Bakuro 暴露 - Tra Passato e Futuro, Missione 5A per Vale93ba

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view post Posted on 25/4/2017, 20:02     +1   -1
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Quindici lunghi anni erano oramai trascorsi da quel maledetto giorno, che in un istante aveva sconvolto completamente la sua esistenza; tempi assai bui, straripanti d'interminabile pena. Aveva passato tutto quel lasso di tempo in giro, lontano dagli affetti, senza mai stanziare in un unico posto per più di una manciata di giorni, alla disperata ricerca di un qualcosa.. un indizio, un sussurro che potesse portarlo anche solo mezzo passo più prossimo alla soluzione dell'enigma. Finalmente, dopo anni e anni di patimento e solitudine, aveva scovato l'ultimo pezzo. Quello più importante.
Con lo sguardo piantato su una logora foto, ritraente una giovane donna dai lunghi capelli nero pece e dal sorriso meraviglioso con in braccio un bellissimo bambino dalla zazzera scompigliata, teneramente aggrappato al suo busto, una lacrima scottante gli solcò il viso, perdendosi nella barbetta incolta. Strinse mentalmente a sé quel ricordo, mentre abbassava il ritratto e levava lo sguardo verso il collage che aveva realizzato sul muro dirimpetto per mettere tutti i pezzi al proprio posto.
Si riavviò la zazzera brizzolata. Quei giorni sarebbero stati decisivi e avrebbero svelato la verità sepolta da tempo; gli avevano strappato via l'anima gemella, la madre dei suoi splendidi figli.. ma l'invisibile filo rosso del destino era ancora fermamente ancorato al suo mignolo e prima o poi si sarebbero ricongiunti, volente o nolente. Era solo questione di tempo.
L'epilogo di quella triste storia era appena cominciato.



Non perdiamoci in convenevoli che tanto sai come mi muovo e cosa cerco da te, quindi passiamo subito al dunque. Questa che vedi non è che una piccola introduzione a quello che ti aspetta, una spinta per farti subito incuriosire. Mi raccomando, dai il meglio di te! ^^
Fai un post libero, inserendo tutti i dettagli che vuoi. L'unico obbligo sarà quello di una convocazione a uno degli avamposti ANBU (inventatelo pure, sei più esperto di me in materia), dove dovrai recarti al termine del tuo primo elaborato. Divertiti, stupisciti, piangi, mandami a quel paese se ti aggrada.. ma cominciamo questo viaggio, che ti preannuncio essere pieno di sinistre sorprese. Enjoy!
 
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view post Posted on 25/4/2017, 20:55     +1   -1
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// Continua da Qui //

L'attacco di Akane era sembrato implacabile, impossibile da controbattere; eppure Kinji ci aveva provato fallendo nell'intento e chiudendo gli occhi lasciando che i sensi lo abbandonassero.
Non seppe dire con esattezza cosa avesse fatto per riuscire a controllare momentaneamente il potere instillato dall'anello, ma era durato solamente pochi istanti e forse nemmeno lo stesso Uchiha se ne era accorto. Venne poi scortato da Akane a casa, lasciandolo alle cure del fratello minore con un biglietto per quando si fosse risvegliato.
Passò tutta la notte finchè, tra un dolore e l'altro, il Vermiglio si svegliò indolenzito nel comodo letto di casa. Stranamente non ebbe incubi durante il riposo, e forse il merito era proprio dell'allenamento estenuante fatto con il Sandaime.


Sono a casa... ma che fine ha fatto Akane? Deve aver bloccato la sua ultima offensiva poco prima di colpire in modo letale. Mi ha portato qui ma... quanto tempo è passato?

Voltò il capo guardandosi attorno e notò subito sul comodino delle pillole che somigliavano in tutto e per tutto a quelle con erbe dalle proprietà curative che solitamente avevano in dotazione le forze Anbu. Kinji allungò il braccio e portò il rimedio alla bocca per cercare di alleviare da subito gli effetti negativi che l'allenamento aveva avuto sul suo corpo. Poco distante dalle pillole vi era un biglietto di carta.
L'Uchiha si sforzò per mettersi seduto sul letto -cercando di non compiere movimenti bruschi che gli avrebbero provocato dolore- e ne lesse avidamente il contenuto.
Oltre a fargli auguri di pronta guarigione, Akane gli consigliò di provare a parlare con i Rapaci riguardo il suo problema; forse loro, che avevano osservato l'umanità dall'alto per lunghi secoli, avrebbero avuto il sapere che agli uomini mancava.
Ringraziando mentalmente la più anziana, Kinji sospirò pensieroso e rimise la lettera al suo posto mentre un Hayato preoccupato si precipitò nella camera dopo aver sentito dei lamenti soffocati.


- Finalmente ti sei svegliato. Non immagini cosa ho pensato quando ho visto l'Hokage portarti in spalla tramortito com'eri!

Il maggiore sembrò volerlo calmare in qualche modo sminuendo il fatto come era solito ormai fare.

- Immagino che ti abbia spiegato cos'è successo. Ci siamo allenati un po' e beh... come potrai ben immaginare Akane non scherza affatto quando si tratta di combattimento. E' pur sempre l'Hokage, e come tale è una kunoichi a dir poco temibile.

- Si certo, ma la prossima volta stai un po' più attento. Non vorrei che finissi ancora una volta in ospedale!

- Se è questo che ti preoccupa, sappi che non ho intenzione di tornarci così spesso, caro fratellino.

Dietro quelle parole scherzose si celava un vera preoccupazione tutt'altro che infondata e dopo un breve scambio di battute, Hayato lasciò la stanza e Kinji ebbe modo di riposare e riflettere sulle parole scritte dalla Sensei.

Ho trovato la soluzione... l'ho fatto davvero? Forse converrebbe davvero scambiare qualche parola con Nushisora o gli altri dell'eremo per avere conferme.

[Qualche giorno dopo]



Bastò una giornata di riposo decente per riprendersi, ma evidentemente Akane aveva altri piani per il Jonin. Era affacciato alla finestra di casa sua quando vide un falchetto avvicinarsi a lui. Una volta che l'animale fu vicino, l'Uchiha lo fece posare sul davanzale in legno e staccò il rotolo chiuso con la cera lacca, lasciando il rapace libero di tornare alla base.
Kinji potè quindi constatare che si trattasse di una nuova missione in veste di Anbu: nessun nome o cose simili, semplicemente l'ordine di recarsi al centro operativo dei reparti speciali. Non era la prima volta che veniva a conoscenza dei dettagli delle missioni solo in un secondo momento, eppure a quella snervante sensazione di affrontare l'ignoto non riusciva proprio ad abituarsi.
Non perse tempo in convenevoli e si preparò con tutto l'equipaggiamento necessario. Una volta avvertito Hayato, si mosse il più in fretta possibile verso la sede centrale Anbu per ricevere direttive più mirate.
La maschera di porcellana, come sempre, veniva mantenuta in un piccolo rotolo da richiamo per non far sapere a nessuno chi vi si celasse dietro quando i membri si recavano da casa al luogo degli incontri ; le strade di Konoha erano per di più gremite di mercanti e viandanti in generale, quindi la precauzione di far indossare le maschere solo quando sarebbe stato del tutto impossibile essere rintracciati si rivelava necessaria.
Durò poco il viaggio, e non appena Kinji arrivò davanti al pesante muro di ferro alla base della montagna dei Kage, le guardie lo lasciarono passare senza pensarci due volte. Ormai sapevano bene chi era Kinji Uchiha e poteva ritenersi persino stimato e al tempo stesso invidiato tra quelli più desiderosi di mostrarsi alle alte sfere.
Kinji invece non aveva mai fatto nulla con secondi fini: era arrivato ad un tale livello di importanza nel villaggio perchè ci teneva ad esso, e tutto ciò che aveva fatto per Konoha per lui era un vanto... persino il sacrificio fatto nei sotterranei di Oto, come lui stesso aveva riferito ad Akane a casa sua, dopo il ritorno con Hiroki e Shinta.
Mentra percorreva il lungo corridoio asettico del quartier generale, superando le varie stanze vuote, riconobbe la figura di uno dei capi reparto e decise di avvicinarsi per chiedere maggiori informazioni.
 
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view post Posted on 1/5/2017, 19:03     +1   -1
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Metter piede all'interno di quell'avamposto non era mai troppo piacevole. Per quanto i membri delle squadre speciali potessero essere abituati all'ambiente che accoglieva al suo interno parte della loro segretezza lavorativa, quel luogo rimaneva lugubre, a tratti claustrofobico. Forse era a causa delle spesse mura placcate in metallo, fiocamente illuminate da alcune lanterne sospese a intervalli regolari, o dei lamenti appena percettibili dei prigionieri segregati nelle celle poste ai piani interrati a creare quell'atmosfera difficilmente digeribile da un semplice civile.
Col volto celato dalla sua maschera di porcellana, Hayabusa dovette percorrere nell'irreale silenzio distorto buona parte di quel lungo corridoio. Ogni suo passo pareva echeggiare sinistramente, cadenzato, sicuro nonostante non sapesse esattamente in quale delle numerose stanze attendevano il suo arrivo; fu soltanto quando intravide di spalle la figura di un uomo, all'interno di una delle numerose aree, che arrestò il suo incedere. Indossava la sua stessa divisa, anonima, pratica ma altresì elegante nell'alternanza dei due colori neutri; sulle sue spalle cadeva morbida una coda di lunghi capelli scuri striati appena dal grigiore dell'età, ma seppur non più giovanissimo godeva di muscolatura ben sviluppata e di un fisico davvero invidiabile. Hayabusa poté appena scrutarne il volto in controluce, mentre vi sistemava sopra la maschera dopo aver stretto bene il nodo ai capelli: non seppe dargli un'identità, ma sentiva che c'era qualcosa di familiare. L'inespressiva maschera dalla pittura nera e arancio raffigurante un cigno stilizzato si contrappose a quella del falco, che rimaneva in attesa di ordini.


Hai fatto in fretta. - constatò, invitando l'altro con un semplice gesto d'accoglienza a non rimanere impalato davanti all'uscio.

Avrebbe dovuto accoglierti Kūgā, ma un affare impellente ha richiesto la sua immediata presenza; spero non ti dispiaccia se sono io, in qualità di tuo pari, a metterti al corrente della nostra prossima missione.

Accennò un sorriso, seppur la maschera non mostrasse null'altro che inespressività; non era passato poi molto tempo dalla loro ultima missione ad Higashi, eppure Hayabusa aveva già fatto passi da gigante rispetto a molti altri giovani ANBU. Hakuchō era rimasto piacevolmente sorpreso quando seppe delle sue imprese e poteva tranquillamente affermare di esser fiero di avere al suo fianco un compagno di quella risma per quella nuova, pericolosa, spedizione.
Con tranquillità aggiro il tavolo davanti al quale aveva sostato per tutto quel tempo, controllando rapidamente tra i vari documenti che racchiudevano le informazioni più importanti del caso nel quale sarebbero stati impiegati.


Hai mai sentito parlare della Taiko Setsu? - diede così inizio alla conversazione importante, facendo emergere dalle scartoffie un foglio che subito rigirò sulla superficie liscia in direzione del compagno.

E' una ditta farmaceutica abbastanza conosciuta nel nostro territorio; seppure il suo profilo pubblico sia abbastanza pulito, abbiamo ricevuto delle segnalazioni su delle pratiche illecite che conducono in gran segreto da anni. Sospettiamo che dietro ad alcuni casi di sparizioni di persone nell'arco degli ultimi anni possano essere ricondotti proprio a questa azienda.

Fece una pausa, aspettando che Hayabusa si avvicinasse al tavolo e avesse tempo di leggere e assimilare la notizia principale, per potersi addentrare meglio nella discussione e analizzarla nel dettaglio, passo dopo passo, come del resto aveva fatto lui stesso poco prima del suo arrivo.



Vorrei sciorinarti tutto in un unico post, ma sarebbe confusionario tanto per me quanto per te. Tempo non ce ne manca, quindi prenditi pure un paio di post per analizzare il caso e porre tutte le domande che ti senti; credo sia più giusto lasciare che sia Kinji a essere protagonista in questo senso, piuttosto che lasciare parola unicamente all'NPC. Un plauso al ritorno fiammante di Hakuchō, non più tuo superiore ma tuo compagno di squadra! XD

EDIT. Ho tolto un ORRORE ortografico, oggi non ce la posso fare.


Edited by ¬BloodyRose. - 1/5/2017, 23:34
 
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view post Posted on 1/5/2017, 20:25     +1   -1
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L'interlocutore si rivelò ben presto non essere ne Nahoko ne Shinichi, meglio conosciuti all'interno di quell'ambiente come Kuga e Inu, bensì un uomo dalla lunga coda scura leggermente ingrigita dal tempo.
Forse la lontananza rispetto all'uomo e la muscolatura allenata lo avevano depistato, ma l'uomo sembrò accorgersi in tempo della presenza dell'Uchiha per indossare la maschera di porcellana alla quale faceva riferimento il suo io nella Centrale.
Si trattava di Hakucho, una vecchia conoscenza di Kinji che aveva avuto modo di dirigerlo durante la missione di cattura ai danni di Gintan, rivelatasi solo in un secondo momento Hokane. In quell'occasione non aveva avuto modo di scambiare troppe chiacchiere con lo shinobi, ma stavolta forse le cose sarebbero cambiate.
Pragmatico eppure dal tono di voce calmo oltre la maschera, Hakucho si meravigliò della fretta con la quale il Vermiglio avesse risposto alla chiamata nella base, ma passò velocemente a spiegare perchè non avesse trovato Nahoko: era stata chiamata per un affare urgente e dunque aveva lasciato a lui l'arduo compito di informare Hayabusa sulla questione odierna.
L'uomo ci tenne anche a rimarcare che stavolta avrebbero agito come parigrado e la cosa fece sentire Kinji orgoglioso e al tempo stesso a disagio: l'ultima volta che si erano visti non aveva agito esattamente come un Anbu esemplare, ma da allora erano successe molte cose e l'Uchiha poteva dire di essere maturato molto dal punto di vista professionale, come la stessa Akane gli aveva riferito.


- Nessun problema per me, possiamo cominciare immediatamente.

Rispose calmo e rassicurante come suo solito.
Hakucho si spostò dal tavolo che vi era al centro della stanza per controllare alcune carte molto rapidamente, per poi poggiarne un paio sul mobile in direzione di Kinji. Fece riferimento ad una certa ditta farmaceutica, la "Taiko Setsu", che sembrava compiere attività illecite all'ombra della gente del Paese intero, rimanendo agli occhi di tutti pulita e immacolata. Addirittura sembravano coinvolti nella sparizione di alcune persone, e perciò la cosa stava assumendo immediatamente connotati sinistri.


Il nome mi ricorda qualcosa... non ricordo dove l'ho già sentito, ma non è la prima volta che mi arriva all'orecchio la Taiko Setsu. Mi domando a cosa potrebbe servire ad una azienda ospedaliera qualsiasi che sviluppa medicine rapire persone; che io sappia non è possibile condurre esperimenti su persone quindi la vedo come un'ipotesi altamente improbabile, ma se oggi siamo qui significa che abbiamo delle prove più o meno concrete.

Allungò la destra verso i fogli e cominciò a visualizzarne il contenuto con attenzione. C'erano foto di alcune delle loro sedi all'interno del Fuoco e di altri paesi, ma apparentemente non sembravano essere luoghi dove commettere atti illeciti: se avevano davvero rapito quelle persone, dovevano pur tenerle da qualche parte.
Dopo qualche secondo di silenzio, fu Kinji a riprendere parola per chiedere maggiori spiegazioni.


- Mi è familiare come nome, ma piuttosto quanto sono affidabili le segnalazioni ricevute? Sono accuse piuttosto pesanti, quindi immagino abbiamo una sorta di prova o di pista che ci porta alla Taiko Setsu...

Era certo che in qualche modo avevano avuto delle soffiate sicure, oppure non avrebbe avuto senso mandare addirittura un Anbu ad indagare sul caso. Il pensiero andò inevitabilmente ad una persona a lui cara: Makoto Senju. Tempo addietro aveva saputo del rapimento della sorella e da allora la stavano ancora cercando; Kinji aveva promesso all'allievo che si sarebbe impegnato per aiutarlo, perciò il caso cominciava ad avere delle sfumature piuttosto personali: anche se la Taiko Setsu si fosse rivelata innocente, le sparizioni potevano ricondurlo alla sorella di Makoto, quindi nel bene o nel male poteva rivelarsi un duplice successo.
Dopo aver dato modo ad Hakucho di rispondere Kinji aggiunse una domanda alla quale stava pensando sin dal momento in cui aveva rivisto la maschera di porcellana raffigurante un cigno.


- Da chi sarà composto il team questa volta?
 
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view post Posted on 5/5/2017, 21:34     +1   -1
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Con atteggiamento marziale, Haybusa mosse qualche passo in direzione del tavolo centrale, allungando la destra per prendere i fogli che Hakuchō gli aveva posto dinnanzi. Prendendosi qualche secondo per assimilare la notizia e ragionare sulle possibili implicazioni del caso, li osservò con estrema cura: su ognuno di essi vi era raffigurata una delle tante sedi sparse all'interno del Paese del Fuoco e qualche notizia relativa ai suoi miracolosi successi in campo farmaceutico; niente che potesse essere considerato anomalo, dovette convenire il giovane ANBU. Alla domanda successiva, Hakuchō rispose prontamente.

Le segnalazioni che ci sono pervenute sono del tutto anonime, ma sembrano essere affidabili. - gli rispose calmo, aprendo un plico pieno di fogli di pergamena scritti piuttosto rapidamente e sprovvisti di riconoscimento. - Ovviamente le accuse mosse in queste missive sono piuttosto pesanti e le ricerche avviate in tal proposito non ci hanno portato a poter affermare con certezza che la Taiko Setsu è colpevole dei crimini di cui è accusata, ma ciononostante ci hanno portato a dei criminali.

Ad avvalorare le parole dell'uomo dalla lunga coda striata d'argento v'erano, ancora una volta, i documenti posti sotto i loro occhi su quel semplice tavolo di legno malfermo. Sfogliando il plico contenente le segnalazioni anonime fatte da chissà quale anima, avrebbe contestualmente trovato assieme quale di quelle aveva portato a quale criminale. Chiunque le avesse fatte, di certo era qualcuno che sapeva il fatto suo.

Come puoi notare, nessuno di questi uomini è sopravvissuto al nostro arrivo. - continuò, facendo evidentemente riferimento alle grosse X d'inchiostro rosso sui manifesti di quei malfattori. - Alcuni li abbiamo trovati morti; altri invece, pur di sfuggire al loro destino, hanno deciso di porre fine alla propria esistenza prima che potessimo ottenere informazioni utili.

Sospirò. Era una situazione piuttosto complicata, dato che non avevano che parole sulle quali lavorare. Vi erano troppe coincidenze però, e questo non poteva far desistere la squadra speciale dall'indagare a fondo su quella faccenda per capirci qualcosa.

Da un paio di giorni a questa parte, un gruppo di spie sotto ordine di Kūgā sono partite per setacciare il territorio alla ricerca di qualcosa che potesse portarci più vicini alla risoluzione del problema. - confessò, mettendolo al corrente del modus operandi dei loro compagni e su quello che sarebbe stato il loro compito. - Sembra che dietro questi omicidi vi sia un uomo tanto abile nell'uccidere quanto nel nascondere le proprie tracce, che potrebbe essere implicato nella faccenda della Taiko Setsu. Forse è un loro membro.. un mercenario mandato ad eliminare le prove. Cominceremo da lui per fare luce su questo mistero.

Non appena ebbe terminato di esporre tutto quello che necessitava per mettere al corrente Haybusa della situazione, quest'ultimo pose una domanda semplice ma lecita.

Soltanto tu ed io, questa volta. - lo informò, confermandogli con quelle semplici parole che avrebbero agito da pari.
E' un compito pericoloso Hayabusa, saremo davanti ad un assassino addestrato e per di più sfuggevole senza avere la certezza che la Taiko Setsu sia davvero artefice di pratiche illecite. Se così dovesse essere, allora avremo davanti un qualcosa di molto più grande di noi ed è proprio per questo motivo che la nostra missione è catalogata con uno dei gradi più alti. Dovremo fare molta attenzione..

Non potevano guardasi negli occhi, ma qualcosa diceva al più giovane che Hakuchō stesse guardandolo con uno sguardo molto penetrante. Sentiva che la preoccupazione del compagno derivava non soltanto dall'indole che egli stesso aveva mostrato tempo addietro in presenza della bella Taka, ma anche dallo stesso sentimento che quella volta l'aveva portato a rischiare la missione per salvare l'amica.
Senza dubbio Hakuchō aveva un autocontrollo maggiore di quello che aveva lui, vuoi per esperienza, vuoi per carattere.. ma questo assetto da soldato perfetto non poteva pregiudicare una sincera messa in guardia.

 
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view post Posted on 6/5/2017, 14:06     +1   -1
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Aprendo vari rotoli e fogli scritti con una calligrafia veloce ma precisamente leggibile, Hakucho mostrò a Kinji le varie segnalazioni anonime pervenute sulle attività della Taiko Setsu. Anche stavolta l'Uchiha cercò avidamente con lo sguardo qualche indizio, ma non ebbe successo nel capire chi potesse essere il mittente.

C'è da dire che chiunque sia stato a scrivere queste note ha fatto un ottimo lavoro. Ogni segnalazione ha portato a ricerche dei nostri reparti, e ciascuna di esse è arrivata a vari elementi... che strano però: nessuno di loro è stato preso vivo.
Tutti sono stati ritrovati privi di vita... in un modo o nell'altro. Non può trattarsi di una coincidenza.


Come lo stesso Hakucho aveva affermato, nessuno dei criminali a cui erano arrivati era stato rinvenuto ancora in vita riferendosi alle grosse X che ne deturpavano le immagini finali. Coloro che non erano stati assassinati, erano stati trovati impiccati, si erano tagliati le vene oppure avevano ingerito del veleno. Qualcosa in quei soggetti li aveva terrorizzati a tal punto da preferire una morte da suicidi piuttosto che incontrare il proprio carnefice.
Ora Kinji cominciava a capire il perchè dell'interessamento degli Anbu davanti ad una questione così bizzarra ed inquietante.
Il più grande informò quindi Kinji che da qualche giorno alcune spie erano state mandate alla ricerca di indizi o piste che avrebbero portato al loro assassino, chiunque esso fosse. Kuga era stata previdente ed aveva preparato il terreno per l'entrata in scena dei due interlocutori: dovevano trovare l'uomo che si era macchiato degli omicidi di quei malviventi.
Non sarebbe stato affatto semplice, come lo stesso shinobi dalla maschera di cigno aveva confermato per mettere in guardia il Vermiglio, ma se le segnalazioni potevano effettivamente portare alla colpevolezza della Taiko Setsu, la scia di morte che avevano trovato durante le ricerche non aiutava ad avere prove concrete.


Forse ha ragione lui, potrebbe essere un assassino pagato dalla azienda per eliminare qualsiasi prova di colpevolezza che porti direttamente a loro. In fondo non stiamo parlando di shinobi, non sanno applicare sigilli che costringono a non dire la verità... quindi quale può essere l'unico modo per essere certi che nessuno dei loro "collaboratori" parli? Toglierli di mezzo.
Se solo questa fonte anonima si mostrasse, allora avremmo una mano più che concreta, ma ora come ora le segnalazioni sono inutili: portano la nostra attenzione sulle morti e ad una possibile implicazione della Taiko. Questa situazione è ben più complicata di quanto pensassi.


Alla domanda dell'Uchiha venne risposto che sarebbero stati solo loro due ad indagare e che quindi avrebbero dovuto agire con discrezione. Non sapeva dire bene il perchè, ma il Vermiglio riusciva a percepire la gravità e precarietà della situazione dai pochi avvertimenti dati dal più grande.
Hakucho era a conoscenza del motivo per cui aveva quasi rischiato di mandare all'aria i tentativi di intercettare Gintan e, seppure Akane aveva chiuso un occhio per via delle inestimabili informazioni che aveva ottenuto su Oto, il rischio che Kinji agisse nuovamente in modo poco professionale c'era. Anche se non ne aveva fatto riferimento, l'Uchiha sentiva di dover essere impeccabile stavolta, similmente a come aveva agito durante la missione segreta nelle viscere del Suono.


- Non temere, Hakucho. Saremo in grado di scoprire la verità, qualunque essa sia.
Sono successe molte cose dall'ultima volta che abbiamo lavorato insieme... non metterò nulla davanti all'obbiettivo stavolta.


Cercò in qualche modo di giustificarsi e di infondere un minimo di fiducia nel compagno.

- Mi sembra molto strano però che la nostra fonte voglia rimanere anonima... mi domando il perchè. C'è la remota possibilità che si tratti di una trappola, ma in quel caso non lasceremo che abbiano la meglio su di noi.

I dubbi erano legittimi, ma le segnalazioni anonime e i cadaveri lasciavano poco spazio a fraintendimenti: il tutto aveva uno strano collegamento, e se era tutta opera di un mercenario pagato dalla Taiko Setsu, dovevano assolutamente catturarlo vivo per estorcergli tutte le informazioni possibili.

- Se non c'è altro, possiamo incamminarci. Abbiamo dettagli dalle squadre di Kuga? Qual'è la nostra prima destinazione?
 
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view post Posted on 14/5/2017, 21:52     +1   -1
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Doveva essersi reso conto di aver pizzicato un nervo scoperto, ricordandogli con quelle sue semplici raccomandazioni di tenere sotto controllo l'indole sin troppo altruista che per poco non aveva mandato a monte uno dei suoi precedenti incarichi. Hayabusa rispose nell'immediato, quasi tentando di giustificare quell'episodio con l'impulsività della prima esperienza; si capiva che non andava del tutto fiero di quello che aveva fatto, ma nonostante tutto era evidente che non ne fosse pentito. Accennò una smorfia che voleva essere un sorriso dietro quella sua maschera di porcellana, compiaciuta come quella di un uomo che assiste alla determinazione del proprio figlio.
Un cenno d'assenso col capo fu la conclusione di Hakuchō a quel discorso, prima di tornare all'argomento principale.


Trappola o non trappola dobbiamo comunque scendere in campo e appurarlo. Questa storia nasconde qualcosa, me lo sento.. dovremo essere cauti e agire rapidamente. Qualsiasi sorpresa ci attende lungo il cammino, dobbiamo assolutamente farci trovare preparati ad ogni evenienza. - concluse, non nascondendo al compagno di condividere i suoi stessi dubbi e preoccupazioni.

Nemmeno il tempo che impiegò per chiedere a che punto fossero le squadre di ricognizione mandante ad indagare da Kūgā in persona che un altro ANBU, vestito di tutto punto con la sua divisa anonima e la maschera ben calata sul viso, fece il suo ingresso nella stanza con una certa fretta. L'attenzione di Hakuchō fu subito indirizzata verso il nuovo arrivato, mentre questi salutava entrambi con un mezzo inchino prima di prendere parola.


Hakuchō, signore. Abbiamo trovato delle tracce. - riferì con un groppo in gola, marziale dinnanzi a quei due come richiedeva il suo ruolo. Un cenno eloquente dell'uomo con la maschera di cigno l'invitò a proseguire.

Sembra che il nostro obiettivo si sia rifugiato per qualche notte nel ryokan "Tanin", situato in un piccolo villaggio chiamato Nugā, a sud-ovest del paese. Ci sono stati anche rintracciamenti in direzione di Mēpuru e Shinkoku.

Ben fatto, puoi andare.. - sentenziò Hakuchō, congendando il ragazzo dopo qualche secondo di silenzio che parve durare quasi quanto un'eternità per tutti loro. Sembrava avesse in qualche modo soppesato ogni parola ed elaborato qualche piano, ma una volta che il nuovo giunto li lasciò nuovamente soli Hayabusa dovette sorprendersi.

Una meta vale l'altra, Hayabusa. Lascio la scelta della nostra destinazione nelle tue mani; mi fido del tuo istinto.



Mi dispiace averti fatto aspettare tanto per un altro post di transizione; conosci meglio di chiunque altro la mia situazione e questa non sta aiutando la mia ispirazione a scrivere. Cercherò di passare presto questo periodaccio. ^^' Scegli la meta e descrivi il viaggio e le soste; se vuoi interagire con Hakuchō basta chiedermi in privato che ti indirizzo un po' su come si comporta nelle situazioni che proponi.
 
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view post Posted on 15/5/2017, 18:00     +1   -1
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Hakucho non ebbe molti commenti da aggiungere a quelli fatti da Kinji, ad eccezione che avrebbero dovuto senza dubbio agire in fretta ed essere pronti a qualsiasi sorpresa.
L'Uchiha riuscì a percepire dal tono con il quale il più anziano gli aveva risposto che effettivamente anch'egli serbava alcuni dubbi riguardo tutta la storia che di li a poco avrebbero tastato personalmente, eppure non potevano rifiutarsi ne stare li ad oltranza a perdere tempo prezioso.
Non appena il Vermiglio chiese cosa avevano scoperto le squadre della donna dalla maschera felina, ecco che una terza figura apparve nella stanza munita anch'essa di maschera di porcellana ed equipaggiamento delle forze speciali.
Dopo un breve inchino, il nuovo arrivato fu subito pronto a giustificare la sua presenza, affermando che gli Anbu avevano ottenuto delle tracce che avrebbero potuto seguire per stanare il loro obbiettivo.


Per arrivare alla Taiko Setsu dobbiamo prima provare a fare una chiacchierata con il nostro assassino: solo da lui possiamo davvero scoprire se la casa farmaceutica è coinvolta oppure no in questi rapimenti. E nel caso lo fosse, avremmo ben più che semplici soffiate su cui basare le nostre indagini.

Invogliato a parlare dal più grande, il nuovo arrivato riferì che il loro obbiettivo aveva pernottato in un ryokan chiamato "Tanin" nel villaggio di Nuga, ma poi avevano perso le sue tracce, per poi finire in un bivio di non poco conto: altre segnalazioni lo vedevano anche in altri due villaggio, ovvero Mepuru e Shinkoku.
L'Uchiha ebbe pochi istanti per recepire tutte le informazioni necessarie e capire dunque che era stato messo davanti ad una scelta, ma forse la maggiore esperienza di Hakucho avrebbe garantito loro un certo vantaggio strategico; con sorpresa però, una volta congedato l'informatore e rimasti nuovamente da soli, l'uomo dalla maschera di cigno lasciò al più giovane la scelta su dove recarsi, affermando che non ci sarebbe stata molta differenza.
In cuor suo invece, Kinji sapeva che fare la scelta corretta li avrebbe messi sulla giusta strada per trovare il loro presunto assassino. Pochi attimi per riflettere, mentre il silenzio fra i due calava lento come il sole al tramonto.


Devo analizzare quel poco che conosciamo della squadre di ricognizione di Kuga: il ryokan è l'unico luogo che siamo certi abbia visitato, non tanto per l'ubicazione ma piuttosto per la specificità dell'informazioni. Gli altri due sono villaggi, e quindi una volta li saremmo punto e a capo senza avere un'idea precisa di dove cercarlo. Con un po' di fortuna potremmo ottenere più informazioni nel ryokan e forse restringere la rosa delle prossime mete... in caso contrario, allora dovremo ricominciare da zero. Dobbiamo almeno tentare.

- Direi che ci converrebbe passare dal posto dove ha pernottato. Forse qualcuno può sapere dove è diretto e quindi potremo muoverci di conseguenza. Stando alla peculiare abilità del nostro obbiettivo di coprire le proprie tracce, è piuttosto improbabile che ci abbia lasciato degli indizi, ma forse qualcuno ha distrattamente ascoltato delle conversazioni, oppure lo hanno visto in un percorso specifico... insomma, con un po' di fortuna, sapremo dei dettagli in più.

Hakucho non sembrò contrariato alla proposta e annuì alla proposta, per poi rimettere in ordine le carte che aveva consegnato al più giovane sul tavolo ed incamminarsi verso l'uscita.
Il ryokan Tanin si trovava a sud-est rispetto alla Foglia, perciò non ci avrebbero messo molto ad arrivare a destinazione. Una volta fuori dalla centrale degli Anbu, i due cominciarono ad arrampicarsi lungo i muri degli edifici fino ad arrivare a molti metri di distanza da terra, muovendosi sui tetti per non incappare nel solito traffico di commercianti e acquirenti tipico delle vie centrali di Konoha.
Muoversi in compagnia di un altro membro delle squadre speciali riportò Kinji a molto tempo prima, quando aveva preso parte alla sua prima caccia in compagnia di Hanare: aveva commesso degli errori dovuti al suo buon cuore e nessuno lo avrebbe elogiato tra le fila dei soldati migliori della Foglia -la stessa rossa lo aveva ammonito per l'iniziativa, nonostante fu sollevata di non aver subito la furia di uno degli scagnozzi della falsa Gintan- ma stavolta si era ripromesso che sarebbe andata diversamente.
La missione ad Oto lo aveva forgiato, nel bene o nel male, preparandolo non solo fisicamente, ma persino psicologicamente a dover compiere dei sacrifici se avesse voluto scamparla. Nonostante le difficoltà del caso lo avevano rallentato, ferito e martoriato, l'Uchiha aveva trovato la forza dentro di se di andare avanti e fuggire da quel luogo salvando non solo la sua di vita, bensì quella di tre persone e chissà quante altre che avevano visto Hideyoshi vittorioso.
Una volta alle porte di Konoha nessuno li fermò per via delle maschere e della evidente fretta, dunque li attese un viaggio tra la lussureggiante vegetazione del Fuoco che andava via via disperdendosi in maniera proporzionale alla vicinanza con il loro obbiettivo. proseguendo verso sud-est vi erano le Paludi e le Onde, quindi gli alberi secolari lasciarono presto spazio a vegetazione decisamente meno appariscente e molti fiumi che sfociavano nel mare a diversi kilometri di distanza.
Il loro obbiettivo però si trovava nei confini del Fuoco, e per quanto l'ambiente potesse sembrare diverso, ne Kinji ne Hakucho sembrarono risentirne, continuando la marcia a terra una volta finite le cortecce secolari di Konoha.
Dopo alcuni minuti, Kinji chiese semplicemente se stavano andando nella direzione giusta, ma per il resto il viaggio passò quasi completamente nel silenzio: l'Uchiha temeva che ad attenderli alla fine del rintracciamento vi fosse effettivamente un killer spietato, che aveva fatto fuori tutti i banditi e mercenari che erano stati segnalati prima ancora di riuscire a prenderli.
Dover fronteggiare un avversario simile lo preoccupava, mentre una piccola parte di se, quella più oscura ed estranea, non vedeva l'ora di misurarsi con un simile mostro. Forse Hakucho aveva capito cosa potesse passare per la testa del giovane shinobi, quindi per evitare di infastidirlo o semplicemente per timidezza scambiò qualche parola solo ogni tanto durante il tragitto.
Mancavano pochi minuti al ryokan segnalato, e i due Anbu si fermarono soltanto per riempire le borracce con la fresca e limpida acqua di un fiume che costeggiava il percorso che stavano seguendo. Ebbero modo in quel frangente di stabilire quanti minuti esattamente mancavano per giungere a destinazione e come agire in caso si fossero trovati davanti ad un'imboscata o una qualsiasi resistenza da parte dei proprietari o i clienti: si sarebbero divisi e avrebbero tentato di neutralizzarli. In caso il loro numero fosse stato soverchiante, si sarebbero rivisti esattamente sulle rive di quel fiume per riorganizzare gli spostamenti. Forse al posto dell'Uchiha parlava troppo l'agitazione, ma considerare anche il peggior caso possibile lo fece sentire più calmo e pronto ad agire.
Passarono pochi minuti e finalmente lo notarono da lontano: il ryokan non era affatto lussuoso, e a giudicare dalle condizioni del legno esterno di cui era composto, sembrava aver visto giorni decisamente migliori. Avrebbero dovuto entrare e scoprire dove aveva alloggiato il loro uomo, se avesse lasciato detto qualcosa o se sapevano dove si fosse recato.


Ci siamo, questo è il momento.

//Ho interrotto il tutto a prima di entrare effettivamente nella struttura così se vuoi aggiungere qualcosa puoi farlo tranquillamente. Se qualcosa nelle descrizioni del ryokan non va, dimmi pure che modifico.//
 
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view post Posted on 20/5/2017, 22:47     +1   -1
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Nonostante la consapevolezza di porre Hayabusa davanti a una decisione improvvisa e complicata allo stesso tempo, Hakuchō volle comunque testare la capacità decisionale del compagno e capire, con quel piccolo espediente, sin dove poteva spingersi la loro affinità di pensiero. Giunto quindi un verdetto da parte del più giovane, un cenno d'assenso sancì quello che sarebbe stato il loro punto di partenza.




Giunsero in vista di Nugā nel tardo pomeriggio, dopo un viaggio piuttosto tranquillo; come preannunciato, questo si presentava come un villaggio minuto e pacifico, abitato da non troppe persone. L'astro infuocato stagliato nel cielo terso sopra le loro teste cominciava a perdere la sua brillantezza, ma con quelle maschere calate sul volto era difficile distinguere con certezza ancora un'ora così imprevedibile. Trovare il ryokan di loro interesse fu un gioco da ragazzi; era bastato addentrarsi verso il centro per seguire le timide indicazioni dei passanti. Dopotutto non era cosa da tutti i giorni vedere due ANBU aggirarsi per quelle vie. L'insegna di legno sporgeva dall'edificio, semplice come del resto l'intera struttura che presentava al viandante un fianco quasi malandato rispetto alle più rinomate case d'accoglienza. Sembrava più che evidente che quel posto non era un luogo di villeggiatura, cosa che poteva facilmente garantire un buon anonimato a chiunque avesse pernottato li dentro.

E' il momento. Entra e cerca di scoprire qualcosa, mentre io faccio guardia qua fuori. Potrebbe avere degli appoggi.. - suggerì a bassa voce, lasciandogli campo per le indagini primarie.

Qualsiasi cosa potesse passargli per la testa in quegli istanti, Hayabusa fu costretto a prendere le redini e a fare il suo ingresso al "Tanin". Rispetto al fuori, l'interno si presentava piuttosto bene; gli ambienti erano ben puliti, le pareti di un rilassante e pallido giallo ocra e le vetrate limpide. Ebbe giusto il tempo di guardarsi un attimo attorno, prima che un'anziana signora l'accogliesse.


Le porgo il mio benvenuto al "Tanin". Non è qui per una camera, suppongo.. - proferì con voce tremula tipica delle donne della sua anzianità, alludendo alla totale assenza di bagagli. - Cosa posso fare per lei?

 
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view post Posted on 21/5/2017, 15:11     +1   -1
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Una volta nei pressi del ryokan, Hakucho informò Kinji che sarebbe rimasto all'esterno per perlustrare la zona e assicurarsi che tutto procedesse liscio nel caso in cui il loro obbiettivo avesse avuto degli appoggi.
L'Uchiha non ebbe nulla da obbiettare: avere un piano B era il minimo richiesto per una coppia di Anbu coinvolti in una missione così delicata.


- Bene, mi avvio.

Poche erano state le indicazioni da parte del più grande in quanto nemmeno egli sapeva cosa potessero cercare per avere degli indizi sicuri sul movimento del loro uomo; un mercenario talmente abile da nascondere ogni traccia dei suoi spostamenti sicuramente non avrebbe lasciato nulla al caso, ma forse qualcuno all'interno del ryokan aveva sentito delle conversazioni casualmente, oppure aveva visto degli oggetti tipici di un dato villaggio... insomma, qualsiasi cosa sarebbe stata meglio di niente.

Comincerò col chiedere informazioni alla reception, o al proprietario nel caso sia lui ad accogliermi. Considerata la zona non proprio trafficatissima, non credo che abbiano spesso degli ospiti dalla faccia "nuova".

Pensò tra se e se mentre si avvicinava lentamente alla porta scorrevole dell'ingresso.
Una volta dentro, si stupì nel vedere la cura con la quale gli interni del posto erano stati preservati nel tempo, andando nettamente in contrasto con l'impressione che aveva avuto quando era arrivato nel villaggio. Non ebbe però troppo tempo per osservare meglio l'ambiente circostante che subito vide una anziana signora avvicinarsi a lui, chiedendogli con fare cortese cosa desiderasse; la donna aveva capito che un Anbu in veste ufficiale non aveva certo bisogno di una camera, e che la sua presenza nel locale poteva voler dire che stesse cercando qualcuno.
Kinji non attese molto per porre la sua domanda e quindi arrivare subito al dunque.


- Avrei bisogno di informazioni su uno dei vostri ospiti più recenti: pare che abbia alloggiato in questo ryokan per qualche giorno per poi spostarsi nuovamente.
Si tratta presumibilmente di un uomo, sicuramente da solo, magari dall'aria un po' sospetta e non di troppe parole... questa descrizione vi riporta alla mente qualche ricordo?


Chiese all'anziana con tono tranquillo, ma abbastanza serio da non essere preso alla leggera.
 
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view post Posted on 27/5/2017, 16:53     +1   -1
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Quell'anziana signora, avvicinatasi con l'intenzione di mettersi a disposizione del nuovo cliente, mantenendo un passo felpato sulle gambe malferme, sembrava aver riconosciuto a colpo d'occhio la veste ufficiale degli ANBU.. o almeno di questo si era convinto Hayabusa, quando si prodigò a chiedere informazioni sull'uomo che stavano tentando di stanare. All'ascoltare le sue domande, l'espressione sul suo viso raggrinzito dagli anni cambiò radicalmente, eliminando il sorriso per lasciar posto a uno sguardo tra il diffidente e lo stupito.

Le sembra che io possa ricordarmi una cosa del genere, giovanotto? Non mi faccio gli affari dei miei clienti; accolgo soltanto. - rispose con una nota di scetticismo nella voce rauca. - E comunque da qui non passano molti Kabuki, quindi temo che abbiate sbagliato indirizzo.

Fu in quell'istante che l'ANBU s'accorse dell'amara verità; nonostante il suo aspetto fosse inequivocabile con quella maschera da falco pellegrino calata sul volto e la divisa, a quanto pareva la vecchia non aveva capito un accidenti di chi fosse e di cosa potesse esserci in ballo. All'improvviso dovette chiedersi se davvero potevano cavare qualche informazione utile da quel posto, poiché l'anziana padrona sembrava metterlo seriamente in dubbio.
Ancor prima di poterla fare ragionare un momento, nella speranza di trovare un modo per spronarla a ricordare qualche dettaglio, un rumore molesto provenne dalle scale in fondo a destra e subito dopo un ragazzo fece la sua comparsa ruzzolando sino in fondo. Doveva essere inciampato sugli ultimi gradini, perché fortunatamente si fece male soltanto all'altezza del sedere.


Ahiahiahi.. che male.. - piagnucolò massaggiandosi la parte offesa dal capitombolo, noncurante del disastro che aveva combinato a terra perdendo dalle mani lo scatolone pieno d'immondizia che stava portando con sé.

E' mai possibile che ogni volta devi fare quelle scale tutte di sedere, Ichiro-kun? - fece eco l'anziana, che si voltò a scoppio ritardato verso il giovane dalla zazzera scompigliata seduto a terra dolorante.

Non è colpa mia, obaasan! Mi sono distratto perché ti ho sentita parlare e m'è preso un colpo a sentire la storia dei Kabuki. Questo signore è un soldato, non un attore.. - sembrò rimproverarla, cercando di mettersi carponi per raccogliere le cose che erano cadute.

...stavi forse origliando di nuovo?! - rispose lei, avvicinandosi al nipote con severità. Quel tono di voce non era per niente rassicurante e preannunciava una strigliata bella e buona, tanto che il ragazzo sentì un brivido lungo la schiena al pensiero che quella donna stesse avvicinandosi.

Hayabusa lo vide chiedere scusa, nella speranza di un perdono che difficilmente sarebbe arrivato.. ma quello che attirò di più la sua attenzione fu una coppia di fogli stropicciati a terra, caduti quasi sicuramente dallo scatolone che il ragazzo stava trasportando. Uno l'aveva già visto, poiché raffigurava una delle sedi della Taiko Setsu; l'altro era un appunto scribacchiato di velocità, cancellato probabilmente dallo stesso autore.



Spero che la gag ti abbia strappato un sorriso, almeno cerco di farmi perdonare per il post precedente. Decidi tu se esaminare meglio quello che hai o se metterti fra nonna e nipote per ottenere le informazioni che la donna da sola non è riuscita a darti.
Se vuoi esaminare i fogli, evito di farti stare fermo un giro e ti dico subito che la sede raffigurata in uno è quella nei pressi di Mēpuru, mentre quello scribacchiato riporta dei nomi tutti tagliati e uno con un punto interrogativo. Il nome in questione è "Reina".
Enjoooy. XD
 
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view post Posted on 27/5/2017, 18:13     +1   -1
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Contrariamente a quanto si aspettasse Hayabusa, l'anziana signora non sembrò affatto intimorita o anche solo impensierita dalla presenza di un Anbu nel suo edificio, e per giunta rispose a tono al più giovane, ammettendo che non poteva ricordare nessuno in quanto il suo compito era solo quello di accogliere i clienti; come se ciò non bastasse, la affermazione successiva fece capire a Kinji che la signora non aveva la minima idea che fosse un Anbu quello che aveva davanti a se, scambiandolo per un attore del teatro kabuki per via della maschera.

Seriamente?... scambiare una maschera da Anbu con una Kabuki? Mi sa che ho fatto male a dare per scontato il mio ruolo qui. Mi toccherà spiegare all'anziana.

Da dietro alla anonima maschera di porcellana la vecchia interlocutrice non avrebbe potuto certo vederlo, ma in quel momento Kinji aveva uno sguardo piuttosto seccato. Non ebbe però nemmeno il tempo per rivelare quale ruolo ricoprisse che un suono sordo (seguito da altri più deboli e relativi lamenti) catturarono la sua attenzione, rivelando al termine delle scale poco distanti dalla sua posizione, la presenza di un ragazzo che aveva rovesciato il contenuto del cestino della spazzatura durante la caduta.
Il giovane ebbe un piccolo diverbio verbale con quella che si rivelò la nonna, mettendola al corrente del fatto che aveva appena risposto a tono ad un Anbu di Konoha.


Forse sto solo perdendo tempo qui: tra un'anziana che forse ricorda a malapena il suo nome e un ragazzino che pare sappia scendere le scale solo con il sedere, non so proprio come possano rendersi utili.

Kinji stava seriamente contemplando l'idea di andarsene da li senza perdere altro tempo, quando qualcosa riverso per terra catturò la sua attenzione: si trattava di alcuni fogli stropicciati che risaltavano rispetto al resto dei rifiuti.
Chinandosi per raccoglierli potè notare che uno rappresentava una delle sedi della Taiko Setsu, precisamente quella nei pressi di Mepuru -uno dei villaggi che erano stati segnalati- e il secondo conteneva una lista di nomi cancellati in maniera che risultasse difficile capire a chi appartenessero.
Solo un nominativo si era salvato dalla cancellatura, ed accanto ad esso vi era un punto interrogativo: Reina ?
Kinji sembrò sorpreso di rileggere quel nome, lo stesso nome della madre perduta anni prima, e dietro la maschera di porcellana i suoi occhi si spalancarono per lo stupore.
Non poteva essere lei, era morta ormai e a meno che in quel ryokan non svuotassero la spazzatura da decenni, doveva per forza trattarsi di una omonima.


Non ricordo molto di lei... ogni anno che passa, l'immagine del suo viso sembra diventare più confusa, come quello di papà. Ho solo dei ricordi che li riguardano entrambi. Almeno io ho questo piccolo tesoro che devo impegnarmi a non far svanire facilmente, Hayato immagino ricorderà ancor meno dei nostri genitori e visto che non ne parliamo spesso... no, non devo pensarci adesso. Sono in missione per stanare un assassino, i sentimentalismi devono attendere.
Non può essere una coincidenza: la foto della sede della Taiko di Mepuru e questa lista accuratamente scarabocchiata... tranne quel nome. Cosa vorrà dire?


Una volta rimesso in piedi, Kinji si rivolse al più giovane per avere informazioni.

- Per caso sapresti parlarmi di chi ha alloggiato nella stanza dove hai preso questi? Qualsiasi dettaglio potrebbe rivelarsi molto utile.

Chiese mostrando i due fogli rinvenuti. Sapeva quale sarebbe stata la prossima meta e ben presto ne avrebbe parlato con Hakucho, ma magari il ragazzo si ricordava le generalità, l'abbigliamento oppure anche solo i tratti somatici dell'uomo che aveva alloggiato nella stanza dove aveva raccolto quella spazzatura.
In caso contrario non avrebbe perso altro tempo e sarebbe tornato da Hakucho per proseguire con le ricerche, anche se avere un intero villaggio come riferimento non gli avrebbe aiutati granchè.
 
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view post Posted on 4/6/2017, 10:59     +1   -1
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N-no che non stavo origliando! C-cosa ti salta in mente! - era una menzogna bella e buona, non ci voleva certo un genio per intuirlo; quel ragazzino era come un libro aperto per un attento osservatore, ma avrebbe giocato qualsiasi carta per evitare la collera e quei tremendi scappellotti sulla nuca di quella megera rimbambita.

Intanto l'anziana donna era arrivata a pochi centimetri da lui, come un gigante che si erge davanti a una formica, pronta a suonargliele di santa ragione per rimetterlo in riga; sotto di lei quel giovane chiuse gli occhi e attese la sentenza senza scappare - in fondo, un po' di fegato ce l'aveva anche lui. Fortuna volle che l'ANBU dalla maschera di falco pellegrino bloccasse, con le sue domande, quella messa in scena, salvandolo dalla furia della vecchia che si bloccò per guardare il giovanotto che l'interruppe e con uno sbuffo desistette, allontanandosi per fare altro.


Vi devo la vita signore, quella donna è tremenda.. - sorrise un po' impacciato, rimettendosi in piedi, spolverandosi con qualche pacca i pantaloni e prendendo in mano i foglietti logori che l'interlocutore stava mostrandogli.

Oh.. beh.. non è che possa esattamente riconoscere da quale stanza provengono.. io prendo e butto la spazzatura, non ci rovisto dentro.. - confessò, cercando invano di farsi venire in mente qualcosa - Ma ultimamente abbiamo avuto un ospite molto strano. Taciturno, sempre con qualcosa a cercare di coprirgli i viso.. non era giovanissimo, perché di tanto in tanto si vedevano delle ciocche brizzolate. Lo vedevo spesso uscire silenzioso e tornare altrettanto silenzioso nel cuore della notte.. forse è lui che cercate! Ma non so dove sia andato..

E quello era quanto; non avrebbe ottenuto molto altro dalle parole di quel giovane, che si era quantomeno dimostrato collaborativo, abbastanza sveglio e sicuramente più utile di sua nonna. A quel punto, Hayabusa decise di congedarsi portando con sé quei foglietti per mostrarli al compagno e raggiungere la prossima destinazione. Cos'altro poteva ottenere la dentro, dopotutto? Il suo giovane interlocutore glie li consegnò senza protestare e con un inchino cercò nuovamente di ringraziarlo per l'intervento, per poi tornare con le ginocchia per terra a rassettare il macello che aveva combinato cadendo dalle scale.
Non appena fuori dal ryokan, non fu difficile individuare Hakuchō; era adagiato alla parete dissestata della struttura, favorito in parte dalle ombre che il vicolo stretto proiettava, allerta. Seppure fosse di spalle rispetto al compagno più giovane, aveva assistito a tutto - quantomeno visivamente - e non fu sorpreso quando Hayabusa gli si fece più prossimo.


Scoperto qualcosa? - chiese neutro, procedendo con quella perlustrazione visiva che poteva essere vanto soltanto di uno Hyuga.

Ascoltò attentamente tutte le spiegazioni del caso, ispezionando i fogli che il giovane collega gli aveva passato per cominciare a sbrogliare mentalmente quell'intricata matassa. Mēpuru. Era quella la sede raffigurata nel ritaglio di giornale stropicciato. Un indizio piuttosto chiaro, seppure la lista di nomi scarabocchiati che lo accompagnava non lo fosse affatto.


Mi chiedo cosa siano questi nomi.. uhm.. forse delle vittime del nostro uomo? Che sia questa "Reina" la prossima vittima? - ragionò a voce alta, rendendo partecipe il compagno delle sue supposizioni. - Comunque sia, mi sembra chiaro che la nostra destinazione sia Mēpuru. Sicuro che non vogliamo controllare anche Shinkoku? Se quest'uomo è così furbo come sappiamo esserlo, potrebbe pure essere una falsa pista questa.



Ebbene giovine! Con gli elementi che hai a disposizione, ho voluto mandarti un po' avanti secondo la tua volontà (mi hai detto che volevi lasciare il ryokan, ma comunque sia ti sto dando l'opportunità di tornare indietro qualora lo desiderassi). Scegli liberamente la prossima destinazione; puoi anche decidere di "dividere" il gruppo e mandare Hakuchō da una parte diversa. Ovviamente, una volta scelto vai con la partenza e fermati non appena ti addentri nel villaggio scelto. Sai già che dal 18 sarò più libera, quindi impenneremo da quel giorno; prima purtroppo sono costretta a mantenere questo ritmo. Spero di farmi perdonare entrando nel vivo della trama, a breve.
 
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view post Posted on 4/6/2017, 14:02     +1   -1
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Una volta scampato alla furia dell'anziana, il giovane sembrò molto collaborativo e rispose all'Uchiha riferendo tutto ciò che sapeva: nonostante non potesse essere sicuro da quale stanza arrivassero le carte che avevano destato l'interesse dell'Anbu, aveva notato la la presenza di un uomo piuttosto sospetto.
Non sapeva chi fosse o quale era il suo nome, ma il fatto che fosse estremamente taciturno, che tentasse spesso di coprirsi il volto e spesso usciva nel cuore della notte, lo avevano insospettito al punto da ricordare quell'individuo; in più doveva trattarsi di un uomo di mezza età a giudicare dai capelli brizzolati che era riuscito a intravedere alcune volte, ma più di queste informazioni non avrebbe saputo fornire.
Kinji rimase in silenzio ad ascoltare ciò che l'interlocutore aveva da dire e, dopo alcuni istanti di silenzio per fare mente locale, rispose a sua volta.


- Grazie per la collaborazione.

Non ho motivo di credere che stia mentendo così come credo sia inutile rimanere qui e ispezionare le camere... se il nostro uomo è così furbo come sembra, è altamente improbabile che lasci volontariamente qualcosa nella camera dove ha alloggiato. Siamo stati fortunati a trovare queste carte solo perchè avevamo dei sospetti sulla Taiko Setsu, ma senza queste conoscenze non avremmo avuto nulla in mano.
L'obbiettivo avrà pensato che nessuno avrebbe mai ricollegato una semplice foto ed una lista di nomi a lui... a questo punto ci conviene dirigerci subito a Mepuru e cercare li.


Dopo essersi congedato dal ragazzo del ryokan, Kinji si mosse tranquillo verso l'uscita per ricongiungersi con Hakucho, il quale era rimasto all'esterno per controllare l'area. L'Uchiha riteneva che setacciare da cima a fondo tutte le stanze non avrebbe portato a nulla di significativo, se non ad allungare ulteriormente le distanze tra loro ed il mercenario che stavano cercando.
Dovevano trovarlo assolutamente per sapere quale collegamento ci fosse tra lui, le sparizioni misteriose e la azienda ospedaliera... ammesso che ce ne fosse uno.
Non appena fu all'aperto, Kinji notò subito il compagno adagiato ad una parete esterna del ryokan e di spalle rispetto alla sua posizione; ciò che sorprese l'eremita fu che, non appena si avvicinò alla sua posizione, Hakucho chiese direttamente cosa avesse scoperto, sicuro che fosse il Vermiglio il suo interlocutore nonostante gli stesse dando le spalle.


Ma cos'ha? Gli occhi dietro la nuca?...

Cercò di dissimulare la sorpresa e informò quindi il compagno inseguitore.

- Non un granchè in realtà: pare che un tipo taciturno, probabilmente di mezza età e con la mania di coprirsi il volto abbia alloggiato in questo posto. Sembra che fosse solito uscire nel cuore della notte, e in più ho trovato queste carte.

Fece per tirare fuori il bottino da una delle tasche e mostrarlo ad Hakucho, per poi riprendere a parlare aggiungendo dettagli.

- Erano nella spazzatura, quindi il nostro obbiettivo voleva sbarazzarsene credendo che nessuno avrebbe controllato nei rifiuti.
L'immagine ritrae la filiale di Mepuru, mentre la lista... quella è la parte più enigmatica. Non ho idea di chi sia questa Reina, tu?


Purtroppo anche l'Anbu dalla lunga chioma non sembrava avere idea di chi potesse essere, ma avanzò l'ipotesi che potesse trattarsi di una lista di morti e che quindi la logica avrebbe fatto credere che l'unico nome non scarabocchiato fosse quello della prossima vittima.
In ogni caso, sembrava chiaro che almeno erano riusciti a scartare l'ipotesi di andare a Shinkoku e si dovevano dirigere a Mepuru: prima le segnalazioni sulla Taiko Setsu, l'uomo misterioso, poi l'immagine e infine la lista... non potevano essere coincidenze.
Nonostante ciò però, Hakucho chiese all'Uchiha se valeva comunque la pena andare a Shinkoku e controllare in giro. Effettivamente avevano ricevuto segnalazioni anche in quel luogo, ma dove si sarebbero messi a cercare una volta li? Non avevano uno straccio di indizio, nessuna pista da seguire... e se fosse tutto parte di un piano ben organizzato?
Kinji ci pensò per un po', valutando anche l'opzione di dividersi, ma alla fine Mepuru lo convinceva troppo per dimezzare le forze. Trovò quindi un compromesso: compose i sigilli creando un clone superiore di se stesso che si sarebbe diretto a Shinkoku, mentre loro due si sarebbero diretti a Mepuru per indagare più a fondo.
Nel caso fosse successo qualcosa al clone, allora avrebbero saputo che qualcuno a Shinkoku li stava attendendo... e quale occasione più ghiotta se non quella di far fuori un singolo Anbu mandato ad indagare.


- Il mio clone andrà a Shinkoku per controllare la situazione e fare da esca per possibili attacchi nemici. Se dovesse scomparire, saprò che quella è una zona calda che merita la nostra attenzione; noi due invece andremo a Mepuru per continuare le indagini più sicure ed affrontare qualsiasi minaccia in maniera più concreta. Qualche obbiezione?

Hakucho non sembrò in disaccordo e quindi il clone scattò via senza dire una parola, confondendosi tra le ombre della vegetazione fino a che non riuscirono più a notarlo allontanarsi.
Con qualche sicurezza in più sulla loro prossima meta, i due Anbu si incamminarono senza perdere ulteriore tempo. Durante il viaggio verso Mepuru costeggiarono alcune grandi risaie che per via del clima più umido della zona, erano una fonte di guadagno piuttosto facile per gli agricoltori. Tornarono parzialmente sui loro passi per riavvicinarsi di poco a Konoha, fin quando non cominciarono ad intravedere gli aceri che crescevano spontanei nei dintorni della loro meta.
Durante il tragitto però, quel nome scritto sul foglio di carta gli tornò alla mente come chiodo fisso. Reina. Reina. Una piccola parte dell'Uchiha avrebbe tanto voluto che si trattasse della madre, ma la ragione non faceva che ripetergli che non poteva essere lei: era morta così come suo padre, e nulla li avrebbe potuti riportare indietro.
Eppure, nonostante la ragione, quel nome aveva suscitato il suo interesse in maniera del tutto irrazionale. Kinji non sapeva se dirlo o meno ad Hakucho, temendo da parte del più grande un giudizio negativo nei suoi confronti... ma alla fine non riuscì a resistere.


- Quel nome mi riporta a molto tempo fa, quando ero solo un bambino. Un nome che non sentivo da tempo e che forse la mia memoria aveva seppellito volutamente per non ricordare.

Ammise, senza lasciar trapelare alcuna emozione positiva o negativa a giudicare dal tono di voce. Sapeva che i fascicoli di ognuno di loro erano visibili e forse un collega più anziano come Hakucho si era preso la briga di vedere quello dell'eremita, capendo a cosa facesse riferimento.
Solo dopo qualche secondo di silenzio Kinji si riprese.


- Comunque questo non cambia nulla. Troviamo colui che stiamo cercando e scopriamo chi è questa Reina.

Hakucho non sembrò accennare a voler diminuire la velocità di marcia, quasi come se non gli importasse della confessione dell'Uchiha, poi però la sua voce finalmente arrivò all'orecchio del Jonin.

- Posso solo immaginare come ti puoi sentire, ma ricordati che i sentimenti sono un peso nel nostro lavoro. Tutto quello che stiamo facendo qui potrebbe essere messo a rischio se prenderanno il sopravvento nel momento meno opportuno. Mi hai capito?

Sapeva bene cosa voleva dire l'uomo dalla maschera di cigno con quelle frasi, e avrebbe fatto di tutto per non commettere un simile errore. Non ci fu bisogno di rispondere ne di giustificarsi, in qualche modo Hakucho sembrava voler entrare in empatia con l'Uchiha, ma al tempo stesso la missione richiedeva serietà e freddezza, dunque non avrebbe permesso di mandare tutto a monte con facilità.

hoshiwooukodomo08



Finalmente i due giunsero alle porte di Mepuru, ma ora rimaneva l'incognita più grande: come si sarebbero mossi per trovare il loro uomo? Non sapevano dove si trovava, ne quale aspetto avesse (i capelli brizzolati potevano anche essere una parrucca, nonostante se questo fosse il caso, non ci sarebbe stato bisogno di coprirsi il volto) quindi da dove avrebbero iniziato le loro indagini?

- Sembra che questo sia il posto. Non abbiamo indizi sulla posizione dell'obbiettivo, soltanto quell'immagine... Qualche suggerimento da chi è più esperto di me?
 
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view post Posted on 14/6/2017, 10:36     +1   -1
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Scambiate tutte le informazioni del caso e ragionato insieme sulla prossima mossa per stanare il potenziale sospettato che aveva soggiornato per qualche notte al ryokan Tanin, il duo ANBU si mosse alla volta di Mēpuru. Volutamente Hakuchō aveva lasciato al compagno di squadra l'organizzazione, trovando decisamente più adeguato che fosse colui che aveva condotto direttamente le indagini a stabilire cosa fare e dove farlo. Questo non significava però cedere completamente il peso di quel compito, ponendolo tutto sulle spalle del più piccolo con un agire passivo e falsamente accondiscendete. A confermare quest'intento, non acconsentì a mandare soltanto un clone a Shinkoku ma preferì mandare anche il suo per sicurezza - non potevano certo sapere se le circostanze avrebbero potuto separarli una volta arrivati alla nuova destinazione, quindi era meglio che entrambi rimanessero informati separatamente. Non mancò poi di fargli sentire il suo supporto, durante il viaggio; turbato dal nome riportato sul foglietto che aveva rinvenuto, Hayabusa aveva avuto bisogno di sfogare quel dubbio, quel pensiero opprimente che lo riportava a un passato doloroso e difficile da digerire, nonostante l'accettazione. Non volle entrare nel dettaglio, ma fece in modo di non fargli perdere di vista l'obiettivo: mettere in gioco i propri sentimenti in una circostanza come quella non poteva che portare problemi; bisognava essere distaccati, lucidi.
Arrivarono alle porte di Mēpuru nel primo pomeriggio. L'astro infuocato picchiava forte e respirare sotto le maschere era difficile, asfissiante, ma questo certo non li avrebbe fermati. L'intero villaggio era strutturato su di un promontorio naturale, incastonato in un bacino d'acqua limpida; le costruzioni in legno sembravano raggruppate in vari centri abitativi, come piccoli quartieri autosufficienti ma in continuo scambio fra di loro. Era un bel posto in cui vivere, un piccolo paradiso. La struttura che accoglieva la Taiko Setsu doveva trovarsi in un punto strategico, magari in un edificio più rinomato nel quartiere dedito alle ricerche e allo sviluppo delle risorse; in effetti la quiete che si respirava nel piccolo villaggio era ottima per poter portare avanti gli studi sui farmaci, considerato che nessuno sembrava occuparsi degli affari altrui. S'addentrarono cauti, guardandosi attorno, sfruttando le poche ombre per non dare nell'occhio.


Nessun suggerimento.. - rispose piano Hakuchō, avanzando abbastanza da farsi quasi seguire dal ragazzo. - ..cerchiamo solo di non dare nell'occhio; per il resto, continuiamo a perlustrare. Se è qui che si nasconde, puoi star certo che lo troveremo.

Sembrava calmo, piuttosto padrone della situazione, mentre si guardava attorno, muovendo appena il capo da un lato e dall'altro. Perlustrarono buona parte del primo quartiere, prima di passare al secondo; persone che corrispondevano alla scarna descrizione ce n'erano tante, e nessuna di esse presentava abbastanza sospetto da farli allarmare. Cominciava a diventare tedioso come lavoro, ma ad un certo punto l'ANBU accompagnatore di Hayabusa si fermò sul posto, fermando anche lui con un cenno.

Ripetimi la descrizione del nostro uomo. - proruppe improvvisamente, attendendo delucidazioni. - Seguimi, credo che i nostri sforzi e la nostra pazienza sia stata ricompensata. - concluse, non appena ebbe ricevuto risposta dal compagno.

Si mossero lesti nella direzione indicata dall'uomo con la maschera di cigno; oramai non v'erano più dubbi sul quale fosse l'abilità sulla quale poteva contare Hakuchō, considerato che anche la sua bella possedeva la stessa identica maestria nel vedere ciò che altri faticavano. Aveva come compagno uno Hyuga, e questo venne ulteriormente confermato non appena giunsero in vista di uno strano teatrino, al quale il più grande lo costrinse ad assistere prima di poter intervenire: il sospettato, ben celato da una mantella scura, sembrava essere addosso a un.. ragazzino? Si, non c'erano dubbi. Portava dei larghi pantaloni blu scuro, impreziositi da rifiniture rosse, una lunga blusa nera, striata anch'essa di rosso, con rifiniture oro, tenuta stretta in vita da un obi del medesimo colore delle rifiniture generali dei calzoni e una coppia di polsini cremisi e oro. Per certi versi, sia per età che per aspetto, ricordava tremendamente Hayato.. se non fosse per quelle striature fiammeggianti che la zazzera senza garbo esibiva sul ciuffo davanti e ai lati delle tempie. Digrignava i denti e sembrava non essere più di tanto intimorito dall'uomo che gli stava addosso, bloccandolo in quel vicolo con le spalle al muro. Non si riusciva bene a capire cosa si stessero dicendo, ma d'improvviso il più piccolo esordì alzando la voce.


Vado dove mi pare, è chiaro?! Non sei mio padre! - vomitò senza peli sulla lingua, rancoroso, sfidando quell'aguzzino pericoloso con un fuoco ingenuo, ma invidiabile. Aveva fegato.

Ovviamente, l'interlocutore misterioso non fece attendere la sua risposta; mormorò qualcosa di incomprensibile e fu sul punto di colpirlo alla bocca dello stomaco.



Introduciamo novità! Decidi se e come intervenire, sfruttando anche Hakuchō per i tuoi scopi (avrai già capito da te che hai accanto uno Hyuga; hai un grossissimo vantaggio nello spionaggio). Sappi che se intervieni, il sospettato si accorgerà di te con un anticipo bizzarro e dopo aver scansato un tuo eventuale colpo scapperà, seguito a ruota da Hakuchō che lo marcherà strettissimo per non perderlo. Perderà qualcosa nello scappare.. ovvero una foto, dove Kinji riconoscerà - tieniti forte - sua madre con un bambino (si, proprio chi pensi) in braccio, felici e sorridenti. Il ragazzino, se cercherai di andare dietro ad Hakuchō cercherà di fermarti - se riesce bene, sennò ti segue. Enjoooy.
 
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