Missione 109D - 必要 Hitsuyō - Ad ogni costo!, Per Jiren

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view post Posted on 20/4/2024, 10:54     +1   +1   -1
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Missione 109D - 必要 Hitsuyō - Ad ogni costo!

Magione dell'Hokage, Sala Operativa - iwBM5GL Konoha
18 Gennaio 253


- Uchiha Seiji. - la voce profonda e rauca del Quarto Hokage lo accolse non appena ebbe superato la lunga coda di giovani shinobi e committenti raccolti in attesa, fuori dalla Sala Operativa. Fuyuki Hyuga sedeva su una poltrona in pelle color panna - più modesta rispetto allo scranno che svettava al centro del suo ufficio principale - posta dietro un tavolo lungo più di tre metri. Aveva appena acceso una sigaretta, prima che il giovane Uchiha facesse il suo ingresso nella sala. Alla sua destra, non appena la coltre di fumo grigiastra si fu diradata, Seiji poté riconoscere l'assistente del leader della Foglia - Shura Aburame, una giovanissima Jonin dalla lunga chioma cinerea, le cui piccole iridi castane, fisse sul nuovo arrivato, erano ben nascoste dietro un paio di spesse lenti scure. Alla sinistra dello Yondaime invece, infastidito quanto la ragazza dall'odore di fumo, sedeva Anzai Itou, anch'egli Jonin, nonché responsabile operativo degli incarichi minori, come missioni di grado D e C. Indossava la classica giacca flack verde, con i gradi adeguati alla sua posizione, un abbigliamento sicuramente più classico rispetto alla lunga tunica scarlatta che copriva le curve femminili dell'Aburame; i suoi occhi grigi lasciavano trapelare tutta l'esperienza dei suoi cinquant'anni, mentre i pochi ciuffi corvini che facevano capolino sulla sua testa rada... beh, indubbiamente anche quelli contribuivano a tradire la sua vera età. Fra i tre, sicuramente lo sguardo più intenso apparteneva al Quarto, che con l'unico occhio non coperto dalle bende, che nascondevano invece la regione destra del suo volto, non aveva mai smesso di seguire i movimenti di Seiji, da quando era entrato nella sala ed aveva chiuso la porta alle sue spalle.
- Desidero per prima cosa complimentarmi con te, Seiji. I risultati da te conseguiti in Accademia rendono non solo onore al retaggio del tuo Clan, ma anche e soprattutto agli sforzi che hai compiuto per riuscire a diplomarti con il massimo dei voti. - gli disse, con un tono di voce che non lasciava spazio a fraintendimenti, circa la bontà del suo compiacimento. Certo, nel corso dei decenni il sangue del Clan Uchiha aveva consegnato alla Foglia diversi guerrieri di incredibile valore, ma non era il talento l'unico ingrediente di una ricetta così preziosa - no, disciplina e sacrificio andavano di pari passo, nella tradizione di un Clan che legava a doppio filo potere e dolore. Il Quarto conosceva il ragazzo che aveva di fronte come il figlio di Saeki, un valoroso shinobi con cui aveva avuto l'onore di collaborare durante il servizio speso nella Squadra Speciale ANBU, ancor prima che Seiji venisse dato alla luce da sua madre, Mariko. Il modo in cui l'uomo era caduto in azione era un perfetto esempio della Volontà del Fuoco di cui l'Hokage si faceva garante, come colonna portante del Villaggio; un sacrificio che, era certo, il neo Genin non avrebbe sprecato... ma la storia era una perfetta maestra, in quel caso: l'onere di rispettare le memorie e le volontà di Saeki, ancor prima che su quelle del Quarto, gravava sulle spalle di suo figlio Seiji.
- Sono certo che non tradirai le aspettative che la Foglia ripone in te. Tuttavia, per adempiere al meglio al tuo dovere di shinobi, dovrai coltivare altre qualità, oltre che il tuo indubbio talento.
Schiarendosi la voce con un colpo di tosse, mentre lo Yondaime si concedeva un lungo tiro di sigaretta, fu Shura a prendere parola: - I tuoi compagni di corso sono stati già divisi in team di tre elementi, ciascuno sotto la supervisione di un Jonin. Oggi ti verrà assegnato il tuo primo incarico, una missione di grado D. Sarai l'unico ninja a seguire il caso, poiché queste sono le volontà del committente...
Sbuffando fumo dalle narici, l'Hokage incrociò le braccia e sollevò le spalle, coperte dal lungo mantello cerimoniale bianco e proferì un laconico "... il quale, ovviamente, è in ritardo." stringendo i denti fino a rischiare di tranciare di netto il filtro della sigaretta, senza curarsi di nascondere il proprio fastidio nel vedere che la quarta poltrona, alla destra dell'Aburame, era ancora vuota. Un brivido freddo percorse la schiena della kunoichi, ma prima che il timore la costringesse a balbettare qualche scusa Anzai Itou concluse il discorso, in maniera quasi provvidenziale per la sanità mentale della più giovane.
- Ciò che Shura-san voleva dirti è che, dal prossimo incarico, anche a te verrà richiesto di collaborare con altri due compagni, affinché tutti voi possiate comprendere che non è il solo talento individuale dei singoli ninja che hanno prestato servizio a Konoha ad averne costruito la fortuna. - commentò perentorio, con un tono di voce che non pareva voler accettare obiezioni. La scarsa predisposizione di Seiji per il lavoro di squadra era l'unica nota in penna rossa su di un curriculum altrimenti impeccabile e l'intero discorso, almeno per il Genin, poteva suonare come una via di mezzo fra una comunicazione di servizio, un incoraggiamento per i suoi ottimi risultati ed un rimprovero per aver mostrato carenze in un aspetto così cruciale per la vita di uno shinobi della Foglia.
- Detto ciò, visto che dovremo attendere ancora qualche minuto, spero... c'è qualcosa che vorresti dire o sapere al riguardo, Seiji? - chiese, riferendosi ovviamente alla notizia che, una volta portata a compimento quella missione, il Genin avrebbe dovuto necessariamente operare in una squadra con altri due fra i suoi compagni di corso.

Allora, benvenuto nella tua prima missione :sisi:
Innanzi tutto, un paio di indicazioni. Non mi reputo un master estremamente fiscale, ma in linea di massima basta osservare le regole presenti in questo post. In più, ti do qualche raccomandazione, ovvero ciò che mi piace vedere in un giocatore:

  • Non sentirti in dovere di scrivere post chilometrici, se ciò non rientra nel tuo personale gusto. L'importante è che il post sia scritto bene e che si dia il giusto peso alla caratterizzazione del PG, prima ancora che al descrivere quanti peli in testa ha l'uomo che hai davanti. Se poi riesci a fare entrambe le cose, tanto di guadagnato.
  • Non preoccuparti di prendere iniziative, anzi. Le indicazioni che tendo a dare in OFF sono veramente poche e la storia si svilupperà sulla base delle tue scelte ed azioni, non necessariamente terminando come ho ipotizzato in partenza. Pertanto, non avere paura di osare - chiaramente, rimanendo nei limiti del normale e rispettando la buona norma di non essere auto-conclusivi, se tenti di fare qualcosa.
  • Non avere fretta di postare. Prenditi tutto il tempo che ti serve, preferisco un post fatto bene che uno raffazzonato come capita, giusto per non rallentare! Anche perché io per primo non sarò una scheggia, a causa degli impegni lavorativi.
  • Per qualsiasi dubbio, di qualsiasi natura, non esitare a chiedere chiarimenti tramite MP.


  • Ad ogni modo, nel mio post ti ho già catapultato nel momento clou in cui ti viene assegnato l'incarico, ma sentiti libero di narrare cosa accade prima, se lo desideri. Buon divertimento!

     
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    view post Posted on 26/4/2024, 15:57     +1   -1
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    Gli shuriken fendettero l’aria andando a colpire un bersaglio posto sul tronco di un albero.
    Seiji si stava allenando anche quella mattina. Come sua abitudine si era alzato molto presto e si era messo al lavoro. Ormai era più di un ora che si allenava e si era guadagnato altre abrasioni e taglietti sulle mani e una buona dose di sudore.

    Anche per oggi aveva terminato la sua particolare routine mattutina. Era ora di rientrare e prepararsi per ciò che lo attendeva: il suo primo incarico.
    Per Seiji quel momento era un passaggio fondamentale per il raggiungimento del suo obiettivo e non avrebbe accettato nessun altro risultato se non il successo; non poteva permettersi di fallire.
    Per un ragazzo di 12 anni il fardello che si era caricato sulle spalle era gravoso, ma non si sarebbe mai arreso.
    Inoltre, quella mattina, avrebbe avuto la possibilità di incontrare il ninja più forte del Villaggio: l’Hokage.

    Appena pronto si diresse alla Magione. Attese pazientemente finché non fu il turno.
    Entrò nella sala. Ad attenderlo c’erano l’Hokage e altri due shinobi.
    Sebbene non avesse interesse nel diventare un futuro Hokage, non poteva non usare la figura di Fuyuki Hyuga come metro di paragone con le proprie abilità. Rispetto ed ammirazione erano ciò che provava Seiji nel trovarsi di fronte al ninja più forte del Villaggio.

    Ascoltò in silenzio le parole dei tre shinobi. Certo non lo entusiasmava l’idea di dover lavorare in gruppo, soprattutto se i suoi compagni non si fossero dimostrati all’altezza delle sue aspettative, ma non poteva farci molto. Se non altro questo primo incarico era in solitaria.

    So di non essere un compagno di squadra ideale, ma questo solo perché mi aspetto lo stesso impegno e spirito di sacrificio che metto anche io. Detto questo mi piacerebbe sapere se sono già stati scelti i miei compagni.
     
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    view post Posted on 1/5/2024, 08:09     +1   -1
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    Missione 109D - 必要 Hitsuyō - Ad ogni costo!

    Le iridi plumbee di Anzai si tinsero di un fastidio ardente, nel percepire l'arroganza velata fra le parole del giovane Genin, e lo stesso poté dirsi per lo sguardo della kunoichi dalla chioma cinerea, fortunatamente nascosto dalle spesse lenti scure. L'unico a non fare una piega fu proprio il Quarto, il quale, a differenza degli altri due, trovò in quella risposta qualcosa di diverso - no, non doveva trattarsi della boria di chi aveva surclassato gli altri studenti per talento e costanza. Era pura e semplice disciplina, quella.
    - La procedura di selezione dei team è un processo lungo e delicato. Al momento, stiamo ancora valutando a chi affiancarti, sia in termini di caposquadra, che di tuoi parigrado. Temo ci vorrà ancora una settimana o due... - confidò con tono più morbido, chiedendosi se il ragazzino avrebbe colto la più ovvia delle conclusioni. Dopotutto, logica voleva che - se per definizione quel processo serviva a costituire delle squadre il più equilibrate e funzionali possibili - ad uno dei migliori della classe non potessero essere affiancati dei neo ninja ugualmente capaci. Veniva dunque da sé che quella sarebbe stata una sfida più impegnativa del previsto per Seiji, se davvero sperava di ritrovarsi in team con qualcuno del suo stesso calibro.
    "Ma in fondo, anche questa crescita ha contribuito a forgiare da sempre le nuove generazioni di shinobi di Konoha." pensò l'Hokage, ma prima ancora che le sue labbra si schiudessero per dar voce a quei pensieri, la porta alle spalle dell'Uchiha si spalancò di scatto, facendo sussultare la giovane Aburame alla sua destra e facendo rischiare proprio allo Yondaime di ingoiare il fumo dell'ultimo tiro di sigaretta.


    A fare capolino all'interno della stanza fu un giovane uomo di appena ventitré anni, dalla corporatura longilinea e slanciata. Il suo era un fisico asciutto e poco tonico, tipico di chi anziché agli allenamenti aveva dedicato la sua vita allo studio - e non per nulla, gli occhiali rotondi che specchiavano i suoi occhi azzurri dovevano tradire la manciata di diottrie perdute fra un tomo e l'altro. Vestito di semplici abiti civili ed un lungo camice bianco, segno caratteristico dell'appartenenza ad un ambiente più scientifico che militare, il nuovo arrivato azzerò con ampie falcate la distanza che lo separava da Seiji e, postosi al suo fianco, si esibì in un profondo inchino colmo di riverenza. Con le braccia distese lungo i fianchi, chinò il capo dinanzi all'Hokage ed i suoi collaboratori, con un angolo così prossimo ai novanta gradi che persino i lunghi capelli castani gli scivolarono fin oltre le spalle. Il rispetto dovuto al leader del Villaggio era un assunto chiaro a chiunque, ovvio, ma persino agli occhi di una persona seria come il giovane Seiji qualcosa del genere dovette sembrare un po'... come dire, esagerata.

    FURUKAWA KAZUTO!

    Urlò il suo nome come un pazzo, lasciando i tre dietro la scrivania letteralmente di sasso.
    - Sono il responsabile della serra numero quarantatré, sita nelle campagne esterne alla contrada di Ebisu. Mi trovo qui per conto del signor Kanada, per la missione da lui commissionata per conto della Kanada Farmaceutica. - continuò con un tono di voce più moderato, ma non per questo meno serio e formale di quanto mostrato fino a quel momento.
    - Sei in ritardo, Furukawa-san. - puntualizzò con fare di rimprovero lo Hyuga, senza rendersi conto di aver fatto perdere un paio di battiti al suo interlocutore, nonché una manciata di anni di salute. Ci vollero un paio di secondi prima che Kazuto riuscisse a sciogliere quell'ingombrante nodo alla gola, ma quando ce l'ebbe fatta dalla sua bocca secca venne fuori un vero e proprio demonio.

    SUMIMASEN, HOKAGE-SAMA!
    GOMEIWAKU O OKAKESHITE, MOUSHI WAKE ARIMASEN!

    Trad. "Chiedo sinceramente scusa per l'inconveniente!"


    Vi furono alcuni secondi di silenzio, fra lo stupore sceso nella stanza come una nebbia più fitta di quella che avvolgeva il Villaggio ninja nascosto tra i confini del Paese dell'Acqua. Dal corpo di Kazuto, nessun segno di vita.

    ... ma ha davvero smesso di respirare?

    Non saprei, Shura-san, sei tu il medico qui dopotutto... una cosa del genere è davvero possibile?

    Kuso... fatelo sedere e dategli dell'acqua, maledizione! Siamo qui per lavorare!


    Un paio di minuti più tardi, Kazuto aveva ormai smesso di tossire ed aveva ripreso un po' di colorito in volto. Seduto sulla poltrona alla destra dell'Aburame, ripose il bicchiere ormai vuoto sulla scrivania e, una volta schiaritosi la voce, posò lo sguardo sul giovane Uchiha, il quale gli era stato presentato dall'assistente del Quarto come colui che era stato incaricato di seguire quel caso.
    - Negli ultimi due mesi, Uchiha-san, si sono verificati sei casi di furto all'interno della serra di Ebisu. Con una cadenza quasi settimanale, il ladro - o i ladri, chi può dirlo - hanno sottratto da lì dentro diverse quantità di Fentanya, una pianta appartenente alla famiglia delle Papaveraceae, ma che, a differenza del papavero comune, possiede proprietà oppiacee dieci volte superiori. Al momento, la Kanada Farmaceutica sta impiegando i risultati delle ricerche nella produzione di farmaci che possano lenire i dolori causati dal Morbo che sta affliggendo il nostro tempo...
    - In effetti, i risultati che ci avete fatto visionare sono promettenti, Furukawa-san. Certo, farmaci del genere non possiedono la capacità di curare il Morbo alla radice, ma la qualità di vita dei pazienti che hanno testato i primi campioni è risultata migliore rispetto ai pazienti presenti nel secondo gruppo di controllo. - puntualizzò Shura, la quale aveva di fatto supervisionato lo studio caso/controllo per verificare le proprietà dei farmaci di nuova produzione.
    - È proprio così, Aburame-sama... tuttavia, anche se le quantità di Fentanya rubate ammontano a meno della metà della produzione totale della sola serra di Ebisu, una situazione del genere è capace di compromettere l'incedere dei lavori di ricerca e la celerità nel reperire risultati in materia. Pertanto, Uchiha-san... - lasciò la frase in sospeso, per spostare le iridi cobalto dalla Jonin al giovane Seiji - ... necessito del tuo prezioso supporto per indagare su quanto accaduto alla serra, con lo scopo di individuare chiunque sia il responsabile dei furti e porre dunque fine a questa catena. Se ti stessi chiedendo per quale motivo il signor Kanada abbia richiesto la presenza di un solo shinobi, sappi che...
    - ... il signor Kanada è uno spilorcio. Non per niente, i sistemi di sicurezza delle serre a disposizione della sua azienda potrebbero essere facilmente aggirati da chiunque abbia un minimo di sale in zucca. - puntualizzò lo Yondaime, totalmente incurante delle ingiurie proferite in merito al signor Kanada al cospetto di uno dei suoi più fidati dipendenti.
    - Tsk, dannati uomini d'affari.
    A rincarare la dose ci pensò Anzai e, a quel punto, Kazuto non poté far altro che massaggiarsi la nuca con la mano destra e sorridere, visibilmente imbarazzato ed incapace di trovare valide argomentazioni per controbattere in difesa del suo datore di lavoro. In fondo, anche lui era consapevole delle gravi carenze del sistema di sicurezza della serra, una colpa da attribuire proprio alla stupida micragna del signor Kanada. Situata a poco più di una decina di chilometri dalle porte di Konoha, la contrada di Ebisu aveva un tasso di criminalità fra i più bassi dell'intero Paese del Fuoco... ma basso, ahimè, non voleva dire nullo - e anche in quel caso, data l'importanza del lavoro condotto dalla Kanada Farmaceutica, sarebbe stato saggio preparare contromisure anche per qualsivoglia eccezione.
    Così, trovata una posizione più comoda e distesa sulla sua poltrona, l'Hokage si accese quella che era di fatto la quarta sigaretta, fra le altre consumate nel giro di una decina di minuti. Non appena il fumo del primo tiro si fu diradato, posò l'unico occhio sano sulla figura del giovanissimo soldato che aveva davanti.
    - Avrai sicuramente delle domande, Seiji. Spara. - lo incalzò, senza chiedere se di quesiti ne avesse e mostrando invece il meticoloso desiderio di cavarglieli fuori dalla bocca.
     
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