| " ... Come?" Lo sguardo basito, gli occhi improvvisamente spalancati dietro le cinta di vetro, per un istante sarebbe parso sul punto di riversare ogni sua celata frustrazione su quella ragazza - almeno, così pensava Naum, osservandolo con un sorriso malizioso; il prosieguo della confessione, tuttavia, ne mutò radicalmente ogni intento. " Oh oh oh!" esclamò, in risposta alle parole della ragazza: " Hai visto Naum? Contro ogni ostracismo e incompetenza del mondo accademico, sto diventando famoso!" " Ne dubito fortemente, visto che nessuno conosce sue ricerche oltre -" " - Ah, zitto! non capisci niente!" lo interruppe con un cenno, come volesse scacciare un'irritante, irriducibile zanzara fastidiosa. " Comunque, signorina -" riprese, cingendosi le mani: " - non deve scusarsi di nulla: qualunque spirito nobile, desideroso di abbeverarsi alle fonti del sapere, non deve mai vergognarsi di questa pulsione naturale che gli dei stessi gli hanno elargito, men che mai dei metodi che lo condurranno, presto o tardi, tra le loro increate primogeniture!" Un'ampia aspirata di Naum al suo sigaro come risposta, scuotendo lievemente la testa, nascondendola infine nuovamente dietro al giornale. " E non si preoccupi dei disordini qua in giro - specialmente nelle campagne, a dire il vero; i predoni pullulano in questa terra verde e rigogliosa, e periodicamente sbuca una nuova banda un po' più violenta e sanguinaria, nulla che debba interessare persone come noi." " Non fin quando non faranno a lei rapina durante escursioni." " Sei un corvaccio del malaugurio!" e giù con una nuova lieve risata, appena percepibile, da dietro il giornale: " Allora perchè credi ti abbia ingaggiato, per non sentirmi solo durante le escursioni?" Un colpo al colletto della propria giacca, come a rassettarsi e a ritrovare un contegno perduto, riprendendo il discorso. " Allora, dicevamo - " Mira avrebbe potuto scorgere un bagliore sul suo sguardo, quasi un infinitesimo sobbalzo del suo volto: " - Ma lei è originaria del continente?" Cominciò a scrutarla con occhi diversi, quasi maniacale, vertendo in particolar modo le frecce della suo sguardo ai due bersagli vitrei - spostandole frettolosamente ai capelli, alle spalle, alla schiena, ad ogni fattezza della sua interlocutrice, cingendola idealmente come un avvoltoio intorno alla carcassa, strenuo e imperturbabile nel suo moto circolare, prima di attendere il momento propizio. " Sa, uno dei miei più interessanti campi di indagine è quello delle caratteristiche naturali delle popolazioni: lei ha chiaramente geni autoctoni, certo, ma, ma, ma con un certo spirito... selvaggio! O meglio, non selvaggio, mi scusi, ma nel suo sguardo vedo un qualcosa di, di - primitivo. E puro: nobilmente puro. Questi anni sabbatici mi stanno permettendo di vedere il mondo in lungo e in largo, e la mia cultura ne sta avendo enormi benefici, enormi benefici... Bhe, spiegarle anni di studi in breve è davvero impossibile, davvero, ma ci sarà tempo per condividere con lei le mie ricerche mi creda. Sarò ben felice di renderla partecipe delle mie conoscenze." Durante quegli istanti, durante tutto quel lungo discorso, sembrava essere progressivamente preda di alcuni spasmi compulsivi del volto, delle labbra, dei cenni di un'apparentemente inesplicabile insania che trovava le sue ripercussioni in una dialettica sempre più nervosa, al limite della rapsodia. " Ora!" esclamò, con l'indice portato in alto, dirigendosi verso la libreria principale della sala. " Vediamo dov'è..." Prese a spulciare tra gli scaffali, estraendo dopo poco tempo un grande tomo polveroso. " Eccolo qui!" e detto ciò lo porse a Mira: " Leggilo, e dopo che lo avrai completato potremo passare alla parte pratica. Inutile dirti che sei mia ospite per tutto il tempo che vorrai - Naum, quando la signorina..." portò un cenno nei confronti di Mira - probabilmente, non gli sovveniva più il suo nome: " ... avrà bisogno di andare nei suoi alloggi, preparali nel modo più adeguato possibile!" " Non più solo guardia di corpo, ora anche maggiordomo." " Ti avevo chiesto di assistermi nel mio lavoro a suo tempo, e in tal modo mi stai assistendo." gli rispose, agitandogli l'indice contro, cercando nervosamente frattanto qualcosa in un cassetto: " Mi raccomando, mi raccomando - oh!" Con un radioso sorriso, misto a una serie convulsa di respiri affannati, tiro fuori un piccolo cofanetto: quando lo aperse, rese così visibile il suo contenuto biancastro e farinoso. " Non la trovavo più, credevo di averla perduta - meno male, meno male." " Quella merda finirà per bruciare completamente vostro cervello." " Ah, si vede che non sei un medico, Naum: bruciare, cosa? e come? E' un farmaco prodigioso, dico sempre che dovresti provarlo: ristabilisce completamente l'ego, fortifica mente e spirito, ristabilisce un incondizionato stato primigenio, magnifica quando si vuole pensare in alto, speculare oltre le vette degl'uomini... Ahh!" Una sonora esclamazione quando, dopo essersene cosparso l'indice del contenuto, portò questi all'indirizzo del naso, tirando su con forza. " Uah! Uh! ne gradisce un po' signorina?" CITAZIONE Nel libro, quando e se Mira lo aprirà nel prossimo post, troverà a un certo punto questo estratto:
La storia dei medici del Mondo Ninja è alquanto malinconica e triste, poiché risulta completamente macchiata di sangue, innocente - per quanto uno shinobi possa essere considerato tale - e non. Inizialmente, proprio in cui i grandi Villaggi iniziarono ad espandersi a discapito di altri oramai completamente scomparsi o ridotti ad essere l'ombra di se stessi, vennero utilizzati quanti più ninja possibili, spesso in squadre composte da quattro o cinque membri, addestrati con quello che poi si sarebbero evolute diventando le odierne Jutsu ANBU. Tali truppe talmente forti quanto inarrestabili erano temute da chiunque per la loro efficienza strabiliante ma presentavano comunque diverse pecche: prima fra tutti c'era il problema degli infortuni. Difatti una volta che uno shinobi di un team veniva gravemente ferito, questi era costretto a rientrare dando il cambio ad un'altra squadra, limitarsi a un sostituto era impensabile viste le tattiche utilizzate e conosciute solo dai componenti del team. Il secondo motivo era la sanità mentale. Partire per una missione è una cosa, assistere alle stragi della guerra, un'altra. Chi partiva anche per un solo mese ritornava distrutto, disturbato, completamente cambiato. Per questo con una riforma adottata quasi in contemporanea in tutti i vari villaggi ninja venne scelto di sostituire uno shinobi combattete con un medico, modificando di conseguenza i diversi modi di combattere. Evoluzione. L'assistenza dei dottori permetteva si, di sferrare attacchi con minore potenza offensiva, ma allo stesso tempo più sostenuti e duratori. Inutile dire che questa modifica nel tempo ha portato ad un calo di morti e ad un aumento di efficienza. Naturalmente con il progredire degli anni anche le jutsu dei medici sono cambiate, dando così il natale a due diverse scuole: quella dei Medici da Guerra e quelli di Recupero. In ogni caso le basi sono sempre uguali, per questo da Genin non vi è distinzione fra le Ijutsu utilizzabili.
<ijutsu> - Konji Kin: Piccola Cura - "Questa è la più semplice tecnica di cura esistente, ma quella che di solito è anche la più utile, poiché la rapidità d'esecuzione è velocissima, permettendo al ninja di poter ritornare a combattere. Manipolando dunque il suo chakra il medico lo concentra quanto più possibile sul palmo della propria mano, poi avvicina questa alla propria o altrui ferita, mantenendo la distanza di circa tre pollici, dopodiché fa fluire l'energia spirituale nei labbri della lacerazione, tentando di ricostruire il tessuto. La Ijutsu fa recuperare 10 Punti Salute, ma tale valore aumenta di 5 per ogni 20 Punti Chakra utilizzati oltre i 40 base. Se si cura la lacerazione con lo stesso valore di Vita persa allora svanirà anche il Malus, non superiore al Quinto Grado. Se viene utilizzato il triplo del chakra necessario per sanare la ferita questa verrà considerata come Attivazione utilizzabile solamente una volta per turno, naturalmente tale clausola vale solo se la Ijutsu viene utilizzata su se stessi. Non può togliere il Malus Congelamento e quello d'Accecamento, ma quest'ultima solo per il rango Jonin."
<ijutsu> - Konjio−to: Autocura - "Anche se si chiama ''Autocura'' questa Ijutsu non permette di sanare le ferite del corpo del medico, ma solo di rinvigorirlo per breve tempo. Portandosi infatti la mano pregna del proprio chakra color verde nel petto, il ninja manda delle scariche nel proprio cuore, il fulcro dell'energia spirituale e fisica del corpo, che subito andranno ad irradiare il resto degli altri tsubo, garantendo una maggiore scorta di energie a questi. Una tecnica che richiede un po' di tempo per essere portata a termine certo, ma permette allo Shinobi di combattere o di far combattere per un'altra manciata di minuti al massimo delle forze, garantendo una scorta di altri 30 Punti Stamina. Ogni tecnica ha sia dei pro che dei contro, e il difetto dell'Autocura sta nel limite di volte che questa può essere utilizzata in un individuo prima di provocare seri shock, ovvero due volte per scontro."
Libertà assoluta - nei limiti della decenza, naturalmente - su ogni altro contenuto.
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