Jouri 場裏 - Anello Esterno

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¾DatGuy
view post Posted on 26/10/2018, 15:08 by: ¾DatGuy
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K U M O W A V E

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Narrato
*Pensato *
Parlato


Che mesi lunghi quelli che separarono la presentazione dei partecipanti al torneo chunin al giorno della partenza per Iwa. Una delle tante giovani promesse di Kumo aveva passato il suo tempo dando il massimo di sè nella preparazione. La sua famiglia sapeva che era l'occasione per riscattare un'altra volta la tradizione della famiglia Sakata. Sempre forti, sempre nobili e mai dei perdenti. Così è sempre stato, fatta eccezione per il terzo genito, il non combattente, il musicista, l'unico musicista maschio della stirpe Sakata: Akira

L'inverno finì, la primavera giunse, il diciassettesimo compleanno di Akira passò, mancava qualche giorno al torneo. Quando semplicemente e con naturalezza accadde...

Zaino in spalla carico di tutto l'occorrente, flautofono nella sua custodia con tutto l'occorrente per la manutenzione, qualche kunai e shuriken che non si sa mai servano, razioni e acqua appena sufficienti.
Stava per uscire di casa era pronto al viaggio, ma in entrata c'era sua madre che lo osservava uscire e chiese dubbiosa:
Akira, scusa, dove pensi di andare con tutta quella roba addosso? - al che come se niente stesse succedendo rispose - Vado dal nonno per un mesetto, ho bisogno di ritornare da lui per imparare alcune cose.
I dubbi non erano certo svaniti, ma la madre ormai ci era abituata aveva già intuito cos'era successo e glielo chiese senza indugiare oltre: Ti ricordi vero che domani devi partire per Iwa per il torneo chunin vero? - ma il ragazzo con la naturalezza che lo contraddistingue rispose semplicemente Il torneo cosa?.

Sarebbe uno spiegone troppo lungo da fare, quindi cercherò di riassumere un po' gli eventi. Dall'inverno fino all'altro ieri il padre aveva preso in custodia Akira per insegnarli qualche trucchetto per cavarsela al torneo chunin, un passo importante per un ninja, tuttavia la cosa più sorprendente non fu certo che il giovane stesse imparando davvero qualcosa, ma che proprio Gennosuke, sempre stato scettico nei confronti del giovane ninja musicista, lo stesse addestrando. Oltre all'esercizio per il fisico, che di certo non nuoce ad un fisico gracile come il suo, aveva imparato alcune nozioni base di etichetta del tipico ninja di Kumo. Era davvero migliorato in tutto e per tutto, già dall'inizio di Maggio si poteva dire che una brillante pietra era cominciata a splendere. Aveva realizzato cosa significasse davvero essere un ninja di Kumo. Il tutto senza rinunciare mai alla musica che in maniera molto intelligente il padre era riuscito a convogliare con tutti questi esercizi grazie anche al supporto della miglior musicista della famiglia, proprio la madre. Si può dire che quelli siano stati mesi in cui aveva riguadagnato la fiducia della famiglia.
Purtroppo però nei pochi minuti successivi alla domanda di Akira, Midori apprese una triste verità: la fiducia e il tempo erano stati tutti buttati nel cesso. Non era rimasto niente nella testa del giovane flautofonista, non un insegnamento, nemmeno si ricordava che aveva preso parte al torneo chunin, manco cosa fosse un torneo chunin. Il padre tornato a casa non era furibondo, ormai era abituato ad avere uno spirito di rassegnazione con Akira. La rabbia con lui non era mai servita a niente, se non a farlo scappare di casa.
Non ne volle sapere niente, gli disse di arrangiarsi.

Quella sera al tavolo c'erano tutte le donne di famiglia: Midori, Megumi e Chidori.
La sfida era rispiegare tutte le regole di etichetta del ninja di Kumo in poche ore. Bizzarro come queste cose le sapevano addirittura Midori e Megumi che non erano ninja, mentre Chidori era l'esempio principe dell'atteggiamento che si confà ad una Kunoichi del paese del fulmine *Certo anche se lei però è ancora una Genin* Ehi! Non puoi intervenire in un fast forward, taci e attendi il tuo turno!
Come dicevo.
La serata fu intensa e piena di domande a botta e risposta. Verso mezzanotte il ninja esausto ebbe il permesso di andare a dormire.
Che questa storia fosse finita?
Fatto sta che nel mezzo della gelida traversata verso il paese della roccia la mattina successiva del 3 Giugno le poche parole dei famigliari risuonavano come un mantra nella testa del giovane Sakata.
Erano in marcia, non mancava moltissimo ad Iwa. Assieme a lui alcuni volti noti, il nanissimo Shun, la biondissima Rikku e la freddissima Rika. Vederli insieme per questa esperienza lo rassicurava in parte.

Arrivati a destinazione, sembrò di aver finito concluso una maratona. Il giovane era esausto stava per buttare a terra lo zaino e sedersi a terra per riposarsi, ma poi si ricordò le parole dei genitori: Posa Marziale!
Quella era la parola d'ordine, e non aveva nemmeno bisogno di studiarla bastava guardare il ninja che li aveva accompagnati per tutta la trattata, un certo Shogetsu Saburo. Slanciato e fiero a testa alta in ogni momento, ma soprattutto non faceva niente che non fosse strettamente necessario.
*Che noia questo tizio, spero che se ne vada il prima possibile così posso sciogliermi un po'*

Chiaramente tutto questo Akira lo aveva imparato ma non era nella sua natura, si sentiva incatenato, ma sapeva che per farcela il segreto era solo uno: Posa Marziale, Posa Marziale, Posa Marziale!
Un mantra che gli annebbiava la mente a tal punto che non capì nemmeno dove si trovava seguì soltanto il gruppo fino a che non si fermarono e a quel pu...*Oh guarda, cibo, avevo giusto un po' di fame* Pacatamente afferrò una mela e si mise a sgranocchiarla silenziosamente e senza dar troppo nell'occhio. Ma non gli bastò. Così ne prese una seconda.

Si guardò attorno in cerca di un senso per la quale fare contro voglia una cosa del genere, ma l'unica via era quella di seguire il corso degli eventi e lasciarsi trascinare. Anche se nei volti di Shun e Rikku rivide qualcosa che qualche mese prima lo convinse a dar man forte nella guerra. La voglia di diventare più forti per proteggere ciò che si ama. E si ricordò pure il suo motto. La musica come arte nella guerra. Un'arena con Shinobi da ogni parte del mondo era l'occasione per dimostrare al pubblico che le sue non erano stronzate di un pazzo, ma il frutto degli insegnamenti del nonno, la prima persona che Akira non potrà mai dimenticare e smettere di ringraziare se un giorno realizzerà il suo scopo.
 
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16 replies since 16/10/2018, 16:11   1150 views
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