| *Avanzarono silenziosi, ognuno trepidante, ognuno con i propri timori. Il sentore di irrequietudine che si era fatto largo nell'animo del Kokage non accennava a placarsi; anzi, cresceva ad ogni passo. Il respiro si fece pesante, lo sguardo dolente nel tentativo di decifrare qualcosa nel reticolo di fasci pallidi che il barlume contrapponeva loro. Eppure si faceva vicino, e le ombre attorno si allungavano braccate dalla luce. Non mancava molto. La fiera della Notte di Kiri non abbandonava la mente del Cantore, era lì, e il suo monito echeggiava nel tunnel sulla scia di ogni piccolo rumore. Un passo.*
("... rinnegare i vostri compagni..."
*Un respiro.*
("... e non ho facile il perdono..")
*E poi, un bagliore capace di spazzare via anche l'oscurità in cui era calato il mondo. Hide si schermò gli occhi, incapace di sopportare ancora il flagellare della luce. Un dolore pulsante lo colse dietro le cornee, ma lo shinobi era ormai preda della trepidazione fin lì covata. Era già tempo di guardare. La bestia era dieci, venti volte più piccola di quella che lo aveva messo alla prova anni prima, eppure radiosa come nessuna creatura partorita dall'ombra avrebbe diritto di essere. Uno spettacolo magnifico, terribile, difficile da catalogare. Li osservava, e il Cantore faceva del suo meglio per sostenere lo sguardo. Una lacrima gli sfuggì, forse per il bruciore, forse per la meraviglia.*
(Non credevo di poter assistere ancora a qualcosa del genere...)
*E gli sovvenne ancora un ricordo, un momento parzialmente rimosso dei suoi primi anni ad Oto... la ricognizione del Paese, le scogliere, la visione che aveva avuto al calare del sole... un essere effimero, veloce, al galoppo su un mare di ferro fuso, e una corolla di code scintillanti al suo passaggio... Cercò un paragone, ma prima che fosse in grado di riordinare le idee la fiera si fece da parte. Una folata di vento gli accarezzò la fronte, sigillando in un colpo di gelo la strada umida che la lacrima si era aperta. Uno spiraglio, la loro via di uscita... e oltre, il deserto, e una corona di balze scure ad increspare l'orizzonte... Engao si fece avanti, riconoscendo la loro destinazione tra le dune spazzate dal vento. Il kage sorrise...*
(Finalmente... Auron... siamo sempre più vicini...)
*Eppure c'era dell'altro. Le nubi scure si lasciarono sfuggire un fiato di luce, rivelando anche al giovane Kaguya la guardiola scura... ma man mano che il raggio danzava, si espandeva, si increspava, altre figure presero forma tra le sabbie. Mostri. Esseri che il Cantore non avrebbe esitato ad inquadrare come figli del Dio... arrancavano tra le dune, scivolando, silenziosi da quella distanza... avrebbero mai raggiunto la guardiola non visti? Non potevano farsi arrestare così... non ora.*
"Li vedete anche voi... sono tanti... troppi... farci strada utilizzando la forza bruta non credo sia un'opzione. Non so quanto sia protetta la guardiola, Engao, ma dubito possa resistere all'assalto di tutte quelle aberrazioni... se le attiriamo lì, siamo in trappola... senza considerare che potremmo trovarne altri dentro..."
*Cosa fare? Avrebbe potuto domandare alle fiere di distrarre la progenie... ma chissà quale sarebbe stata la reazione. Un diversivo, tuttavia, gli parve la soluzione adatta.*
"Forse possiamo attrarli via dalla nostra strada... una volta fatto, saremo in grado di raggiungere la guardiola rapidi e silenziosi, non ne dubito... io ho un paio di idee... ma potreste averne di migliori."
*Le iridi verdi del ragazzo ruotarono fino ad incontrare quelle dorate di Jadoku, che emise un sibilo strozzato prima di rintanarsi ancora nel mantello.*
(Mph... puoi stare tranquillo... non metterò la mia vita nelle tue mani una seconda volta...)
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