[Libera] Vento di sciagura, Evento locale sull'isola principale

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view post Posted on 16/4/2020, 18:16     +1   -1
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Benvenuti, o annebbiati!

Prima di ogni cosa, per partecipare alla giocata dovete postare qui e segnalarlo ufficialmente.
Ricordatevi che questa giocata conta come Libera e non potrete svolgere altre giocate al passato oltre questa, finché dura (e vice versa), ad eccezione dei Matsuri.
La giocata è riservata ai pg di Kiri per ovvi motivi.

Conoscete tutti bene o male la situazione iniziale [x], e se non la conoscete, ecco un brevissimo resume: il nostro inclito Mizukage ha affrontato degli infidi avversari, infiltratisi niente meno che sull'isola principale del nostro amatissimo arcipelago patrio; tuttavia mentre il nostro eroe menava le efebiche mani, alcuni sordidi individui hanno osato ciò che solo il Diavolo Momochi ebbe l'ardire di compiere: soffiare via la sacrosanta nebbia di Kiri!
Il nemico si è arroccato sul rilievo più elevato alle spalle del Villaggio, e da lì si impegna a tenere alto il vento e privare gli shinobi di tutta la protezione nebbiosa a cui sono abituati, lasciandoli in braghe di tela.
Lo scontro principale si è avvicinato molto alle mura nel corso della missione, e il numero dei caduti aumenta ogni minuto; tuttavia nemici in questo momento sono appena fuori dalle mura, quindi non ancora visibili da voi.

A coordinare le truppe cittadine inizialmente bada Fuyu in persona, in collegamento radio con Hayate, che sarà eventualmente mosso (dal secondo post in avanti) da Steve; in un secondo momento sarà Hayate in persona a dirigere i combattimenti. Io mi limiterò a postare da master i movimenti del nemico.

Non obbligo Steve a fare il primo post, ma chi lo precede si limiterà a ruolare qualcosa di “ambientazione” basandosi su quanto legge nel post – o se desidera inserire altri dettagli, basta contattarmi. Nel momento in cui entra in gioco il Mizukage, tutti i partecipanti saranno tenuti a seguirne le indicazioni, a meno che per qualche motivo non vi trovaste isolati rispetto a Hayate... ma se lo scopo della giocata è fare public relation, vi sconsiglio di farvi i fatti vostri.

Cronologia: non inserisco per il momento riferimenti precisi, siamo comunque dopo il torneo Chunin, quindi nel Trimestre estivo 249 DN.
La giocata conta come una Libera.

Per qualsiasi cosa contattatemi!

Kirigakure no Sato – 249 DN




Una giornata come tante al Villaggio Segreto della Nebbia: l'alba è stata offuscata dalla solita condensa, che ha infuso i raggi solari in un gregge di batuffoli dorati, e ha allontanato lentamente il freddo salmastro dalle rive pietrose dell'isola. Si è svegliato il mercato cittadino, mentre gli ultimi pescatori rientravano al porto e le casse di pescato freschissimo venivano condotte sui banchi dei pescivendoli, cariche di crostacei ancora vivi, e pesci ormai esanimi e pronti per la padella.

I civili si mischiavano agli shinobi per le strade fangose, ciascuno affaccendato nella propria routine, ordinaria o eccezionale che fosse: maestre, spazzini, ladruncoli, fruttivendoli, calzolai, genin, chunin e ufficiali, medici e avvocati, impiegati all'ufficio di riscossione delle tasse e segretarie perennemente agghindate.

I vecchi al posto, seduti davanti alle osterie coi bicchieri di vino di prugne in mano, dicevano che ormai l'estate è arrivata: il tempo non si sarebbe guastato stasera, le barche sarebbero uscite senza problemi... anzi, se le correnti avessero retto, la pesca sarebbe stata ottima.
I pescatori che bevevano con loro annuivano e anche se non sorridevano, avevano gli occhi che brillavano: non importa da quanto tempo fai quel lavoro, tornare in porto con le reti gonfie è una cosa che fa gonfiare anche il cuore.

Poi il sole ha raggiunto lo zenit, ed è rimasto come sospeso per qualche minuto perpendicolare alla terra, prima di lasciarsi scivolare giù, nella seconda parte della sua parabola.
Ha iniziato ad accostarsi alle acque del mare blu intenso, solcato da milioni di increspature cangianti. I pescatori già si avviavano alle barche, riposati e rifocillati, pronti alla prossima nottata di lavoro... quando qualcosa di strano si è insinuato nell'aria.

I vecchi davanti alle osterie avevano sollevato gli occhi al cielo, mentre le mille rughe del viso si increspavano anche più del mare, perché quel vento di terra che aveva iniziato a spirare, a memoria loro e dei loro nonni, non s'era mai visto prima.
Era iniziato all'improvviso e si era fatto violento, con una velocità che nemmeno il peggior pessimismo avrebbe immaginato: prima che i vecchi decidessero di sfidare l'artrite e corressero dai marinai, a gridare loro qualcosa che quelli sapevano già, gli stessi marinai erano già rincasati correndo, sforzandosi di strappar via dalle barche tutto ciò che non fosse fisso o già legato: solo i Kami saprebbero dire che diavoleria fosse mai quella che si è scatenata, e i Kami dovevano essere infuriati come l'Abisso, perché la nebbia stessa si disfaceva sotto gli occhi di vecchi e bambini, che sbirciavano atterriti dalle imposte serrate, mormorando preghiere e bestemmie a denti stretti.


Kirigakure no Sato – 249 DN, sera




E con lo scorrere dei minuti, non solo gli abitanti delle aree a ridosso della costa, ma tutti gli abitanti del Villaggio avrebbero realizzato l'anormalità della situazione: alle raffiche tanto forti da strappare via il bucato e le tegole dai tetti si è aggiunta una pioggia torrenziale e battente, arrivata da chissà dove, strappata da chissà quali postacci sperduti in mare. Le nuvole vomitano come shinobi ubriachi dopo la guerra e i tamburi di tuono scuotono il vasellame, affannandosi a inseguire la sferza infuocata dei fulmini che rigano il cielo.

Nonostante l'umidità intensa, di nebbia non c'è più traccia ormai: acqua e aria lavano via ogni condensa con rabbioso metodo, mettendo a nudo le vergogne di Kiri, che si dimena nel fango come una prostituta malmenata fuori da una bettola. Che la situazione possa essere più grave di quanto gli elementi non la stiano già rendendo, forse solo gli shinobi e qualche civile dall'occhio allenato avrebbero potuto rendersi conto: come mai gli uomini di Aoki, sfidando le intemperie, trascinano fuori dall'ospedale l'attrezzatura da campo? Cosa sono quelle corse di Ufficiali verso le mura?
E gli scossoni che fanno tremare i vetri, sono davvero i tuoni o qualcosa di peggio sta bussando alle porte di Kiri?

 
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view post Posted on 17/4/2020, 10:20     +1   -1
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[249 DN - Fuori Kiri]



Aveva mietuto la vita di quei quattro fibrosi, in una vita precedente erano stati genin di Kiri ed ora non aveva potuto fare nient'altro che rendere loro una morte onorevole. Ammantava i piedi nel terreno, quest'ultimo contraddistinto da un immane cratere generatosi dopo l'utilizzo delle Hiramekarei a mo' di lancia. L'Ingordo aveva intenzione di attaccare il villaggio e aveva potuto seguire solo con lo sguardo la sua carica verso gli Shinobi che sostavano sulle mura per difendere il complesso dagli attacchi delle creature plasmate dai fibrosi. Era stato ostacolato dai suoi ex sottoposti la cui morte gli aveva provocato non pochi sensi di colpa. Anche se non era stata colpa sua, si sentiva comunque responsabile per tutto quello che stava accadendo. Prevedere una cosa del genere? Impossibile. Quello che, però, si domandava era come i nemici fossero riusciti ad eludere le difese e le sentinelle poste ai confini del territorio di Kiri. Alla fine di tutto quel casino avrebbe dovuto interrogare i propri sottoposti sul cui capo gravavano i compiti di controllo e perlustrazione. Ora, però, doveva recarsi il più celermente possibile a Kiri per impedire un possibile genocidio. In pochi avrebbero potuto frapporsi all'avanzata del Gigante e lui era quello idoneo a farlo tra tutti gli Shinobi.

- Sawa-san, controlla il perimetro e elimina più nemici che puoi. Sono maggiormente concentrati intorno al perimetro delle mura, ma sicuramente ci sarà qualche solitario. Non impiegarci troppo, avrò bisogno di te per affrontare l'Ingordo.

Proferì in direzione della sadica. Già poteva osservare la sua arma prediletta, la motosega, fremere in risposta all'ordine impartitole. Le iridi diamantine si posarono su quel che rimaneva dei quattro genin; la tristezza era insita nel suo cuore e raccolse da terra ciò che ne rimaneva. Erano morti perché il Tossico desiderava il suo cuore. Il cuore di un valoroso, di un guerriero. Era quel cuore, però, che adesso era adirato. Vittima di un connubio di sensazioni, così avverse che gli rendevano difficile mantenere una costante lucidità.

- Agli ordini, Mizukage-sama. Non rimarrà neanche una fibra... eheh.

Così la folle rispose e si lanciò immediatamente alla ricerca di nemici isolati. Ora le iridi diamantine incrociarono lo sguardo con Aoki. Era ovvio quale fosse la sua volontà. Lo aveva promesso loro e, in quanto Kage, avrebbe dovuto portare alle rispettive famiglie ciò che rimaneva dei loro figli.

- Aoki, raccogli ciò che rimane di loro e portali con te. Li restituiremo alle loro famiglie. Meritano essere seppelliti; sono morti prima come Genin di Kiri, poi come marionette dei nemici.

Ella acconsentì, con un cenno del capo. Ripose le fibre nere e i pezzi frantumati delle maschere di porcellana in un recipiente, per poi farlo scivolare in una sacca rudimentale. Non appena la vide adempire al proprio compito, Hayate scattò istantaneamente in direzione del villaggio. Nuovamente il colore naturale del diamante venne sfumato da un rosso cremisi; gli occhi divennero lo specchio della sua anima. Bramava di assaporare sulla lamina delle Hiramekarei la linfa vitale dell'Ingordo, del Tossico e di chiunque avesse osato levare le armi nei confronti della sua terra natia. Della terra che proteggeva e amministrava.


...





Ciò che i suoi occhi videro al limitare del villaggio fu qualcosa di trascendentale. Era quasi peggio di ciò che era accaduto nella sua spedizione. A differenza di quest'ultima, però, durante la quale aveva potuto avvalersi dell'aiuto di innumerevoli Anbu, il villaggio non aveva potuto contare su di una forza bellica così preparata. Tra i molti feriti che arrancavano per ricevere cure mediche dal personale predisposto, poteva annoverare anche una serie di Jonin appena nominati e Chunin aventi una lunga esperienza. Le cose lì non erano andate diversamente da quanto aveva osservato lui nella foresta. Solo in pochi potevano affrontare ad armi pari la prole fibrosa. C'era, però, una notizia positiva: le mura erano ancora pressoché intatte e nessuno dei nemici era riuscito ad infiltrarsi al loro interno. Non esitò, non poteva farlo. Cercò di rintracciare tramite ricetrasmittente la persona che aveva posto a capo della difesa: Fuyu.

- Fuyu.. mi ricevi?

Proferì un paio di volte prima di ricevere una risposta positiva.

- Si, Mizukage.

- Che ascoltino tutti gli Anbu ancora in grado di combattere. Un nemico con elevate capacità combattive sta arrivando. Alcuni di voi hanno avuto la possibilità di vederlo perché ha inveito contro i suoi stessi alleati e così siete riusciti a respingere la loro offensiva. Adesso, però, sta per attaccare noi. Avrò bisogno del vostro aiuto per debellarlo, ma dovrete fare in modo di mantenere sorvegliate le vostre postazioni. A qualsiasi Shinobi sia in condizioni fisiche di farlo, a prescindere dal grado, permettetegli di rendersi utile per il villaggio. Noi siamo Shinobi di Kiri.

Disse, quasi come se volesse instillare in loro ulteriore fiducia. Si, aveva assodato quali fossero le capacità dell'Ingordo e aveva dedotto che, da solo, non sarebbe mai riuscito ad ucciderlo. O meglio, forse si, ma avrebbe impiegato così tanto tempo da rendergli possibile una eventuale intrusione all'interno del villaggio. E lì, le cose, si sarebbero messe veramente male. All'interno del villaggio risiedevano un'infinità di persone tra commercianti, pescatori, anziani, famiglie, e nessuno di loro sarebbe stato in grado di difendersi. Per questo aveva bisogno dell'aiuto degli Anbu rimanenti e di ogni Shinobi, dai Genin ai Chunin. L'altro problema spinoso riguardava la Nebbia: l'amata madre era stata spodestata dal suo trono ed era tenuta in ostaggio dal nemico. Non era riuscito a farla ritornare, così come aveva con Momochi, poiché aveva dovuto prendere una scelta: difendere il villaggio dall'Ingordo o recarsi sulla montagna per uccidere i responsabili dell'imprigionamento della Nebbia e lasciare la sua gente allo sbaraglio. La responsabilità che imponeva l'essere un Kage gli aveva imposto di optare per la prima. Per questo motivo avrebbe demandato l'ordine a Fuyu, l'unico sottoposto, oltre ad Aoki, degno di fiducia. Così facendo pose il dito sulla ricetrasmittente e tentò di contattarlo.

- Fuyu, dovrai organizzare un gruppo per recarti sulla montagna e riportare la Nebbia. La scelta degli Shinobi è a tua discrezione.


 
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view post Posted on 18/4/2020, 17:53     +1   -1

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Una giornata tranquilla quella che si apprestava a concludersi. Tra le strade del paese la gente si muoveva disinvolta come al solito avvolta dalle spire amorevoli dell'amata nebbia, che pian piano andava tingendosi dei colori dell'imbrunire. Il vociare in sottofondo è costante, urla e schiamazzi si susseguono al solito dinanzi alle peggiori bettole, con gente intenta a consumare alcolici e discutere del più e del meno. Tutto come al solito, tutto come dovrebbe essere.

Non posso aver perso DI NUOVO!

L'urlo dello spadaccino rimbomba per l'intero locale, mentre tutt'attorno uomini di dubbia moralità ridono di lui. Ha appena perso l'ennesima partita di un gioco di carte di cui probabilmente non conosce nemmeno le regole e questo lo si deduce dal fatto che, da svariate sere a questa parte, non riesce a vincere nemmeno una partita. Ad ogni nuova scommessa le tasche si svuotano sempre più. Bhe, se non altro almeno quelle "brave persone" gli offrono costantemente da bere a loro spese. Le guance arrossate ed il forte odore di alcool confermano il fatto che il castano sia leggermente alticcio ma questo non gli impedisce di recepire il brusio proveniente dall'esterno. In pochi secondi la situazione cambiò improvvisamente e l'ilarità mutò in un sentimento ben diverso. La porta si spalancò di getto ed uno strano silenzio seguì alle parole della figura appena apparsa: l'uomo ansimava, evidentemente provato da una corsa intensa, e portava notizie a cui fu difficile credere. Un vento fortissimo ululava alle sue spalle, inondando l'intera stanza ed arruffando la già confusionaria chioma del ragazzo. Ebbe modo di assimilare la notizia della sparizione della Nebbia con estrema calma, senza lasciarsi prendere dalle emozioni...

COL CAZZO CHE QUALCUNO CI RUBA DI NUOVO LA NEBBIA! VADO A SUONARGLIELE E TORNO, ASPETTATEMI QUI.

Recuperò quindi la fidata Samehada e completamente fuori di senno si diresse verso la fonte di chakra che riuscì a percepire poco lontano da li. Non prima di aver urtato a tutti i tavoli della locanda presenti sul suo cammino.
Una volta fuori la situazione si fece più chiara. Il vento fortissimo soffiava con raffiche a decine e decine di chilometri orari e stava portando via la foschia strappandola alla terra natia. Nulla che potesse accettare nuovamente, soprattutto da quando era diventato spadaccino a tutti gli effetti. Prese quindi a correre molto maldestramente verso i confini della città dove individuò diverse fonti d'energia, osservando tutt'attorno shinobi sfrecciare nella sua stessa direzione armati di tutto punto. Sentì alcuni di loro parlare di un attacco vero e proprio ma non ebbe modo di assimilare la cosa, arrabbiato com'era per essere stato interrotto nel mezzo di una bevuta.
Giunse finalmente a destinazione ma a parte la moltitudine di ninja della Nebbia non vide traccia di nemici. Riuscì però a percepire con chiarezza che svariate entità si stessero avvicinando alle mura e che di li a poco avrebbero raggiunto la loro posizione. Un attacco frontale in piena regola e che avrebbe messo in pericolo i civili, donne e bambini compresi. Non lo avrebbe permesso in nessun caso, a costo di prendere personalmente a pugni ognuno di quegli invasori. Intanto tutt'attorno i preparativi continuavano, con i soliti sguardi che sembravano concentrarsi sulla sua figura e su quella dell'enorme mannaia.


Forza Sammy, è ora di cena!

Disse quindi rivolgendosi alla compagna, pronto ad accogliere il nemico a braccia aperte. Quest'ultima fremette nel pregustare l'imminente pasto.
 
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view post Posted on 21/4/2020, 10:02     +1   -1
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249 DN - Mattino

Per un forestiero quella poteva essere una mattinata tetra e triste, con un sole alto che filtrava tra la nebbia una luce bianca. Gli abitanti di quel villaggio invece sapevano bene che quella era una bella giornata e Keichiro Kaguya era tra quelli. Il giovane era intento a passeggiare nelle vie limitrofe al porto, dove i negozi vendevano pesce fresco o alimenti a esso affini. Yukata bianco con motivi geometrici azzurri sulle maniche, coprifronte legato all'avambraccio e sguardo indagatorio sulle bancherelle del pesce. Era passato poco più di un mese e la vita da genin era oltremodo semplice, il suo Jonin era un tipo schivo e freddo e aveva affidato al Kaguya compiti di estrema facilità, come pattugliare le zone commerciali per individuare ladri e borseggiatori, tappezzare la città con le taglie del bingo book, insomma ordinaria amministrazione.

La ventresca, due porzioni signora.

La pescivendola era lercia di sangue e puzzava come il pescato del giorno.

Sono 18 ryo.

Perchè aveva chiesto la ventresca? Era stato un ingordo e lussurioso, si rese conto che a quel ritmo avrebbe sperperato il suo stipendio in meno di due settimane. Pagò lo scotto per quella prelibatezza, avanzando per la via con un braccio che teneva il sacchetto e l'altro all'interno dello Yukata. La sua tranquilla avanzata durò poco, un movimento strano nel cielo catturò la sua attenzione, vi era qualcosa di strano nell'aria ma non riusciva a capire cosa. Fece spallucce, continuando a camminare in direzione di casa, presto si sarebbe gustato quella ventresca alla griglia. Poco dopo si alzò un forte vento, che in maniera crescente ostacolava Keichiro e il suo pranzo, ma non l'avrebbe avuta di certo vinta quello stupido agente atmosferico. Con una mano davanti agli occhi iniziò a camminare, sempre più a fatica, sempre più contrastato, il vento cresceva di forza e vigore ogni secondo che passava, alla fine il sacchetto si strappò e il suo contenuto venne sparpagliato nel viale.

IL TONNO!!!

----



Sera

I fulmini illuminavano quel buco che lui chiamava alloggio, il vento ululava e faceva vibrare i vetri, la nebbia era sparita ed era chiaro che non era normale, vi era dietro qualcosa, un qualche potere a lui ignoto. Era il suo giorno libero, ma la curiosità di vederci qualcosa dietro era forte, soprattutto dopo aver visto svariati shinobi saltare da un tetto all'altro. Uscì di casa di fretta e furia, iniziando a seguire gli svariati ninja. Saltando da una parte all'altra la situazione si fece più chiara, iniziò ad intravedere qualche ferito intento ad essere curato, i suoi "colleghi" armati di tutto punto e un certo vociare riguardante un attacco. Keichiro si ritrovò per un attimo spaesato, era da poco diventato genin e non sapeva bene come comportarsi in quella situazione, se fosse stato tra i Kaguya si sarebbe rivelato tutto più semplice e intuitivo, danza e taglia. Saltò fino ad arrivare sulle mura, la situazione era più grave del previsto.

Che sta succendo?

Il suo tono era allarmato, erano davvero sotto attacco? E la nebbia? E perchè accidenti non si era armato prima di uscire?


ragazzi perdonate errori o scemenze varie, devo iniziare a capire come ruolare il mio pg <3
 
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view post Posted on 28/4/2020, 14:26     +1   -1
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Chiunque voglia aggiungersi, può farlo in qualsiasi momento! C'è posto per tutti! Iscrivetevi prima in Topic Centrale Libere!

Ho inteso che Hayate stia correndo verso Kiri nel giro appena concluso, se ho capito male (come sempre) scrivetemi.

Per lo smistamento: la logica mi dice che contro l'Ingordo si scontreranno i pg più navigati, mentre gli altri saliranno con Fuyu ad eliminare gli Spazzanebbia. Mitsuaki comunque può rifiutarsi di andare a supportare Hayate, e piuttosto andare con Fuyu e la spedizione sull'altura. Oppure può spedircelo Hayate, siate liberi di ruolarvi lo scambio, il Mizukage avrà comunque degli ANBU di supporto. Se Steve vuole può impartire ordini agli ANBU NPC, Fuyu incluso, anche se ogni tanto avrò bisogno di muoverlo io.

Kirigakure no Sato – 249 DN, sera




Nell'oscurità quasi totale del Coprifuoco, le raffiche cariche di salsedine schiaffeggiano con violenza i volti degli shinobi che si affacciano dalle mura, ancorandosi alla pietra mediante il chakra; qualche utilizzatore di Katon fa divampare le sue fiamme nella notte, rischiarando con danzanti fuochi arancioni le devastazioni di un luogo che è diventato campo di battaglia prima ancora di rendersene conto: terreno scavato e divelto, alberi abbattuti dal vento o da jutsu impietose, le sagome esanimi e contorte dei nemici stringono i corpi dei ninja in freddi ed eterni abbracci.

In lontananza le cime degli alberi fremono, danzano, e non è il vento a spostarle: scosse violente percuotono i tronchi di alberi secolari, come se un'enorme bestia si facesse strada nella boscaglia. E la bestia finisce per mostrarsi, estraendo a fatica la sua pallida e corpulenta massa dal sottobosco che gli intralcia le ginocchia.
Di aspetto umano, ma dalle proporzioni titaniche, svetta al di sopra delle teste dei guerrieri di Kiri di almeno un metro; del suo aspetto non preoccupano tanto i tatuaggi, le svariate armi che pendono dalla cintura, o l'apparente facilità con cui ha spezzato in due giovani alberi che si trovavano sul suo cammino, quanto piuttosto il roteare folle degli occhi giallastri tra le palpebre sgranate.

I bulbi oculari si muovono incessantemente nelle orbite, l'uno indipendente dall'altro; uscendo allo scoperto arresta improvvisamente il suo borbottare confuso – qualcosa che assomiglia a “Il Toss... il... il toss.... tossico... il...” e si arresta a gambe larghe, fissando lo sguardo asimmetrico sulla maestà delle mura cittadine. Alle sue spalle i vegetali brulicano di sagome scure, che tardano a mostrarsi agli shinobi in attesa. Sul volto flaccido si dipinge lo stupore, forse addirittura della commozione, finché gli occhi si sgranano e una risata folle, vibrante, riverbera tra la boscaglia e le mura: il gigante ride con la testa rovesciata all'indietro e le ginocchia che tremano, ride tanto da lacrimare.
Quando smette, l'ululato è ben udibile a decine di metri di distanza:
“Mostrami di essere all'altezza del tuo titolo... mostralo a tutto il Villaggio...” esordisce, ruggendo apertamente la sua sfida davanti a tutte le truppe riunite ---

“HAYATE KOBAYASHI”


* * *




Le urla provenienti dall'esterno delle mura non distraggono minimamente Fuyu, che saetta con elegante precisione da un punto all'altro, al riparo delle mura: esegue rapidamente gli ordini del Mizukage, radunando con poche e brusche parole i ninja a suo parere sufficientemente robusti da sopportare un'incursione, in quello che a tutti gli effetti ora è territorio nemico; gli altri vengono prontamente rispediti a casa con l'ordine tassativo di non uscire, o di tenersi a distanza di sicurezza e provvedere a tamponare i danni eventuali, preparandosi all'eventualità di evacuare i civili dalle abitazioni più vicine allo scontro. I suoi ANBU si sono già radunati e attendono ordini, immobili come tanti uccelli spettrali appollaiati in cima ai bastioni: di loro non può servirsi, dovranno agire di concerto col Mizukage, per minimizzare i danni già ingenti alle truppe.

La sagoma dell'arma avvolta dalle bende candide che un giovane si trascina dietro attira presto la sua attenzione: impossibile non riconoscere Samehada. L'istante dopo è già accanto allo Squalo. "Raggiungi gli ANBU e supporta il Kage" gli ordina lapidario, per poi agguantare velocemente la spalla di un ragazzo abbigliato in maniera piuttosto formale, i cui capelli chiarissimi risaltano nell'oscurità della notte: "Tu vieni con me. Aspetta con gli altri davanti alle porte". Non si aspetta repliche: così com'è arrivato sparisce, concedendosi qualche altro essenziale minuto per radunare più ninja possibile.

Ai fianchi del gigante, ringalluzzite dalle grida roboanti del loro campione, si radunano le creature dall'apparenza più disparata: nell'oscurità appaiono simili ad animali deformi, accomunati tuttavia da strane maschere di porcellana ed accompagnati da quelli che appaiono come esseri umani. L'assembramento si sparpaglia in due ali, con l'evidente scopo di isolare Kiri e i suoi soldati dall'esterno, ed impedire a chicchessia di allontanarsi dalle porte; tra il cordone di mostri e le mura ormai si apre un ampio spiazzo... una vera e propria arena.
Sarà meglio che Aoki faccia del suo meglio, per rendere le unità mediche operative al più presto, all'interno dell'imponente muro di cinta.

 
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