dalla voce candida mentre si piangeva addosso... quasi mi inteneriva. Quasi. Ero ancora ben convinto che avrebbe potuto spazzarmi via con il minimo sforzo. Sospirai nuovamente mentre iniziavo a comporre dei sigilli.

« Voglio fidarmi di Fujie ma non si sa mai. Meglio testare le sabbie. »

Una mia copia illusoria si materializzò al mio fianco e svoltò nel vicolo al mio posto. Nel frattempo, io continuai a sbirciare da oltre l'angolo.

« Uhm, salve! Mi unisco alla mia compagna qui, avresti una vaga idea di come siamo finiti qui? »

La copia non era molto lontana da me, fece un cenno di saluto e mosse le labbra ma senza emettere alcun suono. Ci pensai io ad offrire i dialoghi. Considerato lo stato di quella creatura e la posizione della copia, forse non si sarebbe accorto subito da dove provenisse la mia voce.

Edited by Blazing Phoenix - 25/5/2018, 00:25
 
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view post Posted on 24/5/2018, 21:27
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Lacrime di un futuro passato - La compassione di un Anbu -
Aveva intenzione di scoprire chi si nascondesse in tutta sicurezza…e utilizzare l’occhio le sembrava davvero la soluzione più sensata sebbene più lenta ma evidentemente questo non stava bene a Fujie perché, in groppa al suo compagno di battaglia, partì verso la fonte del rumore, verso la creatura che si celava ai loro occhi.

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Inutile dire che la kunoichi rimase a bocca aperta a fissare la jonin che correva come il vento senza pensare ad eventuali pericoli…poteva davvero essere così stupida? Ma si rendeva conto che nel compiere azioni così sconsiderate rischiava di mettere in pericolo la vita di tutti? Era davvero la shinobi più infantile che conoscesse…era una mina vagante e per come la vedeva lei andava fermata.

«Non ci posso credere…dovrebbe essere lei a guidare noi e invece si comporta come una…una….lasciamo perdere. Va fermata, non sappiamo chi ci sia dietro a tutto questo…allora ci affidiamo a te Ukemura San.»


Se per gli altri, Fujie in primis, quell’inseguimento si rivelò un gioco per lei non era così e aveva intenzione di farle notare che non stava lavorando da sola alla prima occasione.
Cercando di mantenere il contatto con il suo bulbo oculare dorato, fece uscire altra sabbia dalla sua giara facendola correre veloce verso la jonin e spargendosi ai suoi piedi mentre cercava di correre dietro a Sun per cercare di raggiungerla anche se si rendeva conto che era troppo veloce per lei. Una gigantesca mano di sabbia cercò di afferrare Fujie per la sua divisa, muri di sabbia si frapposero fra lei e il suo obiettivo, addirittura una trappola per conigli comparve dal nulla ma niente, non solo lei riusciva ad evitare tutto, addirittura si girò per prendersi gioco di loro.
Misato era decisamente arrabbiata, non che la odiasse perché era più forte di lei, al contrario, era un bene avere shinobi del suo calibro ma lei non era fatta per giocare in una squadra. Se aveva intenzione di ammazzarsi e di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo poteva farlo…da sola però.
Per fortuna l’occhio di sabbia riuscì a raggiungere l’obiettivo quasi nello stesso momento di Fujie e in qualche modo Misato si tranquillizzò. La figura che apparve al suo sguardo dorato era quello di una creatura alta circa tre metri, totalmente viscida e con sei code che sventolavano alle sue spalle…piangeva.<blocquote>

”Un…un biju……?”


<blockquote>Pensò mentre le sue gambe presero ad accelerare il passo. Non sembrava essere minaccioso e se era nelle stesse condizioni di Son Goku probabilmente non avrebbe fatto loro del male almeno fino a quando fossero stati soli. Non temeva la creatura bensì coloro che riteneva fossero in grado di controllarli.
Quando finalmente arrivò a destinazione cercò di correre al fianco di Fujie con il volto paonazzo e pronta a farle una paternale per quel comportamento da vera idiota ma la puzza arrivò al suo naso prima che lei potesse anche solo giungere al fianco della rossa.

”Per i Kami….anche io piangerei se puzzassi in questa maniera!”


Pensò riuscendo almeno ad avere la prontezza d’animo di non dirlo davanti alla creatura, in fondo non era bene litigare con una creaturona in grado di mangiarti.
Cercò di respirare ignorando il fetore e il viscidume che lo ricopriva e sentì le parole di Fujie. Chiese a quell’enorme Bijuu cosa gli fosse successo e sebbene lo fece con la delicatezza di un pachiderma, sapeva che la ragazza non era cattiva, aveva davvero un sacco di difetti ma in fondo era gentile anche se non in grado di dimostrarlo. Quella domanda in qualche modo era fatta con un vero interesse, ne era sicura e sperava che anche la creatura lo capisse.
Misato si avvicinò cercando però di mantenersi una via di fuga alle spalle, non che non si fidasse della creatura ma l’ultima volta che aveva abbassato la guardia davanti ad un Dio era morta.
I suoi compagni di disavventura avevano già fatto le domande più sensate, in fondo non erano lì per fare i buoni samaritani ma per cercare una via d’uscita in quella situazione…eppure potevano davvero ignorare il dolore che quella creatura esprimeva?

«Possiamo darti una mano?»


Le venne fuori spontaneamente. Le faceva troppa compassione e in quel momento non le importava chi o cosa fosse, di sicuro non le sembrava pericoloso e quindi, forse, potevano fare qualcosa per lui. Proprio lei che aveva condannato a morte un villaggio di bambini provava compassione per un creatura che avrebbe potuto mangiarli per colazione.


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view post Posted on 25/5/2018, 16:59
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Artificial Flower's Lullaby

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Qualcuno, vedendoli correre, inseguirsi e ruzzolare in quel modo come se fossero al campo di allenamenti, avrebbe potuto pensare che a Suna avessero qualche problema con le droghe pesanti. O che la sabbia se la sniffassero.
Quel qualcuno potevano benissimo essere i fratelli Ukemura, perché le loro espressioni e il loro mutismo (gemello, questa volta) erano colmi di biasimo e disapprovazione. Nessuno però osò manifestare il pensiero palese sulle loro facce, ovvero che c'era un tempo e un luogo per ogni cosa, ma quello di giocare a inseguirsi non era sicuramente quello.

In ogni caso, Fujie riuscì a raggiungere il Rokubi per prima, guadagnando qualche secondo di vantaggio sui suoi compagni che utilizzò per parlare.
La creatura interruppe i suoi lamenti di colpo, rendendosi conto solo in quel momento di avere compagnia. Puntò gli occhi (o quelli che sembravano gli occhi) sulla Jonin-S, privo di espressione ma ancora leggermente tremolante.

«Da qui? Uscire da qui?»

Agitò le code e scosse la testa da una parte all'altra. La sua voce era morbida, ma leggermente acuta, una cosa strada visto il corpo enorme che si ritrovava.

«No, no, no... Non devo uscire da qui... Avete visto cosa succede se esco... No...»

Sun e Misato arrivarono in quel momento. Il trucco della copia di sabbia non venne minimamente calcolato da Saiken, che continuava a tremare come trattenendo un pianto infantile.

«Darmi una mano... Nessuno può darmi una mano... E io non posso aiutare voi, anzi, se state qui finirete per farvi male!»

Alzò l'enorme corpo flaccido, e in quel movimento il fetore di palude colpì ancora più forte i giovani shinobi. Sun, che era un po' più lontano, sarebbe riuscito a resistere, ma per Fujie e Yasei e i loro nasi finissimi quello fu un colpo violento allo stomaco e un invito a vomitare anche l'anima. Misato sentì la testa girare per quegli effluvi, e la stessa cosa accadde a Miyamoto e Satori: l'arciere si era tenuto abbastanza distante, ma la Genin muta non riuscì a trattenersi. Si voltò di lato e vomitò un fiotto di bile, probabilmente perché non aveva nient'altro nello stomaco.

«Ecco! Ecco, vedete? Per questo voi umani tentate sempre di rinchiudermi! Perché sono... Sono un danno! Andate via! Statemi lontani!»


Con un lamento secco, che suonava molto come un singhiozzo, il Rokubi si voltò e iniziò a correre. Il suo caracollare era veloce, malgrado la stazza e la forma decisamente non agile, e la nausea avrebbe impedito a Fujie di corrergli dietro con i riflessi e la prontezza che normalmente la kunoichi avrebbe avuto.
Il Bijuu corse lungo la strada, che proseguiva fino a perdita d'occhio. Era larga circa quattro metri, circondata da alti edifici in pietra... E malgrado non ci fosse una gran illuminazione, oltre alla striscia umidiccia che Saiken lasciava, erano visibili dei corpi in lontananza, stesi a terra, ammonticchiati l'uno sull'altro, immobili.







CITAZIONE
Prossima scadenza: 1 giugno.

Vi avviso già che sarò via dall'1 al 3, impossibilitata ad usare il computer. Se riuscite a postare prima di questi giorni cerco di mandarvi avanti, altrimenti vi chiederò di pazientare fino al mio ritorno.
 
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view post Posted on 30/5/2018, 20:26
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Lacrime di un futuro passato - Scommettere con una cimice -
In un solo istante il dolore provocato dalla sua inutilità e dalla sua debolezza la travolsero come un fiume in piena. Aveva sempre bene in mente i volti di coloro che erano morti per la sua stupidità e anche i volti di coloro che avevano rischiato la vita per colpa sua. Forse capiva fin troppo bene il dolore che provava quella creatura se davvero la sua paura era quella di fare solo disastri, di non essere utile, di poter aiutare. Per come la vedeva lei, un simile pensiero, era solo indice di un animo buono, di qualcuno che intendeva rendersi utile ma che forse non aveva ancora imparato molto bene a farlo. Certo se si fosse fermata al solo aspetto di quell’enorme putrida creatura anche lei sarebbe stata d’accordo sul fatto che poteva solo combinare qualche guaio, ma era sicura che dietro quell’aspetto c’era qualcosa, qualche dono. Tutti avevano un dono da poter concedere al mondo.
Voleva risponderle e rassicurarla, dirle che tutti si sentivano inutili, che tutti in fondo avevano paura di fare del male a qualcun altro ma non fece in tempo a verbalizzare ciò che celava nel suo cuore. La creatura alzò il proprio corpo lasciando trapelare un tale tanfo in grado di far svenire chiunque.
Istintivamente la kunoichi si portò la mano destra alla bocca cercando di trattenere i conati di vomito che la minacciavano, eppure in qualche modo riuscì a resistere sebbene la testa aveva preso a girarle pericolosamente e la sensazione di soffocamento fece capolino. Intorno a lei Fujie, Yasei e Satori svuotarono il proprio stomaco mostrandone il contenuto e lasciando chiazze colorate e maleodoranti a terra, di certo in confronto all’odore della creatura profumavano di rose fresche. Quella visione aumentò il senso di nausea della Chunin ma riuscì a mantenere il controllo e a trattenersi cercando poi il Bijuu con lo sguardo. La creatura non aveva preso bene quelle loro debolezze tanto che i suoi singhiozzi aumentarono l’intensità e l’unica va possibile che trovò fu la fuga.
Ma Misato non intendeva farla fuggire.
Stava prestando molta attenzione alla creatura e appena vide il corpo muoversi per voltarsi lasciò la bocca libera per poter utilizzare entrambe le mani.

”Il vento accarezza le delicate dune…il vento accarezza le delicate dune…”


Ripetere mentalmente quella frase, come un mantra, l’aiutava a calmarsi, a rilassarsi e a tenere sotto controllo il chakra rosso che rischiava di sabotarla ogni volta che si agitava troppo. Tenne sotto controllo i battiti del suo cuore e cercò di non pensare a quella puzza terrificante. Doveva rimanere concentrata.
Fece scorrere il proprio chakra per tutto il corpo rilassando i muscoli fino a renderli morbidi e veloci, pronti all’azione. Compose poi i sigilli, velocemente disegnando il perimetro intorno alla creatura con lo sguardo e scattando verso il bijuu correndogli intorno velocemente per creare l’illusione di essere ovunque intorno alla creatura. Sperava che quella tecnica, accompagnata al polverone di terra e sabbia che prese ad alzarsi intorno a lei, potessero bastare per darle il tempo di prendere una cimice spia dalla sua sacca e attaccarla addosso alla creatura.

<ninjutsu> - Sopravvivenza - Teikō: Tenacia - (Chk: 30)
    "Semplice Ninjutsu basilare dell'arte della Sopravvivenza della Sabbia. Impastando il Chakra in questo particolare modo, i muscoli dell'utilizzatore si rilassano e perdono la tensione appena guadagnata durante un'elusione o una difesa, permettendo quindi di aumentare l'efficacia della controffensiva. Il Successo di questa tecnica da un Bonus alla Difesa stessa, che sia di base Vel o Def."
<taijutsu> -Illusione del Deserto- (Stm: -3)(Vel: +30*Numero di Copie Illusorie)
    “Si sa nel deserto i rischi sono molti e tutti amplificati da quel lacerante senso di fiacchezza che attanaglia chiunque lo attraversi. Tale tecnica riproduce ciò grazie a dei rapidi movimenti attorno all'avversaio, ciò darà l'illusione di essere prensente ovunque; permette inoltre di utilizzare come attivazione la Tecnica della Moltiplicazione del Corpo, permettendo di creare 3 copie da Chunin per confondere l'avversario e poi sfruttare tale vantaggio per eludere meglio l'attacco nemico. Questa elusione migliorata smuove una gran quantità di polvere che causa status Accecamento in base al residuo. Se l'elusione riesce il nemico dovrà difendersi con Def/5 dalla sabbia che entrerà nei suoi occhi.”
<tecnica> - Cimice Spia - [Stm: -5]
    "Abili ninja ed esperti conoscitori dell'arte di infiltrazione e spionaggio, gli ANBU sono ormai in possesso di parecchie strategie con le quali spiare i propri uomini così da ottenere da essi le informazioni desiderate. La tecnica della Cimice Spia si rivela parecchio utile nel caso in cui il ninja si ritrovi a dover pedinare un nemico. Essa infatti prevede la disposizione rapida e impercettibile di una cimice sopra l'obiettivo da pedinare. Affinché tutto vada per il meglio ovviamente bisogna trovarsi praticamente accanto al nemico, ma tutto dipende dalla fantasia e dalla bravura dell'ANBU in questione. La cimice potrà anche essere piazzata durante un combattimento, ma soltanto nel caso in cui si utilizzi una Taijutsu (o un attacco/difesa semplice), sia per attaccare che per difendere un attacco ravvicinato del nemico. Immettendo dunque il proprio chakra all'interno della cimice, il ninja sarà dunque capace di rilevarne la posizione e di conseguenza sapere in ogni momento dove si trova il suo uomo."

Se aveva intenzione di fuggire lei doveva avere modo di ritrovarla, qualcosa le diceva che quella creatura sarebbe stata la chiave per capire tutta quella situazione, inoltre soltanto un pazzo avrebbe permesso ad una creatura così emotivamente instabile di andare in giro senza la possibilità di rintracciarla per impedirle di fare qualcosa di grave. Quindi ci avrebbe provato mettendoci tutta se stessa e tutta la sua determinazione.


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view post Posted on 30/5/2018, 20:31
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♫ Peace ♫

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Come bloccato da una sofferenza troppo intima il lumacone depresso non rispose alla sua prima domanda e anzi, accortosi della presenza degli altri prese ad agitarsi più di prima. Interrompendo così per un attimo i suoi lamenti spostò le sue antenne verso la jonin come per guardarla negli occhi e fissandola si disse assolutamente in disaccordo con l'idea di uscire da li. Quando di riflesso agitò le sue numerose code Fujie si tenne pronta ad arretrate, per quanto non sembrasse aggressivo infatti una bestia come quella avrebbe potuto spazzarli via con niente, anche per errore o con uno starnuto magari.
L'intervento dei suoi compagni di squadra fu di troppo a parer suo, con tutte quelle domande e quegli occhi a fissarlo il demone s'innervosì ancora e di nuovo negò - confermò di non avere nessuna intenzione di lasciare quel posto - non voleva il loro aiuto: autocommiserativo disse che se erano finiti in quella situazione era solo per colpa sua, chiedeva di essere lasciato in pace. Non potendo credere alle sue orecchie Fujie faticò a capire cosa intendesse dire ma quando fu sul punto di riaprire bocca per tentare di consolarlo e di spiegargli che non era di vitale importanza l'approvazione degli altri, ecco che lo vide alzarsi e singhiozzare. Il movimento dei rotoli di grasso e muco sollevò tutt'attorno un fetore immondo, un puzzo acre di palude che colpì soprattutto lei e il compagno a quattro zampe; a nulla valse nascondere il muso tra le gambe della compagna così come coprirsi il volto con la sciarpa nera, entrambi avevano un olfatto troppo sviluppato per uscire indenni da quella folata acre. Si accasciarono a terra come se avessero ricevuto un pugno dritto allo stomaco e se da un lato Yasei mise la coda tra le gambe, il volto di lei passò dal quel bel colorito abbronzato ad una serie di sfumature che andavano dal verde al viola. Cercò di trattenersi in tutti i modi possibili ma quando udì conati di vomito di Satori poco più indietro dovette cedere; in ginocchio e con una mano piantata a terra prese a vomitare anche l'anima. Stessa scena poco più in la, anche il lupo che tossendo e perdendo dapprima bava continuò involontariamente quella reazione a catena.


"Che spreco! Povere costine di maiale, non meritavate una fine così indegna.. Shou dovrà offrircene ancora."

Averli stesi con un niente per il Rokubi fu la prova del suo essere deleterio all'ecosistema e piagnucolante corse via ignorando i deboli tentativi di Fujie di trattenerlo. Allungando una mano verso di lui quando riaprì bocca ebbe un nuovo conato di vomito ma anche se stavolta riuscì a trattenere la bile acida in gola non ebbe la forza di stargli dietro. Sentiva l'intero tratto bruciare, dalla laringe fino alla bocca dello stomaco e solo dopo un po' ritrovò la lucidità necessaria per frugare nel suo portaoggetti e rispondere alla domanda di Sun. Confuso quanto lei chiese se dovevano inseguirlo.

"È l'unica, sembra il solo a sapere cosa sia successo. "

Estraendo da un sacchetto diverse erbe improvvisò un mortaio con delle pietre trovate li attorno e prese a pestarle fino a ridurlo ad un impasto uniforme, un rimedio casalingo dalla consistenza pastosa. Aggiunse poi per ogni porzione altre foglie dalla sua scorta personale - menta piperita, zenzero e basilico essiccato - e piegando a forma di cono la più grande delle foglie ne fece degli involtini. Il risultato fu alquanto grezzo, poco carini a vedersi ma le dimensioni erano quelle giuste, un bocconcino dalle note fresche e al contempo amare.

"Mettete in bocca questo, masticate insieme alle foglie e lasciate l'impasto sotto la lingua per un po' prima di sputare tutto. Dovrebbe aiutare con la nausea."

Non era la prima volta che giocava con le erbe, era anzi piuttosto pratica e anche se non raggiungeva l'efficacia dei veri tonici preparati da medici professionisti i suoi rudimenti non l'avevano mai delusa fino a quel giorno.
Aveva trascorso molti anni a studiare l'ecosistema e appassionata com'era di escursioni e di letture tema naturalistico fu impossibile per la sua mente non fare il collegamento: il morso amaro a quel rimedio le riportò alla mente il ricordo dolce-amaro di Gunjin, della sua carica erotica che l'aveva travolta facendole perdere l'attesa nascita di una pianta rara che stava studiando, l'Hanatabi (花旅) il Fiore del Viaggio.
Allontanando in fretta l'immagine di quel bastardo si risollevò da terra e sistemata la sciarpa a coprire naso e bocca fece qualche passo, il suo andamento risultò decisamente sottotono.


"Non lo so cosa mi è preso okay? "

Il lamento di Yasei fu un chiaro segno di disappunto, sapeva bene quanto fosse deleterio ripensare al passato, specie in un momento simile. Fu sorpreso anche lui di avvertire quel calore al petto per simbiosi, la compagna aveva messo una pietra sopra quella storia da tempo, da quando avevano scoperto la sua natura subdola e il suo tradimento. Lo aveva sbranato vivo per quello che aveva fatto alla sua compagnia, non meritava di essere ricordato con affetto.

"Sarà colpa di questo posto o di quella puzza tremenda."

Confusa quanto lui Fujie tirò dritto e potete immaginare lo sgomento quando trovarono quella distesa di corpi inermi, una scena fin troppo simile alla strage compiuta da Shukaku nel deserto mentre era sotto l'influenza del Kyo Dan.
Giacevano tutti a terra privi di vita, tiepidi i corpi le suggerirono che era successo da poco ma pur esaminando con attenzione non trovò segni di traumi, erano semplicemente pallidi e.. morti. Si trattava di shinobi e kunoichi di ogni dove, persone che non aveva mai incontrato prima ma che con molte probabilità erano giunte li come loro: un attimo prima erano in piazza e quello dopo nell'oscurità di quella città fantasma.


"Ma dov'era tutta questa gente fino ad un attimo fa.. "

Quei disgraziati avevano avuto la sfortuna di trovarsi lungo il cammino del Rokubi ma se perfino un'impulsiva come lei capiva che qualcosa non tornava poteva solo significare che c'era qualcosa sotto. Se erano morti da poco perchè non aveva avvertito la loro presenza?

"Non so cosa sta succedendo ma dobbiamo inseguire quello stupido lumacone e cercare di farlo rinsavire. Occhio alla scia di bava, non sappiamo se è corrosiva o che altro. Proseguiamo dall'alto, avremo anche una visuale migliore."

Così suggerito concentrò il chakra sotto le piante dei piedi e prese ad arrampicarsi. Passare da un palazzo all'altro li avrebbe allontanati dal pericolo e al contempo avrebbe dovuto offrire loro una migliore visuale sulla direzione presa dal gigante buono in fuga da se stesso; fu come tornare a caccia - branco contro preda - e dove poteva essere diretto un animale ferito e spaventato se non verso un rifugio che riteneva sicuro? Scrutando l'orizzonte i suoi occhi dorati andarono in cerca di tracce che riconducessero ad una caverna o ad una struttura isolata e ben protetta ma iniziando a saltare tra i palazzi per il momento non vide nulla di utile. Se solo il buio non fosse stato così intenso avrebbero potuto perfino anticiparlo ma quel giorno la fortuna non sembrava dalla loro parte.




~ Conoscenze ~
S o p r a v v i v e n z a

• Kusuri - Medicina ed Erbologia
"Tipicamente, gli shinobi agiscono da soli o in piccoli gruppi e non possono fare affidamento su linee di supporto o rifornimento. Ciò significa che prima, durante e dopo un’operazione, devono essere in grado di provvedere a sé stessi e, nel caso, ai propri compagni, vivendo, oltre di quanto si sono portati come approvvigionamento, dei frutti della terra e sfruttando la propria conoscenza dei boschi e dei territori circostanti per alimentarsi, ripararsi e restare in salute.
Può capitare, infatti, che non sempre in una squadra sia presente un ninja medico per provvedere alle cure degli altri componenti del gruppo, tanto più nel caso in cui uno shinobi si trovi ad agire in solitaria. A quel punto è importantissimo, se non essenziale, che il ninja conosca, quanto meno, le nozioni mediche di pronto soccorso tradizionali e, oltre a questo, che sia in grado di potersi procurare dalla natura, le piante adatte ad ogni situazione o problema. Gli shinobi specializzati in questo campo (che siano essi medici ninja o meno) hanno la possibilità d’effettuare medicazioni d’urgenza a sé stessi o a terzi, sfruttando una vasta gamma d’erbe officinali che vanno dall’antidolorifico, al cicatrizzante, al disintossicante, all’antipiretico, al disinfettante, ecc...Inoltre, parimenti a come riconoscono le piante con effetti benefici pe l’uomo, sanno individuare le erbe da cui ricavare droghe di vario genere, che possono essere preparate mentre raggiungono il luogo d’un operazione."

• Tanken - Esplorazione ed Osservazione
"Arte quasi totalmente scomparsa quella degli abili tracciatori, anche tra gli shinobi, nonostante sia diversamente utile a coloro abituati ad inseguire un obiettivo per leghe e leghe attraverso territori geograficamente diversi. Tuttavia, è anche vero che non tutti sono predisposti a questo genere d’abilità che richiede sensi attenti, prima di tutto, ma anche una certa predilezione naturale. La natura, infondo, è un libro aperto solamente per chi è in grado di leggere ed ascoltare i suoi silenti sussurri.
Infatti, per diventare dei bravi tracciatori, a parte una formazione sul campo lunga e paziente, è necessario entrare nella psicologia della propria preda - sia essa un essere umano o un animale - ma soprattutto, è fondamentale conoscerne le abitudini. Nessuno vieta all’inseguito di tentare delle azioni di depistaggio quali potrebbero essere tornare sui propri passi, variare improvvisamente il proprio percorso, oppure utilizzare superfici e sostanze atte a non lasciare tracce o a far perdere il proprio odore.
Se utilizzata a dovere e con la giusta esperienza, però, l’antica arte delle tracce è capace di rivelare la posizione, la velocità, la stazza, il sesso e lo stato fisico della propria preda. Ma parlare solamente di tracce è decisamente generico: queste possono essere di diverso tipo e coinvolgere più di un solo senso. Particolarmente loquaci possono essere le orme, in grado di dare un gran numero di informazioni utili al tracciatore, oltre che convincerlo se si tratti di un segno recente o vecchio e, quindi, inutile. Gli shinobi dall’olfatto particolarmente sviluppato, possono appoggiarsi ad esso nell’inseguire l’obiettivo, senza contare il particolare aiuto del tatto nel caso in cui, ad esempio, ci si imbatta nei resti del giaciglio o dell’accampamento della propria preda: valutando il calore di ceneri e suolo è possibile determinare da quanto tempo questa abbia abbandonato il posto.
Tanti sono i vantaggi nell'avere l’appannaggio di quest’arte, non per nulla nel caso in cui ci si muova in gruppo è estremamente utile che almeno uno dei componenti della squadra sia un abile tracciatore, che potrà guidare la compagnia attraverso un gran numero di territori diversi, senza perdere un effettivo contatto con il proprio obiettivo anche se questi dovesse avere un vantaggio non indifferente sui propri inseguitori. Ma in fondo, quella distanza sarebbe solamente tempo in più per conoscere meglio con chi si ha a che fare, no?"

 
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49 replies since 6/5/2018, 10:53   1083 views
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