Fratelli., Quest firma dei Mustelidi per ^Shinodari^

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view post Posted on 25/4/2012, 13:34     +1   -1
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Continua da Qui


Secondi che si dilatarono fino a divenire veri e propri minuti si accavallarono tra di loro, scandendo l'esiguo tempo che i due impiegarono per giungere a destinazione. Atterrarono con i piedi su un folto prato, palcoscenico di una lussureggiante vegetazione, costituita da una fitta foresta che si mostrò ai loro occhi non appena i boccoli di fumo si furono diradati. Si trovavano di fronte a un panorama decisamente suggestivo, qualcosa che non capitava di vedere tutti i giorni. Le rovine abbandonate di una civiltà ormai andata perduta si estendevano per poche centinaia di metri dinanzi alla visitatrice e a Fuyuki, protettore di quel luogo meraviglioso. Avanzò di qualche passo, lasciando che i polmoni si inebriassero dell'aria salubre che lì si respirava e dell'umido odore che caratterizzava quelle rocce antiche vestite d'edera. Unico monumento ancora in piedi, quasi a simboleggiare la sua importanza, era il tempio dedicato a Mujinahen, sommo capostipite della popolazione che in quel posto aveva trovato dimora.

- Benvenuta all'eremo dei mustelidi, Yukiko.

Esordì solenne, richiamando con la sua voce parecchie creature, che svelte uscirono dalle loro tane per salutare l'eremita e la ragazza che lo accompagnava. Osservavano tutti la scena curiosi, decine di mustelidi tra donnole ed ermellini che con i loro occhietti scuri seguivano ogni movimento e cenno del loro fratello. Un animaletto in particolare, una creaturina dalle minuscole dimensioni e dal pelo marroncino e morbido, si avvicinò al Chunin per farsi accarezzare. Soddisfatto delle sue attenzioni, si spostò poi in direzione della Yamanaka. Arrivato ai suoi piedi iniziò ad osservarla, cercando di impietosirla con il suo sguardo che lasciava trapelare tutta la sua tenerezza. In quel caso era facilmente intuibile quale fosse l'oggetto del suo desiderio, ovvero il ghiacciolo che gocciolava tra le mani della dolce fanciulla.

Era incredibile quanto quel luogo, che visitava per la prima volta in tutta la sua vita, riuscisse in una maniera inspiegabile a farla sentire a proprio agio. Forse era l'aria accogliente e calorosa che lo caratterizzava, o magari lo spirito lieve e soave che costantemente vegliava sui suoi sudditi.


// Eccoci finalmente! La vera Quest inizia adesso. :sisi: Fino a questo momento ti sei comportata benissimo, spero che tu possa continuare. Dunque.. Puoi decidere se ruolare suddividendo la sostanza in due post (come ho dovuto fare io xD), oppure se postare tutto quanto qui. Ovviamente, come sempre, hai libero arbitrio. Buon divertimento! ^^ //

 
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^Shinodari^
view post Posted on 25/4/2012, 20:59     +1   -1




Non credeva che la sua risposta potesse suscitare tanta gioia in colui che, ormai in modo evidente, era stato promosso al ruolo di SUO Sensei. Invece il suo viso serio e all'apparenza contratto divenne felice, gioioso, come se il regalo più bello l'avesse ricevuto lui, si chiese se tutto questo non nascondesse una terribile verità. Forse un giorno si sarebbe fidata di Fuyuki, ma decisamente non era quello il momento.



“Perfetto.”



Ripeté senza abbandonare il sorriso che copriva egregiamente i suoi dubbi.

Il ragazzo ora sembrava impaziente, di cominciare forse. Ma questo lei non l'aveva previsto, credeva che avrebbero prima parlato un po', che si sarebbe informato sulle sue aspettative, che avesse ponderato le sue richieste e questo la lasciò in preda a sentimenti confusi. Se una parte di lei gioiva nell'apprendere che il suo nuovo Sensei era entusiasta di insegnarle qualcosa, l'altra si poneva numerose domande e la tratteneva dal provare riconoscenza.
Ma mentre lei si poneva ogni sorta di quesito riguardo ai veri motivi che avevano determinato quella situazione, lui si mordeva il pollice della mano destra, interrompendo così il pensiero che in quel momento stava attraversando la sua mente, ossia l'incredibile constatazione che forse, e dico forse, il loro incontro era accaduto per il volere di qualcuno che certo non poteva essere Kai.



- Evocazione!? -



Pensò esterrefatta. Era l'unica cosa alla quale riusciva ad associare quel gesto e i suoi occhi si dilatarono ulteriormente in un'espressione attonita. Quando Fuyuki appoggiò lo stesso dito sulla sua guancia sinistra ne percepì il tocco leggero e sentì l'umido appiccicoso e caldo del suo sangue che le rigava la gota. Lo vide ridere compiaciuto ma poi una fitta coltre di fumo calò davanti ai suoi occhi e ne rimase accecata, in quel momento ebbe la sensazione che la panchina sulla quale era seduta si staccasse da lei e anche il terreno sul quale appoggiava i piedi smise di essere solido. A quel punto ogni sua resistenza sarebbe stata inutile, quindi si abbandonò al ribollire del fumo che la circondava, ritrovandosi a galleggiare in un'aria grigia e solida che turbinava intorno e dentro di lei. Passò un tempo apparentemente infinito e mai sarebbe riuscita a quantificarlo in qualche modo, la mente leggera e intorpidita non riuscì ad appuntare un inizio e nemmeno la fine, ma poi i suoi piedi incontrarono qualcosa di soffice e fresco, allora capì che quella era davvero la fine.
Gli occhi che fino a quel momento erano rimasti sempre aperti pur non riuscendo a vedere nulla, ora rimandavano al cervello un'immagine incredibile e, associata all'odore intenso di abbondante vegetazione, le diedero un'idea del posto dove si trovava. Un colore predominava si tutti ed era il verde, il verde dell'erba, degli alberi e degli arbusti, o per meglio dire erano i verdi differenti che caratterizzavano la scena. Non c'era solo il verde però, ad inframmezzare quelle tonalità ve n'era una diversa, il grigio. Il grigio della pietra, tagliata e sistemata per bene da antiche mani che probabilmente avevano costruito monumenti e palazzi, ma lo scorrere impietoso del tempo aveva corroso e parzialmente demolito. Capì che si trattava di ruderi sui quali la vegetazione aveva avuto la meglio.
Era serena, sentiva di essere in un posto accogliente, era tranquilla, pacata e non aveva alcuna paura.
Respirava regolarmente e ad ogni respiro quella sensazione beata si faceva più forte e con essa il suo viso si distendeva e diventava radioso, quel luogo aveva un potere straordinario su di lei e le parole che udì da Fuyuki le sembrarono scontate, come se avesse già capito da sé dove si trovava.



CITAZIONE

- Benvenuta all'eremo dei mustelidi, Yukiko.


“E' meraviglioso ..”



Fu l'unica cosa che riuscì a dire in quel momento. Si guardò nuovamente intorno e notò un alto edificio che era stato miracolosamente risparmiato dall'incuria, solo i tralci d'edera lo abbracciavano strettamente, ma non ne oscuravano la grandezza. Movimenti furtivi tra le erbe alte le indicarono immediatamente la presenza di piccoli esseri che presto si palesarono ai suoi occhi meravigliati. Riconobbe innumerevoli donnole e molti ermellini con i loro musetti inconfondibili, i piccoli occhi furbi e i loro nasi frementi di annusare gli intrusi, o meglio, l'intrusa era lei perché il ragazzo era assolutamente conosciuto, del resto era il guardiano di quel luogo incantato. Uno di quei teneri e buffi animaletti approfittò della sua presenza per ricevere coccole e carezze che sembrava gradire particolarmente, Yukiko non riuscì a trattenere un sorriso che esprimeva appieno tutta la tenerezza che provava in quel momento. Se avesse potuto l'avrebbe preso in braccio per donargli, a sua volta, carezze e gentilezze e, ne era sicura, per godere di quel contatto morbido col pelo scuro e soffice.
Fu come se l'animale avesse udito il suo desiderio, anche se poi si accorse che era altro ciò che cercava, infatti abbandonò Fuyuki per zampettare fin da lei. I piccoli occhietti scuri si puntarono nei suoi e assunsero quell'atteggiamento tipico atto ad impietosire, quelli di un bimbo affamato per intenderci. Come non restarne incantati?



“Ciao piccolino.”



Sussurrò con un filo di voce, come sempre faceva quando tentava di fare amicizia con un qualunque animale e si abbassò sulle ginocchia per agevolare lo scambio di informazioni olfattive. Arricciò appena il naso, come se volesse imitare il gesto di annusare, poi lentamente allungò la mano e fu in quel momento che si accorse di stringere ancora il sorbetto, che miracolosamente non si era ancora sciolto del tutto.

Era arrivato il momento di provare gratitudine verso il SUO Sensei.




// Cercherò di fare del mio meglio Sensei ^^Ho preferito fare un unico post, del resto c'era già il "continua qui" XD //
 
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view post Posted on 26/4/2012, 16:58     +1   -1
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La ragazza aveva allungato la mano per accarezzarlo, dimenticando per un attimo di stringere ancora in pugno il bastoncino del ghiacciolo. La piccola creatura sgranò gli occhi, meravigliata per ciò che stava accadendo. Lei si era avvicinata solo per dedicare al piccoletto le sue attenzioni e lui, come un freddo e astuto usurpatore, ne aveva approfittato per sfilarle il sorbetto dalle mani. Una volta compiuto il furto fuggì svelto, disperdendo le sue tracce tra la folla di mustelidi in modo da poter raggiungere in fretta il luogo in cui avrebbe potuto gustare quella rara prelibatezza. Fuyuki osservò la scena divertito e non fu in grado di trattenere un piccolo risolino quando vide l'animaletto vittorioso dileguarsi con movenze degne di una spia con una certa esperienza.

- Sembra che tu non abbia avuto molta fortuna con il sorbetto, oggi.

Commentò ironico, constatando in un secondo momento quanto in effetti la sua osservazione fosse veritiera. Non era tuttavia il momento opportuno per rimuginare ulteriormente sulla sfortuna della Yamanaka, non ora che aveva la possibilità di salutare il proprio mentore. Aveva sentito la sua calda energia sin da quando aveva messo piede in quel luogo e, man mano che si avvicinava con passi lenti al tempio, aveva la sensazione che tale Chakra continuasse a crescere a dismisura. Era uno spirito tangibile, per quanto esso potesse essere spesso relegato in quelle quattro mura antiche che costituivano la sua dimora. Era proprio da lì dentro che il sommo vegliava su ognuno dei membri della famiglia, assicurandosi che la vita comunitaria procedesse serenamente durante l'assenza dell'eremita. Quest'ultimo invitò la fanciulla a seguirlo con un cenno della mano e, destreggiandosi con sinuosi movimenti tra la consistente schiera di creature, i due raggiunsero i piedi della struttura dopo qualche minuto di cammino.

Si fermò per pochi secondi, contemplando con lo sguardo alto la maestosità dell'edificio, prima di iniziare a percorrere la lunga scalinata che lo separava dalla vetta. Una volta giunto in cima, attese qualche istante, respirando a pieni polmoni, per poi discendere la rampa di scale interna che lo avrebbe condotto in un lungo corridoio, illuminato dalla fioca luce partorita da alcune torce incastonate nelle pareti. Tale androne sfociava infine in una stanza circolare, dentro la quale si trovava l'anziano Mujinahen, comodamente seduto sul suo trono di pietra collocato in mezzo a due statue raffigurante donnole armate di falce. Sembravano costituire un monito poco rassicurante per i visitatori, in netto contrasto con le affabili emozioni che lo sguardo serafico dell'atavico essere lasciava trapelare.


Mujinahen - (Qual buon vento vi porta qui, cuccioli?)

Una voce calda e soave, come la stessa energia che aveva percepito, risuonò nella mente della Genin. Questa rimase sicuramente sorpresa nel constatare che, nonostante questa risultasse nitida, l'enorme tasso non aveva assolutamente aperto bocca. Abituato ad assistere alla dimostrazione di quanto i poteri del capostipite dei mustelidi fossero straordinari, lo Hyuga non sembrava invece turbato, anzi. Chinò il capo con calma, per esprimere un chiaro segno di riverenza nei confronti del suo maestro, prima di prendere parola, anch'egli per via telepatica.

- Mujinahen-sama, lei è..

Mujinahen - (Yukiko Yamanaka. Ho letto nei tuoi occhi la sofferenza che hai provato.. Mi dispiace, non deve essere stata un'esperienza piacevole. Se ho capito bene, Fuyuki-chan ti ha portata qui per insegnarti qualcosa. Sono contento di poter godere della tua compagnia.)

Esordì con voce quasi atona, interrompendo il Chunin prima che potesse concludere la frase. Gli era bastato un solo sguardo per sondare l'anima della ragazza, per poter rovistare nei suoi ricordi e divenire lo spettatore del trauma che aveva vissuto a causa del misterioso Kai. Con la stessa facilità aveva intuito quale fosse la reale intenzione che si celava dietro le false azioni dello Shinobi, senza tuttavia biasimarlo: sapeva che alla base di tutto si trovava il dovere di ANBU e il suo sincero desiderio di aiutare la Yamanaka nella lotta contro l'uomo che aveva attentato alla sua vita. Sul volto costellato di rughe del sommo si disegnò un solare sorriso che, unito alla calorosa atmosfera che l'aveva accolta al suo arrivo, non faceva altro che mettere a proprio agio la bella donzella.

 
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^Shinodari^
view post Posted on 27/4/2012, 13:56     +1   -1




E infatti, come già accennato, le sue mire erano ben altre. Tanto inaspettatamente quanto repentinamente il piccolo animale si impossessò del ghiacciolo e sgattaiolò lontano lasciandola con una mano tesa, vuota e inutile.



- Ah! Piccolo opportunista! -



Pensò sorridendo. Il quadrupede furfante aveva compiuto un’azione deprecabile, ma non per questo la tenerezza che provava per lui era svanita, anzi direi che si era aggiunta anche una buona dose di ammirazione per il coraggio e la destrezza dimostrata. Ad ogni modo ormai era svanito chissà dove a portare in salvo il prezioso bottino estorto all’umana, aveva provato a seguirlo con gli occhi ma ovviamente l’aveva perso immediatamente.
Fuyuki ridacchiò e disse qualcosa riguardo al fato che la perseguitava.



CITAZIONE

- Sembra che tu non abbia avuto molta fortuna con il sorbetto, oggi.


“Guardiamo il lato positivo: niente calorie difficili da smaltire!”



Rise anche lei di rimando e poi aggiunse:



“Pare comunque che la mia dose di fortuna l’abbia avuta comunque oggi.”



Ormai si fidava di lui, ogni dubbio era svanito nell’esatto momento in cui i suoi piedi avevano calpestato l’erba di quel luogo misterioso e magico, così gli sorrise, un sorriso che mostrava gratitudine, chissà se lui se ne accorse.
Ora però doveva muoversi, lui la invitava a seguirlo mentre si dirigeva verso la costruzione più grande e sfarzosa e, non senza difficoltà, tentava di tenere il passo. Pareva impossibile riuscire a camminare in quella selva di zampette, occhietti indagatori e code abbandonate qua e là, dovette osservare attentamente dove dirigeva il suo passo alfine di non disturbare nessuno di quei piccoli animaletti. Pareva un’equilibrista che camminava su un filo con l’aggravante che quel filo non era dritto e così il suo incedere era particolarmente buffo, come quello di un cameriere che, inciampando, cerca disperatamente di salvare il vassoio con le vettovaglie. Mentre si districava in questo esercizio fisico non perdeva occasione di lanciare saluti a molti di quegli esserini che la circondavano e così, tra un “salve a voi”, un “ciao piccolini” e vari cenni di saluto con la mano, arrivò alla base della lunga scalinata che portava sulla cima del bianco palazzo.
Fuyuki si fermò per un momento ad osservare in alto e lei lo imitò senza sapere cosa cercare esattamente, infatti non vide nulla di particolare o interessante, evidentemente il gesto del ragazzo era dettato da qualcosa che veniva dal profondo. Gettò un ultimo sguardo all’indietro, accorgendosi che in fondo le dispiaceva abbandonare tutte quelle piccole entità senza essere riuscita ad accarezzarne nemmeno una, ma si ripromise di farlo al ritorno, sempre che ci fosse stato un ritorno.
Quando si girò di nuovo vide che lui l’aveva distanziata, quindi accelerò il passo sugli alti gradini e faticando un pochino lo raggiunse tenendosi però alle sue spalle. Sentiva di doverlo fare, era lui che la stava introducendo, lei era solo un’ospite, per ora ben accetta. Arrivarono all’ultimo gradino, dal quale vide un’altra scala che portava in basso, nelle viscere della costruzione.



“E ora si scende ..”



Disse con un filo di voce, mentre poggiava il primo piede in discesa. La luce spariva man mano che s’inoltravano nel palazzo e quando giunsero ad uno stretto corridoio era quasi sparita del tutto, tanto che svariate torce erano state sistemate allo scopo di illuminare il cammino. Si guardava attorno curiosa, cercando di individuare ogni piccolo particolare ed era piena di meraviglia, poi, improvvisamente percepì una presenza da qualche parte davanti a lei.
Ben presto avrebbe capito di cosa si trattava. Infatti il corridoio finì dritto in un grande locale circolare con un seggio di legno sorvegliato da due gigantesche statue che raffiguravano ognuna una donnola minacciosamente armata di falce. Strizzò gli occhi per distinguere meglio la figura che sedeva al centro e riconobbe il grande tasso che sapeva essere il Signore dei Mustelidi.
Ma, come solito non riusciva a ricordarne il nome. Anche in questo caso sperò nel soccorso di un’educata presentazione. Si sforzò di essere il più naturale possibile, per fare una quantomeno decente impressione, e si fermò qualche passo dietro l’Eremita. Intanto osservava incuriosita e impressionata il grosso animale, i cui occhi lasciavano trapelare l’esperienza degli innumerevoli anni di vita vissuta, chiaramente espressi dalle rughe profonde che solcavano il suo muso.
Ne era affascinata, chissà quanta saggezza albergava in lui!
Il fascino aumentò quando una voce gentile e serafica inondò la sua mente anziché le sue orecchie.



- Telepatia! Mi sta parlando telepaticamente! -



Era sorpresa, ma, come un fulmine a ciel sereno tornò per una frazione di secondo il fantasma di Kai, il quale lei aveva creduto potesse leggere la sua mente. Ad ogni modo rimase a bocca aperta fissando il suo interlocutore mentale e constatando come fosse facile per lui comunicare, sapeva altresì che il suo clan poteva fare altrettanto, ma ancora per lei non era giunto il momento di apprendere quella tecnica.
Fuyuki salutò con un inchino e lei, frettolosamente, fece altrettanto, in effetti non sapeva bene come comportarsi e quindi copiò il gesto spudoratamente nella speranza di fare cosa gradita. In seguito fu proprio il ragazzo a parlare, ma sarebbe meglio dire a pensare, e lo fece presentandola. Subito venne interrotto dal grande tasso che sembrava conoscerla perfettamente.



CITAZIONE

Mujinahen - (Yukiko Yamanaka. Ho letto nei tuoi occhi la sofferenza che hai provato.. Mi dispiace, non deve essere stata un'esperienza piacevole. Se ho capito bene, Fuyuki-chan ti ha portata qui per insegnarti qualcosa. Sono contento di poter godere della tua compagnia.)


Quindi non solo parlava telepaticamente, ma era anche in grado di sondare la mente e i ricordi? Sorrise imbarazzata e cercò di darsi un contegno nel rispondere.



“Sono lieta ..”



Si rese conto che stava parlando e che la sua voce risuonava in maniera disturbante nella grande sala, allora tacque, guardò il ragazzo con aria imbarazzata, e provò semplicemente a pensare il resto della frase.



- .. di fare la vostra conoscenza. E’ stato un immenso dono conoscere Fuyuki e un dono ancor più prezioso è la benevolenza che nutre nei miei confronti, spero un giorno di poterlo in qualche modo ripagare. -



Evitò accuratamente di accennare alla sua sventura, sapeva comunque che Mujinahen-sama conosceva ormai ogni piccolo particolare sull’accaduto e sul suo stato d’animo. Si domandò se anche Fuyuki riusciva a sentirla e, se aveva sentito le parole del tasso, le avrebbe sicuramente posto delle domande a riguardo.


 
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view post Posted on 6/5/2012, 14:47     +1   -1
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Udire la voce del tasso nella mente fu per la ragazza qualcosa di incredibilmente piacevole, una sorpresa talmente inaspettata che la lasciò del tutto spiazzata. L'emozione che provò nel mettersi in contatto per via telepatica con il sommo era facilmente notabile, sia per lui che per il suo discepolo, che con un sorriso stampato tra le labbra osservava la Yamanaka rivolgersi un po' impacciata alla grande autorità che aveva di fronte. Il suo imbarazzo non poteva essere di certo biasimato, del resto non capitava tutti i giorni di ricevere le grazie di un eremita, tantomeno di ritrovarsi faccia a faccia con l'evocazione più antica del mondo. Mujinahen, colui che tutto vede e tutto conosce, la scrutava con i suoi occhioni neri colmi di benevolenza, ascoltando con la sua solita espressione serafica ciò che aveva da dire. Nient'altro che ringraziamenti, ovviamente ben accolti dall'atavica creatura, che rimanendo comodamente seduto sul suo trono di pietra attendeva con pazienza l'evolversi della situazione. Aveva manipolato la conversazione a suo piacimento, decidendo quali parole condividere con l'intero uditorio e quali pensieri personali tenere per sé, come preziosi tesori da custodire gelosamente. Tra questi vi era la richiesta che lo Hyuga gli aveva posto in silenzio, senza mutare l'espressione del proprio volto.

Non l'ho portata qui per concederle l'opportunità di firmare il contratto, ma soltanto per poterla tenere d'occhio.

Si sentiva sporco nel mentire ad una donzella, forse fin troppo ingenua per poter comprendere quale fosse il motivo che aveva spinto il suo nuovo Sensei a prenderla come allieva, ma al tempo stesso era perfettamente consapevole di non poter fare altrimenti. Era uno Shinobi devoto, nonché un ANBU e come tale doveva adempiere ai suoi doveri senza alcun indugio. Probabilmente Yukiko non avrebbe mai scoperto la verità riguardo l'eremita, ma quest'ultimo avrebbe sicuramente cercato in ogni modo di instaurare con lei un rapporto svincolato dagli obblighi che il suo lavoro gli imponeva. Magari così facendo avrebbe alleviato il carico di colpe che come un insostenibile macigno gli gravava sulle spalle. Era incredibile che il Chunin si fosse inizialmente approcciato con bugie, che non gli avevano provocato nessun fastidio, e che adesso si sentisse in colpa per ciò che aveva fatto. Solo dopo aver visto il suo sorriso e aver udito le sue parole, traboccanti di gratitudine nei suoi confronti.

- Ti ringrazio per le belle parole, Yukiko. Però, aspetta un momento..

Si fermò con fare dubbioso o - meglio ancora - mentendo. In quel momento la Genin aveva senz'altro intuito quale fossero le perplessità del suo interlocutore, del resto l'aveva previsto nello stesso istante in cui l'anziano capostipite dei mustelidi aveva accennato alla sofferenza che in quell'ultimo periodo l'aveva tormentata. Fuyuki si finse abilmente all'oscuro di tutto: le parole, il suo atteggiamento e il suo sguardo non tradivano la posizione che aveva preso.

- Non vorrei sembrarti invasivo, ma ti dispiacerebbe parlarmi di ciò che ti è accaduto? Non fraintendermi.. voglio solo aiutarti.

Sapeva di mettere ancora una volta in pericolo la sua copertura in quel modo, ma aveva la certezza matematica di non fallire. La Yamanaka ormai aveva iniziato a fidarsi del suo mentore, i suoi sorrisi e il suo atteggiamento sereno lo spiegavano molto meglio di quanto mille parole avessero potuto fare. Come se non bastasse, lo spirito affabile del sommo la metteva assurdamente a suo agio, facendola sentire come in compagnia delle persone a lei più fidate. In ogni caso la ragazza non avrebbe potuto aggiungere altro a ciò che lui già sapeva. Al distretto si era informato bene e aveva studiato con perizia ogni dettaglio della vicenda che l'aveva vista protagonista al fianco di un suo caro amico, un neo ninja manipolatore del legno. Tuttavia desiderava udire la verità uscire dalle sue rosee labbra, ascoltare il tono con il quale narrava le sue esperienze e approfondire di conseguenza le conoscenze già in suo possesso. Sapeva che l'assenza di segreti era alla base di un legame solido e duraturo. Pensando a ciò, riuscì per fortuna a trattenere un profondo sospiro.

Ho cominciato proprio con il piede giusto.

 
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^Shinodari^
view post Posted on 7/5/2012, 18:53     +1   -1




Il grande tasso la fissava silenzioso, sia con le parole che con i pensieri, ma questo silenzio non era per lei motivo di imbarazzo. In circostanze normali si sarebbe sentita in dovere di aggiungere qualcosa, qualsiasi cosa pur di interrompere la sensazione spiacevole di non essere all'altezza della conversazione, ma in quella stanza e con quegli interlocutori non ne sentiva il bisogno, anzi la pace e la serenità che provava nell'animo facevano sì che potesse godere appieno del momento.
Senza rendersene conto portò le mani dietro la schiena e inarcando le spalle all'indietro, si stiracchiò flessuosa, con quel gesto incontrollato esternò la quiete che la pervadeva.
Non aveva perso il sorriso e la luce che brillava nei suoi occhi dal momento in cui era giunta all'Eremo non si era ancora spenta e non si spense nemmeno quando Fuyuki le pose la domanda che confermava i suoi sospetti. Lui aveva udito le parole di Mujinahen-sama e ora domandava spiegazioni.
Si girò verso il suo Sensei per rispondere e per la prima volta si accorse di poter percepire chiaramente il suo stato d'animo.



- Un momento .. qualcosa non va .. è come se si sentisse in colpa per qualcosa .. -



Non le era mai capitato prima ad ora, eppure era una Yamanaka e suo padre l'aveva informata per tempo di questa particolare potenzialità, si chiese se il contatto mentale con il Sommo non avesse in qualche modo fatto emergere questa capacità. Il suo sorriso si allargò ulteriormente conscia del fatto di saper finalmente utilizzare questa potenzialità e, eccitata da questa nuova consapevolezza, decise di metterla subito alla prova.




“Fuyuki sensei, perché mi poni questa domanda? Io credo che tu sappia benissimo a cosa alludeva Mujinahen-sama .. mi sbaglio forse?”



La sua espressione non mutò e rimase sorridente.
In effetti non sapeva affatto se le sue parole contenevano un fondo di verità, ma avrebbe potuto sondare di nuovo lo stato d'animo del giovane e la sua reazione al quesito da lei posto.
Tuttavia la sua stima verso di lui rimase inalterata e non avvertiva il benché minimo pericolo, si sentiva protetta, forse era il luogo, la presenza del grande tasso o, paradossalmente, Fuyuki stesso.
Piegò la testa da un lato, in attesa della risposta e pronta a cogliere qualche cambiamento d'umore del suo mentore, ma intanto nella sua mente si formò un pensiero diretto al Sommo.



- Mujinahen-sama, voi conoscete la verità. Io sento di poter riporre la mia fiducia in lui, così come fate voi, ma sento che qualcosa non va .. cosa nasconde quel senso di colpa che ho percepito prima?
Mi ha accolta come sua allieva e portata qui davanti a voi, non dovrebbero esistere segreti, lui è il mio mentore ora .. -



Senza saperlo aveva formulato un'opinione identica a quella di Fuyuki.



- .. Ma ditemi, Sommo Signore, siete stato voi a risvegliare in me il dono dei miei antenati? -



Naturalmente non era per nulla sicura che il suo interlocutore mentale la stesse ascoltando o degnandola di qualche attenzione e nemmeno se lei era in grado di fargli giungere i suoi pensieri e se lo avesse fatto non era sicuramente merito suo.


 
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view post Posted on 8/5/2012, 16:43     +1   -1
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La voce della ragazza spezzò il silenzio che Mujinahen aveva - seppur inconsapevolmente - imposto con la sua presenza, giungendo svelta e chiara alle orecchie del suo interlocutore. Fuyuki rimase immobile, la domanda che lei gli aveva posto lo aveva colpito come un pugno in pieno viso. Possibile che avesse capito tutto? No, il ninja non aveva sbagliato nulla, tantomeno le aveva dato modo di elaborare un'ipotesi alternativa sul suo conto. Ai suoi occhi risultava l'eremita dei mustelidi, il ragazzo che si era interessato a lei e le aveva dato fiducia, a tal punto da portarla in quel luogo sacro. Yukiko non poteva indagare oltre, non doveva sospettare delle parole che il suo Sensei le aveva rivolto. In quel momento il giovane cadde in uno stato di agitazione, dovuto alla consapevolezza che la Genin stava abilmente ostentando. Sentiva la situazione sfuggire al suo controllo e non poteva sopportare l'idea di essere ancora una volta in equilibrio su un filo così precario.

Non dirmi che..

Una lampadina si accese improvvisamente nella sua mente, svelando un particolare riguardante il Clan di cui la fanciulla faceva parte. Il giovane ANBU ne aveva sentito parlare, del resto la capacità degli Yamanaka di comunicare telepaticamente e di sondare le emozioni delle persone era conosciuta in tutto il mondo, famosa quasi quanto le leggende che si celavano dietro i due Doujutsu di Konoha. Si domandò se la Kunoichi fosse capace di leggere il suo stato d'animo, augurandosi di ricevere una risposta positiva. Tuttavia la sua cognizione riguardo il turbamento dello Shinobi era palese e una simile scoperta portò quest'ultimo a valutare l'opzione di cambiare strategia. Per quanto fosse abile a non mostrare con il corpo, i modi e le parole le proprie sensazioni, azzerare le emozioni del proprio cuore sino a renderlo una fredda macchina era qualcosa di impensabile anche per lui. Doveva agire e prendere alla svelta una posizione diversa, prima che le circostanze degenerassero.

Fece per proferire parola, ma tutto ad un tratto sentì lo spirito del sommo farsi sempre più palpabile. In quel preciso istante intuì che era entrato in contatto con Yukiko e quindi, per non disturbarlo, si chiuse in un reverenziale silenzio, tentando - purtroppo senza alcun risultato - di calmarsi.


Mujinahen - (Non è del tutto esatto, ma sì.. In qualche modo la mia presenza è servita a risvegliare le tue capacità ancora dormienti.)

Commentò con un sorriso stampato in volto, un'espressione che in un momento delicato per il suo discepolo sembrava decisamente inadatta. Eppure lo Hyuga lo fece fare, consapevole di non poter mettere in discussione la sapienza del proprio mentore, una creatura che ormai da secoli conosceva ogni segreto di quel mondo. Il tasso in quel momento era l'esatto opposto del ragazzo: un involucro di ostentata benevolenza che ricopriva un'anima imperscrutabile come uno specchio. Sapeva che Yukiko non avrebbe mai coltivato il minimo sospetto nei suoi confronti, ma per mantenere intatta la copertura di Fuyuki era necessario che lei credesse ad ognuna delle sue parole. In ogni caso non sarebbe stato difficile esporre il proprio discorso, considerando che questo purtroppo possedeva un fondo di verità.

Mujinahen - (Devi sapere che Fuyuki-chan è diventato eremita da poco, dopo il tradimento del suo predecessore. Le norme che garantiscono il rigore qui sono poche, ma rigide e severe.. Nonostante il precedente eremita fosse un suo caro amico, è stato costretto a prendere una decisione. La più drastica, ma al tempo stesso la più giusta.)

Anche se la Genin era all'oscuro della triste vicenda che aveva dettato la storia del ninja, così come quella dei suoi fratelli, poteva benissimo immaginare il senso di colpa che da quel giorno aveva intrappolato le viscere di Fuyuki in una morsa spietata, che sembrava volerlo vincolare ad un eterno rimorso. L'atavica creatura aveva accuratamente evitato di approfondire l'argomento, preferendo inoltre sostituire la causa dell'attuale pentimento del ragazzo con una altrettanto recente e veritiera. Sperava di averla convinta, ma in ogni caso la conversazione non avrebbe fatto ulteriori progressi.

Qualcosa di inaspettato quel giorno avrebbe spezzato la serenità che si trovava alla base della vita delle evocazioni che popolavano quella lussureggiante foresta.

Una piccola figura, rimasta celata fino a quel momento nella penombra del lungo corridoio, rotolò fino ai loro piedi. Lo Shinobi lo riconobbe immediatamente e, constatando la stranezza della sua entrata, inarcò un sopracciglio e assunse un'espressione dubbiosa. Sapeva bene che Okojo amava mettersi in mostra, specialmente di fronte ai nuovi arrivati, ma dietro le sue goffe movenze di nascondeva qualcosa di decisamente anomalo. Le sue perplessità per fortuna vennero prontamente spente dall'arrivo di una donnola dal pelo marroncino, una creatura alta due metri e mezzo che brandiva con fare inquietante un'enorme Dai Katana.


Fukuizuna - Non si origliano le discussioni altrui, Okojo-chan.

Okojo - Non è vero! Stavano parlando telepaticamente, cosa avrei potuto sentire?

Fukuizuna era una femmina dal carattere diretto, che incuteva timore con il solo sguardo. Nessuno in quella stanza oltre il sommo, compreso lo stesso eremita, era capace di sostenere a lungo un contatto visivo con quegli occhi neri, taglienti come delle vere e proprie lame. Visibilmente maliziosa nelle movenze e nei modi, la donnola si abbassò fino a concedere all'ermellino dal candido manto un bacio che di casto aveva ben poco, come per scusarsi per l'incidente fuori programma. Okojo rimase sorpreso, ma mai quanto lo Hyuga e Yukiko, che osservavano interdetti Fukuizuna, mentre questa si apprestava a comunicare loro ciò che stava succedendo.

Fukuizuna - Siamo sotto attacco, Fuyuki-chan.

Sentenziò a denti stretti, suscitando lo scalpore generale. Il giovane ANBU era consapevole che prima o poi sarebbe stato chiamato in causa, per proteggere quel luogo da futuri nemici, ma non avrebbe mai pensato che quel momento sarebbe giungendo così in fretta, per giunta interrompendo l'importante discussione con la Yamanaka. Tuttavia era necessario mettere da parte ogni questione esterna e abbandonare ogni titubanza, ora che l'eremo si trovava sotto minaccia. Lo stesso Okojo, intuito quanto la situazione fosse grave, si rimise svelto in piedi, destandosi dalle fantasie che vedevano la bella Fukuizuna come loro protagonista.

Okojo - Basterà solo il mio intervento per metterli in fuga. Quanti sono?

Fukuizuna - Quattro ninja della Nuvola.. Arriveranno a momenti.

Fu come un calcio alla bocca dello stomaco per l'eremita, ritrovatosi per la prima volta nella condizione di dover lottare per tenere fede al giuramento che aveva siglato con il proprio sangue. Era determinato a proteggere ciascuno dei suoi fratelli, ma sentiva di non essere ancora pronto a scendere in campo. Sapeva di poter contare sull'aiuto dei valorosi guerrieri dell'eremo, ma al tempo stesso sentiva un brivido che gli percorreva la schiena e che senza pietà alcuna lo stava relegando ad una fastidiosa impotenza.

Cosa diamine mi prende?!

Al contrario l'ermellino sembrava entusiasta di mettersi alla prova, tanto che si mise in piedi sulle zampette posteriori e, adagiate le anteriori sui fianchi, gonfiò il petto come per mostrarsi spavaldo e senza alcun timore. Era pronto a proferire altri commenti vanagloriosi sul proprio conto, non riuscendo a capire ciò che in quel momento il suo amico stava provando. Il giovane ANBU strinse i pugni, combattuto tra il desiderio di scacciare gli invasori e la paura di non essere all'altezza del compito. Fosse stato solo avrebbe optato per una fuga strategica, ma in quella circostanza si trattava di proteggere i tesori dell'eremo, nonché le vite delle creature che lì avevano trovato una dimora. Persino la salvaguardia dell'incolumità di Yukiko adesso gravava sulle sue spalle, pesante quanto un macigno. I presenti non aspettavano altro che un suo ordine, ma lui rimaneva immobile e in silenzio, come un bambino alle prime armi che ha bisogno di essere incitato per trovare il coraggio di affrontare le difficoltà della vita.

 
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^Shinodari^
view post Posted on 9/5/2012, 12:50     +1   -1




Di nuovo percepì distintamente le emozioni di Fuyuki e questa volta erano nervosismo e agitazione quello che provava dopo aver udito le sue parole, allora, si disse, aveva colto nel segno e con evidente soddisfazione ascoltò la risposta del tasso ai suoi quesiti.



CITAZIONE

Mujinahen - (Non è del tutto esatto, ma sì.. In qualche modo la mia presenza è servita a risvegliare le tue capacità ancora dormienti.)


Quindi fu certa che le sue sensazioni non erano frutto dell'immaginazione, ma che davvero ora era in grado di entrare in contatto con le emozioni altrui. Già solo per questo si sentì estremamente grata a Mujinahen-sama e di conseguenza anche al suo giovane mentore. Il suo sorriso si trasformò e divenne veicolo di evidente gioia e riconoscenza e fu diretto ad entrambi.
La voce calma e suadente proseguì:



CITAZIONE

Mujinahen - (Devi sapere che Fuyuki-chan è diventato eremita da poco, dopo il tradimento del suo predecessore. Le norme che garantiscono il rigore qui sono poche, ma rigide e severe.. Nonostante il precedente eremita fosse un suo caro amico, è stato costretto a prendere una decisione. La più drastica, ma al tempo stesso la più giusta.)


Il sorriso mutò di nuovo e questa volta divenne espressione di sofferenza. Ora che era venuta a conoscenza di questo triste segreto non poteva fare a meno di provare pena per Fuyuki.



- La più drastica? Non .. no non può essere!? -



Il suo cervello stava elaborando velocemente le scarse informazioni ricevute e si rifiutava di credere che il ragazzo avesse compiuto un'azione tanto disperata nei confronti di un amico caro. Aveva pensato alla morte, le parole del tasso parevano alludere a questo, ma forse aveva inteso male, forse “la più drastica” per lui aveva un significato diverso da quello che lei aveva supposto. Ad ogni modo provò il desiderio di consolarlo, di essergli in qualche modo d'aiuto e continuò a fissarlo con gli occhi vuoti di chi cerca le parole adatte al momento tanto delicato.



- Cosa potrei mai dire? Qualsiasi parola suonerebbe scontata, addirittura falsa .. Mi dispiace enormemente Fuyuki .. Vorrei tanto poterti aiutare .. -




Questi pensieri vennero, fortunatamente direi, interrotti da un evento inatteso.


Quella che a prima vista sembrava una palla di candido pelo entrò in scena rotolando fino a pochi passi da lei.



- E questo cosa diavolo è?! -



Finalmente aveva distolto gli occhi dal suo sensei, probabilmente con grande gioia di quest'ultimo, per posarli su quel buffo fagotto che si rivelò essere un piccolo ermellino, ma quello era solo l'inizio di una serie di eventi che la lasciarono, in ordine: stupita, perplessa, piacevolmente sorpresa, impaurita e infine determinata.
Una voce sconosciuta ruppe il silenzio:



CITAZIONE

Fukuizuna - Non si origliano le discussioni altrui, Okojo-chan.


- Uh? Oh cavolo! -



Una bestia enorme, almeno dal suo punto di vista, e ben armata era piombata come un fulmine nella stanza. Sbatté gli occhi incredula prima di convincersi che ciò che vedeva era davvero un'enorme donnola dall'aria decisamente inquietante, la Dai Katana, il suo sguardo tagliente quanto la sua arma e i suoi modi bruschi contrastavano con la pace fino ad ora percepita all'eremo.
L'ermellino cercò di giustificarsi in qualche modo e, con enorme sorpresa di Yukiko, la donnola rispose con un bacio imbarazzante donato con ardore al piccolo essere.
Di nuovo strabuzzò gli occhi, ma questa volta fu per l'assurdità della scena a cui stava assistendo, in tutto questo vi lesse un qualcosa di decisamente buffo e non riuscì ad intimorirsi davanti alla grande femmina e, nonostante la palese aura di minaccia che persisteva intorno alla donnola, provava una sorta di simpatia per lei.

Ma ancora non era tutto e arrivò il momento di essere impaurita.



CITAZIONE

Fukuizuna - Siamo sotto attacco, Fuyuki-chan.


La donnola si rivolse direttamente a lui con parole dirette e, per il loro contenuto, preoccupanti. Sembrava che nessuno si fosse accorto della sua ingombrante presenza, del resto era una sconosciuta in quel luogo e, almeno per mera curiosità, avrebbero dovuto domandarsi chi era quella giovane che accompagnava l'Eremita, invece era stata completamente ignorata.
Ora si spiegava il perché: vi erano cose molto più urgenti delle presentazioni di rito.
Un lungo brivido le percorse la schiena e salendo fino alla nuca, le fece rizzare i capelli e assumere un'espressione preoccupata e impaurita. Gli eventi erano precipitati e tutt'un tratto si trovava di nuovo nei guai, pareva proprio che la seguissero ovunque e il suo pensiero corse di nuovo a Kai.

Ci fu un'altro scambio di battute tra i due animali e lei ascoltò attentamente guardando prima l'una e poi l'altro, che si vantò spudoratamente con le parole e con i gesti, infine posò gli occhi su Fuyuki in attesa che proferisse parola, che ordinasse qualcosa, che prendesse in mano il comando delle operazioni insomma.
La sua bocca non si dischiuse. Strinse gli occhi e si concentrò su di lui, mettendo da parte le preoccupazioni e i timori suscitati da quella rivelazione e ne ricavò la netta sensazione che lui fosse in preda ad un groviglio di sentimenti contrapposti. Sembrava che avesse paura, ma non ne era certa perché sentiva anche qualcosa che assomigliava tanto a un istinto di protezione, di sicuro c'era la confusione che lo attanagliava.
Improvvisamente si scoprì impavida e determinata ad agire per lui e per gli abitanti di quel luogo, forse il fattore scatenante fu proprio il desiderio di fare qualcosa per il suo mentore, ora che conosceva il gravoso segreto che attanagliava la sua anima in un senso di colpa poteva capire la situazione in cui versava ed era conscia di essere stata lei con la sua domanda ad averla provocata in precedenza.



“Fuyuki Sensei?

Questo luogo ha bisogno di te, i tuoi fratelli hanno bisogno del tuo aiuto ora. Dimentica i turbamenti e reagisci .. tutti pendono dalle tue labbra e sanno di aver riposto la loro fiducia nella persona giusta. Anch'io, che sono una perfetta sconosciuta, sono determinata a seguirti fino in fondo per preservare la quiete che ho trovato qui. Sarà un buon modo per dimostrarti la mia riconoscenza ..”



Si fermò un momento dubbiosa, aveva parlato troppo? Lei con l'eremo non aveva nulla a che fare infondo. Guardò i presenti imbarazzata e tornò ad osservare il giovane decidendo all'istante che aveva fatto bene ad esprimersi in quel modo, ne era sicura.



“Coraggio Eremita, diamoci da fare!”



Concluse sorridendo e mettendosi nella medesima buffa posizione che aveva assunto Okojo un momento prima.

 
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view post Posted on 9/5/2012, 15:46     +1   -1
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Un silenzio imbarazzante si venne a creare, tenendo in pugno la situazione fino a quando qualcuno non ebbe il coraggio di spezzarlo. La voce di Yukiko risuonò chiara all'interno della stanza, sorprendendo le creature lì presenti, che non attendevano altro che ricevere degli ordini da parte del loro eremita. Quest'ultimo, incapace di reagire, fu colui che più di tutti rimase colpito dalle parole della sua giovane allieva. Il discorso proferito dalla ragazza, impregnato di una profonda gratitudine e di un'accesa sollecitazione, gli diede la forza necessaria per divincolarsi da quella paura che senza alcuna pietà aveva avvolto il suo cuore in una morsa fastidiosa. Ciò che aveva sentito era vero, ogni parola era stata pronunciata dalla ragazza con la consapevolezza che lui fosse realmente la persona giusta per adempiere a quella carica, colui che i mustelidi avevano scelto come loro protettore. Non poteva tirarsi indietro, non in quel momento. Ciò che più desiderava era mostrarsi degno della fiducia che era stata riposta in lui e - a maggior ragione - non deludere le aspettative di chi lo stava incoraggiando: i suoi fratelli e la Yamanaka.

Proprio a quest'ultima rivolse un sorriso traboccante di riconoscenza, accompagnato prontamente da un cenno di assenso del capo. Il brivido scomparve, così come il timore di entrare in azione. Tutto per merito suo.


Grazie, Yukiko-chan.

Si limitò a pensarlo, consapevole che il suo sguardo, insieme ad una semplice lettura del suo animo, le sarebbe bastato per comprendere ciò che stava provando. Successivamente il volto dello Hyuga si corrugò in un'espressione più seria e determinata, nitido monito del ritrovamento della fiducia nelle proprie capacità e in quelle dei compagni che lo avrebbero assistito in quella delicata battaglia. In quel preciso istante era impensabile elaborare un piano d'azione su misura per i quattro nemici, guerrieri dei quali nessuno conosceva nulla. Ciò che invece poteva fare era riordinare le idee, per chiamare chiunque fosse in grado di lottare alle armi e per coordinare l'evacuazione dei più deboli.

- Fukuizuna-san, raduna Kamatari e gli altri combattenti!

La sua voce era pregna di vigore, ora che aveva trovato il coraggio per svolgere al meglio il proprio compito. Ricevuto l'ordine, la donnola maliziosa si dileguò improvvisamente, lasciando al proprio posto un'immagine residua che si dissolse dopo una manciata di secondi. Svelto il giovane ANBU si voltò verso Yukiko e il piccolo Okojo, adesso più determinato che mai a mettere in mostra le doti di cui tanto si pavoneggiava.

- Voi due occupatevi dei cuccioli e di chi non è in grado di combattere. E' importante evacuare l'intero eremo prima dell'arrivo dei ninja di Kumo. Yukiko-chan..

Avrebbe voluto dirle tante cose, ma in cuor suo era conscio che lo scarso tempo rimasto a disposizione non glielo avrebbe permesso. Quale lemma scegliere allora come fulcro dei suoi pensieri? Era un abile oratore, lavorando come ANBU aveva migliorato di parecchio la propria loquacità, ma con lei era diverso. Adesso non la vedeva più come un semplice obiettivo o come protagonista di una missione importante, ma come la propria allieva. Una ragazza solare e fantastica, una Kunoichi tenace che, malgrado fosse più giovane, meritava tutta la sua stima.

- Stai attenta.

Le dedicò l'ennesimo sorriso, prima di voltarsi per cercare l'approvazione del proprio mentore. Mujinahen lo guardò con sguardo compiaciuto e ciò non fece altro che incrementare la determinazione, pronta ad ardere come un fuoco sul quale viene gettata ancora più legna. Fece per prendere parola, quando il rumore di una violenta esplosione risuonò nella camera, soffocando nella sua gola ogni lemma.

Cosa sta succedendo lì fuori?

Si domandò preoccupato, prima di correre lungo il corridoio e salire la rampa di scale che lo avrebbe portato nuovamente sulla vetta del sacro tempio. Ogni suo passo lo avvicinava al suo destino, ogni secondo che passava sembrava dilatarsi all'inverosimile, fino a durare quasi quanto un intero minuto, che con sé portava dubbi e preoccupazioni. Tutto ad un tratto incontrò una coltre di fumo, poco distante dall'uscita, mentre l'odore di bruciato si faceva sempre più tangibile. Era come se qualcuno avesse dato fuoco alla foresta e, una volta ritrovatosi fuori, il Chunin poté osservare i propri incubi prendere forma dinanzi ai suoi occhi, sgranati per lo stupore e la frustrazione. Le fiamme avvolgevano le fronde degli alberi, divorando con immane crudeltà tutto ciò che incontravano durante il loro inarrestabile cammino. Non era riuscito ad agire prima dell'arrivo degli Shinobi della Nuvola e ciò avrebbe soltanto reso più difficoltosa l'operazione di evacuazione.

??? - Oh, finalmente ho l'onore di conoscere l'eremita.

Una voce femminile si levò in cielo, giungendo fino alle orecchie di Fuyuki, che lentamente avanzava verso la ripida scalinata. Vide in lontananza una donna sulla ventina, dalle forme suadenti e dalla lunga chioma vermiglia che le ricadeva dietro le spalle, raggiungendo la zona sacrale del dorso. Indossava il coprifronte rigato di Kumo ed era vestita con abiti neri che coprivano il suo corpo in prossimità delle curve e che lasciava ben poco all'immaginazione. Tuttavia lo Hyuga sapeva che dietro quel dolce cioccolatino si celava una Kunoichi sicuramente pericolosa, la stessa che - a quanto sembrava - aveva appiccato l'incendio.

- Chi sei e cosa vuoi da me?!

Akio - Da te proprio nulla, tesoro. Mi chiamo Akio e ho intenzione di impadronirmi del rotolo che i tuoi amichetti pelosi custodiscono da secoli.

Maledizione, questa fa sul serio!

La donna parlava con fare arrogante e i suoi toni infastidirono parecchio il ragazzo, ma mai quanto le sue ultime parole. Quella Kunoichi sembrava disposta a tutto pur di mettere le mani sul sacro Sutra, un particolare che il Chunin non poteva non tenere in considerazione. Se fosse stata da sola avrebbe optato per una sfida lontano dall'eremo, in modo che nessuno oltre lui rischiasse di rimanere ferito, ma quando vide gli altri tre Nukenin atterrare al suo fianco, non poté far altro che digrignare i denti e stringere i pugni più forte che poteva, nel disperato tentativo di sfogare con quel banale gesto la rabbia che covava nei confronti della rossa. Okojo e Yukiko lo avevano appena raggiunto e, quando furono alle sue spalle, una densa coltre di fumo venne partorita dinanzi all'eremita.

- Puoi scordartelo.

Tagliò corto, mentre lentamente i candidi boccoli si diradavano, rivelando ciò che fino a quel momento avevano celato. Quattro donnole si trovavano accanto al giovane ANBU. Alla sua destra vi erano la bella Fukuizuna e una creatura dal candido manto decisamente più bassa, che con aria minacciosa brandiva due katane gemelle. Alla sua sinistra invece si trovavano Kamatari, mai separato dalla sua fidata falce e un'altro mustelide di grosse dimensioni che impugnava fiero una lama curva lunga più di un metro. L'eremita era al centro, con le mani poggiate sui fianchi e il più prezioso tesoro dell'eremo legato alla vita. Non poteva lasciarlo incustodito quando qualcuno rendeva pubblica la sua intenzione di rubarlo. Il Byakugan gli conferiva un'aria tanto austera quanto solenne, chiaro avviso di quanto fosse deciso a fare tutto ciò che era in suo potere per scacciare gli invasori.

L'aria che si respirava divenne pesante, l'atmosfera elettrica. Lo scontro era appena iniziato.

 
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^Shinodari^
view post Posted on 9/5/2012, 19:37     +1   -1




Il sorriso che le venne rivolto le fece capire istantaneamente che la certezza di aver fatto una cosa buona corrispondeva alla realtà e a questo si aggiunse la percezione dell'animo rasserenato del suo Sensei. Ora la determinazione che aveva appena mostrato apparteneva anche a Fuyuki e ne fu lieta, anche in virtù del fatto che in lui albergava anche un sentimento di gratitudine. Abbandonò la buffa posa che aveva assunto, ora toccava a lui prendere decisioni e comandare le operazioni, infatti lo vide assumere un'espressione determinata e anche lei si fece seria e concentrata.



CITAZIONE

- Fukuizuna-san, raduna Kamatari e gli altri combattenti!


- Questo è il Fuyuki Hyuga che conosco! -



Pensò soddisfatta. Al villaggio era famoso per le sue imprese e persino a lei erano giunte voci riguardo il suo valore, annuì a questo pensiero, ma subito riprese l'ascolto concentrato.



CITAZIONE

- Voi due occupatevi dei cuccioli e di chi non è in grado di combattere. E' importante evacuare l'intero eremo prima dell'arrivo dei ninja di Kumo. Yukiko-chan..


Si rivolgeva ora a lei e al piccolo ermellino, ma ebbe un'esitazione, una sola piccola frazione di secondo e in quell'attimo, che fuggì in un soffio, lei vi lesse una sorta di preoccupazione.



CITAZIONE

- Stai attenta.


Qualcosa era cambiato tra di loro. Si erano conosciuti da poco e per pura coincidenza, lui le aveva offerto i suoi insegnamenti e l'aveva portata in quel luogo, poi erano venuti a galla i segreti di entrambi e lei aveva assunto un atteggiamento diverso nei suoi confronti, il solo fatto di conoscere un così gravoso passato, l'aveva avvicinata ulteriormente. Ma ora sentiva che anche lui aveva cambiato modo di considerarla e quelle due semplici parole che avevano chiuso il discorso ne erano la prova. Si chiese se l'esortazione a lottare fosse stata determinante in questo cambiamento e arrivò alla conclusione che non doveva prendersi meriti che probabilmente non aveva. Ad ogni buon conto incassò il sorriso che lui le rivolgeva e non si pose ulteriori quesiti, anche perché qualcosa turbò, come se ce ne fosse bisogno, il relativo silenzio dell'Eremo.

Un boato echeggiò all'esterno del palazzo, lasciandoli tutti basiti. Fuyuki prese a correre verso l'esterno e lei, memore del comando ricevuto, si rivolse a Okojo.



“Okojo-San, abbiamo un compito da portare a termine, guidami tu!”



Dovevano occuparsi del salvataggio dei cuccioli e degli indifesi, ma lei non sapeva assolutamente dove trovarli, così si era rivolta all'ermellino per chiedere il suo aiuto.
La situazione era chiaramente precipitata ed ora si ritrovava ad inseguire un piccolo mustelide bianco che sfrecciava nel corridoio da cui era giunta senza sapere cosa avrebbe trovato alla fine della corsa frenetica. Udiva delle voci lontane e non riusciva a cogliere la conversazione, ma era sicura che si trattasse di quella del suo sensei e di una voce decisamente femminile.
Mano a mano che avanzava poteva annusare l'acre odore del fumo di legna e questo la turbò più di ogni altra cosa. Non c'era incendio peggiore di quello degli alberi e della vegetazione, le piangeva il cuore sapere che tutto ciò che aveva visto arrivando in quel luogo stava andando a fuoco.



- Più veloce, più veloce .. -



Si ripeteva ansante.
Poi arrivò finalmente dove si trovava l'eremita, ma il fumo copriva la visuale e non ebbe modo di vedere nulla inizialmente, poi però pian piano il velo bianco si diradò e allora rimase stupita: davanti a lei, oltre a Fuyuki vide una serie di creature piccole e grandi, tutte armate e pronte alla battaglia, oltre vi erano quattro shinobi coi coprifronte rigati.



- Nukenin di Kumo! -



Ingoiò la saliva a fatica.

 
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view post Posted on 10/5/2012, 14:21     +1   -1
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Fu un attimo. Udita la secca risposta del ragazzo, la rossa si lasciò sfuggire un risolino ben contenuto e subito dopo, con aria concentrata, si apprestò a comporre alcuni seals con le mani. Serpente. Topo. Serpente. Tigre. Fuyuki osservava con attenzione ogni suo minimo movimento, cercando di capire quale fosse il Jutsu dal quale avrebbe dovuto difendersi. Il suo Doujutsu lo aiutò parecchio, poiché grazie ad esso fu capace di notare come il Chakra di fuoco si stesse accumulando nel petto della Nukenin, pronto ad esplodere da un momento all'altro. Un sorriso compiaciuto si dipinse sul volto del Chunin, consapevole di poter contrastare il Katon in modo efficace con una tecnica di Suiton. Sembrava tutto così facile, prima che qualcosa andasse contro i suoi piani.

Cenere?

Akio - Katon: Haisekishō!

Ceneri Brucianti, un Jutsu particolare quanto potente. La donna aveva sputato con violenza una cortina di fumo rovente, che in poco tempo si propagò nell'aria, rendendola ancora più pesante da respirare, e raggiunse i piedi della maestosa struttura. C'era da domandarsi se ti trattasse di una copertura, di un diversivo, o di un'offensiva ben più pericolosa. Le dita dell'eremita iniziarono a tremare, mentre questo cercava di organizzare le idee per elaborare un contrattacco. Nonostante fosse un ninja abbastanza esperto, quella era pur sempre la prima battaglia in cui ricopriva il ruolo più importante. Ripensò alle parole della sua allieva, mentre cercava di analizzare il Chakra del nemico per mezzo del Byakugan. L'avversaria però, non essendo così gentile da concedergli l'opportunità di prendersi il tempo necessario per studiare una strategia, pensò bene di concludere in fretta l'esecuzione della tecnica. Fu proprio in quel momento, quando percepì un progressivo aumento dell'accumulo di energia all'interno della coltre, che lo Shinobi comprese quale fosse la sua reale funzione. Era ormai troppo tardi, almeno per lui.

- E' un'esplosione!

La sua voce preoccupata risuonò nella foresta, avvisando tutti i presenti del pericolo che stavano correndo. Anche Fukuizuna era riuscita a sentire il cambiamento del Chakra, oltre che a mantenere la solita calma che la caratterizzava. Imbracciò con più decisione la Dai Katana e con un rapido e poderoso fendente creò un'onda d'urto capace di respingere la nube scura, pochi istanti prima che Akio la facesse esplodere in aria con un semplice schiocco dei denti. Adesso Fuyuki non aveva più alcun dubbio riguardo la sua bravura. Esitò per un attimo, consapevole di trovarsi di fronte ad un nemico più potente di quanto potesse immaginare.

Sospirò, per poi prendere una sigaretta dal taschino del giubbotto e avvicinarla alle labbra. La accese, lasciando che l'aspro sapore del fumo lo cullasse, trascinandolo via da quell'inferno, solo per un momento. Era incredibile come bastasse poco per rassicurare una persona: una parola confortante, un sorriso, l'appagamento di un vizio. Adesso era pronto a combattere, malgrado fosse sicuro che non sarebbe stata una passeggiata. Cominciò a correre giù per la scalinata, catapultandosi come un fulmine a ciel sereno verso la rossa, mentre le quattro creature si erano divise tra i restanti tre nemici. Procedendo spedito tra gli alberi in fiamme, giunse ai suoi piedi in una dozzina di secondi. Ingaggiò così un combattimento corpo a corpo, cercando di valutare con pugni e calci veloci quanto fosse saggio lottare a quella distanza. La Nukenin se la stava cavando bene, ma il giovane ANBU capì dal suo modo di difendersi che presto continuando in quel modo avrebbe avuto una speranza di farle male.


Sarai anche abile con i Ninjutsu, ma fino a quando riuscirò a starti alle costole ti avrò in pugno.

Intanto Okojo, che fino ad allora aveva accompagnato la Genin giù dalla vetta del tempio, si era fermato un attimo ad osservare l'evoluzione dello scontro. Era palese che in quel momento non desiderasse altro che confrontarsi con gli invasori, per mostrare a tutti i suoi fratelli quale fosse la sua vera forza. Era una creatura buffa e minuscola, ma quel piccolo involucro di peli bianchi celava una determinazione e un coraggio senza eguali. Nonostante fosse il più giovane tra i guerrieri dell'eremo, l'ermellino era fermamente convinto di essere un abile condottiero, a volte addirittura il migliore della sua razza. Più di una volta Fuyuki aveva dovuto fare i conti con il suo narcisismo e adesso Yukiko si trovava in una situazione pressoché identica. Era a pochi passi da lui e lo vedeva con gli occhietti scuri puntati verso il perno dell'azione, sognante, immerso nel suo mondo costellato da dure imprese belliche e gloriose vittorie.

Okojo - Maledizione.. 'Yuki-chan ha bisogno del mio aiuto!

Bramava con ardore l'opportunità di dare man forte ai suoi fratelli impegnati in quella violenta lotta, tuttavia rimembrò le parole che l'eremita gli aveva rivolto. Aveva ricevuto un ordine preciso e, in qualità di guerriero leale e fedele, non poteva far altro che chinare il capo e obbedire. Ciò però non lo deluse, anzi. Era convinto che anche svolgendo un ruolo - secondo lui semplice - come quello di garante dell'ordine, alla fine avrebbe ottenuto i dovuti riconoscimenti. Ignorava quanto per lo Hyuga fosse essenziale salvaguardare l'incolumità delle creature di quel luogo, più importante della protezione del Sutra stesso. Un nuovo bagliore illuminò i suoi occhi, adesso traboccanti di orgoglio.

Okojo - 'Kiko-chan, propongo di dividerci in modo da velocizzare le operazioni.. Hanno appena iniziato a combattere se sono certo che tra poco la battaglia diventerà sempre più brutale. Vai da quella parte e riferisci ad ogni creatura che vedrai di recarsi dietro il tempio! Da lì potremo spostarci verso un luogo più sicuro.

Spiegò svelto, indicando alla Genin il fianco sinistro dell'antico edificio con la zampetta, prima di scomparire dal lato opposto, tra il fumo e le fiamme che senza alcuna pietà divoravano la vegetazione.

 
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^Shinodari^
view post Posted on 10/5/2012, 19:19     +1   -1




Rimase praticamente ipnotizzata da ciò a cui stava assistendo, al punto tale da non vedere più tutto ciò che non contemplava Fuyuki, i quattro nemici e i mustelidi armati. Intorno a loro vi era il caos e soprattutto vi erano le fiamme che stavano divorando gli alberi più alti e i cespugli che godevano della loro ombra, se avesse avuto il tempo di elaborare quelle immagini si sarebbe commossa, avrebbe pianto e, soprattutto, la sua rabbia sarebbe diventata odio. Ma era concentrata sull'Eremita che ora le appariva come un eroe romantico, pronto a proteggere ciò che aveva di più caro e i suoi occhi brillarono di sincera ammirazione.
Ma fu solo un attimo perché la kunoichi di Kumo eseguì una tecnica a lei sconosciuta e subito dopo il ragazzo gridò qualcosa che giunse alle sue orecchie come una lama tagliente.



CITAZIONE

- E' un'esplosione!


Istintivamente fece l'unica cosa che ragionevolmente non avrebbe nemmeno potuto difenderla, ma che rappresentava il suo unico mezzo a disposizione per limitare i danni. Il Vortice d'Acqua. L'acqua fuoriuscì dal terreno e la racchiuse insieme al piccolo Okojo roteando attorno per un momento, ma in quel breve istante il suo pensiero andò inevitabilmente a Fuyuki, che stava davanti a lei ed era in reale pericolo. Preoccupazione inutile, si direbbe a posteriori, perché qualcuno aveva agito prontamente salvandogli la vita e questo qualcuno era Fukuizuna che, non sapeva come, aveva evitato i gravi danni che l'esplosione avrebbe potuto procurare. Tuttavia questo non la tranquillizzò affatto. Era evidente che i nemici non erano da sottovalutare e lei ben poco avrebbe potuto fare, si sentiva piccola e inadeguata, ma soprattutto temeva per l'incolumità del suo Sensei.
Quando l'acqua ricadde al suolo per tornare nelle viscere della terra i suoi occhi assistettero ad una scena che pareva quantomeno fuori luogo. Accendersi una sigaretta nel bel mezzo di una battaglia?
Era forse folle? A dire il vero non sapeva nemmeno che avesse quel vizio, ma sicuramente quello non era il momento più adatto a soddisfarlo!



- Ma cosa..?! -



Comunque sia non ebbe molto tempo per ritenerlo pazzo o quant'altro perché lo vide precipitarsi per i gradini, verso il basso, verso il nemico e poi combattere in un corpo a corpo insieme agli altri difensori dell'Eremo. Ecco, ora era davvero in ansia per lui.



“Stai attento Fuyuki-san.”



Sussurrò quella frase in modo appena percettibile e probabilmente nemmeno Okojo, che si trovava ancora accanto a lei, riuscì ad udirla, infatti quasi contemporaneamente parlò anch'esso.



CITAZIONE

Okojo - Maledizione.. 'Yuki-chan ha bisogno del mio aiuto!


Lo guardò sgranando gli occhi.



“Io non ho bisogno del tuo aiuto, o meglio .. si, per mettere al sicuro i piccoli, ma non occorre essere così drastici!”



Per fortuna l'ermellino sembrò non dare peso alle parole della ragazza, perché, come scoprì in seguito, non era a lei che si riferiva con il diminutivo Yuki.



CITAZIONE

Okojo - 'Kiko-chan, propongo di dividerci in modo da velocizzare le operazioni.. Hanno appena iniziato a combattere se sono certo che tra poco la battaglia diventerà sempre più brutale. Vai da quella parte e riferisci ad ogni creatura che vedrai di recarsi dietro il tempio! Da lì potremo spostarci verso un luogo più sicuro.


A quelle parole capì tutto: Yuki era Fuyuki e Kiko era lei. Si trovò a desiderare la sordità di Okojo e, neanche a dirlo, si vergognò parecchio, ma non c'era più tempo per le recriminazioni verso sé stessa quindi annuì con determinazione e corse a sinistra, nella direzione indicata dall'ermellino.
Appena fu fuori dal cerchio ristretto della battaglia incontrò innumerevoli occhietti visibilmente turbati che la guardavano speranzosi.



“Presto, presto! Tutti al riparo dietro il Tempio!”



Gridava a destra e a manca mentre cercava di coprire più spazio possibile correndo a raggiera, a volte inciampava per evitare di calpestare quei piccoli esserini e quando alzava gli occhi vedeva le fiamme che divampavano attorno, non esitò a mettersi in pericolo e si ritrovò a lottare con il fuoco per togliere dal pericolo gli animali tremanti.



“Dietro al Tempio, dietro al Tempio”



Non smise mai di urlare gli ordini dell'Eremita e accompagnava le parole con movimenti delle braccia che parevano sospingere i mustelidi nella giusta direzione. Tornò più volte sui suoi passi per assicurarsi di non aver dimenticato nessuno e quando finalmente credette di aver terminato il suo compito, li raggiunse. Si accorse di avere le gote arrossate e brucianti, forse si era avvicinata troppo alle fiamme e quindi passò le mani sul viso bollente spandendo il segno lasciato dal sangue di Fuyuki.



- Fuyuki .. -



Era tentata di tornare dall'altra parte a vedere come se la stava cavando.

 
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view post Posted on 19/5/2012, 18:57     +1   -1
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Con grande risolutezza la ragazza fu capace di eseguire gli ordini del suo Sensei, chiamando a gran voce tutte le creature dell'eremo affinché queste, vista la pericolosa condizione in cui si trovavano, si riunissero dietro l'immenso tempio per poi fuggire in cerca di un luogo sicuro, che - seppur in maniera momentanea - avrebbe concesso loro la dovuta protezione. Non era una situazione semplice da gestire, ma lei e Okojo riuscirono a radunare tutti gli abitanti delle rovine, che in gran massa confluirono nel punto stabilito. Molti erano spaventati, per la propria incolumità, per quella dei propri cuccioli e per la natura, la madre che ogni giorno concedeva loro generosamente il cibo con il quale nutrirsi e un giaciglio dove riposarsi. Altri invece non mostravano alcun timore e aiutavano i due a coordinare le operazione, nella speranza di fare un lavoro efficiente, che avrebbe concesso ai loro protettori l'opportunità di combattere senza la paura di coinvolgere qualche innocente nel proprio raggio d'azione.

Il piccolo ermellino fu il primo a prendere la parola, in modo da dare un ordine al clima di fastidiosa confusione venutosi a creare. Era essenziale mantenere la calma, per quando le circostanze invogliassero tutti a fare l'esatto contrario.


Okojo - Bene, ci siamo tutti. Procederemo tutti inoltrandoci nella foresta a sud, in cerca di un rifugio.. Lì attenderemo gli sviluppi della battaglia.

Le sue direttive erano semplici e chiare, pensate per gestire nel migliore dei modi l'evacuazione di un ingente numero di mustelidi. Del resto sarebbe stato sufficiente mettersi in testa alla folla per guidarla verso la salvezza, ma per Okojo era fin troppo.. Banale. Non era quello il suo stile, amante com'era delle storie sui suoi coraggiosi antenati e fantasioso sognatore. Si alzò di nuovo sulle zampette posteriori e gonfiò il petto, similmente a come aveva fatto al cospetto del sommo, prima di concludere con parole pregne di un profondo significato. Per lui, ovviamente.

Okojo - Non abbiate timore, fratelli. Seguite il più grande condottiero e insieme raggiungeremo la salvezza!

Silenzio. Un tacito stallo che conosceva bene e che puntualmente deludeva il suo desiderio di udire grida di giubilo e incoraggiamento, tuttavia non riusciva ancora a capire perché tutti gli occhi dei presenti lo fissassero, traboccanti di disappunto. In ogni caso si sentiva ugualmente al centro dell'attenzione e ciò bastava per annullare qualsiasi riflessione sul loro comportamento. Così il piccolo mustelide si mise a capo della fila, affidando a Yukiko la retroguardia con un cenno della zampetta. Dopo qualche secondo di marcia però una violenta deflagrazione catturò la loro attenzione, costringendoli a voltarsi. Il rumore era stato assordante e adesso una preoccupante colonna di fumo si ergeva dall’altro lato del tempio, dove l’eremita e i quattro guardiani stavano combattendo per garantire un futuro a quel luogo sacro.

L’esplosione era dovuta all’ennesima tecnica sfoggiata da Akio, il Katon Endan. Era riuscita a seguire i movimenti del giovane ed allontanarsi dopo aver schivato alcuni dei suoi colpi, in modo tale da poter preparare la propria offensiva. In pochi istanti una pericolosa fiammata era stata sputata contro lo Hyuga, che si era abilmente eluso il colpo, balzando a qualche metro di distanza per sfuggire al brutale impatto. Se avesse esitato per un solo secondo, in quel momento si sarebbe trovato nel bel mezzo di quel tetro inferno, divorato dalle fameliche fiamme della Nukenin di Kumo. Con il Byakugan fu in grado di intravederla attraverso la grigia cortina, così da non trovarsi impreparato di fronte al suo successivo attacco. Si era lanciata contro di lui e adesso tentava di ferirlo con la mano destra, impregnata del Chakra del vento, che sotto forma di una lama affilata era pronto a dilaniare le carni della sua preda. Il giovane ANBU si aiutò con le fedeli katane per deviare e schivare ogni fendente, tuttavia era consapevole che continuando in quel modo lei lo avrebbe facilmente tenuto sotto pugno.


Dannazione, devo reagire!

Doveva, ma non poteva. La Kunoichi non gli concedeva un secondo di tregua e ciò permise ad uno dei suoi compagni, che intanto aveva momentaneamente messo al tappeto le due donnole armate con la coppia di lame e la katana ricurva per poi catapultarsi contro i fuggitivi. Fuyuki lo vide con la coda dell’occhio, ma in quel momento la spietata Akio lo costringeva a concentrare ogni sua attenzione sui suoi rapidi e precisi movimenti. Le intenzioni dei traditori erano chiare: amavano giocare sporco e stavano cercando in ogni modo di mettere in ginocchio il diciassettenne, provando a colpire dove a lui faceva più male. Il tipo era un uomo dal fisico slanciato e dalla corta chioma argentea, che coronava il suo viso decisamente abbronzato, tipico dei ninja del Paese del Fulmine. Si dirigeva spedito verso la folla di mustelidi, pronto a sterminare chiunque gli capitasse sotto tiro con la propria lama impregnata di Raiton. I pensieri del Chunin passarono rapidamente dai propri fratelli, al piccolo Okojo ed infine alla bella Yamanaka. Sola alla mercé di un nemico ben più potente di lei.

Yukiko..

A loro volta Fukuizuna e Kamatari erano impegnati a tenere a bada i due nemici rimasti, ma in quel momento nessuno aveva le carte in regola per fermare l’avanzata di quell’uomo. Mentre lottava per la sopravvivenza, l’eremita lanciò un urlo con tutto il fiato che gli restava. Quel monito gli graffiò la gola e svelto scappò dalle sue labbra, risuonando tra la vegetazione in fiamme.

- Yukiko, Okojo! State attenti!

 
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^Shinodari^
view post Posted on 21/5/2012, 10:48     +1   -1




Pareva che il compito affidatole fosse concluso, certo lei non poteva sapere se tutti gli abitanti dell'eremo erano stati radunati o qualcuno era sfuggito al controllo, forse Okojo era in grado di fare un rapido conteggio, lei poteva solo osservare la massa di esserini pelosi che si stringevano gli uni agli altri nello spiazzo erboso dietro il tempio.



- E ora? -



Pensò.



- Vi è un luogo abbastanza sicuro? -



Si sentiva impotente, non conosceva affatto il luogo in cui si trovava e non poteva prendere iniziativa, ma sapeva che non avrebbero potuto restare lì a lungo. A questo proposito i suoi occhi passavano velocemente dall'esaminare i piccoli animali all'ermellino parlante che in quel frangente era l'unico a poter prendere decisioni sensate.



CITAZIONE

Okojo - Bene, ci siamo tutti. Procederemo tutti inoltrandoci nella foresta a sud, in cerca di un rifugio.. Lì attenderemo gli sviluppi della battaglia.


Respirò profondamente, rinvigorita da quelle parole che supponevano la piena riuscita della prima parte del compito, erano riusciti a radunarli tutti.



CITAZIONE

Okojo - Non abbiate timore, fratelli. Seguite il più grande condottiero e insieme raggiungeremo la salvezza!


Non riuscì a trattenere un sorriso bonario, di nuovo stava dimostrando tutta la sua boria, certo era che il piccoletto aveva una gran stima di sé e delle proprie capacità, non così sembrava pensare la folla di ascoltatori che rimase in silenzio. Quello era il momento giusto per gratificarlo, si disse.



“Bene. Avete sentito tutti, Okojo-sama ha dato un ordine, con lui saremo al sicuro!”



Tese il braccio indicando il piccolo ermellino, gesto che diede enfasi alle parole appena pronunciate. Tutti avevano bisogno di gratificazioni, anche gli sbruffoni, soprattutto nei momenti difficili e quello era davvero un momento difficile, ogni decisione presa poteva fare la differenza tra la vita e la morte.



“Cerchiamo di non fare troppo fracasso ..”



Aggiunse, anche se sapeva che la cosa era praticamente impossibile.

Un gesto di Okojo le fece capire che a lei era affidata la retroguardia, annuì determinata e lasciò che il gruppo partisse al seguito del “capo” per accodarsi a sua volta. Avevano appena raggiunto il limitare degli alberi quando il suono di una violenta esplosione la fece voltare repentinamente e soprattutto la costrinse a tornare col pensiero alla battaglia e a Fuyuki.



- Fuyuki .. -



Le bianche pietre del tempio divennero ancora più candide se paragonate alla densa colonna di fumo nero che faceva da sfondo alla scena e lei rabbrividì avvertendo la paura che saliva al cielo insieme alle spire. Il suo Sensei aveva paura, ma non per sé stesso. Deglutì a fatica mentre l'intera colonna di fuggiaschi si fermava per osservare la scena sconvolgente e in quel preciso istante una voce lontana riempì l'attonito silenzio.



CITAZIONE

- Yukiko, Okojo! State attenti!


Le ci vollero solo pochi istanti per formulare un'ipotesi plausibile, del resto c'era solo un motivo per dover stare attenti.



- Ci inseguono! -



Si voltò velocemente in direzione dell'ermellino e senza troppi complimenti lo informò dei suoi pensieri che intanto avevano preso una forma diversa.



“Okojo, qualcuno ci sta inseguendo. Dobbiamo fermarli, dobbiamo impedire che raggiungano la colonna o sarà una strage di indifesi! O li mandiamo avanti da soli e li affrontiamo in due, oppure mi fermo solo io, del resto non saprei dove condurli ..”



Sapeva che le sue parole pesavano come un macigno, la decisione che aveva preso l'avrebbe quasi sicuramente condotta alla morte, non si sentiva affatto all'altezza di poter combattere contro quei ninja, ma c'era qualcosa che la legava a quelle creature, qualcosa che aveva percepito dal primo momento in cui era giunta all'eremo e che la spronava a compiere quel gesto.



- Almeno riuscirò a rallentarli .. -



Un brivido partì lesto dalla base della colonna vertebrale per raggiungere la nuca e farle rizzare i capelli, i battiti del suo cuore accelerarono a dismisura mentre le mani tremavano vistosamente e il suo volto si contraeva nel tentativo di dissimulare il terrore cieco che si stava impadronendo di lei.
Guardò i musetti impauriti e la selva di piccoli occhi scuri che la fissavano, quell'immagine le avrebbe dato forza per affrontare il destino.

 
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view post Posted on 21/5/2012, 14:22     +1   -1
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Fu una scelta coraggiosa la sua, una decisione che lasciò impietrito il piccolo ermellino. Lui che tanto avrebbe desiderato fronteggiare l'invasore adesso si vedeva costretto a lasciare sola Yukiko, che una volta abbandonato i tentennamenti, si era decisa a fermarsi per arrestare la pericolosa avanzata del Nukenin. Chissà qual era la motivazione che aveva spinto lei, ragazza completamente estranea a quel contesto, a compiere un simile gesto temerario per garantire l'incolumità di quelle piccole creature. L'ermellino non se lo fece ripetere due volte e subito si voltò, facendo segno ai suoi fratelli di seguirlo alla svelta. I presenti non poterono fare altro che obbedire e muoversi, nonostante fossero ancora in preda allo scompiglio generato dall'esplosione e dal disperato richiamo dell'eremita.

Mentre la folla si inoltrava in direzione della foresta, il traditore di Kumo avanzava minaccioso, facendosi strada tra le fiamme fino a giungere al cospetto della Genin. Stranamente però, una volta ritrovatosi a pochi passi da lei, si fermò senza attaccarla, riponendo la propria katana nel fodero. In quel momento per chiunque sarebbe stato impossibile determinare le cause di quel suo bizzarro comportamento, ma la Yamanaka aveva appena affinato le proprie capacità e adesso era in grado di sentire con chiarezza la fiducia che quel ninja riponeva sui propri mezzi. Era certo di poter scacciare via con un solo colpo l'avversaria, ai suoi occhi un innocuo moscerino, e del resto non aveva tutti i torti. Le sue parole dimostrarono quanto egli fosse consapevole del netto divario che intercorreva tra lui e la giovane Kunoichi.


Ryuki - Oh, è raro vedere una mocciosa che non scappa per la paura di fronte al famoso Ryuki della Tempesta.

Commentò lui ironico, dando l'impressione di essere più narcisista di quanto lo fosse il valoroso Okojo, che intanto si stava allontanando per mettere al sicuro la comunità dei mustelidi. Il Nukenin si avvicinò ancora di più a lei, senza alcuna paura. Era come se fosse certo che lei stesse tremando soltanto a vederlo e che fosse rimasta lì a causa del timore che l'aveva paralizzata e non per una spontanea decisione, tanto che allungò il collo verso di lei.

Ryuki - Non è nel mio stile fare del male alle bambine, ma non ho tempo da perdere, quindi te lo dirò soltanto una volta.

Da quella distanza Yukiko poteva vedere chiaramente un macabro sorriso dipingersi sul suo volto, deturpato da un lieve accenno di barba. Al tempo stesso riuscì anche a comprendere quanto le sue promesse fossero infondate: non l'avrebbe risparmiata, in quel momento si stava soltanto prendendo gioco di lei e delle sue emozioni. Le sue labbra si aprirono per l'ennesima volta, prima di chiudersi in attesa di una rapida risposta.

Ryuki - Fatti da parte.

 
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56 replies since 25/4/2012, 13:34   994 views
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