| Gdr Off// Continua dallo Studio dell'Hokage [ X] // GdrOn~ 11 Marzo 249 DN ~ Konohagakure no sato [ Ospedale, Reparto di Terapia Intensiva ]
Ore 04:00 A dire il vero non ricordò cosa vide in sogno e quando riaprì gli occhi riconobbe a stento il volto pallido del compagno. Distinse però il bip elettronico dei macchinari e capì di essere finita in ospedale, ricoverata d'urgenza. Stordita dai farmaci e dall'enorme bernoccolo che si era procurata cadendo, si vide una luce puntata dritta negli occhi e all'inizio non recepì molto delle parole, i suoni giungevano ovattati alle sue orecchie." Pupille reattive, è un buon segno sempai." " Tesoro, mi senti tesoro? Va tutto bene, il peggio è passato. Sei forte, ve la caverete tutti e tre." " V-venga con me forza, lasciamola riposare." Ma pur richiamandolo per la terza volta, Ayumi non riuscì a raggiungerlo nemmeno di striscio. Chino al suo capezzale Hachi le teneva la mano e baciandola sulla fronte contenne a stento l'emozione. " Siete la mia vita, non lascerò che vi accada niente, mi hai sentito? " Gli occhi lucidi e il volto arrossato, nessuno in ospedale aveva mai visto il primario in quello stato." Dottore se-" " Non insistere Ayumi, ti sarò eternamente grato per l'aiuto che mi hai dato ma ti prego, voglio restare. Le mie mani non erano le mie, non hanno mai tremato durante un intervento.." " Non si colpevolizzi, dato il coinvolgimento la sua esitazione è stata del tutto naturale e lei lo sa.. è stato lei a insegnarmelo. Credeva forse di esserne immune?" Esitazione? No. Il mio cruccio è quello di non essermi accorto di nulla, questo tipo di malori danno sempre delle avvisaglie, dei sintomi.. o lei li ha mascherati davvero bene oppure- " Oppure cosa? Con rispetto parlando, coglio proprio sentirla questa. Mani ai fianchi lo sembrò sfidarlo a definirsi un cattivo medico. Il suo pensiero però non verteva su quello, ma, piuttosto, sulla paura di essere un cattivo padre. " ..è stato Hikari a trovarla svenuta, come se non ne avesse passate già abbastanza.Cercando di mettersi nei suoi panni la dottoressa si addolcì e nonostante la sua giovane età seppe prendere le redini della situazione e consigliare al meglio il suo mentore." Come assistente del Sandaime mi sono occupata spesso di lui e se lo conosco bene come credo non gliene farà un colpa. Si sarà spaventato, quello si, ma è anche per questo che la sto invitando ad allontanarsi, avrà bisogno di qualcuno che lo rassicuri. Perciò, insisto. Torni in lei e non mi costringa a chiamare i rinforzi, conosce perfettamente le regole del suo ospedale, siamo in terapia intensiva e non è permesso fare visite prolungate. Avete bisogno d'aria voi per primo sempai e Hikari ha bisogno di lei, cerchi di distrarlo e per il resto lasci fare a noi. Appena il Sandaime sarà cosciente la farò chiamare e potrete aggiornarla voi stesso." Dovette fare uno sforzo enorme per decidersi ad abbandonare il suo capezzale ma alla fine cedette, la mora sapeva essere convincente e spaventosa al tempo stesso. Le aveva insegnato bene.Ayumi-san.. grazie. Per qualsiasi cosa sono qua fuori.Non ditelo nemmeno per scherzo, ho già provveduto al cambio turno di domani, la coprirò io finchè la signorina non si sarà rimessa e Hiyama coprirà il mio posto in pronto soccorso.Doppiamente grato Hachi si avviò verso l'uscita, la sua amata aveva rischiato di morire quella notte e con lei la figlia che aspettavano, i figli anzi: nel curare l'emorragia improvvisa i medici avevano scoperto lo sviluppo di un secondo feto, un gemello, un maschietto sfuggito alle prime ecografie che cresceva a rilento e con delle anomalie nel battito cardiaco. Come avrebbe fatto a dirglielo, Hachi ancora non lo sapeva, era una notizia splendida ma al contempo terribile, specie considerando com'era finita la sua prima gravidanza.Il suo cervello faticò a metabolizzare la appena notizia ricevuta, restò imbambolata per diverso tempo senza reagire e se l'idea di aspettare due gemelli non sembrò sconvolgerla più di tanto, lo fu scoprire che il malore avuto quella notte era dovuto alle condizioni precarie del secondo. La voce di Hachi le giunse sempre più ovattata mentre la riempiva di dettagli tecnici ma soprattutto di consigli terapeutici e di accortezze che avrebbe dovuto prendere da li fino al giorno del parto.. il tutto senza omettere i nomi impronunciabili di farmaci e integratori che avrebbe dovuto assumere per ridurre i rischi di una nuova crisi. Ah e poi le disse, "niente ginnastica da letto fino al parto", come se fosse davvero rilevante in un momento simile e a giudicare dall'espressione contrariata che montò su, fu l'unica cosa che recepì davvero tra tutte quelle chiacchiere. Ne rimase infastidita." Dì qualcosa ti prego. Sono stato pessimo lo so.. non so come sia possibile che non ce ne fossimo accorti prima, le ecografie non mostravano nessuna anomalia. A cosa pensi?" " Ora che dovresti farlo, non mi leggi la mente?" evitando il contatto visivo, lo punzecchiò." Tu.. non vuoi che lo faccia. Sei arrabbiata con me, lo capisco, ne hai tutte le ragioni ma non credi sia crudele da parte tua trattarmi così? Ho avuto paura di perdervi e- " " Il nome." - lo interruppe. " Mh..?" " Sto solo pensando al nome che dovremo dare a nostro figlio." Con quelle parole Akane dimostrò di essere già andata oltre, lo colse in contropiede e stavolta fu impossibile trattenere lacrime di gioia, scoppiò a piangere come un bambino e si allungò ad abbracciarla." Fa piano, staccherai tutti questi aggeggi, se poi iniziano ad emettere suoni strano non ne voglio sapere niente. Ma.. insomma oh, Hachi? Possibile mai, a volte sembri un bambino più di Hikari." " Non m'importa, ti amo. Avete sentito!? Io amo da impazzire questa donna. Gesticolando lo ripetè come a voler convincere chiunque fosse in quell'ospedale e poi, calmandosi, tornò a lei." Vi amo alla follia ed è tutto quello che conta." " A-anch'io ma ho davvero bisogno di ossigeno adesso.. oh dei, grazie." " Pardon, sarà che non siete le uniche ad avere sbalzi ormonali, non pensavo ma anche la paternità ha un suo perchè, mi sta mandando su di giri." " Già.." - commentò a stento lei - " No ma prego, meno entusiasmo eh, prenditi pure tutto il merito per questi due gioiellini che verranno fuori.". LA pensavano allo stesso modo eppure lei non si lasciò trasportare dall'emozione e anzi, tirandosi su, tra una smorfia di dolore per l'intervento subito e la stanchezza, il suo viso s'incupì. Fu sul punto di aggiungere altro ma si trattenne: aveva di certo qualcosa che le frullava in testa ma preso com'era il jonin non se ne accorse minimamente." Aldilà di tutte le prove scientifiche che mi hai portato, credo di sapere cos'è successo davvero e non ti piacerà.." - quando sputò il rospo Hachi non riuscì ad intuire dove volesse andare a parare ma l'istinto lo portò a drizzare le antenne. Ebbe un brutto presentimento e sciolto l'abbraccio, tornò a sedersi. " Non ho nessuna prova per dimostrare la mia tesi ma credo sia opera di Keiichi. "" ..ma di che parli? Se è ancora per la presenza che credevi di avvertire mi sembrava di aver già chiarito ieri sera, non ti pare?" - Lei scosse piano la testa e accarezzando il grembo appena rigonfio con entrambe le mani, ritentò. Fu il più delicata possibile ma non c'era un modo "giusto" per dire una cosa simile." Credo che l'altro sia figlio suo, e no, prima che tu me lo chieda, non c'è stato più nulla tra noi." " Cosa. Come.. che stai dicendo, non capisco." " Hai conosciuto bene Keiichi e hai letto molti dei suoi studi medici, se perfino mio nonno è riuscito a studiare un metodo per far sviluppare un feto fuori dal grembo materno, cosa vuoi che sia per il kami della medicina trovare il modo di reincarnarsi e di lasciarmi per sempre una parte di lui?" " Ma che assurdità vai dicendo, e io che ti ascolto anche. Per un attimo mi hai spaventato." " Si chiamerà Keiichi, è lui, io lo so fidati." Stanco di quella storia lo Yamanaka trattenne a fatica uno sbotto di rabbia e portandosi una mano alla bocca si stropicciò il viso costringendosi a non commentare la scelta frettolosa ed egoistica. Nervoso si alzò e la discussione iniziò a farsi animata: dal corridoio Hikari e gli altri di passaggio di certo se ne resero conto." Tu, sai che tu sai essere proprio-" " Cosa?" " Tu non-" " Forza dillo." Hachi iniziò a fare su e giù nella stanza, i suoi occhi gonfi e rossi adesso erano passati ad esprimere sconforto e ira, quasi, e con lei che lo provocava insistentemente alla fine decise di uscire dalla stanza pur di non rischiare di dire cose di cui poi si sarebbe potuto pentire. " Dove credi di andare adesso? Tsk.." Scappando a quel modo non ci fece una bella figura ma fu lei a dover sopportare gli sguardi dei passanti che si erano soffermati fuori dalla porta." E voi che avete da guardare? Andale, àndale, lo spettacolo è finito. Ah. Lei no infermiera. Chiuda quella porta e mi dia qualcosa per rilassarmi." La ragazza in camice eseguì gli ordini e preparata la flebo lasciò l'Hokage da sola con i suoi pensieri. Per quanto Hachi si fosse dichiarato maturo nei confronti del suo legame con il Rosso, la sua reazione era giustificabile, come avrebbe potuto sopportare l'idea di veder girare per casa un piccolo Keiichi? Non dirglielo però sarebbe stato anche peggio e di certo non avrebbe aspettato il parto per rivelargli i suoi sospetti: a quel punto si che avrebbe potuto accusarla di averlo tradito.(Oh che strano, uno è nato con i capelli rossi, che strano! Sarà figlio del postino? Per carità.. ho fatto bene a spiegargli la mia ipotesi. E poi credo che non arriverà mai a chiedere il test del dna, non è così stupido. Tra sei mesi si scoprirà la verità e se i suoi capelli saranno ramati o se somiglierà a Keiichi capiremo chi aveva ragione, se la scienza, l'istinto materno o il potere del kami della medicina.)Non sapeva bene cosa provare nei confronti del sannin, il dolore del lutto si mescolava alla rabbia per aver agito ancora una volta alle sue spalle e alla gioia di avere una parte di lui con se. Riflettendoci capì anche quando aveva fatto la sua mossa e cioè l'ultima volta che si erano visti, durante l'allenamento alla spiaggia. Edited by ~Angy. - 7/11/2020, 22:36
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