| Hakucho non ebbe molti commenti da aggiungere a quelli fatti da Kinji, ad eccezione che avrebbero dovuto senza dubbio agire in fretta ed essere pronti a qualsiasi sorpresa. L'Uchiha riuscì a percepire dal tono con il quale il più anziano gli aveva risposto che effettivamente anch'egli serbava alcuni dubbi riguardo tutta la storia che di li a poco avrebbero tastato personalmente, eppure non potevano rifiutarsi ne stare li ad oltranza a perdere tempo prezioso. Non appena il Vermiglio chiese cosa avevano scoperto le squadre della donna dalla maschera felina, ecco che una terza figura apparve nella stanza munita anch'essa di maschera di porcellana ed equipaggiamento delle forze speciali. Dopo un breve inchino, il nuovo arrivato fu subito pronto a giustificare la sua presenza, affermando che gli Anbu avevano ottenuto delle tracce che avrebbero potuto seguire per stanare il loro obbiettivo.
Per arrivare alla Taiko Setsu dobbiamo prima provare a fare una chiacchierata con il nostro assassino: solo da lui possiamo davvero scoprire se la casa farmaceutica è coinvolta oppure no in questi rapimenti. E nel caso lo fosse, avremmo ben più che semplici soffiate su cui basare le nostre indagini.
Invogliato a parlare dal più grande, il nuovo arrivato riferì che il loro obbiettivo aveva pernottato in un ryokan chiamato "Tanin" nel villaggio di Nuga, ma poi avevano perso le sue tracce, per poi finire in un bivio di non poco conto: altre segnalazioni lo vedevano anche in altri due villaggio, ovvero Mepuru e Shinkoku. L'Uchiha ebbe pochi istanti per recepire tutte le informazioni necessarie e capire dunque che era stato messo davanti ad una scelta, ma forse la maggiore esperienza di Hakucho avrebbe garantito loro un certo vantaggio strategico; con sorpresa però, una volta congedato l'informatore e rimasti nuovamente da soli, l'uomo dalla maschera di cigno lasciò al più giovane la scelta su dove recarsi, affermando che non ci sarebbe stata molta differenza. In cuor suo invece, Kinji sapeva che fare la scelta corretta li avrebbe messi sulla giusta strada per trovare il loro presunto assassino. Pochi attimi per riflettere, mentre il silenzio fra i due calava lento come il sole al tramonto.
Devo analizzare quel poco che conosciamo della squadre di ricognizione di Kuga: il ryokan è l'unico luogo che siamo certi abbia visitato, non tanto per l'ubicazione ma piuttosto per la specificità dell'informazioni. Gli altri due sono villaggi, e quindi una volta li saremmo punto e a capo senza avere un'idea precisa di dove cercarlo. Con un po' di fortuna potremmo ottenere più informazioni nel ryokan e forse restringere la rosa delle prossime mete... in caso contrario, allora dovremo ricominciare da zero. Dobbiamo almeno tentare.
- Direi che ci converrebbe passare dal posto dove ha pernottato. Forse qualcuno può sapere dove è diretto e quindi potremo muoverci di conseguenza. Stando alla peculiare abilità del nostro obbiettivo di coprire le proprie tracce, è piuttosto improbabile che ci abbia lasciato degli indizi, ma forse qualcuno ha distrattamente ascoltato delle conversazioni, oppure lo hanno visto in un percorso specifico... insomma, con un po' di fortuna, sapremo dei dettagli in più.
Hakucho non sembrò contrariato alla proposta e annuì alla proposta, per poi rimettere in ordine le carte che aveva consegnato al più giovane sul tavolo ed incamminarsi verso l'uscita. Il ryokan Tanin si trovava a sud-est rispetto alla Foglia, perciò non ci avrebbero messo molto ad arrivare a destinazione. Una volta fuori dalla centrale degli Anbu, i due cominciarono ad arrampicarsi lungo i muri degli edifici fino ad arrivare a molti metri di distanza da terra, muovendosi sui tetti per non incappare nel solito traffico di commercianti e acquirenti tipico delle vie centrali di Konoha. Muoversi in compagnia di un altro membro delle squadre speciali riportò Kinji a molto tempo prima, quando aveva preso parte alla sua prima caccia in compagnia di Hanare: aveva commesso degli errori dovuti al suo buon cuore e nessuno lo avrebbe elogiato tra le fila dei soldati migliori della Foglia -la stessa rossa lo aveva ammonito per l'iniziativa, nonostante fu sollevata di non aver subito la furia di uno degli scagnozzi della falsa Gintan- ma stavolta si era ripromesso che sarebbe andata diversamente. La missione ad Oto lo aveva forgiato, nel bene o nel male, preparandolo non solo fisicamente, ma persino psicologicamente a dover compiere dei sacrifici se avesse voluto scamparla. Nonostante le difficoltà del caso lo avevano rallentato, ferito e martoriato, l'Uchiha aveva trovato la forza dentro di se di andare avanti e fuggire da quel luogo salvando non solo la sua di vita, bensì quella di tre persone e chissà quante altre che avevano visto Hideyoshi vittorioso. Una volta alle porte di Konoha nessuno li fermò per via delle maschere e della evidente fretta, dunque li attese un viaggio tra la lussureggiante vegetazione del Fuoco che andava via via disperdendosi in maniera proporzionale alla vicinanza con il loro obbiettivo. proseguendo verso sud-est vi erano le Paludi e le Onde, quindi gli alberi secolari lasciarono presto spazio a vegetazione decisamente meno appariscente e molti fiumi che sfociavano nel mare a diversi kilometri di distanza. Il loro obbiettivo però si trovava nei confini del Fuoco, e per quanto l'ambiente potesse sembrare diverso, ne Kinji ne Hakucho sembrarono risentirne, continuando la marcia a terra una volta finite le cortecce secolari di Konoha. Dopo alcuni minuti, Kinji chiese semplicemente se stavano andando nella direzione giusta, ma per il resto il viaggio passò quasi completamente nel silenzio: l'Uchiha temeva che ad attenderli alla fine del rintracciamento vi fosse effettivamente un killer spietato, che aveva fatto fuori tutti i banditi e mercenari che erano stati segnalati prima ancora di riuscire a prenderli. Dover fronteggiare un avversario simile lo preoccupava, mentre una piccola parte di se, quella più oscura ed estranea, non vedeva l'ora di misurarsi con un simile mostro. Forse Hakucho aveva capito cosa potesse passare per la testa del giovane shinobi, quindi per evitare di infastidirlo o semplicemente per timidezza scambiò qualche parola solo ogni tanto durante il tragitto. Mancavano pochi minuti al ryokan segnalato, e i due Anbu si fermarono soltanto per riempire le borracce con la fresca e limpida acqua di un fiume che costeggiava il percorso che stavano seguendo. Ebbero modo in quel frangente di stabilire quanti minuti esattamente mancavano per giungere a destinazione e come agire in caso si fossero trovati davanti ad un'imboscata o una qualsiasi resistenza da parte dei proprietari o i clienti: si sarebbero divisi e avrebbero tentato di neutralizzarli. In caso il loro numero fosse stato soverchiante, si sarebbero rivisti esattamente sulle rive di quel fiume per riorganizzare gli spostamenti. Forse al posto dell'Uchiha parlava troppo l'agitazione, ma considerare anche il peggior caso possibile lo fece sentire più calmo e pronto ad agire. Passarono pochi minuti e finalmente lo notarono da lontano: il ryokan non era affatto lussuoso, e a giudicare dalle condizioni del legno esterno di cui era composto, sembrava aver visto giorni decisamente migliori. Avrebbero dovuto entrare e scoprire dove aveva alloggiato il loro uomo, se avesse lasciato detto qualcosa o se sapevano dove si fosse recato.
Ci siamo, questo è il momento.
//Ho interrotto il tutto a prima di entrare effettivamente nella struttura così se vuoi aggiungere qualcosa puoi farlo tranquillamente. Se qualcosa nelle descrizioni del ryokan non va, dimmi pure che modifico.//
|