前兆 Zenchō, Autogestita #2 Saitō Uchiha

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 18/8/2021, 01:46     +1   -1
Avatar

Group:
Konoha
Posts:
977

Status:


Saitō Uchiha
11 y.o. / Genin / Konoha






Narrato, Pensato, Parlato,





Il vento era andato a correre altrove, lasciando nell'apparente immobilità del tempo la grande casa. Il quartiere Uchiha era stretto in una mistica quiete, mentre i primi negozianti aprivano le imposte, intenti a preparare le botteghe per ricevere i clienti mattinieri e gli studenti più zelanti si avviavano verso l'accademia per essere i primi a sedersi nelle aule. L'aria fresca aveva il profumo dell'umidità notturna ed i volti degli Hokage sembravano prendere vita in lontananza, impressi sulla nuda roccia sotto la quale era stato eretto il Villaggio Nascosto della Foglia.
Sotto l'imponente tetto spiovente del dojo, che gettava un ombra placida sulla stanza ampia, il giovane Saitō ripeteva una serie di movimenti con la spada.
L'impugnatura della ninjatō era ruvida, la lama dritta leggermente opaca. Oscillava sinuosa, leggera ed elegante, saettando su linee immaginarie e fermandosi in pose plastiche, in un ripetersi continuo e maniacale.
La ricerca della perfezione.
La spedizione era stata un fallimento.
Sprazzi d'immagini dei luoghi inospitali del fazzoletto di terra che lo aveva quasi condotto alla morte, ritornavano alla sua mente come un monito dei suoi errori. Non tanto per come aveva affrontato le difficoltà, ma più per il risultato riportato nel continente.
Nessuna informazione degna di nota, nessun indizio, nessun avanzamento nella ricerca di una cura.
Solamente il sangue che aveva versato era stato, se così si voleva dire, un traguardo. Lo aveva spogliato delle ultime vestigia della sua adolescenza, a dispetto della sua, fin troppo, giovane età.
E se per qualcuno, quella era una cosa tremenda anche solo da pensare, in un mondo di soldati bambino, poteva fare la differenza fra la sopravvivenza e la morte.
Il braccio che era stato dislocato era guarito velocemente e solamente una leggera fasciatura intorno al gomito, tradiva i giorni di agonia che aveva passato dopo aver abusato del suo utilizzo nonostante il parere del medico che lo aveva visitato una volta tornato dalla missione.

La mano sinistra si staccò dalla spada, scivolando sull'elsa di un kunai legato alla coscia. Qualche affondo preciso e poi un deciso movimento di polso per lanciarlo contro un bersaglio posto sulla parete più distante.
Suo padre era in piedi sulla porta.
La sagoma della sua figura austera era disegnata con contorni sfuocati dalla flebile luce del primo sole.
Volente o meno, la sua espressione era grave.
Il clan stava lentamente affogando.
Il morbo negli ultimi anni aveva indebolito i suoi shinobi e ne aveva portati via altrettanti. Il retaggio di guerrieri senza eguali che il potente chakra e lo sharingan avevano plasmato sembrava, come mai prima, essere incredibilmente a rischio.
La tensione, anche se non sempre manifesta, era palpabile.
Nuove e straordinarie minacce si profilavano all'orizzonte, almeno per chi aveva l'arguzia di guardare al futuro, creando una situazione di tensione, nonostante la pace stabile che sembrava perdurare fra i villaggi.

Ancora.

Forse per questo, Masato, sembrava essere più intransigente del solito.
La spada fendette l'aria nuovamente, un altro Kunai fu scagliato ed un altro ancora.
Un sudore perlaceo incoronava ora la pelle chiara del giovane genin, che con sforzo e disciplina perseverava da ore.
Nonostante le sue capacità spiccate, sapeva di essere ben lontano dalla grandezza di chi lo aveva preceduto e che se voleva primeggiare fra i compagni e imporsi sugli avversari doveva dare tutto se stesso, ogni giorno, in ogni momento.
I Senju ed i Nara che aveva incontrato recentemente avevano, ognuno a modo proprio, delle risorse inaspettate che si erano palesate durante le difficoltà incontrate, nonostante a prima impressione sembrassero carenti in addestramento e mentalità. Era un monito che, nonostante le apparenze, ognuno poteva essere una minaccia, e lui doveva essere un passo avanti.

Adesso preparati a combattere.

Saitō era stanco, già spezzato dall'allenamento, ma sapeva esattamente cosa gli avrebbe detto suo padre se glielo avesse fatto notare.
"I nemici non aspetteranno che tu sia riposato o pronto. "
Ma non era solo per le prevedibili parole del padre, che non esitò neanche un attimo a prepararsi per quell'ennesima prova.
Fuyuki Hyuga.
Il loro incontro aveva alimentato, assieme alle rivelazioni del Raikage, l'intima necessità di superare ogni suo limite.
Come avrebbe fatto altrimenti a proteggere il villaggio dal potere di una forza portante?
Come avrebbe impedito che anche a lui succedesse la stessa cosa che era successa al ninja leggendario?
Come avrebbe fermato un tradimento?
Una ritorsione?
Una vendetta?
Quei dubbi ansiogeni lo obbligavano all'azione.
Oltre alla mal quietata voce che gli sussurrava ambizioni che non avevano nulla a che vedere con il clan od il bene del villaggio, ma che facevano appello al suo nascosto desiderio di ergersi al pari dei grandi shinobi del passato.
Ad aggiungersi a queste voci, l'indignazione della famiglia per le presunte azioni dell'Hokage e la possibilità che si arrivasse ad uno scontro, premevano sulla necessità di farsi trovare pronto a dare il proprio contributo. Qualsiasi fazione si fosse deciso di supportare.

A pochi passi di distanza, i due uchiha si scambiarono il tipico gesto di saluto prima che le loro spade s'incrociassero in un clangore ritmico e metallico. Uno scambio di offensive e parate che andò avanti alcuni minuti, fino a quando Saitō non sorprese il padre con gli occhi vibranti del mistico potere della loro doujustu.
Masato si ritrovò a terra, ferito. Il ventre aperto da un squarcio che metteva in mostra le interiora che lentamente fuoriuscivano sul legno liscio del pavimento. Incredulo si guardò le mani sporche del suo stesso sangue, nel disperato tentativo di convincerle a tamponare la ferita, mentre il figlio lentamente alzava ancora la spada pronta a calarla nuovamente su di lui.
Un immagine scioccante che si disperse come era arrivata, mentre il cuore perdeva battiti e le membra tremavano.

Genjustu. Queste é una delle mie...

Delle tue tecniche, padre. Copiare il modo in cui manipoli il chakra tuo e del bersaglio è stata la parte più complessa. Ma subirla più volte mi ha aiutato a comprendere.

Saitō se ne stava in piedi ad un passo dal genitore, lo sharingan che ruotava mentre gli effetti del justu svanivano.
Le tecniche illusorie erano fra le più difficili da padroneggiare, esclusiva di quei shinobi il cui intelletto gli elevava rispetto agli altri. Esse erano subdole, versatili e spaventose.
Riuscirne a copiarne una senza conoscerne i dettagli dimostrava che il giovane membro del clan aveva una predisposizione naturale per quei justu e sopratutto, che il suo uso dello sharingan era notevolmente migliorato nel tempo che aveva trascorso in missione.

Vieni con me.

Lo studio non era molto grande. Una scrivania, una sedia da lettura ed un ampia libreria con numerosi rotoli e libri. La finestra affacciava su un angolo appartato del giardino interno, dove alcuni rampicanti miravano ad impadronirsi del muro esterno dell'abitazione. Una ragnatela di verde e foglie con piccoli fiori bianchi che risaliva con ferrea determinazione in direzione del cielo azzurro e frastagliato di nuvole bianche.
"Storie e strategia di guerra" , "L'invenzione dei jsutu", "Genealogia dei clan", "Geografia e rotte" erano alcuni dei titoli sparsi per gli scaffali. Masato prese un cofanetto di legno dall'aspetto semplice ma elegante, con il simbolo del clan impresso sopra. Le venature sulla superficie facevano pensare che fosse antico, così come la stoffa che lo teneva sigillato. Il tessuto di cotone grigio era stato legato con un nodo lente che le sapienti mani del padre slegarono con un gesto che sapeva di abitudine.
Al suo interno una serie di rotoli erano stati accuratamente conservati, separati gli uni dagli altri da divisori di legno nero.

Questa è la tecnica che hai copiato.
前兆 Zenchō


Il rotolo era pesante, la carta spessa e dall'aspetto consunto dal tempo. Immagini e trascrizioni riportavano come impastare il chakra e quali sigilli utilizzare, mentre note aggiunte in seguito riportavano usi alternativi, combinazioni e metodi per attivarla attraverso lo sharingan. Ogni utilizzatore sembrava aver lasciato un piccolo segno del proprio passaggio, ampliandone cosí la potenzialità e tramandando qualcosa alle generazioni successive.

Gli altri sono anch'essi dei genjustu, tramandati nel clan per quei ninja in grado di sfruttare il proprio sharingan per veicolare le tecniche.
環境 Kankyō, 麻痺 Mahi, 読む Yomu, 指図 Sashizu. Se riuscirai a padroneggiarli te ne mostrerò altri.


Disse spostando lo sguardo su un altra serie di cofanetti dall'aspetto simile.

Quel breve passaggio di consegne era molto più importante di quanto sembrasse.
Gli Uchiha, così legati alle proprie tradizioni e al proprio retaggio, facevano della trasmissione della loro innata e dei justu legati ad essa non solo un vanto, ma un vero tassello essenziale nella preservazione del clan. Ora che sempre meno membri sviluppavano le capacità adatte a sfruttare la loro doujustu, quel gesto aveva un valore ben più ampio della condivisione padre e figlio.
Non si dissero altro. Mentre il genitore andava a lavorare alla bottega, il figlio s'immerse nello studio di quei rotoli, con la fame tipica della gioventù che vuole emergere.
La mattina trascorse quindi a sviscerare le note sulla tecnica, mentre le mani prendevano confidenza con i sigilli necessari ad utilizzarla senza sfruttare l'arte oculare. Lo sharingan era un arma potente per sorprendere i propri avversari che , non vedendo l'uso di alcun sigillo, non avevano modo d'intuire che una tecnica veniva usata o anche solo capirne la tipologia. Ma aveva un costo in chakra notevole, soprattutto quando il combattimento durava nel tempo.
Trovare la giusta via di mezzo fra il consumo delle proprie risorse e quelle dell'avversario, poteva essere la chiave della vittoria. Per questo Saitō cercava di differenziare i suoi attacchi e le sue difese, sfruttando quando la propria resistenza fisica e velocitá, quando il potente chakra retaggio del proprio sangue e la sua capacità di manipolarlo.

L'autogestita è per ottenere la prima tecnica personale del pg,


CITAZIONE
Competenze 3 Yin


Genjutsu – 前兆 Zenchō (Limite:2) [CHK: -8] {MST * 1}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Sigilli

Chi cade vittima del Genjutsu vivrà un'illusione ad occhi aperti in cui assiste alla propria morte o ad un evento altrettanto traumatico. La visione dura pochi attimi, ma la sensazione che si tratti di un infausto presagio permane fino a quando non ci si libera dalla tecnica.

Effetti:

- Panico 3
- Se si ha lo Sharingan attivo nel corso di questa azione, è possibile utilizzare questa tecnica come se il suo costo fosse: (Limite: 0) [CHK: -15]. Questo effetto non può essere utilizzato più di una volta per Turno.
- Mantenimento: [CHK: -4]



















Edited by The Catcher in the Rye - 18/8/2021, 12:48
 
Top
view post Posted on 18/8/2021, 10:36     +1   -1
Avatar

Group:
Meccanici
Posts:
23,986
Location:
Albuquerque

Status:


Apprezzo molto lo scritto, in generale anche il mood della giocata. Saito viene fuori per ciò che è e l'interazione con il padre è apprezzabile, così come il desiderio di mettere le basi per sviluppi futuri - proprio grazie all'approfondimento di questa interazione, in vista di quelle che immagino possano essere le prossime Tecniche Personali del PG.
Unico motivo per il quale, purtroppo, mi trovo costretto a chiederti delle modifiche è questo:
    Prendendo il testo in sé, senza codici, il post contiene poco meno di 7.000 caratteri. Per questa tipologia di giocate, da Regolamento, il minimo è di 10.000. Mi trovo quindi costretto a chiederti di approfondire il testo in una delle sue parti - qualcosa che per te non penso sia un problema, troverai sicuramente qualcosa che ti piacerebbe approfondire spendendo qualche parola in più ;)
Appena hai fatto, avvisami pure con un post qui, così passo a convalidare e a lasciarti la ricompensa!
 
Top
view post Posted on 18/8/2021, 13:57     +1   -1
Avatar

Group:
Meccanici
Posts:
23,986
Location:
Albuquerque

Status:


Ok, direi che adesso ci siamo.
Giocata convalidata! Guadagni 100 p.ti exp :sisi:
 
Top
2 replies since 18/8/2021, 01:46   94 views
  Share