Nan Kitsuen - "Haiiro no Kitsune", Jonin [Medico da Recupero]
[Utente: Quello li 2° Pg]

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view post Posted on 2/7/2016, 15:13
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Kitsuen - La Volpe Grigia




np0vnc

Unknown, forgotten, silent;
life belongs to the dead, and so does contempt.
A travel without destination, and no good wind behind;
he's pushed around, leaving a trail of steps and smoke.



Nome Hai "Nan"
Cognome Kitsuen
Età 57
Altezza 1.83
Villaggio Suna
Clan Nessuno
Specializzazione Ninjutsu
Elemento Katon - Fuuton - Doton
Lavoro Medico da Recupero
Rango Jonin
Abilità Prescelta Piazzare Trappole
Fama Conosciuto nell'intero villaggio
Segni Particolari Butterazioni e puzza di fumo







STATBASEMISSIONIRANGOVESTITILIVELLO
Frz: 82820000
Def: 82820000
Chk: 272820100[90]0
Vta: 1328205000
Int: 50082790210[30]81
Res: 29282002100
Vel: 420
82
7
40
210
81
Tot:178057414280750162



Livello: 52 | Esperienza: 26.856 | Fama: 175 | Stm: 275 | Slt: 705

Fama: 175 = 50(rango) +100 (creazione 2°pg jonin) + 25(Medico)

Stm: 275 = [(82(Frz) +82(Def) +260(Int) +82(Res) +210(Vel) ) / 5] +132(Vta)

Slt: 705 = (132(Vta) x 5) + 45 Amuleto Jonin


* Creazione Secondo Pg Jonin [21384]
* Oltre il Ferro, ai Primi Ferri - Quest Medica Recupero [1200]
*Autogestita #1 - Fondamentali [1000]
*Il lupo perde il pelo, ma non il vizio






~ Stanco ~


Non sono in molti ormai a scegliere questo luogo per riposare. La taverna è decisamente fuori mano da quando c'è la nuova strada, e la brava gente sceglie sempre quella per condurre i propri affari in sicurezza.
Ecco perché mi imbatto nella peggior specie di ceffi, al bancone. Facce su cui non punteresti nulla, criminali, gente da evitare e che vuole essere evitata... costui, tuttavia, ha qualcosa di diverso.
Sembra qui per caso, come se il vento l'avesse spinto dentro la porta e su una delle sedie. Ha chiesto il tavolo più appartato, accanto ad una finestra, pagando in anticipo ed accasciandosi in silenzio. Sono ormai quattro ore che è seduto lì, boccheggiando sigaro dopo sigaro, lasciando al fumo il compito di nasconderlo completamente.
E non sembra guardare nulla in particolare; non me, non gli avventori o i liquori, né lo incuriosisce alcun suono o lo sorprende alcuno schiamazzo. Mi domando se ci sia davvero qualcosa, dietro quegli occhi vitrei.


~ Fumatore ~


Avrei smesso di dargli attenzione da un pezzo, non fosse per l'intensità dei suoi gesti. Se in questo momento la taverna prendesse fuoco, o le assi del pavimento sprofondassero nel vuoto, questo tizio continuerebbe a fumare imperterrito.
Ogni boccata è eseguita con precisione, unica e seriale al tempo stesso. Inizia con un movimento lento, ascendente, noncurante, tre dita sulla foglia e le altre due per conto loro.
Poi, la tirata: fissa o intermittente, intensa o breve, non ce n'è una che si ripeta. La cenere si accende di una corona incandescente, unico faro nella nebbia, e subito dopo è la cortina a muoversi. A volte è un'unica onda, rapida ed impetuosa, subitanea. Altre volte si alza lentamente, scivolando lungo il soffitto.
E alla fine, quando ormai non rimane che il grigio, la mano sinistra si risveglia dal torpore tombale; uno schiocco, e dal portasigari emerge un nuovo pezzo.


~ Randagio ~


Ma non ho lavorato vent'anni dietro al bancone per perdermi in simili sciocchezze senza trarne nulla; quest'uomo non è solito oziare, lo so per certo.
Dalla terra sugli stivali alla polvere sul pastrano, dalle ustioni ai guanti consunti, tutto dice vagabondo. Gli abiti devono essere gli stessi da mesi, ma l'unico odore forte è quello del fumo che lo circonda, e di certo ha visto la sua buona parte di mondo. Le monete che mi ha passato sono di rame, ma la forma e la fattura assolutamente esotiche, come se le avesse reperite in una delle terre ad est.
Chissà cosa deve aver visto, passato, prima di arrivare qui. Sembra anziano, ma scommetto che nessuno dei briganti seduti qui attorno potrebbe fargli un graffio.
Magari potrei chiedergli da dove viene...



Edited by ArdynIzunia - 21/5/2019, 07:45
 
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view post Posted on 2/7/2016, 15:14
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Tecniche





[-Slot Occupati: 60/60 slot]




[-Studente]


<passiva> - Camminare sulle Superfici Verticali e sull'Acqua- "Il ninja concentra il chakra sulla pianta dei piedi per rimanere saldo sui muri anche a testa in giù, in questo modo è in grado di correre in tutte le direzioni; allo stesso modo emanando e distribuendo al meglio il chakra sulla pianta dei piedi questi sarà in grado di galleggiare sull'acqua, e correre su qualsiasi superficie liquida senza sprofondare. Il consumo di Stamina per questa capacità è nullo a meno che non si affronti una scalata o una traversata sull'acqua per delle ore; in tal caso starà al Master decidere che malus assegnare per simulare l'affaticamento."

<tecnica> -Trasformazione- (Chk:10) "Il ninja si trasforma in un altra persona o oggetto per passare inosservato. La trasformazione altera fisicamente il ninja, in questo senso cambiano anche massa e volume, non è una mera illusione, tuttavia non sarà possibile acquisire proprietà dell'animale/oggetto/persona in cui ci si trasforma: niente capacità legate agli animali come volare, fiutare in modo mostruoso e similia, e in qualunque cosa ci si sia trasformati, non si può colpire/combattere trasformati(dato che un colpo spezzerebbe il mantenimento della tecnica). Inoltre è difficile ingannare un avversario di rango superiore."

<tecnica> -Sostituzione- [Stm -4/6/8/11][Max 2 volte ad incontro]
"Il ninja si sostituisca con un tronco o oggetti che trova nelle vicinanze. Questa tecnica si può utilizzare come:
Attivazione: dimezza il danno certo subito dall'attacco appena difeso.
Tecnica: conferisce un bonus a def/vel/res pari al parametro stesso.
[E' chakrabile][Durante l'azione può essere utilizzata solamente in una delle due varianti sopra citate][Contro attacchi a raggio totale non sarà possibile utilizzare la sostituzione come attivazione, ma solo come tecnica].

<tecnica> -Trasparenza- (Chk: 20 x turno) "Il ninja diventa invisibile. Non ha alcna utilità in combattimento perché muovendosi si perde la trasparenza. [utile per missioni di spionaggio]."

<tecnica> -Moltiplicazione del Corpo- [Chk:10 x copia][(Efc+(20 x copia)] [Max 2 copie a turno] "Il ninja crea copie illusorie di sè al fine di confondere l'avversario. [Il calcolo da fare per trovare l'efficacia delle copie è: (Int+Chk residuo+Bonus Tecnica). Se l'illusione riesce la vittima avrà un malus a Frz e Def pari a 5+(Residuo/10)"



[-Ninjutsu Elementali]

Slot: 38



Fuuton

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - -Fuuton: Folata di Vento - [Chk: 40][Int: +70]
"Tecnica base nella manipolazione dell'aria: il ninja lancia una serie di raffiche di vento affilate come lame all'avversario, ferendolo superficialmente. La ferita da taglio provocata non può superare il 4° grado."

<ninjutsu elementale ravvicinata> - -Fuuton: Intrusione- [Chk: 80][Int: +85+vel/4]
"Il ninja sfrutta la propria rapidità per portarsi vicino all'avversario, scartando poi di colpo, aiutandosi con il movimento di un braccio per colpire con una lama di vento l'avversario a distanza ravvicinata. Se usata come prima tecnica nel combattimento, acquisterà un ulteriore bonus di 15."

<ninjutsu elementale> - - Fuuton: Barriera di Vento - [Chk: 55][Def/Res: +65]
"Il ninja manipola il vento in modo da creare una forte corrente davanti a sè, deviando efficacemente gli attacchi. Il turbinio del vento ferirà comunque l'avversario, che subirà, in caso di attacco ravvicinato, 5 puntoi ferita da taglio."

<ninjutsu elementale> - -Fuuton: Alzata- [Chk: 70][Def/Res: +100]
"Sfruttando il vento in modo più preciso ma meno efficace, il ninja crea una corrente ascensionale per cercare di deviare un attacco a distanza verso l'alto o proiettare in cielo l'avversario. Di conseguenza, se riesce ad parare completamente un attacco ravvicinato dell'avversario, esso si troverà proiettato verso l'alto di un paio di metri e vulnerabile a qualunque attacco; l'attacco successivo avrà un bonus di 1/10 del totale."

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - -Fuuton: Lame di Vento- [Chk: 80][Int: +115]
"Il ninja plasma il vento, dandogli la forma di una serie di lame che vanno a colpire l'avversario, ferendolo profondamente. Chi si difende da questa tecnica senza l'ausilio di barriere, subirà comunque punti ferita da taglio pari ad 1/100 dell'efficacia totale della tecnica."

<ninjutsu elementale> - -Fuuton: Schiacciata- [Chk: 90][Def/Res: +115]
"Creando una corrente di vento dall'alto verso il basso, il ninja tenta di deviare la traiettoria di un attacco avversario, o di far cadere al suolo l'avversario stesso. In caso di difesa con successo di un attacco ravvicinato, l'avversario subirà 25 punti ferita da Contusione. E' possibile usare questa tecnica in combinazione con "Fuuton: Alzata": in questo caso, il bonus e il costo in chakra saranno pari alla somma di quelli delle due tecniche, e l'effetto sarà a scelta tra uno dei due, in base a quale tecnica viene utilizzata per seconda."

<attivazione> - -Fuuton: Raffiche di Futen- [Chk:100 a turno][Res/Vel: +40]
"Il ninja diffonde nell'aria per diversi metri il suo chakra elementale di Vento, ottenendo una serie di correnti turbolente e inarrestabili, come i venti che secondo la leggenda son contenuti nella sacca sempre retta dal kami che da il nome a questa tecnica. Il chakra nell'aria sotto forma di turbini protegge il ninja ostacolando il passaggio del chakra altrui e aumentando di fatto la sua resistenza a esso, e permette a esso di farsi trasportare dal vento concendendogli movimenti più veloci e scattanti."

<ninjutsu elementale a vasto raggio> - -Fuuton: Ciclone- [Chk: 115][Int: +140]
"Facendo turbinare le correnti d'aria attorno a sè, il ninja dà vita ad un potente tornado, che spazza via ogni cosa nei dintorni. Questa tecnica infligge 25 punti ferita da taglio a tutti i combattenti in campo che non dispongano dell'elemento vento, e se nel giro di turni in cui questa tecnica viene usata qualcuno (compreso l'utilizzatore della tecnica) viene colpito per un residuo pari o maggiore di 40 (genjutsu comprese, senza assorbimento), subirà ulteriori 20 danni e punti ferita da Contusione perchè verrà scagliato lontano, contro qualche ostacolo. Inoltre, dati i danni causati all'ambiente, il livello di nascondersi di tutti i combattenti sarà alzato di 1, e gli attacchi di elemento terra/sabbia saranno potenziati di 1/15 (non cumulabile)."

<ninjutsu elementale> - -Fuuton: Globo Tempestoso- [Chk: 140][Def/Res: +160]
"Il ninja convoglia una grande quantità di vento irrorato di chakra elementale in una grossa sfera che pone tra sè e l'avversario, rilasciando poi il proprio controllo su di essa e facendola esplodere per difendersi. In caso di attacco ravvicinato completamente difeso, l'avversario subirà 6 punti ferita da taglio e subirà un malus di 1/20 alla sua successiva difesa, mentre in caso di Ninjutsu Elementale completamente difesa, essa verrà rispedita al mittente, che si dovrà difendere da una Ninjutsu Elementale di potenza pari a 3/4+60/100 di quella usata da lui."

<passiva> - Sussulto nel Vento -
"L'elemento Vento risulta alquanto ''protettivo'' nei confronti di chi dispone della sua potenza, è un aggettivo alquanto singolare per principio come questo, eppure esprime in un modo perfetto come esso si comporta. E' stato appurato oramai che un ninja capace di utilizzare anche con difficoltà il Fuuton riesce quasi inconsapevolmente a plasmare l'aria intorno a se, rendendola più o meno densa, facendola smuovere velocemente, arrivando al punto di produrre del calore con il semplice spostamento continuo delle molecole. Questo per i Genin e per i Chunin si tratta solamente di abbassare o alzare la temperatura di soli 5° o massimo 10°, ma da Jonin in poi questi livelli si alzano e non poco, arrivando a toccare cifre come i 30°. Il modo di comportarsi del Fuuton però non è unico, infatti sembra variare da individuo a individuo, come se il Vento si sposasse con questo, abbracciando il suo modo di combattere e sfuggire ai pericoli.
Sussurro senza Angustia: la vita spesso pone d'innanzi alle persone grandi problemi, spesso impossibili da scavalcare... Ma non così imponenti da essere impossibili da eludere. Questa filosofia di vita si rispecchia anche nei duelli, infatti come il guerriero possente preferisce parare e subire ogni colpo con prepotenza e ira, quello più snello e agile preferisce scansare gli assalti con calma e pacatezza portandosi in situazioni a lui vantaggiose. Infatti, non appena uno o più colpi verranno vibrati verso di lui esso involontariamente genererà una corrente di vento misto al chakra, il quale favorirà i suoi movimenti fendendo l'aria di fronte a se, spingendo le membra a muoversi più velocemente e con meno fatica. Di conseguenza ogni elusione avrà un bonus pari a 5/10/15/20 + Lv/2."


Katon

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - -Katon: Terra Bruciata- [Chk: 80][Int: +115]
"Indirizzando la fiamma contro il terreno e dandole una forma più allargata, il ninja brucia il terreno intorno all'avversario. Nonostante la scarsa potenza della tecnica di per sè, il fuoco continuerà ad ardere, infliggendo 5/10 punto ferita da ustione ogni turno per tre turni, a meno che l'avversario non eluda due attacchi."

<ninjutsu elementale> - - Katon: Muro di Fiamme - [Chk: 55][Def/Res: +65]
"Sputando una certa quantità di fiamme sul terreno davanti a sè, e manipolandone la consistenza per farle diventare più resistenti, il ninja crea una barriera di scarsa potenza. In caso di attacchi ravvicinati completamente difesi, l'avversario subirà 10 punti ferita da ustione."

<ninjutsu elementale a vasto raggio> - -Katon: Palla di Fuoco Suprema- [Chk: 85][Int: +110]
"Il ninja concentra il chakra elementale nelle vie respiratorie, per poi soffiarlo fuori con tutta la propria forza sotto forma di una gigantesca onda di fuoco, che riesce a colpire fino a due avversari. Il calore sprigionato da questa fiamma è tale da rendere molto più faticoso qualsiasi movimento, perciò per un turno dopo l'utilizzo di questa tecnica le elusioni e gli attacchi in movimento faranno consumare il doppio della stm normale."

<ninjutsu elementale a vasto raggio> - -Katon: Drago di Fuoco- [Chk: 135][Int: +150]
"Manipolando il chakra delle fiamme soffiate, il ninja dà loro la forma di un gigantesco drago, che incendia tutto ciò che si trova sul proprio percorso. Colpisce fino a tre avversari. Se i ninja colpiti hanno usato armi il turno precedente, quelle stesse armi non saranno più utilizzabili per due turni perchè avranno accumulato troppo calore e non saranno impugnabili, a meno che questa tecnica non sia completamente elusa."

<ninjutsu elementale> - -Katon: Propulsione- [Chk 150][Vel: +170]
"Il ninja sputa un getto di fuoco altamente concentrato per schivare un attacco sfruttando la forza della combustione. Se l'attacco è ravvicinato, l'avversario verrà coinvolto nelle fiamme, subendo 15/25 punti ferita da ustione."

<attivazione> - -Katon: Animo Fiammante- [Chk:100 a turno][Frz/Int: +40]
"Il ninja scatena l'ardore del proprio animo, emettendo una buona quantità di chakra elementale di Fuoco, che avvolge il suo stesso corpo a formare una divampante aura di fuoco. Beandosi del proprio elemento anzichè subirne danni, il ninja canalizza le fiamme per beneficiare di un potenziamento fisico e mentale, che rende ardente ogni suo attacco."

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - -Katon: Ceneri della Fenice- [Chk: 150][Int: +160]
"Dopo un attacco di elemento fuoco, il ninja immette del chakra nei resti carbonizzati che sono rimasti, per creare un potente ritorno di fiamma: il fuoco verrà poi lanciato contro l'avversario di spalle, colpendolo quasi con sicurezza. Questa tecnica non può essere utilizzata se prima non è stata usata un Ninjutsu Elementale di fuoco; non è eludibile, e prende un bonus di 1/5 dell'efficacia della tecnica prima utilizzata; inoltre, prende un ulteriore bonus di 20/50 se la Ninjutsu Elementale prima utilizzata è stata elusa."

<ninjutsu elementale> - -Katon: Nuovo Astro- [Chk: 140][Def/Res: +165]
"Il ninja avvolge sè stesso in una grossa palla di fuoco per difendersi dagli attacchi in arrivo, creando un'intensa fiamma che ferirà però anche sè stesso. Ogni volta che usa questa tecnica, il ninja subirà 10/20 danni alla Slt; in caso di attacco ravvicinato, la tecnica subisce un malus di 15/30, ma l'avversario subirà danni alla Slt e punti ferita da ustione pari a 20/30. Inoltre, in caso di attacco con armi che non siano di una qualità maggiore del rango dell'utilizzatore della tecnica, e in caso di attacco completamente difeso, l'arma verrà distrutta (ma in ogni caso sarà inutilizzabile per il resto del combattimento)."

<passiva> - Sangue bollente -
"Tra i cinque elementi quello del Fuoco risulta essere più apprezzato - e al contempo studiato - dai medici. Il motivo è semplice: la capacità di rigenerazione che essa conferisce. Infatti l'energia spirituale cremisi che con prepotenza attraversa tutto il sistema circolatorio fuoriuscendo involontariamente dagli tsubo in gran quantità, per qualche motivo sconosciuto riesce a risanare le ferite di vario tipo. Nel corso degli anni molti hanno provato a capire il modo in cui essa agisce nelle carne, temprandola, però nessuno mai è riuscito a provare le proprie fantasiose ipotesi. Alcuni pensano che si tratti di particolari rami di sangue con la predisposizione alla cura non appena questi entrano a contatto con il Fuoco, altri più religiosi o superstizioni sono convinti che chi dispone di questo elemento sia superiore rispetto agli altri umani, quindi ben voluti dalle Divinità stesse, le quali a loro volta li proteggono alleviando il loro dolore. L'ipotesi più accreditata e che ora sembra essere accettata da tutti i grandi Paesi tuttavia risulta ben diversa ed anche più pratica, se così la si può definire, ovvero il Fuoco, che arde dentro il fisico del ninja, non appena scorre in prossimità di qualche ferita la brucia, cauterizzandola. Ciò permette dunque un recupero della Slt di 10/15/20/25 più il proprio livello/10 ogni volta che si subisce ferita da taglio o perforazione (una sola volta, quando si contrae la ferita)."


Doton

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - -Doton: Pioggia di Pietre- [Chk: 50][Int: +55]
"Il ninja sgretola il terreno, per poi controllare una serie di piccole rocce e lanciarle contro l'avversario, rendendogli molto difficile difendersi a mani nude. Se questo attacco è difeso con Res+Chk, il difensore subirà comunque 10 punti ferita da Contusione."

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - - Pilastro Roccioso - [Chk: 45][Int: +60]
"Il ninja fa fuoriuscire un pilastro di roccia dal terreno, vicino ai piedi dell'avversario, sorprendendolo. L'elusione di questo attacco subisce un malus di 15."

<ninjutsu elementale> - - Barriera Marmorea - [Chk: 100][Def/Res: +135]
"Innalzando un poderoso muro di roccia davanti a sè, il ninja crea una difesa particolarmente resistente. Se l'avversario attacca senza armi e l'attacco viene difeso completamente, esso subirà 15 punti ferita da Contusione per l'impatto con la roccia."

<ninjutsu elementale> - - Roccia Friabile - [Chk: 90][Def/Res: +115]
"Il ninja manipola la roccia in modo da creare una difesa a doppio taglio: un muro di roccia di notevole spessore, cavo all'interno. In questo modo, quando l'avversario attacca a distanza ravvicinata, viene travolto da una pioggia di pietre, che gli causerà ferita da Contusione calcolata su 1/8 dell'efficacia totale di questa tecnica(quell'1/8 è considerato alla stregua di un danno certo, anche se non intacca la Slt, quindi ferita e dolore richiederanno un'ulteriore divisione). Non utilizzabile contro chi dispone di più di 100/180 di Vel, e l'effetto della ferita non si attiva più di una volta ad incontro."

<ninjutsu elementale> - -Doton: Muro di Fango- [Chk: 130][Def/Res: +165]
"Modificando la composizione del terreno, il ninja riesce a trasformarlo in una fanghiglia molto densa, che poi sfrutta per difendersi dagli attacchi. Se l'avversario utilizza un'arma per attaccare, essa rimarrà incastrata nel fango, e sarà subito utilizzabile dall'utilizzatore della tecnica (in caso di ossa Kaguya, questa regola vale solo per le estrazioni totali)."

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - -Doton: Gabbia Rocciosa- [Chk: 80] [Int: +65]
"Smuovendo il terreno intorno all'avversario e costruendo una cupola di rocce che lo tenga imprigionato, il ninja riesce a bloccare completamente i movimenti dell'avversario. L'unico modo per sottrarsi è l'elusione; non infligge danni, ma qualora entri con residuo, l'intrappolato potrà solo tentare di liberarsi infliggendo un totale di 500 danni alla prigione, e eventuali attacchi diretti contro di lui intaccheranno la cupola, non il ninja. Tuttavia, se uno di questi attacchi verso il prigioniero distrugge la cupola, il residuo può essere solo parato con def/res+chk (ed eventualmente assorbito). È utilizzabile anche su sè stessi durante la propria fase offensiva, ottenendo lo stesso effetto."

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - -Doton: Sabbie Mobili- [Chk: 80][Int: +50] "Il ninja modifica la consistenza del terreno sotto i piedi dell'avversario, riducendola a meno di quella del fango, e cercando di farvi sprofondare l'avversario. Questa tecnica può essere solo elusa, e se l'avversario ne viene colpito il turno seguente sarà impossibilitato nell'attaccare. La tecnica non infligge danni.
Se usata in combinazione con "Gabbia rocciosa", in due turni diversi, l'avversario verrà inghiottito fino a soffocare. Per evitare di sprofondare, dovrà riuscire a distruggere la gabbia nel turno successivo a quello in cui questa tecnica è stata utilizzata, altrimenti si ritroverà impossibilitato a combattere. Può essere utilizzata solo una volta a combattimento."

<attivazione> - -Doton: Armatura Fangosa- [Chk:100 a turno][Def/Res: +40]
"Allo scopo di guadagnare una difesa sempre migliore, il ninja sfrutta ogni minimo vantaggio che il proprio elemento gli concede, concentrando attorno a tutto il suo corpo una discreta quantità di chakra elementale di Terra, grazie al quale raccoglie o addirittura genera dal nulla una vera e propria armatura di terra e fango, elemento che pienamente sotto il suo controllo, è in grado di smorzare la potenza di ogni attacco eseguibile, dalla più infida delle illusioni al più perforante attacco armato."

<ninjutsu elementale a vasto raggio> -Doton: Colata di Fango- [Chk: 120][Int: +155]
"Il ninja modifica la conformazione del territorio, creando una piccola pendenza davanti ad un gruppo ristretto di avversari e poi erodendone le superficie, creando così una colata di fango e detriti. Chi verrà colpito da questa tecnica subirà un malus alla vel di 1/2 del danno subito, più altri 10/20 punti se si è difeso senza l'uso di barriere, per l'impaccio creato dalla fanghiglia. Se questa tecnica viene utilizzata dopo "Ribaltamento Minerale", sarà più veloce ed efficace, aumentando il bonus all'Int di 20 e causando un malus all'eventuale elusione avversaria di 70/110. Colpisce al massimo 3 avversari."

<ninjutsu elementale> - -Doton: Tempio- [Chk: 160][Int: +40]
"Avendo sviluppato la tecnica della Gabbia Rocciosa, il ninja riesce a formare una costruzione più grande e resistente dove rinchiudere fino a 3 avversari: essa assumerà la forma di un massiccio tempio, dal quale non sarà possibile uscire se non abbattendo uno dei muri infliggendogli 1500 danni (in caso di raggi vasti o totali questi colpiscono sempre il tempio). Questa tecnica non è contrattaccabile nè difendibile, solo eludibile con 3/4Vel+Chk. Una volta che l'avversario sarà rinchiuso, l'utilizzatore della tecnica potrà attaccarlo liberamente con Ninjutsu Elementale di elemento terra o sabbia, che avranno tutte (anche quelle degli avversari) un bonus di 75. Tutte le elusioni avranno un malus di 80 per la difficoltà a muoversi nello spazio del tempio. Se per dare il colpo finale ad un muro vengono utilizzate tecniche a raggio vasto o totale, esse andranno ad intaccare le colonne portanti del tempio, facendolo crollare addosso a chi sta all'interno, che dovrà difendersi da un attacco di potenza 1000. Utilizzabile con successo una volta ad incontro."

<ninjutsu elementale> - -Doton: Ribaltamento Minerale- [Chk: 110]
"Il ninja modifica la conformazione di un lastrone di terreno, facendogli assumere una consistenza simile a quella del minerale, e poi lo solleva, formando un muro di dimensioni enormi. In questo caso, la tecnica dà un bonus a Def/Res di 140/210, e difende fino a tre persone, utilizzatore compreso. Diversamente, il ninja può utilizzare questa tecnica durante un attacco ravvicinato dell'avversario, smuovendo il terreno direttamente sotto i suoi piedi: in questo caso, l'attacco avversario subirà un malus di 130/190, ed in seguito l'utilizzatore della tecnica potrà eludere o difendersi dall'attacco in qualunque modo, ma senza poter contrattaccare. Se l'avversario non dispone di almeno 80/130 di Vel, rimarrà schiacciato dalla pietra, dovendo quindi difendersi da un ulteriore attacco, in un'azione a parte, di potenza pari a 900/1200."


[-Bukijutsu]

slot: 1


<bukijutsu> - Kikai-tekina ninpō: Supuringu kikō- (Ryo: 50 per grado nell'abilità trappole)(eff: speciale)
"Il meccanismo a molla dell'arma permette di utilizzarla come attacco a sorpresa, nel caso le cose si mettano davvero male. Per quanto costi, e ricaricarlo è in qualche modo dispendioso, permette di utilizzare -una volta per incontro, ruolata, quest, missione- una volta in più la propria abilità trappole, per quanto con le seguenti restrizioni:
-Si deve aver già usato due volte l'abilità in questione
-L'abilità trappole viene depotenziata: si userà come se fosse di un livello inferiore al proprio.
-Questo potenziamento è applicabile alle sole armi ravvicinate
Ogni volta che questo sistema viene utilizzato, va ricomprato da zero."



[-Taijutsu]

Slot: 1


<taijutsu> -Illusione del Deserto- (Stm: -3)(Vel: +30*Numero di Copie Illusorie)
“Si sa nel deserto i rischi sono molti e tutti amplificati da quel lacerante senso di fiacchezza che attanaglia chiunque lo attraversi. Tale tecnica riproduce ciò grazie a dei rapidi movimenti attorno all'avversaio, ciò darà l'illusione di essere prensente ovunque; permette inoltre di utilizzare come attivazione la Tecnica della Moltiplicazione del Corpo, permettendo di creare 2 copie da Genin, 3 da Chunin, 4 da Jonin e 5 da Jonin-S, per confondere l'avversario e poi sfruttare tale vantaggio per eludere meglio l'attacco nemico. Questa elusione migliorata smuove una gran quantità di polvere che causa status Accecamento in base al residuo. Se l'elusione riesce il nemico dovrà difendersi con Def/5 dalla sabbia che entrerà nei suoi occhi.”



[-Fuuinjutsu]

Slot: 1


<fuuinjutsu> Richiamo-Rilascio (costo: 30 chk ad oggetto evocato) (eff: variabile)
"Tecnica caratteristica dei sigilli, consiste nel legare un oggetto o una persona ad un particolare sigillo, permettendo di richiamarlo più volte.
Nel caso di un essere vivente e senziente, questi deve firmare con il proprio sangue il sigillo in questione, imprimendovi parte del proprio chakra. Si può quindi collegare l'attivazione del sigillo a condizioni particolari, come l'apertura di un contenitore, la presenza di una persona, o addirittura una tecnica particolare (come avviene per le evocazioni degli animali-ninja). Anche per richiamare qualcuno o qualcosa a questo modo è necessario bagnare col proprio sangue il sigillo stesso.
Senza conoscere questa tecnica, è impossibile utilizzare qualsiasi tecnica che richiami o rilasci oggetti, persone o animali, così come i rotoli del richiamo.
Nel caso di oggetti e laddove non sia legato a nessun'altra tecnica, richiamare un oggetto è una attivazione, così come rilasciare il sigillo e far sparire l'oggetto stesso. Non si può quindi "chiudere" un oggetto che si trova in giro all'interno di un rotolo, al massimo legare un oggetto nella propria abitazione al rotolo stesso, richiamandolo sul campo di battaglia all'occorrenza."



[-Genjutsu]

Slot: 4


<genjutsu> - Kai! - Tecnica della Liberazione - [Res*1,25] [Chk: 70] [Eff: +120]
“Il ninja ferma il proprio flusso di chakra per un istante, quindi lo rilascia tutto in una volta con una potenza esplosiva per eliminare il chakra avversario all'interno del proprio corpo, come un fiume in piena che trascina via con sé tutto quanto. Questa è l'unica tecnica per difendersi dalle Genjutsu avversarie; eccezioni vengono fatte solo per tecniche personali o effetti di genjutsu dove è specificato un calcolo limitato a Res+Chk. Il calcolo della Liberazione è: [Res base*1,1 +Chk Residuo +Eff +Assorbimento + Specializzazione eventuale]; se si decide di subire passivamente la Genjutsu senza utilizzare la Liberazione o una difesa semplice con Res + Chk, si consumerà ugualmente l'azione difensiva in quanto il corpo e la mente saranno soggiogate dall'illusione avversaria.”
[E' utilizzabile anche su un alleato e prende il bonus dalla Specializzazione in Genjutsu]

<genjutsu> - Tecnica dell’olfatto intaccato-
“Questa tecnica illusoria è conosciuta in tutti i villaggi ninja per il suo caratteristico effetto.
Concentrando la quantità di chakra necessaria nell’albiente circostante lo scontro e mischiandolo alle particelle d’aria, lo shinobi utilizzatore fa si che il proprio avversario inizi a percepire il caratteristico odore di uova marce del solfuro d’idrogeno. Attimo dopo attimo, l’odore sparirà poiché l’esposizione a quantità relativamente elevate al solfuro inibisce il senso dell’olfatto. A parte questo, sotto l’influsso dell’illusione, il soggetto colpito avrà l’impressione che il proprio organismo risenta dell’esposizione alla sostanza tossica, debilitandolo nel fisico."
Liv 3: [Chk: 80][Eff: 100]Frz, Vel, Res e Dif subiscono un malus di 25+(Danno Certo/2)

<genjutsu> - Tecnica della Prigione di Sabbia - [Chk: 110] [Eff: +120]
"Questa genjutsu ha come scopo confondere e debilitare la mente dell’avversario mettendone a dura prova i nervi e il sangue freddo. Il ninja utilizzatore, in questo caso, utilizzerà due tra le più diffuse paure che tormentano l’animo umano: acluofobia e claustrofobia ( in altre parole “paura del buio” e “paura degli spazi chiusi” ).
Immettendo il chakra nel terreno dello scontro, qualunque esso sia, lo shinobi inganna la mente dell’avversario tanto da fare in modo che i suoi occhi vedano il crearsi di una cupola di sabbia tutto attorno a sé. In seguito il diametro della stessa inizierà a diminuire sempre più, determinando una riduzione dello spazio interno in cui si trova il ninja che subisce la genjutsu. Questi, rinchiuso nella più completa oscurità, verrà attanagliato dalla paura del buio e mano a mano che la cupola si rimpicciolisce, complice la mancanza d’ossigeno causata dalla presa mentale dello shinobi utilizzatore, una sensazione di claustrofobia inizierà ad invaderlo inesorabilmente. Il ninja subirà un malus all'elusione di Danno Certo/4 e uno status Cecità calcolato su Danno Certo/3."



[-Special Jonin]

Slot: 4


<attivazione> -Moltiplicazione Superiore del Corpo- (Chk: 50 x copia)
“L'utilizzatore si concentra e componendo un unico sigillo forma delle copie non-illusorie che potranno agire in turno proprio composto solo da una azione , oppure sprecandone una dell’originale. Se colpite svaniscono. Le copie hanno statistiche pari ad 1/3 [arrotondato per difetto] dell’originale [Tranne la Slt che non la possiedono], Possono usare tutte le sue jutsu e le tecniche, i cui bonus saranno ridotti ad 1/3 della tecnica reale.”

<attivazione> - Capeggiare - (necessario essere il capo team e avere almeno 50 Int) "Il caposquadra con la sua saggezza e il suo carisma comanda alla perfezione la squadra sfruttanto le capacità di tutti al massimo e riusciendo a far agire tutti come un'unica entità, tenendo il morale alto anche nelle situazioni peggiori.
Fintanto che la squadra è unita il capo squadra prende un bonus a tutte le statistiche tranne Slt e Chk pari a 5 per ogni genin in squadra, 8 per ogni Chiunin in squadra, 10 per ogni jonin in squadra. Ogni membro del gruppo guadagnerà un bonus a tutte le statistiche tranne Vta e chk fintanto che resta vicino al capo squadra pari a 25 se è genin, 20 se è Chiunin o 15 se è jonin."



[-Ijutsu]

Slot: 11


<ijutsu> - Konji Kin: Piccola Cura - [Chk: 40]
"Questa è la più semplice tecnica di cura esistente, ma quella che di solito è anche la più utile, poiché la rapidità d'esecuzione è velocissima, permettendo al ninja di poter ritornare a combattere. Manipolando dunque il suo chakra il medico lo concentra quanto più possibile sul palmo della propria mano, poi avvicina questa alla propria o altrui ferita, mantenendo la distanza di circa tre pollici, dopodiché fa fluire l'energia spirituale nei labbri della lacerazione, tentando di ricostruire il tessuto. La Ijutsu fa recuperare 10 Punti Salute, ma tale valore aumenta di 5 per ogni 20 Punti Chakra utilizzati oltre i 40 base. Se si cura la lacerazione con lo stesso valore di Vita persa allora svanirà anche il Malus, non superiore al Quinto Grado. Se viene utilizzato il triplo del chakra necessario per sanare la ferita questa verrà considerata come Attivazione utilizzabile solamente una volta per turno, naturalmente tale clausola vale solo se la Ijutsu viene utilizzata su se stessi. Non può togliere il Malus Congelamento e quello d'Accecamento, ma quest'ultima solo per il rango Jonin."

<ijutsu> - Konjio−to: Autocura - [Chk: 70]
"Anche se si chiama ''Autocura'' questa Ijutsu non permette di sanare le ferite del corpo del medico, ma solo di rinvigorirlo per breve tempo. Portandosi infatti la mano pregna del proprio chakra color verde nel petto, il ninja manda delle scariche nel proprio cuore, il fulcro dell'energia spirituale e fisica del corpo, che subito andranno ad irradiare il resto degli altri tsubo, garantendo una maggiore scorta di energie a questi. Una tecnica che richiede un po' di tempo per essere portata a termine certo, ma permette allo Shinobi di combattere o di far combattere per un'altra manciata di minuti al massimo delle forze, garantendo una scorta di altri 30 Punti Stamina. Ogni tecnica ha sia dei pro che dei contro, e il difetto dell'Autocura sta nel limite di volte che questa può essere utilizzata in un individuo prima di provocare seri shock, ovvero due volte per scontro."

<ijutsu-attivazione> - Kitsune no Sei: Forza della Kitsune - [Chk: 60] [Stm: -80] [Stm: -8]
"Il sapere è potere. Questo può risultare forse un po' banale, ma non è affatto così. Ogni jutsu, qualsiasi medicina creata dal medico così come i tonici sono frutte della Conoscenza, attributo di cui si fanno assai vanto. Una volta che questi conoscono anche blandamente il fisico di un individuo, riescono a potenziarlo, portando la sua potenza ad un altro livello. Questo non solo grazie a tecniche segrete, ma anche ad operazioni eseguite in luoghi più o meno sicuri, spesso con l'ausilio dell'agopuntura, la quale riesce a stimolare i punti di pressione similmente ai loro cugini medici da guerra, ottenendo però effetti completamente diversi. Il ninja quindi, essersi procurato una piccola ferita, bagna la punta dei suoi aghi con il proprio sangue, impregnandolo con il suo chakra smeraldino, rendendo di color verde anche il liquido vitale. Successivamente punge il compagno in diverse zone del corpo, rinvigorendolo con le stille del suo potere spirituale. Per questo lo Shinobi disporrà di 120 Punti Bonus spartibili nell'Int, Frz, Vel, Res e Def, per un massimo di 2 statistiche potenziabili per turno. L'effetto durerà fin quando sia il medico che il compagno pagano il costo in Chakra e Stamina, ma il secondo dovrà pagare solo la metà."
[Il bonus spartibile dal medico se utilizza la tecnica su se stesso non può superare i 60, poiché farsi un'operazione simile oltre che ad essere più complessa è anche meno efficace]
[Non è possibile utilizzare Kitsune no Sei: Forza della Kitsune sia su se stessi che su un altro contemporaneamente, i Bonus non sono cumulabili]

<ijutsu> - Kaibyaku: Creazione dei Tonici - [Chk: 60]
"Particolarità unica dei medici da Recupero sono i tonici, e naturalmente la creazione di questi. Con il passare delle generazioni le varie combinazioni sono state tramandate da padre in figlio, sviluppandosi così nell'arco di un grande periodo di tempo. Quelle che prima erano delle semplici medicine sono diventate cure miracolose, così come dei semplici veleni che potevano causare una banale causa oggigiorno possono essere diventate tranquillamente delle droghe mortali dagli effetti istantanei e non. Ci sono vari strumenti per la creazione dei tonici: ampolle, fornetti, alambicchi ed altro ancora, inoltre i ricettacoli per la creazione dei suddetti sono letteralmente infiniti, e solitamente variano da villaggio a villaggio, lasciando però sempre un'impronta comune. I processi per dare alla luce un tonico sono molto diversi fra loro, lontani dall'essere una semplice mistura d'ingredienti, difatti non è raro che il medico utilizzi il proprio chakra per velocizzare il processo o dare qualche altro effetto particolare all'infuso, rendendolo pressoché unico ed imitabile. Naturalmente tale lavoro richiede calma e tranquillità, ma può essere anche fatto durante le missioni, creando massimo 2 Tonici a post da Chunin, 3 da Jonin e 4 da Jonin-S."
[Per il processo occorre acquistare delle ampolle vuote]

<ijutsu passiva> - Kaibyaku: Assuefazione - "Per assumere un tonico bisogna berlo o ingerirlo, sprecando perciò in combattimento del tempo prezioso. Se questo malus lo riescono a sentire i migliori combattenti, per i medici ciò è un vero dramma, difatti, a differenza dei Medici da Guerra o altri Ninja addestrati al combattimento questi non sono particolarmente resistenti, per questo utilizzano vari stratagemmi come cure continue e sostenute per continuare il duello, portando allo stremo il fisico. Uno dei loro più celebri trucchetti è quello d'applicare un sigillo nei tappi di sughero dei tonici, questi, incisi con del sangue sono collegati al medico con lo stesso principio della Ijutsu-attivazione "Forza della Kitsune", per questo l'utilizzo di un tonico non sprecherà azioni, ma al contempo offrirà solo la metà dei bonus in termini di statistiche, senza però dimezzarne i malus."
[Utilizzabile massimo una volta a duello]

<ijutsu-attivazione> - Saisei: Rigenerazione Istantanea - [Chk: Tutto, minimo 300] "Per un ninja tutte le tecniche del suo arsenale permettono di modificare il corso di una sua battaglia in suo favore, ma questa, questa, è semplicemente portentosa. I medici di Recupero, passando settimane su settimane a concentrare il proprio chakra in un sigillo posto solitamente sulla fronte celato da trucco o altro, riescono a sprigionare questo in una sola volta, irraggiando tutto il proprio fisico di una quantità anormale di chakra, in una quantità tale da essere visibile anche ad occhio nudo. Una tecnica rischiosa che può causare più male che bene se non portata a termine nel modo corretto, oltre che ad accorciare drasticamente la vita del suddetto. Però d'altra parte, alto rischio e alto in guadagno. Per questo utilizzando la Rigenerazione Istantanea lo Shinobi può portare al massimo la sua salute, guadagnando 50 Punti Stamina, l'effetto però rimane latente per altri 3 turni, curando ancora questi di 50 Punti Salute per turno e 20 di Stamina. Volendo può essere utilizzata anche su altri, ma oltre a perdere l'effetto latente la Jutsu avrà la metà dell'efficacia, portando solo alla metà della Salute.
[Può curare qualsiasi malus tranne Sonnolenza e Paralisi e il Congelamento di 1° grado]
[E' utilizzabile 1 sola volta a duello e solo se è passato almeno 1 mese dall'ultimo utilizzo]

<ijutsu> - Enkou: Alone Curativo - [Chk: 150] "Lo studio del chakra ci ha fatto scoprire che questo è di diverso colore a seconda del tipo di jutsu utilizzate. Solitamente, per le ninjutsu la tonalità dell'energia spirituale impastata si avvicina all'azzurro tendente al blu scuro, soprattutto se sprigionato in gran quantità, ma per le Ijutsu, tecniche prettamente mediche e rinvigorenti, questo assume un colore verde smeraldino, il quale non emette una sensazione di potenza, ma una di pace e rilassante tranquillità, fattori assai cari ai medici. Esistono varie Ijutsu di cura, ognuna per ferite specifiche, ma ne esistono altre come la Piccola Cura che sono decisamente generali, e permettono di sanare lesioni di vario tipo. Solitamente tali tecniche risultano essere le migliori per vari motivi di comodità ed apprendimento, inoltre è proprio per questo che si è sviluppata la tecnica dell'Alone Curativo, una delle più conosciute del mondo ninja, il cui funzionamento è identico alla Piccola Cura. I Punti Salute recuperati grazie alla Jutsu sono 25, ma ogni 25 Punti Chakra utilizzati senza contare quelli iniziali garantiranno un recupero di ulteriori 10 Punti Salute. Se con la tecnica si curano tutti i Punti Ferita persi per via di un attacco che ha causato malus questo verrà annullato, ma solo fino al 2° Grado."

<ijutsu passiva> - Reiki: Aura Protettrice - "A volte il medico è costretto a scendere in battaglia, supportando per quanto gli è possibile i compagni di squadra, sostituendo il compito di un medico da guerra. Certamente non è il ruolo in cui spiccano maggiormente, ma in ogni caso il loro aiuto può risultare sotto diversi punti di vista di vitale importanza, trasformando quella possibile disonorevole sconfitta in una grandiosa vittoria. Uno dei modi con il quale lo shinobi si rende assai utile è grazie all'utilizzo dell'Aura Protettrice, ovvero un concentrato di chakra color smeraldo che ricopre il campo di battaglia, rinvigorendo e al contempo attutendo gli assalti da parte degli avversari, questa inoltre, può essere utilizzata in due modi differenti a seconda della situazione:
• Su se stessi: creando una sorta di armatura traslucida, la quale diminuisce i danni ricevuti bloccando in parte gli attacchi nemici e al contempo curare una minima parte di questi. La Ijutsu dunque garantisce un bonus di 20 alla Resistenza e alla Difesa, escluso della genjutsu, inoltre diminuisce i Danni Certi subiti, inclusi quelli dei malus, di 3 a turno.
• Su altri: manipolando il chakra in modo tale da renderlo un globo in cui viene aumentata la densità dell'aria, ma solo intorno ai corpi dei nemici, per rendere meno effettivi le loro tecniche, inoltre, similmente alla barriera per se stessa, pure questa ha poteri rinvigorenti, garantendo un recupero di 10 Punti Stamina a turno per tutti i membri del team, espressamente dentro l'ampolla, la quale da Jonin non può superare i 10 metri di diametro e da Sannin 30."






Edited by ArdynIzunia - 20/5/2019, 10:49
 
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Abilità, Talento e Specializzazione




- Punti Abilità : 82/82

[15 Rango +52 Livello +4 Missioni +0 Add. +11 Prescelta ]



<attivazione/abilità> -Abilità nel Controllare Chakra- [Liv 4 : 21/30]
"Chi possiede questa abilità ha un perfetto controllo del chakra, un'abilità che va ben oltre l'aspetto manuale. Migliorandola nel tempo aumenterà la capacità di dilatare e rilassare il sistema circolatorio, in modo tale da garantire continue scariche tonificanti, che rilassano e distendono il corpo, ripristinando le energie appena consumate.
Schermo: Questa abilità può essere utilizzata in via eccezionale quando si è "Nascosti", per contrastare il “Sensitivo” avversario. L'utilizzo controllo del chakra in questo frangente servirà per ridurre la propria energia spirituale e quindi per diminuire le probabilità di essere scoperti; questo utilizzo andrà a buon fine solo se il controllo chakra sarà superiore di almeno 1 Livello rispetto al Sensitivo avversario."
[Utilizzabile 5 volte ad incontro. Come Schermo, sola 1 volta a turno]
    Liv 4: Ripristina 3 Stm alla fine del turno in cui è utilizzato

NB: Non può essere utilizzata per ridurre il costo di attivazione delle tecniche e/o quindi potenziarle: questa abilità riduce esclusivamente il consumo di Stamina.
-Non c'è molto da dire, qui. Nan è sempre stato bravo in questo, probabilmente solo per nascita. E di nuovo, è efficiente, quindi gli piace.-

<tecnica> -Abilità nel Piazzare Trappole- (Stm: -3) [Liv 3 : 31/40]
Le trappole sono armi terribili capaci di seminare panico e distruzione, proprio per questo sono tanto care ai ninja che ne fanno ampio uso sia in combattimento che per tendere agguati. Il piazzare trappole spreca azione ed è utilizzabile solo in un' azione dove non si deve parare nessun attacco nemico. Quindi se il nemico attacca una volta, il ninja dovrà prima eludere/sostituire e nell'altra azione usare la trappola.

Per preparare una trappola durante uno scontro occorrono "10 mt di filo di nylon" e soddisfare UNO dei seguenti requisiti:
- Essere nascosti
- Aver usato con successo (no residuo) la tecnica della sostituzione o della moltiplicazione del corpo
- L’ avversario si trova sotto l’ effetto di una genjutsu che altera le capacità visive o lo isola dalla realtà circostante
- L’ avversario ha subito lo status accecamento minimo di quarto grado

Mentre per piazzarla fuori dal combattimento questi requisiti non sono necessari (ma occorre il consenso del master).

- Le trappole possono essere individuate tramite l'abilità "Sensi Migliorati (tatto e vista)" se questa è pari o superiore al livello di "Piazzare Trappole" avversario. Nel caso di Sensi migliorati (udito e olfatto) è possibile individuare le trappole avversarie solo se di livello superiore.

- Meccanismi che funzionano col chakra (trappole basate su Int), invece, sono individuati tramite l'abilità "Sensitivo" quando attiva, anch’essa di 1 livello superiore al <piazzare trappole> avversario.

Ci sono 3 tipi differenti di Trappole:

- Quelle basate sulla Frz che puntano a fare danni al nemico, possono essere utilizzate solamente se la propria Frz è superiore alla Vel dell'avversario. Volendo si può utilizzare una trappola di un livello inferiore al proprio ma garantendosi così un numero maggiore di utilizzi. Infligge un danno diretto alla salute, pari a:
Liv 6: 10 [max 3 volte]
Liv 5: 15 [max 2 volte]
Liv 4: 25 [max 2 volte]
Liv 3: 30 [max 2 volte]
Liv 2: 60 [max 1 volta]
Liv 1: 70 [max 1 volta]
Liv 0: 90 [max 1 volta]

- Quelle basate sull'Int puntano a causare status al nemico, in base all'elemento che l'utilizzatore decide di inserirvi (può essere individuata da Sensitivo). Si può utilizzare solamente se la propria Int è superiore alla Vel dell'avversario. Volendo si può utilizzare una trappola di un livello inferiore al proprio ma garantendosi così un numero maggiore di utilizzi. Infligge status alterato dell'elemento scelto pari a:
Liv 5: 10 PF [max 2 volte]
Liv 4: 15 PF [max 2 volte]
Liv 3: 20 PF [max 1 volta]
Liv 2: 25 PF [max 1 volta]
Liv 1: 30 PF [max 1 volta]
Liv 0: 35 PF [max 1 volta]


- Quelle basate sulla Vel puntano a rallentare il nemico, più che trappole si tratta di impedimenti. Avranno effetto solamente se la propria Vel sia superiore alla Frz/Int dell'avversario. (ha effetto per tre turni; max 1 volta ad incontro; utilizzabile solamente dal livello 4 in poi) Dà malus alla velocità dell'avversario pari a:
Liv 4: 20
Liv 3: 40
Liv 2: 60
Liv 1: 80
Liv 0: 100
-Benché le trappole siano un'arma subdola e vigliacca, sono anche estremamente efficienti. Kitsuen ne fa perciò uso abbastanza di frequente, anzi, forse sono il modo che preferisce di iniziare uno scontro.-

<abilità/tecnica> -Abilità nel Nascondersi- (Stm: -5 in combattimento) [Liv. 4: 30/30]
"Se il terreno lo permette, il ninja è in grado di nascondersi nel primo rifugio che trova sfruttando la sua azione offensiva. Tutti i nemici non saranno in grado di attaccarlo, se non con una tecnica a raggio totale. Nascondersi potrà essere utilizzato in qualsiasi momento, tranne prima dell'attacco del nemico. In questo caso prima bisognerà occuparsi dell'attacco poi ci si potrà nascondere. Si può scovare il ninja Nascosto con l'abilità "Sensi Migliorati" (olfatto e udito) oppure con "Sensitivo" in modalità attiva, entrambe le abilità dovranno essere pari o superiore all'abilità Nascondersi del ninja per poterlo individuare. Nel caso di Sensi migliorati (vista e tatto) è possibile scoprire il ninja nascosto solo se superiore all'abilità "nascondersi" avversaria.

- Se in nessuno dei casi sopracitati si riesce scovare il nemico nascosto, non bisognerà sprecare alcuna azione per cercare in quanto ogni volta che il ninja attacca, esce automaticamente allo scoperto. Tutte le volte in cui, da regolamento, è consentito attaccare il nemico rimanendo nascosti (es. clan Aburame, utilizzo dell'arma Blowgun ecc...) ad ogni attacco l’abilità Nascondersi subirà una diminuzione d'efficacia di due livelli fino ad un minimo del lv 6.

- L'attacco eseguito dopo essersi nascosti otterrà un bonus pari ad 1/20 rispetto al totale dell'attacco per l'effetto sorpresa (non applicabile se il ninja è stato individuato dall'avversario prima che potesse attaccare). Questo bonus, tuttavia, non si può applicare e sommare all'abilità Piazzare Trappole.

- Da Nascosti è possibile contrastare l'abilità "Sensitivo" sprecando utilizzi dell'abilità "Controllo del Chakra", ma per funzionare quest'ultima dovrà essere almeno di 1 livello superiore del sensitivo avversario”.

Azioni che un ninja può eseguire da nascosto:
    - Mantenimento attivazioni o tecniche, tra cui le genjutsu, che sono state eseguite prima.
    - Recuperare stamina, attraverso l’ azione morta
    - Usare oggetti (anche quelli che normalmente non sono utilizzabili in combattimento)
    - Piazzare trappole

[Utilizzabile 3 volte per scontro, se contro ninja di rango uguale o inferiore al proprio; max 2 volte contro ninja di rango superiore]
-Non essere notati, e conseguentemente lasciati in pace, è la giornata ideale per Kitsuen. Sa nascondersi bene, senza dubbio.

<abilità/attivazione> - Sensi Migliorati - [Stm: -2] [Liv 6: 0/10]

"I ninja sviluppano i loro sensi per localizzare pericoli e nemici i agguato, ma ogni individuo possiede un senso che è naturalmente superiore agli altri. Può essere qualcosa di semplice come la vista, oppure più particolare, come il tatto o l'udito. Ogni senso ha le sue caratteristiche che comprendono sia svantaggi che vantaggi, ma ognuno è stato dato un solo dono da Madre Natura o dal duro allenamento.

Olfatto: l'odorato del ninja è fine come quello di un segugio e gli permette le seguire le tracce di chi vuole a patto di conoscerne prima l'odore. Le tracce che egli è in grado di percepire possono essere vecchie di tanti giorni quanto più alto è il livello dell'abilità (di oggi con Lv.6, vecchie di un giorno con Lv.5, due giorni con Lv.4 e così via);
    Liv 6: 100 m di raggio
    Liv 5: 200 m di raggio
    Liv 4: 300 m di raggio
    Liv 3: 400 m di raggio
    Liv 2: 500 m di raggio
    Liv 1: 600 m di raggio
    Liv 0: 800 m di raggio

NB: L'abilità Sensi Migliorati può scovare i nemici "Nascosti" o individuare le "Trappole" piazzate ma deve essere attivata per ogni trappola e ninja nascosto, se ad esempio l'avversario piazza due trappole e si nasconde; si userà tre volte

<abilità/attivazione> - Rapidità - [Stm: -7] [Liv 6 : 0/10]

"Il ninja che sviluppa questa abilità è straordinariamente agile e bravo nella corsa, di conseguenza avrà dei bonus nelle varie situazioni in cui la velocità potrebbe tornare utile ai propri scopi, siano questi fuggire dal campo di battaglia o inseguire un nemico.
Fuga - Il ninja che fugge dal campo di battaglia, può seminare più facilmente i propri inseguitori, moltiplicando la propria Vel base nell’azione di fuga [Vedere regole Fuga-Inseguimento]. Nel caso si utilizzi questa modalità, l’abilità avrà un bonus pari ai punti abilità su di essa.
Inseguimento - Il ninja che insegue il suo avversario, può raggiungerlo più facilmente moltiplicando la propria Vel base nell’azione d’inseguimento [Vedere regole Fuga-Inseguimento]."

<attivazione/passiva> - Sensitivo - [Liv 6: 0/10]

"Chi possiede questa'abilità è in grado di percepire la presenza e, in caso, il chakra, di coloro presenti in un certo raggio d'azione. Quest'abilità è in parte passiva, infatti è sufficiente possederla per percepire le presenze vaghe e indistinte. Si riuscirà a distinguere il numero delle presenze e la loro direzione, ma non la distanza da sé e in generale la posizione precisa. Per ottenere una visione chiara di ciò che si ha intorno, sarà necessario concentrarsi per qualche tempo. A questo punto l'abilità risulta attiva; in questo stato è possibile conoscere la posizione precisa di tutte le creature dotate di Chakra nel proprio range d'azione e inoltre, sarà possibile associare i chakra a quelli delle persone che si conoscono o che comunque si ha già avuto modo di esaminare. Il ninja che ha attivato il Sensitivo può individuare qualsiasi fonte di chakra, anche la più debole, ragion per cui può conoscere il punto in cui è stata piazzata una trappola a base di chakra, il cui segnale è piuttosto statico e debole per cui non richiede grande concentrazione.

- Nella modalità attiva è possibile individuare istantaneamente tutte le persone nascoste (indipendentemente dal livello di Nascondersi o di Sensitivo), tuttavia sarà impossibile individuare persone che riescono a celare in qualche modo il proprio chakra (es. tramite abilità Controllo chakra superiore, tecniche, attivazioni, direttive del master, etc...) . risulterà impossibile anche distinguere una Genjutsu dalla realtà una volta che si è sotto il suo effetto. Le azioni morte effettuate mentre si mantiene attiva l'abilità ripristineranno solo metà della Stm prevista per lo sforzo del mantenimento.

- Al Lv.2 sarà possibile individuare l'abilità "Sensitivo" altrui, ma solo se diretta verso di sé o nelle immediate vicinanze."
    Liv 6: 8 Stm a turno; 4 turni necessari all'attivazione; 150 m di range

NB: Per individuare le Trappole basate sul chakra (int) si deve utilizzare l’ abilità sensitivo in modalità attiva, pagando il rispettivo costo, ma senza aspettare alcun turno.



- Punti Talento : 40/40

[10 Rango +26 (Lv/2) +4 Missioni +0 Add. ]



<talento personale> -Finest Taste [Liv. 3: 40/40]
"Nessuno, nemmeno il Kazekage potrebbe impedire a Kitsuen di fumare in combattimento. Di norma l'uomo si trattiene, specialmente quando sa di poter infastidire gli altri, ma durante uno scontro non ci sono mezzi termini. Nan deve fumare, altrimenti non è in grado di concentrarsi per nulla, lo stress sale in fretta, e la sua performance ne risente pesantemente.
Quando ha in bocca un sigaro, e i suoi pensieri ritrovano ordine, Nan ne fuma 1/5 a turno. Il mero gesto di accenderlo rallenta il tempo, cancella la pressione, e il fumo gli intorpidisce pian piano i sensi, riducendo di 1 punto il Dolore e la Salute a turno.
Non sono solo ritualità e nicotina a forgiare il suo stile di combattimento, tuttavia. Alcuni dicono che è impossibile cogliere Nan di sorpresa, altri attribuiscono la sua calma piatta semplicemente ad un modo di essere... ed entrambi hanno ragione. Kitsuen è certamente un uomo difficile da spaventare, visto il suo stato di perenne rassegnazione, ma il fumo passivo che si alza attorno a lui non ha questo nome semplicemente per l'essere già stato respirato. Un po' per abitudine, un po' per precauzione, Nan infonde sempre un filo di chakra nella coltre, che diventa una barriera, un campo di rilevazione ravvicinato. Il velo si amplia di 2 metri per ogni quinto di sigaro consumato, fino ad un massimo di 10, e conferisce al ninja le seguenti capacità:
    6° grado: Rileva entità solide nel campo, +10 Vel contro la tecnica d'apertura avversaria.
    5° grado: Rileva entità liquide e gassose, +20 Vel contro la tecnica d'apertura avversaria.
    4° grado: Rileva tecniche elementali, +30 Vel contro la tecnica d'apertura avversaria.
    3° grado: Rileva genjutsu e chakra di disturbo, +40 Vel/Res contro la tecnica d'apertura avversaria.
    2° grado: Respirare il fumo crea un collegamento con Nan, che è in grado di fare una stima molto vaga delle forze avversarie. +50 Vel/Res contro la tecnica d'apertura avversaria.
    1° grado: Respirare il fumo crea un collegamento con Nan, che è in grado di captare l'intenzione avversaria e di leggere i movimenti con un certo anticipo. +60 Vel/Res contro la tecnica d'apertura avversaria.
    Quando Nan si muove o non fuma per più di un'azione, i bonus si annullano."



Specializzazione in Ninjutsu

- Punti Specializzazione : 50/55

[15 Rango +26 (Lv/2) +4 Missioni +0 Add. ]



Mani di Velluto(10 PS)
Solo coloro che hanno deciso di dedicare tempo e studio ai sigilli con le mani sono in grado di sciogliere questi ultimi in modo celere e preciso. Chi si differenzia sotto questo aspetto è sempre e comunque un ninja temuto in battaglia, qualcuno di cui non si riuscirà mai a prevedere o intuire quale tipo di Ninjutsu stia preparando ed eseguendo, questo per il fatto che la velocità con cui esegue ogni sigillo è talmente elevata che riesce sempre a confondere e sorprendere il diretto avversario. Non sempre la celerità è però motivo di grandezza, ed uno shinobi dalle "Mani di velluto" lo sa bene, per questo, con l'esercizio e la dedizione verso un'arte tanto particolare e variegata come quella dei Ninjutsu, ha sperimentato anche dei tipi di "falsi" sigilli da mescolare insieme a quelli reali in modo da confondere anche i più esperti possessori di arti oculari.
-Se c'è una cosa in cui Kitsuen ha davvero talento, è la manualità. Che sia come fabbricante di sigari o come shinobi, il tocco della Volpe è rapido e sicuro, e il movimento delle dita preciso. Benché non abbia praticato il ninjutsu in maniera estensiva e costante, durante i suoi viaggi, Kitsuen sta rapidamente riguadagnando terreno.-

Liv. 1: La composizione dei sigilli comincia un primo passo verso la corretta e veloce esecuzione. Il ninja praticante impara i primi segreti per incastrare tra di solo le mani senza perdere istanti preziosi a riflettere sulla loro posizione e ad una prima impressione, all'avversario sembrerà che il ninja dalle "Mani di velluto" sbagli in modo grossolano la serie di sigilli. Tutto ciò si tramuta in un malus all' avversario a qualunque difesa contro la Ninjutsu non incanalato in questione pari a 20.

L'Artista di Lama(10 PS)
Tra gli utilizzatori del Ninjutsu elementale vi sono coloro che oltre all’efficacia non disdegnano di dare vita a vere e proprie opere d’arte tramite l'ausilio della propria arma. Comporre sigilli in maniera rapida non è infatti l’unico modo per mettere in difficoltà i propri avversari, alcune volte per intimorirli basta tramutare una banale tecnica in un vero tripudio di terrore e bellezza, mettendolo così in soggezione quel che basta per ricavarne un vero e pratico vantaggio. Tali esperti del Ninjutsu sono famosi dunque per la loro capacità di immettere il Ninjutsu Elementale nella propria arma e da essa dare vita ad un'opera, partendo anche dal più grezzo degli jutsu.
-Tagliasigari non lascia mai il fianco della Volpe, e benché il suo uso sia spesso relegato a quello suggerito dal nome, la lama non è estranea al suo proprietario. Nan sa senz'altro maneggiare una spada, ed usarla per uccidere. Lo ha fatto in precedenza, pur costretto, e sa che gli è necessaria una pratica costante.-

Liv. 1 : L’Artista è ancora alle prime armi e, come ogni buon bottegaio, si destreggia nel plasmare alla perfezione le prime forme base della scultura e delle armi, cercando di replicarne l’effetto sui propri Ninjutsu, anche se il risultato non è sempre quello sperato, seppur si incominciano a vedere i segni di miglioramento. Tale condizione conferisce ai Ninjutsu incanalati un bonus di 20.

Coesione Naturale(10 + 20 PS)
Convertire il chakra in un qualcosa di reale, tangibile e naturale, ecco in cosa consiste il Ninjutsu ed è proprio per questo fattore di vivida realtà che differisce dal semplice Genjutsu. I maggiori studiosi del campo infatti cercano non tanto d’affinare le soavi movenze delle proprie mani o la bellezza e la densità delle proprie opere, bensì impiegano tutte le proprie forze per migliorare il processo di conversione dal Chakra all’elemento che si intende generare. Tale studio, approfondito al punto giusto, porta nell’utilizzatore di Ninjutsu la consapevolezza che maggiore è la necessità di creare oggetti resistenti più questi saranno veritieri e che questa necessità risulta strettamente legata al pericolo al quale ci si sottopone.
-L'abitudine di fumare ha mantenuto la Volpe sana di mente, e, praticamente senza volerlo, ha plasmato la tecnica di Kitsuen ad un livello difficilmente comprensibile. Se mai al mondo c'è stata Coesione Naturale, è quella tra Nan e il fumo. All'interno del suo elemento l'uomo diventa una macchina mortale, il suo chakra un tutt'uno con la polvere.-

Lv.2: Avendo ormai compreso il meccanismo che regola la trasformazione del proprio Chakra in vera e tangibile materia, lo Shinobi risulta quasi capace di controllarne l’algoritmo, alterando il flusso e dunque la qualità del propri Ninjutsu difensivi quando e come vuole. Ciò comporta ad un bonus di 40 proprio nel caso di difesa con Ninjutsu non incanalate.



Edited by ArdynIzunia - 20/5/2019, 10:50
 
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Kemuri Ninpou








-Kemuri Ninpou


Nan non viene chiamato "La Volpe Grigia" negli ambienti ninja semplicemente per l'assonanza tra Kitsuen e Kitsune, o per le fattezze e l'odore da brigante.
È il suo stile di combattimento unico ad avergli guadagnato la nomea. Kitsuen fa uso del fumo per piegare l'arena di combattimento a suo vantaggio, imponendo all'avversario condizioni difficili ed ideando le sue tecniche per funzionare all'interno di una cortina. Il fumo della sua tecnica iconica "Kemuri Ninpou: Smoke Screen" è chakrato in maniera particolare, e si confà al meglio alle tecniche dell'uomo. Tuttavia non è impossibile per Nan far uso di alcune delle sue tecniche all'interno di un normale fumogeno. In questo caso, però, la cortina si esaurisce in un turno, e non è possibile incendiarla.




<ninjutsu elementale> -Kemuri Ninpou: Smoke Screen- (Chk: 180)(Slt - 5)(Consuma 1 Sigaro)(Massimo due volte ad incontro)
"Nan tira fortissimo dal sigaro, bruciando tutta la foglia ed inalando una quantità letale di fumo. Quindi, dopo aver intriso di chakra la cortina nei polmoni, la rilascia di colpo, dando vita alla sua tecnica base.
Il fumo avvolge il nemico, caldo e soffocante, riducendo vista e olfatto. Inoltre, grazie al chakra presente all'interno, è in grado di nascondere i movimenti di Nan anche alle dojutsu più evolute. Le abilità di Fiuto e Percezione avversarie sono ridotte di un grado, e, per ogni turno all'interno della nube, l'avversario subisce 3 Punti Ferita da Accecamento a meno che non decida di combattere ad occhi chiusi.
Anche il respiro, per un non fumatore, si fa pesantissimo qui. Le Taijutsu avversarie comportano un aggravio in Stm di 1/3.
Se utilizzata all'aperto, la cortina si espande fino a dissiparsi, e una Ninjutsu Elementale a vasto raggio può spazzarla via nonappena viene utilizzata. A seconda del turno di espansione, per poter spazzar via la nube l'avversario deve avere una int pari a 1/0,9/0,8/0,7/0,5/0,3 volte quella di Nan.
Per ogni turno in cui è attivo, il fumo ingloba un ulteriore avversario, fino ad un massimo di sei. Superato il sesto turno, la nube si dissipa.
All'interno di una stanza piccola, invece, gli effetti di Smoke Screen sono devastanti; la cortina infatti si espande quanto il volume della camera, e non può dissiparsi né esser spazzata via.
Inutile dire che, per quanto riguarda Nan, gli effetti della tecnica sono opposti. Lo shinobi è in grado di rilevare ogni entità grazie al chakra nel fumo.
Dato infine che lo scopo principale di Smoke Screen è quello di tendere agguati, le trappole piazzate prima dell'esecuzione della tecnica possono colpire fino a 3 avversari assieme, soddisfando i prerequisiti richiesti dalle trappole stesse."

<ninjutsu elementale a vasto raggio> -Kemuri Ninpou: Ashes to Ashes- (Chk: 300)(Slt - 20)(Consuma 2 Sigari)(Massimo una volta a missione)
"Altro spreco di ottimi sigari, altra tecnica spaventosa. Una che viene usata solo in situazioni davvero disperate, visti costi e conseguenze.
Questa volta la Volpe accende due sigari, e spingendo la tossicodipendenza a nuovi orizzonti li finisce in un unico tiro. Mentre il sistema respiratorio grida pietà, lo shinobi compone una serie complessa di sigilli, quindi pianta i piedi a terra e recita una preghiera. In un istante, una scintilla accende il fumo nella cassa toracica dell'uomo, che mantiene l'incendio all'interno finché le fiamme non si fanno visibili attraverso la pelle. Attorno a lui si alza una bolla di calore, che consuma tutta l'umidità presente nell'aria. Quindi esplode, modificando il paesaggio.
L'enorme lingua incandescente che erutta dalla sua bocca viene sospinta ed alimentata dal chakra di vento, espandendosi istantaneamente e viaggiando rapidissima, mentre la cenere sollevata viene compattata dal chakra di terra in una colata piroclastica che consuma qualsiasi cosa non sia stata già spazzata via. Senza posa, il napalm disintegra qualsiasi cosa gli capiti a tiro, e Kitsuen ne perde il controllo. Il suo apparato respiratorio finisce arrosto, e anche degli avversari in genere non rimane granché.
Questa tecnica richiede due turni per essere messa in atto, non è incanalabile, infligge 20 danni alla Slt di Nan, (efficacia tecnica/40) PF da Ustione ed altrettanti da Soffocamento. Nan non sarà in grado di parlare per un pezzo, dopo averne fatto uso, ma è lo scotto da pagare per una tecnica devastante. Ashes to Ashes ha un bonus di +260 Int, infligge Ustione doppia e un ulteriore danno alla Slt di 2 per ogni 15 danni certi inflitti dalla tecnica.
Il campo di battaglia rimane deflagrato per un turno, sollevando vapori molto densi e dando alla Volpe la possibilità di utilizzare le tecniche di Smoke Screen come se la nube fosse al massimo dell'estensione."

<genjutsu> -Kemuri Ninpou: Allucinate- (Chk:170)
"Nan non è un amante delle genjutsu, questo andrebbe premesso; non gli piace metterle in atto, non gli piace subirle, e le considera un'arma da sadici. Tuttavia non è nella sua indole scartare nulla, specialmente se può facilitare il lavoro. Ecco dunque una tecnica perfezionata collateralmente alle altre, innaturale, se si vuole, usata quando necessario e nulla più.
La Volpe si concentra, e captata la posizione degli avversari all'interno di Smoke Screen evoca attorno a loro delle allucinazioni di fumo. La fantasia non è il suo forte, e le forme sono più o meno sempre le stesse, ma col tempo ha imparato a dar loro un aspetto spaventoso. Pian piano guadagnano corpo e dettaglio, fluttuando silenziose o irruente, sussurrando o urlando, impedendo agli avversari la fuga dalla nube e portando i loro nervi a fior di pelle.
Ha un'Eff di +110, e infligge status Panico a tutti gli avversari nella cortina. Le immagini finiscono col far perdere l'orientamento, e chi rimane sotto l'effetto della genjutsu non può fuggire da Smoke Screen.
-Kemuri Ninpou: Allucinate è utilizzabile anche all'interno di un fumogeno normale, ma solo su singolo bersaglio e senza l'impossibilità di fuga."

<ninjutsu elementale a vasto raggio> -Katon: Spark- (Chk: 180)
"Nonostante combattere all'interno della nube di fumo sia l'ideale per Kitsuen, ci sono momenti in cui è meglio disfarsene, o semplicemente si ha bisogno di finire più avversari contemporaneamente nel minor tempo possibile. Dunque, a malincuore, lo shinobi fa uso di questa tecnica singolare e terrificante.
Uscito fuori dal raggio, Nan utilizza la frizione dei propri denti sul fumo ancora in esalazione per scatenare una scintilla. Il fuoco si propaga rapidissimo, bruciando il chakra nel fumo per creare un'esplosione controllata ed estremamente luminosa. La cortina viene consumata per intero, e si lascia dietro un terreno completamente carbonizzato.
Spark colpisce tanti avversari quanti sono rimasti o finiti dentro la nube, con un bonus di +200 Int, e non è contrattaccabile né incanalabile.
Notare che Nan non è il solo a poter far uso di questo stratagemma, e la tecnica può avere ritorsioni anche su di lui, dovesse fare un passo falso. Le ninjutsu elementali di fuoco dell'avversario possono, infatti, dar fuoco alla nube, colpendo entrambi o solo lui per il 75% del bonus tecnica difeso in azione ulteriore."

<ninjutsu elementale ravvicinata> -Fuuton: Wraith- (Chk: 230)
"Uccidere rapidamente e silenziosamente, senza dilungare la questione in scontri controproducenti. L'efficienza di Nan è ben riassunta in questa tecnica, la più letale e crudele nel suo arsenale, e l'unica ideata allo scopo esclusivo di eliminare l'avversario. È eseguibile solo da nascosti, o all'interno di Smoke Screen.
Nel primo caso Nan attacca non visto, utilizzando il chakra di vento per creare un rasoio attorno a Tagliasigari. Raggiunto l'avversario lo trafigge in un punto vitale, con un bonus a Int di +200 e danno Perforante. A questo punto Kitsuen aziona il meccanismo della lama, rilasciando le ceneri all'interno per infliggere Status Veleno.
Nel secondo caso la tecnica rivela la sua vera natura. All'interno della cortina Nan rilascia la cenere immagazzinata in Tagliasigari, che reagisce con il chakra di vento e il fumo creando una patina che la rende invisibile.
Quando ritiene sia il momento giusto, Kitsuen attacca, trafiggendo l'avversario a bonus invariato. Se Wraith infligge almeno un punto di Danno Certo, il fumo sulla lama inizia a scorrere nel tessuto sottocutaneo assieme alla cenere, bruciando e soffocando le cellule fino alla necrosi. L'avversario perde progressivamente la sensibilità, divenendo immune agli Status Alterati derivati per cinque turni ma subendo danni da Veleno * 1,2.
Al quinto turno l'insensibilità e lo status svaniscono, e l'avversario ha sviluppato una dipendenza dal tabacco. Forse questo è l'aspetto più letale di Wraith.
-Fuuton: Warith è utilizzabile anche all'interno di un normale fumogeno, ma non nella variante secondaria."


<ninjutsu elementale a vasto raggio> -Doton: Smokehouse- (Chk: 180)
"Tecnica di confinamento utilizzata per catturare e neutralizzare senza troppo caos, Smokehouse è un'estensione della tecnica Doton: Gabbia Rocciosa. È una delle preferite di Nan, che solitamente ne fa uso dopo aver piazzato una trappola in Smoke Screen.
La Volpe esce dalla caligine, e composta la tecnica colpisce il terreno con i palmi aperti. Due spessi costoni di roccia emergono dai lati, chiudendo la cortina in una cupola solida e bloccando il processo di dissipazione. Con un bonus di +100 Int la camera sprofonda nuovamente, riducendo lo spazio vitale all'interno e costringendo gli occupanti a respirare sempre più anidride carbonica e fumo. A questo punto si tratta solo di attendere, dato che i vapori forti iniziano immediatamente ad asfissiare i prigionieri, infliggendo Paralisi e Sonno al posto dei Danni Certi diretti. L'unico modo per uscire è colpire la camera fino ad un totale di 1200, alle stesse regole di Gabbia Rocciosa. Finché si resta all'interno della gabbia si ottengono gli stessi effetti provocati da Smoke Screen ma, in aggiunta ai 3 PF da accecamento, ne saranno inflitti altrettanti da sonnolenza e paralisi per via della densità sempre maggiore del pulviscolo.
Doton: Smokehouse colpisce tanti avversari quanti erano in Smoke Screen, che comunque continua a persistere, e li intrappola se infligge Residuo. Dal secondo turno di intrappolamento Nan può decidere di usare Katon: Spark sulla cortina all'interno; questo la consuma, e cancella i malus per turno, ma gli avversari vengono arrostiti e subiscono un Danno Certo in più ogni 10 di Residuo. Esattamente come la Gabbia Rocciosa, Smokehouse può solo essere elusa.
-Doton: Smokehouse è utilizzabile anche all'interno di un normale fumogeno, tuttavia l'unico malus inflitto sarà quello da sonnolenza e paralisi. Dato poi che non si tratta di fumo speciale, non sarà possibile usare Katon: Spark.






Edited by Kuroi Inu - 12/8/2017, 23:47
 
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Armi ed Equipaggiamento






Divisa JONIN
Livello e punti: Lv.3: 630 punti
Potenziamento: Tessuto canalizzante
- - - - -
O g g e t t i - E x t r aD i s t i n t i v o
[ Amuleto del Chakra (Jonin) ]
[ Amuleto della Vitalità (Jonin) ][ Distintivo Medico da Recupero ]
[ Amuleto anti-Illusioni (Jonin) ]
- - - - -
P e s i - d i - A l l e n a me n t o (Jonin):
Descrizione: //


• S a c c a - N i n j a (Oggetti e Armi Semplici)
[ Filo di Nylon - 100 m][ Fumogeno x 2 ]
[ Fumogeno x 2 ][ Fumogeno x 2 ]
[ Libero ][ Libero ]


• A r m i
[ Slot Schiena Libero ]
[ Tagliasigari, Superiore Liv. 3]
- - - - -

Peso Trasportato: Frz: 82 - 5 ( Peso Equip ) = 77




- Equipaggiamento

Coprifronte: Simbolo distintivo di ogni ninja, è una placca di metallo con inciso lo stemma del villaggio. Può essere vestito su qualsiasi parte del corpo, e non occupa posti equip, ma conferisce un bonus di +1 a Def/Res.

Divisa Jonin: abiti di ottima qualità capace di sopportare le peggiori situazioni e di proteggere lo shinobi o la kunoichi che li indossano facendoli tornare dalle missioni più pericolose.
Lv.1: 410 punti
Lv.2: 520 punti
Lv.3: 630 punti

POTENZIAMENTI DIVISA
- Tessuto Canalizzante: +30 Int

OGGETTI EXTRA
- Amuleto del Chakra (Jonin): questo articolo migliora di molto il flusso del Chakra di chi lo porta cucito sui propri vestiti donando un bonus di +90 a Chk
- Amuleto della Vitalità (Jonin): questo articolo permette di combattere battaglie lunghe e sfiancanti a chi lo porta cucito sui propri vestiti donando un bonus di +45 alla Slt
- Amuleto anti-Illusioni (Jonin): questo amuleto è in grado di aumentare il disturbo del chakra quando il proprietario tenta di contrastare una Genjutsu donando un bonus di +90 alla Liberazione




- Armi

Kunai: Arma tagliente simile ad un coltello, viene spesso impiegata durante gli addestramenti in Accademia ed è, insieme allo Shuriken, una delle prime armi che un ninja impara ad utilizzare durante la sua carriera, dato che il suo impiego è basilare e al tempo stesso versatile. Infatti non viene soltanto usato come un semplice pugnale, ma impiegato come arma da lancio o addirittura adoperato in Bukijutsu la cui esecuzione può risultare spettacolare quanto letale. Per questo motivo può essere sia lanciato con un bonus di +2 all'Frz o usato come arma ravvicinata ad una mano con un bonus di +4 a Frz e +2 a Def. Ha un peso insignificante e un set di 6 occupa 1 Slot.

Tagliasigari: Il tantō di Aoji Tendo, l'unico oggetto prezioso in possesso del Fumatore. Un'arma raffinata, dall'impugnatura rosso cardinale ricamata in oro, la guardia in acciaio placcato. Nan la tiene sempre agganciata alla gamba sinistra, ma non per estrarla rapidamente.
Il nome di questa spada non è infatti casuale, e nemmeno lo è la sua collocazione. L'impugnatura presenta un singolare meccanismo a ghigliottina che consente, stringendo la guardia orizzontalmente, di attivare le lame sul codolo per tagliare un sigaro di netto. Sono queste le più affilate di Tagliasigari, dato che Kitsuen non si è mai curato molto del filo principale in chakracciaio.
La cenere e la parte di foglia scartati sono bruciati dal chakra di fuoco dell'uomo, in combattimento, e rilasciano sempre un sottile filo di fumo dalla punta cava dell'arma. Il reale utilizzo di questo secondo meccanismo, tuttavia, è riservato alla più pericolosa delle tecniche di Nan, "Fuuton: Wraith". (Peso: 5 Kg)
Superiore:
Liv 1: +18 Frz/Def/Res
Liv 2: +24 Frz/Def/Res
Liv 3: +30 Frz/Def/Res




- Oggetti

Filo: filo di nylon resistente e trasparente, oltre che incredibilmente versatile. Utile per creare trappole, è indispensabile agli Uchiha per effettuare il Triplice Attacco del Mulino Sharingan. [100m occupano 1 Slot]
Prezzo: 2 Ryo x metro

Fumogeno: Piccola bomba rudimentale che quando esplode provoca una fola coltre di fumo. Aumenta di un livello nascondersi. Permette al ninja di fuggire dando a chi la lancia 2 turni di vantaggio. La fuga può essere fermata da un livello minimo in Sensi Migliorati di 5/4/2/1 e dal Byakugan. [2 fumogeni occupano 1 Slot]. Vendibile singolarmente.
Prezzo: 60 Ryo




Edited by ArdynIzunia - 20/5/2019, 10:51
 
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Conoscenze e Missioni





Conoscenze



[Shinobi-iri. Metodi furtivi e d’occultamento.]



Un’altra delle tante qualità, o meglio, capacità attribuite agli shinobi è l’invisibilità, anche se sarebbe più corretto definirla “abilità nel passare inosservati”.
Derivante, probabilmente, dalla loro attitudine nel nascondersi, unita all’uso di metodi mirati a questo o a semplici sistemi d’occultamento, tale capacità facilita diverse azioni ai ninja, anche se non sempre può celarli completamente dato che alcune Kekkei Genkai e certe abilità specifiche, sono in grado d’individuare le fonti di chakra od utilizzare altri sensi per scovare determinati individui. Certo è, comunque, che gli shinobi specializzati nei metodi furtivi e d’occultamento possono passare inosservati ai più, poiché esperti nel celare la propria presenza fisica dietro le rocce, nei canneti, sui tetti, sui cornicioni o sulle travi, tra le fronde degli alberi e persino sott’acqua (avvalendosi d’un respiratore). Per passare inosservati, tendono a coprirsi il più possibile, riducendo al minimo le superfici scoperte e riflettenti, sfruttando l’oscurità e le ombre per muoversi o restando semplicemente immobili in attesa del momento propizio per fare la propria mossa.
A prescindere da ciò, però, l’ingrediente fondamentale per la buona riuscita del tutto è la prudenza. In fondo si sa: gli imprevisti possono capitare.
-Nan non ama gli scocciatori, e non gli piacciono specialmente durante lo scontro. È discreto di natura, e sa come non farsi notare... entrambe le caratteristiche risultano particolarmente convenienti in combattimento; soprattutto quando si trova all'interno del fumo, Kitsuen è invisibile.-



[Chi-mon. Geografia ed orientamento.]



Per antonomasia, si pensa agli shinobi come a delle semplici spie o a degli assassini, ma essi sono molto più di questo, tant’è che ridurre la loro definizione a tali categorie potrebbe essere presa anche per un’offesa.
In primo luogo, infatti, sono dei gran viaggiatori. Le loro missioni ed i loro svariati compiti li portano spesso e volentieri ad attraversare in lungo e in largo il Continente conosciuto, dandogli modo di conoscere la geografia dei Paesi visitati sotto ogni aspetto, così da potersi muovere al meglio tra i vari monti, pianure, deserti e scegliere, quindi, la strada migliore per giungere a destinazione. Oltre a questo, un buon conoscitore dell’aspetto fisico dei territori sa anche come utilizzare i pregi e i difetti della zona circostante a proprio vantaggio, sia per semplici agi come trovare un buon punto in cui pernottare all’addiaccio, sia per seminare o, viceversa, intrappolare un proprio nemico.
Tutto questo ovviamente non sarebbe possibile senza una buona dose d’orientamento . Gli shinobi maestri in questa disciplina sono, infatti, in grado di riuscire a dedurre la propria posizione non solo grazie alla geografia dei territori, ma anche utilizzando le stelle come riferimento. Oltre a questo, sanno calcolare la distanza coperta contando il numero dei propri passi e moltiplicandolo per la lunghezza delle proprie falcate. In alternativa possono avere una conoscenza finemente calibrata della propria velocità lungo superfici e pendenze diverse tale da poterla usare per definire i propri progressi.
-I viaggi e le peripezie di Nan, come mercante, shinobi ed esploratore, gli hanno insegnato che il mondo non è affatto piccolo. La Volpe ha viaggiato in lungo e in largo, conoscendo volti e luoghi in varietà infinite ed imparando a collegarli tra loro sulla carta geografica. Viaggiare non lo entusiasma più come in gioventù, ma le nozioni sono rimaste, e gli ritornano in mente ogni volta che volge lo sguardo all'orizzonte.-



[Kojakujutsu. Fuoco ed esplosivi.]



In base ai principi degli shinobi, è essenziale utilizzare al meglio qualunque oggetto a portata di mano, l’importante è che sia adattabile, portatile ed occultabile, poiché non è affatto raro che si trovino nella posizione di subire una perquisizione ed un controllo, quindi, se dovessero nascondere qualcosa addosso, sarebbe meglio che apparisse quanto più normale ed innocuo possibile ad occhi esterni.
Questa caratteristica difficilmente viene osservata dai sostenitori dell’arma bianca, i quali per ovvie ragioni, per quanto possano ben occultare le loro lame, non riuscirebbero mai ad ottenere lo stesso perfetto effetto degli shinobi esperti nella preparazione e nell’utilizzo degli esplosivi. Creati per lo più con materiali comuni come tubicini di carta, pezzi di bambù, bastoncini od argilla, con l’aggiunta della polvere nera, possono essere preparati direttamente pochi istanti prima del loro reale utilizzo.
Gli shinobi esperti in questa delicata arte, riescono ad ottenere l’effetto desiderato a seconda della miscela usata nella preparazione dell’esplosivo. Semplice fumo, una serie di piccole esplosioni a catena, un solo grosso botto, luce, rumore e quant’altro abbiano bisogno. Gli impieghi sono i più svariati, dall’ appiccare e spargere il fuoco, alle svariate azioni diversive atte a diffondere il panico e la confusione tra le schiere nemiche.
-Sia come ninja, sia come commerciante di tabacco, Nan ha lavorato con gli esplosivi. Sono un modo rapido, seppur clamoroso, di risolvere questioni scomode. Il connubio tra fumo e fuoco è sempre stato alla base delle sue tecniche, e l'uomo preferisce decisamente maneggiare una bomba piuttosto che una conversazione.-



[Kusuri. Medicina ed erbologia.]



Tipicamente, gli shinobi agiscono da soli o in piccoli gruppi e non possono fare affidamento su linee di supporto o rifornimento. Ciò significa che prima, durante e dopo un’operazione, devono essere in grado di provvedere a sé stessi e, nel caso, ai propri compagni, vivendo, oltre di quanto si sono portati come approvvigionamento, dei frutti della terra e sfruttando la propria conoscenza dei boschi e dei territori circostanti per alimentarsi, ripararsi e restare in salute.
Può capitare, infatti, che non sempre in una squadra sia presente un ninja medico per provvedere alle cure degli altri componenti del gruppo, tanto più nel caso in cui uno shinobi si trovi ad agire in solitaria. A quel punto è importantissimo, se non essenziale, che il ninja conosca, quanto meno, le nozioni mediche di pronto soccorso tradizionali e, oltre a questo, che sia in grado di potersi procurare dalla natura, le piante adatte ad ogni situazione o problema. Gli shinobi specializzati in questo campo (che siano essi medici ninja o meno) hanno la possibilità d’effettuare medicazioni d’urgenza a sé stessi o a terzi, sfruttando una vasta gamma d’erbe officinali che vanno dall’antidolorifico, al cicatrizzante, al disintossicante, all’antipiretico, al disinfettante, ecc...Inoltre, parimenti a come riconoscono le piante con effetti benefici pe l’uomo, sanno individuare le erbe da cui ricavare droghe di vario genere, che possono essere preparate mentre raggiungono il luogo d’un operazione.
-Lavorare per Aoji Tendo ha i suoi vantaggi, e spendere dieci anni di vita esplorando giungle e paludi non ha fatto altro che cementarli; Nan ha imparato la sua fetta di botanica, assieme alle interazioni tra le erbe e tra queste e l'organismo... in parte per esperienza diretta. Una disciplina che torna utile, senza dubbio, specialmente per le sue applicazioni in missione. Spesso la differenza tra la vita e la morte è la capacità di sapersi guardare attorno, e nonostante la Volpe ami davvero un'erba ed una soltanto, sa apprezzare le altre.-




Punti Missione: 25



Creazione Secondo Pg: 17

Liv D : 0

Liv C : 0

Liv B : 0

Liv A : 1 (+8)

Liv S : 0



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Avventure e Disavventure





La biografia di Hai Nan è accatastata assieme alle altre della sua classe; un vecchio registro polveroso negli archivi di Suna. Tuttavia la realtà dei fatti è molto diversa da come viene riportata, a parole rigorose, dallo scrivano. Hai "Kitsuen" Nan è il nome di un personaggio, non di un uomo, e la sua storia vive per non essere raccontata.
Suo padre era un mercenario, sua madre era irrilevante. Il vecchio aveva messo da parte un bel gruzzolo militando per Shodaime Tsuchikage, rischiando la pelle ogni due per tre, probabilmente accoppiandosi con altre creature, consenzienti o meno, lungo il confine.
Ma qui si parla di Daisuke Homura, che venne alla luce senza padre, partito in missione, e senza madre, morta di una delle tante malattie che possono colpire donne incinte in territori spietati. Al dottore parve ideale salvare il bambino, prematuro di due settimane, e tanto mingherlino da far fatica persino a piangere. Quando uscì dal grembo, sollecitato, tossì debolmente, e respirò rauco... destino?
Insomma, nessuno gli avrebbe dato molte speranze; e invece Daisuke crebbe, nonostante tutto, come un bambino curioso e tranquillo. Non aveva molti amici, e quelli che aveva li frequentava poco. Era piuttosto schivo, invero, e amava starsene solo. Il fratello di sua madre provvedeva a lui, dato che il vecchio non era quasi mai al villaggio, ma i soldi non mancavano mai anche per questa ragione, e Daisuke non disprezzò mai la figura paterna. Semplicemente, non era paterna.
A nove anni si iscrisse all'accademia di Iwagakure, a tredici divenne genin, a sedici chunin, e tale rimase, complici la poca attività e lo scetticismo di fronte al tanto declamato "Fervore di Iwa".
Ma andiamo per gradi; l'adolescenza di Daisuke portò con sé, assieme ai brufoli, alle missioni involute e alla pigra trasgressione tramite alcool un senso uniforme di stanchezza. Più di quanto non ne avesse prima, più di quanto non ne avrebbe probabilmente mai avuto. Se ne rimaneva lì, a guardare i coetanei superarlo in capacità o farsi una famiglia, senza che la cosa lo turbasse. Era solo, ora, davvero solo. Con nessuno più a badare a lui, Daisuke aveva raggiunto lo stato di quiescenza tacitamente desiderato fin lì. Non era un brutto giovane, anzi, e più di una ragazza gli si avvicinò. Ma le prime relazioni divennero presto un peso, e lo shinobi perse presto la voglia di coltivarle.
Così rimase per parecchio tempo; un letargo voluto e non voluto, amato e odiato. Ma, in definitiva, il ragazzo era troppo pigro per uscirne. I soldi non gli mancavano, come sempre, e dunque non c'era ragione di trovarsi un lavoro. Viveva sulle spalle del vecchio, e allora? Non c'era nessuno a spronarlo a fare altrimenti, e lui se ne rimaneva lì.
Finché non arrivò il giorno del giudizio. Il giorno in cui Homura Daisuke incontrò la vita, l'emozione capace di dargli un calcio abbastanza forte da svegliarlo, abbastanza forte da farlo precipitare in un oblio di fuoco dal quale sarebbe riemerso quasi quarant'anni più tardi.






Diciannovenne, missione grado B, Paese della Pietra. La situazione precipita in una A, e il ragazzo è solo. Ha nascosto il coprifronte, corre. Sa che finirà come il resto della sua squadra; sa che gli ANBU di Konoha fanno bene il loro dovere, non come lui, che è scappato da bravo coniglio. Cerca di nascondere le impronte, cerca di rendere il passo silenzioso, ma non è allenato abbastanza. Le macerie della Grande Ishi non possono nasconderlo in eterno. Vorrebbe eclissarsi, svanire come uno spettro, ma non può. Gli ANBU lo trovano tremante in un angolo, lo riconoscono, lo catturano, lo portano al loro campo base.
Qui viene interrogato, e decide, come ultimo, inverosimile atto, di non parlare, magari cercando una qualche strana redenzione. Sia come sia, cambia presto idea di fronte ai metodi collaudati di un tizio in impermeabile nero, e canta come un uccellino in primavera, abbandonando definitivamente nobili pretese che non erano mai state sue.
Alla fin fine, non era mai stato attaccato a nulla. Al villaggio, alla gente, a niente. Questo pensava, una volta in cella. Era un miserabile, si, e se fosse tornato ad Iwa l'avrebbero ucciso tra le risa dei bambini e gli sguardi severi degli anziani. Sarebbe sparito, se l'avessero rilasciato. Si sarebbe cercato qualche buco in cui ficcare la testa e morire.
Ecco le prospettive. La vita di Daisuke, shinobi di Iwa, finiva lì, da traditore. Ma non sarebbe stata in ragione delle sue intenzioni, del suo esilio volontario.
Una notte, dopo chissà quanto tempo di prigionia, un'esplosione sconvolse il campo. Potente, profonda, da far tremare la terra. I carcerieri si affrettarono a difendere le posizioni, ma una seconda esplosione strappò loro la vita, lasciandoli esanimi, carbonizzati, accanto alla cella. I loro volti contratti in un'espressione mostruosa.
Le fiamme strisciarono fin dentro la prigione, sfilando davanti agli occhi lucidi del chunin prigionero. Non poteva staccarli dallo sguardo tormentato e vitreo dei morti davanti a lui, dai loro volti neri, scarnificati.
Le urla del campo, il rumore della battaglia, tutto si perse nel crepitare della fiamma. E mentre l'aria andava consumandosi e la temperatura gli stringeva le viscere, Daisuke si lasciò morire. Avrebbe potuto tentare la fuga, forzare le sbarre già scosse, ma non ne aveva la forza.
Per la prima volta nella sua vita venne a patti con sé stesso, e decise di non meritare un'ennesima possibilità. Sarebbe sparito lì, cenere con la cenere, in un teatro di guerra. Chissà... magari ad Iwa gli avrebbero anche dedicato una lapide. Lasciò che il calore lo lambisse, che il fumo lo nascondesse per sempre... sarebbe volato via assieme alla cenere, e nessuno l'avrebbe mai più cercato. Chiuse gli occhi.
E li riaprì al mattino del giorno seguente. Mentre ancora cercavano, agonizzanti, di mettere a fuoco le circostanze, Daisuke già si dannava l'anima. Come faceva ad essere ancora vivo?
Poi, cercando di muoversi, l'illuminazione giunse inaspettata. Era coperto da qualcosa di umido. Un panno bagnato, magari? No, troppo pesante. Una lastra di legno? No, troppo puzzolente. Ebbene, su di lui era adagiato uno degli aggressori. Il ragazzo cercò di rimuoverlo, per qualche ragione, ma il dolore che lo colse fu abbastanza lancinante da fagli perdere ogni fantasia da crocerossina. Se ne stette lì, perciò; immobile, dolorante, in bocca un sapore di cenere e sangue, la gola riarsa come il deserto, le gambe insensibili, e quest'ultima era una nota positiva. Morire di sete era ben più terribile, si disse, ma forse una punizione adeguata... o magari sarebbe passato qualche animale selvatico...
Passò il tempo, non seppe dire quanto. I fumi delle macerie rendevano il semplice respirare un'impresa, e la mente di Daisuke perse lucidità più di una volta. Sentiva lo stomaco ululare, la gola guaire... ma non gli importava.
Poi, al tramonto, sentì smuovere il cadavere. Finalmente un lupo, pensò dapprima, ma la creatura che gli si parò davanti era la bestiolina più strana che avesse mai visto. Era chiara, di un giallo paglierino, con un muso a punta e due orecchie enormi. Una volpe, tipo. Il suo primissimo istinto fu quello di mangiarla, ma poi una voce lo riportò al mondo degli uomini.
"Hai trovato qualcosa?" disse un uomo, e gli occhi incrostati di Daisuke incontrarono per la prima volta la silhouette mastodontica di Aoji Tendo. La sua barba era enorme, una cascata nera che inabissava le labbra e solleticava la cintola. Quando fecero le presentazioni, più tardi, e Daisuke poté osservarlo meglio, non riuscì a capacitarsi di come una persona potesse preoccuparsi così poco del proprio aspetto. Aoji puzzava, e tanto, aveva un accento terrificante e pareva aver rubato i vestiti ad uno sfollato... ma non era uno shinobi; questo, un vigliacco come Daisuke, poté notarlo immediatamente.
Gli diedero da bere, perché quando gli domandarono il nome non aveva facoltà di parola, e promisero di aiutarlo a patto che dicesse loro cos'era successo. Si, Aoji non era solo, quel giorno, ma ci arriveremo tra un attimo. Gli chiesero il nome, appunto, e fu lì, per la prima volta, che al vigliacco Daisuke venne in mente di sparire davvero dalla circolazione. Stavolta, però, sarebbe stato in maniera indolore, senza troppo disturbo... insomma, un modo efficiente di eclissarsi. Pensò perciò ad uno pseudonimo mentre beveva dalla borraccia lurida del suo salvatore, pensò alla sua vigliaccheria, all'essere un disertore, al fumo e alla cenere sulle macerie... e compose il nome più ridicolo della storia.
Hai 灰, Cenere. Nan 難, Disastrato. Rispose che il suo nome era Hai Nan, e si pentì immediatamente di averlo detto; nessuno poteva credere ad un nome del genere... tranne evidentemente Aoji Tendo e i suoi "collaboratori". Presero il nome per buono, così come la storia che era stato preso in custodia per aver sottratto, affamato, dei ryo ad un ninja di Konoha, senza sapere realmente a chi rubava. Li ringraziò per il loro aiuto, e raccontò loro dell'incendio. A sera fatta lo aiutarono a camminare, caricandolo poi su uno dei loro carri. La notte scese rapida e gelida, e nonostante le ustioni il ragazzo riuscì ad allungare la mano verso uno dei teli che coprivano la merce. Era scuro, pesante, e intriso di un odore che avrebbe condizionato la sua vita di lì in avanti. Lo tirò fin sopra la testa, e chiuse gli occhi, respirando tabacco.

Così moriva Daisuke Homura, e dalle ceneri nasceva Hai Nan. Inizialmente uguali, i due iniziarono ben presto a prendere strade diverse. Del primo si persero le tracce, una spunta sulla lista degli shinobi dispersi in missione. Qualcuno l'avrebbe pianto, forse, o forse no.
Il secondo si svegliò tre giorni più tardi, in una brandina che lo stava lentamente storpiando. Il tessuto era cedevole, e la schiena doleva più delle croste. Tentò di chiedere aiuto, ma la voce che uscì era quella di un gallo rauco. Finalmente, dopo un'ora, si fece viva la presenza inodore di una vecchietta. Portava delle bende fresche, dell'acqua, e per poco non ci rimase secca quando vide il braccio mummificato di Nan teso verso di lei. Il giovane era ancora in condizioni pietose; a malapena in grado di muoversi, troppo debole per gridare di dolore quando lo faceva. Era peggiorato, senza dubbio, e il pensiero di star sul serio per morire gli attraversò la testa come un vecchio compagno.
Eppure ora non voleva andarsene; sapeva esserci ancora dello spazio per lui, in quel mondo in cui era nessuno, e l'odore che aveva permeato i suoi sogni febbrili non lo abbandonava. Era pungente, pieno, disgustoso, opprimente, eppure dolce, ricco, corposo, intrigante... non aveva mai sentito nulla del genere in vita sua, e le prime parole che pronunciò, una volta che l'infermiera fosse riuscita ad avvicinarsi, furono di sincera curiosità. Lei scosse il capo, e non disse nulla, per la delusione del ragazzo. Doveva sapere.
Le medicazioni erano fresche, e cambiate abbastanza spesso da non incollarsi alla pelle rosolata, Nan ne fu grato. Si aspettò una visita dal suo gargantuesco salvatore, ma non avvenne, e la vecchia non rispose nemmeno a questa domanda. Perché ce l'avesse con lui, il ragazzo non ne aveva idea. Non poteva che aspettare, lì immobile, il susseguirsi dei giorni. Faceva caldo, anche dal punto di vista di un ustionato, e il tempo impietoso non variò di una virgola per tutta la convalescenza. La vecchietta rimase sua unica compagna, anche lei invariata, fatta di coccio su ingranaggi di legno. L'afa non pareva scalfirla; la pelle scura, grinzosa e anticata dal sole doveva essere concia come quella della branda.
A quindici giorni dal suo risveglio poté alzarsi. Si svegliò a notte fonda, della vecchia nessuna traccia, e la mummia prese il via. Le gambe avevano perso tono e voglia di muoversi, il cervello era abituato al decubito, e quindi dovette subito sostenersi alla parete per non cadere. Per la prima volta, da quando era lì, diede una buona occhiata ai dintorni: una casupola, delle scope, delle cassette vuote con un marchio inciso a fuoco... uno sgabuzzino? Non importava più; il fuggitivo era già alla porta. La aprì, e il vento gliela ridiede in faccia.
Erano nella zona degli altopiani, poté dirlo quasi subito. Si massaggiò il naso mentre osservava la luna illuminare il rosso nascosto delle mese... nessuno in vista, in lontananza, e tutto taceva. Il vento della steppa tornò alla carica, benvenuto. Era ancora nel Paese della Terra, ma lontano da Iwa, almeno in metrica... ed era un bene. Attorno a lui altre cinque costruzioni, una molto particolare, quasi interamente in vetro.
Lento, prendendo confidenza, si avvicinò alla serra. Dei lumi bianchi pendevano sopra una serie di foglie larghissime, le più larghe che avesse mai visto, e verdi quanto il verde può essere. Riflettevano la luce, rigogliose, e Nan volle entrare per seguire il suo naso. Nulla; con sommo disappunto si accorse che le foglie non emanavano alcun odore. Perse ben presto interesse, e nel voltarsi nuovamente verso l'uscita incontrò una barriera inaspettata. Vacillò, e lo sguardo disegnò la figura di un uomo stagliarsi tra lui e la porta. L'avevano beccato; era uno dei dipendenti di Aoji, avrebbe poi scoperto, e non pareva fidarsi molto del nuovo arrivato. Nan non poteva biasimarlo, ma nemmeno lo ringraziò. Il suo nome era Shinji, non disse il cognome, e fu la prima persona a rispondere alle sue domande. Nel bene e nel male.
Scoprì così che la vecchietta era muta, che le foglie verdi erano di tabacco, che il tabacco era una foglia rinomata nel Paese della Terra, originaria del lontano ovest, e in rapida diffusione anche nel continente ninja. Aoji Tendo gestiva un traffico piuttosto importante, e in aumento; per questa ragione di rado passava da quelle parti. Il tabacco veniva essiccato in uno stabilimento più a valle, aggiunse, dove i venti venivano a stringersi, correndo veloci e rubando l'acqua alle foglie... il calore faceva il resto. Ed ecco che, di fronte all'estatico ustionato, Shinji tirava fuori il prodotto finale, il santo graal dei viziosi, una barretta cilindrica, stretta, dall'aspetto poco appetibile. Un sigaro.
L'odore che Hai Nan aveva sentito settantadue ore prima, e che solo ora andava perdendo, tornò a lui come un vento primaverile. Quando poi l'uomo si ficcò in bocca l'oggetto e lo accese, il fumo che ne scaturì moltiplicò il tono per centinaia di volte. Nan disfece il resto delle bende che gli coprivano il volto, incurante di eventuali croste superstiti, e a naso libero assaporò i vapori lacrimogeni senza preoccuparsi di essere discreto. Nemmeno il vento dell'altopiano poteva fugare quella coltre bianca, densa. Per Nan, in quel momento, il destino bussava alla porta. Il fumo correva dentro e fuori di lui, incendiandolo, e per la prima volta fu contento di aver inventato il suo stupido nome. Persino quando Shinji gli soffiò un'intera tirata in faccia il ragazzo non vacillò; rise, si asciugò le lacrime, e pensò che una notte come quella non sarebbe tornata.
Strappò a Shinji un patto: avrebbe lavorato per lui, se gli fosse stato permesso di fumare uno di quei cosi al mese. Così fu, e con un gesto inaspettatamente rapido sottrasse l'anticipo al suo principale, ficcandoselo in bocca e tirando come fosse una cannuccia. La vampata gli invase ogni millimetro del corpo, ricoprendo il palato di un gusto amaro e dolce; i polmoni eruttarono nuvole, e Shinji rise abbastanza forte da svegliare il resto degli operai. Di lì a poco, nessuno si ricordò più di Hai Nan. Era uno spavaldo fumatore; IL Fumatore: Kitsuen Nan.

Così, di villaggio in villaggio, di città in città, di Paese in Paese, Kitsuen Nan seguì Shinji il Convincente nella sua opera di piazzamento. Per i primi tempi si trattò di stare a guardare, di caricare carri e muli, di appendere le foglie agli essiccatoi, di lavare via gli scarti, di smottare e seminare. Lavori ingrati, ma che rendevano il gusto dello stipendio ancora più dolce. Gli capitò di rincontrare Aoji Tendo un altro paio di volte, per i primi sei sigari di lavoro, ma principalmente quando si trattava di discutere compensi. Shinji era bravo in quello che faceva, e il capo lo ricompensava bene, cosa che si rifletteva sul loro stile di vita. Nan iniziò ben presto a guadagnare più di un sigaro al mese, a vestire capi singolari e a contrattare come il suo principale. A tre anni dal patto, aveva smesso di scaricare casse, a cinque si occupava dei conti, a dieci era il vice di Shinji il Convincente, a quindici aveva una sua spedizione, ed era diventato convincente anche lui. Terra, Vento, Fuoco, Neve, Erba, Ferro, Acqua, Cascata, Fulmine, nessun Paese era scevro di amanti del tabacco; gli affari andavano a gonfie vele, e vendettero persino a degli agenti dell'Abukara. Poco importava chi fosse il cliente; il marchio di Aoji Tendo non era diventato il primo, il monopolista, tirandosi indietro. Ben presto il denaro non bastò più; Nan si permise vizi che non avrebbe mai pensato di poter prendere. La compagnia femminile non gli dispiaceva, né il cibo più esotico, né il gioco d'azzardo o l'alcol. Aoji arrivò a regalargli il suo tantō personale, una lama singolare in grado di fare da tagliasigari, e che tale nome conservò.
Furono anni febbrili, di viaggio costante, di soldi da spendere, di conoscenza infinita. Le gambe di Nan coprirono l'intero continente ninja, ed oltre. Il nord non era più quello segnato dalla cartina, per lui; sapeva che c'erano dei villaggi tribali oltre la Terra, e una grande nazione, quasi incenerita dall'attività vulcanica, oltre il Fulmine. A sud si spinse dove ogni uomo può spingersi: il grande crepaccio che separa il deserto del Vento da quello sconosciuto. Nella grande isola ad est incontrò commercianti venuti da lontano, vestiti in maniera ridicola e dagli occhi dipinti. Ad ovest poté osservare il Paese del Cielo levitare in aria da solo, e le montagne piegarsi al suo gioco gravitazionale come giocattoli. La nuova vita che aveva scelto gli scorreva nelle vene impetuosa, scevra di quel senso di immobilità che aveva caratterizzato la gioventù. Il ricordo dell'incendio, dieci anni prima, e dell'esistenza grama di Daisuke Homura erano remoti, davvero appartenuti a qualcun altro. Hai Nan aveva tutto da perdere, ormai, e ben presto ci andò vicino.
Era una sera fresca d'autunno quando piombarono sulla loro carovana. Il commercio ricco attira banditi, si sa, e in genere la scorta che Nan pagava per i suoi messi era nutrita più che abbastanza da scoraggiare i malintenzionati. Quella volta, però, non fu sufficiente.
Stavano per accamparsi al confine tra il Paese delle Terme e quello del Fuoco, di ritorno allo stabilimento centrale, e sembrava una notte come tante. Nan scese dal carro a stirarsi le gambe, quindi fece due passi nella bassa boscaglia vicina per svuotare la vescica. Si accese un sigaro, appoggiò la schiena ad un tronco d'albero, e dopo una decina di minuti riprese la via del ritorno. Tornato, non trovò altro che sangue e corpi.
La visione lo sconvolse, lasciandolo impietrito. Non aveva sentito nulla; né urla, né chiasso, né il nitrire dei cavalli, anche loro massacrati. I sigari non erano stati toccati, né il denaro, né le foglie, avrebbe notato dardeggiando trai carri. Ciò che infine attirò il suo sguardo terrorizzato fu il riflesso lucente di un coltello; volteggiava sinuoso, calmo, per poi ricadere sul palmo di un uomo ammantato dall'ombra degli alberi. Nan non lo guardò davvero, non riuscì a distinguere, o comunque poi a ricordare i dettagli dell'assassino, ma il volteggiare del pugnale gli rimase impresso. Era la calma nella tempesta, scandiva i battiti del suo cuore.
Il tempo delle domande scadde prima di cominciare. L'uomo vide il rosso tenue emanato dal suo sigaro, ed avanzò qualche passo fuori dalle fronde. Nan seppe di non poter rimanere immobile, e il cervello contò gli attimi che lo separavano dall'incontrare la lama dell'aguzzino. Non fu il mercante, tuttavia, a spostarsi, ma lo shinobi morto da una decade. Daisuke vide il carnefice scattare, e d'istinto fece appello ad energie dimenticate, proiettandole in bocca per un jutsu di fuoco. Non fece in tempo a comporre i sigilli, però, e a ricevere il chakra fu il solo fumo. Quando lasciò la bocca dell'uomo, la cortina incontrò l'assalitore, accecandolo.
Realizzato l'insperabile, Kitsuen batté i tacchi dimenticando Shinji il Convincente, Aoji Tendo, la ricchezza, il futuro, il passato. Ciò che lo guidò fuori da quel boschetto, e a nord, fino al Paese del Gelo, fu la mera volontà di non morire. Era rinato come mercante, ma fu il ninja a salvargli la vita.



Il freddo non gli era mai stato amico, ma in quei giorni rivelò a Nan un volto che non avrebbe mai pensato di poter vedere. Il vento gli seccò la pelle, i piedi tra l'erba gelata divennero insensibili, le orecchie potevano essere già cadute, per quanto ne sapeva... e questo solo per i primi tempi. La seconda notte l'uomo pensò di essere spacciato; non era riuscito a trovare un riparo decente, e la poca legna era finita. Il fuoco morì attorno alle due di notte, lasciandolo preda di un freddo letale. Il sonno non lo favorì, e rimase sveglio mentre il gelo penetrava nelle ossa e spezzava il respiro. Era solo, ormai incapace anche di tremare, nella mente il ricordo del sangue e dei corpi, di come aveva abbandonato i cadaveri dei suoi colleghi a quel macellaio... forse era solo giusto che morisse... non era stato il fuoco a prenderlo; ci avrebbe pensato il gelo. Davanti agli occhi la distesa sterminata, il ghiaccio lucente alla luna... lo sguardo perse il fuoco; i dettagli lentamente si smussarono, si sciolsero, finché non vide solo punti luminosi. Poi l'oscurità lo raggiunse.
Quando si svegliò, solo per un istante, pensò di stare ancora guardando le mese gelate. Quel che gli apparve davanti era luminoso, cristallino, armonioso, perfetto e distante. Ma non era ghiaccio, ed il suo tocco era caldo come il sole primaverile. Il nome non era importante; per Nan era semplicemente l'ennesima entità venuta a prolungare la sua misera esistenza. Non meritava di essere vivo, questo il suo pensiero immediato; la sua fortuna nel salvare la pelle, nell'essere salvato, stava diventando terribile da sopportare. A lui era stato dato il privilegio di lasciarsi morire per ben due volte, mentre a milioni veniva strappata la vita senza appello... i suoi compagni compresi.
Si fece forza, portando su la schiena fino ad incontrare lo schienale del letto. Il focolare poco distante aveva un tocco incandescente sulla sua pelle intirizzita, e le ossa erano ibernate... si sentiva debole, eppure la mente rimaneva lucida. Un'altra giusta punizione.
Le mani della ragazza lo sfiorarono attraverso il lenzuolo, fermando la lenta ascesa. Doveva riposare, disse, ma Nan già lo sapeva. Incrociò il suo sguardo cercando di farle intendere le sue intenzioni, ma trovò il vuoto. Era cieca, due gemme senza luce. Di nuovo il fato lo torturava, facendolo sentire indegno. Se ancora aveva un briciolo d'onore, quello era il momento di mostrarlo.
Si sarebbe alzato, avrebbe camminato fuori dalla stanzetta e sarebbe morto nel gelo... anziché farsi salvare da chi era evidentemente in condizioni più disperate delle sue. Il cuore era fermo sull'obiettivo, desideroso di una redenzione muta ed insignificante, e le membra pronte a seguirlo. Scostò con un colpo le mani della ragazza, impetuoso, e si alzò per barcollare verso la porta. L'irruenza avrebbe prevalso stavolta, e la cautela di una mente vigliacca non sarebbe stata in grado di salvarlo. Spalancò la via all'inverno.
Il vento lo colpì come un pugno in viso, smorzando la fiamma nel camino e la voce della giovane. Come quindici anni prima, la paura lo afferrò prima che potesse muoversi... ma stavolta Nan se ne svincolò. Il gelo gli venne incontro come un vecchio amico, fermando sul nascere delle lacrime patetiche... ed avanzò nella neve. Passo dopo passo sentì le forze abbandonarlo, e la sensibilità sparire dalle piante nude dei piedi. Ai suoi occhi una distesa bianca infinita, unita all'orizzonte ad un cielo identico... si, era tempo di lasciare anche la sua seconda vita.
Lei lo inseguì come poté, ma la determinazione dell'uomo gli permise di mettere distanza tra loro... era sordo alla sua voce. Dopo diversi minuti cadde tra la neve, incapace di riprendere l'equilibrio, di trovare un'andata e un ritorno.
Di nuovo la vita gli giocava un tiro tremendo... l'avrebbe lasciata lì? Avrebbe ucciso, per uccidersi? Rimase fermo, sentendola arrancare alle sue spalle. Fino a che punto era meschino?
Si voltò, e con un gesto fermo la aiutò a rialzarsi. Poi, scusandosi, la riaccompagnò a casa. Non gli era rimasto altro, si disse, maledicendo la sua stupidità ed immaturità.
Rimasero a lungo seduti, in silenzio, forse aspettando che il té si intiepidisse. Nan era incapace di sedersi o alzarsi, e non spiegò il perché del suo gesto. Dopo un tempo infinito ebbe la forza di chiedere cosa ne fosse stato dei suoi sigari, e lei gli passò la sua scatola... ma sarebbero passati alcuni giorni prima che riuscisse a fumare. Tsume, si chiamava; Nan non domandò di più. Non l'aveva trovato da sola, disse, ma da sola viveva, immersa nel gelo dell'inverno in arrivo. La casupola era rotondeggiante, costruita in pietra porosa e spessa, in grado di isolare perfettamente dall'esterno.
Col tempo l'uomo iniziò a ripagare l'aiuto datogli, svolgendo delle commissioni che a Tsume richiedevano tempo e fatica. Più volte andò e tornò dal villaggio di Harinoke, dove aveva iniziato ad abitare, e riuscì a costruire una piccola serra in vetro nel cortile. Il denaro non gli mancava, anche se spenderlo era una pena. Ogni ryo, ogni bene comprato gli ricordava la vita da mercante, che già sembrava tanto lontana. I vizi, la boria, la mondanità... tutto appariva spoglio, triste, ora. Col passare dei mesi si liberò di tutto ciò che lo disgustava, che lo aveva reso avido e meschino. Gli abiti che portava sparirono per primi, i gioielli per secondi, ma Tagliasigari finì riposta in una cassapanca... era stato un dono, un ricordo di giorni futili e felici, e tale sarebbe rimasto.
Iniziò ad aprirsi con la sua salvatrice, raccontandole del suo passato e da dove venissero le sue finanze. Non menzionò la sua prima vita, naturalmente, ma riuscì ugualmente a sorprenderla con le sue doti di botanico. Ben presto poté coltivare patate, rape, cavoli e persino del riso, oltre naturalmente alle foglie di tabacco. La gente iniziò a venire da lontano per comprare prodotti tanto inusuali, ma gli affari avevano perso il loro fascino. Ora era semplicemente un modo per tenersi occupati, per sperare che la vita passasse senza notarlo.
Tra lui e Tsume iniziò ad esservi affetto, certo, e fu difficile per Nan avvicinarsi a lei. Non amava il fumo, e questo era già un problema; per ben due mesi riuscì a tenere il Fumatore lontano dal suo vizio salvifico, prima che ricominciasse di nascosto. Ma, in realtà, l'avversione per i sigari era il meno. Riflettendo, Nan si disse che non era tempo per piantare radici; sentiva, nel profondo del cuore, che il suo passato sarebbe tornato ancora per tormentarlo. Aoji Tendo non era uomo da perdonare chi abbandonava un carico prezioso, e certamente era venuto a sapere della sua scomparsa.
Per questa ragione decise di insegnare a Tsume i rudimenti del taijutsu. Le disse che una ragazza sola, così come un ricco mercante, doveva sapersi difendere, e che la mancanza della vista non era un problema. Lui stesso apprese come muoversi al buio, bendato, ponendo attenzione ad ogni movimento proprio ed altrui. In meno di due anni lei gli tenne testa, tanto che Nan dovette iniziare a combattere ad occhi aperti. Insieme affrontarono cinque inverni, cinque "Brevi estati" del Gelo, cinque anni di bufere e tranquillità... e per Nan arrivò il giorno in cui si sentì finalmente realizzato; quello era il suo posto, dopo tanto girovagare. A quarant'anni rinasceva ancora, come fruttivendolo, amico, e amante. Benché Tsume fosse molto più giovane di lui, infatti, la ragazza gli era vicina come nessuno mai era stato. Per quanto avesse cercato di negare il sentimento che andava crescendo, l'amore lo colse comunque al momento giusto. Era felice, felice del suo lavoro, del freddo, delle giornate invariate e monotone, delle lunghe passeggiate assieme. Sentiva che, un giorno, avrebbe potuto raccontarle tutta la verità su di lui; aveva tutto il tempo, però, poteva rimandare.
Ma la vita trovò la strada attraverso l'inverno e la neve, affrontando la tempesta pur di trovarlo... e lo raggiunse in una mattinata come tante, travestita da cliente. Domandò di vedere i prodotti, di fare un giro per la serra, e Nan fu ben contento di accompagnarlo. Parlava in un accento inusuale, per il luogo, ma il Fumatore non ci fece caso; la gente arrivava da lontano ad Harinoke, che fossero clienti o viaggiatori. Tuttavia, passati davanti al tabacco, qualcosa rintoccò nell'animo di Nan. Un suono, regolare e cadenzato, che scandiva i battiti del suo cuore. Si voltò verso il cliente, guardandolo destreggiarsi con una moneta.
Saliva, scendeva. Tin.
Saliva, scendeva. Tin.
Saliva, scendeva. Tin.
Baluginava davanti al suo sguardo, che dardeggiava a quello del cliente quando la moneta arrivava ad altezza d'uomo. Un solo momento, poi, e l'assassino gli fu addosso. Un coltello aveva sostituito la moneta, e il suo lucore era ben conosciuto sia a Nan che a Daisuke. Quando si scontrarono, il venditore tentò di accecare il suo carnefice come aveva fatto cinque anni prima... ma senza successo, stavolta. Le mani lo trovarono anche al buio, e presto non fu più in grado di respirare. La stretta del sicario attorno al collo, la mancanza d'aria, la vista del coltello pronto a farlo cadavere... tutto turbinò, passato e presente, memoria e momento. Poi un grido, ed un colpo.
Tsume era accorsa, ed aveva tentato di colpire l'assassino alle spalle. L'uomo si era girato in tempo, tuttavia, e dopo aver colpito ancora Nan affrontò la ragazza. Stordito, il Fumatore tentò di rialzarsi, ma cadde ancora e ancora, mentre il massacratore dei suoi compagni si apprestava a fare altrettanto con l'unica ragione rimastagli.
Non l'avrebbe permesso... stavolta non poteva, non sarebbe scappato. Il tempo di redimere la propria dignità era arrivato. Le gambe ritrovarono l'equilibrio, le mani il mozzicone ancora acceso, la mente una freddezza alimentata dalle vampate torride della foglia. Esalò una prima nuvola, dimenticando sangue e dolore, ne esalò una seconda, trovando Tagliasigari, una terza, avanzando verso il caos. L'assassino lo vide avanzare lento, e con un colpo di mano gli lanciò un pugnale. In un istante, Nan rilasciò la quarta ed ultima, inondando la serra con una coltre fittissima.
Era cieco, ma ormai vedeva. I suoi passi lo portarono ad un metro dal suo passato, e con un unico affondo lo inchiodò al vetro. Il chakra gli ribollì nelle vene, ma il volto rimase impassibile. Il fuoco bruciò tutto il tabacco conservato nell'impugnatura fino a quel momento, che all'insaputa del Fumatore eruttò attraverso il meccanismo cavo della lama. Il lume negli occhi nemici si spense, e, con lui, morì la speranza di Nan Kitsuen.
Quella notte le raccontò tutto: di Daisuke, di Iwa, della sua meschinità, delle sue menzogne. Come sempre Tsume lo ascoltò in silenzio, tamponando il sangue dei tagli e fasciando le contusioni. Se avesse potuto, l'uomo avrebbe fermato il tempo e l'avanzare del giorno, che arrivò fin troppo presto.
Era un addio, lo capirono entrambi fin da subito. Nan sapeva di essere braccato, da Iwa o da Tendo non faceva differenza, e non poteva permettersi di mettere Tsume in pericolo. Partire insieme non sarebbe stato saggio, non nelle condizioni della ragazza, e se davvero c'era la Roccia dietro l'assassinio nessun luogo era sicuro.
Non rimaneva che salutarsi, un commiato venato dalla speranza del ritorno. Nan vi rifletté attraversando nuovamente le distese gelide, ma più e più volte la ricacciò scettico e dolente. Iwa non avrebbe mai smesso di cacciarlo, né i suoi creditori. Si era trattato di una parentesi, niente più che di un momento di pace.
Eppure lei era viva, stava bene, e col tempo si sarebbe dimenticata di lui. La consapevolezza di aver dato un senso alla propria esistenza trasformò il vento gelido in una brezza accomodante. Passo dopo passo, pur senza una meta, Nan tornò alle propaggini della foresta da cui, cinque anni prima, aveva avuto inizio il suo esilio.

2luzaro



Cosa gli rimaneva? Dove si sarebbe trascinato? Che il passato gli corresse dietro o meno, a questo punto non aveva importanza. Finché era solo non poteva mettere altri in pericolo, e tanto bastava a rendere la minaccia inconsistente. Non c'era desiderio di vendetta, in lui, né la voglia di intraprendere un'impresa che non aveva i fondi o le capacità per portare a termine.
Passò dunque un anno viaggiando di taverna in taverna, di villaggio in villaggio, tentando di scomparire nuovamente. Il nome variava volta a volta, così come l'abbigliamento ed il modo di comportarsi, finché voglia e denaro non arrivarono agli sgoccioli. A questo punto, consapevole che noia e tristezza non si sarebbero mai fatte seminare, l'uomo spese le ultime fortune per pagarsi il viaggio in nave fino alle isole ad est, oltre il Paese dell'Acqua. Non conosceva luogo più lontano da Iwa, né più selvaggio. Così come dieci anni prima, l'arcipelago aveva molti nomi e molte facce diverse. Che fossero abitanti del continente o stranieri venuti da lontano, tuttavia, tutti coloro che arrivavano all'arcipelago avevano tre cose in comune: erano arrivati in nave, avevano denaro da spendere, perdevano i loro trascorsi, buoni o cattivi che fossero.
Nan poteva vantare solo la prima, e per tale ragione si diresse dove sapeva avrebbe potuto ottenere la seconda. La terza, per lui, era ormai una vuota promessa.
Non era insolito per debitori o criminali finire in pasto alla Gilda degli Esploratori, nell'arcipelago. Nan sapeva bene cosa sarebbe successo, una volta che avesse accettato il loro anello. C'erano sempre persone disposte ad investire per il controllo e la mappatura del continente orientale, oltre l'oceano. Che fosse con il binocolo o con la spada, la Gilda si occupava di... assicurare regioni per un prezzo equo. Nan non chiedeva niente di meglio.
Fu così che, appena quarantenne, l'uomo approdò su un luogo fuori da quasi ogni mappa del continente. Parlava appena qualche parola, e benché non ci fosse molto da dire in un territorio quasi completamente selvaggio, comunicare con i locali gli era difficilissimo. Tanto meglio, si disse, se voleva evitare di lasciare un segno del suo passaggio.
Ben presto, in ogni caso, imparò lo stretto necessario a mantenerlo in vita. Di luogo in luogo, dalla giungla alla pianura alla montagna, il lavoro come mercenario lo portò ad annullarsi, a trasformare il passato in un ricordo sfocato, ancora una volta appartenuto ad altri. Tutto era avvenuto in luoghi così lontani, così diversi da quello in cui si trovava, ed il pericolo costante divenne una comoda distrazione. Fumare, nascondersi, tendere agguati, uccidere, rimanere feriti, guadagnare, fumare, e partire di nuovo, questa divenne la routine per quasi una decade. Non era un lavoro onorevole, dato che la Gilda si occupava di esplorazione quanto un macellaio coltiva piante, ma Nan non era più lo shinobi, il mercante o il bottegaio; ora usava il denaro solo per lo stretto necessario, per i sigari, e mai per appagare il vizio o la rassegnazione che, come una compagna non frequentata per tanti anni, era tornata a trovarlo.
Non cercò mai l'avanzamento nei ranghi dell'organizzazione, né il legame con i mercenari che, volta a volta, lo affiancavano in ciascuna operazione. Eppure, lentamente, così come era stato un tempo infinito prima, l'uomo iniziò a dimenticare il proprio passato. Non l'avrebbero mai trovato, nonostante sapessero fosse vivo. Chi poteva desiderarlo morto per tanti anni? Non aveva lasciato nulla dietro di sé.
E il nulla, come in un circolo vizioso, lo attendeva all'inizio del percorso.
La Gilda spedì lui e altri quarantanove uomini nel folto della giungla, a stanare una delle tante tribù che, da partner commerciali, erano divenute ostacolo. Nonostante gli appostamenti e le trappole, dei selvaggi c'era appena l'ombra. Si rivelavano per poi svanire dopo brevi inseguimenti, accelerando la loro marcia del cuore del verde ed instillando un senso di frustrazione e fretta che Nan aveva imparato a temere. Non si nascondevano per colpirli, non era la solita strategia... ma ai mercenari non importò granché: i selvaggi sapevano di non poter competere con loro, né in termini di rifornimenti, né in termini di capacità o equipaggiamento.
Così proseguirono con gli ordini, trovandosi infine in un'ampia radura. La luce del tramonto si infrangeva sulle fronde in alto, cadendo qua e là in frammenti sanguigni sul pianoro erboso, finché, dopo alcuni metri, non riusciva ad illuminare appieno. Gli alberi si interrompevano infatti bruscamente, senza alcun accenno di sradicamento, ad una distanza fissa dalla struttura più singolare che gli uomini avessero mai visto. Una rovina, un tempio, forse, ma dall'aspetto e dimensioni impensabili. Le tribù non costruivano in pietra, questo era certo, né possedevano gli strumenti per creare una radura artificiale di quella dimensione e precisione.
I loro sforzi erano stati finalmente premiati, fu il primo pensiero di tutti, ma all'intenzione di addentrarvisi tutti si dissero contrari: era fin troppo facile finire in una trappola, o comunque rischiare di trovarsi circondati dai selvaggi, una volta entrati. Meglio informare la Gilda.
Non ebbero il tempo di organizzarsi, tuttavia. Alle loro spalle si levò un grido, poi un altro, finché l'intera cinta arborea non risuonò del canto di guerra tribale che avevano cercato per così tanto tempo. Una salva di frecce li raggiunse dal folto, non inattesa, atterrando a pochi passi dal gruppo in ritirata verso il centro. Il tiro costante li costrinse ben presto a cercare rifugio nell'edificio, abbandonando chi era stato ucciso o ferito da non poter camminare.
Sigillata la grande porta di pietra, furono al buio. Le loro voci risuonavano allarmate per le pareti mute della costruzione, finché un lucore chiaro non li richiamò al silenzio. Dapprima flebile, la luce crebbe in un chiaro verde acqua, cristallino, non piegato dalle vibrazioni di alcuna fiamma alle spalle della gemma. Pur senza chiasso, il terrore di aver risvegliato qualcosa indusse molti a cercare di forzare l'ingresso, ora inamovibile.
Nan, dal canto suo, continuò ad osservare il lume in fondo al corridoio senza battere ciglio. La consapevolezza di una morte imminente gli sfiorò la mente, ma era un tocco dolce, quasi desiderato. Era dunque quello il luogo in cui sarebbe finita la sua storia? Senza che stavolta lo volesse, avrebbe finalmente perso la sua partita a dadi col destino? Aveva arrancato abbastanza, si sorprese a pensare... cinquant'anni di fuga e rassegnazione erano abbastanza per chiunque.
Poi le mura iniziarono ad emanare un vapore scuro, tetro, e, prima che la luce svanisse, Nan poté distinguere delle figure farsi largo silenziose trai blocchi in pietra. Uomini, demoni, spettri... non faceva differenza. Seguì il buio, e la follia del massacro.
Attorno a lui sentiva le urla dei suoi compagni, e le loro preghiere, ma gli occhi privi di guida ora non cercavano altro che l'unica luce rimasta in vista... un rossore, a pochi centimetri dal viso, familiare e pulsante al ritmo del suo respiro. Quando vennero per lui, le loro dita affilate come coltelli, il Fumatore vide il rosso farsi scuro, viola, ed una voce parlare al suo pensiero. Un Dio del Tutto, del Destino, del Tempo, del Caso, tredici doni per tredici uomini, ed un mondo Nuovo... un mondo che Nan non avrebbe mai visto.
La pelle si aprì al loro passaggio; la carne come aria, le ossa come cenere, il sangue come fumo... non sentì dolore. E poi, d'improvviso, una scintilla.
Le fiamme lambirono il suo corpo in un abbraccio purificatore, cancellando il contatto con gli artigli e trasformando l'ombra in luce. La struttura collassò attorno a lui, ma l'uomo non sentì mai la pietra colpirlo. La sua coscienza si andava volatilizzando; una cortina di fumo preda del vento.
Riaprì gli occhi in un mondo adatto a lui. I tronchi avvizzivano nella stretta dell'incendio, le foglie volavano sopra di lui come lucciole danzanti, ed un silenzio perfetto non si metteva tra lui e la sua agonia. Come gli alberi affondavano nel fiume, bruciando non appena il legno avesse lasciato il pelo dell'acqua, così il suo corpo era fuoco e ghiaccio. Non poté muoversi, trascinato dalla corrente, ma come ventun'anni prima il pulsare della pelle martoriata dal fuoco non aveva bisogno di sollecitazioni.
Un occhio era praticamente cieco, ma l'altro vide ciò che poté senza poter trascinare dietro il cervello. Quell'incendio era opera sua; non sapeva il perché delle fiamme, o del fiume, né si domandò se fosse finalmente giunta la fine. Come poteva essere sopravvissuto? Il fuoco, la pietra e l'acqua, tutte e tre avrebbero potuto ucciderlo, eppure tutte si erano tirate indietro. Desiderò colpire una roccia, rovesciarsi ed annegare, desiderò sparire. Finalmente, definitivamente, serenamente.
Invece perse i sensi, ancora, consumandosi nella propria commiserazione.
Il sogno lo riportò in piedi, spingendolo a camminare lungo il corso d'acqua. Attorno a lui gli alberi ardevano assieme ad immagini delle sue vite passate; Tsume bruciava nel suo letto, un ragazzino dai capelli chiari spariva tra le fiamme di un villaggio, degli uomini erano smembrati da lame incandescenti... e in basso, oltre i tronchi e le gambe, l'acqua era nient'altro che una densa coltre di fumo. Avanzò, non sapendo come, allo stesso tempo conscio di non essere in sé. Lo precedeva una figura ammantata, ma irriconoscibile, e alle spalle il tintinnare ritmico di una moneta scandiva la cadenza dei suoi passi... tin... tin... tin...



L'oscillare dello scafo lo cullò nuovamente al mondo, mummificato in un bozzolo di bende umide. L'odore dell'unguento era nauseante, tanto acre da rendergli quasi impossibile respirare, e Nan si artigliò il volto nel tentativo di aprire una via al naso. Nessuno arrivò a fermarlo, e nonostante i dolori lancinanti buona parte del bendaggio venne via. Solo allora rifletté, solo allora respirò, guardandosi attorno.
Era nella stiva di una nave, nudo, inerme, e vivo. Si forzò a sedere, strappando ciò che rimaneva della pelle lungo la schiena. La memoria degli ultimi eventi accadutigli prima di perdere i sensi era fatta di sogno e riflesso, sempre più sfuggente all'avanzare della lucidità. Così seppe di non star delirando per l'ennesima volta, e realizzò davvero di essere stato salvato. Si, ma da chi? Chi poteva averlo trovato prima della miriade di pesci famelici che popolavano i fiumi della giungla? Poi, così come era stato quasi trent'anni prima, un odore lo raggiunse inalterato da sale e legno. Un aroma corposo, ricco e complesso, che il ragazzino aveva assaporato e l'uomo compreso. Attorno a lui, materializzatesi dal nulla sotto i loro teli di iuta, delle casse di sigari lo salutarono col loro accento inconfondibile. Inutile dire che la visione cancellò buona parte dei dolori e dello sconcerto momentanei, ma allo stesso modo la serie di incredibili coincidenze lo fece tornare al dubbio. Sulle alture di Iwa si stava riprendendo dalle ustioni, e anche lì si era strappato le bende dal viso per prendere un sigaro, lo ricordava bene... poteva davvero essere sveglio?
Oltre ogni buonsenso, la curiosità lo spinse ad alzarsi. Il telo ruvido che lo copriva scivolò via, fugando ogni dubbio circa nudità e gravità delle ustioni, e la variazione di peso, pur minima, fu sufficiente a fargli perdere l'equilibrio. Cadde in avanti, incespicando su un paio di gambe rinsecchite, e fu solo grazie al bisogno che le mani riuscirono a reggersi sul bordo di una cassa. Come un disperato sull'orlo del precipizio, Nan si trasse in alto, fin sopra l'orlo, e gettato un braccio nel mucchio estrasse un pezzo per poi rovinare ai piedi del legno. L'impatto col suolo lo ricacciò per un istante nell'oblio, ma il gusto della vittoria fu troppo forte perché potesse lasciarsi andare. Aprì gli occhi, e il sigaro era lì, tra le sue dita.
Il fuoco doveva averlo fatto impazzire definitivamente, perché i suoi salvatori l'avrebbero senz'altro ributtato a mare se l'avessero beccato a rubare il carico. Ma girata l'etichetta Nan si domandò come ciò non fosse già accaduto.
La lacca rosso scuro era un tocco nuovo, ma il sigillo era rimasto identico a vent'anni prima. Aoji Tendo commerciava e si riforniva anche ai confini del mondo, a quanto pareva, e i suoi uomini raccattavano cadaveri galleggianti alle propaggini di paludi tra le più infestate. Non era certo che la nave appartenesse al mercante, ma la coincidenza era non meno incredibile. Impossibile che lo riconoscessero, non ustionato com'era, e probabilmente erano stati gli abiti della Gilda a garantirgli il recupero. L'anello, nonostante tutto, era ancora al dito.
Schioccò le dita, accendendo una fiammella sulla punta del pollice e convogliando le forze residue in una serie di sbuffi. In breve il sigaro si accese, e l'uomo si permise di riscivolare nell'oblio tra una boccata e l'altra.
Questa volta, al risveglio, non era solo. La memoria si riallacciò al sapore del sigaro, aiutata dal naso, e la consapevolezza di non esser finito definitivamente in pasto ai pesci lo riempì di uno strano senso di sicurezza. Da una parte sapeva di star per essere interrogato, dall'altra era certo che non si sarebbero liberati di lui senza qualche conferma.
Non dovette attendere poi molto; il medico si sincerò delle sue condizioni, quindi andò a chiamare il capitano. Un uomo dell'est, scuro di pelle e largo di fianchi, con due occhi piccoli schiacciati dalla prominenza di fronte e gote. La prima domanda riguardò il nome, e Nan fu sincero nel dire d'essere Daisuke Homura. Il fuoco aveva reclamato il ragazzino, dopotutto, ed era più che plausibile che riemergesse dallo stesso elemento. La seconda riguardò la professione, e Nan ammise l'appartenenza alla Gilda, mostrando l'anello ed aggiungendo le circostanze della sua deriva. Alla terza, tuttavia, il capitano rivelò Tagliasigari, e l'interrogato rimase interdetto. Come poteva non essergli venuto in mente prima? Le fiamme gli avevano davvero fritto il cervello...
Alla base del fodero, sotto la coda placcata, il marchio di Tendo non si nascondeva alla vista. In qualsiasi altra situazione l'uomo sarebbe potuto passare come un agente della Gilda bisognoso d'aiuto, ma il destino aveva voluto che finisse nelle mani delle uniche persone in grado di scambiarlo per un ladro ed assassino... o peggio, di riconoscerlo per chi era davvero.
Pur prona al delirio per via delle ustioni, la mente di Nan iniziò a lavorare come non aveva fatto per mesi, e come faceva solo quando la sua identità correva il serio pericolo di saltare per aria. La possibilità che dei mercanti orientali conoscessero un venditore del continente creduto morto da quasi vent'anni era ridicolmente bassa persino per la sua sfortuna, ma erano soprattutto le ustioni a favorirlo in quella situazione. Anche avesse voluto farsi riconoscere, la pelle era talmente butterata da non consentirgli alcun raffronto, e presto il fumatore rimase a corto di opzioni.
Di fronte al suo silenzio, il capitano comandò di confinarlo in sentina fino al primo porto utile per il suo riconoscimento da parte della Gilda. Quale che fosse l'origine della lama, e le colpe del nuovo arrivato, riportare l'anello e il suo possessore agli Esploratori significava una discreta somma in premio, discreta abbastanza da giustificare salvataggio ed attracco.
Tuttavia non gli sarebbe stato riservato un posto in prima classe, e di certo avrebbero fatto presente i loro sospetti una volta giunti a terra. Ma per il tempo che gli ci volle ad abbandonare Nan all'umidità nauseante dello scafo, questi aveva già altri piani; per sé e per Tagliasigari.

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Fecero porto attorno al suo cinquantesimo compleanno.
Non che l'uomo ne avesse idea; il viaggio era stato nient'altro che buio ed umidità, unico spiraglio la botola che l'equipaggio apriva per passargli il vitto.
Quando l'imbarcazione toccò terra, tuttavia, fu una benedizione. Nan sapeva che il momento della verità si faceva vicino, e che le sue forze erano ridotte all'osso, ma l'attesa lo aveva logorato più di qualsiasi altra cosa. Persino più del mal di mare, o del sonno febbricitante.
Sentì le voci farsi più concitate, e le casse venir spostate, prima che qualcuno finalmente si degnasse di trascinarlo fuori. Nell'emergere sul ponte, l'impatto con la temperatura ebbe la stessa forza dell'immagine: deserto, nient'altro che deserto. La luce era ovunque, rimbalzando impazzita tra le onde per schiaffeggiarlo ripetutamente: dovette serrare le palpebre, in testa mille possibilità circa il luogo in cui si trovava.
Una volta a terra lo bendarono, impedendogli definitivamente di orientarsi, e coperta la schiena con un panno umido lo trascinarono per diversi minuti nella sabbia rovente. Attraverso lo schermo di un paio di sandali di pessima fattura, Nan sentì i piedi diventare insensibili ben prima di giungere a destinazione... di nuovo al chiuso.
Sentì una porta in legno aprirsi e chiudersi alle sue spalle, ma il caldo non aveva subito alcun colpo. Lo costrinsero in ginocchio, e lì li udì confabulare per diverso tempo. Tutto attorno era un viavai di merce, persone e monete, i suoni in arrivo da punti indistinti di quello che doveva essere un complesso piuttosto grande.
Poi, dal nulla di quel caos, il pianto di un bambino. Era vicino, sempre più vicino, ed assieme a lui il suono di decine e decine di persone disorientate, spaventate, trascinate; voci dissonanti rispetto a quelle udite fino ad un momento prima: schiavi. Stretti tra i legacci delle corde, i pugni dell'uomo serrarono in un moto di frustrazione... e non per via dell'ingiustizia. La tratta di esseri umani non aveva nulla di nuovo per lui; viaggiando ne era stato testimone, a volte persino favoreggiatore. Nulla di personale, anzi... ma era lavoro.
Ora non c'era nessun compenso in attesa, nessun momento di pace da godersi a consegna ultimata. La presenza di quei penitenti accanto ai suoi carcerieri rischiava di mettergli un freno al momento opportuno, e l'uomo sapeva di non potersi permettere sconti.
Le trattative presero il via in maniera brusca e concitata. Ormai Nan sapeva di essere diventato merce di scambio, ma la cosa non lo impensierì più di quanto non avesse fatto la prospettiva di finire in mano alla Gilda. Nemmeno quando sentì il suo prezzo abbassarsi, e il capitano forzarlo in piedi per elogiare le sue qualità di rematore ben oltre qualsiasi orizzonte di verità. Le mani dell'omaccione gli afferrarono il volto, le braccia, le gambe, e infine premettero sulle spalle perché tornasse in ginocchio. Cieco, Nan sentì l'elsa della propria lama sfiorarlo mentre cadeva, e raggiunto il suolo il tintinnare dell'acciaio lo chiamò come la campana col fedele. Pregò perché il capitano avesse fatto il suo dovere di marinaio, assicurando l'elsa al fodero tramite la corda agganciata al codolo... quindi, senza emettere un suono, la azzannò.
Il chakra di fuoco corse fino agli scarti nell'elsa, incendiandoli e sparando una coltre di fumo dalla punta di Tagliasigari. Il capitano si fece indietro, la propulsione del meccanismo spinse la lama fuori dal fodero, ma la corda resistette, ancora e ancora, finché, al momento perfetto, non si spezzò.
La forza liberatasi fece saltare Tagliasigari fuori, assieme ad una velocissima coltre di fumo, forzando Nan nuovamente su due piedi ed aprendo la pancia del capitano dal fianco sinistro allo sterno. Il sangue schizzò ovunque, e appena il tempo di sentire le urla che la risposta dei suni uomini gli fu addosso. Quando varcarono il confine della caligine, armi in mano, Nan li avvertì sulla sua pelle; quando si mossero per attaccarlo, accecati dal fumo, per il fumatore la vista era tersa... e colpì, ancora e ancora, abbattendo fantasmi con una lama invisibile, in mente la danza bendata che aveva ballato con Tsume un tempo infinito prima, in un'altra vita.
Alla fine non rimase che la sensazione del vapore tutto attorno, nel filo della lama, nei corpi dei morti. Le urla di schiavi e schiavisti erano ovattate, di mera cornice, ma Nan sentiva ancora su di sé la necessità di fuggire. Da cosa, per cosa, rimanevano da definire.
Emerse, attorno a il caos di uno scontro che lui stesso aveva iniziato. Molti di coloro che erano giunti lì per essere venduti avevano seguito il suo esempio, decidendo di giocarsi quello che non avevano da perdere prendendo le armi contro gli schiavisti.
Lasciò cadere in terra la lama, stringendola tra le ginocchia e recidendo più velocemente possibile i legacci che ancora gli serravano i polsi. Una volta libero l'impulso di darsela a gambe fu più forte di qualsiasi altro; recuperò il fodero di Tagliasigari ed una borraccia dal corpo del capitano, quindi afferrò un mantello e corse fuori appena in tempo per vedere lo stabilimento andare in fiamme. La foga dello scontro si era estesa anche al porto, ma qui, nonostante il loro numero, gli schiavi iniziarono ben presto a fuggire di fronte alle armi dei mercanti. Lungi dal voler giocare il ruolo del salvatore che non era, Nan seguì il loro esempio.
Aveva vagato la tundra di Shimo, si era addentrato nelle più fitte giungle orientali, aveva passato settimane all'umido di una stiva... nulla di paragonabile a quel supplizio. Vagò per quattro giorni, ma all'uomo parvero mesi, e furono sufficienti a portarlo ad un passo dalla morte; non una desiderabile. Disidratato, confuso, affamato, vide svanire una ad una le figure disperate che erano scappate assieme a lui. Inizialmente uniti nella speranza di trovare riparo, presto il gruppo di schiavi scemò completamente.
Al sorgere del terzo giorno, ormai incapace di formulare pensiero compiuto, Nan continuò a marciare tra le sabbie roventi completamente solo. Le labbra non avevano più sensibilità, e così le piante dei piedi, ma le viscere bruciavano come se stesse scivolando lungo un palo di legno. Tale era il deperimento fisico che questa volta, forse la prima in tutta la sua vita, l'uomo non ebbe la capacità di contemplare la prospettiva di una dipartita. Se fosse morto, l'avrebbe fatto al pari di un animale... e Nan non avrebbe avuto da ridire, fosse solo arrivato presto il momento.
Ma non arrivò, non prima che gli occhi del vagabondo si posassero su ciò che ogni assetato brama. Allucinazione, dono del paradiso, scherzo del destino, non importò; Nan vide delle palme, dell'erba, ed un pozzo accanto ad uno specchio d'acqua brillante come oro. Si trascinò verso quella visione, inciampando sull'insensibilità delle gambe ed abbrancando la sabbia rovente mentre il miraggio non dava segno di voler svanire. Vide delle sagome, ombre nel vibrare del calore, ma non vi diede peso, ed affondando il volto nell'acqua assieme ai cammelli le sentì brulicare alle sue spalle.
Una mano lo afferrò per i capelli, trascinandolo all'aria aperta e parlandogli in una lingua che aveva qualcosa di lontanamente familiare, una che non aveva usato per anni. Ma l'assetato non si disturbò ad indagare: cercata con una mano l'elsa della propria arma, la trascinò assieme all'intero fodero in un fendente goffo e strascicato, ruotando fino ad incrociare l'arancione dei capelli del suo interlocutore. Questi si mosse rapido, spostandolo e forzandolo a brancolare verso tre ragazzini dallo sguardo esterrefatto.
Lanciò un grido delirante, quindi, inciampando, fece per vibrargli un colpo. La mano non tornò mai oltre il limite della spalla, tuttavia, e quando la presa del jonin lo strattonò indietro Nan trovò un pugno ad attenderlo. Buio.

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Quando si svegliò lo avevano già rivestito, ripulito e rinchiuso. La prima cosa che vide furono le sbarre, e lo spiraglio dal quale penetrava quanto basta a ferire gli occhi. Un carcere per squilibrati e briganti, avrebbe presto scoperto; le loro grida una canzone senza tema, i loro schiamazzi l'accompagnamento perfetto. Dapprima smarrito, Nan tentò di raccapezzare le ultime memorie prima del collasso: ricordò il dolore lancinante, l'ardere della pelle, quindi, ovunque, la frescura risanante dell'acqua. Poi quelle ombre, e il delirio della paura.
Sospirò, chiudendo gli occhi e passandosi una mano sul viso dopo aver realizzato di non avere più nulla con sé; lo sbalzo di temperatura tra il deserto e la pozza gli aveva provocato il distacco dell'epidermide ustionata, che cadde come fiocchi di neve non appena separò il palmo dalla bocca. Aveva perso Tagliasigari, questa volta probabilmente per sempre, e anche l'anello era sparito.
Non era più nulla, realizzò, ma era vivo. Insicuro su come la cosa lo facesse sentire, l'uomo tentò di recuperare l'equilibrio, trovando gambe molli e stomaco famelico mentre avanzava verso la porta rinforzata. Accanto all'ingresso della cella, notò poi attraverso il buio, gli era stato lasciato un vassoio con una zuppa ormai gelida e del pane azzimo più duro del suolo.
Nemmeno in gioventù aveva mangiato meglio, si disse, trangugiando la razione, abbandonandosi ad un lungo sospiro appena finito. La testa prese a girare, e troppo tardi gli passò per la mente l'eventualità di essere stato drogato. Ma non ce ne sarebbe stata ragione; quando perse i sensi, fu solo per aver mangiato troppo in fretta dopo un lungo digiuno.
I giorni che seguirono l'ennesimo, nauseato risveglio furono di completo isolamento, al punto che Nan iniziò a domandarsi se chi l'avesse catturato non avesse già deciso del suo destino. Tuttavia, lungi dal turbarlo, la compagnia delle sbarre e delle urla lo ricondusse a quel senso di staticità e rassegnazione che il destino gli aveva così bruscamente rubato trent'anni prima.
Aveva da mangiare, da bere, poteva dormire in un luogo sicuro; dopo tutta una vita passata a guardarsi le spalle, a desiderare di svanire, l'uomo aveva finalmente trovato una gabbia in cui passare in tranquillità il tempo che gli rimaneva. Nessun conto rimasto in sospeso, nessun assassino al quale dover sfuggire, nessuna famiglia cui doversi dedicare... di tutte gli epiloghi che avrebbe potuto considerare, quello era allo stesso tempo il più miserabile e dignitoso possibile, e all'uomo andò più che bene.
Ma così com'era stato per ogni altra cosa andatagli bene nei passati trent'anni, la prigionia non era destinata a durare. Anche lì, rinchiuso in una cella nel mezzo di un deserto sconosciuto, il destino lo venne a cercare. E stavolta non si trattò di assassini o spiriti maligni, ma un chiassoso misto di entrambe le cose.
Erano passati tre mesi dal giorno del suo internamento, abbastanza da far alienare chiunque non fosse Nan Kitsuen, che invece era diventato matto in maniera molto più originale: astinenza da fumo. Non poteva avere idea di quanto fosse passato, dall'ultimo sigaro, e presto il problema del tempo divenne secondario. Inizialmente si disse che i sintomi sarebbero passati, che il corpo avrebbe dimenticato... ma più si abituava alle sbarre, più ogni singolo odore finiva per ricondurlo a quel giorno lontanissimo, tra gli altopiani della Terra, quando aveva annusato il tabacco per la prima volta. E ben presto non fu soltanto l'olfatto a tradirlo; nella ripetitività di ogni giorno, la mente finiva col cercare sempre quello che non poteva avere: il cibo non sapeva di nulla, il suolo aveva la stessa ruvidità della foglia secca, l'acqua serviva solo ad assetarlo di nuovo... quando arrivò, il giorno della liberazione giunse dunque nella maniera più scomoda ed ambigua possibile. Né punizione, né premio.
Un rombo nella notte, più lungo e profondo di ogni usuale schiamazzo. Nan, il sonno ormai a fior di pelle, si destò di soprassalto un attimo prima che la serratura della sua cella scattasse all'unisono con ogni altra nella struttura.
Poi, il delirio. Una ad una sentì le celle vicine venir spalancate, e la feccia gettarsi a capofitto per i corridoi; il primo istinto fu quello di nascondersi, rimanere dov'era, anche a costo di consumarsi nel bisogno di tabacco. Aveva guadagnato una sicurezza, tra quelle sbarre, la stessa che un uccello impara una volta ingabbiato... ma, nel sentire le urla delle guardie mentre venivano sopraffatte, Nan realizzò di non poter stare a guardare. Non si trattò di un moto d'orgoglio, di pietà o di onore; semplicemente, se avesse permesso all'evasione di aver successo, probabilmente anche lui sarebbe stato ritenuto responsabile... o peggio, la struttura sarebbe stata chiusa, e lui trasferito da qualche altra parte.

Fu così che, seguendo il più meschino, basilare ed egoista degli istinti, lo stesso che lo aveva guidato lungo quella spirale di progressivo decadimento, Nan si calò da una delle finestre del suo piano, tagliando le sbarre con una ninjutsu di vento per poi scenderne tre camminando lungo il muro. Qui, giunto di fronte all'uscita, attese i duecentocinquanta e più detenuti. La mancanza dei sigari gli aveva praticamente azzerato la sensibilità facciale, e anche mani e piedi non tornavano completamente nitidi, ma non ci volle molto prima che prendessero a bruciare man mano che la marmaglia gli arrivava addosso. Donne, uomini, scoprì che si trattava di un carcere misto, ma la cosa non lo turbò affatto; dapprima uno per uno, poi tre, fino a dieci alla volta menò le mani ammassandoli esanimi per il cortile.
Alla fine, tumefatto e sanguinante, avanzò verso la guardiola dove tre secondini si erano asserragliati. Scambiò un'occhiata con ciascuno, poi, incurante del terrore nei loro sguardi, alzò tre dita per le prime tre richieste che gli saltarono in mente.
Due erano piuttosto ovvie, dato che erano state le sue uniche preoccupazioni per l'intera prigionia... la terza gli venne strada facendo.
Ed iniziava già a dubitare che l'avessero anche solo presa in considerazione quando, finalmente, le sbarre della cella si aprirono con un cigolio. Ad entrare nessuna delle guardie atterrite che lo avevano visto in azione, ma un uomo alto, massiccio, coperto da un mantello così nero da attrarre l'ombra in ogni angolo. Non stava fumando, ma assieme a lui entrò l'odore ricco e pungente della foglia che aveva smerciato per anni nel continente occidentale... e quando parlò, ogni dubbio residuo circa il luogo in cui si trovava venne messo a tacere.

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Con Himura Koshima, ufficiale al comando della regione in cui il penitenziario si trovava, il fumatore strinse un accordo. Lungi dal chiedere compensazione per il tempo passato in prigione, Nan domandò al Generale di poter essere internato nuovamente, senza ulteriori indagini sul suo conto, e di poter fumare uno dei suoi sigari.
Ignorando del tutto l'ultima, il soldato non gli nascose la propria diffidenza fin dal principio. Era chiaro quanto lo considerasse pericoloso, specialmente ora che il suo addestramento come shinobi era venuto alla luce, e fece presto ad aggiungere che non vi sarebbe mai stato più posto, per lui, tra quelle sbarre. Il Villaggio della Sabbia l'avrebbe eliminato o esiliato, stava al vecchio scegliere quale delle due... e Nan era stanco di vagabondare.
Sorrise, realizzando di non aver davvero nulla da perdere, ed un momento prima di venire a patti con la propria decisione il fumatore propose quello che alle orecchie di chiunque, in quella stanza e fuori, sarebbe suonato come follia: servire il villaggio per il resto dei suoi giorni, non avere alcuna aspirazione oltre il bene di Suna, rimanere sotto il controllo vigile e diretto di nessun'altro che Himura. Le parole gli sfuggirono senza quasi che l'uomo avesse voce in capitolo, e, quando nuovamente rivolse lo sguardo verso il soldato, Nan si aspettò di vederlo scoppiare a ridere.
Invece trovò una maschera di pietra, inespressiva, immobile, l'oscurità degli occhi attraversata da chissà quale turbinio. Impossibile dire cosa le sue parole avessero suscitato nella mente del Generale, ma quando senza dire altro Himura Koshima portò una mano dietro la schiena, rapido, Kitsuen avrebbe scommesso la propria esistenza sul vederla tornare con un kunai.
Fu invece un sigaro ad atterrargli in grembo; complicità? Responsabilità? Condanna? Non gli fu mai dato sapere cosa rappresentasse quel gesto, e mai lo chiese, perché il comandante abbandonò la cella prima che altro potesse essere aggiunto.
Nemmeno ventiquattro ore dopo era fuori, in mano il coprifronte del villaggio, davanti neanche la vaga idea di cosa lo aspettasse. Lo sistemarono in una casa vicino alla caserma sud del villaggio, un piccolo appartamento arroccato in una delle torri più tozze che avesse mai visto, con l'obbligo di presentarsi quotidianamente per firmare la propria presenza. Himura non si fece più vedere, ma Nan poteva sentire la sua presenza aleggiare dietro ogni singolo ordine che gli veniva dato.
Dapprima venne il suo esame genin; Nan finì bocciato due volte allo scritto, quindi, quando riuscì a passarlo, quasi ammazzò l'istruttore chunin nella prova pratica. Le sue abilità non passarono inosservate, specie quelle relative all'uso del fumo, né il fumatore fece alcunché per nasconderle: se Suna avesse iniziato a vedere nel suo vizio un vantaggio, sarebbe stata una vittoria per tutti... cosa che, puntualmente, accadde. Congiuntamente al lavoro sul Kemuri Ninpou ai fini delle missioni che iniziava ad intraprendere, Kitsuen iniziò infatti a farsi un nome come sigaraio vendendo il prodotto di ciò che comprava e, col tempo, coltivava per proprio conto. Il terreno duro ed arido del deserto non si prestava eccezionalmente alla crescita delle foglie, ma vento, sole e calore erano in grado di curare il tabacco in maniera pressoché perfetta. In molti iniziarono a comprare da lui, anche se la parola data non gli consentì mai di crearsi un vero giro d'affari.
Divenne chunin nemmeno una settimana prima che la notte scendesse per divorare il giorno, assieme alla nuova serenità che Nan aveva conquistato.
Watashi si rivelò per il mostro che era, spandendo la propria Progenie per il Continente e spazzando via ogni resistenza limitrofa al Paese della Cascata. La risposta di Suna, che pure era stata toccata solo marginalmente dalla prima ondata, fu immediata. Ogni shinobi venne dapprima messo in allerta, quindi inviato fuori dalle mura nella miriade di operazioni che seguirono; il Fumatore non fece eccezione. Prima impiegato nell'evacuazione di civili, poi immediatamente nella difesa degli accessi alla rete di tunnel sotto le sabbie, quindi come scorta per le linee di rifornimento che arrivavano dal nord, Nan vide la sua parte di scontro pur non allontanandosi mai dall'ombra di Himura Koshima, ora Hachidaime Kazekage. Il Generale pretendeva rapporti costanti, e dagli shinobi di cui non si fidava li richiedeva doppi, perciò quelli di Kitsuen erano tre volte più dettagliati e frequenti. Ben presto, tuttavia, anche il Paese del Vento dovette spostarsi sulla difensiva, e a mano a mano che la situazione sfuggiva al controllo della Sabbia Nan faceva lo stesso con la sorveglianza del suo Kage. Il villaggio dovette servirsi di lui non più come subalterno, ma come caposquadra, e benché il vecchio conservasse bene in mente la maniera in cui la sua carovana era finita trent'anni prima, giunse al punto di non potersi tirare indietro. Di operazione in operazione, di sacrificio in sacrificio, il suo modus operandi nel difendere gli accessi ai tunnel e a Suna gli guadagnò una nuova nomea tra chi lo guidava e chi lo seguiva, una legata al fumo non come vizio o mestiere, ma come arma. Divenne la Volpe Grigia della Sabbia, e lo rimase per tutto il resto del conflitto.
Alla vigilia dello scontro finale fece parte del contingente ancora abbastanza in forze da accompagnare il Kazekage fino a Kumo, ma l'esperienza acquisita e mostrata sul campo fece sì che venisse impiegato nelle retrovie, con l'obiettivo di difendere il villaggio e coprire la ritirata della forza principale. Comandante della squadra, scoprì ben presto, era lo stesso jonin che lo aveva messo fuori combattimento il giorno in cui aveva finito di vagabondare per il deserto: Hojo Maeda, La Sentinella, un armadio a due ante in grado di fermare un treno in corsa. Assieme supervisionarono l'applicazione delle strategia di difesa della Nuvola, piazzando un numero impressionante di trappole laddove la probabilità di venir sopraffatti era maggiore.
Ma la battaglia non sarebbe terminata senza il suo pegno in sangue e sofferenze: separatosi dal resto della squadra, stremato e tenuto in piedi solo dal briciolo di responsabilità che il Kazekage gli aveva tributato, Nan vide Hojo e gli altri tre compagni emergere dall'oscurità in piena ritirata. Davanti a loro uno stretto passaggio montano, l'ultimo della linea difensiva, alle loro spalle una creatura terrificante, enorme, l'ennesima, non fosse stato per la scelta che forzò il fumatore a compiere.
Incapace di trovare altra opzione, e realizzando immediatamente che far saltare le cariche lungo i fianchi del valico sarebbe stato l'unico modo di arrestare la Progenie, Nan attivò la trappola mentre gli shinobi erano ancora nel raggio del crollo. L'esplosione sommerse la montagna nella polvere, uccidendo due militari, ferendone gravemente un terzo e privando Hojo dell'udito dall'orecchio destro.
Fu quella l'ultima azione prima di rivedere la luce del giorno, prima dei festeggiamenti, per quanto brevi. Nan venne ripagato per il suo operato, per la morte di decine e decine di shinobi ai suoi ordini, con il rango di jonin, ed una volta rimesso piede a Suna il vecchio seppe di non poter più trattare la promessa fatta ad Himura come un'altra, ennesima fuga dall'eterno vagabondare che aveva scandito la sua esistenza. Quella nuova vita era la più simile possibile a quella di Daisuke Homura, e benché il nome fosse un altro, ed altro fosse il villaggio da servire, Nan sentì che il sangue versato per la Sabbia avrebbe costituito un legame non facile da sciogliere.



 
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1° POST - info e stat, descrizioni

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<div align="center"><div style=" background-color: #483C32; -moz-border-radius: 30px; -webkit-border-radius: 9px; border: 3px solid #967117; padding: 10px; width: 700px; color: #FF5500; line-height: 10px; text-align: left;"><div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div><div style="float: right; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div>
<p align="center"><span style="text-decoration:none; font-arial: impact; font-size: 20px; color: white; line-height: 6px">Kitsuen - La Volpe Grigia</span>
</p><hr>

<p align="center">[IMG=np0vnc]http://oi57.tinypic.com/np0vnc.jpg[/IMG]
<iframe width="320" height="25" src="https://www.youtube.com/embed/66QcIlblI1U?wmode=transparent&&rel=0&fs=0&showinfo=0&hd=1" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>
[color=#DEB887][size=1]<i>Unknown, forgotten, silent;
life belongs to the dead, and so does contempt.
A travel without destination, and no good wind behind;
he's pushed around, leaving a trail of steps and smoke.</i>[/size][/color]</p>

<p align="center"><span style="display:block;border:2px solid black;background-color: #DCDCDC;width:400px; line-height:13px; font-family:arial, georgia; font-size:12px; padding:5px"><span align="center" style="display:block">[color=black]<b>• [color=#967117]Nome [/color]•</b> Hai "Nan"
<b>• [color=#967117]Cognome [/color]•</b> Kitsuen
<b>• [color=#967117]Età [/color]•</b> 57
<b>• [color=#967117]Altezza [/color]•</b> 1.83
<b>• [color=#967117]Villaggio [/color]•</b> <i>Suna</i>
<b>• [color=#967117]Clan [/color]•</b> Nessuno
<b>• [color=#967117]Specializzazione [/color]•</b> Ninjutsu
<b>• [color=#967117]Elemento [/color]•</b> [color=#FF5500]&#28779;[/color]Katon - [color=lightgreen]&#39080;[/color]Fuuton - [color=#805500]&#22303;[/color]Doton
<b>• [color=#967117]Lavoro [/color]•</b> Medico da Recupero
<b>• [color=#967117]Rango[/color] •</b> Jonin
<b>• [color=#967117]Abilità Prescelta[/color]•</b> Piazzare Trappole
<b>• [color=#967117]Fama [/color]•</b> Conosciuto nell'intero villaggio
<b>• [color=#967117]Segni Particolari[/color]•</b> Butterazioni e puzza di fumo[/color]
</span></span></p>





<table class="mainbg" style="text-align:center;color: black; width:100%;border:2px solid black;background-color:#DCDCDC" cellpadding="0" cellspacing="0">

<tr>
<td class="">[color=#6C2E1F]<b>STAT</b>[/color]</td>
<td class="">[color=#6C2E1F]<b>BASE</b>[/color]</td>
<td class="">[color=#6C2E1F]<b>MISSIONI</b>[/color]</td>
<td class="">[color=#6C2E1F]<b>RANGO</b>[/color]</td>
<td class="">[color=#6C2E1F]<b>VESTITI</b>[/color]</td>
<td class="">[color=#6C2E1F]<b>LIVELLO</b>[/color]</td>
</tr>

<tr title="RIGA1">
<td class="">[color=#967117]<b>Frz</b>[/color]: 82</td>
<td class="">82</td>
<td class="">0</td>
<td class="">0</td>
<td class="">0</td>
<td class="">0</td>
</tr>

<tr title="RIGA2">
<td class="">[color=#967117]<b>Def</b>[/color]: 82</td>
<td class="">82</td>
<td class="">0</td>
<td class="">0</td>
<td class="">0</td>
<td class="">0</td>
</tr>

<tr title="RIGA3">
<td class="">[color=#967117]<b>Chk</b>[/color]: 272</td>
<td class="">82</td>
<td class="">0</td>
<td class="">100</td>
<td class="">[90]</td>
<td class="">0</td>
</tr>

<tr title="RIGA4">
<td class="">[color=#967117]<b>Vta</b>[/color]: 132</td>
<td class="">82</td>
<td class="">0</td>
<td class="">50</td>
<td class="">0</td>
<td class="">0</td>
</tr>

<tr title="RIGA5">
<td class="">[color=#967117]<b>Int</b>[/color]: 500</td>
<td class="">82</td>
<td class="">7</td>
<td class="">90</td>
<td class="">210[30]</td>
<td class="">81</td>
</tr>

<tr title="RIGA6">
<td class="">[color=#967117]<b>Res</b>[/color]: 292</td>
<td class="">82</td>
<td class="">0</td>
<td class="">0</td>
<td class="">210</td>
<td class="">0</td>
</tr>

<tr title="RIGA7">
<td class="">[color=#967117]<b>Vel</b>[/color]: 420<hr></td>
<td class="">82<hr></td>
<td class="">7<hr></td>
<td class="">40<hr></td>
<td class="">210<hr></td>
<td class="">81<hr></td>
</tr>

<tr title="RIGA8">
<td class="">[color=#967117]<b>Tot</b>[/color]:1780</td>
<td class="">574</td>
<td class="">14</td>
<td class="">280</td>
<td class="">750</td>
<td class="">162</td>
</tr>

</table>


<p align="center">[color=#967117][size=1]Livello: [color=white]52[/color] <b>|</b> Esperienza: [color=white]26.856[/color] <b>|</b> Fama: [color=white]175[/color] <b>|</b> Stm: [color=white]275[/color] <b>|</b> Slt: [color=white]675[/color][/color][/size]

[SPOILER][color=#967117]Fama[/color]: [color=white]175 = 50(rango) +100 (creazione 2°pg jonin) + 25(Medico)[/color]

[color=#967117]Stm[/color]: [color=white] 275 = [(82(Frz) +82(Def) +260(Int) +82(Res) +210(Vel) ) / 5] +132(Vta)[/color]

[color=#967117]Slt[/color]: [color=white]705 = (132(Vta) x 5) + 45 Amuleto Jonin[/color][/SPOILER]

[color=#967117][size=0.5]* Creazione Secondo Pg Jonin [21384][/size]
[size=0.5][URL=?t=58438529&st=30#newpost]*[/URL] Oltre il Ferro, ai Primi Ferri - Quest Medica Recupero [1200][/size]
[size=0.5][URL=?t=60260232#entry428013710]*[/URL]Autogestita #1 - Fondamentali [1000][/size]
[size=0.5][URL=?t=60250832&st=45#entry431497190]*[/URL]Il lupo perde il pelo, ma non il vizio[/size][/color]</p>


<div align="center"><div style="overflow:hidden; width:489px;"><div style="overflow-y: scroll; width:500px; height: 290px; padding-right: 25px; text-align: justify; border-top: 3px solid; padding: 2px; margin: 2px; color: #aaa; font-size: 9pt;">

<p align="center">[color=#DEB887]~ <b>Stanco</b> ~[/color]</p>
[size=0.5][color=#DEB887]Non sono in molti ormai a scegliere questo luogo per riposare. La taverna è decisamente fuori mano da quando c'è la nuova strada, e la brava gente sceglie sempre quella per condurre i propri affari in sicurezza.
Ecco perché mi imbatto nella peggior specie di ceffi, al bancone. Facce su cui non punteresti nulla, criminali, gente da evitare e che vuole essere evitata... costui, tuttavia, ha qualcosa di diverso.
Sembra qui per caso, come se il vento l'avesse spinto dentro la porta e su una delle sedie. Ha chiesto il tavolo più appartato, accanto ad una finestra, pagando in anticipo ed accasciandosi in silenzio. Sono ormai quattro ore che è seduto lì, boccheggiando sigaro dopo sigaro, lasciando al fumo il compito di nasconderlo completamente.
E non sembra guardare nulla in particolare; non me, non gli avventori o i liquori, né lo incuriosisce alcun suono o lo sorprende alcuno schiamazzo. Mi domando se ci sia davvero qualcosa, dietro quegli occhi vitrei.[/color][/size]

[color=#DEB887]<p align="center">~ <b>Fumatore</b> ~</p>
[size=0.5]Avrei smesso di dargli attenzione da un pezzo, non fosse per l'intensità dei suoi gesti. Se in questo momento la taverna prendesse fuoco, o le assi del pavimento sprofondassero nel vuoto, questo tizio continuerebbe a fumare imperterrito.
Ogni boccata è eseguita con precisione, unica e seriale al tempo stesso. Inizia con un movimento lento, ascendente, noncurante, tre dita sulla foglia e le altre due per conto loro.
Poi, la tirata: fissa o intermittente, intensa o breve, non ce n'è una che si ripeta. La cenere si accende di una corona incandescente, unico faro nella nebbia, e subito dopo è la cortina a muoversi. A volte è un'unica onda, rapida ed impetuosa, subitanea. Altre volte si alza lentamente, scivolando lungo il soffitto.
E alla fine, quando ormai non rimane che il grigio, la mano sinistra si risveglia dal torpore tombale; uno schiocco, e dal portasigari emerge un nuovo pezzo.[/size][/color]

[color=#DEB887]<p align="center">~ <b>Randagio</b> ~</p>
[size=0.5]Ma non ho lavorato vent'anni dietro al bancone per perdermi in simili sciocchezze senza trarne nulla; quest'uomo non è solito oziare, lo so per certo.
Dalla terra sugli stivali alla polvere sul pastrano, dalle ustioni ai guanti consunti, tutto dice vagabondo. Gli abiti devono essere gli stessi da mesi, ma l'unico odore forte è quello del fumo che lo circonda, e di certo ha visto la sua buona parte di mondo. Le monete che mi ha passato sono di rame, ma la forma e la fattura assolutamente esotiche, come se le avesse reperite in una delle terre ad est.
Chissà cosa deve aver visto, passato, prima di arrivare qui. Sembra anziano, ma scommetto che nessuno dei briganti seduti qui attorno potrebbe fargli un graffio.
Magari potrei chiedergli da dove viene...[/size][/color]
</div></div></div></div></div>


Edited by ArdynIzunia - 20/5/2019, 10:46
 
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2° POST - Tecniche

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<div align="center"><div style=" background-color: #483C32;background-image:url('https://i.imgur.com/DK1uJGJ.png');background-repeat: no-repeat;background-repeat: no-repeat; -moz-border-radius: 30px; -webkit-border-radius: 9px; border: 3px solid #967117; padding: 10px; width: 700px; color: #FF5500; line-height: 10px; text-align: left;"><div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div><div style="float: right; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div>
<p align="center"><span style="text-decoration:none; font-arial: impact; font-size: 20px; color: white; line-height: 6px">Tecniche</span>
</p><hr>
<div style="overflow:hidden; width:589px;"><div style="overflow-y: scroll; height: 700px; width:400px; text-align: justify; border-top: 1px solid; padding: 2px; margin-left: 200px; color: white; font-size: 9pt;">

<div align="center">[-[color=#DCDCDC]<b>Slot Occupati: [color=white]60/[/color][color=#DEB887]60 slot[/color]</b>[/color]]</div>

<hr>
<div align="center">[-[color=#DCDCDC]<b>Studente</b>[/color]]</div><p align="left">
<passiva> - [color=#FFD071]<b>Camminare sulle Superfici Verticali e sull'Acqua</b>[/color]- "Il ninja concentra il chakra sulla pianta dei piedi per rimanere saldo sui muri anche a testa in giù, in questo modo è in grado di correre in tutte le direzioni; allo stesso modo emanando e distribuendo al meglio il chakra sulla pianta dei piedi questi sarà in grado di galleggiare sull'acqua, e correre su qualsiasi superficie liquida senza sprofondare. Il consumo di Stamina per questa capacità è nullo a meno che non si affronti una scalata o una traversata sull'acqua per delle ore; in tal caso starà al Master decidere che malus assegnare per simulare l'affaticamento."

<tecnica> -[color=#FFD071]<b>Trasformazione</b>[/color]- (Chk:10) "Il ninja si trasforma in un altra persona o oggetto per passare inosservato. La trasformazione altera fisicamente il ninja, in questo senso cambiano anche massa e volume, non è una mera illusione, tuttavia non sarà possibile acquisire proprietà dell'animale/oggetto/persona in cui ci si trasforma: niente capacità legate agli animali come volare, fiutare in modo mostruoso e similia, e in qualunque cosa ci si sia trasformati, non si può colpire/combattere trasformati(dato che un colpo spezzerebbe il mantenimento della tecnica). Inoltre è difficile ingannare un avversario di rango superiore."

<tecnica> -[color=#FFD071]<b>Sostituzione</b>[/color]- [Stm -4/6/8/11][Max 2 volte ad incontro]
"Il ninja si sostituisca con un tronco o oggetti che trova nelle vicinanze. Questa tecnica si può utilizzare come:
Attivazione: dimezza il danno certo subito dall'attacco appena difeso.
Tecnica: conferisce un bonus a def/vel/res pari al parametro stesso.
[E' chakrabile][Durante l'azione può essere utilizzata solamente in una delle due varianti sopra citate][Contro attacchi a raggio totale non sarà possibile utilizzare la sostituzione come attivazione, ma solo come tecnica].

<tecnica> -[color=#FFD071]<b>Trasparenza</b>[/color]- (Chk: 20 x turno) "Il ninja diventa invisibile. Non ha alcna utilità in combattimento perché muovendosi si perde la trasparenza. [utile per missioni di spionaggio]."

<tecnica> -[color=#FFD071]<b>Moltiplicazione del Corpo</b>[/color]- [Chk:10 x copia][(Efc+(20 x copia)] [Max 2 copie a turno] "Il ninja crea copie illusorie di sè al fine di confondere l'avversario. [Il calcolo da fare per trovare l'efficacia delle copie è: (Int+Chk residuo+Bonus Tecnica). Se l'illusione riesce la vittima avrà un malus a Frz e Def pari a 5+(Residuo/10)"

<hr>
<div align="center">[-[color=#DCDCDC]<b>Ninjutsu Elementali</b>[/color]]

Slot: 38</div>


Fuuton

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - [color=lightgreen]&#39080;[/color] -[color=lightblue]<b>Fuuton: Folata di Vento</b>[/color] - [Chk: 40][Int: +70]
"Tecnica base nella manipolazione dell'aria: il ninja lancia una serie di raffiche di vento affilate come lame all'avversario, ferendolo superficialmente. La ferita da taglio provocata non può superare il 4° grado."

<ninjutsu elementale ravvicinata> - [color=lightgreen]&#39080;[/color] -[color=lightblue]<b>Fuuton: Intrusione</b>[/color]- [Chk: 80][Int: +85+vel/4]
"Il ninja sfrutta la propria rapidità per portarsi vicino all'avversario, scartando poi di colpo, aiutandosi con il movimento di un braccio per colpire con una lama di vento l'avversario a distanza ravvicinata. Se usata come prima tecnica nel combattimento, acquisterà un ulteriore bonus di 15."

<ninjutsu elementale> - [color=lightgreen]&#39080;[/color] - <b>[color=lightblue]Fuuton: Barriera di Vento[/color]</b> - [Chk: 55][Def/Res: +65]
"Il ninja manipola il vento in modo da creare una forte corrente davanti a sè, deviando efficacemente gli attacchi. Il turbinio del vento ferirà comunque l'avversario, che subirà, in caso di attacco ravvicinato, 5 puntoi ferita da taglio."

<ninjutsu elementale> - [color=lightgreen]&#39080;[/color] -[color=lightblue]<b>Fuuton: Alzata</b>[/color]- [Chk: 70][Def/Res: +100]
"Sfruttando il vento in modo più preciso ma meno efficace, il ninja crea una corrente ascensionale per cercare di deviare un attacco a distanza verso l'alto o proiettare in cielo l'avversario. Di conseguenza, se riesce ad parare completamente un attacco ravvicinato dell'avversario, esso si troverà proiettato verso l'alto di un paio di metri e vulnerabile a qualunque attacco; l'attacco successivo avrà un bonus di 1/10 del totale."

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - [color=lightgreen]&#39080;[/color] -[color=#FF3939]<b>Fuuton: Lame di Vento</b>[/color]- [Chk: 80][Int: +115]
"Il ninja plasma il vento, dandogli la forma di una serie di lame che vanno a colpire l'avversario, ferendolo profondamente. Chi si difende da questa tecnica senza l'ausilio di barriere, subirà comunque punti ferita da taglio pari ad 1/100 dell'efficacia totale della tecnica."

<ninjutsu elementale> - [color=lightgreen]&#39080;[/color] -[color=#FF3939]<b>Fuuton: Schiacciata</b>[/color]- [Chk: 90][Def/Res: +115]
"Creando una corrente di vento dall'alto verso il basso, il ninja tenta di deviare la traiettoria di un attacco avversario, o di far cadere al suolo l'avversario stesso. In caso di difesa con successo di un attacco ravvicinato, l'avversario subirà 25 punti ferita da Contusione. E' possibile usare questa tecnica in combinazione con "Fuuton: Alzata": in questo caso, il bonus e il costo in chakra saranno pari alla somma di quelli delle due tecniche, e l'effetto sarà a scelta tra uno dei due, in base a quale tecnica viene utilizzata per seconda."

<attivazione> - [color=lightgreen]&#39080;[/color] -[color=lightgreen]<b>Fuuton: Raffiche di Futen</b>[/color]- [Chk:100 a turno][Res/Vel: +40]
"Il ninja diffonde nell'aria per diversi metri il suo chakra elementale di Vento, ottenendo una serie di correnti turbolente e inarrestabili, come i venti che secondo la leggenda son contenuti nella sacca sempre retta dal kami che da il nome a questa tecnica. Il chakra nell'aria sotto forma di turbini protegge il ninja ostacolando il passaggio del chakra altrui e aumentando di fatto la sua resistenza a esso, e permette a esso di farsi trasportare dal vento concendendogli movimenti più veloci e scattanti."

<ninjutsu elementale a vasto raggio> - [color=lightgreen]&#39080;[/color] -[color=lightgreen]<b>Fuuton: Ciclone</b>[/color]- [Chk: 115][Int: +140]
"Facendo turbinare le correnti d'aria attorno a sè, il ninja dà vita ad un potente tornado, che spazza via ogni cosa nei dintorni. Questa tecnica infligge 25 punti ferita da taglio a tutti i combattenti in campo che non dispongano dell'elemento vento, e se nel giro di turni in cui questa tecnica viene usata qualcuno (compreso l'utilizzatore della tecnica) viene colpito per un residuo pari o maggiore di 40 (genjutsu comprese, senza assorbimento), subirà ulteriori 20 danni e punti ferita da Contusione perchè verrà scagliato lontano, contro qualche ostacolo. Inoltre, dati i danni causati all'ambiente, il livello di nascondersi di tutti i combattenti sarà alzato di 1, e gli attacchi di elemento terra/sabbia saranno potenziati di 1/15 (non cumulabile)."

<ninjutsu elementale> - [color=lightgreen]&#39080;[/color] -[color=lightgreen]<b>Fuuton: Globo Tempestoso</b>[/color]- [Chk: 140][Def/Res: +160]
"Il ninja convoglia una grande quantità di vento irrorato di chakra elementale in una grossa sfera che pone tra sè e l'avversario, rilasciando poi il proprio controllo su di essa e facendola esplodere per difendersi. In caso di attacco ravvicinato completamente difeso, l'avversario subirà 6 punti ferita da taglio e subirà un malus di 1/20 alla sua successiva difesa, mentre in caso di Ninjutsu Elementale completamente difesa, essa verrà rispedita al mittente, che si dovrà difendere da una Ninjutsu Elementale di potenza pari a 3/4+60/100 di quella usata da lui."

<passiva> - [color=#918151]<b>Sussulto nel Vento</b>[/color] -
"L'elemento Vento risulta alquanto ''protettivo'' nei confronti di chi dispone della sua potenza, è un aggettivo alquanto singolare per principio come questo, eppure esprime in un modo perfetto come esso si comporta. E' stato appurato oramai che un ninja capace di utilizzare anche con difficoltà il Fuuton riesce quasi inconsapevolmente a plasmare l'aria intorno a se, rendendola più o meno densa, facendola smuovere velocemente, arrivando al punto di produrre del calore con il semplice spostamento continuo delle molecole. Questo per i Genin e per i Chunin si tratta solamente di abbassare o alzare la temperatura di soli 5° o massimo 10°, ma da Jonin in poi questi livelli si alzano e non poco, arrivando a toccare cifre come i 30°. Il modo di comportarsi del Fuuton però non è unico, infatti sembra variare da individuo a individuo, come se il Vento si sposasse con questo, abbracciando il suo modo di combattere e sfuggire ai pericoli.
<b>Sussurro senza Angustia</b>: la vita spesso pone d'innanzi alle persone grandi problemi, spesso impossibili da scavalcare... Ma non così imponenti da essere impossibili da eludere. Questa filosofia di vita si rispecchia anche nei duelli, infatti come il guerriero possente preferisce parare e subire ogni colpo con prepotenza e ira, quello più snello e agile preferisce scansare gli assalti con calma e pacatezza portandosi in situazioni a lui vantaggiose. Infatti, non appena uno o più colpi verranno vibrati verso di lui esso involontariamente genererà una corrente di vento misto al chakra, il quale favorirà i suoi movimenti fendendo l'aria di fronte a se, spingendo le membra a muoversi più velocemente e con meno fatica. Di conseguenza ogni elusione avrà un bonus pari a 5/10/15/20 + Lv/2."


Katon

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - [color=#CE5610]&#28779;[/color] -[color=lightblue]<b>Katon: Terra Bruciata</b>[/color]- [Chk: 80][Int: +115]
"Indirizzando la fiamma contro il terreno e dandole una forma più allargata, il ninja brucia il terreno intorno all'avversario. Nonostante la scarsa potenza della tecnica di per sè, il fuoco continuerà ad ardere, infliggendo 5/10 punto ferita da ustione ogni turno per tre turni, a meno che l'avversario non eluda due attacchi."

<ninjutsu elementale> - [color=#CE5610]&#28779;[/color] - [color=lightblue]<b>Katon: Muro di Fiamme</b>[/color] - [Chk: 55][Def/Res: +65]
"Sputando una certa quantità di fiamme sul terreno davanti a sè, e manipolandone la consistenza per farle diventare più resistenti, il ninja crea una barriera di scarsa potenza. In caso di attacchi ravvicinati completamente difesi, l'avversario subirà 10 punti ferita da ustione."

<ninjutsu elementale a vasto raggio> - [color=#CE5610]&#28779;[/color] -[color=#FF3939]<b>Katon: Palla di Fuoco Suprema</b>[/color]- [Chk: 85][Int: +110]
"Il ninja concentra il chakra elementale nelle vie respiratorie, per poi soffiarlo fuori con tutta la propria forza sotto forma di una gigantesca onda di fuoco, che riesce a colpire fino a due avversari. Il calore sprigionato da questa fiamma è tale da rendere molto più faticoso qualsiasi movimento, perciò per un turno dopo l'utilizzo di questa tecnica le elusioni e gli attacchi in movimento faranno consumare il doppio della stm normale."

<ninjutsu elementale a vasto raggio> - [color=#CE5610]&#28779;[/color] -[color=#FF3939]<b>Katon: Drago di Fuoco</b>[/color]- [Chk: 135][Int: +150]
"Manipolando il chakra delle fiamme soffiate, il ninja dà loro la forma di un gigantesco drago, che incendia tutto ciò che si trova sul proprio percorso. Colpisce fino a tre avversari. Se i ninja colpiti hanno usato armi il turno precedente, quelle stesse armi non saranno più utilizzabili per due turni perchè avranno accumulato troppo calore e non saranno impugnabili, a meno che questa tecnica non sia completamente elusa."

<ninjutsu elementale> - [color=#CE5610]&#28779;[/color] -[color=#FF3939]<b>Katon: Propulsione</b>[/color]- [Chk 150][Vel: +170]
"Il ninja sputa un getto di fuoco altamente concentrato per schivare un attacco sfruttando la forza della combustione. Se l'attacco è ravvicinato, l'avversario verrà coinvolto nelle fiamme, subendo 15/25 punti ferita da ustione."

<attivazione> - [color=#CE5610]&#28779;[/color] -[color=lightgreen]<b>Katon: Animo Fiammante</b>[/color]- [Chk:100 a turno][Frz/Int: +40]
"Il ninja scatena l'ardore del proprio animo, emettendo una buona quantità di chakra elementale di Fuoco, che avvolge il suo stesso corpo a formare una divampante aura di fuoco. Beandosi del proprio elemento anzichè subirne danni, il ninja canalizza le fiamme per beneficiare di un potenziamento fisico e mentale, che rende ardente ogni suo attacco."

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - [color=#CE5610]&#28779;[/color] -[color=lightgreen]<b>Katon: Ceneri della Fenice</b>[/color]- [Chk: 150][Int: +160]
"Dopo un attacco di elemento fuoco, il ninja immette del chakra nei resti carbonizzati che sono rimasti, per creare un potente ritorno di fiamma: il fuoco verrà poi lanciato contro l'avversario di spalle, colpendolo quasi con sicurezza. Questa tecnica non può essere utilizzata se prima non è stata usata un Ninjutsu Elementale di fuoco; non è eludibile, e prende un bonus di 1/5 dell'efficacia della tecnica prima utilizzata; inoltre, prende un ulteriore bonus di 20/50 se la Ninjutsu Elementale prima utilizzata è stata elusa."

<ninjutsu elementale> - [color=#CE5610]&#28779;[/color] -[color=lightgreen]<b>Katon: Nuovo Astro</b>[/color]- [Chk: 140][Def/Res: +165]
"Il ninja avvolge sè stesso in una grossa palla di fuoco per difendersi dagli attacchi in arrivo, creando un'intensa fiamma che ferirà però anche sè stesso. Ogni volta che usa questa tecnica, il ninja subirà 10/20 danni alla Slt; in caso di attacco ravvicinato, la tecnica subisce un malus di 15/30, ma l'avversario subirà danni alla Slt e punti ferita da ustione pari a 20/30. Inoltre, in caso di attacco con armi che non siano di una qualità maggiore del rango dell'utilizzatore della tecnica, e in caso di attacco completamente difeso, l'arma verrà distrutta (ma in ogni caso sarà inutilizzabile per il resto del combattimento)."

<passiva> - [color=#918151]<b>Sangue bollente</b>[/color] -
"Tra i cinque elementi quello del Fuoco risulta essere più apprezzato - e al contempo studiato - dai medici. Il motivo è semplice: la capacità di rigenerazione che essa conferisce. Infatti l'energia spirituale cremisi che con prepotenza attraversa tutto il sistema circolatorio fuoriuscendo involontariamente dagli tsubo in gran quantità, per qualche motivo sconosciuto riesce a risanare le ferite di vario tipo. Nel corso degli anni molti hanno provato a capire il modo in cui essa agisce nelle carne, temprandola, però nessuno mai è riuscito a provare le proprie fantasiose ipotesi. Alcuni pensano che si tratti di particolari rami di sangue con la predisposizione alla cura non appena questi entrano a contatto con il Fuoco, altri più religiosi o superstizioni sono convinti che chi dispone di questo elemento sia superiore rispetto agli altri umani, quindi ben voluti dalle Divinità stesse, le quali a loro volta li proteggono alleviando il loro dolore. L'ipotesi più accreditata e che ora sembra essere accettata da tutti i grandi Paesi tuttavia risulta ben diversa ed anche più pratica, se così la si può definire, ovvero il Fuoco, che arde dentro il fisico del ninja, non appena scorre in prossimità di qualche ferita la brucia, cauterizzandola. Ciò permette dunque un recupero della Slt di 10/15/20/25 più il proprio livello/10 ogni volta che si subisce ferita da taglio o perforazione (una sola volta, quando si contrae la ferita)."


Doton

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - [color=#ac6f1a]&#22303;[/color] -[color=lightblue]<b>Doton: Pioggia di Pietre</b>[/color]- [Chk: 50][Int: +55]
"Il ninja sgretola il terreno, per poi controllare una serie di piccole rocce e lanciarle contro l'avversario, rendendogli molto difficile difendersi a mani nude. Se questo attacco è difeso con Res+Chk, il difensore subirà comunque 10 punti ferita da Contusione."

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - [color=#ac6f1a]&#22303;[/color] - [color=lightblue]<b>Pilastro Roccioso</b>[/color] - [Chk: 45][Int: +60]
"Il ninja fa fuoriuscire un pilastro di roccia dal terreno, vicino ai piedi dell'avversario, sorprendendolo. L'elusione di questo attacco subisce un malus di 15."

<ninjutsu elementale> - [color=#ac6f1a]&#22303;[/color] - [color=lightblue]<b>Barriera Marmorea</b>[/color] - [Chk: 100][Def/Res: +135]
"Innalzando un poderoso muro di roccia davanti a sè, il ninja crea una difesa particolarmente resistente. Se l'avversario attacca senza armi e l'attacco viene difeso completamente, esso subirà 15 punti ferita da Contusione per l'impatto con la roccia."

<ninjutsu elementale> - [color=#ac6f1a]&#22303;[/color] - [color=lightblue]<b>Roccia Friabile</b>[/color] - [Chk: 90][Def/Res: +115]
"Il ninja manipola la roccia in modo da creare una difesa a doppio taglio: un muro di roccia di notevole spessore, cavo all'interno. In questo modo, quando l'avversario attacca a distanza ravvicinata, viene travolto da una pioggia di pietre, che gli causerà ferita da Contusione calcolata su 1/8 dell'efficacia totale di questa tecnica(quell'1/8 è considerato alla stregua di un danno certo, anche se non intacca la Slt, quindi ferita e dolore richiederanno un'ulteriore divisione). Non utilizzabile contro chi dispone di più di 100/180 di Vel, e l'effetto della ferita non si attiva più di una volta ad incontro."

<ninjutsu elementale> - [color=#ac6f1a]&#22303;[/color] -[color=#FF3939]<b>Doton: Muro di Fango</b>[/color]- [Chk: 130][Def/Res: +165]
"Modificando la composizione del terreno, il ninja riesce a trasformarlo in una fanghiglia molto densa, che poi sfrutta per difendersi dagli attacchi. Se l'avversario utilizza un'arma per attaccare, essa rimarrà incastrata nel fango, e sarà subito utilizzabile dall'utilizzatore della tecnica (in caso di ossa Kaguya, questa regola vale solo per le estrazioni totali)."

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - [color=#ac6f1a]&#22303;[/color] -[color=#FF3939]<b>Doton: Gabbia Rocciosa</b>[/color]- [Chk: 80] [Int: +65]
"Smuovendo il terreno intorno all'avversario e costruendo una cupola di rocce che lo tenga imprigionato, il ninja riesce a bloccare completamente i movimenti dell'avversario. L'unico modo per sottrarsi è l'elusione; non infligge danni, ma qualora entri con residuo, l'intrappolato potrà solo tentare di liberarsi infliggendo un totale di 500 danni alla prigione, e eventuali attacchi diretti contro di lui intaccheranno la cupola, non il ninja. Tuttavia, se uno di questi attacchi verso il prigioniero distrugge la cupola, il residuo può essere solo parato con def/res+chk (ed eventualmente assorbito). È utilizzabile anche su sè stessi durante la propria fase offensiva, ottenendo lo stesso effetto."

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - [color=#ac6f1a]&#22303;[/color] -[color=#FF3939]<b>Doton: Sabbie Mobili</b>[/color]- [Chk: 80][Int: +50] "Il ninja modifica la consistenza del terreno sotto i piedi dell'avversario, riducendola a meno di quella del fango, e cercando di farvi sprofondare l'avversario. Questa tecnica può essere solo elusa, e se l'avversario ne viene colpito il turno seguente sarà impossibilitato nell'attaccare. La tecnica non infligge danni.
Se usata in combinazione con "Gabbia rocciosa", in due turni diversi, l'avversario verrà inghiottito fino a soffocare. Per evitare di sprofondare, dovrà riuscire a distruggere la gabbia nel turno successivo a quello in cui questa tecnica è stata utilizzata, altrimenti si ritroverà impossibilitato a combattere. Può essere utilizzata solo una volta a combattimento."

<attivazione> - [color=#ac6f1a]&#22303;[/color] -[color=lightgreen]<b>Doton: Armatura Fangosa</b>[/color]- [Chk:100 a turno][Def/Res: +40]
"Allo scopo di guadagnare una difesa sempre migliore, il ninja sfrutta ogni minimo vantaggio che il proprio elemento gli concede, concentrando attorno a tutto il suo corpo una discreta quantità di chakra elementale di Terra, grazie al quale raccoglie o addirittura genera dal nulla una vera e propria armatura di terra e fango, elemento che pienamente sotto il suo controllo, è in grado di smorzare la potenza di ogni attacco eseguibile, dalla più infida delle illusioni al più perforante attacco armato."

<ninjutsu elementale a vasto raggio> -[color=lightgreen]<b>Doton: Colata di Fango</b>[/color]- [Chk: 120][Int: +155]
"Il ninja modifica la conformazione del territorio, creando una piccola pendenza davanti ad un gruppo ristretto di avversari e poi erodendone le superficie, creando così una colata di fango e detriti. Chi verrà colpito da questa tecnica subirà un malus alla vel di 1/2 del danno subito, più altri 10/20 punti se si è difeso senza l'uso di barriere, per l'impaccio creato dalla fanghiglia. Se questa tecnica viene utilizzata dopo "Ribaltamento Minerale", sarà più veloce ed efficace, aumentando il bonus all'Int di 20 e causando un malus all'eventuale elusione avversaria di 70/110. Colpisce al massimo 3 avversari."

<ninjutsu elementale> - [color=#ac6f1a]&#22303;[/color] -[color=lightgreen]<b>Doton: Tempio-</b>[/color] [Chk: 160][Int: +40]
"Avendo sviluppato la tecnica della Gabbia Rocciosa, il ninja riesce a formare una costruzione più grande e resistente dove rinchiudere fino a 3 avversari: essa assumerà la forma di un massiccio tempio, dal quale non sarà possibile uscire se non abbattendo uno dei muri infliggendogli 1500 danni (in caso di raggi vasti o totali questi colpiscono sempre il tempio). Questa tecnica non è contrattaccabile nè difendibile, solo eludibile con 3/4Vel+Chk. Una volta che l'avversario sarà rinchiuso, l'utilizzatore della tecnica potrà attaccarlo liberamente con Ninjutsu Elementale di elemento terra o sabbia, che avranno tutte (anche quelle degli avversari) un bonus di 75. Tutte le elusioni avranno un malus di 80 per la difficoltà a muoversi nello spazio del tempio. Se per dare il colpo finale ad un muro vengono utilizzate tecniche a raggio vasto o totale, esse andranno ad intaccare le colonne portanti del tempio, facendolo crollare addosso a chi sta all'interno, che dovrà difendersi da un attacco di potenza 1000. Utilizzabile con successo una volta ad incontro."

<ninjutsu elementale> - [color=#ac6f1a]&#22303;[/color] -[color=lightgreen]<b>Doton: Ribaltamento Minerale</b>[/color]- [Chk: 110]
"Il ninja modifica la conformazione di un lastrone di terreno, facendogli assumere una consistenza simile a quella del minerale, e poi lo solleva, formando un muro di dimensioni enormi. In questo caso, la tecnica dà un bonus a Def/Res di 140/210, e difende fino a tre persone, utilizzatore compreso. Diversamente, il ninja può utilizzare questa tecnica durante un attacco ravvicinato dell'avversario, smuovendo il terreno direttamente sotto i suoi piedi: in questo caso, l'attacco avversario subirà un malus di 130/190, ed in seguito l'utilizzatore della tecnica potrà eludere o difendersi dall'attacco in qualunque modo, ma senza poter contrattaccare. Se l'avversario non dispone di almeno 80/130 di Vel, rimarrà schiacciato dalla pietra, dovendo quindi difendersi da un ulteriore attacco, in un'azione a parte, di potenza pari a 900/1200."
<hr>
<div align="center">[-[color=#DCDCDC]<b>Bukijutsu</b>[/color]]

slot: 1</div>

<bukijutsu> - [color=lightblue]<b>Kikai-tekina ninp&#333;: Supuringu kik&#333;</b>[/color]- (Ryo: 50 per grado nell'abilità trappole)(eff: speciale)
"Il meccanismo a molla dell'arma permette di utilizzarla come attacco a sorpresa, nel caso le cose si mettano davvero male. Per quanto costi, e ricaricarlo è in qualche modo dispendioso, permette di utilizzare -una volta per incontro, ruolata, quest, missione- una volta in più la propria abilità trappole, per quanto con le seguenti restrizioni:
-Si deve aver già usato due volte l'abilità in questione
-L'abilità trappole viene depotenziata: si userà come se fosse di un livello inferiore al proprio.
-Questo potenziamento è applicabile alle sole armi ravvicinate
Ogni volta che questo sistema viene utilizzato, va ricomprato da zero."

<hr>
<div align="center">[-[color=#DCDCDC]<b>Taijutsu</b>[/color]]

Slot: 1</div>

<taijutsu> -[color=lightblue]<b>Illusione del Deserto</b>[/color]- (Stm: -3)(Vel: +30*Numero di Copie Illusorie)
“Si sa nel deserto i rischi sono molti e tutti amplificati da quel lacerante senso di fiacchezza che attanaglia chiunque lo attraversi. Tale tecnica riproduce ciò grazie a dei rapidi movimenti attorno all'avversaio, ciò darà l'illusione di essere prensente ovunque; permette inoltre di utilizzare come attivazione la Tecnica della Moltiplicazione del Corpo, permettendo di creare 2 copie da Genin, 3 da Chunin, 4 da Jonin e 5 da Jonin-S, per confondere l'avversario e poi sfruttare tale vantaggio per eludere meglio l'attacco nemico. Questa elusione migliorata smuove una gran quantità di polvere che causa status Accecamento in base al residuo. Se l'elusione riesce il nemico dovrà difendersi con Def/5 dalla sabbia che entrerà nei suoi occhi.”

<hr>
<div align="center">[-[color=#DCDCDC]<b>Fuuinjutsu</b>[/color]]

Slot: 1</div>

<fuuinjutsu> [color=lightblue]<b>Richiamo-Rilascio</b>[/color] (costo: 30 chk ad oggetto evocato) (eff: variabile)
"Tecnica caratteristica dei sigilli, consiste nel legare un oggetto o una persona ad un particolare sigillo, permettendo di richiamarlo più volte.
Nel caso di un essere vivente e senziente, questi deve firmare con il proprio sangue il sigillo in questione, imprimendovi parte del proprio chakra. Si può quindi collegare l'attivazione del sigillo a condizioni particolari, come l'apertura di un contenitore, la presenza di una persona, o addirittura una tecnica particolare (come avviene per le evocazioni degli animali-ninja). Anche per richiamare qualcuno o qualcosa a questo modo è necessario bagnare col proprio sangue il sigillo stesso.
Senza conoscere questa tecnica, è impossibile utilizzare qualsiasi tecnica che richiami o rilasci oggetti, persone o animali, così come i rotoli del richiamo.
Nel caso di oggetti e laddove non sia legato a nessun'altra tecnica, richiamare un oggetto è una attivazione, così come rilasciare il sigillo e far sparire l'oggetto stesso. Non si può quindi "chiudere" un oggetto che si trova in giro all'interno di un rotolo, al massimo legare un oggetto nella propria abitazione al rotolo stesso, richiamandolo sul campo di battaglia all'occorrenza."

<hr>
<div align="center">[-[color=#DCDCDC]<b>Genjutsu</b>[/color]]

Slot: 4</div>

<genjutsu> - [color=#FFD071]<b>Kai! - Tecnica della Liberazione</b>[/color] - [[color=lightgreen]Res*1,25[/color]] [[color=lightgreen]Chk: 70[/color]] [[color=lightgreen]Eff: +120[/color]]
“Il ninja ferma il proprio flusso di chakra per un istante, quindi lo rilascia tutto in una volta con una potenza esplosiva per eliminare il chakra avversario all'interno del proprio corpo, come un fiume in piena che trascina via con sé tutto quanto. Questa è l'unica tecnica per difendersi dalle Genjutsu avversarie; eccezioni vengono fatte solo per tecniche personali o effetti di genjutsu dove è specificato un calcolo limitato a Res+Chk. Il calcolo della Liberazione è: [Res base*1,1 +Chk Residuo +Eff +Assorbimento + Specializzazione eventuale]; se si decide di subire passivamente la Genjutsu senza utilizzare la Liberazione o una difesa semplice con Res + Chk, si consumerà ugualmente l'azione difensiva in quanto il corpo e la mente saranno soggiogate dall'illusione avversaria.”
[E' utilizzabile anche su un alleato e prende il bonus dalla Specializzazione in Genjutsu]

<genjutsu> - [color=lightgreen]<b>Tecnica dell’olfatto intaccato</b>[/color]-
“Questa tecnica illusoria è conosciuta in tutti i villaggi ninja per il suo caratteristico effetto.
Concentrando la quantità di chakra necessaria nell’albiente circostante lo scontro e mischiandolo alle particelle d’aria, lo shinobi utilizzatore fa si che il proprio avversario inizi a percepire il caratteristico odore di uova marce del solfuro d’idrogeno. Attimo dopo attimo, l’odore sparirà poiché l’esposizione a quantità relativamente elevate al solfuro inibisce il senso dell’olfatto. A parte questo, sotto l’influsso dell’illusione, il soggetto colpito avrà l’impressione che il proprio organismo risenta dell’esposizione alla sostanza tossica, debilitandolo nel fisico."
Liv 3: [Chk: 80][Eff: 100]Frz, Vel, Res e Dif subiscono un malus di 25+(Danno Certo/2)

<genjutsu> - [color=lightgreen]<b>Tecnica della Prigione di Sabbia</b>[/color] - [Chk: 110] [Eff: +120]
"Questa genjutsu ha come scopo confondere e debilitare la mente dell’avversario mettendone a dura prova i nervi e il sangue freddo. Il ninja utilizzatore, in questo caso, utilizzerà due tra le più diffuse paure che tormentano l’animo umano: acluofobia e claustrofobia ( in altre parole “paura del buio” e “paura degli spazi chiusi” ).
Immettendo il chakra nel terreno dello scontro, qualunque esso sia, lo shinobi inganna la mente dell’avversario tanto da fare in modo che i suoi occhi vedano il crearsi di una cupola di sabbia tutto attorno a sé. In seguito il diametro della stessa inizierà a diminuire sempre più, determinando una riduzione dello spazio interno in cui si trova il ninja che subisce la genjutsu. Questi, rinchiuso nella più completa oscurità, verrà attanagliato dalla paura del buio e mano a mano che la cupola si rimpicciolisce, complice la mancanza d’ossigeno causata dalla presa mentale dello shinobi utilizzatore, una sensazione di claustrofobia inizierà ad invaderlo inesorabilmente. Il ninja subirà un malus all'elusione di Danno Certo/4 e uno status Cecità calcolato su Danno Certo/3."

<hr>
<div align="center">[-[color=#DCDCDC]<b>Special Jonin</b>[/color]]

Slot: 4</div>

<attivazione> -[color=lightgreen]<b>Moltiplicazione Superiore del Corpo</b>[/color]- (Chk: 50 x copia)
“L'utilizzatore si concentra e componendo un unico sigillo forma delle copie non-illusorie che potranno agire in turno proprio composto solo da una azione , oppure sprecandone una dell’originale. Se colpite svaniscono. Le copie hanno statistiche pari ad 1/3 [arrotondato per difetto] dell’originale [Tranne la Slt che non la possiedono], Possono usare tutte le sue jutsu e le tecniche, i cui bonus saranno ridotti ad 1/3 della tecnica reale.”

<attivazione> - [color=lightgreen]<b>Capeggiare</b>[/color] - (necessario essere il capo team e avere almeno 50 Int) "Il caposquadra con la sua saggezza e il suo carisma comanda alla perfezione la squadra sfruttanto le capacità di tutti al massimo e riusciendo a far agire tutti come un'unica entità, tenendo il morale alto anche nelle situazioni peggiori.
Fintanto che la squadra è unita il capo squadra prende un bonus a tutte le statistiche tranne Slt e Chk pari a 5 per ogni genin in squadra, 8 per ogni Chiunin in squadra, 10 per ogni jonin in squadra. Ogni membro del gruppo guadagnerà un bonus a tutte le statistiche tranne Vta e chk fintanto che resta vicino al capo squadra pari a 25 se è genin, 20 se è Chiunin o 15 se è jonin."

<hr>
<div align="center">[-[color=#DCDCDC]<b>Ijutsu</b>[/color]]

Slot: 11</div>

<ijutsu> - [color=lightblue]<b>Konji Kin: Piccola Cura</b>[/color] - [Chk: 40]
"Questa è la più semplice tecnica di cura esistente, ma quella che di solito è anche la più utile, poiché la rapidità d'esecuzione è velocissima, permettendo al ninja di poter ritornare a combattere. Manipolando dunque il suo chakra il medico lo concentra quanto più possibile sul palmo della propria mano, poi avvicina questa alla propria o altrui ferita, mantenendo la distanza di circa tre pollici, dopodiché fa fluire l'energia spirituale nei labbri della lacerazione, tentando di ricostruire il tessuto. La Ijutsu fa recuperare 10 Punti Salute, ma tale valore aumenta di 5 per ogni 20 Punti Chakra utilizzati oltre i 40 base. Se si cura la lacerazione con lo stesso valore di Vita persa allora svanirà anche il Malus, non superiore al Quinto Grado. Se viene utilizzato il triplo del chakra necessario per sanare la ferita questa verrà considerata come Attivazione utilizzabile solamente una volta per turno, naturalmente tale clausola vale solo se la Ijutsu viene utilizzata su se stessi. Non può togliere il Malus Congelamento e quello d'Accecamento, ma quest'ultima solo per il rango Jonin."

<ijutsu> - [color=lightblue]<b>Konjio&#8722;to: Autocura</b>[/color] - [Chk: 70]
"Anche se si chiama ''Autocura'' questa Ijutsu non permette di sanare le ferite del corpo del medico, ma solo di rinvigorirlo per breve tempo. Portandosi infatti la mano pregna del proprio chakra color verde nel petto, il ninja manda delle scariche nel proprio cuore, il fulcro dell'energia spirituale e fisica del corpo, che subito andranno ad irradiare il resto degli altri tsubo, garantendo una maggiore scorta di energie a questi. Una tecnica che richiede un po' di tempo per essere portata a termine certo, ma permette allo Shinobi di combattere o di far combattere per un'altra manciata di minuti al massimo delle forze, garantendo una scorta di altri 30 Punti Stamina. Ogni tecnica ha sia dei pro che dei contro, e il difetto dell'Autocura sta nel limite di volte che questa può essere utilizzata in un individuo prima di provocare seri shock, ovvero due volte per scontro."

<ijutsu-attivazione> - [color=#FF3939]<b>Kitsune no Sei: Forza della Kitsune</b>[/color] - [Chk: 60] [[color=lightgreen]Stm: -80[/color]] [[color=lightgreen]Stm: -8[/color]]
"Il sapere è potere. Questo può risultare forse un po' banale, ma non è affatto così. Ogni jutsu, qualsiasi medicina creata dal medico così come i tonici sono frutte della Conoscenza, attributo di cui si fanno assai vanto. Una volta che questi conoscono anche blandamente il fisico di un individuo, riescono a potenziarlo, portando la sua potenza ad un altro livello. Questo non solo grazie a tecniche segrete, ma anche ad operazioni eseguite in luoghi più o meno sicuri, spesso con l'ausilio dell'agopuntura, la quale riesce a stimolare i punti di pressione similmente ai loro cugini medici da guerra, ottenendo però effetti completamente diversi. Il ninja quindi, essersi procurato una piccola ferita, bagna la punta dei suoi aghi con il proprio sangue, impregnandolo con il suo chakra smeraldino, rendendo di color verde anche il liquido vitale. Successivamente punge il compagno in diverse zone del corpo, rinvigorendolo con le stille del suo potere spirituale. Per questo lo Shinobi disporrà di [color=lightgreen]120 [/color] Punti Bonus spartibili nell'Int, Frz, Vel, Res e Def, per un massimo di 2 statistiche potenziabili per turno. L'effetto durerà fin quando sia il medico che il compagno pagano il costo in Chakra e Stamina, ma il secondo dovrà pagare solo la metà."
[Il bonus spartibile dal medico se utilizza la tecnica su se stesso non può superare i [color=lightgreen]60[/color], poiché farsi un'operazione simile oltre che ad essere più complessa è anche meno efficace]
[Non è possibile utilizzare Kitsune no Sei: Forza della Kitsune sia su se stessi che su un altro contemporaneamente, i Bonus non sono cumulabili]

<ijutsu> - [color=#FF3939]<b>Kaibyaku: Creazione dei Tonici</b>[/color] - [Chk: 60]
"Particolarità unica dei medici da Recupero sono i tonici, e naturalmente la creazione di questi. Con il passare delle generazioni le varie combinazioni sono state tramandate da padre in figlio, sviluppandosi così nell'arco di un grande periodo di tempo. Quelle che prima erano delle semplici medicine sono diventate cure miracolose, così come dei semplici veleni che potevano causare una banale causa oggigiorno possono essere diventate tranquillamente delle droghe mortali dagli effetti istantanei e non. Ci sono vari strumenti per la creazione dei tonici: ampolle, fornetti, alambicchi ed altro ancora, inoltre i ricettacoli per la creazione dei suddetti sono letteralmente infiniti, e solitamente variano da villaggio a villaggio, lasciando però sempre un'impronta comune. I processi per dare alla luce un tonico sono molto diversi fra loro, lontani dall'essere una semplice mistura d'ingredienti, difatti non è raro che il medico utilizzi il proprio chakra per velocizzare il processo o dare qualche altro effetto particolare all'infuso, rendendolo pressoché unico ed imitabile. Naturalmente tale lavoro richiede calma e tranquillità, ma può essere anche fatto durante le missioni, creando massimo 2 Tonici a post da Chunin, 3 da Jonin e 4 da Jonin-S."
<b>[Per il processo occorre acquistare delle ampolle vuote]</b>

<ijutsu passiva> - [color=#FF3939]<b>Kaibyaku: Assuefazione</b>[/color] - "Per assumere un tonico bisogna berlo o ingerirlo, sprecando perciò in combattimento del tempo prezioso. Se questo malus lo riescono a sentire i migliori combattenti, per i medici ciò è un vero dramma, difatti, a differenza dei Medici da Guerra o altri Ninja addestrati al combattimento questi non sono particolarmente resistenti, per questo utilizzano vari stratagemmi come cure continue e sostenute per continuare il duello, portando allo stremo il fisico. Uno dei loro più celebri trucchetti è quello d'applicare un sigillo nei tappi di sughero dei tonici, questi, incisi con del sangue sono collegati al medico con lo stesso principio della Ijutsu-attivazione "Forza della Kitsune", per questo l'utilizzo di un tonico non sprecherà azioni, ma al contempo offrirà solo la metà dei bonus in termini di statistiche, senza però dimezzarne i malus."
[Utilizzabile massimo una volta a duello]

<ijutsu-attivazione> - [color=lightgreen]<b>Saisei: Rigenerazione Istantanea</b>[/color] - [Chk: Tutto, minimo 300] "Per un ninja tutte le tecniche del suo arsenale permettono di modificare il corso di una sua battaglia in suo favore, ma questa, questa, è semplicemente portentosa. I medici di Recupero, passando settimane su settimane a concentrare il proprio chakra in un sigillo posto solitamente sulla fronte celato da trucco o altro, riescono a sprigionare questo in una sola volta, irraggiando tutto il proprio fisico di una quantità anormale di chakra, in una quantità tale da essere visibile anche ad occhio nudo. Una tecnica rischiosa che può causare più male che bene se non portata a termine nel modo corretto, oltre che ad accorciare drasticamente la vita del suddetto. Però d'altra parte, alto rischio e alto in guadagno. Per questo utilizzando la Rigenerazione Istantanea lo Shinobi può portare al massimo la sua salute, guadagnando 50 Punti Stamina, l'effetto però rimane latente per altri 3 turni, curando ancora questi di 50 Punti Salute per turno e 20 di Stamina. Volendo può essere utilizzata anche su altri, ma oltre a perdere l'effetto latente la Jutsu avrà la metà dell'efficacia, portando solo alla metà della Salute.
[Può curare qualsiasi malus tranne Sonnolenza e Paralisi e il Congelamento di 1° grado]
[E' utilizzabile 1 sola volta a duello e solo se è passato almeno 1 mese dall'ultimo utilizzo]

<ijutsu> - [color=lightgreen]<b>Enkou: Alone Curativo</b>[/color] - [Chk: 150] "Lo studio del chakra ci ha fatto scoprire che questo è di diverso colore a seconda del tipo di jutsu utilizzate. Solitamente, per le ninjutsu la tonalità dell'energia spirituale impastata si avvicina all'azzurro tendente al blu scuro, soprattutto se sprigionato in gran quantità, ma per le Ijutsu, tecniche prettamente mediche e rinvigorenti, questo assume un colore verde smeraldino, il quale non emette una sensazione di potenza, ma una di pace e rilassante tranquillità, fattori assai cari ai medici. Esistono varie Ijutsu di cura, ognuna per ferite specifiche, ma ne esistono altre come la Piccola Cura che sono decisamente generali, e permettono di sanare lesioni di vario tipo. Solitamente tali tecniche risultano essere le migliori per vari motivi di comodità ed apprendimento, inoltre è proprio per questo che si è sviluppata la tecnica dell'Alone Curativo, una delle più conosciute del mondo ninja, il cui funzionamento è identico alla Piccola Cura. I Punti Salute recuperati grazie alla Jutsu sono 25, ma ogni 25 Punti Chakra utilizzati senza contare quelli iniziali garantiranno un recupero di ulteriori 10 Punti Salute. Se con la tecnica si curano tutti i Punti Ferita persi per via di un attacco che ha causato malus questo verrà annullato, ma solo fino al 2° Grado."

<ijutsu passiva> - [color=lightgreen]<b>Reiki: Aura Protettrice</b>[/color] - "A volte il medico è costretto a scendere in battaglia, supportando per quanto gli è possibile i compagni di squadra, sostituendo il compito di un medico da guerra. Certamente non è il ruolo in cui spiccano maggiormente, ma in ogni caso il loro aiuto può risultare sotto diversi punti di vista di vitale importanza, trasformando quella possibile disonorevole sconfitta in una grandiosa vittoria. Uno dei modi con il quale lo shinobi si rende assai utile è grazie all'utilizzo dell'Aura Protettrice, ovvero un concentrato di chakra color smeraldo che ricopre il campo di battaglia, rinvigorendo e al contempo attutendo gli assalti da parte degli avversari, questa inoltre, può essere utilizzata in due modi differenti a seconda della situazione:
• Su se stessi: creando una sorta di armatura traslucida, la quale diminuisce i danni ricevuti bloccando in parte gli attacchi nemici e al contempo curare una minima parte di questi. La Ijutsu dunque garantisce un bonus di 20 alla Resistenza e alla Difesa, escluso della genjutsu, inoltre diminuisce i Danni Certi subiti, inclusi quelli dei malus, di 3 a turno.
• Su altri: manipolando il chakra in modo tale da renderlo un globo in cui viene aumentata la densità dell'aria, ma solo intorno ai corpi dei nemici, per rendere meno effettivi le loro tecniche, inoltre, similmente alla barriera per se stessa, pure questa ha poteri rinvigorenti, garantendo un recupero di 10 Punti Stamina a turno per tutti i membri del team, espressamente dentro l'ampolla, la quale da Jonin non può superare i 10 metri di diametro e da Sannin 30."
</p>

</div></div>
</div></div>


Edited by ArdynIzunia - 20/5/2019, 10:49
 
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3° POST - Abilità, Talenti, Specializzazioni

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<div align="center"><div style=" background-color: #483C32; -moz-border-radius: 30px; -webkit-border-radius: 9px; border: 3px solid #967117; padding: 10px; width: 700px; color: #FF5500; line-height: 10px; text-align: left;"><div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div><div style="float: right; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div>
<p align="center"><span style="text-decoration:none; font-arial: impact; font-size: 20px; color: white; line-height: 6px">Abilità, Talento e Specializzazione</span>
</p><hr>
<div style="overflow:hidden; width:589px;"><div style="overflow-y: scroll; height: 700px; width:400px; text-align: justify; border-top: 1px solid; padding: 2px; margin-left: 200px; color: #aaa; font-size: 9pt;">
<p align="center">- Punti Abilità : [color=#967117]<b>82/82

[15 Rango +52 Livello +4 Missioni +0 Add. +11 Prescelta ]</b>[/color] </p>

<attivazione/abilità> -[color=#DEB887]<b>Abilità nel Controllare Chakra</b>[/color]- [Liv 4 : 21/30]
"Chi possiede questa abilità ha un perfetto controllo del chakra, un'abilità che va ben oltre l'aspetto manuale. Migliorandola nel tempo aumenterà la capacità di dilatare e rilassare il sistema circolatorio, in modo tale da garantire continue scariche tonificanti, che rilassano e distendono il corpo, ripristinando le energie appena consumate.
<b>Schermo</b>: Questa abilità può essere utilizzata in via eccezionale quando si è "Nascosti", per contrastare il “Sensitivo” avversario. L'utilizzo controllo del chakra in questo frangente servirà per ridurre la propria energia spirituale e quindi per diminuire le probabilità di essere scoperti; questo utilizzo andrà a buon fine solo se il controllo chakra sarà superiore di almeno 1 Livello rispetto al Sensitivo avversario."
[<b>Utilizzabile 5 volte ad incontro. Come Schermo, sola 1 volta a turno</b>]

<ul><b>Liv 4:</b> Ripristina 3 Stm alla fine del turno in cui è utilizzato</ul>

<b>NB: </b>Non può essere utilizzata per ridurre il costo di attivazione delle tecniche e/o quindi potenziarle: questa abilità riduce esclusivamente il consumo di Stamina.
-[color=#DEB887]<b>N</b>[/color]on c'è molto da dire, qui. Nan è sempre stato bravo in questo, probabilmente solo per nascita. E di nuovo, è efficiente, quindi gli piace.-

<tecnica> -[color=#DEB887]<b><u>Abilità nel Piazzare Trappole</u></b>[/color]- (Stm: -3) [Liv 3 : 31/40]
Le trappole sono armi terribili capaci di seminare panico e distruzione, proprio per questo sono tanto care ai ninja che ne fanno ampio uso sia in combattimento che per tendere agguati. Il piazzare trappole spreca azione ed è utilizzabile solo in un' azione dove non si deve parare nessun attacco nemico. Quindi se il nemico attacca una volta, il ninja dovrà prima eludere/sostituire e nell'altra azione usare la trappola.

Per preparare una trappola durante uno scontro occorrono "10 mt di filo di nylon" e soddisfare UNO dei seguenti requisiti:
- Essere nascosti
- Aver usato con successo (no residuo) la tecnica della sostituzione o della moltiplicazione del corpo
- L’ avversario si trova sotto l’ effetto di una genjutsu che altera le capacità visive o lo isola dalla realtà circostante
- L’ avversario ha subito lo status accecamento minimo di quarto grado

Mentre per piazzarla fuori dal combattimento questi requisiti non sono necessari (ma occorre il consenso del master).

- Le trappole possono essere individuate tramite l'abilità "Sensi Migliorati (tatto e vista)" se questa è pari o superiore al livello di "Piazzare Trappole" avversario. Nel caso di Sensi migliorati (udito e olfatto) è possibile individuare le trappole avversarie solo se di livello superiore.

- Meccanismi che funzionano col chakra (trappole basate su Int), invece, sono individuati tramite l'abilità "Sensitivo" quando attiva, anch’essa di 1 livello superiore al <piazzare trappole> avversario.

Ci sono 3 tipi differenti di Trappole:

- Quelle basate sulla Frz che puntano a fare danni al nemico, possono essere utilizzate solamente se la propria Frz è superiore alla Vel dell'avversario. Volendo si può utilizzare una trappola di un livello inferiore al proprio ma garantendosi così un numero maggiore di utilizzi. Infligge un danno diretto alla salute, pari a:
Liv 6: 10 [max 3 volte]
Liv 5: 15 [max 2 volte]
Liv 4: 25 [max 2 volte]
Liv 3: 30 [max 2 volte]
Liv 2: 60 [max 1 volta]
Liv 1: 70 [max 1 volta]
Liv 0: 90 [max 1 volta]

- Quelle basate sull'Int puntano a causare status al nemico, in base all'elemento che l'utilizzatore decide di inserirvi (può essere individuata da Sensitivo). Si può utilizzare solamente se la propria Int è superiore alla Vel dell'avversario. Volendo si può utilizzare una trappola di un livello inferiore al proprio ma garantendosi così un numero maggiore di utilizzi. Infligge status alterato dell'elemento scelto pari a:
Liv 5: 10 PF [max 2 volte]
Liv 4: 15 PF [max 2 volte]
Liv 3: 20 PF [max 1 volta]
Liv 2: 25 PF [max 1 volta]
Liv 1: 30 PF [max 1 volta]
Liv 0: 35 PF [max 1 volta]


- Quelle basate sulla Vel puntano a rallentare il nemico, più che trappole si tratta di impedimenti. Avranno effetto solamente se la propria Vel sia superiore alla Frz/Int dell'avversario. (ha effetto per tre turni; max 1 volta ad incontro; utilizzabile solamente dal livello 4 in poi) Dà malus alla velocità dell'avversario pari a:
Liv 4: 20
Liv 3: 40
Liv 2: 60
Liv 1: 80
Liv 0: 100
-[color=#DEB887]<b>B</b>[/color]enché le trappole siano un'arma subdola e vigliacca, sono anche estremamente efficienti. Kitsuen ne fa perciò uso abbastanza di frequente, anzi, forse sono il modo che preferisce di iniziare uno scontro.-

<abilità/tecnica> -[color=#DEB887]<b>Abilità nel Nascondersi</b>[/color]- (Stm: -5 in combattimento) [Liv. 4: 30/30]
"Se il terreno lo permette, il ninja è in grado di nascondersi nel primo rifugio che trova sfruttando la sua azione offensiva. Tutti i nemici non saranno in grado di attaccarlo, se non con una tecnica a raggio totale. Nascondersi potrà essere utilizzato in qualsiasi momento, tranne prima dell'attacco del nemico. In questo caso prima bisognerà occuparsi dell'attacco poi ci si potrà nascondere. Si può scovare il ninja Nascosto con l'abilità "Sensi Migliorati" (olfatto e udito) oppure con "Sensitivo" in modalità attiva, entrambe le abilità dovranno essere pari o superiore all'abilità Nascondersi del ninja per poterlo individuare. Nel caso di Sensi migliorati (vista e tatto) è possibile scoprire il ninja nascosto solo se superiore all'abilità "nascondersi" avversaria.

- Se in nessuno dei casi sopracitati si riesce scovare il nemico nascosto, non bisognerà sprecare alcuna azione per cercare in quanto ogni volta che il ninja attacca, esce automaticamente allo scoperto. Tutte le volte in cui, da regolamento, è consentito attaccare il nemico rimanendo nascosti (es. clan Aburame, utilizzo dell'arma Blowgun ecc...) ad ogni attacco l’abilità Nascondersi subirà una diminuzione d'efficacia di due livelli fino ad un minimo del lv 6.

- L'attacco eseguito dopo essersi nascosti otterrà un bonus pari ad 1/20 rispetto al totale dell'attacco per l'effetto sorpresa (non applicabile se il ninja è stato individuato dall'avversario prima che potesse attaccare). Questo bonus, tuttavia, non si può applicare e sommare all'abilità Piazzare Trappole.

- Da Nascosti è possibile contrastare l'abilità "Sensitivo" sprecando utilizzi dell'abilità "Controllo del Chakra", ma per funzionare quest'ultima dovrà essere almeno di 1 livello superiore del sensitivo avversario”.

<b>Azioni che un ninja può eseguire da nascosto:</b>

<ul>- Mantenimento attivazioni o tecniche, tra cui le genjutsu, che sono state eseguite prima.
- Recuperare stamina, attraverso l’ azione morta
- Usare oggetti (anche quelli che normalmente non sono utilizzabili in combattimento)
- Piazzare trappole</ul>

[<b>Utilizzabile 3 volte per scontro, se contro ninja di rango uguale o inferiore al proprio; max 2 volte contro ninja di rango superiore</b>]
-[color=#DEB887]<b>N</b>[/color]on essere notati, e conseguentemente lasciati in pace, è la giornata ideale per Kitsuen. Sa nascondersi bene, senza dubbio.

<<b>abilità/attivazione</b>> -[color=#DEB887][size=3]<b> Sensi Migliorati</b>[/size][/color] - [<b>Stm:</b> -2] [<b>Liv 6:</b> 0/10]

"I ninja sviluppano i loro sensi per localizzare pericoli e nemici i agguato, ma ogni individuo possiede un senso che è naturalmente superiore agli altri. Può essere qualcosa di semplice come la vista, oppure più particolare, come il tatto o l'udito. Ogni senso ha le sue caratteristiche che comprendono sia svantaggi che vantaggi, ma ognuno è stato dato un solo dono da Madre Natura o dal duro allenamento.

<b>Olfatto:</b> l'odorato del ninja è fine come quello di un segugio e gli permette le seguire le tracce di chi vuole a patto di conoscerne prima l'odore. Le tracce che egli è in grado di percepire possono essere vecchie di tanti giorni quanto più alto è il livello dell'abilità (di oggi con Lv.6, vecchie di un giorno con Lv.5, due giorni con Lv.4 e così via);

<ul><u>Liv 6: 100 m di raggio</u>
Liv 5: 200 m di raggio
Liv 4: 300 m di raggio
Liv 3: 400 m di raggio
Liv 2: 500 m di raggio
Liv 1: 600 m di raggio
Liv 0: 800 m di raggio
</ul>

<b>NB:</b> L'abilità Sensi Migliorati può scovare i nemici "Nascosti" o individuare le "Trappole" piazzate ma deve essere attivata per ogni trappola e ninja nascosto, se ad esempio l'avversario piazza due trappole e si nasconde; si userà tre volte

<<b>abilità/attivazione</b>> - [color=#DEB887][size=3]<b>Rapidità </b>[/size][/color]- [<b>Stm:</b> -7] [<b>Liv 6 :</b> 0/10]

"Il ninja che sviluppa questa abilità è straordinariamente agile e bravo nella corsa, di conseguenza avrà dei bonus nelle varie situazioni in cui la velocità potrebbe tornare utile ai propri scopi, siano questi fuggire dal campo di battaglia o inseguire un nemico.
<b>Fuga </b>- Il ninja che fugge dal campo di battaglia, può seminare più facilmente i propri inseguitori, moltiplicando la propria Vel base nell’azione di fuga [[URL=?t=28323779#entry198825486]Vedere regole Fuga-Inseguimento[/URL]]. Nel caso si utilizzi questa modalità, l’abilità avrà un bonus pari ai punti abilità su di essa.
<b>Inseguimento </b>- Il ninja che insegue il suo avversario, può raggiungerlo più facilmente moltiplicando la propria Vel base nell’azione d’inseguimento [[URL=?t=28323779#entry198825486]Vedere regole Fuga-Inseguimento[/URL]]."

<<b>attivazione/passiva</b>> - [color=#DEB887][size=3]<b>Sensitivo</b>[/size][/color] - [<b>Liv 6:</b> 0/10]

"Chi possiede questa'abilità è in grado di percepire la presenza e, in caso, il chakra, di coloro presenti in un certo raggio d'azione. Quest'abilità è in parte passiva, infatti è sufficiente possederla per percepire le presenze vaghe e indistinte. Si riuscirà a distinguere il numero delle presenze e la loro direzione, ma non la distanza da sé e in generale la posizione precisa. Per ottenere una visione chiara di ciò che si ha intorno, sarà necessario concentrarsi per qualche tempo. A questo punto l'abilità risulta attiva; in questo stato è possibile conoscere la posizione precisa di tutte le creature dotate di Chakra nel proprio range d'azione e inoltre, sarà possibile associare i chakra a quelli delle persone che si conoscono o che comunque si ha già avuto modo di esaminare. Il ninja che ha attivato il Sensitivo può individuare qualsiasi fonte di chakra, anche la più debole, ragion per cui può conoscere il punto in cui è stata piazzata una trappola a base di chakra, il cui segnale è piuttosto statico e debole per cui non richiede grande concentrazione.

- Nella modalità attiva è possibile individuare istantaneamente tutte le persone nascoste (indipendentemente dal livello di Nascondersi o di Sensitivo), tuttavia sarà impossibile individuare persone che riescono a celare in qualche modo il proprio chakra (es. tramite abilità Controllo chakra superiore, tecniche, attivazioni, direttive del master, etc...) . risulterà impossibile anche distinguere una Genjutsu dalla realtà una volta che si è sotto il suo effetto. Le azioni morte effettuate mentre si mantiene attiva l'abilità ripristineranno solo metà della Stm prevista per lo sforzo del mantenimento.

- Al Lv.2 sarà possibile individuare l'abilità "Sensitivo" altrui, ma solo se diretta verso di sé o nelle immediate vicinanze."

<ul><u><b>Liv 6:</b> 8 Stm a turno; 4 turni necessari all'attivazione; 150 m di range</u></ul>

<b>NB:</b> <u>Per individuare le Trappole basate sul chakra (int)</u> si deve utilizzare l’ abilità sensitivo in modalità attiva, pagando il rispettivo costo, ma senza aspettare alcun turno.

<hr>
<p align="center">- Punti Talento : [color=#967117]<b>40/40

[10 Rango +26 (Lv/2) +4 Missioni +0 Add. ]</b>[/color] </p>

<talento personale> -[color=#C38200]<b>Finest Taste</b>[/color] [Liv. 3: 40/40]
"Nessuno, nemmeno il Kazekage potrebbe impedire a Kitsuen di fumare in combattimento. Di norma l'uomo si trattiene, specialmente quando sa di poter infastidire gli altri, ma durante uno scontro non ci sono mezzi termini. Nan deve fumare, altrimenti non è in grado di concentrarsi per nulla, lo stress sale in fretta, e la sua performance ne risente pesantemente.
Quando ha in bocca un sigaro, e i suoi pensieri ritrovano ordine, Nan ne fuma 1/5 a turno. Il mero gesto di accenderlo rallenta il tempo, cancella la pressione, e il fumo gli intorpidisce pian piano i sensi, riducendo di 1 punto il Dolore e la Salute a turno.
Non sono solo ritualità e nicotina a forgiare il suo stile di combattimento, tuttavia. Alcuni dicono che è impossibile cogliere Nan di sorpresa, altri attribuiscono la sua calma piatta semplicemente ad un modo di essere... ed entrambi hanno ragione. Kitsuen è certamente un uomo difficile da spaventare, visto il suo stato di perenne rassegnazione, ma il fumo passivo che si alza attorno a lui non ha questo nome semplicemente per l'essere già stato respirato. Un po' per abitudine, un po' per precauzione, Nan infonde sempre un filo di chakra nella coltre, che diventa una barriera, un campo di rilevazione ravvicinato. Il velo si amplia di 2 metri per ogni quinto di sigaro consumato, fino ad un massimo di 10, e conferisce al ninja le seguenti capacità:

<ul>6° grado: Rileva entità solide nel campo, +10 Vel contro la tecnica d'apertura avversaria.
5° grado: Rileva entità liquide e gassose, +20 Vel contro la tecnica d'apertura avversaria.
4° grado: Rileva tecniche elementali, +30 Vel contro la tecnica d'apertura avversaria.
[color=#DEB887]3° grado: Rileva genjutsu e chakra di disturbo, +40 Vel/Res contro la tecnica d'apertura avversaria.[/color]
2° grado: Respirare il fumo crea un collegamento con Nan, che è in grado di fare una stima molto vaga delle forze avversarie. +50 Vel/Res contro la tecnica d'apertura avversaria.
1° grado: Respirare il fumo crea un collegamento con Nan, che è in grado di captare l'intenzione avversaria e di leggere i movimenti con un certo anticipo. +60 Vel/Res contro la tecnica d'apertura avversaria.
Quando Nan si muove o non fuma per più di un'azione, i bonus si annullano."</ul>

<hr>
<p align="center"><b>[size=3]Specializzazione in Ninjutsu[/size]</b>

- Punti Specializzazione : [color=#967117]<b>50/55

[15 Rango +26 (Lv/2) +4 Missioni +0 Add. ]</b>[/color] </p>

[color=#DEB887]<b>Mani di Velluto</b>[/color](10 PS)
Solo coloro che hanno deciso di dedicare tempo e studio ai sigilli con le mani sono in grado di sciogliere questi ultimi in modo celere e preciso. Chi si differenzia sotto questo aspetto è sempre e comunque un ninja temuto in battaglia, qualcuno di cui non si riuscirà mai a prevedere o intuire quale tipo di Ninjutsu stia preparando ed eseguendo, questo per il fatto che la velocità con cui esegue ogni sigillo è talmente elevata che riesce sempre a confondere e sorprendere il diretto avversario. Non sempre la celerità è però motivo di grandezza, ed uno shinobi dalle "Mani di velluto" lo sa bene, per questo, con l'esercizio e la dedizione verso un'arte tanto particolare e variegata come quella dei Ninjutsu, ha sperimentato anche dei tipi di "falsi" sigilli da mescolare insieme a quelli reali in modo da confondere anche i più esperti possessori di arti oculari.
-[color=#DEB887]<b>S</b>[/color]e c'è una cosa in cui Kitsuen ha davvero talento, è la manualità. Che sia come fabbricante di sigari o come shinobi, il tocco della Volpe è rapido e sicuro, e il movimento delle dita preciso. Benché non abbia praticato il ninjutsu in maniera estensiva e costante, durante i suoi viaggi, Kitsuen sta rapidamente riguadagnando terreno.-

[color=#DEB887]Liv. 1[/color]: La composizione dei sigilli comincia un primo passo verso la corretta e veloce esecuzione. Il ninja praticante impara i primi segreti per incastrare tra di solo le mani senza perdere istanti preziosi a riflettere sulla loro posizione e ad una prima impressione, all'avversario sembrerà che il ninja dalle "Mani di velluto" sbagli in modo grossolano la serie di sigilli. Tutto ciò si tramuta in un malus all' avversario a qualunque difesa contro la Ninjutsu non incanalato in questione pari a 20.

[color=#DEB887]<b>L'Artista di Lama</b>[/color](10 PS)
Tra gli utilizzatori del Ninjutsu elementale vi sono coloro che oltre all’efficacia non disdegnano di dare vita a vere e proprie opere d’arte tramite l'ausilio della propria arma. Comporre sigilli in maniera rapida non è infatti l’unico modo per mettere in difficoltà i propri avversari, alcune volte per intimorirli basta tramutare una banale tecnica in un vero tripudio di terrore e bellezza, mettendolo così in soggezione quel che basta per ricavarne un vero e pratico vantaggio. Tali esperti del Ninjutsu sono famosi dunque per la loro capacità di immettere il Ninjutsu Elementale nella propria arma e da essa dare vita ad un'opera, partendo anche dal più grezzo degli jutsu.
-[color=#DEB887]<b>T</b>[/color]agliasigari non lascia mai il fianco della Volpe, e benché il suo uso sia spesso relegato a quello suggerito dal nome, la lama non è estranea al suo proprietario. Nan sa senz'altro maneggiare una spada, ed usarla per uccidere. Lo ha fatto in precedenza, pur costretto, e sa che gli è necessaria una pratica costante.-

[color=#DEB887]Liv. 1[/color] : L’Artista è ancora alle prime armi e, come ogni buon bottegaio, si destreggia nel plasmare alla perfezione le prime forme base della scultura e delle armi, cercando di replicarne l’effetto sui propri Ninjutsu, anche se il risultato non è sempre quello sperato, seppur si incominciano a vedere i segni di miglioramento. Tale condizione conferisce ai Ninjutsu incanalati un bonus di 20.

[color=#DEB887]<b>Coesione Naturale</b>[/color](10 + 20 PS)
Convertire il chakra in un qualcosa di reale, tangibile e naturale, ecco in cosa consiste il Ninjutsu ed è proprio per questo fattore di vivida realtà che differisce dal semplice Genjutsu. I maggiori studiosi del campo infatti cercano non tanto d’affinare le soavi movenze delle proprie mani o la bellezza e la densità delle proprie opere, bensì impiegano tutte le proprie forze per migliorare il processo di conversione dal Chakra all’elemento che si intende generare. Tale studio, approfondito al punto giusto, porta nell’utilizzatore di Ninjutsu la consapevolezza che maggiore è la necessità di creare oggetti resistenti più questi saranno veritieri e che questa necessità risulta strettamente legata al pericolo al quale ci si sottopone.
-[color=#DEB887]<b>L</b>[/color]'abitudine di fumare ha mantenuto la Volpe sana di mente, e, praticamente senza volerlo, ha plasmato la tecnica di Kitsuen ad un livello difficilmente comprensibile. Se mai al mondo c'è stata Coesione Naturale, è quella tra Nan e il fumo. All'interno del suo elemento l'uomo diventa una macchina mortale, il suo chakra un tutt'uno con la polvere.-

[color=#DEB887]Lv.2[/color]: Avendo ormai compreso il meccanismo che regola la trasformazione del proprio Chakra in vera e tangibile materia, lo Shinobi risulta quasi capace di controllarne l’algoritmo, alterando il flusso e dunque la qualità del propri Ninjutsu difensivi quando e come vuole. Ciò comporta ad un bonus di 40 proprio nel caso di difesa con Ninjutsu non incanalate.
</div></div>
</div></div>


Edited by ArdynIzunia - 20/5/2019, 10:50
 
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4° POST - Personali

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<div align="center"><div style=" background-color: #483C32;background-image:url('http://oi57.tinypic.com/2rdhjso.jpg');background-repeat: no-repeat; -moz-border-radius: 30px; -webkit-border-radius: 9px; border: 3px solid #967117; padding: 10px; width: 700px; color: #FF5500; line-height: 10px; text-align: left;"><div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div><div style="float: right; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div>
<p align="center"><span style="text-decoration:none; font-arial: impact; font-size: 20px; color: white; line-height: 6px">Kemuri Ninpou</span>
</p><hr>
<div style="overflow:hidden; width:589px;"><div style="overflow-y: scroll; height: 700px; width:400px; text-align: justify; border-top: 1px solid; padding: 2px; margin-left: 200px; color: #aaa; font-size: 9pt;">


<hr>
<div align="center">-[color=lightgray]<b>Kemuri Ninpou</b>[/color]</div><p align="left">
<p align="center">Nan non viene chiamato "La Volpe Grigia" negli ambienti ninja semplicemente per l'assonanza tra Kitsuen e Kitsune, o per le fattezze e l'odore da brigante.
È il suo stile di combattimento unico ad avergli guadagnato la nomea. Kitsuen fa uso del fumo per piegare l'arena di combattimento a suo vantaggio, imponendo all'avversario condizioni difficili ed ideando le sue tecniche per funzionare all'interno di una cortina. Il fumo della sua tecnica iconica "Kemuri Ninpou: Smoke Screen" è chakrato in maniera particolare, e si confà al meglio alle tecniche dell'uomo. Tuttavia non è impossibile per Nan far uso di alcune delle sue tecniche all'interno di un normale fumogeno. In questo caso, però, la cortina si esaurisce in un turno, e non è possibile incendiarla.</p>
<hr>
<ninjutsu elementale> -[color=lightgray]<b>Kemuri Ninpou</b>[/color]: [color=#DEB887]<b>Smoke Screen</b>[/color]- (Chk: 180)(Slt - 5)(Consuma 1 Sigaro)(Massimo due volte ad incontro)
"Nan tira fortissimo dal sigaro, bruciando tutta la foglia ed inalando una quantità letale di fumo. Quindi, dopo aver intriso di chakra la cortina nei polmoni, la rilascia di colpo, dando vita alla sua tecnica base.
Il fumo avvolge il nemico, caldo e soffocante, riducendo vista e olfatto. Inoltre, grazie al chakra presente all'interno, è in grado di nascondere i movimenti di Nan anche alle dojutsu più evolute. Le abilità di Fiuto e Percezione avversarie sono ridotte di un grado, e, per ogni turno all'interno della nube, l'avversario subisce 3 Punti Ferita da Accecamento a meno che non decida di combattere ad occhi chiusi.
Anche il respiro, per un non fumatore, si fa pesantissimo qui. Le Taijutsu avversarie comportano un aggravio in Stm di 1/3.
Se utilizzata all'aperto, la cortina si espande fino a dissiparsi, e una Ninjutsu Elementale a vasto raggio può spazzarla via nonappena viene utilizzata. A seconda del turno di espansione, per poter spazzar via la nube l'avversario deve avere una int pari a 1/0,9/0,8/0,7/0,5/0,3 volte quella di Nan.
Per ogni turno in cui è attivo, il fumo ingloba un ulteriore avversario, fino ad un massimo di sei. Superato il sesto turno, la nube si dissipa.
All'interno di una stanza piccola, invece, gli effetti di Smoke Screen sono devastanti; la cortina infatti si espande quanto il volume della camera, e non può dissiparsi né esser spazzata via.
Inutile dire che, per quanto riguarda Nan, gli effetti della tecnica sono opposti. Lo shinobi è in grado di rilevare ogni entità grazie al chakra nel fumo.
Dato infine che lo scopo principale di Smoke Screen è quello di tendere agguati, le trappole piazzate prima dell'esecuzione della tecnica possono colpire fino a 3 avversari assieme, soddisfando i prerequisiti richiesti dalle trappole stesse."

<ninjutsu elementale a vasto raggio> -[color=lightgray]<b>Kemuri Ninpou</b>[/color]: [color=#DEB887]<b>Ashes to Ashes</b>[/color]- (Chk: 300)(Slt - 20)(Consuma 2 Sigari)(Massimo una volta a missione)
"Altro spreco di ottimi sigari, altra tecnica spaventosa. Una che viene usata solo in situazioni davvero disperate, visti costi e conseguenze.
Questa volta la Volpe accende due sigari, e spingendo la tossicodipendenza a nuovi orizzonti li finisce in un unico tiro. Mentre il sistema respiratorio grida pietà, lo shinobi compone una serie complessa di sigilli, quindi pianta i piedi a terra e recita una preghiera. In un istante, una scintilla accende il fumo nella cassa toracica dell'uomo, che mantiene l'incendio all'interno finché le fiamme non si fanno visibili attraverso la pelle. Attorno a lui si alza una bolla di calore, che consuma tutta l'umidità presente nell'aria. Quindi esplode, modificando il paesaggio.
L'enorme lingua incandescente che erutta dalla sua bocca viene sospinta ed alimentata dal chakra di vento, espandendosi istantaneamente e viaggiando rapidissima, mentre la cenere sollevata viene compattata dal chakra di terra in una colata piroclastica che consuma qualsiasi cosa non sia stata già spazzata via. Senza posa, il napalm disintegra qualsiasi cosa gli capiti a tiro, e Kitsuen ne perde il controllo. Il suo apparato respiratorio finisce arrosto, e anche degli avversari in genere non rimane granché.
Questa tecnica richiede due turni per essere messa in atto, non è incanalabile, infligge 20 danni alla Slt di Nan, (efficacia tecnica/40) PF da Ustione ed altrettanti da Soffocamento. Nan non sarà in grado di parlare per un pezzo, dopo averne fatto uso, ma è lo scotto da pagare per una tecnica devastante. Ashes to Ashes ha un bonus di +260 Int, infligge Ustione doppia e un ulteriore danno alla Slt di 2 per ogni 15 danni certi inflitti dalla tecnica.
Il campo di battaglia rimane deflagrato per un turno, sollevando vapori molto densi e dando alla Volpe la possibilità di utilizzare le tecniche di Smoke Screen come se la nube fosse al massimo dell'estensione."

<genjutsu> -[color=lightgray]<b>Kemuri Ninpou</b>[/color]: [color=#DEB887]<b>Allucinate</b>[/color]- (Chk:170)
"Nan non è un amante delle genjutsu, questo andrebbe premesso; non gli piace metterle in atto, non gli piace subirle, e le considera un'arma da sadici. Tuttavia non è nella sua indole scartare nulla, specialmente se può facilitare il lavoro. Ecco dunque una tecnica perfezionata collateralmente alle altre, innaturale, se si vuole, usata quando necessario e nulla più.
La Volpe si concentra, e captata la posizione degli avversari all'interno di Smoke Screen evoca attorno a loro delle allucinazioni di fumo. La fantasia non è il suo forte, e le forme sono più o meno sempre le stesse, ma col tempo ha imparato a dar loro un aspetto spaventoso. Pian piano guadagnano corpo e dettaglio, fluttuando silenziose o irruente, sussurrando o urlando, impedendo agli avversari la fuga dalla nube e portando i loro nervi a fior di pelle.
Ha un'Eff di +110, e infligge status Panico a tutti gli avversari nella cortina. Le immagini finiscono col far perdere l'orientamento, e chi rimane sotto l'effetto della genjutsu non può fuggire da Smoke Screen.
-Kemuri Ninpou: Allucinate è utilizzabile anche all'interno di un fumogeno normale, ma solo su singolo bersaglio e senza l'impossibilità di fuga."

<ninjutsu elementale a vasto raggio> -[color=#FF5500]<b>Katon</b>[/color]: [color=#DEB887]<b>Spark</b>[/color]- (Chk: 180)
"Nonostante combattere all'interno della nube di fumo sia l'ideale per Kitsuen, ci sono momenti in cui è meglio disfarsene, o semplicemente si ha bisogno di finire più avversari contemporaneamente nel minor tempo possibile. Dunque, a malincuore, lo shinobi fa uso di questa tecnica singolare e terrificante.
Uscito fuori dal raggio, Nan utilizza la frizione dei propri denti sul fumo ancora in esalazione per scatenare una scintilla. Il fuoco si propaga rapidissimo, bruciando il chakra nel fumo per creare un'esplosione controllata ed estremamente luminosa. La cortina viene consumata per intero, e si lascia dietro un terreno completamente carbonizzato.
Spark colpisce tanti avversari quanti sono rimasti o finiti dentro la nube, con un bonus di +200 Int, e non è contrattaccabile né incanalabile.
Notare che Nan non è il solo a poter far uso di questo stratagemma, e la tecnica può avere ritorsioni anche su di lui, dovesse fare un passo falso. Le ninjutsu elementali di fuoco dell'avversario possono, infatti, dar fuoco alla nube, colpendo entrambi o solo lui per il 75% del bonus tecnica difeso in azione ulteriore."

<ninjutsu elementale ravvicinata> -[color=#00F0A0]<b>Fuuton</b>[/color]: [color=#DEB887]<b>Wraith</b>[/color]- (Chk: 230)
"Uccidere rapidamente e silenziosamente, senza dilungare la questione in scontri controproducenti. L'efficienza di Nan è ben riassunta in questa tecnica, la più letale e crudele nel suo arsenale, e l'unica ideata allo scopo esclusivo di eliminare l'avversario. È eseguibile solo da nascosti, o all'interno di Smoke Screen.
Nel primo caso Nan attacca non visto, utilizzando il chakra di vento per creare un rasoio attorno a Tagliasigari. Raggiunto l'avversario lo trafigge in un punto vitale, con un bonus a Int di +200 e danno Perforante. A questo punto Kitsuen aziona il meccanismo della lama, rilasciando le ceneri all'interno per infliggere Status Veleno.
Nel secondo caso la tecnica rivela la sua vera natura. All'interno della cortina Nan rilascia la cenere immagazzinata in Tagliasigari, che reagisce con il chakra di vento e il fumo creando una patina che la rende invisibile.
Quando ritiene sia il momento giusto, Kitsuen attacca, trafiggendo l'avversario a bonus invariato. Se Wraith infligge almeno un punto di Danno Certo, il fumo sulla lama inizia a scorrere nel tessuto sottocutaneo assieme alla cenere, bruciando e soffocando le cellule fino alla necrosi. L'avversario perde progressivamente la sensibilità, divenendo immune agli Status Alterati derivati per cinque turni ma subendo danni da Veleno * 1,2.
Al quinto turno l'insensibilità e lo status svaniscono, e l'avversario ha sviluppato una dipendenza dal tabacco. Forse questo è l'aspetto più letale di Wraith.
-Fuuton: Warith è utilizzabile anche all'interno di un normale fumogeno, ma non nella variante secondaria."


<ninjutsu elementale a vasto raggio> -[color=#805500]<b>Doton</b>[/color]: [color=#DEB887]<b>Smokehouse</b>[/color]- (Chk: 180)
"Tecnica di confinamento utilizzata per catturare e neutralizzare senza troppo caos, Smokehouse è un'estensione della tecnica Doton: Gabbia Rocciosa. È una delle preferite di Nan, che solitamente ne fa uso dopo aver piazzato una trappola in Smoke Screen.
La Volpe esce dalla caligine, e composta la tecnica colpisce il terreno con i palmi aperti. Due spessi costoni di roccia emergono dai lati, chiudendo la cortina in una cupola solida e bloccando il processo di dissipazione. Con un bonus di +100 Int la camera sprofonda nuovamente, riducendo lo spazio vitale all'interno e costringendo gli occupanti a respirare sempre più anidride carbonica e fumo. A questo punto si tratta solo di attendere, dato che i vapori forti iniziano immediatamente ad asfissiare i prigionieri, infliggendo Paralisi e Sonno al posto dei Danni Certi diretti. L'unico modo per uscire è colpire la camera fino ad un totale di 1200, alle stesse regole di Gabbia Rocciosa. Finché si resta all'interno della gabbia si ottengono gli stessi effetti provocati da Smoke Screen ma, in aggiunta ai 3 PF da accecamento, ne saranno inflitti altrettanti da sonnolenza e paralisi per via della densità sempre maggiore del pulviscolo.
Doton: Smokehouse colpisce tanti avversari quanti erano in Smoke Screen, che comunque continua a persistere, e li intrappola se infligge Residuo. Dal secondo turno di intrappolamento Nan può decidere di usare Katon: Spark sulla cortina all'interno; questo la consuma, e cancella i malus per turno, ma gli avversari vengono arrostiti e subiscono un Danno Certo in più ogni 10 di Residuo. Esattamente come la Gabbia Rocciosa, Smokehouse può solo essere elusa.
-Doton: Smokehouse è utilizzabile anche all'interno di un normale fumogeno, tuttavia l'unico malus inflitto sarà quello da sonnolenza e paralisi. Dato poi che non si tratta di fumo speciale, non sarà possibile usare Katon: Spark.
</p>

</div></div>
</div></div>


Edited by Kuroi Inu - 12/8/2017, 23:48
 
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5° POST - Equip

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<div align="center"><div style=" background-color: #483C32;background-image:url('http://oi65.tinypic.com/ohiyvp.jpg');background-repeat: no-repeat; -moz-border-radius: 30px; -webkit-border-radius: 9px; border: 3px solid #967117; padding: 10px; width: 700px; color: #FF5500; line-height: 10px; text-align: center;"><div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div><div style="float: right; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div>
<p align="center"><span style="text-decoration:none; font-arial: impact; font-size: 20px; color: white; line-height: 6px">Armi ed Equipaggiamento</span>
</p><hr>
<div style="overflow:hidden; width:640px;"><div style="overflow-y: scroll; height: 700px; width:480px; text-align: justify; border-top: 1px solid; padding: 2px; margin-left: 170px; color: #aaa; font-size: 9pt;">


<table style="font-size:9pt;" cellpadding="1" cellspacing="1">

<tr>
<td><b>[color=#967117][size=7]Divisa[/size][/color]</b> [color=green]JONIN[/color]
[color=#DEB887]<b>Livello e punti</b>[/color]: Lv.3: 630 punti
[color=#DEB887]<b>Potenziamento</b>[/color]: Tessuto canalizzante
- - - - -</td>
</tr>

<tr>
<td>[color=#967117]<b>[size=3]• <u>O g g e t t i - E x t r a</u>[/size]</b>[/color]</td>
<td>[color=#967117]<b>[size=3]• <u>D i s t i n t i v o</u>[/size]</b>[/color]</td>
</tr>

<tr>
<td>[ Amuleto del Chakra (Jonin) ]</td>
</tr>

<tr>
<td>[ Amuleto della Vitalità (Jonin) ]</td>
<td>[ Distintivo Medico da Recupero ]</td>
</tr>

<tr>
<td>[ Amuleto anti-Illusioni (Jonin) ]</td>
</tr>

<tr>
<td>- - - - -
[color=#967117]<b>P e s i - d i - A l l e n a me n t o</b>[/color] (Jonin):
Descrizione: //</td>
</tr>

</table>

<table style="font-size:9pt;" cellpadding="1" cellspacing="1">

<tr>
<td>[color=#967117]<b>[size=3]<u> • S a c c a - N i n j a</u>[/size]</b>[/color] (Oggetti e Armi Semplici)</td>
</tr>

<tr>
<td>[ Filo di Nylon - 100 m]</td>
<td>[ Fumogeno x 2 ]</td>
<td></td>
</tr>

<tr>
<td>[ Fumogeno x 2 ]</td>
<td>[ Fumogeno x 2 ]</td>
</tr>

<tr>
<td>[ Libero ]</td>
<td>[ Libero ]</td>
</tr>

<tr>
<td></td>
<td></td>
</tr>

</table>

<table style="font-size:9pt;" cellpadding="1" cellspacing="1">

<tr>
<td>[color=#967117]<b><u>[size=3]• A r m i[/size][/color]</u></b></td>
</tr>

<tr>
<td>[ Slot Schiena Libero ]</td>
</tr>

<tr>
<td>[ Tagliasigari, Superiore Liv. 3]</td>
<td></td>
</tr>

<tr>
<td>- - - - -

[color=#DEB887]<b>Peso Trasportato</b>[/color]: Frz: 82 - 5 ( Peso Equip ) = <b>77</b></td>
</tr>

</table>

<hr>
<p align="left">- [color=#967117]<b>Equipaggiamento</b>[/color]

[color=#DEB887]<b>Coprifronte</b>[/color]: Simbolo distintivo di ogni ninja, è una placca di metallo con inciso lo stemma del villaggio. Può essere vestito su qualsiasi parte del corpo, e non occupa posti equip, ma conferisce un bonus di +1 a Def/Res.

[color=#DEB887]<b>Divisa Jonin</b>[/color]: abiti di ottima qualità capace di sopportare le peggiori situazioni e di proteggere lo shinobi o la kunoichi che li indossano facendoli tornare dalle missioni più pericolose.
Lv.1: 410 punti
Lv.2: 520 punti
<u>Lv.3: 630 punti</u>

[color=#DEB887]<b>POTENZIAMENTI DIVISA</b>[/color]
- Tessuto Canalizzante: +30 Int

[color=#DEB887]<b>OGGETTI EXTRA</b>[/color]
- Amuleto del Chakra (Jonin): questo articolo migliora di molto il flusso del Chakra di chi lo porta cucito sui propri vestiti donando un bonus di +90 a Chk
- Amuleto della Vitalità (Jonin): questo articolo permette di combattere battaglie lunghe e sfiancanti a chi lo porta cucito sui propri vestiti donando un bonus di +45 alla Slt
- Amuleto anti-Illusioni (Jonin): questo amuleto è in grado di aumentare il disturbo del chakra quando il proprietario tenta di contrastare una Genjutsu donando un bonus di +90 alla Liberazione

</p>
<hr>
- [color=#967117]<b>Armi</b>[/color]

[color=#DEB887]<b>Kunai</b>[/color]: Arma tagliente simile ad un coltello, viene spesso impiegata durante gli addestramenti in Accademia ed è, insieme allo Shuriken, una delle prime armi che un ninja impara ad utilizzare durante la sua carriera, dato che il suo impiego è basilare e al tempo stesso versatile. Infatti non viene soltanto usato come un semplice pugnale, ma impiegato come arma da lancio o addirittura adoperato in Bukijutsu la cui esecuzione può risultare spettacolare quanto letale. Per questo motivo può essere sia lanciato con un bonus di +2 all'Frz o usato come arma ravvicinata ad una mano con un bonus di +4 a Frz e +2 a Def. Ha un peso insignificante e un set di 6 occupa 1 Slot.

[color=#DEB887]<b>Tagliasigari</b>[/color]: Il tant&#333; di Aoji Tendo, l'unico oggetto prezioso in possesso del Fumatore. Un'arma raffinata, dall'impugnatura rosso cardinale ricamata in oro, la guardia in acciaio placcato. Nan la tiene sempre agganciata alla gamba sinistra, ma non per estrarla rapidamente.
Il nome di questa spada non è infatti casuale, e nemmeno lo è la sua collocazione. L'impugnatura presenta un singolare meccanismo a ghigliottina che consente, stringendo la guardia orizzontalmente, di attivare le lame sul codolo per tagliare un sigaro di netto. Sono queste le più affilate di Tagliasigari, dato che Kitsuen non si è mai curato molto del filo principale in chakracciaio.
La cenere e la parte di foglia scartati sono bruciati dal chakra di fuoco dell'uomo, in combattimento, e rilasciano sempre un sottile filo di fumo dalla punta cava dell'arma. Il reale utilizzo di questo secondo meccanismo, tuttavia, è riservato alla più pericolosa delle tecniche di Nan, "Fuuton: Wraith". (Peso: 5 Kg)
[SPOILER]Superiore:
Liv 1: +18 Frz/Def/Res
Liv 2: +24 Frz/Def/Res
<u>Liv 3: +30 Frz/Def/Res</u>[/SPOILER]

<hr>
- [color=#967117]<b>Oggetti</b>[/color]

[color=#DEB887]<b>Filo</b>[/color]: filo di nylon resistente e trasparente, oltre che incredibilmente versatile. Utile per creare trappole, è indispensabile agli Uchiha per effettuare il Triplice Attacco del Mulino Sharingan. [100m occupano 1 Slot]
Prezzo: 2 Ryo x metro

[color=#DEB887]<b>Fumogeno</b>[/color]: Piccola bomba rudimentale che quando esplode provoca una fola coltre di fumo. Aumenta di un livello nascondersi. Permette al ninja di fuggire dando a chi la lancia 2 turni di vantaggio. La fuga può essere fermata da un livello minimo in Sensi Migliorati di 5/4/2/1 e dal Byakugan. [2 fumogeni occupano 1 Slot]. Vendibile singolarmente.
Prezzo: 60 Ryo

</div></div>
</div></div>


Edited by ArdynIzunia - 20/5/2019, 10:51
 
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6° POST - Conoscenze e Missioni

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<div align="center"><div style=" background-color: #483C32; -moz-border-radius: 30px; -webkit-border-radius: 9px; border: 3px solid #967117; padding: 10px; width: 700px; color: #FF5500; line-height: 10px; text-align: left;"><div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div><div style="float: right; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div>
<p align="center"><span style="text-decoration:none; font-arial: impact; font-size: 20px; color: white; line-height: 6px">Conoscenze e Missioni</span>
</p><hr>
<div style="overflow:hidden; width:588px;"><div style="overflow-y: scroll; height: 700px; width:400px; text-align: justify; border-top: 1px solid; padding: 2px; margin-left: 200px; color: white; font-size: 9pt;">

<p align="center"><b>[color=#967117]Conoscenze[/color]</b></p>
<p align="left">
<p align="center">[<b>[color=#DEB887]Shinobi-iri[/color]</b>. Metodi furtivi e d’occultamento.]</p>

Un’altra delle tante qualità, o meglio, capacità attribuite agli shinobi è l’invisibilità, anche se sarebbe più corretto definirla “abilità nel passare inosservati”.
Derivante, probabilmente, dalla loro attitudine nel nascondersi, unita all’uso di metodi mirati a questo o a semplici sistemi d’occultamento, tale capacità facilita diverse azioni ai ninja, anche se non sempre può celarli completamente dato che alcune Kekkei Genkai e certe abilità specifiche, sono in grado d’individuare le fonti di chakra od utilizzare altri sensi per scovare determinati individui. Certo è, comunque, che gli shinobi specializzati nei metodi furtivi e d’occultamento possono passare inosservati ai più, poiché esperti nel celare la propria presenza fisica dietro le rocce, nei canneti, sui tetti, sui cornicioni o sulle travi, tra le fronde degli alberi e persino sott’acqua (avvalendosi d’un respiratore). Per passare inosservati, tendono a coprirsi il più possibile, riducendo al minimo le superfici scoperte e riflettenti, sfruttando l’oscurità e le ombre per muoversi o restando semplicemente immobili in attesa del momento propizio per fare la propria mossa.
A prescindere da ciò, però, l’ingrediente fondamentale per la buona riuscita del tutto è la prudenza. In fondo si sa: gli imprevisti possono capitare.
-[color=#DEB887]<b>N</b>[/color]an non ama gli scocciatori, e non gli piacciono specialmente durante lo scontro. È discreto di natura, e sa come non farsi notare... entrambe le caratteristiche risultano particolarmente convenienti in combattimento; soprattutto quando si trova all'interno del fumo, Kitsuen è invisibile.-

<hr>
<p align="center">[<b>[color=#DEB887]Chi-mon[/color]</b>. Geografia ed orientamento.]</p>

Per antonomasia, si pensa agli shinobi come a delle semplici spie o a degli assassini, ma essi sono molto più di questo, tant’è che ridurre la loro definizione a tali categorie potrebbe essere presa anche per un’offesa.
In primo luogo, infatti, sono dei gran viaggiatori. Le loro missioni ed i loro svariati compiti li portano spesso e volentieri ad attraversare in lungo e in largo il Continente conosciuto, dandogli modo di conoscere la geografia dei Paesi visitati sotto ogni aspetto, così da potersi muovere al meglio tra i vari monti, pianure, deserti e scegliere, quindi, la strada migliore per giungere a destinazione. Oltre a questo, un buon conoscitore dell’aspetto fisico dei territori sa anche come utilizzare i pregi e i difetti della zona circostante a proprio vantaggio, sia per semplici agi come trovare un buon punto in cui pernottare all’addiaccio, sia per seminare o, viceversa, intrappolare un proprio nemico.
Tutto questo ovviamente non sarebbe possibile senza una buona dose d’orientamento . Gli shinobi maestri in questa disciplina sono, infatti, in grado di riuscire a dedurre la propria posizione non solo grazie alla geografia dei territori, ma anche utilizzando le stelle come riferimento. Oltre a questo, sanno calcolare la distanza coperta contando il numero dei propri passi e moltiplicandolo per la lunghezza delle proprie falcate. In alternativa possono avere una conoscenza finemente calibrata della propria velocità lungo superfici e pendenze diverse tale da poterla usare per definire i propri progressi.
-<b>[color=#DEB887]I[/color]</b> viaggi e le peripezie di Nan, come mercante, shinobi ed esploratore, gli hanno insegnato che il mondo non è affatto piccolo. La Volpe ha viaggiato in lungo e in largo, conoscendo volti e luoghi in varietà infinite ed imparando a collegarli tra loro sulla carta geografica. Viaggiare non lo entusiasma più come in gioventù, ma le nozioni sono rimaste, e gli ritornano in mente ogni volta che volge lo sguardo all'orizzonte.-

<hr>
<p align="center">[<b>[color=#DEB887]Kojakujutsu[/color]</b>. Fuoco ed esplosivi.]</p>

In base ai principi degli shinobi, è essenziale utilizzare al meglio qualunque oggetto a portata di mano, l’importante è che sia adattabile, portatile ed occultabile, poiché non è affatto raro che si trovino nella posizione di subire una perquisizione ed un controllo, quindi, se dovessero nascondere qualcosa addosso, sarebbe meglio che apparisse quanto più normale ed innocuo possibile ad occhi esterni.
Questa caratteristica difficilmente viene osservata dai sostenitori dell’arma bianca, i quali per ovvie ragioni, per quanto possano ben occultare le loro lame, non riuscirebbero mai ad ottenere lo stesso perfetto effetto degli shinobi esperti nella preparazione e nell’utilizzo degli esplosivi. Creati per lo più con materiali comuni come tubicini di carta, pezzi di bambù, bastoncini od argilla, con l’aggiunta della polvere nera, possono essere preparati direttamente pochi istanti prima del loro reale utilizzo.
Gli shinobi esperti in questa delicata arte, riescono ad ottenere l’effetto desiderato a seconda della miscela usata nella preparazione dell’esplosivo. Semplice fumo, una serie di piccole esplosioni a catena, un solo grosso botto, luce, rumore e quant’altro abbiano bisogno. Gli impieghi sono i più svariati, dall’ appiccare e spargere il fuoco, alle svariate azioni diversive atte a diffondere il panico e la confusione tra le schiere nemiche.
-<b>[color=#DEB887]S[/color]</b>ia come ninja, sia come commerciante di tabacco, Nan ha lavorato con gli esplosivi. Sono un modo rapido, seppur clamoroso, di risolvere questioni scomode. Il connubio tra fumo e fuoco è sempre stato alla base delle sue tecniche, e l'uomo preferisce decisamente maneggiare una bomba piuttosto che una conversazione.-

<hr>
<p align="center">[<b>[color=#DEB887]Kusuri[/color]</b>. Medicina ed erbologia.]</p>

Tipicamente, gli shinobi agiscono da soli o in piccoli gruppi e non possono fare affidamento su linee di supporto o rifornimento. Ciò significa che prima, durante e dopo un’operazione, devono essere in grado di provvedere a sé stessi e, nel caso, ai propri compagni, vivendo, oltre di quanto si sono portati come approvvigionamento, dei frutti della terra e sfruttando la propria conoscenza dei boschi e dei territori circostanti per alimentarsi, ripararsi e restare in salute.
Può capitare, infatti, che non sempre in una squadra sia presente un ninja medico per provvedere alle cure degli altri componenti del gruppo, tanto più nel caso in cui uno shinobi si trovi ad agire in solitaria. A quel punto è importantissimo, se non essenziale, che il ninja conosca, quanto meno, le nozioni mediche di pronto soccorso tradizionali e, oltre a questo, che sia in grado di potersi procurare dalla natura, le piante adatte ad ogni situazione o problema. Gli shinobi specializzati in questo campo (che siano essi medici ninja o meno) hanno la possibilità d’effettuare medicazioni d’urgenza a sé stessi o a terzi, sfruttando una vasta gamma d’erbe officinali che vanno dall’antidolorifico, al cicatrizzante, al disintossicante, all’antipiretico, al disinfettante, ecc...Inoltre, parimenti a come riconoscono le piante con effetti benefici pe l’uomo, sanno individuare le erbe da cui ricavare droghe di vario genere, che possono essere preparate mentre raggiungono il luogo d’un operazione.
-<b>[color=#DEB887]L[/color]</b>avorare per Aoji Tendo ha i suoi vantaggi, e spendere dieci anni di vita esplorando giungle e paludi non ha fatto altro che cementarli; Nan ha imparato la sua fetta di botanica, assieme alle interazioni tra le erbe e tra queste e l'organismo... in parte per esperienza diretta. Una disciplina che torna utile, senza dubbio, specialmente per le sue applicazioni in missione. Spesso la differenza tra la vita e la morte è la capacità di sapersi guardare attorno, e nonostante la Volpe ami davvero un'erba ed una soltanto, sa apprezzare le altre.-</p>
<hr>
<p align="center"><b>[color=#967117]Punti Missione[/color]</b>: 25</p>

Creazione Secondo Pg: 17

Liv D : 0

Liv C : 0

Liv B : 0

Liv A : 1 (+8)

Liv S : 0
</div></div>
</div></div>


Edited by ArdynIzunia - 20/5/2019, 10:52
 
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7° POST - Storia

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<div align="center"><div style=" background-color: #483C32; -moz-border-radius: 30px; -webkit-border-radius: 9px; border: 3px solid #967117; padding: 10px; width: 700px; color: #FF5500; line-height: 10px; text-align: left;"><div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div><div style="float: right; margin-right: 10px">[IMG=ak8nbk]http://oi61.tinypic.com/ak8nbk.jpg[/IMG]</div>
<p align="center"><span style="text-decoration:none; font-arial: impact; font-size: 20px; color: white; line-height: 6px">Avventure e Disavventure</span>
</p><hr>
<div style="overflow:hidden; width:697px;"><div style="overflow-y: scroll; height: 700px; width:700px; text-align: justify; border-top: 1px solid; padding: 2px; margin-left: 10px; color: white; font-size: 9pt;">

<div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=2w2fvyo]http://i59.tinypic.com/2w2fvyo.png[/IMG]</div>La biografia di Hai Nan è accatastata assieme alle altre della sua classe; un vecchio registro polveroso negli archivi di Suna. Tuttavia la realtà dei fatti è molto diversa da come viene riportata, a parole rigorose, dallo scrivano. Hai "Kitsuen" Nan è il nome di un personaggio, non di un uomo, e la sua storia vive per non essere raccontata.
Suo padre era un mercenario, sua madre era irrilevante. Il vecchio aveva messo da parte un bel gruzzolo militando per Shodaime Tsuchikage, rischiando la pelle ogni due per tre, probabilmente accoppiandosi con altre creature, consenzienti o meno, lungo il confine.
Ma qui si parla di Daisuke Homura, che venne alla luce senza padre, partito in missione, e senza madre, morta di una delle tante malattie che possono colpire donne incinte in territori spietati. Al dottore parve ideale salvare il bambino, prematuro di due settimane, e tanto mingherlino da far fatica persino a piangere. Quando uscì dal grembo, sollecitato, tossì debolmente, e respirò rauco... destino?
Insomma, nessuno gli avrebbe dato molte speranze; e invece Daisuke crebbe, nonostante tutto, come un bambino curioso e tranquillo. Non aveva molti amici, e quelli che aveva li frequentava poco. Era piuttosto schivo, invero, e amava starsene solo. Il fratello di sua madre provvedeva a lui, dato che il vecchio non era quasi mai al villaggio, ma i soldi non mancavano mai anche per questa ragione, e Daisuke non disprezzò mai la figura paterna. Semplicemente, non era paterna.
A nove anni si iscrisse all'accademia di Iwagakure, a tredici divenne genin, a sedici chunin, e tale rimase, complici la poca attività e lo scetticismo di fronte al tanto declamato "Fervore di Iwa".
Ma andiamo per gradi; l'adolescenza di Daisuke portò con sé, assieme ai brufoli, alle missioni involute e alla pigra trasgressione tramite alcool un senso uniforme di stanchezza. Più di quanto non ne avesse prima, più di quanto non ne avrebbe probabilmente mai avuto. Se ne rimaneva lì, a guardare i coetanei superarlo in capacità o farsi una famiglia, senza che la cosa lo turbasse. Era solo, ora, davvero solo. Con nessuno più a badare a lui, Daisuke aveva raggiunto lo stato di quiescenza tacitamente desiderato fin lì. Non era un brutto giovane, anzi, e più di una ragazza gli si avvicinò. Ma le prime relazioni divennero presto un peso, e lo shinobi perse presto la voglia di coltivarle.
Così rimase per parecchio tempo; un letargo voluto e non voluto, amato e odiato. Ma, in definitiva, il ragazzo era troppo pigro per uscirne. I soldi non gli mancavano, come sempre, e dunque non c'era ragione di trovarsi un lavoro. Viveva sulle spalle del vecchio, e allora? Non c'era nessuno a spronarlo a fare altrimenti, e lui se ne rimaneva lì.
Finché non arrivò il giorno del giudizio. Il giorno in cui Homura Daisuke incontrò la vita, l'emozione capace di dargli un calcio abbastanza forte da svegliarlo, abbastanza forte da farlo precipitare in un oblio di fuoco dal quale sarebbe riemerso quasi quarant'anni più tardi.




<p align="center">[IMG=54u4cp]http://i59.tinypic.com/54u4cp.png[/IMG]</p>

Diciannovenne, missione grado B, Paese della Pietra. La situazione precipita in una A, e il ragazzo è solo. Ha nascosto il coprifronte, corre. Sa che finirà come il resto della sua squadra; sa che gli ANBU di Konoha fanno bene il loro dovere, non come lui, che è scappato da bravo coniglio. Cerca di nascondere le impronte, cerca di rendere il passo silenzioso, ma non è allenato abbastanza. Le macerie della Grande Ishi non possono nasconderlo in eterno. Vorrebbe eclissarsi, svanire come uno spettro, ma non può. Gli ANBU lo trovano tremante in un angolo, lo riconoscono, lo catturano, lo portano al loro campo base.
Qui viene interrogato, e decide, come ultimo, inverosimile atto, di non parlare, magari cercando una qualche strana redenzione. Sia come sia, cambia presto idea di fronte ai metodi collaudati di un tizio in impermeabile nero, e canta come un uccellino in primavera, abbandonando definitivamente nobili pretese che non erano mai state sue.
Alla fin fine, non era mai stato attaccato a nulla. Al villaggio, alla gente, a niente. Questo pensava, una volta in cella. Era un miserabile, si, e se fosse tornato ad Iwa l'avrebbero ucciso tra le risa dei bambini e gli sguardi severi degli anziani. Sarebbe sparito, se l'avessero rilasciato. Si sarebbe cercato qualche buco in cui ficcare la testa e morire.
Ecco le prospettive. La vita di Daisuke, shinobi di Iwa, finiva lì, da traditore. Ma non sarebbe stata in ragione delle sue intenzioni, del suo esilio volontario.
Una notte, dopo chissà quanto tempo di prigionia, un'esplosione sconvolse il campo. Potente, profonda, da far tremare la terra. I carcerieri si affrettarono a difendere le posizioni, ma una seconda esplosione strappò loro la vita, lasciandoli esanimi, carbonizzati, accanto alla cella. I loro volti contratti in un'espressione mostruosa.
Le fiamme strisciarono fin dentro la prigione, sfilando davanti agli occhi lucidi del chunin prigionero. Non poteva staccarli dallo sguardo tormentato e vitreo dei morti davanti a lui, dai loro volti neri, scarnificati.
Le urla del campo, il rumore della battaglia, tutto si perse nel crepitare della fiamma. E mentre l'aria andava consumandosi e la temperatura gli stringeva le viscere, Daisuke si lasciò morire. Avrebbe potuto tentare la fuga, forzare le sbarre già scosse, ma non ne aveva la forza.
Per la prima volta nella sua vita venne a patti con sé stesso, e decise di non meritare un'ennesima possibilità. Sarebbe sparito lì, cenere con la cenere, in un teatro di guerra. Chissà... magari ad Iwa gli avrebbero anche dedicato una lapide. Lasciò che il calore lo lambisse, che il fumo lo nascondesse per sempre... sarebbe volato via assieme alla cenere, e nessuno l'avrebbe mai più cercato. Chiuse gli occhi.
E li riaprì al mattino del giorno seguente. Mentre ancora cercavano, agonizzanti, di mettere a fuoco le circostanze, Daisuke già si dannava l'anima. Come faceva ad essere ancora vivo?
Poi, cercando di muoversi, l'illuminazione giunse inaspettata. Era coperto da qualcosa di umido. Un panno bagnato, magari? No, troppo pesante. Una lastra di legno? No, troppo puzzolente. Ebbene, su di lui era adagiato uno degli aggressori. Il ragazzo cercò di rimuoverlo, per qualche ragione, ma il dolore che lo colse fu abbastanza lancinante da fagli perdere ogni fantasia da crocerossina. Se ne stette lì, perciò; immobile, dolorante, in bocca un sapore di cenere e sangue, la gola riarsa come il deserto, le gambe insensibili, e quest'ultima era una nota positiva. Morire di sete era ben più terribile, si disse, ma forse una punizione adeguata... o magari sarebbe passato qualche animale selvatico...
Passò il tempo, non seppe dire quanto. I fumi delle macerie rendevano il semplice respirare un'impresa, e la mente di Daisuke perse lucidità più di una volta. Sentiva lo stomaco ululare, la gola guaire... ma non gli importava.
Poi, al tramonto, sentì smuovere il cadavere. Finalmente un lupo, pensò dapprima, ma la creatura che gli si parò davanti era la bestiolina più strana che avesse mai visto. Era chiara, di un giallo paglierino, con un muso a punta e due orecchie enormi. Una volpe, tipo. Il suo primissimo istinto fu quello di mangiarla, ma poi una voce lo riportò al mondo degli uomini.
"Hai trovato qualcosa?" disse un uomo, e gli occhi incrostati di Daisuke incontrarono per la prima volta la silhouette mastodontica di Aoji Tendo. La sua barba era enorme, una cascata nera che inabissava le labbra e solleticava la cintola. Quando fecero le presentazioni, più tardi, e Daisuke poté osservarlo meglio, non riuscì a capacitarsi di come una persona potesse preoccuparsi così poco del proprio aspetto. Aoji puzzava, e tanto, aveva un accento terrificante e pareva aver rubato i vestiti ad uno sfollato... ma non era uno shinobi; questo, un vigliacco come Daisuke, poté notarlo immediatamente.
Gli diedero da bere, perché quando gli domandarono il nome non aveva facoltà di parola, e promisero di aiutarlo a patto che dicesse loro cos'era successo. Si, Aoji non era solo, quel giorno, ma ci arriveremo tra un attimo. Gli chiesero il nome, appunto, e fu lì, per la prima volta, che al vigliacco Daisuke venne in mente di sparire davvero dalla circolazione. Stavolta, però, sarebbe stato in maniera indolore, senza troppo disturbo... insomma, un modo efficiente di eclissarsi. Pensò perciò ad uno pseudonimo mentre beveva dalla borraccia lurida del suo salvatore, pensò alla sua vigliaccheria, all'essere un disertore, al fumo e alla cenere sulle macerie... e compose il nome più ridicolo della storia.
Hai &#28784;, Cenere. Nan &#38627;, Disastrato. Rispose che il suo nome era Hai Nan, e si pentì immediatamente di averlo detto; nessuno poteva credere ad un nome del genere... tranne evidentemente Aoji Tendo e i suoi "collaboratori". Presero il nome per buono, così come la storia che era stato preso in custodia per aver sottratto, affamato, dei ryo ad un ninja di Konoha, senza sapere realmente a chi rubava. Li ringraziò per il loro aiuto, e raccontò loro dell'incendio. A sera fatta lo aiutarono a camminare, caricandolo poi su uno dei loro carri. La notte scese rapida e gelida, e nonostante le ustioni il ragazzo riuscì ad allungare la mano verso uno dei teli che coprivano la merce. Era scuro, pesante, e intriso di un odore che avrebbe condizionato la sua vita di lì in avanti. Lo tirò fin sopra la testa, e chiuse gli occhi, respirando tabacco.

<div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=afh75s]http://i60.tinypic.com/afh75s.jpg[/IMG]</div>Così moriva Daisuke Homura, e dalle ceneri nasceva Hai Nan. Inizialmente uguali, i due iniziarono ben presto a prendere strade diverse. Del primo si persero le tracce, una spunta sulla lista degli shinobi dispersi in missione. Qualcuno l'avrebbe pianto, forse, o forse no.
Il secondo si svegliò tre giorni più tardi, in una brandina che lo stava lentamente storpiando. Il tessuto era cedevole, e la schiena doleva più delle croste. Tentò di chiedere aiuto, ma la voce che uscì era quella di un gallo rauco. Finalmente, dopo un'ora, si fece viva la presenza inodore di una vecchietta. Portava delle bende fresche, dell'acqua, e per poco non ci rimase secca quando vide il braccio mummificato di Nan teso verso di lei. Il giovane era ancora in condizioni pietose; a malapena in grado di muoversi, troppo debole per gridare di dolore quando lo faceva. Era peggiorato, senza dubbio, e il pensiero di star sul serio per morire gli attraversò la testa come un vecchio compagno.
Eppure ora non voleva andarsene; sapeva esserci ancora dello spazio per lui, in quel mondo in cui era nessuno, e l'odore che aveva permeato i suoi sogni febbrili non lo abbandonava. Era pungente, pieno, disgustoso, opprimente, eppure dolce, ricco, corposo, intrigante... non aveva mai sentito nulla del genere in vita sua, e le prime parole che pronunciò, una volta che l'infermiera fosse riuscita ad avvicinarsi, furono di sincera curiosità. Lei scosse il capo, e non disse nulla, per la delusione del ragazzo. Doveva sapere.
Le medicazioni erano fresche, e cambiate abbastanza spesso da non incollarsi alla pelle rosolata, Nan ne fu grato. Si aspettò una visita dal suo gargantuesco salvatore, ma non avvenne, e la vecchia non rispose nemmeno a questa domanda. Perché ce l'avesse con lui, il ragazzo non ne aveva idea. Non poteva che aspettare, lì immobile, il susseguirsi dei giorni. Faceva caldo, anche dal punto di vista di un ustionato, e il tempo impietoso non variò di una virgola per tutta la convalescenza. La vecchietta rimase sua unica compagna, anche lei invariata, fatta di coccio su ingranaggi di legno. L'afa non pareva scalfirla; la pelle scura, grinzosa e anticata dal sole doveva essere concia come quella della branda.
A quindici giorni dal suo risveglio poté alzarsi. Si svegliò a notte fonda, della vecchia nessuna traccia, e la mummia prese il via. Le gambe avevano perso tono e voglia di muoversi, il cervello era abituato al decubito, e quindi dovette subito sostenersi alla parete per non cadere. Per la prima volta, da quando era lì, diede una buona occhiata ai dintorni: una casupola, delle scope, delle cassette vuote con un marchio inciso a fuoco... uno sgabuzzino? Non importava più; il fuggitivo era già alla porta. La aprì, e il vento gliela ridiede in faccia.
Erano nella zona degli altopiani, poté dirlo quasi subito. Si massaggiò il naso mentre osservava la luna illuminare il rosso nascosto delle mese... nessuno in vista, in lontananza, e tutto taceva. Il vento della steppa tornò alla carica, benvenuto. Era ancora nel Paese della Terra, ma lontano da Iwa, almeno in metrica... ed era un bene. Attorno a lui altre cinque costruzioni, una molto particolare, quasi interamente in vetro.
Lento, prendendo confidenza, si avvicinò alla serra. Dei lumi bianchi pendevano sopra una serie di foglie larghissime, le più larghe che avesse mai visto, e verdi quanto il verde può essere. Riflettevano la luce, rigogliose, e Nan volle entrare per seguire il suo naso. Nulla; con sommo disappunto si accorse che le foglie non emanavano alcun odore. Perse ben presto interesse, e nel voltarsi nuovamente verso l'uscita incontrò una barriera inaspettata. Vacillò, e lo sguardo disegnò la figura di un uomo stagliarsi tra lui e la porta. L'avevano beccato; era uno dei dipendenti di Aoji, avrebbe poi scoperto, e non pareva fidarsi molto del nuovo arrivato. Nan non poteva biasimarlo, ma nemmeno lo ringraziò. Il suo nome era Shinji, non disse il cognome, e fu la prima persona a rispondere alle sue domande. Nel bene e nel male.
Scoprì così che la vecchietta era muta, che le foglie verdi erano di tabacco, che il tabacco era una foglia rinomata nel Paese della Terra, originaria del lontano ovest, e in rapida diffusione anche nel continente ninja. Aoji Tendo gestiva un traffico piuttosto importante, e in aumento; per questa ragione di rado passava da quelle parti. Il tabacco veniva essiccato in uno stabilimento più a valle, aggiunse, dove i venti venivano a stringersi, correndo veloci e rubando l'acqua alle foglie... il calore faceva il resto. Ed ecco che, di fronte all'estatico ustionato, Shinji tirava fuori il prodotto finale, il santo graal dei viziosi, una barretta cilindrica, stretta, dall'aspetto poco appetibile. Un sigaro.
L'odore che Hai Nan aveva sentito settantadue ore prima, e che solo ora andava perdendo, tornò a lui come un vento primaverile. Quando poi l'uomo si ficcò in bocca l'oggetto e lo accese, il fumo che ne scaturì moltiplicò il tono per centinaia di volte. Nan disfece il resto delle bende che gli coprivano il volto, incurante di eventuali croste superstiti, e a naso libero assaporò i vapori lacrimogeni senza preoccuparsi di essere discreto. Nemmeno il vento dell'altopiano poteva fugare quella coltre bianca, densa. Per Nan, in quel momento, il destino bussava alla porta. Il fumo correva dentro e fuori di lui, incendiandolo, e per la prima volta fu contento di aver inventato il suo stupido nome. Persino quando Shinji gli soffiò un'intera tirata in faccia il ragazzo non vacillò; rise, si asciugò le lacrime, e pensò che una notte come quella non sarebbe tornata.
Strappò a Shinji un patto: avrebbe lavorato per lui, se gli fosse stato permesso di fumare uno di quei cosi al mese. Così fu, e con un gesto inaspettatamente rapido sottrasse l'anticipo al suo principale, ficcandoselo in bocca e tirando come fosse una cannuccia. La vampata gli invase ogni millimetro del corpo, ricoprendo il palato di un gusto amaro e dolce; i polmoni eruttarono nuvole, e Shinji rise abbastanza forte da svegliare il resto degli operai. Di lì a poco, nessuno si ricordò più di Hai Nan. Era uno spavaldo fumatore; IL Fumatore: Kitsuen Nan.

<div style="float: right; margin-left: 10px">[IMG=1zf516w]http://i57.tinypic.com/1zf516w.png[/IMG]</div>Così, di villaggio in villaggio, di città in città, di Paese in Paese, Kitsuen Nan seguì Shinji il Convincente nella sua opera di piazzamento. Per i primi tempi si trattò di stare a guardare, di caricare carri e muli, di appendere le foglie agli essiccatoi, di lavare via gli scarti, di smottare e seminare. Lavori ingrati, ma che rendevano il gusto dello stipendio ancora più dolce. Gli capitò di rincontrare Aoji Tendo un altro paio di volte, per i primi sei sigari di lavoro, ma principalmente quando si trattava di discutere compensi. Shinji era bravo in quello che faceva, e il capo lo ricompensava bene, cosa che si rifletteva sul loro stile di vita. Nan iniziò ben presto a guadagnare più di un sigaro al mese, a vestire capi singolari e a contrattare come il suo principale. A tre anni dal patto, aveva smesso di scaricare casse, a cinque si occupava dei conti, a dieci era il vice di Shinji il Convincente, a quindici aveva una sua spedizione, ed era diventato convincente anche lui. Terra, Vento, Fuoco, Neve, Erba, Ferro, Acqua, Cascata, Fulmine, nessun Paese era scevro di amanti del tabacco; gli affari andavano a gonfie vele, e vendettero persino a degli agenti dell'Abukara. Poco importava chi fosse il cliente; il marchio di Aoji Tendo non era diventato il primo, il monopolista, tirandosi indietro. Ben presto il denaro non bastò più; Nan si permise vizi che non avrebbe mai pensato di poter prendere. La compagnia femminile non gli dispiaceva, né il cibo più esotico, né il gioco d'azzardo o l'alcol. Aoji arrivò a regalargli il suo tant&#333; personale, una lama singolare in grado di fare da tagliasigari, e che tale nome conservò.
Furono anni febbrili, di viaggio costante, di soldi da spendere, di conoscenza infinita. Le gambe di Nan coprirono l'intero continente ninja, ed oltre. Il nord non era più quello segnato dalla cartina, per lui; sapeva che c'erano dei villaggi tribali oltre la Terra, e una grande nazione, quasi incenerita dall'attività vulcanica, oltre il Fulmine. A sud si spinse dove ogni uomo può spingersi: il grande crepaccio che separa il deserto del Vento da quello sconosciuto. Nella grande isola ad est incontrò commercianti venuti da lontano, vestiti in maniera ridicola e dagli occhi dipinti. Ad ovest poté osservare il Paese del Cielo levitare in aria da solo, e le montagne piegarsi al suo gioco gravitazionale come giocattoli. La nuova vita che aveva scelto gli scorreva nelle vene impetuosa, scevra di quel senso di immobilità che aveva caratterizzato la gioventù. Il ricordo dell'incendio, dieci anni prima, e dell'esistenza grama di Daisuke Homura erano remoti, davvero appartenuti a qualcun altro. Hai Nan aveva tutto da perdere, ormai, e ben presto ci andò vicino.
Era una sera fresca d'autunno quando piombarono sulla loro carovana. Il commercio ricco attira banditi, si sa, e in genere la scorta che Nan pagava per i suoi messi era nutrita più che abbastanza da scoraggiare i malintenzionati. Quella volta, però, non fu sufficiente.
Stavano per accamparsi al confine tra il Paese delle Terme e quello del Fuoco, di ritorno allo stabilimento centrale, e sembrava una notte come tante. Nan scese dal carro a stirarsi le gambe, quindi fece due passi nella bassa boscaglia vicina per svuotare la vescica. Si accese un sigaro, appoggiò la schiena ad un tronco d'albero, e dopo una decina di minuti riprese la via del ritorno. Tornato, non trovò altro che sangue e corpi.
La visione lo sconvolse, lasciandolo impietrito. Non aveva sentito nulla; né urla, né chiasso, né il nitrire dei cavalli, anche loro massacrati. I sigari non erano stati toccati, né il denaro, né le foglie, avrebbe notato dardeggiando trai carri. Ciò che infine attirò il suo sguardo terrorizzato fu il riflesso lucente di un coltello; volteggiava sinuoso, calmo, per poi ricadere sul palmo di un uomo ammantato dall'ombra degli alberi. Nan non lo guardò davvero, non riuscì a distinguere, o comunque poi a ricordare i dettagli dell'assassino, ma il volteggiare del pugnale gli rimase impresso. Era la calma nella tempesta, scandiva i battiti del suo cuore.
Il tempo delle domande scadde prima di cominciare. L'uomo vide il rosso tenue emanato dal suo sigaro, ed avanzò qualche passo fuori dalle fronde. Nan seppe di non poter rimanere immobile, e il cervello contò gli attimi che lo separavano dall'incontrare la lama dell'aguzzino. Non fu il mercante, tuttavia, a spostarsi, ma lo shinobi morto da una decade. Daisuke vide il carnefice scattare, e d'istinto fece appello ad energie dimenticate, proiettandole in bocca per un jutsu di fuoco. Non fece in tempo a comporre i sigilli, però, e a ricevere il chakra fu il solo fumo. Quando lasciò la bocca dell'uomo, la cortina incontrò l'assalitore, accecandolo.
Realizzato l'insperabile, Kitsuen batté i tacchi dimenticando Shinji il Convincente, Aoji Tendo, la ricchezza, il futuro, il passato. Ciò che lo guidò fuori da quel boschetto, e a nord, fino al Paese del Gelo, fu la mera volontà di non morire. Era rinato come mercante, ma fu il ninja a salvargli la vita.

<p align="center">[IMG=20awit0]http://i62.tinypic.com/20awit0.jpg[/IMG]</p>

Il freddo non gli era mai stato amico, ma in quei giorni rivelò a Nan un volto che non avrebbe mai pensato di poter vedere. Il vento gli seccò la pelle, i piedi tra l'erba gelata divennero insensibili, le orecchie potevano essere già cadute, per quanto ne sapeva... e questo solo per i primi tempi. La seconda notte l'uomo pensò di essere spacciato; non era riuscito a trovare un riparo decente, e la poca legna era finita. Il fuoco morì attorno alle due di notte, lasciandolo preda di un freddo letale. Il sonno non lo favorì, e rimase sveglio mentre il gelo penetrava nelle ossa e spezzava il respiro. Era solo, ormai incapace anche di tremare, nella mente il ricordo del sangue e dei corpi, di come aveva abbandonato i cadaveri dei suoi colleghi a quel macellaio... forse era solo giusto che morisse... non era stato il fuoco a prenderlo; ci avrebbe pensato il gelo. Davanti agli occhi la distesa sterminata, il ghiaccio lucente alla luna... lo sguardo perse il fuoco; i dettagli lentamente si smussarono, si sciolsero, finché non vide solo punti luminosi. Poi l'oscurità lo raggiunse.
Quando si svegliò, solo per un istante, pensò di stare ancora guardando le mese gelate. Quel che gli apparve davanti era luminoso, cristallino, armonioso, perfetto e distante. Ma non era ghiaccio, ed il suo tocco era caldo come il sole primaverile. Il nome non era importante; per Nan era semplicemente l'ennesima entità venuta a prolungare la sua misera esistenza. Non meritava di essere vivo, questo il suo pensiero immediato; la sua fortuna nel salvare la pelle, nell'essere salvato, stava diventando terribile da sopportare. A lui era stato dato il privilegio di lasciarsi morire per ben due volte, mentre a milioni veniva strappata la vita senza appello... i suoi compagni compresi.
Si fece forza, portando su la schiena fino ad incontrare lo schienale del letto. Il focolare poco distante aveva un tocco incandescente sulla sua pelle intirizzita, e le ossa erano ibernate... si sentiva debole, eppure la mente rimaneva lucida. Un'altra giusta punizione.
<div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=2csdmx5]http://i62.tinypic.com/2csdmx5.png[/IMG]</div><div style="float: right; margin-left: 10px">[IMG=2djc60z]http://i59.tinypic.com/2djc60z.jpg[/IMG]</div>Le mani della ragazza lo sfiorarono attraverso il lenzuolo, fermando la lenta ascesa. Doveva riposare, disse, ma Nan già lo sapeva. Incrociò il suo sguardo cercando di farle intendere le sue intenzioni, ma trovò il vuoto. Era cieca, due gemme senza luce. Di nuovo il fato lo torturava, facendolo sentire indegno. Se ancora aveva un briciolo d'onore, quello era il momento di mostrarlo.
Si sarebbe alzato, avrebbe camminato fuori dalla stanzetta e sarebbe morto nel gelo... anziché farsi salvare da chi era evidentemente in condizioni più disperate delle sue. Il cuore era fermo sull'obiettivo, desideroso di una redenzione muta ed insignificante, e le membra pronte a seguirlo. Scostò con un colpo le mani della ragazza, impetuoso, e si alzò per barcollare verso la porta. L'irruenza avrebbe prevalso stavolta, e la cautela di una mente vigliacca non sarebbe stata in grado di salvarlo. Spalancò la via all'inverno.
Il vento lo colpì come un pugno in viso, smorzando la fiamma nel camino e la voce della giovane. Come quindici anni prima, la paura lo afferrò prima che potesse muoversi... ma stavolta Nan se ne svincolò. Il gelo gli venne incontro come un vecchio amico, fermando sul nascere delle lacrime patetiche... ed avanzò nella neve. Passo dopo passo sentì le forze abbandonarlo, e la sensibilità sparire dalle piante nude dei piedi. Ai suoi occhi una distesa bianca infinita, unita all'orizzonte ad un cielo identico... si, era tempo di lasciare anche la sua seconda vita.
Lei lo inseguì come poté, ma la determinazione dell'uomo gli permise di mettere distanza tra loro... era sordo alla sua voce. Dopo diversi minuti cadde tra la neve, incapace di riprendere l'equilibrio, di trovare un'andata e un ritorno.
Di nuovo la vita gli giocava un tiro tremendo... l'avrebbe lasciata lì? Avrebbe ucciso, per uccidersi? Rimase fermo, sentendola arrancare alle sue spalle. Fino a che punto era meschino?
Si voltò, e con un gesto fermo la aiutò a rialzarsi. Poi, scusandosi, la riaccompagnò a casa. Non gli era rimasto altro, si disse, maledicendo la sua stupidità ed immaturità.
Rimasero a lungo seduti, in silenzio, forse aspettando che il té si intiepidisse. Nan era incapace di sedersi o alzarsi, e non spiegò il perché del suo gesto. Dopo un tempo infinito ebbe la forza di chiedere cosa ne fosse stato dei suoi sigari, e lei gli passò la sua scatola... ma sarebbero passati alcuni giorni prima che riuscisse a fumare. Tsume, si chiamava; Nan non domandò di più. Non l'aveva trovato da sola, disse, ma da sola viveva, immersa nel gelo dell'inverno in arrivo. La casupola era rotondeggiante, costruita in pietra porosa e spessa, in grado di isolare perfettamente dall'esterno.
Col tempo l'uomo iniziò a ripagare l'aiuto datogli, svolgendo delle commissioni che a Tsume richiedevano tempo e fatica. Più volte andò e tornò dal villaggio di Harinoke, dove aveva iniziato ad abitare, e riuscì a costruire una piccola serra in vetro nel cortile. Il denaro non gli mancava, anche se spenderlo era una pena. Ogni ryo, ogni bene comprato gli ricordava la vita da mercante, che già sembrava tanto lontana. I vizi, la boria, la mondanità... tutto appariva spoglio, triste, ora. Col passare dei mesi si liberò di tutto ciò che lo disgustava, che lo aveva reso avido e meschino. Gli abiti che portava sparirono per primi, i gioielli per secondi, ma Tagliasigari finì riposta in una cassapanca... era stato un dono, un ricordo di giorni futili e felici, e tale sarebbe rimasto.
Iniziò ad aprirsi con la sua salvatrice, raccontandole del suo passato e da dove venissero le sue finanze. Non menzionò la sua prima vita, naturalmente, ma riuscì ugualmente a sorprenderla con le sue doti di botanico. Ben presto poté coltivare patate, rape, cavoli e persino del riso, oltre naturalmente alle foglie di tabacco. La gente iniziò a venire da lontano per comprare prodotti tanto inusuali, ma gli affari avevano perso il loro fascino. Ora era semplicemente un modo per tenersi occupati, per sperare che la vita passasse senza notarlo.
Tra lui e Tsume iniziò ad esservi affetto, certo, e fu difficile per Nan avvicinarsi a lei. Non amava il fumo, e questo era già un problema; per ben due mesi riuscì a tenere il Fumatore lontano dal suo vizio salvifico, prima che ricominciasse di nascosto. Ma, in realtà, l'avversione per i sigari era il meno. Riflettendo, Nan si disse che non era tempo per piantare radici; sentiva, nel profondo del cuore, che il suo passato sarebbe tornato ancora per tormentarlo. Aoji Tendo non era uomo da perdonare chi abbandonava un carico prezioso, e certamente era venuto a sapere della sua scomparsa.
Per questa ragione decise di insegnare a Tsume i rudimenti del taijutsu. Le disse che una ragazza sola, così come un ricco mercante, doveva sapersi difendere, e che la mancanza della vista non era un problema. Lui stesso apprese come muoversi al buio, bendato, ponendo attenzione ad ogni movimento proprio ed altrui. In meno di due anni lei gli tenne testa, tanto che Nan dovette iniziare a combattere ad occhi aperti. Insieme affrontarono cinque inverni, cinque "Brevi estati" del Gelo, cinque anni di bufere e tranquillità... e per Nan arrivò il giorno in cui si sentì finalmente realizzato; quello era il suo posto, dopo tanto girovagare. A quarant'anni rinasceva ancora, come fruttivendolo, amico, e amante. Benché Tsume fosse molto più giovane di lui, infatti, la ragazza gli era vicina come nessuno mai era stato. Per quanto avesse cercato di negare il sentimento che andava crescendo, l'amore lo colse comunque al momento giusto. Era felice, felice del suo lavoro, del freddo, delle giornate invariate e monotone, delle lunghe passeggiate assieme. Sentiva che, un giorno, avrebbe potuto raccontarle tutta la verità su di lui; aveva tutto il tempo, però, poteva rimandare.
<div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=k4tc8p]http://i59.tinypic.com/k4tc8p.jpg[/IMG]</div>Ma la vita trovò la strada attraverso l'inverno e la neve, affrontando la tempesta pur di trovarlo... e lo raggiunse in una mattinata come tante, travestita da cliente. Domandò di vedere i prodotti, di fare un giro per la serra, e Nan fu ben contento di accompagnarlo. Parlava in un accento inusuale, per il luogo, ma il Fumatore non ci fece caso; la gente arrivava da lontano ad Harinoke, che fossero clienti o viaggiatori. Tuttavia, passati davanti al tabacco, qualcosa rintoccò nell'animo di Nan. Un suono, regolare e cadenzato, che scandiva i battiti del suo cuore. Si voltò verso il cliente, guardandolo destreggiarsi con una moneta.
Saliva, scendeva. Tin.
Saliva, scendeva. Tin.
Saliva, scendeva. Tin.
Baluginava davanti al suo sguardo, che dardeggiava a quello del cliente quando la moneta arrivava ad altezza d'uomo. Un solo momento, poi, e l'assassino gli fu addosso. Un coltello aveva sostituito la moneta, e il suo lucore era ben conosciuto sia a Nan che a Daisuke. Quando si scontrarono, il venditore tentò di accecare il suo carnefice come aveva fatto cinque anni prima... ma senza successo, stavolta. Le mani lo trovarono anche al buio, e presto non fu più in grado di respirare. La stretta del sicario attorno al collo, la mancanza d'aria, la vista del coltello pronto a farlo cadavere... tutto turbinò, passato e presente, memoria e momento. Poi un grido, ed un colpo.
Tsume era accorsa, ed aveva tentato di colpire l'assassino alle spalle. L'uomo si era girato in tempo, tuttavia, e dopo aver colpito ancora Nan affrontò la ragazza. Stordito, il Fumatore tentò di rialzarsi, ma cadde ancora e ancora, mentre il massacratore dei suoi compagni si apprestava a fare altrettanto con l'unica ragione rimastagli.
Non l'avrebbe permesso... stavolta non poteva, non sarebbe scappato. Il tempo di redimere la propria dignità era arrivato. Le gambe ritrovarono l'equilibrio, le mani il mozzicone ancora acceso, la mente una freddezza alimentata dalle vampate torride della foglia. Esalò una prima nuvola, dimenticando sangue e dolore, ne esalò una seconda, trovando Tagliasigari, una terza, avanzando verso il caos. L'assassino lo vide avanzare lento, e con un colpo di mano gli lanciò un pugnale. In un istante, Nan rilasciò la quarta ed ultima, inondando la serra con una coltre fittissima.
Era cieco, ma ormai vedeva. I suoi passi lo portarono ad un metro dal suo passato, e con un unico affondo lo inchiodò al vetro. Il chakra gli ribollì nelle vene, ma il volto rimase impassibile. Il fuoco bruciò tutto il tabacco conservato nell'impugnatura fino a quel momento, che all'insaputa del Fumatore eruttò attraverso il meccanismo cavo della lama. Il lume negli occhi nemici si spense, e, con lui, morì la speranza di Nan Kitsuen.
Quella notte le raccontò tutto: di Daisuke, di Iwa, della sua meschinità, delle sue menzogne. Come sempre Tsume lo ascoltò in silenzio, tamponando il sangue dei tagli e fasciando le contusioni. Se avesse potuto, l'uomo avrebbe fermato il tempo e l'avanzare del giorno, che arrivò fin troppo presto.
Era un addio, lo capirono entrambi fin da subito. Nan sapeva di essere braccato, da Iwa o da Tendo non faceva differenza, e non poteva permettersi di mettere Tsume in pericolo. Partire insieme non sarebbe stato saggio, non nelle condizioni della ragazza, e se davvero c'era la Roccia dietro l'assassinio nessun luogo era sicuro.
Non rimaneva che salutarsi, un commiato venato dalla speranza del ritorno. Nan vi rifletté attraversando nuovamente le distese gelide, ma più e più volte la ricacciò scettico e dolente. Iwa non avrebbe mai smesso di cacciarlo, né i suoi creditori. Si era trattato di una parentesi, niente più che di un momento di pace.
Eppure lei era viva, stava bene, e col tempo si sarebbe dimenticata di lui. La consapevolezza di aver dato un senso alla propria esistenza trasformò il vento gelido in una brezza accomodante. Passo dopo passo, pur senza una meta, Nan tornò alle propaggini della foresta da cui, cinque anni prima, aveva avuto inizio il suo esilio.

<p align="center">[IMG=2luzaro]http://s15.postimg.org/egf7hywjv/2luzaro.jpg[/IMG]</p>

Cosa gli rimaneva? Dove si sarebbe trascinato? Che il passato gli corresse dietro o meno, a questo punto non aveva importanza. Finché era solo non poteva mettere altri in pericolo, e tanto bastava a rendere la minaccia inconsistente. Non c'era desiderio di vendetta, in lui, né la voglia di intraprendere un'impresa che non aveva i fondi o le capacità per portare a termine.
Passò dunque un anno viaggiando di taverna in taverna, di villaggio in villaggio, tentando di scomparire nuovamente. Il nome variava volta a volta, così come l'abbigliamento ed il modo di comportarsi, finché voglia e denaro non arrivarono agli sgoccioli. A questo punto, consapevole che noia e tristezza non si sarebbero mai fatte seminare, l'uomo spese le ultime fortune per pagarsi il viaggio in nave fino alle isole ad est, oltre il Paese dell'Acqua. Non conosceva luogo più lontano da Iwa, né più selvaggio. Così come dieci anni prima, l'arcipelago aveva molti nomi e molte facce diverse. Che fossero abitanti del continente o stranieri venuti da lontano, tuttavia, tutti coloro che arrivavano all'arcipelago avevano tre cose in comune: erano arrivati in nave, avevano denaro da spendere, perdevano i loro trascorsi, buoni o cattivi che fossero.
Nan poteva vantare solo la prima, e per tale ragione si diresse dove sapeva avrebbe potuto ottenere la seconda. La terza, per lui, era ormai una vuota promessa.
<div style="float: right; margin-left: 10px">[IMG=2nbd8cw]http://i59.tinypic.com/2nbd8cw.jpg[/IMG]</div>Non era insolito per debitori o criminali finire in pasto alla Gilda degli Esploratori, nell'arcipelago. Nan sapeva bene cosa sarebbe successo, una volta che avesse accettato il loro anello. C'erano sempre persone disposte ad investire per il controllo e la mappatura del continente orientale, oltre l'oceano. Che fosse con il binocolo o con la spada, la Gilda si occupava di... assicurare regioni per un prezzo equo. Nan non chiedeva niente di meglio.
Fu così che, appena quarantenne, l'uomo approdò su un luogo fuori da quasi ogni mappa del continente. Parlava appena qualche parola, e benché non ci fosse molto da dire in un territorio quasi completamente selvaggio, comunicare con i locali gli era difficilissimo. Tanto meglio, si disse, se voleva evitare di lasciare un segno del suo passaggio.
Ben presto, in ogni caso, imparò lo stretto necessario a mantenerlo in vita. Di luogo in luogo, dalla giungla alla pianura alla montagna, il lavoro come mercenario lo portò ad annullarsi, a trasformare il passato in un ricordo sfocato, ancora una volta appartenuto ad altri. Tutto era avvenuto in luoghi così lontani, così diversi da quello in cui si trovava, ed il pericolo costante divenne una comoda distrazione. Fumare, nascondersi, tendere agguati, uccidere, rimanere feriti, guadagnare, fumare, e partire di nuovo, questa divenne la routine per quasi una decade. Non era un lavoro onorevole, dato che la Gilda si occupava di esplorazione quanto un macellaio coltiva piante, ma Nan non era più lo shinobi, il mercante o il bottegaio; ora usava il denaro solo per lo stretto necessario, per i sigari, e mai per appagare il vizio o la rassegnazione che, come una compagna non frequentata per tanti anni, era tornata a trovarlo.
Non cercò mai l'avanzamento nei ranghi dell'organizzazione, né il legame con i mercenari che, volta a volta, lo affiancavano in ciascuna operazione. Eppure, lentamente, così come era stato un tempo infinito prima, l'uomo iniziò a dimenticare il proprio passato. Non l'avrebbero mai trovato, nonostante sapessero fosse vivo. Chi poteva desiderarlo morto per tanti anni? Non aveva lasciato nulla dietro di sé.
E il nulla, come in un circolo vizioso, lo attendeva all'inizio del percorso.
La Gilda spedì lui e altri quarantanove uomini nel folto della giungla, a stanare una delle tante tribù che, da partner commerciali, erano divenute ostacolo. Nonostante gli appostamenti e le trappole, dei selvaggi c'era appena l'ombra. Si rivelavano per poi svanire dopo brevi inseguimenti, accelerando la loro marcia del cuore del verde ed instillando un senso di frustrazione e fretta che Nan aveva imparato a temere. Non si nascondevano per colpirli, non era la solita strategia... ma ai mercenari non importò granché: i selvaggi sapevano di non poter competere con loro, né in termini di rifornimenti, né in termini di capacità o equipaggiamento.
<div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG=a0fbko]http://i57.tinypic.com/a0fbko.jpg[/IMG]</div>Così proseguirono con gli ordini, trovandosi infine in un'ampia radura. La luce del tramonto si infrangeva sulle fronde in alto, cadendo qua e là in frammenti sanguigni sul pianoro erboso, finché, dopo alcuni metri, non riusciva ad illuminare appieno. Gli alberi si interrompevano infatti bruscamente, senza alcun accenno di sradicamento, ad una distanza fissa dalla struttura più singolare che gli uomini avessero mai visto. Una rovina, un tempio, forse, ma dall'aspetto e dimensioni impensabili. Le tribù non costruivano in pietra, questo era certo, né possedevano gli strumenti per creare una radura artificiale di quella dimensione e precisione.
I loro sforzi erano stati finalmente premiati, fu il primo pensiero di tutti, ma all'intenzione di addentrarvisi tutti si dissero contrari: era fin troppo facile finire in una trappola, o comunque rischiare di trovarsi circondati dai selvaggi, una volta entrati. Meglio informare la Gilda.
Non ebbero il tempo di organizzarsi, tuttavia. Alle loro spalle si levò un grido, poi un altro, finché l'intera cinta arborea non risuonò del canto di guerra tribale che avevano cercato per così tanto tempo. Una salva di frecce li raggiunse dal folto, non inattesa, atterrando a pochi passi dal gruppo in ritirata verso il centro. Il tiro costante li costrinse ben presto a cercare rifugio nell'edificio, abbandonando chi era stato ucciso o ferito da non poter camminare.
Sigillata la grande porta di pietra, furono al buio. Le loro voci risuonavano allarmate per le pareti mute della costruzione, finché un lucore chiaro non li richiamò al silenzio. Dapprima flebile, la luce crebbe in un chiaro verde acqua, cristallino, non piegato dalle vibrazioni di alcuna fiamma alle spalle della gemma. Pur senza chiasso, il terrore di aver risvegliato qualcosa indusse molti a cercare di forzare l'ingresso, ora inamovibile.
Nan, dal canto suo, continuò ad osservare il lume in fondo al corridoio senza battere ciglio. La consapevolezza di una morte imminente gli sfiorò la mente, ma era un tocco dolce, quasi desiderato. Era dunque quello il luogo in cui sarebbe finita la sua storia? Senza che stavolta lo volesse, avrebbe finalmente perso la sua partita a dadi col destino? Aveva arrancato abbastanza, si sorprese a pensare... cinquant'anni di fuga e rassegnazione erano abbastanza per chiunque.
Poi le mura iniziarono ad emanare un vapore scuro, tetro, e, prima che la luce svanisse, Nan poté distinguere delle figure farsi largo silenziose trai blocchi in pietra. Uomini, demoni, spettri... non faceva differenza. Seguì il buio, e la follia del massacro.
Attorno a lui sentiva le urla dei suoi compagni, e le loro preghiere, ma gli occhi privi di guida ora non cercavano altro che l'unica luce rimasta in vista... un rossore, a pochi centimetri dal viso, familiare e pulsante al ritmo del suo respiro. Quando vennero per lui, le loro dita affilate come coltelli, il Fumatore vide il rosso farsi scuro, viola, ed una voce parlare al suo pensiero. Un Dio del Tutto, del Destino, del Tempo, del Caso, tredici doni per tredici uomini, ed un mondo Nuovo... un mondo che Nan non avrebbe mai visto.
<div style="float: right; margin-left: 10px">[IMG=20jt3n]http://i62.tinypic.com/20jt3n.png[/IMG]</div>La pelle si aprì al loro passaggio; la carne come aria, le ossa come cenere, il sangue come fumo... non sentì dolore. E poi, d'improvviso, una scintilla.
Le fiamme lambirono il suo corpo in un abbraccio purificatore, cancellando il contatto con gli artigli e trasformando l'ombra in luce. La struttura collassò attorno a lui, ma l'uomo non sentì mai la pietra colpirlo. La sua coscienza si andava volatilizzando; una cortina di fumo preda del vento.
Riaprì gli occhi in un mondo adatto a lui. I tronchi avvizzivano nella stretta dell'incendio, le foglie volavano sopra di lui come lucciole danzanti, ed un silenzio perfetto non si metteva tra lui e la sua agonia. Come gli alberi affondavano nel fiume, bruciando non appena il legno avesse lasciato il pelo dell'acqua, così il suo corpo era fuoco e ghiaccio. Non poté muoversi, trascinato dalla corrente, ma come ventun'anni prima il pulsare della pelle martoriata dal fuoco non aveva bisogno di sollecitazioni.
Un occhio era praticamente cieco, ma l'altro vide ciò che poté senza poter trascinare dietro il cervello. Quell'incendio era opera sua; non sapeva il perché delle fiamme, o del fiume, né si domandò se fosse finalmente giunta la fine. Come poteva essere sopravvissuto? Il fuoco, la pietra e l'acqua, tutte e tre avrebbero potuto ucciderlo, eppure tutte si erano tirate indietro. Desiderò colpire una roccia, rovesciarsi ed annegare, desiderò sparire. Finalmente, definitivamente, serenamente.
Invece perse i sensi, ancora, consumandosi nella propria commiserazione.
Il sogno lo riportò in piedi, spingendolo a camminare lungo il corso d'acqua. Attorno a lui gli alberi ardevano assieme ad immagini delle sue vite passate; Tsume bruciava nel suo letto, un ragazzino dai capelli chiari spariva tra le fiamme di un villaggio, degli uomini erano smembrati da lame incandescenti... e in basso, oltre i tronchi e le gambe, l'acqua era nient'altro che una densa coltre di fumo. Avanzò, non sapendo come, allo stesso tempo conscio di non essere in sé. Lo precedeva una figura ammantata, ma irriconoscibile, e alle spalle il tintinnare ritmico di una moneta scandiva la cadenza dei suoi passi... tin... tin... tin...

<p align="center">[IMG=mt5lpc]http://i59.tinypic.com/mt5lpc.png[/IMG]</p>

L'oscillare dello scafo lo cullò nuovamente al mondo, mummificato in un bozzolo di bende umide. L'odore dell'unguento era nauseante, tanto acre da rendergli quasi impossibile respirare, e Nan si artigliò il volto nel tentativo di aprire una via al naso. Nessuno arrivò a fermarlo, e nonostante i dolori lancinanti buona parte del bendaggio venne via. Solo allora rifletté, solo allora respirò, guardandosi attorno.
Era nella stiva di una nave, nudo, inerme, e vivo. Si forzò a sedere, strappando ciò che rimaneva della pelle lungo la schiena. La memoria degli ultimi eventi accadutigli prima di perdere i sensi era fatta di sogno e riflesso, sempre più sfuggente all'avanzare della lucidità. Così seppe di non star delirando per l'ennesima volta, e realizzò davvero di essere stato salvato. Si, ma da chi? Chi poteva averlo trovato prima della miriade di pesci famelici che popolavano i fiumi della giungla? Poi, così come era stato quasi trent'anni prima, un odore lo raggiunse inalterato da sale e legno. Un aroma corposo, ricco e complesso, che il ragazzino aveva assaporato e l'uomo compreso. Attorno a lui, materializzatesi dal nulla sotto i loro teli di iuta, delle casse di sigari lo salutarono col loro accento inconfondibile. Inutile dire che la visione cancellò buona parte dei dolori e dello sconcerto momentanei, ma allo stesso modo la serie di incredibili coincidenze lo fece tornare al dubbio. Sulle alture di Iwa si stava riprendendo dalle ustioni, e anche lì si era strappato le bende dal viso per prendere un sigaro, lo ricordava bene... poteva davvero essere sveglio?
Oltre ogni buonsenso, la curiosità lo spinse ad alzarsi. Il telo ruvido che lo copriva scivolò via, fugando ogni dubbio circa nudità e gravità delle ustioni, e la variazione di peso, pur minima, fu sufficiente a fargli perdere l'equilibrio. Cadde in avanti, incespicando su un paio di gambe rinsecchite, e fu solo grazie al bisogno che le mani riuscirono a reggersi sul bordo di una cassa. Come un disperato sull'orlo del precipizio, Nan si trasse in alto, fin sopra l'orlo, e gettato un braccio nel mucchio estrasse un pezzo per poi rovinare ai piedi del legno. L'impatto col suolo lo ricacciò per un istante nell'oblio, ma il gusto della vittoria fu troppo forte perché potesse lasciarsi andare. Aprì gli occhi, e il sigaro era lì, tra le sue dita.
<div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG]http://i.imgur.com/kJdH4fo.jpg?1[/IMG]</div>Il fuoco doveva averlo fatto impazzire definitivamente, perché i suoi salvatori l'avrebbero senz'altro ributtato a mare se l'avessero beccato a rubare il carico. Ma girata l'etichetta Nan si domandò come ciò non fosse già accaduto.
La lacca rosso scuro era un tocco nuovo, ma il sigillo era rimasto identico a vent'anni prima. Aoji Tendo commerciava e si riforniva anche ai confini del mondo, a quanto pareva, e i suoi uomini raccattavano cadaveri galleggianti alle propaggini di paludi tra le più infestate. Non era certo che la nave appartenesse al mercante, ma la coincidenza era non meno incredibile. Impossibile che lo riconoscessero, non ustionato com'era, e probabilmente erano stati gli abiti della Gilda a garantirgli il recupero. L'anello, nonostante tutto, era ancora al dito.
Schioccò le dita, accendendo una fiammella sulla punta del pollice e convogliando le forze residue in una serie di sbuffi. In breve il sigaro si accese, e l'uomo si permise di riscivolare nell'oblio tra una boccata e l'altra.
Questa volta, al risveglio, non era solo. La memoria si riallacciò al sapore del sigaro, aiutata dal naso, e la consapevolezza di non esser finito definitivamente in pasto ai pesci lo riempì di uno strano senso di sicurezza. Da una parte sapeva di star per essere interrogato, dall'altra era certo che non si sarebbero liberati di lui senza qualche conferma.
Non dovette attendere poi molto; il medico si sincerò delle sue condizioni, quindi andò a chiamare il capitano. Un uomo dell'est, scuro di pelle e largo di fianchi, con due occhi piccoli schiacciati dalla prominenza di fronte e gote. La prima domanda riguardò il nome, e Nan fu sincero nel dire d'essere Daisuke Homura. Il fuoco aveva reclamato il ragazzino, dopotutto, ed era più che plausibile che riemergesse dallo stesso elemento. La seconda riguardò la professione, e Nan ammise l'appartenenza alla Gilda, mostrando l'anello ed aggiungendo le circostanze della sua deriva. Alla terza, tuttavia, il capitano rivelò Tagliasigari, e l'interrogato rimase interdetto. Come poteva non essergli venuto in mente prima? Le fiamme gli avevano davvero fritto il cervello...
Alla base del fodero, sotto la coda placcata, il marchio di Tendo non si nascondeva alla vista. In qualsiasi altra situazione l'uomo sarebbe potuto passare come un agente della Gilda bisognoso d'aiuto, ma il destino aveva voluto che finisse nelle mani delle uniche persone in grado di scambiarlo per un ladro ed assassino... o peggio, di riconoscerlo per chi era davvero.
Pur prona al delirio per via delle ustioni, la mente di Nan iniziò a lavorare come non aveva fatto per mesi, e come faceva solo quando la sua identità correva il serio pericolo di saltare per aria. La possibilità che dei mercanti orientali conoscessero un venditore del continente creduto morto da quasi vent'anni era ridicolmente bassa persino per la sua sfortuna, ma erano soprattutto le ustioni a favorirlo in quella situazione. Anche avesse voluto farsi riconoscere, la pelle era talmente butterata da non consentirgli alcun raffronto, e presto il fumatore rimase a corto di opzioni.
Di fronte al suo silenzio, il capitano comandò di confinarlo in sentina fino al primo porto utile per il suo riconoscimento da parte della Gilda. Quale che fosse l'origine della lama, e le colpe del nuovo arrivato, riportare l'anello e il suo possessore agli Esploratori significava una discreta somma in premio, discreta abbastanza da giustificare salvataggio ed attracco.
Tuttavia non gli sarebbe stato riservato un posto in prima classe, e di certo avrebbero fatto presente i loro sospetti una volta giunti a terra. Ma per il tempo che gli ci volle ad abbandonare Nan all'umidità nauseante dello scafo, questi aveva già altri piani; per sé e per Tagliasigari.

<p align="center">[IMG=EjHbFfd]http://i.imgur.com/EjHbFfd.png[/IMG]</p>

Fecero porto attorno al suo cinquantesimo compleanno.
Non che l'uomo ne avesse idea; il viaggio era stato nient'altro che buio ed umidità, unico spiraglio la botola che l'equipaggio apriva per passargli il vitto.
Quando l'imbarcazione toccò terra, tuttavia, fu una benedizione. Nan sapeva che il momento della verità si faceva vicino, e che le sue forze erano ridotte all'osso, ma l'attesa lo aveva logorato più di qualsiasi altra cosa. Persino più del mal di mare, o del sonno febbricitante.
Sentì le voci farsi più concitate, e le casse venir spostate, prima che qualcuno finalmente si degnasse di trascinarlo fuori. Nell'emergere sul ponte, l'impatto con la temperatura ebbe la stessa forza dell'immagine: deserto, nient'altro che deserto. La luce era ovunque, rimbalzando impazzita tra le onde per schiaffeggiarlo ripetutamente: dovette serrare le palpebre, in testa mille possibilità circa il luogo in cui si trovava.
Una volta a terra lo bendarono, impedendogli definitivamente di orientarsi, e coperta la schiena con un panno umido lo trascinarono per diversi minuti nella sabbia rovente. Attraverso lo schermo di un paio di sandali di pessima fattura, Nan sentì i piedi diventare insensibili ben prima di giungere a destinazione... di nuovo al chiuso.
Sentì una porta in legno aprirsi e chiudersi alle sue spalle, ma il caldo non aveva subito alcun colpo. Lo costrinsero in ginocchio, e lì li udì confabulare per diverso tempo. Tutto attorno era un viavai di merce, persone e monete, i suoni in arrivo da punti indistinti di quello che doveva essere un complesso piuttosto grande.
<div style="float: right; margin-left: 10px">[IMG]http://i.imgur.com/WMUzgEE.jpg?1[/IMG]</div>Poi, dal nulla di quel caos, il pianto di un bambino. Era vicino, sempre più vicino, ed assieme a lui il suono di decine e decine di persone disorientate, spaventate, trascinate; voci dissonanti rispetto a quelle udite fino ad un momento prima: schiavi. Stretti tra i legacci delle corde, i pugni dell'uomo serrarono in un moto di frustrazione... e non per via dell'ingiustizia. La tratta di esseri umani non aveva nulla di nuovo per lui; viaggiando ne era stato testimone, a volte persino favoreggiatore. Nulla di personale, anzi... ma era lavoro.
Ora non c'era nessun compenso in attesa, nessun momento di pace da godersi a consegna ultimata. La presenza di quei penitenti accanto ai suoi carcerieri rischiava di mettergli un freno al momento opportuno, e l'uomo sapeva di non potersi permettere sconti.
Le trattative presero il via in maniera brusca e concitata. Ormai Nan sapeva di essere diventato merce di scambio, ma la cosa non lo impensierì più di quanto non avesse fatto la prospettiva di finire in mano alla Gilda. Nemmeno quando sentì il suo prezzo abbassarsi, e il capitano forzarlo in piedi per elogiare le sue qualità di rematore ben oltre qualsiasi orizzonte di verità. Le mani dell'omaccione gli afferrarono il volto, le braccia, le gambe, e infine premettero sulle spalle perché tornasse in ginocchio. Cieco, Nan sentì l'elsa della propria lama sfiorarlo mentre cadeva, e raggiunto il suolo il tintinnare dell'acciaio lo chiamò come la campana col fedele. Pregò perché il capitano avesse fatto il suo dovere di marinaio, assicurando l'elsa al fodero tramite la corda agganciata al codolo... quindi, senza emettere un suono, la azzannò.
Il chakra di fuoco corse fino agli scarti nell'elsa, incendiandoli e sparando una coltre di fumo dalla punta di Tagliasigari. Il capitano si fece indietro, la propulsione del meccanismo spinse la lama fuori dal fodero, ma la corda resistette, ancora e ancora, finché, al momento perfetto, non si spezzò.
La forza liberatasi fece saltare Tagliasigari fuori, assieme ad una velocissima coltre di fumo, forzando Nan nuovamente su due piedi ed aprendo la pancia del capitano dal fianco sinistro allo sterno. Il sangue schizzò ovunque, e appena il tempo di sentire le urla che la risposta dei suni uomini gli fu addosso. Quando varcarono il confine della caligine, armi in mano, Nan li avvertì sulla sua pelle; quando si mossero per attaccarlo, accecati dal fumo, per il fumatore la vista era tersa... e colpì, ancora e ancora, abbattendo fantasmi con una lama invisibile, in mente la danza bendata che aveva ballato con Tsume un tempo infinito prima, in un'altra vita.
Alla fine non rimase che la sensazione del vapore tutto attorno, nel filo della lama, nei corpi dei morti. Le urla di schiavi e schiavisti erano ovattate, di mera cornice, ma Nan sentiva ancora su di sé la necessità di fuggire. Da cosa, per cosa, rimanevano da definire.
<div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG]http://i.imgur.com/JIhTUb6.jpg?1[/IMG]</div>Emerse, attorno a il caos di uno scontro che lui stesso aveva iniziato. Molti di coloro che erano giunti lì per essere venduti avevano seguito il suo esempio, decidendo di giocarsi quello che non avevano da perdere prendendo le armi contro gli schiavisti.
Lasciò cadere in terra la lama, stringendola tra le ginocchia e recidendo più velocemente possibile i legacci che ancora gli serravano i polsi. Una volta libero l'impulso di darsela a gambe fu più forte di qualsiasi altro; recuperò il fodero di Tagliasigari ed una borraccia dal corpo del capitano, quindi afferrò un mantello e corse fuori appena in tempo per vedere lo stabilimento andare in fiamme. La foga dello scontro si era estesa anche al porto, ma qui, nonostante il loro numero, gli schiavi iniziarono ben presto a fuggire di fronte alle armi dei mercanti. Lungi dal voler giocare il ruolo del salvatore che non era, Nan seguì il loro esempio.
Aveva vagato la tundra di Shimo, si era addentrato nelle più fitte giungle orientali, aveva passato settimane all'umido di una stiva... nulla di paragonabile a quel supplizio. Vagò per quattro giorni, ma all'uomo parvero mesi, e furono sufficienti a portarlo ad un passo dalla morte; non una desiderabile. Disidratato, confuso, affamato, vide svanire una ad una le figure disperate che erano scappate assieme a lui. Inizialmente uniti nella speranza di trovare riparo, presto il gruppo di schiavi scemò completamente.
Al sorgere del terzo giorno, ormai incapace di formulare pensiero compiuto, Nan continuò a marciare tra le sabbie roventi completamente solo. Le labbra non avevano più sensibilità, e così le piante dei piedi, ma le viscere bruciavano come se stesse scivolando lungo un palo di legno. Tale era il deperimento fisico che questa volta, forse la prima in tutta la sua vita, l'uomo non ebbe la capacità di contemplare la prospettiva di una dipartita. Se fosse morto, l'avrebbe fatto al pari di un animale... e Nan non avrebbe avuto da ridire, fosse solo arrivato presto il momento.
Ma non arrivò, non prima che gli occhi del vagabondo si posassero su ciò che ogni assetato brama. Allucinazione, dono del paradiso, scherzo del destino, non importò; Nan vide delle palme, dell'erba, ed un pozzo accanto ad uno specchio d'acqua brillante come oro. Si trascinò verso quella visione, inciampando sull'insensibilità delle gambe ed abbrancando la sabbia rovente mentre il miraggio non dava segno di voler svanire. Vide delle sagome, ombre nel vibrare del calore, ma non vi diede peso, ed affondando il volto nell'acqua assieme ai cammelli le sentì brulicare alle sue spalle.
Una mano lo afferrò per i capelli, trascinandolo all'aria aperta e parlandogli in una lingua che aveva qualcosa di lontanamente familiare, una che non aveva usato per anni. Ma l'assetato non si disturbò ad indagare: cercata con una mano l'elsa della propria arma, la trascinò assieme all'intero fodero in un fendente goffo e strascicato, ruotando fino ad incrociare l'arancione dei capelli del suo interlocutore. Questi si mosse rapido, spostandolo e forzandolo a brancolare verso tre ragazzini dallo sguardo esterrefatto.
Lanciò un grido delirante, quindi, inciampando, fece per vibrargli un colpo. La mano non tornò mai oltre il limite della spalla, tuttavia, e quando la presa del jonin lo strattonò indietro Nan trovò un pugno ad attenderlo. Buio.

<p align="center">[IMG=5Tc2Idg]http://i.imgur.com/5Tc2Idg.png[/IMG]</p>

Quando si svegliò lo avevano già rivestito, ripulito e rinchiuso. La prima cosa che vide furono le sbarre, e lo spiraglio dal quale penetrava quanto basta a ferire gli occhi. Un carcere per squilibrati e briganti, avrebbe presto scoperto; le loro grida una canzone senza tema, i loro schiamazzi l'accompagnamento perfetto. Dapprima smarrito, Nan tentò di raccapezzare le ultime memorie prima del collasso: ricordò il dolore lancinante, l'ardere della pelle, quindi, ovunque, la frescura risanante dell'acqua. Poi quelle ombre, e il delirio della paura.
Sospirò, chiudendo gli occhi e passandosi una mano sul viso dopo aver realizzato di non avere più nulla con sé; lo sbalzo di temperatura tra il deserto e la pozza gli aveva provocato il distacco dell'epidermide ustionata, che cadde come fiocchi di neve non appena separò il palmo dalla bocca. Aveva perso Tagliasigari, questa volta probabilmente per sempre, e anche l'anello era sparito.
Non era più nulla, realizzò, ma era vivo. Insicuro su come la cosa lo facesse sentire, l'uomo tentò di recuperare l'equilibrio, trovando gambe molli e stomaco famelico mentre avanzava verso la porta rinforzata. Accanto all'ingresso della cella, notò poi attraverso il buio, gli era stato lasciato un vassoio con una zuppa ormai gelida e del pane azzimo più duro del suolo.
Nemmeno in gioventù aveva mangiato meglio, si disse, trangugiando la razione, abbandonandosi ad un lungo sospiro appena finito. La testa prese a girare, e troppo tardi gli passò per la mente l'eventualità di essere stato drogato. Ma non ce ne sarebbe stata ragione; quando perse i sensi, fu solo per aver mangiato troppo in fretta dopo un lungo digiuno.
I giorni che seguirono l'ennesimo, nauseato risveglio furono di completo isolamento, al punto che Nan iniziò a domandarsi se chi l'avesse catturato non avesse già deciso del suo destino. Tuttavia, lungi dal turbarlo, la compagnia delle sbarre e delle urla lo ricondusse a quel senso di staticità e rassegnazione che il destino gli aveva così bruscamente rubato trent'anni prima.
Aveva da mangiare, da bere, poteva dormire in un luogo sicuro; dopo tutta una vita passata a guardarsi le spalle, a desiderare di svanire, l'uomo aveva finalmente trovato una gabbia in cui passare in tranquillità il tempo che gli rimaneva. Nessun conto rimasto in sospeso, nessun assassino al quale dover sfuggire, nessuna famiglia cui doversi dedicare... di tutte gli epiloghi che avrebbe potuto considerare, quello era allo stesso tempo il più miserabile e dignitoso possibile, e all'uomo andò più che bene.
Ma così com'era stato per ogni altra cosa andatagli bene nei passati trent'anni, la prigionia non era destinata a durare. Anche lì, rinchiuso in una cella nel mezzo di un deserto sconosciuto, il destino lo venne a cercare. E stavolta non si trattò di assassini o spiriti maligni, ma un chiassoso misto di entrambe le cose.
<div style="float: right; margin-left: 10px">[IMG]http://i.imgur.com/6fK1YdI.jpg?1[/IMG]</div>Erano passati tre mesi dal giorno del suo internamento, abbastanza da far alienare chiunque non fosse Nan Kitsuen, che invece era diventato matto in maniera molto più originale: astinenza da fumo. Non poteva avere idea di quanto fosse passato, dall'ultimo sigaro, e presto il problema del tempo divenne secondario. Inizialmente si disse che i sintomi sarebbero passati, che il corpo avrebbe dimenticato... ma più si abituava alle sbarre, più ogni singolo odore finiva per ricondurlo a quel giorno lontanissimo, tra gli altopiani della Terra, quando aveva annusato il tabacco per la prima volta. E ben presto non fu soltanto l'olfatto a tradirlo; nella ripetitività di ogni giorno, la mente finiva col cercare sempre quello che non poteva avere: il cibo non sapeva di nulla, il suolo aveva la stessa ruvidità della foglia secca, l'acqua serviva solo ad assetarlo di nuovo... quando arrivò, il giorno della liberazione giunse dunque nella maniera più scomoda ed ambigua possibile. Né punizione, né premio.
Un rombo nella notte, più lungo e profondo di ogni usuale schiamazzo. Nan, il sonno ormai a fior di pelle, si destò di soprassalto un attimo prima che la serratura della sua cella scattasse all'unisono con ogni altra nella struttura.
Poi, il delirio. Una ad una sentì le celle vicine venir spalancate, e la feccia gettarsi a capofitto per i corridoi; il primo istinto fu quello di nascondersi, rimanere dov'era, anche a costo di consumarsi nel bisogno di tabacco. Aveva guadagnato una sicurezza, tra quelle sbarre, la stessa che un uccello impara una volta ingabbiato... ma, nel sentire le urla delle guardie mentre venivano sopraffatte, Nan realizzò di non poter stare a guardare. Non si trattò di un moto d'orgoglio, di pietà o di onore; semplicemente, se avesse permesso all'evasione di aver successo, probabilmente anche lui sarebbe stato ritenuto responsabile... o peggio, la struttura sarebbe stata chiusa, e lui trasferito da qualche altra parte.

Fu così che, seguendo il più meschino, basilare ed egoista degli istinti, lo stesso che lo aveva guidato lungo quella spirale di progressivo decadimento, Nan si calò da una delle finestre del suo piano, tagliando le sbarre con una ninjutsu di vento per poi scenderne tre camminando lungo il muro. Qui, giunto di fronte all'uscita, attese i duecentocinquanta e più detenuti. La mancanza dei sigari gli aveva praticamente azzerato la sensibilità facciale, e anche mani e piedi non tornavano completamente nitidi, ma non ci volle molto prima che prendessero a bruciare man mano che la marmaglia gli arrivava addosso. Donne, uomini, scoprì che si trattava di un carcere misto, ma la cosa non lo turbò affatto; dapprima uno per uno, poi tre, fino a dieci alla volta menò le mani ammassandoli esanimi per il cortile.
Alla fine, tumefatto e sanguinante, avanzò verso la guardiola dove tre secondini si erano asserragliati. Scambiò un'occhiata con ciascuno, poi, incurante del terrore nei loro sguardi, alzò tre dita per le prime tre richieste che gli saltarono in mente.
Due erano piuttosto ovvie, dato che erano state le sue uniche preoccupazioni per l'intera prigionia... la terza gli venne strada facendo.
Ed iniziava già a dubitare che l'avessero anche solo presa in considerazione quando, finalmente, le sbarre della cella si aprirono con un cigolio. Ad entrare nessuna delle guardie atterrite che lo avevano visto in azione, ma un uomo alto, massiccio, coperto da un mantello così nero da attrarre l'ombra in ogni angolo. Non stava fumando, ma assieme a lui entrò l'odore ricco e pungente della foglia che aveva smerciato per anni nel continente occidentale... e quando parlò, ogni dubbio residuo circa il luogo in cui si trovava venne messo a tacere.

<p align="center">[IMG=CZB6zo_G]http://s30.postimg.org/y3yz2es69/CZB6zo_G.jpg[/IMG]</p>

Con Himura Koshima, ufficiale al comando della regione in cui il penitenziario si trovava, il fumatore strinse un accordo. Lungi dal chiedere compensazione per il tempo passato in prigione, Nan domandò al Generale di poter essere internato nuovamente, senza ulteriori indagini sul suo conto, e di poter fumare uno dei suoi sigari.
Ignorando del tutto l'ultima, il soldato non gli nascose la propria diffidenza fin dal principio. Era chiaro quanto lo considerasse pericoloso, specialmente ora che il suo addestramento come shinobi era venuto alla luce, e fece presto ad aggiungere che non vi sarebbe mai stato più posto, per lui, tra quelle sbarre. Il Villaggio della Sabbia l'avrebbe eliminato o esiliato, stava al vecchio scegliere quale delle due... e Nan era stanco di vagabondare.
Sorrise, realizzando di non aver davvero nulla da perdere, ed un momento prima di venire a patti con la propria decisione il fumatore propose quello che alle orecchie di chiunque, in quella stanza e fuori, sarebbe suonato come follia: servire il villaggio per il resto dei suoi giorni, non avere alcuna aspirazione oltre il bene di Suna, rimanere sotto il controllo vigile e diretto di nessun'altro che Himura. Le parole gli sfuggirono senza quasi che l'uomo avesse voce in capitolo, e, quando nuovamente rivolse lo sguardo verso il soldato, Nan si aspettò di vederlo scoppiare a ridere.
Invece trovò una maschera di pietra, inespressiva, immobile, l'oscurità degli occhi attraversata da chissà quale turbinio. Impossibile dire cosa le sue parole avessero suscitato nella mente del Generale, ma quando senza dire altro Himura Koshima portò una mano dietro la schiena, rapido, Kitsuen avrebbe scommesso la propria esistenza sul vederla tornare con un kunai.
Fu invece un sigaro ad atterrargli in grembo; complicità? Responsabilità? Condanna? Non gli fu mai dato sapere cosa rappresentasse quel gesto, e mai lo chiese, perché il comandante abbandonò la cella prima che altro potesse essere aggiunto.
Nemmeno ventiquattro ore dopo era fuori, in mano il coprifronte del villaggio, davanti neanche la vaga idea di cosa lo aspettasse. Lo sistemarono in una casa vicino alla caserma sud del villaggio, un piccolo appartamento arroccato in una delle torri più tozze che avesse mai visto, con l'obbligo di presentarsi quotidianamente per firmare la propria presenza. Himura non si fece più vedere, ma Nan poteva sentire la sua presenza aleggiare dietro ogni singolo ordine che gli veniva dato.
Dapprima venne il suo esame genin; Nan finì bocciato due volte allo scritto, quindi, quando riuscì a passarlo, quasi ammazzò l'istruttore chunin nella prova pratica. Le sue abilità non passarono inosservate, specie quelle relative all'uso del fumo, né il fumatore fece alcunché per nasconderle: se Suna avesse iniziato a vedere nel suo vizio un vantaggio, sarebbe stata una vittoria per tutti... cosa che, puntualmente, accadde. Congiuntamente al lavoro sul Kemuri Ninpou ai fini delle missioni che iniziava ad intraprendere, Kitsuen iniziò infatti a farsi un nome come sigaraio vendendo il prodotto di ciò che comprava e, col tempo, coltivava per proprio conto. Il terreno duro ed arido del deserto non si prestava eccezionalmente alla crescita delle foglie, ma vento, sole e calore erano in grado di curare il tabacco in maniera pressoché perfetta. In molti iniziarono a comprare da lui, anche se la parola data non gli consentì mai di crearsi un vero giro d'affari.
<div style="float: left; margin-right: 10px">[IMG]http://i.imgur.com/5je6SBo.png?1[/IMG]</div>Divenne chunin nemmeno una settimana prima che la notte scendesse per divorare il giorno, assieme alla nuova serenità che Nan aveva conquistato.
Watashi si rivelò per il mostro che era, spandendo la propria Progenie per il Continente e spazzando via ogni resistenza limitrofa al Paese della Cascata. La risposta di Suna, che pure era stata toccata solo marginalmente dalla prima ondata, fu immediata. Ogni shinobi venne dapprima messo in allerta, quindi inviato fuori dalle mura nella miriade di operazioni che seguirono; il Fumatore non fece eccezione. Prima impiegato nell'evacuazione di civili, poi immediatamente nella difesa degli accessi alla rete di tunnel sotto le sabbie, quindi come scorta per le linee di rifornimento che arrivavano dal nord, Nan vide la sua parte di scontro pur non allontanandosi mai dall'ombra di Himura Koshima, ora Hachidaime Kazekage. Il Generale pretendeva rapporti costanti, e dagli shinobi di cui non si fidava li richiedeva doppi, perciò quelli di Kitsuen erano tre volte più dettagliati e frequenti. Ben presto, tuttavia, anche il Paese del Vento dovette spostarsi sulla difensiva, e a mano a mano che la situazione sfuggiva al controllo della Sabbia Nan faceva lo stesso con la sorveglianza del suo Kage. Il villaggio dovette servirsi di lui non più come subalterno, ma come caposquadra, e benché il vecchio conservasse bene in mente la maniera in cui la sua carovana era finita trent'anni prima, giunse al punto di non potersi tirare indietro. Di operazione in operazione, di sacrificio in sacrificio, il suo modus operandi nel difendere gli accessi ai tunnel e a Suna gli guadagnò una nuova nomea tra chi lo guidava e chi lo seguiva, una legata al fumo non come vizio o mestiere, ma come arma. Divenne la Volpe Grigia della Sabbia, e lo rimase per tutto il resto del conflitto.
<div style="float: right; margin-left: 10px">[IMG]http://i.imgur.com/NwnSyCz.jpg?1[/IMG]</div>Alla vigilia dello scontro finale fece parte del contingente ancora abbastanza in forze da accompagnare il Kazekage fino a Kumo, ma l'esperienza acquisita e mostrata sul campo fece sì che venisse impiegato nelle retrovie, con l'obiettivo di difendere il villaggio e coprire la ritirata della forza principale. Comandante della squadra, scoprì ben presto, era lo stesso jonin che lo aveva messo fuori combattimento il giorno in cui aveva finito di vagabondare per il deserto: Hojo Maeda, La Sentinella, un armadio a due ante in grado di fermare un treno in corsa. Assieme supervisionarono l'applicazione delle strategia di difesa della Nuvola, piazzando un numero impressionante di trappole laddove la probabilità di venir sopraffatti era maggiore.
Ma la battaglia non sarebbe terminata senza il suo pegno in sangue e sofferenze: separatosi dal resto della squadra, stremato e tenuto in piedi solo dal briciolo di responsabilità che il Kazekage gli aveva tributato, Nan vide Hojo e gli altri tre compagni emergere dall'oscurità in piena ritirata. Davanti a loro uno stretto passaggio montano, l'ultimo della linea difensiva, alle loro spalle una creatura terrificante, enorme, l'ennesima, non fosse stato per la scelta che forzò il fumatore a compiere.
Incapace di trovare altra opzione, e realizzando immediatamente che far saltare le cariche lungo i fianchi del valico sarebbe stato l'unico modo di arrestare la Progenie, Nan attivò la trappola mentre gli shinobi erano ancora nel raggio del crollo. L'esplosione sommerse la montagna nella polvere, uccidendo due militari, ferendone gravemente un terzo e privando Hojo dell'udito dall'orecchio destro.
Fu quella l'ultima azione prima di rivedere la luce del giorno, prima dei festeggiamenti, per quanto brevi. Nan venne ripagato per il suo operato, per la morte di decine e decine di shinobi ai suoi ordini, con il rango di jonin, ed una volta rimesso piede a Suna il vecchio seppe di non poter più trattare la promessa fatta ad Himura come un'altra, ennesima fuga dall'eterno vagabondare che aveva scandito la sua esistenza. Quella nuova vita era la più simile possibile a quella di Daisuke Homura, e benché il nome fosse un altro, ed altro fosse il villaggio da servire, Nan sentì che il sangue versato per la Sabbia avrebbe costituito un legame non facile da sciogliere.


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view post Posted on 20/5/2019, 09:59
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