| Devo dire che la spiegazione è esauriente, ma anche l'unica cosa che arriva. In realtà per la mia prima domanda anche il silenzio è una risposta: è abbastanza sicura da non sentire il bisogno di giustificare la sua idea. Per quanto possa essere una persona avventata, cosa che non ho comunque tutti questi motivi per credere, è sicuramente una Yoton esperta, e, se si tratta davvero di quello che penso, le sue opinioni sono probabilmente valide, e la sua sicurezza significativa. Uhm, non sono nemmeno sicura che tutto questo importi: il suo silenzio potrebbe significare solamente che non sente il bisogno di giustificarla con me. Non mi è sembrato di essere mai stata trattata con aria di superiorità da quando l'ho incontrata, e questo promette bene, ma non mi stupirei di certo se pensasse che, visto che è chiaramente un mio superiore, non dovrei far altro che fidarmi e seguire le sue indicazioni. Oh, no, per nulla difficile da immaginare, anche perché adesso è ferma in attesa. L'esortazione di prima, le sue braccia conserte, tutto fa capire che non posso temporeggiare oltre. Credo di aver capito abbastanza bene il procedimento e, anche se non ho mai provato, sono moderatamente fiduciosa nelle mie possibilità di successo, eppure non sono affatto entusiasta di tutto questo. Ho alternative? La risposta a questa domanda è più semplice di quello che mi piacerebbe: sì, ma sono tutte pessime, visto che comprometterebbero i rapporti con la donna, e senza nessuna garanzia di ottenere risultati positivi su altri fronti. Non resta che rassegnarsi e, a meno che la figlia della Netsubo non abbia in mente qualcosa di davvero folle, andare avanti su questa strada. Speriamo bene.
L'idea di base non è nulla di nuovo: utilizzare il fuoco per riscaldare la terra, proprio come ogni volta che devo unire i due elementi per formare lo Yo. Nonostante questo, però, le differenze sono molteplici: creare il magma richiede molto più calore di quanto non ce ne possa volere per far evaporare dell'acqua, ma una cosa è far avvenire il processo all'interno del proprio corpo utilizzando il chakra, una completamente diversa aumentare la temperatura del terreno sotto i miei piedi. Strizzo gli occhi per un momento, poi li riapro, dirigendo verso il mio sguardo verso la roccia nera che un tempo non molto lontano era lava ribollente. La donna rimane ai margini del mio campo visivo, una presenza non ben distinguibile, che però riesce benissimo a mettermi sotto pressione. Le mani vanno rivolte verso il basso, devo incanalare il chakra e, sì, tutto chiaro. Respirare regolarmente come ha detto lei risulta sorprendentemente difficile. E' incredibile come quando qualcuno ti dà indicazioni su qualcosa di naturale, come respirare o mantenere una buona postura, questo smetta improvvisamente di esserlo. Di solito non mi sento respirare, ma adesso riesco facilmente a contare tutte le volte in cui l'aria entra ed esce dai miei polmoni. Poco male, vedrò di farcela lo stesso. Inspiro. Concentrare il chakra non è difficile, non dopo tutti gli allenamenti in accademia, e con un minimo sforzo riesco a far fluire una piccola parte di quell'energia verso le mani. Sicuramente non basterà per ottenere risultati osservabili, ma è meglio iniziare con poco e progredire gradualmente. Espiro. La roccia è qui, davanti ai miei palmi. Non sono altissima, quindi la distanza non è più di qualche decina di centimetri, che il mio chakra deve riuscire a superare in qualche modo. Va bene, va bene, calma. Ce la posso fare. Continuo a respirare, facendo entrare l'aria dal naso ed emettendola dalla bocca, cercando il più possibile di mantenere un ritmo regolare. Non deve essere tanto diverso dalle tecniche del Doton. Mando il mio chakra in avanti, verso il magma ormai solido, come se volessi controllare quella roccia, imporle di muoversi seguendo i miei comandi, ma il mio obiettivo non è quello. Cerco un contatto, un legame tra me e il terreno, una via per far fluire il mio chakra, e quindi, mentre conto cinque, dieci respiri, aspetto di sentire una presa di qualche tipo, anche se lieve. Non ho certezze, quindi mi accontento di un'impressione, di un momento in cui sento la terra un po' più vicina, e inizio. E' un calore praticamente impercettibile, quello di una scintilla, ma è così che tutti i fuochi hanno inizio. A poco a poco le fiamme crescono, così come l'energia che convoglio nelle mani e poi dirigo verso il basso, sperando che non si disperda nell'aria umida e arrivi davvero a destinazione. Il magma che alimenta vulcani come questo è molto più caldo di qualsiasi fuoco, ma io devo soltanto risvegliare la lava dormiente quel tanto che basta perché sprigioni l'acqua che è entrata nei suoi pori, cosa che anche le mie energie dovrebbero essere abbastanza per fare senza enormi difficoltà. Sento l'agitazione crescere per ogni momento in cui guardo sotto di me senza vedere nessuna nebbia che si forma, e il mio sguardo si sposta sulla donna, senza che io riesca ad impedirmi di lanciare una rapida occhiata alla sua espressione. No, torno alla roccia e, con un respiro più profondo degli altri, mi impongo di continuare senza lasciarmi influenzare troppo. Mantengo la concentrazione, aggiungendo un altro po' di energia, speranzosa che la nebbia possa rispondere alla mia chiamata, ma con la paura di fallire ancora in agguato, non così più lieve di quanto non fosse pochi secondi fa.
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