Missione 1S - VIII La Giustizia, per Steve.

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view post Posted on 2/1/2019, 14:00     +1   -1
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"Dannazione, questo è il terzo in soli due mesi. Poteva essere un caso all'inizio, una coincidenza il secondo.. Ma tre mi fanno insospettire."

*Fuyu alzò lo sguardo dal rapporto che l'Anbu gli aveva appena portato, guardando l'uomo con aria preoccupata e accusatoria.*

"Dovrò comunicare tutto al Kage, anche se non gli farà piacere sapere queste cose, specialmente che la squadra dei suoi Anbu inseguitori perde di vista degli obiettivi, così come non fa piacere a me. Come è possibile che dei professionisti.." *Spezzò la frase a metà, lasciando immaginare all'interlocutore il seguito. Gli occhi grigi sembravano spilli ed il ragazzo se ne rese conto, rabbrividendo sotto la divisa.* "C'è altro?"

*L'Anbu scosse lentamente la testa in risposta. Sul suo volto si percepiva la stessa tensione che anche Fuyu stava provando.*

"Bene, allora puoi andare. Sperando che il prossimo compito che ti verrà assegnato venga svolto con più serietà. Ah, e avvisami non appena Hinok.."

*Con uno sbuffo di fumo, la ragazza fece la sua comparsa nella scena accanto ai due uomini. Il capo degli inseguitori la guardò in malo modo, sistemando accuratamente il bavero della divisa che si era leggermente smosso.*

"Chiedo scusa, non era mia intenzione" *disse la ragazza, rendendosi conto del "guaio" che aveva involontariamente combinato* "Porto notizie da.." "Sì, se sei qui non sei in missione. E se non sei in missione, sarà perché hai qualcosa da comunicare. Sbrigati, dunque, sperando che le tue notizie siano migliori delle precedenti.."

*Hinokawa lancio un'occhiata rapida all'altro Anbu e non si sorprese nel vederlo teso come la corda di un violino, era lei stessa nel medesimo stato. Raccontò velocemente e con precisione quanto era accaduto, ma senza riuscire a finire il discorso.*

"Anche tu hai perso le tracce dell'obiettivo!! Voi Anbu inseguitori avete un solo compito! Ed in due avete fallito!" *La voce era graffiante, il volto una maschera di chiaro disprezzo.* "Un altro ninja di Kiri è sparito nel nulla, e non abbiamo niente da portare a Hayate. Come corpo d'élite, non possiamo permetterci di fare queste figure!" *I due ninja restarono in silenzio, con lo sguardo basso.* "Se solo queste informazioni trapelassero all'esterno del villaggio, cosa ne penserebbe il resto del mondo di Kiri? Che siamo dei rammolliti?! Così non si può andare avanti.. Voi due siete liberi."

(Vediamo se Hayate è degno di essere chiamato Kage..)

*E gli diede le spalle, disinteressandosi della loro presenza. Una rapida, ma accurata, sistemazione alla casacca e PUFF, sparito in una nuvola di fumo.*

CITAZIONE
Qui comincia la missione! :yoballo: Procedi pure con un post di introduzione, sei libero di fare quello che vuoi, unico vincolo: deve concludersi con l'arrivo di Fuyu, il capo Anbu inseguitori (anche qui sei libero di decidere luogo e modalità dell'incontro). Detto questo, non credo di dover aggiungere altro :fifi: Spero di farti divertire e di divertirmi, per qualsiasi problema scrivimi pure. Good luck :rox:
 
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view post Posted on 3/1/2019, 01:38     +1   -1
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Villaggio di Kiri, anno 249 DN



Gradualmente l'oscurità divenne sempre più flebile, consentendo alla luce di ferire le pupille diamantate. Riposava, ancor sorretto dall'affetto di Morpheo, nel giaciglio che gli era stato conferito in ragione della sua carica. L'atmosfera, in quel di Kiri, pareva essere pacata, dopo l'evento nefasto che aveva coinvolto l'intero mondo ninja e ne aveva minacciato le vite. Lui non ne era rimasto estraneo, non avrebbe potuto farlo. Si era prodigato nel prendersi le proprie responsabilità in prima fila, senza avvalersi del potere gerarchico di cui era dotato per salvaguardare la propria incolumità. Nonostante tutto, i ricordi insiti nella sua mente erano ancora vividi; una reminiscenza della sua incapacità nel proteggere i sottoposti che erano giunti in quel luogo per porre fine al binomio Kyodan e Taisei. Prima Kataritsuen, poi i Bijuu, avevano mietuto un numero considerevole di vittime... Se solo fosse stato più forte avrebbe potuto porvi un argine più consistente e, invece, aveva parzialmente fallito.

Erano questi gli unici rimorsi a tediarlo in quei giorni. Aveva bisogno di allenarsi, individualmente, perché sentiva l'esigenza di accrescere il proprio potenziale. L'aria primaverile iniziava a spirare nelle lande Kiriane, sebbene fosse ovattata dalla nebbia che ostacolava impetuosamente quella frescura mite. Un simposio affiorò al di là del mare, infervorando gli animi dei Kiriani. Desto, indossò il consueto vestiario di cui usufruiva quasi giornalmente per recarsi celermente al campo di allenamento che aveva fatto allestire per chi, come lui, doveva dare adito alle proprie tecniche senza essere osservato, consapevole che, data l'ora mattiniera, non vi avrebbe trovato nessuno. Così fece, balzando da un tetto e l'altro del villaggio vi giunse quasi immediatamente. Iniziò ad allenarsi e, forse, verso metà mattina, s'accorse dell'incombente presenza di una figura a lui familiare: Fuyu.

- Fuyu-san, è successo qualcosa?

Chiese, riponendo le Hiramekarei nel fodero e volgendo le spalle al casino che aveva causato nel campo. Era strano che il capo anbu inseguitori andasse a cercarlo; di solito gli esponeva il rapporto all'interno dello studio. Forse, la questione di cui era portatore era tale da essere discussa d'urgenza.



 
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view post Posted on 4/1/2019, 01:21     +1   -1
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*Trovare il Kage non fu difficile, Fuyu aveva in mente un paio di posti probabili tra cui il suo studio o la residenza più in generale e infatti si stava dirigendo proprio verso quest'ultima, quando riuscì a percepire del movimento in direzione dei campi d'allenamento. Guardando dai tetti della città si poteva notare in quella zona la nebbia tremare leggermente, come scossa dall'interno da qualcosa. Il suo sesto senso, quell'intuizione innata che gli era stata molto utile per raggiungere il grado attuale all'interno delle forze speciali del Villaggio della Nebbia in così poco tempo, gli suggerì di deviare il percorso e di puntare direttamente verso il terreno dove Hayate forse si stava esercitando. Ovviamente non si sbagliava. Ghignò pensando a quanto tempo prezioso gli aveva fatto risparmiare quel presentimento. Lo spadaccino se ne stava da solo, Hiramekarei alla mano, a piroettare e menare fendenti, tagliando e schiacciando oggetti con la grossa spada. L'Anbu rimase qualche minuto ad osservarlo, non prima di aver dato una rassettata rapida ma accurata alla divisa ed ai capelli, cercando di inquadrare meglio il ragazzo che aveva davanti agli occhi. Era abile con la sua arma, ma lo sarebbe stato altrettanto nelle vesti da Kage? Avrebbe dato a Kiri il rispetto dovuto? E soprattutto, lo avrebbe ottenuto per Kiri dagli altri villaggi ninja? Solo il tempo avrebbe risposto a quegli interrogativi. Il tempo e l'esito della conversazione che stava per cominciare. Hayate si accorse dell'inseguitore e smise di allenarsi, riponendo nel fodero le Hiramekarei.*

"Buongiorno Mizukage-Sama"

*Fuyu rimase al suo posto, inchinando leggermente il capo il minimo indispensabile per dare l'adeguata formalità al saluto e fissando il giovane con i suoi occhi di ghiaccio. L'altro sembrava aver già mangiato la foglia sul motivo della visita, o comunque intuito che l'argomento del discorso avrebbe avuto toni decisamente seri.*

"Mi dispiace aver interrotto l'allenamento, ma il paese ha bisogno di lei.."

*Un orecchio ben allenato avrebbe sicuramente colto la strana intonazione della frase, anche se sarebbe stato comunque difficile capirne il vero senso. Una frecciatina? Un velato commento beffardo da leggere tra le righe? Un diretto sottoposto del Kage si sarebbe permesso di parlare in questa maniera, oppure era solo un'impressione, una semplice richiesta d'aiuto sincera senza secondi fini? Fuyu continuava a guardarlo dritto negli occhi, senza un minimo di tentennamento. Non diede il tempo all'altro di rispondere.*

"Porto tristi ma soprattutto gravi notizie. Nel giro di due mesi sono spariti quattro Genin di Kiri.. Degli ultimi due ne ho avuto la conferma proprio poco fa dalla mia squadra di inseguitori. Non sappiamo ancora cosa sia successo, solo che questi ragazzi sono improvvisamente spariti senza lasciare tracce. Conoscevo la situazione dei primi due e appena ho avuto il sospetto che altri due potevano aver fatto la stessa fine, ho inviato due Anbu per seguirne i movimenti e cercare di trovare una pista, se non proprio di riportarli indietro, ma entrambi hanno fallito. Ma stia tranquillo che senza dubbio riceveranno la punizione opportuna. Per quanto riguarda i quattro giovani, al momento sappiamo solo che il tutto è successo all'interno del Paese dell'Acqua."

*Decise di troncare il discorso così, brutalmente, per osservare meglio la reazione del Mizukage. Gli aveva appena passato la palla, una palla molto grossa, pesante, ardente e puzzolente, ed era pronto a vedere come l'altro se la sarebbe giocata.*
 
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view post Posted on 5/1/2019, 20:51     +1   -1
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Villaggio di Kiri, anno 249 DN



La premura con cui Fuyu giunse in quel campo non fu ignorata da parte dell'Efebico; solamente per questioni d'urgenza il capo anbu si sarebbe prodigato per divulgare la notizia al proprio Kage in un modo così celere. Il volto di Hayate non assunse un'espressione che facesse trasparire l'incertezza, né tanto meno la sorpresa, ma rimase quasi impassibile... come di consueto, d'altronde. Rese gli ossequi necessari nel saluto e non esitò a focalizzare la propria attenzione sulle parole che sarebbero state proferite dall'uomo. Non si sbilanciò, neppure dopo le successive parole, sebbene potessero sembrare alquanto provocatorie, era conscio di avere il supporto da parte di Fuyu. Solo Natsu era stato un elemento imprevedibile di cui si era disfatto al più presto dato che le sue sembianze erano praticamente le medesime di Hogo, inviandolo in una missione di inseguimento il cui obiettivo era Keichi.

- Non esiterò ad intervenire, allora.

Proferì, con tono solenne, quasi come se stesse rispettando un giuramento. Le sue supposizioni si erano rivelate veritiere; qualcosa di allarmante era accaduto in quel di Kiri. Qualcosa che andava anche al di là delle possibilità del Capo Anbu. Per quale motivo si sarebbe dovuto esporre il Mizukage? Non lo sapeva, ma la sua fronte corrugata e le sopracciglia torve non parvero preannunciare alcunché di benevolo. Quando Fuyu iniziò ad esporre il problema all'Efebico, stentò quasi a credere a quello che gli stava asserendo. Com'era stato possibile? Era a conoscenza solo della sparizione di due Genin e, ora, di altri due si erano perse le tracce. Non riteneva plausibile che si fossero allontanati spontaneamente dal villaggio; erano fin troppo giovani per coltivare sentimenti contrastanti con l'indole e i valori del villaggio. Certo, sarebbe stato pur sempre un movente, ma le sue perplessità riguardavano un possibile sequestro di persona collettivo. Ipotesi che non gli sarebbe garbata affatto.

- Quali sono le nostre informazioni a riguardo, Fuyu-san?

Disse, con una calma quasi impercettibile. Le Hiramekarei stavano già assaporando il chakra che confluiva all'interno delle loro lamine, pronte per essere adoperate al meglio.

- Aggiornami su tutto quel che sai. Tutti gli spostamenti degli Anbu e dove hanno perso le tracce.

Ora il tono di voce era più autoritario. Le iridi diamantine divennero cremisi ai lati. Era adirato.

 
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view post Posted on 6/1/2019, 19:12     +1   -1
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*Hayate aveva preso di petto l'argomento fin da subito, cosa che all'Anbu piacque molto. Senza perdere troppo tempo, Fuyu estrasse dal taschino del giubbino un piccolo rotolo, ne lesse rapidamente il contenuto e si apprestò nel fare un breve riassunto.*

"Il primo ragazzo stava svolgendo un compito abbastanza semplice, circa due mesi fa era stato ingaggiato da un gruppo di boscaioli a causa di ripetuti attacchi di lupi. Le testimonianze raccolte dicono che poco dopo il crepuscolo le bestie si sono lanciate contro il gruppo, ma che il Genin se l'è cavata egregiamente con facilità. Ha abbattuto tre lupi ed è corso dietro al capo branco, sparendo nella boscaglia. Da quel momento si sono perse le sue tracce. È successo a sud-ovest del Paese, molto in prossimità del confine con quello del Fiume. Una squadra di Anbu ha indagato sull'accaduto, ha trovato la tana dei lupi ma nessun indizio riguardo al ragazzo. La nota a fine rapporto informa che il capo branco era vivo e vegeto."

*Fece una piccola pausa, lasciando il tempo all'interlocutore di immagazzinare le informazioni. Nel frattempo ripose il cilindro nella tasca e ne tirò fuori uno molto simile.*

"Il secondo è sparito due settimane dopo il primo. Ai tempi non abbiamo neanche ipotizzato che le due cose potessero essere collegate.. Era anche lui in missione, vicino al confine col Paese della Pioggia e insieme a due Chunin, quando l'hanno visto sprofondare all'improvviso in una specie di, e cito testualmente, conca con sabbie mobili. Gli altri hanno tentato di estrarlo, ma non sono riusciti. Hanno anche provato a controllare i dintorni, ipotizzando un attacco esterno, ma non hanno trovato niente. Né hanno avuto altri intoppi nella missione. Al rientro, una volta ricevuto il rapporto, ho inviato anche stavolta degli Anbu, che non sono riusciti a trovare il luogo della sparizione né tantomeno quelle sabbie mobili. A questo punto ho cominciato ad insospettirmi."

*Un'altra piccola pausa, stavolta forse anche per riprendere fiato e mandare giù il boccone amaro del fallimento. La fronte si fece più corrugata, la bocca si piegò in uno strano angolo macabro. Gli occhi di ghiaccio sembravano specchi di acqua gelata.*

"Ho controllato personalmente lo stato delle missioni in corso dell'ultimo mese, stando ben attento al rapporto durata/difficoltà ipotetica ed al grado dei partecipanti. Quando tre missioni assegnate ad altrettanti Genin hanno cominciato ad andare un po' troppo per le lunghe, ho mandato degli Anbu a controllare. Un caso è poi risultato regolare, solo un leggero ritardo nella tabella di marcia, mentre gli altri due, beh.. Come già anticipato, sono scomparsi. Il primo poco distante dal villaggio, sempre direzione sud-ovest, mentre il secondo quasi nello stesso punto del ragazzo delle sabbie mobili."

*Stavolta rimase in silenzio più a lungo, mentre la nebbia cominciò ad infittirsi. Più i secondi scorrevano, più i due riuscivano a vedersi con sempre maggiore difficoltà. Sembrava che la patina bianca e opaca volesse avvolgerli e nasconderli in un luogo dove il tempo poteva fermarsi. Invece scorreva, galoppava impetuoso verso l'infinito.*

"Questa volta però abbiamo qualcosa in più, forse grazie all'intuizione che ho avuto. I ragazzi non sono stati recuperati, ma sono state trovate delle tracce che possiamo ragionevolmente attribuire a loro. Dalla ricostruzione, sembra che abbiano cominciato a correre per poi svanire nel nulla. Anche qui nessun segno di lotta. Sicuramente non è molto, ma è l'unica cosa che abbiamo"
 
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view post Posted on 12/1/2019, 12:12     +1   -1
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Villaggio di Kiri, anno 249 DN


Quella novizia notizia infranse il periodo di pace, seppur effimero, che si instaurò in seguito al nefasto evento di Fukagizu. Tutte quelle vicissitudini lo stavano temprando, rendendolo più consapevole di cosa quella carica significasse. Il Kage, per l'appunto. Lo vide estrarre un taccuino su cui erano state trascritte numerose frasi, probabilmente i rapporti che gli erano stati consegnati da parte degli Anbu incaricati della ricerca dei genin. Dalla prima annotazione, pareva sembrare che fosse, sostanzialmente, un fallimento del suo sottoposto. Dato che il capo branco era ancora vivo, la supposizione più logica e consequenziale era quella che avesse perso la vita in quell'ultimo scontro e che, il suo corpo, fosse stato dilaniato dai lupi. Probabilmente di questa ipotesi ne era già conscio Fuyu, forse reputandolo, inizialmente, un caso isolato. Fu solo dalla seconda circostanza che iniziarono ad evidenziarsi delle perplessità sia in Fuyu, secondo quanto aveva asserito, sia in Hayate che riteneva alquanto improbabile una situazione del genere. Certo, la natura non era da sottovalutare, ma erano pur sempre degli Shinobi Chunin, ed il rango non era stato assegnato loro per diletto. Il caso divenne sintomatico dal terzo Genin in poi; anche gli altri due erano scomparsi. Cosa pensare, quindi? Qualcuno che li stesse rapendo? A che pro, poi?

- Forse dei rapimenti? Potrebbe essere un'ipotesi, ma gli Anbu non hanno trovato altre tracce all'infuori di quelle appartenenti ai nostri shinobi. Avrei potuto pensare ad appartenenti ai villaggi di confine, ma l'ultimo caso ha escluso tale possibilità.

Disse, assumendo un volto piuttosto pensieroso. Cercava di elaborare delle congetture che gli dessero una qualche certezza, ma stentava a trovarne una.

- Di quali Kekkai Genkai erano portatori i ninja scomparsi? Potrebbero esserci delle connessioni.

Ricordava, a riguardo, uno dei tanti report che aveva letto durante le permanenze all'interno dello Studio. Aveva bisogno di conoscere maggiormente le vicende del villaggio di Kiri e le relazioni diplomatiche esistenti con gli altri insediamenti e con i grandi Paesi. Ugualmente, necessitava di essere informato sulle caratteristiche dei Ninja che emergevano durante le missioni. In passato già era accaduta una congiuntura similare, nella quale ad essere rapiti non erano degli Shinobi, ma bensì dei bambini. Quel gruppo di persone non fu mai catturato, poiché durante la reggenza di Hogo non si aveva avuto il pugno duro per farlo o, forse, l'intenzione.

- E' accaduto qualcosa di simile in passato?

Proferì, mentre la brezza gli lambiva la pelle efebica. A dire il vero, era trepidante. L'adrenalina confluiva in maniera disarmante all'interno del suo corpo, entusiasta e nel contempo adirato per quanto accaduto.


- Agirò immediatamente. Non posso permettere che accadano queste situazioni.


 
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view post Posted on 20/1/2019, 15:58     +1   -1
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*La spessa coltre di nebbia continuava ad infittirsi, una soffice e impalpabile chiazza candida che avvolgeva e cullava ogni abitante di quelle terre da sempre, ma era ormai diventata così densa tanto che Fuyu dovette fare un passo avanti verso Hayate per continuare a guardarlo negli occhi, cosa che lo portò molto, molto vicino. Mentre il Kage elaborava delle personali congetture e formulava ipotesi e quesiti, l'Anbu ripose anche il secondo rotolo nel taschino, poi riprese il faccia a faccia.*

"Rapimenti, dice? E' possibile. E' vero che non sono state trovate tracce di altri shinobi, ma è altrettanto vero che anche quest'ultime ad un certo punto sparivano nel nulla. Non ho mai conosciuto nessuno che può affermare di sapersi letteralmente volatilizzare senza lasciare una scia. Figurarsi dei Genin. Potrebbero essere stati degli interni al Paese, o dei vicini. Meglio non escludere nessuna possibilità fino a che non ne abbiamo la ragionevole certezza. Nessuno dei ragazzi era portatore di Kekkai Genkai, erano tutti specializzati nell'uso di armi bianche. Probabilmente aspiravano alle Spade.."

*Lasciò la frase sospesa nell'aria, come se avesse voluto aggiungere qualcosa ma non lo fece. Socchiuse gli occhi, che per un istante fissarono il vuoto, immersi nei pensieri.*

"Ho anche pensato che possano aver, come dirlo.. Tradito. Magari erano d'accordo con qualcuno, o tra di loro. Non so, non mi convince troppo questa cosa ma, come detto prima, è meglio non lasciare da parte nessuna possibilità. Anche le più stravaganti.. Ma bando alle ciance"

*Concordava con Hayate sicuramente su un punto: non c'era più tempo da perdere. Già, ma come iniziare?*

"Mizukage-Sama" *il tono del capo Inseguitori si fece d'un tratto ancor più formale, così come il portamento e l'espressione del viso* "Come ha intenzione di procedere? Tutta Kiri è al suo servizio"
 
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view post Posted on 21/1/2019, 22:04     +1   -1
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Villaggio di Kiri, anno 249 DN


Vigile, la nebbia, ubbidiva alle regole dell'amata Kiri, avvolgendo tra le proprie spire le vicende che si susseguivano in quelle lande rinomate per la propria malsana follia. Così fece per il Mizukage e Fuyu, relegandoli in un abbraccio serafico per distanziarli da possibili figure indiscrete. Con l'indice della mano destra, l'Artefice, parve sfiorarla, quasi accarezzandola, un momento effimero che rimembrava nella memoria gli infausti eventi che aveva dovuto affrontare per permettere alla nebbia di tornare nel villaggio. Le plausibili conclusioni a cui era giunto non gli prefiguravano una conoscenza certa di ciò che avrebbero trovato una volta raccolte adeguate informazioni sulla sparizione dei Genin, ma, quantomeno, si sarebbe preparato mentalmente.

La discussione con Fuyu proseguì senza alcuna interruzione; i due si erano scambiati le proprie opinioni e, da quanto seppe dal sottoposto, gli Shinobi scomparsi erano tutti aspiranti cultori delle Spade. Un fattore che non cambiò di molto la rabbia di Hayate a riguardo, ma sembrò quasi accrescerla date le circostanze. Certo, qualsiasi shinobi di Kiri avrebbe ricevuto le medesime attenzione da parte dell'Efebico, ma, dal punto di vista affettivo, era come se vi fosse un legame tra di lui e quei ninja appassionati dell'arte della Spada.


- Certo, dei tradimenti da parte di quattro Genin sarebbe alquanto strano... Ma, come hai detto, non possiamo escludere alcunché.

Proferì in direzione di Fuyu, lasciando che le iridi diamantine lo scrutassero a lungo. A dire la verità, avevano ben poco tra le mani per poter agire in modo consapevole. L'unica cosa di cui erano a conoscenza era l'effettiva sparizione da parte dei quattro ninja e la mancanza di qualsiasi tipo di traccia nella zona in cui si sarebbero dovuti trovare. Anche le località non coincidevano, cosa che aggravava ancora di più la ricerca di possibili parallelismi.

- Abbiamo bisogno di informazioni. Potrei pensare ad una tecnica di richiamo inverso, ma è una supposizione inconsueta. Prima di tutto voglio che i Genin siano accompagnati da almeno un Jonin, o un Chunin con un elevato numero di missioni alle proprie spalle, per svolgere le missioni assegnate loro. Per il resto dai ordine agli ANBU di controllare costantemente il perimetro del villaggio, allargando notevolmente il proprio raggio d'azione fin dove è possibile. Non deve scapparci alcunché. Io, invece, mi recherò personalmente sul luogo dove sono avvenuti i fatti... credo di cominciare dalle sabbie mobili.


Concluse, osservando il villaggio alle sue spalle. Non avrebbe permesso che accadesse nuovamente una situazione del genere. Una sofferenza tale non avrebbe avuto esito positivo per la crescita degli Shinobi, anzi, avrebbe infuso in loro la paura e l'insicurezza. Le sfide che avrebbero dovuto affrontare per accrescere il proprio potere sarebbero dovute essere proporzionali. Di tutto ciò se ne sarebbe occupato Lui.

 
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view post Posted on 28/1/2019, 21:44     +1   -1
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"Agli ordini"

* Fuyu chinò lentamente il capo in segno di assenso. Le sue aspettative non erano state deluse. La giornata era cominciata bene quanto ad un anziano che si sveglia e non trova la dentiera, ma ora stava voltando verso orizzonti più limpidi. Il Kage, Hayate, quel ragazzo che si trovava davanti e che reggeva sulle proprie spalle forse ancora troppo acerbe l'intero peso non del solo Villaggio della Nebbia, ma a conti fatti dell'intero Paese dell'Acqua, stava reagendo alle notizie funeste con una determinazione degna del titolo guadagnato. Questo riempì il capo degli Anbu Inseguitori di una fiera consapevolezza: forse Kiri aveva trovato una guida giusta. Definire spinosa la problematica presentata pochi minuti prima sicuramente equivaleva a sminuirla, e non poco, e la sua risoluzione avrebbe portato grandi cose al nome di Kiri e del Mizukage, oppure terribili. Ma il dardo era stato scagliato, la macchina si era messa in moto. Restava solo seguirne gli sviluppi.*

"Comunicherò immediatamente le direttive riguardo le formazioni di shinobi da mandare in missione, cercherò anche di mettermi in contatto con le squadre già partite in modo da uniformare tutti i ninja che hanno lasciato e lasceranno il perimetro di sicurezza di Kiri. Informerò tutti i miei sottoposti ed il capo Anbu Assalitori sulla nuova linea d'azione in modo da ampliare il raggio di controllo dei confini del Villaggio, esattamente come ha chiesto. Le mie squadre si allargheranno a raggiera, mentre gli Assalitori batteranno il terreno più in prossimità delle porte."

* Fuyu ebbe un fremito, un brivido di eccitazione che percorse tutta la schiena. Hayate aveva appena smosso l'intera forza di difesa del villaggio con ordini chiari e diretti e, sebbene i due non avevano nessuna idea di cosa si sarebbero trovati davanti, il giovane Kage stava andando incontro alla misteriosa minaccia, secondo Fuyu, nel modo più tattico e sensato possibile. E non solo! Si era messo in gioco personalmente, così come l'Anbu aveva sperato alle origini e con suo grande e personale orgoglio, e l'aveva fatto senza un'ombra di tentennamento, ma anzi con l'ardore e la passione che divampavano all'interno e nelle profondità di quegli occhi color del cielo.

L'Anbu frugò nel taschino del giubbotto e ne tirò fuori una ricetrasmittente che, dopo aver settato, porse al ragazzo.*


"Sicuramente ne avrà già una, ma questa l'ho appena sintonizzata su una frequenza che sarà la stessa di tutti gli Anbu all'esterno di Kiri. Come sappiamo la portata non è infinita, ma espandendo la rete di copertura dovrebbe essere più facile contattare qualcuno che, a catena, riuscirà a riferire direttamente a me le informazioni. E' giusto una precauzione in più, potrebbe tornare utile."

* Detto questo, Fuyu augurò buona fortuna per la ricerca al Kage e, dopo un rapido saluto, sparì nella nebbia, diretto a sbrigare i propri doveri.*

//A questo punto direi che, quando e se vuoi, puoi anche uscire dal villaggio. In tal caso ti chiederei di fermarti con il post in prossimità della zona con le sabbie mobili. Se invece vuoi fare altro, anche all'esterno di Kiri, liberissimo. Sei il f**king Kage, tutto sommato :-.-: Io mi adatto alle tue scelte. Oppure è solo una sensazione? :re: //
 
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view post Posted on 31/1/2019, 00:42     +1   -1
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[249 DN - Villaggio di Kiri]




Gli ordini erano stati consegnati; motivi per procrastinare quell'incombente e malevole situazione non erano concepibili. Prima di avventurarsi alla ricerca del sinistro colpevole delle sparizioni degli shinobi, plasmò una sua copia affinché potesse avere occhi ed orecchie anche all'interno del villaggio. Qualora ci fossero state delle notizie rilevanti, avrebbe potuto apprenderle immediatamente. Fuyu sembrava avere recepito con gaudio le direttive impartitegli; sin da quando si era appropriato del potere ai danni di Hogo, aveva ben compreso la lealtà di quell'Anbu, a differenza di Natsu che non gli aveva dimostrato celermente la propria dedizione verso Kiri. Lo aveva inviato a tracciare gli spostamenti di Keiichi, ma da quel giorno non aveva avuto più sue notizie. Una questione su di cui avrebbe orientato la propria minuziosa attenzione nei mesi successivi. Per il momento placava quell'implacabile desiderio di vendetta e giustizia che celava nell'animo.

- Benissimo, Fuyu-san. Fai in modo, comunque, che il villaggio sia ben protetto. Qualora dovesse esserci una necessità impellente, non esitare a richiedere l'intervento da parte dello Squalo e del Diavolo. Io lascerò una mia copia per eventuali urgenze.

Proferì nei confronti dell'Anbu. Finalmente avrebbe potuto mettersi in gioco nuovamente. L'ultima esperienza al di là delle porte del villaggio, in missione, era quella risalente all'incontro con il Maestro, l'uomo che aveva cambiato radicalmente la sua opinione sul precedente Mizukage e gli aveva mostrato, seppur indirettamente, la retta via da intraprendere. La decisione di non sottostare agli ordini insulsi e vigliacchi di Hogo lo rese consapevole delle difficoltà e delle problematiche che imperversavano sulla sua terra natia. L'Artefice raccolse dal palmo della mano di Fuyu la ricetrasmittente, mezzo con il quale avrebbe potuto mantenere costanti le comunicazioni con gli altri shinobi impegnati nella ricerca ed individuazione del misfatto. Senza proferire parola alcuna congedò, con un cenno del capo, il proprio sottoposto. In quell'istante percepiva degli incessanti brividi percorrergli la schiena, canalizzandosi all'interno delle Hiramekarei, le cui lamine fremevano per l'adrenalina che stava confluendo all'interno del suo corpo. L'Efebico già aveva dato adito al proprio chakra di ristorarle, affinché potessero essere pronte qualora ci fosse stato uno scontro piuttosto ostico.

Con lunghe falcate balzò da un tetto all'altro per raggiungere nel minor tempo possibile le porte del villaggio. La brezza che spirava tra gli anfratti delle case si poggiava delicata sul derma candido dell'Efebico, relegandolo in uno stato di concentrazione tale da permettergli di focalizzarsi sul suo successivo obiettivo. Doveva ponderare con diligenza sull'eventuale strategia da adoperare per permettergli di far calare le possibilità di fallimento quasi allo zero. Certo, ci sarebbe stata sempre una probabilità che qualcosa non fosse andato per il verso giusto, ma avrebbe dovuto fare in modo di non consentirlo. Una volta giunto alle porte del villaggio, si rivolse cinicamente e con fermezza alle sentinelle ivi collocate per i consueti controlli perimetrali.


- Esigo massima attenzione. Controllate ogni individuo che entra nel villaggio. Qualora ci fossero delle persone sospette, portatele da Sawa-san, ci penserà lei.

Disse, ovviamente riferendosi al capo medico da guerra. Non una delle persone a cui poter pensare di mentire senza avere delle ripercussioni, anche gravi. Si diresse celermente verso la zona designata da parte di Fuyu, usufruendo delle sue doti uditive per captare eventuali rumori o situazioni alquanto dubbiose. Il primo passo sarebbe stato cercare di carpire la natura delle sabbie mobili, senza, ovviamente, finirci dentro. La sparizione di quegli shinobi era così strana da non potergli sembrare reale; nessuno sparisce nel nulla senza lasciare tracce. La prima cosa che parve poter essere possibile era l'applicazione di una genjutsu su vasta area che impediva loro di conoscere effettivamente ciò che era avvenuto. Era un'ipotesi da non scartare; occultare delle tracce con delle tecniche ninja non sarebbe stato così difficile per gli esperti del mestiere.

- Novità dalle zone limitrofe?

Concluse, in prossimità delle sabbie mobili, rivolgendosi agli Anbu che erano stati impegnati per la missione attraverso la ricetrasmittente. Nulla gli sarebbe dovuto sfuggire, neanche il più irrilevante tra i dettagli.



<abilità/attivazione> - **Sensi migliorati** - [Stm: -2] [Liv 5: 15/20] "I ninja sviluppano i loro sensi per localizzare pericoli e nemici i agguato, ma ogni individuo possiede un senso che è naturalmente superiore agli altri. Può essere qualcosa di semplice come la vista, oppure più particolare, come il tatto o l'udito. Ogni senso ha le sue caratteristiche che comprendono sia svantaggi che vantaggi, ma ognuno è stato dato un solo dono da Madre Natura o dal duro allenamento.
[Si dovrà mantenere in scheda solo uno dei seguenti Sensi]

Udito:
le orecchie del ninja captano il respiro e perfino il battito cardiaco del nemico, rendendo per lui uno scherzo udire i discorsi altrui anche da lontano. Questo, tuttavia rende sensibili i suoi timpani e quindi subisce +1PF dalle ferite all'Udito. Al Lv.0 l'abilità permette di percepire vagamente il mondo circostante tramite un meccanismo simile all'ecolocazione, ma con raggio pari ad 1/10 del normale."

Liv 6: 100 m di raggio
Liv 5: 200 m di raggio
Liv 4: 300 m di raggio
Liv 3: 400 m di raggio
Liv 2: 500 m di raggio
Liv 1: 600 m di raggio
Liv 0: 800 m di raggio

NB: L'abilità Sensi Migliorati può scovare i nemici "Nascosti" o individuare le "Trappole" piazzate ma deve essere attivata per ogni trappola e ninja nascosto, se ad esempio l'avversario piazza due trappole e si nasconde; si userà tre volte.
 
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view post Posted on 5/2/2019, 21:10     +1   -1
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"Ccfffrrr...ccccffrrr"

*Nessuno rispose all'appello del Kage, solo una fastidiosa grattata metallica. Aveva raggiunto il punto approssimativo della sparizione: era esattamente al confine tra i due Paesi. La scena che Hayate si trovava davanti aveva un qualcosa di surreale, di mistico. Poco lontano dal giovane, a non più di una decina di metri, la corta ombra di un palo, stiracchiata pigramente da un tiepido e timido sole tipico delle prime ore del pomeriggio, tagliava a metà un crocevia, dove un rettangolo di legno consumato oscillava dolcemente, senza rumore, mostrando un'incisione che stabiliva il termine di un territorio e l'inizio dell'altro. Oltre il ciondolante avviso, si allargava ad imbuto una fitta foresta di conifere che, da quell'angolazione, sembrava non avere fine. Ma lo scenario era ancor più ricco di dettagli. Scavalcando con lo sguardo le colline tipiche del Paese della Pioggia, aleggiante le numerose risaie, un cumulo di minacciose nubi nere scaricava in lontananza verso il suolo fulmini e saette, troppo distante per poterne udire i maestosi rombi. Alle spalle del giovane, ormai lontana, la nebbia cullava Kiri.

Surreale e mistico. Già, perchè sebbene carico di monotona, ripetitiva ed ordinaria natura, quel luogo era stranamente innaturale. Forse era il vento, lo stesso che cullava la targa avanti e indietro, lentamente, ma che Hayate non percepiva sulla sua pelle. O il sole, che proiettava la sagoma del palo, ma non scaldava le ossa. O ancora quel silenzio, non un cinguettio, non un frinito, non un fruscio. Il silenzio era così intenso che, per i sensi sovrasviluppati di Hayate, era paradossalmente assordante.*


"Ccff-Nulla da segnalare, Mizukage-Sama"

*La voce dell'Anbu spaccò la quiete come un martello polverizza una biglia. Contemporaneamente, forse conseguentemente, il mondo esplose nella sua normalità: in lontananza si udivano uccellini cantare ed i rami strofinarsi tra loro mossi dal vento, un vento fresco che asciugava il sudore del giovane provocato dai caldi raggi del sole.

Surreale e mistico? Tutto era così disgustosamente normale, che sembrava non essere mai stato diversamente.

bu-bum bu-bum bu-bum


Era chiaramente un battito, un battito di cuore umano. Ancora leggero, appena udibile. Molto veloce, accelerato ed in avvicinamento. Ogni tre pulsazioni l'orecchio allenato di Hayate poteva udire l'erba e gli aghi spezzarsi. Nessuno era in vista, ma d'altronde il suono proveniva dall'interno della foresta.*
 
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view post Posted on 8/2/2019, 23:42     +1   -1
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[249 DN - Fuori Kiri]




Alle sue spalle si erigeva dominante la terra natia, non più accolto dalle spire fervide della truce nebbia. Alla ricerca di shinobi, per lo più infanti, le cui tracce si erano dissolte nel nulla. L'Artefice aveva cercato di trarre qualche informazioni dagli Anbu che lo avevano accompagnato durante quella missione, ma dalla ricetrasmittente non parve ricevere risposta alcuna. Forse la distanza era tale da non permettere al messaggio di essere ricevuto dalle rispettive compagini. Eppure aveva dato appropriate disposizioni pur di non permettere che non accadesse. Che le medesime onde radio fossero state interrotte volutamente o da terze parti? Una possibilità che non si sentiva di escludere, date le circostanze. Giunto nella zona designata rimase quasi esterrefatto da cosa avesse dinanzi. Solo nei libri aveva potuto osservare qualcosa di simile, con le stesse caratteristiche e peculiarità. L'astro solare, reminiscenza della rappresaglia del Momochi per i Kiriani, illuminava interamente l'ambiente, senza darne però, un effettivo sollievo. Sembrava che il calore da esso sprigionato non arrivasse sul derma candido dell'Efebico. Non era, però, l'unica stramberia che ricevette la minuziosa attenzione del Mizukage. Le incisioni intagliate su di un troncone di legno rammentavano ai viandanti che esso sanciva il perimetro del confine appartenente al Paese dell'Acqua. Al di là si trovava il Paese della Pioggia, uno dei paesi minori tra i più importanti.

Sul territorio di quest'ultimo pareva esserci in atto una roboante tempesta, i cui fulmini erano visibili, non udibili sebbene la distanza non fosse ingente. La stessa brezza dalla cui tormenta si sarebbe dovuta diffondere, non raggiungeva minimamente la figura dell'Artefice, quasi intangibile agli effetti della natura. In ogni caso, usufruendo dell'udito sviluppato, non riuscì ad udire alcun rumore sinistro, ma solo un tacito silenzio. Più restava in quelle lande, più sembrava esserci qualcosa di sbagliato, di dannatamente strano. Una voce metallica giunse alle sue orecchie; erano gli Anbu che gli riferivano di non aver incontrato alcun ostacolo o non erano in grado di fornire ulteriori informazioni. E fu in quel momento che qualcosa parve far scattare il meccanismo della realtà: ritornò ad ascoltare il cinguettio degli uccelli, a percepire la delicatezza con cui il vento gli sfiorava i lembi della veste e il calore proveniente dal Sole. Strano. Si guardò intorno, ma non sembrava esserci nulla se non lui ed un'immensa distesa di alberi, conifere a dire il vero.


- Cosa diamine sta succedendo..

Ponderò, osservandosi intorno. Asserire di essere stato intrappolato in una genjutsu senza neanche avvedersene sarebbe stato offensivo per lui; eppure quelle sensazioni sembravano annunciarlo implicitamente. In quell'effimero istante che un suono, ripetuto con costanza e con la medesima intensità, colse l'attenzione dell'Artefice. Pareva essere un battito, forse quello di un cuore, molto probabile, ma da chi proveniva? Un animale? Non ne era consapevole né tanto meno poteva dargli un'identità senza indagare. La direzione era quella della foresta; saggio inoltrarsi all'interno di quel fitto bosco senza alcuna cognizione? No, ma non poteva fare altrimenti. Non esitò, quindi, a mettersi in contatto con gli altri membri della spedizione per fornire loro la sua successiva azione.

-Sento degli strani rumori provenire dalla foresta al limitare del confine con il Paese della Pioggia. Provo a verificarne l'origine.

Proferì, scattando in direzione della stessa. Poco prima di entrare compose i sigilli necessari per plasmare la nebbia. In tal caso avrebbe avuto una zona maggiormente controllata e più idonea al suo modus operandi.



<genjutsu> -Tecnica del velo di nebbia - “ Immettendo il proprio chakra nell’aria circostante si crea un banco di nebbia illusorio che avvolge totalmente il campo di combattimento, impedendo a colui che subisce la tecnica di scorgere il proprio avversario chiaramente ed impedendogli quindi movimenti sicuri e precisi in attacco e causando diverse falle nella sua difesa. In questo modo l’utilizzatore avrà la possibilità di avvicinarsi all’avversario sfruttando la copertura parziale data dalla nebbia. A livello Jonin la concentrazione della nebbia sarà pressoché totale, facendo sentire il nemico del tutto spaesato benché sino a poco prima abbia avuto la possibilità d’osservare attentamente il campo di battaglia.”
Liv 1: [Chk: 30][Eff: +50] “Dif e Res subiscono un malus di 10+(residuo/3)”
 
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view post Posted on 10/2/2019, 18:14     +1   -1
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*Il manto bianco si fece spazio, prepotente, scacciando il resto della natura circostante. Gli alberi sembravano ora delle pallide ombre che danzavano tremolanti completamente immerse in quella poltiglia artificiale lattescente ed inconsistente. Tutto il resto era sparito, il sole, la tempesta lontana, la voce della natura. Solo nebbia. Restava, però, sempre più chiaro quel battito. I ventricoli che si contraggono, la pressione aumenta, le valvole atrio-ventricolari chiudono il passaggio lasciando libera solo una via. Primo battito. Il sangue che schizza via, le valvole semilunari si chiudono. Secondo battito. E poi di nuovo, e ancora, sempre più intenso, sempre più vicino.

Ccrrrff. Ccrrsshh.


La ricetrasmittente gracchiava nelle orecchie del giovane. Il paesaggio era ormai identico in ogni direzione: oblunghi soldati neri svettano immobili verso il cielo, presidiando la foresta avvolti da un candore per loro assolutamente inusuale. Se ne stavano schierati, difesi dalle loro spesse cortecce, ed ammonivano l'invasore. Il tempo sembrava dilatato, ogni secondo veniva allungato da mani divine tanto da essere paragonato ad un'ora. Ma era forse solo una sensazione.

bu-bum bu-bum bu-bum bu-bum bu-bum bu-bum bu-bum

Un altro battito si unì al primo, molto più frequente, molto più debole di intensità.*


"Porca puttana, Duda! Non vedo neanche dove atterra il mio sputo! E lo sai che non sputo lontano!! Che cazzo succede??"

*Un piccolo uomo stava cercando faticosamente un modo per uscire dalla boscaglia che, improvvisamente, si era riempita di nebbia. Era molto basso, ma sicuramente non un bambino: una barba lunga, compatta e rossiccia gli copriva la quasi totalità del volto, lasciando scoperti gli occhi, piccoli e neri, circondati da sopracciglia ancor più fitte ed esageratamente spesse. Il voluminoso naso a patata spuntava tra i peli come un'isola buca il mare. Indossava una semplice casacca di tela verde e delle braghe da lavoro, all'apparenza comode e consumate.*

"Crraack"

*Uno strano uccello era appollaiato sul bordo della cesta piena di ceppi di legno che il piccolo uomo trasportava senza troppa fatica sulle spalle. Ad occhio, vedendo la quantità di legna, non sembrava essere poi così leggera.*

"Oh ma piantala, Duda. Quei funghi non erano tossici! Questa nebbia è reale.."

*Il volatile alzò la cresta è cominciò a guardarsi intorno agitato, arruffando le piume multicolore e scuotendo la lunga coda.*

"C'èèè qualcuno! C'èèè qualcuno!"

*La voce squillante del pennuto rimbombava nella nebbia. L'uomo aggrottò la fronte e, in un istante, impugnò con entrambe le mani una grande ascia che, fino ad un momento prima, era appesa alla cintura di cuoio. La fronte corrugata, gli occhi sospettosi che provavano a penetrare quel muro avorio e la voce ferma e sicura.*

"Chi va là? Chi c'è?"
 
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view post Posted on 11/2/2019, 22:14     +1   -1
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Immerso in quell'ambiente così surreale, perseverò nel ponderare ipotesi riguardanti una possibile causa. Il velo di nebbia ammantò parzialmente la foresta, non essendo stata fatta confluire una dose di chakra tale da renderlo ammissibile. Non sentì più il calore del sole lambirgli la pelle, ma solamente l'umidità proveniente dal tipo di paesaggio. Le iridi diamantine riuscivano ad intravedere nella foschia i rami secchi degli alberi; pareva non esserci persona alcuna in quel luogo. Eppure quel rumore costante, similare ad un battito, continuava imperterrito a percuotere l'animo dell'Artefice; individuarne l'origine non sarebbe stato agevole, dato che neanche usufruendo di quella tecnica sembrava riconoscere un eventuale indizio. Era così definito, avrebbe potuto pensare che fosse vicino, ma arrancando nella foresta non era ancora in grado di recepirne la fonte. L'intensità dello stesso accresceva col proseguire del tempo, più il suono diveniva acuto, maggiore era la sensazione di timore. Avrebbe potuto trovarsi dinanzi uno degli shinobi scomparsi in fin di vita, o qualsivoglia creatura che si potesse trovare in quelle lande. Si sarebbe dovuto aspettare di tutto.

La ricetrasmittente iniziava a dare i primi problemi poiché, probabilmente, essendosi inoltrato all'interno della selva il segnale non era in grado di oltrepassare la fitta schiera di alberi che ne impedivano il passaggio. Poggiava le mani sulla corteccia di quest'ultimi per identificare le zone che aveva già percorso; sembrava un labirinto. L'aspetto spettrale assunto dal loco, in seguito all'applicazione della nebbia, avrebbe dissuaso chiunque dall'entrarvi, se inclini all'angoscia. All'improvviso, oltre al consueto battito, udì una voce provenire dall'interno della foresta. Celermente si recò verso la direzione dei fonemi pronunciati; non appena giunse nel luogo papabile di provenienza, osservò una figura le cui sembianze lo lasciarono, per un effimero istante, in una sensazione di sgomento. Era un omuncolo la cui altezza era estremamente infima; un volto che, apparentemente, avrebbe potuto accostare ad un uomo di media senilità ed un abbigliamento tipico di un manovale. Beh, sicuramente non si trattava di uno dei suoi sottoposti, ma da quanto stava asserendo non riusciva più a trovare una via di uscita per dileguarsi dalla foresta. Ciò che colse la sua attenzione, in secondo luogo, fu la presenza di un volatile, di modeste dimensioni, poggiato su di una cesta contenente una manciata di pezzi di legno. Non sembrava essere un elemento pericoloso; ma non avrebbe abbassato la guardia. Poteva essere chiunque, anche un fedele al Kyodan, per farla breve.


- Signore, di cosa ha bisogno? Per uscire dalla foresta deve solamente proseguire per questo sentiero.

Proferì cinicamente, senza sbilanciarsi dal punto di vista emotivo. Palesare la propria identità, ovverosia rivelarsi come Kage di Kiri, avrebbe potuto causargli qualche grattacapo. L'avrebbe semplicemente aiutato. Il fattore che più lo preoccupò riguardava la non correlazione tra il battito che aveva udito in precedenza e quello che apparteneva all'uomo che aveva di fronte. Un altro essere, un'altra creatura, si trovava all'interno di quella foresta. Rimase celato nel manto della nebbia, senza mostrare il proprio volto.


 
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view post Posted on 18/2/2019, 19:49     +1   -1
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*L'udire quella voce improvvisa e vicina là dove c'era solo un fitto manto bianco e impenetrabile quasi provocò un infarto nell'uomo, che salto letteralmente ad un metro di altezza dallo spavento. Sgranò gli occhi, cercando di allontanare tra loro quei due folti cespugli che dovevano essere le sopracciglia, e si guardò intorno ancor più attentamente. Nella mano stringeva ancora saldamente l'accetta. La meraviglia venne sostituita dallo stupore, quindi dal sospetto, poi ancora da sollievo. Aguzzando la vista riuscì a scovare una sagoma grigiastra poco distante. Nella sua testa qualcosa gli suggeriva che chiunque fosse quell'uomo, quasi sicuramente non si sarebbe dimostrato suo nemico: gli aveva dato indicazioni su come uscire dalla foresta e, nonostante l'effetto sorpresa, non lo aveva attaccato. Due elementi più che sufficienti a definirlo non ostile. Duda arruffò le piume, si scrollò dalla testa ai piedi, o per meglio dire alle zampe, quindi cominciò a scavare tra le penne del petto con il suo adunco becco arancione.*

"Porca troia amico, mi hai quasi fatto prendere un colpo! Di cosa ho bisogno, dici? Non so che cazzo stia succedendo qua dentro, all'improvviso si è fatto tutto bianco, non vedo un accidente! Per poco non mi staccavo un paio di dita dal piede!"

*E nel dirlo guardò il suo attrezzo da lavoro, che appoggiò sulla spalla destra con la lama rivolta verso l'alto impugnandolo con una sola mano. L'imminente probabile impatto spiazzò Duda, che sbattendo rapidamente le lunghe ali fece un paio di buffi saltelli per spostarsi di qualche centimetro più a sinistra uscendo dalla portata del bastone.*

"Aaaassassinoo! Graaack! Aaaassassinooo!"

"Piantala un po', dannato uccellaccio! Cosa dovrebbe pensare la gente di un animale stupido come te?! A proposito.." *disse l'ometto rivolto a Hayate, allargando un abbagliante sorriso ed allungando la mano* "..il mio nome è Mastro Gibbs! Ma gli amici mi conoscono come il Terrore delle Querce" "Lo Spaaaauracchio dei Ramoscellii.." "oppure come l'Artista del Legno" "il Beeoooone della Forestaa graack" "e questo insopportabile e maleducato pennuto è Duda, che la Terra reclami presto la sua inutile carcassa!" *concluse l'uomo, guardando torvo il pappagallo al di là della spalla.* "Sono un taglialegna di professione e un artigiano per diletto, abito proprio ai piedi del colle, oltre la foresta. Ma, che io sia dannato, non riesco a capire come uscire da qui! In tutta la mia vita e, credo bene, in tutta quella dei miei avi non era mai capitato che questo posto si riempisse di nebbia, altrimenti il fatto sarebbe stato tramandato da generazione a generazione.. E tu, straniero? Cosa ci fai da queste parti? Centri forse qualcosa con questa diavoleria?" *un lampo di sospetto balenò nei piccoli e vispi occhi neri, ma rimaneva ben chiaro che l'atteggiamento dell'uomo era tutto fuorché ostile. Tutto intorno a quel trio sembrava finto, una scenografia immobile, ma confuso tra le parole del boscaiolo ed i versi dell'animale era ancora impercettibilmente udibile quel flebile battito.*
 
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52 replies since 2/1/2019, 14:00   998 views
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