Rinku リンク - Legami, Quest Jonin Origami per Griever_

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view post Posted on 25/1/2017, 23:47     +1   -1
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Allora, non perderò troppo tempo nelle presentazioni. Sai chi sono, so chi sei, direi che già è abbastanza. Non sei un novellino, quindi trovo inutile stare qui ad elencarti cosa fare o meno. Il primo post è totalmente libero e da questo mi ricollegherò per dare il via alle danze. Ho solo una richiesta per te: alla fine del post, Mira dovrà addormentarsi. Le circostanze, così come il luogo, le lascio a te. Per il momento, hanno poca importanza.
Quindi niente, sucamela :sisi:
 
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view post Posted on 26/1/2017, 02:21     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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||Non ti nego che sono un po' emozionato a tornare a ruolare, con te in particolare. Speriamo di poter creare qualcosa di figo come nostro solito. Torno a postare in un gdr dopo anni, avrò sicuramente bisogno di un paio di giri di rodaggio. Detto ciò, suca. Si comincia *^* Buon Role!||

Il vento cominciava a essere insistente, incalzante, e quando la sua intensità avvolgeva ciò che rimaneva di quella terra baciata dal sole basso, la vegetazione ne soffriva: le foglie vorticavano torturate da quella grigia spirale spietata e i tronchi degli alberi ne subivano le ferite in un perpetuo circolo di dannazione. Il tramonto sembrava bruciare il paesaggio, i suoi riflessi color fuoco rigettavano la sofferenza del cielo sulla terra e le uniche entità che riuscivano a sopportare la pressione scaturita da quell'ambiente suggestivo, erano le Anime Nere. Vegliavano sulle strade del mondo ma oltre a essere i suoi guardiani erano anche i suoi carnefici: macchiavano di negatività gli stessi percorsi che proteggevano, garantendosi la totale padronanza di un territorio di cui erano gli Dei assoluti, o quasi.
Mira aprì gli occhi nel mezzo della bufera rossa e quando percepì ciò che le Anime stavano facendo, congiunse le mani liberando ciò che attanagliava la sua terra. In un attimo il vento si placò, le fiamme si estinsero e il sole tornò a capeggiare tra le deboli nubi che facevano da tetto al mondo.


- Non è ancora il momento

Le sue parole risultarono chiare, nette, talmente lampanti e influenti che modificarono l'ecosistema stesso dentro cui le entità oscure si stavano muovendo. Percepirono la potenza di colei alla quale dovevano sottomettersi, senza scampo, e fu allora che si mostrarono agli occhi perlacei della donna, che scrutava ciò che l'astio accumulato aveva generato. Erano mostri, anime dannate, costrutti che avevano il solo scopo di soddisfare il loro bisogno di sentirsi... vivi.
Mira riusciva però a contenerle, grazie ai suoi studi, all'eredità che Kai le aveva tramandato. Si avvicinò verso di loro osservandone i tratti informi e indefiniti, quindi osservò i loro occhi luminosi, specchio di un'anima pronta ad esplodere di rabbia.


- Io so bene ciò che state provando, so bene la vostra voglia di sfogarvi, di cibarvi dell'anima di chi ancora non capisce... ma dovete attendere così come ho saputo attendere io

Alzò le braccia verso di loro e nel momento riuscì a dominarli, un lamento assordante saturò quel mondo senza confini, facendo lacrimare sangue al cielo straziato dalla sofferenza di vivere legato a delle regole in un mondo senza limiti. Era il prezzo della sete di conoscenza: l'interminabile voglia di superare il concetto stesso di umanità, per poter essere più simile a un Dio onnisciente. Voleva poter osservare dall'alto ciò che aveva generato per poter ulteriormente modificarlo e adattarlo, dissipando la nebbia che per millenni aveva offuscato il globo.
Kirinaki era ancora viva per questo motivo, e avrebbe costruito sulle proprie rovine le basi per poter tagliare il legame dei ninja con i propri doveri.


Mira si destò, consapevole che non avrebbe potuto contenere l'astio ancora per molto. Aveva bisogno di nuove informazioni, per salire un altro gradino verso la rinascita dell'organizzazione che aveva adesso sulle spalle. Tornò sui libri, rileggendo per l'ennesima volta le stesse pagine che sapeva già a memoria. Tornò sui suoi appunti, su ciò che era rimasto tra gli scritti e i resoconti dei Pilastri di Kirinaki, ma non aveva abbastanza risorse né ninja a disposizione per continuare ciò che loro avevano iniziato. Tamburellava le dita sul tavolo pensando se era effettivamente il caso di entrare personalmente in azione, dopo essere rimasta per anni all'ombra di Kai. D'un tratto, si alzò con decisione battendo le mani sul tavolo e con sguardo deciso si avvicinò ad uno dei lunghi corridoio bui che ospitavano il nascondiglio di quel periodo. Si era spostata molto negli ultimi mesi, seguendo i movimenti di Jagura prima che scomparisse nel nulla. Sapeva bene che seguire un mago poteva risultare alquanto difficoltoso ma quello era un individuo eccentrico, e fare parlare di sé faceva sicuramente parte del suo essere. Inutile dire che fino a quel momento era stato un buco nell'acqua e di quel folle non sembrava esserci più traccia.

??? - Mi sembri piuttosto in difficoltà...

Quelle parole nacquero dal buio più profondo della caverna e il fatto che Mira non avesse percepito la presenza di nessuno nei dintorni, la fece immediatamente stare sulla difensiva. Non aveva nemici, fino ad allora era stata completamente invisibile e con la morte di Kai, per il mondo era morta anche Kirinaki.

- Chi sei?

Concentrando la sua abilità sensitiva, riuscì a scrutare oltre l'oscurità del luogo la presenza di qualcuno, ma era confusa, talmente infima da confondersi con gli spifferi gelidi che filtravano attraverso le crepe della grotta.

??? - Mi dispiace averti spaventata, ma è tanto tempo che cerco di avvicinarti nella maniera più cauta possibile. Per diverso tempo ho anche dubitato della tua esistenza, arrivando a credere che Kai gestisse effettivamente tutto da solo e che agisse tramite le sole Raito e Liz, ma fortunatamente non mi sono mai abbattuto...

Dall'oscurità sbucò una forma, la quale lentamente si lasciò illuminare dalle deboli fiaccole a olio che rischiaravano le tenebre del nascondiglio. La donna attese prima di attaccare, pensando saggiamente che chiunque fosse non avrebbe mai rivelato la propria presenza se avesse avuto cattive intenzioni. Voleva parlare, scambiare informazioni e in quel momento qualsiasi novità, influente o meno che fosse, avrebbe garantito un po' di cibo alla serenità psichica di Mira.

- Non hai ancora risposto alla mia domanda.

Disse la donna senza scomporsi, cominciando a far vorticare intorno a sé un piccolo numero di fogli di carta con lo scopo di intimorirlo.

Kakumei - Il mio nome è Kakumei ed ero il capo-spia personale di Jagura, nonché anche l'unico. Sai... non era un tipo molto socievole e io ero uno dei pochi capaci di prenderlo con il verso giusto. Ho lavorato anche per Shinan Akami, un nome che dovresti ben conoscere.

Jagura e Shinan. A quei nomi, Mira sussultò. Un brivido le percorse la schiena e un principio di eccitazione cominciò a prendere possesso di tutti i suoi nervi. Aveva davanti qualcuno che era stato a stretto contatto con due ninja che Kirinaki aveva seguito a lungo e che probabilmente non aveva mai imparato a conoscere fino in fondo. Per quanto ne sapeva lei, Kai era riuscito ad impossessarsi dell'abilità innata della famiglia degli Akami ma per quanto riguarda Jagura, aveva avuto la possibilità di studiarlo soltanto per poco tempo, riuscendo a scoprire solo una parte degli illimitati poteri di quel mago. Eppure quell'uomo, Kakumei, ne parlava al passato, distaccato, come se il folle Joker di Akatsuki e Furikami fosse morto insieme ai suoi segreti.

- Eri il capo-spia di Jagura? Dov'è adesso?

Lo chiese temendo la risposta, non poteva credere che una fonte così preziosa di conoscenza fosse passata a miglior vita.

Kakumei - Beh, non ricevo sue notizie da almeno due anni e per quanto fosse strambo, non ha mai fatto passare così tanto tempo prima di contattarmi. Il che mi porta al motivo per cui sono qui davanti a te. Io sono un uomo semplice, non ho particolari abilità ninja e la mia vocazione è raccogliere informazioni, essere utile alla causa di qualcuno.
Quando ho conosciuto Shinan, lui mi parlò del suo ideale di Pace e di come avrebbe voluto scatenarlo nel mondo. Vedendolo all'opera mi ero convinto che forse qualcuno che potesse cambiare la merda di questo mondo in effetti esistesse ma... la sua volontà non era forte come quella di qualcun altro, Kai.


A quel nome si fermò un attimo, come se sapesse l'effetto che faceva sulla sua interlocutrice. Mira non batté ciglio, attendendo che quella bizzarra figura dai capelli brizzolati e la barba incolta terminasse il suo racconto.

Kakumei - A quel tempo, Shinan faceva parte di Akatsuki e per aiutarlo anch'io ne ho fatto parte sebbene in via ufficiosa. L'Akami era il possessore di Shu, uno degli anelli caratteristici dell'organizzazione. Quando però morì, quell'anello fu tramandato a un pazzo eccentrico la cui unica volontà era generare Caos, o almeno così sembrava in apparenza. Fu così che lo conobbi, Jagura, il mago del Caos. In realtà le sue idee erano chiare e Kai, lo stesso ninja che aveva fatto eliminare Shinan, lo avvicinò per addestrarlo e insegnargli a controllare il proprio spirito, facendogli gestire la follia in modo utile. L'ideologia di Jagura e di Kai era molto simile, come dovresti ben sapere. Entrambi sognavano un mondo Libero, formato da ninja senza vincoli, senza padroni. Con il tempo però, Jagura si allontanò dal ninja dorato, intraprendendo una strada più personale, che lo facesse sentire vivo in una maniera quasi malata. Per diverso tempo l'ho affiancato, finché non ne ho perso completamente le tracce.

Mira non sapeva che cosa volesse, ma soprattutto se potesse fidarsi. Senza dubbio conosceva realmente dettagli corretti della storia di Shinan e Jagura. Kai aveva raccolto molte informazioni su di loro e tutte ritrovavano riscontro nel racconto dell'uomo. Non vi erano molte alternative e ogni aiuto in quel periodo poteva risultare prezioso. Di sicuro qualcuno capace di stare al fianco di Jagura meritava se non altro un po' di attenzione.

- Che cosa vuoi da me?

Kakumei sorrise, lieto che la donna avesse finalmente posto quella domanda:

Kakumei - Come ti dicevo, io apprezzavo gli obiettivi di Shinan, poi maturati in quelli più radicali di Jagura. I resti di quel nindo comune sono sepolti sotto le rovine di Kirinaki. Da quando li ho incontrati io ho vissuto per servirli, per poter un giorno vivere quel mondo.
Tu sei ciò che resta di quell'ideologia e io voglio continuare a servirla.


La donna ascoltò in silenzio, tra il tremore dell'eccitazione e il tentativo di rimanere vaga e indecisa. Quelle parole erano esattamente ciò che le serviva per continuare la ricostruzione di qualcosa che adesso sapeva non essere totalmente scomparso. Kirinaki viveva dentro di lei, così come l'ideale di Kai. A ogni modo, non poteva accettare immediatamente il suo aiuto, doveva prima metterlo alla prova e verificare l'attendibilità del suo volere, la sua fedeltà. Avrebbe agito da buona kunoichi saggia qual era, mentre la prossima mossa era finalmente chiara e limpida davanti ai suoi occhi.

- Queste sono solo parole, se veramente vuoi aiutarmi come hai aiutato Shinan e Jagura, allora porta informazioni concrete da cui ripartire, trova le tracce di quel mago folle. Kirinaki ti ringrazierà.



La sera di quel giorno lungo e così privo di conoscienza, era stato scosso dall'incontro di quel particolare ninja. Mira si distese sul letto del suo nascondiglio, fremendo dalla voglia di mettere le mani su qualcosa a lei sconosciuto. Chiuse gli occhi sorridendo: Kirinaki sarebbe tornata a muoversi.
 
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view post Posted on 26/1/2017, 23:15     +1   -1
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Il sonno l'accolse come una madre fa con il proprio figlio, cullandola tra le proprie dolci braccia. La stanchezza appesantì i suoi occhi, mentre la consapevolezza di aver trovato un possibile alleato in grado di far luce tra l'oscurità che ammantava di morte il nome di Kirinaki allietava il suo spirito, ardente di conoscenza e bramoso di nuovi stimoli. C'era da chiedersi in che modo una donna così avida di scoperte potesse abbracciare il sonno, ma in quel momento si sentì particolarmente provata. In condizioni normali avrebbe dormito per ore, adagiata fra gli allori di un mondo privo di sogni.. ma il fato aveva per lei in serbo una strada assai diversa da quella confortante chimera.

Senza sapere come, né perché, si ritrovò a camminare su di un sentiero nuovo. Era come muoversi in un sogno, eppure Mira avrebbe potuto affermare con certezza di ricordare di essersi addormentata. La pista che si allungava dinanzi ai suoi occhi, ad ogni passo, era avvolta dal buio, da un alone di mistero che solo il tempo avrebbe potuto dissolvere. Camminò per minuti che sembravano durare quanto intere ore, finché una luce lontana non la guidò attraverso quella matassa impossibile da dipanare. Bastarono poche falcate, rapide e svelte, per trovarsi di fronte a colui che sembrava essere il vero protagonista della scena.
A guardarlo bene, sembrava essere solo un innocuo bambino. Se ne stava seduto per terra, con la testa sommersa tra le ginocchia, piegate proprio di fronte al ventre. I singhiozzi erano chiaramente distinguibili, ma ciò che più spiccava in mezzo alle tenebre era il colore dei suoi capelli. Rossi, ardenti anche più del tramonto che aveva incenerito ogni certezza nel mondo costruito dalla stessa Mira. La fragile creatura le dava le spalle, impedendole di scrutare il volto nascosto fra le gambe rannicchiate e le lacrime amare che stava versando. Era lì, solo, davanti agli occhi vitrei della kunoichi ed esposto al suo volere. Eppure, nulla sarebbe cambiato, a prescindere da ciò che lei avrebbe detto o fatto nei suoi confronti. In pochi secondi la figura sarebbe stata nuovamente inghiottita dal buio, così come la strada che aveva guidato i passi della fanciulla dalla chioma dorata fino a quel momento.

.. e proprio in quel modo si sarebbe destata, incredula, esattamente nello stesso punto in cui Morfeo l'aveva accolta. Inutile elencare i dubbi e le perplessità che avrebbero tormentato uno spirito curioso come il suo. Si era davvero trattato d'un sogno? Poteva anche essere, ma in quel mondo aveva provato sensazioni non comuni.. era vero, forse persino più delle illusioni che lei stessa creava e con le quali aveva imparato a convivere, abbattendo il muro che separava realtà e menzogna. Era cieca di fronte a quanto accaduto, ma forse qualcuno avrebbe potuto aiutarla a scacciare l'oscurità con il fuoco della conoscenza.
Nelle sue mani, tuttavia, rimaneva la decisione finale: attraversare quel sentiero oscuro o ignorarlo del tutto, come se non l'avesse mai calpestato.

 
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view post Posted on 27/1/2017, 00:53     +1   -1
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Scivolò in un sonno senza luce. Percepì la propria coscienza abbandonarla, allontanarsi verso un oblio di mistero che più di ogni altra cosa detestava. Lasciarsi cullare tra le note del proprio respiro e l'ululato agghiacciante del vento, riassumeva ciò che meravigliosamente Mira riteneva come la Dannazione Umana. Dormire era la barriera che rendeva netta la scissione tra spirito trascendentale e corpo ancorato alla sapienza terrena, e la donna avrebbe preferito non giocare mai quella carta. Era una continua faida tra la voglia di cedere alla stanchezza e il bisogno di avanzare, scrutando oltre l'angolo alla ricerca di... qualcosa, qualsiasi cosa. Intorno a lei il nulla, un'estensione illimitata di ciò da cui scappava, un labirinto saturato da quello che più di ogni altra cosa la disturbava: un luogo su cui non aveva influenza ma sopratutto una terra che non conosceva.
Mira aprì gli occhi, li battè più volte cercando un puntino bianco in quel Caos oscuro, ma tutto ciò che rispose alla sua vista fu altro spazio contaminato e inesplorato. Era Yusekai? Mira Avanzò solleticando la sua mente con quella possibilità, consapevole che il suo mondo era talmente vasto e indefinito da non rendersi mai veramente conosciuto, nemmeno dalla sua generatrice. Non sarebbe stata la prima volta che veniva trascinata all'interno della terra illusoria contro la sua volontà, ma erano casi rari e paradossali, inghiottiti da quel sottile strato immateriale tra realtà e illusione.
Quella terra oscura era però qualcos'altro, non era neppure ostile in realtà, semplicemente buia, assente, come se ciò su cui stava avanzando la donna non esistesse nemmeno.
Poi qualcosa incrinò finalmente quel baratro incolore e una luce creò un percorso dove prima non poteva esistere: Mira seguì per istinto la sua unica uscita e perseguitata dalla voglia di conoscere cosa si celasse oltre quel cono bianco, le sembrò di correre, lasciandosi alle spalle la rabbia dell'ignoranza.
Il silenzio assordante che la stava sovrastando fu poi finalmente interrotto da alcuni singhiozzi, suoni che non appena si resero riconoscibili divennero brividi lungo la schiena della donna: un bambino con la testa fra le ginocchia annegava la propria sofferenza con lacrime amare, soffocate da una luce che non avrebbe mai illuminato abbastanza quel luogo. Mira titubò e fece un passo indietro. Strinse i pugni e si morse un labbro, lasciando che il suo corpo tremasse senza neppure una ragione valida. Non riuscì a capire se fosse dovuto alla sua ignoranza rispetto a quella situazione, o soltanto il non poter conoscere cosa la sua mente stesse provando a comunicarle tramite il pianto di un bambino. Erano meri pensieri dovuti alla fase più profonda del sonno, doveva essere così, eppure quello non sembrava un sogno e nemmeno lo Yusekai. Lo percepiva sulla propria pelle, sentiva quel pianto insinuarsi nelle sue orecchie, come volesse cancellare qualsiasi altro ricordo. Per un istante non ci fu Kirinaki, Jagura, quel bizzarro ninja che aveva incontrato la stessa sera, e nemmeno Kai. Esisteva solo l'angoscia di quel piccolo essere che non poteva far altro che piangere la propria condizione, come avrebbe dovuto fare chiunque in quella situazione.
Solo a quel punto ci fece realmente caso: i suoi capelli erano rossi, come il fuoco ardente, come il riflesso cremisi di una rosa nella sua sfumatura più pura.


- Shinan?

Lo disse senza pensarci davvero, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, ma quale mondo? In quella situazione si accavallano tutte le realtà che Mira credeva di poter arrivare a conoscere, sfociando in una terra che si stava prendendo gioco della sua mente.
Non poteva essere lui, non aveva motivo di sognarlo. Era morto, Raito lo aveva eliminato e Kai ne aveva acquisito il potere.
Eppure continuava a piangere, a rendersi rilevante, a distruggere ogni sua convizione, come se fosse sempre stato lì a reclamare ciò che gli appartenesse.


- Basta, vai via!

Mira si voltò e nel momento stesso in cui chiuse i suoi occhi vitrei tornò realmente a vedere. Si ritrovò sudata lì dove ricordava di essersi addormentata, sospirando profondamente ma senza riuscire a tranquillizzarsi. Era ancora notte, non era passato troppo tempo da quando si era addormentata ed ora era lì, immobile con una mano tra i capelli dorati cercando di dare una spiegazione a ciò che aveva vissuto. Poteva Yusekai causare quello alla sua coscienza? Poteva l'ossessivo bisogno di conoscienza creare informazioni false per autodifendersi da un'implosione di astio? No. Sapeva di essere diversa rispetto alla kunoichi folle che era Kiri: Kai le aveva insegnato a canalizzare i suoi impulsi, a tornare calma, riflessiva e ragionevole. Decise di non alzarsi dal letto e strinse tra le mani il leggero lenzuolo bianco su cui si era distesa. Avrebbe scritto tutto di quella vicenda la mattina seguente, ma non era ancora il momento. Qualsiasi cosa fosse successo era stata interrotta bruscamente e adesso era il momento di assecondarla. Quel brivido sulla schiena era stato reale, e che fosse la scelta giusta o sbagliata, la sua curiosità l'avrebbe condotta nuovamente davanti a quel bambino, o almeno così lei sperava. Richiuse gli occhi e tornò a "dormire".
 
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view post Posted on 29/1/2017, 12:10     +1   -1
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Addormentarsi sarebbe stato più dolce, questa volta. Come se si trattasse d'un calice prezioso, Mira avrebbe gustato fino all'ultima goccia di conoscenza che quel sogno le avrebbe offerto. La fame di sapere e la curiosità che la tormentavano l'avevano spinta nuovamente in quel mondo sul quale non aveva nessun controllo.. e che proprio per questo motivo l'affascinava in maniera così tanto perversa.

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Avrebbe trovato quel bambino sempre lì, esattamente dov'era l'ultima volta. La kunoichi conosceva quella strada, era quasi come se i suoi piedi l'avessero calpestata così tante volte da scolpirla nella sua mente, in maniera indelebile. Quel sapere era innato in lei, impresso come il nero inchiostro sulla carta immacolata.. era impossibile non trovarlo. Il moccioso tuttavia non era da solo, questa volta. Al suo fianco giaceva una bambina; anch'ella era seduta, con le gambe piegate lungo quel pavimento invisibile, adagiate l'una sopra l'altra. Una folta e meravigliosa chioma dorata le ricadeva lungo le spalle fino a sfiorare quei fianchi esili, privi ancora delle curve d'una età più matura. Rimaneva immobile, con il capo adagiato sulla spalla del ragazzino, quasi come se stesse cercando di confortarlo durante quel pianto così amaro.

- Per questo mondo.. non esiste cura.

Parole deboli, pronunciate tra i singhiozzi che cercavano invano di zittirlo.. eppure Mira poté sentirle cariche di un significato che conosceva bene e che lei stessa aveva toccato con mano, provato sulla sua stessa pelle. Tra le mani il bambino dalla chioma scarlatta stringeva una piccola e docile creatura di carta; questa era tuttavia macchiata di sangue, d'un cremisi che la rendeva morta, assai diversa dalle creazioni vive che la fantasia della kunoichi era in grado di partorire. Forse si trattava di una metafora che il suo subconscio stava disperatamente cercando di suggerirle. No, non si trattava di nulla di ciò. Quel mondo era vero, persino più di quello reale e dello stesso Yusekai. Stare lì le donava una sensazione strana, piacevole, quasi malata.. ma tutto si sarebbe consumato in un attimo, quando in un vortice di luci e suoni la donna venne strappata da quel dolce idillio e allontanata dalle due figure, che si fecero sempre più piccole fino a sparire del tutto.

Fu un dolore lancinante a svegliarla, un fuoco che crudele s'accese nella sua mente. Durò soltanto pochi secondi, ma fu talmente devastante da costringerla ad alzarsi di scatto e a tenere le tempie fra le mani tremanti. Le sarebbe servito qualche minuto per riprendersi e metabolizzare lentamente quanto era accaduto. Quel mondo, per quanto misterioso e affascinante, era pericoloso. Si trovava al buio, con le mani legate da corde che non poteva sbrigliare e che erano rappresentate dalla sua cecità nei confronti di ciò che le stava succedendo.

 
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view post Posted on 29/1/2017, 18:06     +1   -1
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Tornò nuovamente lì, in quel mondo che l'aveva oppressa con la sua oscurità innaturale. Questa volta però le sue pareti non sembrarono così distanti, il percorso che Mira avrebbe dovuto seguire per tornare al cospetto di quel ragazzino dai capelli rossi era davanti ai suoi occhi. Mosse le sue iridi vitree per scrutare oltre il nero abissale e le sembro stavolta di riconoscere le forme di un luogo senza nome, senza tempo e senza spazio. Ebbe la sensazione di conoscerlo bene, come se ci fosse stata ben più di una sola volta. Si sentì più serena rispetto alla prima visita, la sua conoscenza era ancora approssimativa ma una sensazione di familiarità le concesse attimi di respiro. Il luogo era diverso da Yusekai, più che per forme, per sensazioni: il mondo degli Spettri era vasto ma in maniera differente, perché era generato quasi proceduralmente sebbene seguisse un ordine preciso ed era alla diretta influenza della donna. Quello era invece indipendente ma reale, assurdo ma concreto. Mira non si fece altre domande, preferì così, per poter quantomeno godersi la riuscita della sua ricerca: il ragazzo in lacrime dai capelli rossi era nuovamente lì, nello stesso punto in cui lo aveva già incontrato. Era bizzarro come Mira fosse riuscita a seguire le proprie stesse tracce lasciate durante il primo "sogno", ed era sicura di essere sopra quei passi.
Avanzò lentamente per rivolgergli la parola, per chiedere chi fosse, perché si trovasse immerso in un oblio senza tempo, ma si fermò quando l'oscurità venne coperta dal biondo intenso della chioma di una bambina, lunga fino ai fianchi. Aveva la testa poggiata sulla spalla del ragazzino, come se fosse lì per guidare il suo animo affranto verso una ripresa di luce, per uscire dal quel cono senza base perso nel buio. Il rosso pronunciò a quel punto poche parole, le uniche che i singhiozzi gli permisero, e strinse la creatura di carta che custodiva tra le mani. Un origami macchiato di sangue, sporco e lacero. Era un'opera semplice, forse creata da un bambino ma che racchiudeva tutta la disperazione dei due giovani.
Mira non ebbe più dubbi, quel bambino dai capelli cremisi era l'Akami che Kirinaki aveva a lungo cacciato e infine ucciso. Perché la sua mente le faceva vedere quelle immagini? Non riuscì a rispondersi, e si portò le mani alla testa, colpita improvvisamente da un fitta che la destò da quel quadro che le aveva donato istanti di armonia. Percepì un fuoco bruciarle dentro, pronto a divampare ovunque per distruggere ogni conoscienza e desiderio accumulati per tutta la sua vita. Nel momento in cui riaprì gli occhi, fuggendo da quel sogno incatenante, fece esplodere il proprio chakra creando un impulso di energia, che andò a crepare la stanza dentro cui stava riposando. Era stata una reazione di rabbia, di autodifesa, simile a quello che le succedeva a Kiri prima della nascita di Yusekai.
Si alzò dal letto barcollando, preoccupata per quella reazione.


Che cosa mi sta succedendo?

Tornò lucida e si guardò intorno: aveva di fatto scatenato sul mondo reale l'astio represso destinato a Yusekai. Doveva ottenere delle risposte e subito, quello che era capitato in quella caverna doveva essere cancellato insieme ai dubbi e alle incertezze legate al sogno che aveva vissuto.
Pensò a diverse opzioni, tutte più o meno valide ma doveva ottenere risultati il più velocemente possibile. Fare una ricerca a incrocio su tutti i documenti di Kirinaki riguardanti Shinan era una possibilità, per verificare se l'Akami avesse mai avuto a che fare con una ragazza dai capelli biondi. Era però un metodo lento, e per quanto conoscesse a memoria la maggior parte di quei contenuti, li avrebbe ricontrollati tutti per sicurezza. La soluzione era ottimizzare i tempi chiedendo aiuto. E quale migliore aiuto di un ex capo-spia che aveva avuto a che fare con l'angelo cremisi?
La donna congiunse le mani, lasciando fluire sulla propria mente un quantitativo di chakra che fece tremare le pareti di pietra del momentaneo covo. Il processo richiese alcuni secondi, scaduti i quali un lampo dalla durata di un istante illuminò gli anfratti di ogni angolo all'interno del perimetro di quella zona. Come una sonda precisa e puntuale, ogni creatura vivente in un diametro di due chilometri venne analizzata, divenendo riconoscibile e raggiungibile.


<attivazione/passiva> - Sensitivo - [Liv 0: 61]


"Chi possiede questa'abilità è in grado di percepire la presenza e, in caso, il chakra, di coloro presenti in un certo raggio d'azione. Quest'abilità è in parte passiva, infatti è sufficiente possederla per percepire le presenze vaghe e indistinte. Si riuscirà a distinguere il numero delle presenze e la loro direzione, ma non la distanza da sé e in generale la posizione precisa. Per ottenere una visione chiara di ciò che si ha intorno, sarà necessario concentrarsi per qualche tempo. A questo punto l'abilità risulta attiva; in questo stato è possibile conoscere la posizione precisa di tutte le creature dotate di Chakra nel proprio range d'azione e inoltre, sarà possibile associare i chakra a quelli delle persone che si conoscono o che comunque si ha già avuto modo di esaminare. Il ninja che ha attivato il Sensitivo può individuare qualsiasi fonte di chakra, anche la più debole, ragion per cui può conoscere il punto in cui è stata piazzata una trappola a base di chakra, il cui segnale è piuttosto statico e debole per cui non richiede grande concentrazione.

- Nella modalità attiva è possibile individuare istantaneamente tutte le persone nascoste (indipendentemente dal livello di Nascondersi o di Sensitivo), tuttavia sarà impossibile individuare persone che riescono a celare in qualche modo il proprio chakra (es. tramite abilità Controllo chakra superiore, tecniche, attivazioni, direttive del master, etc...) . risulterà impossibile anche distinguere una Genjutsu dalla realtà una volta che si è sotto il suo effetto. Le azioni morte effettuate mentre si mantiene attiva l'abilità ripristineranno solo metà della Stm prevista per lo sforzo del mantenimento.

- Al Lv.2 sarà possibile individuare l'abilità "Sensitivo" altrui, ma solo se diretta verso di sé o nelle immediate vicinanze."

Liv 0: 3 Stm a turno; 1 turno necessario all'attivazione; 2 km di range
NB: Per individuare le Trappole basate sul chakra (int) si deve utilizzare l’ abilità sensitivo in modalità attiva, pagando il rispettivo costo, ma senza aspettare alcun turno.


Eccoti!

Era fermo non lontano dalla caverna, con un'energia spirituale paragonabile a quella di uno scoiattolo. La donna sorrise, non poteva far altro che notare quanto quella particolare spia fosse insignificante in combattimento. La sera prima, con tutta probabilità, non era riuscita a individuarlo immediatamente a causa dell'infimo livello del suo chakra. Non era comunque importante, se era bravo almeno la metà di quanto Mira pensasse, allora quella spia avrebbe raccolto tutte le informazioni che le servivano. Lo raggiunse immediatamente ridandogli indietro lo spavento che le aveva causato al loro primo incontro.
La kunoichi si mosse abilmente tra le trappole che il vecchio aveva sistemato, riuscendo ad individuare senza problemi quelle contenenti tracce di energia. Quindi scivolò alle sue spalle puntandogli un foglio di carta tagliente alla gola:


- Pensavo fossi già da Jagura

La maniera in cui trasalì Kakumei donò alla donna la giusta soddisfazione per perdersi in un sogghigno beffardo. Quella spia era in gamba, lo affermava la rete di trappole che aveva sistemato, ma non era abbastanza.

Kakumei - S-s-sei tu...

Mira rinfoderò l'arma riassorbendola nel braccio e dopo aver atteso che l'alleato ritrovasse compostezza, andò immediatamente al dunque.

- Ho un incarico per te

L'uomo sospirò spolverandosi la veste nera, e non aggiunse altro. In una sera Mira non sperava che avesse già informazioni riguardanti il mago folle ma quella poteva quantomeno essere un'occasione per mettere alla prova le sue qualità da spia sul breve termine.

- Mi servono tutte le informazioni che è possibile trovare riguardo le amicizie di Shinan Akami. In particolare dovrai indagare su eventuali presenze femminili nella sua vita. In uno dei rapporti di Kirinaki si parla di una donna vicina all'Akami che rallentò i piani di Kai al tempio di Azura. Indaga su queste informazioni, io ricontrollerò nel frattempo tutti i documenti che abbiamo sul Rosso. E' tutto chiaro?

Preferì non dare l'informazione dei capelli biondi, nel sogno quella era una bambina che crescendo avrebbe anche potuto tingerli per nascondersi da Kirinaki.
In quel modo, tra l'azione di Kakumei e i fascicoli da cui poteva sicuramente apprendere qualcosa di interessante, la donna era sicura di riuscire a fare luce sull'identità della figura al fianco di Shinan.
Dai rapporti ricordava che erano due le donne che lo avevano una o più volte aiutato contro Kirinaki. Eiri, la sorella rimasta uccisa durante lo scontro di Raito e colei che aveva sventato i progetti di Kai riguardo Azura.


Che Eiri sia ancora viva? No, non è possibile. Allora quell'altra...? Perché sei nei miei sogni?

||Ho chiesto al master se potevo direttamente scrivere di trovare Kakumei per non fare un post di transizione e mi ha dato l'ok.||
 
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view post Posted on 30/1/2017, 15:30     +1   -1
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Colto alla sprovvista, Kakumei non poté far altro che ascoltare tacitamente la richiesta della kunoichi che si era scomodata per rimettersi sulle sue tracce. Non appena si fu ricomposto e la paura per un attacco a sorpresa ebbe abbandonato i suoi muscoli ancora in tensione, si limitò a lasciare che la fanciulla mettesse a nudo i propri dubbi e terminasse di parlare. Ciò che gli venne chiesto suscitò in lui non poco interesse, così come lo sguardo di lei, quello di una ninja fiera che era rimasta incuriosita, affascinata e spaventata dal misterioso fenomeno del quale si era ritrovata protagonista, seppur contro il suo volere. Gli occhi ammantati di mistero e saggezza dell'uomo cercarono di scrutare oltre quel muro di segreto, ma invano. Non avrebbe chiesto nulla per il momento; l'esperienza gli aveva insegnato quanto preziosa fosse la virtù della pazienza ed era certo che, prima o poi, sarebbe stata lei stessa a vuotare il sacco.

- Sarà fatto.

Poche parole, brevi e concise, ma era tutto ciò di cui la bionda aveva bisogno. Fece quasi per voltarsi la spia, ma un lamento fuggito lo costrinse a tornare con lo sguardo su quella tetra bellezza. La vide in ginocchio, con la testa ben stretta fra le mani. Qualsiasi cosa stesse cercando di abbattere il suo spirito stava per verificarsi, ancora una volta.

Il dolore svanì lentamente, mentre il mondo intorno a lei iniziava a mutare, spinto da un flusso di energia inesauribile. Tutto ciò che vedeva si scomponeva per poi riformarsi, come piccoli cubetti di legno disposti dalla fantasia di un bambino. Vide la chioma di Kakumei macchiarsi di cremisi, le sue iridi diventare profonde come il mare avvolto dalla tempesta.. intorno a lui numerose figure di carta presero a danzare, come spinte da un volere che non poteva appartenere ad un corpo così debole come quello della spia. In pochi secondi, la trasformazione fu totale. Dell'uomo non era rimasto altro che la voce, che in un attimo venne trascinata via da una bufera. Un freddo pungente accolse Mira in quel nuovo scenario, affascinante quanto severo; intorno a lei non vi era nulla se non ghiaccio e neve che si estendevano per chilometri fino all'orizzonte, la cui linea si confondeva col cielo cupo e plumbeo. Un deserto privo di vita, freddo ed inospitale. Si trovava lì dentro, come un uccello ingabbiato in un inferno di ghiaccio.. ma non era sola.

- Questo è ciò che rimarrà del nostro mondo, Mira..

Come apparsa dal nulla, la figura di Shinan Akami fece il suo ingresso in scena. Scese dall'alto, i suoi lineamenti nascosti da ali di carta che celavano il suo intero corpo e non sembravano risentire minimamente del gelo di quella terra dispensatrice di morte. Come un angelo atterrò di fronte a lei, annunciato dalla solennità delle sue parole. Il suo sguardo era persino più gelido di ciò che li circondava. In quella posizione fiera e composta il rosso sembrava come una figura che non apparteneva a quel deserto, a quel mondo empio e peccaminoso.. era come avvolto da una luce affascinante, l'unica in grado di guidare i suoi passi attraverso la neve.

- Cos'è che ti spinge a combattere e a cercare ancora tre le ossa ormai sepolte di Kirinaki?

Una domanda chiara, legittima, ma che conferiva vita a perplessità e congetture che la kunoichi dalle ciocche dorate non avrebbe potuto sopportare, non con le poche informazioni di cui era in possesso. Era sola, abbandonata in quel luogo mistico e intrappolata fra il desiderio di venire a capo di quel mistero e la consapevolezza di non poter nulla di fronte alla sua potenza.

 
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view post Posted on 30/1/2017, 16:22     +1   -1
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Mentre Kakumei si voltava per adempiere al suo nuovo compito, la kunoichi dai capelli biondi venne nuovamente colpita da una terribile fitta alla testa. Si portò le mani alle tempie strozzando grida che avrebbe voluto far riecheggiare per tutta la foresta. Eppure i suoni non uscivano, come se quel dolore fosse talmente lancinante da trascinarla lontano dalla concretezza, dal mondo reale. In un attimo tutto cambiò: La chioma brizzolata di Kakumei divenne rossa, e ardendo come fuoco, incorniciava gli occhi marini che sostituirono quelli scuri della spia. Quella figura d'un tratto angelica si sfaldò poi in una miriade di origami che vennero trascinati via dal vigore del vento gelido. L'uomo sparì, dissolvendosi nel candido colore della distesa di neve e ghiaccio che avvolse l'area e Mira fece scivolare le mani dalla testa cercando di riprendersi. Si guardò intorno confusa, sicura che questa volta non stesse sognando. Era sveglia, vigile, davanti a Kakumei che l'aveva ascoltata e aveva risposto. Era sicura che era riuscita ad alzarsi dal letto dopo la seconda volta che aveva vissuto quel sogno. Si portò la mano destra sul braccio sinistro e strinse con forza per sentire la calore della propria presenza. Tutto ciò era reale e stavolta ne aveva la certezza. Qualcosa stava giocando con lei e con la sua mente, giostrando una sorta di Yusekai che però rendeva tangibili le esperienza al suo interno. Era da sola, immersa in una distesa di nulla bianco, torturata dai venti gelidi che le tagliavano il respiro e la carne, fin troppo svestita per affrontare un clima del genere. Quella sensazione era reale, sentiva il freddo, il suo corpo stava soffrendo quella condizione, quindi decise di agire concretamente: concentrò il proprio chakra generando un'aura ardente intorno a sé.

<attivazione> - 火 – Katon: Animo Fiammante - [Chk:100 a turno][Frz/Int: +40] "Il ninja scatena l'ardore del proprio animo, emettendo una buona quantità di chakra elementale di Fuoco, che avvolge il suo stesso corpo a formare una divampante aura di fuoco. Beandosi del proprio elemento anzichè subirne danni, il ninja canalizza le fiamme per beneficiare di un potenziamento fisico e mentale, che rende ardente ogni suo attacco."


Che fosse un'illusione o la realtà, la sua mente vedeva ciò che voleva vedere e percepire calore poteva essere soltanto un bene.
A quel punto una voce bassa, calda e profonda andò a contribuire a scaldare l'ambiente glaciale su cui era stato trasformato il mondo, e Mira fece comparire un foglio di carta tra le dita pronta ad affrontare chiunque si fosse presentato al suo cospetto. Si aspettava un nemico, o comunque colui che l'aveva gettata in quel mondo monocolore a vivere la sofferenza del gelo. Quando vide il colore degli occhi e dei capelli dell'uomo che comparve dall'alto però, il cuore della kunoichi sembrò fermarsi per un istante, schiantadosi contro la sorpresa di poter essere davanti a colui che per anni Kirinaki aveva cacciato e studiato. A differenza di Jagura, Shinan non aveva mai avuto il piacere di conoscerlo direttamente. Non era mai stato un alleato, anzi, più volte aveva cercato di fermare e intralciare i piani di Kai. Il suo potere però, il suo ideale, la sua natura, Mira li stimava. Lo considerava uno dei ninja più interessanti che Kirinaki avesse mai affrontato e la sua abilità derivante dal clan origami che anche lei condivideva, non faceva altro che consolidare la considerazione che aveva di lui. Se lo ritrovò davanti, per la prima volta, lo osservò giungere a terra dall'alto delle sue ali cartacee e fece poi un passo indietro, tra eccitazione e paura. Non temeva lui in senso stretto, temeva il non conoscere abbastanza quel ninja da soddisfare la propria ossessione.


- No... ti sbagli.

Rispose alle sue parole, stizzita, mordendosi un labbro con nervosismo. Shinan era un ninja dai forti ideali e sentirlo esprimere quelle parole non fece che alimentare la sua rabbia. Quel contesto invivibile, privo di interesse e conoscenza era proprio ciò che Mira voleva evitare tramite Kirinaki, l'organizzazione nata per dissipare la Nebbia del mondo. Da qui la risposta alla domanda dell'angelo rosso. La donna strinse i pugni, piena di ammirazione mista a odio verso quel ninja così interessante ma ormai sconfitto nell'anima, e gli rispose sfidando il suo sguardo:

- Finché sarò viva io l'ombra di Kirinaki non morirà mai, e quando riuscirò a ridargli la luce che merita, da quelle ossa risorgerà come una fenice.

Si avvicinò a quella visione quasi divina, giunta volando dal cielo ventoso su una terra che aveva conosciuto troppo sangue, troppe lacrime. Eppure, nascosta agli occhi del sole, esisteva ancora la cenere della speranza, in attesa del tizzone che l'avrebbe fatta divampare nuovamente.

- La curiosità e la sete di conoscenza... guiderà Kirinaki fino alla fine dei giorni.

Era il suo nindo, differente per certi tratti anche dall'ideologia di Kai, ma su cui si fondava il concetto della sua "Libertà". Una condizione che le permettesse di superare i confini del mondo e le sue regole.

- Tu hai fallito, ma io posso ancora farlo. Che cosa vuoi da me, da Kirinaki?
 
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view post Posted on 31/1/2017, 22:41     +1   -1
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Lo sguardo glaciale dell'angelo dalla chioma vermiglia si fece duro, in segno di disappunto nei confronti di quanto la sua interlocutrice avesse appena detto. Scosse il capo per esprimere il suo dissenso, attendendo qualche secondo prima di permettere ai suoi pensieri di fuggire lontano dalle sue labbra.

- No, la sete di conoscenza è solo un tuo desiderio. Vuoi che Kirinaki rinasca affinché tu possa saziare il tuo egoistico bisogno.

Parole dure, ma in effetti quanto potevano essere lontane dalla realtà? L'Akami conosceva bene il pensiero di Kai, aveva saggiato sulla propria pelle quanto la sua bramosia, seppur volta ad un fine nobile, potesse essere distruttiva. Per anni gli aveva dato la caccia, uccidendo sua sorella prima di riuscire a mettere finalmente le mani sulla testa del rosso. L'eredità di Deimos s'era estinta o, meglio, avrebbe continuato a vivere nelle mani del ninja dalle iridi dorate, piegata al suo volere e ai suoi fini. Ben presto il disappunto del giovane divenne collera, andando a deturpare il suo viso angelico, lasciando che su di esso venisse dipinta un'espressione traboccante d'odio.

- Kirinaki è morta, per sempre.. e tu sarai la prossima.

i4sQaAH

La sua ira sarebbe esplosa poco dopo, dando vita a decine, centinaia di farfalle di carta che avrebbero iniziato a vorticare rapidamente intorno alla sua figura. A quel punto Mira non avrebbe avuto più alcun dubbio sulle sue intenzioni: voleva affrontarla in combattimento, persino ucciderla. Rapido si librò in volo, esibendo un'apertura alare notevole. Ai piedi della kunoichi invece si sarebbe formata una fastidiosa distesa di cellulosa che, insieme al freddo, avrebbero rallentato di parecchio l'agilità delle sue creature di carta. Al contrario Shinan non sembrava risentire del clima severo, i suoi movimenti aggraziati e precisi erano il segno evidente d'un divario che la fanciulla non avrebbe mai potuto colmare.

- La tua avidità è destinata a soccombere in questa terra, arida come i tuoi ideali.

Non trascorse che una manciata di secondi, durante i quali la voce dell'angelo cremisi si disperse tra la bufera, prima che la giovane dalle ciocche bionde intuisse ciò che stava per succedere. Dalla cellulosa che aveva invaso il suolo ammantato di neve vennero partorite diverse creature; serpi, le cui fauci insozzate d'una strana sostanza violacea, avrebbero cercato di azzannare le gambe e i fianchi della vittima.
Uno scontro inaspettato aveva appena visto la sua luce, ma sarebbero bastati pochi secondi alla kunoichi per comprendere che lo Shinan che aveva davanti era diverso rispetto a quello di cui aveva sentito parlare. Più forte, più deciso, più motivato.. in grado di far vacillare con la sua sola voce le certezze di chi aveva di fronte.

 
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view post Posted on 1/2/2017, 00:34     +1   -1
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La kunoichi sorrise alle prime parole dell'angelo cremisi. Lui non poteva capire, non dopo essere stato sconfitto da quella stessa organizzazione che affermava non esistere più. La verità era un'altra, meno complessa di quanto l'Akami o chiunque altro potesse immaginare. Mira era l'unica che poteva ormai comprendere e ripristinare radici compromesse come quelle del gruppo di Kai. Ed effettivamente il gruppo di Kai era morto, battuto da regole spietate che il mondo lottava affinché venissero rispettate. Adesso era diverso, Kirinaki era diversa.

- Un mio desiderio?

La tensione nell'aria si rese palpabile, mischiandosi al gelo della neve e al vento lacerante, rendendosi poi visibile sotto forma di origami infuocati danzanti che sfidavano apertamente quella distesa di ghiaccio infinita.

- Io SONO Kirinaki, il mio desiderio sarà quello della mia organizzazione!

La furia della donna esplose insieme a quella del rosso, che intanto era scomparso inghiottito da una bufera. Le parole di Shinan si fecero dure e scatenando la sua potenza su quella realtà distorta, dichiarò battaglia a colei che era pronto ad eliminare per sempre.
Mira vide la cellulosa intaccare il terreno ma lei era nata e cresciuta in quella splendida sostanza che durante i suoi studi aveva imparato a conoscere e sfruttare. Scivolò su di essa come danzasse su una lastra di ghiaccio e nel momento in cui comparvero le serpi generate dall'avversario, fu pronta a rispondere a quell'offensiva.

<ninjutsu> - Slide in the Paper: Yakuotoshi - (Chk: 150)(Vel: +200) “Seppure lo Shinobi riesce a manipolare la cellulosa a questo stadio non comprende ancora i grandi utilizzi di cui può farne. Per questo si limita a secernere dalle proprie gambe una grande quantità di linfa sulla quale scattando riesce ad aumentare la propria velocità, tentando così di schivare l'attacco avversario. Ogni qualvolta che verrà utilizzata la stessa tecnica durante uno scontro, ma solo se non si cambia campo, questo verrà talmente impregnato di cellulosa che ad ogni elusione si otterrà un bonus di +30. L'attacco nemico invece, per via dell'impedimento causato dal liquido subirà un malus di 70.”


Alzò le braccia verso l'alto e dalla stessa cellulosa che aveva inglobato la neve, si alzò un muro di pura linfa su cui si sarebbero schiantate le creature venefiche e vermifughe. Fece a quel punto un paio di balzi all'indietro e si fermò scivolando per un altro metro con gli occhi socchiusi, per percepire l'energia di quell'angelo che l'aveva sfidata.


Uso prima

<attivazione> - Ninjutsu: Bouheki - (Chk 80)(Vel: +70) “Se aggredito lo Shinobi grazie alla sua abilità Innata sviluppata con intensi allenamenti, riesce ad indebolire l'attacco diretto verso di lui e al contempo scappare. Per questo durante l'esecuzione di Slide in the Paper: Yakuotoshi il ninja è capace di secernere ancora più linfa, con la quale crea uno schermo difensivo di media resistenza che abbassa l'attacco nemico di 30.”

e poi sensitivo per intenderci


- Vuoi davvero combattermi usando le mie stesse armi? Al contrario di te, io ho studiato capacità che trascendono il limite concesso ai praticanti della nostra arte.

Mentre parlava, il suo corpo cominciò a sfaldarsi in una miriade di corvi bianchi, le cui ali rinvigorite dal chakra della donna riflessero la luce del sole che cercava di tiranneggiare sulla bufera che lo teneva chiuso in una morsa. Quello stesso chakra fu poi concentrato davanti alla kunoichi dagli occhi vitrei e ciò che generò era la testimonianza della sua stessa ossessione di conoscenza, arrivata a sviluppare la variante di un'arte Folle.

Che cosa vuoi da Kirinaki? Non avrai vendetta, tu sei morto.

Tutti gli origami vennero concentrati in un raggio conico di 100° per poi essere rilasciati in una esplosione repulsiva devastante che avrebbe colpito la bufera stessa e chiunque si celasse al suo interno. Mira incarnava lo spirito dei predecessori di quella organizzazione, ma ne era consavole, anzi, era proprio da lì che voleva far ripartire il processo di crescita di Kirinaki: dal volere di un nuovo leader mirato a soddisfare la propria ossessione di Libertà.

- Ishin no Kami: Joketsueki!
 
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view post Posted on 1/2/2017, 10:35     +1   -1
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Senza nemmeno tentare di nascondere il proprio desiderio, la kunoichi confermò con forza e determinazione quanto Shinan aveva affermato poco prima. Kirinaki era morta insieme a Kai e ciò che sarebbe rinato dalle ceneri di quell'ideale sarebbe stato inesorabilmente piegato all'avidità di conoscenza che aveva spinto la bionda a compiere le scelte più importanti della sua vita. Lo sguardo dell'angelo cremisi si fece ancora più duro e severo, mentre i suoi occhi gelidi osservavano l'avversaria destreggiarsi, senza nemmeno troppa fatica, nel smorzare la sua offensiva. Era brava, su questo non aveva nulla da obiettare.. ma in quello scontro erano le personalità e i sogni a scontrarsi, ancor prima delle tecniche. Quale tra i due nindo sarebbe stato il più forte?

- Cosa voglio da Kirinaki?

Ripeté a bassa voce quelle parole, mentre la fanciulla avrebbe potuto notare, con suo enorme stupore, la sua offensiva rivelarsi un vero e proprio fallimento. Come bloccati da un muro invisibile, gli origami non poterono nulla contro la bufera; la carta ben presto si fece più pesante, bagnandosi fino a precipitare inesorabilmente sul suolo ammantato di neve. Ancora una volta l'Akami diede sfoggio della propria superiorità.. come faceva a muoversi in maniera così elegante nella tormenta? Lei non era riuscita nemmeno a portare a termine un'offensiva, malgrado questa fosse persino potenziata dal potere che Mira aveva ottenuto emulando Jagura.

- Voglio che bruci, insieme a chiunque cerchi di portare avanti il suo ideale malato.

In quel preciso istante, mentre le parole del giovane bruciavano nella testa della kunoichi, quest'ultima venne colta nuovamente dallo stesso dolore che aveva preceduto quei sogni. Lo scenario che la circondava rimase immutato ma, come una curiosa spettatrice, poté vedere se stessa mentre imitava la strategia precedentemente adottata dal nemico. Grazie alla cellulosa avrebbe potuto proteggere le sue opere di carta e la sua affinità col katon avrebbe potuto sconfiggere la crudeltà della tormenta. Si vide mentre eseguiva quella affascinante coreografia, sinuosa e rapida come una creatura della notte.
Infine, così com'era giunta, quella visione si estinse improvvisamente. Tornare nel suo corpo le fece comprendere quanta fatica stesse effettivamente provando. Sostenere ancora a lungo uno scontro del genere era pressoché impossibile e ciò l'avrebbe condotta ad un'amara sconfitta. Senza darle un attimo di tregua, l'angelo cremisi tornò nuovamente all'attacco; le serpi di carta fecero di nuovo ritorno sulla scena, ma questa volta Mira avrebbe dovuto fare i conti con decine di creature dalle fauci avvelenate. Avrebbero cercato di colpirla dal basso, da destra, da qualsiasi direzione. Una simile potenza andava ben oltre le sue attuali capacità e nello sguardo determinato di Shinan non avrebbe trovato alcun segno di pietà.

In questo post Mira ha l'occasione di imitare quanto visto e usare, seppur in una forma ancora incompleta, le tecniche Keiinton: World of Nymph e Keiinton: Tight Embrace (quest'ultima nella sua variante katon).
 
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view post Posted on 1/2/2017, 13:32     +1   -1
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La repulsione tagliente della donna andò a mischiarsi alla bufera ma non riuscì a sopraffarla. Quel clima infernale era innaturale, studiato per braccare chiunque avesse la sfortuna di trovarsi tra gli ululati di quel vento gelido. Shinan continuava invece a danzare sospinto dalle correnti, a suo agio con il vorticare costante della neve e la temperatura che continuavano a scendere. Mira congiunse le mani battendo i denti, consapevole che l'aura ardente che aveva precedentemente evocato non era più sufficiente per proteggersi dalla rigidità del freddo. Prima che potesse fare qualsiasi cosa però, un nuovo malore l'assalì, simile a quelli che aveva già sopportato, e alla stessa maniera le sembrò di essere scaraventata via dalla sua realtà, sebbene non potesse nemmeno essere sicura che la realtà fosse quella che stava vivendo davanti all'Akami. Vide il campo di battaglia allontanarsi, i due guerrieri Origami combattersi in un immenso campo assalito dalla cellulosa, e se stessa eseguire le tecniche che Shinan aveva usato contro di lei. Mira sgranò gli occhi incredula di avere davanti a sé, come in un sogno lucido, una sequenza di immagini mai vissute ma costruttive, capaci di insegnarle qualcosa che non aveva ancora mai vissuto. Si portò una mano al viso per celare il suo sogghigno folle, forse troppo simile a quello di quel Joker che lei stessa aveva studiato troppo a fondo. Soddisfare la sua ossessione, trattare la malattia che l'affliggeva in modo tale da godere della cura, era ciò di cui il suo corpo aveva bisogno. Quell'ennesimo "sogno" era la possibilità di tentare di imitare tecniche che non l'appartenevano ancora. Fu un lampo, il frammento di un istante, e si ritrovò circondata da una miriade di serpi, dopo l'ennesima offensiva terribile di Shinan che stavolta sembrava convinto a concludere quella faida. Il rosso voleva sterminare ogni ideale rimasto di Kai, voleva disintegrare Kirinaki in tutte le sue forse e non si sarebbe fermato finché non avrebbe sentito l'odore del sangue pungente della donna.
Quest'ultima però congiunse i palmi aperti delle mani, poi allargò le braccia per andare a modificare il campo colpito dalla bufera:


<attivazione> - Keiinton: World of Nymph - (Chk: 150) “Già agili e scattanti i ninja di questo clan invece che tentare di rattoppare le proprie debolezze hanno tentato di migliore ancor di più, fino all'eccesso, i propri punti di forza. Per questo lo Shinobi Manipolatore riesce grazie alla propria abilità nell'usare la carta a creare un immenso ricettacolo di cellulosa attorno a se, che oltre a impacciare il nemico rende più facili i propri movimenti. Per questo avrà un bonus di +60 all'Elusione e il nemico un Malus di 30 agli attacchi a Raggio Ravvicinato.”


La sostanza scaturita dal mescolarsi di cellulosa e neve venne sostituita da un nuovo impero di linfa: un lago di quella sostanza ricoprì nuovamente il manto scosso dal vento e sebbene non in maniera precisa e completa come quando l'aveva utilizzata l'angelo rosso, Mira ne percepì la bellezza.
Aveva usato qualcosa che non conosceva ancora, avvicinandosi alla sua scoperta. L'astio fu spalmato, si tranquillizzò sospirando e la sua ossessione venne soddisfatta per quella frazione di combattimento.
Le serpi venefiche scivolarono sul nuovo campo e la bionda poté sfruttare l'agilità che quel terreno le permetteva. Vide arrivare la prima creatura cartacea e chinandosi all'indietro la vide passare a centimetri del proprio volto, poi fece una giravolta su se stessa schivandone un'altra che passò di lato, e a quel punto, con una capriola, andò alle spalle di altre tre che vide scaraventarsi contro quelle che aveva già schivato. Non era ancora abbastanza: ne arrivarono altre cinque ma la sensitiva vide i costrutti muoversi nello spazio e nel tempo. Riuscì a scartarne uno con un balzo verso destra e un altro saltando in avanti, sopra di lui. Ricadde al suolo provata dopo quei movimenti accompagnati dal vento e solo in quell'istante vide gli altri saltarle addosso. Uno lo afferrò a mani nude a un centimetro dal volto, un altro lo vide passarle di lato dopo essersi fulmineamente spostata ma l'ultimo le addentò una gamba. Soffocò un singulto di dolore ma adesso poteva bastare: ne aveva fin troppo di quella figura Rossa e dopo quel morso, sapeva che avrebbe dovuto agire prima che l'eventuale veleno facesse il suo corpo. A giudicare dal livello dell'abilità, quelle creature avevano sicuramente ben altro che le semplici fauci aguzze.


- Bruciarla? Oh sì... Kirinaki brucierà di un fuoco tanto dirompente che avvolgerà tutto il mondo.

Si liberò del serpente concentrando il proprio chakra elementale sulla gamba e rispose sogghignando, in preda all'eccitazione. Poi allargò le braccia osservando il cielo cupo tempestato da quella bufera glaciale. Voleva abbracciare il mondo, conoscerne i confini e abbatterli, per poter osservare le terre ninja convergere in un unica grande realtà, un'unica Nazione in cui avrebbero potuto dare vita ai propri sogni.

- Io spezzerò le catene di questo mondo, incatenando dentro Yusekai l'oppressione che l'affligge. Ciò che resterà sarà un'enorme famiglia pronta a condividere il proprio sapere. E' tanto sbagliato? Tu volevi un mondo di Pace, ma come potevi pretenderla se la guerra è il fondamento di quest'era? Il mio sogno, il mio desiderio, la mia Ossessione, sarà la salvezza dei ninja!

La temperatura, intorno a Mira, aumentò drasticamente e sebbene quel morso cominciasse ad avere i primi effetti su di lei, era sicura che la sfida non sarebbe durata ancora per molto, a prescindere dalla sua conclusione.
Chiuse gli occhi, rivide le immagini che l'ultimo sogno le avevano concesso, e studiò l'effetto della tecnica che aveva lì utilizzato. Fuoco per bruciare Kirinaki e farla risorgere dalle sue ceneri, in un ultimo colpo.


<ninjutsu a vasto raggio>- Keiinton: Tight Embrace - (Chk: 170)(Int: 160) “Aggraziati ed abili come non mai, a questo punto della loro carriera ninja, i Manipolatori riescono ad esibirsi in Ninjutsu stupende, che rasentano la perfezione. In tale Ninjutsu, utilizzabile solo dopo aver cosparso il campo di cellulosa con Keiinton: World of Nymph, lo Shinobi fa fluire il proprio chakra elementale nella carta, plasmandola in modo tale da usare diversi effetti per le più svariate situazioni.
Katon: la Carta in stato-semi liquido diventa sempre più calda, fino a scottare, poi pian piano si formano delle increspature sotto il ninja nemico, che in pochi attimi si gonfiano, esplodendo in un'onda di schegge di chakra e fiamme. Causa danni da Ustione e da Perforazione.


- E allora ardiamo la cura, per avvolgere nelle sue fiamme tutte le terre degli SHINOBI!

Dalla linfa precedentemente generata esplose un quantitativo di chakra di fuoco tale da andare a contrastare la bufera stessa che continuava imperterrita a vorticare in quel territorio a metà tra la realtà e l'illusione. Non era semplicemente Mira contro Shinan, o fuoco contro ghiaccio. Era la battaglia di ideali, lo scontro tra il nindo di colei che voleva cambiare la storia e chi invece lo avrebbe voluto.
 
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view post Posted on 1/2/2017, 17:47     +1   -1
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Sebbene la sua tecnica ardesse di potenza, il paragone non avrebbe retto se confrontato al suo spirito. La sua ferrea volontà esplose dando sfoggio di una concretezza fuori dal comune, tanto da riuscire a rendere tangibile un concetto etereo come quello di Yusekai. La sua determinazione riuscì a sciogliere la neve che ostacolava i suoi movimenti, come un incendio capace di divorare qualsiasi cosa osasse intralciare il suo percorso. Prima che il jutsu impattasse contro il nemico, Mira avrebbe potuto giurare di aver intravisto un ghigno trasudante divertimento sul suo volto angelico. Quasi come se fosse compiaciuto dall'impeto mostrato dalla sua avversaria, lo shinobi dalla chioma scarlatta scomparve tra le fiamme di quel nuovo credo. Avvolto nella nube di fumo gelido che s'innalzò non appena il fuoco ebbe incontrato le fredde braccia della tormenta, l'angelo cremisi abbandonò la scena. Non sconfitto, né piegato dalla determinazione della kunoichi che aveva affrontato. Come si addice ad un attore che meriti una certa fama e nomea, il ninja fece calare il sipario su quel palcoscenico che aveva ospitato un confronto di ideali e valori, ancor prima che di prestanza fisica.

Vedremo presto quanto è realmente forte il tuo desiderio, rispetto al mio.

Una nuova voce, dal tono suadente e femminile conquistò la scena. Seppur lontana, quasi inafferrabile, si fece largo nella mente di colei che intendeva far risorgere la Nebbia Piangente, accompagnandola soavemente, ma al tempo stesso con fare incisivo, nel suo progressivo oblio. Ben presto le fiamme che lei stessa aveva generato avrebbero inghiottito quel mondo, facendolo scomparire come una fotografia bruciata in uno dei suoi angoli. L'ultima cosa che avrebbe visto, prima di perdere definitivamente conoscenza, sarebbe stata una chiazza orizzontale di sangue tracciata su di una parte sporca, anch'essa remota, anch'essa così dannatamente reale.

Avrebbe riaperto gli occhi più tardi, dopo un tempo indefinito che le avrebbe lasciato la sensazione di aver riposato a lungo. Kakumei l'avrebbe accolta con il suo sguardo incuriosito, accompagnando con occhi bramosi di dettagli e spiegazioni anche il più insignificante dei suoi movimenti. Ciò che stava accadendo a Mira sembrava affascinarlo e disgustarlo al tempo stesso, ma il desiderio di conoscere i particolari sembrava tormentarlo.. e in questo suo modo d'essere la donna avrebbe potuto rispecchiarsi alla perfezione. Eppure, malgrado la consapevolezza di conoscere ogni sfaccettatura di Kirinaki e dei suoi piani avesse fatto nascere in lei la certezza di poterne divenire baluardo in quel mondo offuscato dall'ignoranza, non poteva negare la realtà. Brancolava nel buio, accecata da ciò che la sua ossessione non era ancora capace di afferrare con grinfie vestite d'avidità.

 
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view post Posted on 2/2/2017, 10:43     +1   -1
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Il fuoco vinse il ghiaccio e l'ultimo atto di quello scontro di parole e di ideali mise la parole fine a quell'ennesimo "sogno" dentro cui Mira era stata trascinata. La bufera si era fermata, sostituita da un'aria satura di fuoco che aveva avvolto tutti gli origami generati dai due esponenti di quel misterioso ed antico clan. Rimaneva solo una frase danzante tra i turbini infernali, che leggera come piume cullate dal vento si insinuarono nella mente della donna. Era una voce femminile, distante, ma contemporaneamente talmente vicina da rendersi chiara e comprensibile. Era come se non esistesse più nulla in quegli istanti, solo quelle parole che posticipavano la vera resa dei conti tra il nuovo leader di Kirinaki e chi stava giocando con la sua mente. Mira perse nuovamente conoscenza, cadendo su se stessa in un abisso di pensieri e ricordi, alcuni troppo lontani per essere esaminati, messi a nudo nella sua testa, tranne uno: una macchia di sangue orizzontale offuscata dall'oscurità che riprese ad opprimerla. Era trascinata verso la realtà prepotentemente e per quanto provasse a resistere ed avvicinarsi a quella scia cremisi su una parete logora, i suoi sensi si destarono. Aprì gli occhi e invece del quadro che si era formato tra i suoi pensieri, vide lo sguardo incuriosito di Kakumei, tra il provare ad aiutarla e il non pensarci nemmeno. La donna si portò una mano alla testa, stordita, per poi guardarsi intorno e cercare di capire dove si trovasse: era ancora in quel pezzo di foresta dove aveva intercettato Kakumei. Non seppe dire quanto tempo era passato, si sentì come avesse dormito per due giorni interi ma non poteva saperlo. Si rialzò lentamente prendendo posto su uno dei tronchi spezzati intorno al campo improvvisato della spia, e si concesse dunque qualche secondo per respirare. Era esausta dopo lo scontro con l'angelo dai capelli rossi eppure, probabilmente, non l'aveva neppure mai combattuto davvero.
Ripensò a ciò che sapeva su Shinan Akami per cercare di capire cosa veramente le stesse succedendo: era un ninja di Kiri, come lei, e aveva più o meno la sua stessa età. Nonostante questo non ricordava di averlo mai visto, o almeno, non l'aveva mai conosciuto direttamente. Il che era in effetti piuttosto strano, non erano in molti a Kiri a poter vantare la capacità legata al clan Origami. A ogni modo, dopo il Chunin svoltosi a Kumo, si era aggregato ad Akatsuki per provare a perseguire quel sogno che l'ossessionava. Credeva che le nuvole rosse avrebbero potuto aiutarlo, concedendogli più potere, ma non fecero altro che alimentare il bisogno di Kirinaki di farlo fuori. Dagli appunti di Kai e Raito, risultava uno shinobi potente ed esperto manipolatore della carta ma soprattutto erede di Deimos Akami, il ninja che aveva sviluppato l'abilità di poter entrare nei ricordi delle persone per poter manometterli, plasmarli. Era questo a cui Kai aspirava: uccidere tutti gli Akami rimasti ed impossessarsi di quel potere misterioso e per quanto possibile, tenuto segreto.
Fu a quel punto che Mira venne percorsa da un brivido lungo la schiena, che si insinuò tra la sua carne e i suoi nervi fino a penetrare nel sangue stesso, gelandolo. Le venne la pelle d'oca e alzò per un attimo la testa al cielo con gli occhi chiusi, per permettersi un sospiro lungo e sofferto. Che lei stessa fosse rimasta vittima di quella particolare abilità?


La bambina dai capelli biondi...

La sensazione di non conoscere la verità dietro quello che le stava capitando la faceva impazzire. Avrebbe voluto scatenare la propria rabbia su intere civiltà, aveva il bisogno di distruggere e godere della sofferenza altrui per poter placare quel buco da cui stava filtrando l'astio e la tentazione di omicidio. Strinse i pugni fino a far sanguinare i palmi e provò a ripensare a tutti gli insegnamenti di Kai, a come doter canalizzare quella sofferenza all'interno del proprio mondo, quello di cui lei era la Dea e nessuno poteva dirle fin dove sarebbe potuta arrivare. Aveva però bisogno di qualcuno, chiunque, da chiudere e torturare dentro Yusekai. Osservò Kakumei ancora lì, fermo e in attesa che Mira dicesse qualcosa e l'idea di prendersela con lui diveniva sempre più interessante. Fece un altro, ancora più profondo, sospiro e invece di scatenare la sua genjutsu provò invece a parlare, cercando di placare le fiamme dell'ossessione con un po' di informazioni, preziose e care conoscenze di cui aveva tremendamente bisogno.

- Quanto sono rimasta incosciente?

Gli chiese, ma non era quello di cui aveva davvero bisogno.

- T-tu... sai dell'abilità degli Akami? L'abilità di Deimos? Shinan te ne ha mai parlato?

Mentre lo diceva rivide il bambino dai capelli rossi e colei che al suo fianco appoggiava la sua chioma dorata sulla sua spalla, come chi aveva il compito di ascoltare e salvare una fanciullezza sul baratro della rassegnazione.
 
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view post Posted on 2/2/2017, 12:59     +1   -1
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Inizialmente, in risposta al proprio quesito, Mira ricevette solo un'espressione traboccante di dubbi e perplessità. Kakumei sembrava non solo incuriosito dall'accaduto, ma non poco turbato da quanto la kunoichi avesse appena affermato. Le rispose una volta ritrovata la lucidità necessaria, con voce tremante e una smorfia non del tutto convinta dipinta su quel suo viso scaltro e allungato.

- Ti sei accasciata al suolo, urlando.. nemmeno un minuto fa.

La situazione aveva dell'assurdo, tanto che nemmeno lo spirito dell'uomo, forgiato da una saggezza e da una sagacia che non aveva pari nel suo campo, sembra credere alla veridicità della cosa. Eppure tutto ciò era realmente successo, era sicuro di non trovarsi in un maledetto sogno. Senza lasciare al suo interlocutore un istante di tregua, la fanciulla dalla chioma dorata porse in fretta la sua seconda domanda, convinta a buon ragione che qualcosa le stesse effettivamente sfuggendo di mano.

- Il potere di.. Deimos?

Strabuzzò gli occhi, deglutendo, come se non fosse realmente sicuro di aver compreso ciò che chi aveva di fronte gli aveva effettivamente chiesto.

- No, Shinan non è mai stato un tipo particolarmente loquace riguardo il suo passato, o aspetti così delicati della sua vita.. quel che so è unicamente frutto delle mie ricerche. Kirinaki ha sempre avuto un rapporto malato con quell'abilità; se da un lato la temevano, a tal punto da far in modo che Deimos venisse assassinato, da un altro ne erano talmente affascinati da voler a tutti i costi entrarne in possesso. Del resto, sia Deimos che Eiri erano in grado di manipolare i ricordi, nonché le menti delle loro vittime ed estrarre da esse qualsiasi tipo di informazione.. probabilmente erano convinti che questo potere fosse sopito anche nel giovane Shinan, altrimenti dubito sarebbero giunti a tanto dopo che sua sorella era morta proprio davanti ai suoi occhi.

Se Kakumei diceva il vero riguardo la riservatezza dell'angelo cremisi, Mira non avrebbe avuto più alcun dubbio sulla capacità del suo interlocutore di entrare in possesso di qualsiasi forma di informazione o dettaglio, priva dalla benedizione di un'abilità innata, ma frutto solo dell'ingegno e della furbizia di un semplice uomo. Le notizie che la spia possedeva si sarebbero probabilmente rivelate inutili o non sufficienti per saziare la sete di conoscenza della manipolatrice di origami ed incubi.. ma allo stesso modo persino lui non poteva non fare i conti con la propria curiosità. Ciò a cui aveva assistito era a dir poco incomprensibile ed era certo che, entrando in possesso di qualche dettaglio rilevante, forse avrebbe potuto contribuire in maniera più efficace nel comprensione del misterioso fenomeno che stava torturando la giovane.
Deciso quindi a farsi avanti alzò il capo, reggendo senza eccedere nel mostrare timore lo sguardo della letale bellezza che aveva davanti.

- Cosa ti sta accadendo, Mira?

 
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