覚醒 Kakusei: scontro finale, [Fase 4]

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Get scared.
view post Posted on 6/5/2018, 15:38 by: Get scared.
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GdrOff// Continua da //GdrOn

Mezz'ora prima all'arrivo del Gedo



Ci eravamo fermati all'interno di una scalanatura, probabilmente realizzata da qualcuno del posto diversi anni fa. Il capitano della nostra squadra fece cenno di sedersi, quello era il mio momento, dovevamo confrontarci, studiare la situazione, elaborare una mappa della situazione e infine decidere cosa fare. Senza esitazione presi la mia cartina dallo zaino e la poggiai su di una fredda roccia, allo stesso tempo afferrai compasso e matita, sotto la cartina avevo un foglio, in questo modo ciò che tracciavo sulla cartina veniva automaticamente riportato sotto al foglio.

Aasu: Mentre il ragazzino qui fa i suoi disegni, noi pensiamo a come procedere. Come avrete visto con i vostri occhi, siamo alle spalle di uno dei tanti eserciti riuniti qui per qualche oscuro motivo.

Concluse alzando le mani in modo sarcastico, evidentemente era così sicuro di se da non aver timore di ciò che, eventualmente, avrebbe potuto cambiare la nostra prospettiva in quella giornata tetra.

Aneko: Sono veramente tanti... non possiamo fare altro che aspettare e cercare di capire cosa sta succedendo. Gli eserciti si estendono fino al centro della piazza e terminano al di fuori di essa, dove c'è quella strana...

Aasu: Si Aneko, è una barriera. Per quanto mi riguarda potrebbe essere opera di una squadra esperta di sigillatori, tuttavia è molto strano.


Ho finito la mappatura, tracciando diverse circonferenze partendo dal punto in cui gli eserciti si concentrano possiamo dedurre che noi non siamo in una zona sicura. Per essere salvi in caso di qualsiasi evenienza dovremmo distanziarci due chilometri a est dall'epicentro, il che equivarrebbe a tornare indietro.

Aasu: No, ormai non possiamo. Ormai anche noi siamo coinvolti in questo casino, quindi tanto vale cercare di reperire più informazioni possibili.

Sapevo benissimo dove voleva andare a parare, la sua idea di piano sarebbe stata quella di, con molta semplicità, addentrarsi ancora di più, verso gli eserciti e verso la piazza. Non ero affatto d'accordo ma, come avevo già dedotto dal suo parlare, le opinioni degli altri non avevano importanza per Aasu. Qualche chilometro più indietro a noi l'esercito del gelo marciava, illuso di essere al sicuro grazie alle squadre di avanscoperta. Nonostante il grande titolo, avevamo fornito ben poche informazioni al resto degli Shinbobi, probabilmente dovuto all'incompetenza dei singoli leader oppure perché, effettivamente, le informazioni da dare erano ben poche.

Aasu: Nessuno sta facendo guerra con nessuno. Gettiamoci nella mischia e cerchiamo di capirci qualcosa.

Lo confesso, fino a qualche minuto prima avevo seriamente pensato che il nostro capitano fosse una persona seria, che avesse un minimo di visione d'insieme, che sapesse muoversi in un contesto più grande di lui. Tuttavia, con l'ultimo ordine impartito, la mia idea su di lui cambiò radicalmente, mi diede la possibilità di constatare quanto le sue decisioni avrebbero messo in pericolo l'intera squadra, se non tutto l'esercito.




Qualche minuto prima all'arrivo del Gedo



A pochi metri della barriera, mischiati a qualche migliaio di altri shinobi, c'era la mia squadra, che, come tutti loro, scrutava l'orizzonte in attesa di capire cosa stava succedendo all'interno di essa.

Qualcosa accadde, qualcosa che mi fece cambiare idea su quella spedizione, qualcosa che cambiò il mio umore e innescò uno strano e inspiegabile meccanismo in me. All'interno della barriera, dall'entroterra, fuoriuscì una statua, proprio il punto su cui gli occhi di tutti gli shinobi erano puntata. Diamine se era bella, non mi soffermai nemmeno a riflettere sul perché di ciò che stava accadendo, rimasi immobile, ammaliato da quella cosa stupefacente. Anche attorno a me le cose stavano cambiando, improvvisamente i dannati si erano palesati accanto agli shinobi, intenti, come me, ad ammirare quella statua. Mi ricordavano molto le visioni che tentavo costantemente di sopprimere, non avevo tempo di pensare a loro, quell'essere, pur essendo semplice appariva splendido ai miei occhi. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da esso, non riuscivo a muovermi, non riuscivo a fare nulla. Ero impotente ma felice... capitava di rado che lo fossi, ma lo spettacolo che si era materializzato davanti ai miei occhi fu in grado di innescare questo.

Dall'istante in cui ero fermo a guardarlo a quello dopo potei percepire una forza tirarmi con una certa violenza ma i miei occhi erano piantati in quel punto, impedendomi di capire quella distorta apparenza di realtà.

 
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