| ||Non ti nego che sono un po' emozionato a tornare a ruolare, con te in particolare. Speriamo di poter creare qualcosa di figo come nostro solito. Torno a postare in un gdr dopo anni, avrò sicuramente bisogno di un paio di giri di rodaggio. Detto ciò, suca. Si comincia *^* Buon Role!||
Il vento cominciava a essere insistente, incalzante, e quando la sua intensità avvolgeva ciò che rimaneva di quella terra baciata dal sole basso, la vegetazione ne soffriva: le foglie vorticavano torturate da quella grigia spirale spietata e i tronchi degli alberi ne subivano le ferite in un perpetuo circolo di dannazione. Il tramonto sembrava bruciare il paesaggio, i suoi riflessi color fuoco rigettavano la sofferenza del cielo sulla terra e le uniche entità che riuscivano a sopportare la pressione scaturita da quell'ambiente suggestivo, erano le Anime Nere. Vegliavano sulle strade del mondo ma oltre a essere i suoi guardiani erano anche i suoi carnefici: macchiavano di negatività gli stessi percorsi che proteggevano, garantendosi la totale padronanza di un territorio di cui erano gli Dei assoluti, o quasi. Mira aprì gli occhi nel mezzo della bufera rossa e quando percepì ciò che le Anime stavano facendo, congiunse le mani liberando ciò che attanagliava la sua terra. In un attimo il vento si placò, le fiamme si estinsero e il sole tornò a capeggiare tra le deboli nubi che facevano da tetto al mondo.
- Non è ancora il momento
Le sue parole risultarono chiare, nette, talmente lampanti e influenti che modificarono l'ecosistema stesso dentro cui le entità oscure si stavano muovendo. Percepirono la potenza di colei alla quale dovevano sottomettersi, senza scampo, e fu allora che si mostrarono agli occhi perlacei della donna, che scrutava ciò che l'astio accumulato aveva generato. Erano mostri, anime dannate, costrutti che avevano il solo scopo di soddisfare il loro bisogno di sentirsi... vivi. Mira riusciva però a contenerle, grazie ai suoi studi, all'eredità che Kai le aveva tramandato. Si avvicinò verso di loro osservandone i tratti informi e indefiniti, quindi osservò i loro occhi luminosi, specchio di un'anima pronta ad esplodere di rabbia.
- Io so bene ciò che state provando, so bene la vostra voglia di sfogarvi, di cibarvi dell'anima di chi ancora non capisce... ma dovete attendere così come ho saputo attendere io
Alzò le braccia verso di loro e nel momento riuscì a dominarli, un lamento assordante saturò quel mondo senza confini, facendo lacrimare sangue al cielo straziato dalla sofferenza di vivere legato a delle regole in un mondo senza limiti. Era il prezzo della sete di conoscenza: l'interminabile voglia di superare il concetto stesso di umanità, per poter essere più simile a un Dio onnisciente. Voleva poter osservare dall'alto ciò che aveva generato per poter ulteriormente modificarlo e adattarlo, dissipando la nebbia che per millenni aveva offuscato il globo. Kirinaki era ancora viva per questo motivo, e avrebbe costruito sulle proprie rovine le basi per poter tagliare il legame dei ninja con i propri doveri.
Mira si destò, consapevole che non avrebbe potuto contenere l'astio ancora per molto. Aveva bisogno di nuove informazioni, per salire un altro gradino verso la rinascita dell'organizzazione che aveva adesso sulle spalle. Tornò sui libri, rileggendo per l'ennesima volta le stesse pagine che sapeva già a memoria. Tornò sui suoi appunti, su ciò che era rimasto tra gli scritti e i resoconti dei Pilastri di Kirinaki, ma non aveva abbastanza risorse né ninja a disposizione per continuare ciò che loro avevano iniziato. Tamburellava le dita sul tavolo pensando se era effettivamente il caso di entrare personalmente in azione, dopo essere rimasta per anni all'ombra di Kai. D'un tratto, si alzò con decisione battendo le mani sul tavolo e con sguardo deciso si avvicinò ad uno dei lunghi corridoio bui che ospitavano il nascondiglio di quel periodo. Si era spostata molto negli ultimi mesi, seguendo i movimenti di Jagura prima che scomparisse nel nulla. Sapeva bene che seguire un mago poteva risultare alquanto difficoltoso ma quello era un individuo eccentrico, e fare parlare di sé faceva sicuramente parte del suo essere. Inutile dire che fino a quel momento era stato un buco nell'acqua e di quel folle non sembrava esserci più traccia.
??? - Mi sembri piuttosto in difficoltà...
Quelle parole nacquero dal buio più profondo della caverna e il fatto che Mira non avesse percepito la presenza di nessuno nei dintorni, la fece immediatamente stare sulla difensiva. Non aveva nemici, fino ad allora era stata completamente invisibile e con la morte di Kai, per il mondo era morta anche Kirinaki.
- Chi sei?
Concentrando la sua abilità sensitiva, riuscì a scrutare oltre l'oscurità del luogo la presenza di qualcuno, ma era confusa, talmente infima da confondersi con gli spifferi gelidi che filtravano attraverso le crepe della grotta.
??? - Mi dispiace averti spaventata, ma è tanto tempo che cerco di avvicinarti nella maniera più cauta possibile. Per diverso tempo ho anche dubitato della tua esistenza, arrivando a credere che Kai gestisse effettivamente tutto da solo e che agisse tramite le sole Raito e Liz, ma fortunatamente non mi sono mai abbattuto...
Dall'oscurità sbucò una forma, la quale lentamente si lasciò illuminare dalle deboli fiaccole a olio che rischiaravano le tenebre del nascondiglio. La donna attese prima di attaccare, pensando saggiamente che chiunque fosse non avrebbe mai rivelato la propria presenza se avesse avuto cattive intenzioni. Voleva parlare, scambiare informazioni e in quel momento qualsiasi novità, influente o meno che fosse, avrebbe garantito un po' di cibo alla serenità psichica di Mira.
- Non hai ancora risposto alla mia domanda.
Disse la donna senza scomporsi, cominciando a far vorticare intorno a sé un piccolo numero di fogli di carta con lo scopo di intimorirlo.
Kakumei - Il mio nome è Kakumei ed ero il capo-spia personale di Jagura, nonché anche l'unico. Sai... non era un tipo molto socievole e io ero uno dei pochi capaci di prenderlo con il verso giusto. Ho lavorato anche per Shinan Akami, un nome che dovresti ben conoscere.
Jagura e Shinan. A quei nomi, Mira sussultò. Un brivido le percorse la schiena e un principio di eccitazione cominciò a prendere possesso di tutti i suoi nervi. Aveva davanti qualcuno che era stato a stretto contatto con due ninja che Kirinaki aveva seguito a lungo e che probabilmente non aveva mai imparato a conoscere fino in fondo. Per quanto ne sapeva lei, Kai era riuscito ad impossessarsi dell'abilità innata della famiglia degli Akami ma per quanto riguarda Jagura, aveva avuto la possibilità di studiarlo soltanto per poco tempo, riuscendo a scoprire solo una parte degli illimitati poteri di quel mago. Eppure quell'uomo, Kakumei, ne parlava al passato, distaccato, come se il folle Joker di Akatsuki e Furikami fosse morto insieme ai suoi segreti.
- Eri il capo-spia di Jagura? Dov'è adesso?
Lo chiese temendo la risposta, non poteva credere che una fonte così preziosa di conoscenza fosse passata a miglior vita.
Kakumei - Beh, non ricevo sue notizie da almeno due anni e per quanto fosse strambo, non ha mai fatto passare così tanto tempo prima di contattarmi. Il che mi porta al motivo per cui sono qui davanti a te. Io sono un uomo semplice, non ho particolari abilità ninja e la mia vocazione è raccogliere informazioni, essere utile alla causa di qualcuno. Quando ho conosciuto Shinan, lui mi parlò del suo ideale di Pace e di come avrebbe voluto scatenarlo nel mondo. Vedendolo all'opera mi ero convinto che forse qualcuno che potesse cambiare la merda di questo mondo in effetti esistesse ma... la sua volontà non era forte come quella di qualcun altro, Kai.
A quel nome si fermò un attimo, come se sapesse l'effetto che faceva sulla sua interlocutrice. Mira non batté ciglio, attendendo che quella bizzarra figura dai capelli brizzolati e la barba incolta terminasse il suo racconto.
Kakumei - A quel tempo, Shinan faceva parte di Akatsuki e per aiutarlo anch'io ne ho fatto parte sebbene in via ufficiosa. L'Akami era il possessore di Shu, uno degli anelli caratteristici dell'organizzazione. Quando però morì, quell'anello fu tramandato a un pazzo eccentrico la cui unica volontà era generare Caos, o almeno così sembrava in apparenza. Fu così che lo conobbi, Jagura, il mago del Caos. In realtà le sue idee erano chiare e Kai, lo stesso ninja che aveva fatto eliminare Shinan, lo avvicinò per addestrarlo e insegnargli a controllare il proprio spirito, facendogli gestire la follia in modo utile. L'ideologia di Jagura e di Kai era molto simile, come dovresti ben sapere. Entrambi sognavano un mondo Libero, formato da ninja senza vincoli, senza padroni. Con il tempo però, Jagura si allontanò dal ninja dorato, intraprendendo una strada più personale, che lo facesse sentire vivo in una maniera quasi malata. Per diverso tempo l'ho affiancato, finché non ne ho perso completamente le tracce.
Mira non sapeva che cosa volesse, ma soprattutto se potesse fidarsi. Senza dubbio conosceva realmente dettagli corretti della storia di Shinan e Jagura. Kai aveva raccolto molte informazioni su di loro e tutte ritrovavano riscontro nel racconto dell'uomo. Non vi erano molte alternative e ogni aiuto in quel periodo poteva risultare prezioso. Di sicuro qualcuno capace di stare al fianco di Jagura meritava se non altro un po' di attenzione.
- Che cosa vuoi da me?
Kakumei sorrise, lieto che la donna avesse finalmente posto quella domanda:
Kakumei - Come ti dicevo, io apprezzavo gli obiettivi di Shinan, poi maturati in quelli più radicali di Jagura. I resti di quel nindo comune sono sepolti sotto le rovine di Kirinaki. Da quando li ho incontrati io ho vissuto per servirli, per poter un giorno vivere quel mondo. Tu sei ciò che resta di quell'ideologia e io voglio continuare a servirla.
La donna ascoltò in silenzio, tra il tremore dell'eccitazione e il tentativo di rimanere vaga e indecisa. Quelle parole erano esattamente ciò che le serviva per continuare la ricostruzione di qualcosa che adesso sapeva non essere totalmente scomparso. Kirinaki viveva dentro di lei, così come l'ideale di Kai. A ogni modo, non poteva accettare immediatamente il suo aiuto, doveva prima metterlo alla prova e verificare l'attendibilità del suo volere, la sua fedeltà. Avrebbe agito da buona kunoichi saggia qual era, mentre la prossima mossa era finalmente chiara e limpida davanti ai suoi occhi.
- Queste sono solo parole, se veramente vuoi aiutarmi come hai aiutato Shinan e Jagura, allora porta informazioni concrete da cui ripartire, trova le tracce di quel mago folle. Kirinaki ti ringrazierà.
La sera di quel giorno lungo e così privo di conoscienza, era stato scosso dall'incontro di quel particolare ninja. Mira si distese sul letto del suo nascondiglio, fremendo dalla voglia di mettere le mani su qualcosa a lei sconosciuto. Chiuse gli occhi sorridendo: Kirinaki sarebbe tornata a muoversi.
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