栄光 Eikō - Ascesa, Addestramento Superiore per Lucifergirl88 (1° PG)

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view post Posted on 18/11/2021, 19:27     +1   -1
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)

Magione del Mizukage - 5knhRj Kiri
1 Ottobre 252

C'era tensione, nello studio di Fuyu no Yuki. L'uomo aveva atteso, impaziente, che l'ANBU al suo servizio si congedasse, dopo aver comunicato quell'infausta notizia al suo superiore, per sfogare la propria frustrazione, sbattendo il pugno chiuso sulla scrivania. Una volta solo, nessun timore di mostrarsi scomposto, o fuori posto, lo aveva più trattenuto. Una deformazione professionale soffocante la sua, alle volte - così si era sempre comportato quando rivestiva il ruolo di leader della Squadra Speciale... e a maggior ragione aveva continuato, una volta trovatosi costretto dagli eventi a sedere sullo scranno un tempo occupato da Hayate Kobayashi. Non era mai stato il Mizukage - al più un regnante ad interim, per pura necessità - e proprio quando aveva deciso di intervenire in merito, assicurando la successione allo shinobi che più di tutti godeva della sua fiducia e del suo rispetto, l'inferno si era scatenato in quella città avvolta dalla nebbia. Scombinando non soltanto i suoi programmi, ma anche l'equilibrio del suo stomaco. Fosse stato un novellino, avrebbe sicuramente vomitato il tè che aveva degustato pochi minuti prima di ricevere quel rapporto. Karkadè o meno, in quel campo bisognava possedere una volontà di ferro ed una freddezza tali da non vacillare mai, nemmeno di fronte a notizie così preoccupanti.

L'ospedale era caduto. E non quello pubblico, ma quello che, di fatto, era quasi riconducibile ad una prigione di internamento per casi problematici - pazienti psichiatrici, pericolosi, prigionieri di guerra e rifiuti della società, uomini capaci di far talmente ribrezzo da suscitare disgusto anche ad un boia, dissuadendolo dall'idea di regalare loro la pena capitale con il filo della sua ascia. La struttura, nota con il nome tristemente famoso di Gabbia Bianca, non era mai stata violata dall'anno della sua creazione. Tra le persone che risultavano disperse dopo che l'ala nord della struttura era letteralmente saltata in aria, appiccando un violento incendio, vi era anche Natsu no Kaze. Un uomo subdolo, sfortunato per certi versi, ma non per questo poco temibile o pericoloso. Dal rapporto del medico legale, risultava chiaro che non era stato possibile identificarlo nemmeno tra le decine di cadaveri carbonizzati o ipossici in seguito all'asfissia e all'avvelenamento da fumi tossici. Per ciò che gli era dato sapere, quell'uomo era fuggito dal villaggio poco dopo l'evento. Del resto, per un ninja del suo calibro, la finestra temporale intercorsa tra l'esplosione avvenuta in quel posto e l'attivazione della Squadra Speciale rimaneva più che sufficienti per allontanarsi da quella prigione e far perdere le sue tracce.

Mentre digrignava i denti, furibondo, si rese conto che nemmeno le squadre dispiegate fuori dal perimetro di Kiri avrebbero avuto successo. Il vantaggio che Natsu poteva aver guadagnato era troppo, ma quantomeno la sua visione strategica gli aveva permesso di ideare una tattica per stanarlo, anche in condizioni così stringenti ed azzardate. L'uomo di cui aveva bisogno era di ritorno dal confine ovest dell'isola, là dove aveva adempiuto ai suoi doveri da ANBU. Al capo di un team di uomini scelti, Yūzora Kyōmei - o meglio, Zenko - aveva seguito le tracce di Shōkō Asahara, pericoloso nukenin di rango A che il corpo scelto della Nebbia aveva tallonato per mesi. Era bastato schierare l'uomo giusto - il quale era partito da Kiri il 28 Novembre, esattamente il giorno dopo il suo ritorno a casa, senza nemmeno avere il tempo necessario per riposare a dovere - per tagliare a quel bastardo ogni via di fuga, ponendo la parola fine su quella storia. Di lui sarebbe rimasto solo uno spiacevole ricordo... poiché il corpo, chiaramente, era stato distrutto dai suoi aguzzini per evitare che informazioni segrete venissero raccolte da uomini estranei al Paese. Fuyu non sapeva ancora del suo successo e l'unica opzione a sua disposizione, in quei tempi stringenti, era stata quella di tentare di contattarlo, sperando di rintracciarlo lungo il sentiero che, dal borgo in cui era stato rintracciato l'Asahara, conduceva al cuore pulsante della nazione.
Aveva inviato una piccola creazione di ghiaccio, un piccolo colibrì, dopo averlo plasmato con il suo chakra, una volta appresa la notizia dell'esplosione dell'ala nord della Gabbia Bianca. Per la precisione, cinque ore prima, nel cuore della notte. Il volatile, una volta riconosciuta l'energia del destinatario di quel messaggio, planò in picchiata attraverso la pioggia scrosciante, fino a posarsi sulla spalla del Kyōmei, arrestando infine il frenetico movimento delle sue ali per dispiegarle. Proprio lungo quelle ali gelide, il Jonin avrebbe notato due parole. Scritte di fretta ed in malo modo, ma con una calligrafia che non tradiva le idee circa la provenienza di quella creatura minuta. Non appena il giovane ebbe recepito il messaggio, il colibrì si sciolse come cera consumata dal fuoco.

Raggiungimi.
Adesso.

Nel gelo del suo studio, intanto, gli occhi plumbei di Fuyu erano come fari capaci di fendere la nebbia che si era generata in quella stanza, partorita dallo strato di ghiaccio che, lentamente, si stava arrampicando dal pavimento fino alla cima delle pareti. Le iridi fisse sulla porta di fronte allo scranno sul quale sedeva, con pazienza, dinanzi ad una teiera ed un paio di tazze. Finalmente calmo, forse fin troppo. Quasi come se, da un momento all'altro, si aspettasse di vedere il suo braccio destro fare capolino dalla porta appena socchiusa.

Sai già tutto, godiamoci la role e basta :sisi:
 
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view post Posted on 21/11/2021, 17:00     +1   -1
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Doveva essere ormai quasi l’alba, ma il cielo plumbeo e la pioggia scrosciante non permettevano ai primi raggi di sole di far capolino in quel cielo coperto di pesanti nuvole. Una coltre quasi soffocante, che accompagnava l’incedere rapido della Squadra Speciale di rientro dalla missione che erano stati inviati a compiere in quel villaggio dimenticato dai Kami: rintracciare il nukenin Shōkō Asahara, eliminarlo e far sparire ogni traccia della sua esistenza. Non sarebbe stato un lavoro facile, senza le informazioni adeguate. Ma gli ANBU avevano tallonato quel ratto per mesi, tracciando ogni suo spostamento, controllando tutti i luoghi in cui era solito rifugiarsi, fino a restringere il campo ad uno soltanto. Ferito, si era imbucato in una vecchia villa abbandonata, dotata di un ampio sotterraneo e due uscite dallo stesso. Si trovava un po’ discosta del centro nevralgico - se così vogliamo chiamare le quattro case che componevano quel borgo abitato più da gatti che da umani - vecchio lignaggio di colui che un tempo, forse, era il Signore del luogo, la cui dinastia doveva essere caduta in disgrazia, visto lo stato della proprietà. Un buon posto in cui nascondersi. Un buon posto in cui ingannare i più ingenui. Un buon posto dove cadere se seguiti da qualcuno di vagamente più scaltro. La squadra al comando di Zenko attese la notte per appiccare l’incendio controllato all’uscita del sotterraneo che dava sull’esterno della villa. Nulla di particolare, giusto un fuoco di modeste dimensioni, quanto bastava per mettere un po’ di pepe sul culo al nukenin nascosto lì sotto. Presto le stanze interrate si sarebbero riempite di fumo, se non fosse uscito sarebbe morto soffocato lì dentro. La cosa più sensata da fare sarebbe stata appostarsi all’uscita opposta, quella che stava all’interno della villa, libera dal fuoco e attendere che quel ratto uscisse da lì. Ma Zenko conosceva i suoi polli…sapeva che una bestia messa all’angolo era capace di ogni follia pur di salvarsi la pelle, quindi, mentre alcuni dei suoi sottoposti erano appostati all’interno della magione, lui lo attese proprio lì, dove le fiamme divampavano.
Non ci volle molto.
Avvolto da una coperta sudicia, imbevuta d’acqua, Asahara si buttò tra le fiamme per uscire esattamente da lì. Il terrore, l’ansia, ma anche l’euforia nello sguardo, certo di averla fatta franca ai suoi aguzzini…salvo poi trovarsi il filo della sua katana sul collo.


Fine della corsa, Nezumi.

Non gli diede nemmeno il tempo di discolparsi, di pregarlo o di cercare inutilmente di corromperlo. Niente. Si godette solo l’attimo in cui l’eccitazione di poco prima si spense nel buio più totale, prima di vibrare il colpo che pose fine alla vita di Shōkō Asahara.
Da quel momento l’iter fu lo stesso di tante altre missioni. Richiamati gli altri ANBU con un fischio, la Squadra si adoperò per far sparire ogni traccia del corpo dell’obiettivo e della sua presenza in quel luogo, per poi sparire a propria volta, lasciandosi alle spalle quel borgo per dirigersi verso l’entroterra, verso casa.
Era stato mentre si allontanavano dalla costa occidentale che si erano trovati di fronte quel fronte di burrasca, quasi un preludio alla Nebbia che poi li avrebbe riaccolti tra le sue piacevoli spire, una volta vicini a Kiri. Col cappuccio calato in testa, Zenko e i suoi marciavano a passo spedito, sotto le stille gelide come ghiaccio, fermate una volta si, l’altra no, dalle rade fronde della foresta che stavano attraversando. Per i Kami, erano abituati a muoversi con qualsiasi meteo, ma non si poteva certo dire che quello fosse quello più adatto. La corteccia dei rami su cui posavano i piedi si faceva ad ogni balzo più limacciosa e la visibilità era gravemente compromessa. Tutto era avvolto dallo scroscio continuo dell’acqua, interrotto di tanto in tanto da qualche schiocco secco di qualche vecchio albero che iniziava a cedere. Avrebbero anche potuto fermarsi un po’ in qualche anfratto in attesa che il tempo migliorasse, ma…francamente Zenko non vedeva l’ora di tornare a casa. Era appena rientrato dall’allenamento con Natsume a Momiji quando Fuyu gli aveva affidato quel compito, non aveva fatto minimamente in tempo a riposarsi nemmeno un po’. Aveva assoluto bisogno di fermarsi un attimo, ma non in una grotta sudicia.


Una doccia calda e il mio letto…o quello di Takumi. Basta che sia un letto.
Non mi sembra di desiderare la luna, sono a buon prezzo!
Fortunatamente siamo già a metà strada, ancora poco.
E dire che se lo avesse voluto sarebbe potuto rientrare in un lampo, ma in quel momento non c’era l’urgenza, né la necessità di… E quello cos’è?

Con un gesto del braccio fece fermare i suoi uomini, bloccandosi a sua volta sul ramo in cui era. Aveva visto qualcosa tra le gocce di pioggia. Un luccichio insolito. Un luccichio che si muoveva verso di loro, o meglio, verso di lui. Fu un attimo. Il tempo di rendersene conto e cessare la marcia che quel qualunquecosafosse si precipitò addosso a lui, posandoglisi sulla spalla. Era un colibrì. Un colibrì di ghiaccio. Il corpo scolpito da mani invisibili, proprio come il loto di Kai…Non serviva alcuna presentazione per capire da dove o da chi arrivasse. Yu lo fece salire sul proprio indice per portarselo avanti al viso e guardarlo meglio, ora che il movimento frenetico delle ali si era fermato. Era alquanto indicativo che Fuyu gli mandasse incontro un famiglio, anche senza decifrare nell’immediato il messaggio che il Capo Sezione, nonché in quel momento anche Reggente del Villaggio, era chiaro fosse accaduto qualcosa.
Una volta individuate le poche, ma incisive parole sulle ali del colibrì, la cosa fu a dir poco palese.


« Sembra di pessimo umore. »
A dir poco. Deve essere successo qualcosa di grave.
« Qualcos’altro, intendi dire. Ormai i casini stanno all’ordine del giorno in quel villaggio. Mi chiedo come l’Altro Ghiaccio possa riuscire a mantenere quella parvenza di calma. Presumo che anche uno come lui abbia un limite alla propria sopportazione. »
Non dirlo neanche per scherzo: se lui perde la testa, è la fine davvero. Piuttosto… E sospirò, osservando quel colibrì sciogliersi sulla sua mano, una volta assolto il proprio compito. Ho la brutta sensazione che potrò sognarmeli anche questa volta una doccia calda e un buon letto.

Ci sono nuovi ordini, Taichō? Inago, il suo secondo in comando per quella missione, si fece avanti, mentre Yu si scrollava dalla mano l’acqua gelida rimastagli sulla pelle.

Solo per me. Voi rientrerete regolarmente. Iniziò, prima di dare poche e brevi direttive. Lascio a te il comando, Inago: ci separiamo qui. Non fate deviazioni, non fate pause, dirigetevi immediatamente al Villaggio. Dovesse accadere qualcosa lungo al tragitto, mi aspetto un resoconto dettagliato della cosa. Tutto chiaro?

A quel “Ryōkai” corale, balzò via, in direzione apparentemente diversa, rispetto a quella dei compagni che lo avevano assistito in quel delicato compito. In realtà, la loro destinazione sarebbe stata la medesima, solo che Yu l’avrebbe raggiunta in un balzo rapido. D’altronde Fuyu-sensei era stato chiaro nel suo breve messaggio: c’era scritto “Adesso” non tra delle ore. E quella era l’unica maniera che permettesse a Yu di raggiungerlo in tempi simili. Purtroppo non aveva lasciato alcuna bolla direttamente allo Yuki, tanto meno al Palazzo del Mizukage. Avrebbe dovuto raggiungere la base ANBU e poi da lì arrivare dal suo sensei. Quanto meno si trattava solamente di un breve tragitto da coprire.
Si assicurò solamente di essere solo, prima di concentrarsi e ricercare la posizione del marcatore desiderato. Questione di attimi e, una volta individuata la destinazione, dove un attimo prima c’era Zenko rimase il nulla.


Variante di Scala ad Caelum - (6 Yang/2 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Pons Caeli (Limite: 7) [CHK: - 13; STM: -14] {VEL*260}

Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle, Bijuu.

“La missione a Kokuhyō è stata particolare sotto tanti punti di vista. Ma se c’è una cosa di cui è rimasto poco soddisfatto di sé stesso, è come ha gestito il combattimento con Izumi. Ha fatto del suo meglio, questo è sicuro, tuttavia il suo meglio non sarebbe bastato senza l’aiuto provvidenziale di Hisakata. In sua assenza, probabilmente, la Hone-onna l’avrebbe surclassato. Quel suo particolare modo di combattere, stremando il nemico, quella sua velocità sovrumana - come lei era, in effetti - tale da sembrare che scomparisse ed apparisse in continuazione, l’hanno stregato. Sentitosi inadeguato di fronte allo yōkai, l’unica cosa che è riuscito a fare in seguito per esorcizzare quella sensazione, è stata capire come diavolo facesse. Imparare da lei. Sfruttare quello che aveva visto e adattarlo al suo modo di combattere. Per poter avvalersene e prendersi una piccola rivincita postuma. Le Ninjutsu Spazio-Temporali non sono una cosa semplice. Generalmente abbisognano di un tramite, di un marcatore per poter essere effettuate, in modo da non “perdersi” durante il salto. E Yu si è spaccato la testa davvero un sacco, prima di rendersi conto che la soluzione ce l’ha sempre avuta tra le mani. Le sue bolle. Le sue bolle sono dei marker naturali, in possesso del suo chakra per antonomasia. Tuttavia saperlo non basta. Ci si è messo di impegno, con tanto studio e tanti buchi nell’acqua e, anche una volta acquisita un’esperienza tale da riuscire a fare ciò che si era prefissato, non sarebbe mai riuscito a renderlo reale senza Kurama che funge da stabilizzatore. Ma con la sinergia di tutti gli elementi in ballo, soffiando una raffica di bolle grandi abbastanza da poter fungere da appoggio, munite di un chakra particolare, ora è in grado di sfuggire ad un attacco teletrasportandosi da una all’altra effimera, sparendo agli occhi del nemico per apparire da tutt’altra parte, meglio ancora se in posizione di vantaggio per scagliare una controffensiva.”

Effetti:
  • Il Moltiplicatore Danno di questa Tecnica è ridotto di 2.

  • Vale come Lim 10 nella difesa da multipli attacchi.

  • GdrOn, con il consenso del master, sarà possibile teletrasportarsi in luoghi (o presso persone) in cui si è lasciato una bolla cristallizzata.

L’ANBU riapparve di fronte al proprio armadietto, nella base sotterranea della Squadra Speciale. Il corpo formicolava leggermente, ma sembrava tutto a posto. L’aiuto di Kurama era essenziale nello stabilizzare il teletrasporto, senza di lui, forse, non sarebbe mai riuscito a mettere a punto quella tecnica. Ma non era il momento di perdersi in simili stronzate!
Si mosse rapidamente, uscendo dallo spogliatoio…deserto e stranamente disordinato. Alcuni armadietti erano stati lasciati addirittura socchiusi, come se le cose fossero state fatte di gran fretta. Stranito e con una bruttissima sensazione alla bocca dello stomaco, imboccò la via che lo avrebbe portato all’uscita dei sotterranei più vicina al Palazzo del Mizukage, passando per la sala comune, deserta a sua volta, prima di prendere una serie di cunicoli con passo sicuro. Destra, sinistra, sinistra, sinistra, destra, poi destra ancora e sinistra, prima di arrivare ad una biforcazione a quattro uscite. Già. La base ANBU era un dannato labirinto. Un dedalo di corridoi che si estendeva e ramificava sotto tutto Kiri, raggiungendo qualsiasi punto nevralgico con le sue uscite. Non esisteva alcuna mappa, gli ANBU erano tenuti ad imparare sulla propria pelle come orientarsi in quel luogo ed era chiaro che chiunque altro avesse anche solo tentato di addentrarvisi, vi sarebbe rimasto intrappolato in eterno. Ricordava che una volta Kizu gli aveva raccontato che, al suo ingresso nella Squadra Speciale, i più vecchi lo avevano stordito e portato nel bel mezzo del labirinto, lasciandolo lì. Quando si era svegliato non aveva idea in che punto del dedalo si trovasse…ci aveva messo una settimana - solo perché era dannatamente dotato - per ritrovare la via, nutrendosi di lucertole, blatte e vermi e leccando l’acqua che trasudava dalle mura. Lo mise in guardia, perché temeva che facessero quello scherzone anche a lui, considerando le gelosie che c’erano. Ma alla fine non era successo nulla. Evidentemente le voci che Yu aveva messo in giro su Zenko, avevano fatto da attenuante - nessuno vuole incorrere nella vendetta di uno spirito malizioso - assieme al fatto che non uno di quegli ANBU aveva il coraggio necessario per spiegare poi la cosa a Fuyu no Yuki.
Insomma, aveva avuto tutto il tempo per imparare a memoria la rete di gallerie che costituivano la vera base della Squadra Speciale. L’edificio che sorgeva all’interno del villaggio, in superficie, aveva solamente funzione amministrativa. Uno spauracchio per chiunque. Mentre il luogo dove Fuyu gli aveva assegnato la sua identità ANBU era…beh un’altra cosa. Non era il caso di scendere nei particolari e poi ormai era arrivato.
Intravide il collega di guardia all’uscita che portava nei pressi del palazzo non appena voltato l’angolo di quell’ultima biforcazione. Abbassò il cappuccio per farsi riconoscere e lo salutò con un gesto della mano, pima di risalire le scale che lo riportarono in superficie. La Nebbia lo accolse come una madre premurosa, e anche tra le sue spire la magnificenza della magione del Mizukage spiccava senza pari.
Si diede una mossa. Varcò la soglia e prese le scale come ormai d’abitudine. Ma, come già da un po’, non si diresse nell’ufficio del Capo Anbu, bensì a quello del Kage, sapendo però che dietro quella porta non avrebbe visto Hayate seduto alla propria scrivania. Lo sporco segreto fautore di quelle voci che dovevano restare tali. Il problema che aveva portato Fuyu a diventare l’ancora di salvezza di quel villaggio allo sbaraglio. Ma anche se si trattava di lui…un uomo soltanto non poteva fare tutto da solo.
La condensa che usciva dalla porta socchiusa ne era una prova più che lampante. Come anche quella chiamata repentina. Voleva lui. E se voleva lui…allora la situazione era pessima. Era il momento di capire quanto nella merda fossero questa volta.

Bussò.
Quindi posò la mano sulla maniglia gelida per spingere la porta ed entrare.


Zenko a rapporto, Signore.

 
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
- Sei finalmente giunto, Zenko. - lo accolse con un ampio movimento della mano destra, come per invitarlo ad accomodarsi all'altro capo della sua scrivania. Come di consueto, di fronte ad una tazza di tè. In quel caso, tuttavia, non avrebbe trovato ristoro nel caldo tepore della bevanda, anzi; il manico della tazza, così come parte della superficie del liquido, era avvolto da una sottile patina di ghiaccio. Di fatto assaporare l'infuso sarebbe stato impossibile e ad accorgersene per primo sarebbe stato proprio Fuyu, il quale avrebbe riposto sul tavolo la propria tazza con mano tremante, dopo aver constatato che il tè si era raffreddato... e non certo a causa della scarsa celerità del Jonin che aveva di fronte. Sospirò, avvilito, cercando di ritrovare la calma e la freddezza necessarie per affrontare quella conversazione. Era senza ombra di dubbio la prima volta che il Rosso lo vedeva in quello stato - e qualsiasi notizia dovesse comunicargli, le probabilità che fosse buona erano piuttosto scarse - Ti prego di perdonarmi.
Così, tagliò corto e lo mise immediatamente al corrente della situazione della Gabbia Bianca e della fuga di Natsu no Kaze, così come di un'altra dozzina di persone internate nella struttura.
- Purtroppo, non abbiamo idea di che fine abbiano fatto. Per quanto ne sappiamo, potrebbero essere morte, oppure in fuga verso uno dei confini del Paese. Quanto a Natsu... - si prese una pausa di un paio di secondi, prima di riporre sul tavolo una piccola cartella, colma di documenti e fotografie. I rapporti spiegavano nel dettaglio quanto fosse accaduto alla struttura di internamento. L'esplosione che aveva convolto l'ala nord della Gabbia Bianca era avvenuta nel cuore della notte, allo scoccare delle ore tre. Una fotografia ritraeva l'enorme squarcio che, dall'interno, era stato aperto nelle spesse e solide pareti della struttura - lo stesso dal quale era avvenuta la fuga dei pochi fortunati che erano riusciti a salvare la pelle, evitando di essere coinvolti dall'incendio. E parlando proprio di fiamme, l'ex Capo ANBU mise il sottoposto al corrente delle caratteristiche strutturali dell'edificio.
- Nella progettazione della struttura, è stato importante omologare ogni materiale, sia strutturale che d'arredamento, affinché fosse ignifugo. Tra psicotici e sociopatici, chiunque lì dentro avrebbe potuto appiccare un incendio del genere, se non avessimo avuto una simile accortezza in fase di costruzione dell'edificio stesso. Eppure, le fiamme hanno comunque distrutto tutto... - fu allora che, proprio tra le ultime fotografie, Fuyu no Yuki ne mostrò una singolare. Ritraeva il portone blindato della camera d'isolamento di Natsu no Kaze. La serratura, così come il meccanismo che sigillava la porta alle pareti, era stato letteralmente fuso dalla facciata esterna; di fatto, quel portone era diventato soltanto qualcosa di più scomodo e pesante di una semplice porta in legno vecchio - ... e immagino che, a questo punto, anche tu ti sia fatto un'idea sul come sia potuto accadere.

Perché sì, in fondo anche lui aveva avuto tempo più che a sufficienza, per formulare congetture e tentare di dissipare il velo di bruma che aveva gettato nel baratro del mistero quella vicenda. La conclusione al quale era arrivato, tuttavia, per quanto possibile, rimaneva comunque difficile da reputare veritiera. Per questo, fra tutte le persone al suo comando, aveva scelto di convocare proprio Zenko - pur consapevole della sua posizione remota e del tempo che avrebbe impiegato per contattarlo, con tutte le conseguenze del caso. Eppure, fra tutte le parole e le opinioni che l'intera Kiri avrebbe potuto dare in merito alla faccenda, la sua era l'unica che avrebbe voluto ascoltare. L'unica che avrebbe pesato, mettendola in confronto con la sua, come si fa su di una bilancia per ponderare ragione e torto. Mentre la stanza si faceva sempre più gelida, lo guardò intensamente, ferendo la foschia con le sue iridi grigie come il piombo.
Lui, che egoisticamente non voleva essere solo una lama, ma anche la mano, il braccio e la testa che la comandava. Avrebbe dovuto - anzi, voluto - accoglierlo in un contesto di diverso, per parlare d'altro. Del suo futuro, del loro, di quello dell'intero Paese. Eppure, le circostanze avevano richiesto che l'argomento principale di dibattito fosse un altro. A quel punto, prima di parlare del futuro della Nebbia, avrebbero fatto bene ad assicurarsi che quello stesso futuro non venisse compromesso dagli eventi accaduti alla Gabbia Bianca.

 
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view post Posted on 28/11/2021, 17:21     +1   -1
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Lo studio del Mizukage era quasi irriconoscibile. Uno strato di ghiaccio ricopriva in toto il pavimento e stava arrampicandosi, come una creatura vivente, lungo le pareti, preceduto da una brina leggera. Inutile dire che l’atmosfera era gelida, in tutti i sensi. Varcare quella soglia e chiudersi la porta alle spalle fu come entrare in un mondo a parte, un mondo in cui l’unico signore e padrone sembrava sull’orlo di una crisi di nervi, sebbene estremamente ben controllata. Lo accolse come sempre, apparentemente calmo, invitandolo con un ampio gesto della mano ad accomodarsi all’altro lato della scrivania dove lo attendeva la consueta tazza di tè. L’odore del karkadè riusciva ad arrivargli nonostante quella fastidiosa aria gelata che gli bruciava le narici, tuttavia era stranamente attutito. Avvicinandosi allo scranno, Yu non vi fece troppo caso, dando la colpa all’atmosfera fredda che infastidiva il suo olfatto o al fatto di non aver recuperato ancora completamente il cento per cento delle sue capacità dopo il Morbo. Ma si sbagliava.
Se ne rese conto solamente quando, accomodandosi sulla sedia ricoperta di brina, fece per prendere in mano la tazza di tè. Era gelida e un sottilissimo strato di ghiaccio ricopriva la superficie dell’infuso rendendo impossibile poterlo assaporare. Gli sfuggì un’espressione stupita e alzò d’istinto gli occhi sul superiore vedendolo posare sul tavolo la propria tazza con mano tremante, prima di sospirare sconfortato. Non serviva un genio per capire che la situazione fosse veramente pessima, probabilmente anche qualcuno che conosceva Fuyu meno del Rosso avrebbe capito dalla sua espressione che qualcosa non andava, ma Yu…oh, lui lo aveva vissuto in momenti veramente veramente critici. Solo i Kami sapevano quante tazze aveva rotto lanciandole sulla porta, quando il Morbo aveva iniziato ad allungare i suoi tentacoli ovunque. Come era accaduto a Kai, anche l’ormai ex Capo ANBU Inseguitori aveva manifestato febbre altalenante, unita a mal di testa debilitanti che si acuivano ogni qual volta provava ad utilizzare le sue tecniche. In quel periodo era intrattabile. Dire che fosse di cattivo umore era un eufemismo…e poteva anche comprenderne i motivi: lui, proprio lui, che aveva scalato la gerarchia di Kiri facendosi strada con le proprie mani si trovava nella situazione di non essere più in grado di fare nulla senza diventare uno straccio. E intanto nel villaggio il panico dilagava, la gente moriva, gli ospedali erano sull’orlo del collasso e non si capiva cosa avesse causato tutto quel casino.

Eppure…

Eppure, nonostante lo avesse visto in momenti veramente critici, in quell’istante Fuyu gli sembrava schiacciato da qualcosa di davvero troppo pesante. Apparentemente non sembrava nemmeno troppo male - differentemente da come gli era capitato di vederlo conciato quando il Morbo era esploso - era curato, certo stanco, ma curato… Ma mai, MAI era capitato perdesse il controllo delle sue capacità in quella maniera. La divisa bagnata di pioggia con cui era tornato dalla sua missione non era certamente l’abbigliamento migliore per infilarsi in quell’igloo, ciò nonostante la situazione gli era parsa talmente grave che non ci aveva nemmeno pensato inizialmente. Iniziava ora, mentre gli abiti si irrigidivano. D’altronde…Fuyu aveva preferito mandare un famiglio a cercarlo per farlo tornare subito, nonostante il tempo che doveva averci messo per raggiungerlo, non potevano essere buone notizie.


Non ha importanza. Rispose così alle scuse del superiore, mentre posava a sua volta la tazza sulla scrivania. Piuttosto…cosa sta succedendo?

Che fosse qualcosa di pessimo ormai era appurato, ma non immaginava nemmeno lontanamente quanto pessimo. La Gabbia Bianca era caduta.
La struttura di detenzione in cui Kiri gettava tutti i casi problematici della Nebbia. Un pot-puorri dei peggiori generi di essere umano si potessero trovare sulla faccia del continente. Feccia della peggior specie che anche lo shinobi più navigato, smaliziato e senza scrupoli avrebbe fatto fatica ad accettare nel proprio stesso mondo. Lo schifo dello schifo. L’edificio veniva indicato come un ospedale, ma era in tutto e per tutto una prigione. Nessuno veniva “curato” lì, solamente rinchiuso in celle che non permettevano l’utilizzo del chakra. Da quando era un ANBU, Yu non aveva mai avuto il “piacere” d’essere stanziato d’istanza in quel luogo…tuttavia sapeva si trattasse di una struttura fuori dalle mura del Villaggio, con la fama di non essere mai stata violata sin dal giorno della sua inaugurazione ufficiale.
Il solo fatto che ora Fuyu gli stesse dicendo che l’ala nord era saltata letteralmente in aria, aveva dell’incredibile. Ma la cosa peggiore era che una dozzina di prigionieri fossero spariti - morti o in fuga verso il confine più vicino, chi poteva dirlo? - e, oltre ad essi, Natsu no Kaze.
L’ex Capo ANBU Assalitori…il Rosso non ci aveva mai avuto molto a che fare, forse l’unica occasione in cui aveva avuto un incontro diretto con lui, fu solamente quella volta prima della partenza per Hatoma. Tuttavia sapeva qualche cosa di lui. Era un Hozuki, estremamente fedele al Kyudaime Mizukage Hogo Kyūjo e, per quanto ne sapeva, solo pochi potevano vantare di conoscere il suo viso, solitamente coperto da una serie di bende, forse nemmeno Fuyu lo aveva mai visto in faccia. Tuttavia anche un uomo tutto d’un pezzo come lui era finito in quella struttura…chi l’avrebbe mai detto, eh? Aveva sentito dire che fosse stato controllato da qualche uomo del Kyo Dan e che per questo fosse stato internato. Probabilmente gli esperti del villaggio non erano riusciti con certezza assoluta ad appurare che il legame che aveva causato il controllo mentale fosse stato definitivamente spezzato.
Di certo era una bella gatta da pelare che uno Shinobi come quello fosse fuggito. Iniziava a capire l’umore dello Yuki e il perché lo avesse chiamato lì. Si ritrovò involontariamente a deglutire e ad irrigidire la mascella mano a mano che quelle informazioni gli piovevano addosso come una doccia gelata e prese un respiro profondo, atto ad aiutarlo a mantenere la calma, quando il superiore gli allungò sulla scrivania una cartella colma dei documenti e delle fotografie circa quell’avvenimento infausto.
Yu iniziò a sfogliare le carte, continuando ad ascoltare Fuyu che aggiungeva dettagli a quelli riportati nella documentazione. Una copia dei progetti della Gabbia Bianca, evidenziava con un cerchio rosso l’area coinvolta dell’esplosione avvenuta nel cuore della notte, alle tre del mattino. La fotografia allegata, mostrava chiaramente l’enorme squarcio e gli enormi pezzi di muratura scagliati all’esterno, a distanza notevole. Era da lì che quella dozzina di prigionieri fortunati era riuscita a sfuggire all’incendio…Incendio che era chiaro non fosse stato causato da fiamme comuni. Come gli ricordò lo Yuki, la Gabbia Bianca era stata appositamente progettata in materiale ignifugo, in ogni sua parte. Questo comprendeva non solo l’edificio in sé, ma anche tutto l’arredamento interno e i serramenti. Tutto per evitare che qualche pazzo psicolabile rinchiuso là dentro appiccasse un incendio…Eppure, ironicamente, era proprio a causa del fuoco e di un’esplosione che la Gabbia Bianca era caduta. Fu a quel punto che tra le varie foto, Fuyu ne avvicinò una con le dita a Yu. Si trattava di una porta blindata la cui serratura e meccanismo che la sigillava alle pareti erano stati letteralmente fusi dalla parte esterna, rendendo quella barriera inutile tanto quanto un vecchio portone di legno. Gli spiegò che quella era la porta blindata della cella di Natsu no Kaze.


E immagino che solo la sua sia in queste condizioni… Gli occhi di Yu si alzarono dal contenuto della cartella per incrociare quelli plumbei del suo sensei, mentre questi assentiva grave. Imprecò tra i denti, prima di crucciarsi sotto la maschera, appoggiandosi allo schienale della sedia e incrociando le braccia al petto, mentre osservava le foto disposte sul tavolo. Vista la situazione è chiaro che, chiunque lo abbia fatto, abbia agito dall'interno della struttura, senza nemmeno tentare di mascherare troppo il proprio intento di liberare Natsu no Kaze - visto che l'unica porta coi meccanismi fusi è la sua - tutto il resto sembra quasi solamente una conseguenza, per quanto una conseguenza fastidiosa visto che, al momento, una dozzina di prigionieri non si trovano, ci ritroviamo una falla non indifferente nella struttura di detenzione e l’ex Capo ANBU Assalitori è chissà dove. Lui e tutto quello che sa. Ed era questo il problema principale. Natsu sapeva troppo di Kiri: era dannatamente inconcepibile lasciarlo a piede libero. Senza contare che, chiunque avesse agito, doveva essere uno Shinobi o quanto meno conoscere il ninjutsu. In quanto al fuoco…non poteva essere un fuoco normale, altrimenti la struttura avrebbe resistito. Del Katon, o dello Yoton, o qualcosa di più forte.

Ma chi poteva avere interesse a liberare Natsu? Un suo vecchio sottoposto forse? Qualcuno di particolarmente fedele che non temeva di sfidare l’autorità vigente pur di essere leale al proprio superiore “ingiustamente imprigionato”? O magari i sospetti del villaggio erano fondati ed era stato il Kyo Dan ad agire? E in tutto questo come? Infiltrarsi in quel luogo era un’impresa, lo dimostrava il fatto che dal giorno della sua creazione nessuno vi era mai riuscito…fino a quella notte. E dubitava che le autorità del villaggio avessero corso il rischio di piazzare d’istanza tra le guardie della Gabbia Bianca qualcuno dei vecchi sottoposti di Natsu, proprio nella sua ala poi! Visto tutto quello che era accaduto negli ultimi tempi, però, prima di parlare d’insensatezza forse era meglio verificare.

Chi c'era di turno nell'ala nord della Gabbia Bianca? Chiese iniziando a sfogliare i documenti che restavano. Abbiamo una lista?

…Dannazione.


Scorrendo rapidamente le righe del rapporto legato alla porta della cella di Natsu, scoprì che le guardie di pattuglia erano state tutte uccise. Nessuna ferita eclatante, nemmeno sangue, un lavoro pulito…gli shinobi addetti alla sorveglianza erano stati freddati e colpiti nei loro punti vitali. Degli ingrandimenti mostravano chiaramente le ferite: fori, che rivelavano una perforazione ustionante. Qualsiasi cosa li avesse colpiti, aveva automaticamente cauterizzato anche la ferita, per questo non c’era sangue in giro.

Somigliano ai fori delle frecce di Shizuka… In effetti anche i suoi dardi potenziati creavano dei fori simili, più grossi forse, ma del tutto simili.
« Guarda meglio ragazzo… »
La voce di Kurama, rimasto in silenzio fino a quel punto, quasi lo fece sobbalzare sulla sedia. Mh?
« Diversamente dalla tecnica dell’Anfibia, qui non c’è foro d’uscita! Se fosse stato qualcosa di fisico ci sarebbe rimasto conficcato. »
Cazzo hai ragione. Da questa foto non si vede bene, ma da quest’altra…Mmmh, sembra quasi una manifestazione di chakra simile alle nostre Kitsuneo, ma più piccola.
« Andiamo avanti, che altro c’è? »
Nulla di più. Solo il risultato delle indagini fatte sul personale. Le guardie di pattuglia alla camera di Natsu no Kaze sono tutte state uccise. Tra gli altri in servizio, alcuni sono morti, altri feriti, qualcuno è stato abbastanza fortunato da uscirne illeso. Nessun disperso, nessuno mancante all’appello.

…Che ci fosse un intruso o una mela marcia tra gli illesi? Parlò quasi più tra sé e sé che direttamente a Fuyu, mordendosi il labbro inferiore: entrambe le possibilità erano a dir poco vergognose. Tuttavia lo Yuki confutò quella domanda. Secondo lui non era stato un problema interno, o quanto meno non direttamente. Forse qualche interno aveva sì avuto un ruolo importante, ma…contro il suo volere. E in effetti poteva benissimo essere. Mh…potrebbe essere stato costretto o controllato in modo da far accedere qualcuno dall’esterno, o addirittura aver agito lui stesso sotto influenza mentale di questo individuo. Ma immagino che, per quanto riguarda quest’ultimo caso, si sia già svolta un’indagine sulle capacità delle guardie presenti per verificare se qualcuna di esse coincidesse con quanto vediamo qui.

Alzò gli occhi verso il superiore, in attesa di una smentita a quell’ultima affermazione, mentre tra sé pensava che, in ogni caso, tutta quella situazione era una bella merda. Perché per come si stavano mettendo i risultati di quelle indagini, tutto sembrava puntare verso il Kyo Dan. Il fatto che solo Natsu no Kaze, proprio Natsu no Kaze, fosse stato liberato era troppo sospetto. Il collegamento con quel gruppo di invasati era talmente immediato da mettere i brividi. Ormai non era più il gelo della stanza a farlo, ma tutta quella situazione. Proprio non ci voleva, non in quel momento storico, non mentre Kiri era già una barca in un mare in tempesta tenuta ancorata da una sola e unica corda.

Kuso! Pensi al Kyo Dan? Ma loro…cosa potrebbero volere ancora da Natsu? Che obiettivo potrebbero avere qui? Nessuno al di fuori di pochi sapeva dell’instabilità politica della Nebbia e del periodo nero che stavano attraversando. Figuriamoci degli estranei! E poi non era la conquista il fine ultimo di quel gruppo di invasati. No, il loro unico interesse era…Cazzo. Non possono essere venuti a saperlo. Si interruppe, quasi fuori contesto. Capirei il Raikage che lo ha rivelato al mondo, ma di noi non dovrebbe saperlo nessuno al di fuori di…questa…stanza… E invece no. Quanto meno di lui, Hayate lo sapeva. Hayate che era scomparso da almeno tre anni.

Si ritrovò a digrignare i denti. Merda.
« Te lo avevo detto di non dirlo! Ma tu “no, no, se lo scoprono da soli è peggio”! Toh! E questo è il risultato! »
Stai buono, ancora non sappiamo se sia effettivamente così. E poi non eri tu quello che voleva dilaniare quei simpaticoni in rosso?
« Oh! Puoi ben dirlo! E se quel mentecatto del vostro Kage ha spifferato anche solo una parola, farà una fine altrettanto ingloriosa. Lo avevo avvertito. »

Scosse la testa, Yu, come per liberare la mente da quei pensieri che offuscavano la sua visione d’insieme. Non doveva farsi coinvolgere, doveva restare lucido. E’ inconcepibile. Se fosse veramente così sarebbe la seconda volta e non possiamo permettercelo. Già la prima era una di troppo, con questa dobbiamo mettere la parola fine. Che Kiri si facesse prendere in giro da quei pagliacci nuovamente o da chiunque altro avesse osato tanto era fuori discussione. E c’era una cosa che ancora gli frullava tra i pensieri da quando Fuyu lo aveva mandato a chiamare a quella maniera. Ma tu hai qualcosa in mente, non è così? Osservò il suo sensei da dietro le fessure della propria maschera. Non avresti scommesso tutto il tempo che il tuo famiglio ha impiegato a raggiungermi, se non avessi avuto un’idea. Significa che il vantaggio ottenuto da Natsu non è così drastico da impedirci di stanarlo. Mi sbaglio?

 
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view post Posted on 3/12/2021, 11:11     +1   -1
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
Ancora una volta, il Rosso aveva perfettamente inquadrato il problema. Gli occhi plumbei si fecero ancora più gelidi, mentre annuiva con il capo per confermare che sì, anche lui supponeva che di mezzo ci fossero quei bastardi del Kyo Dan. Quanto al fatto che quei fanatici sapessero chi fosse l'ospite di Kyūbi, il Demone Enneacoda...
- Potrebbe essere. Sappiamo entrambi che, purtroppo, l'eventualità, per quanto remota, è comunque possibile. - e ancora una volta, dovette adagiare sul tavolo la mano tremante affinché quegli spasmi si placassero. Se il Kyo Dan aveva messo le mani sul Mizukage scomparso, non avrebbero dovuto preoccuparsi soltanto delle informazioni che avevano potuto ottenere sui Jinchūriki. Notizie di carattere militare, politico ed economico. Hayate Kobayashi sapeva molte cose - e a buon ragione, motivo per il quale Fuyu aveva dedicato gli ultimi tre anni alla sua ricerca, fosse questa anche soltanto destinata all'ottenimento di un cadavere muto e sordo. Dentro di sé, imprecò. Come diamine aveva potuto il Juudaime permettere che la Nebbia finisse in una posizione così scomoda e precaria? Per non parlare del Raikage, quello stolto ragazzino che, con le sue dichiarazioni, aveva messo il mondo intero in allarme, puntando un faro enorme sulle Cinque Grandi Nazioni, esponendole ad un rischio incalcolabile di guerre senza tempo.

Poi, quel tremore si smorzò. Non tutto era ancora perduto. Che fossero o meno supposizioni veritiere, non importava. Avevano ancora del margine d'azione ed era su questo che avrebbero dovuto concentrarsi. Presa una mappa, l'ex Capo ANBU la dispose sulla scrivania, puntando poi l'indice su di una località ben precisa. Un posto che il Rosso conosceva bene, lo stesso in cui aveva speso gli ultimi giorni per consegnare alle braccia della morte il nukenin conosciuto come Shōkō Asahara.
- Il porto di Yokohama. Ho predisposto le squadre ANBU affinché tappezzassero le aree adiacenti, così da costringere i fuggitivi ad intraprendere quella strada, disegnando una sorta di percorso ad imbuto. Di fatto, se la loro intenzione è quella di lasciare il Paese, dovranno per forza passare di lì e prendere il mare da quel porto. - spiegò con calma, certo che la presenza della sua squadra, di ritorno proprio da Yokohama, avrebbe potuto rallentare l'incedere dei fuggitivi. L'indice passò poi su un corso d'acqua, il quale si estendeva da una città vicino Kiri e il cui delta culminava proprio nei pressi del porto di Yokohama - Il fiume Kinokawa rappresenta una strada proibitiva, per dei fuggitivi. Il rischio di esporsi alla vista di squadre di pattuglia è troppo alto... e ciò, ovviamente, ci fornisce un vantaggio di tempo non indifferente. Con un'andatura prudente, quei figli di puttana dovrebbero arrivare a destinazione entro il tramonto di domani. Con una buona imbarcazione, invece, riscendendo il percorso del fiume potresti essere lì già domattina e predisporre un comitato di benvenuto per i nostri sgraditi ospiti.
Un sorriso addolcì quel viso rimasto fino ad allora cupo ed impassibile. Segno che, dopotutto, gli ultimi avvenimenti non erano riusciti a piegare completamente l'animo combattivo ed attento di uno shinobi che aveva dedicato la sua vita alla protezione della Nebbia.
- Posso permetterti di portare con te un massimo di tre uomini. Malgrado io sia certo dell'efficienza dei miei ANBU, temo che un numero superiore di persone in movimento presso le acque di Kinokawa possa dare nell'occhio, qualora i fuggitivi stiano mantenendo alta la guardia - cosa assai probabile, dato che è certo che non si tratti di shinobi alle prime armi. Quanto a loro, è verosimile che il loro numero sia altrettanto contenuto. un lavoro così pulito alla gabbia Bianca può essere frutto di un solo uomo, due al massimo. Escludo che ci fosse una squadra pronta ad attenderli dopo l'esplosione dell'ala nord, poiché lo stesso discorso vale tanto quanto per loro. Un numero consistente di persone in movimento non passerebbe mai inosservato... ed è qualcosa che, sicuramente, avranno considerato prima di organizzare l'operazione di recupero di Natsu no Kaze.

Volessi chiarire altro - e conoscendoti, immagino di sì - sai dove trovarmi :sisi:

 
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Chikushō..!

Una situazione davvero pericolosa quella in cui erano finiti. Volenti o meno. E trovare confermate le sue paure e i suoi sospetti nel superiore fu quanto di più spiacevole potesse esserci. Da qualche parte, in fondo al suo animo, sperava di sbagliarsi. Sperava che quelle deduzioni fossero errate, poco plausibili, frutto di un abbaglio momentaneo.., ma se Fuyu le avvalorava a quel modo, le probabilità che fossero corrette si alzava in maniera critica. Restava qualcosa di remoto, certo, ma perché lo Yuki prendesse in considerazione la cosa, significava che l’eventualità era tristemente reale. E se era vero che il Kyo Dan era riuscito a mettere le mani su Hayate, le cose erano peggio di quanto previsto. Tutti i segreti di Kiri erano in pericolo e se fossero finiti nelle mani sbagliate ci sarebbe voluto poco perché venissero usati contro di loro. Ipotesi che poteva anche essere sostenuta dal fatto che chiunque avesse colpito la Gabbia Bianca, sembrava sapere dove doveva agire, dove Natsu si trovasse. Un’informazione simile non poteva essere trovata molto facilmente, probabilmente tra le linee stesse della Nebbia erano solo un ristretto numero di shinobi a conoscere la sorte dell’ex Capo ANBU Assalitori…Infiltrarsi abbastanza profondamente da arrivare a questa informazione era più improbabile e inverosimile di una lingua troppo lunga finita nella mani sbagliate. Anche se, in effetti, qualora l’idea del controllo mentale fosse corretta, il tutto sarebbe stato spiegabile in modo più semplice e lineare. Purtroppo non sapevano abbastanza su come si fossero svolti i fatti per poter fare luce con certezza assoluta sulla modalità con cui chi aveva orchestrato il recupero di Natsu no Kaze avesse operato. Tanto meno avevano un’idea chiara di come agisse - e se agisse ancora - la manipolazione subita dall’Hōzuki stesso. C’era un grande buco nero da quel punto di vista che non permetteva di affermare con certezza la veridicità delle loro supposizioni. Ma Yu era certo che Fuyu non l’avesse fatto tornare per questo. Aveva qualcosa in mente, altrimenti non avrebbe mai buttato via tutto il tempo impiegato da quel colibrì di ghiaccio per raggiungerlo e richiamarlo a Kiri. Lo conosceva abbastanza da poterne essere sicuro…anche se non lo aveva mai visto così preoccupato prima di allora. E la cosa era quanto meno contagiosa. Lo inquietava vedere lo Yuki così angosciato. Era qualcosa a cui non era abituato ed era indubbio non si fosse fatto vedere in quella maniera dagli shinobi che avevano fatto rapporto su quella faccenda. Lo faceva con lui, perché sapeva di poterlo fare. Un po’ come Takumi che indossava una maschera con tutti, ma mostrava il vero sé stesso soltanto al Rosso, anche Fuyu tendeva a lasciare uno spiraglio su quella porta d’acciaio quando era in sua presenza. Era bello da un lato, dall’altro…faceva anche una gran paura. Perché gli permetteva di capire che la situazione fosse tra le peggiori - se non LA peggiore - che avesse affrontato da quando era sotto il suo comando.
Tuttavia era sempre grazie a quella fessura se poteva riconoscere che, forse, non tutto era perduto. Glielo dimostrò quel tremore alla mano del superiore che si attenuò nel momento in cui prese una mappa di Mizu no Kuni e la aprì sulla scrivania, distendendola bene, prima di puntare il dito sul nome in grassetto di una località ben precisa e nota a Yu. Yokohama.
Il piccolo paesucolo in cui era stato nell’ultima missione che lo aveva portato a caccia di Shōkō Asahara. Quel luogo abitato più da gatti che da persone che aveva visto la morte del nukenin. Un borgo quasi dimenticato dai Kami che, tuttavia, disponeva di un porticciolo attivo ed era proprio quello ad interessare a Fuyu. Spiegò che aveva disposto squadre ANBU in tutte le aree adiacenti, così da creare un percorso obbligato per i fuggitivi che, vedendosi tagliate tutte le altre opzioni, sarebbero dovuti, per forza di cose, arrivare lì per prendere il largo, se la loro intenzione era quella di lasciare il Paese. Muoversi via terra era la loro unica opzione, in quanto, benchè ci fosse una seconda via rappresentata dal fiume Kinokawa, questa era assolutamente proibitiva per qualcuno che non voleva farsi notare dalle squadre di pattuglia. Contrariamente, per degli inseguitori quella poteva essere la via migliore per giungere al porto di Yokohama prima delle loro prede e preparare un comitato di ben venuto con un buon tempo di vantaggio. Secondo i calcoli di Fuyu, quei ratti sarebbero dovuti arrivare a destinazione entro il tramonto di domani, mentre, se Yu fosse partito a breve, avrebbe potuto essere al porto di Yokohama già al mattino.
Fu mentre gli diceva che avrebbe potuto concedergli al massimo tre uomini che, sul viso del superiore, rimasto cupo fino a quel momento, comparve il primo sorriso. Segno che forse le possibilità di riuscita non erano così basse e che nemmeno quell’avvenimento nefasto fosse riuscito a spezzare l’animo di ghiaccio dello Yuki. Un sollievo per il Rosso, che si ritrovò a rilassarsi appena in risposta, piegando leggermente le labbra a propria volta: il piano di Fuyu gli piaceva. Era d’accordo con lui circa il fatto che un nutrito numero di uomini sarebbe stato sospetto. come anche sul fatto che, difficilmente, i fuggitivi sarebbero stati più di uno o due, oltre a Natsu, proprio per il medesimo motivo. Quindi non aveva problemi per il numero di ANBU che lo Yuki poteva concedergli…tre erano più che sufficienti per mettere su un comitato di benvenuto degno di questo nome. Tuttavia c’era un dubbio che gli perforava il cervello e benchè immaginasse che il superiore non avesse lasciato nulla al caso, preferì darvi voce subito, piuttosto che tenerselo per sé.


Abbiamo la certezza che stiano cercando di lasciare il Paese, quindi? Questo piano funziona se la loro intenzione è quella, ma se non lo fosse?

Una domanda innocente in realtà. Nel tono non vi era critica né tanto meno sfiducia nelle capacità d’analisi del reggente in carica. Semplicemente Yu…era Yu. Voleva sapere tutto. Voleva avere tutta la situazione ben chiara sotto agli occhi, in maniera da tamponare eventuali sorprese ed imprevisti. Tutto lì. Fuyu ormai lo conosceva bene, tant’è che non si stupì di quella domanda e si prestò tranquillamente a delucidargli la situazione. Se anche non fosse la fuga dal Paese dell’Acqua il loro scopo ultimo, lo sarebbe diventato. La formazione di ANBU nelle zone limitrofe si sarebbe mossa stringendosi attorno a loro come una morsa, facendoli sentire come topi in trappola e cosa succede quando ci si sente l’acqua alla gola? Il tasso di errore aumenta. Avrebbero fatto un passo falso e, rendendosi conto della loro situazione precaria, avrebbero preferito una fuga a scopo riorganizzativo piuttosto che rischiare. Senza contare che lungo la strada avrebbero certamente incrociato il suo team, capeggiato da Inago, di rientro dalla missione di caccia. Già solo quello avrebbe potuto essere un imprevisto non preso in considerazione.
Annuì in approvazione, abbassando poi gli occhi nuovamente sulla mappa per seguire il tortuoso corso del fiume Kinokawa che partiva da un paese vicino a Kiri e arrivava fuori, fino al mare, aprendosi in un delta proprio a Yokohama.


Che sai dirmi di Natsu? Proruppe poi, di punto in bianco, appoggiandosi allo schienale gelido della sedia, mentre un brivido gli correva sulla pelle. Non ci ho mai avuto molto a che fare. Credo che l’unica volta in cui ho avuto un contatto diretto con lui sia stata quella riunione in preparazione alla partenza per Hatoma… Ricordava che in quell’occasione Natsu e Fuyu gli fossero sembrati come cane e gatto: nettamente differenti. So solo che è un Hōzuki e che quasi nessuno lo ha mai visto in faccia.

Avere qualche informazione sul fuggitivo non lo schifava. Era l’unico di cui poteva sapere qualcosa, in quanto di chiunque lo accompagnasse le uniche referenze che aveva erano quei cadaveri forellati che si erano lasciati alle spalle. Tuttavia nemmeno Fuyu che aveva passato anni al suo fianco come controparte della Squadra Speciale aveva molte notizie più di lui sul suo modo di combattere. Era una di quelle pozzanghere ambulanti che Yu non era mai stato, ma, da quanto aveva capito, di una scuola diversa rispetto a quella di quella di suo padre Aoi e Hisakata. Il resto erano informazioni relative al suo carattere stoico, d’acciaio, tremendamente fedele alla Nebbia e a Hogo nei tempi d’oro. Tutte cose che, quando c’era di mezzo il controllo mentale, sfumavano come neve al sole. Non doveva essere facile per uno come lui, accettare quel fato. Questo era sicuro. Sempre che fosse mai tornato in sé da potersene rendere conto.

Vorrei non mi capitasse mai.
Non sono mai stato un tipo particolarmente legato all’onore e a cose del genere, tuttavia…penso che venire controllati e compiere atti contro persone a me care, o il mio stesso Villaggio. sia una di quelle cose che non riuscirei mai a perdonarmi.

« Non sarebbe colpa tua. »
Lo so, tuttavia mi vedrei sporco e lercio di quel qualcosa come se lo avessi fatto. E’ una macchia che non ti togli più. Potrebbe succedere di nuovo ai tuoi occhi e a quelli degli altri…
Guarda Natsu! Pensi sia solo perché non sono riusciti a definire se il controllo mentale fosse effettivamente terminato che lo hanno messo nella Gabbia Bianca e tolto dal servizio? Oh, no. E’ che nessuno si sarebbe fidato più di lui. Io per primo non mi fiderei di lui, lo vedrei come una carta bomba vagante.
Non sono così ipocrita da dire il contrario.

« Allora era meglio toglierlo di mezzo sin da subito, piuttosto che tenerlo segregato in quel posto. Io l’avrei fatto e tutta questa situazione non si sarebbe generata. Come puoi vedere a volte essere drastici paga. »
Temo di non poter ribatte questa volta. Anche se c’è sempre la possibilità che sia stato fatto coscienziosamente, nel tentativo di riuscire a fare chiarezza laddove la scienza ninja non è stata capace di gettare luce.
« Tsè! E ne valeva la pena? Chiunque abbia fatto questa valutazione doveva essere ubriaco come quando quel tuo LinguaLunga si attacca alla bottiglia, vista come è finita la situazione. »

Che ne valesse o no la pena, l’avrebbero deciso le loro azioni. Avevano a disposizione uno o due rapitori, poteva essere utile catturarne uno e portarlo a Kiri per interrogarlo e cavarne quante più informazioni possibili. Forse sarebbero stati solamente carne da macello, shinobi di basso rango all’interno del gruppo di cui facevano parte, che fosse il Kyo Dan o chicchessia, e magari non sarebbe servito a nulla però…anche la freccia di Shizuka era servita a qualcosa, no? Valeva la pena chiarire quel punto.

Fin dove posso spingermi? Chiese di botto, piantando gli occhi in quelli plumbei del suo sensei. E’ prioritario che tenti di portare uno dei rapitori al Villaggio o il fatto che potrebbero essere shinobi di poco conto all’interno del loro gruppo, in possesso forse solo delle indicazioni circa la missione da compiere, rende la cosa inutile e superflua? La risposta del superiore fu ineccepibile. Portare a casa un prigioniero era di primaria importanza tanto quanto il recupero o l’eventuale eliminazione di Natsu no Kaze. Ryōkai. Un cenno d’assenso del capo, prima di alzarsi in piedi. Ogni minuto perso a fare i pignoli, era un minuto di vantaggio di quei ratti. C’è qualcos’altro che dovrei sapere? A proposito di Natsu, hai qualche direttiva particolare da darmi? Era una gentilezza quella? Difficile dirlo. L’Hōzuki e Fuyu erano stati colleghi stretti per anni…Ma era chiaro che se Yu non avesse ricevuto indicazioni precise su quel dettaglio, avrebbe valutato di libero arbitrio quale sarebbe stata la sorte dell’ex Capo ANBU Assalitori.
Anzi, l’avrebbe fatto in ogni caso. D’altronde lui non era quel tipo di ANBU, no?

 
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view post Posted on 8/12/2021, 11:20     +1   -1
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
Una gentilezza, forse. Magari la premura di un sottoposto nel chiedere al proprio superiore fin dove la sua licenza d'azione potesse spingersi. Qualsiasi cosa fosse, Fuyu non necessitava di alcun secondo in più per riflettere, prima di rispondere.

Sei autorizzato a giustiziarlo sul posto.

Fu laconico, perché in fondo era consapevole che quella sarebbe stata la cosa giusta da fare, ancor prima di prendere la decisione di internare l'ANBU nella Gabbia Bianca. Non avrebbe commesso lo stesso errore del Juudaime: nel decidere il destino di Natsu no Kaze, non si sarebbe arreso ad inutili sentimentalismi, né al dolce tepore dei ricordi dei bei vecchi tempi. Per la sicurezza di Kiri, quell'uomo andava eliminato. A sangue freddo, senza pietà, anche se probabilmente quella situazione andava ben oltre la volontà dello stesso Natsu... ed anzi a maggior ragione, perché era sicuro che un uomo fedele alla Nebbia come lui avrebbe preferito morire, anziché essere un barattino nelle mani di chissà quale invasato. Era quella la gentilezza che gli avrebbe concesso.

Per il Rosso era giunto il momento di partire e il loro congedo si sarebbe svolto in silenzio, come l'addio fra due ligi soldati che rispondono alla chiamata del dovere. Avevano discusso di ogni dettaglio sensibile per l'operazione, ad eccezione di un unico particolare. Qualcosa che, forse, per entrambi era un concetto talmente radicato da non richiedere alcun approfondimento: se le loro supposizioni sul Kyo Dan si fossero rivelate veritiere, di fatto inviare Zenko a Yokohama significava fare un favore a quei bastardi, avvicinandoli ad un loro potenziale obiettivo. Qualsiasi altro regnante, di fronte ad un simile dilemma, avrebbe reagito in maniera diametralmente opposta, ovvero costringendo la Forza Portante della Volpe a rifugiarsi al sicuro, all'interno delle mura del Villaggio. Messo nella posizione di prendere una scelta, invece, Fuyu no Yuki aveva deciso di affidare il destino di quell'operazione proprio al Jinchūriki, il suo braccio destro, l'uomo nelle cui mani avrebbe riposto non solo le sorti di Kiri, ma anche la sua stessa vita. Yūzora Kyōmei non era un ragazzino da proteggere ad ogni costo, ma uno tra gli shinobi più importanti arruolati tra le fila dell'esercito del Paese dell'Acqua. Un uomo che, al suo ritorno, avrebbe ereditato ciò che l'ex Capo ANBU aveva pazientemente costruito negli ultimi anni. Di tale questione non aveva accennato nulla, perché in fondo era giusto così.
Non appena la porta dello studio si fu richiusa alle spalle del Rosso, lo sguardo di Fuyu si fece più morbido, mentre i suoi ricordi vagavano in orizzonti pallidi e lontani, tra il gelo del tetto della casa dello stesso Yu, qualche anno prima.

"Lo sono sempre stato. Ma ora sono un egoista con uno scopo. Non sono così nobile da dire di combattere unicamente per il bene del Villaggio, queste ipocrisie le lascio a quelli di Konoha.
Combatto per me stesso. Combatto per proteggere le persone a cui tengo. Combatto per dimostrare a quelli come te che anche uno Shinobi senza Kekkei Genkai può diventare qualcuno!"

Celando malamente un sorriso dietro la sua solita maschera di serietà, Fuyu riavvicinò le dita finché queste non si strinsero intorno alla tazza di tè. Ne scrutò il contenuto con avidità mista a curiosità, mentre il gelo sulle pareti si ritirava come un'onda che ha terminato di portare distruzione sulla costa e, mesta, viene inghiottita dalle viscere del mare. No, non aveva nessuna intenzione di rinchiudere il Rosso dentro le mura di Kiri, come un tesoro da proteggere. Perché in fondo, lui per primo non gli avrebbe permesso di decidere qualcosa del genere.

Dopotutto, Yūzora era destinato a ben altro.
Ad imprese più grandi, alla fama e all'importanza che si era guadagnato con le sue stesse mani, dimostrando giorno dopo giorno a quelli come Fuyu di poter diventare qualcuno...

... qualcuno come il Juuichidaime Mizukage, ad esempio.

Ruola pure liberamente l'arrivo a Yokohama ed eventuali mosse per "velocizzare" la pratica, predisponendo la trappola per gli ospiti. In questa fase ti concedo la massima autonomia, altrimenti rischiamo di arrivare alla lunghezza di una missione... anche perché, avremo da ruolare diversi post salienti più avanti.
E non voglio mentirti, mi serve un po' di tempo per preparare al meglio quella parte lì, già sai :love:

 
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view post Posted on 19/12/2021, 16:58     +1   -1
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« L’ho già detto che lui mi sta simpatico? »

Se avesse voluto fare il pignolo e pungolare la Volpe, avrebbe tranquillamente potuto ricordargli che solo qualche anno prima lo aveva definito un pagliaccio con la maschera da preda e che aveva intenzione di pulirsi i denti con le sue ossa, ma evitò. Non c’era il tempo per giocare, doveva restare concentrato sul suo compito che questa volta era particolarmente spinoso. Aveva fatto una domanda e aveva ottenuto una risposta. Laconico, rapido, senza esitazione…Fuyu non ci aveva messo un secondo di troppo prima di autorizzarlo a giustiziare Natsu sul posto. E il Rosso non poteva che concordare con quella scelta. Se non glielo avesse concesso direttamente lo Yuki, probabilmente avrebbe deciso per quella strada da sé. Proprio come aveva discusso con Kurama poco prima, nulla di tutto quello sarebbe accaduto se l’ex Capo ANBU Assalitori fosse stato giustiziato a tempo debito. E su questo era davvero impossibile ribattere al Bijuu. Per quanto fosse un ragionamento cinico, per quanto non tenesse da conto il bene compiuto fino a quel momento da Natsu no Kaze per il Villaggio, era chiaro che quella scelta avrebbe escluso qualsiasi ritorsione…Soprattutto nel momento in cui gli esperti non erano riusciti a dare risposte esaustive circa il fatto se il controllo mentale fosse cessato o meno. Rinchiuderlo alla Gabbia Bianca era stato un grosso errore fin da subito. E a pagarne le conseguenze era una Nebbia che non aveva proprio bisogno di altri problemi da risolvere. Quella faccenda andava risolta in fretta e senza errori.
Ciò non toglieva che ci fosse un certo margine di pericolosità. Quella sarebbe potuta essere - come sempre d’altronde - l’ultima volta che riceveva un ordine dal suo sensei. L’ultima volta che varcava la soglia di quell’ufficio sulle sue gambe, l’ultima volta che avrebbe potuto parlare con lui, chiedergli quelle cose che non aveva mai avuto il coraggio di chiedere. Eppure, anche in quell’occasione, le sue labbra restarono serrate in un composto silenzio. Era diventato quasi un piccolo rito propiziatorio: “Non glielo chiedo, così ho un motivo in più per tornare”. Una promessa celata e silenziosa, sigillata in quell’inchino che gli rivolse prima di spezzare il contatto visivo e voltarsi per abbandonare la stanza.


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Era quasi ora.
Nella penombra, fiocamente illuminata dalle lanterne che davano luce alla stanza comune della Locanda, Yu nelle sembianze di un vecchio pescatore barbuto, osservava placidamente la superficie limpida del suo piattino di sakè. La zuppa che aveva sul tavolo emetteva un odore nauseante, e il suo fumo si mischiava con quello del liquore. Gli occhi balzarono da un capo all’altro della sala: da quel punto vicino alla finestra, teneva d’occhio tutto il resto dell’androne. Nashi, nei panni del Locandiere, era appoggiato sul mobile dietro al bancone, occhi chiusi, in concentrazione. Kuri era in posizione fuori dalla porta principale, seduto a terra con la sua bella bottiglia tra le mani, fingendosi uno sbronzo. Ringo, invece, era di sentinella alle porte di Yokohama, a lui il compito di avvisarli quando il loro bersaglio fosse giunto in quel piccolo borgo dimenticato dai Kami e di informarli sull’effettiva composizione del gruppo. Le loro copie invece, erano su un tavolo all’interno della Locanda, trasformate in marinai che, per quella sera, avevano deciso di darsi ai dadi. Tutti erano in posizione.
E con la mente, Yu, un po’ per combattere l’ansia, un po’ per assicurarsi di aver fatto tutto come si conveniva, ripercorse i passi svolti da quando aveva lasciato lo studio del Mizukage fino a quel momento.


Aveva incontrato Ringo, Nashi e Kuri alle porte del villaggio. Erano stati loro ad informarlo che Fuyu, attraverso i suoi contatti, aveva già predisposto un’imbarcazione per loro al molo di Futō, dove avrebbero cominciato la discesa del fiume Kinokawa camuffati da pescatori. Ed era stato proprio durante il viaggio che avrebbe permesso loro di battere sul tempo i loro bersagli che il Rosso, spiegò non solo i loro obiettivi, ma anche il suo piano. Conoscendo già la conformazione di Yokohama, potè già imbastire un’idea che sarebbe poi stata affinata una volta sul posto. Il paese era piccolo, pochi abitanti, ma possedeva un porto e una Locanda, dove generalmente chi doveva partire l’indomani finiva per pernottare. E i loro sgraditi ospiti non avrebbero fatto eccezione: contrariamente a loro quattro che sarebbero arrivati al mattino, Natsu e i suoi rapitori - o il suo rapitore - avrebbero fatto tappa a Yokohama solamente verso sera. Nessuna nave partiva di notte, avrebbero dovuto cercare alloggio e loro lì li avrebbero attesi.
Così, una volta sul posto si mossero rapidi in tre direzioni: fare in modo che qualsiasi nave attraccata al porto e con l’intenzione di iniziare il proprio viaggio l’indomani mattina, partisse quel giorno, requisire la locanda e mettere al sicuro il pugno di anime che abitavano quel paesucolo. Era stato complicato far ragionare i capitani del paio di imbarcazioni attraccate, non erano molto propensi e vogliosi d’anticipare la partenza - con tutto quello che comportava velocizzare il lavoro di carico delle navi - ma qualche Ryo sonante aveva dato una svolta sostanziosa alla loro maniera di porsi. Il Locandiere, al contrario, non aveva fatto troppe storie, così come anche gli abitanti nel lasciare le proprie case e rifugiarsi nel sotterranei della villa dove Yu e la sua squadra avevano inchiodato Shōkō Asahara. Ovviamente non era rimasta alcuna traccia del nukenin dopo il loro passaggio, ma era un luogo sicuro in cui quella poca gente poteva stare per non essere coinvolta.
Fatto questo avevano iniziato a mettersi in posizione. L’idea era che Zenko e Nashi facessero da innesco all’interno della Locanda, mentre Ringo e Kuri avrebbero rinforzato, restando comunque pronti ad agire dall’esterno. D’altronde se quella gente aveva fatto saltare le mura della Gabbia Bianca, non ci avrebbe messo molto a fare altrettanto con quelle di una banale Locanda. Se lo avessero fatto, gli ANBU esterni li avrebbero bloccati, creando di conseguenza un’azione a tenaglia. Se invece fossero rimasti all’interno, beh…si sarebbero aggiunti di rinforzo. Erano in punti precisi proprio per questo: Nashi, il Locandiere, stava dietro al bancone nei pressi delle scale che portavano di sopra, Yu era defilato vicino alla finestra, in modo da tenere d’occhio tutta la stanza, Kuri aveva il compito di sorvegliare e proteggere la porta principale. Non restava altro che aspettare i loro topolini.


Avrebbe funzionato. Non aveva lasciato nulla al caso e gli uomini che Fuyu gli aveva affidato erano tutto fuorché degli incompetenti. Ma c’era sempre quel minimo margine d’errore che avrebbe potuto causare il patatrac ed era sicuramente quello a dargli quel brivido. Non conosceva con chi avrebbe avuto a che fare e questo lo inquietava. Ma andava bene, sì, andava bene quel pizzico di paura, andava bene quell’adrenalina, era ciò che lo rendeva lo shinobi giusto per quel compito. Era quello che non gli avrebbe fatto abbassare la guardia e sottovalutare chi gli sarebbe capitato di fronte. Era grato che lo Yuki non si fosse fatto fermare dal fatto che inviare lui, proprio lui, in quella missione, sarebbe potuto essere controproducente. Sapeva che molti altri avrebbero fatto quel ragionamento e gli avrebbero impedito di essere chi voleva essere, ma non lui, non Fuyu. Lui lo conosceva meglio di chiunque, anche meglio di quanto Yu stesso si conoscesse. Sapeva che non avrebbe mai accettato di essere trattato come un tesoro da proteggere. Né lui, né Kurama stesso.

Zenko-taichō. Tre individui sospetti stanno varcando le porte del villaggio: due uomini e una donna. Sono incappucciati e non riesco a vederli bene in volto, ma sono certo che uno dei due uomini abbia delle bende sul viso.

La voce di Ringo giunse gracchiante all’apparecchio nascosto nell’orecchio di Yu e degli altri della squadra. Erano loro. Puntuali come Fuyu aveva preannunciato. Era impossibile che fosse una coincidenza. Il tempo era troppo perfetto, era anche strano che qualcuno giungesse in quel posto a quell’ora incappucciato per non farsi vedere e poi…l’uomo col viso bendato doveva essere Natsu. Certo, c’era anche la possibilità che lui e l’altro uomo si fossero scambiati di ruoli, ma…era difficile dirlo per chi non aveva mai visto i visi in questione. Per ora avrebbero dovuto farsi bastare le certezze che avevano.

Ricordate tutti: portare a Kiri uno dei rapitori è di primaria importanza, tanto quanto l’eliminazione di Natsu no Kaze. Rammentò loro dalla ricetrasmittente, e solo agli assensi generali proseguì. Bene. Tutti in posizione. Ringo, tu inizia a rientrare con cautela, tieniti a distanza da loro. Kuri, sai cosa fare. Sì lo sapeva. Di fatto non ci volle molto perché la sua voce sussurrata arrivasse agli orecchi di tutti, confermando che il gruppetto stava dirigendosi da quella parte.

Arrivano.

E lo spettacolo ebbe inizio. Tutti nelle proprie parti, non attendevano altro che i loro tre sgraditi ospiti giungessero alla Locanda. Degustando quella zuppa orribile, che colava in goccioline di un colore indefinibile sulla sua barba bianca e incolta, Yu allungava gli occhi verso la porta in attesa di vedere delle ombre stagliarsi oltre la carta di riso dello shōji. Non ci volle molto. Vide la sagoma della bottiglia di Kuri alzarsi in un saluto e il compagno d’armi biascicare qualcosa, forse un saluto, strascicando le parole proprio come un ubriaco, prima che l’insieme delle ombre dei tre si palesasse ai suoi occhi, dietro lo shoji, aperto pochi istanti dopo, gettando luce sulle persone che Nashi aveva descritto. Curioso come, mano a mano che il momento si avvicinava, più nitida divenisse la sua visione. Il cuore si calmava, la mente si schiariva, appiattendo le onde di dubbio e favorendo la concentrazione.

« Spalle ben dritte, lama contro il nemico, ragazzo! » Disse Kurama, riportando a galla le parole che gli ripeteva suo padre per insegnargli la giusta postura nella scherma.
Li sto aspettando.
« Questo è lo spirito del predatore, mi piace! E piace anche a te, non è così? Oh, sì che ti piace. E’ eccitante… »

Sorrise sotto barba e baffi Yu. Sì lo era, ma si tratteneva. Doveva mantenere un contegno e poi…il momento era giunto.
Erano tutti pronti, calati nel proprio personaggio, ma pronti ad agire non appena i tre avessero abbassato un minimo la guardia. E se lo chiese mentre i loro obiettivi varcavano la soglia, se riuscissero ad avvertire il desiderio di sangue nascosto sotto le loro mentite spoglie. Se lo chiese se si fossero accorti d’essere entrati nella Locanda della Morte.

 
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view post Posted on 22/12/2021, 13:06     +1   -1
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
Era tutto pronto. Tutto al suo posto, come doveva essere. Una volta entrati, i tre stranieri presero posto nel tavolo più vicino alla porta. La donna si sedette dando le spalle al vecchio pescatore, i due compari invece si accomodarono di fronte a lei - e così, il Rosso poté vederli in viso nel momento in cui si tolsero il cappuccio. La kunoichi possedeva una folta chioma bianca e grigia, signorilmente raccolta in uno chignon dietro la nuca. L'uomo davanti a lei, il più giovane, pareva essere sulla trentina: occhi neri su un viso dalla pelle olivastra, rasato sulla testa ma incorniciato da una folta e ben curata barba, anch'essa nera come la pece. L'altro, invece, non richiedeva alcuna presentazione per gli ANBU di Kiri presenti nella taverna. Del resto, era impossibile non riconoscere gli occhi di Natsu no Kaze, dietro le bende che gli coprivano buona parte del viso. Al più, era singolare che non avesse deciso di camuffare i suoi lineamenti in alcun modo, prima di entrare.
Venne il momento di raccogliere le ordinazioni dei nuovi arrivati e in ciò Nashi fu solerte. Si avvicinò svelto al tavolo e, dopo aver pattuito con l'energumeno rasato un carico di birra per il viaggio in nave che avrebbero intrapreso, gli uomini ne ordinarono una pinta a testa, per la serata. L'anziana donna, invece, chiese: - Qualcosa di forte.
Per qualche ragione, nell'udire quella voce, lo spirito della Volpe avrebbe avvertito uno strano disagio. Una condizione singolare, unica, che non tardò di comunicare al suo protetto. Venne poi il tempo di ordinare le vivande, tuttavia i tre stranieri parevano piuttosto indecisi sul da farsi. Nel leggere la lista dei piatti della casa sembravano ridere sotto ai baffi, delusi forse dalla povertà della scelta. Nel giro di qualche secondo, la kunoichi si voltò in direzione del Rosso, mostrando le rughe che incorniciavano i suoi occhi color nocciola, magnetici come uno specchio d'acqua fresca in mezzo alle insidie di un deserto arido. Lanciò un'occhiata, quasi disgustata, alla zuppa di pesce del pescatore, prima di incalzarlo con voce sbarazzina: - Mi perdoni, mi sembra un uomo del posto. Se non vado errando, c'è qualcosa che si sente di consigliarci? A primo impatto, questa roba non sembra un granché.
Fu quasi un sussurro, come a voler trovare un complice ai danni dell'oste, ignaro del loro piccolo scambio di battute.
- Di sicuro non questa zuppa di pesce, no. Questa proprio non ve la consiglio. - ridacchiò, sputacchiando qualche lisca di pesce e cercando di levarsi qualcosa dai denti marci - Però il vecchio Hoshi ha un buon arrosto e un ottimo sakè, su questo non gli si può proprio dire nulla.
Ricambiò quella complicità con un occhiolino, per poi continuare: - Se mi permette... che ci fa una distinta signora come lei in giro con dei tipacci come quelli e in un posto come questo?
Nel frattempo, Kuri era rientrato, prendendo posto ad un tavolo vicino a quello degli stranieri e chiedendo dell'altro sakè.
- Oh, tipacci come quelli, povero Daisuke. La ringrazio per la cortesia buon'uomo, lei sa sicuramente come trattare una signora, ma non si lasci guidare dalle apparenze. - gli sorrise, senza però scomporsi come una ragazzina. Aveva pur sempre la sua età. Tirò poi fuori un kiseru in argento da una tasca del mantello ed iniziò a pulirne il serbatoio, dentro al quale vi era del residuo di tabacco che sembrava essere stato spento da pochi minuti - Sembra un ottimo consiglio comunque, è da molto che non ordino un buon arrosto.
Nashi aveva intanto portato le bevande agli ospiti, ma prima di poter tornare dietro il bancone per accontentare la richiesta di Kuri, fu fermato dall'indice alzato dell'anziana donna. Questa gli chiese se avesse da accendere, dato che aveva terminato i fiammiferi. L'oste annuì e la kunoichi ricambiò con un grazie, prima di tornare a rispondere al suo precedente interlocutore.
- Sono in viaggio da un paio di settimane, signore. Sono una studiosa, così come lo sono i signori che siedono con me. Siamo appassionati di storia e culture del Continente, mitologia in particolare. Avrà sentito parlare delle Bestie Codate, no? Certo, chi non conosce queste storie, oggi giorno. Eravamo in cerca di una persona, nel cuore della stessa Kiri. Qualcuno che sicuramente avrebbe potuto fornirci risposte ed indizi per le nostre ricerche. Purtroppo, non abbiamo avuto successo. Immagino saremo più fortunati la prossima volta.
Il disagio che Kurama aveva provato aumentò, in maniera vertiginosa. Pur non conoscendo il volto di quella donna, era sicuro di aver già udito quella voce melliflua. Tante, forse troppe volte. Magari, però, Yūzora avrebbe ricordato di aver notato dei tratti simili, durante il culmine della battaglia di Fukagizu. Ci fu poi un momento di trambusto, con il rientro di Ringo, l'ultimo membro della squadra, e il successivo ingresso di due copie trasformate che inscenarono una lite per il gioco ai dati, con l'uno che dava del baro all'altro, dopo essere state richiamate da un segnale silente del leader del team.
- E chi non conosce storie su quelle Bestie? Sento parlare della Grande Tartaruga sin da quando ero alto mezzo barile! Tempo fa alcuni colleghi avevano messo in giro la voce che la causa della moria di pesci nelle acque di Mizu no Kuni fosse opera sua! Pazzesco eh? Aaaah che peccato. - commentò con finto disinteresse, dato che probabilmente era lui, la persona che stavano cercando. Prese un lungo e rumorosissimo sorso della sua zuppa, per poi pulirsi la bocca e la barba lercia col dorso della mano - Certo che, per spingervi fino a Kiri dovete essere delle persone importanti... anche quel gingillo sembra piuttosto importante, fossi in lei eviterei di mostrarlo troppo in giro da queste parti.
- Questo? - chiese, rigirandosi il kiseru d'argento tra le dita, come per giocarci - Grazie lo stesso, ma so badare alle mie cose.
Tornò poi Nashi, il quale, dopo aver esaudito la pressante richiesta del compagno Kuri, aveva infine provveduto a portare alla donna i fiammiferi che aveva chiesto. Questa gli sorrise, ammiccando. Poi accese il nuovo tabacco con cui aveva riempito il serbatoio della sua elegante pipa, iniziando a boccheggiare ed aspirare per far sì che la fiamma prendesse vita.
- Avrei una curiosità, per entrambi. Dentro questa locanda, oltre noi tre, conto, uhm, vediamo... cinque persone, adesso. Cinque nativi del posto, a bere, mangiare e giocare. Non è così tardi dopotutto. Mi sorge però un dubbio. Nel venire qui, tra le case delle vie principali non ho trovato nulla di acceso. Né una luce, né un camino.
Prese un lungo tiro dal kiseru, per poi espirare il fumo con eleganza dalle labbra socchiuse, in direzione dell'oste. Il discorso venne lasciato in sospeso per un paio di secondi, ma tanto sarebbe bastato al Rosso e ai suoi uomini per capire che vi era un piccolo neo, nel piano in apparenza perfetto che avevano ideato. Qualcosa che, purtroppo, sembrava averli traditi.

Dove sono tutti gli altri?
Dove il Kyo Dan non potrà trovarli, Manpeiko-san.

Così, come loro avevano giocato con le loro prede, anche la kunoichi aveva fatto lo stesso, ricambiandoli con la medesima moneta. La stanza si fece calda e, non appena l'anziana donna ebbe schioccato i denti, il fumo che avvolgeva Nashi come una coperta si infiammò, consegnando il povero malcapitato al tetro abbraccio del fuoco. Daisuke balzò in piedi in un attimo, concentrando il suo chakra, che venne poi sfogato in una potente onda d'urto che travolse l'oste, spezzando la sua trasformazione. Il povero Nashi venne sbalzato oltre il bancone, fermando il suo moto soltanto dopo essere precipitato contro le mensole dei liquori, le cui bottiglie andarono tutte in frantumi. Le scintille della battaglia stavano per divampare in un incendio violento. Una lotta che avrebbe visto contrapposti gli ANBU della Nebbia e gli uomini del Kyo Dan, così come la sua stessa guida.
Con lo sguardo affilato di un gatto a cui è stata pestata la coda, la donna conosciuta come Manpeiko scattò in piedi a sua volta per poi conficcare le sue iridi nocciola sul volto del vecchio pescatore, che presto avrebbe fatto spazio alla vera identità che si celava dietro quegli orridi lineamenti. Mentre Daisuke e Natsu ingaggiavano battaglia con Kuri e Ringo, lei avvicinò le labbra sottili e raggrinzite al kiseru. Ci soffiò dentro, così che dal serbatoio uscisse del fumo denso e molto caldo. Questo si sarebbe poi avvicinato pericolosamente al giovane Jonin, prima di diventare rovente... e anche qualora il Rosso si fosse allontanato dal punto d'impatto, la coltre avrebbe continuato ad inseguirlo, rimanendo però a debita distanza. Una strana Tecnica, così come del resto erano strane le voci che negli anni avevano descritto il Kyo Dan e il Taisei. Forse, quello scontro non sarebbe stato utile soltanto per consegnare Natsu alla giustizia. No, vi era molto, troppo, da scoprire. Un'occasione che la Nebbia avrebbe fatto bene a non sciupare.
Ti lascio qui la Scheda della signorina.







Leader del Kyo Dan
Manpeiko








~ Anagrafica ~

7xtk9R
Nome: Manpeiko
Cognome: ?
Età: 58

Villaggio: ?
Organizzazione: Kyo Dan
Rango: Jonin
Fama: ?

"Conoscenze":
- Shinobi-iri
- Tanken
- Hanashi
- Reigi

~ Avanzamento ~

Livello: 70
P.ti Exp Totali: 16.000

~ Parametri e Risorse ~

MST (0 punti)
70
RES (0 punti)
105
DIF (0 punti)
70
DST (35 punti)
175
FRZ (0 punti)
105
VEL (35 punti)
175

SLT: 100CHK: 100STM: 100



~ Competenze ~

Katon: 8
Yang: 5
Heiki: 3


~ Discipline ~

- Kiseru Ardente (Base)
- Inferno Tossico (Avanzata)
- Kitsune di Fumo (Evocazione)

~ Tecniche Personali ~

Link alle Tecniche e Varianti Personali di Manpeiko.

~ Tecniche di Base ~

Ninjutsu - Camminare sull’Acqua e Superfici Ripide
Tratti: Supporto

“Ai ninja viene insegnato fin dall'accademia come impastare il chakra senza grande sforzo per poter camminare su superfici inusuali, come l’acqua o mura verticali.”

Ninjutsu - Tecnica della Trasformazione
Tratti: Sigilli, Supporto

“Utilizzando il proprio Chakra, l'utilizzatore può assumere le sembianze di qualsiasi cosa, animale o persona voglia, per poter utilizzare varie strategie. Si interrompe automaticamente quando l'utilizzatore viene colpito.”

Ninjutsu - Tecnica della Trasparenza
Tratti: Sigilli, Supporto

“La Tecnica permette di diventare trasparenti e mimetizzarsi, sfuggendo alla vista dei nemici fintanto che si rimane immobili. Non permette di essere immuni a Tecniche Sensoriali che usano un Tratto diverso da 'Sensoriale (Vista)'.”

Ninjutsu - Sostituzione (Limite: Tutto) [STM: -20; CHK: -20]
Tratti: Difensiva (Elusione)

“Permette di sostituirsi con un oggetto vicino così da evitare del tutto un attacco.”
Effetti:
  • Annulla completamente un attacco subito.

  • Utilizzabile solo una volta per combattimento.

  • Non utilizzabile per una Azione Difensiva di Intercettazione.

  • Non utilizzabile contro tecniche a Raggio Vasto e Totale.

Taijutsu - Colpo Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {Vario * 20}
Tratti: Offensiva (Ravvicinata)

“Un colpo semplice, con tutte le varianti possibili del caso.”
Effetti:
  • Questa tecnica può essere usata con un’arma o a mani libere.

  • Se adoperata a mani libere, la sua efficacia è determinata da FRZ.

  • Se adoperata manifestando il proprio Chakra, la sua efficacia è determinata da MST. Il costo non viene sottratto dalla STM, ma dal CHK.

  • Se adoperata con un’arma, la sua efficacia è determinata da FRZ o DST, in base all’arma stessa.

  • Se adoperata con un’arma, la Categoria Taijutsu viene sostituita con Bukijutsu.

  • Se adoperata con MST, la Categoria Taijutsu viene sostituita con Ninjutsu.

  • Se l’arma con cui è adoperata è da lancio o da tiro, questa tecnica sostituisce il tratto Ravvicinata con Lungo Raggio.

Taijutsu - Difesa Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {DIF * 20}
Tratti: Difensiva (Parata)

“Il Ninja irrigidisce la muscolatura e frappone le sue braccia all’attacco nemico, pronto ad attutire il colpo in arrivo da un avversario.”

Taijutsu - Schivata (Limite: 1) [STM: -2] {VEL * 20}
Tratti: Difensiva (Elusione)

“Si cerca di scivolare via da un attacco, provando ad evitarlo.”

Ninjutsu - Barriera Semplice (Limite: 1) [CHK: -2] {RES * 20}
Tratti: Difensiva (Barriera)

“Il Ninja richiama il proprio Chakra, facendolo confluire verso l'esterno e formando un velo sottile da frapporre contro l'attacco in arrivo.”

Tecnica - Tenere Duro (Limite: 0) [STM: -0] {DIF * 5}
Tratti: Difensiva (Parata)

“Quando le braccia sono bloccate, le gambe non rispondono e le armi sono fuori portata, l’unica scelta che rimane è stringere i denti e sopportare.”
Effetti:
  • È SEMPRE possibile difendere un Attacco con questa Tecnica.
    Non utilizzabile più di una volta per Tecnica.

Tecnica - Liberazione (Limite: 1) [CHK: -3 OPPURE SLT: -1]
Tratti: Supporto (Difensiva)

“Il ninja cerca di spezzare l’effetto di una Tecnica illusoria che riconosce avere effetto sulla propria persona. Per riprendersi, cerca un modo per rinsavire: o si causa una ferita che generi uno shock sufficiente da spezzare la trance illusoria, oppure espelle il chakra estraneo con il proprio.”
Effetti:
  • Utilizzabile solo durante una Azione Attiva, e solo se il proprio Sospetto ha un valore maggiore o uguale all’Efficacia della più debole Genjutsu su di sé.

  • Scioglie istantaneamente qualunque Genjutsu attiva sul ninja su cui è utilizzata.

Tecnica - Infliggersi Danno
Tratti: Supporto

“A volte il ninja potrebbe avere buone ragioni per autodanneggiarsi. Non può essere usata per uscire inconsapevolmente dalle Genjutsu, poiché bisogna essere a conoscenza di tale condizione per spezzarla.”
    Tecnica - Danno Lieve (Limite: 1) [STM: -0]
    Tratti: Supporto

    “Il ninja si tira un dito, staccandolo dal suo giunto per ferirsi lievemente, per poi rimetterlo subito a posto.”
    Effetti:
    • L’utilizzatore subisce 2 Danni.


    Tecnica - Danno Medio (Limite: 2) [STM: -1]
    Tratti: Supporto

    “Il ninja si infligge una ferita leggera, tirandosi un pugno contro il volto o colpendosi con un’arma.”
    Effetti:
    • L’utilizzatore subisce 5 Danni.


    Tecnica - Danno Grave (Limite: 3) [STM: -2]
    Tratti: Supporto

    “Il ninja si applica un danno importante, colpendosi con ferocia, slogandosi una spalla o perforandosi il ventre con un’arma.”
    Effetti:
    • L’utilizzatore subisce 10 Danno

Ninjutsu - Richiamo (Limite: variabile) [CHK: -variabile]
Tratti: Supporto, Sigillo

“Tecnica di Evocazione per richiamare oggetti, persone o altro.”
Effetti:
  • Gli oggetti, persone o altro richiamabile riportano nella descrizione: ‘RICHIAMABILE (Limite: X) [Costo: -Y]’. Il Limite occupato dal Richiamo ed il suo Costo diventano i numeri indicati nella persona o altro richiamata.

  • La persona/Evocazione o altro richiamato è incluso nel Combattimento. Una persona o Evocazione evocata in questo modo agisce come fosse un ninja autonomo (Alleato dell’Evocatore e controllato dal giocatore che lo ha evocato).

Ninjutsu - Clone d'Ombra
Tratti: Supporto, Sigilli

“Il Ninja sfrutta la propria ombra - o uno dei propri elementi - per creare una copia fisica e tangibile del proprio essere. I suoi utilizzi possono essere molteplici: dal diversivo, allo sfruttamento in missione, fino al loro utilizzo nella realizzazione di Jutsu avanzati. Un tempo, si potevano creare tante copie contemporaneamente, ma ora a causa dello scombussolamento del chakra la tecnica è molto più debole rispetto al passato, costringendo i ninja ad adoperarne solo una per volta. Solo in alcuni casi, è possibile creare più copie, ma queste non avranno la stessa autonomia e durata di una singola copia.”
    Per poter ottenere questa tecnica, bisogna avere almeno 5 Yang, 5 Yin o 5 punti in una Competenza Elementale (anche composita).





~ Armi e Oggetti ~

Sacca Ninja
PozioneTonico d'ErbeBarretta Energetica
Tonico d'ErbeCarta Bomba [X3]Borraccia
Slot VitaSlot Schiena
WakizashiKiseru/





Manpeiko
7xtk9R

Color code: #BD39FF
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
70
RES
(0 punti)
DIF
(0 punti)
10570
DST
(35 punti)
FRZ
(0 punti)
175105
VEL
(35 punti)
175


Salute: 100

Stamina: 100

Chakra: 97

Limite: 1
Mantenimento
Limite: 1

Fase Difensiva

/

Fase Attiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Katon) - Sbuffo (Limite: 1) [CHK: - 3] {DST*33}
Offensiva (Lungo Raggio)
“Dal Kiseru la kunoichi produce del fumo denso e rovente. Questo, dopo aver tormentato la vittima grazie al Chakra ardente di cui è composto, rimarrà ad infastidirlo anche successivamente… finché, con uno schiocco dei denti, si tramuterà in fiamme, mettendo il nemico alle strette.”
Effetti:
  • Aumenta il Moltiplicatore Danno di 1.
  • Per i prossimi due Turni, Manpeiko può scegliere un proprio Attacco e garantirgli un aumento del Moltiplicatore Danno di 1.

DST 175*33 = 5.775 (MD +1)
CHK 100 - 3 = 97

Fase Conclusiva e Riepilogo

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view post Posted on 27/12/2021, 16:55     +1   -1
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I loro sgraditi ospiti presero posto in uno dei tavoli vicino alla porta. Dalla sua posizione Yu non riusciva a vedere in faccia la donna, ma potè semplicemente constatare, in un primo momento, che avesse una certa età dalla chioma di capelli grigi elegantemente raccolta in una crocchia dietro la nuca. I suoi accompagnatori, invece, erano bene in vista: un uomo sulla trentina, occhi neri, pelle olivastra, capo rasato e una folta barba nera, ma ben curata; l’altro non aveva bisogno di presentazioni. Sebbene il suo viso fosse coperto dalle bende, quegli occhi azzurri erano fin troppo riconoscibili. Nessuno degli ANBU nella locanda avrebbe tardato a riconoscerlo come Natsu no Kaze…a differenza degli altri avventori, che ancora restavano senza un’identità precisa. Ma d’altronde erano lì anche per questo e Nashi, il Kaguya a cui Yu aveva affidato il ruolo dell’oste, non tardò a farsi avanti con garbo e con la classica giovialità di cui i padroni di locali come quelli erano maestri. Si avvicinò al loro tavolo e dopo aver negoziato con i due uomini un carico di birra per il loro viaggio, passò a prendere le ordinazioni di quella sera. Fu subito chiara la differenza di “pasta” tra la donna e i suoi compagni: mentre questi ordinarono della semplice birra, lei chiese qualcosa di forte. E mentre quella voce tagliava cristallina l’aria della locanda, il Rosso iniziò ad avvertire la consueta nausea che lo prendeva quando Kurama aveva qualcosa che non andava. Curioso. Fino ad un momento prima era tutto eccitato, che gli stava accadendo ora? Sembrava agitato, a disagio. Era certo che se si fosse tuffato nel proprio animo lo avrebbe trovato a ringhiare. Ma per quale ragione?

« Quella vecchia…ha qualcosa di familiare. » Precedette la domanda del suo umano che certamente sarebbe arrivata.
La conosci? Ti sembra di averla già vista?
« No, vista no. Però la sua voce mi fa rizzare i peli di tutte le code. Stacci attento, ragazzo. »

Era più unico che raro che Kurama temesse qualcuno. Anche se qui sembrava quasi un misto di disagio e disgusto, solo un’altra volta la Volpe aveva voluto metterlo in guardia contro qualcuno di sua conoscenza. E quel qualcuno era Yoyuki, la Zenko che proteggeva Momiji e le kitsune, non l’ultimo arrivato. Difficile comprendere come e dove il Kyūbi fosse entrato in contatto con quella donna, visto e considerato che Yu non forzava mai il loro legame per andare a frugare senza permesso nei ricordi del Bijuu, tuttavia…quando qualche secondo più tardi quella donna si voltò verso di lui per parlare, ebbe anche lui la sensazione di conoscerla o, quanto meno, di averla vista. Non era solo una sensazione, era qualcosa di più profondo, qualcosa di marchiato a fuoco, anche se…non riusciva ad inquadrarla con precisione. Dove era successo? Quando?
Ora la poteva vedere bene in viso, due occhi svegli e giovani color nocciola su di un viso segnato dagli anni, ma che lasciava intendere fosse stata una bella donna in passato. Poco intrigata dal menù del posto, chiese a lui, che ai suoi occhi sembrava uno del paese, se avesse qualcosa da consigliare. Buon modo per iniziare a farla parlare un po’. D’altronde tra lei e il suo compare barbuto, sembrava lei quella che tirava le fila.


Di sicuro non questa zuppa di pesce, no. Questa proprio non ve la consiglio. Ridacchiò il Rosso, sputacchiando qualche lisca e cercando di togliersi qualcosa che era rimasto incastrato tra i denti marci. Però il vecchio Hoshi ha un buon arrosto e un ottimo sakè, su questo non gli si può proprio dire nulla. Ammiccò con l’occhio, da sotto le folte e incolte sopracciglia, prima di continuare. Se mi permette...che ci fa una distinta signora come lei in giro con dei tipacci come quelli e in un posto come questo?

Quasi a sottolineare quelle sue parole, Kuri rientrò barcollando come un ubriaco e prendendo posto nel tavolo vicino a quello degli stranieri, battendo ripetutamente la bottiglia di sakè vuota sul legno, richiamando l’attenzione di Nashi per chiedere dell’altro liquore.
D’altro canto, la donna si mostrò per quello che era: un osso duro. Non si lasciò ammaliare dalle buone maniere del pescatore - non che ci fosse molto di ammaliante in lui a dire il vero - ma fu cortese, sorrise, accettò il consiglio ed estraendo il suo kiseru d’argento chiese all’oste se aveva da accendere prima che potesse accontentare le richieste del rumorosissimo Kuri.
Non si fece incantare troppo dalle apparenze innocue di quello strumento, il Rosso. Conosceva almeno due persone che lo usavano e lo avevano usato come arma: Yoyuki e sua madre Kyōmei Sora. D’altronde era un classico per gli shinobi prendere uno strumento d’uso comune e farlo diventare un’arma, lui aveva fatto lo stesso col suo Kenmaki. Non sapeva se avesse altro sotto quel mantello, ma per ora quella pipa in mano non l’avrebbe presa sotto gamba. Come non prese sotto gamba le sue parole. Certamente un bel miscuglio di frottole, ma tra una parola e l’altra forse qualcosa di vero c’era. Che fossero degli studiosi lo dubitava fortemente visto il casino combinato alla Gabbia Bianca, ma che fossero alla ricerca di qualcuno a Kiri che potesse fornirgli risposte sulle Bestie Codate era del tutto plausibile. La cosa allarmante era che dava credito a tutte le peggiori possibilità che avevano preso in considerazione lui e Fuyu.
Fu allora, mentre il collegamento col Kyo Dan tornava a farsi prorompente, mentre il disagio di Kurama cresceva vertiginosamente nel sentire così a lungo quella voce melliflua, che il ricordo di quella donna riemerse dai ricordi del Rosso. Era arrivata nella piazza di Fukagizu dopo il giovane leader del Taisei, seguita dai Nove, avvolta in un mantello scarlatto. Ricordava ancora il suo discorso, pregno di follia invasata ed esagerata adorazione per quelli che lei chiamava Kami.

Quella era Manpeiko, la donna a capo dell’organizzazione nota come Kyo Dan.


Un ringhio prorompente gli fece tremare le viscere dall’interno. « Quella puttana! Ora ricordo chi è! Quella fanatica di una sacerdotessa! E’ stata lei a risvegliarmi in un paesino al confine tra il Paese del Fuoco e quello del Fiume. »
…Sul serio? Ma quindi non dovresti esserle grato? In fin dei conti ti ha liberato dalla prigionia in cui eri stato costretto per millenni.
« So riconoscere le mele marce, ragazzo. E quella…tsè, credi a me che puzza di carogna lontano un miglio. Come tutti gli altri mi venera perché vuole qualcosa da me. E poi…lo sai bene anche tu, lo sai da quando Kyo Dan e Taisei si sono presentati al Continente. Nel tuo piccolo avevi capito che il vero cancro erano quelle due organizzazioni di umani e non i Bijuu. Eri nel giusto. Il fanatismo nasce sempre da una spinta egoistica e folle, che non può mai portare a nulla di buono. »
Già…e da quando è successo quel casino a Fukagizu ne sono ancora più convinto.

In fin dei conti era a causa di quelle organizzazioni se Kurama aveva perso il suo corpo, non poteva che avere ragione nell’avercela con una dei fautori di quel disastro. Purtroppo la storia insegnava che quando gli esseri umani mettevano mano in qualcosa, finivano sempre col distruggerla. Iniziava davvero a pensare di dover dare ascolto alla Volpe più spesso di quanto già non facesse. Se lo avesse fatto anche nel caso di Hayate, probabilmente tutto quel disastro non sarebbe accaduto. Ma c’era ancora qualcosa che non gli tornava: se veramente erano andati a Kiri nella speranza di trovare lui, perché se n’erano finiti con attaccare la Gabbia Bianca per Natsu? Non avendo trovato il loro obiettivo - e come avrebbero potuto? Lui era a caccia di Shōkō Asahara - hanno ripiegato sul recuperare una delle loro marionette? Non era meglio andarsene come se n’erano venuti, senza allarmare Kiri e ritrovarsi gli ANBU con le zanne snudate a un soffio dai loro culi? D’altronde Hayate nemmeno sapeva che Zenko era Kyōmei Yūzora…non poteva nemmeno dirsi fosse tutta una tattica per portare Fuyu ad inviare lui. Bah, al momento non aveva importanza. Ciò che era veramente importante era che di fronte a loro c’erano Manpeiko e un altro membro del Kyo Dan, organizzazione di cui non si sentiva parlare da anni. Sparita dopo il disastro di Fukagizu. Era un’occasione troppo succulenta per farsela scappare. Un motivo in più - se non ce ne fossero stati abbastanza - per non soccombere in quel luogo dimenticato dai Kami.

Ci fu un momento di trambusto. Le richieste pressanti di Kuri si fecero più rumorose e rientrò anche Ringo, che si accomodò al tavolo col compagno sbronzo. Approfittando di quel momento di movimento e rumore, Yu diede ordine a due delle tre copie presenti al tavolo dei dadi di uscire. L’idea era di fare un po’ di movimento e non lasciare che il locale si riempisse in maniera esageratamente sospettosa. I cloni, inscenarono una lite per baro e se ne andarono brontolando, lasciando il “colpevole” solo come un cane.
Yu-pescatore, seguì la scena ridacchiando, prima di prendersi il tempo per rispondere alla sua interlocutrice in maniera adeguata, senza dover gridare in mezzo al trambusto per farsi sentire.


E chi non conosce storie su quelle Bestie? Sento parlare della Grande Tartaruga sin da quando ero alto mezzo barile! Tempo fa alcuni colleghi avevano messo in giro la voce che la causa della moria di pesci nelle acque di Mizu no Kuni fosse opera sua! Pazzesco eh? Prese un lungo e risucchiatissimo sorso della sua zuppa rancida, per poi pulirsi la bocca e la barba lercia col dorso della mano e commentare un poco interessato Aaaah che peccato al fallimento della spedizione degli “studiosi”. Certo che, per spingervi fino a Kiri dovete essere delle persone importanti... anche quel gingillo sembra piuttosto importante, fossi in lei eviterei di mostrarlo troppo in giro da queste parti.

Ovviamente si riferiva al kiseru d’argento. Un intento blando di mettere in guardia la sua squadra, più che la donna stessa che, come prevedibile, si fece scivolare addosso quelle parole.
La osservò accendersi la lunga pipa, boccheggiando per far avviare la fiamma. La tensione nella stanza era ormai alle stelle, una scintilla sarebbe bastata per far esplodere tutto e quella scintilla la diede proprio Manpeiko facendo perno su una sfumatura del piano non proprio perfetta. Ma non era un problema. Ritardare oltre quel momento sarebbe stato inutile. Tanto valeva prendere la palla al balzo.


Dove il Kyo Dan non potrà trovarli, Manpeiko-san.



Quelle parole, atte a mettere in chiaro ai propri compagni l’identità dei loro obiettivi, ma anche a questi di essere stati ben smascherati, diedero il via all’inferno. Uno schiocco di denti della donna bastò per far infiammare il fumo che avvolgeva Nashi, immediatamente dopo scagliato oltre il bancone da un’onda d’urto prorompente prodotta da Daisuke. Le bottiglie e gli scaffali andarono in frantumi, così come si spezzò la trasformazione del Kaguya. Non ci fu tempo di appurarsi delle sue condizioni, Yu sperò solamente che fosse riuscito a proteggersi con le sue ossa, prima che la battaglia tra ANBU della Nebbia e uomini del Kyo Dan infiammasse. Manpeiko scattò in piedi, inchiodando gli occhi sugli orridi lineamenti del pescatore che, un istante dopo, si mostrò nel suo aspetto reale di Zenko. Koi, mimò con le labbra, invitandola a farsi sotto mentre i suoi due compagni ingaggiavano Kuri e Ringo.
Manpeiko accettò senza fare complimenti, avvicinò le labbra sottili e rugose al kiseru preparandosi a soffiarci dentro. Un gesto che Yu conosceva così bene che non ebbe nemmeno difficoltà a prevedere, perché era lo stesso che compiva sempre lui stesso col suo Hakanai. Preso atto dell’attacco in arrivo, il Rosso fece altrettanto. Portò il proprio soffietto alle labbra, sbuffando una serie di bolle diretta alla sua avversaria. Una distrazione. Quanto bastava per permettergli di inficiare la precisione dell’attacco della donna, prendere la finestra e uscire.
Proteggendosi dai vetri, saltò fuori, ricercando maggiore spazio, schivando per un soffio il fumo denso e caldo uscito dalla punta del kiseru della sua avversaria. Lo sentì rovente lambirgli il collo, prima di rotolare a terra e rialzarsi per preparare la controffensiva. Fu mentre si voltava che vide la nube aleggiare ancora nelle vicinanze, pronta a colpire di nuovo forse o ad infastidirlo un po’ come i suoi fuochi fatui. Se ne sarebbe preoccupato a tempo debito. Adesso era il momento di contraccambiare!
Caricò i polmoni d’aria, svuotandoli con un colpo secco nell’Hakanai, creando un gran numero di bolle che si dispersero nell’area. Ne attirò alcune verso le proprie dita, caricandole di un chakra denso ed instabile e non appena la donna uscì dalla locanda per raggiungerlo, con un movimento deciso del braccio le scagliò su di lei. Insidiose, le bolle esplosive non avrebbero avuto pietà.


Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
101
DIF (0 PL)
69
DST (32 PL)
170
FRZ (0 PL)
106
VEL (37 PL)
175



~Turno 1


Mantenimento
Limite: 1


Fase Difensiva

CITAZIONE

(6 Yang/3 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Mitōsu: Contrattacco (Limite: 1) [CHK: - 2] {VEL*31}
Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle.

“L’attacco è la miglior difesa, dicono. Offendere per difendere. E se anche queste parole non vengono prese alla lettera, ma rimaneggiate e utilizzate secondo i propri crismi, il concetto funziona ugualmente. Perché non ha importanza se la propria lama arriva a fendere le carni del nemico in maniera efficace, ciò che veramente conta è farlo in maniera abbastanza credibile da essere presi sul serio. E’ così che Yu ha escogitato questo stratagemma, un falso contrattacco atto a destabilizzare l’avversario, più che a colpirlo. Utilizzando il proprio intuito e la propria preparazione per prevedere l’esatto istante in cui il nemico inizia a preparare il suo attacco, lo shinobi soffia una serie di bolle con il proprio Hakanai, dritte contro il proprio opponente, con l’apparente intenzione di colpirlo. In realtà, per quanto il proposito ostile sia ugualmente palpabile, l’unico scopo di Yu è quello di inficiare la precisione dell’attacco avversario così da rendersi più semplice la manovra di elusione e portarsi in posizione di vantaggio rispetto allo stesso.”

Effetti:

  • Il Moltiplicatore Danno di questa Tecnica è ridotto di 1.

  • Se si utilizzano le Bolle, aumenta il Modificatore Danno del prossimo Attacco contro il nemico di 1.


VEL: 175*31= 5.425 (MD -1 / MD +1 al prossimo attacco se con Bolle)
CHK: 130-2= 128

DANNO: (5.775/5.425)*7 (MD +1 Sbuffo / MD -1 Mitōsu)= 7
SLT: 100-7= 93


Fase Attiva

CITAZIONE

Ninjutsu - Il gioco delle bolle (Limite: 0) [CHK: -2]

Tratti: Supporto

“L’Awa sceglie un tipo di bolla speciale, ottenendone gli effetti fino alla fine del turno.”

Effetti:

  • L’Awa sceglie una delle Bolle a propria disposizione e ne ottiene i benefici fino alla fine del proprio Turno.

  • Questa tecnica può essere utilizzata anche durante la fase difensiva, ma non più di una volta in un unico turno.

  • Se negli ultimi 3 Turni (incluso il Turno corrente) l’Awa ha utilizzato 3 tipi di Bolle diverse, genera Iridescenza.


Bolle esplosive: La prossima volta che l’Awa utilizza una Tecnica con il tratto bolle che genera un attacco, il suo moltiplicatore del danno aumenta di 1.

CITAZIONE

Variante di Bolla a Impatto - (4 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Raffica di Bolle (Limite: 1) [CHK: - 2] {DST*28}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Bolle.

“Che lo si voglia ammettere o no, nel creare una tecnica a volte si parla di strategia, a volte di semplice soddisfazione. Questa è una che trae origine da quest’ultima. Per un membro del Gruppo Awa poco o nulla è più soddisfacente del soffiare bolle, del vederle volteggiare in cielo coi riflessi creati dalla pallida luce di Kiri…ma pure del guardare in faccia il nemico, dopo essersene preso una bella scarica in volto. Ed ecco quindi che dai resti di quel che rimane dopo l’avvento dei disturbi del chakra, dalle ceneri di ciò che a suo tempo ha imparato proprio lì, all’Hikisaku, Yu da vita a questa tecnica. Semplicissima, del tutto simile ad altre, ma leggermente migliorata nell’esecuzione. Caricandosi i polmoni d’aria e svuotandoli completamente, in una sola volta, con una secca soffiata nell’Hakanai, il Rosso riesce a creare un gran numero di bolle che attira verso le proprie dita per poi scagliarle sull’avversario con un secco movimento del braccio, mirando consapevolmente ai suoi punti scoperti. Utilizzata con le bolle speciali tramandate nel Gruppo, questo attacco diventa doppiamente insidioso, infatti, a seconda della situazione, l’utilizzatore può decidere di far attaccare tra loro alcune bolle, unendole in sculture di sapone uniche nel loro genere, ma rendendole molto più pericolose del normale.

Effetti:

  • Spendendo 2 CHK in più è possibile far attaccare tra loro le bolle, raddoppiando gli effetti della Bolla attualmente vigente in campo.

  • Se in Iridescenza, il costo extra necessario per far attaccare le Bolle tra loro non si paga.


DST: 170*28= 4.760 (MD +2, 1 per bolle esplosive, 1 per Mitōsu)
CHK: 128-4= 124


Fase Conclusiva e Riepilogo

SLT: 93
STM: 100
CHK: 124

Bolle Speciali utilizzate: Turno 1[Esplosive]
PM: //
PB: //
 
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view post Posted on 28/12/2021, 12:03     +1   -1
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
Sgranò gli occhi, non appena ebbe scavalcato la finestra in frantumi ed aver affondato i piedi sul terreno fangoso, ricoperto di cocci di vetro. Per quanto giovane fosse il suo avversario, nelle sue reali sembianze, pareva essere uno shinobi che sapeva il fatto suo, nell'arte del combattimento ninja. Il suo tempo di reazione fu breve; non appena ebbe visto quelle bolle, pur non conoscendone il loro impiego, le fu istintivo cercare di allontanarsi dal punto d'impatto con uno scatto delle gambe ossute. Lasciò fluire il proprio chakra attorno agli arti inferiori, finché una folata di vapore non amplificò il suo movimento, spostandola via da lì. Tuttavia, era troppo tardi: sgranò i suoi occhi color nocciola, prima che una violenta deflagrazione si scatenasse contro la parete in legno della locanda, riducendola in un cumulo di macerie e cenere. Si sollevò un discreto polverone misto a fumo, dal quale l'anziana donna sbucò fuori qualche secondo più tardi. Spinta ancora dal vapore che aveva generato avanzò spedita fino ad azzerare le distanze con il suo avversario, come per ingaggiare una lotta corpo a corpo. Lo sguardo severo, le labbra socchiuse in una smorfia che trasudava collera. Manpeiko sembrava una gatta nera alla quale Zenko aveva pestato la coda, con insolenza e disattenzione.
- Sembri piuttosto bravo, ragazzino. - soffiò a denti stretti, le iridi avide puntate sull'affascinante Hakanai che il giovane stringeva tra le dita. Un'arte elegante quanto letale, quella di cui lui aveva appena mostrato un assaggio - pensò. Un confronto che tuttavia poteva metterla in netto svantaggio, per la natura stessa dei loro chakra. Era però ancora presto per giungere a conclusioni, perciò avrebbe fatto meglio a prendere ancora un po' le misure contro quell'abile ANBU.
Anziché ingaggiare battaglia con il Taijutsu, come ci si sarebbe aspettato da quello scatto repentino, la kunoichi soffiò con forza nel proprio kiseru. Ne risultò un potente sbuffo di vapore ardente. Un Jutsu apparentemente innocuo, ma nel giro di pochi istanti il Rosso avrebbe percepito una certa difficoltà nel tenere gli occhi aperti, a causa del fumo ustionante... e qualche secondo dopo, avrebbe anche sentito la pelle di viso e mani farsi più secca, sottile e delicata.
Cosa diamine gli stava succedendo?

Il nostro però è un gioco pericoloso. Potresti farti male.



Manpeiko
7xtk9R

Color code: #BD39FF
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
70
RES
(0 punti)
DIF
(0 punti)
10570
DST
(35 punti)
FRZ
(0 punti)
175105
VEL
(35 punti)
175


Salute: 92

Stamina: 95

Chakra: 90

Limite: 2
Mantenimento
Limite: 2

Fase Difensiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Katon) - Vento di Vapore (Limite: 2) [CHK: -2; STM: -5] {VEL*50}
Difensiva (Elusione)
“Combinando le proprie capacità di movimento con il Chakra Katon, Manpeiko può sostenere la spinta delle proprie gambe grazie all’ausilio di una folata repentina di vapore. In questo modo, ella può aumentare la propria velocità in maniera sensibile per pochi secondi; un lasso di tempo sufficiente per guadagnare terreno in fretta e prepararsi per l’attacco successivo.”
Effetti:
  • Il Moltiplicatore Danno del prossimo Attacco di Manpeiko è aumentato di 1.
  • Azzera il costo di Cambiare Zona, se utilizzato in Fase Attiva nello stesso Turno in cui si usa questa Tecnica.

VEL 175*50 = 8.750
CHK 97 - 2 = 95
STM 100 - 5 = 95

DANNO: (4.760/8.750)*15 (+3 Svantaggio Elementale, +2 tuoi Bonus) = 8
SLT 100 - 8 = 92

Fase Attiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Katon) - Soffio (Limite: 2) [CHK: - 5] {DST*50}
Offensiva (Ravvicinata)
“Con uno scatto repentino, Manpeiko azzera le distanze tra sé e il proprio nemico. Soffiando poi nel proprio Kiseru ardente, genererà una cortina di vapore ustionante che depositerà particelle di Chakra Katon sulla vittima ed offuscherà la sua vista per un breve lasso di tempo.”
Effetti:
  • Provoca Status Essiccazione.
  • Provoca Status Accecamento [1] per un Turno.


Meccanica: Essicazione
Capace di dar vita a correnti di fuoco e vapore ardenti grazie all’utilizzo del proprio Kiseru, Manpeiko è una donna assai temibile in combattimento. Il Chakra di cui è composto il suo Katon tuttavia è decisamente particolare; esso non si limita ad ustionare, ma consuma lentamente ed inesorabilmente ogni cosa con cui entra in contatto, dalla carne umana fino a spesse lastre di metallo, rendendola secca e facilmente lesionabile. Per questo motivo, alcune delle Tecniche di Manpeiko causano Status Essicazione. Di norma, tale Status permane per due Turni; usi consecutivi di queste Tecniche ripristineranno il conteggio dei Turni di permanenza dello Status.
Se un nemico affetto da Status Essicazione genera o subisce Contatto, oppure subisce Status Sanguinamento, tale Status si trasformerà in Lesionato.

CITAZIONE
Status Lesionato:
La pelle aperta è sensibile ad ogni urto, mentre il Chakra Katon ancora in circolazione continua ad essiccare la cute e rendere difficoltoso ogni movimento più complesso. Nello specifico, la vittima dovrà sottostare alle seguenti condizioni:
  • Tale Status ha la durata di due Turni. Fintanto che è attivo, la vittima è immune allo Status Essicazione.
  • Ustione [1].
  • Sanguinamento [1].
  • Il Moltiplicatore Danno, in caso di Elusione o Parata, aumenta di 2.

DST 175*50 = 8.750 (MD +2 per Vento di Vapore e Sbuffo)
CHK 95 - 5 = 90

Fase Conclusiva e Riepilogo

- Sbuffo [1/2]
 
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view post Posted on 29/12/2021, 16:30     +1   -1
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La deflagrazione fu violenta e, in un attimo, la locanda venne grossolanamente sezionata mettendone a nudo l’interno. Prepotente, si alzò un gran polverone, mentre la parete dell’edificio collassava su sé stessa in un nugolo di schegge di legno e pietra, divenendo ben preso un mero cumulo di macerie e calcinacci. Sarebbe stato bello riuscire a pensare che quella vecchia fosse rimasta là sotto, ma l’aveva vista il Rosso: appena uscita dalla finestra si era accorta per tempo del suo attacco. Non credeva certo che il Capo del Kyo Dan si facesse prendere di sorpresa da un attacco come quello, sarebbe stata una bella delusione. Era una sacerdotessa, ma…se stava nella posizione che ricopriva, non lo era certo per caso. Tuttavia, non si aspettava nemmeno che gli arrivasse addosso a quella maniera!
Spuntò dal polverone alzato dalle sue bolle come una scheggia, bucando la nube grigiastra nella fioca luce proiettata dall’interno della locanda, sospinta da del fumo che faceva da propulsione sotto ai suoi piedi. Se la ritrovò muso a muso quasi senza poter reagire, lo sguardo duro, le labbra sottili tirate in una smorfia incollerita. Sembrava proprio che lo scherzetto non le fosse molto piaciuto. Troppo abituata a vincere facile, forse? Forse. O era semplice orgoglio. Qualsiasi cosa fosse, Zenko la prese con un sogghigno di sfida sulle labbra. “Ragazzino” lo chiamava, forse sperando di pungere un nervo scoperto. Ma era passato il tempo nel quale a Yu si infiammava la coda per quella parola. Anzi, era quasi felice quando lo definivano così: spesso e volentieri era segno che lo sottovalutavano e non c’era errore peggiore.
Certo era che averla così vicino non gli piaceva affatto, strinse l’Hakanai tra le dita, pronto a reagire ad un attacco ravvicinato di qualche tipo. Da quella distanza non avrebbe mai potuto cavarsela indenne, si era fatto prendere di sorpresa, tuttavia una reazione adeguata avrebbe potuto salvare capra e cavoli. O almeno così pensava.
Invece, in un attimo, la nube rimasta ad aleggiare nei dintorni gli fu addosso e, proprio come la donna aveva fatto all’interno della locanda con Nashi, bastò uno schiocco di denti per farla infiammare. Il fuoco lo avvolse, e nonostante fu repentino nel gettarsi a terra tentando di spegnere le fiamme prima che giungessero alle carni, quel momento fu abbastanza per permettere a Manpeiko di portare la sua offensiva.


« Attento Yu! » Il richiamo di Kurama lo fece tremare dall’interno, e i suoi occhi tornarono addosso alla donna che stava già soffiando con forza nel suo kiseru.
Cazzo..!

Similmente, anche il Rosso portò il suo Hakanai alle labbra, svuotandoci i polmoni per generare rapidamente una serie di bolle di grandi e medie dimensioni che si dispersero nell’aria. Rimessosi in piedi rapidamente, balzò su per raggiungerle e usarle come appoggio per portarsi in una posizione avvantaggiata sulla donna, spostando le proprie effimere a convenienza per garantirsi una velocità di reazione migliore, tuttavia non fu abbastanza. Il potente sbuffo di vapore della donna lo raggiunse comunque e, sebbene immediatamente non avvertì grande dolore, differentemente dalla vampa rovente precedente, pochi istanti dopo si rese conto di avere difficoltà a tenere gli occhi aperti. I bulbi bruciavano e lacrimavano come se si trovasse nel bel mezzo di un incendio, la sua visione risultava offuscata e nemmeno gettarvi sopra dell’acqua, generata sul momento nel palmo della mano, sembrò dargli grande sollievo. Ma fu proprio quel gesto a fargli prendere coscienza di un'altra strana sensazione. Le sue mani e il corpo tutto…avevano la pelle che sembrava carta velina. Secca, sottile e delicata come quella di un anziano.

« E’ sicuramente una conseguenza di quel jutsu! »
Ma cosa comporta? Che mi sta succedendo?
« Presumo lo capiremo presto…spero solo che a quel punto non sia tardi. Stacci attento Yu, quella donna non è da sottovalutare. »

Kurama aveva indubbiamente ragione. Ma ne sapeva troppo poco su di lei. Doveva studiarla ancora per capire quelle sue tecniche insidiose. In realtà non troppo diverse dalle sue, sebbene fosse ovvio che l’esperienza sulle spalle della sacerdotessa fosse decisamente più avanzata. La osservò dall’alto, vedendola come una macchia sfumata, mentre chiudeva fortemente gli occhi e li riapriva più volte per cercare di lenire il fastidio. Se non avesse avuto la maschera certamente avrebbe avuto la tentazione di pulirseli con la mano, ma non poteva assolutamente levarsela. Doveva arrangiarsi così. Di lei per il momento aveva intuito una cosa: le sue bolle la infastidivano. Si era avvicinata per studiare il suo Hakanai, i suoi occhi si erano spostati sull’oggetto con aria curiosa, ma attenta. Valeva la pena approfittarne ancora.
Si spostò di qualche bolla, portandosi in una posizione privilegiata prima di gettarsi addosso alla donna. Richiamò su entrambe le mani una bolla per ogni dito, infondendole di chakra. Quindi incrociò le braccia e con un gesto secco le riaprì, scagliando due raffiche di effimere addosso alla donna: prima una da un’angolazione, poi la seconda da un’altra. La sua vista era appannata, probabilmente quel tiro non sarebbe stato preciso come avrebbe dovuto essere, ma andava bene lo stesso per i suoi scopi. Chissà se quella donna si aspettava qualcosa di diverso questa volta?


Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
101
DIF (0 PL)
69
DST (32 PL)
170
FRZ (0 PL)
106
VEL (37 PL)
175



~Turno 2


Mantenimento
Limite: 2


Fase Difensiva

CITAZIONE

(3 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Scala ad Caelum (Limite: 2) [CHK: - 2; STM: - 5] {VEL*55}
Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle.

“Conquistare ciò che è apparentemente impossibile è sempre appagante. Che poi l’idea di come fare arrivi da chi meno te l’aspetti lo è forse anche di più. Incredibile che questa tecnica derivi da un’espediente utilizzato dall’ombra di suo padre creata da Kurama quando mise alla prova Yu, di ritorno da Fukagizu. A lui non era mai venuto in mente di sfruttare le bolle come pedane, ma da quel momento ha iniziato a valutare la cosa, provarla, fino ad affinarla con l’aiuto di Shizuka. In realtà non è nemmeno nulla di così complicato. Semplicemente, per difendersi, il Rosso soffia una serie di bolle di medie e grandi dimensioni, tali da poterle usare come appoggio, e vi balza sopra, portandosi in posizione avvantaggiata sul nemico e facilitando i propri scatti per scansare gli attacchi avversari. Infatti, muovendo le proprie effimere a convenienza, è in grado di crearsi pedane appropriate agli spostamenti necessari, garantendosi una velocità di reazione che normalmente in aria non avrebbe.”

Effetti:

  • Pagando 2 CHK in più durante l’esecuzione della Tecnica, Yu viene considerato Volante alla fine della Fase Difensiva.

  • Se Yu decide di scendere, l'attacco seguente avrà Modificatore Danno aumentato di 1. Volare viene interrotto.

  • Se Yu decide di restare in Volo e nel turno seguente utilizza ancora Scala ad Caelum, il Bonus della Tecnica aumenta di 25. Il Volare viene interrotto.

  • Se nessuna delle due opzioni viene scelta, all’inizio della Fase Difensiva successiva, il Volare viene comunque interrotto.


VEL: 175*55= 9.625 (Decido di scendere)
CHK: 124-2= 122
STM: 100-5= 95

DANNO: (8.750/9.625)*9 (MD -3 Vantaggio elementale / MD +2 per Vento di Vapore e Sbuffo)= 8
SLT: 93-8= 85

Status Essicazione
Status Accecamento [1]


Fase Attiva

CITAZIONE

Ninjutsu - Il gioco delle bolle (Limite: 0) [CHK: -2]

Tratti: Supporto

“L’Awa sceglie un tipo di bolla speciale, ottenendone gli effetti fino alla fine del turno.”

Effetti:

  • L’Awa sceglie una delle Bolle a propria disposizione e ne ottiene i benefici fino alla fine del proprio Turno.

  • Questa tecnica può essere utilizzata anche durante la fase difensiva, ma non più di una volta in un unico turno.

  • Se negli ultimi 3 Turni (incluso il Turno corrente) l’Awa ha utilizzato 3 tipi di Bolle diverse, genera Iridescenza.


Bolle accecanti: La prossima volta che l’Awa utilizza una Tecnica con il tratto bolle che genera un attacco, il bersaglio subisce status Accecamento {1} per un turno.

Uso 2 volte:
CITAZIONE

Variante di Bolla a Impatto - (4 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Raffica di Bolle (Limite: 1) [CHK: - 2] {DST*28}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Bolle.

“Che lo si voglia ammettere o no, nel creare una tecnica a volte si parla di strategia, a volte di semplice soddisfazione. Questa è una che trae origine da quest’ultima. Per un membro del Gruppo Awa poco o nulla è più soddisfacente del soffiare bolle, del vederle volteggiare in cielo coi riflessi creati dalla pallida luce di Kiri…ma pure del guardare in faccia il nemico, dopo essersene preso una bella scarica in volto. Ed ecco quindi che dai resti di quel che rimane dopo l’avvento dei disturbi del chakra, dalle ceneri di ciò che a suo tempo ha imparato proprio lì, all’Hikisaku, Yu da vita a questa tecnica. Semplicissima, del tutto simile ad altre, ma leggermente migliorata nell’esecuzione. Caricandosi i polmoni d’aria e svuotandoli completamente, in una sola volta, con una secca soffiata nell’Hakanai, il Rosso riesce a creare un gran numero di bolle che attira verso le proprie dita per poi scagliarle sull’avversario con un secco movimento del braccio, mirando consapevolmente ai suoi punti scoperti. Utilizzata con le bolle speciali tramandate nel Gruppo, questo attacco diventa doppiamente insidioso, infatti, a seconda della situazione, l’utilizzatore può decidere di far attaccare tra loro alcune bolle, unendole in sculture di sapone uniche nel loro genere, ma rendendole molto più pericolose del normale.

Effetti:

  • Spendendo 2 CHK in più è possibile far attaccare tra loro le bolle, raddoppiando gli effetti della Bolla attualmente vigente in campo.

  • Se in Iridescenza, il costo extra necessario per far attaccare le Bolle tra loro non si paga.


DST 1°Attacco: 170*28= 4.760 (MD -1 per Status Accecamento / MD +1 per Scala)
DST 2°Attacco: 170*28= 4.760 (MD -1 per Status Accecamento)
CHK: 122-6= 116


Fase Conclusiva e Riepilogo

SLT: 85
STM: 95
CHK: 116

Bolle Speciali utilizzate: Turno 1[Esplosive] - Turno 2[Accecanti]
PM: //
PB: //

Status Attivi: Essicazione 1/2 turni - Accecamento [1] 1/1


Edited by Lucifergirl88 - 30/12/2021, 15:10
 
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
Interessante, quanto affascinante. Il modo di combattere di quel ragazzo era superbo, uno stile che univa capacità di movimento ad una corposa creatività. Alzò appena il capo, per incontrare con i suoi occhi resi più sottili dalle rughe la figura del giovane ANBU, sospeso in aria in groppa ad una delle molte bolle che aveva creato. Per quanto affascinante fosse, tuttavia, l'arte che adoperava con il suo Hakanai era pericolosa. Un bambino avrebbe sorriso gioioso, nel vedere quelle bolle; lei, invece, vedeva in tutta quella materia un'enorme quantità di chakra Suiton, capace di neutralizzare facilmente i suoi Jutsu, i quali attingevano invece al Katon. Durò soltanto per un istante, la smorfia indispettita che fece piegare ancor di più le rughe sugli angoli delle labbra. Quanto bastava perché il Rosso potesse accorgersene e realizzare che sì, a dispetto delle apparenze, Manpeiko lo temeva. E non poco.
L'attacco successivo giunse abbastanza in fretta e reagendo prontamente, la kunoichi soffiò con forza nel Kiseru per generare una cortina di fumo denso e scuro, così che la mira del giovane venisse alterata. Fece per allontanarsi in fretta dal punto d'impatto per evitare l'esplosione delle bolle. Questa però, con sua enorme sorpresa, non arrivò mai: al contrario, queste deflagrarono a mezz'aria, generando un fascio di luce che investì in pieno lo sguardo della donna.
"Dunque può creare combinazioni di bolle diverse, con differenti risultati, usando quell'arnese." realizzò, mentre, sfruttando la copertura offerta dal fumo si allontanava con un paio di capriole. Non poté non domandarsi se, in qualche modo, fosse possibile prevedere l'effetto di ogni bolla, ma la risposta fu tremendamente deludente. Anche se ci fosse stata una differenza tra le bolle usate durante le due diverse manovre offensive, nitida o sottile che fosse, lei non l'aveva notata.

Trascorse una dozzina di secondi, prima che la cortina grigia si diradasse. Fu allora che il Rosso si accorse della presenza di una nuova creatura, nella loro piccola arena di lotta. Era una Kitsune, diversa però da tutte le altre che aveva incontrato durante le sue ultime avventure; questa non sembrava possedere un corpo di carne ed ossa: al contrario, pareva essere stata originata dal fumo. Difficile dire se, per crearla, Manpeiko avesse adoperato il suo Kiseru o se avesse fatto sì che quella belva si formasse grazie al fumo generato dai suoi Jutsu precedenti. Quale fosse la soluzione di quel mistero, però, ormai non aveva importanza. Come una fiera mansueta, la Kitsune se ne stava accanto alla sua padrona, la quale era stata circondata da una sottile spirale di fumo ardente. Era probabile fosse stata generata dalla stessa volpe, la quale continuava ad emettere calore, il quale rinvigoriva la fiamma dei suoi occhi, sottili e accesi come due fuochi fatui nel cuore della buia serata di Yokohama.

Fu allora che la kunoichi aprì il palmo della mano sinistra, concentrando il proprio chakra finché ognuna delle dita non venne avvolta dal calore di una piccola fiammella. A quel punto, in un istante, il fuoco divenne fumo e, non appena lei ebbe avvicinato il Kiseru alle labbra, quella piccola scia grigia venne convogliata nel suo serbatoio, insieme a parte della spirale generata dalla Kitsune. Un nuovo soffio sancì l'inizio della manovra offensiva di Manpeiko. L'attacco venne partorito dallo stesso Kiseru, sotto la forma di una miriade di spilli di chakra ardente. Una pioggia che non avrebbe lasciato a Zenko tempo a sufficienza per riflettere a dovere... e, soprattutto, avrebbe fatto sì che la sua pelle divenisse ancor più sottile e fragile. Come fosse pronta a sfociare in una brutta lesione, anche in seguito al contatto più blando.
Intanto, la belva di fumo si era scomposta in una piccola cortina, per poi tornare ad essere nuovamente materiale. Il risultato? Due Kitsune, esattamente identiche l'una all'altra. Silenziose ma temibili e letali, come i loro occhi di fuoco che erano capaci di fendere l'oscurità della notte.



Manpeiko
7xtk9R

Color code: #BD39FF
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
70
RES
(0 punti)
DIF
(0 punti)
10570
DST
(35 punti)
FRZ
(0 punti)
175105
VEL
(35 punti)
175


Salute: 86

Stamina: 89

Chakra: 79

Limite: 3
Mantenimento
Limite: 3

Fase Difensiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Katon) - Manovra Evasiva (Limite: 3) [CHK: -5; STM: -6] {VEL*110}
Difensiva (Elusione)
“Manpeiko tenta di schivare normalmente un attacco e, per aiutarsi, genera con il Kiseru una cortina di fumo per annebbiare la vista del nemico nel momento cruciale. Così facendo, per la stessa kunoichi sarà più semplice cogliere l’avversario di sorpresa con la prossima mossa.”
Effetti:
  • Se usata per difendere un Attacco Ravvicinato, il Moltiplicatore Danno diminuisce di 2 e l’avversario subisce Status Accecamento [1] per due Turni.
  • Per il prossimo Attacco di Manpeiko, il Moltiplicatore Danno aumenta di 1.

VEL 175*110 = 19.250
CHK 90 - 5 = 85
STM 95 - 6 = 89

DANNO: (4.760/19.250)*13 (+3 Svantaggio Elementale, -1 Accecamento, +1 Scala) = 3
DANNO: (4.760/19.250)*12 (+3 Svantaggio Elementale, -1 Accecamento) = 3
SLT 92 - 3 - 3 = 86

- Status Accecamento [1] - (1/1)

Fase Attiva

CITAZIONE
Ninjutsu - Richiamo (Limite: 2) [CHK: -4]
Tratti: Supporto, Sigillo

“Tecnica di Evocazione per richiamare oggetti, persone o altro.”
Effetti:
  • Gli oggetti, persone o altro richiamabile riportano nella descrizione: ‘RICHIAMABILE (Limite: X) [Costo: -Y]’. Il Limite occupato dal Richiamo ed il suo Costo diventano i numeri indicati nella persona o altro richiamata.

  • La persona/Evocazione o altro richiamato è incluso nel Combattimento. Una persona o Evocazione evocata in questo modo agisce come fosse un ninja autonomo (Alleato dell’Evocatore e controllato dal giocatore che lo ha evocato).

Ninjutsu (Katon) - Alito (Limite: 1) [CHK: - 2] {DST*25}
Offensiva (Lungo Raggio)
“Manpeiko crea piccoli globi di fumo ardente, i quali si ridimensionano fino a diventare sottili come spilli. A quel punto, la donna li assorbe nel proprio Kiseru e li lancia con un soffio verso il nemico, il cui fisico verrà ancora più compromesso dal Chakra ardente.”
Effetti:
  • Se la vittima è affetta da Status Essicazione, la durata di quest’ultimo verrà ripristinata.
  • Per il prossimo Attacco, il Soverchiante è possibile con 11 Danni.

DST 175*25 = 4.375 (MD -1 Accecamento, +1 Manovra Evasiva)
CHK 85 - 4 - 2 = 79

Fase Conclusiva e Riepilogo

- Status Accecamento [1] - (1/1)

Kitsune
YcyjHB

Color code: #5F6163
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
140
RES
(70 punti)
DIF
(0 punti)
21070
DST
(0 punti)
FRZ
(0 punti)
14070
VEL
(0 punti)
70


Fumo: 100

Calore: 99

Limite: 3
Mantenimento
Limite: 3

Fase Difensiva

/

Fase Attiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Fumo) - Miccia (Limite: 2) [CLR: -5]
Supporto
“Le Kitsune si avvicinano alla loro padrona e, grazie al calore che emettono, la circondano con un fumo rovente.”
Effetti:
  • Crea una Zona Aerea su Manpeiko chiamata Miccia, della durata di due Turni.
  • Le Ninjutsu Katon eseguite da dentro la Zona hanno un Moltiplicatore Danno aumentato di 1. Sia in Attacco che in Difesa, le Tecniche Katon non sono più considerate svantaggiate contro il Suiton, ma neutre.
  • Le Ninjutsu Suiton che arrivano dentro la Zona hanno un Moltiplicatore Danno ridotto di 2.

Azione - Recupero (Limite: 1)
“Il ninja riprende fiato.”

Effetti:
  • Rigenera 4 punti suddivisi a piacere tra STM e CHK.

CLR 100 - 5 + 4 = 99

Fase Conclusiva e Riepilogo

- Manpeiko dentro Miccia (Zona Aerea) - (0/2)
 
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view post Posted on 4/1/2022, 15:47     +1   -1
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Bel tentativo. Commentò tra sé, quando quella cortina scura e corposa si propagò dal kiseru della donna, per interferire con la sua mira. Peccato che non ti proteggerà.

Doveva ammettere, però, che aveva dei bei riflessi: per niente da sottovalutare. Le sue bolle avevano fatto il loro, per garantirgli ancora un po’ di tempo in cui prendere le misure con quella kunoichi - perché di questo si trattava - ma l’impatto era stato ampiamente evitato.
Poco male. Balzò indietro, uscendo dalla cortina di fumo nero, mantenendosi in guardia. Certo che la risposta della donna non si sarebbe fatta attendere. Il bruciore agli occhi era passato, la sua vista era tornata in perfetta forma, tuttavia quella strana sensazione alla pelle, invece…Era ancora lì. Per quanto la maggior parte del suo corpo fosse coperta dall’uniforme, Yu percepiva quello strano mutamento, ed era inquietante. Non sapeva che altro aspettarsi da Manpeiko, la mancanza di conoscenza su di lei lo preoccupava, anche se cercava di non darlo a vedere, anche se aveva capito che le sue bolle, anzi no, il suo Suiton, erano per lei un veleno naturale. Le sue tecniche Katon erano chiaramente in svantaggio, tuttavia non si aspettava che una kunoichi esperta come lei non avesse una contromisura. Ed era questo a preoccuparlo. Dietro la maschera di Zenko, li occhi chiari scattavano a destra e a sinistra nell’oscurità rischiarata solo dalle luci della locanda, in attesa di vederla sbucare da quel fumo denso da un momento all’altro. Ma differentemente da prima, la sacerdotessa si prese il suo tempo. Non si arrischiò di avvicinarsi a lui, attese piuttosto che la cortina scura si diradasse prima di palesarsi. E quando lo fece, non era più sola. Aveva usato quella nube nera per coprire la tecnica del richiamo? O aveva usato quella stessa nube per evocare la sua creatura? Difficile a dirsi senza averlo visto, tuttavia ora accanto a Manpeiko c’era una nuova creatura. Fumosa e scura, si poteva intravederne la sagoma nella notte solamente grazie alla fioca luce che rischiarava il campo di battaglia e a quella fiamma che pareva fare da cuore a quell’essere. Bruciava ardente, dentro quella massa di fumo scuro, accendendo gli occhi di quella che aveva tutto l’aspetto di una Kitsune. Il suo corpo non era materiale, proprio come le volpi di chakra del Rosso, tuttavia dubitava fosse stata chiamata se era inerme. Tsè…detestava essere sotto di numero. Ma non era ancora il momento di ricorrere a Natsume. Doveva saperne di più su quella nuova presenza.


« Somiglia un po’ a un Corrotto, non ti pare? » Kurama richiamò la sua attenzione, paragonando quell’entità di fumo alle Kitsune che venivano colpite e divorate dalla Corruzione a Momiji.
Ha un certo che, in effetti…Voglio dire, non sembra “viva”. Mi da più l’impressione di qualcosa di simile alle nostre volpi di chakra. O, appunto, ai Corrotti che ormai avevano perso la loro volontà.
« Infatti…ma non per questo dobbiamo abbassare la guardia. Guarda là. » Una spirale di fumo ardente si attorcigliava su sé stessa e attorno a Manpeiko. « Ci scommetto le code che a fare quella roba è stata proprio quella Kitsune! » Indubbiamente il Bijuu aveva ragione. Tuttavia Yu non riusciva a non vederci qualcosa di ironico in quel combattimento: usare contro di lui delle Kitsune?

Pff…Divertente.

Un sogghigno che venne soffocato in un ringhio nel momento in cui l’offensiva delle donna iniziò a mettersi in moto. L’attacco venne partorito come sempre dal suo kiseru, ma aveva preso vita da delle fiammelle generate dalle sue dita, divenute poi fumo e, parzialmente, anche da quella spirale incandescente che la avvolgeva. Questa volta fu l’istinto a guidarlo e a suggerirgli di scansarsi il più fretta possibile, prima che quel nugolo di spilli ardenti lo raggiungessero. Balzò di nuovo sulle sue bolle, trattenendo a stento un’imprecazione tra i denti. Evitò il grosso degli aghi, ma…non tardò a notare che qualcosa doveva essere riuscito a raggiungerlo, perché la sua pelle tirava ancora più di prima. Secca e fragile, come se bastasse una carezza per romperla e provocargli una lesione. Iroso la guardò dall’alto in basso, iniziando a capire il gioco della donna. Un gioco che non gli piaceva per nulla e che non sembrava andare a suo favore. Fu allora che si rese conto che gli occhi incandescenti accanto alla sacerdotessa, erano diventati quattro. Le volpi ora erano due e lo scrutavano dall’oscurità, probabilmente come stava facendo la sua padrona. Non faticava a immaginarsela soddisfatta mentre metteva ogni pedina al posto giusto per portare avanti la sua strategia, mentre lui appariva in difficoltà: non aveva ancora piazzato alcun pezzo sulla scacchiera, non sembrava avere una chiara idea di come reagire alle insidiose tecniche di quella vecchia ed era in inferiorità numerica. Anche lui al suo posto avrebbe riso sotto i baffi in una situazione del genere. E un po’ aveva pure ragione.
Ma era presto per fare la sua mossa. Prima avrebbe scoperto ogni singola carta di quella kunoichi e delle sue Kitsune. E a proposito di quelle, beh…avrebbe volentieri chiesto l’aiuto a Natsume anche in quel preciso momento, tuttavia le nuove arrivate dovevano essere onorate. Quella costituzione di fumo sembrava renderle immateriali e incorporee. I normali attacchi avrebbero avuto effetto su di loro? Si sarebbero scomposte senza subire alcun danno? Avevano la stessa debolezza della loro padrona? Troppe domande che avevano bisogno di una risposta. Il suo Legato abbisognava di direttive e la conoscenza del nemico era il primo passo per giungere alla vittoria.


« E il modo migliore per conoscere il proprio nemico è piantarci le zanne. Forza ragazzo! »

Come poco prima, Yu balzò giù dalla sua posizione privilegiata. E mentre lo faceva, chiamò verso le proprie mani delle bolle. Le effimere si diressero fluttuanti dal proprio padrone, appollaiandosi delicate sulle punte delle dita lasciate libere dai guanti della divisa ANBU, per poi essere infuse di chakra e scagliate con gesti secchi e decisi verso i propri obiettivi. Tre raffiche di bolle si diressero verso i suoi obiettivi: due su Manpeiko e una sulle Kitsune di fumo. Ma questa volta Yu fece di più. Il secondo attacco alla donna era speciale. Non si limitò ad una serie semplice, no…per generare un effetto maggiore, fece attaccare assieme alcune delle sue bolle, unendole in sculture di sapone uniche nel loro genere, ma rendendole anche molto più infide del normale. Fendettero l’aria, all’ombra del primo attacco, pronte a sorprendere la sua sgradevole avversaria.


Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
101
DIF (0 PL)
69
DST (32 PL)
170
FRZ (0 PL)
106
VEL (37 PL)
175



~Turno 3


Mantenimento
Limite: 3


Fase Difensiva

CITAZIONE

(3 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Scala ad Caelum (Limite: 2) [CHK: - 2; STM: - 5] {VEL*55}
Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle.

“Conquistare ciò che è apparentemente impossibile è sempre appagante. Che poi l’idea di come fare arrivi da chi meno te l’aspetti lo è forse anche di più. Incredibile che questa tecnica derivi da un’espediente utilizzato dall’ombra di suo padre creata da Kurama quando mise alla prova Yu, di ritorno da Fukagizu. A lui non era mai venuto in mente di sfruttare le bolle come pedane, ma da quel momento ha iniziato a valutare la cosa, provarla, fino ad affinarla con l’aiuto di Shizuka. In realtà non è nemmeno nulla di così complicato. Semplicemente, per difendersi, il Rosso soffia una serie di bolle di medie e grandi dimensioni, tali da poterle usare come appoggio, e vi balza sopra, portandosi in posizione avvantaggiata sul nemico e facilitando i propri scatti per scansare gli attacchi avversari. Infatti, muovendo le proprie effimere a convenienza, è in grado di crearsi pedane appropriate agli spostamenti necessari, garantendosi una velocità di reazione che normalmente in aria non avrebbe.”

Effetti:

  • Pagando 2 CHK in più durante l’esecuzione della Tecnica, Yu viene considerato Volante alla fine della Fase Difensiva.

  • Se Yu decide di scendere, l'attacco seguente avrà Modificatore Danno aumentato di 1. Volare viene interrotto.

  • Se Yu decide di restare in Volo e nel turno seguente utilizza ancora Scala ad Caelum, il Bonus della Tecnica aumenta di 25. Il Volare viene interrotto.

  • Se nessuna delle due opzioni viene scelta, all’inizio della Fase Difensiva successiva, il Volare viene comunque interrotto.


VEL: 175*55= 9.625 (Decido di scendere)
CHK: 116-2= 114
STM: 95-5= 90

DANNO: (4.375/9.625)*7 (MD -3 Vantaggio elementale / MD -1 Accecamento su Manpeiko / +1 Manovra Evasiva)= 3
SLT: 85-3= 82

Status Essicazione 2/2 turni


Fase Attiva

CITAZIONE

Ninjutsu - Il gioco delle bolle (Limite: 0) [CHK: -2]

Tratti: Supporto

“L’Awa sceglie un tipo di bolla speciale, ottenendone gli effetti fino alla fine del turno.”

Effetti:

  • L’Awa sceglie una delle Bolle a propria disposizione e ne ottiene i benefici fino alla fine del proprio Turno.

  • Questa tecnica può essere utilizzata anche durante la fase difensiva, ma non più di una volta in un unico turno.

  • Se negli ultimi 3 Turni (incluso il Turno corrente) l’Awa ha utilizzato 3 tipi di Bolle diverse, genera Iridescenza.


Bolle accecanti: La prossima volta che l’Awa utilizza una Tecnica con il tratto bolle che genera un attacco, il bersaglio subisce status Accecamento {1} per un turno.

Uso 3 volte la seguente tecnica e sul secondo attacco a Manpeiko attivo l'effetto:
CITAZIONE

Variante di Bolla a Impatto - (4 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Raffica di Bolle (Limite: 1) [CHK: - 2] {DST*28}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Bolle.

“Che lo si voglia ammettere o no, nel creare una tecnica a volte si parla di strategia, a volte di semplice soddisfazione. Questa è una che trae origine da quest’ultima. Per un membro del Gruppo Awa poco o nulla è più soddisfacente del soffiare bolle, del vederle volteggiare in cielo coi riflessi creati dalla pallida luce di Kiri…ma pure del guardare in faccia il nemico, dopo essersene preso una bella scarica in volto. Ed ecco quindi che dai resti di quel che rimane dopo l’avvento dei disturbi del chakra, dalle ceneri di ciò che a suo tempo ha imparato proprio lì, all’Hikisaku, Yu da vita a questa tecnica. Semplicissima, del tutto simile ad altre, ma leggermente migliorata nell’esecuzione. Caricandosi i polmoni d’aria e svuotandoli completamente, in una sola volta, con una secca soffiata nell’Hakanai, il Rosso riesce a creare un gran numero di bolle che attira verso le proprie dita per poi scagliarle sull’avversario con un secco movimento del braccio, mirando consapevolmente ai suoi punti scoperti. Utilizzata con le bolle speciali tramandate nel Gruppo, questo attacco diventa doppiamente insidioso, infatti, a seconda della situazione, l’utilizzatore può decidere di far attaccare tra loro alcune bolle, unendole in sculture di sapone uniche nel loro genere, ma rendendole molto più pericolose del normale.

Effetti:

  • Spendendo 2 CHK in più è possibile far attaccare tra loro le bolle, raddoppiando gli effetti della Bolla attualmente vigente in campo.

  • Se in Iridescenza, il costo extra necessario per far attaccare le Bolle tra loro non si paga.


Su Manpeiko:
DST 1°Attacco: 170*28= 4.760 (MD +1 per Scala)
DST 2°Attacco: 170*28= 4.760

Su Kitsune di Fumo:
DST 3°Attacco: 170*28= 4.760

CHK: 114-10= 104


Fase Conclusiva e Riepilogo

SLT: 82
STM: 90
CHK: 104

Bolle Speciali utilizzate: Turno 1[Esplosive] - Turno 2[Accecanti] - Turno 3[Accecanti]
PM: //
PB: //

Status Attivi: Essicazione 1/2 turni
 
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
Una strategia che puntava sulla sorpresa provocata dall'imprevedibilità dell'Arte delle Bolle, nonché sullo studio accurato e cauto del proprio avversario, necessario per poi comprendere bene dove colpire e farlo, senza esitazione. Il vantaggio numerico, tuttavia, si fece sentire immediatamente; circondata da quella spirale di fumo, la kunoichi rimase perfettamente immobile, mentre le due Kitsune si ponevano fra lei e la pioggia di bolle in arrivo: queste emisero una grande quantità di fumo misto a chakra, creando un muro dalle caratteristiche... beh, singolari. Sembrava essere composto di un miscuglio gelatinoso, dato che buona parte delle bolle del Rosso erano letteralmente scivolate lungo le pareti della barriera. Altre invece avevano sortito l'effetto sperato, rivelando all'ANBU le conseguenze soltanto una volta che il muro si fu schiantato al suolo. Il cuore ardente delle Kitsune pareva essersi fatto più flebile, salvo poi riaccendersi nuovamente e tornare a splendere, alimentate dal chakra di quelle creature silenziose e letali.

Manpeiko, intanto, aveva sciolto una serie di sigilli con le mani, dando vita ad una seconda coltre di fumo. Questa, oltre al grigio della cenere, nascondeva anche sfumature violacee visibili ad occhio nudo. Al suo avversario non era dato sapere a cosa ciò fosse dovuto... e forse, ahimè, sarebbe stato meglio non scoprirlo affatto. Separate le mani l'una dall'altra, il fumo si fece sottile fino a dividersi in alcune strisce, le quali si legarono ai polsi della kunoichi, rimanendo sospese a mezz'aria. In un attimo, vennero alimentate dal calore della spirale che circondava il leader del Kyo Dan e a quel punto, senza alcuna pietà, quest'ultimo scatenò la sua furia contro il giovane nemico dalla chioma argentea. Provò ad annichilirlo con sferzate precise, come se stesse agitando abilmente un paio di fruste, pronte a scoccare colpi letali in grado di strappare via dalla vittima non solo brandelli di carne, ma anche fiducia e speranze. Si lasciò andare ad una smorfia sardonica, quasi divertita, mentre le Kitsune si dividevano nuovamente, divenendo quattro. Soltanto allora, muovendosi come un branco coordinato, si lanciarono all'assalto. Schivarle tutte sarebbe stata un'impresa anche per uno shinobi navigato come Yu, il quale avrebbe dovuto fare presto i conti con il chakra ardente del fumo che emanavano.
Da quell'ultimo scambio di colpi aveva avuto modo di scoprire qualcosa in più sulle abilità della sua avversaria e sulla natura di quelle creature, ma avrebbe dovuto reagire con decisione per ribaltare le sorti dello scontro, se non voleva rischiare di essere ridotto in cenere da quei letali Jutsu di Katon e fumo venefico.



Manpeiko
7xtk9R

Color code: #BD39FF
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
70
RES
(0 punti)
DIF
(0 punti)
10570
DST
(35 punti)
FRZ
(0 punti)
175105
VEL
(35 punti)
175


Salute: 86

Stamina: 83

Chakra: 72

Limite: 4
Mantenimento
Limite: 4

Fase Difensiva

Attacchi intercettati da Kitsune di Fumo.

Fase Attiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Katon) - Sferzata (Limite: 3) [CHK: - 5; STM: -6] {DST*110}
Offensiva (Lungo Raggio), Tossico
“Manpeiko genera una coltre di fumo venefico, la quale si dividerà successivamente in tre cortine diverse, le quali si assottiglieranno fino a diventare tre strisce molto fini. In seguito, queste si legheranno ai polsi della kunoichi come catene ed ella potrà adoperarle per annichilire il proprio avversario, sfruttando le proprietà tossiche del fumo. ”
Effetti:
  • Il Moltiplicatore Danno è aumentato di 1.
  • Se il nemico difende con una Tecnica con tratto “Elusione”, verrà generato un secondo Attacco pari a (Limite: 1) [DST*15].

Ninjutsu (Katon) - Alito (Limite: 1) [CHK: - 2] {DST*25}
Offensiva (Lungo Raggio)
“Manpeiko crea piccoli globi di fumo ardente, i quali si ridimensionano fino a diventare sottili come spilli. A quel punto, la donna li assorbe nel proprio Kiseru e li lancia con un soffio verso il nemico, il cui fisico verrà ancora più compromesso dal Chakra ardente.”
Effetti:
  • Se la vittima è affetta da Status Essicazione, la durata di quest’ultimo verrà ripristinata.
  • Per il prossimo Attacco, il Soverchiante è possibile con 11 Danni.

DST 175*110 = 19.250 -> (MD +2 per T. Offensiva e Miccia)
DST 175*25 = 4.375 -> (MD +1 per Miccia)
CHK 79 - 5 - 2 = 72
STM 89 - 6 = 83

Fase Conclusiva e Riepilogo

- Dentro Miccia (Zona Aerea) - (1/2)

Kitsune
YcyjHB

Color code: #5F6163
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
140
RES
(70 punti)
DIF
(0 punti)
21070
DST
(0 punti)
FRZ
(0 punti)
14070
VEL
(0 punti)
70


Fumo: 84

Calore: 84

Limite: 4
Mantenimento
Limite: 4

Fase Difensiva

CITAZIONE
Azione - Intercettare (Limite: 1) [STM: -1]
“Il ninja si frappone fra un un attacco in arrivo e un alleato, per difendere il colpo al suo posto”

Effetti:
  • Utilizzabile solo in Fase Difensiva, prima di adoperare una Difesa con Tratto 'Difensiva (Parata)' o ' Difensiva (Barriera)'.
  • Permette di difendere un Attacco indirizzato a un Alleato.

Ninjutsu (Fumo) - Emissione (Limite: 3) [CLR: -9] {RES*105}
Difensiva (Barriera)
“Le Kitsune generano calore misto a Chakra, dando vita ad una coltre di fumo denso, dalla consistenza quasi gelatinosa.”
Effetti:
  • Per il prossimo Turno, il Mantenimento di Aura di Calore, se attiva, è ridotto a 0. Tale effetto non è utilizzabile per due Turni consecutivi.
  • Se difende una Tecnica Ravvicinata e Aura di Calore è attiva, il nemico subisce Status Essicazione.

RES 70*105 = 7.350
CLR 99 - 1 - 9 = 89

DANNO: (4.760/7.350)*9 (+1 Scala, -2 Fumo Ardente) = 6
DANNO: (4.760/7.350)*8 (-2 Fumo Ardente) = 5
DANNO: (4.760/7.350)*8 (-2 Fumo Ardente) = 5
FUM 100 - 6 - 5 - 5 = 84

- Status Accecamento [2] per un Turno.

Fase Attiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Fumo) - Sussurro (Limite: 3) [CLR: -9] {MST*105}
Offensiva (Ravvicinata)
“Le Kitsune si schierano in formazione e, rapidamente, si lanciano contro la vittima per ustionarla con il fumo di cui sono composte.”
Effetti:
  • Provoca Ustione [1] per due Turni.
  • Se il nemico è già affetto da Status Ustione, la sua durata viene ripristinata.

Azione - Recupero (Limite: 1)
“Il ninja riprende fiato.”

Effetti:
  • Rigenera 4 punti suddivisi a piacere tra STM e CHK.

MST 47*105 = 4.935
CLR 89 - 9 + 4 = 84

Fase Conclusiva e Riepilogo

- Manpeiko dentro Miccia (Zona Aerea) - (1/2)
- Status Accecamento [2] per un Turno.
 
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