[Fase IV] Kouun 幸運 - Un'altra anima all'appello, per gaeshi (2°PG), -Egeria- (2°PG), ~ Jibril (2°PG) e Get Scared.

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view post Posted on 18/7/2018, 23:24
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Artificial Flower's Lullaby

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Kaoru e Masaru non erano del suo stesso avviso. La Takeda ebbe giusto la gentilezza di limitarsi a estrarre l'arma, ma la Kamizuru non esitò un secondo nel lanciare un attacco contro Sadou. Il ragazzo evitò rocambolescamente i colpi, sotto lo sguardo serio di Rei che continuava a non approvare.
Non che cambiasse qualcosa, e soprattutto che fosse visibile: la ragazzina non aveva mosso un muscolo, ad eccezione di quelli per schioccare le fibre e farle tornare al proprio posto.
Cosa che, a quanto pare, era servita a qualcosa.

«Sandaime-sama..?»

Lo sguardo era molto più vivo, molto più lucido. La voce speranzosa della kunoichi delle Fibre era prevalentemente opera di Nijuusan, ma era ovvio che tutte e due bramavano che la Tsuchikage tornasse in mezzo a loro.

"CHIYE-SAMAAAAA"
"Buona Niijan... Ti prego..."
"È tornata! È lei! Ce l'abbiamo fatta! Abbiamo salvato Chiye-sama!"
"È presto per cantare vittoria ma sì, pare che l'abbiamo liberata dall'ipnosi. Buono a sapersi qualora intrappolasse un altro di noi."


La metà razionale tentava di analizzare e ridurre tutto ai minimi termini, ma dato che quella emotiva era sinceramente contenta di aver aiutato la signora della Roccia, nel complesso Rei sorrise. Un'increspatura delle bende rivolta alla Koizumi, ma comunque un sorriso.

"Urla quanto ti pare, stronzo!" pensò ferocemente la più piccola rivolta al Demone, subito corretta da un formale "Niijan, linguaggio."
La mazza di Akiho sul terreno impedì al Bijuu di riprendere il controllo della regnante. Questa mulinò la sua arma tanto particolare, riuscendo addirittura a colpire la Bestia Codata, la quale però non rinunciò alle sue pretese. Voleva Sadou morto, e più insisteva, meno Rei era disposta a lasciarglielo.
Era una questione di principio.
Era sicuramente la sua metà più giovane a influenzarla, ma ad essere due anime in un corpo c'erano ogni tanto delle controindicazioni.
Era una questione di principio, sì. Ma se stavano per morire, sarebbero morte con la dignità delle kunoichi della Roccia, e non con la sottomissione delle prede al predatore.

«Se noi siamo con te, tu sei con noi. E tu vuoi uscire da qui tanto quanto noi.»

Specificò quel dato di fatto con freddezza, prima di dirigersi verso il cristallo. Intanto, nel suo corpo di fibre il chakra aveva preso a scorrere. Chakra rivolto alle proprie membra, mirato a irrobustirle e rendere le fibre più compatte e forti. Era una tecnica che le avevano insegnato i suoi colleghi, un modo per potenziare il proprio fisico e sferrare attacchi devastanti. Permetteva anche di difendersi, ma in quel momento non era la difesa la preoccupazione della ragazzina.

«Masaru-san, Kamizuru-san. Non uccidetelo.»
Un ordine secco e diretto alle sue sottoposte, quello che poteva permettersi essendo Chuunin, ma che sarebbe dovuto toccare alle Koizumi il cui grado era ben superiore.
In quel momento però avevano lasciato a loro la scelta, e ubi maior minor cessat, la sua scelta era quella di non concedere tutto indiscriminatamente al Sette Code.
Non finché non avesse detto loro perché odiava così tanto il ragazzo del Gelo. Se i motivi fossero stati sufficienti, lo avrebbe ucciso lei stessa... Ma fino ad allora, si rifiutava di ammazzare qualcuno solo perché qualcuno che non era Iwa glielo aveva ordinato.

«Se questi cristalli reagiscono in maniera inaspettata, voglio che ci sia qualcuno tra di noi che ne capisce di più.»

Quella fu la giustificazione ufficiale che diede al pubblico, nascondendo così la vergognosa realtà: erano i sentimenti di Nijuusan a guidarla. Piccola, ribelle Nijuusan. Lei era quella che aveva cercato di fuggire da Iwa, che aveva ucciso senza esitare un Chuunin del villaggio. Lei non aveva voluto piegarsi ai loro creatori, e non lo avrebbe fatto di fronte a quel mostro.

Però volevano tutti uscire, no?
Quindi quei cristalli dovevano sparire.

Si mosse velocemente, ma non di corsa, mentre le sue fibre si ingrossavano aumentando di poco il volume del corpicino della kunoichi. Estrasse la ninjatou da dietro la schiena, impugnandola con la destra, e vi incanalò il chakra portando il braccio armato ad aprirsi verso l'esterno e leggermente all'indietro. Caricò il colpo, inarcando la schiena dato che il cristallo, da quel che sapeva, non avrebbe potuto approfittare di quell'apertura per attaccarla al petto.

Avrebbe dovuto ignorare i lamenti del poveretto nel cristallo.
Pace.
Lo avrebbe fatto.

Con il massimo della forza, caricò il colpo portando poi di scatto il braccio in avanti, intenzionata a piantare la lama nella costruzione luminosa, distruggerla, e mettere fine a quella storia.


CITAZIONE
<attivazione> - Kegaininton: Assalto ANBU - [Stm: -5/7/10] [Frz/Def/Res: +80/120/180] "La discrezione è secondaria per questo gruppo di ANBU, che preferisce di gran lunga un bel combattimento aperto rispetto alle più complicate procedure Ninja. Proprio per questo motivo sono addestrati fin dai primi giorni nell'entrata del gruppo a potenziare il proprio fisico per difendere e attaccare al meglio. Per questo motivo gli appartenenti a questa squadra sono spesso delle persone imponenti, capaci di incutere timore anche al più coraggioso degli uomini. Ma questo timore riverenziale non sarà giustificato a meno che questi non usino la jutsu dell'Assalto ANBU, che garantisce al fisico del ninja un potenziamento a dir poco eccezionale. I muscoli si gonfiano acquistando volume ed anche vigore, ma non solo, diventano anche più rigidi in modo tale da poter incassare meglio gli attacchi diretti verso di lui per poi ricambiarli con fendenti altrettanto mortali, se non anche di più. In questo stato, che agisce non solo sul corpo ma anche nella mente, tanto da spingere l'ANBU ad avere un calo dei freni inibitori.
[Il bonus a Res non è utilizzabile per difendersi dalle Genjutsu]
[Pagando nuovamente il costo è possibile spostare il bonus da Def/Res a Frz o viceversa nello stesso turno]

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view post Posted on 19/7/2018, 23:33
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Le parole del ragazzo la fecero riflettere, aveva ponderato ogni possibilità dal principio e in un certo senso il giovane aveva le sue ragioni ma, alla fine, quasi ogni possibilità portava sempre su quell'unica strada.
Non si mosse di un millimetro la donna dagli occhiali, né esternò pensiero alcuno, solo i suoi occhi vennero assottigliati nel contemplare il modo in cui egli non fosse intenzionato a farsi ammazzare come un cane, anche dinnanzi all'ineluttabilità del suo destino, eludendo l'attacco della Kamizuru.

E già si stava preparando lei a fare la prossima mossa, ma quell'ineluttabilità venne presto spezzata dallo schiocco poderoso che riecheggiò nell'aria - Rei aveva compreso la situazione, semplicemente fantastico -, seguito ben presto dall'affermazione della piccola, ma neppure il tempo di comprendere che dalla bestia si levò un verso così potente da far vibrare la terra sotto i suoi piedi, se non addirittura le sue stesse ossa.
Si voltò di scatto in direzione del Bijuu, con il cuore in gola, chiedendosi se malauguratamente non fosse riuscito a scorgere anche i loro subdoli tentativi, aspettandosi un confronto con la bestia che mai venne innescato, così la battaglia tra la collega e Sadou passò totalmente in secondo piano.
Sentì il tremore provocato dall'arma di Akiho, osservò la lama della sovrana andare a colpire con forza le ali della creatura senziente, allora comprese che la rabbia di quest'ultima era chiaramente dovuta alla perdita del suo più potente burattino. Curvò le labbra in un sorriso trionfante rivolto alla donna, quasi a volerle dire ironica
"bentornata tra i vivi".

Nel frattempo il titanico insetto riprese parola, enunciando a gran voce la fonte della sua ira - ah! Fortuna, non si era davvero accorto di niente - e rammentando loro l'importanza di quella trattativa.
Già, perché anche se gli avevano finalmente strappato dalle zampe la sua infallibile garanzia, portando entrambe le parti sullo stesso piano con conseguente rilassamento della Jinton, lui rimaneva in vantaggio in termini bellici. E fintanto che stava lì all'uscita del vicolo cieco per loro non c'era un granché di scelta.

Pur aspettandosi che fosse la Tsuchikage a prendere le redini, incredibilmente ella decise di lasciar loro carta bianca, seguita a ruota dalla rossa. Masaru si trovò presa alla sprovvista da un simile evento ed ebbe un attimo di esitazione: si stava esimendo da una responsabilità troppo grande o si fidava realmente di loro?
La prima era possibile ma, visti i precedenti dall'inizio di quella missione, la trovò altamente improbabile. Più passi avanti facevano, più lei si trovava a dover rivalutare quella donna.
Proprio lei che, fino a poco tempo fa, aveva creduto che quelle sul Sandaime fossero solo voci create ad hoc e che i meriti fossero stati rubati ai subordinati per elevare la sua figura, lei che aveva pensato che ella non fosse poi tanto diversa dal precedente Kage del Villaggio. Ed invece era sempre più evidente come non fosse così, anche se era ancora presto per parlare.

A quel punto preferì lasciare la decisione nelle mani della Chuunin, che ancora una volta si trovava del suo stesso avviso in merito ai cristalli.
Rimaneva però la questione del ragazzo: da principio aveva avuto poco senso per il gigante puntarlo vista la poca minaccia che egli presentava, adesso lo aveva ancor meno. Quella sua insistenza...
Voleva davvero una prova concreta oppure il giovane era solo il primo della lista di... garanzie di sangue?
Per l'ennesima volta si trovò a ringraziare silenziosamente la bambina, che con quell'ordine le aveva dato un motivo per tirarsi indietro, perché adesso che la situazione era parzialmente stabilizzata poteva concedersi un tale atto, ponderando il da farsi.

Non più in posizione marziale dunque, la Takeda fece attenzione alla Kamizuru, la quale dal suo precedente sguardo aveva dato chiaro segno di voler seguire grandemente la volontà del Nanabi.
Se prima era intenzionata a darle manforte, adesso sarebbe intervenuta nel caso di presunta insubordinazione dell'altra.


"A pensarci bene, per quanto ne sappiamo quei cristalli, o questo posto, potrebbero nutrirsi della sua anima se lo uccidiamo,"
affermò la Jinton, rivolta in particolare alle Koizumi, ma era comunque abbastanza udibile anche ai presenti, "ogni fonte di energia per quella statua è un passo in più verso il fallimento. Uscire da qui tutti vivi significa anche indebolire il Gedo Mazo."

Per quanto convinta che fosse delle sue parole, alla fine non le importava molto del ragazzo del Gelo. Il suo maggiore interesse era piuttosto di insinuare il dubbio nella bestia, di modo da dissuaderlo dal rivoltarsi contro di loro ed uccidere l'intera squadra.
E c'era un altro punto da valutare: a seguito della sua distruzione, il cristallo avrebbe reagito allo stesso modo del precedente? Inoltre, quanti di quei cristalli restavano?

 
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view post Posted on 22/7/2018, 15:34
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Non che non avesse contemplato la possibilità di mancare il bersaglio, tuttavia... non le piacque. L'obbiettivo era lì, a portata di mano: bastava solo allungare le dita e serrarle su di esso, come fosse lo stelo di un fiore – fiore che d'improvviso si trasforma in farfalla, i petali mutati in ali, e inaspettatamente si sposta due spanne più in là.
I suoi proiettili si schiantarono contro la roccia, andando in mille pezzi con tre schiocchi pietrosi; lei tornò ad assumere una postura più adeguata e signorile, inquadrando di nuovo la figura del ragazzino: eccolo lì, praticamente illeso. Dovette trattenersi dallo sbuffare.
Ci avrebbe riprovato naturalmente, se non fosse stato per quel curioso scambio di sguardi – che pure non capì, finché il demone non riprese la parola: a quel punto sgranò gli occhi, posandoli sul viso eburneo della sua signora.

Possibile provare pena e sollievo nello stesso momento?
Non era mai stata una donna dalle emozioni contrastanti: se qualcosa in passato l'avesse turbata, l'avrebbe fatta allontanare, ricercando solo quelle gradevoli per il corpo o l'animo. Allo stato attuale delle cose tuttavia, non aveva minimamente il potere di intervenire per esorcizzare il male – e quello di avvicinare il bene, era appeso a un filo.
Non essere in grado di stabilire una vera gerarchia tra le sue sovrane, la confondeva ulteriormente: la potenza di Chomei-sama doveva essere immensa, se era riuscito a soggiogare la Salvatrice di Iwa; di contro, essa era riuscita a liberarsi, e il demone richiedeva a gran voce il suo supporto per guadagnare la libertà. Strinse le labbra l'una contro l'altra: le esortazioni della bambina bendata non facevano che turbarla, nelle sue faticose elucubrazioni.
Raramente si era trovata a prendere una decisioni di portata analoga: forse solo quando aveva abbandonato la magione del fedifrago di Hideki, ma in quel caso aveva potuto ponderare adeguatamente per un periodo congruo di tempo. Qualche settimana, forse... un paio di mesi, ecco, a partire da quando aveva accertato il tradimento, ed era stata una bella fortuna che già una consistente dose di scontento venasse il loro matrimonio, o probabilmente anziché sul campo di battaglia, avrebbe ancora albergato nel di lui soggiorno.

“L'obbedienza non vuole pazienza, piccola cara” - e cosa volesse dire, lo sapeva solo lei: faceva rima e ciò bastava, e nella sua personalissima concezione voleva dire che quando ti danno un ordine, non puoi temporeggiare o chi te lo dà, non ne sarà particolarmente lieto. Un po' come quando chiedi un tè, e te lo portano mezz'ora dopo... il servo in questione viene buttato in strada, ovviamente.
Stavolta sollevò le maliche, spalancando le braccia come se avesse voluto spiccare il volo: lo sciame si riversò all'esterno, tutt'uno con la sua volontà. Respirò a fondo, e le api si lanciarono in massa verso il ragazzo: stavolta non per bloccare o rallentare, ma per aggredire e pungere.



Calcoli:

Int 74 + 60 (jutsu) + 19 (Spec) = 153

<ninjutsu diversivo a lungo raggio> - All'attacco! - (CHK: 50) (INT +60) “Il Kamizuru lancia le sue vespe contro il nemico con eleganza, il particolare tipo di insetti adoperato però per questo genere di attacchi non ha pungiglione e non è usato per causare danni all'avversario ma per prepararsi ad una seconda offensiva - oppure ad una fuga strategica: infatti nel caso in cui non ci si riuscisse a difendere completamente dall'attacco, gli insetti si intrufoleranno sotto ai vestiti del ninja causandogli dolore e prurito impedendogli di agire prontamente alla prossima azione del Kamizuru. Infligge danni da contusione pari a residuo/20, il difendente subisce un malus alla difesa successiva pari a residuo/10 e, nel caso che il suo sfidante decidesse di fuggire nel turno successivo, subisce anche un malus all'inseguimento di residuo/10. La prima volta che viene utilizzata durante uno scontro ottiene un bonus di 10/20/30/40, a causa dell'effetto sorpresa che sortiscono queste peculiari vespe senza pungiglioni.”
 
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view post Posted on 23/7/2018, 19:57
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view post Posted on 27/7/2018, 11:11
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Aveva vaghi ricordi di quello che era accaduto sino a quel momento, di quello che aveva fatto o detto alle sue ragazze. Era sicura di essersi risvegliata in quel posto oscuro pieno zeppo di minerali brillanti, di aver visto Akiho svegliarsi subito dopo e a seguire Rei, Masaru e Kaoru; ricordava bene il ritrovamento di quel ragazzo del Gelo, impaurito da fantasmi inesistenti più che dalle reali bestie che si muovevano nell'ombra a loro insaputa; era convinta di averlo visto quell'insetto gigante, nonostante soffrisse dannatamente per quegli improvvisi mal di testa. Poi il buio. Un buio opprimente, solitario. Perpetuo silenzio che venne spezzato dallo schioccare di qualcosa, disturbato da un brusio e allontanato da un ricordo d'infanzia e dalla voglia di non mollare. Quelle erano le certezze di Chiye Koizumi, sovrana della Roccia, rediviva. Si sentiva gratificata per la devozione delle sue ragazze, collerica nei confronti di chi aveva osato annullarla e di chi aveva tradito ogni briciolo di fiducia. Oh, ricordava bene cosa aveva fatto Kataritsuen, quale fosse il prezzo da pagare per i suoi scellerati piani per rendere prigionieri i nove. Un affronto del genere non poteva certo dimenticarlo, così come sua sorella non aveva dimenticato quale fosse la via da seguire nonostante la sua forzata prigionia. Dovevano trovare un modo per uscire, e al diavolo i piani del Taisei e quelli del Kyo Dan: se si trovavano in quell'assurda situazione, prigionieri con un demone che avrebbe voluto far di loro del cibo a portar via, era colpa loro. Era chiaro come il demone fosse vittima e loro agnelli sacrificali senza alcun riserbo.
Conscia delle sue mancanze e del suo giudizio offuscato prevalentemente dalla collera che aveva dentro per quel demone e per quegli stolti che avevano osato metterle i bastoni fra le ruote, aveva deciso consapevolmente di lasciare carta bianca alle sue sottoposte, riponendo in loro quella fiducia che sino a quel momento era stata tradita. Akiho aveva acconsentito silenziosamente a quella decisione, non soltanto perché quelle ragazze erano in qualche modo riuscite a salvare sua sorella e quindi erano divenute degne di quella fiducia che a pochi era riservata in quel della Roccia, ma anche perché doveva assolutamente tenere sott'occhio Chiye. Chi meglio di lei poteva capire cosa le si agitava dentro? Chi meglio di lei a farle da spalla, da braccio destro? Dovevano tenere sotto scacco il demone per permettere alle altre di decidere il loro destino, e su tutte facevano affidamento a Rei. Era stata addestrata da ANBU, come loro; aveva sofferto le pene dell'inferno e aveva trovato la sua ragione d'essere, e sapevano bene entrambe che non avrebbe mai tradito la Roccia e la sua sovrana per nulla al mondo. Fiducia ben riposta.
La piccola prescelta del nero aveva infatti deciso di non piegarsi al demone, di non sottostare a capo basso alle sue richieste senza motivi plausibili per farlo. Aveva ordinato alla sue compagne di non toccare Sadou e chiesto al demone di dar loro una motivazione convincente per eliminarlo, altrimenti non avrebbero mosso un dito - considerato pure il potenziale del ragazzo, che per quanto ingenuo era riuscito comunque ad avere un contatto col cristallo. Ma non diede solo contro, no. Era determinata a distruggere i cristalli e a uscire da quel posto, come tutte loro; assecondare quella richiesta, attualmente e con le informazioni in loro possesso, era l'unica pista che avevano. Masaru si trovò d'accordo con la compagna e non intervenne per bloccarla nell'attacco che stava preparando contro il misterioso minerale blu, ma si concentrò piuttosto sul demone e sulla compagna poco distante, che sino a quel momento era stata la più condiscendente verso l'enorme insetto.
Il demone parve sbuffare pesantemente alle parole della ragazza avvolta nelle bende, in un clangore metallico che ben poco faceva presagire una reazione positiva. Contrariamente alla bionda amica degli insetti - evidentemente l'unica ad essere condiscendente a ogni suo capriccio, per cieca paura o superba ammirazione - lei era determinata a non sottostare a tutte le sue richieste, a risparmiare la vita di quell'insulto umano che sapeva bene avrebbe potuto rappresentare una minaccia ai suoi piani finali. Oh l'aveva visto imbambolato davanti al cristallo, a bisbigliare; aveva osservato il suo tentativo di dissuadere le ragazze dal distruggerlo. Stupidi, stupidi umani. Si credono così superbi, così al di sopra di ogni cosa, così scaltri. Ma nonostante provasse un qual certo fastidio nel dover scendere a patti con loro, Chōmei accettò tacitamente la decisione della ragazzina sfilacciata; un cenno del capo laterale fu la risposta, segno che avrebbe lasciato correre, per questa volta. L'importante era distruggere quei maledetti cristalli, estirpare quelle anime e guadagnare l'agognata libertà. Patetico. Lui, unico e solo sovrano del cielo, trascinato in un buco scomodo. E pensare che una volta lo veneravano, in cambio di un briciolo di fortuna! A distrarlo dai suoi pensieri, mentre la ragazza dalla lingua lunga avvalorava la tesi della più piccola delle cinque con un ragionamento che poteva anche essere condivisibile e opportuno, fu anzitutto QUELLA donna. Era pericolosa, specie perché la sua libertà di movimento in quella cava era piuttosto limitata. Per poco non lo feriva seriamente con quella spada-frusta appiccicaticcia, e doveva quella mancanza alla sua sfacciata fortuna. L'occhio color ocra era una brace viva, che puntava dritto contro il suo elmo. Temeraria. Come aveva fatto a piegare una volontà tanto ferrea? Un grosso colpo di fortuna, senza dubbio. La rossa al suo fianco non sembrava altrettanto pericolosa; era lenta a confronto con l'altra, ma avrebbe potuto rappresentare un ostacolo massiccio nel ravvicinato con quell'arnese fra le braccia. Sembrava in attesa, attenta alle mosse della mora. Due facce di una stessa medaglia.
Fu allora che accadde quello che nessuno si sarebbe mai aspettato, men che meno Chiye e il demone che le sostava dinnanzi, che furbo prese a ridacchiare. Kaoru aveva deciso di trasgredire gli ordini di Rei, di assecondare la meschina volontà del sette code e attaccare Sadou che con grande ingegno fece per sfilare la maglietta, lanciandola in aria per poi sostituirvisi e lasciare che le api della bionda aggredissero il pezzo di stoffa. A quel punto sarebbe intervenuta Masaru a placare quella situazione, ma oramai il danno era fatto. Insubordinazione. Una delle sue aveva preferito quello schifosissimo demone che aveva osato usarla come una marionetta da quattro soldi piuttosto che l'ordine della Roccia. La parola di Rei era esplicitamente un SUO ordine, in tutto e per tutto. Oh se la collera prese a montare, se il suo unico occhio color ocra non aveva passato da parte a parte dapprima la ragazza - alla quale aspettava una pessima romanza - e poi l'insetto. Quel ridacchiare cominciava seriamente a darle sui nervi. Nessuno, nemmeno il più pericoloso dei demoni, poteva prendersi gioco di lei, della sua autorità, e passarla liscia. Nemmeno Watashi, professato Kami, aveva osato tanto.

Sfruttando le sue abilità ANBU, facendo per ingrossare le sue fibre muscolari per rendere più resistenti e pericolose, Rei attaccò il cuore del cristallo. Sadou, per paura che la ragazza potesse perdere se stessa a contatto col cristallo e preoccupato per il povero Heikichi che, capita effettivamente l'antifona, parve entrare in uno stato di crisi di panico ancor più profondo, prendendo a gridare e a supplicare come un ossesso, optò per una strategia piuttosto strana, basata su supposizioni che, purtroppo, non si rivelarono efficaci. Nonostante i suoi sforzi, il colpo di Rei (congiunto al suo) distrussero nel vero senso della parola il cristallo, che frantumato perse ogni brillantezza. Spento, morto, come quello rosso. La voce di Heikichi divenne un lontano ricordo e la sua anima era persa per sempre. Rei però stava benone; una piccola vincita in quella sconfitta. Nell'osservare quanto fatto, la presenza si allontanò di tutta fretta, allertando i sensi di coloro che avevano orecchie per poter ascoltare.



Quel piccolo trambusto non era passato inosservato, non alla sovrana. Allora, stufa di rimanere vittima degli eventi, stufa di non sapere fino in fondo, collerica per aver permesso a quel demone di prendere possesso della sua volontà e di scavalcare la sua autorità, rischiando di portare le sue ragazze l'una contro l'altra, Chiye decise di agire. Dovevano trovare una via di fuga, tornare a Fukagizu; li ne avrebbe avute anche per Kataritsuen, unico vero artefice di tutto quello schifo. Con un colpo secco staccò la punta di Tsuchinoko dalla colonna, sfiorando le ali del demone che lanciò un grido metallico. Akiho avanzò, pronta a difendere la sorella. - Adesso basta giochetti. Ti sei divertito abbastanza! - disse aspra, sigillando la frustra in una compatta spada e passando due dita sulla lama che avvampò. Katon. - Vuoi davvero combattermi, stolta umana?! Sono la vostra unica speranza! - non aveva certo paura della donna, non lui. - No, sei soltanto un tronfio manipolatore! - Per tutta risposta, Chiye mulinò in aria la frusta infuocata e lo costrinse ad allontanarsi per schivare il colpo, cosa che fece riprendere il tremendo ronzare ma che questa volta fu ben gestito da Akiho che, superata la prima destabilizzazione dovuta a una scossa per via del danneggiamento alla colonna, ne provocò una seconda con uno sbattere secco della sua Senkoku al suolo. Chiye si lanciò subito all'inseguimento, animata da un sentimento oscuro; in un modo o nell'altro sarebbero usciti da la dentro, ma quel demone figlio di un insetto non l'avrebbe passata liscia per quello che le aveva fatto. - Andate! Cercate un'uscita! - ordinò Akiho, lanciandosi dietro alla sorella per poterle coprire le spalle.

Assecondando l'ordine della minore delle Koizumi, seconda in carica dopo la sovrana che aveva dato prova ancora una volta dell'orgoglio incrollabile di cui si forgiava la Roccia, corsero tutte dal lato opposto rispetto al bijuu, alla ricerca di una via d'uscita da quel luogo infame. La misteriosa presenza era andata da quella parte, Rei e Sadou l'avevano sentito poco prima; andando a ritroso, superarono il cunicolo oramai buio dove prima brillava la luce rossa, addentrandosi ancora più in profondità. Il territorio non cambiava affatto, anche se da quelle parti c'erano meno bozzoli. I fastidiosi lamenti divennero sempre più forti, sintomo che altri cristalli erano in attesa; le loro luci brillarono sul fondale, mostrando un rosato piacevole a destra e un bianco opaco a sinistra, qualche metro prima. Rei decise di imboccare la via di sinistra, seguita da Sadou - che fra tutte, preferiva la compagnia dell'unica persona che aveva cercato di non assecondare la follia del demone; Masaru e Kaoru avanzarono verso quello di destra.



@Rei/Sadou


Conformazione del tutto simile al precedente cristallo, ma con sostanziali differenze ad accogliere i loro sguardi increduli. La formazione cristallina era muta, pallida, bianca, pura, assai luminosa. Ogni piccolo frammento bianco splendeva come animato da qualcosa, rinvigorito da una forza che era palpabile nell'aria. Davanti al cristallo un bambino di non più di dieci anni, ferito alla spalla destra, col fiatone e uno straccio logoro a coprirlo. Avvertendo la presenza dei due, si volse verso di loro; lo sguardo di chi ha paura, di chi ha perso qualcosa, di chi si sente fragile.. eppure anche di chi sa, di chi conosce. A un'attenta occhiata, avrebbero facilmente detto che quella profondità d'occhi stonava parecchio con l'ingenuità di un infante. - Fatemi largo! Avete combinato abbastanza danno! - inveì contro li loro, senza dare tempo e modo di spiegarsi, cercando di sfuggire e di passar loro in mezzo. Cosa avrebbero fatto l'arma della Roccia e il giovane shinobi del Gelo?



@Masaru/Kaoru

Poco più avanti la situazione era ben diversa: il cristallo dalla luce rosata era tenue, leggermente danneggiato eppure calmo. Chiamava, nonostante non potessero sentire pienamente le sue parole. Aveva una voce morbida, femminile, un lamento soffocato dalla timidezza, dal non voler dare disturbo, dalla consapevolezza del suo destino eppure non per questo collerica con chi avrebbe potuto farle del male. Cosa fare? Provare a entrare in contatto con esso per distruggerlo oppure per supportarlo?



Prossima Scadenza: 01/08 (se riuscite a fare comunque entro domenica tanto di guadagnato per voi ragazzi siete dei fighi); penultimo post per voi #copyandpaste

DISCLAIMER x VALUTATORE. Per tagliare corto e accorpare quanto più possibile, mi sono sentita con i ragazzi per concordare le loro azioni (esecuzione degli ordini di Chiye/Akiho, spartizione al bivio).
 
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Il fatto che Kaoru si fosse rifiutata di obbedire all'ordine non le sfuggì. Così come Chiye la fulminò con lo sguardo, Rei appuntò mentalmente quel nuovo dettaglio sulla Kamizuru.

"Evidentemente l'ho giudicata troppo bene troppo in fretta."

C'era una vaga amarezza di fondo in quel pensiero: non provava assolutamente nulla a favore o contro la bionda, ma scoprire che non poteva ancora considerarla minimamente affidabile era un problema, in quel momento.

"Le diciamo qualcosa? La picchiamo?"
"Dopo. Quando usciamo da qui. Ora dobbiamo muoverci."
"Woooooooah, hai visto che bella la Tsuchikage?"


In effetti, la regnante di Iwa dopo quel momento di debolezza dovuto alla possessione si era ripresa in grande stile. Vederla affrontare direttamente lo Shichibi era qualcosa di esteticamente sublime, ma la kunoichi delle Fibre non poteva restare ferma ad ammirarla. Dopo aver rotto il cristallo, che andò in mille pezzi mettendo finalmente un freno alle urla disperate di chi vi era intrappolato, riuscì a sentire ora con più precisione la presenza di qualcun altro, oltre a loro.

«Non siamo soli!» annunciò per chiunque non avesse avuto i sensi sufficientemente sviluppati. Si voltò in direzione del misterioso individuo, ma non riuscì a identificarlo nemmeno acuendo i propri sensi. Sapeva solo che c'era, e che si era allontanato. Passi pesanti... Un uomo, probabilmente. Non ne era certa.
Considerato l'uomo del Taisei che avevano incontrato, e la gran quantità di vittime imbozzolate, non c'era da stupirsi che ci fossero altre persone in quei cunicoli. Il Sette Code non poteva essere riuscito a catturarli tutti, non riuscendo a muoversi agilmente in quelle grotte.

Forse proprio quel punto sarebbe stato a favore delle due Koizumi, che avevano deciso di restare indietro a trattenere il Demone, mandando il resto della squadra in cerca dell'uscita.
Rei non ebbe esitazioni. O meglio... Nijuusan ne ebbe qualcuna, come era normale che fosse: la più piccola era la più legata alla figura della Tsuchikage, e l'idea di non restare con lei a difenderla e aiutarla non le piaceva.
Ma Juuhachi, l'anima razionale, sapeva che sarebbero state molto più utili con il resto del team. Sapeva che c'era bisogno di un capo che guidasse e tenesse d'occhio le due Genin e il ragazzo del Gelo.
E sapeva che esitare, come aveva fatto quando Mai le aveva detto di abbandonare lei e Aoki, era sbagliato. Era una perdita di tempo. Era una dimostrazione di sfiducia.
Per questo annuì seccamente, si girò e si mise a correre.

«Andiamo, forza!» intimò agli altri tre, scattando in direzione dell'uscita da quel tunnel. C'era una sola strada per tornare indietro, ma quando uscirono si accorse che le vie erano diventate due.
Impiegò esattamente un secondo e sei decimi per decidere cosa fare, basandosi su una semplice argomentazione: dovevano sbrigarsi. Dovevano fare in fretta, perché le Koizumi erano sì forti, ma erano comunque due esseri umani contro un Demone. Sapeva che c'erano altre presenze in quelle caverne, ma doveva affidarsi al fatto che l'unico vero nemico potesse essere Choumei, e che quindi dividersi era la soluzione migliore. Anche in due squadre da due, avrebbero potuto darsi manforte per fronteggiare eventuali minacce, o avvisare gli altri. Sapeva delle api di Kaoru... Ma sapeva anche che la bionda non era affidabile, per questo vi affiancò mentalmente la Takeda, così da prendere con sé il fanciullo straniero.

"Sono l'unica che ha dimostrato di non volerlo morto. Forse mi sarà riconoscente."

Indicò il tunnel di destra, continuando a correre davanti agli altri tre.

«Masaru-san! Prendi Kamizuru-san e andate a destra! Se quella luce è un cristallo, distruggetela! Una volta fatto ciò tornate indietro, ci raduniamo qui!
Sadou-kun, con me!»


Attese quell'istante di più per capire se avrebbero obbedito tutti, ma fortunatamente lo fecero senza esitazioni. Sfrecciò quindi verso sinistra, in direzione della luce bianca, la stessa direzione in cui aveva sentito correre la presenza misteriosa.

E infatti, trovarono qualcuno... Ma diverso. Un ragazzino, che sicuramente non avrebbe potuto compiere quei passi pesanti.

"Una trasformazione?"
"Gli occhi! Guarda i suoi occhi!"


Sì, gli occhi stonavano. Nella loro breve e tragica vita le ragazzine avevano conosciuto tanti bambini, ma nessuno di loro aveva quello sguardo.
C'era da dire che nemmeno loro lo avevano, soprattutto la più grande. La piccina, completamente impazzita per le sevizie, conservava invece un paio di occhioni pieni di meraviglia... E desiderio di morte altrui. Dipendeva dai momenti.
Tutto questo per dire che non potevano essere sicure che fosse un bambino, ma anche che non lo fosse. Non avevano prove. Così come lo straccio logoro a coprire la ferita faceva pensare che potesse essere l'uomo del Taisei che li aveva seguti, ma non costituiva una prova schiacciante.

Non faceva comunque differenza, in ogni caso.

«Non ti muovere! Sadou-kun, prendiamolo!»

Incanalò rapidamente il chakra nei propri arti inferiori e scattò in avanti per andare incontro al ragazzino, così da provare ad intercettarlo mentre questi correva verso di loro.

CITAZIONE
Rapidità lv.4
"Il ninja che sviluppa questa abilità è straordinariamente agile e bravo nella corsa, di conseguenza avrà dei bonus nelle varie situazioni in cui la velocità potrebbe tornare utile ai propri scopi, siano questi fuggire dal campo di battaglia o inseguire un nemico.
Fuga - Il ninja che fugge dal campo di battaglia, può seminare più facilmente i propri inseguitori, moltiplicando la propria Vel base nell’azione di fuga [Vedere regole Fuga-Inseguimento]. Nel caso si utilizzi questa modalità, l’abilità avrà un bonus pari ai punti abilità su di essa.
Inseguimento - Il ninja che insegue il suo avversario, può raggiungerlo più facilmente moltiplicando la propria Vel base nell’azione d’inseguimento [Vedere regole Fuga-Inseguimento]."
Liv 4: Vel*1,3

Non voleva ferirlo, ma era pronta a farlo. Si tenne pronta a sfilacciare le proprie fibre qualora fosse necessario, nell'eventualità che le sue braccia "normali" non riuscissero a raggiungere in tempo il bambino, o bloccarlo a sufficienza. Voleva placcarlo, senza perdere troppo tempo, e buttarlo a terra abbattendolo con una spallata all'altezza del petto. I suoi muscoli erano ancora irrobustiti da prima, e il suo intento era quello di abbatterlo con tutta la forza che aveva... Abbatterlo a terra, beninteso.
Se fosse stata una trasformazione lo avrebbe scoperto.
E anche se non lo fosse stata, voleva fermare quel tizio e parlarci, in fretta.

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view post Posted on 28/7/2018, 12:24
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Come previsto, la Kamizuru aveva fatto di testa sua e se n'era uscita con quell'attacco, affermandone il motivo. Pensava di stare facendo il bene della squadra ponendo totalmente i suoi servigi al Bijuu. Maledetta stupida!

"Kaoru!"


Nel momento in cui la chiamò le aveva di già lanciato contro la Genjutsu. Non ci pensò due volte quando vide l'illusione andare a segno, si gettò contro la donna, volendo bloccarla di forza contro la parete, così le avrebbe premuto alla gola la fiamma della medesima viverna donatale quella volta, tanto tempo fa, e che brillava della stessa luce sinistra presente negli occhi di lei, oltre ad avere la medesima assenza di colore.


"Hai sentito gli ordini!"
affermò con un tono che si addiceva allo sguardo, infischiandosene se il Bijuu la sentiva, dato che aveva palesato la sua rassegnazione alla scelta della bambina, "Richiama le tue api!"

Le api, già, quegli insettini rumorosi che prosperavano attraverso la bionda, quello stesso mini esercito che adesso ronzava fastidiosamente attorno a loro, probabilmente allarmato dall'improvvisa minaccia posta alla sua regina. Lei non aveva comunque timore di loro.
Eppur non pungevano le piccolette, no. Non seppe dire bene cosa scaturì quella decisione, forse le sue azioni miste allo sguardo gelido di Chiye l'avevano intimorita.
Forse perché dopotutto il suo non era un tradimento vero e proprio, ma piuttosto una scelta sbagliata dettata da un fine che lei poté intuire visto come si era immolata per la Tsuchikage, offrendosi addirittura come merce di scambio.

Forse ambedue, alla fine però non cambiava ciò che aveva fatto, ma almeno la situazione tornò a stabilizzarsi a un certo punto, quello era l'importante.
La lasciò andare dunque, mentre dei suoi metallici riecheggiavano nell'aria, attirando l'attenzione dei presenti. Era il sibilo della lama di Chiye e, conseguentemente, l'ennesimo grido della bestia non tardò a riempire l'aria di tensione.

Dire che la Takeda rimase sorpresa dalla bestiale furia omicida della loro sovrana è un eufemismo. Rarissime erano state le volte in cui Masaru non era riuscita a contenere il manifestarsi di quell'emozione e così accadde in quel momento, quasi ignorando il suono cristallino dei frammenti che arrivava a loro e la luce del minerale che si affievoliva.
Era rimasta a contemplare la Tsuchikage, il bagliore incandescente della spada le donava un'aura ancor più minacciosa e quel vedere le fece riaffiorare l'eccitazione adrenalinica ed ancestrale della lotta. Così in quel momento, non senza una certa nostalgia la giovane donna si scisse in due tra l'istinto goliardico di unirsi a quel duello, nonostante i rischi del caso, e il razionale timore nel sapere come sarebbe andata a finire.

Ma la cosa che scaturì maggior stupore, più di ogni altra, fu quella di vedere la titanica bestia battere in ritirata piuttosto che combattere, inseguita dalle Koizumi. Si erano... invertiti i ruoli?

...


Cosa diavolo ho appena visto?


InytjNw

Non ci stava più capendo un accidenti ormai, quel posto, quella situazione, quella bestia, anche quella squadra. Quella missione era talmente confusionaria che nemmeno degli ordini cominciava a capirne più il senso.
Già, perché nel momento in cui si trovarono ad un bivio, Rei ordinò loro di dividersi e distruggere la fonte di quella luce, se di cristallo si trattava. Lei invece credeva che avrebbero provato a indagare più a fondo la funzione dei cristalli, dato che - per il momento - non erano più alla mercé di Chomei.
Insomma, vista la guerra dichiarata da Chiye al gigante, l'accordo con quest'ultimo era sfumato, giusto?

Oh beh, visto che non voleva fare lo stesso errore di Kaoru decise di accontentare la bambina. Trattenne un sospiro esasperato e s'inumidì le labbra, se fossero riusciti ad uscirne sentiva che difficilmente si sarebbe dimenticata di un simile episodio.


"Speriamo le trasmittenti funzionino..."
rifletté a voce alta, prima di imboccare il cunicolo. Il come si sarebbero ricongiunti con le Koizumi non le era passato di mente, non a caso aveva pensato subito alle radio. In alternativa si sarebbero potute lasciar guidare dal tremore e dai boati della battaglia.

Era certa che Kaoru avrebbe ottemperato stavolta, che aveva capito l'antifona, perciò non le disse niente, concentrandosi invece sul suo senso tattile e su cosa riusciva a sentire toccando la parete.
No, non aveva dimenticato l'avviso di Rei, c'era qualcun'altro oltre loro e il Bijuu. Poteva trattarsi di quell'uomo che avevano lasciato in vita, come di chissà chi altri, ma nel dubbio preferiva non lasciarsi cogliere impreparata.
Il silenzio veniva brutalmente squarciato dai lamenti in sottofondo, che mai avevano cessato di manifestarsi da quando erano finite là sotto.
Ben presto si trovarono dinnanzi ad un altro ammasso di cristalli, come previsto, e la luce rosata di essi illuminava a giorno quel vicolo cieco.

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Era un colore delicato, gentile, con forza le riportava alla memoria Atsue, colei che in un modo o nell'altro aveva lenito le piaghe di quell'inferno che era stato la sua infanzia e adolescenza. La voce non era la sua, ma il modo in cui quell'anima si esprimeva non era dissimile.

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Difficile dire da esterni cosa le passasse per la testa, in quegli attimi di contemplazione che si prese, fatto stava che ad un certo punto caricò la sua lama di chakra. Era nervosa in un certo senso, quasi non le andava di dover liberare quella bestia, non ora che lo avevano sfidato apertamente, tuttavia se quello era il modo che avevano per trarsi d'impaccio... allora andava fatto.

Se Kaoru non avesse avuto nulla da obiettare, Masaru avrebbe scagliato due kunai contro il cristallo principale, a volerlo indebolire, gli avrebbe quindi dato il colpo di grazia con la viverna.


"Qui finisce la tua agonia."




CITAZIONE
Le immagini sono per abbellimento, don't give a shit if isn't her.
 
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view post Posted on 1/8/2018, 21:18
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Non potevo averne la certezza, a dire il vero non avevo alcun modo per saperlo. Potevo solo sperare di essere riuscito a salvarlo in tempo; la mia coscienza mi stava divorando, lentamente. Bastava averci provato, vero? Vero? No, oppure... sì? La sola idea di aver potuto fare del male a qualcuno di innocente mi terrorizzava. Cosa avevano fatto di male loro per finire all'interno di quei cristalli? Da piccolo veneravo la sorte proprio come se fosse una Dea ma in quel momento, proprio quando ne avevo un gran bisogno, mi accorgevo di quanto fosse brutale. Spietata come amava essere, dettava giustizia per sé stessa senza considerare altro.

Heikichi... spero che tu stia bene.

Mi sentivo perso come un bambino al primo giorno di accademia, a dire il vero non sapevo nemmeno come sentirmi perché era la mia mancanza di certezze ad avermi giocato un brutto scherzo.
    Devi sempre pianificare le cose nel dettaglio e mantenere un bilancio tra il successo della stessa e l'incolumità tua e dei tuoi compagni di squadra, spesso, anche quella delle vittime.

Taro-Sensei, ci ho provato.

Quanto avrei voluto sentire la sua risposta in quel momento, scommetto che sarebbe stata una severe disapprovazione, per lui è importante prevedere la possibilità di sbagliare e prendere scelte in base a questo vincolo per minimizzare il rischio di fallimento. Indubbiamente lui era uno Shinobi più qualificato di me ma nonostante ciò spendeva il suo tempo per assicurarsi che io ricevessi le giuste nozioni. Non lo aveva costretto nessuno, la sera stessa in cui ci confrontammo per chiarire, disse di essere stato incaricato come Tutor in vista della mia missione fallita. Ebbene, ciò non era vero, nei registri accademici non era prevista questa procedura, eppure... eppure lui lo fece ugualmente. Allora basta. Era inutile rimanere dentro me stesso a rimuginare sulle azioni compiute nella speranza di trovare una soluzione, come se ce ne fosse effettivamente una, come se le cose fossero bianche o nere, dannazione, Chiaki aveva ragione.

Passarono pochi istanti prima che quella donna si scatenò con prepotenza contro il Biju, quanto avrei dato per potermi sfogare in quello stesso modo. In quel suo attacco, preparato con un certo criterio dal momento che piccole particelle infiammate colavano dalla sua lama, notai una rasserenante spensieratezza di chi è certo nelle sue intenzioni.

Dopodiché toccò a noi, per fortuna Rei mi ordinò di andare con lei, l'avrei seguita ugualmente ma viste le circostanza mi fidavo molto più di lei rispetto alle altre. Seguii Rei con una certa fatica vista la sua velocità ma, per fortuna - già, perché non potevo di certo vantarmi di essere un fenomeno nel resistere a corse sostenute - ci imbattemmo in qualcuno. Niente di pericoloso a prima vista, si trattava di un bambino con alcuni tratti molto familiari. Rei si lanciò con l'intento di placcarlo e, da quel poco che potei dedurre, si aspettava che anche io facessi qualcosa per fermarlo.

Fuori da qui mi dovrai insegnare a farlo!

Dissi, ironicamente, mentre la vidi fiondarsi contro il gracile corpicino del pargolo. Già, stavo considerando la possibilità di allenarmi con Rei, sempre se fossi uscito vivo da quella situazione.
Io non ero molto un tipo da approccio fisico, senza contare che non volevo rischiare di fargli del male, quindi tentai di mandarlo a terra lentamente, con una classica canzoncina accompagnata da arti illusorie.

Giro... giro-tondo.
Casca, il mondo...
Casca, la terra...
Tutti. Giù. Per terra.


LjnDFjf
9G9veTL



CITAZIONE
<genjutsu> - Tecnica della sonnolenza illusoria – "Tecnica largamente utilizzata in tutti i villaggi ninja per il suo effetto, che la rende particolarmente utile in combattimento.
Lo shinobi, concentrando la quantità di chakra necessaria, ed immettendola poi, in un secondo momento, nella mente del proprio avversario riesce ad indurre in quest’ultimo uno stato di sonno che sarà più o meno intenso a seconda della quantità di chakra utilizzata per attivare la tecnica. Causa Status Sonnolenza e Paralisi."
Liv 1: [Chk: 40] [Eff: 50]
Liv 2: [Chk: 60] [Eff: 75]
Liv 3: [Chk: 80] [Eff: 100]
Liv 4: [Chk: 100] [Eff: 125]

Avrei mantenuto la Genjutsu quanto necessario, non volevo farlo addormentare. Da lui mi servivano informazioni ma i suoi occhi piatti erano in qualche modo sufficienti a permettermi di fare alcune deduzioni. In quel corridoio v'era la presenza di una forte luce bianca, simile a quella degli altri cristalli, differiva solo il colore. Forse avrebbe potuto avere un collegamento con la stessa luce che Heikichi vedeva, tuttavia questa era all'esterno. E quel bambino, i suoi occhi, d'altra parte erano privi di luce. Me lo sentivo, ero sulla giusta strada per comprendere finalmente la situazione. Certo, poteva essere una banale trasformazione, eppure a quale scopo? Non aveva senso. Forse per non poco ci eravamo persi il processo per la protezione dei cristalli e quel bambino ne era il donatore, aveva donato la sua luce, la sua stessa anima, per rinvigorire il cristallo, tutto ciò a un caro prezzo. Dovevo trovare il modo di farlo capire anche a Rei, forse non sarebbe stato tanto facile distruggere quel cristallo.
Se fossimo riuscito a fermarlo mi sarei avvicinato a lui con l'intento di appoggiare le mie mani sulle sue spalle e, inchinandomi per raggiungere la sua altezza, avrei chiesto:

Ehi, tu! Questa luce... si tratta di un cristallo, no? I tuoi... occhi. Hai cercato di proteggerlo, lo hai nutrito?

L'avrei scosso dalle spalle e avrei lanciato uno sguardo preoccupato verso Rei, volevo farle capire che la situazione era diversa da prima, che quel cristallo avrebbe opposto una certa resistenza.
 
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view post Posted on 1/8/2018, 21:43
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Lo sguardo carico di sdegno s'intrecciò a quello dell'altra donna, mentre attorno alle due saliva il ronzio furibondo dello sciame: lama contro pungiglioni, l'una sospesa e gli altri in attesa di un solo cenno. Ordini?
Non le pareva proprio che Chiye-sama avesse proferito alcunché, relativo a quel ragazzino strambo: la reazione della spadaccina non fu solo inattesa ma - per quanto la riguardava - anche piuttosto fuori luogo. Signorilmente evitò di dar voce ai propri pensieri: doveva esserci un colossale equivoco, e di sicuro non era lei ad aver frainteso la situazione.

Il gelido abbraccio si sciolse da sé, prima che i clangori metallici di Tsuchinoko riverberassero contro le pareti della grotta: non le piacque assistere a uno spettacolo simile, con le due sovrane che si combattevano senza risparmiare colpi... nella sua mente, l'alleanza tra le due sarebbe stata di gran lunga la scelta più auspicabile, ma cosa poteva fare lei, se non attendere con pazienza l'esito dello scontro?

Quella delle due regine che fosse uscita vittoriosa dalla lotta, avrebbe reso fecondo l'alveare con la sua prole. Chiye-sama, che aveva salvato la Roccia dagli invasori... vederla cadere sotto gli strali della maestosa creatura le avrebbe arrecato un dolore indicibile, poco più intenso di quello che avrebbe potuto provare nel veder cadere la preziosissima bestia codata.

Tali erano i pensieri che si agitavano nella sua mente, mentre correva nel meandri della grotta, senza riuscire a trovare una possibile scappatoia che salvasse ambedue le sovrane; la distraevano mentre si inoltrava nella luce rosea proveniente dagli affascinanti cristalli, seguendo i movimenti della figura umana più prossima a sé... le impedivano di riflettere sul nuovo enigma che si poneva loro davanti. La udiva quella voce pietosa, eppure la volontà di Chomei di liberarsi di quei cristalli in lei trovava ancora fertile terreno: comunque fosse finita la lotta senza quartiere, nel peggiore dei casi, avrebbe potuto sbandierare quel gesto come un atto di fedeltà di fronte al Settecode, con lo scopo di preservare la vita della Salvatrice di Iwa. Per quanto nutrisse un'infinita fiducia nelle capacità della prode Koizumi, le sue speranze di fronte a una tale grazia entomologica tremavano di preoccupazione. Un gesto altezzoso del capo verso Masaru: che scatenasse pure le sue forze contro quelle gemme doloranti, lei avrebbe riflettuto nel frattempo sulle parole giuste con cui vendere quell'atto al tribunale della vincitrice. Avrebbe reso il suo sensei fiero di lei, in nome di tutte le ore spese nello studio della sottile arte della diplomazia.



CITAZIONE
Di nuovo ragazzi, mi dispiace, è tutto quello che riesco a fare oggi. Caratterizzazione a donnine.
 
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view post Posted on 4/8/2018, 18:04
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Una scena piuttosto insolita, quella del demone dalle sette code assalito da una donna in piena esplosione di collera. Chiye aveva perso la bussola, vuoi per la precarietà della sua posizione di fronte a un colosso, vuoi per quello che l'intera situazione aveva smosso all'interno del suo animo. Si. Sentirsi prigioniera di un volere non suo, usata, surclassata nella sua autorità.. tutto aveva contribuito a risvegliare pessimi ricordi di tempi che avrebbe volentieri voluto dimenticare, debellare. Eppure erano li, a bruciare come Tsuchinoko che mulinava nell'area ristretta della caverna dalle rocce color pece, graffiando, spingendo l'avversario alato verso un cunicolo maggiormente agevole per i suoi movimenti. Non gli avrebbe permesso di fare quello che voleva con le sue ragazze, con la sua vita; niente poteva dar loro conferma che Chomei avesse avuto in serbo per loro la salvezza, e nemmeno in quel frangente si sarebbe piegata a un volere non suo. Sarebbero usciti si, ma senza il suo subdolo tentativo di soggiogarle.
Akiho li seguiva a grandi falcate, pronta a proteggere la sovrana da qualsiasi colpo, e il suo momento venne quando il demone, voltandosi improvvisamente, sparò dall'armatura un filo di seta. Lo intercettò, balzando rapida da roccia a roccia per potersi porre davanti alla sorella maggiore con la Senkoku sollevata, che ben presto venne coperta da uno strato biancastro e appiccicaticcio. Fu uno strattone violento da parte della rossa a far cessare quel processo, a strappare la seta, a logorarla dopo due colpi a terra. Dal canto suo, Chiye prese la rincorsa e sfruttando la schiena della minore fece una capriola, trascinandosi dietro Tsuchinoko in un gioco tremendamente pericoloso prima di perforare il terreno e lasciare che la punta raggiungesse il demone dal basso. Non lo prese, ma in compenso fu sbalzata assieme ad Akiho da una carica della bestia, che la prese di striscio, strappandole in parte le bende sulla spalla.
Una lotta impari quella che stava avvenendo, eppure una lotta dovuta. Chomei era meravigliato dall'intensità di quel combattimento, dalle abilità delle due semplici donne che avevano avuto l'ardire di combatterlo a muso duro; erano splendide e pericolose, eleganza e potenza. Se solo avesse avuto modo di tenere la sua stretta ancora qualche minuto sulla bruna, forse avrebbe già abbandonato quel posto. Un briciolo di fortuna che gli era mancato, ma che adesso stava rivolgendosi nuovamente a suo favore quando la prese fra le spire di seta, immobilizzandola, succhiandole lentamente il chakra. -
Chiye! - chiamò la rossa, preoccupata dalla situazione, sollevandosi da terra per andare in suo soccorso. Questa volta nemmeno lei avrebbe potuto salvarla, anche perché.. c'era realmente bisogno?

Dobbiamo parlare, donna. - poche e semplici parole, che fecero cessare il dimenarsi selvaggio di Chiye e lo strenuo tentativo di Akiho di avvicinarsi in tempo per recidere la seta. Lo sguardo della sovrana però era un fuoco ardente.


Quel bambino era strano, troppo strano. Non soltanto il suo sguardo indicava una maturità che mal s'intonava col viso innocente che si ritrovava, ma oltretutto QUELLA ferita.. l'avevano già vista, Sadou ne era assolutamente certo. Quante probabilità c'erano, in un cimitero di bozzoli penzolanti, che due persone riportassero la stessa ferita alla stessa spalla? Erano molto poche in effetti. Fu l'ordine di Rei a far scattare anche il giovane del Gelo, mentre l'infante tentava di passare attraverso la muraglia creata dai loro corpi. I loro intenti coincidevano perfettamente, e se uno aveva optato per una genjutsu per rendere facile la cattura - tecnica che non trovò che una strenua resistenza da parte dell'inesperto - la ragazza prescelta dal Nero lo prese fra le braccia, anche senza l'ausilio delle fibre. Cattura facile. -
Lasciami! Devo fermare quel mostro o saremo tutti perduti! - continuava a dire, questa volta con disperazione, sofferenza, sentendosi impotente fra le braccia della fanciulla dai capelli verdi. Ma a nulla valsero le sue suppliche. Era nelle loro mani e non l'avrebbero lasciato, non almeno finché non avesse risposto alle domande del ragazzo circa il cristallo. - Secondo te? - disse nervoso, guardandolo con un misto di rabbia e di dispiacere. Una risposta retorica, ma ben chiara: il bambino aveva nutrito il cristallo, gli aveva donato ciò che cercava disperatamente, e adesso questo splendeva di una luce meravigliosa, limpida, intangibile. Un faro nella notte. - Io mi fidavo di te.. e tu l'hai distrutto.. - continuò con un fil di voce, riferito al ragazzo. Una lacrima gli solcò il viso, mentre abbassava il capo per non farsi vedere. - Hai fatto il gioco del demone che ha ucciso tutti.. ti sei macchiato di tutto quel sangue.. - irrazionale come solo un bambino sa essere.. ma fino a che punto? Chi era? Facile intuirlo, oramai. L'avevano già conosciuto, li dove la luce del cristallo rosso era stata spenta dalla sovrana: l'uomo del Taisei ferito alla spalla, che li aveva supplicati di proteggere i cristalli.


Di cosa dobbiamo parlare? Di come mi hai usata o di come vuoi farmi fuori adesso? - stizzita, la sovrana non voleva dar sazio alla bestia nonostante fosse in netta posizione di svantaggio. Pur rischiando la pelle, non si sarebbe piegata; non avrebbe fatto lo stesso errore degli Hokori, che al primo sentore di pericolo erano fuggiti con la coda fra le gambe. Lei era Koizumi Chiye, Sandaime Tsuchikage: se doveva morire, allora sarebbe morta da tale. Sbuffò il demone. - Quello è stato solo un colpo inaspettato di fortuna, umana; non mi aspettavo che ci fosse qualcuno dalle orecchie così sensibili da poter essere controllato con tanta facilità. Ma.. non è questo il punto. - tagliò corto, avvicinandosi appena alla sua preda. - Sei stata molto coraggiosa a venirmi contro con quella furia, e per compensare questo torto dovrei ucciderti qui e ora.. ma questo è il tuo giorno fortunato, così come lo è per quella rossa, per le ragazzine che ti sono tanto devote e per il seccante ragazzino dal buon cuore. - uno stridere di metallo. Un sorriso? - Vogliamo la stessa cosa, e il vostro risentimento per chi vi ha gettato in pasto a questa trappola è lo stesso che per anni ha covato in me e nei miei fratelli. Sono loro a dover scontare questa pena, non noi. Trovi? - sottile, affilato come una lama. Voleva farle credere che li avrebbe aiutati ad uscire perché la loro situazione non era poi del tutto dissimile? - A che pro? Chi mi garantisce che ci aiuterai? - lapidaria, seria. Non si fidava un briciolo, era piuttosto evidente. Un sospiro da parte della bestia. - Anzitutto ti libererò, adesso.. ancora una volta. E dovrai fartelo bastare per il momento. Che tipo di garanzie può darti un demone? - non ebbero tempo però di completare quella conversazione, poiché qualcosa era stato spezzato e uno smottamento molto serio aveva preso a scuotere le fondamenta di quel posto.

Masaru aveva distrutto l'ultimo cristallo, seppur con qualche rimorso. La voce al suo interno le ricordava qualcuno, qualcuno di molto importante che, in qualche modo, l'aveva aiutata a superare uno dei periodi più terribili della sua giovane vita. Non fu facile per lei incrinare la superficie rosa, né fu facile sentire la risposta della voce pacata, macchiata dal dolore, simile a un sussurro, che rispondeva alla sua affermazione -
ARIGATOU GOZAIMASU.. - un ringraziamento sentito, di quelli che penetrano nel cuore e fanno male. Non una goccia di rimorso da parte di quell'ultima anima, che aveva giustificato la violenza con la gentilezza, spirando come era stato per Heikichi o per l'anima rossa. Allora vi fu lo smottamento, che percepirono tutti. Dovevano tornare indietro e ricongiungersi con gli altri, in fretta.

Ma non ebbero tempo; nessuno di loro lo ebbe. Un'esplosione di luce investì ogni cunicolo, ogni cristallo venne incrinato così come la roccia scura, e persino le loro anime. L'ultima anima era stata chiamata all'appello e l'equilibrio destabilizzato di quel mondo spazzò via ogni cosa.



Prossima Scadenza: 11/08 (se riuscite a fare comunque entro domenicabreve tanto di guadagnato per voi ragazzi); ultimo post per voi #copyandpaste

Ricordate di mettere in coda ai vostri post le valutazioni in Coinvolgimento e Tempistiche per quanto riguarda questa missione; le vostre valutazioni a termine di questo ultimo giro che devo tararle bene e sono reduce da un viaggio lungo e faticoso.


|| EDIT. Valutazioni Finali
Ragazzi, per me è stato un piacere e un onore farvi questa missione e leggervi di volta in volta. Continuate così! Ci si becca alla prossima, se vorrete. ^^ ||


CITAZIONE
>> GAESHI

- Role: 10
A mani basse. Sarà che ho un debole per la piccola Rei (e per Niijan). Sai dosare benissimo la personalità razionale della prima con quella più focosa e istintiva della seconda, che da una bella freschezza al PG. Coerente sempre. Brava.
- Scrittura: 10
C'è bisogno di dirlo? Non una virgola fuori posto (#grammarnazi) e scrittura scorrevole e piacevole da masticare e digerire.
- Strategia/Approccio: 10
E qui mi sento di premiarti più degli altri, perché in generale sei stata coerente tanto col PG quanto con gli accorgimenti. Mio era l'intento di metterti in difficoltà sottraendoti Chiye (me cattiFa) e in gran parte anche Akiho, ma sei rimasta fedele tanto alle autorità quanto al PG in qualità di ANBU e, quando necessario, di capo squadra chunin. Liberare Chiye dalla possessione è stato una manna, sallo.

VOTO MEDIO: 10

EXP: 6.000 p.t.
PM: 8
FAMA: 40


>> ERUDAJIBRIRU

- Role: 9.5
Perché non 10? Perchè mi aspettavo un cincinnino in più da te. Probabilmente è perché, per tua stessa ammissione, sono riuscita a metterti in crisi (e sono felice di questo, perché significa che sei stata effettivamente colta impreparata da una Missione S). Per il resto Masaru si riconferma una grande calcolatrice, molto improntata sul ragionamento e con tanti spunti. Brava.
- Scrittura: 10
Anche tu sei andata a bomba, scorrevole e piacevole da leggere. Forse un po' meno di Gae, ma non voglio penalizzare nessuno in questo per una virgola o un errorino di battitura insomma. Capitano anche ai migliori quelli.
- Strategia/Approccio: 8.5
Qui casca un pochetto l'asino, perché le intuizioni le hai avute giuste ma quel commentino al Chomei poteva mettervi in serissimi guai. Se non ci fosse stata Kaoru ad ammansire l'insettone, non c'erano fibre nere che tenevano Chiye dal fare un casino boia. xD Non ti ho messo 9 semplicemente perché c'è stato qualcuno che non ha fatto errori troppo "gravi".

VOTO MEDIO: 9.3

EXP: 6.000 p.t.
PM: 5
FAMA: 20


>> EGERIA

- Role: 9.5
Svampita, mielosa. Mi piace davvero tanto Kaoru e le potenzialità che ha, ma ti scalo mezzo punticino perché alcune volte per la fretta non hai dato il massimo e da voi mi aspetto grandissime cose davvero. Brava, soprattutto per il coraggio di mantenere la coerenza.
- Scrittura: 10
#copyandpaste Vedi Gae.
- Strategia/Approccio: 8.5
Anche a te devo scalare un po' il voto, perché ascoltare il bijuu preferendolo all'autorità di Iwa davanti a una Kage oramai senziente è stato coraggioso e coerente, ma anche potenzialmente pericoloso. Potevi distruggere gli equilibri della squadra, e non mi sarei sorpresa se le tue compagne ti avessero attaccata considerandoti nemica. Un errore di coerenza, che per me ci sta ma che in termini di missione poteva esserti letale.

VOTO MEDIO: 9.3

EXP: 5.400 p.t.*
PM: 5
FAMA: 20


* Avendo purtroppo saltato un giro (pur avvisandomi) da regolamento devo toglierti il 10% dal premio finale, che ammonta a 600 exp.

>> GET SCARED

- Role: 9.5
E qui siamo alla rivelazione di questa missione. Get, sei migliorato tantissimissimo dall'ultima role che ho letto con il tuo Sadou e devo dire che questo stile in prima persona rende ancora più incalzante la psiche difficile del PG. Voglio vedereti migliorare ancora ma boi, non ti do 10 solo perché ancora secondo me devi trovare un maggiore equilibrio fra malattia e normalità, ma direi che ci siamo vicinissimi.
- Scrittura: 10
#copy&paste Vedi Elda.
- Strategia/Approccio: 9
E arriviamo a colui che ha pensato controcorrente, che ha cercato in tutti i modi di salvare tutti pur non riuscendoci all'atto pratico. Sei andato spesso in overthinking e questo un po' ti ha fatto deragliare dalle strategie che ti eri prefisso (faccio un esempio molto vicino, il collegare i cristalli più piccoli al core e colpirlo in punta per cercare di non spezzare l'anima di Heikichi). La storia era molto più semplice di quella che ti aspettavi, e colpendo proprio il cristallo blu sei andato un po' controcorrente a quello che volevi effettivamente ottenere. Giusto una sbavatura, sei andato comunque alla grande (pur anche tu commettendo qualche errore di coerenza).

VOTO MEDIO: 9.5


EXP: 6.000 p.t.
PM: 5
FAMA: 20


Edited by ¬BloodyRose. - 14/8/2018, 15:56
 
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view post Posted on 6/8/2018, 22:55
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A contatto con la superfice delle mura non sentì altro che la battaglia tra i tre più potenti personaggi di quella vicenda che, a mano a mano, sparivano verso il piazzale entro il quale si erano risvegliati inizialmente. Di quella curiosa figura non aveva avuto nessun segno, tanto meglio.

Un silente accordo con la collega, un gesto secco, deciso e la lama emise un suono acuto nell'impattare contro la materia trasparente del minerale, crepa su crepa e in ultimo un'esplosione di frammenti.
In essi brillarono i riflessi della luce pura e perpetua, nel suo ultimo istante di vita, prima di privare le kunoichi della sua purezza luminosa, non più prigioniera in quella gabbia risplendente la sua anima.
In tutto ciò, il riverbero cristallino di quella frantumazione non riuscì davvero a mitigare l'eco di quelle ultime parole nella sua mente, che fece riaffiorare come in un deja vù la medesima scena di quando dovette strappare la vita ad Atsue, assecondando le sue suppliche in quel momento di estrema agonia per la suddetta.

Non un segno di quanto stava pensando si manifestò, frattanto che la sua lama sibilava nel ricongiungersi al fodero, sentiva solo un'enorme voglia di andarsene adesso che il suo compito era concluso.
Quel desiderio venne motivato al primo cenno di voler cedere delle grotte entro le quali si trovavano da troppo tempo, senza ripercussioni riguardo la pressione o la mancanza d'aria che normalmente avrebbero potuto provocare loro, cosa che concretizzava ulteriormente il fatto di essere dentro al Gedo.

Quella idiota di Kaoru si era messa dei calzari inadatti alla corsa, non fu a caso dunque se, già parecchio innervosita di suo per quella situazione surreale quanto estrema, Masaru pensò bene di provare ad afferrarla ed usare la jutsu del suo clan per sfrecciare veloce nel cunicolo. In caso opposto avrebbe comunque fatto quanto aveva in mente: scappare.
Pochi istanti nemmeno, un'ondata di luce, un bagliore più intenso di qualsiasi altro avessero visto fino a quel momento tra quelle mura, la polvere si alzò più del dovuto in quanto l'istinto prese il sopravvento e, per quanto futili quei gesti, la Takeda puntò i piedi per arrestare la sua avanzata, assottigliando gli occhi ed alzando la mano libera per ripararsi.

Eppure non ne ebbe il tempo, la luce la investì con velocità fulminea e con una forza tale da sbalzarla indietro e farle volare gli occhiali, ancora una volta; l'impatto fu doloroso, come una morsa che le stritolava l'anima per soddisfare il capriccio di una volontà superiore, ancora una volta; quell'avvenimento la spazzò via da dove si trovava per portarla solo i Kami sapevano dove, ancora una volta.
In tutto ciò la kunoichi era riuscita a pensare soltanto al quesito che le era affiorato subito alla mente:

Era quella la loro via di uscita?

E altrettanto velocemente aveva compreso che sarebbe stato logico uscire allo stesso modo con cui si era entrati, per quanto poco piacevole. Non diede nulla per scontato, ma ebbe l'intuizione che forse ce l'avevano fatta e non fu per la sensazione di sollievo e di liberazione che seguì subito dopo.

Quel che importava era che fossero usciti da quell'incubo ad occhi aperti.




Well, well, well. Vediamo di iniziare ste benedette valutazioni.

Coinvolgimento: 10
Ma se si potesse mettere voto 1000, lo farei, se si potesse mettere 2000 idem, e 3000, e 100.000, e *aggiungere qui segno di infinito*.
Hai mandato in crisi sia me che la mia polveriera, solo Get col suo penultimo post me l'ha fatto notare, e per colpa tua mi è venuta l'ansia da prestazione.
Mi hai tenuta col fiato sospeso e col magone tipo in modo perenne (e col cagozzo dopo quella piccola deviazione xD), avevo sentito voci sul tuo notevole operato da master però a provarlo sulla propria pelle ci sta da dire: sti cazzi!
Magone immenso quando ho capito che Chiye non era solo controllata della serie MEH ma stava effettivamente agonizzando per quel controllo mentale. Accidenti a te. T___T
Complimenti per la ottima caratterizzazione di Chomei, mi ricorda il boss finale di LR per il fatto che è subdolo e voleva manipolare le ragazze, che ha rapito una dei nostri e che non comprende le anime dei mortali.

Tempistiche: 9 perché è vero che ci sono stati dei ritardi da ambedue parti (non da me, se ben ricordo), ma ci siamo accordati e siamo riusciti ad arrivare al traguardo.

Già che ci siete datele anche un 8 per Sadismo e un 10 per What the fuck?! Plot twists!

Vabbe, comunque è stato stupendo giocare con voi ragazzi, sta missione è volata davvero. Ci si becca. :riot: :ahguru: :asd: :rose: :love:


Edit: come concordato


Edited by ~ErudaJibriru - 7/8/2018, 00:35
 
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Riuscimmo ad acciuffarlo con una certa facilità, o meglio, Rei ci riuscì, io avevo fatto solo da contorno. A quel punto, lui, iniziò a farneticare, disperato, come se qualcuno più potente di lui gli avesse imposto di dover salvare tutti e tutto. In parte mi rispecchiavo nel suo comportamento; la costante sensazione di impotenza e i propri intenti spezzarsi come vetro. Mentre mi guardava, con i suoi occhi spenti nonché privi di luce, non riuscivo a provare niente. Mi stavo perdendo nelle sue iridi, così vuote, pur non comunicando niente mi stavano provocando rancore per ciò che avevo fatto.

Ma cosa avevo fatto io? Ci ero già passato pochi secondi fa su quel discorso, con me stesso, e quel ragazzino tentò di farlo tornare a galla, come se io non avessi già considerato tutto ciò. Come se io non avessi già immaginato la sensazione di aver sbagliato. Perché io, purtroppo, ero fatto in quel modo. Ciò che sentivo veniva prima calcolato dalla mia mente, come una sorta di filtro per far passare solo ciò che ella vuole. In quel mio fare da calcolatore, però, non trovavo altro che follia, perché la mia precisione non si sposava con l'imprevedibilità del mondo reale. La fortuna si divertiva, sempre, a giochicchiare con me come se fossi un burattino in preda al volere del suo creatore. Era una situazione che avevo già accettato da tempo, ma più vivevo e più si faceva sempre più difficile. Il mio non era il classico lamentare da adolescente, perché sempre per mia colpa, avevo già iniziato a mettere in conto problemi che avrei dovuto ignorare a priori. Ma come rimanevo sano mentalmente se il 90% dei miei pensieri erano rivolti a qualcosa che mai sarebbe accaduto?

No, esatto, non lo ero. Contrariamente a quanto si potesse pensare, era proprio in quell'insanità che io trovavo il mio benestare, la mia pace e il mio vivere. Stavo bene così e un ragazzino, pur essendo, sotto alcuni aspetti, somigliante a me, non avrebbe ottenuto alcuna reazione inaspettata toccandomi da quel punto di vista. Le sue parole, come frecce appuntite scoccate in mia direzione, mi trapassarono, non entrarono dentro di me e non ne ebbero nemmeno la possibilità. Le lasciai andare, volatili come erano, si sarebbero perse nei cunicoli di quella grotta come un eco lontano.

Fu proprio a quel punto che puntai il mio sguardo direttamente su di lui, questa volta cercando di spingere lui a guardarmi negli occhi. Volevo che mi guardasse, che potesse anche lui scrutare oltre le mie iridi. In contemporanea, sciolsi la trasformazione che mi faceva apparire come un bambino.



Non è sacrificando te stesso che salverai tutti... perché più vivi... più gli altri potranno vivere.

Mai mi sentii più sicuro di me stesso in quel momento. Per dimostrargli cosa volevano dire le mie parole afferrai un Kunai dalla mia tasca, probabilmente lui avrebbe pensato che il mio intento fosse quello di ucciderlo. Bensì, nel guardarlo, il mio occhio cadde proprio sul precedente pezzo di stoffa imbevuto di sangue, nonché la benda che avevo ricavato dai miei pantaloni. Portai la lama verso il basso e tagliai un altro pezzo, questa volta più grande, scoprendo parte della mia gamba. Avrei tentato di rimuovere la benda precedente, sostituendola con quella pulita, era tutto quello che avevo da offrirgli ma era qualcosa.

Anche se potrebbe sembrare di no, avevo capito il perché di quel suo sacrificio. Aveva un suo motivo ma era carente di ragione. Era dotato di gran coraggio, eccome se lo era, questo dovevo riconoscerglielo. Tuttavia, nel suo voler proteggere i cristalli non vidi benevolenza, bensì un'ostile desiderio di tenere il demone intrappolato. Questo era ciò che riusciva meglio a Katsuyu-Sama, lei non pensava ad estirpare il problema, perché per lei non c'era alcun problema, così come non lo era per me. Laddove i problemi sembrano tanti, sarà l'uomo che li tratterà come ciò che non sono a conquistare la loro fiducia e questi, magicamente, si dissolveranno da soli perché come un qualcosa può sorgere, può anche tramontare.

Dopo aver fatto un nodo stretto in modo da tenere legata la benda, mi rivolsi nuovamente a quel ragazzino. Chiusi gli occhi, li riaprii per poi chiuderli ancora una volta. Avevo un'ultima domanda per lui.

Dimmi... chi è il vero Demone?

Subito, un brusco rumore di franamento ruppe l'appena iniziata attesa di una risposta. Proprio in quel momento aprii gli occhi e osservai Rei, in cerca del suo sguardo, in cerca di ordini, in cerca di qualsiasi cosa che avrebbe garantito la salvezza. Anche se, quella disperata ricerca di interazioni sarebbe stata vana, ignaro di ciò che mi aspettava. A nulla sarebbero valsi i tentativi di cambiare il corso delle cose, ormai ciò che sarebbe successo era stato scritto nero su bianco da lei, la sorte. E questa, nella sua onnipotenza, si manifestò come un bagliore accecante che mi investì, facendo di me, e della mia anima, tutto ciò che desiderava, proprio come un'onda.

A seguire le mie valutazioni.

Coinvolgimento Personale: Faccio un po' fatica a interpretare questo parametro perché credo che il Coinvolgimento sia bidirezionale, ovvero, non sta solo al Master impostare una giocata intrattenente ma anche al giocatore cogliere gli spunti di gioco. Ebbene, qui ce ne sono stati tanti, a bizzeffe. Così tanti spunti che, come probabilmente si è visto, ho potuto approfondire un sacco di elementi di background per il mio personaggio che prima erano vuoti. Dall'infanzia, alle role passate, alla quest firma, insomma ho ricevuto i giusti spunti al momento giusto. Non c'è mai stato nulla di invadente, nulla di forzato e questo è pane per i miei denti perché sono riuscito a muovere il mio personaggio con molta fluidità. Interessante la trama, alcune cose le avrei impostate in modo diverso ma va bene così, come l'hai impostata tu è altrettanto intrigante. In sintesi: Hai permesso al mio personaggio di crescere, hai dato molta libertà e hai realizzato una storia avvincente, non si può avere di meglio. In futuro, presto o lontano, mi piacerebbe riaverti ancora come Master. 10

Tempistiche: Personalmente non ho esigenze ferree da questo punto di vista. C'erano dei tempi prestabiliti, piuttosto severi oltretutto, sia per noi giocatori che per voi master e per quanto ti riguarda ho notato che più volte hai fatto fatica a rispettarli. Come già detto, per me non c'è alcun problema, però se dovessi dare un voto obiettivo questo sarebbe 7. E' doveroso specificare che noi giocatori non siamo stati il massimo da questo punto di vista, un paio di noi, me compreso, ha postato sempre all'ultimo.

Giocare con voi è stato un piacere immenso, ve lo confesso. Questa è stata la mia prima giocata, seria, in presenza di altri giocatori e devo dire che sto in fissa, mi sono divertito da morire. Poi, seriamente, per me la missione è davvero volata, neanche a sentirla.
 
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view post Posted on 13/8/2018, 18:08
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Mentre la Signora della Roccia e la sua fida sorella combattevano contro uno dei demoni più temibili che il mondo degli Shinobi avesse mai affrontato, Rei e Sadou correvano verso la loro missione. In particolare, verso il ragazzino che tentava di superarli.
La kunoichi non ebbe troppo tempo per rispondere al compagno di disavventure, aveva un possibile nemico da placcare. E lo fece, coadiuvata dal ragazzo del Gelo che ci mise del suo per indebolire l'avversario e costringerlo alla resa.

Fu facile, in effetti. Molto facile. E una volta afferrato il bambino, Rei si guardò bene dal lasciarlo come le veniva richiesto. Lo poté quindi studiare meglio, e la stessa cosa fece Sadou... Arrivando per primo alla stessa conclusione della Chuunin: quello era il vecchietto del Taisei, ma mutato. Aveva cercato di interagire col cristallo, e quello era il risultato.

"Una mutazione permanente? O solo una trasformazione? Sadou ha ragione, gli occhi... Sono spenti."
"Direi che abbiamo fatto bene a scegliere di distruggere questi cosi malefici!!"


I deliri e le invettive verso Sadou, che intanto stava ritornando dello stesso aspetto più adolescenziale con cui lo avevano incontrato la prima volta, lasciarono Rei totalmente indifferente. La ferrea convinzione di Nijuusan di aver fatto bene a contribuire alla distruzione di gemme che svuotavano le persone eliminavano in partenza qualsiasi alone di senso di colpa. Lo tenne stretto senza troppi sforzi. Poteva inveire quanto voleva, la bocca sarebbe stato l'unica parte del suo corpo in grado di muoversi.

«Rassegnati. Ormai è fatta, usciremo da qui con l'aiuto dello Shichibi. Non opporre resistenza, e potremo aiutarti una volta fuori.»

Parlò scandendo bene le parole, con tono calmo e fermo. Non era certa che potessero fare davvero qualcosa per lui una volta usciti, ma di certo se si fosse posto come un nemico lo avrebbero dovuto eliminare senza pensarci due volte. Anche il ragazzo del Gelo cercò di mostrarsi affabile, come già era stato, e Rei si spostò lievemente di lato per permettere a Sadou di medicare l'uomo ora bambino...
...Peccato che non vi fu tempo.

Con un gran fragore, il mondo tremò.

"Cos'è? Di nuovo l'insettone?"

Gli occh bicromi della Chuunin si guardarono attorno, cercando di capire cosa potesse aver provocato quella reazione. Sadou sembrava confuso quanto lei, e i suoi sensi non le permisero di identificare una fonte riconoscibile.

«Occhi aperti, non-»

Fu impossibile tenere gli occhi aperti, o finire la frase. Una luce accecante inondò il cunicolo, costringendo Rei a chiudere gli occhi. Tenne stretto il corpo del membro del Taisei, ma più per istinto che per reale necessità. Quando la luce la investì, infatti, sentì qualcosa tirare dentro di sé. Una sensazione sgradevole, non dolorosa ma in qualche modo sbagliata.
Le sue anime, i suoi cuori, le due voci dentro di lei urlarono all'unisono; un grido silenzioso nel quale Diciotto e Ventitré si abbracciarono strette, più strette possibile, per opporsi a quella forza infame che stava cercando di separarle.

"NON LASCIARMI HACCHAN NON LASCIARMI"
"Non ti lascio! NON TI LASCIO NIIJAN, TIENIMI STRETTA!"


La più grande era spaventata quanto la minore, ma a guidarla era lo spirito di protezione verso quella che per lei era la sua metà e il suo completamento, il suo amore e il suo equilibrio.
Un equilibrio che stava venendo turbato da qualcosa. Una terza presenza, un'entità... Sconosciuta? No, non del tutto. Ma si stava infilando tra di loro, cercando un'intercapedine nel loro abbraccio per entrare a farne parte.

"Cosa... Chi sei?"
"VIA! VAI VIA, LASCIACI IN PACE!"
"Cosa? Perché siete in due?"


Riconobbe quella voce. Molto meno imponente, e con un sentore di urgenza che prima era ben mascherato dalla tracotanza con cui si stava ponendo alle kunoichi della Roccia.
Però era lui.

"Che vuoi da noi, adesso?"
"Tacete e fatemi spazio, stupide umane ostinate!"


Sì, era urgenza. Necessità pura. Nijuusan e Juuhachi si strinsero ancora di più l'una all'altra, ma non si opposero quando Choumei avvolse entrambe.
Fu un istante solo, forse anche meno, e tutto svanì nel bianco accecante.


C75O77u




CITAZIONE
Valutation time! Innanzitutto ho bisogno di dire una cosa... Ma quanto è bella la Roccia? Cioè, siamo un po' delle dilettanti allo sbaraglio di fronte all'immensità di Chiye-sama, ma io mi sono gasata parecchio a questo giro. Il patriottismo che non ho a Kiri ce l'ho qui, mi sa XD
Una nomina speciale va a Get, con un pg che ho rivalutato un sacco pure io, e che ha saputo mantenere una coerenza e una serenità davvero apprezzabili.

Quindi ora diamo i numeri.

Coinvolgimento: 10
Come ho scritto sopra, ho amato il gioco di squadra e di villaggio. Anche con le differenze di persone e personalità, non importa essere armonici e uniti al 100%, ma far venire fuori qualcosa di reale. E questo ci è stato permesso da una situazione drammatica, ma presentata bene, con ampi spazi di manovra e una interpretazione delle png magistrale. CHIYE-SAMA I LOVE YOU

Tempistiche: 9
So che fatica è stata per te, e ti ringrazio tantissimo per lo sforzo che ci hai messo e l'impegno costante. Purtroppo alcuni ritardi, sebbene sempre annunciati, non mi permettono di darti voto pieno al 100%.

Ci si becca in giro ragazzi.
Bzz bzz :3
 
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view post Posted on 14/8/2018, 10:29
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CITAZIONE
Finally ci sono [respiro affannoso], mi dispiace per avervi fatto attendere.

Andiamo subbito coi voti: doppio 10, perché se ho avuto problemi di immersione, è stato solo per la mia troppa carne al fuoco. Il rammarico più grosso è stato di non riuscire a godermi se non un 10% sia della trama che delle interazioni, cosa che purtroppo con Kaoru accade quando la gioco in squadra – ed è un peccato. Per il torneo Chuunin vedremo di rimboccarci le maniche, sfoltire l'agenda e portare alto l'onore della Roccia.
La speranza è l'ultima a morire...
Per le tempistiche, da parte mia, sarebbe ridicolo mettere di meno XD qualche giorno in più non era altro che ossigeno!

Il rumore del cristallo in frantumi non le piacque: sapeva di vasellame prezioso che cade a terra, spinto giù dal suo supporto dalla scarsa perizia della domestica di turno. Ah, se solo avessero potuto lavorare gratis, fino a ripagare il valore di ciò che rovinavano!
“Quindi... tutto qui? Risolto? Ce ne possiamo andare?” domandò con un'espressione ancora infastidita ed un tono vagamente seccato, spolverandosi oziosamente gli abiti; dopo aver inflitto la mazzata al cristallo però, l'altra sembrava decisamente poco in vena di fare pubbliche relazioni. Sospirò con discrezione, preparandosi a tornare sui propri passi, quando una serie di scossoni violenti non le fecero perdere l'equilibrio.

Precipitò a terra e un dolore acuto le pugnalò le ginocchia: come minimo avrebbe dovuto buttare via quei pantaloni, si sarebbero sicuramente macchiati di sangue, perché era impossibile che non si fosse ferita! Strinse i denti e si puntellò contro una parete per rialzarsi, mentre il suolo sotto le sue calzature faceva di tutto per impedirglielo; lo sciame venne allo scoperto, ma senza costrutto... la minaccia che pendeva sulla testa del loro alveare umano non era qualcosa che degli insetti potessero affrontare. “Dentro... t-tornate dentro, subito!” sibilò animosa, decisa a non voler sentir morire nemmeno una delle sue preziose api per colpa di una roccia in caduta libera.

Che poi, cosa sarebbe accaduto alle sue api, se lei... se lei fosse deceduta?
Aggrottò le sopracciglia, disturbata da qual pensiero di troppo che le rendeva la vita più difficile del dovuto.
Non se l'era mai domandato... non le era mai venuto in mente, nemmeno quando prendeva il tè con Joou-san...
Mosse un passo in avanti, sostenendosi contro la roccia tremante. Ne mosse un altro, e una fiammata di luce abbacinante ricacciò l'oscurità via da quei budelli angusti, brillò fieramente, tanto forte da accecare; l'istante dopo i tremori, la roccia, tutto sparì e in un moto di vago stupore, il suo spirito esplose in uno sciame di mille api colorate; poi, il silenzio.

 
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view post Posted on 27/9/2019, 14:34
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A Man of No Consequence

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- Valutazione -
Meno chiacchiere e più azione! Diamoci da fare con sta lista da smaltire :sese:

Stando alle direttive date per l'evento, la missione è classificata come difficoltà S, quindi la valuterò come tale, senza però tenere considerazione del numero di pagine richieste. Questo perché tutte le missioni hanno la partenza in comune, 覚醒 Kakusei: scontro finale, e quindi sommando le pagine ci stiamo più che bene nei conteggi...

Trama particolarmente apprezzata, ma... Si, sfortunatamente c'è un ma, e riguarda gli NPC. Si vede che ci tieni a loro e sono realizzati in maniera impeccabile, purtroppo però in questa missione mi è sembrato rubassero la scena ai giocatori, facendoli passare addirittura in secondo piano certe volte, mere macchiette di contorno, forse per via dell'immensa importanza che davi, nei tuoi post, a quello che Chiye viveva/faceva. A parte questo, nulla da ridire per il resto.

Votazione Finale

Voto: 8.5
Paga: 1.105 ryo
8tUHTbJ
 
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59 replies since 6/5/2018, 14:49   1859 views
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