Kokuma, Quest eremitica dei Mustelidi per .Melo

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view post Posted on 22/3/2013, 15:40     +1   -1

lo cavalier del Gangbang!!

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//Allora è la prima volta che avrò il piacere di essere il tuo master, spero che ti divertirai e che Fuyuki non crepi :P
Come ti ho detto non sto molto bene, quindi ti farò fare come primo post un post libero in modo che tu possa iniziare la quest, una richiesta trova una ragione gdr on per trovarti all'eremo dopo la nostra missione devastante XD
Spero domani di stare meglio così da andare spediti ;)//
 
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view post Posted on 22/3/2013, 16:28     +1   -1
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La pioggia non aveva ancora smesso di accompagnarlo, durante il suo impervio cammino. Era passato poco meno di un giorno di marcia da quando si era rimesso in viaggio, di ritorno dalla terra che era stata liberata dalla maledizione di una donna corrotta da Watashi e dai suoi desideri più reconditi. Sotto quel temporale le sue lacrime venivano cancellate, trascinate via da una forza che però non avrebbe mai potuto far scivolare il terribile peso che gravava sul suo cuore. Il prezzo che aveva pagato per liberare gli abitanti delle Terme era stato salato e mentre ripensava allo sguardo spento e privo di vita di Seiri, le sue ultime parole gli risuonavano nella mente. Con il suo sacrificio la bionda aveva impedito a Kai di mettere le sue luride mani su un potere con il quale avrebbe potuto far accrescere la forza del suo esercito e arrivati a quel punto era necessario un intervento immediato, prima che fosse troppo tardi. Ma era proprio questo ciò che più di ogni altra cosa impediva al giovane Hyuga di chiudere occhio durante le notti che scandivano il suo viaggio. Lui era un ANBU, un ninja coinvolto in una guerra dal risultato ancora incerto, un semplice ragazzo che si era già ritrovato a fare i conti con il dolore che quel tremendo conflitto stava disseminando in tutto il mondo. Cosa avrebbe potuto fare lui per fermare l'avanzata della Nebbia Piangente? In fin dei conti aveva già avuto modo di constatare quanto Kai fosse ben oltre la sua portata e così, mentre nel suo animo emergeva il desiderio di opporsi a quel bastardo, si rendeva conto di non possedere ancora la forza sufficiente per farsi carico di quel pesante fardello.
Avrebbe voluto tornare a Konoha, dove avrebbe finalmente potuto incontrare i suoi uomini, i fedeli e leali compagni che lo avevano seguito durante la missione, ma man mano che i suoi passi in direzione della Foglia aumentavano, dentro di lui riaffiorava l'umano bisogno di risposte ai mille quesiti che si era posto durante il viaggio e che ancora, suo malgrado, si trovavano irrisolti. Nonostante gli anni di esperienza in quel contesto si sentiva quasi come un pesce fuor d'acqua, in bilico tra il desiderio di entrare in azione e la consapevolezza di essere ancora impreparato ad affrontare il destino che lo attendeva. Per questo motivo avrebbe fatto visita all'unica creatura in grado di sciogliere nel suo cuore il nodo del dubbio, prima di far ritorno a casa. Il sommo Mujinahen avrebbe sicuramente potuto aiutarlo a ritrovare la determinazione necessaria e al tempo stesso la compagnia dei suoi cari fratelli avrebbe alleviato la sofferenza che gli stava dilaniando l'anima. Certo, lo avrebbero trovato parecchio giù di morale, ma grazie al loro forte affiatamento erano capaci di affrontare insieme qualsiasi avversità.
Fu così che dopo la terza notte Fuyuki si inoltrò nella fitta e lussureggiante foresta che circondava l'eremo e non appena si fu ritrovato dinanzi ai ruderi che da secoli ospitavano i mustelidi, ebbe modo di ammirare il bianco tempio che al centro di quel piccolo angolo di paradiso veniva baciato dalle prime rosee luci del mattino.



In questo post ti ho fatto un riassunto di tutte le seghe mentali che Fuyuki si è fatto prima di recarsi all'eremo. Nella speranza di non farti dannare, iniziamo! :D
 
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view post Posted on 23/3/2013, 18:15     +1   -1

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Fuyuki arrivò nel luogo a lui familiare, gravato da tanti dubbi e da un senso di colpa che difficilmente sarebbe andato via in poco tempo. La scelta di andare all'eremo sarebbe potuta essere positiva, lì avrebbe potuto parlare con Mujinahen capo dei furetti molto saggio, gli sarebbe stato sicuramente utile e poteva contare sulla compagnia dei suoi fratelli mustelidi, suoi preziosi alleati che gli erano stati utili in varie circostanze, ultima missione compresa.
L'eremo era come sempre animato e vivace nonostante la pioggia che colpiva incessantemente quel luogo, per fortuna non era la stessa pioggia che aveva devastato il paese delle terme, ma di certo non aiutava a migliorare l'umore del ragazzo appena diciottenne divenuto da pochi giorni Jonin.
Aveva vissuto sulla sua pelle quanto poteva essere crudele e potente quella divinità, l'unica soluzione per fermarlo, per interrompere quella pioggia nera pece e quella maledizione era stata uccidere quella donna innocente che gli aveva salvato la vita tempo addietro proprio all'eremo dove si trovava in quel momento.
Che fosse stato quella una delle motivazioni che l'avevano spinto in quel luogo? Ricordare la donna che era stato costretto ad uccidere, rivivendo la sua memoria nei luoghi dove aveva compiuto grandi imprese?
Qualunque fosse il motivo ora si trovava insieme ai suoi fratelli e sorelle, dal piccolo Okojo dal pelo bianco che come sempre tentava di comandare gli altri mustelidi senza troppo successo, all'enorme Kamatari che l'aveva aiutato durante la battaglia finale contro la Seiri posseduta, fino a Fukuizuna che quel giorno pareva avesse voglia di combattere, più del solito almeno e si diresse verso lo Hyuga cercando di convincerlo a combattere contro di lui. Vi era tanto da fare in quel luogo, passare del tempo con i suoi fratelli, combattere con la donnola o andare a parlare con mukinahen come aveva deciso fin dall'inizio.

***



Passarono diverse ore, il cielo si stava facendo ancora più scuro, segno che la notte stava scendendo in quei luoghi e la pioggia non dava cenno di voler cessare. Qualsiasi cosa stesse facendo l'eremita fù interrotta dall'arrivo di una donnola piuttosto agitata, sembrava fosse successo qualcosa e l'espressione preoccupata del mustelide non preannunciava niente di buono.


Siamo in pericolo, siamo in pericolo, i nemici stanno arrivando...Devi fare qualcosa Fuyuki-san ti prego!!

La pace cercata dallo Hyuga a quanto pare era durata veramente poco, qualcosa di brutto stava per accadere in quei luoghi ed al ragazzo sarebbe toccato fermare chiunque fossero questi nemici, ma prima doveva capire cosa stava succedendo.

//Fai quel che vuoi prima che la donnola venga ad avvisarti, puoi anche fare un intero duello ruolato con l'evo jonin o parlare con l'evo sannin di quel che vuoi XD//
 
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view post Posted on 23/3/2013, 23:03     +1   -1
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Era strano. Ogni volta che tornava in quel luogo avvertiva sempre uno spiccato sentimento di sollievo, del resto la foresta dell'eremo per lui era divenuta una seconda casa, un posto che avrebbe protetto anche a costo della propria vita.. Ma non quella volta. Tutto era diverso, la sofferenza e il rimorso restavano saldamenti ancorati alla sua anima, come navi che non temevano neanche la più burrascosa delle tempeste, ora che aveva perso una sorella. Sì, anche se non aveva mai firmato con il sangue il sacro Sutra, Seiri aveva conquistato la fiducia e l'affetto di coloro che abitavano in mezzo alle macerie di un'antica civiltà e la consapevolezza di essere stato l'artefice della sua morte non aiutava di certo il giovane ANBU nel suo disperato intento di voltare pagina. Nonostante il cielo stesse ancora piangendo, trovò l'eremo immerso nella sua solita quiete e rivolgendo saluti poco entusiasti ai furetti che lo accolsero si avvicinò con passi lenti e cadenzati al palazzo del sommo Mujinahen. Cercò di non far notare troppo il suo pessimo stato d'animo, non voleva far pesare loro l'immenso dolore che stava provando, ma sapeva che tra tutte le creature dell'eremo c'era chi avrebbe subito individuato l'angoscia che si celava dietro i suoi occhi.

Fukuizuna - Problemi di cuore, Fuyuki-chan?

Riconobbe immediatamente quel tono di voce, quel timbro impregnato di malizia che sin da quando aveva messo piede lì per la prima volta lo aveva fatto rabbrividire. Non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi che le iridi smeraldine di Fukuizuna avevano già trafitto i suoi occhi gelidi dall'alto verso il basso, dando vita ad un contatto visivo che avrebbe potuto tagliare l'aria. Per un attimo Fuyuki provò l'istinto di vomitarle contro tutto ciò che si era tenuto dentro fino a quel momento, ma rendendosi conto che la donnola non poteva essere a conoscenza di ciò che lui aveva passato riuscì a frenarsi prima di sciogliere la lingua.

- No.. Non è questo.

Fukuizuna - Mujinahen-sama mi ha detto che ti hanno promosso per aver salvato il Paese delle Terme. Sei un eroe, Fuyuki.. Tu e i tuoi uomini avete dimostrato grinta e coraggio, anche la piccola Chiaki ha dato prova di essere cresciuta. Cos'è che non va allora?

In quel preciso istante l'ipotesi del ragazzo trovò conferma: Fukuizuna non sapeva di Seiri, ma a quanto sembrava la voce riguardo la sua promozione aveva raggiunto anche l'eremo. Jonin. Significava essere ben più di un leader, un Jonin era un ninja che grazie alle sue capacità era riuscito a guadagnare la piena fiducia del proprio paese.. Ma lui in quel momento era tutto fuorché un Jonin. Era un incapace, un vile che era combattuto tra una decisione e un'altra e non trovava il coraggio per prendere saldamente in mano le redini della propria vita.

Fukuizuna - Sappi che ho intenzione di sfidarti.. Forse potresti avere qualche chance, ora che sei Jonin.

In attesa di una risposta la donnola lasciò scivolare la zampa sinistra sul manico della grossa dai-katana che stava alzata sopra il terreno, con la punta rivolta verso di esso. Tuttavia l'eremita non rispose, si limitò a scuotere il capo in segno di dissenso e a proseguire per la via. Fukuizuna tentò di insistere, ma prima che potesse aggiungere altro lui la fermò con un cenno della mano. Se davvero lo conosceva, avrebbe capito di certo che per lui ciò che aveva la priorità era chiedere udienza al vecchio tasso.
Superati i gradini che lo condussero in cima al bianco tempio, il giovane si immerse nel buio che avvolgeva le viscere della struttura e dopo pochi minuti raggiunse la sala del trono, mentre il rumore della pioggia che tamburellava sulle forti mura si faceva sempre più lontano. Ritrovatosi infine al cospetto del sommo si inginocchiò, ma prima che potesse prendere parola fu proprio l'atavica creatura a spezzare il silenzio, riempendo la sua mente con la solita voce calda e serafica.


Mujinahen - (So perché sei qui, Fuyuki-chan. Ho saputo di Watashi, di Kai.. E di Seiri.)

Non ne rimase stupito il Jonin, che ben conosceva ciò di cui il capostipite dei mustelidi era capace. Incontrò i suoi occhi scuri e profondi e sentì una sensazione di impotenza soffocargli la gola. Quello sguardo avrebbe potuto raccontare più di mille parole ciò che il suo cuore provava a chi aveva già sondato la sua anima e compreso il dolore che stava tormentando quel povero ragazzo.

- (Non so cosa fare. Vi prego, aiutatemi.. Mujinahen-sama.)

Il vecchio tasso lo guardò intensamente per qualche secondo, prima di rispondere con prontezza alla sua richiesta.

Mujinahen - (La ragione è, e deve solo essere, schiava delle passioni, e non può rivendicare in nessun caso una funzione diversa da quella di obbedire e di servire ad esse.)

Perplesso lo Hyuga inarcò un sopracciglio, mentre consapevole di aver forse esagerato con le parole il sommo sorrideva. In realtà, per quanto il suo di quei lemmi riecheggiasse astruso e incomprensibile nella sua testa, il significato di quella frase era più semplice e toccante di quanto potesse immaginare. Lo avrebbe capito soltanto più avanti, quando la sua mente avrebbe finalmente trovato la lucidità necessaria per rifletterci sopra.

[...]

Trascorse buona parte della giornata a parlare con il suo mentore, trovando finalmente le risposte ai suoi quesiti e riuscendo per un attimo a togliersi di dosso l'odore di sangue e morte che Seiri aveva lasciato sui suoi indumenti zuppi e sporchi. Avrebbe voluto continuare ancora, del resto la compagnia del sommo risultava sempre produttiva, ma tutto ad un tratto iniziò a sentire i tonfi secchi di passi rapidi e veloci che avvicinandosi si facevano sempre più nitidi. Da lì a qualche secondo una piccola donna dal manto striato fece il suo ingresso nella sala e con l'aria di chi aveva visto un fantasma si affrettò ad avvertire l'eremita di quanto stava accadendo: non aveva tutti i torti ad essere agitata, l'eremo era stato preso di mira. Inizialmente il Jonin ebbe un attimo di smarrimento, ma ritrovata la sua solita risolutezza non tardò a farsi sentire.

- Calmati e stammi a sentire, è importante.. Cosa hai visto? Chi sono questi nemici?

Mentre attendeva una risposta, attivò il Byakugan e rapido il suo sguardo attraversò le pareti fino ad affacciarsi dalla cima del palazzo. Da lì avrebbe potuto coprire in pochi secondi un'area di circa cinque chilometri, nella speranza di individuare coloro che avevano osato disturbare l'armonia che regnava in quel luogo. Era passato poco più di un anno da quando la foresta era stata incenerita dalle fiamme dei nukenin della nuvola e mentre le immagini di quei terribili momenti riaffioravano nella sua mente, la tensione iniziava a crescere rendendo l'aria quasi irrespirabile. Quella volta era riuscito a difendere la dimora dei suoi fratelli, arrivando quasi a perdere la vita, ma l'esito della battaglia che si prospettava all'orizzonte era ancora incerto, tutto da decidere. L'unica cosa certa era che, in quanto eremita, non avrebbe avuto timore di scendere in campo e di brandire la sua katana per proteggere il luogo e le creature che amava.

 
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view post Posted on 24/3/2013, 19:36     +1   -1

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Lo stato d'animo del neo jonin non era dei migliori, parlare con Mujinahen l'aveva aiutato un pò, ma quello che lo avrebbe aiutato meglio a non pensare al senso di colpa per la morte della ragazza, forse sarebbe stato quello che sarebbe successo da lì a poco dopo l'arrivo della donnola. Fuyuki cerco di calmarla, mentre allo stesso tempo tentava di vedere con i propri occhi la minaccia, attivando il suo potente doujutsu, cercò di ispezionare le rovine e la foresta circostante alla ricerca dei nemici che secondo il mustelide dal manto striato stavano arrivando. La donnola poco dopo sembrò calmarsi e dopo aver ripreso fiato iniziò a raccontare ciò che aveva visto.

Stavamo giocando nella foresta, ci siamo allontanati un pò più del solito, ci avevano detto che poteva essere pericoloso, ma non gli siamo stati a sentire...
Ci siamo trovate di fronte a delle orribili creature, hanno ucciso Hounou io mi sono messa a correre e per fortuna sono riuscita ad arrivare qui, ma anche loro stanno arrivando...


La conferma del racconto dell'evocazione ci fu subito dopo, il ragazzo grazie al Byakugan vide vari fonti di chakra che avanzavano verso l'eremo, era un vero e proprio esercito. Era stata una fortuna il fatto che questa pioggia non fosse come quella del paese delle terme, altrimenti non avrebbe visto la minaccia se non quando quelle creature fossero arrivate alle rovine e in quel caso forse per loro sarebbe stata la fine. Era stata fortunata anche la mustelide, per non so quale miracolo era riuscita a scappare via senza venire uccisa da quelle orribili creature.
Il punto forte del Doujutsu degli Hyuga, non era soltanto una vista straordinaria, ma il poter vedere il chakra di chiunque, quello di quegli esseri che avanzavano non era il chakra normale che era abituato a vedere, era qualcosa di veramente oscuro. Purtroppo l'aveva già visto prima, quindi sapeva benissimo chi stesse per attaccare l'eremo, qualcuno molto pericoloso e con qui non era possibile scherzare, un esercito di progenie di Watashi si stava avvicinando alla sua seconda casa e non ci voleva molto per capire quali fossero le loro intenzioni. Erano stati fortunati però, il fato questa volta sembrava dalla loro parte, avevano avuto modo di scoprirlo in tempo ed ora avevano la possibilità di agire in tempo per evitare di morire tutti. Le creature si trovavano a poco meno di cinque chilometri e avanzavano lentamente, questo li lasciava poco più di un ora per fuggire o organizzare una difesa di quel luogo che già un anno prima era messo a rischio. Quella volta però l'obiettivo era una strana fonte di potere nella foresta vicina e l'eremo si trovava affianco solo per una sfortunata coincidenza. Questa volta invece per qualche motivo l'obiettivo sembrava l'eremo stesso, Fuyuki non sapeva il loro scopo, anche se poteva immaginarlo, Watashi ambiva solamente a radere al suolo e distruggere tutto, quindi non sarebbe stata una sorpresa scoprire che quell'attacco imminente non avesse nessuna motivazione.
 
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view post Posted on 25/3/2013, 14:59     +1   -1
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Il racconto della piccola donnola fu terribile. Stando a quanto diceva lei ed un'altro furetto si erano recati nella foresta, noncuranti delle raccomandazioni fatte e lì, mentre stavano giocando in maniera del tutto innocente, erano stati aggrediti da delle strane creature. Il discorso pregno di titubanza e angoscia di quella creatura indifesa trovò conferma quando il Byakugan del ragazzo mise a fuoco, a circa cinque chilometri di distanza dal tempio, un'esercito di progenie che avanzava indisturbato verso di loro. Un conato d'ira venne quasi vomitato fuori dal corpo del giovane ANBU, che dopo aver ricevuto la notizia della morte di un suo fratello strinse i pugni nel difficile tentativo di contenere la rabbia che stava alimentando il fuoco che si era acceso nel suo cuore. Arrivati a quel punto non poteva permettersi il lusso di lasciarsi trasportare dal dolore per la morte di Seiri. L'eremo dei mustelidi aveva bisogno dell'intervento del suo eremita e lui avrebbe risposto prontamente all'appello, deciso a non lasciare che l'omicidio del povero Hounou rimanesse impunito.
Ragionò per un attimo sul da farsi, conscio del vantaggio che possedeva nei confronti dei nemici. Restava circa un'ora di tempo prima che le creature di Watashi raggiungessero i ruderi, un lasso di tempo sufficiente per organizzare una difesa efficace. Scambiò uno sguardo con la donnola che lo aveva avvertito del pericolo imminente, prima di catapultarsi verso la rampa di scale che lo avrebbe ricondotto sulla cima della struttura.


- Non avere paura, andrà tutto bene.. Resta qui con Mujinahen-sama.

Mujinahen - (No, Fuyuki-chan. Vengo con te.)

Allievo e mentore incrociarono gli occhi in uno sguardo d'intesa, per poi abbandonare insieme alla donnola la sala del trono. Una volta ritrovatisi sul punto più alto del sacro tempio, non restava altro da fare che lanciare l'allarme. Per lo Hyuga sarebbe stato praticamente impossibile richiamare l'attenzione di tutti, ma per fortuna il giovane eremita poteva contare sul valido sostegno di Mujinahen, che grazie ai suoi poteri avrebbe potuto contattare tutte le creature dell'eremo in un attimo.

Mujinahen - (FRATELLI!)

L'urlo del sommo risuonò nella mente di ognuno e in pochi minuti una nutrita folla di mustelidi si era radunata ai piedi del bianco palazzo, sotto la pioggia che non sembrava avere intenzione di lasciar loro tregua. Fu a quel punto che Fuyuki si decise ad avvertire tutti quanti di ciò che da lì a poco sarebbe accaduto, in modo da organizzarsi per poter reagire prontamente all'attacco del nemico. Si accese una sigaretta e mentre i suoi occhi spaziavano tra quelli dei presenti, la sua voce iniziava a farsi sentire, seria e decisa.

- L'eremo è sotto attacco. Un esercito di strani mostri sta attraversando la foresta, creature sotto il comando di un dio che ama giocare con le vite e i sentimenti delle persone. Hanno ucciso uno di noi, un nostro fratello ha perso la vita.. Un cucciolo innocente diventato vittima di una guerra perversa e priva di significato. Ed è per onorare la sua memoria che vi chiedo di impugnare le armi e di prepararvi a combattere al mio fianco coloro che hanno osato commettere questo scempio.

Non avrebbe mai potuto perdonare l'atrocità che la progenie aveva commesso e avrebbe lottato fino a quando avrebbe avuto fiato in corpo per vendicare la morte del povero Hounou. Sul suo volto si leggeva chiaramente la frustrazione e il dolore per ciò che era accaduto, ma i suoi occhi lasciavano trapelare qualcosa di totalmente diverso. Era la determinazione di proteggere quel piccolo angolo di paradiso a costo della propria vita, un fuoco che nemmeno quel temporale avrebbe potuto estinguere.

- Voglio che i cuccioli e coloro che non sono in grado di combattere evacuino la zona. Okojo, affido a te il compito di condurli al sicuro, via dal campo di battaglia. Tutti gli altri invece mi seguiranno. Il nemico si trova a circa un'ora di cammino da qui, abbiamo il tempo necessario per far loro una bella sorpresa. Fratelli miei, vi invito a stringere i denti e a lottare.. Per Hounou e per l'eremo!

Concluse gridando con tutto il fiato che aveva in gola e non appena ebbe sguainato Namida, prezioso cimelio che racchiudeva la volontà e la storia dei mustelidi, la folla esplose in un urlo pregno di determinazione.
A quel punto, mentre Okojo iniziava a radunare le creature che non avrebbero preso parte allo scontro, il Jonin con al suo seguito i guerrieri dell'eremo si inoltrò nella foresta, andando incontro all'esercito di progenie che continuava ad avanzare, inarrestabile. La scelta di non combattere tra i ruderi era piuttosto ovvia e motivata da due ragioni ben preciso. Primo, l'eremita non desiderava che la dimora dei suoi fratelli non venisse raggiunta dal rumore delle lame, memore della distruzione che i ninja della Nuvola avevano seminato tempo addietro. Secondo, in mezzo agli alberi della foresta sarebbe stato decisamente più semplice allestire un perimetro di trappole per arrestare l'avanzata del nemico. Così, a poco meno di due chilometri di distanza dal tempio, il ragazzo fece cenno di fermarsi e senza perdere tempo spiegò ai suoi uomini la strategia che avrebbero adottato. Si sarebbero tenuti a distanza di sicurezza dalla linea tracciata dalle trappole e non appena queste sarebbero scattate Kamatari e Fukuizuna si sarebbero fatti avanti con le loro tempeste per ridurre in pochi colpi il numero di soldati dell'esercito nemico. Con l'aumentare della distanza avrebbero avuto più possibilità di diminuire l'evidente inferiorità numerica e soltanto quando i nemici avrebbero oltrepassato l'ostacolo delle lame di vento il vero scontro sarebbe iniziato. Non vi furono domande, solo gli assensi dei guerrieri che senza alcun timore avrebbero difeso i loro fratelli dal pericolo in arrivo. Lo stesso Fuyuki, mentre si preparava a disporre le trappole qualche centinaio di metri più avanti, si fece coraggio e superata la paura iniziale si preparò alla battaglia con l'animo pregno di determinazione.

 
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view post Posted on 27/3/2013, 23:13     +1   -1

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Fuyuki dopo aver illustrato la situazione ai suoi fratelli e sorelle mustelidi, iniziò ad organizzare la difesa di quel luogo. Non aveva preso bene la notizia che la progenie di Watashi stava giungendo in quel luogo per distruggere la sua casa, ne tanto meno della morte di un piccolo furetto, la cui colpa era stata solamente trovarsi di fronte a dei mostri.
Dopo aver incaricato Okojo di portare in salvo i cuccioli e chi non era in grado di combattere, riunì tutte le altre donnole e gli condusse verso il nemico lungo la fitta foresta che delimita l'eremo.
Una volta giunto a circa due chilometri di distanza iniziò a piazzare delle trappole, la conformazione dell'ambiente avrebbe aiutato a renderle quasi invisibili, dando un leggero vantaggio contro coloro che sarebbero stati talmente stupidi da avanzare senza attenzione. Il piano del ragazzo era di sfruttare le trappole e successivamente gli attacchi di Kamatari e Fukuizuna per decimare il nemico prima del combattimento ravvicinato, sapeva che erano in minoranza e che quindi avrebbe dovuto tentare di ridurre le fila del nemico in qualche modo. La soluzione trovata dal neo jonin non era niente male, bisognava soltanto vedere se all'atto pratico avrebbe avuto successo o meno.
Non avrebbe dovuto aspettare molto, tra giungere al punto scelto e preparare trappole e difese, era volata via una buona mezzora. Presto quelle creature sarebbero giunte in vista delle evocazioni, il ragazzo continuava a vedere la loro avanzata grazie alla sua prodigiosa vista.
Nel mentre la pioggia sembrava cessare lentamente, era la classica calma prima della tempesta, in questo caso però non ci sarebbe stato un qualche cambiamento atmosferico ma una vera propria battaglia fra dei mostri figli di un Dio malvagio e delle creature il cui unico scopo era difendere la loro casa e i loro cari.
Quando furono alla vista di tutti, ci fu un attimo di tensione almeno fra quelli che provavano dei sentimenti, quella progenie senza cuore di sicuro non avrebbe battuto ciglio.
Così Fuyuki potè vederle non soltanto come amassi di chakra, ma anche il loro aspetto fisico. Ce ne erano di ogni tipo, da quelli simili ad un essere umano completamente nudi, con un colorito grigiasto della pelle e delle strane crepe violacee, ramificate come se fossero vene, in molti punti del loro corpo. Vi erano inoltre delle strane creature simili ad invertebrati con delle strane sacche nella parte bassa del corpo e dove avrebbe dovuto esserci la testa e la bocca, uno strano buco che sembrava quasi la bocca di un cannone, non era così lontano dalla verità.
Vi erano anche altre creature che per il momento rimasero ferme in attesa, lontani dallo scontro almeno per il momento.
Furono queste due tipologie di progenie a decidere di agire contro i mustelidi, le creature simili all'uomo avanzarono senza nessun timore, una volta arrivati in prossimità delle trappole iniziarono a cadere come formiche a causa delle trappole piazzate dallo Hyuga. Sembravano proprio dei pedoni sacrificali, normalmente se uno vedeva delle trappole rallentava o tentava di evitarle, invece queste creature sembravano volerci cadere apposta. Soltanto delle creature del genere potevano attuare una tattica così Kamikaze, come pianificato dal Jonin Kamatari e Fukuizuna attaccarono pesantemente i superstiti annientandoli del tutto. Poi però fu il momento della progenie, quelle creature simil invertebrate-cannone iniziarono a fare uscire dalla propria bocca delle vere e proprie bombe d'acqua bollente. Mentre prima cadeva pioggia normale grande come un un unghia, ora piovevano delle bombe d'acqua grandi come una palla da bowling, non sarebbe stato facile evitarle e come era facile immaginare avrebbero fatto davvero male a chiunque non sarebbe stato in grado di difenderle.
La battaglia era appena iniziata e c'erano già dei corpi per terra, per il momento erano soltanto quelli della progenie, ma era facile immaginare che non sarebbero stati i soli e che probabilmente i caduti ci sarebbero stati da entrambe le parti.


//difendi gdr on l'attacco, credo che ti piace di più questo tipo di cosa piuttosto ai calcoli, se ti colpiscono infliggono sia ferite da urto che da ustione, ti lascio ruolare ciò che succede dal tuo lato della battaglia, mi fido della tua coerenza.
Enjoy XD//
 
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view post Posted on 28/3/2013, 00:15     +1   -1
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Ultimati i preparativi della battaglia, l'esercito dell'eremo si preparò a fronteggiare il nemico a testa alta e mentre la tensione per l'imminente inizio dello scontro aumentava, i cuori dei presenti battevano all'impazzata a causa delle emozioni contrastanti che riaffioravano dentro di essi. Vi era determinazione nel loro animo, come era normale che fosse per chiunque fosse chiamato a difendere la propria patria a costo della propria vita, ma come in ogni conflitto vi era anche paura. Questa trapelava in maniera evidente dagli occhi dei soldati che schierati in maniera ordinata attendevano gli ordini del loro leader. E per questo le cose di certo non erano diverse: grazie al Byakugan poteva seguire gli spostamenti del nemico e ad ogni passo che essi compievano, il suo cuore veniva stretto sempre con più forza in una morsa capace di soffocargli il fiato in gola. Era nervoso e lo si notava in maniera piuttosto palese a causa del numero di sigarette consumate. In un'ora ne aveva fumate ben quattro, una dopo l'altra, un record anche per un accanito dipendente come lui.
Infine il nemico giunse al loro cospetto, mentre il cielo iniziava a dispiegarsi e a smettere di bagnare quella terra già zuppa di sudore ed emozioni. La progenie di Watashi si presentò dinanzi ai loro occhi in tutto il proprio orrido splendore: vi erano creature umanoidi, ma anche mostri dalle forme più disparate e impensabili, frutto della mente perversa di un dio il cui limite era rappresentato soltanto dalla sua fantasia. Furono i primi a farsi avanti, cadendo uno dopo l'altro nelle trappole che il ragazzo aveva piazzato. Non si curavano minimamente di scoprirne il meccanismo e di - cosa tra l'altro non molto complessa dopo un paio di tentativi - eluderle, anzi sembravano del tutto intenzionati a sacrificarsi fino a quando non avrebbero spianato la strada. Il loro numero venne drasticamente diminuito dalle lame di vento delle due donnole, esattamente come il Jonin aveva previsto, ma ciò non fu sufficiente per smorzare la furia omicida che spingeva quegli esseri a combattere senza alcun freno.
Fu poi il turno del nemico, che contrattaccò in maniera violenta e improvvisa. Strane creature iniziarono a sputare globi di acqua bollente dalle loro bocche, quasi fossero dei veri e propri cannoni, e in pochi secondi la falange dei mustelidi si ritrovò bersagliata da una pioggia rovente che non avrebbe lasciato scampo a chiunque si sarebbe concesso il lusso di titubare sul da farsi. Molte furono infatti le evocazioni che vennero colpite dalle sfere di chakra elementale, mentre urla agghiaccianti iniziavano ad echeggiare nel cuore della foresta, che di quel passo sarebbe presto divenuto un cimitero a cielo aperto. Lo stesso Fuyuki, malgrado avesse tentato di far valere la propria agilità schivando i colpi, venne colpito - seppur in maniera lieve - dalla potente offensiva nemica, per poi rotolare rovinosamente per qualche metro a causa della violenta deflagrazione. Si rialzò con non poca fatica e mentre i primi caduti iniziavano a contarsi anche tra le sue file, sempre più aspra si faceva la tensione, che di lì a poco avrebbe reso l'aria irrespirabile.


Sanno quel che fanno e possono vantare una potenza assurda.. Non so se ce la faremo a respingerli.

A questo pensava il giovane eremita, mentre cercava in fretta e furia una soluzione per contrattaccare in maniera efficace. La cosa più sensata da fare era concentrare gli attacchi sulla linea dei "cannonieri" nemici, dato che con pochi colpi erano capace di mettere in ginocchio qualsiasi esercito. Fu così che lo Hyuga sfilò un rotolo dal taschino del giubbotto e dopo averlo aperto compose alcuni sigilli, prima che una densa nube di fumo si creasse sopra la sua testa. Si trattava di dozzine di shuriken dal diverso numero di punte, che tutto ad un tratto iniziarono a danzare vorticosamente. A quel punto il ragazzo sciolse un'altra serie di sigilli e il numero di armi aumentò tutto ad un tratto, fino a dare vita ad una pioggia di lame in grado di oscurare la luce del sole.

- Kamatari! Fukuizuna! ANCORA!

Non appena ebbe dato il segnale, le due donnole agitarono per l'ennesima volta le loro spietate mannaie, creando una tempesta che avrebbe avuto due compiti ben specifici. Primo, aumentare la velocità della pioggia di shuriken che rapida e precisa venne rivolta verso la linea di cannonieri, obiettivo primario di quell'offensiva. Secondo, l'aria ricoperta dalle lame di vento era parecchio estesa e se la prima linea fosse caduta anche le retrovie nemiche sarebbero state investite da quel turbinio meraviglioso e letale. Gli ultimi atti dello scontro sulla distanza si stavano rapidamente consumando, ben presto il fulcro del combattimento si sarebbe spostato sul contatto ravvicinato. Ognuno di loro avrebbe incrociato la propria lama con le molteplici armi della progenie e mentre la battaglia si inaspriva l'ANBU sfoderò Hideki, pronto a gettarsi nella mischia non appena le presentazioni formali si sarebbero concluse.

 
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view post Posted on 29/3/2013, 18:28     +1   -1

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Una volta abbattuti gli Umanoidi, fu la volta di quei mostri simili a cannonieri elementali. Quegli invertebrati avevano causato parecchi danni a tutti i mustelidi, la potenza della progenie di Watashi non era da sottovalutare, lo stesso Fuyuki era rimasto ferito anche se per fortuna non era nulla di preoccupante.
Le file di morti ora vi erano da entrambe le parti e la battaglia era appena iniziata, il Jonin non si fece distrarre ed elaborò subito una controffensiva, grazie ad un attacco combinato tra lui e i suoi fratelli riuscirono a creare una pioggia di armi. Decine di shuriken caddero sul nemico, le scena era allo stesso tempo terrificante e letale per chiunque vedesse arrivare un tale attacco, ma come prima quelle creature non sembrarono battere ciglio caddero a terra morte, senza nessun verso, nessuna espressione di terrore. Quelle cose non avevano sentimenti e non erano di certo normali, molti shuriken lacerarono le sacche di quegli invertebrati, lasciando fuoriscire piccoli insetti che senza pensarci caricarono verso i mustelidi. Il jonin non era riuscito a vedere che all'interno di quelle sacche, non vi era acqua come si poteva pensare, ma altre progenie, piccoli insetti simili a ragni, ma non per quello non pericolose.
Non era facile spiegare perchè il byakugan non le avesse rilevate forse il materiale con la quale erano fatte quelle sacche era qualcosa che impediva di essere penetrata dal doujutsu dello Hyuga, come lo era stata la pioggia nel paese delle terme, quel Dio conosceva dei trucchetti parecchio subdoli che ora Il ninja di konoha ed i suoi fratelli avrebbe dovuto affrontare.
Vista la loro piccola stazza erano difficili da vedere da chiunque tranne dallo Hyuga, per fortuna gli insetti non era fatti dello stesso materiale delle sacche ed erano visibili ai suoi occhi. Il ragazzo vide uno di quegli insetti caricare uno dei mustelidi senza troppo successo ma poi ne arrivarono altri ed insieme riuscirono a sopraffare una donnola. Singolarmente quelle creature erano deboli ma in gruppo potevano essere letali, il ragazzo però poteva individuarle e aveva l'occasione di avvisare e coordinare i suoi fratelli e sorelle per contrastare quell'offensiva.
Ma non era ancora finita, quegli insetti sembravano essere solo una distrazione, parecchio letale si ma niente di più di un diversivo. Fuyuki fu in grado di accorgersene grazie ai suoi occhi che in questa battaglia erano più utili che mai. Vide altri tipi di creature longilinei e non molto robusti ma dotati di molti aculei che avanzavano lentamente verso i mustelidi, quando furono a una distanza iniziarono a scagliare gli aculei presenti nel loro corpo verso le donnole ed il ninja.
Prima era stato il turno degli umanoidi vittime sacrificali, poi dei cannonieri a lunga distanza che contenevano quegli inquietanti ragnetti ed infine dei combattenti a media distanza, sembrava proprio che volessero finire lo scontro prima di arrivare allo scontro corpo a corpo.


//due tipi di attacchi i ragnetti che attaccano in branco una singola donnola alla volta e questi altri che fanno attacchi a lungo raggio con aculei perforanti.. Enjoy abbiamo appena iniziato XD//
 
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view post Posted on 30/3/2013, 00:59     +1   -1
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Lo scontro era ancora in pieno svolgimento e nel furore della battaglia si scorgevano gli sguardi pregni di timore e determinazione di mustelidi, contrapposti a quegli esseri che sembravano non provare nulla. Non si erano minimamente scomposti dinanzi alla tremenda tempesta creata dai due maestri di lame, molti di loro erano caduti e i loro compagni avevano continuato ad avanzare senza battere ciglio, come se il sangue scivolasse sopra i loro corpi dalle forme più spaventose. L’esercito che Watashi aveva messo in piedi era senza dubbio pericoloso e consapevole della loro potenza Fuyuki avrebbe ponderato bene ogni singola mossa, conscio che anche il più piccolo passo falso sarebbe potuto costare la vita a lui e ai suoi fratelli. Non avrebbe mai commesso il grave errore di sottovalutare il nemico, non ora che conosceva fino a che punto era in grado di spingersi.
Le sorprese tuttavia non erano finite. Gli shuriken e le lame di vento avevano trafitto a morte la prima linea di cannonieri, ma quando le loro sacche vennero dilaniate da essere vennero partorite decine di esserini simili a ragni, che silenziosi e letali si avvicinarono verso la schiera di mustelidi. Fino ad allora lo Hyuga non era stato in grado di scrutare attraverso le sacche di quei mostri, ma adesso che aveva modo di seguire quel piccolo plotone di mostriciattoli si rese conto di quanto le sorprese della progenie potessero essere inaspettate. I ragni si muovevano in gruppo e puntavano sulla netta superiorità numerica per assalire singolarmente ogni donnola, riuscendo ad ottenere un effetto devastante insieme alla combinazione di alcuni esseri avvolti da un manto di aculei, che dalle retrovie lanciavano questi ultimi come se fossero veri e propri dardi. Si trattava di una cooperazione letale e che il giovane eremita avrebbe dovuto fermare al più presto per evitare che il numero di caduti tra le sue fila non aumentasse vertiginosamente.


Insistono nel tenerci a distanza.. Ormai credo di aver capito qual è il loro gioco.

Era necessario passare al contrattacco al più presto possibile, prima che i nemici fossero pronti per l’attacco successivo. Il ragazzo riuscì a difendersi contemporaneamente all’assalto dei ragni e dagli aculei nemici, creando una cupola di chakra e roteando su sé stesso fino a quando quei piccoli mostriciattoli non vennero divorati dalla sua energia e i dardi respinti non si furono conficcati sull’umido terreno della foresta. A quel punto il giovane ANBU decise di agire e senza perdere tempo sciolse una rapida serie di sigilli, mentre un’espressione decisa si dipingeva sul suo volto lercio di sangue e terra. E mentre la terra iniziava a tremare, la sua voce riecheggiava tra le fronde.

- Salite sopra gli alberi e preparatevi allo scontro ravvicinato!

Il Jonin fu il primo a saltare e a nascondersi tra la chioma lussureggiante di un arbusto e immediatamente tutti gli altri seguirono il suo esempio, mentre un rumore si faceva sempre più forte e riconoscibile: un corso d’acqua impetuoso stava serpeggiando tra i tronchi e dirigendosi a grande velocità verso l’esercito di progenie si preparava a spazzare via le creature più deboli, come i ragni per esempio, e al tempo stesso indebolire gli altri mostri, spianando finalmente la strada ai mustelidi verso il combattimento corpo a corpo. Era proprio ciò che Fuyuki desiderava e che, secondo i suoi calcoli, il nemico stava cercando di evitare. Fino ad allora gli avversari si erano limitati ad attaccare dalla distanza e proprio a causa di quell’ostentazione il ragazzo intuì che probabilmente era nello scontro ravvicinato che risiedeva il loro punto debole. Così, non appena l’acqua trasportata fin lì da un piccolo fiume che scorreva a poche centinaia di metri dal fulcro della battaglia si scontrò con violenza contro il nemico, brandendo con vigore Hideki l’eremita si lanciò nella mischia.

 
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view post Posted on 1/4/2013, 18:12     +1   -1

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Fuyuki riuscì a proteggersi senza troppi problemi, dagli attacchi combinati di quei gruppi di ragnetti e dagli attacchi degli aculei lanciati dall'altro tipo di progenie. Così fortunate non furono invece, molti mustelidi che caddero a causa dell'assalto dell'esercito di quelle creature che stavano invadendo l'intera area di battaglia oppure trafitti a morte da quelle frecce letali a forma d'aculeo.
Il jonin sapeva che le altre donnole non riuscivano a vedere quegli esserini più piccoli e sfuggenti, sapeva che doveva agire lui stesso per proteggerli, quindi dopo avere ordinato ai suoi fratelli e sorelle di salire sugli alberi, compose una ninjutsu d'acqua e inondò tutta quel pezzo di foresta prelevandola da un fiumicciatolo li vicino. Per i ragnetti non ci fu scampo, furono travolti e uccisi dalla forza della natura. Le altre creature invece, non furono danneggiate molto, anche se l'acqua gli causò l'instabilità necessaria a permettere allo Hyuga e agli altri mustelidi di arrivare ad una distanza ravvicinata tale da poter combattere corpo a corpo con quel tipo di progenie, come aveva supposto lo shinobi di Konoha erano svantaggiati in quel tipo di scontro. La battaglia sembrava prendere una piega favorevole ai difensori dell'eremo, finchè non entrarono in scena l'ultima tipologia di progenie di quell'esercito di Watashi, erano tozzi e non troppo alti, avevano una grossa gobba molto resistente e caricavano i nemici corpo a corpo cercando di sfondare le difese nemiche caricandole come un toro.
Fuyuki si ritrovò a fronteggiare questo tipo di creature, erano facili da colpire, ma erano parecchio resistenti e non era per niente facile ucciderle.
La dura battaglia continuava quando il ragazzo dopo aver colpito più volte una di queste ultime creature, la vide cambiare colore fino ad esplodere davanti a lui, l'esplosione non era stata devastante, ma aveva lasciato delle piccole ustioni nel corpo dello shinobi. Queste creature erano tozze quindi molto resistenti e come poteva vedere dagli attacchi delle altre donnole gli attacchi a distanza non erano per niente efficaci. L'unico modo per ucciderle era un attacco ravvicinato, ma una volta sconfitte queste bastarde esplodevano causando bruciature nel corpo del jonin, chissà che cosa sarebbe accaduto a qualcuno di meno resistente. Lo scoprì quando una di quelle cose esplose vicino a Kamatari, l'esplosione gli lasciò parecchi danni, la grossa donnola non sarebbe morta così facilmente ma altre esplosioni del genere gli avrebbero di certo causato danni seri. Il grosso mustelide era circondato da quegli esseri tozzi ed era in chiara difficoltà sapendo cosa sarebbe successo se avesse attaccato quelle creature così vicine al suo corpo. Spettava nuovamente al Jonin salvare l'alleato e trovare un modo per fare fuori quei mostri kamikaze prima che Kamatari ne pagasse le conseguenze.
 
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view post Posted on 2/4/2013, 13:33     +1   -1
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Tutto andò come previsto. Il jutsu d'acqua travolse la zona e lasciando annegare i ragnetti tra le sue correnti impetuose offrì a Fuyuki e ai suoi compagni una ghiotta occasione per ingaggiare uno scontro corpo a corpo. Senza perdere tempo lo Hyuga si gettò nella mischia e per i minuti che seguirono l'esercito della progenie riportò parecchie vittime, un numero di gran lunga superiore a quello dei mustelidi caduti fino a quel momento. L'ipotesi da lui formulata si era infatti rivelata azzeccata: quei mostri si erano ostinati ad attaccare dalla distanza proprio per colmare le lacune che possedevano nel combattimento ravvicinato. La sua lama tranciò parecchi corpi dalle forme più abominevoli e mentre lo stridore del ferro di ogni mustelide riecheggiava nell'aria ormai satura di tensione la battaglia iniziava a prendere un risvolto favorevole per i difensori dell'eremo.
Tuttavia l'entusiasmo che accompagnava i loro fendenti si esaurì ben presto quando si ritrovarono dinanzi all'ultimo plotone dell'esercito nemico. Quelle che si presentavano di fronte ai loro occhi erano creature tozze e dalle gobbe pronunciate, mostri che - contrariamente a quanto visto fino ad allora - sembravano possedere una notevole forza fisica. Tutti ne ebbero la conferma quando, come una mandria di tori inferociti, si catapultarono contro di loro. Dalle prime battute di quello scontro il Jonin notò quanto essi fossero poco agili e quindi facili bersagli da colpire, malgrado avessero dimostrato di possedere una grande resistenza contro le raffiche di vento di Kamatari e Fukuizuna, che ben presto cessarono di consumare inutilmente le loro energie, concentrandosi come tutti gli altri sul combattimento ravvicinato. Accadde qualcosa di imprevisto quando il giovane ANBU colpì a morte una di queste creature: il colore della sua pelle cambiò tutto ad un tratto di colore e senza lasciare scampo al povero ragazzo esplose. L'urto lo fece rotolare per qualche metro a terra, mentre l'esplosione aveva lasciato alcune piccole ustioni sulla sua cute. Non era niente di grave, ma non erano le sue ferite a preoccuparlo.


Questi mostri sono pericolosi, molto più di tutti gli altri incontrati fino ad ora..

La sua paura si concretizzò non appena Kamatari venne investito a sua volta da una violenta deflagrazione. Però, contrariamente a quanto era successo a lui, la donnola riportò danni ben più gravi e non possedendo la sua resistenza di certo non avrebbe retto altri colpi del genere. Non c'era tempo da perdere visto che l'evocazione venne immediatamente circondata da quei mostri, l'eremita avrebbe dovuto trovare in fretta una soluzione per salvarla e sconfiggere una volta per tutte i figli partoriti dalla mente perversa e meschina di Watashi.

Gli attacchi dalla distanza non funzionano, ma al tempo stesso colpendoli da vicino si rischia di venire colpiti da un'esplosione. Non mi pare ci siano alternative..

Anche se con un po' di fatica si rimise in piedi, noncurante degli abiti zuppi di acqua e sangue e delle numerose ferite che ricoprivano il suo corpo. Con gli occhi pregni di determinazione e rabbia fissò le creature che avevano osato ridurre il suo fratello in quelle condizioni. Non l'avrebbero passata liscia ora che il giovane aveva trovato il modo di colpirli senza doversi preoccupare delle conseguenze.

Dovrò usare un attacco che non possono vedere e che li colpirà soltanto dopo qualche secondo.

- Ascoltatemi tutti! Queste creature esplodono se colpite, quindi limitatevi a schivare i loro colpi senza attaccarli fino a quando non avrò raggiunto ognuno di voi.. A quel punto allontanatevi!

Era stato chiaro il Jonin nelle sue disposizioni, anche se a causa del poco tempo a disposizione non poteva spiegare ai suoi uomini quali fossero le sue reali intenzioni. Tenendo gli occhi gelidi e minacciosi puntati sul suo obiettivo sguainò Namida, per poi accarezzarne la fredda lama fino a quando questa non si fu macchiata del suo sangue. Era quello il rito che precedeva il Sen'nin no Sakebi, il pianto dell'eremita, una particolare tecnica dello stile della lacrima che permetteva di eseguire un rapido fendente che avrebbe provocato effetti devastanti soltanto dopo una manciata di secondi, un lasso di tempo sufficiente per allontanarsi da quelle orride creature prima che esplodessero. Avrebbe cominciato da quelle che avevano accerchiato Kamatari per poi fare lo stesso con tutte le altre. I suoi fratelli avrebbero dovuto limitarsi a difendersi in attesa del suo arrivo senza fare nulla di avventato e malgrado fosse consapevole che una simile tecnica gli avrebbe comportato un'ingente sforzo fisico, al giovane ANBU non importava. Aveva promesso di proteggere l'eremo e le sue creature a qualsiasi costo e adesso che aveva l'occasione di tenere fede al suo giuramento non si sarebbe di certo tirato indietro.
Prese un profondo respiro e stringendo la lama nera tra le dita si lanciò contro il nemico, pronto ad eseguire la sua danza elegante quanto letale.

 
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view post Posted on 3/4/2013, 22:04     +1   -1

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//Nonostante l'influenza posto da te poi che non ti voglio bene eh!? :)
Bella la tecnica personale che hai usato, ricorda vagamente la tecnica di Brook di One piece, sembra fatta apposta proprio per questa situazione ;)//

La battaglia durava ormai da quasi un ora, molti erano i caduti da entrambe le parti, da quelle progenie simil umanoidi usate come vittime sacrificali per aprire l'avanzata agli altri, ai cannonieri che sparavano bombe d'acqua bollente, a quei mostri che sparavano aculei affilati, oltre ovviamente parecchi mustelidi.
Fuyuki era riuscito a trovare una soluzione per affrontare e sconfiggere ciascuno di questi tipi di creature, ora che la battaglia volgeva al termine, il jonin avrebbe dovuto affrontare un nemico veramente ostico, gli attacchi a distanza non avevano effetto con questo tipo di creatura, erano molto resistenti e se sconfitti esplodevano trascinando con se il proprio carnefice nell'aldilà.
Il ragazzo era stato fortunato o abile a non subire troppi danni dall'esplosione, rimase nonostante tutto molto lucido e concentrato per trovare un modo per sconfiggere anche quella progenie, e lo trovò.
Utilizzò una tecnica molto particolare, frutto di lunghi allenamenti proprio all'eremo, lo Hyuga l'aveva appresa grazie all'aiuto dei suoi fratelli mustelidi ed era davvero una strana coincidenza che la usasse per sconfiggere i nemici che volevano distruggere l'eremo e proteggere i suoi fratelli e sorelle.
Così si scagliò verso quelle creature con la gobba che stavano circondando Kamatari, gli aveva avvisati di schivare gli attacchi del nemico fino al suo arrivo, ma l'enorme donnola di certo non vantava una grande velocità. Stava subendo varie ferite e se non fosse stato per il jonin probabilmente avrebbe fatto una brutta fine in poco tempo. Fuyuki affondò la propria lama nelle tre creature una dopo l'altra, grazie alla particolarità di quella tecnica il ragazzo riusciva ad allontanarsi in tempo per evitare il grosso dell'esplosione che seguiva all'eliminazione del nemico. Subiva solo l'onda d'urto che di certo non gli avrebbe causato troppi problemi, come invece sarebbe potuto accadere senza quel speciale attacco.
Il ragazzo uno dopo l'altro eliminò tutte quelle creature, non senza conseguenze, a causa dell'uso ripetuto di quella tecnica era veramente stremato, ma non sarebbe importato visto che avevo vinto sconfiggendo tutte le creature di quel malefico Dio.
Urla di gioia provvenirono dai sopravvissuti di quella difficile battaglia, ci sarebbe stato il tempo per piangere i morti, ma erano riusciti a difendere l'eremo, la loro casa, quei mustelidi non erano morti invano. Chissà se l'avrebbe pensata allo stesso modo anche l'eremita, molte donnole gli davano una pacca sulla spalla o lo ringraziavano, era grazie a lui se erano riusciti a vincere, non senza perdite purtroppo, ma quello che contava era che la loro casa era salva e che in molti erano sopravvissuti. Si trovavano in guerra dopotutto e non era possibile vincere senza che qualcuno morisse, era la triste verità che tutti avrebbero dovuto affrontare, forse questo avrebbe aiutato lo Hyuga ad affrontare la tristezza e il senso di colpa che lo affliggeva a causa della morte di Seiri.
La pace comunque non durò per molto, una voce penetrò nelle menti di tutti i superstiti, Fuyuki compreso che gli avvertiva di un altro immediato pericolo.

Mujinahen (Okojo è in pericolo, altri nemici sono comparsi davanti alla torre bianca, correte!!)


La prima cosa che il jonin avrebbe fatto sarebbe stata quella di controllare con la sua speciale abilità oculare, ma non vide nulla, vedeva Okojo e gli altri mustelidi, ma a parte lui non vi era traccia di nessun altro. Che cosa diavolo stava accadendo? La situazione non poteva essere peggiore, molti erano feriti, quasi tutti erano esausti chiunque ci fosse alla torre bianca, avrebbe avuto un vantaggio enorme contro i difensori ormai ridotti allo stremo delle forze.
Non avevano nessun'altra scelta però, i loro fratelli erano in pericolo e loro avrebbero dovuto correre a salvarli da chiunque fosse in quel luogo. Il fatto che il ragazzo non riuscisse a percepire il loro chakra erano un grosso problema e non ispirava niente di buono su ciò che avrebbero trovato.
 
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view post Posted on 4/4/2013, 16:54     +1   -1
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Si muoveva rapido tra la schiera di nemici, spinto dalle onde d'urto e dalla determinazione che alimentava il fuoco che ardeva nel suo animo, mentre famelica la lama nera si cibava della carne degli avversari che osavano intralciare il suo inarrestabile percorso. Fu in quel modo che il Jonin fece fuori tutti i nemici, riuscendo a cavarsela senza nessun'altra ferita e permettendo così ai suoi fratelli rimasti di sopravvivere anche all'ultimo plotone dell'esercito di Watashi. Era finita. Quello scontro sanguinoso si era protratto per un'ora lunghissima, sessanta minuti impregnati delle grida e del sangue dei caduti. Tra di loro si contavano anche numerose donnole, ma si trattava di un prezzo ragionevole - seppur salato - in confronto a ciò che sarebbe potuto accadere senza il loro intervento. Avevano dato la vita per proteggere l'eremo e il loro sacrificio non sarebbe stato vano e, anche se non era quello il momento adatto per piangere i propri morti, l'intera popolazione di quel piccolo angolo di paradiso avrebbe dovuto ricordarlo. Non era a questo che però pensavano i mustelidi, che entusiasti per la vittoria appena ottenuta stavano riempendo la foresta con grida di giubilo e ringraziando il loro eremita per l'importante contributo che egli aveva fornito per giungere a quel risultato. Fuyuki non aggiunse nulla, si limitò a rispondere ai complimenti con sbrigativi cenni delle mani, mentre andava in cerca di un angolo in cui potersi riposare. Stremato com'era dopo l'ultima offensiva non avrebbe avuto la forza di incitare gli animi dei compagni, tantomeno spendere qualche parola encomiastica nei confronti dei caduti. Ci avrebbe pensato dopo qualche minuto di meritato riposo.. Se solo questo gli fosse stato concesso.
Fu come un fulmine a ciel sereno. La calda voce di Mujinahen risuonò nella mente dei presenti, risvegliando le loro membra intorpidite dalla culla della vittoria e informandoli su ciò che stava accadendo alla torre: altri nemici sembravano aver preso di mira l'eremo, minacciando Okojo e i mustelidi che non erano in grado di combattere. Rapido lo Hyuga condusse il suo Byakugan fino ai piedi del bianco palazzo, ma ciò che notò lo lasciò non poco perplesso sul da farsi.


Che diamine succede.. Perché non c'è nessuno?!

Soltanto l'ermellino e gli altri si trovavano tra i ruderi, non vi era nessuna traccia dei nemici del quale il sommo aveva parlato. Si trattava di una situazione sicuramente singolare, ma nelle condizioni in cui si trovava il giovane ANBU aveva le mani legate. Non poteva far altro che correre in loro soccorso, malgrado ignorasse ciò che lo stava attendendo a nemmeno due chilometri di distanza. Non vi era nessuna strana creatura vicino al sacro tempio oppure, ammesso che in realtà qualcuno vi fosse, non era in grado di rintracciarlo. La stessa cosa era accaduta durante la missione nel Paese delle Terme pochi giorni prima, ma era ancora troppo presto per stabilire se la causa del mal funzionamento del suo Doujutsu fosse in qualche modo legata a Watashi o a qualche altro tranello; avrebbe potuto scoprirlo solamente verificando di persona ciò che la sua vista aveva messo a fuoco. Per questo motivo richiamò l'attenzione dei presenti e con il cuore che batteva a mille si mise in marcia e mentre nei suoi occhi si rinnovava la determinazione che lo aveva accompagnato durante lo scontro, nel suo animo iniziava a riemergere un serpente che avrebbe cercato di soffocarlo senza alcuna pietà.. La paura dell'ignoto.

 
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view post Posted on 10/4/2013, 11:04     +1   -1

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//Scusa il ritardo, sono tornato ieri, ma ero letteralmente esausto, da oggi sono tutto tuo <3//

Il gruppo seppur stanco avanzava velocemente in direzione dei ruderi e della torre bianca che era la loro casa. Si erano illusi che fosse tutto finito, progenie sconfitta e battaglia vinta, ma a quanto pare non era così. Qualcosa o qualcuno si era infiltrato furtivo ed era giunto al centro dell'eremo, senza che il potente doujutsu del jonin notasse nulla, avrebbero dovuto affrontare altri nemici o pericoli, ma questa volta erano ciechi e sprovvisti di informazioni su chi fosse l'invasore.
Era qualcuno in grado di nascondersi alla vista del Byakugan o ad eluderlo in qualche modo oppure vi era in atto qualcos'altro di ancora più subdolo?
Ancora una volta poi, veniva da chiedersi, quale fosse lo scopo di chiunque ci fosse dietro quell'invasione, forse lo avrebbe scoperto presto quando se lo sarebbe trovato davanti.
Il non avere informazioni su quello che stava succedendo o su chi ci fosse dietro, avrebbe instillato paura in chiunque, quindi il timore del ragazzo era più che comprensibile, nonostante tutto però avanzò pronto ad affrontare qualunque cosa.
In pochi minuti giunsero vicino a dove si erano nascosti Okojo e le donnole non in grado di combattere, li videro da una trentina di metri di distanza, seduti per terra, nessuno di loro si muoveva o sembrava emettere nessun rumore. Era una visione a dir poco strana, anche il più inesperto degli studenti avrebbe notato che vi era qualcosa di atipico in quello che vedevano.
I Mustelidi erano tutti tesi e si fermarono quasi autonomamente, erano tutti in allarme, nessuno sarebbe stato così fermo o silenzioso normalmente, capivano che c'era qualcosa di strano e attendevano indicazioni dal loro eremita su come agire.
Lo Hyuga osservando la scena con i suoi occhi speciali non avrebbe notato nulla di strano, vedeva i suoi fratelli li fermi dai quali fluiva normalmente chakra, non sembravano un illusione, a meno che si trattasse di qualcosa di talmente potente e sconosciuto al Jonin, quelli erano i loro fratelli e sorelle.
Sembravano messi li in mostra proprio per loro, forse era proprio per quello che tutti si erano fermati, sembrava fin troppo scontato che Okojo e gli altri fossero un esca, sempre che quello che vedevano fosse davvero reale. Bisognava ancora capire perchè si trovavano in quella situazione e perchè Mujinahen aveva detto che erano in pericolo. L'anziana Donnola sembrava abbastanza sicuro quando aveva parlato, quindi o sapeva qualcosa di cui Fuyuki non era a conoscenza oppure c'era qualcosa che non andava nel capo dei Mustelidi, il quale si trovava all'interno della Torre in piedi vicino al suo trono.
Che cosa stava succedendo in quel luogo? perchè l'evo sannin non era intervenuta per proteggere i suoi figli? C'era qualcosa di decisamente strano in quel luogo e sarebbe spettato al ninja di Konoha di cercare di venirne a capo e capire cosa stava accadendo da Okojo e da Mujinahen.


//Post di transizione, voglio vedere cosa pensa Fuyuki di quella situazione, le sue paranoie e contorti ragionamenti e cosa decide di fare per rompere quell'apparente stallo in cui si trova e scoprire cosa sta accadendo. Fermati come decidi cosa fare ;)//
 
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68 replies since 22/3/2013, 15:40   1007 views
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