Lo vide sedersi accanto a lei con il ghiacciolo monco di un bastoncino e lo vide tenderlo nuovamente verso le sue mani nel tentativo di offrirlo una seconda volta.
- Non si arrende .. -
Pensò sorridendo di rimando all'espressione di lui, il quale questa volta glielo consegnò intero adducendo una fantomatica scusa vagamente salutista. Non si limitò ad attendere che lei lo afferrasse da sola, ma agevolò l'operazione prendendo le sue mani e stringendole attorno all'unico legnetto rimasto, lo fece con estrema delicatezza e questo le ricordò i gesti teneri che suo padre le riservava quando era ancora una bimba. Certo non capitava tanto spesso, il più delle volte riceveva gravose lavate di testa a causa dei guai che combinava, tuttavia lei ricordava più lucidamente i momenti sereni.
Normalmente un gesto del genere da parte di uno sconosciuto l'avrebbe infastidita parecchio, ma quel ragazzo, di cui vergognosamente non ricordava il nome, aveva il potere di rendere la situazione accettabile. Nemmeno quando le si avvicinò ulteriormente per sussurrargli scherzosamente all'orecchio la richiesta di averne almeno un pezzetto, reagì in malo modo.
“Mangerò solo la mia metà, prometto!”
Rispose con davvero poca convinzione e un sorriso appositamente beffardo.
Ancora non riusciva a ricordare il suo nome, ma a questo punto aveva poca importanza e, si disse, avrebbe evitato accuratamente frasi che contemplavano l'uso del suddetto, alla fine sarebbe stato lui a rivelarglielo in qualche frangente della conversazione. Sembrò quasi che lui potesse leggere nella sua mente questo cruccio, infatti inaspettatamente si presentò, era quello che aspettava e, con un falso candore da far invidia a un bucaneve appena sbocciato, disse:
“Certo, certo .. Fuyuki, sei famoso e tutti ricordano il tuo nome.”
Accennò un sorriso angelico e uno sguardo sornione.
- Uff .. è andata, lo hai detto finalmente .. -
Aveva già fatto troppe brutte figure e questa menzogna non poteva gravare sulla sua coscienza, d'altronde, pensò, era solo una piccola bugia bianca atta a salvarle la faccia. Non era tipo da mentire, aveva combinato un sacco di guai nella sua ancor breve vita, ma mai aveva raccontato fandonie, le sue responsabilità se l'era sempre prese interamente e, insieme ad esse, anche le conseguenze.
Ora però era curiosa, avrebbe voluto conoscere il motivo per il quale il famoso Fuyuki Hyuga si era interessato alla sua sventura, le pareva impossibile che un simile personaggio potesse preoccuparsi di lei e del fatto che era stata colpita da un sasso lanciato da un'orda di bimbetti bellicosi, a parte per il gusto di deriderla.
“Come mai ..
Ma che accidenti?!”
Aveva appena incominciato la frase con la quale avrebbe chiesto spiegazioni a riguardo quando ebbe un capogiro e le parve che la panchina sulla quale era seduta ondeggiasse pericolosamente. Si affrettò a mettere il ghiacciolo in bocca per avere le mani libere ed usarle per ancorarsi saldamente alla seduta.
- Un terremoto! -
Pensò dopo il primo momento di sbigottimento. Era la prima volta che accadeva e si rese conto di quanto fosse strana quella sensazione, pareva che anche gli alberi alle sue spalle provassero fastidio, ne udiva le fronde scuotersi e il legno scricchiolare. Provò anche un senso di nausea, che fortunatamente durò solo pochi attimi.
Un pensiero assurdo percorse la sua mente strisciando veloce.
- Era solo una piccola bugia .. -
Non ebbe nemmeno il tempo di elaborarlo, fortunatamente direi, dato l'infantilismo che lasciava trasparire. Era chiaro che le forze della natura non potevano punire la sua menzogna, ma questo la dice lunga sul rapporto tra lei e la sua onestà.
Tuttavia questa era ben poca cosa di fronte a ciò che stava per succedere.
Il suo campo visivo divenne bianco e viola, nessun altro colore riusciva a sovrapporsi o fare da sfondo a questi, scomparve il verde degli alberi, il giallo e l'arancio delle case o il grigio della strada. Solo bianco e viola. Poi, come in sogno surreale, una figura si materializzò davanti ai suoi occhi aperti, pareva una donna dai tratti del viso, ma per il resto non aveva nulla di umano e le vesti ricamate che portava fluttuavano nell'aria senza nascondere e disegnare alcun corpo materiale. Rimase immobile, con il ghiacciolo stretto tra le labbra e le mani aggrappate alla panchina, unica cosa palpabile e reale che le era rimasta.
L'essere sorrise, un sorriso strano che non trasmetteva alcun sentimento e poi parlò. La sua voce era dolce, ma priva di accento e di ogni umano timbro, fredda e distaccata come un marchingegno programmato per proferire solo e unicamente quelle strane parole. Raccontò di miracoli e di divinità, di ritorni gloriosi e di tredici uomini scelti, di desideri e di preghiera.
E lei rimase immobile, costernata, e stupefatta mentre la presenza inquietante si faceva sempre più vicina per poi allontanarsi e avvicinarsi di nuovo, con gli occhi dilatati e il ghiacciolo serrato tra le labbra.
Poi, così com'era apparso, lo spirito svanì e tornarono le case, la strada e gli alberi.
Le ci volle qualche momento per capire che non era stato un sogno, ma che era accaduto davvero qualcosa, per un attimo pensò di essere stata trascinata in un genjutsu, ma poi scartò l'idea quando si girò per osservare Fuyuki e lo vide perplesso quanto lei. Allora meditò sulle parole udite e, inevitabilmente, si chiese quale fosse il suo desiderio, ma non trovò risposta. Eppure una risposta doveva darla, dato che il ragazzo le stava ponendo proprio quella domanda.
CITAZIONE
- Un desiderio.. Tu cosa chiederesti, Yukiko?
Cercò di aprir bocca, ma il ghiaccio freddo si era incollato alle labbra, allora dovette forzare per dischiuderle e ovviamente parte della pelle delicata rimase appiccicata al ghiacciolo. Fece finta di nulla, anche se in effetti le labbra bruciavano parecchio, ma non poteva rimpiazzare la figuraccia evitata col nome con questa nuova dovuta alla sua sbadataggine.
“Io .. non saprei ..”
Restò pensierosa per un momento.
“Sono tante le cose che desidero in questo istante, dovrei riflettere perché molte di esse sono raggiungibili con la sola volontà, non occorre un Dio per ottenerle ..”
Si fermò ancora un istante per leccarsi le labbra doloranti e poi proseguì, parlando più a sé stessa che al ragazzo.
“Vorrei che nessuno senta più il bisogno di proteggermi, vorrei poterlo fare da sola ed essere io a proteggere gli altri. Vorrei poter curare le persone malate o ferite. Vorrei poter sconfiggere un fantasma che ultimamente mi perseguita .. molte cose .. tutte insieme ..”
Guardò in basso, dubitando che lui potesse davvero comprendere ciò che desiderava. Poi alzò di nuovo lo sguardo e gli pose la stessa domanda.
“E tu Fuyuki, qual'è il tuo desiderio?”
Non si aspettava affatto che lui le rispondesse, infondo si conoscevano da pochi minuti e, se lei sapeva esattamente di aver di fronte una persona importante, lui al contrario stava conversando con una perfetta sconosciuta, una genin del Villaggio della Foglia, una come tante altre del resto.
// Si, direi di si xD //