| Hideyoshi Jiyuu - Heiki no Kashu (兵器歌) Chishiki, Città Alta. 31 dicembre 252, ore 11.10 Senza che lo Spadaccino producesse alcun movimento oltre il lieve cambio di espressione, Shinso sublimò di fronte ai loro occhi. La spada assunse una forma invero indefinibile, né liquida, solida o gassosa, aleggiando leggera come una nube ma fluida come l'acqua, mantenendo chiara la distinzione tra granello e granello. Nell'osservarla a quella maniera, avvitarsi e srotolarsi scomposta senza che tuttavia perdesse alcuna coesione, il Cantore avvertì l'essenza di ciò che lo Spadaccino gli aveva raccontato. Pareva davvero che uno spirito animasse la Spada. No; che essa stessa fosse uno spirito.(Le uniche essenze vitali rimaste...)Le parole di Kuro rimarcarono con maggior forza quel che aveva confessato nello Studio. Il Morbo lo aveva piegato, ma ciò che in lui era conteso tra il Segno e Shinso era rimasto intatto, per già frammentato che fosse. Nel prosciugare ogni altra forza, la malattia aveva rivelato un secondo centro di gravità oltre quello del Potere di Otomika... ed entrambi lo avevano mantenuto in vita. Hideyoshi dovette rallentare il passo, inevitabilmente arrivando ad arrestarlo sotto il peso di quelle parole. Impiegò diversi istanti a sollevare lo sguardo per incontrare quello del compagno."La cosa più terribile, Kuro-san, è che non ho la possibilità né di confermare né di smentire. L'esatta natura del Segno è il mistero che segna le nostre vite, quella del Suono e di chi ha avuto la sfortuna di entrarvi in contatto. La distruzione del Laboratorio ha cancellato qualsiasi collegamento utile e residuo.
Se ciò che dici è vero, allora potrebbe spiegarsi come mai io non abbia avvertito il peso della malattia, nelle profondità di Ryuchi. Fino ad ora ho attribuito questa eventualità alla scarsa memoria che ho di questi due anni passati, o alla Caverna stessa... ma se il chakra di Otomika ha perdurato dentro di te, allora dato il mio stato fisico non dovrei aver quasi avvertito il prosciugamento che il Morbo sembra imporre ai malati. Si tratta di pura speculazione, naturalmente..."(Hakuja non ha fatto alcuna menzione della malattia. Né in riferimento a me stesso, né in riferimento ai Mangiatori di Terra. Impossibile dire se a causa dell'influenza di Ryuchi, di nuovo, o del semplice fatto che il chakra naturale è immune alla malattia. Non sembra dopotutto che gli animali ne soffrano...)Difficile dire; non sembra; forse; se. La mente di Hideyoshi tornò a Kinji e ad Onimio, a Yo e a Tashigama, a tutti coloro che erano scomparsi o parevano averlo fatto. Ciò che avevano visto, ciò che avevano saputo, consumato da un oblio che pareva relegato ad un altro tempo, ad un'altra vita. Questo pensava, già avvertendo pervaderlo quel senso di profondo scoramento che da sempre accompagnava quei pensieri, mentre la polvere di Shinso si condensava improvvisamente in una ressa di spuntoni. Quasi senza che il Cantore avesse il tempo di avvedersene, le punte volarono verso l'albero più vicino, minacciando di passarlo da parte a parte ma arrestandosi a meno di un centimetro dal legno. Tanto l'accelerazione quanto l'arresto erano stati istantanei, a dimostrare nuovamente il perfetto controllo che lo Spadaccino aveva su delle strutture tanto pesanti."Il vero nome della spada... dunque Shinso è unicamente il nome della dea. È incredibile che tu abbia avuto un'epifania di questo tipo. In questo tempo... qualche anno fa, se mi avessi detto di aver sentito la voce di una divinità nella testa, ti avrei detto di starmi ben alla larga."Commentò, sorridendo lievemente in un inatteso ascesso di ironia. Non c'era tuttavia alcun dubbio che Kuro avesse realmente sperimentato quella rivelazione... o quantomeno che essa avesse avuto un impatto straordinario sul suo corpo e sul suo spirito. In passato, il Cantore non gli aveva mai visto manipolare il metallo della spada a quella maniera, con quel livello di scomposizione e precisione. Ma non era finita: senza che Kuro eseguisse alcun movimento, la polvere tornò a dissolversi in una nube informe, muovendo questa volta docilmente verso il Kokage. Sulla scia di ciò che lo Spadaccino rivelava, il metallo si raccolse attorno ad un braccio del Cantore, solidificandosi nella forma di un'elegante parabraccio. L'armatura seguiva il profilo del corpo, mai guadagnando vera forma solida ma nemmeno abbandonandone il principio: leggera come l'aria, nel movimento l'armatura mostrava una serie di corrugazioni, né spine né scaglie, mantenendo la lucentezza del ferro ma macchiando il riflesso di una nuova ombra, di una sfumatura tra il viola e il nero. Fu chiaro allora ad Hideyoshi, osservandola, che la Spada aveva assunto le caratteristiche più intime del suo chakra."Straordinario... sembra... sembra quasi un essere vivente."Proferì quasi sottovoce, alzando il braccio protetto per osservare la polvere scivolarvi sopra come la pelle di un serpente. Non mera protezione, al contatto Shinso riceveva e restituiva il chakra del Cantore, quasi catalizzandolo, benché in quel fugace momento al Kokage sarebbe stato impossibile dirlo con certezza. Abbassando il braccio, Shinso tornò a librarsi in aria, scivolando fino a tornare a Kuro. Era esattamente al fine di rendere più certo ciò che aveva sperimentato che lo Spadaccino desiderava visitare la biblioteca: non mero desiderio di sapere, dunque, ma un vero e proprio bisogno di rendere certa la propria fede. Il Cantore lo capì solo in quell'istante.(Un culto celato... nascosto...)Non sorprendeva che qualcosa del genere potesse esistere; né nella loro terra, né altrove. Non era soltanto quello di Jashin l'unico culto ad avere proseliti nascosti... o meno nascosti, di recente. Innumerevoli religioni popolavano il Continente, ed ancor più l'avevano fatto in passato. Perché tuttavia questa si fosse rivelata solo con il Morbo, o comunque in un momento come quello che stavano attraversando, rimaneva un mistero. C'era tuttavia una seconda ragione per la loro visita; una che non aveva a che fare con divinità o culti nascosti. Solo persone, una in particolare. Un nome che il Cantore non sentiva nominare da così tanto tempo da averne relegato ogni rilevanza al passato, ad un tempo non meglio specificato, completamente diverso da quello in cui vivevano. Un uomo che era vissuto accanto ad Otomika, a Ki e a Keiichi. Kairi Uchiha.(Katon no Kami...)Ricordò il titolo altisonante con cui si faceva chiamare, uno che, prima di Akane Uchiha, aveva dettato la legge e scolpito la fama del Clan Uchiha, una decisamente più sinistra e imprevedibile di quella dello Yokai. Kairi era stato Kazekage e leader dell'Akatsuki, secondo molti contemporaneamente, organizzando il Secondo Torneo Chunin e provocando la morte dell'intero Consiglio del villaggio in un attentato passato alla storia. Poi, caso più unico che raro per un ninja di simile fama, era semplicemente svanito nel nulla. Voci si erano andate rincorrendo riguardo il suo destino, riguardo un suo ritorno in anni passati, ma del famigerato nukenin di Suna non si era mai realmente saputo nulla.(Fino ad ora?)Lo Spadaccino aveva scelto quel momento appositamente. Nel porre la domanda, il suo sguardo rimase fisso sul volto del Cantore, al fine di carpirne l'umore e sondare i pensieri. Non sarebbe rimasto deluso dall'espressione di Hideyoshi, che passò dal perplesso al preoccupato, per poi assestarsi sullo scettico."Kairi Uchiha? Informazioni di che tipo, oltre le mille dicerie che sono circolate per anni? E... a che scopo esattamente, se posso? Fenrir-sama è una creatura fiera e rapida all'ira, impulsiva, ma pur sempre millenaria... saggia a suo modo. Perché dovrebbe chiedere a te di rintracciare un nukenin del genere, ammesso che sia ancora vivo?"(Se è Fenrir a chiederlo, le probabilità che sia effettivamente ancora in vita aumentano. Una prospettiva preoccupante.)Lo scetticismo del Kokage non poteva sorprendere nessuno, visto l'argomento... benché l'impulsività con cui aveva risposto non gli si confacesse interamente. Forse avvedendosene, Hideyoshi distolse lo sguardo dallo Spadaccino, portandolo brevemente agli scalini della Biblioteca."Perdonami, Kuro-san, non dubiterò dei tuoi scopi, né voglio invischiarmi negli affari dell'eremo. Anche tu, Tsume-san. Non è mia intenzione sminuire o dileggiare Fenrir-sama, né in generale farlo di anima viva. Ma Kairi Uchiha... è scomparso da anni. Troppi anni. E anche fosse ancora vivo... per quale ragione cercarlo? Si tratta di uno shinobi estremamente pericoloso."Tornò a Kuro, passando rapidamente per Tsume, che non poteva essere estranea a quell'informazione.
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