Eremo dei Rospi, [Paese del Fuoco]

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view post Posted on 20/3/2016, 18:54     +1   -1
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GdR Off// Riporto qui la mia Sessione Autogestita #1 "Giorni di un Futuro Passato" in quanto ambientata all'eremo // GdROn


    ~ Giorni di un Futuro Passato ~



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*Non era passato molto tempo prima le foglie iniziassero ad ingiallire e cadere quando l'eremita tornò a far visita all'eremo, un luogo incantato ai piedi del monte Myōboku dove il tempo sembrava essersi fermato alla preistoria. Tra le fronde di palme grandi come baobab e insetti di ogni sorta perfino in quel paradiso le stagioni si susseguivano mutando il clima e l'aspetto della flora. Quando la donna designata come loro collegamento con il mondo degli shinobi tornò, era il tempo delle nevi, sui picchi la prima spolverata aveva già attecchito e a valle il freddo si faceva ogni giorno più pungente facendo appassire il verde di quel magnifico paesaggio.

Come promesso finita la guerra Akane fece ritorno e fu gran festa nelle tane e nelle dimore degli anfibi colorati con cui aveva condiviso tante disavventure. Arrivò ammantata di bianco con la sua nuova veste, un kimono bianco e rosso decisamente più elegante e particolare della mantella che aveva ereditato dal Nidaime Hokage. Ciò che stupì particolarmente i rospi fu il suo essere giunta non solo puntuale ma anche in gran forma, con gli occhi di nuovo al loro posto e in compagnia di un bambino. Sulle prime ipotizzarono che fosse il suo ultimo pupillo del villaggio ma quando raccontò loro la storia di Hikari, di suo nonno e le scoperte fatte sulla sua famiglia fu sgomento. Era la prima volta che raccontava tutto ai suoi piccoli grandi amici, la prima volta che lo raccontava ad alta voce in realtà e la prima in generale se si escludeva l'intervento invasivo di Hachi che servì a punire quel Nara infame e le omissioni fatte con Shinta della Nuvola.
Nel raccontare l'Uchiha non fece una piega, il viso candido non mostrava alcun segno di sofferenza, serena come mai prima poi mandò il piccolo a giocare con Yūjin, Gamakichi, 'Tatsu e gli altri. Finita la rimpatriata voleva scambiare due parole con il Grande Saggio dell'eremo che insieme a Shima e Fukasaku formavano i vertici di quel grande ecosistema che sentiva di poter chiamare "casa".*


"Perchè non ti sei aperta prima con noi Akane-chan, paura che ti giudicassimo?"

"Ma no affatto, si figuri Ōjiji-sama, in tutti questi anni credo si non aver mai metabolizzare davvero il tutto, credevo di essermi lasciata tutto alle spalle ma era solo una mia convinzione. Quando poi ho visto lui e quando ho visto il nostro futuro in quel sogno ho capito che era ora di guardare oltre certi schemi terreni.."

"Il futuro dici eh.. Con i miei sogni ho visto molte cose mia cara, tante si sono verificate mi dicono, altre no, questo significa che sta ad ognuno plasmarlo e a nessun altro."

"Già, con le nostre scelte creiamo la realtà senza nemmeno rendercene conto, apriamo un mondo di possibilità, di strade e conflitti: come un albero che si estende sempre più in alto e che diramandosi in una rete sempre più fitta incrocia altri destini e altre strade."

"Finalmente riesci a vedere con quei tuoi nuovi occhi."

"Sei davvero cresciuta dalle prime volte che venisti a trovarci, Akane-chan.."

*L'enorme rospo rugoso chiuse gli occhi lasciandosi sfuggire un sospiro e alzando la testa sembrò riportare alla mente ricordi di un passato lontano. Lei sorrise nostalgica e la coppia di rospi li di fianco si scambiarono un'occhiata piena d'orgoglio.*


* * * *

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fidando le intemperie, i pregiudizi e qualsiasi altro ostacolo sulla sua strada una giovane Akane Uchiha si apprestava a scalare il monte Myōboku - nome che si traduce letteralmente "Albero di Montagna" - e anche conosciuto come "la montagna disorientante", la terra dei rospi. Pur potendo usufruire del richiamo inverso aveva deciso di affrontare quel lungo viaggio con le sue sole forze, approfondire la conoscenze del territorio e imparare quanto più possibile sulle creature con cui aveva stretto un legame di sangue.
Senza conoscere i percorsi segreti di fatti un umano avrebbe impiegato mesi e mesi per trovare la strada ma a decisione presa non si torna indietro e fu allora che i saggi rospi dell'eremo impararono a quantificare il valore della parola di lei. Una promessa era una promessa e per niente al mondo l'avrebbe infranta.

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Attraversò svariati ettari di foreste in quei giorni e procacciandosi il cibo e cercando ripari riuscì a costruire nella sua mente una mappa dettagliata della zona, risalì i fiumi e costeggiandoli puntò sempre più in altro fino a quando non intravide all'orizzonte la cima del Monte. Conobbe molti rospi particolari lungo la strada e ognuno le lasciò non solo un bel ricordo ma anche preziosi insegnamenti.

Li all'eremo sapevano che aveva imparato a padroneggiare la Sennin Mode grazie all'aiuto del Rosso ma anche se non erano mai riusciti a farsi andare a genio quell'uomo tutti contribuirono come poterono al suo allenamento.

~ ~ ~ ~

Nei pressi del grande lago conobbe Gamashima, un rospo azzurro dalle piccole dimensioni che vantandosi di essere il miglior nuotatore dell'eremo temprò la resistenza di lei in acqua. Non avendo nessuna affinità con quell'elemento Akane faticò non poco ad adattarsi a combattere in acqua, fu una sfida ardua non solo per il fisico ma anche per la mente che stressata dalla mancanza di ossigeno cercava continuamente scorciatoie in ogni duello. Quel tipo di reazione tutto sommato era normale come essere umano aveva bisogno di risalire in superficie per nutrirsi d'aria almeno ogni sei o sette minuti. Non era un anfibio eppure seguendo gli insegnamenti del rospo riuscì a cogliere preziosi suggerimenti finendo per escogitare un piano che prevedeva l'utilizzo della modalità eremitica.
Lasciando che l'energia della natura circolasse libera nel suo corpo aumentò di colpo il flusso, assorbì una quantità superiore al necessario e il suo corpo iniziò a mutare: fu una mossa piuttosto pericolosa ma credendo di saper riconoscere quando era il momento di smettere l'eremita continuò per la sua strada. Gamashima lasciandosi cullare dall'acqua non ebbe il coraggio di guardare, era da troppo che non la vedeva risalire e quando decise di interrompere tutto i suoi grandi occhi gialli si spalancarono dallo stupore: sconvolti dal risultato. Akane era riuscita a controllare il processo di trasformazione ad un passo dal limite, appena prima di vedere il proprio corpo mutare in roccia; le sue mani erano visibilmente più grandi e robuste ma la particolarità stava tra le dita, si era formata la tipica cartilagine che per natura aveva ogni esemplare della specie a lei affine. In più, a giudicare dalle bolle d'aria che risalivano copiose dal colletto della sua maglietta capì che aveva sviluppato anche le branchie.

A quel punto battere Gamashima nel suo territorio non fu più un'impresa, con quella trasformazione l'Uchiha riuscì ad eguagliarlo in velocità e non dovendosi preoccupare come prima per la mancanza d'ossigeno ci vollero poche mosse per stenderlo.

Lasciare quel piccolo grande maestro e quel lago in cui aveva sudato per settimane non fu facile ma avendo ancora tanta strada da fare l'eremita si costrinse a farlo. Ringraziandolo di cuore i due si separarono con una stretta di zampe palmate e un augurio per le prossime tappe.

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Non molti giorni dopo l'eremita venne fermata da un trio di rospi saltatori molto particolari e per un attimo temette di non essere riconosciuta per via del suo aspetto orribile, erano giorni che non era riuscita a lavarsi, aveva gli abiti consunti e i capelli arruffati, rischiava davvero di essere scambiata per una vagabonda qualunque.

Gamajiro, Gamatoru e Gamarashu formavano un trio di rospi variopinti di media grandezza, alti come un uomo rientravano in una statura media ma sfoggiavano tutti un fisico atletico e piuttosto robusto per la specie anfibia. Rimediato al piccolo disguido sulla sua identità dopo una bella scazzottata Akane spiegò il motivo del suo viaggio e tra un discorso e l'altro scoprì che quel gruppetto animato dalla lingua lunga gestiva un dojo molto rinomato li all'eremo, addestravano nel corpo a corpo giovani rospi ancor prima che smettessero di essere girini.

Lei non amava particolarmente il taijutsu ma riconoscendo questa sua caratteristica come un punto debole da colmare, chiese una dimostrazione, un duello tre contro uno che ovviamente finì con la sua disfatta per K.O. nel giro di poche battute; certo non aveva fatto ricorso a genjutsu o altri trucchetti del mestiere ma ritenendole mosse sleali da utilizzare contro chi non aveva simili possibilità, accettò la sconfitta di buon grado. Nei giorni di allenamento che seguirono mantenne quell'atteggiamento e la sua determinazione nel continuare a combattere ad armi pari spinse i rospi a fidarsi pienamente di lei fino a svelargli ogni trucco e ciò che imparò a suon di colpì fu lo Stile di Combattimento dei Rospi: il Kata segreto dell'eremo, un'arte che sfruttava l'energia naturale per amplificare la portata degli attacchi fisici.
Grazie al suo sharingan la Yōkai aveva intuito qualcosa su quel meccanismo ma capì che per tener testa ai campioni del monte Myōboku, la Sennin Mode era a dir poco fondamentale. Tramite l'energia naturale capì come ricoprire i suoi colpi e l'intero corpo con uno strato di energia naturale in grado di proteggerla e di ferire gli avversari anche senza contatto fisico; quegli attacchi invisibili sferrati al ritmo di una danza mortale sarebbe stata una carta molto utile da giocare in futuro. Ci mise il suo tempo per padroneggiarla ma ne valse la pena.

~ ~ ~ ~

Andando avanti in quel viaggio furono molteplici gli insegnamenti che carpì e altrettanti quelli che a sua volta fornì attraverso uno scambio reciproco e continuo che, protratto nel tempo, andò a rafforzare il legame che univa l'eremo a quella donna ormai divenuta leggenda.

Quando arrivò sulle cime più alte aveva da poco imparato a manipolare un'altra parte del suo corpo tramite Senjutsu, era in grado di sferrare attacchi imprigionanti trasformando la propria lingua fino a renderla retrattile come quella di un rospo. Non il massimo dell'eleganza per una donna - spiegò in partenza Gamariki con la sua vocina stridula e quella macchia di rossetto sul muso - ma il risultato anche se piuttosto grossolano risultò impeccabile.


L'ultima tappa del viaggio portò la nostra kunoichi ad esplorare le zone paludose del regno, una terra piatta dove tra gli acquitrini e la fitta vegetazione ogni passo rappresentava una sfida. Sfruttando il gracchiare delle creature come punti di riferimento Akane riuscì ad orientarsi e sistemarsi per la notte tra le enormi foglie di ninfee galleggianti in grado di accogliere anche dieci uomini; ammirando le stelle potè godere della brezza che soffiava costante, cullata dal movimento oscillante della foglia sull'acqua la sua anima si fuse con quel clima sereno portandola ad un livello di rilassamento che non riusciva a provare da anni. Fu pienamente soddisfatta della pausa che si era concessa dagli impegni che la tenevano occupata al villaggio e anche se periodicamente comunicava con i suoi sottoposti tramite le evocazioni, lo stress delle responsabilità fu diluito a tal punto da permetterle di nuovo di sognare ad occhi aperti.

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E fu sera e fu mattino.

In contrasto con tanta leggerezza il risveglio che seguì fu a dir poco traumatico - di certo non dei migliori - un rospo samurai nero e giallo con un singolo fendente sferrato a mezz'aria recise la pianta su cui dormiva. Il taglio netto fece sprofondare l'eremita nel pantano vicino mentre una pioggia di petali rosa lentamente prese a ricoprire la superficie della pozza d'acqua mista a fango.

L'inizio tra loro non fu dei migliori, entrambi superbi e abili combattenti finirono per scornarsi ripetutamente ma col tempo impararono impararono anche ad apprezzare e ammirare la caparbietà dell'altro finendo per trovare nelle esperienze vissute diversi punti in comune.

Gerami era un rospo combattente e soprattutto un discendente dalla famiglia reale, addestrato alle armi e al combattimento. Al contrario degli altri però trovava certe usanze della famiglia troppo buoniste e dopo alcune incomprensioni fu allontanato dal fulcro dell'eremo divenendo a tutti gli effetti era un ronin del mondo animale. Akane imparò ad apprezzare la sua compagnia fin quasi a preferirla rispetto a quella di altri rospi decisamente più chiassosi e sempliciotti, c'era empatia, entrambi nel profondo erano lupi solitari e nulla cambiò nemmeno quando, tra un discorso e l'altro, il nuovo compagno si disse deluso dal modo in cui lei affermava di non aver più nulla da imparare.

Akane era davvero convinta di aver raggiunto il suo massimo in ogni stile di combattimento, ma al tempo stesso sapeva di sbagliare.

"Tsk, non farmi ridere Akane-san, c'è ancora molto che puoi imparare, centinaia di jutsu da padroneggiare e altrettante le possibilità di sviluppo possibili delle abilità che già possiedi. Io vedo ancora del potenziale inespresso in te e se vuoi posso mostrarti la strada da seguire."

"A cosa pensavi esattamente?"

"Le tue Senjutsu sono ben lontano dall'essere perfette o complete, fino ad oggi ti sei limitata ad emulare i comportamenti della nostra specie e questo assumendo sempre più una forma fisica vicina alla nostra. Non solo è pericoloso ma anche dannoso, sei ancora giovane ma negli anni se abuserai di queste tecniche il tuo corpo ne risentirà. "

"Dovresti sviluppare un nuovo jutsu."

A quell'idea gli occhi dell'Uchiha si illuminarono, fissò a lungo le mani ripensando a quando aveva ideato il chidori e a come lo aveva sviluppato nel tempo, aveva un controllo perfetto di quel jutsu e di quell'elemento - perfino più del fuoco - la prossima invenzione avrebbe forse coinvolto il suo terzo elemento, il vento? Ninjutsu.. non sentiva davvero la necessità di lavorare in quella direzione, men che meno sulle illusioni, un campo in cui con il mangekyou sharingan aveva già raggiunto il top del top. Così facendo in breve aveva già tagliato fuori le sue specialità e non restava che analizzare il resto, ma aveva davvero voglia di lavorare sul suo taijutsu, sulle armi o tecniche di sigillo? Quei campi infondo non l'avevano mai entusiasmata più di tanto, era carente in tutti e pur consapevole rifiutò anche solo l'idea di seguire quella pista: aver appreso il Kata dei Rospi era stato uno sforzo disumano e non ci teneva a ripetere l'esperienza.

Dubbiosa e incerta la donna passò diversi giorni a rimuginare sulla questione, Gerami aveva piantato in lei il seme della riscoperta ma non le era stato davvero di grande aiuto per trovare una risposta. Quando poi l'idea arrivò Akane non seppe dire se fu per fortuna, provvidenza o se per suo ingegno; osservando il Rospo Samurai dormire al chiaro di luna notò lo strano riflesso generato della sua pelle, era molto più viscida degli altri consanguinei, gli si avvicinò furtiva e toccando le verruche sul dorso tentò di spremerle commettendo un errore davvero imperdonabile. Gli occhi violacei di Gerami si accesero nella notte e dalle ghiandole presenti sulla testa e lungo la schiena si levarono schizzi umidi attivando un sistema difensivo piuttosto comune tra le specie di rospi velenosi. Fu l'istinto a scatenare quella reazione ma una volta sveglio pur avendo capito il disguido l'anfibio si rifiutò di intervenire in suo soccorso, odiava essere disturbato nel cuore della notte e peggio ancora sarebbe rimasto senza veleno difensivo per giorni. Mentre ancora le sue ghiandole continuavano a secernere quella sostanza vischiosa l'Uchiha finì a terra alle prese con un prurito che non poteva consolare, bruciori diffusi e una nausea crescente.
Era stata avventata ma come poteva immaginare una simile reazione da parte di Gerami..

"Stupida donna! Mai arrivare alle spalle di un samurai, MAI! Scommetto che vorresti l'antidoto ma non sono sicuro che te lo meriti, dopo tutto questo tempo ancora non hai saputo trovare una sola idea per migliorarti e perdi tempo a giocare proprio come 'Bunta e i suoi! "

"Ma io-mhgh- io mghf!!"

"Tsk, una notte paralizzata al fresco tra dolori e crampi forse ti farà bene."

Incapace di parlare e di muoversi Akane si vide abbandonata a terra senza la possibilità di spiegare il suo gesto e odiò profondamente la rapidità con cui quel maledetto rospo l'aveva giudicata. Non voleva aggredirlo ne tirargli uno scherzo, voleva solamente raccogliere quel veleno e studiarlo senza dirgli nulla per stupirlo in seguito, quando avrebbe ideato il suo nuovo jutsu velenoso.
Imparata la lezione quando recuperò la sua mobilità l'eremita capì di essere di nuovo sola in compagnia solo del campione di veleno raccolto e dei girini che guizzavano nell'acqua degli stagni.

Ciò che patì nelle settimane successive per compiacere Gerami e sviluppare il nuovo jutsu fu qualcosa di indescrivibile, ogni goccia del veleno raccolto fu usato su se stessa nel tentativo di rendere il corpo immune a quella tossina; inizialmente provò solo inalandone le esalazioni passando poi al contatto e infine a metodi più bruschi assumendolo per via orale e infine infettando piccoli tagli auto inferti. Escoriazioni e attacchi di dissenteria furono lo standard di quelle giornate infernali ma fu il minimo se paragonato al dolore che dovette sopportare in seguito, quell'allenamento stava letteralmente distruggendo il suo corpo, la pelle esternamente restò pallida per i mesi successivi e ad uno strofinio leggero si sfaldava come formaggio sulla grattugia. Gli organi interni furono messi a dura prova ad ogni assimilazione, smaltire e depurare, smaltire e depurare. Decine e decine di volte, centinaia fino a quanto i sintomi non diventarono sopportabili e quasi nulli. Il fisico si abituò con la costanza ma fu la mente ad essere colpita maggiormente: il veleno di Gerami era allucinogeno.

~ ~ ~ ~

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Con indosso una nuova divisa da battaglia dalle tinte scure i saggi dell'eremo la videro avanzare verso la sala centrale, le striature d'oro a decorare gli abiti le donavano segnando un cambiamento fin troppo evidente rispetto al modo in cui era arrivata e a come si era ridotta nel tempo. Il suo ritorno suscitò ammirazione ad una semplice occhiata, la nuova acconciatura e il compagno samurai al fianco completavano il quadro di quella che era la nuova versione di Akane Uchiha, l'eremita dei Rospi.

Cambiamenti fisici ma non solo, era il suo sguardo ad essere cambiato dal profondo, l'atteggiamento e con esso l'energia che emanava il suo chakra: era come avvolta da un'aura satura di energia. Completamente trasformata dall'inizio del suo viaggio quando l'eremita mostrò al Grande Saggio il suo nuovo Senjutsu i complimenti non andarono sprecati, tramite il chakra della natura e l'abilità di manipolazione ottenuta era stata in grado di replicare alla base del collo le ghiandole parotoidi dei rospi.
Eseguiti i jutsu con le mani queste si gonfiarono come palloncini e attraverso lo strato di pelle assottigliato era già visibile il contenuto violaceo che avrebbe sputato fuori in forma gassosa. Un veleno naturale, il suo. Non colpì nessuno dei presenti ma, spiegò, era tutto merito di Gerami se era riuscita a creare quella tecnica, gli effetti infatti univano le caratteristiche paralizzanti e allucinogeni del suo veleno alle arti illusorie.

Quel giorno il Rospo Samurai ottenne molte soddisfazioni e per l'ottimo lavoro svolto vecchio Saggio ritirò l'ordine di restrizione nei suoi confronti concedendogli il permesso di partecipare attivamente alla vita dell'eremo.


* * * *


*Con il sorgere del sole anche quella nuova parentesi si apprestava a chiudersi sul Monte Myōboku. Gamabunta in compagnia dei piccoli figli, di 'Ken, 'Hiro e compagnia, si riunirono tutti per salutarla e gli ultimi a parlarle furono Shima e Fukasaku che si dissero felici di aver conosciuto il piccolo Hikarikage; apprensivi non mancarono di riempirla di consigli su come crescerlo ma sapevano di parlare al vento, a costo di sbagliare l'eremita avrebbe fatto sempre di testa sua.

Quando la videro allontanarsi tuttavia capirono che Akane era consapevole che il suo tempo stava per scadere, aveva imparato tutto ciò che poteva ed era pronta a lasciare tutto nelle mani delle nuove generazione, da li in avanti avrebbe speso le sue energie per guidare i giovani tramandando loro la Volontà del Fuoco, quella forza e quella determinazione che dopo anni ancora ardeva in lei più viva che mai.*

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Edited by ~Angy. - 4/10/2016, 00:11
 
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view post Posted on 15/7/2016, 21:49     +1   -1
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GdR Off// Riporto qui la prima parte post fatto in Add. Avanzato "Chōsen 挑戦 - La sfida, " in quanto ambientata all'eremo.

Continuava dallo [Studio], prima dell'arrivo di Kairi //GdROn

*Terminati i preparativi per la missione segreta ad Akane non restò che aver fiducia nel suo istinto, nelle virtù che aveva intravisto nel Cantore. Nel mentre Konoha potè usufruire di tutto il ben di dio donato dal Daimyo di Shiroashi e camminando per le strade del villaggio fu investita da una ventata d'aria fresca: l'arrivo dei tanti materiali, dei viveri e del denaro necessario per far ripartire l'economia interna si poteva respirare nell'aria, sapeva di gioia, di leggerezza e di nuova speranza. Riscontrava quelle stesse sensazioni negli sguardi dei passanti, nella fatica di operai ormai al termine dei lavori così come nel gran vociare dei mercanti o alle porte delle taverne. Fu osservando queste piccole cose che le sovvenne un pensiero davvero strano - Amo davvero troppo questo villaggio - detto tra sé e sé suonò come un commento spontaneo e innocente eppure allontanandosi sempre più, ormai lontano da sguardi indiscreti, il suo volto s'incupì. Il suo legame profondo con la Foglia faceva della Foglia stessa un bersaglio, un obiettivo, un ramo, un albero, una foresta da mandare in fiamme; era già accaduto, ci aveva pensato Hyou di Akatsuki, per lui lo Yōkai di Konoha era solo questo: un male da estirpare dalla radice. Era stato proprio lui ad aprire definitivamente gli occhi ad Akane, non che prima non si fosse mai curata della minaccia rappresentata dell'organizzazione ma con lui aveva toccato con mano quanto grande potesse essere la disperazione di un solo uomo e di quanto rischioso fosse diffondere conoscenze di un certo tipo, a shinobi di ogni tipo. Hyou era un uomo che credeva di cambiare quel mondo spietato spargendo altro sangue e solo infine, discutendo e ponendo le sue ragioni, era feccia e non meritava nemmeno di essere ascoltato. Eppure quando Konoha bruciò lei era rimasta ad ascoltare, aveva voluto conoscere le motivazioni che lo avevano spinto a una tale follia e per di più, come previsto, lasciarlo parlare aveva portato a scoprire un maggior numero di ribelli. Tuttavia quello che molti non sapevano o per meglio dire, che sapevano solo Hachi e Keiichi, era che al termine della battaglia il contrattacco che lei aveva eseguito con il Kamui non era semplicemente fallito per un soffio ma al contrario, aveva deciso spontaneamente di lasciarlo andare. All'ultimo aveva deviato la traiettoria del buco nero e per qualche impercettibile frazione di secondo la forza centrifuga della tecnica anzichè ucciderlo aveva finito per strappargli solo un lembo di carne all'altezza della spalla destra e poco più. Il peggio fu che sul momento era ben consapevole di quel che faceva.*

( Se si venisse a sapere probabilmente verrei messa da parte in un lampo, a chi vuoi che importi delle ragioni.. heee.. perchè deve essere sempre tutto così complicato.. certe volte vorrei tornare ai tempi spensierati dell'accademia o anche solo potermi godere in pace le meraviglie che ha da offrire questo posto )

Lasciati un paio di cloni al villaggio giunse con quei pensieri ai piedi del Monte Myōboku: le mani sui fianchi e lo sguardo a perdersi tra la fitta vegetazione. L'enormità di ogni forma di vita in quel posto era sempre uno spettacolo per gli occhi, in quell'angolo di mondo il tempo sembrava essersi fermato alla preistoria. Respirato a fondo l'aria della sua seconda casa prese a seguire il letto del fiume e chiusi gli occhi si lasciò guidare e cullare al tempo stesso dallo scrosciare dell'acqua. Durante il viaggio per buona parte riuscì ad allontanare i pensieri negativi che le affollavano la mente ma essendo questi parte integrante del motivo che l'aveva spinta a percorrere quei sentieri, non sparirono mai del tutto.
L'accoglienza che le riservarono fu a dir poco appagante e come sempre la giocosità dei più piccoli e gli sguardi fieri degli esemplari più maestosi generarono in lei un miscuglio di emozioni difficili da esprimere a parole. Agli occhi di un estraneo quegli anfibi potevano sembrare buffi, strani o perfino rozzi - per via della dieta a base di larve e insetti che seguivano - eppure chi come lei, li conosceva a fondo, sapeva guardare oltre quella scorza dura e quelle pelli umide e variopinte. Avevano un gran cuore, una ferrea disciplina e un nindo incrollabile.*


"Og-sama, è permesso? "

" Hai, hai.. "

*Il sommo Ogama assecondò la richiesta e come di consuetudine non accennò a muovere le sue stanche membra. Pur restando seduto sul suo particolare scranno Akane entrando avvertì l'ondeggiare dell'acqua in cui il rospo ristagnava ma non gli diede peso e seriosa proseguì fino ad arrivare al suo cospetto. Nel farlo avvertì addosso il suo sguardo indagatore che più di ogni altra volta sembrava in grado di leggere i suoi turbamenti; fatto un inchino infine sollevò il capo andando in cerca delle minuscole pupille dell'anziano saggio sempre ben nascoste tra le palpebre grinzose che lasciavano intravedere poco più di uno spicchio bianco.

La sala in cui il vecchio rospo conduceva la quasi totalità della sua esistenza non era cambiata di una virgola negli anni, ampia e spoglia ospitava solo il seggio del gigante - una piscina in realtà - e dietro, sulla parete, una lunga sfilza di rotoli di cui non conosceva il contenuto. Poco più in basso, a metà altezza, sui lati v'erano due posti riservati a Shima e Fukasaku ma al momento non sembravano essere nei paraggi e non era un bene dato che spesso e volentieri per parlare con Ogama occorreva il loro aiuto. Questi infatti tendeva a dimenticare molte cose, una volta perfino non l'aveva riconosciuta e anche se per ora sembrava essere lucido le cose potevano cambiare in un batter d'occhio anche a discussione già inoltrata. Brutta bestia la vecchiaia. *


( Se di vecchiaia si tratta, potrebbe perfino essere un deterioramento causato dall'utilizzo delle sue abilità profetiche.. )

" Avverto un grande turbamento in te Akane-chan.. ho visto Konohagakure tra le fiamme ma non sei arrivata fin qui per raccontarmi com'è andata. "

"No, infatti, sono qui oggi per dirvi che molto presto dovrò lasc-. "

*Spesso il grande rospo aveva delle visioni su ciò che stava accadendo da qualche parte nel mondo o che doveva ancora accadere, si trattava per lo più visioni confuse e di difficile interpretazione ma solo quando lo riteneva opportuno condivideva quel sapere con l'eremo e solo di rado coinvolgendo l'eremita. A detta di tutti mai una volta aveva tradotto quei sogni con parole semplici e anche una volta risolto l'enigma comunque - per quanto le sue visioni non sbagliassero mai - sapevano che quanto visto non era destinato a verificarsi. Si trattava di probabilità innescate da una presa di posizione di qualcuno, di una scelta o dal cambio di rotta di un altro: erano volatili come potevano essere le ragioni che spingevano l'uomo ad avviare una guerra. *

" Di qua. "

"Um? Certo.. "

" Si ecco così, anzi no, più a sinistra. "

( Dopo la memoria deve essergli calata anche la vista.. )

*Fatto qualche passo e spostatasi di lato fu pronta a riprendere il discorso ma non fece in tempo ad aprire bocca che il vecchio rugoso esclamò con entusiasmo e muovendo il suo grosso sedere grinzoso parve trovare finalmente una posizione comoda. Tale fu il sollievo che la sua pelle rilassandosi finì per moltiplicare le già troppe rughe. Perplessa e infastidita Akane tentò di nuovo, odiava essere interrotta e a quanto pare non era ancora giunto il turno di dire la sua.*

"Dicevo, è da un po' che- "

Shima: " Ce l'abbiamo fatta! "

Fukasaku: " Era da un'ora che stavamo combattendo contro quelle verruche accidenti! Si sente meglio Ojiji-sama? "

"Heeee si, molto meglio molte grazie.. cari. "

*Con quell'ultimo lapsus Ogama sembrò aver dimenticato perfino il nomi dei suoi più fidi sottoposti che facendo capolino tra le punte delle sue zampe palmate saltarono fuori dall'acqua accorgendosi solo allora della presenza di Akane. Portando una mano al volto per la situazione imbarazzante finì per chiedersi come diamine era finita ad essere il collegamento tra quelle buffe creature e gli shinobi, forse era davvero cambiata troppo nel tempo e quel disagio che provava ne era la prova lampante. Facendo ricorso a tutta la sua pazienza attese che i due strizzassero le loro mantelle e che il gigante si accomodasse: tolto il tocco e la sfera di cristallo dal capo infatti finì per distendersi di lato manifestando con un mugolio tutta la sua soddisfazione per il servizio fornitogli.*

Shima: " Perdonaci Akane-chan, non sapevamo del tuo arrivo. "

"Non importa Shima-san "

Shima: " Cos'è tutta questa formalità, lo sai che ormai ci consideriamo come tuoi genitori. "

"Nonni forse.. "

Shima: " Come hai detto cara? Credo di essere stata troppo tempo in acqua e non ci sento bene "

"Nulla, davvero, non importa, è meglio che torni dagli altri prima che mi diano per dispersa "

*Completamente demoralizzata l'Uchiha non fece nulla per nascondere lo sconforto, dopo una simile sequenza aveva perso ogni interesse e scuotendo la testa con un gesto della mano rimarcò le sue parole di resa. Girando i tacchi fece per andarsene tuttavia nel farlo, aldilà del separè ricolmo di rampicanti che guidava verso l'uscita, intravide lo sguardo duro di Gerami, il Rospo Samurai l'aveva seguita fin li. Ben conoscendo i dubbi che l'assillavano non approvava quel cambio di marcia.*

" Non lascerai Akane-chan. "

*Nonostante tutto il vecchio saggio sembrava conoscere davvero la ragione per cui era giunta al suo cospetto eppure quelle parole e quegli occhi viola che la fissavano severi non bastarono a congelare il suo sdegno.. per se stessa. Si, se l'eremita era tornato al Monte era per sinceri dubbi circa la propria posizione di eremita dei Rospi, quanto accaduto in guerra e alla Foglia, ciò che aveva fatto e che l'aspettava, non era in linea con il nindo che seguiva da ormai troppi anni. Quel giorno era li per avvisare che avrebbe iniziato a cercare un successore per quel titolo. *

"Come fate a dirlo, avete avuto un'altra delle vostre visioni? "

" Mi rattrista saperti angosciata, al termine della guerra, l'ultima volta che sei stata qui, eri raggiante insieme al tuo piccolo. "

"Già ma ora Konoha è stata quasi distrutta e io ho lasciato andare quel criminale per.. per.. non so nemmeno io perchè, temo di aver fatto il più grande errore della mia vita offrendogli una seconda chance. Ho paura che quell'uomo possa continuare con la sua opera di distruzione, causare altro dolore, altre morti, e tutto inevitabilmente ricadrebbe sulla mia coscienza.. ... Voi non credete sia una ragione sufficiente per pensare di non essere più adatta al mio ruolo di eremita, kage e di madre? "

*Serrando i pugni fermò il passo e terminò quel discorso con appena un filo di voce e solo una volta terminato, trovò il coraggio di fissare gli occhi microscopici di Ogama. A quel punto il grande saggio non potè più ignorarla, la tensione era palpabile, credeva davvero di aver "peccato".*

"Non hai perso la strada, hai solo reagito al male che ti è stato fatto, hai solo preso delle precauzioni. Sei il più grande eremita che Monte Myōboku abbia mai avuto, il migliore degli Hokage, lo dice la storia e probabilmente sei e sarai fino alla fine dei tuoi giorni la migliore delle madri. La tua natura non è cambiata. Lo sento. "

Shima: "Gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli stai facendo.. poi come si dice, uomo avvisato, mezzo salvato e tu l'hai fatto Akane-chan, il resto sta a lui. Se continuerà sui suoi passi saranno le sue mani a macchiarsi di sangue, non le tue. "

*Arzilla l'anziana rospetta dedicò inconsapevolmente un'occhiata al suo compagno rospo ma ovviamente quel discorso era diretto più in generale alla razza umana e non al mero sesso maschile. Solenne poi il centenario ripetè la lezione primaria dell'eremo, cosa che l'eremita avvertì come un rimprovero ingiustificato - conosceva fin troppo bene quel motto, era la sua vita, da sempre il suo nindo.*

« Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione. »

*Risentita un leggero luccicore ricoprì lo o sguardo di lei finendo per appannarlo, lo sharingan si disattivò e le iridi scure di Akane finirono per stringersi all'abbraccio composto di quelle parole. Tutta la saggezza dell'eremo le fu riversata addosso insieme al calore delle parole di Ma' e del silenzio rispettoso di Pa' e lei iniziò a sentirsi davvero stupida al pari di quando aveva perso la vista ed era stata sul punto di lasciare il suo ruolo di Kage; allora a farla rinsavire era stato Hachi, e adesso i suoi fedeli rospi: i suoi amici, la sua famiglia. Quanto era accaduto a Konoha non andava ad intaccare minimamente il nindo dell'eremo, aveva agito secondo coscienza e i dubbi che l'assalivano ne erano la prova. Tornando composta dunque riprese con estrema sincerità.*

"Ho paura per la mia coscienza Ojiji-sama, sento che è stata intaccata in qualche modo e che non posso porvi rimedio.. di cosa pensano gli altri non m'importa, non mi è mai importato. Il punto è che se ho imparato qualcosa in tutti questi anni è che il primo passo per il fallimento nasce da qui, da un dubbio, dalla mancata conoscenza di sè stessi e quindi ho pensato all'ipotesi di lasciare preventivamente il titolo. Ditemi, come posso preservare la mia integrità se per lavoro sono costretta ogni giorno a mentire, omettere e macchinare qualcosa alle spalle o ai danni di qualcuno, sto facendo del mio meglio ma ogni volta qualcuno o qualcosa - perfino un dio! - è arrivato a mettermi i bastoni fra le ruote. Io vorrei solo che le future generazioni possano vivere giorni più pacifici, una vita lontana da guerre e conflitti. Voglio poter lasciare qualcosa ai posteri, a Hikari. "

*A quella frustrazione la grande bocca dell'anfibio si allargò distendendo buona parte delle grinze.*

"L'ho detto e lo ripeto: tu non ci lascerai Akane-chan, così come non perderai il posto che ti sei guadagnata sul Monte degli Hokage e quello nel cuore di tuo figlio. Con queste tue parole hai appena messo a nudo le tue intenzioni, continua a perseguire il tuo intento e non avrai di che preoccuparti.

Quell'uomo, quel tale di cui ti preoccupi tanto.. mmm come si chiama..
"

Fukasaku: "Hyou, la Pantera."

"Ecco si, grazie. Lui. "

*Sembrava assonnato e di rimando la sua lucidità stava già iniziando a vacillare ma per fortuna all'ultimo, prima di addormentarsi, si riebbe in tempo per concludere il discorso.*

"Non crucciarti per non averlo eliminato, hai visto qualcosa in lui e hai agito di conseguenza, le sue ragioni anche se espresse male, molto male, erano giuste. Sei la persona più retta che conosca Akane-chan, lo sei al punto tale da offrire una seconda possibilità ad un folle omicida intrappolato nella ragnatela dei potenti.. Zzz Zzz Zzz.."

*E se a fare simili affermazioni era un emblema secolare come lui, come poteva dubitarne? Interrompendo il contatto visivo nell'esatto momento i cui il rospo iniziò a russare la donna abbassò lo sguardo a terra vedendosi poi raggiunta dalle due anziane evocazioni; sfiorandole una gamba a mo' di carezza prima Shima e poi il marito, con un balzo salirono entrambi sulle sue spalle e insieme si avviarono verso l'uscita. Poco più in la appoggiato alla sua enorme spada Gerami gongolava e le striature gialle in netto contrasto con la sua pelle scura andarono a sottolineare la sua espressione tipica del "te l'avevo detto". Pur vergognandosi della magra figura fatta Akane accettò di buon grado il verdetto del sommo e trascorse il resto della giornata sulle colline verdeggianti del Monte Myōboku assistendo ai giochi acquatici in stagni grandi come laghi e declinando puntualmente gli spuntini a base di larve e insetti di ogni forma e dimensione.*

"E' stato bello rivedervi tutti, a presto ragazzi.

Riportate i miei ringraziamenti al vecchio quando si sveglia, farei di persona ma conoscendo i suoi tempi.. mi spiace ma temo di dover passare a voi la palla, ci pensi tu 'Bunta? Digli che sono spiacente per quanto ho detto in sala prima, capirà.
"

'Bunta: "Sempre in gamba, appena esce dal coma riferirò. "

'Ken: "Perchè io, non sono in grado.. "

'Bunta: "'Ken-baka, non ha detto a te, torna nel tuo angolino! "

'Ken: "Vaa bene.. sono mortificato "

*Dietro rimprovero del sempre-burbero Gamabunta, seguendo la sua indole modesta e impacciata il rospo armato di forca diede le spalle a tutti. Le risa generali presto sciamarono e nel mentre un ristretto gruppo di evocazioni seguì l'eremita fino al limitare della foresta ai piedi del monte. Akane era arrivata li con il solo obiettivo di fugare i suoi dubbi e con l'aiuto del sommo e dei più cari compagni c'era riuscita: scendendo sempre più a valle avvertì la presenza di tutti loro alle sue spalle, erano i guardiani e compagni della sua esistenza, amici e guerrieri. Maestri di vita.*



Edited by ~Angy. - 4/10/2016, 00:11
 
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♫ Peace ♫

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GdrOff// Continua da [Studio dell'Hokage] e quindi precedentemente dall'accenno fatto in quest firma [X] //GdrOn


Akane Uchiha - Sessione Autogestita #3 (Speciale)



飼育員 Shiiku-in ~ Custode
~ Dieci clan, Dieci domini ~



    28 Maggio [248 DN]

Era passata poco più di una settimana dal summit e i troppi pensieri a occuparle la mente non le fecero dormire sonni tranquilli, la strana calma che si respirava a Konoha non prometteva nulla di buono. La diramazione dell'allerta aveva reso tutti più cauti e meno propensi a spostarsi ma in cuor suo sapeva che non sarebbe servito da solo a tenere tutti al sicuro e sentiva che qualsiasi altra contromisura immaginabile non sarebbe servita contro quei demoni dal potere sconosciuto. Aver saputo poi della volpe codata non molto distante dal villaggio non aiutò e lo stesso si poteva dire della scoperta che avevano fatto circa l'intervento esterno che era stato fatto per liberarla dal suo sonno. Lo aveva scoperto nei giorni seguenti, quando nel mandare tutti gli aiuti necessari a quel piccolo villaggio aveva chiesto ai due membri del Taisei che ospitava a Konoha - Riichi e il più giovane, Tekomaru - di fare un sopralluogo nei pressi della diga. Il sigillo che conteneva il bijuu anche se già indebolito dalla passata esplosione, era stato forzato manualmente accelerando la liberazione del demone. Al loro ritorno i due chiesero ulteriori dettagli sulla missione svolta e sulle difficoltà incontrate dai suoi shinobi e, seppur restia a condividere informazioni, Akane infine cedette descrivendo loro la donna con cui aveva combattuto Fuyuki. Armata di kiseru utilizzava strani ninjutsu di fumo che, rovente, prendeva la forma di piccole volpi.

Tekomaru: "Non può essere.."

Esclamando a quel modo il suo sguardo andò ad incrociare quello del compagno,
il primo dal tono espresse senza volerlo una frustrazione incontrollata, l'altro, paura mista a sospetto.


Riichi: "Da come l'ha descritta non può che essere lei, Yuriko è un nome falso Hokage.. si tratta di Manpeiko, l'attuale leader del Kyo Dan."

Osservando con attenzione le reazioni dei due l'intuito non le suggerì alcuna traccia d'inganno, sembravano sinceramente e preoccupati per l'attività messa in atto dalla fazione che gli si contrapponeva da secoli. Si trattava di una donna e una kunoichi da temere: una pazza che desiderava vedere queste forze della natura a piede libero e purtroppo avevano solo un nome, un volto e poco altro per rintracciarla ed evitare che continuasse la sua opera.

"Informate Kataritsuen dell'accaduto, se ha delle informazioni utili sul suo conto o anche solo delle ipotesi su quale potrebbe essere il suo prossimo passo voglio saperlo. Per il resto, già sapete."

Non erano suoi sottoposti ma non poteva che essere intransigente, non voleva che diffondessero il panico nel suo villaggio o altrove, questo pur sapendo che presto o tardi tutti avrebbero scoperto il pericolo che incombeva. Il suo era un desiderio forse un po' ingenuo ma potendo scegliere preferì regalare qualche settimana o mese in più di tranquillità alla sua gente, credeva che infondo, dopo il caos generato da Hyou, ne avevano tutto il diritto.

Fukasaku: "Akane-chan se non ti conoscessimo presto saremmo arrivati a pensare che stessi sottovalutando il pericolo ma- "

"Niente ma. Un vecchio saggio una volta mi disse che tutto ciò che precede un "ma" o un "però" perde di significato. Abbiamo ben altro a cui pensare, non perdiamoci in sciocchezze simili. "

Preponderante fu il suo ritorno sul monte Myoboku mentre attraversavano la vallata sotto gli occhi di decine e decine di rospi variopinti. L'anziano rospo brizzolato mise su un'espressione davvero buffa nel vedersi bloccato nel parlare ma il suo volto verdastro si riaccese poco dopo nel constatare la determinazione viva e tangibile dell'eremita. Compiaciuto non potè non condividere quella sensazione con la sua consorte posizionata sull'altra spalla dell'Uchiha.

Shima: "Bentornata a casa Akane-chan."

"Ho fatto il prima che potevo.. piuttosto, ho saputo dell'incendio in cui è rimasta coinvolta la comunità di zia Mayu, come sta?"

Shima: "Sono ancora scioccati ma per fortuna non è successo nulla di grave, i suoi cinquecento girini erano già a metà della metamorfosi e sono riusciti a mettersi in salvo da quelle maledette fiamme che sembravano ardere anche in acqua. L'ho incontrata qualche giorno fa, ha riportato ustioni ma è un osso duro, si riprenderà. "

"Ah però, cinquecento.."

Fukasaku: "Siamo proliferi rispetto a voi umani e delle facili prede a quell'età. Tra loro forse solo una decina riuscirà a raggiungere l'età adulta integrandosi all'eremo."

Akane faticava a capire il perchè di quel sistema, per riprodursi ogni anno i rospi tornavano nel corso d'acqua, nel fiume o nello stagno in cui erano nati. Aveva provato più e più volte a farselo spiegare ma nessuno - nemmeno il vecchio Gamamaru - seppe dirle come facevano a ricordarsi il punto esatto in cui il loro uovo si era schiuso: lo sentivano e basta e quando giungeva il momento seguivano l'istinto. Semplicemente.. tornavano a casa.
Rimuginando sul fascino di quel meccanismo innato giunse al cospetto del sommo e non potè che stupirsi di vederlo per la prima volta distante dal suo seggio, in una posizione più composta e meno assonnata del solito. Seduto al suo fianco fu altrettanto sorpresa di vedere Gamabunta che reggeva egregiamente il confronto con il vecchio sia in stazza che presenza: grandi uguali il vecchio risultava infatti più curvo sulla schiena, più rugoso e meno robusto sulle zampe. Ma non per questo sfigurava, anzi.


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"Il secondo dominio è connesso."

"Tra non molto saremo pronti per iniziare i test."

" 'Bunta, ti facevo della vecchia scuola, il tuo entusiasmo per questa trovata mi stupisce."

"Se può funzionare ben venga l'innovazione, la estenderei volentieri anche sui nostri confini pur di riuscire a sapere da dove attaccheranno quei maledetti demoni."

Annuendo compiaciuta Akane fu lieta di sapere l'intero eremo coinvolto.
In parole povere era arrivata a pensare che la sola presenza dei rospi sparsi in giro per il villaggio o nei dintorni, non era più sufficiente da sola per proteggere la sua gente e fungere da messaggeri; al contempo tuttavia sapeva anche non era giusto sfruttare le sue evocazioni a quel modo e fu così - pensando ad un modo più giusto ed efficace - che era giunta ad imbastire quel piano. Con il consenso degli anziani dell'eremo aveva portato fuori dall'eremo alcune tra le più grandi statue dei passati eremiti che avevano fallito nel tentativo di controllare il chakra naturale e questo, con l'intento di sfruttarne l'energia.

La prima l'aveva fatta posizionare da Sandayu e Hikari a nord del villaggio, in cima ad una collina, la seconda invece nel cuore della foresta verso nord-ovest; entrambe per funzionare erano state poste sopra un piccolo stagno di olio di rospo e dovevano essere presidiate dai suoi cloni che ne sfruttava le proprietà per caricarsi di chakra naturale senza sforzo e in modo continuato. L'eremita sperava che il chakra dei suoi cloni entrando in risonanza con quello presente nelle statue le avrebbe permesso di sapere per tempo da che parte sarebbe apparsa la minaccia formando così una barriera molto simile a quella che avvolgeva notte e giorno le mura di Konoha. La differenza stava nell'alimentazione, il chakra naturale agiva su un raggio molto più ampio coprendo anche il sottosuolo e lo spazio aereo in un raggio di diversi chilometri.


"Per quando avremo completato tutti e dieci i domini, uno per ogni clan, conto di aver messo a punto una strategia efficace per bloccarli sul posto. Identificare il punto esatto della loro apparizione da solo non basta, vorrei quantomeno poterne bloccare i movimenti fino all'arrivo della cavalleria."

Shima: "Credi sia davvero possibile utilizzare quelle pietre? I due che ti sei dovuta portare dietro non mi piacciono, li ho osservati, non fanno altro che leggere e starsene per conto proprio e da quanto ci hai raccontato anche il loro leader non sembra uno stinco di santo."

Fukasaku: "Non li conosciamo davvero per poterli giudicare e dal momento che sembrano saperne più di tutti noi messi assieme, Akane-chan non può fare a meno di concedere loro il beneficio del dubbio. I bijuu un tempo regnavano su questa terra, i nostri antenati li hanno affrontati.. lo stesso Gamamaru nella confusione dei suoi ricordi ormai sfumati dall'età ricorda con orrore il caos di quegli anni. La situazione non promette bene è vero ma sono dell'idea che se sono stati fermati una volta e se il mondo è sopravvissuto, basterà eguagliare i nostri antenati."

Shima: " Heee, più gli anni passano e più le cose si fanno complicate, Taisei, Kyo Dan, demoni in libertà. Non provate a smentirmi la prossima volta che dirò come stanno cambiando i tempi e di come-"

    Si stava meglio quando si stava peggio.
    Si stava meglio quando si stava peggio.

All'unisono facendo eco all'anziana rospa il gruppo scoppiò a ridere generando tutta la furia di Ma' che, fintamente offesa, iniziò a mordere Pa' e a spingere Gamabunta senza riuscire a spostarlo di un solo millimetro. Non riuscendo a smettere di ridere Akane avvertì un calore intenso pervaderle il corpo e soffermarsi al petto in quello che riconobbe come un sentimento d'affetto e riconoscenza incalcolabile. Potendo scegliere non li avrebbe lasciati quella sera, sarebbe rimasta li ad osservare i loro colori intensi, i sorrisi, gli screzi innocenti, la testardaggine. Nonostante il pericolo imminente non avevano perso il senso dell'umorismo e quell'incontro non fece altro che confermarle che i Rospi erano semplicemente gli amici perfetti, la compagnia ideale, il supporto determinante alle sue battaglie: incontrarli tutti dopo tanto tempo e dopo tanto e troppo rimuginare, giovò al suo morale.

Mentre il sole si apprestava a tramontare facendo da cornice al quadretto capì quanto le era mancato tutto quello e provò un'infinita gratitudine per la loro devozione alla causa. Il risveglio dei bijuu non interessava prettamente l'eremo, i Rospi non erano tenuti ad aiutarla nella protezione del villaggio o in generale, nella battaglia per sigillare nuovamente i cercoteri eppure erano li. Comprendevano l'entità del pericolo e decisero di battersi per mantenere la pace nel continente.


"Fa attenzione Akane-chan, queste antichità non si faranno da parte facilmente.. "

"Crede che riusciremo a farcela anche stavolta? "

"La volontà da sola può fare miracoli e la determinazione che hai dimostrato negli anni ne è la prova."

    Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.


Quello il saluto del più saggio tra gli anfibi, un semplice invito a seguire la sua strada e a combattere come solo lei sapeva fare. Esibendo un inchino profondo l'eremita mostrò la sua gratitudine per la fiducia e per il prezioso consiglio, questo senza trovare le parole o la forza per pronunciarle: bloccate in gola li rimasero ma Gamamaru potè ugualmente ascoltarle attraverso i suoi occhi.
Lo sarò.




GdrOff
// Rospo Gandhi a parte specifico che le info sulla capA del Kyo Dan mi sono state date dai Narratori come frutto di una missione conclusa a Konoha. Per il resto, sul piano e la barriera, lascio tutto in test, se funzionerà o meno starà sempre ai Narra che gestiscono l'evento.

Continuerà in Addestramento [Prima della Tempesta] //Gdr On



Edited by ~Angy. - 27/7/2017, 22:42
 
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Fuyuki Hyuga - Namida (涙)

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Continua da La Lacrima e la Dea ~ Atto II

Monte Myōboku - Hi no Kuni
8 Dicembre 252

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Non era stato un viaggio di piacere, quella montagna si insinuava al termine di sentieri impervi che si diradavano come un dedalo tra alture e zone di fitta vegetazione. Eppure, all'alba dell'8 Dicembre, il gruppo poté infine scorgere i piedi del Monte Myōboku, il dominio presso il quale governava la stirpe dei Rospi. Dopo la prima visita, in compagnia di Chiaki e dei bambini, poco prima che l'operazione per l'eliminazione del leader di Akatsuki prendesse piede, per Namida non era stato complicato ripercorrere la stessa strada che lo aveva condotto in passato fino al cuore di quella montagna. Lo spettacolo era esattamente come lo ricordava. Foglie enormi, alcune collegate a baobab secolari, altre partorite direttamente da un terreno che sembrava ancorato ad un era primordiale di vita della terra. Quando era stato accolto in quel luogo per la prima volta era primavera, la flora era nel suo periodo più fecondo e rigoglioso; in quel caso, invece, erano molte le foglie caduche, ancora di più quelle ingiallite da un autunno che, inesorabilmente, avrebbe presto fatto spazio al tempo delle nevi e alla rigidità dell'inverno. Ammesso che quel posto fosse rimasto integro così a lungo.
Seguendo le indicazioni di Fuyuki, due dei tre shinobi di Ame si erano avventurati silenziosamente, affiancati da un suo bunshin, in direzione del corpo d'acqua lontano, il canale che metteva in comunicazione quel posto lussureggiante con Konoha. L'estremità opposta, quella che sbucava nei pressi della Montagna degli Hokage, era invece pattugliata a turno dai suoi allievi e da Fujitaka, i quali erano stati informati dei dettagli circa giorno ed ora già da prima della partenza di Namida. Era probabile che il canale fosse pattugliato, così come che proprio lì sarebbero state mietute le prime vittime: i ninja della Pioggia avevano ricevuto il preciso ordine di non fare prigionieri e, anche se qualche rospo fosse riuscito ad imboccare il passaggio prima del loro arrivo, avrebbe trovato qualcun altro al termine del percorso, pronto a reclamare la sua vita. Era fondamentale che la Foglia rimanesse all'oscuro di quell'attacco, finché non fosse stato lo stesso Yokai a pervenire sul luogo per affrontare gli invasori. Sola, in un posto le cui vie di comunicazione erano state saggiamente interrotte per evitare l'arrivo di eventuali rinforzi.

Le altre vittime, invece, sarebbero arrivate molto presto. Prima della partenza, il Jonin aveva riflettuto a lungo su quell'operazione. I Rospi non avevano fatto nulla per mancargli di rispetto, anzi, per diversi giorni si erano presi cura della sua famiglia, senza chiedere nulla in cambio. L'atto che stava per compiere non era così differente dallo scempio che uomini come Hyou o Jagura avevano compiuto, il primo nei confronti della Foglia, il secondo presso la Bianca Torre dei Mustelidi: si trattava di uccidere, a sangue freddo ed in maniera indiscriminata. Per un momento, aveva contemplato l'idea di cercare un dialogo con quelle creature, salvo poi giungere ad una conclusione ovvia: comprendendo il suo intento verso Akane, nessun rospo avrebbe acconsentito alla richiesta di evocarla presso l'Eremo, usando il Kuchiyose inverso. Avrebbero fatto di tutto per proteggerla, come giusto che fosse, come anche i Mustelidi avrebbero fatto a parti invertite. Ciò che quindi avrebbe fatto affondava le sue radici nella necessità di creare caos, morte e distruzione. Una situazione di emergenza in piena regola, un requisito che non avrebbe potuto esimere quegli anfibi dal richiedere l'intervento del loro eremita, della kunoichi più potente sulla quale potessero fare affidamento. Ma anche in quel caso, non era scontato che, una volta riconosciuto lo sguardo di Namida, il quale aveva riposto nel borsello la sua maschera da Tengu, quelle creature decidessero di richiamare lo Yokai: il tutto, purtroppo, dipendeva da quanto fosse forte la lealtà nei loro confronti. Per questa ragione, l'intento di Fuyuki era quello di ridurre in cenere quel posto e piegare la stirpe dei Rospi, fino a lasciarli senza alcuna alternativa. Nella peggiore delle ipotesi, non si sarebbe fatto scrupoli a costringere con la forza i più alti esponenti della comunità ad assecondare le sue volontà, anche si fosse trattato di Gamabunta, Fukasaku, Shima o di Gamamu, il Sommo Rospo eremita.
Quel giorno, niente e nessuno gli avrebbe impedito di ottenere la testa della sua nemesi, il Sandaime Hokage della Foglia. Nemmeno la pietà o la riconoscenza che avrebbe potuto e dovuto covare nei riguardi dei Rospi.

Una volta in posizione, Fukuizuna, Kamatari e i loro fratelli iniziarono ad agitare le loro lame, dando vita ad una tempesta di fendenti eterei che avrebbe annichilito la vegetazione. Lo stesso fece Fuyuki, lasciando che la sua katana nera dai riflessi cremisi si impregnasse di chakra che, al primo contatto con un ostacolo fisico, sarebbe esploso in una violenta deflagrazione che avrebbe ridotto quel posto in cenere, consegnandolo alle fiamme. Yurei - o meglio, Sumire - avrebbe lasciato che il chakra dell'Ishin venisse sfogato, generando una potente onda d'urto che avrebbe spazzato via ogni cosa, insieme ai Jutsu precedenti. Flora, vite... e speranze. Nulla sarebbe stato risparmiato.

Zetsubouganshoku!

Ishin: Shin'ra no Kami!

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In una manciata di secondi, morte e distruzione tagliarono in modo netto la pace che a lungo aveva regnato sul Monte Myōboku. Le fiamme avrebbero circondato quel palcoscenico di terrore, destando i Rospi e costringendoli a correre alle armi. Tra fumi ardenti ed alberi caduti, Fuyuki e il suo gruppo si sarebbero mossi svelti, fino ad arrivare nel punto in cui i Jutsu avevano provocato i danni di maggiore entità. Lì, sarebbe saltato su una delle ampie foglie ancora intatte, così da avere una visuale dell'inferno che avevano alimentato e da poter essere visto, ma soprattutto udito, da ogni Rospo ancora in vita nelle vicinanze. Quella visione, quel fuoco che pareva pronto a divorare ogni cosa, gli regalò un brivido. Nella sua mente riaffiorarono le memorie della caduta di Yason Mori, della città invasa dagli infetti e dalle fiamme ai quali lui aveva permesso di prendere piede. In ciò che stava facendo, non vi era nulla di diverso. Se non della sua famiglia, della sua gente e dei suoi compagni, nessuna vita valeva tanto quanto il raggiungimento del suo scopo.

Popolo dei Rospi!

Un richiamo forte, impossibile da non poter sentire. Chiunque si fosse voltato, alzando lo sguardo, avrebbe visto la figura di un uomo che un tempo aveva condiviso con loro giorni spensierati e felici. Cambiato nell'aspetto, certo, le bende del suo volto e la gamba mutilata rimanevano segni evidenti... ma in quei lineamenti, nella spada nera che stringeva saldamente tra le mani, tutti avrebbero saputo riconoscere un nome. Namida, la Lacrima Cremisi. Oppure Fuyuki Hyuga, per chi, tra loro, aveva avuto l'occasione di scambiare qualche chiacchiera durante la sua permanenza all'Eremo. Nell'occhio ancora sano, avrebbero trovato il riflesso tetro di un demone.
- Non sono qui per distruggere la vostra vita, né per portare più distruzione di quanto abbia già fatto. Sono qui per confrontarmi con il vostro eremita, in uno scontro che affonda le sue radici nel giorno in cui ella decise di venir meno alla nostra lealtà. Distruggendo la mia vita e quella delle persone che amo. È la sua testa che voglio. Soltanto la sua. - pronunciò le ultime parole scandendo bene ogni sillaba, affinché queste scavassero nel cuore di ognuno di loro, fino ad annidarsi nel cratere già creato dalla paura e dalla disperazione più profonde. Consapevole che, quasi sicuramente, quelle stolte creature non avrebbero ceduto alla sua spietata furia omicida - Fatelo e nessun'altra vita verrà falciata. Disobbedite... e tenetevi pronti a combattere. Finché lei non sarà qui ad affrontarmi, lontano da questo posto, non avrò pietà di alcun rospo, rana o girino.

Era un ultimatum, nudo e crudo. La tensione era alle stelle, il fumo era talmente alto da riuscire ad oscurare parzialmente il cielo baciato dalle prime luci del mattino. Poi, urlò. Nella sua voce, l'odio e la collera che aveva covato nei confronti della sua nemesi durante quegli ultimi quattro, lunghissimi anni. Sentimenti nati e cresciuti in un cratere simile a quello dei Rospi, scavato nel suo petto dalle unghie insozzate di sangue della donna che lo aveva privato di ogni cosa.

Chiamate il vostro eremita.
Portatemi Akane Uchiha!


 
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view post Posted on 17/9/2021, 18:53     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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La salita di quel monte sembrò quasi una marcia funebre, per onorare chi sarebbe caduto sotto il nome di una kunoichi, quella kunoichi, protettrice e rappresentante di un eremo dalla storia affascinante come quello dei rospi. Mira non era mai stata in quei territori, e le dispiaceva non poter viverli come visitatrice, in pace, in cerca solo di nuove culture da apprendere e comprendere. Ogni passo fatto in quella direzione infatti, si caricava di importanza e conseguenze, non dissimili da quelle che lei aveva causato dall'altra parte del continente. Eppure, lei e Fuyuki non erano lì per distruggere, uccidere e decimare quelle creature in maniera incondizionata, erano lì per piantare il seme di una nuova ideologia, e permettere così al futuro di prosperare roseo, seppur dalle cenere di un governo che si era autodistrutto da tempo. I rospi erano le vittime in quella circostanza, ma non poteva essere altrimenti: costituivano pur sempre un eremo ninja, militarizzato se vogliamo, e non avrebbero mai tradito il loro eremita finché avessero avuto una briciola di energia in corpo.

Quando giunsero di fronte alla struttura sacra dei rospi, una riserva lussureggiante di vegetazione sconosciuta e assolutamente particolare gli si presentò davanti, e Mira ebbe un fremito: non riuscì immediatamente a distinguerne il motivo, tra una serie di brividi ed emozioni contrastanti, mentre Fuyuki dava l'ordine al suo piccolo esercito di imbracciare le armi e dare fuoco alle polveri. Lui avrebbe definitivamente chiuso la bara dentro cui lo avevano sepolto Konoha e il suo governo, l'Hokage, il Consiglio, e tutti coloro che ci giravano attorno. Mira invece avrebbe oltrepassato il punto di non ritorno, che l'avrebbe condotta al di là della sua stessa Ossessione, su certezze costruite ormai su fondamenta ben diverse da quelle che l'avevano accompagnata in tutto il suo percorso. Come aveva detto a Kakumei prima di partire, rifiutando l'idea di non prendere parte a un massacro che Gaz, se lo avesse saputo, non le avrebbe mai perdonato, non bisognava credere di aver vinto, non bisognava mai cedere alla tentazione dell'appagamento. Dal posto più alto del mondo, dal Cielo stesso, lei era discesa sulla terra per ricordare un po' anche a se stessa, che DOVEVA andare avanti. Da Angelo a Ombra, da Dea e macchia nel cosmo.




e che fai non lo onori matrix ora che sta uscendo il 4?


Sospirò, lentamente, prima di aprire le braccia e lasciar ricadere le larghe maniche della veste nera sui gomiti. Le mani erano aperte, a destra e a sinistra, sulla foresta, su quella meravigliosa vegetazione, sulle strutture mistiche, antiche, casa di creature meravigliose. Mira sperò nel loro buon senso, e che avrebbe potuto ancora conoscere la cultura di quella popolazione. Quando riaprì gli occhi però, e rilasciò l'energia accumulata, fu l'inferno.

L'impulso di chakra si espanse con la forza d'urto di una bomba, con una potenza tale da inghiottire letteralmente nelle sue fauci la lucentezza di quel luogo sacro, incrinandone la forza, lo spirito e l'orgoglio. Fuyuki chiamò a gran voce l'attenzione dei rospi, ergendosi tra tutti, attendendo il momento in cui avrebbe potuto, finalmente, scatenare la sua ira sullo Yokai della foglia.

Non era niente di personale, Akane Uchiha, ma la conoscenza esigeva sacrificio, e alleanze, e quelle dell'Hokage non erano destinate a prosperare oltre.

Mira riconobbe la natura di quel brivido, e sorrise:

chi avrebbe osato fermarli?

e... fin dove si sarebbe spinta?
 
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view post Posted on 5/10/2021, 18:06     +1   -1
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Era una splendida mattinata, li sul monte Myōboku: il sole aveva da poco iniziato a riscaldare con i suoi caldi raggi la terra fredda dopo la notte dicembrina, creando splendidi riflessi iridescenti tra le gocce di brina che iniziavano a disciogliersi. Non era ancora arrivato il tempo delle grandi nevicate, anche se quell'arietta fredda, che ogni tanto spirava tra le fronde, faceva presagire il loro avvicinamento, decretando così l'inizio del periodo di letargo per l'intera comunità. Fortunatamente, però, l'umidità generata dalla fitta vegetazione e il calore delle sorgenti termali permetteva ai rospi di ritardare il loro lungo sonnellino sotterrato.

C'era chi, avvolto in grosse foglie di ninfea, si attardava a volersi svegliare, non ancora pronto a lasciare il calore del proprio giaciglio, chi, al contrario, lo bramava per poter finalmente riposare le stanche membra, dopo esser stato alzato tutta la notte. I più audaci e attivi erano già in movimento, tra chi saltellava tra le fronde, ad acchiappar insetti, e chi tra le rocce, per eseguire i soliti esercizi mattutini, altri invece preferivano rilassarsi sguazzando nelle pozze d'acqua più calde. Ed era in una di queste, adibita a nursery, che c'era più fermento: i piccoli girini erano in agitazione, non vedevano l'ora di poter lasciare la vasca dove passavano la notte per poter nuotare liberamente in quella per il gioco, bramosi di far sguazzare le loro codette. La rana responsabile stava terminando la conta, prima di procedere a poter rimuovere la sbarra che isolava la pozza.

« Mi raccomando, piccolini, non spingetevi e non allontanatevi troppo… Parlo con te, piccolo saltimbanco, non ti azzardare a scappare come tuo solito, o non ti lascio più uscire fino a quando non avrai perso le branchie. » Il piccolo girino chiamato in causa tremò per un istante, rannicchiandosi su se stesso. Vedendo la sua preoccupazione per la possibile punizione la rana, soddisfatta, incitò i piccoli a venirle dietro, richiamando i più pestiferi nel seguire il corso d’acqua in maniera ordinata, rispettando la fila. Il girino rimproverato seguì riluttante il resto del gruppo, nuotando annoiato e scoraggiato. Non gli piaceva nuotare nella vasca dei giochi, preferiva di gran lunga sgusciare tra le correnti vicino la cascata. Certo, era pericoloso e più di una volta gli era capitato di finire giù a valle, ma aveva un particolare intuito nel cercare i giusti corsi d’acqua, con quel suo straordinario senso dell’orientamento, riuscendo a risalire. Il più delle volte le maestre nemmeno si accorgevano della sua scomparsa, per quanti ne erano, ma era quando i fiumi erano in piena che gli era più difficile tornare indietro, e lì si che erano dolori, quando tardava per la conta all’adunata.

E poi la stagione del letargo era ormai imminente e per allora addio sguazzate felici! Chissà quando avrebbe avuto nuovamente l’occasione di sfidare i flussi, prima che gli spuntassero le prime zampette… Anche perché, diciamocelo francamente, era da un paio di giorni che aveva uno strano formicolio al pancino. Forse era il segnale che il suo corpo gli stava mandando, per informarlo dell’imminente crescita di quelle nuove protuberanze motorie? Sbuffò spazientito, liberando una piccola zaffata di bollicine dalle branchie. Al diavolo la maestra, fremeva dalla voglia di andare alle cascate!

Si lasciò sorpassare dai compagni, aspettando il momento giusto per potersi separare dal gruppo: lungo il percorso c’era una piccola diga di sassi che separava quel rivolo d’acqua dal corso principale, che portava verso la sua meta, ma quel giorno c’era Gamatatsu ad oziare sopra, con una zampa ad accarezzare pigramente l’acqua, sbadigliando sonoramente. Per gli altri girini sarebbe stato un problema, ma non per lui. Ormai conosceva alla perfezione quella diga, sapeva benissimo tra quali pietre sarebbe riuscito a passare, e poi Gamakichi gli aveva insegnato un modo per rendersi trasparente nell’acqua e lui era l’unico della sua nidiata a riuscirci.

Attese quindi il momento più opportuno per staccarsi dal gruppo, rendersi trasparente e avvicinarsi furtivo verso la diga, nuotando vicinissimo alle dita di Gamatatsu. Per un attimo fu anche tentato di mordicchiarlo, giusto per divertirsi nel vederlo spaventare, ma così facendo avrebbe rischiato di farsi scoprire dalla maestra, quindi meglio evitare. Scivolò tra i due sassi che sapeva essere un po’ più mobili ed ecco che era dall’altra parte! Si!

Entusiasta, sfrecciò via, zigzagando tra le correnti, la piccola coda-pinna fremente di felicità. Quel giorno le correnti erano particolarmente impetuose e, se non avesse fatto attenzione, avrebbe seriamente rischiato di finire a valle, ma poi… Un tonfo, vicinissimo a lui, lo fece sobbalzare, sorpreso, lo spostamento d’acqua tale da farlo finire in una corrente più forte delle altre, che lo trascinò via per parecchi metri. Completamente frastornato, il piccolo girino cercò di schiarirsi la mente, ancora leggermente offuscata per quell’improvviso smottamento. Qualcuno aveva lanciato un sasso nel fiume? Strano, perché con la coda dell’occhio, prima di esser trascinato via, aveva intravisto una forma che non era affatto quella di un sasso, quanto piuttosto…

Pensieroso, il piccolo girino continuò a nuotare, senza rendersi conto che, stranamente, l’acqua in alcuni punti si faceva più calda e più torbida. E no, non sembrava fango quello che rendeva l’acqua di quella strana tonalità rossastra. Stranito ed incuriosito al tempo stesso, il girino seguì quello strano flusso fino alla sua sorgente, ed indietreggiò atterrito quando trovò il corpo senza vita di un rospo, la testa recisa in due, da cui sgorgava quel flusso ancora tiepido di sangue. Terrorizzato, si nascose in una zona di secca del fiume, tra alcuni ciottoli, osservando i dintorni. Alcuni umani stavano salendo lungo quel sentiero a ridosso del fiume, le lame sguainate e sporche di sangue. « Ricordate quel che ha detto Kirai: nessuno di quei rospi deve raggiungere vivo Konoha, chiaro? »

Oh no! Quegli umani stavano andando verso l’eremo, e adesso? Doveva correre ad avvisare i grandi del pericolo, ma non ce l’avrebbe mai fatta a risalire il fiume da lì, avrebbe dovuto nuotare per vie traverse, le solite che era solito prendere per ritornare dopo quelle sue scappatelle, ma sarebbe riuscito a nuotare più velocemente di quelle grandi falcate che facevano gli umani? Ancora tremante, il piccolo girino guardò verso valle, osservando le correnti del fiume che, più avanti, si facevano più impetuose. Non aveva mai affrontato quelle ripide, ma doveva trovare aiuto. Scosse la testolina, cercando di scacciare la paura, e con un urlo muto si lanciò nella prima corrente vicina.

[…]


covA8Au
« Ogama-sama, va tutto bene? » La piccola rospetta attendente si avvicinò al Grande Rospo Eremita, preoccupata nel vederlo mugugnare in quella maniera. Il più anziano dei rospi dell’eremo serrò con più forza gli occhi rugosi, succhiando le labbra in un’espressione infastidita. « Oh, piccola mia, non saprei… Sento… Sento come un disturbo nella forza… » La rospetta alzò gli occhi al cielo, sospirando mentre avvicinava con una certa fatica la grossa brocca di terracotta che conteneva un buon brodino caldo per l’anziano saggio. « Sicuro che non sia la gastrite? Ha sentito il medico, deve evitare cibi troppo elaborati e… Aspetta, non è che si è mangiato il timballo di larve che l’anziana Shima mi aveva lasciato ieri? » « Timballo? N-non ne so nulla… » Finse di non sapere l’anziano, ma la loro innocente discussione venne interrotta dal rimbombo di una tremenda esplosione, tale da far crollare parte della grotta in cui dimorava l’anziano saggio.

Non appena il tremore si placò e la nuvola di polvere sollevata dal crollo si dissipò, la piccola rospetta tossì, saltando preoccupata verso l’anziano che, nonostante l’età avanzata, aveva avuto la prontezza di riflessi per balzare via e portare anche lei in salvo. « O-Ogama-sama, c-che succede? » Domandò terrorizzata, ma l’anziano strofinò rassicurante il suo capo con una delle sue zampe, rimettendosi in piedi. « Trova Shima e Fukasaku. Che radunino i piccoli e gli anziani al più presto. Loro sanno già dove andare.» « E lei maestro? Deve venire anche lei, non può restare qui…» « Io penserò ai feriti e per farlo è necessario che resti qui. Ora vai piccolina…» Le diede un buffetto affettuoso, per poi sedersi in concentrazione, iniziando a gracidare in maniera lenta, ritmata , quasi sottovoce. Seguendo quella rauca cantilena, le statue dei rospi presenti nella sala iniziarono ad illuminarsi di una leggera fluorescenza, iniziando a riprodurre a loro volta quella cantilena, e così iniziarono a fare altrettanto le varie statue sparse per l’eremo, intonando quel canto lenitivo. Con un singulto la piccola rospetta corse fuori, spaventata, ma intenzionata a mettere tutta se stessa per portare a termine quell’incarico.

[…]

Erano bastati pochi attimi per trasformare quella pace idilliaca in un inferno sceso in terra: le fiamme divampavano tra la lussureggiante vegetazione, rilasciando fumo acre e denso, nubi oscure che avvolgevano l’eremo come una soffocante cappa rovente. L’aere si riempì dei lamenti soffocati dei feriti, rantoli a stento percepibili provenienti da quei corpi martoriati dalla potenza distruttiva delle due tecniche dei due invasori. Sovrano regnava il dolore, ma in lontananza iniziarono a sentirsi le prime urla concitate: alcuni rospi avevano iniziato a prodigarsi nello spegnere le fiamme, quasi incuranti del monologo che lo Hyuga stava pronunciando in quel momento, l’ordine a chiamare il loro umano campione lasciato cadere in un silenzio prolungato. Che non avessero recepito il messaggio?

Oh no, i rospi avevano ben compreso, e ben presto Fuyuki avrebbe dovuto fare i conti con la loro risposta. Il pulviscolo ed il fumo, generatosi dall’attacco combinato dei due invasori, non aveva ancora fatto in tempo a diradarsi che un sibilo fendette l’aria, un enorme bolide di viscido muco a volerli colpire.

CITAZIONE
Sputo (Ninjutsu Lungo Raggio indirizzata verso Fuyuki)
Efficacia 1.340

Non fu difficile, per i due Jonin, comprendere la direzione da cui proveniva l’attacco o, quanto meno, da chi questo provenisse, perché tra le sagome dei diversi rospi che potevano intravedere tutt’intorno, con il baluginino dei loro occhi reso vivido dalle fiamme, avrebbero potuto riconoscere la sagoma di tre mastodontici rospi di cui Fuyuki aveva già avuto modo di fare la conoscenza.

mK37r5o

« Fuyuki Hyuga. Ero convinto fossi stato già bello che divorato dai vermi… » Passi pesanti fecero tremare il terreno, la voce del possente Gamabunta ad introdurlo ancor prima che la sua imponente mole fosse perfettamente visibile agli astanti. Un lento, basso gracidio iniziò a diffondersi tutto intorno, intonando una cantilena dal ritmo crescente, incalzante, seguendo il riverbero sfarfallante di distanti luminescenze verdastre, riflessa dagli occhi vitrei di quegli anfibi.

« Evidentemente nemmeno nel più infido dei gironi infernali c’è posto per un disgraziato come te… » Commentò Gamaken, affiancando il più grande dei rospi, sistemandosi l’enorme arma biforcuta sulla spalla. « Nei ha di fegato per presentarti qui, in questa maniera… » Anche Gamahiro si fece avanti, mettendo zampa sull’elsa di una delle sue spade, mentre Gamabunta, visibilmente adirato, sputò alla sua destra, mordendo con enorme fastidio il lungo kiseru da cui era solito fumare. « Tu vieni qui, attacchi la nostra gente, ci minacci… E pensi davvero che asseconderemo le tue richieste? » Gamabunta a stento riusciva a trattenere la rabbia, mentre il basso gracidio generale iniziava a farsi più serrato, incalzante ed intenso, cadenzando un motivo belligerante. « Non sarà necessario scomodare Akane-sama… » « … perché ti schiacceremo come il verme che sei.» « E ORA CREPA, BASTARDO! »

VtVrA0r


In simultanea i tre rospi sfoderarono le loro armi e colpirono all’unisono i due. Se era il sangue che volevano, i rospi non avrebbero tardato ad accontentarli.

CITAZIONE
Attacco di Gamabunta (Taijutsu Ravvicinata indirizzata su Fuyuki )
Efficacia 670

Attacco di Gamaken (Bukijutsu Ravvicinata indirizzata su Fuyuki )
Efficacia 2.000

Attacco di Gamahiro (Bukijutsu Ravvicinata indirizzata su Mira )
Efficacia 1.340

Iniziamo a menare le mani :omicid:

Per qualsiasi dubbio o chiarimento, sapete a chi rivolgervi :coffee:


Edited by ArdynIzunia - 14/10/2021, 13:40
 
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view post Posted on 5/10/2021, 20:37     +1   -1
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Fuyuki Hyuga - Namida (涙)

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Non vi era nulla, oltre i lamenti ed i gemiti dei feriti, di chi era stato abbastanza fortunato da sopravvivere alla tremenda deflagrazione. Silenzio. Uno stallo che portava con sé un messaggio chiaro, prevedibile. La decisione che aveva preso si era rivelata fondata, dopotutto. Era chiaro che quelle creature non avrebbero sacrificato la donna che portava con sé la responsabilità di eremita, senza prima aver combattuto contro gli invasori. Mentre la polvere iniziava a diradarsi, dalla manica destra del mantello lasciò scivolare un kunai. Poi sospirò, rassegnato ed amareggiato. Era un vero peccato.
Infine, quel sibilo a sancire la posizione ferma dei Rospi. Fuyuki lo avvertì per tempo e fu abbastanza svelto da afferrare il manico del coltello con entrambe le mani, lasciando che i simboli che avvolgevano la carta arrotolata brillassero, alimentati dal suo chakra. L'enorme globo viscido tagliò la coltre di polvere come burro, ma dovette arrestare la sua corsa ad un palmo di naso dal suo bersaglio. Si scontrò su di esso come se avesse colpito una parete invisibile e resistente; poi, in un paio di secondi, uno squarcio si spalancò dinanzi allo Hyuga e presto cominciò a cibarsi di quel Jutsu, fino a divorarlo del tutto. Ciò che rimase, alla fine, fu una voragine aperta, attorno alla quale il chakra vibrava come un vento impetuoso. Dietro di essa, la figura di chi aveva attirato le ire dei guerrieri del Monte Myōboku. Il suo sguardo fermo, severo. Imperturbabile ed incredibilmente illeso.
Turno 1

Mantenimento
Limite: 1

Fase Difensiva
CITAZIONE
Ninjutsu (Fuuinjutsu) - Scintilla Dimensionale (Limite: 1) [CHK: -2] {RES*32}
Tratti: Difensiva (Barriera), Armi (Kunai)

“Tecnica basilare che sfrutta il principio dell'Hiraishin. Afferrando le estremità di un kunai, con entrambe le mani, viene creato un piccolo squarcio dimensionale, in possesso di un suo piccolo campo di gravità. Grazie ad esso, Fuyuki può smorzare fino ad assorbire del tutto Tecniche che si basano sulla distanza, ma al tempo stesso può destabilizzare chi lo attacca frontalmente, compromettendo il suo equilibrio e quindi vanificando il suo attacco. Inoltre, lo squarcio si richiuderà soltanto dopo diversi secondi dalla sua creazione, rendendo di fatto possibile un utilizzo plurimo delle sue proprietà.”

Effetti:
    • Il Moltiplicatore Danno viene ridotto di 1.
    • Se usata in successione in due Fasi Difensive (nello stesso Turno) questa Tecnica ottiene un bonus di 20 - tale Bonus non è cumulabile con altre Fasi Difensive successive alla seconda.

RES 300*32 = 9.600
CHK 100 - 2 = 98

DANNI: (1.340/9.600)*9 (-1 Tecnica Dif.) = 1
SLT 100 - 1 = 99

Gamahiro. Gamaken...
'bunta-san.

Li aveva conosciuti, durante la sua permanenza lì. Ognuno di loro aveva inoltre fatto lo stesso con lui. Il ricordo della sigaretta fumata in compagnia di Gamabunta gli apparve sfocato, finché non decise di ricalcarlo. Come allora, l'accese con noncuranza, per poi tornare a puntare gli occhi dritto sugli specchi ocra di quell'essere gigantesco, intento a tenere il suo kiseru fumante tra le fauci. Si concesse un lungo tiro, lasciando che la cartina brillasse con la sua corona ardente, mentre i tre guerrieri sfogavano contro di lui la loro frustrazione, come giusto che fosse.
- Non vi biasimo. Provai la stessa sensazione quando Jagura di Akatsuki osò compiere lo stesso scempio, ai danni dei miei fratelli. Per questa ragione, comprendo il vostro odio... - non riuscì a terminare la frase, che quei tre gli furono immediatamente addosso. La loro ombra era enorme, tanto da oscurare la sua sagoma ed arrivare ben oltre l'enorme foglia sulla quale li stava attendendo. Kamatari fu tentato di gettarsi nella mischia, il suo unico occhio azzurro saettava tra le fiamme con l'unica ambizione di assaporare il rumore del ferro cozzante. Fukuizuna però, ben più imponente del fratello dal pelo candido, allargò una delle zampe superiori per impedirgli di intervenire. Il perché, fu chiaro alla donnola quando lo squarcio attorno a Fuyuki si espanse ulteriormente, fino ad inglobare nel suo centro di gravità anche l'enorme mole dei tre rospi. Le loro zampe divennero più pesanti, ma ancor di più le loro armi. E tanto fu sufficiente a Fuyuki per librarsi in alto con un salto, accompagnato da una spinta che gli permise di arrivare fin sopra le teste dei suoi avversari - ... tuttavia, io vi ho dato una scelta.
Fase Difensiva
CITAZIONE
Ninjutsu (Fuuinjutsu) - Scintilla Dimensionale (Limite: 1) [CHK: -2] {RES*32}
Tratti: Difensiva (Barriera), Armi (Kunai)

“Tecnica basilare che sfrutta il principio dell'Hiraishin. Afferrando le estremità di un kunai, con entrambe le mani, viene creato un piccolo squarcio dimensionale, in possesso di un suo piccolo campo di gravità. Grazie ad esso, Fuyuki può smorzare fino ad assorbire del tutto Tecniche che si basano sulla distanza, ma al tempo stesso può destabilizzare chi lo attacca frontalmente, compromettendo il suo equilibrio e quindi vanificando il suo attacco. Inoltre, lo squarcio si richiuderà soltanto dopo diversi secondi dalla sua creazione, rendendo di fatto possibile un utilizzo plurimo delle sue proprietà.”

Effetti:
    • Il Moltiplicatore Danno viene ridotto di 1.
    • Se usata in successione in due Fasi Difensive (nello stesso Turno) questa Tecnica ottiene un bonus di 20 - tale Bonus non è cumulabile con altre Fasi Difensive successive alla seconda.

La utilizzo altre due volte, per un totale di tre volte nello stesso Turno
RES 300*52 = 15.600
CHK 98 - 2 - 2 = 94

DANNI: (670/15.600)*9 (-1 Tecnica Dif.) = 0
DANNI: (2.000/15.600)*9 (-1 Tecnica Dif.) = 1
SLT 99 - 1 = 98

Fu allora che Fukuizuna abbassò la zampa, facendo cenno al resto dei guerrieri dell'Eremo dei Mustelidi di seguirla tra le fiamme. Lasciare Fuyuki e quella donna - che aveva visto all'opera, rimanendo di stucco più di una volta - a combattere quei giganti la preoccupava, ma era necessario tenere sotto scacco gli abitanti del Monte Myōboku, fino a tagliare ogni via di fuga ad eventuali superstiti. Se avesse avuto bisogno di lei, suo fratello avrebbe sicuramente adoperato il Kuchiyose per assicurarsi il suo supporto in battaglia, ma fino ad allora avrebbe fatto del suo meglio per procedere come era stato pianificato.
Intanto, Namida sfruttò la caduta dall'alto per atterrare sulla testa color mattone di Gamaken. Con qualche capriola avrebbe percorso in discesa diversi metri, fino a poggiare i piedi sul suo muso ed infastidirlo come una mosca. A quel punto, si sarebbe mosso con una scarica di colpi con le dita, con lo scopo di mirare in mezzo agli occhi per infastidirlo - e perché no, far sì che la sua guardia vacillasse e che Yurei potesse approfittarne per coglierlo impreparato. L'enorme rospo non avrebbe potuto far molto per scacciarlo via, anzi avrebbe incontrato il riflesso gelido del suo Byakugan, una specchio di risolutezza che cozzava profondamente con il calore e la tensione che stavano divampando tra la vegetazione. Per il momento, infatti, il Jonin non aveva grosse preoccupazioni, confidando nelle proprie potenzialità ed in quelle della kunoichi che aveva rovesciato ben due tiranni di Sora no Kuni. Combattere quei tre esseri contemporaneamente rappresentava una sfida non da poco, ma sarebbe bastato isolare inesorabilmente ognuno di loro, finché la loro unione non si sarebbe spezzata sotto l'incudine pesante dei Jutsu dei due stranieri.

La vostra forza varrà tanto quanto quella della vostra scelta?
Voglio augurarmi di sì.

Fase Attiva

CITAZIONE
Dojutsu - Byakugan (Limite: 1) [CHK: - 3]
Tratti: Supporto

“Lo Hyuga concentra il chakra negli occhi, attivando l’Innata di cui è portatore: i capillari sulle tempie si gonfiano, per fornire agli organi visivi l’energia necessaria a identificare lo scorrere del chakra avversario.”

Effetti:
  • Quando il ninja utilizza cercare il valore di copertura dei nemici è diminuito di Liv*4 invece che di Liv*3 e non va diviso, ma abbassa tutti i valori di copertura dei ninja nascosti.

  • Mantenimento [CHK: -1]

Taijutsu - Tenketsushin (Limite: 1) [STM: -1; CHK: -1] {DST * 25}
Tratti: Offensiva (Ravvicinata)

“Il ninja effettua un rapido colpo con due dita unite, diretto al corpo dell’avversario; la tecnica mostra la sua vera forza se utilizzata con il Byakugan attivo: quando viene mirata agli Tsubo dell’avversario può momentaneamente bloccarne il flusso di chakra, aumentando di conseguenza l’energia necessaria a portare avanti i suoi colpi”

Effetti:
  • Se si esegue questa tecnica con il Byakugan attivo, il bersaglio subisce status Panico {1} per 2 Turni. Ulteriori utilizzi di questa Tecnica non aumentano i punti Status, ma ripristinano la durata dello stesso.

  • Se si ha attivato il Byakugan nel corso di questa azione, è possibile utilizzare questa tecnica come se il suo costo fosse: (Limite: 0) [STM: -2; CHK: -1]. Questo effetto non può essere utilizzato più di una volta per Turno.

DST 200*25 = 5.000 (contro Gamaken)
CHK 94 - 3 - 1 = 90
STM 100 - 2 = 98

Fase Conclusiva

SLT 98
CHK 90
STM 98
- Byakugan attivo



 
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view post Posted on 5/10/2021, 22:06     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Mira - Link alla scheda X




Parametri & Risorse
MST
(75 punti)
257
RES
(16 punti)
DIF
(0 punti)
198166
DST
(0 punti)
FRZ
(0 punti)
10791
VEL
(0 punti)
91
CRT: 120CHK: 100STM: 100




Urla, dolore, sangue. Un eco di disperazione che sarebbe arrivato alle orecchie di chiunque tra i sopravvissuti. L'ondata possente e crudele generata da quelle due entità si stava espandendo in maniera dirompente, uccidendo, devastando, prendendo la vita di chiunque, ogni cosa. Eppure quel monte leggendario non si sarebbe piegato senza combattere: nonostante la deflagrazione a sorpresa, i grandi signori che guidavano quella foresta avrebbero preso le difese delle loro case e dei loro figli. Le parole di Fuyuki si dispersero nella polvere, così come la luce di un sole fioco nel pulviscolo, innalzatosi insieme all'energia di due shinobi pronti alla guerra. Mira lo percepì sotto ai suoi piedi: la terra tremò per i passi pesanti di creature colossali, guardiani familiari di chi era caduto e di chi, senza la loro difesa, sarebbe caduto. Un colpo velocissimo partì così dalla polvere, mirando in direzione dello Hyuga che riuscì fortunatamente a rispondere per tempo: generò una sorta di squarcio nello spazio, come fosse riuscito ad aprire un varco tra dimensioni differenti, in cui aveva destinato tutto il contraccolpo dell'attacco subito, uscendone indenne. Alla prima voce, esperta e beffarda, se ne aggiunsero altre due, presentando, una volta diradatasi la polvere, tre rane colossali. Erano l'ultimo filtro per arrivare ad Akane, e come tali sarebbero dovuti essere distrutti. Gli invasori non si sarebbero fermati, avrebbero continuato ad avanzare facendo piazza pulita, come schiacciasassi, finché non si fosse palesata un'entità degna di mettersi sul loro cammino.

I tre rospi attaccarono all'unisono balzando dall'erba umida, danzando tra il vento e il vapore acqueo dei corsi che scorrevano intorno a loro, discendendo le valli del monte e circondando il campo di battaglia. Avrebbero aggiunto altra distruzione a quella deliziosa riserva naturale, insieme, purtroppo, al sangue di quelle creature con così tanto da raccontare e offrire.

A bersagliare Mira fu la rana verdastra con le due spade, ma quando la donna lo vide muoversi in quel modo, insieme agli altri ma incrociandone il movimento, intuì le sue intenzioni e si limitò a rilasciare chakra intorno a sé, espandendolo in una nebulosa rossastra dal raggio di due metri contro cui la rana impattò con le sue lame, incastrandosi quasi dentro di essa, e rilasciando l'energia del colpo in maniera uniforme all'interno della nube. L'impatto generò un urto che fece indietreggiare la donna di un passo, ma la maggior parte della sua forza venne raccolta e ricalibrata attraverso un'energia che da rossa divenne verde, attraversata da una leggera rete di energia elettrica. Quel colpo stava di fatto caricando di energia quella nube di strano chakra reattivo. Fu a quel punto che la kunoichi mascherata si mosse, assimilando tutta la forza extra che era riuscita a processare attraverso l'attacco del rospo, ma la vittima della sua offensiva non sarebbe stato quest'ultimo. Aveva seguito l'attacco di Fuyuki, e considerando la conoscenza che aveva lo Hyuga dei suoi avversari, pensò che il suo bersaglio non dovesse essere casuale. Saltò lateralmente e poi all'indietro, atterrando con eleganza su un masso attraversato da un affluente dei corsi d'acqua maggiori che tagliavano il monte. Qui Mira alzò una mano, andando a concentrare l'energia verdastra creata che, nuovamente, si tinse di riflessi scarlatti per poi scagliarsi in direzione di Gamaken, lo stesso mirato da Fuyuki. L'energia venne sprigionata come una sorta di miasma pestilente, saturo di Kyo, pronto a cibarsi della corpo e dello spirito dei suoi avversari, consumandogli la mente, umiliandoli, consumando loro stessi e la loro terra. Il Kishin aveva risparmiato Sora durante l'ascesa del Tenshi, ma per il Monte Myōboku sarebbe stata tutta un'altra storia.

Non aveva detto una parola, aveva agito seguendo i passi del suo compagno in un silenzio sacrale, da dietro la sua inquietante, spaventosa, apatica maschera da demone.


TURNO 1

Fase di Mantenimento:

Limite: 1

Fase Difensiva:


CITAZIONE
Requisiti (Personale Lv.70): 8 Kusuri
Ninjutsu - Chishiki no kaze, Vento della Conoscenza (Limite: 1) [CHK: -3] [RES*33]
Tratti: Difensiva (Barriera), Jozu, Kyo

"Pura essenza di ciò che rappresenta il Kidenshi, questa tecnica sfrutta sia le proprietà del Jozu che quelle del Kyo: Mira rilascia intorno a sé sia chakra Kyo che chakra Jozu, lasciando che il primo smorzi l’efficacia della tecnica contrastata, e il secondo la trasformi in energia per Mira, che la assorbe e la riutilizza come nuova linfa per il prossimo attacco”.

Effetti:

Abbassa il Moltiplicatore Danno in difesa di 1

Il prossimo attacco Origami o con Tratto Kyo di Mira, causa PK aggiuntivi [5]

Eff: 198 * 33 = 6534

Dalla Base Origami ->
CITAZIONE
Tecniche con i tratti Taijutsu, Ninjutsu, Bukijutsu, Doton, Suiton e Ijutsu: Il modificatore della tecnica è settato a 8.

Danno: 1340 / 6534 * 7 (-2 Origami -1 Tecnica) = 1

CRT: 120 - 1 = 119
CHK: 100 - 3 = 97
STM: 100

Fase Attiva:

CITAZIONE
Ninjutsu (Suiton) - Miasma Elementale (Limite: 1) [CHK: -3] {MST * 33}
Tratti: Kyo, Offensiva (Lungo Raggio)

"Pura essenza della diabolicità del Kishin, mista alla conoscenza del Suiton sviluppata da Mira negli anni a Sora no Kuni. La donna sprigiona un impulso di pura energia saturo di Chakra Kyo. Grazie ai consigli della giovane Omi della palude di Sora, questa energia si satura inoltre di chakra elementale, aumentando l'umidità nell'aria. La forza si manifesta intorno a Mira stessa, come un'aura rossastra su cui vorticano gocce d'acqua. La forza viene poi concentrata sui palmi delle mani, e viene dunque scagliata contro l'avversario."

Effetti:

Se fa Contatto, causa "Cagionevole" per due turni. Questo status aumenta di 3 i PK contratti a fine turno nel caso non si usi "Combattere il Kishin"

Se elusa, la tecnica ha un bonus al Moltiplicatore Danno di 1 e causa PK extra (3)

Eff: 257 * 33 = 8481 su Gamaken

CRT: 119
CHK: 97 - 3 = 94
STM: 100

Fase Conclusiva e di Riepilogo:

+5 PK causati dalla tecnica (eff difesa)

Riporto per comodità lo specchietto dei PK, per meccaniche e specifiche invito invece a leggere la disciplina "Kidenshi".

CITAZIONE
Azione - Combattere il Kishin (Limite: 1) [CHK: - 2]
Tratti: Supporto

“Il Ninja concentra il proprio Chakra per contrastare l'avanzata del Morbo.”

Effetti:
Riduce i PK di 5.

CITAZIONE
Il Kishin
Sfruttando il Kyō, Mira è in grado di modificare i geni dei propri avversari grazie al proprio Chakra, innescando un processo opposto al Jōzu, ovvero una continua degenerazione cellulare che causa effetti diversi in base alla gravità del contagio. Quando si utilizza una Tecnica con il Tratto Kyō, si infliggerà al nemico un quantitativo di PK pari al Danno.
NB.
- Cambiare Livello di Contagio non sostituisce i malus, ma li somma.
- Se non viene utilizzato 'contrastare il Kishin' per due turni di seguito, gli avversari alleati del bersaglio, nella stessa sua Zona, contrarranno il morbo [1 PK]

NB: Tutte le tecniche che usano gli Origami di Mira sono da considerarsi con il Tratto "Kyō", causando dunque PK.


Livello 1 - (PK tra 1 e 16)
Offuscamento della vista, perdita di concentrazione.
Alla fine del Turno, i PK aumentano di 5 se non si utilizza "Combattere il Kishin"


Livello 2 - (PK tra 16 e 40)
Sudorazione fredda, pallore.
Il Costo delle Tecniche viene aumentato di 2.


Livello 3 - (PK tra 41 e 60)
Dispnea, epistassi, emottisi, nausea, tachicardia.
1 Danno alla fine di ogni Turno.


Livello 4 - (PK tra 61 e 99)
Vomito, compromissione della circolazione sanguigna, acidosi metabolica, ipercapnia, necrosi dei tessuti.
In Fase Attiva, malus di 1 al Limite.


Livello 5 - (PK 100+)
Convulsioni, arresto respiratorio e cardiaco, morte.
La vittima muore.
 
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view post Posted on 12/10/2021, 18:27     +1   -1
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La terra tremava sotto i colpi sferrati dalle zampe di quei rospi possenti, l’aria resa elettrica dall’energia scaturita dalle tecniche seguite dai due invasori; la piccola rospetta attendente osservava la desolazione piombata sul loro piccolo paradiso con occhi sgranati e respiro corto,affanna mentre correva saltellando a perdi fiato, in cerca dei due anziani saggi.

Saltò oltre una piccola pozza d’acqua che l’esplosione aveva prosciugato, cercando di non soffermarsi sui corpi immobili dei piccoli girini che prima vi sguazzavano dentro: la pozza dei giochi era ormai diventato un macabro cimitero, la rappresentazione tangibile di come quell’attacco avesse ferito nel profondo la loro comunità. Tra le macerie, la rospetta intravide il corpo di uno dei suoi simili, la maestra che, in un disperato tentativo, aveva cercato di proteggere col suo corpo i girini più vicini a lei. Tremante, l’attendente scostò il corpo e trattenne il fiato nel vedere che, grazie al sacrificio di quella rospa, alcuni piccoli si erano salvati.

Senza pensarci, l’attendente recuperò un vecchio vaso rotto, il cui fondo era integro abbastanza da permetterle di riempirlo d’acqua e metterci dentro quei pochi girini superstiti. « Tranquilli piccolini, adesso cerchiamo Ojiisan e Obaasan e tutto andrà per il meglio…» Cercò di tranquillizzare, con voce tremante, ma con una paura nel cuore tale da non riuscire a vedere minimamente la seppur flebile luce di speranza che poteva rappresentare ritrovare quei piccoli in vita.

Bq234SP
« Kuwa-chan, piccola mia! Ringraziamo i kami stai bene! » La voce della vecchia Shima la colse di sorpresa, facendola trasalire. Cercando di tenere stretto il vaso, la raggiunse, mentre l’altra sorreggeva un rospo malconcio, con metà muso ustionato. « Obaasan! Ogama-sama…. È rimasto nella sua dimora e… Ha detto di portare via quanti più rospi possibile….» « Tranquilla piccola, con Ojiisan stiamo già procedendo con l’evacuazione… » « Obaasan! Nonna! Abbiamo un problema!» Gamakichi, trafelato, corse verso di loro, visibilmente agitato.

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«Gamakichi! Che succede?» «Il canale per Konoha e il passaggio sotterraneo verso il monte degli Hokage non sono sicuri. Con gli altri abbiamo provato a mandare dei cloni in avanscoperta, ma sono stati eliminati subito. Evidentemente hanno messo delle pattuglie per evitarci di raggiungere Konoha per poter avvertire Akane-san! » «Ksò… Non abbiamo altra scelta allora. Avvisa Ojiisan, che organizzi i guerrieri in modo tale da coprirci… Non abbiamo altra scelta se non andare in letargo

I due rospi più giovani sgranarono gli occhi, scambiandosi un’occhiata preoccupata. Quando arrivava il tempo del letargo, la stragrande maggioranza della comunità si rifugiava all’interno di una profonda grotta nascosta nel cuore della montagna, un passaggio che, al di fuori dell’Eremo, nessuno conosceva. Certo, non aveva passaggi con l’esterno, ma se fossero riusciti a riaprire quel vecchio cunicolo che era crollato l’anno prima, magari….

«Tranquilla nonna, ci pensiamo noi!»

[…]



«Belin, se sei fastidioso come le mosche in estate….» Borbottò Gamaken, cercando di scuotersi di dosso Fuyuki. Lo Hyuga, grazie all’incredibile potere concessogli dal Byakugan, aveva modo di distinguere perfettamente i canali di chakra scorrere sotto la pelle spessa e rugosa del rospo, e bastò un colpo preciso in uno dei nodi principali, per far sgranare gli occhi a Gamaken. Con un urlo di dolore, il rospo cornuto si portò le zampe al viso, in mezzo agli occhi, cercando di scacciare Fuyuki, non accorgendosi di esser preso di mira anche dall’altro ninja suo compare.

«Fratello, attento!» Gamabunta fece appena in tempo a notare lo strano attacco sferrato verso il rospo cornuto, che immediato si riempì i polmoni d’aria, per poi proteggere con un potente sbuffo, disperdendo quello strano miasma. Sfortunatamente, lo spostamento d’aria, prodotto dalla tecnica del rospo, spinse verso di lui parte di quella strana nube, che immediata si posò su di lui come se fosse stata banale foschia mattutina, di quelle che si creano all’alba per via dello sbalzo termico tra aria e suolo.

Un attacco subdolo, quello sferrato da Mira, i cui effetti si palesarono immediatamente sullo sventurato Gamabunta: iniziò a tossire pesantemente, facendo fatica a respirare, un rivolo di sangue a colargli dall’angolo della bocca. Immediati compresero di aver sottovalutato quella donna e che dovevano metterla quanto prima fuori gioco, se volevano sperare di annientare quanto prima Fuyuki.

«Ti sei scelto un bell’alleato…» Sentenziò Gamahiro, puntando le lame verso la donna. «Vediamo se sa incassare come te.» E, così dicendo, Gamahiro si sarebbe fiondato su Mira, katane sguainate. Gamaken, nel mentre, avrebbe puntato anche lui la donna, rotolando su se stesso come una palla di cannone. Gamabunta, rantolante, cercò di capire cosa diavolo stava succedendo al suo corpo…

CITAZIONE
Attacchi di Gamahiro (Bukijutsu Ravvicinate su Mira)
Efficacia 1.340 (x2)

Attacchi di Gamaken (Taijutsu Ravvicinate, una su Fuyuki e una su Mira)
Efficacia 2.000

0k1kqRv

Color code #996666


MST
100
RESDIF
100200
DSTFRZ
100300
VEL
200


Salute: 63


SenChakra: 90


Limite: 2
CITAZIONE
Difesa su attacco di Fuyuki

Taijutsu - Difesa Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {DIF * 20}
Tratti: Difensiva (Parata)

“Il Ninja irrigidisce la muscolatura e frappone le sue braccia all’attacco nemico, pronto ad attutire il colpo in arrivo da un avversario.”

SenChakra speso -2
Efficacia DIF (200/3) x 20 = 67 x 20 = 1.340
Danni Subiti (5.000/1.340) x 10 = 3,7 x 10 = 37 :disperazione:
Panico {1} per 2 turni (spesa maggiorata di 1 in SCHK) [1/2]

CITAZIONE
Fase di Attacco

Taijutsu - Colpo Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {Vario * 20}
Tratti: Offensiva (Ravvicinata)

“Un colpo semplice, con tutte le varianti possibili del caso.”
Effetti:
Se adoperata a mani libere, la sua efficacia è determinata da FRZ.

SenChakra speso -3
Efficacia FRZ (300/3) x 20 = 2.000 (su Fuyuki)

Taijutsu - Colpo Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {Vario * 20}
Tratti: Offensiva (Ravvicinata)

“Un colpo semplice, con tutte le varianti possibili del caso.”
Effetti:
Se adoperata a mani libere, la sua efficacia è determinata da FRZ.

SenChakra speso -3
Efficacia FRZ (300/3) x 20 = 2.000 (su Mira)


u5cW2DZ

Color code #cd5c5c


MST
200
RESDIF
300100
DSTFRZ
200100
VEL
100


Salute: 58


SenChakra: 91


PK: 37


Limite: 2
CITAZIONE
Intercettazione attacco di Mira

Azione - Intercettare (Limite: 1) [STM: -1]
“Il ninja si frappone fra un un attacco in arrivo e un alleato, per difendere il colpo al suo posto”

Effetti:
Utilizzabile solo in Fase Difensiva, prima di adoperare una Difesa con Tratto 'Difensiva (Parata)' o ' Difensiva (Barriera)'.
Permette di difendere un Attacco indirizzato a un Alleato.

SenChakra speso -1


Ninjutsu - Barriera Semplice (Limite: 1) [CHK: -2] {RES * 20}
Tratti: Difensiva (Barriera)

“Il Ninja richiama il proprio Chakra, facendolo confluire verso l'esterno e formando un velo sottile da frapporre contro l'attacco in arrivo.”

SenChakra speso -2
Efficacia DIF (300/3) x 20 = 100 x 20 = 2.000
Danni Subiti (8.481/2.000) x 10 = 4,2 x 10 = 42 :disperazione:
La tecnica genera Contatto, poiché fa Sovverchiante
PK subiti 42 danni tecnica + 5 effetto difesa di Mira = 47
Cagionevole (1/2) [aumenta di 3 i PK contratti a fine turno nel caso non si usi "Combattere il Kishin"]

CITAZIONE
Fase di Attacco

Azione - Combattere il Kishin (Limite: 1) [CHK: - 2]
Tratti: Supporto

“Il Ninja concentra il proprio Chakra per contrastare l'avanzata del Morbo.”

Effetti:
Riduce i PK di 5.

SenChakra speso -4
PK ridotti a 37
Livello di Contagio: 2(PK tra 16 e 40)
- Alla fine del Turno, i PK aumentano di 5 se non si utilizza "Combattere il Kishin"
- Il Costo delle Tecniche viene aumentato di 2.


DTzZlpW

Color code #96ded1


MST
100
RESDIF
100100
DSTFRZ
200200
VEL
300


Salute: 100


SenChakra: 94


Limite: 2
CITAZIONE
Fase di Attacco

Bukijutsu - Colpo Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {Vario * 20}
Tratti: Offensiva (Ravvicinata)

“Un colpo semplice, con tutte le varianti possibili del caso.”
Effetti:
Se adoperata con un’arma, la Categoria Taijutsu viene sostituita con Bukijutsu.

SenChakra speso -4
Efficacia DST (200/3) x 20 = 67 x 20 = 1.340 (due attacchi contro Mira)

[…]


Dalla finestra dello studio la vista aveva un che di rincuorante: le montagne e le foreste che abbracciavano il villaggio davano un senso di protezione, simile a quello caloroso di una madre; le strade, a quell’ora, erano ancora deserte, ma da piccoli segnali si iniziavano a vedere i primi segni di vita, tra finestre che si aprivano, serrande che si alzavano e gente che scendeva per strada, anche solo per una semplice passeggiata.

Appariva strano, quasi assurdo, come la vista, da quella finestra, stravolgesse completamente la percezione che si aveva di tutto il resto, perché nel cuore di Akane Uchiha, Sandaime Hokage, non c’era pace e tranquillità, ma tormento e preoccupazione. Poggiata contro lo stipite di quella enorme finestra, lo Yokai della Foglia si mordeva la punta del pollice in un gesto nervoso, irrequieto. Le voci che erano circolate in quei giorni la preoccupavano alquanto, specie considerando se queste si fossero rivelate effettivamente vere, ma per averne la certezza doveva aspettare il responso da parte di Hachi, ed erano giorni, ormai, che attendeva impaziente un rapporto che, sperava, potesse mostrar loro un quadro quanto più positivo possibile, ma….

«Scusa il ritardo!» Senza fare troppe cerimonie, lo Yamanaka aprì la porta di slancio, strappando la donna dai mille pensieri e preoccupazioni che in quel momento la stavano tormentando. Suo marito si lasciò cadere su una delle sedie vicino alla sua scrivania, lasciando scivolare un fascicolo in mezzo ad altre cartelle che attendevano da giorni di essere esaminate. Aveva un aspetto orribile, mentre si toglieva gli occhiali da vista e si massaggiava il viso smunto, coperto da quel velo di barba tipico di chi non si rade già da qualche giorno.

Le bastò quel silenzio teso tra loro per dare risposta ai suoi dubbi. «Allora è vero. È vivo ed è tornato.» Hachi si strofinò gli occhi cerchiati da profonde occhiaie, picchiettando nervoso sul fascicolo appena portato. «Non è stato facile riuscire a recuperare i ricordi completi, ma… Si. Fuyuki Hyuga è vivo. Ha trovato un espediente per far avere alla vecchia Sachiyo una lettera che gli ha permesso di di trasportarsi lì, con quel suo jutsu che gli permette di smaterializzarsi. Hanno parlato riguardo quello che gli è successo, poi lui l’ha tramortita. Dopo che si è ripresa, Fuyuki non c’era più, ha bruciato la lettera e si è suicidata, ma… I ricordi di quella sera sono stati manomessi, come se qualcuno le avesse applicato un sigillo di controllo… »

«Quindi otre a potersi teletrasportare con l’Hiraishin, adesso ha sviluppato un jutsu che gli permette di controllare le persone. Fantastico, di bene in meglio. » Commentò con finto sarcasmo l’Uchiha, avvicinandosi allo Yamanaka ed affiancandolo, poggiandosi direttamente contro il bordo della scrivania. «Ho sbagliato. Avrei dovuto direttamente ucciderlo quel giorno….» Hachi si sporse, prendendole la mano in una presa rassicurante. Era visibilmente teso, ma cercò di rassicurarla con un sorriso tirato, stanco. «Riusciremo a risolvere questa faccenda, Akane. Lui è solo, noi siamo un villaggio intero. Stanno già tenendo sotto sorveglianza le persone a lui più vicine, la sua famiglia e i suoi allievi…»

«E cosa dovrei fare, restare con le mani in mano, aspettare che compia un passo falso, che lasci qualche traccia, che commetta un errore, per poterlo stanare? È stato formato come Anbu e non è uno sprovveduto. Trovarlo non sarà facile…» Le mani dei due rimasero strette, la preoccupazione di entrambi palpabile, attanagliati dal timore reciproco di perdere le persone amate per quei dannati capricci dettati dai giochi di potere.

«Hai preso le tue medicine?» L’Uchiha scosse il capo, sorridendo mestamente: era incredibile come, in un situazione simile, suo marito si preoccupasse del normale procedere del suo piano terapeutico. L’uomo allora i alzò, baciandola delicato su una guancia e recandosi verso il bagno, dove Akane lo sentì armeggiare con un armadietto e aprire l’acqua. Tornò con un bicchiere pieno d’acqua in una mano e un falcone arancione di pillole nell’altra. L’Uchiha aprì il flacone con gesto quasi automatico, tirando fuori due capsule bianche che mise in bocca, prima di poter bere un sorso d’acqua utile per deglutire.

Aveva ancora il bicchiere vicino alle labbra quando i suoi occhi si spalancarono, un urletto sorpreso, mentre il bicchiere le scivolava di mano e si infrangeva al suolo….

Edited by ArdynIzunia - 13/10/2021, 11:14
 
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Fuyuki Hyuga - Namida (涙)

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Non si sorprese nel vedere Gamaken tramortito dal suo attacco, del resto era stato parecchio rapido nel portare a segno i suoi colpi e l'enorme Rospo, di certo, non era famoso tra i suoi simili per la fluidità dei suoi movimenti. Anzi, lui stesso si definiva goffo, maldestro, incapace, a volte anche a costo di risultare pesante e melanconico. Ricordava un confronto avuto con lui, qualche anno prima... e beh, essere riuscito a trovare qualcuno persino più autocritico di sua moglie Chiaki rappresentava un ricordo vivido ed emozionante, ma al tempo stesso estremamente noioso. Con la coda dell'occhio, intanto, aveva visto Mira scattare al suo fianco. Sapiente, la kunoichi aveva seguito la sua manovra offensiva e aveva innescato uno strano miasma, il quale era stato infine diretto contro il povero Gamaken. Lo Hyuga sgranò il suo occhio destro, meravigliato dalla conformazione e dalla potenza di quel chakra dai riflessi scarlatti. Qualcosa per il quale non riuscì a trovare alcun aggettivo che potesse calzare a pennello, se non pericoloso. Soltanto in quel momento si ritrovò a pensare che era la prima volta che entrambi assistevano ad un combattimento in cui l'altro dava dimostrazione dei suoi Jutsu. Ad eccezione di poche occasioni, qualcosa del genere non era mai capitato - del resto, gli eventi li avevano sempre costretti a combattere da soli le proprie battaglie. Quel che accadde poi a Gamabunta, dopo aver disperso quel miasma con il suo sbuffo, lo lasciò letteralmente a bocca aperta. Durò soltanto per un secondo, ma la visione di una simile pestilenza lo lasciò senza fiato. Non aveva la benché minima idea di come quella Tecnica funzionasse, l'unica cosa che poté intuire è che derivasse, in qualche modo, dalle innate conoscenze che la donna aveva dimostrato di possedere in ambito medico. Yurei era una kunoichi degna di meritare timore e riverenza, al pari dello Yokai che gli aveva rovinato la vita.
"Una kunoichi come te... beh, non vorrei mai averla come nemica."

Gamaken intanto non aveva perso tempo e, sfruttando la finestra che Gamabunta gli aveva offerto, aveva iniziato a roteare su sé stesso nel tentativo di disfarsi di quelle mosche fastidiose rappresentate dagli invasori. Un invito che Namida accettò di buon grado. Rimesse le mani sul suo kunai, attivò nuovamente il Jutsu che aveva usato. In quel caso, lo squarcio dimensionale non soltanto smorzò la rotazione del grosso Rospo, ma generò una potente onda d'urto che spinse il Jonin verso l'alto, a diversi metri di altezza sopra le teste di quei guerrieri colossali, capaci di far tremare la terra ad ogni passo. Da quel punto, grazie al Byakugan, gli fu possibile osservare le dinamiche che si stavano consumando nei dintorni. Parte delle fiamme era già stata spenta da alcune di quelle maledette creature e, ripensando alle esperienze che i Mustelidi avevano vissuto sulla propria pelle, non era da escludere che altre si stessero occupando di evacuare il Monte. Per fortuna, la squadra capeggiata da Fukuizuna e Kamatari si era avvicinata ai primi soccorritori, addetti alla gestione dell'incendio. Da lassù, vide i guerrieri della Bianca Torre avventarsi su quelle povere bestie con la foga di guerrieri impietosi e ben addestrati. Del resto, il Kirikiri Mai di Kamatari, meglio conosciuto come "Danza del Taglia Taglia" e la pesante Dai-Katana di Fukuizuna non avrebbero faticato a piegare quei samaritani, né a spianare loro la strada verso il cuore del Monte Myōboku. La meta che anche lui e Mira avrebbero raggiunto appena possibile, la stessa che i sommi Rospi che li stavano affrontando intendevano difendere, anche a costo della vita.
Turno 2

SLT 98
CHK 90
STM 98

Mantenimento
Limite: 2

- Byakugan - CHK 90 - 1 = 89

Fase Difensiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Fuuinjutsu) - Scintilla Dimensionale (Limite: 1) [CHK: -2] {RES*32}
Tratti: Difensiva (Barriera), Armi (Kunai)

“Tecnica basilare che sfrutta il principio dell'Hiraishin. Afferrando le estremità di un kunai, con entrambe le mani, viene creato un piccolo squarcio dimensionale, in possesso di un suo piccolo campo di gravità. Grazie ad esso, Fuyuki può smorzare fino ad assorbire del tutto Tecniche che si basano sulla distanza, ma al tempo stesso può destabilizzare chi lo attacca frontalmente, compromettendo il suo equilibrio e quindi vanificando il suo attacco. Inoltre, lo squarcio si richiuderà soltanto dopo diversi secondi dalla sua creazione, rendendo di fatto possibile un utilizzo plurimo delle sue proprietà.”

Effetti:
    • Il Moltiplicatore Danno viene ridotto di 1.
    • Se usata in successione in due Fasi Difensive (nello stesso Turno) questa Tecnica ottiene un bonus di 20 - tale Bonus non è cumulabile con altre Fasi Difensive successive alla seconda.

RES 300*32 = 9.600
CHK 89 - 2 = 87

DANNI: (2.000/9.600)*9 (-1 Tecnica Dif.) = 2
SLT 98 - 2 = 96

Ad ogni modo, non era giunto ancora il momento di ragionare sulle mosse successive. Distrarsi contro esseri preparati come quei tre sarebbe stato un azzardo, anche per due shinobi del loro calibro. A causa del vapore generato dai Jutsu che stavano domando l'incendio e dalla polvere non ancora del tutto diradata, non riuscì a seguire i movimenti di Yurei alla perfezione. Da lì, riuscì soltanto a vedere che Gamaken e Gamahiro si si erano avventati su di lei... ma poi, una poderosa onda d'urto li fece indietreggiare di diversi metri, spazzando via la caligine e permettendo a Namida e al suo Byakugan di mettere a fuoco la figura di Gamaken - e con ancor più precisione, il sistema circolatorio del suo chakra. Fu allora che, approfittando di quella meravigliosa finestra d'azione, il Jonin si lasciò trasportare dalla gravità verso il basso. Cadde in picchiata sul nemico come un falco che sfreccia nei cieli per afferrare la sua preda. Le dita delle sue mani si caricarono di chakra, un'energia che sarebbe stata rilasciata non appena la sua serie di colpi avrebbe impattato sul bersaglio.
Con la sigaretta in bocca, ancora accesa, avrebbe osservato il suo avversario con gli occhi di un demonio, stanco dei capricci e del coraggio di quelle creature. Il suo primo ordine era stato disatteso, e come questo anche la sua ultima domanda. Poco male, pensò. Presto o tardi, le due parti avrebbero avuto modo di sfogare il proprio odio e dare dimostrazione di quale, tra i due, bruciasse di più e chi tra loro avesse più energie per mantenere viva quella fiamma.
Fase Attiva

CITAZIONE
Taijutsu - Tenketsushin (Limite: 1) [STM: -1; CHK: -1] {DST * 25}
Tratti: Offensiva (Ravvicinata)

“Il ninja effettua un rapido colpo con due dita unite, diretto al corpo dell’avversario; la tecnica mostra la sua vera forza se utilizzata con il Byakugan attivo: quando viene mirata agli Tsubo dell’avversario può momentaneamente bloccarne il flusso di chakra, aumentando di conseguenza l’energia necessaria a portare avanti i suoi colpi”

Effetti:
  • Se si esegue questa tecnica con il Byakugan attivo, il bersaglio subisce status Panico {1} per 2 Turni. Ulteriori utilizzi di questa Tecnica non aumentano i punti Status, ma ripristinano la durata dello stesso.

  • Se si ha attivato il Byakugan nel corso di questa azione, è possibile utilizzare questa tecnica come se il suo costo fosse: (Limite: 0) [STM: -2; CHK: -1]. Questo effetto non può essere utilizzato più di una volta per Turno.

La utilizzo due volte
DST 200*25 = 5.000 (contro Gamaken)
DST 200*25 = 5.000 (contro Gamaken)
CHK 87 - 1 - 1 = 85
STM 98 - 1 - 1 = 96

Fase Conclusiva

SLT 96
CHK 85
STM 96
- Byakugan attivo


 
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view post Posted on 13/10/2021, 18:18     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Fuyuki aveva colpito e Mira insieme a lui. I due colossi si erano mossi contro la resistenza del monte e con loro, anche la terra, ad accompagnare scelte, decisioni, tecniche, in istante flebili che passavano e rimanevano, come frammenti in un tempo stagnato. Hyuga e Daimyo si scambiarono gli sguardi per un momento, osservando l'uno le gesta dell'altra, le abilità reciproche, i segreti che ognuno si portava con sé. Lo Yomigan per il Jonin, così misterioso e... "malato", custodito dietro alla benda che aveva il compito di contenere quella pura ira; dall'altra la scienziata ambiziosa che aveva generato un virus terrificante, capace di disintegrare un avversario dall'interno, senza che questo potesse in qualche modo rendersi conto di star degenerando verso una morte lenta e terribile. Eppure, erano solo alcune delle abilità di quelle due ombre, e se Gamabunta e gli altri due alleati non sembravano intenzionati a vacillare dinnanzi all'idea di farsi da parte, le avrebbero mostrate... tutte.

Mira vide partire all'attacco il rospo armato di spade verso di lei, con un ampio slancio che l'avrebbe probabilmente tranciata a metà se fosse riuscito a colpirla. Proprio quando fu sul punto di muoversi però, vide anche l'altro avversario caricarla, chiudendosi su se stesso e prendendo abbastanza velocità da possibilmente spiaccicarla completamente. La donna li osservò in un soffio, prima uno, poi l'altro, e intuendo di non avere abbastanza tempo per schivare o provare a contrattaccare direttamente, in quella transizione, optò per l'unica scelta che aveva a disposizione: congiunse le braccia afferrandosi i gomiti, strinse i denti e condensando il chakra che aveva a disposizione, regalò alla foresta l'eco di un guerriero pazzo che, in quella circostanza, non si sarebbe ugualmente risparmiato. Era l'urlo di un folle che si era preso gioco del mondo finendone infine ucciso, ma che, attraverso Mira, poteva adesso rivivere nell'eternità, in un poderoso e inarrestabile... impulso di chakra. Allargò le braccia quando i due rospi si trovavano ormai a un passo da lei, pronti a distruggerla, ucciderla, e finendo invece per scontrarsi contro una realtà ben diversa.


Shōdō

Tensei!!


La cupola di chakra respinse i rospi bruscamente, creando un solco sulla terra intorno alla donna. Mira si prese a quel punto qualche attimo per respirare a fondo, cercando di ignorare i segni sulle vesti che l'impatto tra chakra e avversari le avevano causato. Aveva poco tempo per rispondere all'attacco, ma quella era una finestra utile da non sprecare: i due colossi erano stati per un attimo atterrati e senza attendere la mossa dello Hyuga, decise stavolta di agire per prima, aprendo l'offensiva e pressando stavolta su più fronti: doveva continuare senza sosta a colpire chi dei tre stava già assaporando il gusto del Kishin, e contemporaneamente intralciare almeno uno degli altri due. Senza lasciare che il chakra del primo provasse in qualche modo a contrastare l'avanzata del morbo, avrebbe continuato a stuzzicare quelle piccole cellule cancerogene che imperterrite avevano attecchito nel suo organismo.

Effettuò a quel punto un salto verso l'alto, scacciando il miasma dal proprio corpo, e lasciando che prendesse possesso dello spirito dei suoi avversari. Il chakra Kyo risplendeva alla luce del sole dell'Eremo, brillando dello stesso colore del sangue, e discendendo verso la terra come una pioggia nefasta. Come un presagio di sventura che si abbatteva sulla vita di quei rospi, Sumire scatenò nuovamente quel miasma pestilente.

Fu solo in quel momento che vide Fuyuki scagliare il suo attacco verso il rospo armato di scudo, e a fornirle la naturale assistenza per la scelta del secondo bersaglio del Kishin, oltre chiaramente a chi ne stava già soffrendo.


TURNO 2

CRT: 119
CHK: 94
STM: 100

Fase di Mantenimento:

Limite: 2

Fase Difensiva:

Da Regolamento Evocazioni -> ai fini del calcolo della difesa da multipli attacchi, la somma di tutte le Offensive dell'evocazione è considerata a Limite 1

Quindi considero i due colpi di Gamahiro come "limite 1" ai fini della difesa da multipli attacchi.

CITAZIONE
Requisiti (Personale Lv.20): 3 Yin, 2 Kusuri
Ninjutsu - Ishin ~ Shōdō Ten'sei (Limite: 2) [CHK: -5] [RES*55]
Tratti: Ishin, Difensiva (Barriera)

"Tecnica nata grazie agli studi fatti su Jagura e sulla sua abilità di malleare il chakra. Mira sfodera un impulso di energia a 360°, creando un'onda d'urto che respinge gli attacchi. Con un consumo di CRT possono essere utilizzati anche gli origami per aumentare l'efficacia della barriera.

Effetti:

Se si usano gli Origami, e l'attacco difeso è ravvicinato, al costo di [CRT: -2] l'attaccante subisce sanguinamento {1}.

Eff: 198 * 55 = 10890

Non uso l'effetto della tecnica.

Dalla Base Origami ->
CITAZIONE
Tecniche con i tratti Taijutsu, Ninjutsu, Bukijutsu, Doton, Suiton e Ijutsu: Il modificatore della tecnica è settato a 8.

Danno Gamahiro: 1340 / 10890 * 8 (-2 Origami) = 1 (per due volte)

Difesa Gamaken: 2000 / 10890 * 8 (-2 Origami) = 1

CRT: 119 - 3 = 116
CHK: 94 - 5 = 89
STM: 100

Fase Attiva:

CITAZIONE
Ninjutsu (Suiton) - Miasma Elementale (Limite: 1) [CHK: -3] {MST * 33}
Tratti: Kyo, Offensiva (Lungo Raggio)

"Pura essenza della diabolicità del Kishin, mista alla conoscenza del Suiton sviluppata da Mira negli anni a Sora no Kuni. La donna sprigiona un impulso di pura energia saturo di Chakra Kyo. Grazie ai consigli della giovane Omi della palude di Sora, questa energia si satura inoltre di chakra elementale, aumentando l'umidità nell'aria. La forza si manifesta intorno a Mira stessa, come un'aura rossastra su cui vorticano gocce d'acqua. La forza viene poi concentrata sui palmi delle mani, e viene dunque scagliata contro l'avversario."

Effetti:

Se fa Contatto, causa "Cagionevole" per due turni. Questo status aumenta di 3 i PK contratti a fine turno nel caso non si usi "Combattere il Kishin"

Se elusa, la tecnica ha un bonus al Moltiplicatore Danno di 1 e causa PK extra (3)

Eff: 257 * 33 = 8481 su Gamaken e Gamabunta

Se Gamaken dovesse morire con Fuyuki, attacco Gamahiro

CRT: 116
CHK: 89 - 6 = 83
STM: 100

Fase Conclusiva e di Riepilogo:


Specchietto PK
CITAZIONE
Azione - Combattere il Kishin (Limite: 1) [CHK: - 2]
Tratti: Supporto

“Il Ninja concentra il proprio Chakra per contrastare l'avanzata del Morbo.”

Effetti:
Riduce i PK di 5.

CITAZIONE
Il Kishin
Sfruttando il Kyō, Mira è in grado di modificare i geni dei propri avversari grazie al proprio Chakra, innescando un processo opposto al Jōzu, ovvero una continua degenerazione cellulare che causa effetti diversi in base alla gravità del contagio. Quando si utilizza una Tecnica con il Tratto Kyō, si infliggerà al nemico un quantitativo di PK pari al Danno.
NB.
- Cambiare Livello di Contagio non sostituisce i malus, ma li somma.
- Se non viene utilizzato 'contrastare il Kishin' per due turni di seguito, gli avversari alleati del bersaglio, nella stessa sua Zona, contrarranno il morbo [1 PK]

NB: Tutte le tecniche che usano gli Origami di Mira sono da considerarsi con il Tratto "Kyō", causando dunque PK.


Livello 1 - (PK tra 1 e 16)
Offuscamento della vista, perdita di concentrazione.
Alla fine del Turno, i PK aumentano di 5 se non si utilizza "Combattere il Kishin"


Livello 2 - (PK tra 16 e 40)
Sudorazione fredda, pallore.
Il Costo delle Tecniche viene aumentato di 2.


Livello 3 - (PK tra 41 e 60)
Dispnea, epistassi, emottisi, nausea, tachicardia.
1 Danno alla fine di ogni Turno.


Livello 4 - (PK tra 61 e 99)
Vomito, compromissione della circolazione sanguigna, acidosi metabolica, ipercapnia, necrosi dei tessuti.
In Fase Attiva, malus di 1 al Limite.


Livello 5 - (PK 100+)
Convulsioni, arresto respiratorio e cardiaco, morte.
La vittima muore.
 
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view post Posted on 14/10/2021, 18:20     +1   -1
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«Presto, prendi un altro bicchiere!» Ordinò concitata Akane ad Hachi, che immediata si chinò a terra, scostando cocci di vetro. Sul pavimento bagnato il piccolo intrepido girino saltellava, boccheggiando a causa dell’assenza d’acqua. «Sbrigati!» Incalzò l’Uchiha, il cuore in gola, la voce a tradire una certa nota di preoccupazione. Da quando era diventata Eremita, mai era capitato che uno dei girini arrivasse fino a lì, anzi: i rospi erano sempre molto protettivi nei loro confronti, era impossibile anche solo pensare che permettessero ad uno dei piccoli di allontanarsi tanto dal Monte.

Con mano tremante prese il nuovo bicchiere pieno d’acqua, che un Hachi altrettanto preoccupato, ma soprattutto confuso, le porse, mettendoci dentro, cercando di essere il più delicata possibile, il piccolo che, nuovamente nel suo ambiente, fece una capriola sott’acqua, rassicurato di poter nuovamente respirare dalle sue branchie. «Che ci fai qui? Non dovresti essere all’eremo, piccolino?» Domandò Akane ed il girino, in risposta, iniziò ad agitarsi come un matto nel bicchiere. Sfortunatamente, il piccolo non era ancora in grado di comunicare verbalmente.

«Calmo, calmo! Non riesco a capirti se ti agiti tanto…» Il piccolo parve capirla e, ansante, galleggiò in mezzo al bicchiere, osservando i due ninja con i suoi occhietti piccini. Akane poggiò quindi il bicchiere sulla scrivania, piegandosi sulle ginocchia in modo tale da poter essere faccia a faccia col minuscolo anfibio. «Tu mi capisci, vero? Fai su e giù se vuoi dire si, destra e sinistra se vuoi dire no…» Gli propose, facendogli gesto con un dito riguardo i movimenti da seguire. Il piccoletto iniziò quindi a nuotare su e giù, in segno affermativo, come concordato.

I due coniugi allora si guardarono negli occhi, quasi percepissero su di loro l’ombra nefasta di qualche tremenda sventura. L’ultima volta che era stata all’eremo, le cose andavano per il meglio: mentre era stata in coma, nessuno di loro era rimasto vittima di quella misteriosa malattia che stava mietendo vittime nel Continente, e stando a quello che le aveva riferito il Sommo Rospo, presto si sarebbero rintanati per il letargo…. «Magari non è niente di grave e lui si è solo perso…» Provò a tranquillizzarla Hachi, ma dall’espressione dello Yamanaka, nemmeno lui ne era granché convinto.

«È successo qualcosa all’eremo?» Si «I rospi stanno bene?» No «Si sono ammalati o hanno avuto problemi con il letargo? » Il piccolo girino, spazientito, iniziò a firmare vorticosamente nel bicchiere, quasi a voler enfatizzare ulteriormente il no che stava loro rivolgendo. «Sono sotto attacco.» Più che una domanda, era una constatazione, la sua più tremenda preoccupazione farsi materiale, e quando il girino rispose di si, la minaccia che sentiva incombere su di lei le serrò la gola con forza, quasi a volerla strozzare. «Hai visto chi li stava attaccando?» Si «Uomini o… » «Mustelidi?» Completò la domanda Hachi, quasi intuendo cosa stesse passando per la testa della moglie. Il piccolino ebbe un attimo di esitazione, forse perché non aveva mai visto un mustelide in vita sua, ma poi si mosse in direzione di Akane.

La donna rimase in silenzio, abbassando lo sguardo e poggiando la fronte sulle mani, che in quel momento stavano stringendo il bordo della scrivania con una tale forza da far sbiancare le nocche. «C’era Fuyuki, con loro? Capelli castani, occhi bianchi, si faceva chiamare Namida… Magari hai sentito uno di questi nomi, mentre fuggivi via…» Non ebbe il coraggio di guardare la risposta del piccolo girino, che fu un incerto no, anche perché aveva già ben in mente cosa fare: non poteva restare lì, doveva correre in soccorso dei suoi alleati, di quei fratelli il cui legame era stato sancito con un patto di sangue e di cui aveva ripromesso essere il loro protettore.

«Non puoi andare da sola. Scordatelo. Sicuramente ti starà tendendo una trappola!» «E cosa dovrei fare? Andare in piena carica e rischiare di lasciare il villaggio sguarnito? Non è detto che sia lui ad assaltare l’eremo, magari vuole approfittare della situazione per allontanarmi da Konoha e avere occasione di eliminare altri membri del consiglio indisturbato.» «Me non sai quante forze sono impiegate nell’assalto… Porta con te almeno una piccola squadra di ninja fidati e…» «Fidati!? Ora come ora non so più di chi potermi fidare, Hachi! O ti sei già scordato quel che può fare quella dannata serpe!» Rispose l’Uchiha rabbiosa, a denti stretti, per poi pentirsi di aver risposto in quella maniera allo Yamanaka che, torvo, abbassò lo sguardo. Si alzò e andò da lui, stringendogli le mani tra le proprie, alla disperata ricerca di calore.

«Scusami, non volevo risponderti male, però…» «Lo so, non è facile, ma lo sai. Almeno di me puoi fidarti. Sempre.» «Sempre.» Lo Yamanaka le accarezzò il viso, baciandola dolcemente sulla fronte e stringendola forte a sé, in un abbraccio che racchiudeva in sé tutto quello che non avevano la forza di dirsi, tutte le loro preoccupazioni per un futuro che, date le premesse, appariva dannatamente incerto. «Tu non puoi venire con me… Se dovessimo morire entrambi, i bambini…» Lo Yamanaka la zittì, stringendola ancora più forte a sé, poggiando il mento sulla sua testa, in modo tale che non potesse vedere i suoi occhi lucidi. «Lo so, non dirlo nemmeno.»

Rimasero stretti ancora per qualche istante, in silenzio, quasi sperassero che, così facendo, il tempo intorno a loro si sarebbe fermato, permettendogli di poter vivere ancora un altro poco di quella tanto agognata pace e tranquillità. «D’accordo allora, poterò qualcuno con me… Tu intanto allerta il resto delle truppe, che si tengano pronti per un possibile attacco, nel caso voglia prendere il villaggio mentre sono via e…. » Le si serrò la gola, ma ciononostante riuscì a trovare la forza di proseguire. «Se dovessi tornare, sincerati che sia davvero io, e che non sia controllata da lui.» «Va bene.» Rispose l’uomo con voce sepolcrale, sancendo così il loro addio. ”Vi prego Kami, non portatemi via tutto, ora che ho di nuovo la felicità tra le mie mani…”

[…]


Approfittando della confusione generata dallo scontro principale che si stava tenendo più in là, i mustelidi arrivati con Fuyuki si erano spinti più avanti, intenzionati ad intralciare, o meglio tranciare, i rospi intenti nei soccorsi. Il ghigno ferale di Kamatari, però, si spense non appena la lama della sua falce impattò contro quella di un enorme spadone, brandito da un grosso rospo nero il cui corpo era ricoperto da un’armatura samurai. «Direi che è giunta l’ora di mettervi la museruola, luride bestie infami.» Pronunciò Gerami, completando il movimento con l’arma e costringendo così la donnola ad allontanarsi. Anche Fukuizuna, così come il fratello, venne circondata da altri rospi combattenti, pronti a dar cara la pelle, piuttosto che permetter loro di poter continuare a tagliuzzare ed infierire a loro piacimento.

[…]


Inutile, per quanto cercassero di fare del loro meglio, i loro avversari sembravano su tutt’altro livello. Gamaken, colpito dalle terribili tecniche dello Hyuga, lanciò un urlo sofferente quando anche gli altri nodi del suo flusso di chakra vennero colpiti, lasciando interdetti gli altri due rospi. In passato avevano avuto modo di veder combattere il Namida, ma mai si sarebbero aspettati di ritrovarsi d’avanti una versione di lui così tanto potente da metterli in ginocchio.

Con un rantolo, Gamaken si sostituì, riuscendo a sottrarsi alla ferocia dello Hyuga, ma era visibilmente provato mentre cercava di tenersi dritto, respirando a fatica. Gamabunta, nonostante pure lui non se la stesse cavando tanto bene, nel vedere il fratello in quelle condizioni, urlò la sua rabbia, scagliandosi contro i due ninja, cercando di proteggere il fratello da quello strano miasma che lo stava facendo star tanto male. «Gamabunta, attento!» Cercò di allertare per tempo Gamahiro, che, con un guizzo fulmineo, si scagliò contro la donna.

CITAZIONE
Attacco di Gamahiro su Mira
Efficacia 7.370

Gamaken, raggiunto dalla nube tossica generata dalla kunoichi, urlò di dolore, la pelle a ricoprirsi di tremende ustioni, spaccarsi e secernere liquido putrido e virulento, per poi lasciarsi cadere pesantemente al suolo, straziato dal dolore atroce infertogli da quella malattia fulminante che l’aveva colpito. «Luridi bastardi!» Riuscì a stento a pronunciare Gamabunta, adirato, mentre la malattia cominciava a peggiorare le sue condizioni.

Avrebbero potuto arrendersi, assecondare le richieste mosse da Fuyuki, ma mai avrebbero potuto tradire Akane, permettere che venisse consegnata a loro, lasciare che potessero farle quello che stavano subendo loro. «Come puoi chiederci… di consegnartela… Abbiamo stretto un patto di sangue con lei… Un legame che la rende una nostra sorella… E tu, che ben conosci quanto è importante il legame che ci unisce, come puoi chiederci di tradire un membro della nostra famiglia… Il lento gracidio di sottofondo si fece più intenso, le antiche statue di rane e rospi, di cui l’eremo era tappezzato, sembravano esse stesse riprodurre quel suono, mentre i loro occhi di pietra continuavano a pulsare di quel tenue bagliore verdastro, rilasciando sui loro simili lenta energia curativa, in una nenia scandita e guidata dal Sommo Rospo eremita che, nel profondo della sua caverna, continuava ad alimentare quell’antico jutsu curativo.

0k1kqRv

Color code #996666


MST
100
RESDIF
100200
DSTFRZ
100300
VEL
200


Salute: -37


SenChakra: 63


Limite: 3
CITAZIONE
Panico {1} (spesa maggiorata di 1 in SCHK) [2/2]

Difesa su attacchi di Fuyuki

Taijutsu - Difesa Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {DIF * 20}
Tratti: Difensiva (Parata)

“Il Ninja irrigidisce la muscolatura e frappone le sue braccia all’attacco nemico, pronto ad attutire il colpo in arrivo da un avversario.”

SenChakra speso -3
Efficacia DIF (200/3) x 20 = 67 x 20 = 1.340
Danni Subiti (5.000/1.340) x 10 = 3,7 x 10 = 37 :disperazione:
Ripristinato conteggio del Panico [1/2]


Ninjutsu - Sostituzione (Limite: Tutto) [STM: -20; CHK: -20]
Tratti: Difensiva (Elusione)

“Permette di sostituirsi con un oggetto vicino così da evitare del tutto un attacco.”
Effetti:
- Annulla completamente un attacco subito.
- Utilizzabile solo una volta per combattimento.
- Non utilizzabile per una Azione Difensiva di Intercettazione.
- Non utilizzabile contro tecniche a Raggio Vasto e Totale.

SenChakra speso -21


Difesa su attacco di Mira

Taijutsu - Difesa Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {DIF * 20}
Tratti: Difensiva (Parata)

“Il Ninja irrigidisce la muscolatura e frappone le sue braccia all’attacco nemico, pronto ad attutire il colpo in arrivo da un avversario.”

SenChakra speso -3
Efficacia DIF (200/3) x 20 = 67 x 20 = 1.340
Danni Subiti (8.481/1.340) x 10 = 6,3 x 10 = 63

Gamaken sviene littleangel


u5cW2DZ

Color code #cd5c5c


MST
200
RESDIF
300100
DSTFRZ
200100
VEL
100


Salute: 15


SenChakra: 79


PK: 79


Limite: 3
CITAZIONE
Cagionevole [2/2]

Difesa attacco di Mira

Ninjutsu - Barriera Semplice (Limite: 1) [CHK: -2] {RES * 20}
Tratti: Difensiva (Barriera)

“Il Ninja richiama il proprio Chakra, facendolo confluire verso l'esterno e formando un velo sottile da frapporre contro l'attacco in arrivo.”

SenChakra speso -4
Efficacia DIF (300/3) x 20 = 100 x 20 = 2.000
Danni Subiti (8.481/2.000) x 10 = 4,2 x 10 = 42 :disperazione:
La tecnica genera Contatto, poiché fa Sovverchiante
PK subiti 42
Cagionevole (1/2)

CITAZIONE
Fase di Attacco

Azione - Combattere il Kishin (Limite: 1) [CHK: - 2]
Tratti: Supporto

“Il Ninja concentra il proprio Chakra per contrastare l'avanzata del Morbo.”

Effetti:
Riduce i PK di 5.

SenChakra speso -8 (usato due volte)
PK ridotti a 69

Livello di Contagio: 4(PK tra 61 e 99)
- Alla fine del Turno, i PK aumentano di 5 se non si utilizza "Combattere il Kishin"
- Il Costo delle Tecniche viene aumentato di 2.
- 1 Danno alla fine di ogni Turno
- In Fase Attiva, malus di 1 al Limite


DTzZlpW

Color code #96ded1


MST
100
RESDIF
100100
DSTFRZ
200200
VEL
300


Salute: 100


SenChakra: 85


Limite: 3
CITAZIONE
Fase di Attacco

Taijutsu - Atemi-Waza, Ude-Ate (Limite: 3) [SCK: - 9] {DST*110}
Offensiva (Ravvicinata)
“Tecnica di combattimento dello stile delle rane che consiste nello sfruttare lo scatto degli arti superiori per sferrare colpi precisi verso l’addome dell’avversario. Inoltre, grazie alle sostanze che la loro pelle è in grado di secernere, il tocco può risultare velenoso per l’avversario. ”
Effetti:
Se l’attacco genera Contatto con l’avversario, causa Status Avvelenamento {x/2}


SenChakra speso -9
Efficacia DST (200/3) x 110 = 67 x 110 = 7.370
 
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view post Posted on 14/10/2021, 20:26     +1   -1
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Fuyuki Hyuga - Namida (涙)

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- Però, hai la lingua lunga. - sciorinò infastidita Fukuizuna, mentre circospetta si guardava intorno, constatando di essere circondata.
- Dici bene, sorella. Serve loro per cibarsi di mosche e insetti... mah, che schifo. - lo provocò canzonatorio Kamatari, accettando di buon grado il confronto di forza con il rospo nero come la pece. Strinse con forza la propria falce, sfidando la presa salda del suo avversario. Il cozzare del ferro generò scintille di lotta, briciole di fiamme in grado di incendiare lo spirito combattivo della donnola dal pelo bianco. Accanto alla benda nera, l'unico occhio sano, azzurro come il mare in tempesta, osservava la creatura che aveva di fronte con avidità. Finalmente, un nemico degno di quel nome, capace di mettere alla prova il suo folle desiderio di lottare. Nessuno dei due avrebbe permesso all'altro di vincere quel confronto, anche a costo di mantenere in eterno quella posizione. A meno che...

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Il contatto con la pelle rugosa di Gamaken prima, poi quello con una grossa foglia che venne frammentata dalla serie di colpi dello Hyuga. Amareggiato, Fuyuki sogghignò mentre il colosso veniva inghiottito da una coltre di fumo biancastra, prima di scomparire dalla sua vista per qualche istante. Lui, intanto, si scrollò di dosso la polvere.
"Il Kawarimi no Jutsu, eh? Tuttavia..." pensò, rialzando lo sguardo per rendersi conto che, ancora una volta, Yurei aveva seguito perfettamente la sua manovra. Solo allora, quel sorriso perfido che aveva in volto si fece più affilato "... non ti servirà a molto."
Perché in fondo, quel miasma pestilente non avrebbe lasciato scampo a nessuna delle sue vittime. Gamaken ne rimase tramortito e così Gamabunta, rimanendo allo stremo delle forze e non potendo far altro che assistere alla disfatta del fratello più maldestro. L'entità delle loro ferite era gravosa, gran parte della loro pelle era ricoperta da ustioni tremende, squarci purulenti... e per uno shinobi come Fuyuki, non preparato in campo medico, immaginare quali altri danni i loro organismi avessero riportato sarebbe stato come giocare a morra cinese da bendati. Poteva tirare ad indovinare, ma mai avrebbe potuto comprendere fino a che punto quel Jutsu venefico potesse spingersi. Al solo pensiero, rabbrividì.
Gamahiro, invece, sfogò la sua ira preparandosi ad un nuovo, disperato assalto. Namida aveva seguito i suoi movimenti con il Byakugan e, notato il repentino scatto degli arti superiori, si frappose tra l'enorme rospo e il bersaglio della sua Tecnica. Tutto si risolse nella frazione di pochi secondi, al cui scadere la mastodontica creatura avrebbe trovato dinanzi a sé la figura del demone che aveva scatenato il suo odio contro il Monte Myōboku. Pur essendo un moscerino, in termini di mera stazza, il Jonin aveva bloccato ognuno degli affondi delle sue zampe, deviandoli grazie alla sua katana nera, la quale anche al termine dello sparring rimase impregnata dal chakra bluastro del guerriero che la brandiva. Ne era uscito illeso, ancora una volta, anche se un occhio attento avrebbe notato che imbastire quella soluzione aveva richiesto un dispendio di energie non indifferente. Poi un urlo distinto, ricolmo di frustrazione ed impazienza, mentre i palmi delle mani venivano stretti sull'elsa della spada fino a far male. Un boato che avrebbe intimorito chiunque lo avesse udito, capace persino di far desistere da così lontano Fukuizuna e Kamatari dal proseguire il loro confronto con Gerami.

BASTA COSÌ!

Turno 3

SLT 96
CHK 85
STM 96

Mantenimento
Limite: 3

- Byakugan - CHK 85 - 1 = 84

Fase Difensiva
CITAZIONE
Azione - Intercettare (Limite: 1) [STM: -1]
“Il ninja si frappone fra un un attacco in arrivo e un alleato, per difendere il colpo al suo posto”

Effetti:
  • Utilizzabile solo in Fase Difensiva, prima di adoperare una Difesa con Tratto 'Difensiva (Parata)' o ' Difensiva (Barriera)'.
  • Permette di difendere un Attacco indirizzato a un Alleato.

Bukijutsu (Senjutsu) - Urlo di Lotta (Limite: 2) [SCK: -6] {RES*70}
Tratti: Difensiva (Barriera), Arma (Katana)
“Stringendo con forza la propria mannaia avvolta dal Chakra Naturale, Fukuizuna si prepara a ricevere l’offensiva del nemico. Durante lo scambio di colpi, il suo grido le conferirà furore per la battaglia, intimidendo il nemico.”
Effetti:
    • Il Moltiplicatore Danno della prossima Fase Difensiva del nemico aumenta di 1.
    • Se usata per difendere una Tecnica Ravvicinata, il nemico subisce Status Panico (1) oppure Assordamento (1) per due Turni. Usi plurimi di questa Tecnica non aumentano l’entità del Panico o dell’Assordamento, ma ripristinano la loro durata.

RES 300*70 = 21.000
CHK 84 - 6 = 98
STM 96 - 1 = 95

DANNI: (7.370/21.000)*10 = 4
SLT 96 - 4 = 92

Mentre le parole ricolme d'angoscia di Gamabunta raggiungevano le sue orecchie, il chakra che baciava la sua lama si estinse come la fiamma di una candela soffocata dal vuoto. Rinfoderata Namida, spalancò entrambe le braccia, quasi a voler creare una barriera che potesse separare Yurei da Gamahiro. Una linea netta, a tracciare la differenza tra il desiderio di vendetta ed un futile spargimento di sangue, fine soltanto a se stesso. Intorno a lui il silenzio, spezzato solo dal sommesso gracidio di quella comunità messa in ginocchio e dalla tenue luce verdastra che illuminava quelle statue antiche come una splendida costellazione celeste. Un abbraccio morbido del Sommo Rospo, un barlume di speranza in netto contrasto con l'aria satura di cenere e disperazione che stavano respirando.
- Hai ragione, Gamabunta. Infatti, non biasimo la tua scelta. Conosco bene ciò che rappresenta il patto di sangue sugellato tra uomini e creature ninja. Ognuno dei miei fratelli è pronto a morire, per difendermi. Esattamente come voi, pronti a sacrificarvi per proteggere la vita di Akane... - la voce decisa, il suo sguardo fermo e tagliente come il suo spirito. Determinato e consapevole, come solo un eremita poteva esserlo nel giudicare la veridicità delle parole del leader del Monte Myōboku - ... ciò nonostante, anche io sono pronto a fare lo stesso. Se per proteggere la mia famiglia ed i Mustelidi dovessi farlo, pagherei volentieri con la mia vita.
Le braccia scivolarono dunque lungo i fianchi, meste e stanche. Riprese fiato, non soltanto per recuperare le energie, ma anche per cercare di pizzicare il senso di responsabilità della creatura alla quale stava rivolgendo, ancora una volta, la sua richiesta.
- Anche la faida tra me è Akane affonda le sue radici nel tradimento. Tuttavia, nessun altro di voi merita di morire a causa dei nostri trascorsi. Ciò che ho fatto rappresenta un gesto imperdonabile, me ne rendo conto, ma anche esso trova una ragione. Ero certo che tentare un dialogo con voi non avrebbe portato ad alcun risultato e gli eventi hanno consolidato la mia supposizione. La mia richiesta rimane la stessa, Gamabunta... e sai bene che, in questo momento, soltanto un nostro ordine può fermare questo massacro evitabile. - continuò con fermezza, deciso a non scendere a compromessi rispetto alla sua posizione iniziale. Da una posizione di forza soltanto un inetto avrebbe vacillato. No, in quel momento la responsabilità di pesare quel comando e prendere una decisione vitale per le sorti della comunità dei rospi gravava unicamente sulle spalle di Gamabunta - Usa il Kuchiyose inverso affinché lei possa combattere la sua battaglia ed affrontare le conseguenze del suo tradimento. Hai la mia parola, Gamabunta. Fallo ed ordinerò ai miei uomini di fermarsi ed evitare ulteriori spargimenti di sangue. La affronterò con Sumire, lontano da questo posto. Lontano dai tuoi figli, dal tuo popolo. Se lo Yokai vorrà chiedere il tuo supporto durante la lotta, non avrò nulla in contrario, ma così, avrai garantito l'incolumità delle creature che abitano in questo luogo.
Anche Mira, durante la traversata di quei monti, se ne era resa conto. Quel popolo aveva così tanto da offrire, così come da raccontare. Annientare ogni testimonianza vivente della loro cultura, soltanto per stanare la donna conosciuta come Spirito Demoniaco della Foglia, era un tale spreco... e nelle parole di Fuyuki, nel suo ultimo appello, si annidava la speranza che l'enorme rospo potesse scavare nel suo petto. Ancora più a fondo dell'odio che ne rivestiva la superficie, lì dove avrebbe potuto trovare la lungimiranza necessaria per proteggere ciò che più di ogni altra cosa aveva a cuore... oppure, abbandonarsi alla sua abnegazione verso Akane Uchiha, anche a costo di sacrificare la vita di chiunque fosse capitato a tiro di Namida o di uno dei suoi uomini.

Pensaci bene, Gamabunta. Questo è quanto ti chiedo.
Lascia che Akane Uchiha mi affronti, oppure accetta di sacrificare la pace in nome del vostro patto di sangue.

Fase Attiva

CITAZIONE
Azione - Recupero (Limite: 3)
“Il ninja riprende fiato.”

Effetti:
  • Rigenera 12 punti suddivisi a piacere tra STM e CHK.

CHK 78 + 12 = 90

Fase Conclusiva

SLT 93
CHK 90
STM 95
- Byakugan attivo


 
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view post Posted on 16/10/2021, 10:09     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Uno dei tre guerrieri rospi cadde, e con lui anche il coraggio di chi rimaneva a difesa di quella terra mistica. Gamabunta incassò l'ennesimo colpo e percepì il Kishin nel sangue, nelle ossa, nella gola, ovunque nel suo corpo che lentamente stava divorando dall'interno. Non riuscì ad attaccare, rimase in disparte per cercare di contrastare l'avanzata di quelle cellule cancerogene, ma più combatteva, più Mira lo avrebbe pressato per consumarlo definitivamente. Quando l'ennesimo colpo venne indirizzato verso Sumire infatti, la donna non si mosse nemmeno, pronta a reagire per scatenare la potenza del Kidenshi. Le spade del rospo tentarono dunque ancora un fendente, e mentre la manovratrice di origami alzava un braccio per scacciare l'anfibio e distruggerlo stavolta definitivamente, Fuyuki si frappose fra l'alleata e l'avversario, mandando a vuoto l'attacco rispondendo ai colpi con la propria spada. Riatterrò sospirando, con le braccia larghe a dividere i contendenti, parlando a nome di coloro che aveva ordinato l'assedio, e a favore di una pace che avrebbe salvaguardato chiunque non fosse direttamente obiettivo dell'usurpatore. Mira non fiatò, si limitò ad osservare gli occhi e il viso di Fuyuki, sinceramente provato per il sangue versato e le risorse spese per abbattere dei fratelli con cui aveva già condiviso molto. La donna dal canto suo non ne fu dispiaciuta, lei stessa avrebbe preferito salvaguardare la cultura di quel luogo sacro, senza dover necessariamente portare rovina e distruzione, ma ne risultò felicemente sorpresa: Namida di Konoha era lo shinobi che aveva distrutto un intero regno e viaggiato fino a Sora no Kuni in nome di promesse alla sua patria, per difendere il suo nome e quello degli ideali che rimanevano saldi dentro di lui. Non era un pazzo furioso che avrebbe fatto terra bruciata di ogni cosa travolgesse, per ergersi dalle fiamme come unico dominatore dei ninja. Era ambizioso ma il concesso dell'ambizione stessa non era l'unica ragione della sua vita. Per lui esisteva solo la sua famiglia, e il suo villaggio, e aveva distrutto e ucciso per loro, e avrebbe continuato a farlo senza pietà se lo avessero ostacolato. Era cresciuto molto, ma forse solo nel momento in cui aveva versato il sangue del popolo del monte si era effettivamente reso conto che... Jagura era ben diverso, lui era un folle che ambiva all'estinzione, alla disintegrazione della vita e degli ideali, scardinando la legge del tempo e della vita per sfociare infine nel caos. Fuyuki invece non era caos, lui era ordine, più di chiunque altro, più di qualsiasi cosa. Era l'esatto opposto di Jagura, era la sua perfetta antitesi. Forse Mira non era nemmeno a conoscenza di quel dettaglio, ma Jagura lo aveva davvero distrutto un intero Eremo, e senza rimorsi, mentre Namida si trovava adesso a interrompere un massacro, nella speranza di potersi prendere solo la vita dei suoi nemici.

Sumire non era però arrivata fino a lì per farsi braccare dall'ostinazione di quel villaggio, che fossero rospi, che fosse lo Yokai in persona, o chiunque avesse partecipato a quella guerra. Mira aveva affiancato Fuyuki in onore del loro patto e della conoscenza universale, e proprio in onore di quell'ideologia utopica, non avrebbe concesso nemmeno un centimetro. Dentro di sé sperava che quegli avversari rispettassero la richiesta per avere salva la vita, e non solo la loro ma quella della loro casa satura di storia e cultura. Se però avessero perseverato nel nell'ignoranza della loro inferiorità, allora sarebbero bruciati insieme al loro legame di sangue.

Uno scudo di energia verdognolo avvolse la donna, in attesa della decisione dei suoi avversari.


TURNO 3

CRT: 116
CHK: 89
STM: 100

Fase di Mantenimento:

Limite: 3

Fase Difensiva:

Intercetta Fuyuki

Fase Attiva:

CITAZIONE
Ninjutsu (Suiton) - Rigenerazione di Omi (Limite: 1) [CHK: -3]
Tratti: Jozu, Supporto

"Sfruttando la “mente collettiva” delle cellule alimentate dal Jozu, Mira ricopre il suo corpo di energia, formando un sottile scudo di chakra. Questa nuova pelle, mettendo in pratica gli studi sulla sua affinità elementale, e i consigli ricevuti dalla giovane Omi della palude di Sora, si satura d'acqua, ricoprendo gli Origami con uno strato di umidità. Questo processo crea un sottile scudo energetico che rigenera i tessuti cellulari e protegge dagli effetti delle tecniche Suiton e Katon."

Effetti:

- Applica lo Status “Rigenerazione”, che Cura 1 SLT/CRT a fine turno, per 3 turni

- Applica Status "Umido" per 3 Turni che annulla il Malus contro Katon e Suiton dato dagli Origami.

- Utilizzi multipli di questa tecnica non aumentano l’entità degli status ma ne ripristinano la durata

CITAZIONE
Azione - Recupero (Limite: 2)
“Il ninja riprende fiato.”

Effetti:
Rigenera 8 punti suddivisi a piacere tra STM e CHK.

CRT: 116
CHK: 89 - 3 + 8 = 93
STM: 100

Fase Conclusiva e di Riepilogo:

CRT: 116 + 1 = 117
CHK: 93
STM: 100

Status Umido 1/3

Status Rigenerazione 1/3

Specchietto PK
CITAZIONE
Azione - Combattere il Kishin (Limite: 1) [CHK: - 2]
Tratti: Supporto

“Il Ninja concentra il proprio Chakra per contrastare l'avanzata del Morbo.”

Effetti:
Riduce i PK di 5.

CITAZIONE
Il Kishin
Sfruttando il Kyō, Mira è in grado di modificare i geni dei propri avversari grazie al proprio Chakra, innescando un processo opposto al Jōzu, ovvero una continua degenerazione cellulare che causa effetti diversi in base alla gravità del contagio. Quando si utilizza una Tecnica con il Tratto Kyō, si infliggerà al nemico un quantitativo di PK pari al Danno.
NB.
- Cambiare Livello di Contagio non sostituisce i malus, ma li somma.
- Se non viene utilizzato 'contrastare il Kishin' per due turni di seguito, gli avversari alleati del bersaglio, nella stessa sua Zona, contrarranno il morbo [1 PK]

NB: Tutte le tecniche che usano gli Origami di Mira sono da considerarsi con il Tratto "Kyō", causando dunque PK.


Livello 1 - (PK tra 1 e 16)
Offuscamento della vista, perdita di concentrazione.
Alla fine del Turno, i PK aumentano di 5 se non si utilizza "Combattere il Kishin"


Livello 2 - (PK tra 16 e 40)
Sudorazione fredda, pallore.
Il Costo delle Tecniche viene aumentato di 2.


Livello 3 - (PK tra 41 e 60)
Dispnea, epistassi, emottisi, nausea, tachicardia.
1 Danno alla fine di ogni Turno.


Livello 4 - (PK tra 61 e 99)
Vomito, compromissione della circolazione sanguigna, acidosi metabolica, ipercapnia, necrosi dei tessuti.
In Fase Attiva, malus di 1 al Limite.


Livello 5 - (PK 100+)
Convulsioni, arresto respiratorio e cardiaco, morte.
La vittima muore.
 
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view post Posted on 21/10/2021, 21:49     +1   -1
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Il silenzio cadde sul campo di battaglia mentre, in lontananza, sopraggiunse il crepitio delle fiamme che veniva prontamente spento, il gracidare lento e continuo delle antiche statue di pietra a continuare ad infondere chakra curativo nei fratelli rospi di cui ne avevano disperato bisogno.

Gamabunta, devastato dall’ infido morbo generato dalle tecniche di Mira, era in quel momento chino su suo fratello Gamaken, quello messo peggio, tra di loro, mentre Gamahiro, ancora in piedi, si era parato loro davanti, le lame sguainate, intenzionato a proteggere con la vita l’eremo ed i suoi fratelli.

Voltò leggermente il capo il grande rospo verde azzurro, lo sguardo preoccupato nel cercare di intuire cosa stesse passando per la testa di suo fratello maggiore il quale, con una zampa posata sul dorso di Gamaken, aveva lo sguardo basso, mugugnando tra se e se. Le parole pronunciate da Fuyuki, era evidente, gli stavano dando parecchio a cui pensare.

«Tentare un dialogo… Questo tu lo chiami dialogo? Sul serio?!» Con l’altra zampa indicò la distruzione intorno a loro, i gemiti sofferenti dei rospi nelle vicinanze, le fiamme che continuavano a bruciare la lussureggiante vegetazione, i corpi che ormai non avevano più speranze di farcela. «Tu… non ci hai provato nemmeno. Sei venuto qui, hai portato morte, senza darci modo di capire, di parlare…» La voce gli si strozzò, la gola serrata da un attacco di tosse che lo costrinse a piegarsi su se stesso, per cercare di dare un minimo di sollievo ai polmoni martoriati dalla malattia. «Basta Gamabunta, non sforzarti più di così.»

«Grande Saggio! Cosa state facendo? Andate via da qui!» Lo intimò Gamahiro, sbiancando in muso nel vedere arrivare il vecchio Ogama, ma il Saggio lo liquidò con un gesto della zampa, inviandolo ad abbassare le armi. «Fuyuki, giovanotto! È tanto che non ci si vede… Dicevano tu fossi morto e, dalla cera che hai, si direbbe che ci sei andato vicino…» Sdrammatizzò il vecchio rospo, massaggiando si il mento rugoso. «Ah, ragazzo mio… È il problema di voi giovani: siete troppo impulsivi e vi lasciate sopraffare dalle emozioni del momento. Dici che il dialogo era impossibile, ma dimmi, ragazzo… Ci hai davvero provato? Hai davvero provato ad avere un dialogo, almeno con noi? Sapevi dove trovarci, sapevi come raggiungerci, ma se avevi dei dubbi su Akane, sul suo modo di fare, se volevi aiuto e consiglio, perché fuggire, perché non parlarne con noi? Per tutte le larve grasse e succose, non siamo esseri infimi ed egoisti come le salamandre o i serpenti, per Inari!»

Fece qualche passo verso il giovane, con sommo sgomento di Gamahiro e Gamabunta che, nel sentire tutto ciò, cercò di ribattere, innescando un nuovo e acceso attacco di tosse convulsa. «Lui… Non merita tutta questa comprensione… Non dopo quello che ci ha fatto!» «Gamabunta, impulsivo zuccone. Non possiamo chiudere un occhio su una situazione del genere. Fuyuki ha commesso degli errori, primo tra tutti attaccarci senza provare prima una via pacifica, ma come ora arriva da nemico, un tempo venne da amico e alleato. Mai Akane avrebbe accompagnato in seno all'Eremo una serpe velenosa, lei che ha giurato di proteggerci. Come si dice, ad ogni azione corrisponde una reazione, e io esigo di capire come si è arrivati ad una reazione del genere.»
 
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