[Nei Corridoi] Una mossa azzardata.., Ruolata libera per ¬BloodyRose., Karen91 e .Melo

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view post Posted on 22/2/2015, 21:10
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Animate discussioni imperversavano nell'ampia sala dei seggi, e l'aria pareva esser divenuta talmente incandescente da costringere la donna dalla fluente chioma cremisi ad assecondare la sottile richiesta d'allontanamento della sorella maggiore senza remore.
Quell'improvvisa uscita della bionda delle nuvole - volta volutamente ai danni della sua patria - aveva letteralmente fatto ribollire il sangue nelle sue vene, tanto intensamente da far risuonare le corde di quel suo animo bellicoso sino al punto da farle ardentemente desiderare di frantumare quel bel corpicino impettito sotto il peso della sua mazza chiodata. Detestava quella donna, che credeva d'essere al di sopra di tutto e di tutti e che pareva arrogarsi il diritto di poter giocare a suo piacimento su un campo sicuro. Non fosse stato per Chiye, probabilmente sarebbe finita nel sangue. Questo ebbe modo di pensare, quando schiumante di rabbia aveva lasciato la stanza.
Adesso, con passo deciso e marzialmente cadenzato, la giovane Akiho s'apprestava a superare il lungo corridoio che separava le figure influenti del mondo ninja dal resto della struttura, nella speranza di trovare una bevanda per la sua rispettabile sorella.


(Devo ammetterlo, Chiye-chan mi ha sorpresa. Non credevo che sarebbe riuscita a mantenere la calma, dopo quell'evidente tentativo di sabotaggio ai suoi danni. E' stata forte, diplomatica.. s'è fatta rispettare e ha senza ombra di dubbio fatto valere la posizione dell'Iwagakure. Non conoscevo questo suo lato caratteriale..)

Dovette costringersi a considerare, nel tentativo ultimo di sopprimere la crescente collera suscitata dalla manovra d'umiliazione con l'improvviso impeto di stima nei confronti della Tsuchikage. Da sempre, sua sorella aveva mostrato un irritante menefreghismo nei confronti del villaggio dov'erano cresciute e quell'ultima uscita l'aveva piacevolmente meravigliata. Sicuramente non era da escludere che quelle parole valessero tanto per l'Iwagakure quanto e, soprattutto, per la sua persona.. ma il risultato ultimo era stato perfetto sotto ogni punto di vista.



// Lascio scegliere a voi dove e come interagire con la focosa Akiho, poiché ovviamente tutto quello di cui si discuterà in questa libera parte da voi. //
 
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view post Posted on 25/2/2015, 17:59
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Continua da qui.

Iridi perlacee scrutavano il corridoio che conduceva alla sala che ospitava il meeting dei cinque kage, occhi potenziati da uno dei doujutsu più temibili mettevano a nudo le mura di quella stanza, osservando attenti e impassibili gli spostamenti delle personalità più influenti dell'intero mondo ninja. Akane Uchiha, Hogo Kyūjo, Himura Koshima, Chiye Koizumi.. la prima non necessitava di presentazioni per Fuyuki e gli altri, oltre che per fama, aveva avuto modo di conoscerli durante l'incontro tenutosi a Kumo, prima del grande conflitto con Watashi. Al tavolo mancava la presenza di Yo Saito - per ragioni più che ovvie, delle quali era inoltre stato informato personalmente dall'Hokage stesso - e, per un motivo che non poteva conoscere, il vecchio Giichi. Shiroko Yotsuki, la Dea Pallida che aveva ospitato le selezioni dei chunin tenutesi nella Nuvola durante il suo mandato, aveva preso il posto del Raikage, completando il quadretto che adesso si presentava dinanzi al byakugan. Per un nukenin del suo calibro trovarsi così vicino alle maggiori autorità delle cinque nazioni rappresentava un pericolo considerevole, ma lo Hyuga aveva già pensato a un modo per tirarsi fuori dai guai e scomparire nel nulla insieme alla sua Chiaki, qualora la situazione gli fosse sfuggita di mano.
Per diversi minuti attese di intravedere uno spiraglio in cui potersi intrufolare, ma l'occasione sembrò presentarsi soltanto dopo un po'. Alcuni ninja sembravano pronti a lasciare la sala e, tra questi, la prima a farlo fu l'assistente della bella Tsuchikage. Akiho, questo doveva essere il nome della donna dalle ciocche cremisi che adesso stava percorrendo quel lungo androne, se la memoria dell'eremita non lo ingannava. Avrebbe preferito imbattersi in un pesce più grosso, ma il fatto di non entrare a contatto con un kage rappresentava comunque un vantaggio. Se fosse stato necessario, sarebbe stato più semplice cavarle dalla bocca le informazioni che lui cercava. Anche con la forza. Avrebbe atteso che la kunoichi si fosse allontanata abbastanza dalla stanza, distaccandosi dalla scia di shinobi che l'avrebbero seguita, prima di presentarsi.


- Ci rivediamo, Akiho.. meglio, possiamo saltare la parte dei convenevoli perlomeno.

Sembrava che la rossa fosse uscita per andare a prendere qualcosa da bere, difficile dire se per se stessa o per la donna che accompagnava e che rappresentava Iwa dinanzi agli occhi del mondo intero. Le nuvole rosse di Akatsuki si sarebbero parate in una tetra danza dinanzi a lei, ma l'ex ANBU avrebbe cercato di giungere rapido al punto.Non poteva rischiare che la sua interlocutrice fraintendesse le sue intenzioni; attirare sopra sé e la fanciulla dalla chioma blu come la notte che lo affiancava, mettendo a repentaglio l'incolumità di entrambi, era decisamente l'ultima cosa che desiderava in quel momento.

- Arrivo al punto, non mi va di perdere tempo. Abbiamo intenzione di infiltrarci nella selezione, così da poter raggiungere i partecipanti.. seminare un po' di caos, dare vero spettacolo a chi è venuto da lontano per assistere a questo evento. Niente di eccezionale, ma ci serve sapere qualcosa in più su come il torneo si svolgerà, ovviamente per poter intervenire al momento opportuno.

Di quanto aveva appena detto, soltanto la metà era vero. Alba avrebbe portato confusione in quell'evento, ma non di certo per compiacere il divertimento degli stolti che assistevano allo svolgimento delle prove. Il loro intento, infatti, era l'esatto contrario e avrebbero potuto riuscirci soltanto mandando a monte la selezione stessa. Un sorriso divertito si dipinse sul volto dello shinobi, che però altro non era che una fredda maschera indossata per mostrare superbia e sicurezza delle proprie capacità, Del resto, per quanto non temesse la donna che aveva di fronte, lo stesso non poteva dirsi per le autorità che si trovavano non molto distanti. Forse, se presi singolarmente, avrebbe potuto combattere con loro ad armi pari.. ma mai avrebbe potuto confrontarsi contro tutti e cinque messi insieme.

- Possiamo negoziare la cosa, se ti interessa.

Se rifiuti invece, credo che sarà necessario risolverla alla vecchia maniera.

 
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view post Posted on 2/3/2015, 14:57
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[x] In quei lunghi ma legittimi secondi d'attesa che Fuyuki aveva mutamente chiesto per riflettere sul piano d'azione, mai la kunoichi avrebbe immaginato che l'obiettivo identificato si trovasse precisamente nel luogo più sicuro e allo stesso tempo più pericoloso per la loro segretezza. Se in un primo momento era sicura di ciò che il suo cuore le suggeriva, la loro presenza li non la faceva stare tranquilla; non tanto per se stessa quanto per l'uomo che si era fatto carico strategicamente delle peggiori menzogne nei confronti del suo stesso villaggio. Il terrore di Chiaki era evidente e lo si poteva intravedere dalla convulsiva tendenza a guardarsi intorno continuamente, sorvegliando minuziosamente le spalle del suo sensei. Non c'era bisogno di un simile sforzo, eppure la fanciulla non riusciva a rimanere calma davanti a quella sfarzosità che iniziava a intravedersi più si avvicinavano. Il torneo era importante sì ma adesso nella sua mente si chiedeva... ne valeva realmente la pena?
Se solo suo marito avesse avuto l'occasione di frugare per un istante in quella piccola testa, probabilmente avrebbe fatto marcia indietro immediatamente. La Hyuga rimase in silenzio, intenzionata a mostrarsi più professionale possibile agli occhi dell'ex ANBU che effettivamente in quel momento ghignava soddisfatto. Fu quello a farle distogliere l'attenzione, scorgendo ciò che lo shinobi aveva notato. Eccoli li, intorno al tavolo i più grandi individui delle nazioni ninja o almeno così sospettò non appena scorse il loro copricapo e Akane Uchiha. Quanto tempo era passato da quella volta che Fuyuki l'aveva condotta al cospetto dello Spirito Demoniaco di Konoha? Tre anni? Quel giorno la donna sembrava persino scocciata della sua presenza e non completamente d'accordo nell'assegnargli la stessa missione del giovane Hyuga alle sue direttive. Come darle torto? In fin dei conti nemmeno lei si era mai sentita una vera ninja, come poteva una donna di un simile calibro mandarla a suicidarsi in guerra? Rimase li a fissarla diversi istanti mentre si chiedeva cosa avesse pensato di lei vedendola con quelle vesti, nonostante il ruolo che ricoprisse fosse tutta una montatura per salvaguardare il suo uomo. Accanto a lei c'erano anche altri soggetti ma l'unico che ebbe modo di riconoscere fu il Mizukage che qualche ora prima aveva dato inizio ai giochi terribili che ora aveva il compito di sventare. Nell'istante in cui lo aveva sentito parlare lo aveva trovato un tipo affascinante, forse per l'autorità o per il modo di esporsi al pubblico invece in quell'istante riuscì a provare solo ribrezzo.
Nessuno sembrava riuscire a capire ciò che aveva scaturito con quella mossa azzardata. Poteva credere che quei poveri malati di mente sacrificati non avessero comunque una famiglia? Che nessuno degli eredi si fosse interessato a quello scempio che gli sarebbe toccato? Strinse i pugni, tanto da rendersi soltanto successivamente conto delle ferite a forma di lunetta che si era inferta con le sue stesse unghie. Cosa potevano fare li? Trattare? E con chi? Quelle domande le ronzavano come mosche nel cervello ma la sua bocca sembrava essere stata cucita per reprimerle. La stanza principale la catturò come un ragno cattura la prenda nella sua ragnatela, tanto che si rese conto di essere davanti alla presenza di qualcuno solo quando l'eremita utilizzò la sua lingua tagliente nei confronti di una sconosciuta. Non era tanto più alta di lei la ragazza e i suoi occhi ambrati rivelavano una fermezza che mai aveva scorto in qualcuno. Si affiancò al membro delle Nuvole Rosse, lasciando che lui muovesse il primo scacco così da dare inizio a quella partita pericolosa. In che modo avrebbero potuto negoziare? Per il momento poteva solo ascoltare e controllare che orecchie indiscrete non fossero venute a conoscenza di quell'incontro fin troppo fortuito.

Edited by Karen91 - 12/4/2015, 10:25
 
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view post Posted on 11/3/2015, 21:39
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Certamente non sarebbe stato arduo per la giovane donna dalla lunga chioma cremisi percepire quell'improvviso spostamento d'aria, prim'ancora che uno svolazzare di nuvole rosso sangue su sfondo toltalmente oscuro le danzassero dinnanzi per bloccarle il cammino. Ma quest'ennesimo, scomodo, intralcio alla sua serenità non l'aveva messa sull'attenti. Con fermezza era avanzata, accompagnata dalla schiumante collera ch'era stata relegata alla gabbia della sua anima, e con altrettanta marzialità s'era fermata prima d'urtare lo sconosciuto che l'aveva attesa per intercettarla. Squadrò l'uomo da testa a piedi con uno sguardo severo, penetrante. Conosceva il suo volto. Fuyuki Hyuga, quella feccia d'un traditore.. e poco distante alle sue spalle aveva persino fatto capolino colei che, agli occhi sprezzanti della rossa, sarebbe stata definita "cagna".

(Cos'hanno intenzione di fare? Non c'ho la minima intenzione di sprecare del tempo per fracassar loro le ossa, e dover quindi ripulire per non destare sospetti.. anche se probabilmente tutto il mondo mi ringrazierebbe, se quest'infimi tumori sparissero dalla faccia della terra. Non è forse vero, stupida biondina dall'atteggiamento so-tutto-io?)

Nonostante quei bollenti spiriti che portava in grembo non fossero condiscendenti ad un dialogo pacifico - come sembrava volessero avere i due nukenin - non ebbe modo di sottrarsi a quel confronto diretto, quindi ascoltò le parole dell'uomo senza fare una piega. Quel suo sguardo d'ambra sembrava solcare gravemente l'animo di coloro che malauguratamente si frapponevano ad esso, come un'appuntita scheggia di vetro che lascia residui e infezioni. Non era affatto piacevole avere quegli occhi sospettosi posati sui propri, spregevoli e tracotanti. Per un solo istante questi s'erano posati sul volto della giovane Hyuga poco dietro.. un attimo ch'era bastato a far percepire tutto il disgusto che quella donna provava per loro - o più in generale, per gli sconosciuti.

Interesse? L'interesse è solamente vostro, mi pare.

Rispose secca, con quella lingua affilata come un rasoio.

Cos'altro me ne verrebbe ad aiutarvi nel vostro patetico intento di creare "caos", se non problemi ben più gravi d'una semplice soffiata fatta ad un amico? Per quale ragione una come me dovrebbe rischiare così tanto per voi?

Ed effettivamente, quella stramba richiesta avanzata dal nukenin non avrebbe portato altro che guai nella già fragile stabilità della sua amata patria. S'ella avesse anche solo divulgato una mezza parola e qualcuno avesse scoperto il tranello, a pagare le conseguenze non sarebbe stata soltanto lei ma l'intera Roccia.. e questo Akiho non l'avrebbe mai permesso. Ma quel terreno poteva essere reso fertile con una buona proposta, e questo Fuyuki l'avrebbe facilmente intuito.

 
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view post Posted on 25/3/2015, 21:21
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Le parole che vennero pronunciate in risposta alla sua richiesta non lo lasciarono sorpreso, anzi non fecero altro che confermare quanto già, in fin dei conti, sapeva. La donna che aveva di fronte era il braccio destro della Tsuchikage in carica e, sicuramente, oltre a essere un abile combattente doveva essere una donna scaltra e previdente. Al momento da quanto affermato dallo Hyuga non si evinceva alcun vantaggio per la Roccia, che nel spifferare quelle importanti informazioni in quel caso avrebbe potuto passare guai assai seri, con persino il rischio di rimanere senza nulla in mano. Insomma, oltre al danno la beffa, come si suol dire. Fu per questo motivo che la rossa rispose per le rime al discorso intavolato dall'eremita, sul cui volto si dipinse una smorfia compiaciuta. Non perché la sua interlocutrice stesse chiedendo qualcosa in cambio. No, quello del resto se l'era aspettato. Era soddisfatto perché aveva interpellato la persona giusta, dopo averla, anche se per un fortuito caso, pescata dal mazzo di carte messe a disposizione dal meeting dei cinque kage. Chiunque altro, dinanzi a due nukenin del calibro dei due amanti Hyuga, avrebbe immediatamente fatto scattare l'allarme e fatto in modo ch'essi venissero catturati e garantiti alla giustizia. Invece Akiho, e di conseguenza Iwa, sembrava essere disposta a scendere a compromessi anche con simile feccia. Un dettaglio assai utile, per un ANBU di Konoha ancora in servizio, anche se sotto copertura.

- I servigi di Akatsuki per una missione.. nello specifico i miei.

Aveva ponderato bene quelle poche parole e, nonostante si trattasse di un azzardo bello e buono, Fuyuki era fermamente convinto e sicuro di ciò che stava facendo. Prima della grande guerra contro Watashi la Roccia si era sempre tenuta in disparte, lontana da affari che non la riguardassero direttamente; il fatto che la Tsuchikage sedesse al tavolo degli invitati durante un simile evento poteva risultare assai sospetto, o quantomeno curioso. Lo Hyuga ovviamente non si aspettava che, qualora Akiho avesse accettato, gli sarebbe stato permesso di varcare senza alcun problema i confini del villaggio, ma nel caso in cui ciò fosse stato possibile avrebbe potuto cogliere una ghiotta occasione per studiare i comportamenti di quella nazione, che ai suoi occhi si presentava ancora come un'incognita incalcolabile.

- Altrimenti sei libera di proporre. Iwa avrà sicuramente i suoi interessi, potrebbe essere l'occasione giusta per approfittarne.. non trovi?

Si sentiva come sopra una scacchiera e la domanda che sorgeva spontanea a quel punto era: quale pedina avrebbe mosso il braccio destro del leader della Roccia per rispondere alla mossa assai bizzarra del suo avversario?

 
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view post Posted on 12/4/2015, 09:59
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L'interruzione che provocarono con la loro comparsa non sembrò compiacere la donna che continuava a squadrarli quasi disgustata ma nemmeno infastidirla più di tanto. Ciò poteva svilupparsi in una mossa a loro vantaggio anche se dai suoi modi di fare sembrava che la faccenda fosse già risolta prima d'iniziare. Le domande di lei furono ragionevoli e scaltre ma nonostante tutto Fuyuki sembrava realmente intenzionato a portare avanti il suo piano, non si sarebbe fatto sottomettere dalla rossa qualsiasi rango ricoprisse. Iwa era stato sempre un villaggio abbastanza schivo sia per popolazione che per ubicazione; nessuno aveva mai saputo con certezza dove si trovasse anche se da quando la nukenin era entrata in Akatsuki era riuscita a intercettare da bocche indiscrete che facesse parte della stessa Nazione. Come mai preferivano nascondersi piuttosto che agire alla luce del sole? La risposta non le risultò complicata e nemmeno le motivazioni che portarono l'ex ANBU a prendere proprio quella strada già sterrata come iniziativa. Rimase in silenzio come era sempre stata brava a fare in certi momenti diplomatici, continuando a scrutare la situazione vicina e lontana grazie all'utilizzo delle sue capacità.
Il suo ruolo lì era piuttosto di guardia che di vera e propria portavoce, anche se alle sue orecchie non sfuggiva nemmeno una parola dell'affare che stava andando in porto. Sarebbe stata il calmante nel caso le cose fossero andate male e l'adrenalina se l'impresa fosse degenerata. Le nuvole sulle vesti dell'eremita e sulle sue anche se di differente colore, non li avrebbero sicuramente avvantaggiati. Il nome che li accompagnava insieme agli indumenti che erano obbligati a indossare per riconoscibilità, non erano buon segno nel mondo ninja. Se pensava che fino a poco tempo prima era all'oscuro di tutto e adesso invece ne faceva persino parte, un brivido gli attraversò la schiena al solo pensiero che la sua vita e quella dei suoi familiari potesse essere sempre in pericolo. Non che non fosse già successo ma impelagarsi anche in faccende più grandi di loro sicuramente lì avrebbe messi in mostra, rendendoli dei facili espedienti di vendetta. Una parte di lei sapeva che quella sarebbe stata la via corretta, anche se vista in malo modo dai presenti, dall'altra l'affetto per chi le stava a cuore la teneva ferma. Prima di poter essere una parte chiave del progetto avrebbe dovuto sicuramente far pace con se stessa. E così attese, nella speranza di poter ricavare qualcosa di più.
 
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view post Posted on 16/4/2015, 17:45
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Dalle parole della donna dalla lunga chioma cremisi pareva che la questione fosse chiusa ancor prima di discuterne i punti salienti, ma il pericoloso nukenin possedeva un’ottima parlantina e non s’arrese certo di fronte all’evidenza d’un rifiuto. Quei glaciali occhi d’ambra non avevano perso il contatto visivo con l’interlocutore, mentr’egli esponeva tutto ciò ch’aveva da offrire..e continuavano a scrutarlo quasi sadicamente, come se, con quel semplice contatto astratto, avessero potuto affondare nelle piaghe del corpo e dell’anima per causarne dolore. Una proposta interessante, quella esposta in extremis dal nukenin delle nuvole rosse. La Koizumi parve soppesarla, in quel lungo minuto di silenzio che seguì alle parole dell’uomo. Certamente i servigi dell’oranizzazione criminale più temuta e ricercata del mondo ninja non avrebbero portato a nulla di buono per l’Iwagakure, già messa con le spalle al muro per il sospetto che le altre nazioni avevano sulla sua popolazione.. eppure qualcosa le diceva d’assecondare quella sciocca richiesta, che qualcosa sarebbe avvenuta e avrebbe cambiato forse le carte in tavola a favore del suo popolo. Ma quella donna dall’aspetto delicatamente femmineo e l’atteggiamento marziale d’un possente guerriero non era certo una stolta, e non avrebbe accettato a occhi chiusi credendo alla parola d’uno schifoso traditore.

Accetterò i vostri servigi in cambio delle informazioni che chiedete, che il mio popolo e la mia sovrana potranno riscattare in qualsiasi momento.. anche a seguito della vostra morte, s’intende. Ma.. dovete ancora indorare la pillola, se volete quello che siete venuti a cercare.

E qui fece una breve pausa, facendo entrare bene il concetto nelle menti di entrambi gli ascoltatori di quel dialogo tanto pericoloso quanto potenzialmente fruttuoso.

Sarete entrambi marchiati da me personalmente e questa nostra discussione morirà qui, per sempre. Non è poi una gran cosa no? Sarete senz’altro abituati a portare sulla pelle dei bei tatuaggi.. possederne uno in più, oltretutto personalizzato, non dovrebbe darvi troppo fastidio, dico bene?

Un accenno di sorriso s’allargò sulle labbra della fanciulla dagli occhi d’ambra, che sapeva bene d’avere il coltello dalla parte del manico in quella situazione. Se avessero rifiutato quell’offerta, avrebbe agito in maniera del tutto diversa e, senz’ombra di dubbio, fruttuosa per la buona immagine che doveva mantenere per il suo popolo. Non poteva certo rischiare di cogliere in fallo lui, ma la sua compagna era debole e non ci voleva molto per soggiogarla e piegare anch’egli con lei. Oltretutto un solo attacco da parte di Namida ai danni della Koizumi avrebbe scatenato il putiferio nell’arena, mettendo in ottima luce l’Iwagakure al cospetto degli altri paesi e distruggendo tutti i suoi propositi, oltre che la sua famiglia.
Aveva ogni cosa sotto controllo, e questo la rendeva estremamente pericolosa.


Potete soppesare questa mia piccola richiesta, oppure tornarvene nell’antro oscuro da cui siete sbucati. Non ho la minima intenzione di trattare un secondo di più con feccia come voi. Avervi già dato la possibilità di parlare e trattare è fin troppo.

(Prendere o lasciare, Namida.)



// Il sigillo del silenzio di cui si parla è una rivisitazione personale di Akiho, quindi non soggetta alle regole di "sblocco" del normale sigillo del silenzio. In ciccioli, solo lei - o la sua morte - potranno sbloccarvi la lingua. xD //
 
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view post Posted on 21/4/2015, 10:09
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Non impiegò poi molto la rossa a rimuginare sull'offerta di Namida. Aveva soppesato bene ogni parola pronunciata dalle labbra di quel pericoloso nukenin e la bilancia della sua morale adesso sembrava pendere verso una precisa conclusione. Quel minuto sembrò durare più di quanto avrebbe dovuto, in quel crescendo di tensione ove i due amanti avevano guadagnato il palcoscenico e adesso si esibivano nella camminata su di un filo, sotto al quale altro non si estendeva che il baratro della sconfitta. Uscire vivi da quell'arena, nel caso in cui Akiho avesse deciso di dare l'allarme, sarebbe stata un'impresa assai ardua. Con i cinque kage alle calcagna le possibilità di abbandonare Kiri senza gravi conseguenze erano assai basse. Tuttavia Fuyuki sembrava essere riuscito a conquistare, se non l'attenzione, la curiosità della sua interlocutrice. Accettò la rossa, ma non esitò a mettere in chiaro le condizioni necessarie per concludere in maniera pacifica quell'affare. La Koizumi sapeva bene di avere in quel momento in mano il coltello dalla parte del manico. Qualora la proposta non fosse andata in porto i due Hyuga avrebbero sicuramente potuto zittirla, ma la loro avversaria era abile e sebbene l'eremita fosse certo di essere in grado di batterla, non era sicuro di poterlo fare prima ancora che lei rivelasse al mondo intero la presenza delle nuvole rosse all'interno dell'arena.
Mise a nudo le proprie intenzioni quindi, rivelando quali precauzioni intendesse adottare per evitare che il buon nome di Iwa venisse infangato da Akatsuki. Un semplice sigillo, grazie al quale ai due coniugi sarebbe stato proibito di proferire parola al riguardo di quella conversazione. Certamente si trattava di una mossa saggia.. ma la mente di Namida si era già portata oltre, in un scenario in cui quel sigillo sarebbe stato fastidioso tanto quanto una pulce per un elefante. Dovette faticare parecchio per evitare di intonare una sonora risata.


Sei un'ingenua, Akiho Koizumi.

- E sia.

Freddo, calcolatore. Non aggiunse altro, poiché ogni altra parola in quel momento sarebbe stata un mero spreco. Si limitò a voltare il capo verso Chiaki, lanciandole uno sguardo sicuro; certamente la bella kunoichi non poteva intuire quali pensieri si stessero accavallando nella mente del suo uomo, ma la sua espressione era quella di chi aveva perfettamente in mano il controllo della situazione. Così tornò a fissare gli occhi della fedele ninja di Iwa, per poi avvicinarsi a lei con passi lenti e cadenzati. Non appena l'ebbe raggiunta, scoprì leggermente la mano destra, sollevando delicatamente la manica della lunga veste scura a nuvole rosse. Quindi avvicinò il polso verso di lei, senza distogliere i propri occhi da quelli di lei. Specchi gelidi che non lasciavano trapelare nessuna emozione, ma il suo sorriso compiaciuto.. beh, quello lasciava spazio a molteplici interpretazioni e in ciò poteva rivelarsi persino più ingannatore di qualsiasi parola.

- Facciamo in fretta.

 
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view post Posted on 4/6/2015, 10:57
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Che quei due non le piacessero non era difficile comprenderlo, anche perché non si sforzava nemmeno di nasconderlo. Akiho Koizumi aveva posto delle condizioni ben precise affinché quello scambio d'informazioni potesse ritenersi fattibile, e le contromisure che aveva intenzione di adottare non avrebbero dovuto mettere in pericolo la credibilità della sua madre patria. L'intera discussione sarebbe stata cancellata, relegata alla parte più oscura e profonda della memoria dei due nukenin sino alla sua morte - o più probabilmente alla loro. Sembrava tutto perfetto, eppure l'austera donna dalla chioma fiammeggiante era convinta che qualcosa potesse comunque andare storto e mettere in pericolo lei e il suo popolo. A conferma dei suoi sospetti, v'era la reazione dello Hyuga dalle nuvole rosse. Le parve spavaldo, strafottente.. quasi come se avesse il gioco in pugno quando, sino a prova contraria, quello stesso gioco s'attorcigliava fra le mani affusolate della rossa.
Mentr'egli scopriva la mano destra incitandola a procedere, avvicinandosi successivamente di qualche passo al suo capezzale, per un attimo lo sguardo ambrato della donna espresse tutto il suo disprezzo. Era troppo sicuro di se stesso, nonostante l'evidente piede nella fossa. Successivamente, un mezzo sorriso andò delineandosi nel suo bel volto.
Come far sparire quel sorrisino fastidioso dalle sue labbra? Aveva un piano.


Non così in fretta, Namida. Prima le signore.

E con passo cadenzato ebbe modo di superarlo senza degnarlo della minima considerazione, raggiungendo con quella stessa spavalderia ch'egli le aveva mostrato la sua dolce mogliettina per prenderle prepotentemente il braccio e imprimerle sulla pelle candida il sigillo di cui avevano appena parlato. Il tutto fu molto improvviso per Chiaki, che non ebbe nemmeno il tempo di cercare di opporre resistenza. La presa della donna dagli occhi d'ambra era ferrea - oscura e gelida quanto quella dei mietitori d'anime - e il marchio bruciava da impazzire, come un tarlo che rosicchia il legno.


Quand'ebbe terminato - certamente beandosi delle reazioni violente celate dietro lo sguardo vitreo del suo interlocutore principale - s'avvicinò all'uomo e afferrò anche la sua mano destra. Prima d'imprimergli il sigillo com'era stato pattuito, Akiho Koizumi avvicinò le sue labbra all'orecchio del nukenin.

Nell'arcipelago dell'acqua, una delle isole a sud-est.

Calma, marziale. Sembrava che quelle parole fossero state sputate per farle uscire dalla coscienza della donna dai lunghi capelli cremisi, che dimostrava con questo modo di porsi l'assoluta riluttanza nel collaborare con quella che lei considerava feccia della peggior specie. Dunque impose due dita sul palmo della mano dell'uomo, e com'era avvenuto per la più giovane anche per lui qualcosa parve scavare sulla sua pelle sin nel profondo.. e continuava a farlo, nonostante quel marchio avesse preso oramai forma: un kanji dal significato chiaro, simile quasi ad una voglia di fragola per lo strano colore tendente al rossiccio che ben si mimettizzava sulla pelle.

Adesso sparite dalla mia vista, prima che cambi idea e faccia saltare l'allarme.

Gli intimò, scostandosi e voltando loro le spalle per tornare alle sue incombenze. Cos'avrebbe detto o fatto il prode Namida, scoprendo che quell'informazione era per almeno a metà sbagliata?

(Credevi davvero che sarei scesa a patti soltanto prostrandoti a me e offrendomi i tuoi servigi? O quelli della tua strampalata banda? Patetico. Peccato che non ricorderai nulla di questa conversazione.. mi sarebbe piaciuto vedere la tua reazione nel sapere di essere stato fregato dalla stessa persona che credevi di fregare.)



// Finisce qui la nostra libera, basta soltanto un vostro ultimo post e sarete liberi di mettervi d'accordo con i partecipanti dell'isola per una libera per volta. Le aprirete ovviamente nella sezione Isola Jinchuu. ^^
Spiegazione di come funziona il sigillo che avete: sapete già che a spezzarlo può essere solo Akiho (di sua volontà, o con la sua morte), e questo funge da "mangia memoria".. ovvero, al momento in cui state parlando ricordate tutto chiaramente, come se non fosse successo nulla. Pian piano ricorderete soltanto che avete saputo - non sapete da chi - che l'Isola Jinchuu si trova a "sud-est" dell'Arcipelago dell'Acqua, e constaterete poi che l'informazione che avete è per metà errata (quindi dovrete perdere tempo nell'arcipelago per trovare l'isola, il che giustifica bene il ritardo). Ricorderete anche che dovete qualcosa a qualcuno ma non sapete chi. In poche parole, il sigillo vi sta mangiando la memoria a breve termine secondo il volere di Akiho. Questo marchio brucia e quando smette di bruciare vi ha massacrato la memoria, il che vi porta a un momento di vuoto. //
 
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view post Posted on 7/6/2015, 11:58
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Non si trovavano direttamente in presenza dei cinque kage ma la situazione era la medesima. Bastava uno sguardo su quella fanciulla per capire che la sua mente stava macchinando sadicamente qualcosa di losco. Chiaki non riusciva a tenere gli occhi fissi sulla rossa, quindi vagava per la stanza con apprensione, aspettando il momento propizio per mettere bocca. Era stato sempre Fuyuki il portavoce tra i due e lei quella più imprevedibile e attenta alle calamità secondarie. La proposta sembrava aggradare entrambi, anche se una briciola di timore pulsava nelle vene della fanciulla. Come poteva fidarsi il suo amato di una simile donna? Stava ancora vagando nei suoi pensieri e dubbi, quando la voce di lei la riportò al presente. Il fatto che avesse accettato i servigi proposti non era una cattiva notizia, anzi, ma le parole che seguirono furono piuttosto inquietanti. Informazioni che il suo popolo avrebbe potuto riscattare anche dopo la loro morte? E come avrebbero potuto fare? Attraverso i loro figli?
Arrivò ad una conclusione anche prima che ne avesse la certezza e i pugni le si strinsero automaticamente, infuocati da un impeto di rabbia. Chiaki era sempre stata una ragazza piuttosto pacifica ma dopo ciò che era successo ad Aiko, dopo il suo rapimento le cose erano letteralmente cambiate. Era seriamente disposta a mettere a repentaglio il loro futuro per quello in cui credeva? Aveva letto su un libro che una madre animale, umana, ninja o quel che sia per istinto mette sempre in rilievo i suoi cuccioli, il frutto del suo amore. Fu in quell'istante che ritrovò il coraggio di guardare la loro interlocutrice, di sfidarla con sguardo severo anche se probabilmente la donna era più presa dalla conversazione con il membro anziano dell'Akatsuki. Un marchio. Avrebbero speso parecchi soldi per una simile informazioni, denaro che probabilmente ad un popolo così fuori dal mondo sarebbe servito e invece loro si accontentavano di un sigillo di segretezza. Era stanca di portare segni sul suo corpo contro il suo volere e un brivido le percorse la schiena nel ricordare come si era procurata quella Y luminosa sul suo ventre. Il joker era ancora a briglie sciolte a procurare danni, ovunque il suo divertimento fosse stato soddisfatto. Forse sarebbe stato proprio lui a marchiare la stessa donna se l'avesse incrociata sulla sua strada e il cerchio si sarebbe chiuso o meglio sarebbe stato continuato.

- Non che tu ne sappia molto di noi... - bisbigliò Chiaki alla provocazione.

L'intenzione non era proprio quella di attaccare briga ma sicuramente non accettava battute del genere da qualcuno che non aveva la benché minima idea di quello che stessero passando, dei loro obiettivi e del reale motivo di quella pazzia. Gli altri membri che la giovane aveva conosciuto erano strani si, ma nessuno corrispondeva alla descrizione dettata dalla guerriera. Probabilmente quelli più disposti a qualsiasi tipo di tortura pur di avere una vita longeva erano i tirapiedi, i nukenin reietti che si nascondevano nelle profondità della terra proteggendo la vita in una bolla di cristallo. Purtroppo il destino le aveva riservato più grattacapi di quelli che effettivamente una ninja della sua età avrebbe dovuto avere. Nonostante tutto non si era mai lamentata, fare forza al suo amato era uno degli obiettivi che si era prefissa sin da quando era stata costretta ad abbandonare il villaggio.
Avevano ancora tempo per fare un passo indietro, non erano costretti ad accettare. I furetti si trovavano ben nascosti nelle vesti della kunoichi, pronti a riportarli a casa al dovuto segnale. Sapeva perfettamente Chiaki quanto potesse essere un punto debole per il suo uomo. Improvvisamente in pochi secondi la scelta diventò rapida e costretta dalle condizioni di quella despota. Chiaki non ebbe modo nemmeno di riferire la sua idea, di esporre le sue constatazioni. Non ce n'era modo e nemmeno il tempo. Fortunatamente fu il jonin a prendere la questione di petto e con frasi brevi ed autoritarie acconsentì, probabilmente come lei a malincuore. Il prezzo da pagare. Un salto al cuore quando la donna chiamò prima lei a presiedere a quel trattamento. Ma cosa voleva da lei? La fissò perplessa per qualche secondo prima di fare dei passi in avanti, in direzione della rossa venendosi incontro a vicenda.

- Se ci tieni tanto alle formalità... - e con quella frase allungò il polso destro senza troppi scrupoli.

Si fidava dello Hyuga e se lui la reputava una mossa corretta, allora la doveva essere per forza. Non si volle far vedere debole dalla giovane, nonostante dentro di se covava un certo timore sviluppato dall'ignoranza. Non sapeva nulla su Akiho Koizumi, nemmeno se il gioco avesse valso la candela. Fidarsi nella vita di un ninja era qualcosa di veramente altalenante, addirittura assente se non in casi veramente rari. Il resto avvenne tutto così velocemente che nemmeno ebbe modo di controbattere, come fino a quel momento. Una spettatrice che casualmente era stata selezionata dal pubblico per esigenza. Quella donna fu violenta, invadendola con la sua autorità. Il dolore del segno le procurò una smorfia di dolore ma in cambio lasciò la presa con un gesto brusco e adirato. Facendole capire con uno sguardo che lei non era un suo pupazzo. Per quanto la kunoichi si fosse sempre mantenuta calma e neutrale nelle questioni burocratiche era quasi certa che se si fosse arrivati a uno scontro si sarebbe messa in prima linea. Eppure i suoi pensieri di rabbia si spensero subito dopo, troppo combattuta dal bruciore che divampava nel punto in cui il marchio cercava di perforare in profondità fino a raggiungere la sua anima.

Volevo postare per chiudere e non lasciare la situazione in sospeso, almeno con la ruolata libera ma leggendo la parte di Fuyuki mi sembra un po' autoconclusiva per come è calcolatore il suo PG. Quindi attendo un suo post e poi nel caso concludo, intanto ho cercato di recuperare il post saltato.
 
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9 replies since 22/2/2015, 21:10   386 views
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