Vorrei avvalermi al 2° Pg, preciso che il seguente personaggio è presente già nel gdr sotto forma di png e che per renderlo pg ho chiesto già autorizzazione al suo “proprietario”.
Nome: Akiha
Cognome: //
Padre: Horyuki [deceduto]
Affidatario: Lee [deceduto]
Sensei/Padre adottivo: Tensai Takei
età: 7 anni
Luogo di Nascita: Sconosciuto
Attualmente vive: Paese della Roccia, luogo segreto.
Descizione Fisica: “Ho lunghi, no lunghissimi, capelli rosso scuro. Si, in realtà potrei dire che siano proprio vermiglio. Arrivano fino al sederino e sono lisci lisci. La Donna che si prende cura di me quando il “nuovo” Papà non c'è dice sempre che sono fortunata ad averli in questo modo, altrimenti sarei stata costretta a tormentarli con piastre. Non so cosa siano ma hanno un nome raccapricciante. Gli occhi sono bellissimi. Certo fossero stati azzurri, ehehe. Sono grandi, e verdi. Sisi, verdi, un verde scuro che al sole s'illumina e tende all'ocra. Li ho presi da mio padre, dal mio vero Papà, o per lo meno così diceva il mio ex Tutore. Più passa il tempo e più mi sembra di dimenticare che aspetto avesse mio padre, dopotutto non ho nemmeno una sua foto e questo mi rattrista un po. Ho la pelle rosata, di un rosa delicato, e sono morbidosa.. o per lo meno così dicono prima di stropicciarmi le guance.”
Descrizione Psicologica: Non è mai stata troppo legata a bambole di porcellana, vestiti e lustrini rosa, tutù e fiabe col lieto fine in cui il principe salva e sposa la principessa. Di certo, apprezza le storie con un bel finale e, sebbene solo per quanto concerne le fiabe, apprezza il bacio tra il principe azzurro e l'amata principessa finalmente salva da maledizioni o solitudine, ma la sua attenzione, negli ultimi tempi, mira ad affari di spessore maggiore, più pesanti e che riguardano, in particolar modo, ciò che accade al suo nuovo Padre, Tensai Takei. Sono certamente questioni che la incuriosiscono molto, ma non è tenuta a saperne un granché, perciò si limita a chiedere di tanto in tanto, senza insistere troppo.. Salvo certe occasioni di totale noia! Tutto ciò delinea di certo un carattere forte, forse maturato più rispetto a quello delle altre bambine della sua età, in un certo senso, ma ancora accompagnato dall'innocenza, la più dolce e amabile innocenza che possa esistere al mondo. Sorride, sempre e comunque, ancor di più nei momenti tristi, sentendosi in dovere di alleggerire il tutto e far sorridere, di conseguenza, gli altri con lei. Prima di affezionarsi a qualcuno, si accerta che questo passi il suo test ufficiale, strutturato in poche semplici domande:
"Chi sei?" "Quanti anni hai" "Hai delle caramelle con te?". Non ci vuole molto, in fondo, a capire quale tra le tre sia, per lei, la domanda più importante.. Anzi, la
"domanda di fondamentale importanza!". Ha paura di perdere un'altra figura paterna, terrorizzata di doversi ritrovare per l'ennesima volta abbandonata e strapazzata, non che ha paura di un certo Dante. Spesso Lee, il suo ex Tutore, gli raccontava, prima di metterla a dormire, che non doveva fare la cattiva o che non doveva uscire MAI dalla sua stanza, almeno che qualcuno più grande l'avesse autorizzata, perché L'Insano, il Folle, Dante si aggirava in quei luoghi e se non voleva essere mangiata doveva fare la brava. Gli fanno schifo anche i ragni e le code delle lucertole. Anche se cerca di fare sempre la coraggiosa, sopratutto da quando il suo tutore
“è andato a fare un lungo viaggio” così disse Takei, spesso si spaventa, sopratutto se vede cose strane e inquietanti o persone cattive. Non piange mai se vi è qualcuno vicino a lei, anche quando vorrebbe tanto farlo, ma mette il broncio. Adora le bancherelle delle feste estive del paese del Té, sopratutto quelle che vendono le cose da mangiare e quella dove si pescano i pesciolini rossi, anche se è da ben due anni che non ci va.
Storia:
CITAZIONE
Chiunque tu sia, se stai leggendo questo bigliettino, significa che sei il mio erede universale di ogni mia ricchezza.
Questo foglietto ha valore legale, e verrà affidato da me ad una persona che ne riterrò degna, o a colui che riuscirà ad uccidermi.
Chiunque tu sia, devi sapere che io ero un ninja di Konoha che purtroppo dopo aver commesso un'omicidio nelle alte sfere dirigenziali, è sempre stato considerato un mukenin.
Sebbene io abbia provato per giorni a difendermi, solo la fuga mi fu concessa e da allora, mi sono sempre dovuto nascondere, ho sempre vagato tra vari villaggi, imparando tecniche di ogni tipo (l'addestramento più strano che feci fu nel villaggio della stella, in perenne contatto con un meteorite).
Ad ogni modo, ad un certo punto della mia vita, giusto un anno fa, pensavo di aver combinato qualcosa di buono nella vita, ma il destino maligno si è fatto ancora beffe di me.
Sappi, oh erede, che tu se lo vorrai potrai avere tutti i miei beni di valore, ma se accetti la mia eredità, la devi accettare in toto.
Ora, se vuoi avere ciò che ti spetta, recati in...
Aveva cinque anni quando una figura oscura e maligna uccise suo padre, il suo amato Papà, e aveva ancora cinque anni quando questa stessa persona la prese con se. Il nome di un simile malfattore? Lee, il suo nome era Lee ed era membro di un organizzazione chiamata Akatsuki. Effettivamente di ricordi più remoti della morte del padre sono difficili da recuperare, come effettivamente informazioni su chi fosse sua madre o dove effettivamente fosse nata. Di conosciuto vi era poco sul suo passato, sulla sua storia precedente all'incontro con il Nukenin. Con l'ausilio di qualche vago ricordo sa comunque che suo padre era un uomo possente dagli occhi ocra, un tipo che amava sorridere e giocare con lei, e grazie alla lettera che Lee aveva tenuto sapeva anche che era un Mukenin di Konoha. Il suo nome era Horyuki. Sua madre? Beh non aveva alcun ricordo di lei; sapeva solo che era morta alla sua nascita, a dirglielo fu il suo ex tutore. Rammentava inoltre che lei e suo padre stavano sempre in viaggio. Il ricordo che custodiva con più forza era quello di quando fu portata per il suo compleanno alla festa estiva del Paese del Té.
Dalla morte del padre in poi, invece, i suoi ricordi son sin troppo definiti. Lee la prese con se e la portò nel “Covo” così veniva chiamato quel luogo, da allora la sua esistenza divenne decisamente meno movimentata. Gli fu vietato di uscire dalla propria stanza e fu affidata a una Donna, una Spia, che doveva occuparsi di lei quando il Membro dell'Akatsuki non fosse presente. In quel periodo non si sentiva affatto bene, piangeva spesso e volentieri, voleva tornare a casa dal padre.. non che odiava l'uomo che l'aveva presa con se, seppure questo sembrava in qualche modo gentile e premuroso con lei. La situazione mutò quando quando Lee sparì, morto in una missione, e al suo posto venne Tensai Takei. Si, l'angelo di ghiaccio decise di prenderla come figlia, o meglio dire come allieva. Era infatti l'unico, oltre alla spia incaricata da Lee, a conoscere la sua esistenza visto che non appena arrivò al Covo ostacolo la sua fuga, sigillando l'entrate con il ghiaccio. Da quel momento la bambina cercò di creare un legame affettivo con il bell'angelo, provando a prenderlo come figura paterna.