Posts written by Ophanim

view post Posted: 20/9/2023, 16:50     Topic Centrale Role - Regolamento
Sciao caro
Un post a settimana andrebbe bene, se per te è okay
view post Posted: 12/9/2023, 07:21     Topic Centrale Role - Regolamento
~ Tipologia: Missione
~ Difficoltà: D
~ Villaggio di Partenza: Sora no Kuni
~ Rango PG: Genin

richiedo una D per la mia piccola Genin di Sora :)
view post Posted: 4/8/2023, 16:56     Anima e Struttura - Paese del Cielo
Continuò a osservare perplessa quella bambina quando le porse i documenti – e ancor maggiore perplessità doveva essersi dipinta sulla faccia sua e di suo fratello mentre leggevano i testi. Ma come può essere possibile? Se tutti gli animali hanno uguale dignità e potenza, che una bestia del genere possa essere esistita? Si chiedeva Suisen. E ammesso potesse esistere, cosa c’entrava con lei? Lo spirito del serpente s’era manifestato nella piccola Kunoichi, che ora si trovava a chiedersi se fosse sacro o profano – se fosse una benedizione di madre natura o qualcosa che contravvenisse tutte le credenze del suo clan. Lesse la preghiera e provò a immaginarsi quest’essere dal corpo lungo e strisciante, la lingua biforcuta e gli occhi ridotti a fessure: le appariva terrificante, così come all’inizio le era parso il serpente a sonagli; solo che stavolta era ancora più clamoroso, perché l’esistenza di una gigantesca divinità marina – o almeno, più divina di quanto non lo fossero il cielo, gli alberi che accarezzavano, la terra su cui poggiavano i piedi – sembrava andare a scontrarsi con tutte le credenze che Suisen potesse avere fino ad ora.

“Già, come può essere esistita a Sora una creatura del genere?” fece in segno di assenso con Gaz.

Poi di nuovo quel nome, il grande eremita dei serpenti, figura che meritava la sua ammirazione senza neanche conoscerla, sua guida per quella strada intricata e scoscesa che sarebbe stata la sua vita da Shinobi. Doveva cercarlo, si era decisa! Non poteva più perder tempo; dopo la ricerca, avrebbe chiesto, con il benestare della famiglia, di andare all’eremo dei serpenti – e potessero cadere mille fulmini se glielo avessero impedito: ormai era grande, lei. Già la presenza di Haruka lì le stava stretta: era come se potesse indagare sulla sua vita, sul suo destino, il che erano cose private, che avrebbe dovuto tenere con cura per sé, se non trasmetterle a pochi altri accuratamente prescelti. Vide il Tenshi separare lo sguardo da loro: era arrivato il momento di congedarsi e la Kunoichi, che quasi, ribadendo il quasi, s’era dimenticata del ruolo importante che quella figura rivestiva per Sora, tanto era l’accalcarsi dei pensieri nella sua testa, fece un inchino cerimonioso, replicato dall’altra donna.

“Il piacere è stato nostro. Il clan Shizen ha scoperto una grande risorsa nella grande biblioteca e riporteremo la sua maestosità di dimensioni e informazioni a tutto il villaggio.”

Poi, si rivolse a Gaz

“Aehm, ecco...oltre questi qui” fece, indicando la risma di fogli che aveva raccolto da terra “potresti aiutarmi a cercare qualcosa sull’eremo dei serpenti?”
view post Posted: 20/7/2023, 17:25     Anima e Struttura - Paese del Cielo
La ascoltò attentamente, mentre le parlava del sutra. Oto, dunque? Le pareva un posto pericoloso, e anche il sutra non le appariva dei più facile da conquistare, ma così come ogni Shizen avrebbe formato un legame indissolubile con l’animale che l’aveva scelta – avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di rispettare le tradizioni. Ed erano proprio le tradizioni che stavano per essere irrimediabilmente stravolte dalle parole di Gaz: una divinità primordiale? Era una cosa inaudita, del tutto estranea e sconvolgente. Gli Shizen rendevano la natura divinità: possibile avessero loro stessi una natura divina?

“Io, io non ne so nulla. Puoi farmi leggere, per favore?”

Mille pensieri le campanellavano in testa: ammesso fosse vero, perché non gliel’avevano detto? Haruka mostrava sul viso la stessa perplessità della piccola Kunoichi. Da un lato, per un attimo si sentì quasi onorata : che il suo totem riprendesse le origini più pure del clan, come una reincarnazione generazionale? Aveva sentito di pochi, sporadici serpenti, o almeno così le aveva detto la madre alla rivelazione del suo; le era parsa un po’ strana, ora che ci pensava, quando gli l’aveva spiegato: che i potenti del clan sapessero qualcosa in più, qualcosa che non volevano rivelare? E, attendendo le fossero mostrate le pagine di interesse, rivolse lo sguardo a Mira – uno sguardo pieno di dubbi, incertezze riposte in due grandi occhi verdi come lo smeraldo che cercavano risposte.
view post Posted: 18/7/2023, 20:28     Anima e Struttura - Paese del Cielo
La guardò sbigottita: che quindi fosse nell’ordine naturale delle cose che il Tenshi fosse arrivato a Sora? Che fosse una predestinazione, un impulso primordiale, un caso controllato. Però, si disse, sono felice che sia arrivata proprio lei: sembrava una donna saggia, che, nonostante avesse detto di essersi trovata quasi per gioco nel Cielo, tenesse a quel paese più di quanto avessero fatto molti altri. Che fosse una manifestazione della natura? Ne dubitava; piuttosto, una manifestazione della volontà che la natura, in quanto Persona, possedeva. E che la volontà della natura avesse scelto un estraneo non le pareva poi così strano: la natura voleva qualcuno con il cuore al posto giusto, grande saggezza e controllo, tutte caratteristiche che sembravano permeare da quella donna con gli occhi vitrei.

“Oh, il mio è la tigre” disse Haruka, ancora ammaliato dall’immancabile fascino della donna.

“Il mio è il serpente a sonagli!” disse Suisen orgogliosamente. Aveva prontamente cambiato idea su quell’animale tanto oscuro quanto affascinante: ogni animale per sua natura aveva dei lati positivi e negativi, da apprezzare imprescindibilmente, capire e sviscerare.

“Stavo pensando di partire per firmare il sutra dei Serpenti. Voi ne sapete qualcosa in più? Tradizionalmente si stringe un’alleanza, un rapporto simbiotico con il proprio totem, e mi sembrava fosse la scelta più saggia per capire da dove partire nello sviluppo delle mie tecniche”
view post Posted: 18/7/2023, 11:14     Anima e Struttura - Paese del Cielo
Era proprio vero, dunque: il Tenshi alato che aveva stravolto la vita a Sora era davanti ai loro occhi. Mille erano le domande che voleva porle, ma non ne fece neanche una: si è in quello stallo in cui si vorrebbe parlare, parlare, parlare, ma non si ha cosa dire. Lei dell’Angelo non sapeva quasi niente: in famiglia ne avevano parlato poco e niente, e non sapeva neppure se i suoi genitori avessero avuto occasione di parlarle. Probabilmente no, dato il mancato riconoscimento dei nomi. Ridacchiò sotto i baffi all’imbranataggine di Gaz: era proprio una bambina, si disse, quasi lei stessa non lo fosse. Ma in fondo, non si considerava una bambina già da tempo: lei era una ragazza, grande, indipendente...beh, più o meno. Non agli occhi dei suoi genitori almeno. E come poteva essere altrimenti? Si giustificava: i genitori tendono a vedere i propri figli sempre come i piccoli prodotti del loro amore, eternamente giovani anche in virtù della differenza di età che li separava. Con la mente piena di pensieri, ascoltò l’Angelo che gli proponeva di spostarsi e lo seguì. Fece per palrare, quando Gaz la interruppe: normalmente si sarebbe scocciata e infastidita, ma aveva professato tale verità che non potevano che brillarle gli occhi per l’accordo con i suoi pensieri:

“Sono perfettamente d’accordo. Sora è la fulgida dimostrazione di come la natura plasmi il mondo intorno a noi, sempre buona e misericordiosa: ha creato un luogo perfetto, equilibrato, in perfetta armonia con sé stesso. Siamo noi uomini che, non rispettando tale armonia, rischiamo di metterle inevitabilmente fine”

Sembrava avesse cinque, no, dieci anni in più quando professava tali parole – ma era sempre così quando parlava di qualcosa in cui credeva pienamente, profondamente. Poi, si concentrò su quello che aveva promesso dovesse dire:

“Noi Shizen crediamo nella personificazione delle forze della natura come divinità che ci sostengono e vegliano su di noi, in quanto noi le rispettiamo a pieno. Ogni Shizen lotta proprio plasmando, nel pieno accordo con essa, la natura che lo circonda. Sapete, abbiamo un elemento di riferimento e un totem animale in base al quale costruiamo le nostre tecniche, seguendo gli insegnamenti e tutto ciò che apprendiamo da questi due. La rivelazione del totem è un evento quasi sacro, che segna una svolta per lo Shizen e avviene dopo la promozione a Genin. Il mio totem mi è stato rivelato pochi giorni fa e stavo cercando informazioni più dettagliate sulla mia tribù per capire come plasmare il mio stile di combattimento”

Tacque per un attimo, poi rivolse i grandi occhi smeraldini alla donna:

“Lei, Tenshi-sama, come mai ha scelto proprio Sora? È rimasta affascinata anche lei dalla bellezza incontaminata di tale luogo?”
view post Posted: 17/7/2023, 16:47     Anima e Struttura - Paese del Cielo
Sorrise di rimando alla donna nel sentire quei complimenti rivolti nei propri confronti: forse venire lì era stata effettivamente una buona scelta. Poi, la scoperta.

Tenshi-sama?

Sui la guardò con occhi strabuzzati, incredula che davanti a lei potesse trovarsi il nuovo Daimyo del paese. I suoi genitori e l’intera tribù non si erano mai sbilanciati su quella figura misteriosa e salvifica: certamente apprezzavano Ryuzaki fosse stato spodestato - ne riconoscevano la mancanza di purezza e buoni intenti; poi il Tenshi era alleato della Purissima, molto più allineata al pensiero degli Shizen, che in fondo avevano visto quel cambiamento come uno verso il meglio, seppur non avessero mostrato venerazione come altri abitanti di Sora.

Dirlo o non dirlo? Sarebbe stata scortese forse, a mettere anche lei nero su bianco il suo titolo? Sarebbe stato da impudente? Però, non resisteva alla sua curiosità di giovane, e proprio quando stava per dar freno alla lingua suo fratello intervenne:

“Lei, lei è il Tenshi?”

A quel punto Suisen si ammutolì, aspettando una risposta dalla donna dai capelli biondi.

Poi fu colpita da quel tornado che era la piccola Gaz, che non era ora il suo principale interesse, ma comunque le rispose, ancora mezza intontita dalla rivelazione.

“Uhm, sì, certo. Vedi, stavamo indagando anche noi sulla nostra tribù perché io…è una storia lunga, ma se siete interessate posso spiegarvi.” disse, iniziando a raccogliere il materiale cadutole a terra e al contempo, recuperando i fogli della bimba e smistandoli.

Poi rivolse di nuovo gli occhi alla donna, ancora incredula: eppure era naturale, il Tenshi risiedeva a Chisiki alta, a solo una funicolare da lì. Che potesse aiutarla nella sua ricerca?
view post Posted: 17/7/2023, 13:37     Anima e Struttura - Paese del Cielo
La biblioteca era immensa, no, mastodontica! Suisen la osservava a bocca aperta, prima di ricomporsi rapidamente per non farsi notare dal fratello ed essere vittima delle sue ennesime prese in giro: voltandosi verso di lui però si accorse come l’espressione del ragazzo specchiasse quella che lei stessa aveva fino a qualche attimo prima. D’altro canto, neppure lui è stato qui.

“Haruka! Cominciamo!”

Riportò il fratello maggiore alla realtà, per poi bloccarsi sui suoi stessi passi. Certo, cominciamo...ma da dove? Si girò verso il ragazzo con aria quasi supplicante un’idea da cui partire. Dopotutto, era certamente più esperto di lei – o almeno per ora. Non era colpa sua se aveva solo dodici anni alle spalle e troppa poca esperienza, se era fresca del titolo di Genin e non sapeva che pesci prendere riguardo l’approccio con il proprio totem. Rimasero fermi per un altro minuto buono, mentre Haruka scrutava ancora attorno a sé, prima che un colpetto di tosse da parte della piccola gli ricordasse il da farsi:

“Beh, potresti partire dal cercare qualcosa su noi Shizen, per capire meglio il rapporto con i totem e con la natura. Forse qui ci sono informazioni che neanche noi conosciamo. È così grande, deve esserci una quantità infinita di conoscenza tra queste mura! Mi chiedo perché non ci abbiano portati qui prima.”

“Mmmh, mi sembra una buona idea. Forse non sei così una palla al piede” gli disse facendogli la linguaccia “Andiamo!”

Si misero quindi a vagare tra i grandi comparti della biblioteca, finché non riuscirono a reperire quante più informazioni potessero. Alla fine, Suisen aveva una pila di carta che le arrivava fin sopra gli occhi; fu forse per questo che quando qualcosa le sbattè contro, facendola cadere rovinosamente a terra, non se ne accorse in tempo da evitarla.

“Ma insomma!” si disse tra sé e sé. Davanti a lei, una ragazzina che doveva aver visto passare meno anni di lei le porgeva le sue scuse.

“Che botta sì. Sai che non si corre in un posto del genere? Comunque non mi sono fatta nulla, e tu?”

Prima che quella che doveva chiamare bimba – dall’alto dei suoi dodici anni! - potesse risponderle, le approcciò una donna molto più grande di Haruka: bionda, occhi come il ghiaccio e dall’aspetto sinceramente dispiaciuto. Le porse una mano dopo averla offerta alla bambina che si era schiantata contro di lei, ma reclinò cordialmente: si sapeva mettere in piedi benissimo da sola. Era forte, indipendente, o almeno così si sentiva una piccola parte di sé, soprattutto dopo aver ottenuto il coprifronte.

“Sto bene, la ringrazio”

Si voltò verso suo fratello, per vedere che fine avesse fatto, e lo trovò a fare gli occhi a cuoricino verso la sconosciuta: certo, era bella, ma gli adulti proprio non li capiva. Non riusciva ancora a capire l’infatuazione, dal basso della sua giovane età, e - si diceva - non voleva capirla. Prima che la sua mente potesse divagare più lungamente su quel pensiero la stordì la domanda della bambina. Quando gliela pose, sorrise: forse aveva identificato nei segni tribali la sua stirpe? Beh, certo, doveva sicuramente ammirare il fatto che appartenesse a quella tribù: loro erano i più buoni, i più giusti, o almeno così aveva sempre amato credere.

“Cara Gaz, non preoccuparti del passato. Ti informo però che siamo Haruka e Suisen Onodera, figli di Daiki e Chiaki Onodera, e membri della tribù Shizen!”
view post Posted: 16/7/2023, 21:59     Anima e Struttura - Paese del Cielo
“Allora nanetta, vai a Chishiki?”

Una vena pulsante comparve sulla fronte di Suisen nel sentire la strafottenza di suo fratello Haruka, tanto amato quanto detestato. Preferiva molto più il mezzano, Natsu, di indole pacata e cordiale. Non poteva sopportare le venisse mancato di rispetto, anche se naturalmente lui la vedeva come sorellina minore. Ma lei, almeno in parte, già si sentiva fatta e finita, soprattutto dopo aver ottenuto l’agognato coprifronte. Erano passati cinque giorni da quel giorno, quattro dalla visita dallo sciamano e lei non sapeva che fare. Un peregrinaggio tra i deserti di Suna, immersa tra i serpenti a sonagli che, a quanto pareva, rappresentavano il suo totem? Di certo i suoi non l’avrebbero fatta andare da sola così lontano. Firmare il contratto con i serpenti? Sicuro, prima o poi sarebbe accaduto, ma sentiva di sapere ancora troppo poco sui loro “usi e costumi”. Così aveva deciso di partire da lì, dalla grande biblioteca di Chishiki, e trarre quante più informazioni poteva su...beh, su tutto quello che avesse una parvenza di utilità. Quando aveva manifestato questo desiderio ai genitori quattro giorni prima, loro avevano tentennato. Certo, la caduta di Ryuzaku e del suo governo despota era stata accolta di buon grado, ma c’era ancora insicurezza nei confronti del Tenshi, un’estranea laddove gli Shizen affondavano le loro stesse radici nel cuore di quel paese. Oltretutto, la sua tribù si era sempre estraniata il più possibile dalla vita politica, gestendosi autonomamente, e ricorrendo a confronti solo di natura commerciale. Non poteva negarlo, una parte di lei voleva andare alla grande biblioteca anche solo per andare, per la prima volta, in un altro posto del Cielo, occasione più unica che rara per uno Shizen ancora giovane e destinata solo a Shinobi e ai potenti del villaggio. Tanto è vero che lei non aveva mai lasciato la sua incontaminata foresta, e non ne sapeva molto delle vicissitudini che il Cielo aveva sperimentato negli ultimi periodi: voleva sapere, sapere e ancora sapere. Voleva essere trattata come i suoi genitori, come un’adulta! E, a proposito di questo…

“Beh, vedi di fare in fretta, non ne ho di tempo da perdere, potrebbero chiamarmi per una missione in qualunque istante”

Il fastidioso ronzio prodotto dalla voce del più grande la riportò presto detto alla realtà: naturalmente i suoi genitori non erano sicuri nel mandarla da sola, e quindi quella piaga di suo fratello doveva accompagnarla. Eppure ce l’avrei fatta benissimo da sola, si diceva tra sé e sé.

Partirono di buon ora, e non ci fu molto da dirsi: Suisen aveva un piano, o meglio tanti piani, e Haruka, beh, avrebbe dovuto sottostare. Il viaggio fu qualcosa di straordinario, che le fece brillare gli occhi e perdere un battito: vedere la sua casa ridotta a un lembo piccolissimo era un’esperienza a dir poco...incredibile. Era sul punto di dirlo anche a suo fratello quando si rimbeccò per aver fatto pensieri così infantili. Solo un viaggio, papà va qui da anni, si era detta, ma l’emozione continuava a scalpitare nel cuoricino della ragazzina. Superarono i primi due grandi anelli: Suisen li osservò a occhi strabuzzati in un miscuglio di colori guizzanti, che le riempì le retine. Infine, raggiunsero l’anello più interno, Shōten: gli occhi della piccola Sui, si rivolserò in alto, laddove giaceva, o meglio fluttuava, Chishiki alta, e dove aveva sentito – naturalmente di nascosto – dire abitasse quel famoso Tenshi la cui idea le era tanto estranea. Chissà che tipa era, si chiese, mentre, insieme a suo fratello, si accingeva a raggiungere la grande biblioteca. In pochi attimi le fu davanti e si sentì minuscola davanti a quelle grandissime porte e quell’imponente edificio. Poi, rammentò il perché era lì e si fece forza, prima che suo fratello potesse prendersi ancora gioco di lei: aprì le porte della grande Biblioteca e vi entrò.
view post Posted: 16/7/2023, 15:51     Crotalus atrox - Nei Paesi Minori
Quella mattina si era svegliata presto, come di consueto. Aveva poggiato i piccoli piedi a terra, e il fresco del pavimento l’aveva fatta raggelare.

“Oh, piccola mia, sono così emozionata per te!” le disse la madre quando scese per approvvigionarsi della colazione. E quell’emozione, pura e forte, la provava anche lei: appena un membro della tribù Shizen diventava ufficialmente uno Shinobi, suo compito era recarsi dallo sciamano del villaggio, per scoprire con lui quale totem lo proteggesse e, al contempo, gli desse la sua stessa linfa vitale nel combattimento con gli altri. Era un processo simbolico, spirituale, che avrebbe stravolto la sua vita e il suo modo di combattere per sempre. Come il giorno precedente, mangiò mestamente, troppo presa dall’angoscia che, una ragazzina ancora piccola come lei, non poteva far a meno di provare. Salutò la madre, poi si avviò per la sua “impresa”; la casa dello sciamano era vicina: il palazzo, centro della burocrazia e del potere del villaggio, non poteva che trovarsi nella stessa area del luogo in cui il cuore pulsante della spiritualità del villaggio risiedeva.

Bussò piano alla porta, quasi non volesse farsi sentire, ma questa le fu aperta lo stesso: davanti a lei, un omaccione che ormai aveva visto molte primavere, ma ancora illuminato da quella stessa religiosità che, a suo tempo, gli aveva conferito il titolo che ancora possedeva.

“Ah, Suisen Onodera; le voci erano girate, aspettavo solo il tuo arrivo. Vieni accomodati”

Superarono la parte della struttura adibita ad abitazione in un batter d’occhio, fino a trovarsi in una sala piccola, quasi claustrofobica, addobbata solo da due sedie e dalla peculiare presenza di un calderone con il suo mestolo. Prontamente, lo sciamano iniziò a girare.

“Sarai la tigre, come tuo fratello Haruka? O forse l’ostrica, come tua madre? Ne ho viste di generazioni passare per di qua”

Cosa? No, io voglio essere speciale, unica, forte e debole a modo mio, pensò la rgazzina, animata da un pizzico di vanesia.

“Una goccia del tuo sangue, principessa” la esortò l’anziano. Si morse il pollice con i denti e si alzo dalla seggiolina, versando la propria emoglobina nel calderone fumante. Lo fece di slancio, come una bimba che non sa resistere ai propri impulsi, e lì per lì se ne vergognò, tornandosi a sedere con un velo di rossore che le adornava le guance pallide. Ma cos’era in fondo, se non ancora una bambina?

Lo sciamano iniziò a mescolare, mentre i fumi salivano vorticosi e incominciavano a prendere forme curiose: Suisen lo scrutava ad occhi spalancati. L’impellenza di scoprire quale fosse il suo totem era forte, d’altro canto, da lì sarebbe dipeso tutto lo studio di tecniche che l’avrebbe resa una Shinobi completa; per non togliere poi importanza al legame spirituale che si formava con l’animale, con cui poi di frequente veniva stretto un contratto, a sancire l’immancabile necessità l’uno dell’altro. Il vapore iniziò a prender forma: era una sagoma lunga, fluida, con una protuberanza all’inizio e alla fine.

“Ah! Il serpente a sonagli: sono anni che non ne vedo uno”

All’inizio, la notizia la fece esultare di gioia: era speciale, proprio come credeva. Ma poi i pensieri si infittirono e susseguirono, e un dubbio le animò la mente.

“Ma non è...un animale cattivo?” disse a bassa voce, non volendo mancare di rispetto al luogo sacro.

L’anziano rise
“Si vede che hai ancora strada da fare, per apprendere a pieno la filosofia Shizen – certo, è normale per una persona ancora così giovane, non preoccuparti”

Prese fiato, poi continuò:

“Non esistono animali cattivi: esistono solo animali con esigenze e modi di comportarsi diversi e variegati; ma proprio qui risiede la bellezza della natura. Ora va, studia gli insegnamenti che ti dà il serpente a sonagli e rendi questo animale tuo, stringi un sodalizio con lui, e sarà tuo amico eternamente”

“La ringrazio” Suisen fece un cenno d’inchino col capo, poi si alzò. “Ascolterò le sue sagge parole, e partirò dalla biblioteca di Chishiki per apprendere quanto più possibile”

Certo, non era ancora pienamente convinte data la sua immancabile cocciutagine, ma chi era lei per mettersi contro le parole di un tale saggio? E, definito ciò, si alzò e andò via, pronta a tornare a casa e poi ripartire verso un luogo che mai aveva esplorato: la grande biblioteca del Cielo.


Finito :kill:
view post Posted: 16/7/2023, 15:49     Le 100 gru - Nei Paesi Minori
Non era consueto che Suisen provasse agitazione o angoscia: per una ragazza sicura di sé come lei erano sentimenti al più estranei. Tuttavia quel giorno stava per compiere un passo decisivo, una svolta nella sua vita. Avrebbe ottenuto il coprifronte, testimonianza inequivocabile del suo essere Shinobi del paese del Cielo? Se lo era chiesta la mattina, appena scesa dal letto. Poi a colazione, dove s’era nutrita con poco e niente, poi ancora lì, in quella calda aula riempita da altri sette ragazzini con il suo stesso obiettivo. Ma per me sarà un gioco da ragazzi...no? Si diceva, con quel briciolo di certezze che le erano rimaste.

“Bene ragazzi, oggi accerteremo che siate pronti a rappresentare il paese del Cielo in qualità di Shinobi.”

La voce la risvegliò di soprassalto dai suoi pensieri: era matura, calda, di una persona molto più grande di lei; si trattava del ninja mandato a esaminarli. Suisen ne scrutava ogni passo, e al farlo la perplessità cresceva. Prese un grosso plico di carta, poi iniziò a distribuirla tra i vari giovani, e poi esordì:

“Cento origami di una gru. Questo vi separa dal titolo che agognate. I primi cinque a finire diventeranno ufficialmente Shinobi di Sora no Kuni; per gli altri, beh, sarete più fortunati la prossima volta. Avete mezz’ora di tempo; mi assenterò un attimo, ma compite diligentemente il compito che vi è stato assegnato e non avrete alcun problema.”

Tutto qui? Si chiese un po’ con dubbio e un po’ con sfrontatezza: sua madre, da buona “nobile”, l’aveva insegnato l’arte degli origami fin da piccola, ed era certa che non sarebbe stato un problema portare a termine l’operazione richiesta. Ridacchiò sotto i baffi mentre prendeva il primo foglio, poi si immerse nel lavoro. Una, due, dieci gru perfettamente assemblate si presentavano sotto i suoi occhi. Il coprifronte sarà mio, si diceva con convinzione ritrovata. Sembrava andasse tutto per il meglio, finché dei rumori non la distolsero dal suo certosino lavoro.

Che hanno da sbraitare, fu la prima cosa che le sovvenne per l’essere stata disturbata; alzò lo sguardo, e ciò che vide la lasciò interdetta, no, iraconda: uno dei ragazzi, un tipo alto e mingherlino, stava distruggendo il lavoro di una ragazzina che, lì per lì sorpresa, non sapeva che fare. La goccia che fece traboccare il vasi furono le lacrime che iniziavano ad affiorare agli occhi di quest’ultima. Non poteva reggere, non era da lei.

“Si può sapere cosa stai facendo?” disse tutto d’un tratto, con gli occhi animati da fiamme. “Pensi che ti faccia onore rovinare il lavoro altrui, togliere l’opportunità di diventare Shinobi a una persona per poterne approfittare tu? Non ci sto, sta pur certo che appena il maestro ritornerà io…”

“Tu cosa, Onodera Suisen?”

Raggelò appena riconobbe il tibro caldo che aveva sentito…forse mezz’ora prima? Il pensiero le tornò alle gru di carta: guardò i suoi compagni: cento gru, che forse ne avevano passate tante, ma cento, contro le sue ottantotto. Un rivolo di sudore le scorse sulla fronte.

“Bene, vedo che avete tutti completato il lavoro...eccetto voi tre” disse riferendosi a lei e i due ragazzi che l’avevano distolta dal suo perfetto lavoro. O meglio, quasi perfetto.

“Disciplina, portare a termine la missione assegnata nel modo più preciso e indolore possibile. Il lavoro degli origami potrebbe sembrare inutile, ma è proprio in questo che risiede il suo scopo”

Camminò davanti a loro, impassibile

“Ma essere Shinobi non è solo questo: è volontà di aiutare il prossimo, collaborazione e gioco di squadra. Per quanto riguarda Anri e Kyoka” e fece un cenno ai due studenti che Suisen aveva intercettato. “Sono già Genin, inseriti di proposito per mettervi alla prova. Lo Shinobi perfetto sarebbe intervenuto e avrebbe finito il proprio compito, ma capisco sia ancora prematuro per voi. Vi annunciò, con sommo piacere, che siete tutti stati promossi al ruolo di Genin. Congratulazioni!”

In un attimo, tutte le sensazioni che Suisen provava furono cancellate da uno sprazzo di felicità improvviso, serpeggiante, che la fece rabbrividire da capo a piedi. E, mentre le veniva consegnato il coprifronte, procedeva a ringraziare il maestro e a tornare a casa, un solo pensiero tintinnava nella sua testa: ce l’ho fatta; beh, certo, non poteva essere altrimenti.

***

Lo Shinobi era rimasto nella grande ma tiepida aula, a riflettere:

“Suisen Onodera...spero tu abbia la caparbietà di portare a compito ciò che ti viene assegnato, oltre che avere il cuore nel posto giusto.”


Primo di due filler su quello che è successo a Suisen prima di ruolarla on
view post Posted: 16/7/2023, 15:45     Correzione e Approvazione di Discipline e Tecniche Personali - Regolamento
Propongo la disciplina personale del mio pg Senzaclan:

CITAZIONE
Il Serpente a sonagli
Requisiti: 1 Fuuton, 1 Yin


Far collimare il proprio stile di combattimento con un elemento e un animale non è certamente l’impresa più semplice, ma è quello che gli Shizen hanno portato avanti fino a raggiungere quasi la perfezione. Ora è compito di Suisen avventurarsi in quest’impresa. Il grande sciamano le ha rivelato, nella sua visita, che il suo animale è il sinuoso serpente a sonagli, mentre la piccola sa già da tempo di essere affine al Fuuton. Interpretando il suono del serpente a sonagli come regista di grandi illusioni, ecco che nascono le tecniche di Sui. Dopo aver contemplato gli insegnamenti delle due guide, la giovane ha deciso di incrociarle a potenziare l’un l’altra: il vento diviene amico delle illusioni, favorendone la propagazione, e le illusioni le danno più elasticità nello scontro tramite ninjutsu. Mediante un tamburello cavo con dei cimbalini, la Shinobi crea le illusioni che stordiscono e confondono il nemico, e in questo oggetto risiede il cuore pulsante delle tecniche della ragazzina, insieme al “campo impalpabile” che ha imparato a generare attorno a sé.

Meccanica – Campo impalpabile (Limite : 1) [CHK: -3]
Sfruttando la propria padronanza ancora acerba ma consapevole del Fuuton, Suisen controlla la fonte onnipresente del suo elemento: l’aria intorno a sé. La kunoichi concentra le particelle d’aria e le impacchetta, formando un denso strato tra sé e il proprio avversario: lo scopo è creare un habitat più efficiente alla trasmissione delle onde sonore, di cui risulta aumentata l’intensità alle orecchie di chi si trova nel campo impalpabile. Questa tecnica giova anche del Katon, che aumenta l’energia cinetica delle molecole già strette tra di loro, dando ulteriori benefici alla conduzione del suono.
Effetto: dà un bonus moltiplicativo di 1,2 alle Genjutsu e agli jutsu di tipo Fuuton, aumentato a 1,3 se nel precedente turno è stata utilizzata una tecnica che riscalda l’ambiente circostante (Shakuton, Katon, Lava, varie ed eventuali).

Tecniche

Genjutsu – Caos strisciante (Limite: 3) [CHK: -6] {MST * 1}

Il sonno della ragione genera mostri. E i mostri sono dietro l’angolo, si annidano nella mente di chi sfida Suisen e vi fanno la propria tana. L’avversario vede spuntare dal terreno decine, no, centinaia di serpenti a sonagli che rapidamente strisciano verso di lui e affondano i denti nella sua carne. Subito si iniziano ad avvertire i primi effetti del veleno: il sangue delle ferite non riesce a coagulare, gli arti diventano pesanti e iniziano a scurirsi, la mente ad annebbiarsi, verso un inesorabile declino dei sensi.
Effetto: dà status paralisi {2}
Effetto: se non ci si libera dall’illusione entro sei turni dalla sua attivazione, chi la subisce è incapacitato a combattere.

Genjutsu – L’abisso (Limite: 3) [CHK: -8] {MST * 1}
Ancora, Suisen scava nelle paure più profonde dell’animo umano: l’oscurità, l’ignoto e la morte. Dal terreno spuntano busti di Shinobi allineati, con altri ancora prospiecienti; le loro mani sono congiunte a mo’ di preghiera, mentre, in modo innaturale, davanti alla metà superiore del corpo spuntano le loro gambe disposte parallelamente a esso, rivolte al cielo, un cielo completamente oscuro. Le figure sono circondate dal buio più assoluto e in fondo, il ninja colpito dall’illusione osserva tutto ciò fissato ad una croce a mani e piedi.
Effetto: dà status panico {2}

Ninjutsu – Globo Gassoso (Limite: 2) [CHK: -5-X] {RES * 50}
Sfrutttando le molecole d’aria circostanti, Suisen le raccoglie a formare uno strato spesso, globulare, attorno a sé. La sfera riesce a inglobare tanto più spazio tanto maggiore è il chakra impiegato: questo permette che si tratti non solo di una difesa, ma anche di un eventuale contrattacco. Partendo da un raggio di 2 metri, il globo aumenta di due metri per ogni punto chakra in più speso.
Effetto: se attivo il campo impalpabile dà status sanguinamento {2} se fa contatto

Ninjutsu – Lame di Vento (Limite: 2) [CHK: -5] {MST * 60}
Il vento danzante sembra leggero e impalpabile, delicato come solo tale elemento sa essere. Tuttavia è un prezioso alleato per Suisen, che può plasmarlo a suo piacimento fino a farlo diventare sottili ma taglienti lame che si abbattono sul proprio avversario.
Effetto: dà status sanguinamento {2}
view post Posted: 9/7/2023, 00:11     Richieste di Recupero Pg - Archivio Schede
CITAZIONE
Link della Scheda del PG da Recuperare: Suisen Onodera
Link ultima Role/Post fatto: //
Link eventuale all'ultimo avviso nel [Topic Assenze] del vostro villaggio: //
Link eventuale al post di saluti alla community: //

Non è molto ma è un lavoro onesto
view post Posted: 8/7/2023, 22:55     Torno? - Benvenuti
Ciao. Benvenuti al 1234 tentativo di mio ritorno sul forum. Mi siete mancati belli.
393 replies since 6/1/2016