Il piano, o meglio, l’apparente follia proposta da Hideyoshi sembrava essersi rivelata più veritiera del previsto. Non appena i due ninja vestirono oggetti, armi e pezzi di armature maciullate nello scontro precedente, i rovi iniziarono a muoversi impercettibilmente. Il movimento divenne sempre più frastico ed impetuoso non appena i due shinobi si avvicinarono alla parete di edera: come tentacoli, i ramoscelli raggiunsero i due avvolgendoli nelle loro spira. Da prima lenti, sciolti, privi di forza. Poi, raggiungendo le parti scoperte dall’armatura, la stretta diventava sempre più forte ed implacabile, ma mai dolorosa. Un piccolo varco, come un sentiero, si andava ad aprire, fermandosi ad un certo punto.
Intanto, la sensazione proveniente da dietro il muro d’era, incrementava secondo dopo secondo.
Che sia un pegno per passare? C’entra davvero la presenza di questi oggetti? Ma.. così facendo non riusciremo tutti a passare.
Immediatamente, come d’istinto, gli altri due membri del gruppo cercarono di fare lo stesso. Indossando a loro volta oggetti e pezzi di armatura, avvicinandosi alla siepe nella speranza di poter risolvere quel mistero. E con la stessa immediatezza, i rovi riproposero la stessa reazione sugli altri due: una scrutata, poi una stritolata, poi un lasciapassare per la parte posteriore del verde muro. Appena lo spazio per varcare quell’ostacolo, fatto di spine, siepi ed odore di morte. La sensazione era fortissima, se quell’erba avesse voluto, avrebbe soffocato i quattro ragazzi in un batter d’occhio, senza lasciar tracce del loro passaggio. Ma, stranamente, o per nulla stranamente, il percorso si rivelò tortuoso ma per nulla letale, mostrando alla fine del tragitto qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato. Una moltitudine di persone erano intente a darsi battaglia: un gruppo provava in tutti i modi a sfondare una barriera innalzata con qualche tecnica particolare, da quattro shinobi sconosciuti. All’interno vi erano sei persone sedute, mano nella mano, ed altri ninja di guardia; davanti a loro, quasi stremati, due guerrieri si scontravano, combattendosi a colpi di drago. Sulla destra, un ragazzo alto, con un’armatura dalla colorazione blu, impugnava tre spade e mostrava nel suo potere, un enorme drago del suo stesso colore, ma fatto di pura elettricità. Di fronte a lui, a fronteggiarlo, un ninja vestito in rosso, impugnando una specie di alabarda. Il drago infuocato su di lui, ruotava vorticosamente, come a proteggerlo.
A completare il quadro, sullo sfondo, un enorme e rossastro gorilla era imprigionato ad una grossa parete, con delle catene molto spesse, che man mano, stringevano la presa. Non sembrava stupito dal loro arrivo, anzi, apparve come se li stesse davvero aspettando. Uno dei quattro, il più aggressivo, in particolar modo.
Se siamo riusciti a percepire la sua energia con questo muro enorme, vuol dire che la sua potenza è davvero enorme. Che si tratti di una delle bestie di Chakra che ho visto nella ricognizione per Oto?!
Entrambi parlarono, entrambi provarono a persuadere i quattro arrivati, dicendo loro di essere dalla parte del giusto. Chi attaccava e chi veniva attaccato, tutte e due le fazioni avevano bisogno di una mano, e dai loro abiti sembrava proprio che fossero arrivati i rinforzi.
Dobbiamo assolutamente prendere tempo e fingerci alleati. Io ed Hide abbiamo già combattuto l’uno contro l’altro evitando di ucciderci, o meglio.. io l’ho fatto.
Non ebbe però il tempo materiale per provare a parlarne con il Kokage che lui, spazientito, si liberò delle vesti farlocche e sprigionò il suo potere, modificando perfino la forma del suo alleato di energia. La stessa cosa fece lo spadaccino, mentre il gigante sembrava prendere la cosa con più cautela..
Dannazione!
Non restava che seguire a ruota dunque, ed aumentare un eventuale potere offensivo. Come il suo Kage, iniziò lentamente a sprigionare, dopo tanto tempo, il potere del suo Segno Maldetto. Non ci fu contrasto, non ci fu esitazione. Il pelo dell’enorme cane dietro di lui divenne ancor più scuro, il suo fisico più snello, muscoli quasi ben visibili. Era pronto a scattare, colpire e distruggere.
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