Kawaki (Shōten) - Curiosità, Alla Grande Biblioteca, per chiunque voglia unirsi

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view post Posted on 26/2/2022, 15:21     +2   +1   -1
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Chishiki, Sora no Kuni.
31 Dicembre 252 DN - 10.15

Scendere con quella teleferica questa volta fu più piacevole, complice forse la libertà che Yu respirava avendo a disposizione quella manciata d’ore scarse. Chishiki si avvicinava sempre di più, ingigantendosi, e, con essa, l’obiettivo in cui il Rosso aveva intenzione di spendere quel po’ di tempo che era stato loro concesso. Non l’aveva ancora specificato ai suoi accompagnatori, ma era abbastanza sicuro che, conoscendolo, non avessero fatto fatica ad immaginare dove volesse andare a ficcare un po’ il naso. D’altronde, sebbene nessuno dei due sapesse della promessa fatta a Kasumi, non era una novità che lui fosse un divoratore di libri seriale. E metterlo nella possibilità di visitare un edificio talmente enorme da poter contenere la biblioteca di Kiri se non due almeno tre volte, beh…era la ricetta chiave per catturare la sua curiosità. Al di là del fatto che trovasse improbabile che qualcuno mettesse a disposizione tutto il proprio sapere così gratuitamente e che, probabilmente, le cose veramente importanti fossero ben conservate sotto chiave, se non addirittura altrove, l’idea di tuffarsi nella marea di libri e pergamene che dovevano essere contenute lì dentro era troppo forte da contrastare anche per lui. E poi non si poteva mai dire: qualcosa che per qualcuno era di poco conto, poteva non esserlo per qualcun altro. Insomma, contrariamente a notizie di manifesto e universale interesse, la rilevanza di alcune informazioni poteva essere relativa. Valeva la pena fare un giretto per il terzo anello. Shōten si chiamava e mai nome avrebbe potuto essere più adatto, perché una volta lì, sebbene nei paraggi sorgessero diverse strutture simili a Dojo, l’attenzione veniva irrimediabilmente focalizzata dalla Grande Biblioteca Yuumen che si ergeva nella sua imponenza proprio al centro della città, svettando sopra qualsiasi altra struttura presente.
Yu si fermò nel piazzale dinnanzi all’edificio e dovette piegare indietro la testa per poterne osservare la facciata nella sua interezza, prima che l’occhio gli cadesse sulle numerose guardie poste all’entrata. Presumeva non gli avrebbero impedito di varcare la soglia del luogo, così come non avevano ostracizzato l’utilizzo della teleferica.


Siete autorizzati a trascinarmi fuori con la forza se sarà necessario. Ridacchiò rivolto ai suoi compagni. Potrebbe essercene bisogno viste le dimensioni di questo posto. Al di là che si possa trovare qualcosa di utile o meno, sono davvero molto curioso di visitarla.

 
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view post Posted on 1/3/2022, 23:52     +2   +1   -1
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Era stato piuttosto semplice per il castano intuire quale fosse realmente il desiderio del Rosso, nascosto in quella comunissima voglia di fare un giro. Poteva darla a bere a chiunque, ma non a chi lo conosceva davvero. La Grande Biblioteca allestita all'interno del terzo anello doveva essere come un richiamo irresistibile per un ragazzo curioso come Yūzora, alla stessa maniera in cui la musica e in generale qualsiasi cosa avesse a che fare con l'arte poteva esserlo per lui. Contrariamente alle aspettative, e malauguratamente, non aveva un grosso interesse né nella biblioteca in sé, né nel comparto artistico dell'architettura del luogo: stava muovendosi soltanto perché lo desiderava il Rosso, ed era risaputo che non aveva intenzione di lasciarlo solo in un luogo sconosciuto. Seppure non fossero stati ostili nei loro confronti, continuava a non fidarsi. Innegabile però che il suo sguardo venisse attratto irrimediabilmente dallo spettacolo sottostante, mentre scendevano con la funicolare, o ancora dalla statua di pregevole fattura che presidiava la pizza antestante la biblioteca. Era davvero fantastica, ma quell'ostentata sacralità e le parole buoniste che rievocava solamente osservando quell'angelo di pietra dispensatore di sapere non gli permettevano di apprezzarla appieno. Era tutto un po' troppo costruito, troppo esaltato, troppo. E poi non credeva a una sola parola di quelle che erano state pronunciate in piazza. Aveva conosciuto tante di quelle persone da avere imparato pienamente che nessuno fa nulla per nulla, nemmeno la persona più buona del mondo. C'era sempre un secondo fine. 'Più forte è la luce, più è grande l'oscurità che proietta.'

Furono le parole di Yūzora a riportarlo con i piedi per terra, spezzando quella spirale di pensieri pericolosi. Sorrise sardonico.
Non ci sarà bisogno di usare la forza. rispose serafico, intendendo tutto e al contempo nulla. Voleva fosse l'immaginazione del Rosso a suggerire alla sua mente quali metodi, a parte la forza, avrebbe potuto utilizzare per distrarlo dalle sue amate letture. Avanzò di qualche passo, osservando il prospetto di quel luogo. Un po' scettico, ma aperto alle possibilità. Vediamo cos'ha da offrirci questo posto.

 
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view post Posted on 5/3/2022, 18:39     +1   +1   -1
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< Where Do We Go >




[Proveniamo da Qui]



Parlato Yosuke
Pensato Yosuke
Parlato Isao



Previously in “Una tipica giornata di merda”
E’ dalle 4 del mattino che lavoriamo incessantemente respirando dio solo sa cosa , siamo stati spediti con pacco celere a Sora, abbiamo patito il viaggio e già i nostri problemi di base non aiutano, abbiamo sboccato addosso a una simpatica ragazzina rovinandole il suo bellissimo abito da festa, senza contare il simpatico ricordino lasciato sul soprabito del povero Arata che si è dovuto ingegnare sul come tirarci fuori dai guai, abbiamo conosciuto un tizio antipatico e il suo sacco di pulci, è arrivata una ragazza carina che non abbiamo minimamente cagato di pezza . Wow già un bel casino per esser nemmeno mezzogiorno, e chissà cosa diamine potrebbe ancora succedere!





Isao lo guardò , sapeva che suo fratello era fatto così, Arata con i suoi modi sin troppo gentili si stava abituando alla presenza di quello squilibrato , la ragazza che era appena arrivata era invece una vera incognita.
Un incontro a dir poco rocambolesco ripensando a ciò che era successo poco prima.
Effettivamente né lui né suo fratello si erano presentati alla nuova arrivata e sicuramente ciò che avevano fatto poco prima era stato alquanto assurdo..
I Due fratelli non avevano mai accusato così tanto essere spostati con quella tecnica, avrebbero dovuto parlare con Nuguro e chiedere a cosa potesse essere dovuto tutto quel disagio e soprattutto il motivo delle allucinazioni e il sanguinamento dall’occhio.

Mentre prendevano funicolare che li avrebbe condotti al Terzo anello e di conseguenza alla Grande Biblioteca Isao provò a spiccicare mezza parola alla nuova arrivata


vorrei porgervi le nostre scuse per non esserci presentati prima, e per lo stato in cui ci avete visti.. Mi Chiamo Isao , voi se ho capito bene avete detto di chiamarvi Sumiye.
Ah.. come avrete potuto capire non abbiamo nulla dell’ eccellenza che continua a decantare il mio amico Arata che di famiglia è senz’altro più nobile di noi che siamo senza arte né parte, è stata solo una sua trovata per provare a tirarci fuori dai guai .. Per il resto che dire.. direi che potremmo goderci un paesaggio che non si vede tutti i giorni..



Disse con una voce calma e pacata completamente diversa da quella che poteva aver udito prima e con un sorriso molto disteso e rilassato.
Poi si rivolsero ad Arata


Amico mio avrei bisogno di vedere la tua Masahiro se posso.. è per una semplice ricerca che stiamo conducendo..


Una Volta consegnatagli ne osservarono minuziosamente tutti i particolari, partendo dal fodero finemente decorato, passando poi alla guardia argentea e alla Tsuka.
La Sfoderò con tutta tranquillità, passò il Saya al suo legittimo proprietario e poi si mise a osservare la lama, la accarezzò lentamente, ne toccò il filo, osservò quelle decorazioni a forma di fiamma , ne saggiò la leggerezza e il bilanciamento.
Con la mano prese il Thoshin e porse la Tsuka al giovane amico.


come ti avevo detto l’altra volta è un’ottima spada, davvero pregevole.. E pure la tua spada dice che l’ Eccellenza tra i due sei tu e non io eheh.. Sai le Spade di questo tipo non sono frequenti da incontrare, sono più lunghe delle normali spade, più “sottili” per diminuirne il peso, le spade che seguono queste caratteristiche appartengono alla scuola di forgiatura Yamashiro. Abbine sempre molta cura


Erano ormai davanti all’imponente struttura della grande biblioteca , il fiore all’occhiello di sora, non vi era molta gente nei dintorni, praticamente quasi nessuno.


Sumiye scusami se mi presento solo ora , io invece sono Yosuke e sono il fratello di Isao..


Prese un laccetto dalla tasca e raccolse in una coda i lunghi capelli d’argento e si rivolsero a entrambi i compagni di viaggio.


Allora.. noi abbiamo alcune ricerche da svolgere su alcuni metodi di forgiatura e poi stiamo cercando informazioni sulle 7 spade della nebbia..
 
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view post Posted on 7/3/2022, 13:46     +1   +1   -1
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vorrei porgervi le nostre scuse per non esserci presentati prima, e per lo stato in cui ci avete visti.. Mi Chiamo Isao , voi se ho capito bene avete detto di chiamarvi Sumiye.
Ah.. come avrete potuto capire non abbiamo nulla dell’ eccellenza che continua a decantare il mio amico Arata che di famiglia è senz’altro più nobile di noi che siamo senza arte né parte, è stata solo una sua trovata per provare a tirarci fuori dai guai .. Per il resto che dire.. direi che potremmo goderci un paesaggio che non si vede tutti i giorni..


Effettivamente continuare quella recita non ha molto senso e come ha sottolineato il tuo buon amico/ci, il nobile sei tu per via della discendenza anche se, in tutta onesta', tu di nobile non percepisci alcunché nel tuo sangue, tutt'altro.
Come si fa a poter definire nobili dei pazzi brutali e sanguinari ancora fedeli all'idea che aveva un assassino psicotico come Momochi?
Tuttavia e' bene che tu ti presenti come confa' all'etichetta - almeno in questo la tua famiglia ha saputo trasmetterti qualcosa di costruttivo.
Guardi negli occhi la vostra nuova compagna di avventure; il tuo e' uno sguardo disteso, rilassato ma soprattutto gentile: esterni un sorriso e, senza tergiversare, ti abbassi la maschera di menzogna.


Credo che tra concittadini sia bene presentarsi con spontaneità e sincerità:
piacere di fare la tua conoscenza, il mio nome e' Arata Ogawa.... come avrai sentito, mentre mi presentavo al misterioso shinobi di nome Kuro.
Discendo da un clan di anbu, gli Ogawa e, se ti stai chiedendo se io sia uno shinobi, ebbene si, sono stato promosso genin all'inizio di quest'anno accademico benché abbia solo nove anni.


Gia', la tua eta', dimentichi sempre che sei ancora solo un bambino seppur tu ne abbia viste di ogni sorta e, in fondo, con una famiglia come quella che ti ritrovi non si hanno poi tante alternative, giusto? O ci si adatta o si viene schiacciati come un insetto.
Fortuna che qualche persona decente sei riuscito comunque a conoscerla e questo e' gia' un piccolo appiglio a cui aggrapparsi per non essere pervaso dalla follia del senso di colpa ma non vuoi pensarci ora, non e' il momento per rimembrare l'umiliante costrizione in cui sei inciampato volontariamente.
Non e' il momento, e con tutto te stesso ti concentri sull'istante.
Per un istante il tuo sguardo si fa vacuo e sembri estraniarti dal contesto, ma e' solo un brandello irrisorio di tempo dato che il tuo amico ti rivolge la parola e, come una fune di supporto, ti aggrappi a quella richiesta per ritornare in te.
La pupilla torna a restringersi e, con un altro sorriso loquace, esaudisci il suo desiderio.

Amico mio avrei bisogno di vedere la tua Masahiro se posso.. è per una semplice ricerca che stiamo conducendo..

Certo.....

Ora che ricordi, ritornando al vostro primo incontro, l'ultima volta si era dimostrato incuriosito dalla tua arma: non ti dispiace mostrargliela, anzi, lo fai con piacere porgendogliela con gentilezza e massima disponibilità'.
° Sa il fatto suo! °
Ne osserva minuziosamente tutti i particolari, si vede che e' uno del mestiere o comunque che ama studiare le armi bianche: il suo modo di scrutarla in ogni aspetto e dettaglio ti fa capire che sa il fatto suo e infatti, dopo un paio di attente occhiate, ti spiega qualcosa per informarti non prima, pero', di restituirtela.

Come ti avevo detto l’altra volta è un’ottima spada, davvero pregevole.. E pure la tua spada dice che l’ Eccellenza tra i due sei tu e non io eheh.. Sai le Spade di questo tipo non sono frequenti da incontrare, sono più lunghe delle normali spade, più “sottili” per diminuirne il peso, le spade che seguono queste caratteristiche appartengono alla scuola di forgiatura Yamashiro. Abbine sempre molta cura.

Grazie per le informazioni.... lo faro' senz'altro!

Le sette spade della nebbia, vuoi o non vuoi questo discorso ritorna sempre: sembra quasi che tu sia destinato in qualche modo ad esse ma al momento non ci pensi tanto; per te conta il qui e ora; conta aiutare il tuo amico e passare lieti momenti.
Non desideri altro; non vuoi altro.



Edited by Kusanagi - 7/3/2022, 14:13
 
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view post Posted on 7/3/2022, 21:44     +1   +1   -1
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Separatici dal misterioso Kuro e dal suo cane parlante, il cui nome pare essere Tsume, ci dirigiamo verso quello che sembra a tutti gli effetti essere il cuore di Chishiki: il terzo anello e la grande biblioteca. Mi sono unita al gruppo dei due Kiriani su invito solamente di uno dei due, l'altro, fino a questo momento, non ha nemmeno dato a vedere di essersi accorto della cosa. Si tratta del ragazzo dai capelli argentei, penso più grande di me, nonché quello che solo pochi minuti fa era intento a vomitare tutta la sua acidità e, poco prima di allora, anche altro. E' proprio a causa della non ottima impressione che mi sono fatta di lui, che quando finalmente decide di far caso alla mia presenza e si rivolge a me, il modo in cui lo fa non può fare a meno di colpirmi. Si scusa, si presenta in modo gentile, sembra una persona completamente diversa da quella che ho sentito parlare prima. Ammette di non essere effettivamente un nobile, e in realtà non credo che nemmeno i membri dei clan più in vista di Kiri possano accampare la pretesa di essere chiamati con titoli nobiliari, quindi il "suo eccellenza" di Arata mi era sempre sembrato un pochino strano. Vi è in realtà un'altra stranezza, che però non noto immediatamente: Isao parla di sé al plurale. Tutte queste particolarità non possono fare a meno di incuriosirmi, ma certo non posso fare a Isao domande dirette a riguardo, sia perché sarebbe ben poco educato, sia perché non ho idea di come reagirebbe. Adesso è Arata a presentarsi, ripetendo il cognome quanto detto a Kuro e confermando che, pur essendo uno shinobi, è veramente piccolo, troppo piccolo. Del clan Ogawa non ho mai sentito parlare, ma il fatto che Arata, un genin di soli nove anni, sia con ogni probabilità un risultato di cui vanno fieri, mi dice abbastanza, se non su tutti loro, almeno su quelli che si sono occupati effettivamente di lui, e non dice cose buone. Anche questo non lo posso certo dire ad alta voce, no, anche con i compaesani è sempre meglio essere cauti.
"Il piacere è mio, non mi aspettavo di essere così fortunata da incontrare altri Kiriani in un luogo così lontano da casa. Mi chiamo Sumiye Fujimoto e, se la sincerità è davvero così importante, sono anch'io parte di uno dei clan del villaggio." ammetto sorridendo. La mia appartenenza al clan Yoton non è una cosa che normalmente vado in giro a raccontare. Non che sia un segreto, è solo che vorrei evitare che la prima immagine che la gente abbia di me sia quella di una persona da cui difficilmente potrei essere più diversa.
"Per quanto riguarda il paesaggio, penso che anche se non riuscissi a vedere nient'altro di Sora riterrei che sia valsa la pena di venire qui anche solo per quello." dico alla volta di Isao, rispondendo alla sua ultima considerazione, prima di toccare con Arata un argomento che suscita in me un vivo interesse: il suo modo di vedere il rapporto tra compaesani.
"Temo che un buon numero di nostri concittadini non condividerebbe alcune delle cose che hai detto" gli faccio notare, poi aggiungo "Io, dal canto mio, le apprezzo molto. Davvero non ha senso essere poco meglio che nemici invece di aiutarci a vicenda."

Mentre continuiamo ad avvicinarsi alla nostra destinazione Isao ha chiesto ad Arata di poter vedere la sua spada, e adesso ne sta parlando come uno che di armi se ne intende. Un altra caratteristica che va ad aggiungersi alla lista delle cose che so su Isao, questa meno sorprendente di molte di quelle che l'hanno preceduta, così come di quella che la segue immediatamente: il ragazzo che ho davanti si presenta di nuovo, questa volta come fratello della persona con cui avevo parlato prima. Due persone che condividono un corpo, non è la prima volta che lo vedo: Isao e Ideo Kinsei, li ho avuti come compagni all'esame genin e in una missione, ormai parecchi anni fa. Isao, che coincidenza interessante, era abbastanza gentile, mentre il gemello era assolutamente insopportabile. Probabilmente anche l'improvviso cambio di carattere a cui ho assistito prima è dovuto semplicemente a una differenza tra i due fratelli. Eppure, nonostante tutte le somiglianze, con i gemelli Kinsei c'è una differenza enorme: Isao e Ideo condividevano il corpo, almeno per la maggior parte del tempo, ma ognuno aveva la propria testa, con quella del minore che spuntava dalla spalla di Isao. Adesso davanti a me, invece, mi sembra proprio di avere un'unica persona, un'unica bocca da cui sono venute queste due presentazioni diverse. "Piacere." dico semplicemente. Qualunque cosa questo significhi, la cosa giusta da fare è rispondere al saluto, dopo avrò tempo di capirci qualcosa in più.
La maggior parte della folla si deve concentrare nel primo anello, quindi una volta superato quello siamo riusciti ad avanzare con una certa velocità e adesso, davanti a noi, vi è la piazza su cui si affaccia la Grande Biblioteca. Si tratta di un imponente edificio, molto più grande della biblioteca che abbiamo a Kiri. Al centro della piazza vi è la statua di un angelo, intento a porgere un libro a tre uomini scolpiti. Basta uno sguardo al volto della figura per riconoscere quello della donna che ci ha accolti al nostro arrivo in città, il Tenshi.
Yosuke, sempre che si tratti effettivamente di lui, ci dice di essere interessato a informazioni sui metodi di forgiatura e sulle Spade della Nebbia.
"Mi chiedo se davvero delle informazioni significative sulle spade siano riuscite a uscire fuori dal villaggio." rifletto ad alta voce, senza parlare davvero a nessuno dei miei due concittadini. "Invece io non ho obiettivi particolari, anche se sono veramente curiosa di scoprire cosa scriva Sora di sé. Entriamo?"
 
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view post Posted on 9/3/2022, 13:09     +1   -1
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< It's a Long Way To The Top( if You Wanna Rock'N' Roll) >




Parlato Isao
pensato yosuke
Parlato Yosuke
Parlato terzi



Erano tutti e quattro davanti all’immenso androne della biblioteca, la riflessione fatta ad alta voce da Sumiye sull’effettiva presenza di informazioni inerenti alle spade all’interno della biblioteca suonò per i due fratelli quasi come un invito ad entrare e frugare tra le varie sezioni.


Beh allora .. che aspettiamo ad entrare? Così scopriremo quante e quali possibili informazioni ci possono essere qui dentro.. Anche storie o leggende possono fare al caso nostro, anche da esse si possono ricavare utili dettagli per poter comprendere quelli che sono autentici capolavori ..


Entrando la solfa non cambiava minimamente, l’imponenza della struttura che più che una biblioteca sembrava essere una cattedrale intitolata al sapere lasciava senza parole, una miriade di scaffali si stagliava in quella che più che una sala sembrava una navata, monaci e guardie armate sfilavano senza sosta in quell’area, per non parlare degli utenti della biblioteca stessa.

Isao si avvicinò a un monaco che stava scrivendo qualcosa su un grosso tomo, che dall’aspetto poteva dirsi una specie di registro delle sezioni dato che dopo ogni annotazione guardava in direzione degli scaffali di fronte a lui.


Buongiorno.. mi scusi nobile monaco, la posso disturbare giusto pochi secondi?


Il Kiriano dovette chiamare un altro paio di volte il Bonzo prima che egli si accorgesse della sua presenza


Oooh.. ma buongiorno a lei.. mi scusi non l’avevo proprio sentita.. Sa oggi col giorno della grande apertura e deve essere tutto perfetto.. Mi dica ma faccia in fretta..


ma va? Non mi ero accorto che non ci avevi sentito..


Guardi avremmo bisogno visitare un paio di sezioni, una in cui trovare libri che parlino di forgiatura e poi una sezione in cui trovare storie e leggende sulle 7 spade della nebbia..


Il monaco scrutò velocemente nel registro e poi guardò il giovane Kiriano


Allora.. Forgiatura eh… provi a guardare nella sezione 12 B , alla voce Metalli e lavorazioni. Mentre per quanto riguarda le spade beh.. è molto più difficile, quella è roba di cui il suo villaggio va molto geloso, ma qualcosina potrebbe esserci nelle sezione 34 C Miti e leggende del continente, sottosezione 4 Kirigakure No Sato.


Isao ringraziò garbatamente e poi Yosuke si rivolse poi ai loro accompagnatori


Allora.. che ne dite di cominciare dalle leggende sulle spade così consultiamo qualcosa che può essere un pochino più interessante , perché già i metodi di forgiatura sono una palla per noi che lavoriamo in questo ambito , figuriamoci per voi che non ci capireste una mazza..


Si addentrarono in quel dedalo di scaffali alla ricerca di testi che potessero parlare o far rifermento alle spade, presero un tomo a caso, titolava “ Gli occulti della Nebbia” , lo rimisero a posto prendendone un altro 霧に隠された村の歴史 “Storia del villaggio nascosto nella Nebbia” , lo presero e se lo misero su un banchetto, poi passarono al successivo 霧に隠された村の氏族の歴史 “Storia dei clan del villaggio nascosto nella Nebbia”


Noi iniziamo a dare un’occhiata a questi due, se volete dare un’occhiata anche voi a qualche volume fate pure ..


Iniziarono a sfogliare il primo libro , tutte storie antiche sul loro villaggio , c’erano pure degli accenni al Primo Mizukage e di quello che sembrava essere il primo dei Sette, “il Fabbro”..


eccoti.. ti ho trovato..


Sussurrò Yosuke..
Isao Lesse e prese appunti su un blocchetto.


Sono le stesse cose che dice Nuguro-Sensei delle armi per il Nindo.. Quindi che anche le 7 ne possiedano una?


può essere fratellino.. può essere, a ora è già più di quello che speravamo di trovare..


Lessero di quel accadde al leggendario fondatore di 6 delle 7 spade, lessero come secondo gli scritti eliminò i suoi compagni preservando le sue opere, fino a quando alla sua morte la sua anima si frammentò e penetrò all’interno delle spade gemelle.
Continuarono a prendere appunti per ogni dato interessante che trovavano, anche se si trattavano solo di leggende.


un giorno scopriremo anche come sono forgiate .. scopriremo come il primo fabbro le ha rese immortali .. ma l’unico modo per scoprirlo è ottenere la Kabutowari..


Si, ma non sarà per nulla facile..E senza la spacca elmi l’obbiettivo di diventare dei mastri forgiatori diventa ancora più impensabile da realizzare.


Continuarono a trascrivere le poche informazioni che avevano trovato, Solo della Samehada si sapeva ancor meno rispetto alle sue sorelle, che per così dire non è che fossero delle donne di mondo..


Avete trovato qualcosa di interessante voi?


Disse chiudendo il [ blocco degli appunti ]


I due fratelli si avvicinarono a Sumiye e ad Arata (abbastanza vicini da poter notare l' eterocromia iridea)


scusateci, ma forse è il caso che vi spieghiamo alcune cose di noi.. Visto che Arata ha avuto modo di conoscerci in un'altra occasione , e comunque vi siete presentati in modo più che adeguato..


con l'ennesimo cambio di voce parlò Yosuke


quello che vuole dirvi mio fratello in soldoni è che soffriamo di sindrome dissociativa della personalità e non siamo originari di Kiri e vogliamo diventare dei mastri forgiatori ma..







fece eloquentemente sorridendo.
 
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view post Posted on 25/3/2022, 18:10     +1   -1
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Quel posto e' magnifico, nulla da dire.
Una gran bella esperienza che per te puo' risultare preziosa, umanamente parlando.
Non hai grandi interessi nel cercare qualcosa di specifico ma, se puoi essere utile, sei ben disposto a dare una mano.
Ormai ti sei affezionato al tuo amico dalla duplice personalità benché sia persona non facile da gestire, ma non fa niente.
Come detto, entrate in quella vastità di cultura: rimani per un attimo meravigliato, anzi, incantato e' più idoneo come termine.

Mentre vi accingete ad inoltrarvi in quell'oceano di libri accuratamente catalogati e conservati, ascoltati le osservazioni di Sumiye, soprattutto la parte riguardante la cultura della vostra patria nel non essere popolo votato alla comunione e alla condivisione, ma in fondo questa realtà la conosci bene visto da che clan discendi.

"Temo che un buon numero di nostri concittadini non condividerebbe alcune delle cose che hai detto"

Come detto non ti stupisci di quanto dice, anzi, sei ben conscio del vecchio stile della Nebbia ma, al contempo, sei contento che in mezzo ad una marea di cinici solisti tu riesca a trovare qualche spirito più' devoto alla conversazione e alla curiosità della conoscenza.

"Io, dal canto mio, le apprezzo molto. Davvero non ha senso essere poco meglio che nemici invece di aiutarci a vicenda."


La penso esattamente come te....

Sei contento che vi sia intesa.... se c'e' una cosa di cui hai bisogno in questo momento, assolutamente, e' non pensare a quei brutti momenti che qualche istante prima hanno invaso la tua testa e mescolato i tuoi pensieri.
Comunque, ritornando al motivo che vi ha portato a presenziare in quel sommo luogo di cultura, cominciate la vostra ricerca, anzi, la ricerca del tuo amico che, battagliero come non mai, comincia a chiedere informazioni nella speranza di trovare tracce su qualcosa che possa indirizzarlo alla giusta via.
Sei stranamente rincuorato.
Ti senti in un posto che ti offre conforto non tanto perche' tu abbia trovato una meta, quanto il poter stare in gruppo: tu sai bene quanto la solitudine sia un demone che per troppo tempo ha maciullato ogni fibra del tuo essere.
Ora vuoi solo goderti l'istante, altro non ti importa.

Ascolti incuriosito le richieste specifiche che fa il tuo compaesano - le spade, la forgiatura, leggende -, vuoi cercare di essere utile in qualche modo.
Provi a comprendere il suo metodo per essere utile e trovare qualche informazione a tua volta.

Allora.. che ne dite di cominciare dalle leggende sulle spade così consultiamo qualcosa che può essere un pochino più interessante , perché già i metodi di forgiatura sono una palla per noi che lavoriamo in questo ambito , figuriamoci per voi che non ci capireste una mazza..


Va bene....

Cosi segui le indicazioni e ti orienti in quella vastità di carta dove ogni generazione ha donato il suo contributo nel non far perdere tracce anche di un irrilevante eco: una storia che possa rimanere viva e poter essere tramandata.
Continui la tua ricerca, chiedi nello specifico a qualche addetto o monaco che dir si voglia per essere orientato al meglio - vuoi aiutare il più possibile.
Trovi storie generiche, nulla che tu gia' non sappia su queste figure prescelte per impugnare tali armi prestigiose: come le loro gesta sono state tramandate all'interno di Kiri e non solo.....
Nulla pero' ti porta ad un'origine, al principio che possa guidarti a una risposta cristallina e definitiva.
Passi un bel po' di tempo a cercare, in fondo studiare per te non e' esercitazione nuova e anzi, sei abbastanza avvezzo nel dedicarti alla lettura approfondita.
Comunque, dopo aver visionato diversi libri ogni volta rimettendoli accuratamente apposto, ti ritrovi con i tuoi amici.

Avete trovato qualcosa di interessante voi?


Purtroppo nulla che gia' non si conosca nel villaggio.... storie della loro fama e di come si sono costruiti una nomea nel tempo: a quanto sembra molte informazioni sono state perse o, ipoteticamente, gelosamente custodite.

Confidenze: rivelazioni che richiedono grande coraggio.
Ascolti cio' che ha da dirvi il tuo amico, per quel che ti riguarda non ti stupisci di nulla.... niente e' nuovo ai tuoi occhi o scandaloso una volta udito dalle tue orecchie.
Chi sei tu per giudicare? Tu che sei il derivato guasto di una cultura che ti ha fatto sprofondare e che tutt'ora ti lega a un profondo conflitto che ti ha spinto ad aggredire il tuo sensei.
Non ami giudicare, non lo hai mai fato e non lo farai di certo ora.


Isao, Yosuke, fratelli: se non era per il vostro aiuto io non sarei oggi qui.... io non sono nessuno per giudicare.... ma solo esservi grato e di sostegno come amico.

Un sorriso caldo e rassicurante si apostrofa sul viso....

Allora amici, sbaglio o abbiamo una bella avventura che ci attende? Non ditemi che ci diamo gia' per vinti?

 
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view post Posted on 11/5/2022, 18:36     +1   -1
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Entrare nella Grande Biblioteca, fu come varcare la soglia di un altro mondo. L’atmosfera cambiò istantaneamente, cullata dal classico silenzio composto che ammanta luoghi simili a quello - magari un tantinello più ristretti - e dall’immancabile odore di carta vecchia e cuoio. A conti fatti, la sensazione era simile a quando si muovevano i primi passi all’interno di un tempio, quel misto di dovuta meraviglia e soggezione per la vastità del locale principale. Era assurdo a dirsi, ma se già da fuori Yuumen sembrava grande, da dentro ne dava un’impressione ancora più marcata. Ovunque Yu girasse gli occhi, c’erano scaffali e scaffali: dal pavimento in marmo lucente fino al soffitto decorato, libri e pergamene erano i massimi protagonisti di ogni singola mensola. Doveva essere davvero un lavoraccio tenere pulito quel posto, senza contare che il Rosso dubitava seriamente che tutti i visitatori avessero il buon senso di prendere i libri e rimetterli nello stesso posto da cui erano stati prelevati…e non perché non avesse fiducia nel genere umano, semplicemente perché già accadeva nella più piccola biblioteca di Kiri, figurarsi in un luogo in cui qualcuno avrebbe anche potuto perdersi! Aaaah, se solo Kasumi fosse stata lì ora sarebbe stata in brodo di giuggiole! Le aveva promesso che le avrebbe raccontato ogni più piccolo dettaglio di quel “paese delle meraviglie” e aveva tutta l’intenzione di mantenere la parola data, tuttavia…quello non era il solo motivo per cui gli interessava fare un giro alla tanto decantata Biblioteca di Sora. La sua curiosità aveva avuto un buon penso nella decisione di passare lì il tempo libero a loro disposizione prima del Summit, ma questo non significava che le sue mire fossero tutte così frivole. Durante l’interrogatorio, Manpeiko, tra i deliri di onnipotenza e il racconto del suo incontro con Hayate, si era lasciata sfuggire un’informazione piuttosto interessante sul Morbo che attualmente stava imperversando nel Continente: non era la prima volta che accadeva. Valeva la pena verificare se, tra tutti quei documenti, non vi fosse qualche cosa che faceva riferimento a questo fatto. Non era così ottimista da pensare di trovare resoconti dettagliati, ma si aspettava almeno qualche cenno in alcune leggende antiche e fu proprio in quella direzione che decise di muoversi.
Con l’aiuto di Takumi, raccattò un bel po’ di libri che potessero dimostrarsi centrali rispetto ai suoi intenti, iniziando a sfogliarli seduto ad uno degli ampi tavoli messi a disposizione di chi usufruiva della biblioteca. Inutile dire che fu come farsi strada in una giungla muniti di un kunai spuntato. Tra buchi nell’acqua e brevi accenni, qualcosa di vero sembrava esserci sul serio nelle parole della vecchia che fu del Kyo Dan, ma da qui a dire che fossero informazioni di un certo peso, puntuali e precise…beh…c’era di mezzo il mare. Sarebbe servito molto, molto, molto più tempo per poter scendere a fondo della questione: due orette scarse, non potevano sicuramente essere abbastanza per discernere ciò che era pura fantasia, da quello che aveva una traccia di verità.
Chiuse l’ennesimo libro con uno sbuffo, lasciandosi andare sullo schienale della sedia, osservando gli ampi soffitti da cui pendevano lampadari in ferro battuto simili ai candelabri che aveva visto assieme ad Eiji Imai in quella vecchia magione, prima di arrivare nel Paese del Cielo. La ricerca era stata quasi del tutto inutile…non che si aspettasse diversamente, ma era ugualmente frustrante.


Fermiamoci qui, Takumi. E’ evidente che non abbiamo tempo a sufficienza per fare un’indagine come si deve in questo casino. Un po’ mi dispiace, comunque. C’erano stati attimi in cui era convinto di stare per afferrare qualcosa di importante, per poi essere tradito un istante più tardi. Sapete, no? Quella sensazione allo stomaco, quella di essere a un tanto così dal capire la quadra e poi…puff, sparita. Ci andrà meglio la prossima volta! Si tirò su, rivolgendo un sorriso al suo compagno, per poi essere attirato da qualcosa che stava alle sue spalle. Assottigliò gli occhi, osservando da lontano dei giovani shinobi attorno ad un tavolo non distante da lì - prima era così impegnato a guardare sugli scaffali che non se n’era nemmeno accorto! Erano due ragazzi e una ragazza, ma avevano un’aria un po’ familiare, come se li avesse già visti da qualche parte, sebbene fosse certo di non conoscerli di persona. Vi accennò con il capo. …Sbaglio o quelli sono dei nostri shinobi? Sì, era abbastanza sicuro di averli visti durante il viaggio e probabilmente aveva letto il loro profilo, quando era appena diventato Mizukage: non c’era una sola carta di cui non avesse almeno preso visione, si era sentito in dovere di informarsi su tutto e tutti nel limite del possibile. Andiamo!

D’altronde leggere sulla carta era una cosa, poter scambiare due parole era un’altra. E perché avrebbe dovuto farsi scappare l’occasione? Poi era così inconsueto che degli shinobi del villaggio consultassero dei libri in biblioteca…ricordava che, quando era un genin, in biblioteca era veramente un caso più unico che raro incontrare qualcuno che non fosse la responsabile, ovvero Kasumi. Certo, c’era qualche eccezione, ma di sicuro non era la norma. Quindi, incuriosito dalla cosa, raccattò i libri presi in esame poco prima per rimetterli accuratamente al proprio posto, per poi avvicinarsi al gruppetto stranamente assortito. Arrivò da dietro, rispetto all’albino del trio: lui era proprio ben impostato, si era preparato di fronte due grossi volumi e aveva con sé anche un blocco per gli appunti…sembrava una cosa seria.

Eeeeh, non pensavo avrei incontrato qualcun altro del Villaggio tra queste mura stracolme di libri. Piegò la testa di lato per poter leggere i titoli sui dorsi dei tomi rilegati in cuoio. “Storia dei clan del Villaggio Nascosto della Nebbia” e “Storia del Villaggio Nascosto della Nebbia.”, andiamo sul pesantuccio. Avete trovato qualcosa di interessante?

 
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view post Posted on 14/5/2022, 11:27     +1   +1   -1
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Doveva ammettere che varcare la soglia di un luogo così apparentemente immenso e pieno di cultura era un'esperienza. La quiete quasi surreale che aleggiava all'interno della biblioteca di Yuumen gli regalava un senso di tranquillità interiore contrastato da una sorta di oppressione, facendolo sentire come un moscerino davanti a un macigno. Non sarebbe bastata una vita intera per leggere tutti quei tomi e quelle pergamene! Trovare quello che stavano cercando poi sarebbe stato come rovistare in un pagliaio alla ricerca di un minuscolo ago. Sospirò. Sperava davvero di trovare qualcosa di utile per poter avallare o smentire le informazioni deliranti sottratte con la forza a quella vecchia megera di Manpeiko, ma ovviamente le sue speranze erano remote. La Dea Bendata è una grande puttana, dopotutto.
Con tutta la buona volontà di questo mondo aiutò il compagno dalla chioma fulva a racimolare quanti più libri possibili sull'argomento 'Morbo', specialmente se con richiami a miti e leggende del passato. Dubitava che la donna sotto tortura avesse mentito o avesse tirato fuori dal cappello un vecchio racconto per bambini suggestionabili. E mentre rifletteva, trasportando ordinatamente i libri su di un tavolo non distante dalla loro posizione, gentilmente passati da quel raggio di sole - attualmente appollaiato su una scala per raggiungere gli scaffali più in alto - che non si sarebbe mai stancato di osservare, presto arrivò il momento di leggere quanto estrapolato dagli scaffali.
Fu piacevole perdersi fra le righe e le illustrazioni di alcuni libri, specialmente quando la complessità di queste ultime riuscivano a suggerire a primo impatto quello che le parole avrebbero poi messo per esteso, ma ovviamente non cavarono un ragno dal buco. Troppo poco tempo. Sbuffò. Detestava lasciare le cose a metà, ma Yūzora aveva ragione: dovevano fermarsi, perché il tempo correva rapido e presto la loro presenza sarebbe stata richiesta in altro luogo.
Hai.. rispose, sospirando e chiudendo il tomo su cui si era dedicato, accatastandolo agli altri sulla sinistra. Si sarebbe alzato per riporre tutto perfettamente dove lo avevano trovato, ma lo sguardo incuriosito del compagno diretto alle sue spalle e la successiva domanda che gli pose lo costrinsero a voltarsi per incontrare un trio di ragazzi, intenti come loro a leggere. Non ne ho la più pallida idea. ammise scettico, osservando i nuovi arrivati con cipiglio disinteressato. Ovviamente non conosceva nessuno, né i due ragazzi né la ragazza al loro seguito, e non avrebbe avuto motivo nemmeno di avvicinarsi per scambiare due chiacchiere in allegria, se non fosse stato per la volontà del Kyōmei che, esortandolo, si sollevò per posare i libri e raggiungerli.

Che noia.. s'intromise il demone dalle due code, rannicchiato pigramente nella sua coscienza, mentre il castano riponeva gli ultimi libri rimasti sul tavolo esattamente dove li aveva prelevati. Dopo sarà ancora più noioso, suppongo. Preferisco lasciargli il tempo di svagare, prima di rinchiuderci in quella tana di serpi. affermò, ricevendo come tutta risposta un sonoro sbadiglio dal felino infuocato, mentre si avvicinava al gruppetto. Opportunamente lasciò che fosse Yūzora a intervenire e rompere il ghiaccio, limitandosi ad ascoltare e osservare ognuno di loro. Prese indebitamente il libro "Storia dei Clan del Villaggio Nascosto della Nebbia", aprendolo sospettoso. Detestava quella politica pericolosa e il fatto che esistessero dei libri del genere non lo faceva certo sentire sereno, non ora che il Kyomei era divenuto il pilastro del Kirigakure, ma fu sufficiente l'occhiata di rimprovero del compagno per farlo sospirare un semplicissimo e disinteressato Lettura interessante.. mente chiudeva e riponeva il libro dove lo aveva trovato.

 
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< Can I Play With Madness >



Pensato Isao
pensato Yosuke
parlato yosuke
parlato isao



GDR Off/ i cambi di voce tra isao e yosuke sono abbastanza evidenti, non solo negli atteggiamenti ma cambia pure il tono di voce/ GDR ON





Alle Spalle di Yosuke si avvicinò una figura che i suoi due compagni avrebbero certamente riconosciuto, del resto chiunque conosceva il nuovo Mizukage , soprattutto dopo il suo discorso che parlava dello spirito di rinnovamento e dell’abbandonare quelle tradizioni macabre e violente tipiche di Kiri.

I due fratelli assorti pur qualche istante nei loro pensieri non si accorsero del suo arrivo, soprattutto Yosuke che si stava arrovellando su come effettivamente il primo spaccino avesse forgiato le altre spade , sui libri sulla forgiatura che aveva letto in passato non aveva mai trovato tecniche particolare per far cambiare forma alle spade modificandone la loro natura o altre cose simili..
Alle spalle dei fratelli il ragazzo dai capelli rossicci proferì parola


CITAZIONE
Eeeeh, non pensavo avrei incontrato qualcun altro del Villaggio tra queste mura stracolme di libri

ma porca troia.. ma oggi è la giornata di chi non si fa i cazzi suoi?


CITAZIONE
. “Storia dei clan del Villaggio Nascosto della Nebbia” e “Storia del Villaggio Nascosto della Nebbia.”, andiamo sul pesantuccio. Avete trovato qualcosa di interessante?

Quelle parole fecero chiudere la vena al maggiore tra i due fratelli, sospirò mentre iniziava a voltarsi


ma saran…stai zitto stupido non dire cose di cui potresti pentirti.


Isao in un secondo di lucidità riuscì a fermare suo fratello prima che facesse il danno peggiore di tutta la giornata, e già ne aveva fatti prima di arrivare alla biblioteca.


.. eh si.. è proprio Sherlock..


Isao impallidì a quelle parole…. Con l’ennesimo cambio di voce cercò di mettere una pezza..


Mizukage Sama.. perdoni mio fratello , non è cattivo, è solo stupido.


Disse Isao chinando il capo in segno di scusa, dopodiché si apprestò a prendere il blocchetto degli appunti.


suvvia fratellino non devi essere così intimorito o troppo reverenziale, va bene che è il grande capo però è un essere umano come tutti..


Porsero il blocchetto degli appunti, all’interno vi erano scritte le notizie reperite sulle spade (nulla di eclatante, senz’altro note ai più) e la relativa illustrazione di ognuna, con relative annotazioni e considerazioni personali.
Sulla Kabutowari si sarebbe potuto senz’altro notare altre annotazioni relative principalmente all’uso dei quest’ultima come strumento forgiatura.


Questo è ciò che abbiamo potuto apprendere, ma senza dubbio conoscete.


Le due particolari Iridi guardavano il Kage, con la coda dell’occhio notarono che l’accompagnatore che prendeva il tomo citato poc’anzi dal reggente del villaggio per sfogliarlo e riporlo rapidamente sul tavolo..
Yosuke indicò Takumi continuando a guardare colui che era l’unico che avrebbe potuto concedergli il permesso di cercare di ottenere la spada a cui puntava da quando aveva mosso i primi passi all’interno dell’accademia.


ma sono tutti così musoni al villaggio? Su Watson la vita non è così male dopo tutto..


Isao si sentì mancare..
Non solo suo fratello dava del tu a quella che era la persona più influente del villaggio ma stava pure facendo lo stupido e prendendo in giro il suo accompagnatore.


comunque.. è un onore incontrarvi, il mio nome è Yosuke, e quello che probabilmente è svenuto malamente nella nostra psiche è mio Fratello Isao


io ci rinuncio ..fai che cavolo vuoi..
 
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Eeeeh, non pensavo avrei incontrato qualcun altro del Villaggio tra queste mura stracolme di libri.

Chi mai si sarebbe aspettato che tra tutti gli incontri che si potessero fare in quel posto, proprio il grande capo avresti incontrato? Esattamente, colui che all'improvviso aveva deciso di colloquiare con le vostre figure non era altri che il nuovo Mizukage.
Non puoi fare a meno, come d'altronde ti e' stato insegnato, di inchinarti al suo cospetto e salutare con tutto il rispetto che il suo ruolo impone: in fondo, quante volte ti potrebbe capitare, almeno in giovane eta', di incontrare sua altissima eccellenza e avere l'onore di conversare con lui.


Juuichidaime sama....

Non puoi fare a meno di sentirti agitato benché l'espressione del Mizukage sia serena e negli atteggiamenti mostri una certa affabilità: e' più forte di te, senti le tue gambe pensanti, quasi tremanti - il genuflettersi e' automatico mentre il resto del corpo mostra sottomissione.
Probabilmente questo e' dovuto al fatto che a casa tua, tale figura, e' sempre stata esaltata per come un tempo il massimo rappresentante della Nebbia sapeva gestire le cose - ogni riferimento al dominio Momochi e' puramente casuale - ,nell'antico pensiero che ogni shinobi debba sacrificare la propria vita rendendo gloria alla Nebbia Insanguinata.
Il tuo inchino non e' altro che riflesso condizionato dovuto all'input del tuo cervello, suggestionato e automatizzato a identificare la figura del Kage più come un padrone, che un punto di riferimento nel suscitarti ammirazione.

“Storia dei clan del Villaggio Nascosto della Nebbia” e “Storia del Villaggio Nascosto della Nebbia.”, andiamo sul pesantuccio. Avete trovato qualcosa di interessante?

E' un individuo curioso.... sembra piacevolmente sorpreso da cosa state cercando ma non vedi nel suo sguardo disapprovazione: non percepisci fastidio o qualsivoglia altro sentimento negativo nei vostri confronti per aver ficcanasato su argomenti abbastanza spinosi che, per logica, dovrebbero riguardare poco dei Genin ancora acerbi e alle prime armi.
Sei combattuto e non riesci a parlare con scioltezza o spontaneità.... hai il timore che possa essere un test per valutare le giovani leve di Kiri e, quindi, a differenza del tuo amico dalla lingua fin troppo lunga e le maniere sempre originali, anche troppo, tu non puoi fare a meno di tenere lo sguardo basso rimanendo imprigionato nel tuo condizionamento.

comunque.. è un onore incontrarvi, il mio nome è Yosuke, e quello che probabilmente è svenuto malamente nella nostra psiche è mio Fratello Isao

L'unica cosa che riesci a fare, oltre il rimanere inamovibile nel tuo ostentare la posizione di sudditanza, e' seguire a ruota quel pazzo incosciente dalla doppia personalità per presentarti anche tu.


Perdoni la mia impudenza nel non essermi ancora presentato: Arata Ogawa facente parte del clan Ogawa, a suo servizio.... e' un onore poterla incontrare....



Edited by Kusanagi - 27/5/2022, 18:28
 
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« Proprio non riuscivi a resistere, eh? »
Oh suvvia, che sarà mai voler fare un po’ di conversazione. Sono solo curioso.
« Canaglia. »

Non poteva negare di essersi avvicinato di proposito alle spalle del ragazzone per divertirsi un po’ alla sua reazione, figuriamoci a qualcuno che conosceva per filo e per segno ogni cosa che gli passava per la testa. Quindi sì, forse un po’ canaglia lo era stato davvero, tuttavia non così tanto. Era davvero solo incuriosito, come aveva dimostrato andando a ficcanasare subito tra i titoli presenti sul tavolo. Certo non si aspettava di essere lui quello a restare momentaneamente spiazzato di fronte all’insolito interlocutore. Era…strano. Avrebbe giurato che in un primo momento lo stesse per mandare a quel paese, per poi cambiare immediatamente rotta come se parlasse con sé stesso. Il curioso scambiarsi di personalità lo lasciò basito e confuso alcuni attimi in quei primi scambi, faticando a comprendere con chi avesse effettivamente a che fare: se con un ragazzo che non si faceva alcun problema a rivolgersi a lui in maniera tranquilla, nominandolo addirittura “Sherlock” - chissà poi che cosa volesse dire - o se un noiosissimo timorato del Mizukage come la stragrande maggioranza delle persone. Pensò si trattasse di qualche disturbo psichico: bipolarismo, doppia personalità o cose simili…anche se il totale cambio di voce tra l’uno e l’altro era a dir poco marcato, tanto da sembrare effettivamente entità differenti. Non gli era mai capitato di avere a che fare con qualcuno di simile, quindi la cosa lo intrigò parecchio, ma si guardò bene dal chiedere cose che sarebbero potute risultare fuori luogo e poco consone. Tenne per sé tutte le sue domande, lasciando che fosse il ragazzo a parlare. In fin dei conti aveva una bella lingua lunga il tipo più peperino dei due…fratelli, a quanto pareva. Ci tenne solo a tranquillizzare quello più passivo, che sembrava parecchio preoccupato per le sorti di entrambi a causa della spavalderia del suo opposto.

Infatti, non vi preoccupate. Colse la palla al balzo offertagli dal più sfrontato lì presente. Non siamo in un contesto ufficiale, in questo momento siamo visitatori della biblioteca tanto quanto voi.

Prese quindi il blocchetto degli appunti che gli veniva gentilmente offerto, iniziando a sfogliarlo mentre il ragazzone spiegava che quelle note erano tutto ciò che fossero riusciti a mettere assieme da quei libri. In effetti non era nulla di eclatante, per lo più si trattava di storie che si conoscevano già a Kiri, riguardanti le spade dei Sette. Sorrise, osservando gli schizzi delle reliquie del villaggio, constatando che quel giovane disegnava male almeno tanto quanto lui e si soffermò sull’arma che sembrava essere stata approfondita più delle altre: Kabutowari. Evidentemente quella a cui ambiva il ragazzone. Ad incuriosirlo particolarmente furono gli appunti circa la forgiatura…sembrava saperne abbastanza il giovane, tanto che Yu si ritrovò a chiedersi quanto abbastanza, mentre passava gli appunti a Takumi. D’altronde la sua arma stava aspettando d’essere sistemata, no? Yukinko, la naginata che un tempo fu di Fuyu no Yuki e che quest’ultimo aveva donato a lui, era ferma in quella rastrelliera, in attesa d’essere presa per le mani da un bravo fabbro che eliminasse i segnali del passaggio del tempo e dell’usura. Sarebbe stato alquanto divertente se quel qualcuno fosse stato colui che un giorno avrebbe potuto presentarsi da lui per chiedere Kabutowari. O forse avrebbe dovuto dire “quei qualcuno”? Yosuke ed Isao. Si presentò così il ragazzone, immediatamente seguito dal ragazzo moro più giovane e decisamente meno robusto di lui, che fino a quel momento era rimasto in silenzio quasi pietrificato sul posto. Quest’ultimo disse di chiamarsi Arata Ogawa…Ogawa. Non gli era nuovo quel nome. Era sicuro ci fosse qualcuno che si chiamasse a quel modo nella guardia. Non in quella personale, quella ogni Mizukage se la sceglieva da sé ovviamente, ma era nel gruppo di ANBU dedicati alla sua protezione. Probabilmente qualche parente.

Il piacere è mio. Salutò entrambi con un lieve cenno del capo, ridendo alla battuta che venne fatta su Takumi. Non è sempre così, davvero. Oggi però è una giornata un po’ particolare. Piuttosto… ho visto gli appunti di forgiatura sotto le note di Kabutowari. Sembrano davvero competenti, sei un fabbro esperto?

 
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view post Posted on 19/6/2022, 19:51     +2   +1   -1
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Un soggetto a dir poco eccentrico, quel ragazzino dalla doppia personalità. E alquanto sconsiderato, se si permetteva di dare del tu al suo diretto superiore senza preoccuparsi delle eventuali conseguenze di quell'atteggiamento. Probabilmente, in quella testolina confusa era venuto a mancare da un pezzo il cosiddetto criceto sulla ruota, attualmente spalmato a pancia in su, stecchito, sulla segatura. Avrebbe dovuto osservare un minuto di silenzio per quella grave dipartita? No. Non era suo stile. Accennò a un sorrisetto che ebbe come effetto l'assottigliamento dello sguardo, tagliente come una lama, mentre Yūzora tentava di giustificare il suo comportamento sospettoso e passava alle sue mani il curioso blocchetto dell'interlocutore. Eeeeh~ sumimasen. E' che sono abituato a divertirmi con quelli intelligenti della cucciolata. disse con aria sufficiente, da bravo stronzo quale era. Non aveva compreso cosa volesse dire con quel "Watson", ma di per certo non era un complimento alla sua persona. Voleva uno simpatico? Beh, lo aveva appena trovato. Si sarebbero fatti grasse risate.
Incuriosito dagli scarabocchi, prese a sfogliare il blocchetto degli appunti di colui il quale si era presentato come Isao/Yosuke. Quanti problemi in una sola persona! Storse il naso nell'osservare la carta depredata del suo candore da scarabocchi di dubbia comprensione: non soltanto scriveva come una gallina, in maniera confusa e sporca, ma quel che era peggio era il disegno. Sembrava che a ogni linea avesse avuto un ictus improvviso, sul serio. Non ce n'era una che fosse al posto giusto per ricordare anche solo vagamente la fattezza dell'oggetto rappresentato. Sollevò un sopracciglio.
Se la tua mano è diretto riflesso della tua mente, siamo messi proprio bene.. commentò spassionatamente, prendendo fra le mani la penna che era stata posata disordinatamente sul tavolo per poi aprire bene il blocco e intingere la punta nell'inchiostro. Si era fermato sulla pagina dedicata a quella che aveva intuito essere la Kabutowari, una delle Sette. Considerata la lunghezza stessa della descrizione (inutile sprecare tempo a leggerla, ne avrebbe ottenuto soltanto un discreto mal di testa se avesse tentato di tradurre quel geroglifico) e l'effort maggiore applicato - con scarsissimi risultati - sul disegno doveva essere quella di maggiore interesse per il ragazzo dalla duplice personalità. Con sicurezza disarmante, prese a scorrere la penna sulla parte vuota della pagina, poco sotto lo scarabocchio. Nel suo bagaglio di conoscenze accademiche non potevano certo mancare i leggendari cimeli del Kirigakure, dato che sin dai tempi del riformatorio non facevano che parlarne tutti, cercando quasi di inculcare nel suo spirito un rispetto che non sarebbe perdurato nemmeno per un secondo. Bah. Non capiva cosa avessero di così speciale quelle spade da attirare così tanto l'attenzione altrui, fosse essa ammirazione o timore. Erano armi. La differenza la faceva chi le brandiva e in tempi passati gli Spadaccini non pareva avessero avuto una grossa condotta. Ma comunque sia.
Terminò con un sospiro il suo bozzetto, nell'arco di tempo impiegato dal Kyōmei a discorrere col problematico ragazzo (l'altro era rimasto pietrificato sul posto e a stento aveva visto solo i kanji che componevano la parola Mizukage stampati sul volto del Rosso) che a un occhio meno esperto sarebbe facilmente sembrato un lavoro finito. Un possente martello dalla forma tondeggiante, impreziosito da rivestimenti in resistente cuoio, collegato da un laccio elastico a una pericolosa tomahawk dalla lama pericolosamente appuntita (resa tale dai riflessi impressi su carta, ovviamente). Un'arma singolare, senza dubbio.
Si sollevò dal suo posto, senza dire una parola, posando la penna nel posto in cui avrebbe dovuto stare - accanto alla boccetta, verticalmente, e non buttata così alla buona in mezzo alla carta - e lasciando il blocchetto degli appunti aperto sul tavolo, sulla pagina della Kabutowari, prima di rivolgere il suo sguardo a Yūzora. Un solo cenno e senza esitazione avrebbe restituito il blocchetto alle mani del Rosso, ma sino a quando non avesse detto nulla, avrebbe continuato a starsene in silenzio ad ascoltare la conversazione come nulla fosse.

 
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view post Posted on 6/7/2022, 16:58     +1   +1   -1
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pensato Yosuke
Pensato Isao
Parlato Yosuke




< C'est la Vie >





CITAZIONE
Non siamo in un contesto ufficiale, in questo momento siamo visitatori della biblioteca tanto quanto voi.

Isao sospirò, capendo che quelle parole erano rivolte principalmente a lui, e proferì parola



Molte grazie Mizukage – sama, anche se ho i miei dubbi mio fratello riuscirebbe a comportarsi in modo consono pure in un’occasione formale..



Yosuke ridacchio tra se e se mentre il rosso guardava gli appunti che aveva preso



CITAZIONE
Non è sempre così, davvero. Oggi però è una giornata un po’ particolare. Piuttosto… ho visto gli appunti di forgiatura sotto le note di Kabutowari. Sembrano davvero competenti, sei un fabbro esperto?

Il maggiore tra i due fratelli rispose con tranquillità



Non siamo ancora al livello del nostro sensei , ma ce la caviamo.. Solitamente ci vogliono decenni per padroneggiare l’arte della forgiatura con risultati accettabili per essere definiti in tale modo..



Nel frattempo l’accompagnatore dopo aver proferito una mezza battuta prese il blocchetto e si mise a sfogliarlo, dalla faccia non sembrava gli andasse a genio cosa ci fosse scritto sopra o meglio la forma in cui era scritto o disegnato.



CITAZIONE
Se la tua mano è diretto riflesso della tua mente, siamo messi proprio bene..

Yosuke sorrise cordiale



Au Contraire mon ami, la mia mente è ben più contorta e messa molto peggio della mia mano nell’atto del disegnare.. Ma che ci vuoi fare? C’est la vie.. A ognuno il suo, tu sai impugnare una matita e fare un disegno nettamente migliore del mio, io di contro come hai ben potuto ammirare non sono proprio tagliato per i disegni ma so ascoltare la voce che proviene dall’animo più profondo di una spada..



Disse mentre vedeva il giovane che disegnava una perfetta riproduzione della Kabutowari.



Poi indirizzò nuovamente lo sguardo verso il ragazzo dai rossi capelli, e disse sorridendo



Beh.. come avete potuto notare io sono qua per raccogliere informazioni utili per il mio lavoro e per riuscire a ottenere la Kabutowari.. Invece, anche se non sono affari nostri, qual buon vento porta qui il Grande capo e il suo accompagnatore appassionato d'arte?
 
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view post Posted on 30/9/2022, 14:24     +1   -1
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Rimani silente, non sei particolarmente interessato ad interagire: forse e' la presenza del Mizukage a suggestionarti, o forse, più semplicemente, di tutta quella faccenda di cui si discute, in fondo, poi non e' che te ne importi chissà quanto.
Da quando il tuo amico dalla doppia personalità e' entrato casualmente nella tua vita - ancora ricordi con simpatia il vostro primo incontro: benché ve la stesse svignando da una tribu' inferocita - hai sempre invidiato la sua genuina noncuranza delle formalità, vivendo alla giornata senza troppe ansie e paranoie.
Ti domandi come faccia.... come cavolo riesca a parlare con la figura di più alto spicco del vostro villaggio senza sentire le mani umidicce o il cuore schizzare in gola, eppure ci riesce....
Chiacchiera con il Juuichidaime con una tale semplicità neanche fosse un compagno di bevuta incontrato a fine giornata.

Continua la conversazione e tu rimani sempre inamovibile, sembri un bamboccio - in tutta onesta' ancora ti reputi un bamboccio -, ascolti tutte le informazioni, le conclusioni, il confronto di idee e di informazioni e hai sempre più la mastodontica sensazione di sentirti a disagio.
Come se un masso ti stesse schiacciando.
Per quanto il Mizukage si stia dimostrando molto alla mano e loquace, tu non riesci a diminuire la distanza dimenticandoti di formalità ed etichetta, proprio non ci riesci: maledetti siano tuo padre e tuo nonno che ti hanno ben bene lobotomizzato a tal punto da sembrare più simile ad un automa che un individuo in grado di intendere e di volere.

ho visto gli appunti di forgiatura sotto le note di Kabutowari. Sembrano davvero competenti, sei un fabbro esperto?

Non siamo ancora al livello del nostro sensei , ma ce la caviamo.. Solitamente ci vogliono decenni per padroneggiare l’arte della forgiatura con risultati accettabili per essere definiti in tale modo..


Desidereresti anche inserirti nella conversazione ma onestamente non sapresti proprio cosa dire, quindi ti limiti ad ascoltare mentre Yosuke, probabilmente si tratta di lui - il timbro di voce più profondo sembra il suo -, si diletta in discussioni di natura tecnica con sua eccellenza e sembra pure stuzzicare la sua attenzione.
Invece, anche se non sono affari nostri, qual buon vento porta qui il Grande capo e il suo accompagnatore appassionato d'arte?
Noti come il tuo amico sembri sempre più prenderci gusto a chiacchierare tanto da spingersi a ficcanasare negli affari dell'alto rappresentante di Kiri e sua compagnia - con cui sembra non essere nato un rispetto reciproco - domandando nello specifico cosa lo spinga ad esplorare la biblioteca.

 
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