Non si trovavano direttamente in presenza dei cinque kage ma la situazione era la medesima. Bastava uno sguardo su quella fanciulla per capire che la sua mente stava macchinando sadicamente qualcosa di losco. Chiaki non riusciva a tenere gli occhi fissi sulla rossa, quindi vagava per la stanza con apprensione, aspettando il momento propizio per mettere bocca. Era stato sempre Fuyuki il portavoce tra i due e lei quella più imprevedibile e attenta alle calamità secondarie. La proposta sembrava aggradare entrambi, anche se una briciola di timore pulsava nelle vene della fanciulla. Come poteva fidarsi il suo amato di una simile donna? Stava ancora vagando nei suoi pensieri e dubbi, quando la voce di lei la riportò al presente. Il fatto che avesse accettato i servigi proposti non era una cattiva notizia, anzi, ma le parole che seguirono furono piuttosto inquietanti. Informazioni che il suo popolo avrebbe potuto riscattare anche dopo la loro morte? E come avrebbero potuto fare? Attraverso i loro figli?
Arrivò ad una conclusione anche prima che ne avesse la certezza e i pugni le si strinsero automaticamente, infuocati da un impeto di rabbia. Chiaki era sempre stata una ragazza piuttosto pacifica ma dopo ciò che era successo ad Aiko, dopo il suo rapimento le cose erano letteralmente cambiate. Era seriamente disposta a mettere a repentaglio il loro futuro per quello in cui credeva? Aveva letto su un libro che una madre animale, umana, ninja o quel che sia per istinto mette sempre in rilievo i suoi cuccioli, il frutto del suo amore. Fu in quell'istante che ritrovò il coraggio di guardare la loro interlocutrice, di sfidarla con sguardo severo anche se probabilmente la donna era più presa dalla conversazione con il membro anziano dell'Akatsuki. Un marchio. Avrebbero speso parecchi soldi per una simile informazioni, denaro che probabilmente ad un popolo così fuori dal mondo sarebbe servito e invece loro si accontentavano di un sigillo di segretezza. Era stanca di portare segni sul suo corpo contro il suo volere e un brivido le percorse la schiena nel ricordare come si era procurata quella Y luminosa sul suo ventre. Il joker era ancora a briglie sciolte a procurare danni, ovunque il suo divertimento fosse stato soddisfatto. Forse sarebbe stato proprio lui a marchiare la stessa donna se l'avesse incrociata sulla sua strada e il cerchio si sarebbe chiuso o meglio sarebbe stato continuato.
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Non che tu ne sappia molto di noi... - bisbigliò Chiaki alla provocazione.
L'intenzione non era proprio quella di attaccare briga ma sicuramente non accettava battute del genere da qualcuno che non aveva la benché minima idea di quello che stessero passando, dei loro obiettivi e del reale motivo di quella pazzia. Gli altri membri che la giovane aveva conosciuto erano strani si, ma nessuno corrispondeva alla descrizione dettata dalla guerriera. Probabilmente quelli più disposti a qualsiasi tipo di tortura pur di avere una vita longeva erano i tirapiedi, i nukenin reietti che si nascondevano nelle profondità della terra proteggendo la vita in una bolla di cristallo. Purtroppo il destino le aveva riservato più grattacapi di quelli che effettivamente una ninja della sua età avrebbe dovuto avere. Nonostante tutto non si era mai lamentata, fare forza al suo amato era uno degli obiettivi che si era prefissa sin da quando era stata costretta ad abbandonare il villaggio.
Avevano ancora tempo per fare un passo indietro, non erano costretti ad accettare. I furetti si trovavano ben nascosti nelle vesti della kunoichi, pronti a riportarli a casa al dovuto segnale. Sapeva perfettamente Chiaki quanto potesse essere un punto debole per il suo uomo. Improvvisamente in pochi secondi la scelta diventò rapida e costretta dalle condizioni di quella despota. Chiaki non ebbe modo nemmeno di riferire la sua idea, di esporre le sue constatazioni. Non ce n'era modo e nemmeno il tempo. Fortunatamente fu il jonin a prendere la questione di petto e con frasi brevi ed autoritarie acconsentì, probabilmente come lei a malincuore. Il prezzo da pagare. Un salto al cuore quando la donna chiamò prima lei a presiedere a quel trattamento. Ma cosa voleva da lei? La fissò perplessa per qualche secondo prima di fare dei passi in avanti, in direzione della rossa venendosi incontro a vicenda.
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Se ci tieni tanto alle formalità... - e con quella frase allungò il polso destro senza troppi scrupoli.
Si fidava dello Hyuga e se lui la reputava una mossa corretta, allora la doveva essere per forza. Non si volle far vedere debole dalla giovane, nonostante dentro di se covava un certo timore sviluppato dall'ignoranza. Non sapeva nulla su Akiho Koizumi, nemmeno se il gioco avesse valso la candela. Fidarsi nella vita di un ninja era qualcosa di veramente altalenante, addirittura assente se non in casi veramente rari. Il resto avvenne tutto così velocemente che nemmeno ebbe modo di controbattere, come fino a quel momento. Una spettatrice che casualmente era stata selezionata dal pubblico per esigenza. Quella donna fu violenta, invadendola con la sua autorità. Il dolore del segno le procurò una smorfia di dolore ma in cambio lasciò la presa con un gesto brusco e adirato. Facendole capire con uno sguardo che lei non era un suo pupazzo. Per quanto la kunoichi si fosse sempre mantenuta calma e neutrale nelle questioni burocratiche era quasi certa che se si fosse arrivati a uno scontro si sarebbe messa in prima linea. Eppure i suoi pensieri di rabbia si spensero subito dopo, troppo combattuta dal bruciore che divampava nel punto in cui il marchio cercava di perforare in profondità fino a raggiungere la sua anima.
Volevo postare per chiudere e non lasciare la situazione in sospeso, almeno con la ruolata libera ma leggendo la parte di Fuyuki mi sembra un po' autoconclusiva per come è calcolatore il suo PG. Quindi attendo un suo post e poi nel caso concludo, intanto ho cercato di recuperare il post saltato.