Posts written by ¬BloodyRose.

view post Posted: 8/10/2023, 16:45     Missione 2S/6A/2B | Zero - XV | Il Folle ed il Diavolo - Missioni

Nonostante la strada per arrivare al monastero fosse quella maestra, che attraversava il piccolo villaggio innevato alle pendici del monte tagliandolo come una ferita oramai cicatrizzata, preferirono arrivare al monastero seguendo un percorso meno esposto a sguardi indiscreti. Man mano che avanzavano, in quello spettacolo candido impreziosito da numerosi e tenaci sempreverdi dalle tipiche foglie ad ago, l’aria gelida che respiravano si faceva sempre più pungente. Sarebbe stato bello dipingere quell’immagine, o ancor meglio ritrarre il Rosso in quel candore che ne avrebbe certamente esaltato la bellezza, grazie al gioco di contrasto fra colori dai toni caldi e freddi.. ma non erano li per una gita di piacere. Se quel mentecatto di Ushijima aveva detto il vero - e ne era certo, come certo era stato il terrore che aveva provato prima di abbandonare questo mondo - erano in pieno territorio nemico adesso e non potevano permettersi distrazioni di sorta. La sosta al monastero sarebbe servita soltanto a riprendere le forze, approfittando della gentilezza dei monaci e delle loro preziose informazioni.
Furono accolti in maniera calorosa dai monaci locali, cosa che tese a confonderlo in un primo momento. Era probabile che la conoscenza con Hideyoshi avesse giocato un ruolo chiave in quell’immediata apertura nei confronti di quattro sconosciuti come loro, ma al castano parve comunque strano quell’atteggiamento spassionatamente gentile. Forse quel modo di vivere, di porsi, era troppo distante dalla sua cultura per concedergli di pensare al tutto come un genuino modo d’essere e di vivere. Gli sembrava tutto molto costruito e forzato, come forzato era lo stile di vita che quegli uomini e di quelle donne avevano scelto. Questo però non gli impedì di accettare l’accoglienza, di attraversare insieme ai compagni la piazza principale ed entrare in uno di quegli edifici semplici, quasi spartani, che si differenziavano dai luoghi di culto che contrariamente presentavano rifiniture in oro. Si rifocillarono, si lavarono e indossarono anche loro quei vestiti monacali tanto larghi e impersonali. La dentro, per i suoi gusti, si soffocava rispetto all’esterno. C’era troppo caldo e complice la temperatura corporea di Matatabi anche il cibo, inizialmente, gli pareva immangiabile. E non per la gustosità, sia chiaro. Semplicemente era tutto troppo caldo per lui, e la cosa lo rendeva nervoso. Aveva spiluccato all’inizio, cercando di nascondere l’insofferenza, aspettando che tutto si freddasse un po’ prima di riempirsi quel poco lo stomaco.

Successivamente, dopo essersi ripresi un po’ dal viaggio e aver mandato giù qualcosa per scaldare lo stomaco, si ritrovarono in una sala appartata con una vecchia conoscenza del Kokage, che si presentò a loro con il nome di Taka. Una bellezza acqua e sapone, con un viso pulito, lunghi capelli corvini intrecciati e il fisico allenato di chi sa combattere ben bardato sotto il tessuto grigio/bluastro tenuto in vita da un intricato connubio di cinture in cuoio. Carina? Si, lo era. Non il suo tipo, ma non poteva negare fosse una bella ragazza. Lo sguardo raggiunse istintivamente il profilo del suo Mizukage, che inconsapevole di essere osservato guardava la ragazza con un certo interesse. Ecco, fosse stata un’altra occasione probabilmente Takumi si sarebbe elegantemente alzato e se ne sarebbe uscito da quella stanza con un giramento di coglioni tale che avrebbe potuto sciogliere la neve della piazza principale con uno sguardo. Ma non lo fece. Volse lo sguardo altrove, cercando di contenere quell’insensato moto di gelosia dietro uno sguardo di pietra e un atteggiamento sostenuto. Allontanò pure un po’ la stoffa dal suo petto, con un gesto repentino e infastidito. Si sentiva soffocare. Fortunatamente, poco dopo l’attenzione fu focalizzata sulle informazioni di maggiore interesse, come quelle legate al Tossico, ai suoi rapporti con un altro individuo identificato come il Dottore (un certo Sarutobi) e ai mostri. Certo, quello che venne loro riferito su questi personaggi e sull’Averla - un mostro particolare, con una doppia testa e una pericolosità che pareva essere oltre la comprensibile immaginazione - era frutto di dicerie divenute col tempo leggenda. Avevano mantenuto un basso profilo, quei maledetti figli di puttana. Ma sapevano tutti perfettamente che nella leggenda c’è sempre un fondo di verità. Quello che era certo era che l’impennata tecnologico industriale della Neve era reale ed era merito della collaborazione di quei due mentecatti, che per un motivo o l’altro parevano odiare il chakra e coloro che ne facevano uso. Un ragionamento che avrebbe associato molto più facilmente a qualcuno proveniente da oltre oceano, ma stando alle dicerie nessuno dei due pareva essere un esterno al Continente. C’era poi da riflettere sul presunto allontanamento, causa dello stop all’avanzata tecnologica che riprese solo recentemente, nel 250 DN. Anno curiosamente vicino a quello in cui i mostri avevano attaccato Kiri, e i cui amichetti parevano chiusi in un recinto stranamente a piena vista a nord del paese. C’erano tanti punti oscuri in quella ricostruzione, tante possibilità. Anche questo Averla, curiosamente elevato rispetto ai mostri generici da un nome. E se fosse stato il risultato degli esperimenti sullo scomparso Hayate? Una possibilità da non accantonare, reale come lo era il fumo del matcha che si levava voluttuoso dalla tazza. Al di la degli errori commessi dall’ex Mizukage e dalla simpatia o meno che si poteva provare per la sua persona, era da non sottovalutare.
Terminato quel lungo discorso tra dicerie e leggende, e subito dopo il commiato della giovane Taka, fu proprio il Kyōmei a prendere parola e ad esporre quello che sostanzialmente frullava nella testa anche al castano. Gli concesse tutto il tempo per esprimersi e solo dopo che ebbe finito si lasciò andare a un pesante sospiro. C’era davvero tanta carne al fuoco e non tutta quella che fumava potevano realmente considerarla carne.
Ci sono tante zone d’ombra nel racconto che abbiamo sentito, ma sappiamo per certo che il Tossico e il suo compare esistono, che i mostri che hanno attaccato Kiri esistono e che questi ultimi sono stati avvistati a nord. s’intromise, portando le braccia conserte al petto e ragionando a voce alta. Era inutile tentare di accorpare in maniera sensata i tasselli riguardanti i rapporti fra i due soggetti protagonisti della leggenda e la loro presunta complicità con l’Impero. Il quando era un punto interrogativo, così come il come (seppure potessero supporlo in qualche maniera); d’altro canto, il perché era dannatamente scontato. Quindi la nostra destinazione è decisa. disse, abbozzando un sorrisino che aveva tutta l’aria di essere macchiato da un certo nervosismo, considerata la gravità del pericolo a cui stavano passo dopo passo avvicinandosi. Non ha importanza chi incontreremo, porteremo a termine il lavoro come abbiamo sempre fatto. Nessuno sconto: che siano vecchie conoscenze o meno, nemmeno loro ne faranno a noi.

Perso nei suoi pensieri e ancora un po’ scosso dal moto di gelosia provato al cospetto della monaca, si era allontanato da tutti preferendo il freddo inverno fuori dalle mura che il caldo soffocante al loro interno. Non era entusiasta della situazione, né tanto meno era così spavaldo dall’avere sicurezza e sfrontatezza di fronte al pericolo che li attendeva una volta lasciato il monastero alle spalle. Aveva timore di perdere Yūzora, tanto per cominciare; e aveva timore di perdere se stesso. Matatabi, accoccolato nell’oscurità della sua anima, era stranamente silenzioso. Probabilmente non aveva voglia con condividere con lui quelli che erano i suoi pensieri, anche perché la loro confidenza era appena migliore rispetto a quando si erano disastrosamente conosciuti. Non che ci volesse un genio a capire cosa pensasse, dopotutto. A differenza sua, che si tempestava di domande e si riempiva di dubbi (pur legittimi che fossero), il Nibi avrebbe affrontato il problema non appena lo avesse avuto davanti, lasciando quell’insensata ricerca dei perché al suo tramite. Che strana convivenza, la loro.
Quasi istintivamente, dopo un po’ di tempo passato in solitudine a sbollire quella confusione e quel nervosismo, si premurò di cercare il Kyōmei e lo trovò pensieroso, appoggiato al parapetto di un terrazzo. Sospirò, quasi rincuorato nel vederlo, avvicinandosi piano alle sue spalle per posizionarsi vicino, appoggiando anche lui i gomiti sul parapetto. Dopo qualche attimo di silenzio, sospirò piano, mantenendo lo sguardo sul candido manto nevoso baciato dai riflessi del sole.
Vorrei fare l’amore con te, piuttosto che rischiare di metterti in pericolo qui, in mezzo al nulla.. sussurrò, rompendo il silenzio che si era venuto a creare. La risposta che arrivò lo costrinse a voltarsi verso di lui, alla ricerca del suo sguardo che non tardò a mostrarsi. Era proprio un baka. Non lo aveva ancora capito? Non ti avrei mai permesso di partire da solo, anche se questo avrebbe significato disubbidire a un tuo esplicito ordine. rispose con fermezza, salvo poi sorridere e abbassare lo sguardo. Preferirei morire in questo istante, piuttosto che non starti vicino. Ho giurato a me stesso che ti avrei seguito sino in capo al mondo, e fosse l'ultima cosa che faccio intendo mantenere la mia parola. concluse, convinto delle sue parole. Avrebbe voluto abbracciarlo stretto, sussurrargli che non lo avrebbe mai lasciato andare, che sarebbe sceso sino alle viscere dell’Inferno se questo significava stargli accanto, ma sapeva di non poterlo fare. Non li. Non in quel momento. Sorrise alla sua affermazione, tornando a guardarlo negli occhi e a guardare quel sorriso meraviglioso per il quale si sarebbe battuto con ardore e tenacia. Facciamo il nostro dovere e torniamo a casa. Insieme.

view post Posted: 4/10/2023, 10:03     Conto di Harada Takumi - Banca
- Stipendio Ottobre -

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view post Posted: 4/10/2023, 10:02     Conto di Setsuna Hyuga - Banca
- Stipendio Ottobre -
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view post Posted: 4/10/2023, 10:00     [Ottobre] - Censimento mensile - Censimenti
CITAZIONE
Nome e Cognome PG: Hyuga Setsuna
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
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CITAZIONE
Nome e Cognome PG: Harada Takumi
Rango: Chunin
Lavoro bonus: Reggente/Controllore
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view post Posted: 27/9/2023, 17:09     Yubikiri Genman 指切りげんまん - Dove Porta il Filo Rosso - Nel Villaggio

Punzecchiarlo con quel quesito volutamente ambiguo non aveva sortito l’effetto sperato, almeno non apparentemente. Yūzora, infatti, preferì rispondergli aggirando la questione, alludendo al calore dell’acqua piuttosto che alla sua presenza, pizzicando solo sottilmente quella invisibile corda di puro erotismo che sapeva avrebbe sortito un effetto domino. Di tutta risposta, Takumi sorrise. Nemmeno per un attimo aveva staccato gli occhi dal suo ospite, saggiandone non soltanto le movenze, ma anche e soprattutto lo sguardo. Era perfettamente conscio del fatto che aveva gradito ogni singolo istante di quel suo mettersi in mostra, ma preferì fare il sostenuto e rispondere con un semplicissimo Ne sono felice. che parve suscitare un breve momento di ilarità nel suo furbo interlocutore. Ma ben presto quel breve ridacchiare fu arrestato da un piccolo rimprovero, che lasciò il castano interdetto. Aveva ragione. Non si era ancora dato una sciacquata e non poteva entrare così nella vasca. L’estrema voglia di stare con il suo Mizukage gli aveva fatto dimenticare l’etichetta. Che sbadato. Me ne sono proprio dimenticato. ammise, guardando in direzione delle postazioni per lavarsi. Con permesso. disse, sorridendo furbescamente prima di allontanarsi e sedersi su uno degli sgabelli, aprendo il getto che gli avrebbe permesso di pulirsi prima di entrare in vasca. Avrebbe colto l’occasione per fargliela un po’ pagare, muovendosi lento, mostrando il suo corpo mentre massaggiava il collo, osservandolo appena con sguardo magnetico e affamato delle sue attenzioni. Ah. Avere gli occhi del compagno addosso era molto più eccitante di una doccia in piena sera. Era come scorgere il suo desiderio, sentirlo sulla pelle, avvertirlo divorare ogni centimetro del suo corpo. Avrebbe pagato a peso d’oro quello sguardo su di sé.

Non direi, no. rispose vagamente alla domanda sulla vecchia casa. Non gli aveva mai dato grossi problemi e anzi era funzionale alla sua routine, oltre al fatto che giorno dopo giorno l’aveva plasmata nel suo angolo di paradiso. Era una casa normalissima, ma resa eccelsa dai piccoli accorgimenti maniacali del castano che, appunto, era riuscito a vederla a una cifra ben al di sopra di quella che ci aveva originariamente speso per acquistarla. Il tutto per comprare quella dimora. Spaziosa, sicura, distante da occhi indiscreti, dove sperava di non vivere più da solo. Ma non poteva certo dirglielo così, non vi pare? Semplicemente mi andava di cambiare aria, e questa dimora mi è subito sembrata un ottimo affare. C’è ancora da lavorare, vero.. ma pian piano diventerà perfetta. concluse, sollevandosi dallo sgabello e raggiungendo finalmente la vasca, dove con un sospiro si immerse, sedendosi a bordo.

Fu in quel momento che Yūzora lo prese in contropiede, avvicinandosi e mettendoglisi cavalcioni. Un brivido di piacere gli percorse la schiena (per non parlare della naturale reazione al basso ventre di cui sperava vivamente non si accorgesse) e d’istinto lo tenne stretto, afferrandolo ai fianchi per tenerlo con sé. Sorrise alle sue parole, forse imbarazzandosi anche un po’ perché fu costretto ad abbassare lo sguardo.
Non saprei.. rispose inizialmente, salvo poi tornare a guardarlo negli occhi, accarezzandolo dolcemente sulla guancia. So solo che farei di tutto per mantenere vivo questo tuo ardore. E forse è proprio questo il segreto: continuare a donarti tutto quello che sono, tutto quello che posso. proseguì, continuando ad osservarlo rapito prima di cedere all’istinto e baciarlo. Lento, passionale. Aveva dannatamente bisogno di quel contatto, a lungo rubato nei momenti più impensabili per evitare che indiscrezioni trapelassero e mettessero a repentaglio la sicurezza del Kyōmei. Dopotutto, lui doveva essere il suo scudo e non il suo punto debole.

Si allontanò con riluttanza dalle sue labbra, ancora desideroso di approfondire ed esprimere quel sentimento tanto forte e tormentato che aveva stravolto totalmente la sua esistenza, da che lo aveva conosciuto. Con un gesto dolce gli slegò i capelli, tirando un lembo del nastro che li teneva uniti.
Adesso è tutto come deve essere: semplicemente perfetto. sussurrò suadente, beandosi della bellezza del ragazzino che aveva deciso di seguire sino in capo al mondo e di proteggere a costo della sua vita. A sentirglielo dire, ad un estraneo sarebbe sembrato un fardello, ma non lo era. Era una scelta, e se glie lo avessero chiesto avrebbe scelto lo stesso cammino ancora, ancora e ancora. Tutto pur di stare al suo fianco.

view post Posted: 10/9/2023, 16:35     Yubikiri Genman 指切りげんまん - Dove Porta il Filo Rosso - Nel Villaggio

Non appena ebbe il permesso da parte del compagno dalla chioma fulva, il castano si prodigò ad occultargli la vista con una benda, senza mancare di un furbesco sorriso che andò sapientemente a pennellarsi sulle sue labbra. Ebbe cura di ripiegarla a metà prima di avvolgergliela attorno al capo, adagiandola piano sui suoi occhi verdi e stringendo piano sulla nuca con un nodo morbido (ma non per questo precario). Doveva essere in tutto e per tutto una sorpresa per il Rosso e se anche avesse avuto modo di vedere un minimo dettaglio di ciò che lo attendeva attraverso la trama nera del tessuto sarebbe stato molto diverso. Fidati di me, d’accordo? Non ci vorrà molto, promesso. sussurrò seducente alle sue spalle, prima di scendere con una carezza sul suo braccio sino alla mano destra, che sollevò dolcemente nella sua per scortarlo lungo la via. Dovevano raggiungere il retro della nuova dimora acquistata dall’Harada, dopo una vendita lampo della precedente e qualche aiuto nel trovare l’affare giusto.
Elegante come un principe, Takumi scortava il suo Mizukage con dovizia e cortesia, dapprima all’interno dell’immensa magione, facendo in modo che si avvedesse dei gradini e dei pochi ostacoli disseminati sul percorso, poi sulle assi lignee dell’esterno che li separavano dalla vera sorpresa di quella serata.
Eccoci. annunciò soddisfatto, arrestandosi e posizionandosi alle spalle del compagno per poter slegare la benda che aveva apposto sui suoi occhi e donargli finalmente lo spettacolo che da li a poco avrebbero vissuto insieme. L’espressione di sorpresa sul volto del Kyōmei era motivo d’orgoglio per il castano, che più di qualunque altra cosa avrebbe voluto vederlo felice. Dopo giorni e notti passati ad arrovellarsi su pergamene, bacheche, rapporti e mappe era giusto che il Mizukage tornasse ad essere lo spensierato ragazzo che aveva conosciuto al parco, lo stesso che con irriverenza e furbizia era riuscito a rubargli cuore, anima e mente. Ed eccolo li finalmente, dietro la meraviglia dei suoi occhi illuminati dallo splendore dell’onsen sotto il cielo trapunto di stelle che, pur con un cospicuo aiuto, aveva costruito per lui; incapace di esprimere la gioia di quello che vedeva.

Ridacchiò, prima di invitare il ragazzo a sentirsi a casa con un gesto d’apertura verso l’area.
Certo che possiamo. E dobbiamo, aggiungerei! rispose, accogliente. Precedimi, vado a prendere giusto qualcosa per rendere il bagno ancora più speciale e rilassante. concluse, allontanandosi da lui solo dopo avergli tolto la mantella scura, facendogliela scivolare sulle spalle, per riporla dentro insieme alla propria. Non ci avrebbe impiegato molto a tornare con un vassoio arricchito da due coppette guinomi e una caraffa fumante in ceramica di medie dimensioni riempita di ottimo sakè. Probabilmente, al suo ritorno lo avrebbe trovato già immerso sino al busto, con una cascata di capelli rossi ad avvolgere il suo corpo perfetto: una visione paradisiaca che senza dubbio gli avrebbe rubato un battito.
Sospirò a quella visione estatica, prima di poggiare a bordo vasca il vassoio appena preparato e sollevarsi per cominciare lentamente a spogliarsi. Gradualmente, slacciando l’obi e lasciando che il kimono verde scendesse sulle spalle per mostrare i pezzi attillati della sua mise da battaglia, che ne delineavano le curve del corpo. Tutto sotto gli occhi del suo ospite, al quale rivolse quel
Allora, è tutto di tuo gradimento? che non soltanto alludeva all’onsen, ma anche a quello che i suoi occhi, lo vedeva chiaramente, stavano divorando. Li sentiva addosso, come una carezza pesante e possessiva. E mentre ascoltava la sua risposta con curiosa attenzione, si sarebbe immerso anche lui, vestito solo della bolla avvolta dal serpente d’argento attorno al collo.

view post Posted: 10/9/2023, 15:55     +1Missione 2S/6A/2B | Zero - XV | Il Folle ed il Diavolo - Missioni

Per loro fortuna - per quanto di fortuna si potesse parlare in quel frangente, considerato che, nonostante l’addestramento fisico al quale si sottoponevano per svolgere le loro funzioni al meglio, non erano certo abituati allo sfaticante lavoro che si svolgeva in miniera - non attesero molto lo strisciante ritorno del Kokage. Nelle sembianze di un piccolo serpente, come aveva avuto modo di abituarli da quando si erano stabiliti nella locanda, scivolò dal davanzale della finestra sotto lo sguardo stanco dei colleghi e mostrando di tanto in tanto la lingua biforcuta si nascose tra le pieghe candide di un lenzuolo. Uno spettacolo affascinante, non fossero stati costretti ad assistere alla nuova trasformazione (per quanto celata). Lo scricchiolio delle ossa che si ricomponevano, accompagnato dai movimenti ondulatori del velo, era a dir poco agghiacciante. Era abituato a ben di peggio, Takumi.. ma non fu esente dal provare, oltre che della sana curiosità per il processo, anche quella terribile nota di disgusto nel sapere che sotto quel candido lenzuolo stava avvenendo una metamorfosi. Hideyoshi, sbucato fuori dal suo nascondiglio, madido di sudore e sporco del suo stesso sangue, fu il primo a chiedere perdono per la scena raccapricciante. Con tutto il rispetto, mio signore.. la prossima volta che sarà necessario ricorrere a questo espediente, abbiate cura di non disseminare le vostre interiora per la stanza. Sfortunatamente, nessuno dei presenti prova un così perverso senso del gusto da avere intenzione di ripulire una seconda volta. Men che meno io. s’azzardò a puntualizzare, mettendo subito le cose in chiaro. Non pervennero proteste da parte dell’interessato, cosa sufficiente per fare intuire a tutti che il messaggio era stato recepito. Un cenno col capo fu la sola risposta al silenzio ricevuto. Come si suol dire: ‘patti chiari, amicizia lunga’.
Com’era facile assumere dai vicendevoli resoconti che a turno avevano messo a disposizione di tutti i presenti, nessuno dei due gruppi aveva avuto successo nell’ottenere informazioni utili alla loro missione. Alla miniera era stato un buco nell’acqua, salvo lo scoprire che uno dei minerali estratti insieme alle pietre era esaurito e che pertanto quella vena non aveva alcuna utilità per i loro nemici. Non più, oramai. Erano arrivati troppo tardi. D’altro canto, anche Hideyoshi non riportò chissà quali grosse novità. Non rimaneva che decidere la prossima mossa.
Su una cosa concordavano tutti: concentrare i prossimi sforzi sulla persona di Ushijima. Quell’uomo, sino a prova contraria, era l’unico abbastanza in alto nella catena di malaffare di quel posto dimenticato dai Kami da poter garantire una seppur minima possibilità di una pista concreta da seguire, per quanto nessuno di loro si aspettava lo spensierato canto di una ghiandaia alle prime ore del mattino. Takumi, consapevole del fatto che non sarebbe stata una passeggiata ottenere una confessione, suggerì subito di ottenere quanto cercavano col metodo migliore che conosceva: stanarlo quando meno se lo aspettava, interrogarlo con metodi poco cordiali e metterlo a tacere. Era il suo lavoro dopotutto, la tortura. Si sentiva abbastanza sicuro del fatto che avrebbero ottenuto quello che volevano, o comunque una confessione sincera. Matatabi, nell’oscurità della sua anima, pareva compiaciuto a quella dichiarazione d’intenti da parte del suo tramite. La proposta fu appoggiata soltanto da Isao/Yosuke in un primo momento, mentre Hideyoshi chiedeva ancora del tempo e una via meno violenta. Yūzora, pensieroso, ascoltò in religioso silenzio le proposte ed emise la sua sentenza solo dopo aver soppesato pro e contro di entrambe. Alla fine dovette accettare di perdere un altro giorno di tempo in miniera, permettendo al Kokage di seguire i movimenti di Ushijima e procedere con cautela. Potete indovinare come sia andata a finire, no?
Di nuovo nei panni di Toki, Nori e Ikki, si recarono al mattino in miniera, lavorando e colloquiando con i lavoratori senza cavare nemmeno un ragno dal buco. Del ragazzo che si era lasciato sfuggire quella strana frase non vi era nemmeno l’ombra e tutti quelli a cui provavano a chiedere affermavano che era ‘tornato alla città sotterranea’. Certo. Che poi ci fosse tornato tutto d’un pezzo era un’altra storia, si ritrovò a pensare il castano nell’ascoltare le stronzate che sparavano pur di insabbiare. Era evidente sin dalla volta precedente che la sotto regnava omertà e puzzo di marcio. E se a loro era andata così da schifo, costretti a ritirarsi con un pugno di mosche in mano e una stanchezza tale da rosicchiare i muscoli delle braccia, a Hideyoshi non era andata certo meglio. Ushijima, ben lontano dall’essere il master mind dell’organizzazione criminale, era sostanzialmente il figlio di puttana più abitudinario e inutile di cui avesse mai avuto notizia. Nemmeno Eichiro faceva così pena, in determinate situazioni.

Allora è deciso. Domani si procede alla vecchia maniera. disse con un laconico sospiro a seguito della risposta affermativa del Kokage alla domanda di Yūzora, prima di stendersi sul suo giaciglio e cercare conforto in un riposo vigile, in compagnia del suo fidato kunai sotto al cuscino.


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Nel cuore della notte attesero pazientemente l’arrivo del loro ospite nell’oscurità della sua dimora, che aveva omertosamente schiuso loro le porte in assenza del suo legittimo proprietario. Una sistemazione modesta, ma con tutto quello che poteva servire a portata di mano. Non sarebbe stato difficile farlo sembrare un incidente. La mattina, come da patti, erano andati in miniera per poi rincasare alla locanda e allontanarsi dalla finestra, distanti da occhi indiscreti. Ancora trasformati, erano entrati indisturbati dentro e aspettavano soltanto il segnale del Kokage per capire quando il piano avrebbe avuto modo di esprimersi. Segnale che arrivò pochi minuti dopo e che, seppur non visto, suscitò nel castano un sorrisetto che non preannunciava assolutamente nulla di buono. Era evidente che la cosa lo divertisse. Lasciate fare a me, voi cercate di ottenere quante più informazioni possibili. si raccomandò, adoperando appena un filo di voce per essere udito dai compagni prima di tacere e attendere.
Finalmente un po’ di divertimento.
L’ignara preda di quella battuta di caccia entrò dalla porta d’ingresso, provata dalla giornata di lavoro e sicura dei suoi movimenti. Armeggiò giusto qualche secondo sul tavolo di legno per accendere un lume che gradualmente illuminasse la stanza, ma proprio nell’istante in cui s’avvide dell’ombra che incombeva alle sue spalle, Takumi, ancora nei panni di Nori, sorrise maligno e dicendogli Odoroki, Ushijima-san. Lo afferrò brutalmente per i capelli e lo spinse contro il tavolo, tramortendolo prima che potesse urlare. Successivamente lo legarono alla sedia e lo bendarono prima di riprendere ognuno le proprie sembianze. Era stufo di quella recita, adesso voleva solo avere le informazioni che gli servivano e divertirsi alle spalle di quel disgraziato.
Non poteva vederlo appena sveglio, ma il suo aguzzino stava giocando con degli spiedi, pronto a conciarlo per le feste se non avesse risposto alle loro domande.
Bentornata tra noi, ohimesama. sussurrò divertito, come una serpe dalla lingua biforcuta pronta a stritolare la preda, costruendo man mano il clima di terrore che desiderava. Le sue potenzialità nel manipolare le emozioni erano davvero un pozzo al quale attingere per generare molteplici possibilità e aperture. Se vi comporterete bene e risponderete ad alcuni semplici quesiti non vi sarà torto un capello. In caso contrario.. beh. La scelta sta a voi. spiegò mellifluo, facendo cenno poi al compagno dalla chioma fulva di iniziare con le domande. Domanda che prontamente arrivò, ma a cui Ushijima si impose di non rispondere. Voleva fare il duro? Molto, molto sciocco. Non mi dite che il gatto vi ha già mangiato la lingua. Andiamo.. esortò, adoperando non soltanto uno spiedo contro il suo collo, graffiandolo per fargli assaggiare il freddo gelido del metallo, ma anche e contestualmente un piccolo asso nella manica di cui solo Yūzora conosceva le potenzialità. Il mio amico vi ha fatto una domanda, no? Dovreste essere più cortese nei confronti dei vostri ospiti, Ushijima-san. Non vorrete farli arrabbiare.. continuò, manipolando le sue emozioni sadicamente, con un sorriso serafico pennellato sulle labbra, sino ad esaltare l’instabilità emotiva del suo simpatico interlocutore che, da li a poco, sciolse la lingua divorato dal terrore. Da quel momento in poi furono i due sovrani a porre le domande, con sparuti interventi da parte del ragazzo con la doppia personalità. Takumi si sarebbe limitato a mantenere alta l’allerta dell’obiettivo, in maniera tale che cantasse senza futili interruzioni.
Vennero così a conoscenza del Libernio, un minerale estratto in vene speciali, simile a un cristallo nero ma estremamente duro e freddo, che veniva estratto rapidamente e subito trasportato nel Paese della Neve. Il rapporto con la Tanjo.co era di semplice subordinazione e Ushijima non era altro che un povero mentecatto pagato per assoldare, senza sapere per cosa stava assoldando. Non esistevano bolle in grado di indicar loro il luogo preciso da raggiungere nel Paese della Neve, ma sapere che il minerale veniva spedito li era già una pista molto più concreta di quelle che avevano tentato di scovare dall’inizio del loro lavoro in miniera.

Cosa sai dirci del Tossico? Sono certo che questo nome ti suonerà alquanto familiare. E' un tuo amico, giusto? s’intromise dopo una breve pausa, atta ad elaborare le informazioni che Ushijima stava loro fornendo. La risposta fu assai deludente. Nessun contatto vi era stato fra il famigerato Tossico e quel mentecatto davanti ai suoi occhi, che pur di intascare quattro soldi si era fatto abbindolare e aveva sempre trattato con un anonimo sottoposto. Terminate le domande, prese nuovamente parola. Questa volta, per porre fine all’interrogatorio. Arigato, Ushijima-san. s’espresse, prima di prenderlo nuovamente per i capelli e sbatterlo contro lo spigolo del tavolo a poca distanza da loro, in un colpo ben assestato e talmente violento da incrinargli l’osso frontale.
Fu così che Ushijima morì, a causa di terribile ed improvviso trauma cranico a seguito di una rovinosa caduta.


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Col gelo che frustava violentemente le carni avvolte da pesanti cappe, il quartetto shinobi, guidato questa volta dal Kokage che allo loro rapida partenza alla volta di Yuki No Kuni aveva suggerito un posto dove poter riprendere le energie lontani da occhi indiscreti, avanzava. Hideyoshi aveva parlato loro di un monastero, che a sua detta doveva oramai essere a poca distanza dalla loro posizione. Takumi, nonostante mal sopportasse quella rigidità metereologica e la conseguente sensazione di umido che ne veniva generata, con un sospiro profondo che creò una discreta condensa nell’aria, si fece silenziosamente presso il suo Mizukage, senza dare nell’occhio, dando l’impressione di voler solamente assicurare massima protezione al suo sovrano. La verità, ovviamente, era ben diversa. Col corpo infestato da Matatabi, la sua temperatura corporea era parecchio elevata rispetto ai normali 36°. Forse la sua vicinanza avrebbe potuto aiutare un po’ ad alleviare la sensazione di gelo dell’uomo che amava, seppure la tormenta di neve insisteva a non perdonare.



Edited by ¬BloodyRose. - 10/9/2023, 16:56
view post Posted: 9/9/2023, 09:27     Good Evening - Benvenuti
Benvenuto! Felice di sapere che quel di Kiri ti interessa, ma devo anche permettermi (da brava matrona) di sponsorizzarti anche Iwa. Abbiamo rocce, belle donne, rocce, cioccolatini, rocce e fibre nere pronte a donarti tanto amore. <3
Ho già menzionato le rocce, si?

Ancora benvenuto. XD
view post Posted: 8/9/2023, 11:13     ## ARCHIVIO PG 2023 ## - Archivio Schede
Di seguito comunico schede da archiviare a Iwa:

- Shoichi Miura [Burbda]
Da archiviare, ultimo post GDR ON fatto il 03/01/2023 nella Spedizione D – La Diga. Ultimo post effettivo dell'utente fatto il 10/01/2023 nel censimento del mese di riferimento.
view post Posted: 7/9/2023, 15:55     Conto di Harada Takumi - Banca
- Stipendio Settembre -

    + 120 ryo Shinobi Chunin (X)

    = 31.566 ryo
view post Posted: 7/9/2023, 15:53     Conto di Setsuna Hyuga - Banca
- Stipendio Settembre -
    +120 ryo Shinobi Chunin (X)

    = 48.324 ryo
view post Posted: 7/9/2023, 15:51     [Settembre] - Censimento mensile - Censimenti
CITAZIONE
Nome e Cognome PG: Hyuga Setsuna
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
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CITAZIONE
Nome e Cognome PG: Harada Takumi
Rango: Chunin
Lavoro bonus: Reggente/Controllore
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view post Posted: 6/8/2023, 16:56     Yubikiri Genman 指切りげんまん - Dove Porta il Filo Rosso - Nel Villaggio

Non era stato poi tanto difficile per il castano, col sorrisetto soddisfatto ancora pennellato sulle labbra, far breccia nella curiosità del compagno. Erano bastate piccole accortezze, privilegio che soltanto a lui era concesso: una carezza sul braccio, uno sguardo carico di tensione erotica e quel hi-mi-tsu tanto enigmatico per assicurarsi tutta l’attenzione del caso. Sperava davvero di strapparlo da quel pantano fatto di pensieri e preoccupazioni e regalargli degli attimi di pace, e di sana normalità. Sempre se quella poteva definirsi una cosa normale, ovviamente. Acquistare una nuova casa e ristrutturarla in gran segreto per poi presentarla alla persona che avrebbe voluto vedere al suo fianco per il resto dei giorni che gli restavano da vivere esattamente il giorno prima di una missione potenzialmente suicida non era esattamente la normalità. Ma quante altre occasioni avrebbe avuto?
Uscirono senza essere visti, dopo aver spento i lumi, coperto la bacheca sopra la quale Yūzora stava rimuginando e indossando pesanti mantelli per avventurarsi per vicoli secondari, nel cuore della notte, come due fuorilegge. Sorrise alle parole del Rosso, seppure rimandassero ad alcune voci che circolavano fra le più illustri teste di cazzo del Kirigakure che avrebbe dannatamente voluto epurare per un mondo migliore.
Ci siamo quasi, continua a seguirmi. rispose, svoltando l’angolo sulla sinistra per un vicolo stretto e anonimo dove, con un po’ di sana immaginazione, si sarebbe potuto consumare un omicidio. Dopo un paio di metri voltarono a destra, quindi uscirono dal centro abitato per inoltrarsi nel bosco circostante. Sorrise orgoglioso. Eccoci. Annunciò, facendo andare avanti di qualche passo il suo ospite, permettendogli di apprezzare lo spettacolo che era dedicato totalmente a lui.


Casa-Tak-Yu


Occultata dal verde che la circondava, una grande magione illuminata dalle lanterne faceva capolino, stagliandosi sul cielo scuro ammantato di stelle. Alcuni gradini di pietra precedevano l’atrio principale, impreziosito da un maestoso pruno che aveva sparpagliato i suoi petali sul selciato. Vi erano ancora però segni di lavori in corso, con materiali sparsi qua e la. Proseguendo dritti, un’altra breve scalinata avrebbe condotto a un dojo; andando a sinistra vi era invece l’accesso alla dimora vera e propria, distribuita su due livelli.
Osservò compiaciuto le reazioni di Yūzora, che ancora non aveva visto tutto. Gli permise di avere del tempo per potersi guardare attorno, prima di intervenire e prevenire l’ovvia domanda che sarebbe scaturita dalla sua curiosità.
E’ bella, vero? Avresti dovuto vederla prima che l’acquistassi.. era un vero disastro. ridacchiò, avvicinandosi a lui. Ma le sorprese non sono ancora finite, Mizukage-dono. disse con garbo, accarezzandogli il viso con seducente mistero, osservando dapprima i suoi bellissimi occhi pieni di meraviglia e poi le sue labbra, reprimendo l’impulso di baciarle. Devi però fidarti ciecamente di me, e indossare questa. aggiunse, sfilando da dentro l’obi una candida benda che evidentemente avrebbe dovuto occultare la vista del Rosso per quegli ultimi, brevi, intensi attimi. Permetti..? chiese, attendendo un suo accenno d’assenso per bendarlo dolcemente e prendere delicatamente la sua mano per guidarlo all’interno. Dovevano andare sul retro. Era li che si nascondeva la sorpresa più grande.

view post Posted: 4/8/2023, 17:56     Topic Centrale Valutazioni - Regolamento
CITAZIONE (¬BloodyRose. @ 2/8/2022, 11:03) 
CITAZIONE (¬BloodyRose. @ 11/7/2022, 23:21) 
* Insegnante #39, Classe #46 Kiri Vicolo cieco per *Akemi* (pg archiviato) {VOTO: 7, +}
* Insegnante #11 Quest Studente Libero Puro "Cappuccetto Rosso Sangue" per Aureola (pg archiviato) {VOTO: //, X}
* Insegnante #7 Classe #68 Konoha Nascondino per Omega95 (pg archiviato) {VOTO: 5, -}
* Insegnante 22, Classe #37 Konoha-Suna Il labirinto di sabbia per Dafkas e KeyDan (archiviati) {VOTO: //, X}

* Insegnante #39, Classe #33 Kumo Pericolo imminente per xlayo {VOTO: 8.5, +}


Con la mia dovuta calma (non aspettatevi valutazioni rapide, anche perché questo periodo devo riposare che sto poco bene in generale), prenoto anche:

* Master #37 Missione 2S L'ultimo frammento della pace (fallita) per Astaroth
* #Eremita dei Rapaci - Quest Firma "Aria di Cambiamento" per HakiDo
* #PG-Sensei Ying, Add.Base incentrato su exp, con pesi Fuoco e fulmini per Niffler
* Quester #5 Quest medica genin 双子 - Futako: Due gocce d'acqua per ArdynInzunia

Se qualcosa non va o qualcuno non è d'accordo, me lo faccia sapere in tempi ragionevoli (massimo una settimana da questo post). :flower:

* #Eremita dei Rapaci - Quest Firma "Aria di Cambiamento" per HakiDo {VOTO: 9; +}
* #PG-Sensei Ying, Add.Base incentrato su exp, con pesi Fuoco e fulmini per Niffler {VOTO: 4; -}
* Quester #5 Quest medica genin 双子 - Futako: Due gocce d'acqua per ArdynInzunia {VOTO: 9; +}

Per il momento non prenoto altro, che la S è piuttosto lunga e io avrò un'estate di fuoco carica di ansie e studio. :superman:
view post Posted: 4/8/2023, 17:53     双子 - Futako: Due gocce d'acqua - Ospedale
VALUTAZIONE

Ve possino, sti post infiniti..
Non è vero, adoro quando le cose sono fatte bene e questa è una quest ben pensata, ben strutturata e ben eseguita da entrambe le parti.
Non ho molti appunti da fare, a parte qualche errore di trascrizione qua e la, dovuto probabilmente alla fretta. La parte del giro finale era più sottotono rispetto all’intervento in sé, ma sei riuscita a mettere ulteriore carne al fuoco con Hachi (povero il mio sensei, quando scoprirò cosa gli è successo…).
Grazie per la nomination in game, perfettamente calzante con il mio PG e la sua indole.
Confermo il voto medio dato dalla masterata, ergo 9.

Voto: 9
Valutazione: +
Paga: 270 ryo (calcolato sulla paga massima di 300 ryo, come da vecchio regolamento riferito alle Quest di 1° Livello)
5034 replies since 18/11/2007