| [Sunagakure no Sato, Kaze no Kuni, 252 DN] "E questo sarebbe il suo mix migliore? Capisco che siamo a Suna, ma sa veramente di sabbia!"Il giovane Seido stava riempiendo il braciere della sua pipa mentre pronunciava queste parole. Aveva sviluppato da poco una sorta di dipendenza dal fumo, con precisione da alcuni mix di erbe, che lo stavano aiutando a mantenere il Caos dentro di sé. Ma cosa è questo Caos dal quale fuggiva? Beh, tutti nel continente probabilmente sapevano il motivo, ma qualora ne foste all'oscuro, ecco un piccolo riassunto tratto dal diario di Seido:CITAZIONE Settembre 250 DN "Il mio chakra negli ultimi giorni sembra essere cambiato. Non capisco come sia possibile, i miei Ninjutsu non funzionano più, la terra non reagisce più al mio chakra. Qualcosa sta succedendo."
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Novembre 250 DN "Sono a letto da quasi due settimane ormai, non sono più in grado di utilizzare il chakra. In giro non si parla di altro: il "Morbo". Tutti i ninja si stanno ammalando, forse siamo all'epilogo della vita nel continente."
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Aprile 251 DN "Finalmente non ho più bisogno di rimanere in casa. Seppur il mio chakra è ancora debole, sento che le forze pian piano mi stanno tornando nel corpo."
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Dicembre 251 DN
"LIBERO! FINALMENTE SONO LIBERO! "Qualcuno ha scritto queste parole nel mio diario, non sono in grado di capire come, però."
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Aprile 252 DN "Sto vivendo periodi di incoscienza, il Morbo sembra aver preso il sopravvento su di me. E se non lui, qualcos'altro. Alcune pagine del mio diario sono state strappate."
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Maggio 252 DN "Ho provato alcune erbe, la situazione sembra essersi calmata ora. Qualche tempo fa mi son svegliato sul tetto di casa mia, questi episodi stanno gradualmente scomparendo. Forse ho trovato una cura per me stesso."
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Settembre 252 DN "Mi sento completamente ristabilito. Il mio chakra è cambiato, non sono ancora in grado di padroneggiarlo completamente, ma finalmente posso tornare in missione. Devo ricordare di far scorta di tabacco prima di partire." Ed eccoci al giorno in cui finalmente Seido avrebbe ripreso la sua vita che aveva lasciato 3 anni fa insieme a migliaia di altri ninja per una strana malattia che si stava abbattendo in ogni dove. Il genin era seduto sul tetto di casa sua, come era solito fare da qualche tempo a questa parte, con la sua pipa in mano a contemplare il paesaggio sabbioso di quel Villaggio che era tornato a chiamare "Casa". Recentemente aveva sottoposto il suo profilo ad una società chiamata "La Compagnia delle Isole Orientali" che stava organizzando Spedizioni in giro per il continente per cercare la Cura che avrebbe salvato probabilmente tutto il mondo ninja. Notò in una nuvola di fumo una strana figura che si trovava proprio sotto la sua abitazione e che rapidamente scomparì nel labirinto di strada e viuzze di Suna. Non ebbe occasione di fermarlo, accadde molto velocemente, ma sentiva di dover fare chiarezza su quanto accaduto, per cui con un balzo scese dal tetto e trovò sull'uscio della porta di casa sua una missiva: la Compagnia lo stava cercando.La Compagnia sta cercando due shinobi di Suna per una Spedizione. "Particolarmente adatti ad un clima ventoso". Finalmente si riparte, quindi... Aspetta, due shinobi? Non partirò da solo dunque... Mmh, devo raggiungere il porto più vicino? Ci vorrà qualche giorno. Avrò bisogno di un qualcosa da fumare...Rientrò nell'abitazione e prese tutto ciò che potesse servigli per quel viaggio, legò il suo coprifronte al braccio e uscì di casa, conscio che non sarebbe tornato lì per qualche tempo. Stava tornando in azione!Si parte...Il viaggio, seppur lungo, fu molto tranquillo, nessun problema lungo la strada, gli ricordava molto il suo viaggio da Tairogi a Suna, ma con molta meno nostalgia rispetto ad allora. Il porto più vicino era in un piccolo villaggio dove la gente si sostentava principalmente grazie alla pesca. L'odore del mare riempiva le narici del giovane che, seppur abituato ad un'aria intrisa d'acqua, non era molto famigliare all'ambiente salmastro. Le prime luci del mattino lo scoraggiarono ad entrare nel villaggio; nella sua mente, l'alba non era portatrice di buone notizie, per cui si riparò sotto un albero, riempì la sua pipa con quel tabacco che aveva messo nella sua sacca, si sdraiò su un ramo e, mentre le nuvole di fumo si alzavano al cielo, si addormentò contemplando l'alba di quel giorno che finalmente stava per riportare un po' di pepe alla sua vita che, negli ultimi due anni, aveva solo portato una strana malattia a far impazzire un po' tutti in giro per il continente.Sveglia.Udì distintamente nella sua testa, come se qualcuno avesse sussurrato nel suo orecchio. Aprì gli occhi, era ancora su quel tronco, nessuno nei paraggi. Probabilmente era solo un sogno. L'aria sembrava essersi fatta ancora più salmastra; scrutando il cielo, notò che probabilmente era circa mezzogiorno, forse anche oltre. Sacca in spalla, con un balzo, scese dall'albero e riprese il suo cammino verso il porto. Gli abitanti di quel piccolo villaggio sembravano curiosi di vedere una persona estranea lì, ma nessuno sembrava volerlo fermare, forse il coprifronte in vista era un deterrente sufficiente, e, data la sua scarsa voglia di intavolare conversazioni, apprezzava quella situazione che sembrava essere un lasciapassare per il porto del villaggio. Accese di nuovo la sua pipa appena arrivato al porto, notò la presenza di un'altra persona, aveva un coprifronte di Suna anch'egli. Riparato all'ombra di un baldacchino, continuò a fumare il suo tabacco, nell'attesa che la situazione cambiasse.
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