Iscrizioni Kumo

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view post Posted on 1/9/2021, 07:16
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Ciao!
Allora, l'età avanzata del pg in realtà è l'ultimo dei problemi, dato che si, la norma per un nuovo pg è un adolescente, ma non c'è niente di male ad averlo adulto fin dall'inizio.
I problemi principali sono due:

1, il nome: il nome di nascita, salvo giustificazioni particolari, deve essere giapponese. Siccome il personaggio nasce in una normale famiglia di Kumo, ha senso che abbia nome e cognome, e che siano giapponesi. Puoi sempre adottare un soprannome di tuo gusto, per tue giustificazioni, più avanti.

2, la storia: come avrai già immaginato, per un nuovo personaggio la storia è problematica. In realtà prima dell'omicidio dei genitori è tutto abbastanza accettabile, dato che è possibile giustificare certi aspetti tramite la psicosi del personaggio. Quello che non è giustificabile, perché inciderebbe troppo sul villaggio e sulla fama del nuovo personaggio, è il triplice omicidio unito all'arresto e alla detenzione.

Dovrai modificare l'ultima parte della storia, se desideri mantenere questa impostazione. Non la morte dei genitori in sé, o il fatto che sia stato lui ad ucciderli(anche se magari potresti dire che la casa di famiglia è fuori dalle mura, così da poter sviare la responsabilità più facilmente), ma il fatto che il personaggio venga ritenuto responsabile e arrestato. Capisco che la tua volontà è quella di rendere chiara la totale mancanza di riguardo per la vita/il fatto che l'adorazione nei confronti di Jashin sia tale da cancellare il peso dell'atto, e quindi un tentativo di fuga/sviamento sia fuori personaggio, ma puoi inventare mille ragioni per quanto mi riguarda. Semplicemente, la morte dei genitori viene attribuita a ignoti/ad altri, e il personaggio vive per anni nelle montagne fuori da Kumo, per poi tornarvi dopo che il Raikage rivela la propria affiliazione al culto. Il Jashinismo è diventato di dominio comune a Kumo molto recentemente, ma anche prima era senz'altro praticato in segreto entro e fuori il villaggio, quindi ha senso che il tuo personaggio lo studi in quegli anni.

Spero di essere stato d'aiuto. Se hai bisogno di consigli, non esitare a mandarmi un messaggio privato.
 
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view post Posted on 2/9/2021, 15:37
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Eccomi, chiedo scusa per il ritardo ma tra lavoro e altre cose qui per il forum sto veramente boccheggiando.
L'edit va benissimo, ti ringrazio.

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view post Posted on 15/1/2022, 23:50

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• [NOME]: Yagi

• [COGNOME]: no Fuhai

• [CLAN]:

• [PAESE]:

• [ASPETTO FISICO e CARATTERIALE]: Yagi è sempre stato un bambino particolare. Quando il padre gli chiedeva di tenere d'occhio le capre, lui preferiva osservare le mosche che danzavano sulla loro cacca. Non gli è mai bastato osservare o tastare le cose. Lui doveva anche "assaggiarle" e, a suo dire, ricordarne sapori ed odori. Ama ciò che c'è sotto Casa sua e gli esseri che la vivono così come la biologia in generale, il cibo e l'eroismo degli shinobi. Odia suo fratello, le capre, il Morbo e l'essere perennemente malato. Molto intelligente ma spesso infantile, curioso ma incapace nei rapporti personali. Vorrebbe diventare medico in modo da farsi accettare più facilmente per le sue particolarità caratteriali e fisiche. Basso e tondetto, con i capelli molto lunghi e corvini, legati solitamente in una coda. La carnagione bruna si è ormai smunta a causa delle malattie e dall’assenza di sole, risultando in un bruno pallido. Gli occhi verde chiaro poggiano su due troni di occhiaie scure e le stesse vengono costeggiate da una mascherina bianca per quasi tutto il tempo. Indossa abiti semplici con i vari attrezzi ninja fornitegli dal villaggio nascosti in vari punti ed il copri fronte al suo comune posto; l’unica eccezione fa per l’avambraccio destro rivestito da un doppio strato di cuoio lavorato per pulire la bocca da goccioline acide residue.

• [STORIA]: Nimuo e Koi erano due pastori che si prendevano cura di un gregge tra le montagne della Nuvola. Tutti i prodotti venivano commerciati solo e direttamente con le Bancarelle Sospese e così potevano permettersi una vita umile ma sana, senza implicarsi in scontri, assassinii e, soprattutto, guerre. Il primo era di media altezza e muscoloso, con una calvizia violenta che gli aveva fatto perdere la maggior parte dei capelli castani mentre la seconda si presentava minuta e con un viso provato ma dolce, piena di calli e graffi per la dura vita lavorativa. NImuo sperava che i suoi due figli abbracciassero il suo stile di vita ed evitassero anche loro la pericolosa vita dello shinobi. Purtroppo per lui, il suo sogno non si avverò. Nel 240 nacque il loro primo figlio, Yagi, ed a distanza di due anni vennero benedetti con il secondo genito Ikio. I primi anni della sua vita li passò giocando tra le montagne, con i lombrichi ed altri animaletti che trovava tra le rocce, ed aiutando suo padre. Appena poté seguire autonomamente il padre, venne costretto ad aiutarlo con il lavoro con la speranza di farlo innamorare di quella vita. Ma Yagi sognava altro e trovava più interesse nelle piccole creature e la loro fisionomia, in quella umana e verso i coraggiosi eroi che tra le ombre permettevano a migliaia di cittadini di vivere tranquillamente: i Ninja. Uno schiaffone pesante ai sogni del padre. Il giorno preferito della settimana era sicuramente quello in cui andavano a vendere i propri prodotti:: in quei giorni poteva ammirare estasiato le meraviglie della città con i suoi abitanti e, quando era fortunato, anche qualche eroe col copri fronte di Kumo. Anche se effettivamente abitava al di fuori del villaggio, lo stesso e la montagna su cui si ubicava li considerava Casa propria e le amava irrazionalmente. Ikio subì lo stesso trattamento ma si dimostrò più portato per quei lavori manuali ed amante delle capre, cosa che suscitò la visibile preferenza di Nimuo nei suoi confronti e la conseguente gelosia infantile del maggiore.
Sono due i momenti indimenticabili vissuti nell’infanzia: il giorno in cui ottenne il permesso per iscriversi all’accademia e quello in cui scoprì che non era a modo leccare le persone. Yagi aveva sempre avuto il vizio di leccare ciò che scopriva per la prima volta. Alcuni sensi non bastavano per memorizzare e capire appieno le cose: doveva utilizzarli tutti. Così continuò ad “assaggiare” la qualsiasi finché non provò con sé stesso rimanendo deluso dal non riuscire a riconoscere alcun sapore o odore. Delusione che non lo fece desistere nel continuare, fino a leccare i propri genitori e suo fratello. Quando se ne accorsero gli fecero capire che non era normale e che avrebbe dovuto trattenersi per sempre dall’assaggiare le altre persone, soprattutto nelle loro visite al villaggio. Il giorno più triste della sua vita. Nimuo sapeva di sudore rancido e capre, Koi di terra e latte mentre il fratello… di nulla. Gli risultò sempre molto strano il non riuscire a riconoscerlo ma la verità è che non riusciva e distinguerne uno per lui perché aveva il suo stesso “sapore”, essendo fratelli. Questo lo fece infuriare ancor di più nei suoi confronti e lo associò per sempre alla cacca di capra. Il più bello si trattava, ovviamente, di quando riuscì ad avere il permesso di iscriversi all’accademia ninja da suo padre; non prima di mille litigi e suppliche e solo grazie al supporto della madre.
I primi periodi a Kumo furono destabilizzanti per il piccolo Yagi che trovava difficile legare davvero con qualcuno a causa delle sue passioni insolite ma poi riuscì ad abituarsi ed a concentrarsi nella sua formazione da ninja; dando il massimo in tutte le discipline e riuscendo facilmente in quelle teoriche, nelle tecniche e faticando in quelle fisiche. Purtroppo, la passione non basta quando la sfortuna ti prende di mira e dopo solo un anno di accademia, un male spregevole si riversò su tutto il continente. Incontrollabile ed inarrestabile, il Morbo si espanse ovunque portando malattie e disturbi nel chakra, affliggendo migliaia di persone compreso Yagi. Per tutto l’anno seguente fu costretto a sospendere con l’accademia, bloccato in casa da varie disfunzioni di enzimi, gastriti ed influenze. Anche in quelle condizioni, non smise di allenarsi appena era in grado di alzarsi dal letto. Stava da poco imparando a controllare il proprio chakra ed ora se lo ritrovava cambiato, impazzito, da dover capire da capo. Con molto tempo e sforzo, nei suoi addestramenti solitari, capì che poteva utilizzarlo in modo differente. In una delle sue gastriti più feroci provò ad impastare i succhi prodotti in eccesso con quel nuovo chakra e scoprì di essere in grado di sputarlo, non senza ustionare e rovinare lo stipite del proprio letto. Dopo un anno di convalescenza forzata, gli fu permesso di tornare in città a riprendere gli studi. Ormai risultava ancor più strano di prima: la sua pelle aveva perso intensità , risultando ormai sbiadita, le occhiaie si erano accentuate e portava costantemente una mascherina per proteggere gli altri dai suoi germi. Questo lo portò ad essere ancora più isolato dai compagni nei due anni a seguire. Fortunatamente, il suo nuovo insegnante dalle trecce bianche si dimostrò comprensivo nei suoi confronti , aiutandolo personalmente, giustificandolo nei giorni che rimaneva a casa a causa delle sue ricadute e spronandolo nello studiare ciò che lo appassionava, come la biologia e la medicina. Grazie ai suoi studi. al suo chakra e gli esserini che amava, in quei due anni imparò a modificare altri parti del suo corpo. Imparò ad allungare e ad accorciare i propri capelli a volontà, seppur con fatica, ed un giorno, ispirandosi ai suoi amati lombrichi, riuscì a rinchiudersi in una sorta di crisalide creata dall’attorcigliarsi dei sopra citati.
Tra le bestie che aveva conosciuto tra quelle montagne, una non era riuscito ad Assaggiare da cruda e viva: la lepre. Solitamente erano troppo veloci per farsi acchiappare dal piccolo Yagi ma in un giorno primaverile, mentre ne osservava una da una decina di metri di distanza, senza volerlo, usò il proprio chakra per allungare la lingua e raggiungerla in un battito di ciglia riuscendo finalmente ad Assaggiarla. Sapeva di lana e terra. Questa per lui era l’abilità più straordinaria che era riuscito a sviluppare.
Le tecniche comuni a tutti gli altri ninja le imparò abilmente dal proprio insegnante, Mitsuchi Rato, e finalmente, dopo due lunghi anni tra addestramenti e malattie, partecipò all’esame di promozione a Genin superando appieno le prove scritte, sulla composizione dei sigilli e l’attivazione delle tecniche segrete shinobi; superò a malapena quelle fisiche ed, infine, soprese il suo insegnante mostrandogli inaspettatamente la sua capacità di allungare la lingua. Finalmente era riuscito a raggiungere il suo primo obiettivo e, col copri fronte legato alla testa, poteva orgogliosamente dichiararsi un genin della Nuvola. Con l’ultima prova, era finalmente riuscito ad Assaggiare anche Mitsuchi: sapeva di acqua a pressione, rame e terra. Il miglior sapore Assaggiato fino a quel momento… quello che si avvicinava di più al sapore che dovrebbe avere un eroe.
Ciò di cui Yagi non era ancora a conoscenza era che, seppur suo fratello fosse prediletto dal padre per le sue doti, Ikio provava per il maggior una grande ammirazione derivata proprio dal suo essere particolare e la sua determinazione nel perseguire il proprio obiettivo al costo di contrariare loro padre. Quando seppe della promozione del primogenito, qualcosa si mosse in lui e lentamente abbracciò l’idea di iscriversi all’accademia nel prossimo futuro.
 
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view post Posted on 16/1/2022, 02:26
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Ottima iscrizione, non c'è che dire.
Kumo è notoriamente piena di soggetti normalissimi.

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view post Posted on 1/3/2022, 19:01
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Nome: Inazo Nitobe
clan://
Aspetto fisico: https://images.everyeye.it/img-artwork/vag...70-1280x720.jpg

Ninja dal fisico asciutto, alto un 1,86m.Di pelle chiara, ha occhi e lunghi capelli marroni. Indossa spesso un Kimono Blu. È una persona dal carattere mite, ma severo. Ha un indole benevola, ma al tempo stessa idealista. Amante del thè e della pittura, non gli dispiace stare da solo.

Storia: È figlio di una famiglia di pescatori di un piccolo villaggio vicino a Kumo. Viene notato ormai da adulto da un Jonin in missione, quando difende il suo paesino da una bestia feroce grazie l'uso di una spada con cui sembra particolarmente portato.

Edited by Busyplayer - 2/3/2022, 21:18
 
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view post Posted on 3/3/2022, 16:47
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Chiedo scusa per l'attesa.

Tutto bene. L'iscrizione è essenziale, ma c'è tutto, salvo forse una menzione della vita in Accademia.

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view post Posted on 10/5/2022, 20:31
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• [NOME]: Zeshin

• [COGNOME]: Ito
• [CLAN]: Magnetismo(Kumo)

• [PAESE]: ///

• [ASPETTO FISICO e CARATTERIALE]: un ragazzino di 12 anni, di media statura e corporatura esile.
Zenshin è solito indossare abiti semplici, che possano adeguarsi alla flessibilità e alla rapidità richiesta dai movimenti del giovane; gli scuri pantaloni sono tenuti su da una spessa corda, e cadono larghi fino a poco sotto le ginocchia facendo da contrasto alla sottoveste bianca priva di qualsiasi ornamento.
Tende a portare con sé anche un soprabito dal colore variabile, in quanto questo finisce il più delle volte per danneggiarsi o lacerarsi del tutto: dovendolo cambiare spesso, il ragazzo ormai finisce per comprare sempre quello che viene a costargli meno, senza davvero interessarsi al colore.
La stessa poca cura può essere riscontrata osservando i folti capelli corvini dell'Ito, che questo mantiene raccolti in malo modo formando un piccolo codino.
Spostando gli occhi sulle fasce che gli coprono le braccia, sulle scarpe e sulla spada dal fodero legnoso, si noterà invece un repentino cambio d'atteggiamento dato dalla quasi maniacale cura con cui questi tre elementi vengono conservati ed indossati.
Sul viso ha una piccola cicatrice, procuratasi in occasione dei suoi primi esperimenti con la sua abilità innata.

Lunatico, paranoico, metodico e ripetitivo: basterebbero questi quattro aggettivi a definire la personalità di Zenshin, che tuttavia assume ombre e sfaccettature differenti in base alla gravità della situazione in cui il corvino si ritrova invischiato. Saccente ed orgoglioso, non riesce a prendere sul serio coloro che non reputi "all'altezza" in fatto di bravura o intelligenza rispetto ai suoi standard.
Diligente solo in ciò che riesce a suscitare il suo interesse, cerca di non separarsi mai dalla sua spada e dalle sue calzature, entrambi tenuti con la massima cura.

• [STORIA]: "La mente va addestrata quanto il corpo; un dubbio, seppur smussato e leggero, trafigge i cuori più di una lama affilata."
Zenshin non ci capiva granché delle parole del suo capoclan, né poteva davvero sapere quanta fatica e sangue avesse richiesto la ricostruzione prima a seguito della catastrofe di Watashi, poi della guerra civile: era stato benedetto con Gendo e Hayako, dei genitori in grado di mantenerlo al sicuro, in modo che tutto ciò che gli potesse restare impresso di quei giorni fossero soltanto voci di queste nefandezze e tanti traslochi.
Quel precetto che ripeteva costantemente non gli pareva nulla più di una bella frase da striscione e, anzi, a volte gli capitava di pensare che se fosse nato in un altro clan avrebbe avuto vita più facile. Mentre lui era incastrato con l'imparare il funzionamento del magnetismo per poterlo sfruttare, magari dall'altra parte del continente c'era un bambino della sua stessa età che si divertiva a sputare palle di fuoco su dei manichini di iuta. Lì non c'era nulla da capire! "Il fuoco brucia. Eccoti le tecniche di famiglia."

Fortunatamente dopo l'incidente era iniziato a maturare più in fretta, ed aveva addirittura iniziato a prendersi cura decentemente della sua lama. Era accaduto quando aveva appena dieci anni.
Una delle tradizioni più recenti che la famiglia aveva instaurato consisteva nell'affidare una kodachi ai giovani nel giorno del loro passaggio dell'esame per genin. Questa veniva forgiata con una speciale lega, ed aveva elsa e fodero ricavati dal legno del grosso albero adiacente al dojo di famiglia.
Zenshin non era mai stato molto paziente, ed una sera in cui l'attenzione degli adulti era catturata da una discussione accesa riguardante quella strana malattia di cui tanto si stava parlando, era riuscito a sgattaiolare nella sala delle armi per poter "provare" qualche applicazione di quel famoso magnetismo che tanto aveva studiato.
Un materiale tanto reattivo necessita tuttavia di un controllo notevole sull'abilità innata di colui che ambisce a brandirlo, qualcosa che l'Ito non poteva vantare di avere: dopo vari tentativi andati a monte, Zenshin tentò di infondere quanto più potere possibile in quella manipolazione, senza prestare la necessaria attenzione al controllo di quelle forze; nella lama stessa si venne a creare in maniera impulsiva una coppia di poli disallineati, spedendo in frantumi l'arma davanti agli occhi del bambino. Uno di quei frammenti volò dritto in direzione del suo viso, lasciandogli come monito una piccola cicatrice.

Per quanto non sarebbe riuscito a comprendere a fondo quanto realmente avesse rischiato quella sera, l'aver tastato con mano quanto realmente avesse da apprendere prima di poter controllare quel potere lo spinse in due direzioni differenti, entrambe forze motrici del suo restante periodo in Accademia: da un lato la convinta volontà di voler domare la sua abilità innata, dall'altro la paura che possa non essere mai all'altezza di controllarla.
Avrebbe dovuto migliorare in corpo ed in mente, e tenere bene a mente che un dubbio, seppur flebile, avrebbe potuto trafiggere il suo cuore in qualsiasi istante.

SPOILER (click to view)
EDIT: scusate il wall of text, avrei potuto metterci una finestrella a scorrimento :/
 
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view post Posted on 11/5/2022, 07:10
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Ah figurati, siamo abituati a ben di peggio XD.

L'iscrizione è eccellente, nulla da dire. Interessante anche l'incidente.

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view post Posted on 18/5/2023, 01:18
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NOME: Jiziru
COGNOME: ---
CLAN: Ranton

Descrizione fisico-caratteriale:(l'immagine è quella dell'avatar!) Jiziru presenta quasi tutti i tipici classici di un membro del Villaggio della Nuvola: carnagione scura e capelli bianchi. Tuttavia è ben più esile rispetto ai suoi coetanei, almeno per quanto riguarda la stazza. La muscolatura è invece quella ben definita di un Ninja addestrato.
Altro tratto distintivo sono gli occhi neri come la pece che differiscono molto rispetto ai classici colori chiari della Nuvola.
I capelli sulla nuca sono poi raccolti in piccole treccine che simboleggiano la sua fede nei confronti della Dea del Viaggio e della Libertà: Furidamu.

Caratterialmente parlando, Jiziru è un ragazzo spensierato e quasi fuori dal mondo: dopotutto, nonostante il brusco inizio, ha avuto un'infanzia piena di felicità e ancora poco sa di quanto sia duro il mondo.

Storia: Jiziru nasce esattamente 12 anni prima nel Villaggio della Nuvola. Tuttavia la sua storia non è quella dei classici pargoli del bel villaggio: venne trovato alle porte di un piccolo santuario consacrato alla Dea Furidamu, la dea dedita al Viaggio e alla Libertà. Qui fu accolto dai monaci e proseliti di tale fede che lo accudirono in tutto e per tutto come se fosse figlio loro, non facendogli mancare nulla. Jiziru crebbe sereno e tranquillo, fino all'età di 6 anni dove venne preso sotto l'ala protettiva del Monaco a capo del Santuario, un certo Yoshima. Tale evento fu scatenato da un fatto in realtà molto particolare: durante un gioco infantile con gli altri bambini del circondario, Jiziru venne buttato involontariamente a terra e il ragazzino, senza spiegarsi il motivo, fu per un solo e rapido secondo cosparso di fulmini e saette irregolari mentre con un piccolo slancio si rimise in piedi per poi, ovviamente, crollare a terra svenuto un secondo dopo. Aveva inavvertitamente utilizzato il chakra e anche quel semplice utilizzo era risultato troppo faticoso per un ragazzino di 6 anni che svenne dallo sforzo.
Tuttavia mancava ancora troppo tempo all'età di iscrizione in Accademia e rischiava di diventare un rischio sia per sè stesso che per gli altri. Così, Yoshima lo prese sotto la sua ala protettiva: il monaco infatti sembrava conoscere tecniche ninja e insegnò al giovane a controllare il suo chakra. Il legame tra i due crebbe sempre di più... Fino ad arrivare ai tempi odierni in cui Jiziru viene considerato come un figlio per Yoshima, un figlio che lui non ha mai avuto, purtroppo.

Ma torniamo ai due anni di addestramento con il Monaco Capo. Dopo pochi mesi di allenamento, Yoshima comprese perfettamente la natura del chakra di Jiziru. Gli sconosciuti genitori del ragazzo dovevano infatti appartenere al Clan della Tempesta di Kumo. Così Yoshima, attraverso certe sue conoscenze, riuscì a convincere un esponente del Ranton, tale Kimaro ad insegnare a controllare quella potente e pericolosa manifestazione del chakra. L'addestramento fu così composto per circa un anno da due maestri e Jiziru cresceva felice.

Arrivato in Accademia era molto più avvantaggiato rispetto agli altri ragazzini: infatti quella che in infanzia era stato considerato un deficit, ovvero la natura incontrollabile della Tempesta, divenne un pregio durante gli anni dell'Accademia. Infatti Jiziru era riuscito a controllare la minacciosa Tempesta, almeno nelle sue forme Basilari, e le tecniche insegnate in Accademia sembravano uno scherzo in confronto.
Ma Yoshima gli aveva insegnato la gentilezza e il ragazzino non sapeva nemmeno cosa voleva dire la parola egoismo, quasi, quindi non mancò mai di aiutare i suoi compagni di classe durante gli anni di Accademia.

I quattro anni trascorsero lisci e sereni. Ormai da tempo circolavano voci sul Morbo che aveva colpito l'intero continente Ninja e dove gli altri erano preoccupati, Jiziru rimembrava le parole di Yoshima su tale argomento.

"Il morbo impedisce alla gente di essere libera, sotto certi punti di vista. Ninja da ogni Villaggio parte per queste spedizioni, caro il mio Jiziru. Ma è inutile offuscare i tuoi giovani pensieri con tali problemi, fintanto che non sono di tua competenza. Una volta diventato Ninja starà a te decidere che fare a tal proposito. Non crucciarti, quindi, e ripetimi di nuovo questo paragrafo..."

Il giorno dell'Esame arrivò, come già detto, senza ulteriori problemi o intoppi. E lo scritto fu una passeggiata, in confronto alla parte pratica.
Agli aspiranti Genin fu infatti chiesto di "scalare" una montagna portando in spalla dei civili. Una prova di forza fisica, che ovviamente avvantaggiava la maggior parte dei ninja di Kumo vista la media della prestanza fisica. Ma non Jiziru e, sicuramente, non TUTTI i suoi compagni di Accademia. Tuttavia non poteva mancare a onorare questo compito: non sarebbe tornato da Yoshima con un fallimento tra le mani.
Concentrandosi per qualche minuto riuscì a convogliare il suo chakra della Tempesta nel suo corpo, aumentandone notevolmente la velocità, attraverso una tecnica basilare del clan che gli aveva insegnato Kimaro. In questo modo non avrebbe avuto problemi di resistenza, accorciando il tempo di sforzo con la velocità. Semplice no?

Arrivò così in un baleno a metà del percorso, ma poi lo sguardo gli cadde verso il basso. Alcuni dei suoi compagni erano ancora fermi allo start: il peso gravava troppo su di loro. Non poteva lasciarli indietro...
Con un balzo tornò così allo start e riuscì ad infondere la Tempesta anche nei suoi compagni che riuscirono a completare la prova.
Jiziru arrivò per ultimo, a filo del tempo limite, e divenne un Genin con il punteggio più basso del corso vista la sua ultima posizione nella sfida, ma poco gli importava. Il coprifronte gli calcava comunque il viso ed era diventato uno Shinobi!
E poi... Se Yoshima avesse saputo che aveva lasciato indietro amici e compagni solo per un punteggio su un tabellone... Meglio non pensarci, forse!
 
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view post Posted on 18/5/2023, 17:34
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view post Posted on 22/7/2023, 02:39
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SirAttix

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• [NOME]: Shun
• [COGNOME]: Abe
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• [CLAN]: Ranton
• [PAESE]: Kumo


• [ASPETTO FISICO e CARATTERIALE]: Shun è, fisicamente un ragazzo nella media. Corporatura snella e agile ma al contempo resistente. Capelli neri corvino e lisci, occhi blu scuro.
Gli piace vestire casual, ma quando entra in azione non rinuncia quasi mai al suo trench nero sotto il quale spesso porta abiti tattici rigorosamente neri e ad i suoi guanti neri.

Inizialmente può sembrare un tipo dal carattere schivo, diffidente a tratti presuntuoso, complice il suo sguardo spesso apatico e non ci si sbaglia a pensarla così. Il suo modo di essere cambia radicalmente con persone che conosce bene e che ama con le quali è scherzoso e gioioso, alle volte molesto (in senso buono si intende).

Ama il buon cibo ed il cibo in generale anche se dalla suo corporatura non si direbbe.

• [STORIA]: Nasce da una famiglia benestante di commercianti, il padre è un commerciante di tessuti di pregio, mentre la madre si occupa di gestire un piccolo ma rinomato ristorante (ecco dove nasce la sua passione per il cibo). Gli hanno fatto mancare mai nulla, ma non per questo si possa dire viziato. Al contrario riceve una sana educazione dedita ai sani principi. La famiglia non è originaria di Kumo e ci si trasferì quando Shun aveva solo 3 anni.
Il piccolo, crescendo, si appassionò al mondo degli Shinobi avvicinandolo sempre di più man mano che cresceva.
I genitori non ebbero nulla in contrario con questa sua passione ed infatti gli diedero anche il benestare quando decise di iscriversi all'accademia.

Il ragazzo durante il suo percorso conobbe tante figure importanti di questo nuovo mondo che aveva appena iniziato ad esplorare e fu preso come allievo da un simpatico vecchietto che gli scatenava contro temporali e tempeste quando "ciccava" durante gli allenamenti. Grazie ad Ito (il nome del maestro) fu iniziato all'arte del Ranton con la quale aveva una certa affinità.
Una volta superato l'esame da genin il suo obiettivo diventò quello di imparare sempre di più, diventare sempre più forte per onorare la memoria del suo caro maestro che venne a mancare di vecchiaia qualche giorno prima dell'esame e che così non poté vedere il suo allievo diplomarsi.

Come tutti gli adolescenti sogna di diventare qualcuno... chissà un membro della squadra speciale ANBU, Raikage, un ninja leggendario di Kumo...

Solo il tempo ci svelerà il destino del giovane Shun Abe.
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view post Posted on 22/7/2023, 06:25
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Semplice ma efficace, che dire. Ottimo lavoro.

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