| I miei commenti furono completamente ignorati, forse per il meglio. Provai ad aprir bocca per chiedere opinioni ai ninja più esperti di me, ma Fujie aveva già preso la sua decisione. La tecnica usata da Misato-san si stava dimostrando troppo lenta per i suoi gusti. Saltò in groppa al suo grosso cane e partirono di gran carriera, sfrecciando in direzione di quel bizzarro lamento. Rimasi imbambolato per un momento prima di rendermi conto di quanto potesse essere rischioso separarsi così, di punto in bianco.
« Ah! E-ehi, ma... »
Balbettai, gesticolando futilmente. Voltandomi verso il resto del gruppo, potei notare Satori scambiare uno sguardo d'intesa con il fratello, prima di correre dietro a Fujie. Osservai, impalato, mentre un altro membro del gruppo assecondava quell'audace mossa. Ukemura-san, palesemente irritato da tale avventatezza, scambiò una silenziosa occhiata con me e Misato-san. Gli risposi facendo spallucce, ero almeno confuso e scioccato quanto lui. Ci comunicò che, in quanto arciere ed esperto nel combattimento a distanza, avrebbe preferito restare nelle retrovie del gruppo. Interpretai la frase come un via libera. Era abbastanza rassicurante, in fondo, avere qualcuno dall'aria diligente come Miyamoto Ukemura a coprirti le spalle mentre un ninja del calibro di Fujie attirava l'attenzione su di sé come avanguardia. L'unico problema adesso era riuscire a raggiungerla.
« Permesso accordato... Ah, ehm, volevo dire “certo, nessun problema”, Miyamoto-san. Heheh... »
Mi misi immediatamente all'inseguimento di Fujie e Yasei. Per quanto la mia velocità non fosse così male, non avevo la minima speranza di recuperare il distacco tra me e la Jonin. Non potevo nemmeno permettermi di urlare a squarciagola “ehi, aspettatemi!”, mi sarei potuto tirare addosso chissà quanta attenzione indesiderata. Mi restava solo un opzione per rallentare il passo a Fujie. Sganciai le finte impugnature dai foderi, feci fuoriuscire la sabbia e, roteando le impugnature tra le mani, le riagganciai nuovamente al meccanismo. La sabbia ferrifera si accumulò in due grosse sfere che galleggiavano poco sopra la mia testa.
« Incrociamo le dita e speriamo che non la prenda male! »
Dissi a denti stretti mentre, con rapidi e precisi gesti delle mani, iniziai a manipolare la sabbia. Le sfere si sfaldarono, tramutandosi in due flussi neri che sfrecciarono in direzione della Jonin. Una volta che riuscii a portare la sabbia oltre di lei, unii le mani. I due flussi convergettero, unendosi. Alzai con forza una mano verso l'alto ed un muro di sabbia metallica si erse davanti a Fujie... che scavalcò senza neanche batter ciglio.
« Huh... »
Fui raggiunto da Misato-san, la quale sembrava condividere la mia stessa idea, rincarando la dose e ostacolando lei stessa la corsa di Fujie con le proprie tecniche di manipolazione della sabbia.
Le tentammo tutte. Muri, muraglie, gabbie, mani, trappole. Niente. Fujie evitò, scartò, oltrepassò ed eluse tutto ciò che le veniva lanciato contro. La parte “migliore” è che sembrava ci stesse prendendo gusto, si voltò pure per sbeffeggiarci giocosamente. Sospirai pesantemente.
« Che ci ho provato a fare, dico io... »
Il grosso cane rosso rallentò la propria andatura, consentendo alla sua padrona di smontare e dando a noi una possibilità di raggiungerla. Apparentemente la fonte di quel suono si trovava appena oltre quel palazzo, come si poteva evincere dai lamenti ancora udibili e un insolito odore alquanto... pungente. Non avevo mai sentito un olezzo simile, non tanto per intensità quanto per “fragranza”. Come un miscuglio di umido e rancido. Ad ogni modo, non mi stava colpendo tanto quanto Fujie. La udii commentare proprio mentre la stavo raggiungendo. Con chi diamine stava parlando? La vidi svoltare l'angolo ed io la seguii a ruota. Ciò che vidi mi gelò il sangue nelle vene. Un grosso, immenso lumacone se ne stava rintanato in un angolo di quel vicolo. Doveva essere più o meno intorno ai tre metri d'altezza, era coperto completamente di qualche viscida sostanza e il suo strano corpo, grassoccio e molliccio, vibrava e tremava, scosso dal pianto e dai singhiozzi. Impossibili da non notare, sei code gelatinose e viscide svettavano alle sue spalle
« Hhhaaahh... »
Un verso ridicolo mi uscì di bocca mentre istintivamente saltavo via, tuffandomi dietro l'angolo dal quale ero sbucato. Il respiro mi si fece affannato e cominciai a sudare freddo. Che diamine ci faceva lì un Bijuu?! Eravamo pure sei ninja esatti, ci poteva schiacciare tutti con una singolo colpo di code! Pian piano, però, il mio cervello iniziò a rendersi conto che qualcosa non quadrava. Quella creatura sembrava molto più piccola di quelle che avevo visto scorrazzare per Fukagizu. Per non parlare dello stato in cui si trovava! Mi sporsi appena oltre l'angolo, quanto bastava per poter vedere cosa stesse succedendo. Fujie se ne stava tranquillamente esposta e, addirittura, si era messa a parlare con il demone! Come se nulla fosse! Eppure, lentamente, un altro pensiero iniziò ad insinuarsi nella mia mente e prendere forma. Quella creatura... non faceva forse pena? Certo era imponente e la reputazione dei suoi “fratelli” a dir poco terrificante, ma, in qualche modo, vedere quel grosso mollusco dalla voce candida mentre si piangeva addosso... quasi mi inteneriva. Quasi. Ero ancora ben convinto che avrebbe potuto spazzarmi via con il minimo sforzo. Sospirai nuovamente mentre iniziavo a comporre dei sigilli.
« Voglio fidarmi di Fujie ma non si sa mai. Meglio testare le sabbie. »
Una mia copia illusoria si materializzò al mio fianco e svoltò nel vicolo al mio posto. Nel frattempo, io continuai a sbirciare da oltre l'angolo.
« Uhm, salve! Mi unisco alla mia compagna qui, avresti una vaga idea di come siamo finiti qui? »
La copia non era molto lontana da me, fece un cenno di saluto e mosse le labbra ma senza emettere alcun suono. Ci pensai io ad offrire i dialoghi. Considerato lo stato di quella creatura e la posizione della copia, forse non si sarebbe accorto subito da dove provenisse la mia voce.
Edited by Blazing Phoenix - 25/5/2018, 00:25
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