Iscrizioni Konoha

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view post Posted on 29/7/2022, 13:24
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view post Posted on 6/8/2022, 19:08
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[Nome] Haruka
[Clan] Uchiha
[Villaggio] Konoha
[Paese] Paese del fuoco

[Caratteristiche fisiche e personalità]

Haruka è una ragazza graziosa quanto impavida e tenace. I suoi lineamenti aggraziati e la sua leggiadria nascondono un animo focoso e pieno di vitalità. I suoi capelli lunghi,legati a mo' di coda che le cadono dolcemente sulla fronte, sono di un colore molto simile a quello del mare in estate,le cui punte, quasi come la schiuma sulle creste dell' onda, mettono in risalto i suoi magnetici occhi ocracei. Il suo fisico brevilineo è coperto da una tenuta da kunoichi che le consente un'elevata capacità di movimento, proprio come il suo stile di combattimento prevede. Agli occhi degli altri risulta essere schiva e supponente ma ,chi la conosce bene sa' che lei è una ragazza dall'animo nobile, pronta ad aiutare qualsiasi persona in difficoltà, soprattutto se la ritiene sua amica.

[STORIA]

Haruka non è cresciuta insieme ai suoi genitori, poichè questi l'hanno abbandonata all'uscio di una casa in un quartiere del villaggio di Konoha. È stata cresciuta da una donna, conosciuta da tutti come "nonna Momo" che era una vecchia levatrice del quartiere. Durante un'umida serata primaverile la donna sentì bussare violentemente alla sua porta; sobbalzando dalla sedia corse immediatamente ad aprire pensando che fosse accaduto qualcosa di grave a qualche ragazza in dolce attesa nel quartiere. Quando aprì e si trovò all' uscio della sua porta una neonata avvolta in un doppio strato di lenzuola e dentro una cesta di vimini rimase sbigottita, ma non perse la lucidità e la portò immediatamente dentro casa sua, riscaldandola e dandole del latte. Mentre allattava la bambina disse, quasi come se la piccola potesse veramente capire ciò che la donna stesse dicendo:

Momo:"Il tuo nome sarà Haruka, perchè sei spuntata qui proprio come fanno i fiori in primavera!"

Il nome Haruka, infatti, significa propro "fiore primaverile".

Haruka crebbe e già mostrava una propensione all'agilità ed all'osservazione dell'ambiente che la circondava, tanto che, "nonna Momo" la iscrisse, a sua insaputa all'Accademia ninja di Konoha, avvertendo il suo enorme potenziale. Haruka era una studente modello; sagace e brillante la definivano i suoi istruttori. Fu istruita da un artigiano di spade, un certo Hattori, un uomo sul quale giravano voci inquietanti, infatti, nel quartiere si diceva che fosse un ex Anbu alle dirette dipendenze della Sandaime Hokage "Akane Uchiha". Le lezioni erano molto intense e si svolgevano nei boschi limitrofi al villaggio. Tutto cambiò quando le si manifestò lo Sharingan, l'abilità oculare del clan Uchiha. Tornando da una delle sue sessioni d'allenamento serale, sentì in lontananza un urlo provenire dalla stessa direzione del luogo in cui viveva. Arrivata nel posto, vide "nonna Momo" che veniva aggredita da quattro malviventi che cercavano oggetti di valore in casa. Urlando vi si fiondò contro sguainando la spada di legno che utilizzava per allenarsi con Hattori, donatagli dall' artigiano stesso e che custodiva come una reliquia sacra. Fu sopraffatta dai quattro malviventi che iniziarono a picchiarla in maniera alquanto violenta. Sembrava il classico caso di cronaca nera che si leggeva sulle gazzette del Villaggio, fino a che non sentì "nonna Momo" piangere ed implorare pietà nei suoi confronti. A quel punto sentì un sussulto provenire dal suo cuore. La vista prima le si sfocò e poi, dopo un battito di palpebre divenne rosso cremisi e dalle orbite iniziò a colare sangue, di un rosso vivo più che mai. Le sembrava che il tempo scorresse a velocità dimezzata, era quasi come se riuscisse a prevedere le mosse degli avversari. L'ira e l'odio per quelle persone l'avevano sopraffatta e lo Sharingan si era manifestato. Vani furono i tentativi degli accorsi sul posto di evitare lo scontro, ormai Haruka era fuori controllo; dapprima si liberò dei suoi aggressori, poi iniziò a colpirli violentemente al corpo ed al volto tanto da renderli irriconoscibili. Quella sera soltanto la voce di "nonna Momo" che le chiese di smettere, la fece fermare. Haruka cadde in terra esausta risvegliandosi la mattina successiva. Hattori e sua "nonna" decisero di affidarla ad una giovane coppia di Uchiha, che purtroppo non era stata benedetta dall' arrivo di un bambino. Si trattava di due shinobi di Konoha, chiamati rispettivamente Heiji e Suki. La ragazza accettò, anche se a malincuore, visto che riteneva di essere un pericolo per sua nonna e per le persone a lei vicine. La coppia accolse a braccia aperte la ragazza, tanto che, accogliendola in casa loro, fu riconosciuta dal clan degli Uchiha, possedendo anche lei lo Sharingan. Heiji le insegnò tutto quello che c'era da sapere sulla storia degli Uchiha e dello Sharingan, mentre Suki, essendo affine al suo stesso elemento, il "raiton", le insegnò ad usare qualche tecnica. Inoltre, continuò il suo allenamento anche con Hattori per i restanti due anni di Accademia, fino a che non arrivò il giorno in cui dovette sostenere l'esame per diventare ufficialmente una kunaichi di Konoha.

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view post Posted on 6/8/2022, 21:48
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Eccomi.
Direi tutto bene. La combinazione occhi/capelli che hai scelto è estremamente inusuale per un membro del Clan Uchiha (immagino tu lo sappia già), ma non ci sono ragioni per non approvarla. Tieni però presente questo aspetto in gioco, visto che parte della sorpresa derivante dal fatto che Haruka si rivela essere un membro del clan deriverà proprio dal fatto che non dimostra i classici segni distintivi degli Uchiha.

Ottimo il background. Non elabori molto riguardo l'incontro e il rapporto con Hattori, pur trattandosi chiaramente di un personaggio fondamentale nella crescita di Haruka, ma allo stato attuale non è necessario. Avrai modo sicuramente di espandere in gioco.
Ho apprezzato particolarmente la parte finale, in cui la vecchia Momo decide saggiamente di dare in affidamento Haruka ad una famiglia di Uchiha. Questa cosa ha senso non soltanto per il suo addestramento, ma anche per il fatto che il clan tende a riportare nella propria orbita chi dimostra di appartenervi (specie se è qualcuno tra i pochi Uchiha che risvegliano lo Sharingan).

Insomma, abilitata!

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• [NOME]: Akane

• [COGNOME]: Senju

• [CLAN]: Senju

• [PAESE]: Fuoco

• [ASPETTO FISICO e CARATTERIALE]:

Akane è una ragazza molto semplice nei suoi modi di vestire e di apparire alle persone, i suoi capelli sono molto lunghi e di un nero corvino che tiene quasi sempre sciolti, poggiando leggiadramente su una spalla; solo quando è in missione o allenamento li lega a coda di cavallo o a chignon.

La cosa che risalta di più senza ombra di dubbio sono gli occhi, freddi e magnetici occhi di un color mandorla molto chiaro che alla luce del sole diventano rossi, come a nascondere una doppia personalità all'interno, in grado di trapassare qualsiasi sguardo, penetranti e fissi sulle persone che la incuriosiscono, dolci e compassionevoli quando guarda un amico o compagno di squadra che le sta particolarmente a cuore, i suoi occhi sono la cosa che più di tutte fanno capire la sua personalità e che lei stessa usa per comunicare, le parole non sono il suo forte e lo fa solo se c'è uno scopo o se interpellata non spreca mai il fiato a vanvera e attraverso gli occhi lei sa incutere timore alle persone o fa capire i suoi bisogni; in sostanza è molto comunicativa non verbalmente ma tramite questi ultimi.

Akane ha un fisico snello e sottile e anche la sua statura è minuta, le sue compagne di corso sono molto più alte di lei e spesso la scherniscono e la trattano con supponenza, ma lei, un pò per il suo cognome, un pò per gli occhi tenebrosi, riesce sempre a incutere il giusto timore alle ragazzine e persino ai ragazzi dell'accademia; il suo modo di fare non aiuta la sua statura però lei si vuole far rispettare nonostante questa sua fisicità e si allena duramente giorno e notte per imparare le tecniche di base e la teoria, è fermamente convinta che diventando più potente e conoscendo tante tecniche riuscirà a farsi rispettare come shinobi un giorno.

Un carattere come quello della giovane Senju è difficile da controllare o domare, lei vuole farsi rispettare ma allo stesso tempo è una allieva modello in quanto non spreca tempo a parlare e ascolta sempre il consiglio e la guida delle persone più in alto di lei, ma purtroppo trova noiose un sacco di cose... Se un giorno dovessero affidarle una missione per trovare un gatto beh... diciamo solo che quel gatto avrebbe più chance di ritornare senza di lei o sicuramente tornerebbe più felicemente senza il suo aiuto.

I vestiti per Akane sono una pura formalità, non sta molto a vedere l'aspetto e per questo indossa una divisa nera corredata di gonna, che le era stata regalata per il funerale di un parente del suo Clan ma che a lei piacque cosi tanto da non levarlo praticamente mai, solo quando dorme e quando lo deve lavare, ed è molto attaccata a questo completo perchè si sente a suo agio e non le importa molto dell'opinione altrui; le piace e non vuole cambiarselo per nessun motivo al mondo.

Abbiamo descritto praticamente tutto il suo lato estetico con qualche piccola variazione comportamentale e prima di parlarvi della sua natura interiore, volevo aggiungere solo una cosa riguardante una katana nera che le fù donata dal padre, lei la porta sempre con se è il suo portafortuna e anche se all'accademia è vietato portarsi dietro delle armi, lei ogni giorno prova a nasconderla in un posto diverso per averla sempre con se, non se ne separa mai e persino quando dorme nel suo tatami lei la poggia accanto alla sua testa rivolta con il manico all'in su, in modo tale da poterla estrarre facilmente in caso di aggressione o di rapina, per avere dodici anni si preoccupa tanto per questo genere di cose.

Bene bene, ora inoltriamoci del fulcro del discorso ed entriamo nel suo animo a fondo...Akane è semplicemente FREDDA CINICA e ORGOGLIOSA ma un essere umano non si può certo descrivere con solo tre parole quindi spieghiamo bene.
Il suo modo di fare è decisamente schivo e freddo e tratta tutte le persone che incontra allo stesso modo, differenziando solo le persone più in alto nella scala gerarchica del villaggio, più in alto sei di grado meglio la giovane Aka vi tratta, ma le altre le tratta con supponenza e non dice mai nulla di ciò che pensa ne positivo ne negativo, e tratta tutti quanti allo stesso modo perchè cosi nessuno ha niente da ridire... Sapete come si dice no un genio in sregolatezza! Lei però non è affatto disordinata come vorrebbe il termine anzi, lei pone le sue cose dentro il suo borsello ninja sempre allo stesso modo, in questo modo evita di dover cercare qualcosa nel momento del bisogno; infine lei tiene molto a se stessa e a nessun altro... Per adesso.
Aka ha un modo di fare davvero singolare e cinico e cerca sempre di osservare la situazione con freddezza senza farsi trasportare troppo dagli eventi, analizza ogni mossa e ogni schema, persino quando e nel giardino di casa passa mooolto del suo tempo ad osservare il movimento degli insetti per stabilire quale sarebbe la mossa migliore per schiacciarli, ma non è un mostro in realtà la giovane Senju è molto dolce e in cerca di attenzioni da parte delle persone ma non sa dimostrarlo e parlando poco non riesce mai a dire ciò che pensa... Tutto si perde nei suoi pensieri che rimangono tali per sempre.

Akane ha sempre una voce nella testa che critica ogni sua mossa e sta sempre a litigare con se stessa perchè non sopporta venir giudicata, nemmeno dalla sua voce interiore che però spesso ha ragione... Per questo motivo lei è molto orgogliosa del nome che porta e delle capacità che questo Clan offre ed è cosi orgogliosa che lei vuole sempre essere la numero uno e deve dimostrare alla sua famiglia di poter divenire la più grandi delle shinobi, lei non vorrebbe seguire questo sogno ambizioso però con il nome che porta non può fare altrimenti; e se qualcuno la critica la maltratta o la insulta lei si limita a guardarla con occhi terrificanti e a pianificare l'occasione migliore per vendicarsi del torto subito, che molto raramente è aggressivo al massimo si limita a farle provare le stesse terribili emozioni.

• [STORIA]: Akane dal giapponese "Rosso Brillante" un nome appropriato per una ragazzina nata con due occhi particolarmente rossi e accesi come se lo spirito del 火Fuoco火 fosse nato in quella ragazza!

Benchè i genitori riponessero in lei una vera e propria speranza come se quella figlia fosse nata sotto i migliori auspici, purtroppo crescendo la ragazza dava cenni di isolamento, freddezza, disempatia e anche di disturbo dell'attenzione o meglio lei si fissava e si incuriosiva di cose strane mentre il padre le spiegava qualche nozione ninja.

"Piccola Akane vedi uno shinobi fa di tutto per portare a termine una missione anche se questo significa abbandonare un compagno di squadra al suo destino, le emozioni in battaglia sono uno ostacolo e potrebbe compromettere l'esito della missione stessa, però... Le regole ninja e le nozioni base da shinobi sono tracce da seguire ma non una vera regola o legge, se tutti gli shinobi si comportassero seguendo queste regole beh... Il villaggio sarebbe molto piu vuoto e privo di umanità quando se ne presenta l'occasione spetta allo shinobi decidere che cosa fare, una volta mi chiesero se durante una missione tua moglie e tua figlia fossero a rischio di vita e tu potessi salvarne solo una delle due tu chi salveresti? Vediamo se sai rispondere"

La Piccola rimase in silenzio a lungo guardando il padre con sguardo assente cosi lui fece un segno di OK con la mano e rispose fiero:

"Brava bambina mia questa è la risposta non c'è ne una! E tu hai rispo"

Proprio in quel momento Akane iniziò a parlare e disse in modo calmo e freddo

"Pa scusami ma c'era una farfalla blu che ti volava vicino la testa!"
Il padre stranito la rimproverò e le disse che doveva prestare attenzione alle sue parole e starlo a sentire così Akane prosegui dicendogli una frase che gli rimase impressa nella mente:

"La farfalla è morta, la stupida si è andata a schiantare contro la fiaccola che adorna l'ingresso della sala da pranzo alle tue spalle... Beh è una farfalla me lo dovevo aspettare" Esito un attimo e disse guardandolo dritto negli occhi: "Tu salveresti la mamma invece di salvare me non è vero?"
Il padre la guardò allibito e disse: "Perchè dici una cosa del genere ti ho appena detto che la domanda non ha risposta e poi non saprei cosa farei in una situazione simile probabilmente mobiliterei Ichiro per venire a salvare te mentre io andrei a salvare la mamma"
Akane seria disse una frase che lo fece tremare:

"Fossi in te non sprecherei tempo a salvare una ragazzina come me, salva Akihiko perchè la mamma può sempre darti alla luce un altra figlia... Ma senza di lei come farai a mandare avanti la famiglia? E poi Ichiro ha cose più importanti a cui badare e un Anbu no? Lui ha la maschera del procione e sta al servizio del Hokage reggente! Non ha tempo per mangiare insieme a noi figuriamoci di salvarci"

Questa conversazione durò ancora parecchio ma la storia di Akane inizia da qui da quando era solo una bambina e già si interessava di discorsi macabri e non valorizzava la vita degli esseri viventi come avrebbe dovuto, ma se una cosa la affascinava tanto era la natura incontaminata e il verde, lei adorava il verde e passava le giornate ad allenarsi nel giardino o poco fuori dal villaggio vicino a degli alberi molto alti con cui si sentiva in sintonia.

La giovane Senju era nata in una famiglia amorevole e di sani principi, il padre era veramente severo ma giusto, non si permetteva di torcere un capello nemmeno se provocato a nessuno della sua famiglia, ma come grande shinobi usava le maniere forti su chiunque minacciasse quel ecosistema adorabile che lui chiamava "Covo" e chiamava i suoi figli "uccellini"; il suo nome era Daisuke Senju e come il nome stesso suggerisce era il pilastro fondamentale della famiglia e quello che aiutava di più in tutti i compiti di casa, contrariamente dalla cultura "normale" lui aiutava anche in cucina e per i servizi di casa ed era un padre ammirevole e buono.

Akihiko la mamma era la regina del Covo e come un uccellina dava da mangiare a tutta la famiglia di quello che il padre portava a casa, lei non era una shinobi, ne approvava troppo quella vita rischiosa e pericolosa, però adorava tutti gli anni sedersi fuori in giardino farsi costruire una piccola casetta su un albero, e farsi cullare sull amaca massaggiata dalle forti e possenti mani di Daisuke che con l'arte del legno, per il loro anniversario, costruiva tutto a regola d'arte e i piccioncini passavano l'intera giornata insieme al tepore di un fuocherello e di un amaca gigante che costruiva lui con le corde e dei kunai infilati nel muro.
Akihiko era solita prendersi cura di Akane e tutte le mattine la faceva alzare dal letto e faceva la colazione per lei e suo padre, poi Akane chiedeva ogni mattina se poteva andarsi ad allenare con la spada e con le arti ninja ma lei rispondeva sempre "AKANE la casa non si rimette a posto da sola e ci sono i letti da rifare, c'è il bucato da fare e se non mi sbaglio oggi è giorno di cambiare i futon e mettere quelli invernali! La mia povera schiena non riesce a sollevare quei macigni di letti da sola e mi serve una mano, e non usare la Yaito perchè se poi succede come l'ultima volta e mi buchi il materasso te la faccio ingoiare intera! Dopo pranzo ti puoi allenare 1 ora prima di andare in accademia e niente storie! Ti Amo ma devi essere responsabile anche della casa altrimenti un giorno quando sposerai un giovane ragazzo del villaggio cosa gli farai trovare i ragni sulle pareti? Mangerete quelli" disse scherzando infine la snervata madre; che non era cattiva ne petulante ma non sopportava tutto quel tempo passato ad affaticarsi per creare copie di se stessi o altre "magie" come le chiamava lei.

Infine c'era Ichiro il nome più banale da dare ad un bambino primogenito, in giapponese il suo significato è "Primogenito" Daisuke si era sprecato con il nome ma la, al tempo, giovane Akihiko aveva perso una scommessa con lui e lei si sarebbe occupata di istruirlo e il padre gli avrebbe dato il nome... Cosi venne fuori un nome non troppo degno del Clan Senju ICHIRO.

"Come spiegare chi è Ichiro per me... Forse un fantasma, lo vedo raramente e quando lo vedo appare dal nulla prende un boccone di cibo dalla tavola, senza nemmeno togliersi la maschera ed esce di casa di nuovo... So che gli Anbu sono occupati in tante missioni segrete, ma ci sono momenti in cui penso che sia morto... Sparisce per giorni e poi si presenta a casa pieno di lividi, forse non è tanto bravo! O forse fa missioni troppo pericolose però Ichiro è come un fantasma quando non ha missioni sta in camera sua esce la mattina all'alba e si allena poi torna quando io sono in accademia e la sera se gli gira bene mangia con noi, gli voglio bene perchè grazie a lui ora conosco le tecniche di base e posso affrontare l'accademia al meglio e sopratutto l'esame finale che dicono che vogliono da te un sacco di tecniche... Spero che Ichiro smetta di fare il suo lavoro perchè ho paura di vedere il suo nome inciso nel cimitero a nord est del villaggio... Forse gli Anbu nemmeno vengono incisi sulla pietra... Forse muoiono senza che nessuno li ricordi. Mio fratello è il ninja più in gamba che conosco ma è anche il più sicuro di se il che lo rende pericoloso e in pericolo, come ho detto gli voglio bene ma vorrei poterlo abbracciare più spesso... Con affetto Akane Senju la prossima Hokage del villaggio della Pioggia ehm sta piovendo e mi sono distratta! Foglia"

Il padre lesse questa lettera anni dopo la conversazione con la giovane Akane e una lacrime gli solcò il viso, Akihiko lo vide e subito afferrò la lettera, la lesse, e diede un pugno sulla spalla di Daisuke, che la abbracciò forte, creò due sedie in legno per sorreggere i loro corpi straziati dal dolore e quando Akane entrò nella stanza vide la lettera nelle loro mani, infuriata creò una copia di se stessa e la fece scivolare sotto le sedie mentre i due erano intenti a guardare la copia la giovane Akane rubò la lettera dalle mani dei due genitori e adirata disse:

"Non dovete leggere le mie cose private, vi porto il rispetto che si confà ad una famiglia però non vi dovete azzardare a..." si fermò vide i due piangere e chiese spaventata "Ichiro non sarà per caso... Non me lo dite che seccatura se fosse mort"

Non fece in tempo a finire la frase che Akihiko si alzò in piedi e le diede un ceffone in faccia, il padre cerco di trattenerla ma la collera della madre poteva battere anche l'Hokage in persona!

"Lo vedi che vuol dire a giocare a fare l'eroe il NINJA, Ichiro e scomparso ieri in missione il suo compagno di squadra ha dato indicazioni che ha usato una palla fumogena o come si chiama per dileguarsi ma quando la nebbia era diradata era sparito lui e anche l'altro ninja del villaggio del fischio o come si chiama"

Akane la guardò allibita e disse "Non ci ho capito un acca"

Daisuke prese la parola e disse "Senti Akane, domani hai l'esame facciamo in questo modo: se lo superi ti racconterò cosa è successo a Ichiro, non è detto sia morto per ora è solo scomparso, però abbiamo il timore che l'abbiano rapito quelli del villaggio del Suono o forse quelli della Terra, non lo sappiamo, per adesso l'importante è che tu superi questo esame e una volta superato, con le mie tecniche e le tecniche di base che ti ha insegnato Ichiro te la caverai benissimo e sopratutto prima hai fatto una vera mossa Shinobi, anche se domani sarai solo Genin diverrai migliore di tutto il nostro Clan e non perchè voglio darti questo peso, ma solo perchè sei la più promettente stella di questa famiglia! LA STELLA ROSSA di Konoha!"

Akane pianse e senza dire una parola si defilò al letto pronta per l'esame del giorno dopo... Come detto da Daisuke il padre più stoico della storia, lei superò quel esame senza problemi e si affrettava a vivere le avventure della sua vita con il sorriso per una volta, forse non sarebbe durato tanto quel sorriso, ma sicuramente Akane voleva diventare davvero la 火Stella rossa della foglia火.

Edited by Penny Petit(BlueTaylorPrice) - 30/9/2022, 08:50
 
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view post Posted on 30/9/2022, 07:29
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Oilà, eccomi. Ottimo lavoro direi.
Solo una cosa: nel nostro GDR tra Vento e Fuoco c'è un'alleanza in piedi ormai da diversi anni. Che uno della Foglia pensi al Vento come possibile rapitore di uno dei suoi ANBU è piuttosto improbabile, ti direi perciò di modificare mettendo Suono o Terra, che è un altro dei Paesi con cui il Fuoco ha una storia di tensione.

Per il resto, benissimo!

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view post Posted on 30/9/2022, 07:54
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Già modificato grazie mille mi accingo a capirci qualcosa perchè a vederla l'anagrafe sembra l'anticrispy ahahahha <3
 
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view post Posted on 5/5/2023, 10:37
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• [NOME]: Oda

• [COGNOME]:Hyuga

• [CLAN]: Hyuga

• [ASPETTO FISICO e CARATTERIALE]: Alto 1,60, capello medio lungo e castano scuro, corporatura nella media,
intelligente e in genere solare, sensibile, meticoloso e caparbio.
Cerca di essere amico di tutti, ha un modo carismatico ma ogni tanto cade nell'arroganza, sa essere gentile ma all'occorrenza è spietato cinico e freddo.

• [STORIA]:
Oda nasce nel villaggio Hyuga, in una delle casate principali il quale è famose per annoverare tra la sua stirpe una lunga discendenza di strateghi e ninja, alcuni di questi hanno contribuito in modo prodigioso nella grande guerra contro il dio Watashi.
Oda cresce ben voluto dalla sua famiglia, essendo anche figlio unico non viene privato di nulla.
La madre Aiko è una studiosa e ricercatrice, una donna che non si ferma mai, forte e sicura di sè, per lei sono importanti due cose: la casa e la storia.
Il padre di Oda, Kenji è uno dei più importanti maestri ninja nell'utilizzo del Byakugan, un uomo estremamente severo come insegnante ma altrettanto buono come uomo.

Oda e il suo sogno

Era primavera nel giorno della festa dei ciliegi Oda aveva 6 anni.
La madre di Oda lo stava accompagnando all'evento della fioritura,
era una giornata primaverile perfetta: il sole scaldava leggermente il viso delle persone e la brezza estiva ancora fresca stemperava la giornata, un profumo dolciastro di ciliegio in fiore rendeva quel giorno perfetto.
Mamma! perché tu e papà non potete venire con me alla festa?
chiese Oda con tono rammaricato.
Lo sai Oda, tuo papà è in missione per conto del Hokage e io ho forse ho fatto una scoperta importante...
ci dispiace di non esserci ma li ci sono già altri bambini del villeggio e anche la maestra Ise che non vedono l'ora di vederti

rispose Aiko con il pensiero già rivolto al suo lavoro.
sentendo questo Oda provò a fare la faccia triste per intenerire la madre ma guardandola in volto noto che era come tutte le altre volte, troppo assorta per badare a lui.
Dopo poco arrivarono al parco dove tantissime famiglie si erano già riunite per festeggiare: il prato verde veniva spezzato da i teloni bianchi delicatamente stesi delle famiglie, sopra di essi leccornie di ogni genere e bevande, i bambini correvano e giocavano, le foglie dei ciliegi creavano un secondo cielo frà il celeste del cielo e il prato di persone che in festa, sembrava di essere in una favola, Oda era estasiato ma respinse giù quella gioia
non voleva darla vinta alla madre che di li a poco lo avrebbe lasciato a festeggiare da solo.
Aiko si incontro con Ise, fece incontrare Oda con gli altri bimbi e con un bacio sulla fronte Aiko disse a Oda:
Tranquillo oda la prossima volta andrà diversamente fai il bravo e divertiti
Ise vide l'espressione corrucciata di Oda e così inizio a spezzare i ghiaccio fra tutti i bambini chiedendo:
Che ne dite di conoscerci un pò? quale è il vostro sogno bambini? cosa vorreste fare da grandi?
Mentre Oda guardava il cielo senza degnare nessuno di un sguardo lasciandosi scivolare sul volto i petali di ciliegio I bambini iniziarono a rispondere nei modi più disparati:
Io voglio fare il pescatore come il mio papà
disse un bambino
io invece voglio essere un Anbu e difendere il nostro Hokage
disse un'altro
Io voglio essere il ninja medico migliore della storia
Disse una bimba.
Ise vendendo oda assorto gli chiese:
e tu Oda, tu cosa vuoi fare da grande?
Oda ritorno in se, abbassando lo sguardo guardo meglio gli altri bambini, si accorse che alcuni di loro erano tristi, soli, alcuni di quei bambini non avevano un padre o una madre per via di scontri, missioni e guerre, Oda riconobbe la sua fortuna e voleva che nessun altro bambino si sentisse triste, voleva che tutti avessero quello che aveva lui in casa così disse:
Il mio sogno e che non ci siano più guerre e che tutte le persone dei villaggi fossero amici
Ise si intenerii e colse l'occasione per impartire un insegnamento a oda, così gli rispose:
per far si che avvenga una cosa simile il cambiamento deve arrivare da te, non basta volerlo o sognarlo, tu sei arrivato qui e non hai degnato nessuno di uno sguardo è così che vuoi creare questo mondo di amicizia? ricorda oda se vuoi un cambiamento deve iniziare tutto da te.
Oda sgrano gli occhi iniziò a lacrimare per i sensi di colpa così disse sorridendo con una smorfia che nascondeva un pianto.
Chi viene a giocare con me? conosco un posto bellissimo e secreto!
quel giorno iniziò a pensare:
Cambierò questo mondo inizierò da me e poi unificherò il mondo, saranno tutti amici e nessuno sarà più triste

La richiesta di oda

Era passato qualche tempo dalla giornata della fioritura dei ciliegi, il caldo si era intensificato, gli uccellini cinguettavano e anche l'enorme casa di Oda si era fatta più luminosa e calda, gli interni il legno lucido riflettevano bene il sole che la rendeva ancora più accogliente.
Oda aveva preso la decisione di diventare più forte per poter arrivare al suo obbiettivo, quindi si diresse della stanza di allenamento del padre e li vide la figura presa nell'eseguire il palmo gentile a parecchi metri di distanza dal manichino.

Padre! le chiedo di farmi da maestro, per poter divenire un grande ninja e maestro del Byakugan!
disse Oda con tono rispettoso imitando quei vecchi samurai che si vedono negli spettacoli di strada.
Kenji trattenne la risata per la goffaggine del figlio vedendo in lui molta serietà così prese un respiro e gli disse in in tono serio:

Tu vuoi diventare un ninja e un maestro di Byakugan ma quali sono le tue ragioni? a cosa sei disposto a rinunciare?
chiese Kenji imitando il modo di parlare del figlio

Oda prese da dentro il kimono che indossava i sui giocattoli li mise a terra e guardò con sguardo deciso gli occhi del padre e disse:
Ho deciso, diventerò colui che riunirà il mondo ninja e sono disposto a rinunciare alla mia infanzia.
Kenji si fece serio in un attimo rivide se stesso da piccolo quando a sua volta chiese a suo padre di allenarlo,
Così Kenji attivo il byakugan per testare la serierà di suo figlio, si avvicino e gli disse:
io sono un maestro molto severo e sotto la mia guida finché non sarai pronto io non sarò più tuo padre, ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo?
Oda prese da terra il giocattolo a cui era più affezionato lo porse al padre e gli disse:
me lo ridarai tu quando tornerai a essere mio padre.
Kenji annui prese il giocattolo gli mostro il segno dove si doveva posizionare e inizio ad allenarlo.

Allenamento concluso

Passarono 2 anni dal giorno in cui Oda chiese al padre di farsi allenare e in quei 2 anni imparò le tecniche base dei ninja e del Byakugan, oltre a studiare l'arte della guerra.
Era una mattina invernale, umida, la rugiada bagnava ancora le foglie del bosco, il sole iniziava fare capolino irradiando la foresta accendendo così il colore verde delle piante, le gocce della rugiada iniziavano a unirsi per scivolare giù dalle foglie creando un rumore simile alla pioggia, un gufo e pochi uccelli stavano cinguettando.
Oda e Kenji si trovavano uno difronte l'altro affannati dopo una notte di scontri.
Oda per passare il test creato dal padre avrebbe dovuto prendere il nastro rosso che il padre aveva legato intorno alla coda dei capelli prima del mezzogiorno.
Allora ragazzo ora mai è sorto il sole manca poco alla tua disfatta
parlò Kenji
Mpf... sta a vedere maestro, non è ancora finita
disse Oda affannato.
Clone ombra! Byakugan!

byakugan


Byakugan
Oda scattò verso il padre pensando:
"sicuramente non scambierà il clone per me quindi attaccherò io, ecco vedo un caricamento di chakra sul palmo destro mi attaccherà con quello ma potrebbe essere anche una trappola, il piano B è il clone dietro di me..."
Kenji fece infatti una finta con il palmo destro per in realtà usare il palmo sinistro,
Oda era preparato all'evenienza quindi non era un problema schivare quell'attacco così si abbasso di scatto.
Il clone prese il braccio di Kenji che tirandolo a se portò il corpo di Kenji a mezz'aria sopra la testa del vero Oda che caricando molto chakra uso il palmo gentile per scagliare suo padre in aria.
Kenji prese dei Kunai e li scaglio verso,
Oda che rispose:
Rotazione Fulminea!
Respinse i colpi del padre, poi calcolando dove sarebbe atterrato Kenji diresse il clone mettendolo proprio alle spalle dell'avversario per avere l'opportunità o di colpirlo o di prende i nastro.
Oda pensò che non era abbastanza, serviva uno scacco matto qualcosa che non desse il tempo a Kenji di creare una contro offensiva, così poco prima che Kenji potesse toccare a terra Oda lanciò un Kunai verso Kenji pensando:"
se Kenji riuscirà a schivarlo prenderà il Kunai il mio clone e sarò comunque avvantaggiato per il prossimo attacco, se tenterà di respingerlo prenderò semplicemente il nastro, ora mai la vittoria è mia!"
Kenji però uso la Rotazione fulminea poco prima di toccare terra respingendo il Kunai e distruggendo il clone.
Kenji pensò:"
e ora che farai..."
Oda lanciò un kunai in alto con non troppa forza usò la Scivolata Hyuga per avvicinarsi al padre e caricò tutto il chakra che aveva nel palmo destro e disse
Sostiuzione...
in un attimo Kenji che si aspettava un colpo dal palmo destro si trovò il Kunai difronte a lui, Oda si era scambiato con il Kunai precedentemente lanciato che era finito a mezz'aria dietro la nuca di Kenji.
Oda prese il nastro e quando toccò terra aveva le gambe che gli tremavano, era molto emozionato continuò a tenere lo sguardo fisso sul nastro finché Kenji mentre si avvicinava al figlio disse:
questa è l'ultima lezione che volevo impartirti, il nastro era legato nell'unico punto debole di noi Hyuga un punto cieco dove per pura casualità era infatti finito il tuo Kunai ricordati questa cosa, cerca di non dimenticare questa tua debolezza.
Parlando così Kenji estrasse un giocattolo vecchio dal suo Kimono porgendoglielo disse:
prendi figliolo solo fiero di te.
Oda iniziò a lacrimare prese il giocattolo e si inchinò, poi scherzando rifece l'imitazione dei vecchi samurai che fece qualche anno prima per farsi allenare dal padre:
Grazie padre il suo riconoscimento è per me gioia e onore!
partirono a ridere insieme.
Ritornando insieme a casa a qualche metro da quest'ultima il padre disse:
Sai Oda se vuoi ancora perseguire nei tuoi sogno devi recarti in città, all'accademia per passare l'esame dei Genin, Chunin e così via...
Si padre infatti vi saluterò e partirò domani stesso.
Facendo un'altro sorriso di ringraziamento al padre.
 
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view post Posted on 6/5/2023, 09:11
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Benissimo direi, molto bene.

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NOME: Kowa

COGNOME: Senju

CLAN: Senju

PAESE: Hi no Kuni - Konohagakure

STORIA: Il vento cullava la tiepida notte primaverile, destando la dolce danza dei petali di ciliegio che ormai cominciavano ad affollare timidi l'ampio giardino della residenza. Silenti spettatori di quell'ipnotico balletto, dalla stanza che si affacciava sul cortile, le dozzine di bonsai che ordinatamente occupavano il lungo davanzale di legno massiccio. Con sguardo reminiscente sul minuscolo fogliame di quegli alberi in miniatura e accompagnato dal barlume di una candela, l'ombra dell'anziano Gabinaru scorreva lentamente lungo la blaustra, con un passo lento, scandito dal ritmico picchiettare dello shishi odoshi, unica voce di quella pacifica notte. Alcuni rozzi, altri articolati in forme che sfidavano la gravità stessa, quei piccoli bonsai, seppur nella maggior parte dei casi pregevoli, avrebbero avuto ben poco valore al di fuori dell'ornamentale o dell'artistico per molti, ma non per lui, non per quegli stanchi occhi, colmi di affetto e, allo stesso tempo, dubbio. Sua nipote viveva in quelle piccole creazioni ed in ognuno di quei minuscoli vasi l'anziano poteva leggere con nostalgia ogni passo della sua giovane vita, come se i bonsai stessi ripercorressero con lui gioie e dolori della sua adolescenza. Kowa non era più la piccola bambina che correva per i corridoi della residenza, così come il suo sorriso, seppur sempre largo, non era più lo stesso per Gabinaru. L'ormai quasi kunoichi aveva dedicato la maggior parte dei suoi anni a dare vita a quegli alberi in miniatura, un addestramento infinito per portare avanti la linea della famiglia, uno dei rami più nobili fra quelli del Clan Senju. Proprio come se anch'essa un piccolo bonsai, era stata limitata sin da tenera età in quel ristretto vaso della residenza, per essere indirizzata e potata ad assumere la posizione che le era stata destinata. Mai nei suoi dodici anni di vita aveva messo naso al di fuori della mansione, mai aveva avuto contatto con coetanei o persone al di fuori della sua famiglia o degli inservienti di quest'ultima, conosceva solo disciplina e addestramento, dovere e solitudine. Il nonno, da parte sua, l'aveva sempre appoggiata e coccolata, regalandole ogni notte, quasi in segreto, una via fuga attraverso le storie e leggende che le leggeva dalla raccolta di rotoli gelosamente custodita dal clan e del quale era guardiano. Era speranzoso nei confronti della nipotina, ma allo stesso tempo attanagliato dal dubbio e dalla tristezza che il suo contributo non fosse stato in grado di sovrastare quello del figlio. Gabimaru poteva vederlo chiaramente nell'evoluzione di quegli alberi in miniatura, partendo dai primi, rozzi, ma eccentrici e dai fiori dai mille colori, fino ad arrivare poi ai più recenti, pregevoli, perfetti, ma allo stesso tempo più contorti e dalle gemme più scure e misteriose. Nelle infinite ore che aveva dedicato al bonsai shugyō, il brutale addestramento ideato da suo padre, Kowa aveva sicuramente coltivato la sua padronanza del mokuton, ma parallelamente ad essa un qualcosa di molto più oscuro. Con un soffio gentile, l'anziano Senju estinse la piccola fiamma che lo aveva accompagnato quella sera, speranzoso che quest'ultima, per quanto piccola, potesse persistere e guidare la sua piccola kunoichi nelle nuove avventure che dall'indomani avrebbe affrontato.

ASPETTO CARATTERIALE e FISICO: Kowa è il frutto della passione e devozione della sua famiglia, dell'instancabile potatura del padre e dell'incrollabile amore di suo nonno. Nonostante l'esile apparenza, la kunoichi incarna la nobiltà della sua linea di sangue, fiera e sfrontata, sempre con il mento alto e un sorriso quasi sfrontato, insolente. I suoi grandi occhi verde chiaro rispecchiano in qualche modo quello che sono state la sua infanzia e adolescenza, misteriosi e brillanti come il suo addestramento, ma dalle pupille quasi vitree, così come il suo cuore, abbracciato dalla solitudine, annebbiato da quest'ultima. Non avendo mai conosciuto nessuno al di fuori dei residenti della mansione nella quale è cresciuta, la giovane Senju nutre allo stesso tempo curiosità e dispetto nei confronti del prossimo, incapace di sfogare a pieno la sua voglia di conoscere gente nuova, così come parallelamente inabile a fidarsi a pieno di quest'ultima. Come risultato, Kowa appare ad un primo impatto come esuberante e espansiva, ma allo stesso tempo usa la nobiltà del ramo della sua famiglia come scudo, sfociando, molto spesso, come viziata e snob quando finalmente trova l'occasione di avvicinarsi un po' di più a qualcuno. Questa sua lotta interiore viene estremizzata al massino quando si trova ad affrontare il sesso opposto. Un po' per l'assenza di esperienza e la scarsissima conoscenza di quest'ultimo, un po' per il naturale timore che alla sua età accompagna l'affrontare l'argomento, la Senju si protegge da qualsiasi maschio con la convinzione, in parte anche deviata dalla madre, che ognuno di essi sia un pervertito, nella maggior parte dei casi aggressivamente tenendoli alla larga. Come kunoichi appare fredda e disciplinata, essendo la vita del ninja tutto quello che conosce, il suo unico scopo. Non prova ne amore ne odio nei confronti della sua famiglia o del suo clan (fatta eccezione per il nonno che invece venera), ma è dominata dal senso di responsabilità che da sempre le è stato inculcato e nonostante tutto sempre pronta, o forse rassegnata, a portare in alto tutto ciò che è stata cresciuta per rappresentare. La sua divisa, seppur per molti alquanto minimale e rivelatrice, piccola ribellione nei confronti di sua madre che l'ha segregata per tutta la sua vita, appare sempre impeccabile e in ordine, così come il suo equipaggiamento e i suoi lunghi capelli scuri dalle sfumature violacee, solitamente raccolti sopra la testa. Come i bonsai che ha creato e cresciuto nel tempo, il suo corpo è agile e snello, ma in maniera simile agli stessi alberi in miniatura, compatto e provato da anni di allenamento. Così come una pianta dipende dall'acqua e dalla luce che riceve, infine, Kowa nutre una passione a dir poco sproporzionata nei confronti del chakra, quasi un vero e proprio feticcio nei confronti dell'energia che ha affinato nel tempo e che l'ha sempre accompagnata nei suoi lunghi anni di solitudine, rendendola in certi versi dipendente dalla stessa e in molti casi curiosa e maniacale oltre ogni modo nei confronti di ognuna delle sue manifestazioni o espressioni.
 
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view post Posted on 11/5/2023, 02:07
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Perfetto! Bentornato ;)


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view post Posted on 24/7/2023, 18:52
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• [NOME]: Karui

• [COGNOME]: Uchiha

• [CLAN]: Clan Uchiha

• [PAESE]: Konoha - Paese del Fuoco

• [ASPETTO FISICO e CARATTERIALE]:

Karui è un ragazzo di 15 anni con una corporatura esile ma allo stesso tempo robusta, un altezza di 1,78 ed un peso complessivo di 73 kg.
In viso tiene dei lineamenti molto leggeri e delicati, quasi da sembrare una ragazza, detiene una cicatrice sull'avambraccio destro lunga circa 10 centimetri ed una voglia sul fianco sinistro, come segni particolari.
Ha un carattere molto carismatico, intraprendente con voglia di creare un ambiente a torno lui, tale da poter far conto sulla sua persona e del suo sostegno, favorendo chiunque ne avesse il bisogno.
Allo stesso tempo è un ragazzo solitario, silenzioso e diffidente nel creare delle vere e proprie relazioni interpersonali.
Utilizza solitamente un kimono nero, con una fascia alla vita di colore bianco all'estremità e viola al centro e lo stemma del clan sulla schiena.

• [STORIA]:

Karui nacque nel villaggio di Konoha da una famiglia umile e con valori. La madre, Takeru, è una cuoca in uno dei ristoranti di Ramen più in voga del villaggio, mentre il padre, Shikaku, è un valido shinobi del clan Uchiha del grado di Jonin. Sin dalla giovane età Karui dimostra avere molta empatia verso la sua famiglia e con i ragazzi, suoi coetanei appartenenti al Clan Uchiha, nacquero molte amicizie in particolare con il migliore amico Ayura Uchiha.
Aveva solamente l'età di 10 anni, quando suo padre venne chiamato per una missione d'urgenza da parte dell'hokage in persona, quel giorno in casa ci fu un gran trambusto, non si conoscevano i dettagli, Shikaku parì e Takeru non la prese bene.
A quel punto il giovane Karui si ritrovo a gestire una situazione familiare davvero critica, la madre non riusciva più a coprire tutte le spese per la casa e a quel punto il ragazzo cominciò anch'egli a lavorare al fianco della madre per darle supporto, in pensiero per il padre, ma con l'orgoglio di diventare un giorno uno shinobi come lui.
Un giorno arrivò la notizia, Shikaku a causa di un problema diplomatico era stato fatto prigioniero e non si sapeva esattamente il luogo in cui era tenuto. L'Hokage e la squadra anbu rassicurò Takeru e le altre mogli dei shinobi partiti alla volta della missione segreta, dicendogli che la situazione è monitorata costantemente e già diverse squadre sono partite alla volta del loro ritrovamento.
La notizia diede altri problemi alla madre e a Karui che già da due anni non vedevano il loro caro.
Gli anni passavano e Karui utilizzava tutta la sua rabbia per affrontare i vari allenamenti che gli venivano imposti, e cominciò a sviluppare un'aria fredda nei confronti degli altri ragazzini.
Arrivò il giorno dell'esame a Genin, il compito era quello di effettuare un ninjutsu base che potesse dare prova del buon utilizzo delle basilari tecniche di chakra, fu davvero facile per Karui.
Ottenne il coprifronte, lo guardò, lo strinse e disse:

-Papà.. resisti..
 
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view post Posted on 25/7/2023, 12:40
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Ehilà! Tutto bene l'iscrizione. Hai scelto una questione spinosa per il padre, che coinvolge anche l'Hokage, ma non è nulla che non si possa gestire in role andando avanti.

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Elarel
view post Posted on 27/3/2024, 21:39




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Nome: Tomoko
Cognome: Nara
Clan: Nara
Paese: Fuoco (Konoha)

Descrizione fisico-caratteriale:
Età: 12 anni
Altezza: 158 cm
Occhi: Verdi
Capelli: Lunghi lisci castani.
Corporatura: Media, esile, longilinea
Vestiario: Tomoko indossa una maglietta priva di maniche di colore blu scuro chiusa con una zip posta sul davanti di colore bianco. Su di essa, sulla parte sinistra del petto vi è riportato il simbolo del clan Nara così come sulla schiena ma quest’ultimo è poterto in genere dai capelli della giovane quando non sono raccolti in una lunga treccia. Il ventre della giovane è scoperto mentre il bacino fino alla parte alta delle cosce è coperta da un gonnellino a pieghe di color nero avente annesso un paio di pantaloncini dalla medesima lunghezza e colore. Sulla gamba destra vi è una fasciatura dove vi passa la fibbia di una sacca porta oggetti. Ai piedi vi sono un paio di sandali che lasciano le dita scoperte, anch’essi del medesimo colore del gonnellino.

Carattere: Tomoko è una ragazza allegra e sorridente che possiede una buona parola per tutti, cercando di mettere pace dove insorgono litigi, motivo per cui non apprezza molto chi si atteggia o se la prende con gli altri tollerandoli però a suo modo. Per questi motivi, nella sua classe era conosciuta per la sua gentilezza e bontà di cuore. Come dice il suo nome, è una ragazza molto riflessiva che prima di dire od agire, riflette sulle cose a meno che non se ne abbia il tempo, in tal caso l’istinto la porta ad agire in protezione degli altri. Spesso gioca con le ciocche dei suoi capelli, attorcigliandole attorno all’indice anche se in realtà, è il suo modo di scaricare tensione (ad esempio mentre riflette), imbarazzo o nervosismo, questo è anche dovuto al fatto che se ha una parola buona per gli altri, tende a non pesare a sua volta su di loro il che le provoca un accumulo di tensione. Tomoko è tutto ciò quando non è nella sua fase “pigra”, ovvero quei periodi del giorno dove sonnecchia distesa all’ombra di un albero o seduta a leggere un libro senza però ridurre la sua attenzione su ciò che si dice o succede nei paraggi.

Storia:

240: Il 25 Dicembre del 440, nasce la secondogenita Tomoko da Homoko e Fumiko Nara. Suo fratello maggiore Homori ha due anni a quel periodo.
241-245: La piccola Tomoko cresce sotto le amorevoli cure dei genitori nonchè istruita nel parlare, leggere e scrivere, saper ascoltare con attenzione i discorsi e capirne il loro significato nelle varie sfaccettature. Spesso veniva anche portata presso la Foresta Nara per conoscere e giocare con i cuccioli di cervo presenti nella zona boschiva. Strinse un forte legame con uno di essi. In questi anni di conflitto (244-245), la foresta era anche un luogo sicuro sorvegliato anche dai cervi e lontano dal villaggio in caso di attacco.
246: All’età di sei anni, inizia ad essere istruita sul chakra, le sue nature, l’esistenza delle varie arti e la peculiare arte dei Nara: il controllo dell’ombra. Questo anche in concomitanza con il conflitto contro Watashi ed i suoi araldi, dando così a Tomoko degli strumenti, seppur rudimentali, per difendersi casomai si fosse reso necessario.
247: Tomoko continua i suoi allenamenti ed a prendersi cura del suo amico cervo Takeshi nella foresta. Passandovi molto tempo, impara anche come riconoscere alcune piante, funghi ed orientarsi nel bosco.
248: Il Villaggio viene attaccato dall’Akatsuki nella figura di Hyou in groppa a Reshef, Re delle Salamandre. In quel frangente la giovane Tomoko assieme agli altri bambini furono portati al sicuro. Per tranquillizzare tutti, inscenò nel rifugio una recita con le ombre dove raccontava come il “Grosso mostro di fuoco” venisse sconfitto, cosa che accadde davvero. Tutto questo per evitare isteria negli altri giovani che poteva creare ulteriore problemi al villaggio.
Sebbene non ancora in accademia, la giovane Tomoko osserva i genjutsu che ripreoducevano le bestie codate che assalivano il villaggio, informazione utile a tutti i cittadini casomai ne avessero mai avvistato uno.
249: Ingresso in academia. Qui stringe amicizia con Chisato Akimichi e Shiina Yamanaka. La prima una ragazza paffuta dai capelli rossi e poco sicura di sè, presa spesso in giro per la sua stazza e capelli chiamata “Pomodoro” ma rassicurata ogni volta da Tomoko, facendole presente che solo gli stupidi si fermano alle apparenze senza saper vedere la vera bellezza. La seconda è una ragazza spigliata, dai capelli biondi tipici degli Yamanaka e dagli occhi indaco, a differenza di Tomoko era colei che veniva alle mani con gli altri per difendere l’amica dalle offese ricevute.
250-252: Inizia a diffondersi il “Morbo” che miete vittime e danneggia il sistema di circolazione del chakra. Gli anni di addestramento presso l’accademia proseguono giungendo così infine all’esame Genin (252). L’esame prevedeva diversi aspetti tra cui:
-Sapersi trasformare: Quando chiesto a Tomoko di trasformarsi, usò il jutsu per alterare il suo aspetto in quello di un cervo. Il sensei non capì il perchè di quella trasformazione che solitamente si usa per cambiare aspetto con quello di un’altra persona e chiesto il perchè alla ragazza di quell’inusuale aspetto, rispose: “La cura che si deve mettere nel fare un manto di un animale è maggiore di un qualunque abito indossato e poi, i cervi sono belli!” disse tornando al suo posto poggiando la testa sulle braccia.
-Strategia: Si doveva superare un percorso con degli ostacoli meccanici, chi cercava di saltarlo, chi di schivarli, chi di distruggerli. Tomoko estrasse semplicemente un kunai e lo scagliò contro la leva che attivava e disattivava i meccanismi, attraversando così inerme il tragitto con la sua solita flemma con i “pericolosi” arnesi bloccati. Oltrepassato il ponte di legno, si distese al’ombra di un albero.
-Combattimento: Questa fu la parte più impegnativa, il confronto contro qualcun altro. La sorte volle che come avversario, ci fù uno di quei ragazzi che prendeva sempre in giro Chisato. Lo scontro iniziò con una mischia diretta, il ragazzo sicuro di sè caricò dritto per dritto Tomoko. In quegli scambi notò che l’avversario sfruttava più il lato destro che quello sinistro e che cercava di caricare il più possibile i colpi per imprimere la maggior forza possibile (Conoscenza). Quel che però il nemico teneva ad ignorare, era il terreno erboso umido che diminuiva la forza che si poteva imprimere alle gambe (vantaggio). Tomoko restava sulla difensiva mentre studiava ciò che c’era nell’ambiente circostante, tipo una roccia da usare per poter far arrivare la sua ombra non vista (vantaggio) e di come il suo avversario per evitare i colpi si spostava sempre sulla destra (conoscenza), il suo lato preferito. Fu così che dopo un po’, scattò la trappola con la giovane Nara che si avvicinò verso la roccia allungando la propria ombra verso di essa, nascondendola così sotto l’ammasso roccioso e come il ragazzo si avviciò per attaccrla, a sorpresa si trovò bloccato visto che l’ombra sgusciò fuori come una serpe da sotto il riparo roccioso posto alla sinistra del giovane. Poichè Tomoko non aveva nulla alla sua destra, esclamò “Sayonara!” e diede una testata all’aria mentre lo sfidante, alla dura roccia, restando così tramortito a terra. Si concluse così l’esame di Tomoko che, nominata genin di Konoha aspettava direttive per eventuali compiti ... comodamente riposando sotto l’ombra di un albero!
 
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view post Posted on 30/3/2024, 10:45
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Eccoci: bel lavoro, è praticamente tutto in ordine. Hai sfruttato in modo funzionale i dati dell'ambientazione, non è da tutti leggersi quel papiro.

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Hai già letto la Guida alla creazione della scheda e primi passi, stando a quello che scrivevi via topic; partendo con un PG "clannato" avrai decisamente più tempo a disposizione, prima di dover coniare le Personali.

Se ti può interessare, c'è sempre la possibilità di intraprendere un Tutorial nella sezione Arena.

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view post Posted on 4/4/2024, 14:24
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NOME: Seiji
COGNOME: Uchiha
CLAN: Uchiha
DESCRIZIONEFISICO-CARATTERIALE:

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A prima vista Seiji non si discosta molto dal tipico Uchiha, occhi e capelli neri, in contrasto con la carnagione chiara, e un fisico . Ad uno sguardo più attento però, si possono notare diverse micro cicatrici, difficilmente visibili ad un osservatore meno attento. Principalmente concentrate su mani e braccia sono le testimoni silenziose del duro allenamento a cui si è sottoposto fin da giovanissimo.
Il motivo dietro a tutti i suoi sforzi è uno e uno solo: diventare più forte. Seiji è alla costante ricerca della forza, non per motivi altruistici, come per proteggere i deboli o per l’onore del clan, e nemmeno per motivazioni come vendetta o simili. Semplicemente cerca la forza per sé stesso, per poter essere artefice del suo destino senza subire le decisioni di altri.
Seiji Uchiha rispetta molto chi reputa “forte”, allo stesso modo prova anche una certa avversione per i deboli. Lo si potrebbe benissimo descrivere come una persona fortemente e/o come un compagno di squadra non ideale. Una persona con cui è difficile avere a che fare. Ma, chissà ,la sua attitudine al duro lavoro potrebbe far ricredere qualcuno sul suo conto.

STORIA:
Konoha - 12 anni prima. Zone residenziali del clan Uchiha.

Era notte fonda. Il cielo coperto da uno spesso strato di nubi nere, illuminate qua e là da forti lampi accecanti. Ogni tanto si udiva in lontananza il rombo di un tuono.
Mentre il cielo metteva in mostra tutta la sua potenza, in una delle tante case del quartiere, un vagito rompeva il silenzio della notte. Era nato un nuovo piccolo membro del clan: Seiji Uchiha.

Il piccolo Seiji cresceva circondato dall’amore della madre e dalle alte aspettative del padre. Saeki Uchiha, Jonin ed ex Anbu, desiderava che il figlio diventasse un ninja d’élite, tant’è che iniziò fin da giovanissimo ad addestrare Seiji alle arti ninja; concentrandosi particolarmente sulle tecniche tipiche del loro clan come l’arte del Fuoco o l’utilizzo degli shuriken.
Mariko, d’altro canto, lo riempiva di attenzioni e cure dimostrandosi una madre amorevole.
E Seiji si comportava di conseguenza volendo soddisfare le aspettative del padre e ricambiando l’amore della madre. Erano il ritratto della tipica famiglia felice.


Quando fu il momento per Seiji di entrare all’Accademia Ninja però, successe un fatto che cambiò la sua vita.
Un gruppo di Nukenin interessato alla Doujutsu degli Uchiha rapí lui e sua madre con l‘intento di ricattare Saeki. La vita della sua famiglia in cambio dei suoi occhi.
Le ultime parole di Saeki sono marchiate a fuoco nella mente di Seiji:
Diventa forte.

Una volta che la moglie e il figlio furono al sicuro, Saeki si tolse la vita distruggendo anche i suoi stessi occhi. Vedere il padre suicidarsi fu l’innesco per il risveglio delle abilità di Seiji; infatti in seguito al forte trauma risvegliò lo Sharingan.
Una squadra Anbu riuscì a catturare i nukenin e riportare Seiji e Mariko a Konoha.
Da quel momento nacque l’ossessione di Seiji per il potere. Iniziò ad allenarsi sempre più duramente ottenendo ottimi risultati anche durante gli anni dell’Accademia.
Poi il fatidico giorno, l’esame Genin. Quello era il primo step per raggiungere il suo obiettivo, l’avrebbe superato e così sarebbe cominciata la sua vita come shinobi.
 
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